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Mount Hood e Columbia River Gorge: cosa vedere nel paradiso dell’outdoor

Al mondo esistono luoghi in cui fuggire nella natura significa ritrovarsi, circondarsi di bellezza e ricaricare le energie. Chi vive a Portland, nello stato dell’Oregon, e desidera staccare dalla frenesia urbana, sa che questo luogo si trova a poca distanza dalla città, a soli 40 minuti di auto. Stiamo parlando di Mount Hood e Columbia River Gorge, dove la combinazione tra paesaggi naturali mozzafiato, attività all’aperto, patrimonio culturale e una ricca scena enogastronomica offre un’opportunità di viaggio unica.

Questa, infatti, è la destinazione ideale per gli amanti dell’avventura e del buon cibo. Sciatori, escursionisti e snowboarder possono dedicarsi alla propria passione sportiva, mentre i vigneti e i frutteti offrono lo scenario perfetto a chi ama fare passeggiate sorseggiando vini naturali e bevande di qualità. Qui, inoltre, si respira cultura e tradizione perché la Columbia River Gorge è stata la casa dei popoli indigeni fin dai tempi immemori.

Scopriamo insieme cosa fare e cosa vedere in questo paradiso dell’outdoor.

Multnomah Falls, la cascata più alta dell’Oregon

Una delle zone più sceniche della Columbia River Gorge, oltre che uno dei motivi per cui quest’area è stata inserita nella Best in Travel 2025 di Lonely Planet, è quella delle Multnomah Falls. La cascata più alta dell’Oregon (189 metri) attrae oltre 2 milioni di turisti ogni anno grazie alla sua bellezza, magnificenza e accessibilità. Situata sulla Columbia River Highway, infatti, può essere visitata da chiunque data la presenza di sentieri pavimentati e passerelle panoramiche.

I più preparati e avventurosi, invece, possono percorrere i sentieri escursionistici più impegnativi come il Larch Mountain Trail #441. Alimentata dalle acque piovane e dallo scioglimento della neve, la cascata scorre tutto l’anno, ma i periodi ideali per ammirarla, considerato il massimo volume d’acqua, sono l’inverno (a volte si ghiaccia parzialmente creando scenari fiabeschi) e la primavera. Vi ricordiamo che per visitarla nei mesi compresi tra maggio e settembre è necessario acquistare un permesso online sul sito ufficiale.

Multnomah Falls

Fonte: iStock

Le cascate Multnomah Falls, le più alte di tutto lo Stato

Belvedere Crown Point Vista House

Uno dei gioielli della Columbia River Gorge è il belvedere offerto dal Crown Point Vista House. Posizionato sulla cima di un promontorio roccioso, offre una vista a 360 gradi della gola e del fiume Columbia dall’alto. Aperto nel 1918 e dichiarato Monumento Storico Nazionale nel 2000, rappresenta un osservatorio centenario e custodisce un museo, un negozio di souvenir e un bar. L’entrata è totalmente gratuita, quindi vi consigliamo di non perderla come tappa se amate godere di viste panoramiche pazzesche.

Sport acquatici e trekking a Hood River

Questa città è nota come la capitale mondiale del windsurf e attira tantissimi appassionati di questo sport. Qui potete noleggiare l’attrezzatura necessaria o partecipare a un corso con istruttori qualificati presenti in sede. In alternativa potete richiedere a noleggio anche un SUP, così da trascorrere qualche ora in acqua senza affaticarvi troppo. Se invece preferite camminare, potete percorrere una parte dell’Hood River Fruit Loop, un percorso panoramico di 56 chilometri che attraversa campi di lavanda, bancarelle di frutta e frutteti, alcuni dei quali risalgono al XIX secolo. Le stesse strade di Hood River sono perfette per passeggiare, con molti negozi e gallerie che meritano sicuramente una visita.

Frutteti Hood River

Fonte: iStock

Frutteti intorno a Hood River con vista sul Mount Hood

Escursione sul Mount Hood

Un eden per gli amanti della natura e dell’escursionismo, il Mount Hood è il picco innevato che, durante le giornate limpide, vedrete da ogni punto della Columbia River Gorge. La cima più alta dello Stato è considerata una delle meraviglie imperdibili per chi visita questa zona degli Stati Uniti d’America. Alto 3429 metri e perennemente innevato, ospita 11 ghiacciai attivi e per tutto l’anno è meta di sciatori e appassionati di sport invernali.

Avete diverse opzioni per ammirare la sua imponenza. In auto potete percorrere il Mount Hood Loop Scenic Byway, la strada panoramica che offre la possibilità di vedere paesaggi diversi, dai boschi di conifere ai laghi e ghiacciai. A piedi, invece, potete fare diverse escursioni: le più famose sono il percorso per raggiungere le cascate Ramona Falls o il Lolo Pass Trailhead che conduce alle Bald Mountains.

Degustazione di vini naturali

La Columbia River Gorge, che segna il confine tra Oregon e Washington State, non è una meta ambita solo dagli amanti delle attività all’aria aperta. Questa zona, infatti, si è fatta conoscere a partire dagli anni ’70 anche come destinazione vinicola. Grazie alle condizioni climatiche e geologiche, ideali per la produzione di vini di alta qualità, il territorio conta poco più di 500 ettari vitati per una cinquantina di aziende, la maggior parte delle quali è di piccole o minuscole dimensioni, a disposizione dei visitatori per offrire tour e degustazioni.

Lonely Planet, all’interno del suo Best in Travel 2025, ha citato nel dettaglio Hiyu Wine Farm, una fattoria vinicola e ristorante che propone vini naturali realizzati con la tecnica dei “field blends”: si tratta di un metodo che, invece di separare i grappoli di diversi vitigni prima della vinificazione, vinifica insieme tutti i grappoli presenti in un vigneto. Questo significa che in un unico vino si ritrovano le caratteristiche di più varietà d’uva, coltivate insieme e raccolte nello stesso momento. Se siete curiosi di provarlo non vi resta che prenotare un viaggio nella Columbia River Gorge!

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Mercatini di Natale a Roma, per vivere la magia delle feste: date e info

La Capitale d’Italia si veste a festa per un momento magico: il periodo natalizio. Per chi desidera vivere tutta la magia delle feste, allora la tappa obbligata sono proprio i mercatini di Natale a Roma: in questo periodo, le luci si fanno sfavillanti, il cibo riscalda l’anima e fa tornare bambini, tra caldarroste, vin brulè e dolci festivi. Questa tradizione è super sentita, un po’ in tutti i luoghi d’Italia, ma di certo Roma ha quel fascino unico che è impossibile da non vivere almeno una volta nella vita sotto Natale. Che tu sia una local o una turista in cerca di informazioni, ecco tutto quello che c’è da sapere sui mercatini di Natale della Capitale.

Dove si svolge il mercatino di Natale a Roma

Ogni anno vengono pianificati tantissimi eventi a Roma durante le feste: è il modo migliore per lasciare che tutti si immergano nella bellezza delle feste. Un esempio su tutti è il mercatino di Natale di Piazza Navona, decisamente ideale per fare shopping tra le bancarelle, dove trovare tantissimi prodotti artigianali. Ma non solo: segna tutti gli eventi e le date per arricchire ancor di più il periodo più magico dell’anno.

Mercatino di Natale di Piazza Navona

L’atmosfera è super gioiosa e festosa, naturalmente: siamo proprio vicino alla Fontana dei Quattro Fiumi, uno dei luoghi più amati e visitati dai turisti. Qui possiamo acquistare giocattoli, decorazioni natalizie, souvenir artigianali, oppure portare con noi i bambini per fare in giro in giostra. Ciò che lo rende tanto amato è che non è solo un evento dove comprare i prodotti, magari i regali dell’ultimo minuto, ma viene arricchito da ulteriori attrazioni, come con la presenza di musicisti di strada e spettacoli.

Natale a Cinecittà World

A Cinecittà, il Natale è preso molto seriamente. Ogni anno, proprio qui viene strutturato un evento amatissimo, ovvero il Natale a Cinecittà World, che si è trasformato in un appuntamento imperdibile sia per i romani quanto per i turisti, perché è un’esperienza fantastica, visti anche gli eventi pianificati per il periodo natalizio. Oltre al mercatino, sono presenti 10 attrazioni a Roma, tra cui il Christmas on Ice, lo show di pattinaggio sul ghiaccio. Nel 2024 è stata strutturata una nuova area a tema, ovvero l’Oriental Show: il Festival delle luminarie Cinesi, pronto a stupire grandi e piccini con 220 installazioni luminose, altre fino a 8 metri. Come da tradizione, è presente il Villaggio di Natale. Per Capodanno, il gran finale per salutare il 2024: un vero e proprio villaggio del divertimento, con cene e cenoni, ma anche DJ set, fuochi d’artificio e ben 40 attrazioni.

Villaggio di Natale al laghetto dell’EUR

Dal 1° dicembre 2024 al 6 gennaio 2025, prepariamoci per uno degli eventi natalizi più importanti della Capitale: il tradizionale Villaggio di Natale che si tiene al laghetto dell’EUR. Di solito è allestito con oltre 100 espositori, curati naturalmente a tema natalizio, ed è possibile acquistare prodotti food, beverage, artigianali, vintage e tanto altro. Tra le casette di legno e le bancarelle, non dimentichiamo di fare un giro anche nella pista di pattinaggio su ghiaccio: un’esperienza immersiva e tradizionale.

Christmas World a Villa Borghese

Il Natale a Roma, precisamente a Villa Borghese, è preso molto seriamente: nuove attrazioni (più di 10) attendono local e turisti nel 2024, più di 300 artisti internazionali e tutta la magia del Natale, con uno spazio espositivo di oltre di 60.000 mq.

Fantastico Castello di Babbo Natale

Dal 17 novembre, per tutti i sabati, domeniche e i festivi nazionali, fino al 6 gennaio 2025, il Fantastico Castello di Babbo Natale aspetta grandi e piccini per aggirarsi nei dintorni del castello, con la Sala del Trono, Camera da Letto, le Slitte, o ancora la possibilità di incontrare gli Elfi Giocattolai. Una novità del Natale 2024 è Inside&Out, per divertirsi insieme alle emozioni, come Gioia, Tristezza, Rabbia, Imbarazzo e non solo. Un’attrazione pronta a conquistare il cuore di tutti.

Quando si svolge il mercatino di Natale a Roma

Date alla mano, quando si svolgono i mercatini natalizi a Roma? Tutto è pronto per accogliere le persone che amano le festività: segniamo le date dei giorni di apertura e di chiusura per organizzare le giornate di festa nella Capitale.

  • Mercatino di Natale di Piazza Navona: aperto dal 1° dicembre 2024 al 6 gennaio 2025;
  • Natale a Cinecittà World: dal 9 novembre 2024 al 6 gennaio 2025;
  • Villaggio di Natale al laghetto dell’EUR: dal 1 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025;
  • Christmas World a Villa Borghese: fino al 7 gennaio 2025.

Come raggiungere il mercatino di Natale a Roma

Come immergersi nella magia delle feste a Roma? Semplice: con i nostri consigli. Dopo aver parlato di alcuni dei mercatini e degli eventi più attesi, cerchiamo di capire come raggiungerli. Roma è servita dai bus, dal tram e dalla metro:

  • Mercatino di Natale in Piazza Navona: è possibile prendere la metro A fino alla fermata di Piazza di Spagna o Barberini, in circa 15 minuti a piedi ci si arriva facilmente. In alternativa, i bus 64, 70, 81 o il 87, oppure il tram 8 fino a Largo di Torre Argentina;
  • Mercatino di Natale a Cinecittà World: in auto, bisogna seguire le indicazioni per il parco dall’autostrada A9 (Roma-Fiumicino), oppure prendere la navetta da Roma Eur Palasport (Metro B);
  • Christmas World a Villa Borghese: con la metro, basta scendere a Piazza di Spagna e camminare per poco più di una decina di minuti, oppure le linee dell’autobus che si fermano nelle vicinanze sono 83, 52, e 63. Certo, è sempre possibile andare in auto, ma sotto il periodo natalizio potrebbe non essere facile trovare posto.

Eventi natalizi a Roma

Quelli di Roma, sono tra i mercatini di Natale in Italia più amati: tuttavia, non mancano idee per strutturare ulteriormente il proprio viaggio con ulteriori idee, come gli eventi collaterali. Quali? L’Orto Botanico di Roma con Trame di Luce, dal 30 novembre 2024 al 6 gennaio 2025, offre uno spettacolo a dir poco imperdibile, ed è possibile provare street food dolce e salato per arricchire ulteriormente l’esperienza. La città si immerge in un’atmosfera suggestiva e festiva anche per i presepi, da vedere a Piazza San Pietro, alla Basilica di Santa Maria in Ara Coeli, o ancora alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore e Basilica dei Santi Cosma e Damiano.

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Cosa vedere nel Canton Vallese, una Svizzera piena di meraviglie

Premiato come Best in Travel 2025, il Canton Vallese è un luogo incantato nel cuore delle Alpi svizzere che si estende dalla cima del Matterhorn (quello che in Italia chiamiano Monte Cervino) fino ai vigneti terrazzati del Rodano. Questa zona, molto amata dagli escursionisti e gli amanti della natura, offre molte attrattive tra montagne, gole vertiginose, ghiacciai e specialità locali, a partire dall’ottimo vino che viene prodotto. Il Vallese è un cantone dove il sole splende per circa 300 giorni l’anno ed è collegato all’Italia con il treno, se non si vuole viaggiare in auto. Per vivere una vera avventura tra i monti non perdete queste attrazioni.

I Castelli di Sion

La città di Sion si trova nel fondo della Valle del Rodano e due dei suoi castelli sono su due collinette scoscese che la rendono una location da fiaba medievale. Qui si può fare una bella passeggiata nella città vecchia Vielle Ville degustando le specialità locali con il vino bianco Fendant, visitare i due castelli del XIII secolo e partire per delle escursioni giornaliere lungo le bisses del Vallese, ovvero dei canali in miniatura costruiti tra il XIII e il XV secolo per irrigare i vigneti terrazzati lì intorno. Il museo d’arte valevano è all’interno del Castello di Vidomnat e di Majorie in particolare, mentre in cima c’è il Castello di Tourbuillon e la chiesa fortezza di Valere che è da visitare.

Martigny

I romani si fermarono a Martigny per attraversare il Col du St. Bernard e raggiungere l’Italia. Martigny è la città più antica del Vallese, che vanta un anfiteatro romano, vigneti terrazzati e un centro storico medievale che vale la pena visitare. C’è anche un museo d’arte ricco di opere come le sculture di Rodin, Henry Moore e altri Maestri moderni, ma non da meno è il castello del XII secolo in cima alla collina che regala anche una vista suggestiva sulla Valle del Rodano. Per gli amanti dei cani, da non perdere è Barryland, un luogo, ma anche una nursery, che celebra il San Bernardo della Svizzera con un museo dedicato che ripercorre la storia del tenero e fedele soccorritore alpino.

Sion Svizzera

Fonte: iStock

Sion in Svizzera

Zermatt e il Matterhorn

Zermatt è una località montagna ai piedi del Matterhorn completamente car free, che offre la possibilità di godere di un panorama montano mozzafiato nel più totale silenzio. Per questo viene considerata una perla delle Alpi e del Vallese, con sentieri acciottolati e caratteristiche case in legno che creano un paesaggio suggestivo. Questa meta incanta gli escursionisti, gli sciatori, ma anche le famiglie e le coppie che vogliono trascorrere un weekend romantico. Oltre a offrire una vista unica, Zermatt offre possibilità di shopping, vita notturna, strutture per sport invernali facendo divertire grandi e piccoli.

Il Passo della Furka

Gli appassionati di James Bond forse hanno notato questo luogo nel film Goldfinger del 1964, ma il Passo della Furka si trova all’estremo nord-est del Vallese ed è stato aperto nel 1867. Si snoda tra vari tornanti nella Svizzera centrale e, chi ama guidare, può percorrerlo passando per i passi del Susten e del Grimsel o sulla strada verso sud nel Canton Ticino italiano passando per il Passo della Novella, molto selvaggio e isolato. Uno dei luoghi più straordinari da visitare qui è la grotta azzurra, lunga 100 metri e scavata dentro il ghiacciaio del Rodano, all’altezza dell’Hotel Belvedere.

Il lago sotterraneo di St. Leonard

Tra Sion e Sierre c’è il lago sotterraneo navigabile più grande d’Europa, il Lago di St. Leonard che è una delle cose da vedere assolutamente nel Canton Vallese. La visita dura circa mezz’ora a bordo di una barca a remi che naviga sulle acque fresche e limpide del lago. Se si presta attenzione si possono notare alcuni pesci di grandi dimensioni

Il parco labirinto di Evionnaz

A Evionnaz, nel Basso Vallese, è possibile vedere e provare il labirinto di Evionnaz, 3 km di percorsi intricati creati da alte siepi che mettono alla prova grandi e piccoli. Questo parco, che offre uno spettacolo dal punto di vista naturalistico, fa anche divertire i visitatori che accettano la sfida, mentre ammirano installazioni artistiche.

Grotta azzurra Canton Vallese

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La grotta azzurra nel Vallese

Aletsch Arena

Il ghiacciaio dell’Aletsch è il più grande delle Alpi e offre molte attività per gli amanti della natura. Gli escursionisti possono percorrere vari sentieri come il Marliweg o Sentiero delle Fiabe per vivere le leggende e il folklore locale o visitare il lago Blausee. Il mare di ghiaccio si snoda per 20 km intorno all’Aletschhorn, la seconda vetta più alta delle Alpi Bernesi e si può raggiungere con la funivia dal borgo fluviale di Fiesch.

Goms e il ponte sospeso

Il Ponte Sospeso Goms, conosciuto anche come Hangebrucke Furgangen-Muhlebach, è un’attrazione emozionante del Canton Vallese, situato nella regione di Goms, tra i villaggi di Furgangen e Muhlebach. Si estende per 280 metri ed è alto 92 metri, realizzato con cavi di acciaio e una pedana in legno che dà la sensazione di camminare nel vuoto. Potete vederlo tutto l’anno e l’accesso è gratuito.

Leukerbad

Un borgo da fiaba a 1400 metri di altezza è Leukerbad, circondato da montagne maestose dell’Alto Vallese con rocce e pinnacoli. Le sorgenti termali di questo piccolo centro abitato sono molto famose e offrono attività per rilassarsi in coppia o in famiglia, per poi passeggiare in mezzo alla natura e godere del paesaggio naturale tra fontane, vecchie costruzioni in legno, piazzette e un viaggio tra tradizione e storia. Dal 1850, Leukerbad è raggiungibile anche con la strada, mentre prima si poteva arrivare solo percorrendo una mulattiera.

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Gubbio a Natale: cosa fare, cosa vedere e info utili

Gubbio è una piccola città medievale in provincia di Perugia che ha un suo fascino tutto l’anno, ma a Natale si trasforma in un luogo incantato che accoglie i visitatori in un’atmosfera di altri tempi. Definita “città grigia” per il colore compatto dei blocchi di calcare con cui è stata costruita, Gubbio è un antico feudo dei Montefeltro e dei Della Rovere che nei secoli ha conservato il suo aspetto medievale sia nell’architettura degli edifici, sia nella struttura delle strade.

Le luci e le decorazioni natalizie ogni anno le regalano una personalità romantica e intrigante che attira molti turisti che vogliono assaporare le specialità gastronomiche locali e divertirsi con i mercatini e alcune attività legate al periodo insieme ai propri cari.

Cosa fare a Gubbio a Natale

Se si visita Gubbio a Natale sono tante le cose che si possono fare per vivere la magia del periodo, tra luci, prelibatezze gastronomiche ed eventi culturali e artistici. Piazza Giordano Bruno, la Chiesa di San Giovanni e Piazza Grande sono i luoghi migliori per godersi le luci natalizie che illuminano la città nel periodo delle feste, ma di seguito vi consigliamo alcune cose da fare assolutamente.

L’albero di Natale più grande del mondo

Sicuramente non passa inosservato il grandissimo albero di Natale che viene fatto dal 1981 ed è famoso per essere il più grande del mondo. Con 450 metri di base, 750 metri di altezza e oltre 300 luci tra la sagoma e la stella in cima, questo albero viene realizzato sulle pendici del Monte Ingino alle spalle di Gubbio ed è un vero spettacolo. Ci vogliono circa 7500 metri di cavi e 1350 spine e prese per allestire il tutto grazie a numerosi volontari e il 7 dicembre l’accensione lascia tutti a bocca aperta.

Un giro nei mercatini di Natale

In Umbria c’è una ricca tradizione per i mercatini di Natale costituiti da numerose bancarelle in stile tirolese che dalla fine di Novembre popolano la Piazza dei Quaranta Martiri. Gli appassionati di souvenir e shopping non possono perdere l’occasione di trovare prodotti tipici, addobbi e decorazioni fatte a mano, o presepi e altri oggetti della tradizione da portare a casa. ChristmasLand è l’evento di Gubbio che celebra il Natale con tante attività e servizi come la ruota panoramica del Polo Nord, una collezione di presepi dal mondo e varie attrazioni per grandi e piccoli.

Piazza Gubbio

Fonte: Getty Images

Centro di Gubbio

Un giro sul Gubbio Express Christmas

Per Natale Piazza Grande diventa il capolinea del Gubbio Express Christmas, un trenino turistico che attraversa il centro storico di Gubbio per 7 km e 62 punti di interesse esplorando la città medievale in lungo e largo. C’è chi preferisce girarla a piedi, ma se volete provare questo originale mezzo di trasporto dall’aria vintage e romantica, si può godere dei vari angoli della città addobbati a festa.

La magia del presepe a grandezza naturale

Il Presepe di San Martino a Gubbio è un’iniziativa da non perdere se si capita in zona per le feste di Natale. Nello storico quartiere della città si trovano varie statue a grandezza naturale che riportano al medioevo e, dalla Fontana del Bargello si può percorrere la via del Presepe indicata dalle 120 statue realizzate in terracotta, alla scoperta dei mestieri tipici dell’epoca. Alla fine si raggiunge la capanna con la Madonna, San Giuseppe e il Bambin Gesù come da tradizione, confidando in un’atmosfera ancora più magica se decide di nevicare al momento giusto.

Visita panoramica con la funivia

Il grande albero di Natale di Gubbio merita una vista da lontano e dall’alto per essere apprezzato veramente. La funivia Colle Eletto permette ai visitatori di salire fino alla Basilica di Sant’Ubaldo a 803 metri di quota e, una volta in cima, oltre a poter ammirare il panorama, a Natale è possibile vedere bene anche l’albero con la stella che lo sovrasta. Tenete presente che in questo periodo dell’anno l’ultima corsa parte alle 17.00, sia nei giorni feriali che in quelli festivi.

Gubbio a Natale, i luoghi più simbolici

Le origini medievali di Gubbio la rendono un centro ricco di storia da visitare. Che si tratti di Natale o di un altro periodo dell’anno ci sono dei luoghi simbolici che vale la pena vedere. San Francesco d’Assisi visse per diverso tempo nella città umbra, pertanto i luoghi francescani non mancano. Palazzo Bargello del 1300 in stile gotico è oggi sede del museo della balestra e divide la piazza del Bargello con la famosa fontana dei matti, chiamata così per alcune usanze bizzarre.

Passeggiando in via dei Consoli si possono vedere tanti negozi caratteristici, fino ad arrivare a Piazza Grande, una terrazza pensile che affaccia sulla vallata e regala uno spettacolo bellissimo che i fan della fiction Don Matteo conoscono bene. Qui si può visitare il Palazzo dei Consoli del XVI secolo che custodisce le Tavole eugubine. Di fronte vi è il Palazzo Pretorio e da non perdere il Palazzo Ducale con sale, sotterranei e lo studiolo affascinante con un soffitto a cassettoni e pareti caratterizzate da tarsie lignee.

Il clima di Gubbio a Natale

Le previsioni di dicembre 2024 a Gubbio al momento prevedono temperature rigide, tra i 4 e i 10 gradi, e nel mese dovrebbe piovere una media di 8 giorni. Pertanto se avete in programma di passare il Natale da quelle parti meglio portarsi un ombrello e coprirsi bene per poter gustare anche le attività all’aperto senza problemi. Potrebbero esserci alcune giornate di neve che potrebbero anche rendere più magiche alcune attrazioni previste in città durante le feste, come il presepe a grandezza naturale o il giro sulla ruota panoramica.

Come muoversi a Gubbio a Natale

Gubbio è un piccolo borgo che è consigliabile girare a piedi o con i mezzi pubblici messi a disposizione dal comune come gli autobus e la funivia. A Natale c’è anche il trenino turistico che attraversa la città se non vi va molto di camminare. In città ci sono due ascensori pubblici, uno che collega Via Baldassini a Piazza Grande e il secondo che collega via XX Settembre alla Cattedrale-Palazzo Ducale.

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Sagre ed eventi del 9 e 10 novembre 2024

Il weekend del 9 e 10 novembre 2024 è ricco di sagre ed eventi in Italia. Da nord a sud è possibile gustare specialità della tradizione, vivere il folklore locale e divertirsi in famiglia o con gli amici. Grandi città e piccoli borghi immersi nella natura hanno previsto tante attività all’aria aperta per intrattenere gli avventori con musica, storia, degustazioni e mercatini dell’artigianato e prodotti locali. Di seguito vi segnaliamo alcune sagre ed eventi che vi consigliamo di non perdere.

San Martino a Bolsena

Il 9 novembre dalle 15 a piazza Giacomo Matteotti, Bolsena, inizieranno i festeggiamenti per San Martino con un tuffo nella tradizione. L’artigianato, la musica e l’enogastronomia saranno protagonisti di una giornata densa di eventi che coinvolgeranno tutta la comunità del posto ed eventuali turisti. Piazza Matteotti sarà il cuore pulsante della festa patrocinata dall’Amministrazione comunale con una serie di degustazioni curate da Bolsena 1328, Comitato rione San Giovanni, Sbandieratori & Musici Monaldeschi in Bolsena e La Bolsena futsal 2019 che permetteranno di assaggiare tante specialità come castagne, dolci, focacce farcite, carne alla brace, vino e tanto altro. Dalle 19 poi si potrà assistere a una live musicale di Pietro Paolacci, mentre per gli amanti dello shopping il 9 e il 10 novembre sarà aperto un mercatino dell’artigianato da non perdere.

Festival Zafferano

Fonte: Ufficio stampa

Festival Strade dello Zafferano 2024

Festival Strade dello Zafferano a San Gavino Monreale

Il 9 e 10 novembre San Gavino Monreale ospita la seconda edizione del Festival Strade dello Zafferano di Sardegna DOP, celebrando la tradizione e i sapori autentici del territorio. Tra il mare e le colline della Marmilla, nel cuore del Campidano, in Sardegna, si producono ogni anno circa 350 chili di stimi di zafferano per un totale di 450 in tutta Italia e la Sardegna con oltre 45 ettari coltivati, detiene il primato nazionale per la produzione di Crocus Sativus.

San Gavino Monreale, insieme a Turri e Villanovafranca sono il centro di questa produzione che rappresenta un’eccellenza unica al mondo. “Questo prezioso ‘oro rosso’ deve essere considerato per quello che è un gioiello che merita di uscire dalle dinamiche commerciali locali che ne limitano la diffusione e puntare verso i mercati internazionali, dove può esprimere tutto il suo valore e portare benessere alle comunità dove viene prodotto” ha detto Riccardo Pinna, Assessore alla Cultura, Spettacolo, Promozione della Città e Turismo del Comune di San Gavino Monreale, sottolineando l’intenzione di costruire intorno allo zafferano uno “storytelling che ne agevoli la commercializzazione”.

Il 9 novembre sarà possibile fare un tour guidato dei murales di San Gavino, partecipare a laboratori artigianali nella Casa Mereu per fare il sapone naturale e scoprire gli usi dello zafferano nella cosmesi, e nei campi da tennis di via Dante si svolgerà un torneo chiamato Zafferano Cup. La giornata si concluderà con una tavola rotonda con esperti e produttori che discuteranno sul valore culturale, sociale ed economico dello zafferano in Sardegna.

Il 10 novembre invece ci saranno vari festeggiamenti dello zafferano con visite guidate ai campi di S’Ibba Manna, Il Giardino di Levante e un’escursione in bici con un percorso di 30 km fino a Sardara. Un grande mercato all’aperto sarà allestito dalle 9 di mattina con tanti prodotti tipici e un’esposizione di auto d’epoca a cura del club delle 500 di San Gavino Monreale. Vari spettacoli, laboratori e animazioni sono previsti per tutta la giornata

Festa del tartufo a Sant’Agostino

A Sant’Agostino dall’8 al 24 novembre si celebra il tartufo che nel comune di Terre del Reno, in Emilia Romagna è la star del tardo autunno. Lasagne, sformati, crespelle, tortellini, la farina cotta in crosta di pane sono solo alcune delle specialità che si possono gustare in questi giorni di festa, tutte le sere dalle 19.30 e la domenica a pranzo dalle 12.

Servito con professionalità il tartufo bianco “Magnatum Pico” accompagna tanti piatti tipici per questo appuntamento da non perdere. Il buon cibo sarà accompagnato per l’occasione da alcuni eventi per rivivere il legame antico e profondo tra questo prezioso alimento e Sant’Agostino. Sarà possibile fare suggestive passeggiate nel Bosco della Panfilia tra frassini, farnie, olmi, aceri, noccioli e pioppi, e ascoltare il picchio rosso e il picchio verde che tambureggiano sui rami.

Coppa del Mondo del Panettone a Milano

Dall’8 al 10 novembre 2024 a Palazzo Castiglioni di Milano si svolgeranno eventi, workshop e altre iniziative per degustare i panettoni più buoni del mondo. La Coppa del Mondo del Panettone celebra la tradizione antica di un dolce che custodisce la storia e la cultura di un territorio, la Lombardia.

Il Maestro Giuseppe Piffaretti è il patron della manifestazione iniziata nel 2019 con la prima edizione che accoglie ogni anno il pubblico che può degustare, partecipare a laboratori e acquistare prodotti tipici. L’ingresso è gratuito e prevede il coinvolgimento di ospiti speciali come Ernst Knam e Iginio Massari.

Festa Birra

Fonte: Ufficio stampa

Festa della Birra a Grand Tour Italia

Venti di Cioccolandia a Castel San Giovanni

Castel San Giovanni è pronta ad accogliere la festa del cioccolato il 9 e 10 novembre 2024, un appuntamento imperdibile per la città in provincia di Piacenza. Prelibatezze, professionisti e golosi sono chiamati a riunirsi per due giorni tra montagne di meringhe, piramidi di profiterole e salame al cioccolato. Tante bancarelle popoleranno lo spazio, aperte dalle 10 del mattino in poi, da Piazza XX Settembre, zona San Rocco e Piazza Cardinal Casaroli. Il centro di Castel San Giovanni sarà abbellito da stendardi realizzati da Fabrizio Sclavi e tutte le informazioni per partecipare all’evento sono sul sito http://www.prolococastello.com

Borgo Rurale in Abruzzo

In un piccolo paese di Treglio, in provincia di Chieti, Abruzzo, si terrà la 25° edizione di Borgo Rurale, una festa del vino novello, olio nuovo e castagne prevista per il 9 e 10 novembre. Grazie al lavoro di 300 volontari e massaie tregliesi, è possibile questo evento che anima il paese e conferma l’ospitalità abruzzese.

Il vino novello e il vin brulé offerto dalle cantine della zona, i visitatori potranno assaggiare piatti tipici dell’antica tradizione contadina come la pasta di zucca gialla, le salsicce e crepa di rape, gli arrosticini, il baccalà e peperoni arrosto, le crespelle, la pizza fritta, formaggi, per citarne alcuni. Inoltre ci sarà tanta musica con esibizioni dal vivo e per più piccoli sarà a disposizione un baby parking dalle 17.30.

Festa della Birra a Grand Tour Italia, Bologna

A Bologna la birra diventa protagonista dal 7 al 10 novembre 2024 per Grand Tour Italia. La Festa della Birra permette ai visitatori di assaggiare tante birre artigianali italiane prodotte dalla Valle D’Aosta alla Sicilia, accompagnate da piatti della tradizione di ogni regione. Un evento per gli amanti di questa bevanda con una storia antica, pensato secondo tre formule di offerta per ogni gusto: la birra da strada sarà servita con il cibo street food come arrosticini e piatti comodi da gustare in piedi; il Menù della Festa invece precede un pranzo o una cena di quattro portate preparate con ingredienti freschi; e infine A Tutto luppolo prevede che ogni ristorante di Grand Tour Italia avrà un menù speciale abbinando piatti locali a birre locali.

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Guida Michelin 2025, i nuovi ristoranti con le Stelle

Annunciati i nuovi ristoranti italiani che possono vantare la Stella Michelin. Sono 36 le new entry con un nuovo tre Stelle, due nuovi due Stelle e 33 una Stella per un totale di 393 Stelle distribuite in tutta Italia nella prestigiosa guida gastronomica che festeggia quest’anno la settantesima edizione e che, dal 2020, ha introdotto anche le Stelle Verdi, assegnate a ben 69 ristoranti.

L’assegnazione delle Stelle 2025

La cerimonia di assegnazione delle Stelle Michelin è avvenuta a Modena nel Teatro Comunale Pavarotti-Freni davanti a 500 invitati tra cui chef, giornalisti, professionisti del settore e istituzioni. L’edizione numero 70 della Guida Michelin conferma uno scenario gastronomico pieno di vitalità, animato da giovani talenti che hanno fatto esperienza all’interno di brigate di grandi chef da cui trarre ispirazione.

I ristoranti tre Stelle Michelin

Con una sola novità tra i ristoranti con tre Stelle Michelin, in Italia si sale a quota 14. La new entry è il ristorante Casa Perbellini 12 Apostoli di chef Giancarlo Perbellini che si trova a Verona, a due passi dal celebre balcone di Giulietta. Gli altri 13 ristoranti con tre Stelle Michelin sono gli stessi dell’edizione 2024 Villa Crespi Orta San Giulio (NO), Piazza Duomo ad Alba (CN), Da Vittorio a Brusaporto (BG), Le Calandre a Rubano (PD), Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio (MN), Osteria Francescana a Modena, Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola a Roma, Reale a Castel di Sangro (AQ), Uliassi a Senigallia (AN), Piazza Duomo ad Alba (CN), Enrico Bartolini al MUDEC a Milano, Quattro Passi, Nerano, (NA) e Norbert Niederkofler Atelier Moessmer, Brunico (BZ).

Ristorante-Enrico-Bartolini-MUDEC-

Fonte: ©Paolo Chiodini

Il ristorante tre Stelle Michelin di chef Enrico Bartolini al MUDEC di Milano

I ristoranti due Stelle Michelin

Sono due le novità della Guida Michelin 2025: Villa Elena di Marco Galtarossa a Bergamo e Campo Del Drago di Matteo Temperini a Montalcino. Quest’ultimo ha ottenuto anche le 3 Chiavi Michelin nella prima guida realizzata da Michelin per il settore dell’hotellerie. Ecco l’elenco completo dei ristoranti due Stelle Michelin d’Italia del 2025:

Anacapri – L’Olivo
Bergamo – Villa Elena N
Brusciano – Taverna Estia
Castellammare di Stabia – Piazzetta Milù
Cervere – Antica Corona Reale
Cioccaro – Locanda Sant’Uffizio Enrico Bartolini
Colle di Val d’Elsa – Arnolfo
Concesio – Miramonti l’Altro
Cornaredo – D’O
Firenze – Santa Elisabetta
Gargnano – Villa Feltrinelli
Udine – Agli Amici
Imola – San Domenico
Ischia – daní maison
Licata – La Madia
Longiano – Magnolia
Lonigo – La Peca
Lughetto – Antica Osteria Cera
Senigallia – Madonnina del Pescatore
Milano – Verso Capitaneo
Milano – Andrea Aprea
Milano – Seta by Antonio Guida
Montalcino – Campo del Drago
Montemerano – Caino
Napoli – George Restaurant
Ragusa – Duomo
Roma – Acquolina
Roma – Il Pagliaccio
Roma – Enoteca La Torre
Sarentino – Terra The Magic Place
Serralunga d’Alba – La Rei Natura by Michelangelo Mammoliti
Taormina – St. George by Heinz Beck
Telese – Krèsios
Tirolo – Castel fine dining
Trieste – Harry’s Piccolo
Venezia – Glam Enrico Bartolini
Viareggio – Il Piccolo Principe
Vico Equense – Torre del Saracino

I ristoranti con una Stella Michelin

Sono 33 le nuove Stelle. Alcune sono state assegnate a nuovi locali di chef pluristellati come i due aperti quest’anno da Antonino Canavacciuolo, Cannavacciuolo Le Cattedrali Asti e Cannavacciuolo by the Lake a Pettenasco (NO), a Davide Oldani che ha visto assegnata una nuova Stella al ristorante Olmo, a San Pietro all’Olmo (MI) e a Massimo Bottura che ha preso una Stella per il ristorante Al Gatto Verde in provincia di Modena. Ecco l’elenco completo dei ristoranti itaiani con una Stella Michelin 2025:

Abruzzo
Civitella Casanova – La Bandiera
Guardiagrele – Villa Maiella
Roseto degli Abruzzi – D.One Restaurant
San Salvo Marina – Al Metrò

Basilicata
Lavello – Don Alfonso 1890 San Barbato
Matera – Vitantonio Lombardo

Calabria
Catanzaro – Abbruzzino
Lamezia Terme – Abbruzzino Oltre
Lamezia Terme – Luigi Lepore
Marina di Gioiosa Ionica – Gambero Rosso
San Giovanni in Fiore – Hyle
Santa Cristina d’Aspromonte – Qafiz
Strongoli – Dattilo

Campania
Amalfi – Alici
Amalfi – Glicine
Amalfi – La Caravella dal 1959
Amalfi – Sensi
Ariano Irpino – Maeba Restaurant
Bacoli – Caracol
Baronissi – Cetaria N
Capri – Le Monzù
Conca dei Marini – Il Refettorio
Eboli – Il Papavero
Furore – Bluh Furore
Gragnano – O Me O Il Mare
Lacco Ameno – Indaco
Massa Lubrense – Relais Blu
Napoli – ARIA
Napoli – Veritas
Nerano – Taverna del Capitano
Nola – Re Santi e Leoni
Paestum – Le Trabe
Paestum – Osteria Arbustico
Paestum – Tre Olivi
Pompei – President
Positano – Li Galli
Positano – Zass
Praiano – Un Piano nel Cielo
Quarto – Sud
Ravello – Il Flauto di Pan
Ravello – Rossellinis
Salerno – Re Maurì
Sant’ Agnello – Don Geppi
Sant’Agata sui Due Golfi – Don Alfonso 1890
Somma Vesuviana – Contaminazioni Restaurant
Sorrento – Il Buco
Sorrento – Lorelei
Sorrento – Terrazza Bosquet
Squille – Marotta N
Telese – La Locanda del Borgo
Ticciano – Cannavacciuolo Countryside
Torre del Greco – Josè Restaurant – Tenuta Villa Guerra
Vallesaccarda – Oasis – Sapori Antichi
Vico Equense – Antica Osteria Nonna Rosa
Vietri sul Mare – Volta del Fuenti by Michele De Blasio

Emilia – Romagna
Bagno di Romagna – Ristorante del Lago
Bologna – I Portici
Borgonovo Val Tidone – La Palta
Castel Maggiore – Iacobucci
Cesenatico – Ancòra
Cesenatico – La Buca
Codigoro – La Zanzara
Fiorano Modenese – Alto
Modena – Al Gatto Verde
Modena – L’Erba del Re
Parma – Inkiostro
Pennabili – Il Piastrino
Polesine Parmense – Antica Corte Pallavicina
Rimini – Abocar Due Cucine
Rimini – Guido
Rubbianino – Ca’ Matilde
Rubiera – Arnaldo – Clinica Gastronomica
Rubiera – Osteria del Viandante
San Piero in Bagno – Da Gorini
Sasso Marconi – Casa Mazzucchelli
Savigno – Trattoria da Amerigo

Friuli-Venezia Giulia
Cormons – Trattoria al Cacciatore – La Subida
Dolegna del Collio – L’Argine a Vencò
Ruda – Osteria Altran
San Quirino – La Primula
Sappada – Laite

Lazio
Acuto – Colline Ciociare
Ariccia – Sintesi
Fiumicino – Il Tino
Fiumicino – Pascucci al Porticciolo
Genazzano – Marco Bottega Ristorante
Labico – Antonello Colonna Labico
Pontinia – Mater1apr1ma
Ponza – Acqua Pazza
Rivodutri – La Trota
Roma – Achilli al Parlamento
Roma – All’Oro
Roma – Aroma
Roma – Glass Hostaria
Roma – Idylio by Apreda
Roma – Il Convivio Troiani
Roma – Imàgo
Roma – Marco Martini Restaurant
Roma – Moma
Roma – Orma Roma
Roma – Per Me Giulio Terrinoni
Roma – Pipero Roma
Roma – Pulejo
Roma – Zia
Terracina – Essenza
Trevinano – La Parolina

Liguria
Alassio – Nove
Andora – Vignamare
Cavi di Lavagna – Impronta d’Acqua
Dolcedo – Equilibrio
Genova – Il Marin
Genova – San Giorgio
Genova – The Cook
Imperia – Sarri
Noli – Vescovado
San Remo – Paolo e Barbara
Ventimiglia – Balzi Rossi
Ventimiglia – Casa Buono

Lombardia
Albavilla – Il Cantuccio
Albiate – Grow Restaurant
Bergamo – Impronte
Borgonato – Due Colombe
Calvisano – Al Gambero
Cavernago – Il Saraceno
Cernobbio – Materia
Como – Kitchen
Cornaredo – Olmo
Desenzano del Garda – Esplanade
Fagnano Olona – Acquerello
Fasano del Garda – Il Fagiano
Fasano del Garda – Lido 84
Gargnano – La Tortuga
Lodi – La Coldana
Lomazzo – Trattoria contemporanea
Madesimo – Il Cantinone e Sport Hotel Alpina
Manerba del Garda – Capriccio
Mantello – La Preséf
Milano – Anima
Milano – Berton
Milano – Contraste
Milano – Cracco in Galleria
Milano – Felix Lo Basso home & restaurant
Milano – Horto
Milano – Il Luogo Aimo e Nadia
Milano – Iyo
Milano – Iyo Kaiseki
Milano – Joia
Milano – Moebius Sperimentale
Milano – Sadler
Milano – Sine by Di Pinto
Monza – Il Circolino
Olgiate Olona – Acqua
Oltressenda Alta – Contrada Bricconi
Ponte San Pietro – Cucina Cereda
Pralboino – Leon d’Oro
Pudiano – Sedicesimo Secolo
Puegnago sul Garda – Casa Leali
Saronno – sui generis.
Sirmione – La Rucola 2.0
Sirmione – La Speranzina Restaurant & Relais
Sirmione – Tancredi N
Sorisole – Osteria degli Assonica
Stradella – Villa Naj
Torno – Il Sereno Al Lago
Trescore Balneario – LoRo
Treviglio – San Martino
Vigevano – I Castagni
Villa d’Almè – Osteria della Brughiera
Villa di Chiavenna – Lanterna Verde
MARCHE
Gabicce Monte – Dalla Gioconda
Loreto – Andreina
Montemonaco – Il Tiglio
Pesaro – Nostrano
Porto San Giorgio – L’Arcade
Porto San Giorgio – Retroscena

Molise
Agnone – Locanda Mammì

Piemonte
Alba – Locanda del Pilone
Asti – Cannavacciuolo Le Cattedrali Asti
Canale – All’Enoteca
Domodossola – Atelier
La Morra – Massimo Camia
Monforte d’Alba – Borgo Sant’Anna
Monforte d’Alba – FRE
Orta San Giulio – Andrea Monesi – Locanda di Orta
Pettenasco – Cannavacciuolo by the Lake
Pinerolo – Zappatori
Piobesi d’Alba – 21.9
Pollone – Il Patio
Priocca – Il Centro
San Maurizio Canavese – La Credenza
Santo Stefano Belbo – Il Ristorante di Guido da Costigliole
Serralunga d’Alba – Guidoristorante
Soriso – Al Sorriso
Tigliole – Ca’ Vittoria
Torino – Andrea Larossa
Torino – Cannavacciuolo Bistrot
Torino – Carignano
Torino – Condividere
Torino – Del Cambio
Torino – Magorabin
Torino – Piano35
Torino – Unforgettable
Torino – Vintage 1997
Treiso – La Ciau del Tornavento
Venaria Reale – Dolce Stil Novo alla Reggia
Vernante – Nazionale

Puglia
Carovigno – Dissapore di Andrea Catalano
Conversano – Pashà
Lecce – Bros’
Lecce – Primo Restaurant
Manduria – Casamatta
Peschici – Porta di Basso
Putignano – Angelo Sabatelli
Savelletri – Due Camini
Trani – Casa Sgarra
Trani – Quintessenza

Casa-Sgarra

Fonte: Ufficio stampa

Il ristorante Casa Sgarra di Trani, una Stella Michelin

Sardegna
Porto Cervo – Italo Bassi Confusion Restaurant
Pula – Fradis Minoris
San Pantaleo – Il Fuoco Sacro
San Teodoro – Gusto by Sadler

Sicilia
Archi – Zash
Bagheria – I Pupi
Bagheria – Līmū
Catania – Coria
Catania – Sapio
Isola Vulcano – I Tenerumi
Isola Vulcano – Il Cappero
Linguaglossa – Shalai
Malfa – Signum
Marina di Ragusa – Votavota
Modica – Accursio
Noto – Crocifisso
Palermo – Mec Restaurant
Ragusa – Locanda Don Serafino
Siracusa – Cortile Spirito Santo
Taormina – La Capinera
Taormina – Otto Geleng
Taormina – Principe Cerami
Taormina – Vineria Modì
Terrasini – Il Bavaglino

Toscana
Arezzo – Octavin
Capolona – Terramira
Casanova di Terricciola – Cannavacciuolo Vineyard
Castelnuovo Berardenga – Contrada
Castelnuovo Berardenga – Il Poggio Rosso
Castelnuovo Berardenga – Il Visibilio
Castelnuovo Berardenga – L’Asinello
Castiglione della Pescaia – La Trattoria Enrico Bartolini
Chiusdino – Saporium
Fiesole – Serrae Villa Fiesole
Firenze – Atto di Vito Mollica
Firenze – Borgo San Jacopo
Firenze – Gucci Osteria da Massimo Bottura
Firenze – Il Palagio
Firenze – Saporium Firenze
Forte dei Marmi – Bistrot
Forte dei Marmi – La Magnolia
Forte dei Marmi – Lorenzo
Forte dei Marmi – Lux Lucis
Fosdinovo – Locanda de Banchieri
Gaiole in Chianti – Il Pievano
Ghirlanda – Bracali
Marina di Bibbona – La Pineta
Marina di Grosseto – Gabbiano 3.0
Marlia – Butterfly
Montalcino – La Sala dei Grappoli
Montepulciano – Osmosi
Passignano – Osteria di Passignano
Porto Ercole – Il Pellicano
Prato – Paca
San Casciano dei Bagni – Castello di Fighine
San Gimignano – Linfa
San Martino – Il Falconiere
Seggiano – Silene
Tavarnelle Val di Pesa – La Torre
Viareggio – Lunasia
Viareggio – Romano
Vinci – Atman Trasferito

Trentino- Alto Adige
Arco – Peter Brunel Ristorante Gourmet
Bressanone – Apostelstube
Castelbello – Kuppelrain
Cavalese – El Molin
Corvara in Badia – La Stüa de Michil
Dobbiaco – Tilia
Lagundo – Luisl Stube
Madonna di Campiglio – Dolomieu
Madonna di Campiglio – Il Gallo Cedrone
Madonna di Campiglio – Stube Hermitage
Merano – In Viaggio – Claudio Melis Trasferito
Merano – Prezioso
Merano – Sissi
Moena – Malga Panna
Molini – Schöneck
Mules – Gourmetstube Einhorn
Nova Levante – Johannesstube
Ortisei – Anna Stuben
Pinzolo – Grual
Ravina – Locanda Margon
San Michele – Osteria Acquarol
San Michele – Zur Rose
Selva di Val Gardena – Alpenroyal Gourmet
Selva di Val Gardena – Suinsom
Tesimo – Zum Löwen

Umbria
Baschi – Casa Vissani
Capodacqua – Une
Norcia – Vespasia
Perugia – Ada
Perugia – L’Acciuga
Torgiano – Elementi

Valle d’Aosta
Aosta – Paolo Griffa al Caffè Nazionale
Aosta – Vecchio Ristoro
Breuil Cervinia – Wood

Veneto
Altissimo – Casin del Gamba
Arzignano – Damini Macelleria & Affini
Asiago – La Tana Gourmet
Barbarano Vicentino – Aqua Crua
Borgoricco – Storie d’Amore
Brenzone sul Garda – Nin
Cavaion Veronese – Oseleta
Corrubbio – Amistà
Cortina d’Ampezzo – SanBrite
Cortina d’Ampezzo – Tivoli
Lancenigo – Vite
Malcesine – Vecchia Malcesine
Malo – La Favellina
Mazzorbo – Venissa
Oderzo – Gellius
Oppeano – Famiglia Rana
Pieve d’Alpago – Dolada
Pontelongo – Lazzaro 1915
Puos d’Alpago – Locanda San Lorenzo
Schio – Spinechile
Scorzè – San Martino
Venezia – Local
Venezia – Oro Restaurant
Venezia – Palais Royal Restaurant
Venezia – Quadri
Venezia – Wistèria
Verona – Il Desco
Verona – Iris Ristorante
Vicenza – Matteo Grandi in Basilica.

Le Stelle Verdi Michelin

La giuria che assegna le Stelle Michelin ai ristoranti ha anche il compito di testare quei locali che adottano pratiche di sostenibilità e che supportano progetti sociali. A oggi sono ben 69 i ristoranti che in Italia poso vantare la Stella Verde con ben undici nuovi ingressi. Nell’assegnare il riconoscimento, gli ispettori prendono in considerazione molteplici fattori: la produzione delle materie prime, il rispetto del lavoro e il supporto dei produttori locali, la riduzione degli sprechi, la gestione dei rifiuti, le azioni mirate a minimizzare l’utilizzo delle risorse energetiche e l’impatto della struttura sull’ambiente, la formazione sostenibile dei giovani, sono solo alcuni dei temi.

Guida Michelin 2025: i premi speciali

Quattro anche i premi speciali assegnati quest’anno a Modena durante la cerimonia: i primo è stato il Michelin Young Chef Award assegnato a Matteo Vergine del Grow Restaurant di Albiate (MB). Il secondo il Michelin Service Award assegnato a Vanessa Melis del ristorante Pascucci al Porticciolo, Fiumicino (RM). Il terzo premio è stato il Michelin Chef Mentor Award assegnato ad Antonino Cannavacciuolo per il ristorante Villa Crespi di Orta San Giulio (NO). E, infine, il Michelin Sommerlier Award 2025 assegnato a Oscar Mazzoleni del ristorante Al Carroponte di Bergamo.

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Cosa vedere a Lione, la città francese tra i due fiumi

Elegante e romantica, ricca di scorci suggestivi e monumenti che ne raccontano la storia millenaria, Lione è la meta ideale per una breve vacanza o un fine settimana non distante dal confine italiano, complice anche la sua tranquillità. Infatti, rispetto a tante località che sono soggette all’overtourism, Lione è molto meno affollata, nonostante sia la città più grande della Francia, dopo Parigi e Marsiglia.

Andiamo alla scoperta di tutte le meraviglie da non perdere in un viaggio in questa città incantevole costruita sulla confluenza del Rodano e della Saona. Scopriremo così il suo caratteristico centro storico, la collina Croix-Rousse, e la collina Fourvière, le tre aree in cui può essere suddivisa la città. Non mancano, poi, le specialità enogastronomiche offerte dalle trattorie site tra le viuzze che si snodano tra i palazzi antichi e moderni.

Il centro storico di Lione, la “Città Vecchia”

È proprio il centro storico il luogo perfetto da cui iniziare la propria visita a Lione: la sua “Città Vecchia“, recuperata con cura ed oggi tutelata dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità, è tutta un susseguirsi di vicoli e di piazzette, di chiese e di palazzi storici. Ed è casa di ristorantini tipici che invitano a sedersi ai loro tavolini in ferro battuto. Ecco cosa vedere nel centro storico di Lione.

Place des Terreaux

Partiamo dalla penisola di La Presqu’ile, quel lembo di terra centrale che spicca tra i due fiumi di Lione, il Rodano e la Saona, che è il cuore pulsante della città.

Qui, l’ideale è passeggiare senza meta alla scoperta degli angoli più suggestivi della zona, ma c’è un luogo che è davvero imperdibile: è la Place des Terreaux, il cui nome deriva dal fatto che anticamente fosse parte del fiume, ma che venne riempita di terra per trasformarla in quella che oggi è la piazza più importante del centro cittadino.

Sulla Place des Terreaux si affacciano il Municipio (Hotel de Ville) e il Museo delle Belle Arti, e sorge la splendida fontana di Bartholdi, lo scultore della Statua della Libertà. Sembra che questa fontana fosse destinata alla città di Bordeaux, ma che non potendosela permettere venne terminata da Lione, dove si trova tutt’oggi.

Vale la pena, infine, una visita al Museo delle Belle Arti per la sua eccezionale collezione di monete (sono circa 50.000) e le opere d’arte dei più grandi esponenti europei, tra cui gli italiani Perugino, Tintoretto e Veronese.

Places de Terreaux, piazza principale di Lione

Fonte: iStock

Places de Terreaux, Lione

Quai St-Vincent e Quai de la Pecherie

Esplorando La Presqu’ile, non può mancare una passeggiata lungo il Quai St-Vincent, da cui ammirare i tipici palazzi variopinti sulla sponda del fiume Saona, per giungere fino al Quai de la Pecherie, che nel weekend vede riempirsi di vecchi librai. Lì si trova anche un palazzo la cui facciata è totalmente affrescata con libri e citazioni che ricordano gli scrittori di Lione, tra cui Rabelais, Stendhal ed Antoine de Saint-Exupery, il celebre autore de “Il Piccolo Principe“.

Il Muro dei Lionesi

Lione è ricca di splendidi murales e lo dimostra anche la facciata di uno stabile situato nella Presqu’Ile, e più precisamente in Rue de la Martinière. L’enorme dipinto murale, chiamato “Muro dei Lionesi”, che si apre alla vista rappresenta i personaggi tipici della città, alcuni dei quali famosi in tutto il mondo. Alcuni esempi? Potrete vedere l’Imperatore Claudio, Joseph-Marie Jacquard e i fratelli Lumière.

Muro dei Lionesi, un palazzo di Lione

Fonte: iStock

Muro dei Lionesi, Lione

Place Bellecour

Un altro luogo simbolo della Città Vecchia di Lione è Place Bellecour, raggiungibile con una breve camminata da Place Terreaux. È enorme (310×200 metri), tanto da detenere il titolo di piazza pedonale più grande della Francia e d’Europa.

In questa piazza, in cui avvengono tutti gli avvenimenti più importanti della città e in cui si incontrano molte attività, negozi e locali, si trovano più statue: quella equestre di Luigi XIV, quella del “Guardiano di pietra” e quella dedicata ad Antoine de Saint-Exupery.

La grandissima Piazza Bellecour di Lione

Fonte: iStock

Piazza Bellecour, Lione

I Traboules di Lione

Al di là delle sue grandi architetture, religiose e non, Lione è una città da scoprire piano piano. I suoi traboules, ad esempio, ne costituiscono la vera anima: sono i tipici passaggi coperti costruiti tra i palazzi, che permettono di attraversare gli edifici senza dovervi girare attorno. Sono particolari opere architettoniche che hanno avuto origine nel progetto dell’architetto Philibert Delorme, che costruì un passaggio che riuniva due palazzi in Rue Juiverie, nel 1800.

Ancora oggi la città custodisce diversi Traboules, ma non tutti sono visitabili. Dove poterli attraversare? Ad esempio da rue St Jean 54 verso rue du Boeuf 27 si trova il traboule più lungo di Lione, mentre da rue St Jean 27 verso rue des Trois Maries 6 se ne trova un altro accessibile. La regola è sempre quella di rispettare coloro che vivono nei palazzi restando in silenzio durante la traversata.

Tipico Traboule di Lione, che attraversa i palazzi

Fonte: iStock

Tipico Traboule di Lione

La Cattedrale di Saint Jean

Dopo una passeggiata nella parte della Città Vecchia che sorge sulla penisola di Lione, il consiglio è di raggiungere la Cattedrale di Saint Jean, dedicata a Santo Stefano e San Giovanni Battista. Costruita a partire dal 1100, con lavori che durarono ben 300 anni, è uno tra i migliori esempi in Europa di transizione dal romanico al gotico.

Per costruire questa chiesa larga 80 metri, furono sottratte le pietre usate per i monumenti romanici della città: oggi, una visita qua è d’obbligo. Anche al suo interno, dove è custodito uno degli orologi astronomici più antichi del continente. Passate qui alle 12.00, alle 14.00, alle 15.00 o alle 16.00, quando l’orologio si attiva e va in scena un vero e proprio spettacolo della meccanica.

Cattedrale di Saint Jean, Lione

Fonte: 123RF

Cattedrale di Saint Jean, Lione

La collina di Fourvière

Un’altra splendida area della città di Lione è senza dubbio la collina di Fourvière, raggiungibile a piedi o con una colorata funicolare che parte dalla Cattedrale. Dall’alto di questo colle, che tocca i 254 sul livello del mare, si gode di una vista spettacolare sull’intera città e anche oltre, vino ad avvistare, nelle giornate più terse, anche le Alpi con il Monte Bianco.

Quella di Fourvière viene chiamata la “collina che prega” per via dell’alta concentrazione di chiese, conventi e luoghi religiosi che qui sorgono.

Basilica di Fourvière

Sulla collina di Fourvière merita sicuramente una visita la splendida Basilica di Fourvière, il luogo sacro più importante della città. Costruita nel 1870, la sua strana forma ricorda quasi un elefante rovesciato e al suo interno custodisce una navata in mosaico che racconta la vita della Vergine Maria. A colpire è la mescolanza di stili utilizzati: all’esterno si possono vedere le influenze gotiche, classiche, bizantine che si uniscono armoniosamente.

Basilica di Fourvière, Lione

Fonte: iStock

Basilica di Fourvière, Lione

La zona archeologica romana e il Museo della Civiltà Gallo-Romana

Sulla collina di Fourvière si incontrano diverse testimonianze della storia antica di Lione e della Gallia, legata alla colonia romana Lugdunum, che qui prosperò diventando la più grande città dell’Ovest d’Europa, nonché zecca imperiale di Roma, e che diede i natali a due imperatori romani: Claudio e Caracalla. Tutt’oggi si possono ammirare il Teatro Antico, tra i più grandi di Francia, e l’Odeon.

A colpire è anche il Museo della Civiltà Gallo-Romana, sia per le opere conservate che ripercorrono la storia di Lione, sia per l’architettura stessa di questo luogo, ideato dall’architetto Zehrfuss. La struttura museale è completamente integrata nella collina su cui sorge il Teatro Antico, e presenta grandi aperture finestrate che regalano scorci di incredibile bellezza sui resti romani e sul paesaggio circostante.

La collina della Croix-Rousse

Diversamente da Fourvière, la collina della Croix-Rousse (Croce Rossa) viene chiamata la “collina che lavora”. Qui infatti si concentravano le produzioni di seta e le botteghe artigiane. Se vi va di camminare, consigliamo di salire lungo la Montèè della Grande Cote, la strada che un tempo era abitata dai Canuts, (operai della seta). Tra scivoli e scalini, si raggiunge uno dei punti panoramici su Lione più belli e mozzafiato.

Palazzo dei Voraces

Deviando per pochi metri dalla strada Montèè della Grande Cote che risale la collina, si raggiunge uno dei palazzi storici e simbolo delle organizzazioni operaie dei lavoratori della seta in città: la Cour des Voraces (Palazzo dei Voraci), famosa per la sua grande scalinata di sei piani e per essere un imponente traboule, con uscite su varie vie laterali.

Anfiteatro delle Tre Gallie

Uno dei primi anfiteatri costruiti al mondo è proprio quello che sorge sulla collina della Croix-Rousse: l’Anfiteatro delle Tre Gallie. Risale al 19 a.C. ed oggi ne restano soltanto alcuni elementi, ovvero una parte dell’arena, le fondamenta e certi tratti di muro.

Enogastronomia nei Bouchons

È proprio così che Lione va vissuta: camminando senza una precisa destinazione, pronti a lasciarsi stupire dai suoi monumenti, dalle sue vie, dal suo spirito. E come le chiese e le testimonianze storiche, anche le tradizioni culturali ne raccontano la personalità. Un viaggio alla scoperta di Lione, infatti, non può prescindere dal tuffarsi nel suo ricco patrimonio enogastronomico.

Nella Città Vecchia, e non solo, ci si può fermare in uno dei tanti ristorantini e trattorie che offrono i piatti della tradizione lionese. Si chiamano “Bouchon lyonnais” e sono caratterizzati da un’atmosfera accogliente e conviviale (sono riconoscibili da un’apposita insegna all’entrata del locale). Lione vanta infatti la migliore cucina francese, e provarla nei luoghi in cui è nata e si è radicata non ha prezzo.

Bouchon, tipico ristorante e trattoria di Lione

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Un Bouchon, tipico ristorante e trattoria di Lione
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Trondheim, cosa ammirare in questa magica città norvegese

Trondheim è una pittoresca e colorata città della Norvegia (il top per chi ama fare foto) che vanta tante attrazioni da visitare, molte delle quali detengono anche alcuni curiosi primati. È la terza più grande del Paese, di cui in passato è stata anche Capitale, e persino la più settentrionale delle grandi città norvegesi. Oggi Trondheim è molto amata dai turisti che sono in cerca del buon cibo grazie alle sue tipicità a tavola, da coloro che desiderano avvistare l’aurora boreale, e dai viaggiatori che puntano a scoprire località uniche nel loro genere. Ecco cosa vedere a Trondheim.

Nidaros Domkirke, l’antica cattedrale

Nidaros Domkirke, che a noi italiani appare impossibile da pronunciare, è l’affascinante cattedrale della città e, parlando di primati, è anche il più grande edificio medievale in Scandinavia, la struttura gotica più settentrionale d’Europa e la chiesa più importante della Norvegia.

Costruita a partire dal 1066, nel corso degli anni è stata vittima di diversi incendi, ma oggi si presenta come una struttura in cui convergono diversi stili architettonici medievali. A colpire particolarmente è senza ombra di dubbio la sua facciata gotica, impreziosita da un numero pressoché infinito di nicchie che ospitano statue, un grande rosone centrale e due imponenti torri.

Bakklandet, luogo pittoresco

Bakklandet è un grazioso quartiere cittadino in cui sembra di essere approdati in un paesino rimasto fermo nel tempo: pieno di minute casette in legno (un tempo magazzini) dipinte con colori pastello, offre diverse gallerie, negozi, bar e ristoranti, tutti abbelliti da piante e panchine.

Il visitatore non può non notare anche tantissime porte rosse, conosciute come “il portale della felicità”, che conducono in strade strette di ciottoli, quasi fosse veramente un villaggio delle fiabe.

Bakklandet, Norvegia

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Il pittoresco quartiere di Bakklandet

Erkebispegården, elegante palazzo

In norvegese si chiama Erkebispegården, mentre in italiano è il Palazzo dell’Arcivescovo. Sorge dietro alla cattedrale e può vantare il titolo di edificio secolare più antico della Scandinavia. La sua è una struttura molto curiosa, perché ha la forma di una U e presenta anche una facciata in muratura perfettamente conservata.

Attualmente ospita un museo che mostra moltissimi oggetti risalenti a centinaia di anni fa, ma anche sculture, resti rinvenuti duranti gli scavi condotti negli anni ’90 del secolo scorso e molto altro ancora.

Festning Kristiansen, in cima a una collina

Festning Kristiansen è un’affascinante fortezza che sorge in cima a una collina da cui ammirare un panorama emozionante. Il visitatore si ritroverà al cospetto di una struttura bianchissima e minimalista, ma certamente unca nel suo genere.

La sua è una storia davvero molto particolare: è stata costruita dopo che un grande incendio, avvenuto nel 1681, ha devastato Trondheim. Poi, durante la Seconda Guerra Mondiale, fu utilizzata dai tedeschi come prigione e patibolo per i membri della Resistenza Norvegese.

Stiftsgården, palazzo in legno

Lo Stiftsgården rappresenta un altro importante primato per la città: è il più grande palazzo in legno che svetta nei cieli della Scandinavia. Del resto, qui vi sono ben 140 stanze e oggi è utilizza come residenza ufficiale della famiglia reale quando viene in città.

Il palazzo dispone anche di un bellissimo giardino pubblico, da molti ritenuto come uno degli angoli più incantevoli di Trondheim.

Gamle Bybro, affascinante punto panoramico

Chi ama i panorami non può di certo perdersi Gamle Bybro, un ponte che fa credere di essere capitati in una struttura navale e che offre una vista sulla guglia di Nidarosdomen, sulle file di magazzini disposte sul lungofiume e molto altro ancora.

In sostanza chi adora fare foto non deve saltare questa tappa, perché questo ponte è davvero una location che offre scorci assolutamente pittoreschi.

Gamle Bybro, Norvegia

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Gamle Bybro, il ponte della città vecchia

Rockheim, museo della musica contemporanea

Come dice il nome, il Rockheim è un museo dedicato alla musica e, più precisamente, al pop e al rock (con particolare focus sugli artisti norvegesi). È stato ricavato all’interno di un grande ex-magazzino e si fa riconoscere per la presenza di un tetto sporgente ornato di copertine di dischi.

Torvet, piazza pittoresca

Molto interessante è anche Torvet, la piazza principale della città, in cui si tengono vari mercati ed eventi pubblici. Accoglie il visitatore con un’altissima colonna sulla cui cima riposa la statua di Olav I Tryggvason, il fondatore di Trondheim.

Sinagoga di Trondheim, tuttora attiva

Anche qui c’è un curioso primato: la Sinagoga di Trondheim è la più settentrionale d’Europa. Il suo interno è stato sistemato anche come un piccolo museo, che illustra la storia della comunità ebraica locale, purtroppo decimata dall’Olocausto. Un importante luogo di culto tuttora attivo e nato a seguito della ristrutturazione di una vecchia stazione ferroviaria del 1864.

Ringvemuseet, all’interno di un maniero

Il Ringvemuseet è un interessante museo che sorge dentro a un bellissimo maniero del XVIII secolo, dal quale poter ammirare anche un emozionante panorama sulla città e il suo fiordo.

Qui il visitatore può scoprire una collezione di ben 1500 strumenti musicali disposti in magnifiche stanze riccamente arredate. Ma non è finita qui, perché  ci sono anche 13 ettari di giardini botanici.

Trøndelag Folk Museum, museo all’aperto

Infine vi consigliamo il Trøndelag Folk Museum, un bellissimo museo all’aperto che comprende ben ottanta edifici storici tipicamente norvegesi. Possiamo quindi dire che, anche in questo caso, si parla di primato: è una delle più grandi e importanti attrazioni della Norvegia.

Ad emozionare particolarmente il visitatore sono anche le rovine di Sverresborg Slot (Castello di Sverresborg) e mulini e fattorie “abitati” da volontari che indossano abiti tradizionali.

Trondheim, Norvegia

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Veduta di Trondheim
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Cosa vedere in Lowcountry, affascinante regione statunitense

Spiagge, paludi, città cosmopolite e una scena gastronomica vivace e interessante: siamo nella regione statunitense di Lowcountry, in South Carolina e Georgia. È una zona dove natura, storia e cultura si incontrano partendo dalle sue città principali, Savannah e Charleston, immerse in un’atmosfera dinamica che guarda al futuro, soprattutto dal punto di vista del cibo, ma con un occhio rivolto al passato. Questa regione, infatti, è stata una delle prime a veder arrivare gli schiavi africani, la cui storia viene oggi ricordata nel museo di recente apertura, l’International African American Museum.

Cosa vedere in Lowcountry e come scoprire questa affascinante regione statunitense? Questi tutti i nostri consigli di viaggio.

Charleston, una città ricca di storia

Charleston è una delle città più popolose di Lowcountry e una tappa imperdibile per chiunque stia viaggiando in questa regione degli Stati Uniti d’America. Qui non solo si respira un’atmosfera europea, soprattutto nel Quartiere Francese, dove potrete ammirare diverse architetture e dimore storiche, e nel rione Rainbow Row, contraddistinto dalle classiche case dalle tonalità pastello. Charleston vi permetterà anche di approfondire una parte del passato statunitense non così affascinante, legato alle piantagioni e alla schiavitù.

Potete visitare l’Old Slave Mart Museum, il museo sorto in quella che è stata la più grande casa d’asta per vendere uomini, donne e bambini africani deportati negli Stati Uniti, oppure una piantagione. Molte di queste hanno cambiato forma diventando splendidi giardini, mentre altre hanno conservato gli ambienti storici in cui vivevano e lavoravano gli schiavi, come Bone Hall Plantation. Qui è possibile visitare le capanne degli schiavi, trasformate in musei, e approfondire quella che rappresentava la loro vita quotidiana nella tenuta.

La cultura gullah

Strettamente legata al passato schiavista statunitense, un’altra esperienza che vi consigliamo di fare nella regione di Lowcountry è approfondire la cultura gullah. I gullah sono i discendenti degli schiavi deportati dall’Africa occidentale che, a partire dal XVI secolo, vissero nelle comunità sulla costa della South Carolina. Il tragico passato di cui sono stati protagonisti non ne ha scalfito l’identità, tutt’altro: sia prima che soprattutto dopo l’abolizione della schiavitù, gli afroamericani hanno dato vita a una loro cultura contraddistinta da lingua, arte, musica e gastronomia proprie. Per scoprirla vi basterà prenotare una delle esperienze offerte a St Helena Island o a Beaufort, la seconda città più antica del South Carolina dove ogni anno viene organizzato il Gullah Festival.

L’atmosfera vivace di Savannah

Savannah vanta uno dei più grandi distretti storici degli Stati Uniti ed è stata citata dal Best in Travel 2025 di Lonely Planet come tappa da non perdere per chi visita la regione di Lowcountry. Il centro della città è composto da piazze, strade acciottolate e una miriade di monumenti ed edifici del XVIII e XIX secolo, ma non è l’unica attrazione principale della città. Ad attirare l’attenzione dei viaggiatori è soprattutto la zona di Midtown, dove tanti giovani imprenditori, artisti e studenti della SCAD (Savannah College of Art and Design) conferiscono modernità e un tocco bohémienne al tessuto urbano. Non perdetevi lo Starland District, ricco di murales, di street art, di negozi vintage e caffè.

Savannah Lowcountry

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La città di Savannah al tramonto

Relax alle Sea Islands

Una zona poco battuta dal turismo nostrano, ma assolutamente da inserire nel vostro itinerario su cosa vedere in Lowcountry, è quella delle Sea Island. Si tratta di uno dei patrimoni storici e naturalistici più importanti della regione che conta ben 68 isole, molte delle quali selvagge e disabitate. Se amate le attività all’aria aperta, qui troverete tantissime riserve naturalistiche, paludi e le classiche querce (live oaks) della Virginia. Non mancano anche attrazioni culturali e storiche come dimore, piantagioni, chiese e musei. Tra le isole più belle, soprattutto per chi vuole avvistare i delfini, consigliamo Hilton Head Island, mentre se cercate semplicemente relax potete optare per le spiagge di Isle of Palms.

Beaufort e il tour del cinema

Amate il cinema? Sarete felici di sapere che nella zona di Beaufort sono stati girati alcuni dei film più belli e amati al mondo, come Forrest Gump e Soldato Jane. Per scoprire le location di queste e altre pellicole potete prenotare uno dei tour proposti che, oltre a offrirvi la possibilità di approfondire la storia della città, vi porterà nei luoghi che sono entrati a far parte del nostro immaginario, come il negozio che produce la famosa scatola di cioccolatini di Forrest o il “ponte sul Mississippi River” che il personaggio attraversa alla fine della sua corsa.

Beaufort, situata sull’isola di Port Royal, è anche una deliziosa cittadina dove ammirare dimore storiche con le famose querce simbolo del profondo Sud degli Stati Uniti.

Beaufort Lowcountry

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La graziosa cittadina di Beaufort

Congaree National Park

Seppur non sia la prima immagine che viene alla mente quando si pensa alla regione di Lowcountry, famosa soprattutto per le sue attrazioni sulla costa, il Congaree National Park è ideale per chi vuole aggiungere un po’ di natura al proprio viaggio. Attraversato dal fiume Congaree, il parco nazionale custodisce la più vasta foresta vergine di latifoglie degli Stati Uniti abitata da tantissime specie animali come cervi, coyote, linci e rapaci. Il parco, aperto tutti i giorni e a ingresso gratuito, può essere scoperto con un’escursione a piedi, resa agibile grazie alla presenza di passerelle in legno, o in kayak e canoa, percorrendo il fiume ed esplorando la zona da un punto di vista privilegiato.

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Vince ancora Lisbona, è la City Break Destination 2024

A Lisbona è impossibile annoiarsi: c’è cosi tanto di cui fare esperienza che pianificare il vostro itinerario non sarà per niente facile. Ed è proprio la sua ricca offerta in grado di mixare storia, arte, gastronomia e cultura che le ha valso un ulteriore premio (si, quest’anno ne ha vinti diversi e ve ne parliamo tra poco). Alla 25° edizione degli Star Awards, premio assegnato alla città nel corso di una cerimonia tenutasi a Londra e che ha visto in gara altre destinazioni come Barcellona, Budapest, Cracovia, New York, Praga e Roma, Lisbona ha portato a casa la vittoria nella categoria City Break Destination 2024.

È un riconoscimento che non stupisce e chi è stato nella capitale portoghese sa bene il perché. Lisbona è una destinazione molto amata dai viaggiatori per una fuga nel weekend perché permette di soddisfare la loro voglia di scoperta e curiosità con tante proposte turistiche di grande interesse. Dalle attrazioni storiche, come il meraviglioso Mosteiro dos Jerónimos o la Torre de Belém a quelle moderne come il MAAT (Museo di Arte, Architettura e Tecnologia).

Il premio come migliore City Break Destination

Lo scorso 24 ottobre 2024 si è tenuta la cerimonia annuale dedicata agli Star Awards organizzata da Travel Bulletin, marchio leader del settore turistico del Regno Unito che offre notizie, formazione, incentivi e concorsi alle agenzie di viaggio e ai professionisti del settore. Le categorie compredono migliori destinazioni, compagnie aeree, compagnie di crociera, hotel, agenzie di viaggio e tour operator. La categoria delle destinazioni, a sua volta, si suddivide in migliore destinazione avventura, LGBTQ+, vacanze in famiglia, di lusso e, quella che interessa a noi, migliore destinazione per una fuga in città.

Le mete sono state votate dagli agenti di viaggio e dai professionisti del settore turistico che hanno premiato Lisbona come migliore City Break Destination per il 2024. Perché proprio la capitale portoghese? La città si distingue per la sua offerta diversificata che combina cultura, gastronomia e natura, rappresentando per gli inglesi la città perfetta per una breve fuga. Inoltre, Lisbona si scopre facilmente sia a piedi che con i mezzi pubblici, a partire dall’iconico tram 28, il tram giallo più famoso della città.

Gli altri premi vinti da Lisbona

Questo non è il primo premio vinto dalla capitale del Portogallo. Quest’anno è stata premiata anche come Migliore destinazione culinaria d’Europa ai World Culinary Awards grazie alla sua gastronomia diversificata e di alta qualità. Dai ristoranti tipici e locali con cucina tradizionale a quelli più particolari, fino agli chef stellati e ai mercati, come quello di Time Out, dove poter provare tante specialità diverse in un contesto moderno e vivace.

Un altro premio vinto quest’anno, per la seconda volta consecutiva, è quello come Migliore destinazione Mice d’Europa ai World Mice Awards: in questo caso, Lisbona si è distinta per la sua posizione strategica, per le infrastrutture moderne e versatili e per la variegata offerta culturale tanto da essere considerata una delle principali destinazioni europee per l’organizzazione di eventi.

Se non avete ancora visitato Lisbona, il 2024 (e il 2025 che sta per arrivare) è il momento giusto per rimediare.