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Cosa mangiare a Sofia: piatti tipici della Bulgaria da provare

Vacanza a Sofia? Ci sono tante cose (buonissime) da mangiare, un viaggio culinario arricchente in quel della Bulgaria, un territorio che consente di scoprire influenze dalle cucine balcaniche, persiane, greche, turche. La cucina tipica bulgara riflette il passato e la storia del Paese, con piatti tipici e specialità speziate e saporite, tra cui kebab turco o sutzukaki greci. Se hai in programma di andare nella Capitale della Bulgaria, ti diciamo cosa mangiare assolutamente a Sofia: colazione, pranzi e cene luculliane, oltre a dolci da non perdere.

Le caratteristiche della cucina bulgara

Piatti tipici di Sofia
Banitza, la tipica colazione di Sofia a base di pasta, uovo e formaggio

Se dovessimo usare una parola per descrivere la cucina bulgara, potremmo usare il termine “speziata”. Soprattutto se la compariamo ad altre cucine tipiche europee, dove i sapori sono meno concentrati. Qui vengono usati peperoncini piccanti, origano, pepe nero e pepe bianco, paprika. La maggior parte delle ricette derivano dalla tradizione contadina, sono semplici da preparare e sono piatti unici, con la presenza di uno o più contorni.

Un’altra parola che la descrive alla perfezione è “abbondante”. I piatti vengono serviti con l’obiettivo di saziare e, sebbene non manchino proposte gourmet, mangiare in Bulgaria è abbastanza conveniente. La Capitale Sofia, poi, offre tantissimi piatti e specialità bulgare, con influenze greche, turche e balcaniche. In base al periodo in cui ti rechi in vacanza, hai l’occasione di provare molte zuppe, fredde o calde, tra cui il tarator. La maggior parte dei piatti sono cucinati al forno o al vapore: la frittura, invece, non è molto in voga.

Cosa mangiare a Sofia

Cosa mangiare a Sofia
Kebapcheta, le polpette da mangiare a Sofia

Preparati per il tuo viaggio a Sofia insieme a noi: puoi assaggiare tantissime prelibatezze, piuttosto speziate, come abbiamo visto. L’uso di aglio, cipolla, pimento, santoreggia, alloro o ancora basilico, menta, aneto, trigonella, rosmarino è enormemente diffuso, e ogni boccone è pura poesia per il palato, un tripudio di sapori da indovinare.

Shkembe Chorba

Le zuppe in Bulgaria sono un must, e questo è uno dei piatti principali, che consigliamo di mangiare in inverno più che in estate. Il sapore, dobbiamo dirlo, è molto forte, ma soprattutto può non incontrare i gusti di ciascuno di noi: parliamo di una trippa che viene condita con paprika, peperoncino, pepe, aglio e latte intero fresco. Superata la fase di scetticismo iniziale, molti dicono che è uno dei piatti più buoni della cucina bulgara.

Kebapcheta

Piatto tipico della cucina bulgara, a Sofia puoi assaggiare il kebapcheta, ovvero le tradizionali polpette, che però sono realizzate a forma di piccole salsicce. Il nome non ci suona “nuovo”, in quanto deriva dalla parola turca kebab, a cui viene aggiunto il suffisso neutro “che”. Puoi assaggiare diverse varianti, con suino e manzo o solo con carne di maiale. Viene condita con pepe nero, cumino e sale. Solitamente il piatto viene servito con patate fritte e formaggio grattugiato.

Tarator

Come anticipato, le zuppe in Bulgaria sono disponibili nella versione calda e fredda. In estate, quindi, il tarator è un punto di riferimento e il sapore è forte e delicato al contempo, in virtù degli ingredienti di cui è composto, ovvero yogurt, cetrioli, noci, finocchio, prezzemolo e olio. Il costo è irrisorio, ed è ideale da assaggiare a pranzo e cena.

Moussaka

Le influenze della cucina bulgara provengono anche dalla Grecia, e non è insolito trovare ristorantini che offrono la moussaka, enormemente diffusa in Bulgaria. Patate, melanzane, carne tritata, besciamella: è una specialità assolutamente sostanziosa, un piatto unico che riempie e che solletica il palato con sapori balcanici.

Banitza

La banitza o banitsa è una delle specialità più diffuse in Bulgaria, da provare nella versione salata o dolce. Infatti, puoi trovare tantissime farciture nei panifici in giro per Sofia: con yogurt, uova o formaggio, sicuramente il tipo più comune, o ancora con porro, cipolla, bieta o persino carne macinata e riso. Tra le più amate della versione dolce, invece, citiamo zucca, uvetta, noci e zucchero. Di solito, è la colazione tipica a Sofia.

Lyutenitsa

Non va confusa con la lyutika, ed è un piatto della cucina bulgara, macedone e serba. Parliamo di una sorta di pesto che va spalmato sul pane, un condimento anche per l’insalata, a base di peperoni, pomodori, aglio, cipolle e olio. Questo condimento rispecchia pienamente la cucina tipica bulgara: speziata, aromatica e leggermente piccante.

Dolci tipici bulgari

Cosa mangiare a Sofia
Baklava, il dolce bulgaro con frutta secca e miele

Abbiamo visto i piatti salati da mangiare a Sofia, ma per chi ama i dolci? Quali sono le proposte? Molteplici, in realtà, e i dolci tipici bulgari sono di derivazione casalinga, quindi rustica: è la grande caratteristica di questo Paese. Diversi gli ingredienti usati, come le mele, amatissime nei Paesi balcanici: in effetti, la pecheni yabalki è tra i dolci che invitiamo a provare, ovvero le mele al forno farcite con glassa e noci. Profumano di cannella e sono deliziose.

Ottima anche la pechena tikva, ovvero la zucca arrostita con le mandorle, o ancora, come accennato poc’anzi, la variante dolce della banitsa, magari ripiena di mele o di zucca. Molto in voga in biscotti, con lo zenzero o persino nella variante salata con burro e formaggio. Infine, da provare assolutamente la baklava bulgara, ovvero un dolce di pasta sfoglia stratificata che viene farcito con noci tritate (come in foto) o in alternativa con i pistacchi.

Cosa bere in Bulgaria

La cucina bulgara riporta indietro nel tempo: è legata profondamente alle tradizioni, ai prodotti caseari e da forno. Non a caso, a colazione a Sofia si può bere una tazza di ayran, ovvero yogurt acido e fermentato, sale e acqua. Viene consumata con la banitsa, esattamente come la boza, una bevanda di malto a base di miglio, servita con cannella. Nella variante bulgara, risulta molto più diluita e acidula rispetto alla turca (densa e dolce).

Infine, menzione d’onore per birra, vini da dessert e spumante: il vino rosso secco è il Mavrud, mentre il vino bianco da dessert è il Dimyat: un vino che si beve d’inverno è il Greyano, che è il Vin Brulé. La tradizione dei liquori, invece, porta alla scoperta dell’acquavite slivovitsa o mentovka, che invece è un liquore dolce alla menta.

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Quali piatti tipici del Montenegro assaggiare in vacanza

Il Montenegro è una gemma dei Balcani, circondato dal Mare Adriatico e incastonato tra montagne maestose, offre una combinazione perfetta di paesaggi mozzafiato, cultura ricca e naturalmente non poteva mancare la tradizione gastronomica deliziosa. Se state pianificando un viaggio o una piccola vacanza in questo angolo incantevole di mondo, preparatevi a scoprire insieme a noi piatti tradizionali che lasceranno a bocca aperta e senza parole. Il Montenegro non è solo buon cibo, tra un piatto e l’altro perché non pensare di scoprire oltre ai piatti tipici e quali provare, alcune delle attrazioni del luogo e il periodo migliore per visitarlo?

Njeguški pršut, il re dei salumi

Il Njeguški pršut è un prosciutto affumicato e stagionato, non propriamente un piatto ma sicuramente un cibo della tradizione dal sapore unico. Originario di Nieguši che è famosa per essere il luogo di origine della dinastia dei Petrović che ha governato sul Montenegro dal 1696 al 1918. Per preparare il Njeguški pršut si seguono ancora oggi le procedure antiche: i prosciutti vengono prima cosparsi di sale marino poi immersi nella salamoia e infine appesi per essere affumicati.

Dove potete assaggiare il Njeguški pršut? Il miglior luogo dove assaggiarlo è proprio Njeguški , approfittate per visitare le case di produzione tradizionali e scoprire i segreti di questo goloso salume, mentre siete in zona approfittatene  per visitare il parco nazionale del monte Lovćen, questo monte è famoso per essere la terrazza panoramica del Montenegro, non ve ne pentirete ma si può gustare ovviamente anche a Podgorica.

Kačamak, il comfort food montenegrino

Anche chiamato la polenta dei Balcani, il Kačamak è un piatto tipico del Montenegro a base di patate, farina di mais e formaggio. Decisamente un piatto rustico e sostanzioso, viene cucinato nel periodo invernale e servito accompagnato con lo yogurt. La farina viene cotta fino ad ottenere una consistenza simile al porridge per questo è chiamato anche la polenta dei Balcani. Un tempo considerato cibo dei contadini, oggi è un comfort food apprezzato che non manca nei ristoranti di cucina nazionale.

Dove gustare il Kačamak? Come anticipato, il Kačamak si trova in molti ristoranti tradizionali nelle regioni montane del Montenegro, uno dei luoghi migliori dove degustarlo è il villaggio di Žabljak, definito la capitale del turismo montano del Montenegro il villaggio si trova nel parco nazionale di Durmitor, che vi consigliamo vivamente di visitare per poter scoprire i laghi glaciali o affrontare una delle escursioni verso  le vette imponenti.

Burek, la torta arrotolata tipica dei Balcani

Il burek è uno dei piatti più iconici del Montenegro e dei Balcani in generale. Si tratta di uno sfizioso pasticcio salato, o se preferite una torta salata di pasta sfoglia o pasta fillo in alternativa, tirata sottilissima che una volta farcito con carne macinata, formaggio o spinaci viene arrotolata in forme cilindriche e cotta in teglia.

Dove assaggiare il burek? Per assaggiare un burek autentico, dovrete visitare le panetterie, approfittate della ricerca del burek perfetto e scoprite Kotor, questa cittadina antica è un vero gioiello medievale ed è patrimonio UNESCO; mentre degustate il vostro tesoro fate una passeggiata lungo le mura della città da cui si gode una vista spettacolare sulla baia.

Cosa mangiare in Montenegro

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Le specialità culinarie del Montenegro

Cicvara, la crema montenegrina

Simile più ad una pappa densa che non ad una crema la Cicvara è tra i piatti tradizionali di una volta che ancora oggi in Montenegro si cucina con la stessa passione. Pochi ingredienti semplici: farina di mais, formaggio a pasta molle, burro e latte o in alternativa al latte la panna, per un piatto rustico cotto a fuoco lento dal sapore di una volta apprezzato dai turisti.

Dove assaggiare la Cicvara? Particolarmente popolare nelle regioni settentrionali del Montenegro, viene servita spesso come piatto principale durante le festività o anche come contorno a piatti di carne. Dedicatevi alla scoperta di Kolasin o Pljevlja. Se Kolasin è famosa sia per la posizione particolarmente pittoresca ai piedi del parco nazionale del Durmitor e per le numerose attività come lo sci alpino e di fondo, il rafting o l’escursionismo; Pljevlja è nota per la storia e le bellezze naturali, se amate la natura, dedicatevi alla scoperta di questi due borghi e poi regalatevi una buona dose di Cicvara, la meriterete dopo tutte le camminate!

Ćevapi, il piatto simbolo dei Balcani

I ćevapi sono piccoli cilindri di carne, solitamente di manzo o agnello, macinata e arricchita con spezie ed aromi che vengono grigliati, più raramente vengono cotti su piastra o barbeque; vengono serviti con la cipolla bianca e la salsa ajvar, una salsa particolare a base di peperoni, peperoncini, melanzane e aglio a cui vengono aggiunti aceto di mele, zucchero e olio. I ćevapi sono un piatto molto comune nei Balcani, ma come sempre, ogni paese (e spesso anche ogni famiglia) ha la sua personale variante.

Dove assaggiare i ćevapi? Ecco, per assaggiare i ćevapi come dicevamo, basta essere nei Balcani, ma per essere certi di assaggiare, forse, i migliori Podgorica potrebbe essere la scelta ideale. La capitale del Montenegro ha un primato molto particolare: ha cambiato nome ben cinque volte nel corso della sua storia e mescola influenze ottomane, astro ungariche e sovietiche. Dedicatevi alle passeggiate lungo il Ribnica per scoprire ponti di pietra inusuali ma soprattutto per fotografare il ponte che è diventato una delle attrazioni più fotografate, il Millennium Bridge. Infine lasciatevi il tempo per assaggiare i ćevapi in uno dei tanti ristoranti tradizionali.

Cosa bere in Montenegro

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Rakija, il liquore tipico del Montenegro

Rakija, il liquore nazionale

Terminiamo il nostro viaggio nei piatti tradizionali del Montenegro con una bevanda, ma non una qualunque, la Rakija è il liquore nazionale. Preparatevi perché nessun pasto montenegrino può dirsi terminato senza un bicchierino di questo liquore. Si tratta di un superalcolico che viene ricavato dalla distillazione della frutta fermentata. Questo liquore ha una tradizione antichissima, viene offerto agli ospiti o è di buon auspicio brindare con lei (sì al femminile)nelle cerimonie o nelle feste importanti. Sappiate che è considerata dagli Anziani come una sorta di panacea per ogni male, essi sostengono che abbia poteri curativi oltre che leggermente disinfettanti!

Dove degustare la Rakia?Tipica di tutti i Balcani fino al Montenegro e alla Macedonia e presente anche in Albania, Croazia e Bulgaria per citare alcuni Paesi.  La bevanda alcolica nazionale è presente praticamente ovunque, nei ristoranti, nei caffè, nelle case private, in ogni dispensa pubblica o privata troverete sicuramente  una bottiglia di questa bevanda alcolica.

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Viaggio in Alsazia: Strasburgo, Colmar e la Strada dei Vini

L’Alsazia, piccola ma incantevole regione della Francia, è un territorio famoso per i suoi paesaggi pittoreschi ed i suoi affascinanti borghi antichi. La regione, situata al confine con Svizzera e Germania, lungo la sponda occidentale del Reno, è un vero e proprio paradiso per tutti gli amanti della natura e per chi cerca paesini da esplorare, che sembrano appena usciti dalle fiabe più famose. Con le sue vallate colorate, le sue colline ed i preziosi vitigni, dominata dai monti Vosgi, la regione dell’Alsazia è celebre per le sue due principali città più conosciute: Strasburgo e Colmar.

Questa regione è un mix unico di arte e storia, si tratta di una terra che, pur conservando le sue antiche tradizioni, accoglie al suo interno anche le influenze dei Paesi vicini, creando una regione senza eguali in Europa, per il suo mix di culture. Le case colorate a graticcio, conosciute con il nome di “colombages”, i suoi eccellenti vini e la ricca storia renderanno il viaggio in questa regione francese assolutamente indimenticabile.

Cosa vedere a Strasburgo

La città di Strasburgo è il capoluogo dell’Alsazia e sede del Parlamento Europeo e si trova al confine con la Germania, con una doppia influenza culturale, sia francese che tedesca, che le è valsa il soprannome di “città dalle due anime”. Strasburgo è una città in grado di affascinare i propri visitatori, provenienti da tutto il mondo, con il suo mix di modernità e tradizione.

Il centro storico e la Petite France

Il centro storico di Strasburgo è una zona completamente pedonale, che si affaccia sui canali che scorrono in città e lo rendono un luogo spettacolare da esplorare a piedi. Passeggiando tra le sue stradine, inoltre, si possono scoprire angoli davvero suggestivi, piazzette nascoste e viste mozzafiato sui canali. Un modo ancora più affascinante ed unico per scoprire la città è fare un giro in battello, ammirando i magnifici palazzi che incorniciano i corsi d’acqua, il giusto luogo per gli amanti della fotografia.

La Petite France è la parte più antica e pittoresca del centro storico ed è anche nota come il quartiere dei conciatori. Qui, tra case a graticcio colorate, si trova la famosa Maison de Tanneurs, uno degli edifici più antichi della città, oggi Patrimonio dell’Unesco. L’edificio originale a due piani presenta delle soffitte ventilate, che offrivano ai conciatori dell’epoca le condizioni ideali per la trasformazione del cuoio e l’essiccazione delle pelli.

La cattedrale di Notre Dame di Strasburgo e la sua piazza

C’è poi la Cattedrale di Notre Dame, uno dei monumenti più iconici della città di Strasburgo. Questa struttura venne definita da Victor Hugo come un “prodigio di grandezza e leggiadria”, ed è anche famosa per la sua guglia alta ben 142 metri, la facciata ornata da statue e le imponenti e colorate vetrate. All’interno si trova, inoltre, l’Orologio Astronomico, un capolavoro rinascimentale del sedicesimo secolo. L’Orologio attira soprattutto per il gioco dei meccanismi che, ogni giorno, a mezzo giorno e mezzo, si mettono in moto contemporaneamente, quando si possono vedere le diverse età della vita, che sfilano davanti alla morte. Più in alto, invece, sfilano davanti a Gesù gli apostoli, il cui passaggio è segnato dal canto e dal battito d’ali di un grande gallo.

Foto della città di Strasburgo all'alba con la cattedrale sullo sfondo

Fonte: iStock

Vista della città di Strasburgo, Francia

Durante il periodo natalizio, la Piazza della Cattedrale di Strasburgo, conosciuta anche come la capitale del Natale, si trasforma in un magico regno delle fiabe con i suoi mercatini natalizi, tra i più antichi d’Europa e conosciuti in tutto il mondo. In questa piazza è possibile trovare anche Maison Kammerzell, situata in Piazza della Cattedrale, una delle più antiche ed importanti case della città di Strasburgo, conosciuta anche per la sua facciata in legno, unica, decorata con diverse figure che rappresentano: I cinque sensi, I segni zodiacali, Scene sacre e profane I quattro stadi della vita.

Piazza della Repubblica nel quartiere tedesco

Piazza della Repubblica è una delle più importanti della città di Strasburgo ed è situata nel quartiere tedesco della città. Questa piazza è ricca di edifici amministrativi e culturali, tra cui il Palais du Rhin, il Palazzo della Giustizia ed il Teatro Nazionale di Strasburgo. Si tratta della piazza più grande di Strasburgo, un luogo ideale dove potere fare shopping e gustare un caffè in uno dei suoi numerosi locali.

Arte e cultura a Strasburgo

Per gli amanti di storia, cultura ed appassionati di arte, Strasburgo è una città che ha molto da offrire. Tra i musei da visitare, si consigliano ai visitatori sicuramente il Museo di arte Moderna e contemporanea, uno dei più grandi dell’intera Francia, ed i Musei di Palazzo Rohan, che ospitano al loro interno il Museo Archeologico, il Museo delle Arti Decorative ed il Museo delle Belle Arti. C’è poi anche il famoso Museo dell’Opera di Notre-Dame, conosciuto per la sua collezione di arte decorativa e plastica della regione del Reno.

Cosa mangiare a Strasburgo?

Strasburgo è una città da scoprire anche attraverso i suoi gusti e la sua cucina. Tra i piatti tipici dell’Alsazia spiccano sicuramente la Tarte Flambée, una sorta di pizza con cipolla, formaggio, pancetta e uova, la Choucroute, un piatto a base di carne di maiale con verza e cavolo e, infine, i Pretzel, un pane salato a forma di cuore o fiocco. Da non perdere, poi, il Foie Gras, patè di fegato d’oca, e i croissant di ogni tipo, che sono una specialitá del Paese.

Cosa vedere a Colmar?

Colmar è una piccola cittadina che incanta con le sue casette colorate a graticcio, le sue chiesette gotiche, i piccoli ponti ed i canali, fra le città più incantevoli d’Europa, anche grazie al suo aspetto medievale. È conosciuta anche come “Petite Venice”, la Piccola Venezia, per la presenza di numerosi e affascinanti canali che ricordano Venezia. Passeggiare per le vie di Colmar offre un’atmosfera fiabesca, con le sue botteghe artigianali e le deliziose pasticcerie.

È anche capoluogo dell’alto Reno e fu fondata durante il Sacro Romano Impero. Colmar, grazie anche alla sua posizione, ha una doppia anima, francese e tedesca, ed il suo nome deriva probabilmente dal latino columbarium, dovutato alla presenza dell’allevamento delle colombe del Re ai tempi di Carlo Magno.

La Collégiale Saint-Martin e gli edifici storici di Colmar

La Collégiale Saint-Martin è il luogo di culto principale di questa città dell’Alsazia e si tratta di un maestoso esempio di architettura gotica tipica della regione alsaziana. Passeggiando fra le vie così suggestive di Colmar, è possibile ammirare numerosi edifici storici e caratteristici. Fra questi spiccano sicuramente la Maison des Tetes e la Maison Pfister, due case storiche rinascimentali: la prima è famosa per le 106 teste scolpite che decorano la facciata e la seconda per la tipica finestra sporgente “erker” e gli affreschi presenti sulle sue facciate.

Un’altra attrazione turistica della città di Colmar è la sua vecchia dogana, con i suoi tetti spioventi e le maioliche colorate, che oggi è sede del mercato degli artigiani. La città è anche famosa per la Statua della Libertà e il Museo Bartholdi, dedicato allo scultore che progettò la statua di New York. Inoltre, il museo del giocattolo è un luogo magico ed unico, dove scoprire l’evoluzione dei giocattoli dal diciannovesimo secolo ad oggi, adatto a tutti, adulti e bambini.

I mercatini di Natale a Colmar

Durante il periodo natalizio, Colmar si trasforma in un vero e proprio villaggio di Babbo Natale, con strade, piazze, ponti e canali addobbati con luci e decorazioni natalizie. A Colmar sono presenti cinque mercatini di Natale, in grado di offrire un’esperienza unica, con casette colorate, dolci, giocattoli e tanto divertimento per grandi e piccini.

Route des Vins d’Alsace, la strada dei vini

Il territorio dell’Alsazia è molto conosciuto a livello internazionale anche per le sue specialità enogastronomiche, oltre che per i suoi spettacolari paesaggi. In questo territorio è presente la Route des Vins d’Alsace, un vero e proprio itinerario enogastronomico che si estende per circa 170 chilometri ed attraversa l’intera regione, fra le regioni vinicole migliori d’Europa

Questa strada del vino, che venne creata ufficialmente nel 1953, parte da Marlenheim, a nord di Strasburgo, fino a Thann, vicino a Mulhouse, passando attraverso diversi territori. È una delle più antiche vie del vino in Francia ed offre un’esperienza unica tra vigneti storici, villaggi pittoreschi e famosi vini pregiati.

Lungo la strada dei vini dell’Alsazia si possono visitare piccoli villaggi come Riquewihr, noto per la sua architettura medievale e le case colorate, Eguisheim, spesso votato come uno dei più bei villaggi di Francia e Obernai, villaggio situato vicino a Strasburgo, una città affascinante con una ricca storia e numerose cantine da esplorare.

Distesa di vigneti nelle colline francesi dell'Alsazia

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Vigneti nelle colline francesi dell’Alsazia, in Francia

A livello internazionale, l’Alsazia è rinomata per i suoi vini bianchi freschi e aromatici, come il Riesling, il Gewurztraminer, il Pinot Grigio ed il Muscat e per assaporarli, lungo la via dei vini, è possibile effettuare numerose attività ed esperienze, come tour guidati e degustazioni nelle cantine locali, o anche passeggiare tra i vigneti durante i diversi festival di vino locali. Questo percorso non solo celebra i vini eccellenti dell’Alsazia, ma offre anche un’immersione completa nella cultura, nella storia e nelle tradizioni di questa affascinante regione francese.

Un viaggio in Alsazia, alla scoperta di Strasburgo, Colmar e la Strada dei Vini è sicuramente un’esperienza indimenticabile, ricca di storia, cultura, paesaggi mozzafiato e prelibatezze culinarie, che renderanno la visita in questa regione della Francia un’esperienza indimenticabile, anche dal punto di vista dei sapori.

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Piatti da mangiare a Riga: cosa assaggiare durante una vacanza

Riga è la splendida capitale della Lettonia, è una città ricca di storia e cultura e naturalmente delizie culinarie uniche. Situata sulle rive del fiume Daugava, Riga vanta un patrimonio architettonico affascinante che nel tempo ha sapientemente mescolato l’eleganza degli edifici Art Nouveau alla solidità delle antiche mura medievali. Ma non è soltanto la bellezza storica e architettonica a fare di Riga un luogo speciale da visitare, la sua cucina tradizionale offre un viaggio gastronomico che affascina e conquista. Oggi, continuando la lettura, soprattutto se state pianificando un viaggio a Riga, partiremo insieme alla scoperta di Riga e dei suoi piatti tipici da provare ma anche alcune attrazioni imperdibili, sia in città che nei borghi vicini per scoprire la bellezza poco conosciuta che aspetta solo di essere apprezzata.

Esplorando la cucina di Riga

La cucina lettone è un connubio affascinante di influenze nordiche e slavo-baltiche, è caratterizzata da ingredienti per lo più stagionali spesso provenienti dalla ricca campagna circostante. I piatti tipici della Regione riflettono la storia agricola del luogo, la cucina tradizionale offre una varietà di piatti che spazia dai ricchi stufati invernali ai freschi piatti estivi tutti preparati con un’attenzione particolare alla qualità degli ingredienti. Ma quali sono i piatti che dovreste assolutamente provare a Riga durante la vostra visita? Ve li segnaliamo noi!

Aukstā zupa

Un piatto estivo imperdibile si tratta di una zuppa fredda di barbabietola che viene servita con panna acida, cetrioli freschi, uova sode e aneto. ideale per rinfrescarsi nelle calde serate estive, è una combinazione unica e interessante di sapori e profumi.

Pīrāgī

Sono piccoli panini ripieni, generalmente il ripieno è composto da pancetta e cipolle, ma c’è anche la loro versione dolce ripieni di marmellata o ricotta. Vengono serviti solitamente come antipasti o merende o come fine pasto nel caso della versione dolce, per un dessert con tutto il sapore del comfort food.

Pelēkie zirņi ar speķi

Un altro piatto tradizionale particolarmente interessante è proprio il pelēkie zirņi ar speķi, questa ricetta è tra le poche tradizionali rimaste fedeli all’originale, non ha subito nessuna contaminazione moderna, ha forti radici nella tradizione contadina di Riga ed è sostanzioso e nutriente, si tratta di piselli grigi con pancetta o speck e cipolla fritta, viene servito per lo più nel periodo invernale e natalizio.

Karbonāde

Paese che vai, cotoletta che trovi! Anche in Lettonia potete degustare la versione autoctona della cotoletta, di maiale impanata e fritta è servita con purè patate e verdure si tratta di un piatto semplice e tradizionale che dovete assolutamente assaggiare.

Rupjmaize

Più che un piatto vero e proprio, si tratta di un tipo di pane; il tradizionale pane nero e di segale a cui vengono aggiunti semi di carvi per l’esattezza, è un pane vagamente agrodolce. Il rupjmaize viene servito imburrato e accompagnato spesso da formaggi.

Rīgas šprotes

Ecco a proposito di rupjmaize e come accompagnarlo, sappiate che uno degli accostamenti oltre ai classici formaggi sono proprio le rīgas šprotes, sarde affumicate conservate in olio, sono uno dei piatti classici della cucina lettone e vengono servite su fette di pane e una leggera spruzzata di limone.

Pīle ar āboliem

Un piatto di carne tradizionale che dovete assaggiare a Riga, viene servito in occasioni speciali o festività. Si tratta di anatra arrosto il cui interno viene farcito con le mele cotte e affettate le prugne viola e l’aglio. Il tutto viene servito accompagnato da mele fritte e verdure di stagione.

Kartulepu pankūkas

Sono frittelle di patate che ricordano i rösti, le patate vengono grattugiate e mescolate con uova e farina, successivamente fritte fino a renderle croccanti. Si servono con panna acida oppure con una salsa di mele o salsa di mirtilli rossi.

Skābputra

Tra i piatti tradizionali da provare a Riga non può mancare la skābputra, una zuppa di latte acido arricchita con orzo perlato o grano saraceno, ha un sapore unico e leggermente aspro ma è particolarmente apprezzato per le proprietà salutari e rinfrescanti.

I dolci tipici di Riga

Non poteva certo mancare il dolce tra i piatti da provare a Riga. Si tratta di un formaggio dolce e cremoso che spesso viene ricoperto da una generosa dose di cioccolato. Il biezpiena sieriņš è un dessert tradizionale che viene servito freddo ed è la degna conclusione di un pasto tradizionale a Riga.

Debesmanna

Un dessert prettamente estivo è il Debesmanna. leggero e soffice viene preparato con semolino cotto e succo di frutti di bosco come lamponi, ribes o fragoline. Il semolino viene cotto e una volta freddo viene montato fino a renderlo arioso e viene servito freddo. Un altro dolce tradizionale lettone, che dovete assolutamente provare se siete a Riga, consiste in una crosta di pasta di segale che viene sapientemente imbottita di patate dolci, carote e spezie come cannella e chiodi di garofano. Lo Sklandrausis è espressione perfetta della semplicità e della bontà dei piatti tipici di Riga.

Kvass: la bevanda tipica

Terminiamo con una bevanda lettone che merita una menzione, il kvass è la bevanda tradizionale lettone, assomiglia alla birra, non a caso viene definita la ‘’birra di pane’’ ed è leggermente alcolica e frizzante, questo grazie alla fermentazione di pane di segale, zucchero e frutta.

Riga: non solo cucina, cosa scoprire in vacanza

Sicuramente Riga è incredibile in ogni stagione dell’anno, ognuna di esse offre uno spaccato su questa città con una scena culturale vibrante; sebbene sia splendida tutto l’anno il nostro suggerimento è di visitarla soprattutto nei mesi estivi tra giugno e settembre. Durante la stagione estiva Riga si anima con una serie di eventi culturali e festival a cui si aggiunge una piacevolissima temperatura che va dai 20° ai 25°. Questo vi consentirà di visitare agevolmente la città partendo dal centro storico, Vecrīga, la città vecchia è stata dichiarata patrimonio dell’umanità UNESCO, scoprite la maestosa cattedrale di Riga e l’imperdibile torre delle Polveri che al suo interno conserva il museo della guerra. Ķīpsala, l’isola sulla riva sinistra del Daugava, è considerata una zona prestigiosa ed è raggiungibile a piedi attraversando il ponte Vasnu. Il quartiere è molto caratteristico, con le casette in legno che un tempo erano le dimore dei lavoratori portuali.

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I più gustosi piatti tipici della Lituania e di Vilnius da provare

La cucina della Lituania e di Vinius conquista il palato con i suoi piatti tipici tutti da provare, un connubio di sapori robusti e tradizione contadina, dove ogni boccone racconta storie di terre lontane e influenze diverse. Dai cepelinai, gnocchi di patate ripieni di carne o formaggio, ai kibinai, panzerotti ripieni di carne o verdure, passando per le zuppe fumanti, ogni piatto è un’esplosione di gusto che racconta la storia e le tradizioni di questa affascinante regione. La Lituania e la sua capitale Vilnius vi aspettano per un viaggio alla scoperta di sapori autentici e genuini, legati al territorio e alle sue stagioni, tra piatti gustosi e abbondanti che riscaldano il cuore e coccolano il palato.

Cepelinai

I cepelinai, conosciuti anche come didžkukuliai, sono tra i piatti più iconici della Lituania. Si tratta di gnocchi di patate di grandi dimensioni, che ricordano la forma di un dirigibile (da cui il nome, che deriva dalla parola lituana per Zeppelin), ripieni di carne macinata, ricotta o funghi.
Per prepararli si utilizzano patate grattugiate grossolanamente per formare l’involucro esterno, e patate lesse schiacciate per creare invece un impasto morbido. Il ripieno viene poi preparato a piacere con carne macinata di manzo o maiale, ricotta stagionata, funghi tritati o una combinazione di questi ingredienti, il tutto aromatizzato con spezie come erba cipollina, aneto e noce moscata. I cepelinai vengono poi cotti in acqua bollente per circa 30 minuti, fino a quando non affiorano in superficie. La preparazione richiede un po’ di tempo e manualità, ma il risultato è un piatto delizioso e appagante, servito con una salsa a base di pancetta o burro fuso, panna acida e cipolle tritate, creando un connubio di sapori e consistenze irresistibile.

Šaltibarščiai

La šaltibarščiai è una zuppa fredda di barbabietole dal caratteristico colore rosa che occupa un posto importante nella tradizione culinaria della Lituania, tanto da essere considerata un simbolo dell’identità nazionale. Consumata soprattutto durante il periodo estivo, come pasto rinfrescante e nutriente, questa specialità risale al Medioevo, quando veniva preparata con barbabietole selvatiche, kvass (una bevanda fermentata a base di pane) e panna acida.

Nel corso dei secoli, la ricetta si è evoluta incorporando altri ingredienti come cetrioli, erbe aromatiche, kefir o yogurt, fino a diventare il piatto che conosciamo oggi. Ogni famiglia ha la sua ricetta segreta, tramandata di generazione in generazione, e la preparazione è un vero rituale. Le barbabietole vengono cotte e grattugiate a mano, i cetrioli e le erbe aromatiche tritati finemente, e il kefir o lo yogurt mescolati con panna acida per creare una base cremosa e leggermente acidula. La zuppa viene poi lasciata riposare in frigorifero per far amalgamare i sapori, sprigionando un invitante aroma di barbabietole e erbe fresche.

Kibinai

I kibinai, conosciuti anche come kybyn o kibin, sono dei fagottini di pasta sfoglia dalla caratteristica forma a mezzaluna tipici della tradizione lituana, in particolare della regione di Trakai. La crosta dorata e friabile racchiude un ripieno saporito e succoso, solitamente di carne di montone macinata e cipolle (ma ci sono anche varianti con verdure o ricotta). I kibinai vengono solitamente cotti in forno fino a doratura e sono un alimento versatile che può essere consumato come spuntino, antipasto o secondo piatto, spesso accompagnati da panna acida, yogurt o salsa di pomodoro.

kibinai piatto tipico della Lituania

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kibinai piatto tipico della Lituania

Šakotis

Lo Šakotis, conosciuto anche come “torta dell’albero”, è un dolce tradizionale lituano, polacco e bielorusso che si distingue per la sua forma ramificata e la sua consistenza morbida, la cui preparazione richiede particolare maestria e pazienza. L’impasto, a base di uova, burro, panna, zucchero e farina, viene versato a strati su uno spiedo rotante e cotto lentamente in un forno a legna. Questo processo conferisce allo šakotis la sua caratteristica forma ramificata, che ricorda quella di un albero. Questo dolce ha una lunga tradizione che risale al XVI secolo, quando era spesso presente nelle tavole delle famiglie nobiliari durante le occasioni speciali. Ancora oggi, lo Šakotis è un elemento immancabile nei matrimoni lituani e in altre festività importanti, simboleggiando prosperità, fortuna e fertilità. La sua forma ad albero richiama l’idea della vita che si rinnova, mentre il suo colore dorato evoca il sole e la luce.

Grybų Sriuba

La Grybų Sriuba, ovvero la zuppa di funghi lituana, è un piatto rustico e saporito di origine contadina. I funghi selvatici, raccolti nei boschi della Lituania in autunno, quando la natura li offre in abbondanza e varietà, donano alla Grybų Sriuba il suo aroma inconfondibile e un gusto ricco, che varia a seconda delle specie utilizzate. La base della zuppa è tipicamente un brodo vegetale o di carne, arricchito con un soffritto di cipolla, aglio e talvolta erbe aromatiche come prezzemolo o timo. I funghi vengono poi aggiunti e cotti fino a quando sono teneri, rilasciando il loro aroma e sapore distintivo. Per un tocco di cremosità, si aggiungere panna fresca o latte al termine della cottura. La zuppa di funghi viene spesso servita con crostini di pane caldo, creando un perfetto contrasto con la sua consistenza morbida e vellutata.

Kepta Duona

La Kepta Duona, letteralmente “pane tostato” in lituano, è più che altro uno snack rustico e sfizioso a base di pane nero di segale tagliato a cubetti, tostato e insaporito con aglio, sale e pepe.
La tradizione della Kepta Duona affonda le sue radici nella vita contadina del passato, quando il pane nero di segale era un alimento base e non si sprecava nemmeno una briciola. Il pane raffermo veniva quindi tagliato a cubetti e tostato per renderlo più croccante e saporito, spesso arricchito con aglio e spezie. Tradizionalmente, la Kepta Duona viene servita calda come accompagnamento a zuppe, stufati e piatti di carne, ma può essere gustata anche da sola, magari condita con un filo d’olio, aglio tritato, sale e pepe.

Kugelis

Il Kugelis è uno sformato salato a base di patate, farina, uova, latte, pancetta, cipolle e spezie, cotto al forno fino a doratura. La sua consistenza può variare da morbida e cremosa a croccante e dorata, a seconda della ricetta e del metodo di preparazione. Le sue origini risalgono al Medioevo, quando era un piatto semplice e nutriente consumato dai contadini. Nel corso dei secoli, la ricetta si è evoluta e arricchita di varianti regionali, includendo l’aggiunta di altri ingredienti come funghi, speck, ricotta o erbe aromatiche. La cottura in forno conferisce al Kugelis una crosta dorata e croccante che contrasta piacevolmente con il suo interno morbido e saporito. Tradizionalmente, il Kugelis viene servito caldo come piatto principale o come contorno, accompagnato da panna acida, yogurt o salsa di mele. Ma può essere gustato anche freddo, tagliato a fette e servito come spuntino o antipasto.

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Cosa fare a Lille e dintorni: tour della Francia nord orientale

Quando parliamo di un viaggio in Francia, solitamente sono città come Parigi, Lione o Marsiglia a trovare un posto d’onore negli itinerari dei viaggiatori. Eppure, la bellissima Lille, città situata nel nord-eAlla scoperta di Lille e della Francia nord orientale, al confine con il Belgio, tra città post-industriali, architetture fiamminghe e location storichest del paese, è una località suggestiva che consigliamo di non perdere. A un’ora di treno dalla sfavillante capitale, Lille offre un’atmosfera vivace garantita dalle università e dai tanti studenti che si riversano per le sue strade, dalle meraviglie culturali e architettoniche sparse per tutta la città e dall’ottimo cibo, un motivo sempre valido per fare tappa in destinazioni meno gettonate. Non è un caso se nel 2020 è stata dichiarata Capitale Mondiale del Design.

Inoltre, nei dintorni di Lille ci sono tante altre città interessanti dal punto di vista storico, artistico e culturale, come l’adiacente Roubaix, Saint Omer e Dunkerque, perfette per completare un viaggio all’insegna della scoperta, lontano dal turismo di massa delle mete più famose. In questo articolo scoprirete cosa fare a Lille e nei dintorni per pianificare al meglio il vostro itinerario nella Francia nord orientale.

Un viaggio a Lille: culla della storia francese

Racchiudere tutta la storia di Lille è impossibile; ma richiamare qualche traccia del passato glorioso della Francia del nord è necessario. È qui che il grande sovrano Luigi XIV fece edificare un prezioso complesso architettonico oggi custodito dall’esercito. Stiamo parlando della citadelle de Lille, la cittadella voluta dal sovrano illuminato per celebrare la sua conquista. Il posto in cui sorge è pittoresco: un canale delimita lo spazio del bellissimo parco che ospita la cittadella, il più esteso della città.

Lille è la casa di numerosi luoghi di culto, ciascuno dei quali merita una visita accurata durante una tranquilla passeggiata nel suo centro storico. In particolare la chiesa di San Maurizio, costruita a partire dal XIV secolo nel distintivo stile gotico, poi ampliata nei secoli successivi. Proseguite la scoperta di Lille ammirando gli antichi palazzi decorati secondo gli stili francese e fiammingo, salite sul campanile dell’Hôtel de Ville, riconosciuto Patrimonio UNESCO e alto 104 metri, perfetto per godere di una vista privilegiata sulla città, e fate un salto nella Grand Place, la piazza principale.

Gli amanti dell’arte non possono rinunciare alle opere custodite dentro il Palazzo delle Belle Arti, realizzato in un edificio lussuoso in stile Belle Époque, dove sono esposte le collezioni di Rubens, Goya, Delacroix, Courbet, Rodin e Claudel. Dopo aver scoperto la parte antica della città, proseguite verso quella riqualificata e moderna. Qui, il passato industriale di Lille legato al carbone ha trovato nuova vita: vecchi edifici sono stati trasformati in sale espositive dedicate all’arte contemporanea, alla cultura, al teatro e alla musica. Infine, se visitate Lille nel mese di settembre, non perdetevi la famosa Braderie, il più grande mercato delle pulci.

Centro storico di Lille

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Scorcio del centro storico di Lille

Cosa fare nei dintorni di Lille

Chi desidera estendere il proprio viaggio al di fuori dei confini di Lille, potrà arricchire l’itinerario con città imperdibili dal fascino storico e culturale. Noi vi consigliamo Roubaix, Saint Omer e Dunkerque.

Roubaix e il suo passato industriale

Distante 16 chilometri da Lille, la bella città di Roubaix, famosa per la corsa ciclistica Parigi-Roubaix, vanta un centro storico caratterizzato da strade acciottolate e da edifici dai mattoni rossi che ricordano il suo passato industriale. Ai tempi della Rivoluzione Industriale, infatti, la città divenne un grande centro del settore tessile della Francia, raccontato oggi all’interno del Museo dell’arte e dell’industria André Diligent, il quale ospita collezioni importanti sul settore secondario di questa città.

Da non perdere è sicuramente La Piscine, un’ex filanda trasformata in un museo d’arte contemporanea. Un tempo sontuosa piscina pubblica in stile Art Deco, oggi questo gioiello del patrimonio francese è rinato come museo,regalando ai visitatori un viaggio affascinante nel tempo.

L’imponente Saint Omer

Un’altra città da visitare nei dintorni è Saint Omer, situata a 60 chilometri da Lille. Qui potete visitare la cattedrale di Notre Dame, uno splendido esempio di architettura gotica del XIV secolo. Si struttura su una pianta a croce della lunghezza di 103 metri e raggiunge un picco di 23 metri di altezza. Il bianco che prevale lungo tutta la superficie esterna (eccetto il nero del tetto che caratterizza i palazzi francesi) colora anche le rifiniture architettoniche della parte alta, così particolareggiate e rifinite che rendono questa struttura una delle più belle della città. Ma un altro tesoro degno di Saint Omer è il bellissimo organo settecentesco contenuto all’interno.

Dunkerque: culla del Novecento bellico

Viaggiando da Lille verso la costa nord della Francia e il canale della Manica (circa 80 chilometri), visitate la famosa città di Dunkerque. L’evento che segnò la storia di queste zone viene raccontato dal grande regista Christopher Nolan (dal titolo “Dunkirk”): nel film si narra l’episodio avente luogo all’inizio della seconda guerra mondiale in cui tra maggio e giugno 1940 gli Alleati vennero salvati dall’attacco dei tedeschi. La nota “operazione Dynamo” viene raccontata anche nel Museo di Dunkerque, nei pressi del porto, dove tra filmati riguardanti quei giorni caldi della storia e oggetti come mappe e armi utilizzate all’epoca vi faranno rivivere quell’episodio.

Per dimensioni, il porto di Dunkerque è al terzo posto in Francia (segue quelli di Marsiglia e di Le Havre). Visitate in questa località l’importante museo delle belle arti, una chicca della Francia settentrionale. Oltre a opere d’arte dell’antichità, si trovano esposizioni di arte moderna e contemporanea e, in aggiunta, a chi è interessato a temi riguardanti la natura, si consiglia di visitare il piano seminterrato con la sua galleria dedicata alla storia naturale.

Porto di Dunkerque

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L’antico porto di Dunkerque, tra i più grandi della Francia
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Il periodo migliore per una crociera ai Caraibi

I Caraibi, basta nominarli per iniziare a sognare a occhi aperti! Colline verdeggianti e rigogliose, spiagge bianche e soffici, cieli soleggiati, lettini e cocktail a bordo piscina. Gli italiani non amano solo rilassarsi, ma farlo con stile durante una crociera dove la parola d’ordine è “stare senza pensieri”. Le isole nei Caraibi sono tantissime e la crociera permette di visitare le più belle godendo appieno delle sue atmosfere, dei paesaggi e dell’ottimo cibo. Ma quando andare per vivere appieno questa esperienza da sogno senza piogge improvvise che rovinano i colori delle acque che abbiamo desiderato ardentemente durante l’inverno? Ecco tutte le informazioni da sapere per organizzare il vostro viaggio.

Il clima ai Caraibi

Se sognate di immergervi in acque cristalline e abbronzarvi su spiagge bianchissime, magari sorseggiando un cocktail fresco, i Caraibi sono perfetti, l’importante è scegliere la stagione giusta. In generale, il clima tropicale offre temperature calde e giornate soleggiate per gran parte dell’anno, con una media annuale di circa 25°C. Tuttavia, anche qui ci sono due stagioni: quella secca e quella delle piogge. La prima va da dicembre ad aprile, mentre la seconda da maggio a novembre, durante il quale il clima risulta più umido e le precipitazioni sono più frequenti. In questo periodo, soprattutto tra agosto e ottobre, bisogna fare attenzione anche agli uragani.

Quando partire

Quindi, quando programmare la vostra vacanza? Se desiderate il clima perfetto, ideale per godervi le spiagge paradisiache e le attività all’aperto, come immersioni e trekking, la stagione secca è quella che fa per voi. Se invece non vi dispiace un po’ di pioggia e volete risparmiare, la stagione delle piogge può essere un’opzione da non sottovalutare. Quando state pianificando il viaggio, dovete considerare anche la tratta scelta perché il clima può variare da isola a isola.

In generale, nelle isole caraibiche meridionali, come Grenada, Trinidad e Tobago, la stagione secca dura più a lungo, mentre in quelle settentrionali, per esempio alle Bahamas, a Turks e Caicos, le piogge possono essere presenti tutto l’anno.

Case colorate Barbados

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Casette colorate sull’isola caraibica delle Barbados

Quale crociera ai Caraibi scegliere

Le compagnie che organizzano le crociere ai Caraibi offrono tanti itinerari con tappe su isole diverse, ognuna delle quali contraddistinta da culture e attrazioni differenti. Quando state pianificando il vostro viaggio e state per scegliere la tratta, dovete tenere in considerazione il tipo di vacanza che immaginate e le attività che desiderate svolgere, dallo snorkeling tra le barriere coralline incontaminate alle avventure alla scoperta delle antiche rovine Maya. I Caraibi sono tutti meravigliosi e, diciamoci la verità, non è facile scegliere!

Per chi ama fare escursioni e snorkeling, la crociera perfetta è quella che include le isole Turks e Caicos perché circondate dalla barriera corallina. Chi viaggia con la famiglia, invece, non può perdere le bellezze naturali offerte dalle Isole Cayman, famose non solo per le spiagge bellissime, ma anche per la presenza del parco faunistico Cayman Turtle Centre, pensato per raccontare ai turisti la conservazione della fauna selvatica e come tutelare le tartarughe marine. Siete affascinati dalle atmosfere piratesche? Scegliete un itinerario che fa tappa a Tortola, famosa per la produzione di rum. Se, invece, volete regalarvi una delle perle più belle dei Caraibi, una tappa alle Barbados è un must.

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Piatti tipici di Cipro: in viaggio tra le tavole dell’isola

Non c’è nulla di più affascinante dello scoprire un luogo attraverso la sua tradizione culinaria. Sedersi a tavola in un Paese straniero significa molto più che nutrirsi: è un’occasione per conoscere la storia di quel luogo, comprenderne le abitudini e le relazioni che ruotano attorno alla tavola. Ogni singolo ingrediente è una piccola tessera di un puzzle molto più ampio che ci aiuta ad avere una visione più completa dell’anima di una comunità; ogni piatto è un racconto da assaporare che parla di storia, tradizioni familiari e identità culturali. Ecco il nostro viaggio alla scoperta dei piatti tipici di Cipro e della sua profondissima tradizione culinaria.

Caratteristiche della cucina cipriota

La cucina di Cipro è un melting-pot di influenze greche, turche, mediorientali e britanniche; una fusione che riflette la sua storia complessa. Questa splendida isola nel cuore del Mar Mediterraneo, infatti, ha fatto da casa, sin dai tempi antichi, a numerose civiltà ognuna delle quali ha lasciato un segno indelebile sul suo genoma culinario locale. Quella cipriota è una cucina ricca e autentica, caratterizzata da una varietà di sapori e ingredienti freschi e locali come gli ortaggi (base di molti piatti), le erbe aromatiche, come il prezzemolo e la menta, che giocano un ruolo importante nell’insaporire ogni pietanza; e i formaggi, in particolare l’Halloumi, sono prodotti tradizionali sull’isola e rappresentano un elemento fondamentale della dieta cipriota. Il nostro tour dei sapori di Cipro inizia da qui, partendo dalla colazione fino al dessert.

La colazione a Cipro: piatti tipici per iniziare la giornata

Non c’è nessun pasto importante tanto quanto il primo della giornata. Ma se noi italiani abbiamo delle abitudini tutte nostre, come sono quelle dell’Isola di Cipro? Le opzioni variano da dolci a salate ma, a prescindere da questa scelta, la colazione è più leggera rispetto agli altri pasti della giornata, proprio come in molte altre culture mediterranee tra cui la nostra. Ecco alcuni dei principali componenti della colazione cipriota:

  • Halloumi: il formaggio cipriota per eccellenza con una consistenza semidura che gli permette di essere grigliato o fritto senza sciogliersi. Questo formaggio viene servito a colazione in compagnia di verdure fresche – come pomodori o cetrioli – e pane. In alcuni casi viene anche servito in abbinata al melone creando un’opzione fresca e perfetta per chi ama la combo dolce e salato.
  • Bougatsa: una specialità ereditata dalla tradizione culinaria della Grecia. Si tratta di una sfoglia ripiena di formaggio o carne. Questa pietanza ha anche una versione dolce, molto apprezzata sull’Isola, il cui ripieno è costituito da crema pasticcera e completata da una spolverata di zucchero a velo e cannella. Questo dolce viene spesso accompagnato da un caffè cipriota, creando un perfetto equilibrio di sapori.
  • Olio-Ladopitta: focaccia tradizionale cipriota preparata con olio d’oliva e spesso servita con miele o formaggio, a seconda delle preferenze. È un’opzione leggera ma gustosa, ideale per chi cerca una colazione semplice e deliziosa.
  • Frutta fresca e yogurt: una colazione che si avvicina molto a quella italiana, grazie all’ampia varietà di frutta fresca che offre l’isola, specialmente in estate. Angurie, meloni, fichi e arance si tuffano in un morbido letto di yogurt solleticando dolcemente il palato di chi sceglie questa opzione per il buongiorno.

Per quanto riguarda il luoghi della colazione, una menzione d’onore va alle panetterie locali e ai loro deliziosi prodotti da forno come i tiropita (sfoglie ripiene di formaggio), spanakopita (sfoglie ripiene di spinaci e formaggio), e vari tipi di pane appena sfornato. Questi prodotti, accompagnati da un bicchiere di latte o da un caffè, rendono la colazione il momento perfetto per fare il pieno di energie prima di affrontare una giornata alla scoperta di Cipro.

Halloumi piatto tipico di Cipro

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Halloumi: un piatto tipico di Cipro

Pranzare o cenare a Cipro: i piatti principali della tradizione

Arriviamo con il nostro viaggio culinario ai pasti più sostanziosi della giornata: il pranzo e la cena. I piatti tipici di Cipro vengono consumati indifferentemente a pranzo o a cena e portano sulle tavole cipriote un mix potente di colori e sapori, anche grazie all’ampio uso di spezie che viene fatto. Ecco alcuni piatti tipici di Cipro da provare assolutamente durante il tuo viaggio per scoprire la cultura di un’isola dal fascino antico.

  • Meze: come nella tradizione culinaria turca, anche i ciprioti danno il via al pasto con i meze, un assortimento di piccoli antipasti da condividere con gli altri commensali, spesso serviti in ciotoline coloratissime. Tra i meze più apprezzati troviamo la salsa tzatziki (yogurt con cetriolo e aglio), l’hummus (purea di ceci), il taramosalata (crema di uova di pesce) e il dolmades (foglie di vite ripiene).
  • Kleftiko: un piatto tradizionale a base di agnello marinato in erbe aromatiche e cotto lentamente in un forno di argilla. Se sei un amante della carne non puoi perderti questo piatto così tenero da sciogliersi in bocca.
  • Souvlaki: anche questo è un piatto ereditato dalla tradizione greca ed è anche uno dei più amati dagli isolani. Consiste in dei gustosissimi spiedini di carne marinati e grigliati, tradizionalmente accompagnati da verdure fresche come pomodori e cipolle; e da pane pita e salsa tzatziki.
  • Moussaka: piatto tipico del Levante, composto da melanzane, carne macinata, patate e besciamella e cotto al forno fino a ottenere una superficie dorata e croccante. Come composizione richiama molto le caratteristiche della nostra Lasagna o della Parmigiana ma il gusto è molto più speziato. Questo piatto è perfetto per chi ama le cene abbondanti, ricche di gusto e di consistenza.

Piatti tipici di Cipro: i dolci

Qual miglior modo per concludere un pasto se non quello di regalare una punta di dolcezza al nostro palato? Anche in termini di dessert la cucina cipriota ha tanto da offrire, con una gamma di sapori che spaziano dal dolce intenso alle opzioni più delicate. Ecco la nostra Top 3 per concludere un pasto in bellezza:

  • Loukoumades: deliziose palline di pasta fritta, immerse nel miele o nello sciroppo e spolverate con cannella e noci tritate. I Loukoumades sono dolcetti deliziosi che sorprendono per la loro consistenza croccante fuori e morbida dentro. I ciprioti li portano in tavola durante le festività e rappresentano un dolce momento da condividere con famiglia e amici. I Loukoumades possono essere arricchiti con una spruzzata di cioccolato o crema, rendendoli ancora più irresistibili.
  • Baklava: uno dei dolci più celebri e amati non solo a Cipro ma in tutto il Medio Oriente e nei Balcani. È composto da strati di pasta fillo sottilissima, farciti con noci tritate (solitamente noci o mandorle) e bagnati con sciroppo di miele o zucchero. La preparazione di questo dolce richiede tempo e precisione, e ogni famiglia cipriota ha la propria variante segreta della ricetta.
  • Glyka tou Koutaliou: sono dei “dolci al cucchiaio” particolari, nonché una delle prelibatezze più tipiche dell’isola. Si tratta di frutti interi o pezzi di frutta conservati in uno sciroppo di zucchero denso. I più comuni sono i fichi, le ciliegie, le noci, i petali di rosa, e le bucce di agrumi. Questi dolci sono sempre accompagnati da un bicchiere di acqua fredda o da una tazza fumante di caffè cipriota.

Bevande tipiche cipriote: cultura a sorsi

Per concludere il nostro viaggio alla scoperta dei sapori di Cipro, è fondamentale fermarsi un attimo ad analizzare anche le bevande tipiche dell’isola che accompagnano, sin dai tempi antichi, le pietanze delle tavole cipriote. Anche in questo caso abbiamo stilato una Top 3 di bevande da provare assolutamente per scoprire la cultura di Cipro, un sorso alla volta.

  • Commandaria: considerato come uno dei vini più antichi al mondo la Commandaria è un vino dolce da dessert – simile al nostro Passito come intensità – e preparato con uve essiccate al sole. Un solo bicchiere di questo vino ricco e complesso, racchiude la lunghissima tradizione vitivinicola di Cipro.
  • Zivania: un’acquavite tradizionale ottenuta dalla distillazione delle vinacce, spesso servita come digestivo.
  • Caffè cipriota: il caffè cipriota si avvicina molto al caffè turco; preparato in un bricco di rame e servito in una piccola tazza con il fondo lasciato non filtrato. È forte e aromatico, ideale per una pausa durante la giornata. Come per noi italiani, bersi un caffè è un rituale sociale importante a Cipro, un momento di relax e conversazione.

A Cipro il cibo diventa un momento di condivisione

Sedersi a tavola in quest’isola è un vera e propria esperienza sociale. Come in Italia, le persone si radunano attorno allo stesso tavolo, i pasti sono lunghi e fanno da scenografia a momenti di condivisione e conversazione. L’approccio appassionato dei ciprioti nei confronti della cucina traspare anche da alcuni piatti tipici, come i Meze che rappresentano la quintessenza della condivisione, dato che questo assortimento di piccoli piatti è pensato in primis per essere condiviso tra tutti i commensali. Anche preparare da mangiare è spesso un’attività collettiva a Cipro: in alcune occasioni, infatti, è comune vedere tutta la famiglia coinvolta, dai bambini agli anziani. Insomma, mangiare a Cipro è una scusa per passare del tempo insieme alle persone amate, rafforzando i rapporti e creandone di nuovi.

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Cosa fare a Porto Cesareo: visita alle spiagge salentine più belle

Nel cuore del Salento, il borgo balneare di Porto Cesareo è una delle località più affascinanti e amate dai viaggiatori e dagli stessi pugliesi, grazie alla sua splendida posizione sulla costa ionica e all’incantevole patrimonio naturalistico e culturale. Dalle spiagge bianche e cristalline alle zone umide ricche di biodiversità, passando per i siti archeologici e le deliziose specialità gastronomiche, questa perla del territorio pugliese ha davvero molto da offrire a chi decide di soggiornarvi.

Porto Cesareo

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Panorama di Porto Cesareo

Le Spiagge da Non Perdere

Il litorale di Porto Cesareo è considerato tra i più belli d’Italia, con oltre 17 chilometri di costa che regalano paesaggi mozzafiato. Partendo da Torre Lapillo e andando verso nord in direzione di Punta Prosciutto, frazione di Porto Cesareo, si trovano spiagge davvero incantevoli. Quella che parte dalla zona di Torre Castiglione e arriva a Punta Grossa per poi proseguire fino a Punta Prosciutto è una distesa di sabbia bianca con dune alte fino a 8 metri. L’area ha un aspetto molto più selvaggio rispetto al centro cittadino e noterete che la presenza di abitazioni è limitata. Inoltre, nelle giornate più ventose è possibile praticare barca a vela o kitesurf, anche grazie ai numerosi corsi che vengono messi a disposizione dei turisti che desiderano cimentarsi in questo tipo di discipline. Sempre per gli amanti delle attività in mare aperto, non bisogna trascurare la possibilità di affittare piccole barche per fare delle escursioni giornaliere, ammirando tutta la bellezza del mare lontano dai luoghi più affollati.

Tra le spiagge più famose e apprezzate troviamo sicuramente anche la Riserva Naturale Le Cesine, un’area protetta che custodisce meravigliosi tratti di spiaggia dorata e acque turchesi che non hanno nulla da invidiare agli scenari dei Paesi del Sud-Est Asiatico.

Un altro must-see è la Spiaggia di Torre Chianca, caratterizzata da dune ricoperte di vegetazione mediterranea e da un fondale basso e sabbioso, ideale per le famiglie. Imperdibile anche la Spiaggia della Strea, con i suoi suggestivi scogli a picco sul mare e la possibilità di praticare snorkeling e immersioni.

La spiaggia di Torre Chianca si trova in un’altra frazione di Porto Cesareo, precisamente a Torre Lapillo che è un vecchio borgo di pescatori dove per volere di Carlo V venne costruita una torre in difesa dalle incursioni saracene. Al primo impatto vi sembrerà di essere in un paesaggio tropicale; la sabbia candida e l’acqua trasparente del mare vi stupiranno.

Porto Cesareo, Torre Chianca

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Torre Chianca a Porto Cesareo

Il litorale di Porto Cesareo qui nei pressi di Torre Chianca presenta alcune zone rocciose e la vegetazione è prevalentemente composta da arbusti. In alcuni tratti la spiaggia è libera, in altri invece è possibile noleggiare lettini e ombrelloni e se vi va anche un pedalò per un giro in mare che in questa zona è incantevole. I suoi fondali bassi in alcuni punti presentano anche delle secche, che richiamano ogni estate tantissimi turisti.

Per gli appassionati di immersioni presso Torre Chianca, con opportuna attrezzatura, si possono ammirare sette colonne di marmo probabilmente affondate dopo il naufragio di un’imbarcazione romana ben 1800 anni fa, mentre sui fondali di Torre Inserraglio giace il relitto del Neuralia reduce dallo sbarco in Normandia.

A poche centinaia di metri dalla costa di Porto Cesareo troviamo poi l’Isola Grande di Porto Cesareo nota anche come Isola dei Conigli: la spiaggia omonima vanta un suolo di sabbia bianca contornata da vegetazione boschiva composta da pini e acacie. Inoltre sullo scoglio del Mojusu si può ammirare l’Iris revoluta dal colore viola intenso e dall’inebriante profumo che qui ha trovato il suo habitat naturale. Questo fiore vanta un passato glorioso perché era un simbolo ricorrente nella mitologia egizia ai tempi dei faraoni e rappresentava la Dea greca Iris, messaggera infallibile che risaliva gli arcobaleni del Monte Olimpo, tingendosi di mille colori.

L’Isola dei Conigli è raggiungibile a nuoto per chi è avvezzo a questa attività, oppure più comodamente con una piccola barca privata o di pescatori del luogo. Ma se non volete spostarvi troppo potete approfittare della spiaggia di Porto Cesareo situata nei pressi del centro abitato; anche qui la sabbia è bianca e il colore turchese del mare con fondali bassi è ideale per famiglie con bambini. La ricchezza dei fondali la loro integrità e la presenza di alcuni esemplari di tartaruga marina Caretta Caretta hanno reso possibile la costituzione di un’area marina protetta comprendente l’intera area.

Alla Scoperta del Patrimonio Naturale

Porto Cesareo vanta un patrimonio naturalistico di straordinario valore, a partire dalla Riserva Naturale Orientata Isola di Sant’Andrea. Questa piccola isola, raggiungibile in barca, ospita una ricca fauna marina e una splendida flora mediterranea, oltre a resti archeologici di grande interesse.

Altra tappa imperdibile è la Palude del Conte e Duna Costiera, un’area umida protetta che offre rifugio a numerose specie di uccelli migratori e stanziali. Qui potrete immergervi in un ambiente unico e suggestivo, con la possibilità di effettuare escursioni guidate e birdwatching.

Centro storico di Porto Cesareo

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Il centro storico di Porto Cesareo

Il Centro Storico e i Siti Archeologici

Il centro storico di Porto Cesareo, affacciato sul porto turistico, è un delizioso labirinto di vicoli e piazzette che conservano il fascino di un tempo. Lasciatevi incantare dalle case in pietra, dai piccoli negozi di artigianato locale e dai deliziosi ristoranti che propongono le specialità tipiche del territorio.

Ad esempio? Imperdibile il pesce, freschissimo, con le crudité di ostriche, cozze, vongole, gamberi. Non solo, una delle specialità locali è il Polpo alla Luciana: si tratta di una ricetta che unisce il polpo al pomodoro con gli aromi di prezzemolo, aglio e vino bianco. E prima di arrivare al dessert – il pasticciotto in Salento regna sovrano – dovete provare assolutamente la regina delle tavole pugliesi… La parmigiana!

Nei dintorni della cittadina, invece, dopo questa scorpacciata di prelibatezze locali non perdete l’occasione di visitare i siti archeologici, come il complesso romano di Neapolis e le Terme Romane. Questi luoghi vi permetteranno di fare un tuffo nel passato, ammirando resti di ville, mosaici e antiche terme.

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10 piatti tipici della Macedonia del Nord da provare assolutamente

Ogni piatto della Macedonia del Nord racconta una storia di influenze mediterranee, mediorientali e ottomane, dove i sapori si mescolano dando vita a un’armonia di gusti autentici e sorprendenti. Gustare la cucina macedone significa immergersi in una coinvolgente esperienza sensoriale, dove ogni boccone offre un assaggio della storia e dell’anima di questa affascinante nazione balcanica. Ecco 10 piatti tipici da provare assolutamente durante un viaggio nella Macedonia del Nord.

1.Tavce Gravce

Piatto iconico della cucina della Macedonia del Nord, il tavce gravce è il comfort food per eccellenza e un simbolo dell’identità culinaria del paese. Le origini di questa casseruola di fagioli bianchi cotti in una salsa di pomodoro e spezie varie come paprika, prezzemolo, alloro, risalgono ai tempi antichi, quando i fagioli erano una fonte di nutrimento fondamentale per le popolazioni balcaniche. Tutti gli ingredienti del tavče gravče vengono cotti lentamente in una casseruola di terracotta, conferendo al piatto il suo caratteristico sapore e aroma. Pur trattandosi di un piatto vegetariano, esistono diverse varianti regionali del tavče gravče in tutta la Macedonia del Nord, alcune delle quali prevedono l’aggiunta di carne come pancetta o salsiccia per arricchire ulteriormente la pietanza.

2.Kebapi

I kebapi, conosciuti anche come cevapi, sono piccoli kebab di carne macinata grigliata, molto popolari nella cucina dei Balcani e in particolare nella Macedonia del Nord. Le origini dei kebapi risalgono all’epoca ottomana, quando le tecniche culinarie turche si diffusero nella regione, influenzando profondamente la gastronomia locale. Tradizionalmente, i kebapi vengono preparati con carne di manzo e agnello, mescolata con spezie come aglio, sale, pepe e talvolta paprika, modellati a mano e poi grigliati su una fiamma viva fino a ottenere una crosticina dorata e un interno succulento. Da assaggiare assolutamente, accompagnati da cipolle fresche, ajvar, pane pita e contorni come formaggio bianco o insalata di cavolo.

3.Ajvar

L’ajvar è la salsa tradizionale della Macedonia del Nord, apprezzata per il suo sapore ricco e la sua versatilità in cucina. Gli ingredienti principali di questa deliziosa crema sono i peperoni rossi arrostiti, che le conferiscono il caratteristico colore vivace e il sapore dolce e affumicato, e poi melanzane, aglio, olio di girasole, aceto e sale. Pelati e sminuzzati, gli ortaggi vengono cotti lentamente con l’aglio e agli altri ingredienti, mescolando continuamente per ottenere una consistenza liscia e cremosa. Potete gustare l’ajvar spalmato sul pane, come condimento per carni e verdure, ma anche come ingrediente in diverse ricette.

4.Pastrmajlija

Conosciuta anche come “pizza macedone”, la pastrmajlija è una specialità che ha profonde radici nella tradizione culinaria della Macedonia del Nord. Simbolo della generosità e dell’ospitalità macedone, è il piatto per eccellenza delle festività e delle celebrazioni familiari. La pastrmajlija prende il nome dalla pastrma, carne essiccata e salata che in origine veniva utilizzata come ingrediente principale. Sopra una base di pasta di pane vengono disposti pezzi di carne di maiale o agnello precedentemente marinati con spezie come paprika e pepe, quindi cotta in forno fino a quando la crosta diventa dorata e croccante e la carne risulta tenera e succulenta. Un piatto da mangiare caldo, condividendolo con amici e familiari.

Tulumba, Macedonia del Nord

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Tulumba, dolce tipico della Macedonia del Nord

5.Sopska Salata

La sopska salata è un’insalata fresca e colorata, molto apprezzata in Macedonia del Nord e nei Balcani per la sua semplicità e il sapore rinfrescante. Provatela come leggero pasto estivo o come contorno per accompagnare piatti di carne grigliata. E’ a base di pomodori maturi, cetrioli, peperoni verdi o rossi, cipolle e formaggio bianco brinza o feta, tagliati e mescolati in una ciotola capiente. Su tutto viene generosamente cosparso altro formaggio bianco, sbriciolato o grattugiato, quindi la salata viene condita con olio di oliva, aceto (facoltativo), sale e pepe.

6.Pindur

Il pindur è una salsa tradizionale che si trova spesso sulle tavole della Macedonia del Nord, simile all’ajvar ma con alcune differenze che lo rendono unico. E’ un mix di peperoni, pomodori e melanzane arrostiti, il che gli conferisce un gusto leggermente più dolce e acido e una consistenza diversa. Gustatelo come contorno, spalmato sul pane fresco o come condimento per carne grigliata, pesce e verdure.

7.Turli Tava

Amata per la sua semplicità e la ricchezza di sapori, la turli tava è un pasto completo perfetto per le riunioni e le celebrazioni familiari. Si cucina mescolando una varietà di verdure come patate, melanzane, zucchine, pomodori e peperoni, tagliati a fette o a cubetti, con carne di agnello, maiale o pollo, a seconda delle preferenze regionali e personali. Il tutto viene aromatizzato con aglio, prezzemolo, paprika dolce o piccante, e olio d’oliva, quindi la turli tava viene cotta lentamente in una terracotta o in una pentola da forno, consentendo agli ingredienti di amalgamarsi e sviluppare sapori complessi.

8.Tulumba

Dolcetti di origini turche, ma diventati una ricetta tradizionale della Macedonia del Nord e di tutta l’area balcanica. I tulumba sono pasticcini fritti a forma di bastoncini, simili a churros, ma più corti e sottili, una prelibatezza da assaporare a fine pasto. Preparati con un semplice impasto di farina, burro o olio, uova, sale e acqua, vengono fritti in olio fino a quando non diventano dorati e croccanti. Quindi immersi in uno sciroppo di zucchero caldo, aromatizzato con succo di limone o arancia, e decorati con zucchero a velo o noci tritate che li rendono ancora più golosi.

9.Baklava

Forse il dolce più famoso dei Balcani e di tutto il Medio Oriente, con origini nell’Impero Ottomano, in Macedonia del Nord la baklava ha una lunga storia culinaria e non può mancare sulla tavola delle feste e delle occasioni speciali. E’ composto da strati sottili di pasta fillo, burro fuso, noci o mandorle tritate, che vengono alternati e poi cotti al forno fino a diventare dorati e croccanti. Una volta cotta, la baklava viene imbevuta di sciroppo dolce di acqua e zucchero, spesso arricchito con aromi come acqua di rose o di arancia, che rende il tutto una vera delizia per il palato.

10.Kozinjak

Il kozinjak è un pane dolce simbolo delle festività pasquali ortodosse nella Macedonia del Nord, dove rappresenta il calore della tradizione domestica e il rispetto per le radici culturali e religiose del paese. L’impasto a base di farina, uova, latte, burro, zucchero, lievito e vaniglia viene formato in panetti o intrecciato a forma di corona. Una volta cotti in forno, i kozinjaci vengono decorati con zucchero a velo o glassa e arricchiti con frutta secca come noci o mandorle.