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Le sagre e gli eventi imperdibili di agosto in Italia

Finalmente è arrivato agosto, per molti italiani sinonimo di vacanze, relax e divertimento. C’è chi le trascorrerà in montagna e chi invece non vede l’ora di abbronzarsi sotto il sole e tuffarsi nelle acque splendide del nostro mare godendosi appieno la vera estate italiana. Tra un morso d’anguria e l’altro, perché non cominciare a dare un’occhiata ad alcune delle serate imperdibili che faranno ballare e divertire tutte le zone d’Italia?

“Le notti d’agosto hanno sempre un sapore di festa” cantava Loretta Goggi e, infatti, sono molte le sagre e gli eventi che animeranno le prossime settimane! Per questo noi di SiViaggia vi veniamo incontro selezionando le migliori da Nord a Sud, passando dal Centro e dalle Isole, così da aiutarvi a pianificare il mese più attivo e frenetico dell’estate.

Le sagre e gli eventi più belli di agosto nel Nord Italia

Dal 9 all’11 agosto, gli spazi suggestivi del parco e della Rocca Visconteo Veneta di Lonato del Garda, in provincia di Brescia, faranno da cornice a un evento molto amato sia dagli adulti che dai bambini: Lonato in Festival. Uno dei monumenti più importanti del Nord Italia ospiterà per tre giorni questo evento interamente dedicato all’arte durante i quali si esibiranno artisti di strada, circo contemporaneo e musicisti provenienti da più parti del mondo. Il tutto sarà arricchito da diversi stand dedicati alla degustazione di prodotti tipici e non solo. Biglietto adulti 10 euro, bambini (dai 4 ai 14 anni) 5 euro, meno di 4 anni gratis.

Andiamo ora in Piemonte, dove dal 16 al 19 agosto si terrà la 24° edizione della Sagra del Tajarin Cun l’Oca a San Candido di Murisengo, in provincia di Alessandria. Il programma è ricco di gusto e divertimento tra stand gastronomici, DJ set, raduni d’auto d’epoca, tributi musicali e ospiti speciali come Wender, direttamente dallo Zoo di 105. Ingresso gratuito.

Nostalgici degli anni ’90, questo evento è per voi: il 14 agosto arriva al Plodarfest di Sappada, in Friuli-Venezia Giulia, quello che viene considerato come uno degli show itineranti più amati d’Italia: Voglio Tornare negli Anni ’90. Tutte le hit che hanno fatto ballare in quegli anni, da Gigi D’Agostino agli 883, ritorneranno in un’unica grande notte mixati da diversi performer. L’ingresso è totalmente gratuito e sono presenti anche diversi stand gastronomici.

In Liguria, invece, uno dei borghi più belli della regione sarà immerso in un’atmosfera magica durante la festività religiosa dedicata alla Madonna Bianca. Stiamo parlando di Porto Venere, che il 17 agosto celebrerà un dipinto miracoloso su pergamena custodito nell’attuale chiesa di San Lorenzo. Oltre alle diverse cerimonie liturgiche che verranno organizzate durante il giorno, è la sera il momento imperdibile perché l’intero borgo verrà costellato di lumini, la cui luce accompagnerà la processione dell’immagine miracolosa.

Le sagre e gli eventi di agosto da non perdere nel Centro Italia

Borgo Volterra

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Il borgo medievale di Volterra

Sono molte le sagre e gli eventi organizzati anche nel Centro Italia per un agosto all’insegna del divertimento, della musica e delle tradizioni. Partiamo dalla Toscana, dove Volterra tornerà indietro nel tempo in occasione della Giornata di festa dell’Anno Domini 1398. Per due domeniche, quelle dell’11 e del 18 agosto, il centro storico e il Parco di Castello saranno lo scenario dove verrà rievocato il Medioevo con tutte le figure tipiche dell’epoca come cavalieri, nobili e signore, monaci, frati, artigiani e commercianti, e, naturalmente, contadini, sbandieratori, arcieri, soldati, giocolieri, musicisti e giullari. L’ingresso è a pagamento.

Arriviamo nel Lazio, dove il 2, il 3 e il 4 agosto si terrà Tolfarte nel borgo di Tolfa, il festival internazionale dedicato all’arte di strada e all’artigianato artistico che festeggerà i suoi 20 anni. Per celebrare questo traguardo, il festival sarà ricco di spettacoli con artisti di strada provenienti da tutto il mondo, musica, stand dedicati ai prodotti artigianali e allo street food. Il tema di questa edizione è dedicato al sogno, il quale verrà trattato attraverso diverse espressioni artistiche quali circo, danza acrobatica, musica, poesia, letteratura, teatro e improvvisazione.

Nelle Marche, invece, si celebrerà uno dei prodotti più amati della cucina tradizionale regionale: l’oliva fritta all’ascolana. Dal 2 al 6 agosto Monteprandone, in provincia di Ascoli Piceno, ospiterà la 49° Sagra dell’Oliva Fritta all’Ascolana con tanti stand gastronomici dedicati alle olive fritte e agli altri prodotti locali, il tutto in un’atmosfera festosa composta da musica, spettacoli e tanto divertimento per grandi e piccini.

Evento imperdibile per gli amanti del vino è sicuramente quello che si terrà il 7 e l’8 agosto in uno dei borghi più belli d’Italia: Torgiano, in Umbria. L’appuntamento estivo Calici di Stelle vi permetterà di provare i migliori vini delle cantine della Strada dei Vini del Cantico e di assaporare i piatti tipici del territorio proposti dai ristoranti e dalle proloco presenti lungo l’itinerario.

Le sagre e gli eventi più interessanti nel Sud Italia

Nduja Calabria

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Nduja, l’insaccato tipico calabrese

Tra gli eventi più interessanti che si svolgeranno in Puglia ad agosto c’è sicuramente il festival La Notte della Taranta che, per tutto il mese, movimenterà le serate estive pugliesi con spettacoli imperdibili. L’evento finale sarà il 24 agosto a Melpignano, dove viene organizzato ogni anno il famoso concertone: qui, artisti di fama internazionale si esibiscono insieme ai musicisti locali, creando un’atmosfera davvero magica.

Chi non teme il piccante, non può mancare l’evento che si terrà a Spilinga, in Calabria, dal 5 all’8 agosto. La Sagra della ‘Nduja è una manifestazione gastronomica, folkloristica e culturale tutta dedicata all’insaccato a base di peperoncino piccante e carne di maiale. In occasione della sagra ci saranno anche concerti dal vivo e DJ set.

Restiamo in tema di prodotti tipici, ma dirigiamoci in Basilicata, precisamente nella “capitale europea del fagiolo”. Stiamo parlando di Sarconi e della sagra dedicata a questo legume, che si terrà il 18 e il 19 agosto. Durante l’evento ci saranno stand di artigianato e prodotti tipici, showcooking, concerti, DJ set e tanti ospiti come Bianca Guaccero e Angelo Sabatelli.

Le sagre e gli eventi top nelle Isole

Terminiamo il nostro viaggio alla scoperta degli eventi di agosto in Italia con quelli organizzati nelle isole. Partiamo dalla splendida Sardegna, dove dal 14 al 17 agosto si terrà a Olbia uno degli eventi più attesi dell’anno: il Red Valley Festival. In queste giornate si esibiranno artisti della scena italiana e internazionale per un weekend all’insegna di musica, sole, divertimento e condivisione. Sempre in Sardegna, per chi non vuole perdersi un evento molto atteso della tradizione sassarese, ricordiamo che il 14 agosto ci sarà la discesa dei Candelieri.

Ogni anno si ripete a Sassari un rituale antichissimo risalente al XIII secolo. Durante questa festa tradizionale, tredici ceri di legno di grandi dimensioni e molto pesanti, quasi 4 quintali di peso, sono trasportati a spalla lungo le vie cittadine fino alla Chiesa di Santa Maria di Betlem. Questo rituale fa parte della Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane, diventata nel 2013 patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’UNESCO.

In Sicilia, invece, sono i colori del carnevale a garantire il divertimento tra le giornate dell’1 e il 4 e dall’8 all’11 agosto. Il carnevale estivo di Acireale è uno spettacolo che conquista locali e turisti che avranno l’opportunità di vedere sfilare i migliori costumi e i carri realizzati dai più grandi Maestri Cartapestai locali, sintesi del carnevale svoltosi nel mese di febbraio.

Dal 10 al 15 agosto, invece, la città di Rosolini celebra uno dei cibi più amati dello street food siciliano: l’arancino. La Sagra dell’Arancino propone tanti stand, spettacoli comici, esibizioni di ballo e musica dal vivo con gruppi quali Eiffel 65 e i Sud Sound System. L’ingresso è gratuito.

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Le delizie di Città del Capo: un viaggio nella cucina del Sudafrica

Pochi paesi sanno essere dei veri e propri puzzle culturali più del Sudafrica, un luogo dove la cultura africana si mescola con altre, come quella britannica, orientale e boera. Come se questo non bastasse, il fatto di essere un punto di passaggio fisico e geografico tra due oceani, rende luoghi come Città del Capo ancora più sfaccettati e interessanti. Lo si vede benissimo passeggiando per strada così come sedendosi a tavola.

I piatti tipici del Sudafrica sono molti e tutti capaci di raccontare le mille anime che compongono questo paese. Prendere in mano un menù di un ristorante o trovarsi davanti alla blackboard di un truck di street food sono delle esperienze capaci di aggiungere – è proprio il caso di dirlo – il giusto sapore a un viaggio in Sudafrica. Con una proposta gastronomica capace di mescolare così tante provenienze, cosa mangiare a Città del Capo? Ecco qualche consiglio.

Le influenze della cucina sudafricana a Città del Capo

I piatti tipici di un luogo si differenziano a seconda della zona in cui ci troviamo. Niente è come Città del Capo per assaggiare la gastronomia sudafricana: l’affaccio sul due oceani, le montagne alle spalle della città e una varietà di genti che ne compongono la cittadinanza fanno di questa città del Sudafrica un vero e proprio piatto ricco nel quale i viaggiatori buongustai si tuffano più che volentieri. Guardando le proposte gastronomiche di Città del Capo si notano molte influenze tipiche dell’Oceano Indiano: l’uso delle spezie è stato portato in città in secoli di scambi commerciali con altri luoghi importanti dell’Impero britannico.

Oltre a questo, Città del Capo porta a tavola anche molta della tradizione zulu tipica di questo paese del continente africano. La lunga cottura delle carni e la mescolanza di proteine e riso è proprio tipica di molte cucine tipiche africane. Come se ciò non bastasse, i primi coloni del Sudafrica furono gli olandesi. Chiamati storicamente Boeri, gli olandesi che colonizzarono la zona del Capo di Buona Speranza portarono con sé cibi e pietanze che ancora oggi si trovano in Sud Africa.

Biltong: un piatto tipico da assaggiare a Città del Capo

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Biltong: da piatto tradizionale a snack tipico del Sudafrica

Il Biltong: lo snack per eccellenza da mangiare in Sudafrica

Trovare un buon Biltong da mangiare a Città del Capo è tutt’altro che difficile. Questo piatto si deve proprio all’arrivo dei Boeri in questa parte dell’Africa e la sua origine ci porta dritti nei Paesi Bassi del XVII Secolo. Il Biltong nasce come alimento base da portare in lunghe navigazioni. Si tratta di carne essiccata, originariamente di manzo, condita con spezie varie. In oltre quattro secoli di presenza in Sudafrica, il Biltong non ha modificato la sua essenza ma sono state create diverse varianti, con carni tipiche del luogo, oltre a quella di manzo.

Il Biltong si mangia come semplice snack oppure lo si può condire e accompagnare con altro. Un altro regalo degli olandesi è, per esempio, l’uso del formaggio che, col Biltong , sta proprio bene. Non ti sarà difficile trovarlo al supermercato così come nei banchi dei vari mercati di Città del Capo. Per non parlare delle varianti approdate fino al mondo dello street food, in cui il Biltong diventa il ripieno per deliziosi panini.

Il Bobotie: il piatto delle feste delle famiglie sudafricane

Un altro piatto di totale origine boera è proprio il Bobotie, un vero e proprio must da assaggiare durante un viaggio nella regione del Capo di Buona Speranza. A differenza del Bitong, il Bobotie è composto da carne di manzo macinata, speziata, mescolata con frutta secca e cotto dentro una base fatta di latte vaccino. Ne risulta una sorta di sugo denso e molto cremoso che viene messo in una pirofila, coperto di besciamella e formaggio e messo in forno. Un po’ come se fosse una lasagna ma senza la pasta. La versione più comune del Bobotie è l’espressione gastronomica del Sudafrica: nel corso dei secoli si è arricchito di spezie come il curry e la besciamella è stata resa preziosa dall’aggiunta dello zafferano.

Proprio come le nostre lasagne, il Bobotie è un piatto che si prepara nei giorni di festa o durante le occasioni da passare in famiglia. Non manca mai, però, sui menù dei ristoranti di Città del Capo, compresi quelli del celebre Waterfront della città. Un tempo si accompagnava col pane ma, nel corso dei secoli, quest’ultimo è stato sostituito dal riso.

Il Braai: paese che vai, grigliata che trovi

Molti piatti sudafricani da assaggiare a Città del Capo portano nomi in Afrikaans, la lingua tipica della popolazione bianca stanziatasi in questa zona dell’Africa. È il caso del Braai, parola che designa la carne alla griglia. Trattasi davvero della tipica grigliata alla quale tutti pensiamo, con una predominanza dell’uso delle salsicce rispetto a quelle di tagli di carne molto più importanti e nobili. Spesso si utilizzando anche alcuni pesci e del pollo. Nel Braai non mancano mai le Boerewors, le salsicce tipiche della tradizione gastronomica boera in Sudafrica.

Cosa mangiare a Città del Capo. Cape Malay Curry

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Cape Malay Curry: l’influenza malese in Sudafrica

Il Cape Malay Curry: l’influenza orientale nella cucina del Sudafrica

Il fatto di trovarsi sul punto di incontro tra Oceano Atlantico e Oceano Indiano ha fatto di Città del Capo un porto fondamentale dove le navi, sia olandesi che inglesi, si fermavano durante i loro viaggi di ritorno dall’Oriente più lontano verso la madrepatria. Questo ha portato un grande commercio di beni diversi in Sud Africa, compresi i vari tipi di curry disponibili a quei tempi. Nasce così il Malay Cape Curry, un piatto di origine malese – come dice il suo nome – che, nell’arco di poco, è diventato una pietanza tipica da mangiare a Città del Capo. Altro non è che uno stufato al curry, con verdure varie.

La parte proteica è, solitamente, fatta di agnello o pesce. Il tutto viene, come è facile pensare, accompagnato da riso. Questo piatto è, solitamente, piccante. Informati sempre sul grado di piccantezza prima di assaggiarlo. Si può mangiare praticamente ovunque e non mancano i chioschi che lo vendono direttamente per strada.

Il Potjiekos: da piatto povero a simbolo gastronomico nazionale

Un’altra parola Afrikaans ma per raccontare, stavolta, un piatto che ha più a che fare con il lato zulu del Sudafrica. Potjiekos è il nome di una pentola in ghisa, solitamente utilizzata per la preparazione di questo piatto. Gli ingredienti principali sono vari tipi di carne, verdure, molte spezie e solitamente del brodo ottenuto dalla bollitura di tagli di scarto e ossa. Cosa ti troverai nel piatto se ordini del Potjiekos a Città del Capo? Come molte delizie tipicamente africane, il risultato finale è una sorta di spezzatino dal sugo denso, gustoso e piccante.

Non esiste una ricetta ufficiale del Potjiekos: veniva spesso preparato con gli scarti delle cucine degli abitanti ricchi di Città del Capo. La sua vera e propria caratteristica peculiare, oltre all’uso di una grossa pentola di ghisa posta direttamente sul fuoco all’aperto, è il fatto di dover cucinare per moltissime ore. Anche il Potjiekos può essere considerato una vera e propria icona del Sudafrica a tavola. A Città del Capo non mancherai di poterlo gustare in modalità popolari e per strada, così come alla tavola di grandi chef, pronti ad attingere dalla tradizione per creare qualcosa di grandioso e degno di qualche stella.

Cosa mangiare a Città del Capo: Gatsby Sandwich

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Il Gatsby Sandwich

Il Gatsby Sandwich: il panino più originale del Sudafrica

Nasce, invece, negli Anni ’70, un sandwich che, oggi, è un vero e proprio signature food del Sudafrica. Si chiama Gatsby e venne inventato da un sudafricano di origine indiana che gestiva una piccola gastronomia in un sobborgo di Città del Capo chiamato Athlone. Questa zona era un quartiere che gravitava attorno alla presenza di varie industrie e la necessità era quella di inventare un panino molto sostanzioso, che potesse essere il pranzo ideale per i molti operai presenti in quell’area. Ne risultò un panino con dentro davvero molti ingredienti. In origine veniva usato un pane al latte, rotondo e morbido, simile al pane degli hamburger.

Attualmente, si usa una piccola baguette. Al suo interno, ci sono almeno quattro tipi di carne diversa o di pesce diverso. Il tutto condito con una salsa di curry masala. Come se questo non bastasse, si aggiungono le patatine fritte condite con l’aceto, come si fa in Inghilterra. La particolarità? Le patatine non sono l’accompagnamento ma entrano di diritto proprio nel panino. Questo sandwich, negli anni, è diventato molto celebre e ora è riprodotto ovunque in città. Il nome Gatsby fu attribuito a questo sandwich da uno degli operai che era solito acquistarlo come suo pranzo.

Il Malva Pudding: non è un budino e ha un ingrediente segreto

Non può di certo mancare un dolce da assaggiare durante il tuo viaggio a Città del Capo, vero? La gastronomia sudafricana è generosa anche in quanto a dolcezze, quasi tutte, però, importante dall’Europa. Lo è anche la versione originaria del Malva Pudding, arrivato nella regione del Capo di Buona speranza con i primi coloni olandesi. Nel tempo, ha subito diverse variazioni dovuti al fatto che, ogni tanto, mancavano alcuni ingredienti oppure ce n’erano di totalmente diversi. Il Malva Pudding, malgrado il nome, non è un budino ma assomiglia di più a una torta con poca lievitazione.

Il nome “Malva” deriva dalla soluzione trovata al fatto che, spesso, mancavano gli aromi per dargli un gusto particolare. È pur vero che, in Sud Africa, arrivavano un sacco di spezie diverse ma, spesso, si andava ad attingere al proprio giardino. Fu così che venne usato il geranio, chiamato Malva dai Boeri. Un vero mistero, invece, rappresenta il fatto che una delle caratteristiche principali di questo dolce sia l’uso dell’aceto nella sua composizione. Non lasciarti impressionare da questo fatto e vai oltre l’apparenza. Lo troverai ovunque a Città del Capo.

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I piatti tipici di Bratislava: un viaggio gastronomico nel cuore della Slovacchia

Bratislava è una capitale giovane, dal punto di vista politico, dato che è diventata tale dopo la caduta del muro di Berlino. La città, però ha storia da vendere, così come vanta una grande quantità di tradizioni culinarie.  Situata sul Danubio, a cavallo tra l’Austria e l’Ungheria, Bratislava rappresenta la perfetta contaminazione gastronomica tipica della Mitteleuropa, ovvero quell’insieme di tendenze di gusto che si sono consolidate in molte zone d’Europa durante il periodo dell’Impero Austro-Ungarico. Le bontà tipiche da mangiare a Bratislava sono, quindi, un riflesso della sua storia e della sua posizione geografica.

I piatti tipici della città combinano influenze ungheresi, austriache, ceche e non solo, creando una tavolozza di sapori unica e peculiare. Decisamente intrigante dal punto di vista del gusto. Scegliere cosa mangiare a Bratislava talvolta è arduo perché, fatta eccezione per i gusti personali, tutto è buono, fragrante, ben preparato e racconta una storia di tradizioni, famiglia e voglia di celebrare i giorni belli. Un viaggio gastronomico a Bratislava non è solo un’esperienza culinaria, ma anche un’opportunità per scoprire la ricca cultura e il calore della Slovacchia, magari proprio seduti a tavola.

Bryndzové Halušky: il simbolo gastronomico della Slovacchia

Il Bryndzové Halušky è considerato il piatto nazionale e va gustato, prima o poi, durante un viaggio in Slovacchia. Quel nome viene usato per definire dei gnocchetti di patate serviti con la bryndza, un formaggio di pecora morbido e cremoso, e pancetta resa croccante perché tagliata a cubetti e saltata in padella. Questo piatto rappresenta una perfetta combinazione di sapori: la dolcezza delle patate, la cremosità del formaggio e la sapidità della pancetta.

Il Bryndzové Halušky ha origini antiche e rurali. Era, infatti, un pasto comune tra i pastori delle montagne slovacche. La bryndza rappresenta in pieno la bontà e la versatilità delle risorse casearie della regione.

Cosa mangiare a Bratislava: Kapustnica

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Kapustnica, un piatto tipico di Bratislava

 Kapustnica: la zuppa che scalda l’anima dei viaggiatori

La Kapustnica è una zuppa di crauti che viene spesso preparata durante le festività natalizie, ma si trova comunque in quasi tutti i ristoranti dove assaggiare i piatti tipici di Bratislava. Gli ingredienti di base includono crauti, salsiccia affumicata, funghi, prugne secche e spezie come paprika e semi di cumino. Come per molte ricette popolari, ogni famiglia e ogni ristorante ha la propria versione.

Una delle caratteristiche peculiari della Kapustnica è la lunghezza della sua preparazione, che inizia con la cottura dei crauti in un brodo molto speziato. A questi vengono aggiunti i funghi e prugne secche, per conferire alla zuppa un sapore unico e quasi dolce. La salsiccia affumicata viene tagliata a pezzi e aggiunta come ultimo ingrediente, per poi lasciare cuocere il tutto lentamente per sviluppare tutti i sapori. Come per molte zuppe, la Kapustnica è ancora più buona se mangiata il giorno dopo la sua preparazione.

Zemiakové Placky: le tradizionali frittelle di patate

I Zemiakové Placky sono delle frittelle di patate, simili ai latkes della tradizione ebraica. Si trovano, con lo stesso nome, anche nella cucina tipica da assaggiare a Varsavia, in Polonia. Gli ingredienti principali includono patate grattugiate, farina, uova, aglio e spezie. Molti piatti tradizionali di Bratislava contengono glutine e non sono vegetariani ma altri possono essere adatti anche a esigenze alimentari particolari. Solitamente, la lista degli ingredienti e degli allergeni è presente su ogni menù

Le Zemiakové Placky sono popolari in tutte le case della Slovachia e rappresentano un qualcosa di importante che, in epoche passate, ha fatto la differenza tra il riuscire a mettere qualcosa in tavola e non farlo. La storia di questa pietanza tradizionale si perdono nella notte dei tempi, come spesso accade con i piatti ricchi di storia e che attingono alla cucina popolare. Queste frittelle sono un esempio di come ingredienti semplici possano essere trasformati in un piatto delizioso e capace di nutrire e riempire. Si possono gustare in molte occacioni diverse e non mancherai di trovare anche dei chioschi che le preparano in giro per le strade di Bratislava.

Slovenská Kapusta: il cavolo dal sapore deciso

La Slovenská Kapusta è un piatto a base di cavolo fermentato e carne di maiale. Quando si dice “cavolo fermentato” si intende qualcosa di molto simile ai crauti. Gli ingredienti includono anche cipolla a volontà e spezie come paprika e pepe nero, molto comuni nella cucina di Bratislava. La Slovenská Kapusta è spesso servita con pane fresco o patate.

Questo piatto è un altro classico esempio di cucina slovacca, che utilizza tecniche di conservazione tradizionali come la fermentazione per far durare nel tempo qualcosa che, altrimenti, andrebbe a male nell’arco di qualche settimana dal raccolto.  Se ti stai chiedendo cosa mangiare a Bratislava per portare con te il ricordo di un sapore davvero deciso, la Slovenská Kapusta è la scelta giusta.

Divina pečeně: il piatto tipico per chi ama la selvaggina

La selvaggina è molto apprezzata in Slovacchia e il Divina pečeně, ossia il cervo arrosto, è uno dei piatti più prelibati che si possono gustare tra i più tradizionali dei menù di Bratislava, soprattutto se il tuo viaggio si svolge nel periodo giusto per la caccia al cervo. Questo tipo di carne, nota per il suo sapore forte ma anche per la sua capacità di essere tenera se cucinata a dovere, viene spesso marinata in vino rosso e spezie prima di essere arrostita, esaltando così gli aromi tipici di questa carne. Il Divina pečeně viene spesso servito con contorni di stagione come cavolo rosso e degli gnocchi di pane che sembrano dei piccoli canederli.

Piatti tipici di Bratislava: Jaternice

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Jaternice, le salsicce tipiche di Bratislava

Jaternice e le salsicce: una vera e propria arte gustosa

Le Jaternice sono salsicce tradizionali fatte con carne di maiale, fegato, riso e spezie. Queste salsicce sono spesso servite come antipasto o come parte di un piatto principale, accompagnate da crauti e patate. Hanno un sapore davvero unico, che non può essere confuso con altre salsicce da assaggiare in questa parte d’Europa. Oltre a questo, la loro consistenza, rende questo piatto un must per chi vuole provare qualcosa di totalmente autentico tra le molte cose da mangiare a Bratislava. Se pensi che il mix che compone le Jaternice sia troppo forte per i tuoi gusti, sappi che tra i piatti tipici di Bratislava ci sono un’infinità di salsicce diverse, preparate con carni differenti, anche non di maiale, e con un uso molto sapiente delle spezie. Assaggiane più di un tipo perché ti stupiranno.

Bratislavský rožok: il pane dolce tipico di Bratislava

Cosa mangiare a Bratislava se non un po’ di Bratislavský rožok? Chiamato anche, soprattutto per i turisti, Bratislava Roll, è una delizia che mette insieme tradizione e bontà. Questo pane tipico di Bratislava è facilmente riconoscibile per la sua forma distintiva a mezzaluna e la sua superficie dorata e lucida, ottenuta grazie a una spennellata di uovo prima della cottura. Questo pane dolce è realizzato con un impasto molto ricco composto da burro e farcito con due tipi di ripieno tradizionali: pasta di semi di papavero o pasta di noci. Questi ripieni conferiscono al pane un gusto aromatico del tutto speciale, rendendolo perfetto sia per una colazione bella ricca che per una merenda pomeridiana.

Il Bratislavský rožok è più di un semplice pane; è un simbolo del patrimonio culturale e culinario di Bratislava. Nel 2012, la Commissione Europea ha riconosciuto il Bratislavský rožok come prodotto a Indicazione Geografica Protetta (IGP), un riconoscimento importante che protegge e celebra l’autenticità e la qualità di questo prodotto slovacco.

Cosa mangiare a Bratislava: Bratislavský rožok

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Bratislavský rožok, il pane dolce di Bratislava

Trdelník: un dolce capace di conquistare tutti

Il Trdelník è un dolce tipico, anche se non esclusivo della Slovacchia, ma sicuramente parte integrante della lista che elenca cosa mangiare a Bratislava. Questa bontà è, infatti, molto popolare nelle strade di Bratislava e si può acquistare praticamente ovunque, sia nel centro che fuori città. Gli ingredienti che lo compongono farina, zucchero, lievito, latte, burro e cannella.

Si tratta di un impasto lievitato,  che, una volta avvolto attorno a un cilindro di legno, viene cotto sulla brace. Durante la cottura, viene cosparso di zucchero e cannella, creando una crosta croccante e dolce. Il Trdelník viene servito caldo e può essere riempito con vari ingredienti come gelato o crema.

Questo dolce è originario della Romania e, quindi, potresti gustarlo anche durante un viaggio in Transilvania. Il Trdelník ha trovato una seconda casa a Bratislava, dove è giunto seguendo le ondate migratorie delle popolazioni dell’Impero Austro-Ungarico. In Slovacchia è diventato un dolce amato dai locali e dai turisti. La sua preparazione molto laboriosa sembra, a tratti, uno spettacolo da guardare e il suo gusto delizioso lo rendono decisamente qualcosa che si fa ricordare.

Palacinka: una crêpe dal sapore mitteleuropeo

La Palacinka è un altro dolce da assaggiare in Slovacchia che, a livello tradizionale, viene considerato un piatto tipico di Bratislava e che, in realtà, è presente sui menù di molte nazioni dell’ex Impero Austro-Ungarico. La sua storia, infatti, ci dice che nacque in Slovacchia e conquistò successivamente altre nazioni legate al governo di Vienna. Che cos’è? Si tratta di una crêpe dolce, riempita con marmellata di albicocche. In Slovacchia la si trova spesso anche ripiena di ricotta di pecora e cioccolato fondente.

Il cibo di strada da mangiare a Bratislava

Una delle sorprese gastronomiche della Slovacchia è la folta presenza di cibo di strada tradizionale. Non ti sarà difficile decidere cosa mangiare a Bratislava, passeggiando tra le vie del centro e seguendo, con l’olfatto, tutti i profumi che sentirai. La presenza del cibo di strada nelle città europee che visitiamo non è un’invenzione importata da altre zone oltreoceano e nemmeno un qualcosa di totalmente moderno. Tutte le nazioni che, un tempo, facevano parte dell’Impero Austro-Ungarico presentano delizie di strada da assaggiare.

Soprattutto le città lungo i fiumi importanti, come il Danubio, l’offerta è molto ampia. Tra i piatti tradizionali di Bratislava troviamo, per esempio, i Lokše. Sono sempre delle frittelle di patate, simili ai Zemiakové Placky, ma molto più sottili e cotti su una piastra rovente e non fritti. Si usano spesso per accompagnare delle salsicce o degli insaccati locali, con tanto di crauti.

Un’altra delizia da assaggiare Bratislava sono le Lángoš: sono delle piccole pagnottine piatte fritte che potrebbero assomigliare a delle pizzette bianche. Si accompagnano con panna acida o formaggio di capra e aglio. La loro terra d’origine è l’Ungheria ma sono diventate a tutti gli effetti un piatto tradizionale di Bratislava.

Se sei un appassionato di panini o vuoi qualcosa da portare con te come pranzo al sacco, senza rinunciare ad assaggiare un piatto tradizionale di Bratislava, la tua scelta deve cadere sulla Cigánska Pečienka. Il slovacco è un termine femminile ma descrive un panino carne di maiale (solitamente viene usato un taglio come la coppa) e tante spezie. Potrebbe assomigliare a una sorta di hamburger dei tempi passati. Viene, infatti, guarnito con cipolle e senape.

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Cibo in spiaggia, si può portare? Le regole da conoscere

Ogni anno c’è un tema molto scottante che torna a far discutere: i clienti di uno stabilimento balneare possono portare con sé del cibo in spiaggia, seppur proveniente dall’esterno e non acquistato nel bar o nel ristorante del lido stesso? Alcuni gestori lo impediscono, altri chiudono un occhio (a meno che la situazione non sia davvero esagerata). Ma quali sono le regole da rispettare? Scopriamo i diritti dei bagnanti, per un’estate serena.

No al cibo negli stabilimenti balneari

Come accade ormai di frequente quando arriva la stagione estiva, le cronache locali riportano moltissime notizie su “fantasiose” regole disposte dai gestori degli stabilimenti balneari. In particolare, una delle più scottanti riguarda il divieto di introdurre cibi in spiaggia dall’esterno, che comporterebbe quindi l’obbligo di acquistare – se proprio si vuole mangiare – presso il bar del lido stesso. Una decisione, questa, che come al solito scatena un vespaio: nelle scorse settimane sono giunte numerose segnalazioni di stabilimenti che vietano di portare del cibo con sé, come è successo ad esempio in alcune località balneari della Puglia.

I gestori chiedono ai loro clienti di non introdurre cibo dall’esterno, spesso vietando persino una semplice bottiglietta d’acqua. Tutto ciò si traduce in un ritorno economico per gli stabilimenti balneari, dal momento che è quasi impossibile trascorrere più di qualche ora in spiaggia senza bere un sorso d’acqua o consumare uno snack. Soprattutto se si hanno con sé dei bambini, o se semplicemente si vuole passare l’intera giornata al mare. Ma esiste davvero questa regola? Oppure sotto l’ombrellone possiamo portare del cibo acquistato al supermercato o preparato a casa? Scopriamo quali sono i diritti dei bagnanti.

Cibo in spiaggia: le regole da conoscere

A fare – ancora una volta – il punto della situazione è l’associazione Udicon (Unione per la difesa dei consumatori), interpellata ai microfoni dell’Adnkronos/Labitalia. “È sconcertante constatare come alcuni gestori di stabilimenti balneari continuino a imporre divieti illegittimi, come quello di introdurre cibo dall’esterno. Questo comportamento non solo viola i diritti dei consumatori, ma è anche contrario alla legge” – spiega Martina Donini, presidente nazionale Udicon. Appare dunque chiaro quale sia la verità sul divieto di cibo in spiaggia.

Sebbene sia una pratica ancora molto diffusa, nessun gestore di stabilimenti balneari ha diritto di imporre una restrizione del genere. Ovvero, “è sempre consentito portare e consumare cibo proprio in spiaggia, e questo vale anche all’interno degli stabilimenti balneari. Non si può essere obbligati a consumare cibi e bevande dello stabilimento ed è vietato il divieto di introdurre alimenti dall’estero” – si legge nel vademecum dei diritti in spiaggia, stilato dall’associazione dei consumatori. Ci sono tuttavia dei limiti da rispettare.

“Il consumatore è libero di portare con sé cibo e bevande, purché lo faccia nel rispetto delle regole di civile convivenza, evitando eccessi come pic-nic improvvisati che possano disturbare gli altri bagnanti. In queste situazioni, deve sempre prevalere il buon senso, sia da parte dei consumatori sia da parte dei gestori dei lidi” – conclude la Donini. Insomma, va benissimo portarsi un panino o un’insalata di riso sotto l’ombrellone, per risparmiare un po’ in vacanza. Purché non si esageri, andando a disturbare – con rumori e odori molesti – gli altri occupanti dello stabilimento, imbandendo una vera e propria tavolata in spiaggia.

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A Parigi ha aperto un museo insolito: è dedicato al formaggio

“Come si può governare un Paese che conta 246 varietà di formaggio?” affermò Charles de Gaulle, primo Presidente della quinta Repubblica francese. Noi viaggiatori diremmo “Come possiamo scoprirli e provarli tutti?”: buone notizie, da oggi è possibile entrando in un museo insolito inaugurato nel cuore di Parigi, sull’Île Saint-Louis, a pochi passi dall’iconica Cattedrale di Notre Dame. Il Musée du Fromage è il primo museo del mondo interamente dedicato al formaggio.

Nato da un’idea di Pierre Brisson, fondatore della società Paroles de Fromagers che, dal 2013, ha come obiettivo quello di tramandare il know-how racchiuso nella preparazione del formaggio, il museo offre un’esperienza deliziosa e interattiva alla scoperta di questo alimento. Le sue sale, che comprendono una galleria espositiva, aree didattiche dove vengono organizzati eventi e workshop e un caseificio celebrano il ricco patrimonio caseario francese e i suoi artigiani. Non preoccupatevi, c’è anche un’area souvenir dove fare scorta di formaggio da portare a casa!

Cosa vedere dentro il Museo del Formaggio

L’esperienza all’interno del Museo del Formaggio, il primo a essere aperto a Parigi, si suddivide in quattro parti. La prima e la seconda parte sono dedicate alla cultura e alla storia del formaggio dove sono esposti antichi manufatti, dalle presse agli stampi in legno, che testimoniano le antiche conoscenze dei primi casari e l’evoluzione delle tecniche di produzione del formaggio. All’interno della collezione sono esposti anche manifesti pubblicitari, foto e filmati d’epoca e, grazie alla sua anima interattiva, il museo offre la possibilità di approfondire questo mondo, dalle varie DOP alle fasi della lavorazione.

La terza parte si concentra sulla produzione del formaggio: all’interno del caseificio vi verranno spiegate tutte le fasi di lavorazione del latte, dalla cottura fino alla salatura e alla conservazione nelle cantine di stagionatura, grazie alle quali imparerete l’importanza di ogni fase e perché la professione del casaro è preziosa e va preservata.

Infine, la quarta parte sarà la vostra preferita perché dedicata alla degustazione. In una sala appositamente allestita assaggerete diversi formaggi, ognuno con sapori e consistenze uniche e diverse. Nel mentre, un esperto vi spiegherà le particolarità di ogni formaggio: provenienza, produzione e le sue caratteristiche. Essendo gestito dalla società Paroles de Fromagers, una parte del museo è allestita per ospitare anche tante altre attività come corsi, laboratori didattici e altri eventi dedicati interamente al mondo del formaggio.

Il biglietto d’ingresso costa 20 euro per gli adulti e 10 euro per bambini.

Che formaggi comprare a Parigi

Sono diversi i souvenir che potete acquistare durante il vostro viaggio a Parigi, tra questi i migliori formaggi. D’altronde, i francesi sono considerati i più grandi consumatori di formaggio al mondo, mentre la Francia si aggiudica il primato per numero di formaggi DOP e IGP. Ma quali sono quelli che rappresentano al meglio lo spirito di questo paese? Visitando il museo lo scoprirete in prima persona, in alternativa vi lasciamo qualche consiglio: uno dei formaggi francesi più famosi è sicuramente il Comté, dal sapore dolce e genuino, insieme a Brie, Camembert, Saint Nectaire, Coulommiers, Roquefortt e Beaufort, da provare anche nelle tante botteghe tipiche sparse per la città.

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Le ricette tipiche di Montreal, scopri cosa mangiare

Quando le persone di tutto il mondo pensano al Canada, spesso immaginano la neve e le montagne, alci e foglie d’acero, mentre sottovalutano il ricco patrimonio gastronomico del Paese nordamericano. Esiste invece una grande quantità di piatti canadesi che saprà stimolare il tuo appetito. Con le loro origini profondamente radicate nella storia multiculturale del Canada, piatti della tradizione sono ciò che rende il Paese un punto di riferimento culinario molto apprezzato.

Poutine

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La famosa Poutine canadese, il piatto tipico per eccellenza

La tradizione gastronomica canadese

Se c’è un cibo nazionale del Canada, è la poutine. Originaria del Quebec, eleva l’umile patatina fritta a piatto leggendario con un condimento salato di cagliata di formaggio e salsa. Non ci è voluto molto perché l’intero Paese la abbracciasse, rendendola un cibo canadese iconico. Un altro esempio di ricetta tipica della cucina canadese è il peameal bacon. Si tratta di un alimento nato in Canada dopo che i viaggiatori avevano avvolto il bacon nella farina di piselli per conservarlo. Oggi questa ripieno si trova nei panini di tutto l’Ontario.

Già che parliamo di carne, dedichiamo un minuto alla bistecca. Se non fosse per la carne di manzo dell’Alberta, non inseriremmo nel menu un alimento così generico. Prova la ricetta della bistecca scottata in padella e capirai perché i canadesi hanno soprannominato Calgary “Cowtown”.

La prateria non ha il monopolio della carne iconica, sia chiaro. Le steakhouse di Montreal sono famose in tutto il mondo, anche grazie a ciò che mettono sulla carne. Il condimento per bistecche tipico della città francofona è diventato uno dei componenti preferiti della cucina canadese e arricchisce i barbecue di tutto il Paese. Si utilizza a secco, oppure combinato con la salsa di soia e l’olio per ottenere una salsa con cui marinare le costate con patate schiacciate. Il famoso condimento di Montreal è anche un ingrediente chiave di diversi piatti a base di carne affumicata, come il Montreal Smoked Meat Sandwich. In Canada potrebbe essere considerato un crimine usare le parole “Quebec” e “carne” senza menzionare la Tourtiere. Questo piatto radizionale canadese è uno dei preferiti a Natale e mescola carne macinata di maiale, manzo o vitello con patate e spezie. Non vedrete mai più il pasticcio di carne e patate nello stesso modo.

Tourtiere

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Piattro tradizionale del Quebec, la Tourtiere

Il Canada si trova tra due oceani ed è anche pieno di laghi, quindi non possiamo parlare di cibo canadese senza guardare cosa nuota sotto le onde. Il salmone è un alimento iconico del Paese: si mangia al forno, alla brace e persino candito. C’è un ingrediente locale poi che si sposa particolarmente bene con il salmone: l’acero. Dato che la foglia d’acero è il simbolo nazionale del Canada, non c’è da stupirsi che la sua linfa si abbini bene a tutto, dai pancake, al bacon, al salmone a tanto altro. Prova un panino al formaggio grigliato con mele all’acero per un pranzo da leccarsi i baffi.

Ci sono altri piatti che possono sembrare globali, ma sono invece originari del Canada. La zuppa di piselli spezzati, ad esempio, è uno di questi. Viene consumata in tutto il mondo, ma è parte della storia canadese. Gli esploratori la preparavano con carni stagionate e piselli secchi durante le lunghe spedizioni nell’interno del Paese.

Durante i loro viaggi avventurosi, potrebbero anche aver incontrato un cibo canadese popolare tra gli indigeni dell’epoca: il Bannock. Questo pane simile alla focaccia ha un nome scozzese, ma è comune tra gli Inuit e altre comunità delle Prime Nazioni. I canadesi hanno adattato l’impasto di base, appiattendolo e friggendolo per creare le code di castoro (Beaver Tails) o la sua variante della Nuova Scozia, il Touton.

Il Canada è decisamente goloso di dolci. Nanaimo, nell’isola di Vancouver, ha inventato le Nanaimo Bars, che dagli anni Cinquanta sono diventate un’icona della cucina canadese con il loro irresistibile mix di cocco, briciole di graham cracker e cacao. Un altro cibo preferito in Canada è la crostata al burro, che risale al 1900 circa e che mescola burro, zucchero e uova in una crosta di pasta friabile. I prodotti da forno sono un alimento popolare, forse anche grazie all’enorme produzione di cereali. La prateria canadese è il granaio del mondo e i canadesi francesi usano il suo malto per fare il tipico bagel di Montreal, arrotolato a mano e scottato in acqua e miele.

Se vuoi della marmellata su quel bagel, non cercare altro che la bacca di Saskatoon, originaria della zona ma amata da tutto il Canada. Oltre alla marmellata, è presente anche nella torta di bacche di Saskatoon.

Vuoi bere qualcosa per aiutarti a mandar giù tutto questo? Ci sono alcune bevande nate proprio in Canada, come il London Fog, una miscela di tè Earl Gray, latte schiumato e sciroppo di vaniglia. Oppure, per qualcosa di più forte, prova il Caesar. Invenzione di Calgary, questo intruglio di succo di clamato e vodka ha un pizzico di salsa Worcestershire e un bordo salato. Di solito, lo si abbina alla bistecca di Cowtown.

Canada

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Suggestivi colori dell’autunno canadese

Le ricette tradizionali di Montreal e del Quebec

Come avrai capito, la cucina tradizionale del Canada è accogliente e confortante, particolarmente ricca (anche se non necessariamente sana), nata per sostenere i primi coloni durante l’inverno. Ecco alcune delle altre ricette tipiche che potrai provare durante un viaggio in Canada.

  • Zuppa di piselli spaccati

La zuppa di piselli spaccati in stile quebecchese è davvero molto diversa dalle varietà che si conoscono in altre zone. Per prima cosa, utilizza piselli gialli. Inoltre, è molto più sostanziosa di una tipica zuppa di piselli, poiché è preparata con lardo e pezzi di pancetta di maiale.

  • Fagioli al forno

I fagioli al forno sono popolari in tutto il mondo, ma qui in Quebec li mangiano a tutte le ore del giorno. Come spuntino, come pasto, come modo per liberarsi dalla noia… I migliori fagioli al forno qui sono aromatizzati con sciroppo d’acero, pomodoro e, di nuovo, lardo.

  • Prosciutto a cottura lenta con birra e sciroppo d’acero

Il prosciutto è un alimento universale in tutto il Canada, anche se è particolarmente presente nei pasti festivi. Generalmente glassato con qualcosa di dolce, per una versione super canadese provalo con sciroppo d’acero e birra. A questo piatto manca solo una partita di hockey da vedere in TV.

  • Torta Salata al Pollo

Le torte di pollo sono piuttosto popolari in Quebec: le puoi trovare in quasi tutti i supermercati. Sono veloci, facili e deliziose

  • Budino di tapioca

La tapioca è una sostanza amidacea estratta dalla radice della pianta della manioca, che cresce nei paesi tropicali. L’amido viene trasformato in piccoli granuli o perle di varie dimensioni, colori e lucentezza. Caduta per un po’ di moda, la tapioca rinasce oggi come “bubble tea”, una bevanda rinfrescante, colorata e trendy, originaria di Taiwan, che ha recentemente invaso le principali città del Nord America. In molte famiglie del Quebec viene consumata in forma di budino.

  • Pudding Chomeur

I quebecchesi sono certamente molto golosi. Il Pouding Chomeur significa letteralmente dessert del disoccupato ed è essenzialmente una torta d’acero rovesciata, assolutamente da provare. Anche la torta di zucchero, le crostate al burro e le torte Vachon sono dolci popolari del Quebec, conosciuti in tutto il Canada.

  • Beaver Tails

Si tratta di frittelle a forma di coda di castoro, uno degli animali simbolo del Paese, ricoperte di zucchero e cannella e spennellate con nutella o sciroppo. Beaver Tails è un marchio registrato dal locale che ha inventato il dolce nel 1978 e troverai diversi locali in franchising in tutte le città del Quebec.

Dove mangiare a Montreal, i locali migliori per provare la cucina tradizionale

A Montreal ogni boccone è un racconto, ogni piatto un passaporto per un tuffo nel passato. Soprattutto se si tratta di piatti tipici del Quebec. Ecco i “fab four” della scena gastronomica di Montreal, i punti di riferimento culinari della città da provare durante la tua visita in città. Scolpiti da secoli di immigrazione e modellati dalle mani del tempo e della tradizione, questi ristoranti sono una vibrante testimonianza del crogiolo di influenze di Montreal. Qui la cucina propone piatti genuini, sostanziosi, che scaldano l’anima e che sono l’antidoto perfetto per gli inverni gelidi della città.

La Binerie: per un assaggio del tradizionale brunch del Quebec

4167 Saint Denis Street / Plateau Mont-Royal
Situato nell’animato Plateau, La Binerie è un faro del comfort food quebecchese dal 1938, il che lo rende più di una semplice gastronomia: è un pezzo dell’anima di Montréal. Sotto l’occhio vigile di Philippe Brunet e di Jocelyne, la moglie maga della cucina (tranne quando si tratta dei suoi leggendari fagioli al forno), questo accogliente locale sembra più una riunione di famiglia che un ristorante. Qui, piatti tradizionali  cantano le storie del patrimonio del Quebec, tutte preparate da zero con amore e una spruzzata di umorismo, dichiarando di essere “senza calorie”. È un luogo in cui si condividono racconti davanti a pasti sostanziosi e si viene trattati non solo come clienti, ma come parte della famiglia La Binerie.

Schwartz’s: per la carne affumicata di Montreal

3895 Saint-Laurent Blvd / Plateau Mont-Royal
Luogo di pellegrinaggio per gli appassionati di carne affumicata, Schwartz’s deli è il luogo in cui la magia della carne incontra la maestria della marinatura. Dal 1928, questo punto di riferimento produce la carne affumicata più succulenta che fa fare la fila anche alle celebrità per assaggiarla (Céline Dion è addirittura comproprietaria del ristorante). Il segreto non sta solo nella miscela di spezie, ma anche nel rituale: la carne viene marinata in barili, affumicata per otto ore e cotta al vapore per altre tre. Tra magra, media, mediamente grassa o grassa, la maggior parte dei clienti opta per la media e lascia che i sapori semplici ma sublimi del piatto simbolo di Montreal si dispieghino a ogni morso. Da sola o in un panino, la carne affumicata viene servita con sottaceti e condimenti di base, in modo da poterne apprezzare appieno il sapore e la miscela segreta di spezie. Schwartz’s non è solo un pasto, ma un rito di passaggio per chiunque visiti Montreal.

Wilensky’s Light Lunch: per un salto indietro nel tempo

34 Fairmount Avenue / Mile-End
Entra da Wilensky e fai un salto indietro nel tempo. Questa rosticceria è una fetta di storia di Montréal, che serve nostalgia a ogni morso del suo famoso Wilensky Special. Con una regola ferrea: “tutti i nostri panini sono serviti con la senape e non sono mai tagliati a metà” ricorda Sharon, figlia della proprietaria Ruth, che, all’età di 92 anni, saluta ancora i clienti ogni giorno da dietro il bancone. Il pasto principale consiste in un panino al salame e alla mortadella con senape. Il fascino di Wilensky è nella sua semplicità e nella sua storia. Dal suo passato eclettico di barbiere e negozio generale al suo attuale status di istituzione culinaria, Wilensky’s è stato più di una semplice rosticceria dal 1932: è una pietra miliare della comunità dove tutti sono una famiglia. E per ogni panino venduto, un pezzo di cuore va alla Heart & Stroke Foundation of Quebec, unendo così cibo delizioso e buona volontà.

Paul Patates: per la poutine a Montreal

760 Charlevoix Street / Verdun
Paul Patates è una testimonianza della semplice gioia di mangiare in famiglia, un faro di conforto a Verdun dal 1958. Questa tavola calda, con le sue patate pelate a mano e la tradizione della birra di abete rosso, è un viaggio nel cuore dello spirito culinario di Montreal. Le patate vengono pelate a mano per ottenere una poutine senza eguali e le polpette di hamburger sono preparate con carne di Angus Prime. I pasti sono accompagnati dalla birra di abete rosso, una bevanda analcolica preparata con il lievito che è stata prodotta dai nativi americani per secoli. Paul Patates porta avanti la tradizione, producendo la bevanda e imbottigliandola in loco. E pensare che una volta veniva fermentata sul tetto del ristorante, in una vasca da bagno d’epoca! Provala come bevanda o come dessert, aggiungendo una pallina di gelato alla vaniglia. Con il suo jukebox d’epoca a fare da colonna sonora, Paul Patates offre più di un semplice pasto: un’esperienza, un’occasione per creare ricordi duraturi sull’amore condiviso per il cibo.

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Parma e dintorni, dai colli alle eccellenze gastronomiche, gli itinerari top

L’Emilia Romagna è la Food Valley d’Italia per eccellenza, un territorio ricco di prelibatezze gastronomiche amate in tutto il mondo: stavolta vogliamo condurvi alla scoperta di Parma e delle sue colline, dove si produce il Prosciutto di Parma DOP. Sono luoghi meravigliosi, a partire dalla loro incredibile natura, ed è una vera esperienza esplorarli attraverso i sentieri del gusto. Ecco quali sono i migliori itinerari gastronomici da vivere.

Gli itinerari di Felino

La città di Parma è un capolavoro ricco di storia e arte, che merita sicuramente una visita. Ma sono i suoi dintorni, dove si producono alcune delle migliori eccellenze gastronomiche d’Italia, ad affascinare i turisti: paesaggi meravigliosi e bellezze storiche conquistano i visitatori, alla scoperta di un territorio che custodisce un patrimonio preziosissimo. Tra le esperienze da non perdere ci sono sicuramente gli itinerari di Felino, che hanno in comune il loro punto di partenza. Si tratta dell’antico borgo di Felino, con un incantevole castello medievale.

Il suo nome vi ricorderà sicuramente un salume prelibato, che in effetti ha origine proprio qui – oltre ovviamente al Prosciutto di Parma DOP, che viene prodotto in tutto l’areale. Vi si snodano tre sentieri molto suggestivi: il primo è il Percorso del Castello, un circuito ad anello di appena 6 km, che inizia nel centro storico del paese e affronta alcune tappe interessanti soprattutto dal punto di vista architettonico. C’è poi il Percorso del Gallo, anch’esso un anello di 11 km che, dal centro di Felino, si dirige verso sud attraversando boschi e prati rigogliosi. Infine il Percorso La Costa, il più panoramico: l’anello di 8 km si snoda tra le colline, da San Michele Tiorre a Barbiano.

L’Anello dei Poeti del Cinghio

Le colline che si dipanano attorno al borgo di Felino, nel cuore della Food Valley italiana, ospitano poi un altro itinerario molto affascinante, l’Anello dei Poeti del Cinghio: di recente inaugurazione, è un circuito ad anello di circa 12 km. Il suo nome deriva dal torrente Cinghio che attraversa questi territori, ma anche dai versi che alcuni poeti locali gli hanno dedicato. L’itinerario ha inizio presso la chiesa di San Michele Tiorre, da dove si sale verso Barbiano. La strada, attraversando boschi e natura incontaminata, incrocia la storica via Longobarda. Il luogo più suggestivo da ammirare è sicuramente la Forca del Cinghio, da cui poi si torna indietro.

La Via degli Scalpellini

Infine, un’altra opportunità imperdibile per scoprire il territorio consiste nel percorrere la Via degli Scalpellini, un percorso di appena 6 km che tuttavia affronta un’impervia salita (e un’altrettanto difficile discesa), per cui si rivela abbastanza impegnativo. Nato nel medioevo, il cammino veniva percorso dagli scalpellini per raggiungere le formazioni rocciose da cui potevano ricavare prezioso materiale di costruzione. Il sentiero, che si dipana tra i paesi di Chiastre e di Cassio, attraversa il torrente Baganza su un suggestivo ponte tibetano, quindi raggiunge i Salti del Diavolo. Si tratta di una formazione sedimentaria dell’età cretacica, che avrebbe avuto origine da una frana sottomarina. Per i più avventurosi, da Cassio ci si può unire alla via Francigena, per un’esperienza ancora più affascinante.

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Le migliori ricette di Zagabria: i piatti da provare

È difficile dare una definizione unica della cucina croata e della varietà di ricette che potrai provare a Zagabria. La capitale della Croazia intanto, è una città che ne racchiude in realtà tre: l’Alta, l’Inferiore e Novi Zagreb. A causa della sua storia travagliata e della sua vicinanza con popoli dalle culture più diverse inoltre, la cucina locale riflette una serie di influenze differenti che contribuiscono a creare un panorama gastronomico variegato e molto interessante. Si va dai sapori filo-italiani di gusto mediterraneo, ricchi di piatti di pesce alla griglia, agli stufati di carne alla paprika tipici della Slavonia, fino a pietanze di ispirazione austriaca, turca e ungherese: si rimane sempre comunque piacevolmente sorpresi dalla varietà dei cibi regionali, tutti caratterizzati dall’ottima qualità e dalla freschezza degli ingredienti.

Cosa mangiare a Zagabria, i locali e i piatti tipici

Zagabria è una capitale piena di vita e di sapori dove ogni giorno si possono provare nuovi ristoranti. In generale vale la questa regola: in Croazia è difficile mangiare male così come spendere tanto. Naturalmente, ci sono diversi tipi di offerta: i Restauracija sono i ristoranti eleganti e più formali; i Gostionica o konoba sono locali a conduzione familiare dove è più facile trovare le ricette dell’autentica tradizione croata; i Pivnica sono dei pub dove mangiare anche piatti caldi. Poi ci sono i Kavana, per una pausa con cappuccino e una fetta di torta, le Slasticarna, se desideri gustare gelati, dolci e strudel e infine i Samoposluzivanje, caffetterie self service ideali per uno spuntino veloce. Qualunque sia la tua scelta, allenta la cinta e preparati a dell’ottimo cibo di qualità.  La cultura culinaria di Zagabria affonda le sue radici nella passione dei croati per i pranzi abbondanti ed elaborati, fondati soprattutto su piatti a base di carne alla griglia e arrosto. La città e i suoi dintorni sono rinomati per la loro cucina centenaria, in gran parte influenzata dai paesi vicini e dagli ex imperi dominanti. Nei menù di tutta la città si possono trovare stufati rustici, carni succulente, pasta fatta in casa e gnocchi dolci.

Ristoranti Zagabria

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Zagabria è piena di ristoranti e locali da provare

Non importa di cosa si abbia voglia, a Zagabria c’è qualcosa da mangiare che accontenta tutti. La cucina della città è stata influenzata dai Paesi vicini, come l’Austria, l’Ungheria, l’Italia e persino la Turchia. Queste influenze sono confluite in una selezione di piatti diversi che riflettono la cultura e le tradizioni del Paese. Dai sostanziosi stufati come il grah (stufato di fagioli con salsicce) alla versione di Zagabria del tradizionale Cordon Bleu, la capitale della Croazia offre una varietà di piatti ricchi di anima. Ecco quindi cosa mangiare e i piatti tipici che ti aiuteranno a sentirti come un vero abitante di Zagabria.

Per gli amanti della carne, la capitale croata è una destinazione entusiasmante. Quella di maiale e di manzo è una caratteristica comune dei piatti della città, ma ciò che li distingue dalla cucina tipica di altri Paesi con una tradizione simile è l’accompagnamento di prodotti locali come cetrioli, pomodori e cavoli tagliuzzati, conditi semplicemente con olio, aceto, sale e pepe. La semplicità della cucina contadina si manifesta in piatti come le krpice (pasta fatta in casa) e gli žganci (polenta) preparati con cipolle e pancetta. Anche i funghi selvatici hanno un ruolo importante nella cucina di Zagabria e si trovano nei fitti boschi che circondano la capitale.  Altri piatti comuni che incontrerai sicuramente visitando Zagabria sono le sostanziose zuppe a base di fagioli e verdure. Anche se gli ingredienti di questi saporiti stufati cambiano a seconda della stagione, le zuppe rimangono un comfort food che viene gustato dai locali tutto l’anno.

Quando visiti Zagabria per la prima volta, ci sono due aree in particolare che ospitano una serie di eccellenti ristoranti locali: la Città Bassa e la Città Alta. Volendo, potresti anche partecipare ad un tour gastronomico che ti permetterà di vedere alcune delle principali attrazioni di Zagabria e di conoscere la sua storia. Considera di scegliere come antipasto un tagliere di salumi croati. Soprattutto quelli fatti in casa sono abbastanza comuni da servire nelle feste in tutto il paese e nei ristoranti prima del pranzo o della cena. Questi taglieri presentano in genere un assortimento di formaggi e salumi fatti in casa, come prosciutto o salame. Sottaceti, olive, pomodori secchi e piccoli peperoni ripieni di formaggio sono spesso serviti accanto alle carni e ai formaggi. Ecco alcune ricette tipiche che potrai assaggiare durante il tuo viaggio a Zagabria.

Štrukli

Rinomata specialità di Zagabria, lo štrukli è una delizia per i sensi. Questo piatto di pasta sfoglia (simile alle lasagne) è farcito con un impasto di formaggio fresco di mucca, panna e uova: una prelibatezza originaria della regione dello Zagorje che si è poi diffusa in tutta la capitale. Gli Štrukli possono essere gustati in qualsiasi modo: bolliti o al forno per uno spuntino salato con una spolverata di sale. In alternativa, possono essere serviti dolci con una spolverata di zucchero o addirittura conditi con frutta come prugne, mele o mirtilli.

Strukli Purica s mlincima

L’arrosto di tacchino saporito con pasta mlinci fatta in casa è una prelibatezza di Zagabria da mangaire tutto l’anno. Sebbene il piatto sia tradizionalmente preparato con il tacchino, non è raro sostituirlo con altri tipi di pollame, come l’anatra o il pollo. La carne viene marinata in una melodia di condimenti mediterranei come aglio, rosmarino, sale e pepe e poi arrostita lentamente in forno per ore. I mlinci si preparano immergendo le sfoglie secche in acqua bollente salata finché non si ammorbidiscono. Vengono poi aggiunti alla stessa padella della carne per assorbire tutti i deliziosi succhi di cottura.

arrosto di tacchino

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A Zagabria l’arrosto di carni è uno dei piatti base della tradizione gastronomica locale

Zagrebački odrezak

Lo Zagrebački odrezak è da anni un piatto base di Zagabria. È simile al Cordon Bleu e alla Wiener Schnitzel, ma prende il nome dalla capitale croata. Questa deliziosa pietanza si prepara prendendo una sottile fetta di vitello e farcendola con prosciutto e formaggio. Viene poi arrotolata in un fagottino prima di essere ricoperta di farina, uovo e pangrattato, quindi fritta fino a raggiungere la perfezione dorata. Lo Zagrebački odrezak viene comunemente servito con un abbondante contorno di patate brasate e una fetta di limone. Per una perfetta combinazione di sapori, non dimenticare di ordinare anche una delle insalate stagionali di Zagabria.

Grah

Uno dei piatti più conosciuti di Zagabria è il Grah, o zuppa di fagioli. Sebbene sia un piatto tipicamente invernale, questo sostanzioso stufato viene gustato tutto l’anno. Il protagonista della zuppa sono i fagioli, accompagnati da pancetta affumicata, garretto di prosciutto, salsicce e carote, che la rendono un piatto saziante e saporito.

Čušpajz

Un’opzione nutriente per il pranzo, il ćušpajz è popolare tra gli abitanti del luogo e può essere gustato in una vasta gamma di sapori. Questo semplice piatto simile a una zuppa combina ingredienti sani come cavolo, patate, fagioli e carote, a volte con l’aggiunta di salsiccia o carne di manzo. È un’ottima alternativa a un tipico panino e rappresenta un pasto leggero e gustoso a mezzogiorno.

Sir i vrhnje

Spuntino molto amato dalla gente del posto, il sir i vrhnje è un piatto umile che consiste nel mescolare formaggio fresco di produzione locale e panna acida. Gli zagabresi amano mescolarvi l’aglio e cospargere di paprika prima di intingervi il pane fresco. Provalo abbinato a un piatto di salumi croati e avrete un fantastico spuntino pomeridiano.

Krpice

Generazioni di croati sono cresciute mangiando krpice. Si tratta di un piatto di pasta fatta in casa semplice e gustoso che deriva dalla ricetta rustica tedesca del krautfleckerl. Questa confortante combinazione di cavolo fritto, pancetta e tagliatelle si trova in molti ristoranti tradizionali di Zagabria e riporta alla mente dei residenti della città i ricordi dell’infanzia.

Krpice

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Assaggia la tradizionale Krpice di Zagabria

Salsicce

La cucina di Zagabria non sarebbe completa senza le salsicce, che possono essere bollite o cotte al forno e di solito sono accompagnate da patate brasate cosparse di paprika e da un cucchiaio di cavolo sottaceto.

Sarma

Il cavolo ripieno è una ricetta antica che ha molte varianti. I croati amano mescolare carne di maiale e di manzo con il riso e insaccare il composto in foglie di cavolo sottaceto. Gli involtini vengono poi aggiunti in una pentola e fatti bollire fino a completa cottura. Molte culture amano aggiungere alla pentola la salsa di pomodoro, ma in Croazia spesso si prepara facendo cuocere farina e grasso per creare una salsa densa. Una volta completata, la sarma viene servita con un cremoso purè di patate.

Sarma

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Un piatto amatissimo, il Sarma

Peperoni ripieni

Questa ricetta è la versione estiva del cavolo ripieno, i preferiti dagli zagabresi in estate, quando i peperoni dolci abbondano.

Kremšnita

La kremšnita è una deliziosa torta alla crema a strati realizzata con una base di pasta sfoglia e un ripieno di crema pasticcera alla vaniglia. Sebbene questo dolce sia nato durante l’epoca austro-ungarica di Zagabria, rimane ancora oggi un dolce popolare tra gli abitanti del luogo.

Strudel

Originario dell’Austria, lo strudel di mele ha trovato casa anche qui. È possibile gustare questo dolce in molte panetterie di Zagabria e in tutto il Paese. Pensa a una crosta sfogliata e burrosa, farcita con un dolce ripieno di mele e ricoperta di zucchero a velo.

Strudel

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c’è sempre un buon motivo per mangiare un’ottimo strudel di mele

Knedle sa šljivama

I Knedle sa šljivama, o fagottini di prugne, sono un dolce che si trova in molti menu della capitale croata: consiste in morbidi fagottini ripieni di prugne, cannella e zucchero. I fagottini vengono bolliti e ricoperti di zucchero e pangrattato poco prima di essere serviti.

Infine, se ti stai chiedendo cosa bere a Zagabria, sappi che gli abitanti della capitale croata sono grandi bevitori di caffè. Ogni giorno i caffè sui marciapiedi della città sono pieni di appassionati che sorseggiano espressi appena fatti. Per molto tempo, il caffè turco è stato il più ampiamente consumato (e lo è ancora nelle case di famiglia). In tutta la città, tuttavia, oggi è più probabile trovare l’espresso all’italiana. Oltre al caffè, il vino è una bevanda fondamentale nella cultura croata, sempre presente in tavola. Zagabria è una delle poche capitali al mondo che ha la fortuna di essere circondata da regioni vinicole che producono alcuni dei migliori vini croati, e non è difficile capire come questo abbia influenzato la cultura enogastronomica cittadina.

Visitando la capitale croata troverai quindi un’ampia varietà di deliziosi piatti e bevande tradizionali. Dagli stufati ai dolci, a Zagabria ce n’è per tutti i gusti.

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Cosa mangiare a Sofia: piatti tipici della Bulgaria da provare

Vacanza a Sofia? Ci sono tante cose (buonissime) da mangiare, un viaggio culinario arricchente in quel della Bulgaria, un territorio che consente di scoprire influenze dalle cucine balcaniche, persiane, greche, turche. La cucina tipica bulgara riflette il passato e la storia del Paese, con piatti tipici e specialità speziate e saporite, tra cui kebab turco o sutzukaki greci. Se hai in programma di andare nella Capitale della Bulgaria, ti diciamo cosa mangiare assolutamente a Sofia: colazione, pranzi e cene luculliane, oltre a dolci da non perdere.

Le caratteristiche della cucina bulgara

Piatti tipici di Sofia
Banitza, la tipica colazione di Sofia a base di pasta, uovo e formaggio

Se dovessimo usare una parola per descrivere la cucina bulgara, potremmo usare il termine “speziata”. Soprattutto se la compariamo ad altre cucine tipiche europee, dove i sapori sono meno concentrati. Qui vengono usati peperoncini piccanti, origano, pepe nero e pepe bianco, paprika. La maggior parte delle ricette derivano dalla tradizione contadina, sono semplici da preparare e sono piatti unici, con la presenza di uno o più contorni.

Un’altra parola che la descrive alla perfezione è “abbondante”. I piatti vengono serviti con l’obiettivo di saziare e, sebbene non manchino proposte gourmet, mangiare in Bulgaria è abbastanza conveniente. La Capitale Sofia, poi, offre tantissimi piatti e specialità bulgare, con influenze greche, turche e balcaniche. In base al periodo in cui ti rechi in vacanza, hai l’occasione di provare molte zuppe, fredde o calde, tra cui il tarator. La maggior parte dei piatti sono cucinati al forno o al vapore: la frittura, invece, non è molto in voga.

Cosa mangiare a Sofia

Cosa mangiare a Sofia
Kebapcheta, le polpette da mangiare a Sofia

Preparati per il tuo viaggio a Sofia insieme a noi: puoi assaggiare tantissime prelibatezze, piuttosto speziate, come abbiamo visto. L’uso di aglio, cipolla, pimento, santoreggia, alloro o ancora basilico, menta, aneto, trigonella, rosmarino è enormemente diffuso, e ogni boccone è pura poesia per il palato, un tripudio di sapori da indovinare.

Shkembe Chorba

Le zuppe in Bulgaria sono un must, e questo è uno dei piatti principali, che consigliamo di mangiare in inverno più che in estate. Il sapore, dobbiamo dirlo, è molto forte, ma soprattutto può non incontrare i gusti di ciascuno di noi: parliamo di una trippa che viene condita con paprika, peperoncino, pepe, aglio e latte intero fresco. Superata la fase di scetticismo iniziale, molti dicono che è uno dei piatti più buoni della cucina bulgara.

Kebapcheta

Piatto tipico della cucina bulgara, a Sofia puoi assaggiare il kebapcheta, ovvero le tradizionali polpette, che però sono realizzate a forma di piccole salsicce. Il nome non ci suona “nuovo”, in quanto deriva dalla parola turca kebab, a cui viene aggiunto il suffisso neutro “che”. Puoi assaggiare diverse varianti, con suino e manzo o solo con carne di maiale. Viene condita con pepe nero, cumino e sale. Solitamente il piatto viene servito con patate fritte e formaggio grattugiato.

Tarator

Come anticipato, le zuppe in Bulgaria sono disponibili nella versione calda e fredda. In estate, quindi, il tarator è un punto di riferimento e il sapore è forte e delicato al contempo, in virtù degli ingredienti di cui è composto, ovvero yogurt, cetrioli, noci, finocchio, prezzemolo e olio. Il costo è irrisorio, ed è ideale da assaggiare a pranzo e cena.

Moussaka

Le influenze della cucina bulgara provengono anche dalla Grecia, e non è insolito trovare ristorantini che offrono la moussaka, enormemente diffusa in Bulgaria. Patate, melanzane, carne tritata, besciamella: è una specialità assolutamente sostanziosa, un piatto unico che riempie e che solletica il palato con sapori balcanici.

Banitza

La banitza o banitsa è una delle specialità più diffuse in Bulgaria, da provare nella versione salata o dolce. Infatti, puoi trovare tantissime farciture nei panifici in giro per Sofia: con yogurt, uova o formaggio, sicuramente il tipo più comune, o ancora con porro, cipolla, bieta o persino carne macinata e riso. Tra le più amate della versione dolce, invece, citiamo zucca, uvetta, noci e zucchero. Di solito, è la colazione tipica a Sofia.

Lyutenitsa

Non va confusa con la lyutika, ed è un piatto della cucina bulgara, macedone e serba. Parliamo di una sorta di pesto che va spalmato sul pane, un condimento anche per l’insalata, a base di peperoni, pomodori, aglio, cipolle e olio. Questo condimento rispecchia pienamente la cucina tipica bulgara: speziata, aromatica e leggermente piccante.

Dolci tipici bulgari

Cosa mangiare a Sofia
Baklava, il dolce bulgaro con frutta secca e miele

Abbiamo visto i piatti salati da mangiare a Sofia, ma per chi ama i dolci? Quali sono le proposte? Molteplici, in realtà, e i dolci tipici bulgari sono di derivazione casalinga, quindi rustica: è la grande caratteristica di questo Paese. Diversi gli ingredienti usati, come le mele, amatissime nei Paesi balcanici: in effetti, la pecheni yabalki è tra i dolci che invitiamo a provare, ovvero le mele al forno farcite con glassa e noci. Profumano di cannella e sono deliziose.

Ottima anche la pechena tikva, ovvero la zucca arrostita con le mandorle, o ancora, come accennato poc’anzi, la variante dolce della banitsa, magari ripiena di mele o di zucca. Molto in voga in biscotti, con lo zenzero o persino nella variante salata con burro e formaggio. Infine, da provare assolutamente la baklava bulgara, ovvero un dolce di pasta sfoglia stratificata che viene farcito con noci tritate (come in foto) o in alternativa con i pistacchi.

Cosa bere in Bulgaria

La cucina bulgara riporta indietro nel tempo: è legata profondamente alle tradizioni, ai prodotti caseari e da forno. Non a caso, a colazione a Sofia si può bere una tazza di ayran, ovvero yogurt acido e fermentato, sale e acqua. Viene consumata con la banitsa, esattamente come la boza, una bevanda di malto a base di miglio, servita con cannella. Nella variante bulgara, risulta molto più diluita e acidula rispetto alla turca (densa e dolce).

Infine, menzione d’onore per birra, vini da dessert e spumante: il vino rosso secco è il Mavrud, mentre il vino bianco da dessert è il Dimyat: un vino che si beve d’inverno è il Greyano, che è il Vin Brulé. La tradizione dei liquori, invece, porta alla scoperta dell’acquavite slivovitsa o mentovka, che invece è un liquore dolce alla menta.

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Quali piatti tipici del Montenegro assaggiare in vacanza

Il Montenegro è una gemma dei Balcani, circondato dal Mare Adriatico e incastonato tra montagne maestose, offre una combinazione perfetta di paesaggi mozzafiato, cultura ricca e naturalmente non poteva mancare la tradizione gastronomica deliziosa. Se state pianificando un viaggio o una piccola vacanza in questo angolo incantevole di mondo, preparatevi a scoprire insieme a noi piatti tradizionali che lasceranno a bocca aperta e senza parole. Il Montenegro non è solo buon cibo, tra un piatto e l’altro perché non pensare di scoprire oltre ai piatti tipici e quali provare, alcune delle attrazioni del luogo e il periodo migliore per visitarlo?

Njeguški pršut, il re dei salumi

Il Njeguški pršut è un prosciutto affumicato e stagionato, non propriamente un piatto ma sicuramente un cibo della tradizione dal sapore unico. Originario di Nieguši che è famosa per essere il luogo di origine della dinastia dei Petrović che ha governato sul Montenegro dal 1696 al 1918. Per preparare il Njeguški pršut si seguono ancora oggi le procedure antiche: i prosciutti vengono prima cosparsi di sale marino poi immersi nella salamoia e infine appesi per essere affumicati.

Dove potete assaggiare il Njeguški pršut? Il miglior luogo dove assaggiarlo è proprio Njeguški , approfittate per visitare le case di produzione tradizionali e scoprire i segreti di questo goloso salume, mentre siete in zona approfittatene  per visitare il parco nazionale del monte Lovćen, questo monte è famoso per essere la terrazza panoramica del Montenegro, non ve ne pentirete ma si può gustare ovviamente anche a Podgorica.

Kačamak, il comfort food montenegrino

Anche chiamato la polenta dei Balcani, il Kačamak è un piatto tipico del Montenegro a base di patate, farina di mais e formaggio. Decisamente un piatto rustico e sostanzioso, viene cucinato nel periodo invernale e servito accompagnato con lo yogurt. La farina viene cotta fino ad ottenere una consistenza simile al porridge per questo è chiamato anche la polenta dei Balcani. Un tempo considerato cibo dei contadini, oggi è un comfort food apprezzato che non manca nei ristoranti di cucina nazionale.

Dove gustare il Kačamak? Come anticipato, il Kačamak si trova in molti ristoranti tradizionali nelle regioni montane del Montenegro, uno dei luoghi migliori dove degustarlo è il villaggio di Žabljak, definito la capitale del turismo montano del Montenegro il villaggio si trova nel parco nazionale di Durmitor, che vi consigliamo vivamente di visitare per poter scoprire i laghi glaciali o affrontare una delle escursioni verso  le vette imponenti.

Burek, la torta arrotolata tipica dei Balcani

Il burek è uno dei piatti più iconici del Montenegro e dei Balcani in generale. Si tratta di uno sfizioso pasticcio salato, o se preferite una torta salata di pasta sfoglia o pasta fillo in alternativa, tirata sottilissima che una volta farcito con carne macinata, formaggio o spinaci viene arrotolata in forme cilindriche e cotta in teglia.

Dove assaggiare il burek? Per assaggiare un burek autentico, dovrete visitare le panetterie, approfittate della ricerca del burek perfetto e scoprite Kotor, questa cittadina antica è un vero gioiello medievale ed è patrimonio UNESCO; mentre degustate il vostro tesoro fate una passeggiata lungo le mura della città da cui si gode una vista spettacolare sulla baia.

Cosa mangiare in Montenegro

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Le specialità culinarie del Montenegro

Cicvara, la crema montenegrina

Simile più ad una pappa densa che non ad una crema la Cicvara è tra i piatti tradizionali di una volta che ancora oggi in Montenegro si cucina con la stessa passione. Pochi ingredienti semplici: farina di mais, formaggio a pasta molle, burro e latte o in alternativa al latte la panna, per un piatto rustico cotto a fuoco lento dal sapore di una volta apprezzato dai turisti.

Dove assaggiare la Cicvara? Particolarmente popolare nelle regioni settentrionali del Montenegro, viene servita spesso come piatto principale durante le festività o anche come contorno a piatti di carne. Dedicatevi alla scoperta di Kolasin o Pljevlja. Se Kolasin è famosa sia per la posizione particolarmente pittoresca ai piedi del parco nazionale del Durmitor e per le numerose attività come lo sci alpino e di fondo, il rafting o l’escursionismo; Pljevlja è nota per la storia e le bellezze naturali, se amate la natura, dedicatevi alla scoperta di questi due borghi e poi regalatevi una buona dose di Cicvara, la meriterete dopo tutte le camminate!

Ćevapi, il piatto simbolo dei Balcani

I ćevapi sono piccoli cilindri di carne, solitamente di manzo o agnello, macinata e arricchita con spezie ed aromi che vengono grigliati, più raramente vengono cotti su piastra o barbeque; vengono serviti con la cipolla bianca e la salsa ajvar, una salsa particolare a base di peperoni, peperoncini, melanzane e aglio a cui vengono aggiunti aceto di mele, zucchero e olio. I ćevapi sono un piatto molto comune nei Balcani, ma come sempre, ogni paese (e spesso anche ogni famiglia) ha la sua personale variante.

Dove assaggiare i ćevapi? Ecco, per assaggiare i ćevapi come dicevamo, basta essere nei Balcani, ma per essere certi di assaggiare, forse, i migliori Podgorica potrebbe essere la scelta ideale. La capitale del Montenegro ha un primato molto particolare: ha cambiato nome ben cinque volte nel corso della sua storia e mescola influenze ottomane, astro ungariche e sovietiche. Dedicatevi alle passeggiate lungo il Ribnica per scoprire ponti di pietra inusuali ma soprattutto per fotografare il ponte che è diventato una delle attrazioni più fotografate, il Millennium Bridge. Infine lasciatevi il tempo per assaggiare i ćevapi in uno dei tanti ristoranti tradizionali.

Cosa bere in Montenegro

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Rakija, il liquore tipico del Montenegro

Rakija, il liquore nazionale

Terminiamo il nostro viaggio nei piatti tradizionali del Montenegro con una bevanda, ma non una qualunque, la Rakija è il liquore nazionale. Preparatevi perché nessun pasto montenegrino può dirsi terminato senza un bicchierino di questo liquore. Si tratta di un superalcolico che viene ricavato dalla distillazione della frutta fermentata. Questo liquore ha una tradizione antichissima, viene offerto agli ospiti o è di buon auspicio brindare con lei (sì al femminile)nelle cerimonie o nelle feste importanti. Sappiate che è considerata dagli Anziani come una sorta di panacea per ogni male, essi sostengono che abbia poteri curativi oltre che leggermente disinfettanti!

Dove degustare la Rakia?Tipica di tutti i Balcani fino al Montenegro e alla Macedonia e presente anche in Albania, Croazia e Bulgaria per citare alcuni Paesi.  La bevanda alcolica nazionale è presente praticamente ovunque, nei ristoranti, nei caffè, nelle case private, in ogni dispensa pubblica o privata troverete sicuramente  una bottiglia di questa bevanda alcolica.