Categorie
aeroporti Notizie turismo enogastronomico Viaggi vini

In questo aeroporto italiano nascerà un vigneto

Gli aeroporti possono essere tante cose diverse: un punto di partenza, ma anche di arrivo, un luogo dove si rincontrano persone con non si vedono da tempo, o in cui si saluta qualcuno che sta per volare verso lidi lontani e, forse, senza mai tornare indietro. E a breve un bellissimo scalo italiano sarà anche qualcosa in più: vi sta per nascere un vigneto.

Un vigneto all’aeroporto di Firenze

Ci troviamo a Firenze, culla del Rinascimento e Capitale mondiale dell’arte nel Quattrocento, una città che fa innamorare tutti e che si trova in una regione assolutamente speciale: la Toscana. Si tratta di un angolo del centro Italia dove il vino è importantissimo, al punto che in fatto di produzione di questa bevanda è una delle più importanti regioni italiane, famosa nel mondo per le sue celebri etichette.

Non vi sorprenderà sapere, quindi, che è in ballo un nuovo progetto per cui, prossimamente, potrebbe nascere un vigneto di oltre sette ettari sul tetto dell’Aeroporto di Firenze Amerigo Vespucci. Parliamo di un’interessante idea dello studio di progettazione statunitense Rafael Viñoly Architects, che ha presentato i piani per la ristrutturazione del terminal internazionale e sì, sono compresi anche dei vigneti pensati con lo scopo di omaggiare la tradizione vinicola italiana, e in particolare quella della Toscana.

Cosa prevede il progetto

Niente di tutto ciò è ancora certo, anche perché i dettagli devono ancora essere definiti. Tuttavia, stando alle prime informazioni il futuro terminal  fiorentino avrà una superficie di 50.000 metri quadrati e sarà dominato da un enorme tetto spiovente pieno di lucernari e da circa 38 filari di viti.

Come riporta CNN Travel, quello di Firenze potrebbe a breve diventare il primo “vigneto d’aeroporto” d’Europa, con ben 38 vigne di 2,8 metri di larghezza.

E che fine faranno le uve prodotte? Stando a quanto si legge, saranno raccolte dai principali viticoltori della regione, prodotte e invecchiate nelle cantine in loco per poi essere distribuite per la vendita nello stesso aeroporto.

Come è possibile intuire, l’infrastruttura fiorentina subirà degli importanti cambiamenti che richiederanno particolare attenzione alla distribuzione del peso e al sistema di drenaggio. Diverse sfide riguarderanno anche il microclima, che su di un tetto è completamente diverso rispetto a quello di un vigneto classico.

Le altre grandi novità

Sempre secondo lo stesso progetto, lo scalo di Firenze beneficerà di ulteriori e interessanti cambiamenti. Oltre al vigneto, verrà riorientata e allungata la pista per renderla più adatta agli aerei moderni. Ciò permetterà anche di far operare un maggior numero di voli, al punto che il nuovo terminal – di quasi 50.000 metri quadrati – aumenterà anche la capacità dei passeggeri al suo interno: sarà in grado di ospitare più di 5,9 milioni persone.

Inoltre, sono previste nuove aree di arrivo e partenza, la creazione di sette parchi intorno alla struttura, alloggi per studenti, spazi commerciali e collegamenti di trasporto di superficie potenziati.

Lo studio Rafael Viñoly Architects dovrebbe portare a termine quanto appena detto con la collaborazione dei progettisti dell’aeroporto e, allo stesso tempo, ha annunciato che la struttura verrà costruita in due fasi: la prima dovrebbe essere completata nel 2026, mentre per la seconda occorrerà attendete il 2035.

Categorie
Chiese Destinazioni itinerari culturali Sicilia turismo enogastronomico turismo religioso Viaggi

Destinazione Modica: un tuffo nel cioccolato italiano

Immersa nel cuore della Sicilia meridionale, Modica si erge come un gioiello collocato con grazia tra le sinuose linee di una collina, un tesoro barocco che rapisce l’anima e incanta gli occhi. Le sue antiche casette di pietra, le chiese millenarie e le stradine tortuose si fondono armoniosamente, creando un’atmosfera magica e senza tempo.

È impossibile non restare affascinati dalla sua bellezza, un invito irresistibile a perdersi tra i suoi vicoli e a lasciarsi trasportare dalla sua storia millenaria. Ma è al calar del sole che questa incantevole cittadina rivela la sua vera magia: quando i lampioni iniziano a risplendere con una luce morbida e avvolgente, il paese si trasforma in un dipinto vivente, catturando il cuore e lo sguardo.

Modica si distingue non soltanto per essere la mecca del cioccolato, che da solo vale il viaggio, ma è anche un concentrato di tesori culturali e storici, tanto da essere stata ufficialmente riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. È una di quelle città che ti rubano il cuore, una tappa imprescindibile per chiunque desideri scoprire l’anima autentica della Sicilia.

Modica: la città del cioccolato

cioccolato di Modica

Fonte: iStock

Tipico cioccolato di Modica, Sicilia

Tra le viuzze tortuose e i maestosi bastioni di pietra che caratterizzano il paesaggio di Modica, si cela un tesoro culinario che ha conquistato i cuori e i palati di generazioni: il cioccolato, un vero e proprio patrimonio gastronomico che affonda le sue radici nella storia millenaria degli Aztechi, viaggiando attraverso i secoli per trovare casa in questa incantevole città siciliana, durante il periodo della colonizzazione spagnola.

L’arte di questa delizia raggiunge la sua apoteosi nel Museo del Cioccolato, un’oasi di gusto e cultura inaugurata nel 2014 all’interno del Palazzo della Cultura. Qui, i visitatori sono accolti in un mondo incantato di sapori e tradizioni, guidati attraverso un percorso coinvolgente che svela i segreti e le curiosità dietro la creazione di questo nettare prezioso. Inoltre, è possibile assistere al processo artigianale di preparazione del cioccolato seguendo l’antica ricetta mesoamericana. È qui che la magia prende forma, con i maître chocolatier che trasformano ingredienti semplici in capolavori golosi che deliziano i palati di tutto il mondo.

Ma l’esperienza sensoriale non finisce qui. Presso l’Antica Dolceria Bonajuto, custode di tradizioni dolciarie dal 1880, situata nel cuore del centro storico, potrai immergerti ancora di più nella storia e nel processo di produzione di questo squisito prodotto.

E per coloro che desiderano vivere un’esperienza davvero unica e indimenticabile, alcuni periodi dell’anno offrono la straordinaria opportunità di salire a bordo di un treno storico e lasciarsi trasportare dal profumo avvolgente e dall’intensità degli aromi del cioccolato di Modica. È un viaggio che coinvolge tutti i sensi e lascia un’impronta indelebile nel cuore di chi ha avuto il privilegio di assaporare questo dono divino.

Modica: un tesoro barocco della Sicilia orientale

Cullata dalle onde del Mediterraneo e baciata dal sole siciliano, Modica è divisa in due distinte realtà: da un lato troviamo Modica Alta, arroccata sulle pendici delle montagne, custodendo gelosamente le radici più antiche della città, dall’altro si trova Modica Bassa, dove la vita scorre frenetica tra le strade animate e i mercati vivaci.

Nel 1963 la città è stata segnata da un violento terremoto ma, come una fenice che risorge dalle sue ceneri, si è rialzata più splendente che mai. La ricostruzione ha dato vita a un capolavoro del tardo barocco siciliano, con edifici ornati da decori eleganti e sontuosi. Per scoprire il vero cuore di Modica, non c’è niente di meglio che perdersi tra i suoi vicoli, tra antiche chiese e botteghe artigiane che ancora oggi mantengono vive le antiche tradizioni locali.

Tra le icone architettoniche che caratterizzano il panorama della città, si distingue la Chiesa di San Pietro, che con la sua imponenza domina il rinomato Corso Umberto I. A breve distanza da questa imponente struttura religiosa, sorge la suggestiva Chiesa rupestre di San Nicolò Inferiore, un’opera di valore storico inestimabile risalente all’anno 1000.

Altrettanto imperdibile è il Museo Casa natale di Salvatore Quasimodo, dedicato al celebre scrittore nato proprio in questa città nel 1901. Vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 1959, ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama letterario mondiale e la sua dimora d’infanzia è un omaggio tangibile alla sua vita e al suo straordinario contributo alla cultura.

Modica

Fonte: iStock

Modica, Sicilia
Categorie
mete storiche Notizie patrimonio dell'umanità treni storici turismo enogastronomico Viaggi vini

Tra Patrimoni Unesco a bordo del primo treno storico enogastronomico in Italia

Viaggiare a bordo di un treno storico è già di per sé un’esperienza fuori dal comune. Ora pensate di farlo ammirando dal finestrino panorami unici al mondo, tutelati dall’Unesco, cullati tra colline che ospitano paesi traboccanti di storia e tradizioni, filari di vigneti che producono alcuni tra i migliori vini al mondo, e di avere la possibilità di visitare le spettacolari Cattedrali Sotterranee di Canelli, partecipare a una degustazione di vini e formaggi a Nizza Monferrato, o brindare con il Brachetto d’Acqui ad Acqui Terme. Questo e molto altro lo si potrà fare a brevissimo sul primo treno storico enogastronomico in Italia.

A bordo del primo treno storico enogastronomico in Italia

Partirà domenica 12 maggio il primo viaggio del 2024 di TrEno Langhe, Monferrato e Roero, un modo inconsueto e originale di visitare in un solo giorno uno dei territori più rinomati al mondo per la qualità del cibo e del vino. Si potranno vivere dieci esperienze uniche, tra Canelli, Castagnole delle Lanze, Neive, Nizza Monferrato e Acqui Terme. Ogni destinazione è completamente diversa dalle altre, per offrire una molteplice possibilità di scelta.

TrEno partirà da Torino Porta Nuova, con la possibilità di salire e scendere a Bra e Alba, e il viaggio sarà raccontato da Narratori del Territorio e allietato da un aperitivo con l’Asti Spumante DOCG accompagnato dagli Amaretti di Mombaruzzo. In ogni località, indipendentemente dalla scelta, ottimi e accoglienti ristoranti proporranno un menù tipico abbinato ai vini del territorio.

A rendere le esperienze ancora più esclusive è la visita a luoghi unici, come i Giardini del Castello di Canelli, normalmente chiusi al pubblico e accessibili solo ai viaggiatori di TrEno. Langhe-Roero e Monferrato, inoltre, hanno ottenuto il primo posto come miglior destinazione enogastronomica, assegnato a Rimini durante il TTG.

Un tour tra borghi e patrimoni unici

Vediamo più da vicino le meravigliose destinazioni del Piemonte che toccherà il viaggio a bordo del treno gastronomico. Canelli è la capitale italiana dello Spumante: qui, nel 1865 è nato l’Asti Spumante a opera di Carlo Gancia. È famosa per le sue cantine, vere e proprie Cattedrali Sotterranee che si diramano nel sottosuolo del paese, dove sono state scavate gallerie nel tufo per oltre 20 km. Capolavori di architettura e ingegneria enologica, in cui si cammina in silenzio, respirando il profumo del legno delle botti, circondati da milioni di bottiglie lasciate a fermentare alla temperatura costante di 12–14 gradi in modo che assumano gli aromi e i sapori tipici dello spumante e dei vini.

Nizza Monferrato e il suo pregiato vino Barbera, del quale è capitale indiscussa, fanno parte del 50° sito Unesco dei Paesaggi Vitivinicoli delle Langhe-Roero e Monferrato. La zona di riferimento del progetto è il suo centro storico con i portici della Via Maestra, dove le botteghe e i palazzi storici permettono di fare un tuffo nel paesaggio umano che ha plasmato queste terre. La città, nella parte più antica, è di forma triangolare con contrade tutte in linea retta e vanta una nutrita presenza di edifici storici dal notevole valore.

La giornata ad Acqui Terme prevede il giro del paese con la sua Cattedrale di Santa Maria Assunta e il suo tesoro più prezioso, il Trittico della Vergine di Montserrat di Bartolomè Bermejo, capolavoro del più importante pittore del ‘400 spagnolo. Si potrà poi far visita al Museo Archeologico con il Castello dei Paleologi, il centro storico, Piazza Italia e la Bollente (Fonte di Acqua Termale Calda a 74,5°). Il pranzo presso l’enoteca e alcuni dei migliori ristoranti proporranno un menù tipico con il Brachetto nelle sue declinazioni dolce, rosso e rosé.

Altra tappa del TrEno Langhe, Monferrato e Roero è Castagnole delle Lanze, uno dei Borghi più belli d’Italia. Una volta arrivati alla stazione, saranno messe a disposizione dei partecipanti 20 e-bike e una navetta per 20 posti. La prima tappa del tour prevede la visita del paese con un aperitivo. Si prosegue, poi, attraversando le dolci colline tra il Monferrato e le Langhe, alla volta di un caratteristico agriturismo dove sarà possibile visitare la cantina e fare un picnic nei vigneti o noccioleti. Se le condizioni atmosferiche non lo consentiranno, il pranzo sarà offerto nella sala ristorante. Il tour conduce, infine, allo splendido borgo di Neive con i suoi splendidi palazzi, le torri e le stradine medioevali.

TrEno Langhe, Monferrato e Roero: date e destinazioni

Ecco le date e le destinazioni in programma nel 2024:

  • 12 maggio: Canelli / Nizza Monferrato
  • 1 giugno: Canelli / Castagnole Neive
  • 21 settembre: Nizza Monferrato / Acqui Terme
  • 12 ottobre: Canelli / Nizza Monferrato
  • 19 ottobre: Canelli / Nizza Monferrato
  • 27 ottobre: Canelli / Nizza Monferrato
  • 10 novembre: Canelli / Nizza Monferrato
  • 16 novembre: Canelli / Nizza Monferrato
  • 24 novembre: Canelli / Nizza Monferrato
  • 15 dicembre: Canelli / Nizza Monferrato
Categorie
Borghi colline itinerari culturali Montecarlo Toscana turismo enogastronomico Viaggi vini

Vino, olio, storia e arte: l’altra Montecarlo

Non tutti pensano al Principato di Monaco quando si parla di Montecarlo.

C’è un piccolo borgo in Toscana, isolato in cima a un colle ricoperto di ulivi e vigneti, che infatti porta lo stesso nome della più celebre città nota per il circuito urbano automobilistico.

Una Montecarlo dalla storia secolare, dai campanili svettanti, dagli splendidi panorami e dall’architettura medioevale, che ricopre un posto speciale nella regione grazie alla sua produzione di olio d’oliva e vino.

Per distinguerla dalle omonimie, la si chiama Montecarlo di Lucca, vista la sua posizione. Si trova in provincia di Lucca, appunto, e sta a metà tra il territorio della città e quello della Valdinievole, la pianura a sud-ovest di Pistoia.

È un piccolo scrigno di tesori che in ogni stagione dell’anno sa regalare inattese sorprese ai visitatori.

Fonte: Lorenzo Calamai

Il campanile della Chiesa di Sant’Andrea a Montecarlo

Montecarlo in Toscana

Montecarlo ha una precisa data di nascita: risale al 1333. Due anni prima Firenze aveva messo a ferro e a fuoco l’insediamento di Vivinaia, possedimento lucchese, nella pianura oggi prospiciente il paese.

Le autorità lucchesi decisero allora di rifondare la cittadina sul colle del Cerruglio, che svetta rispetto alla piana con i suoi 160 metri di altitudine. Il nuovo borgo venne chiamato Montecarlo in onore dell’allora imperatore Carlo IV di Lussemburgo, che aveva dato man forte ai lucchesi a liberarsi dal gioco di Pisa. Lo stesso Carlo soggiornò diverse volte in paese, per supervisionare la costruzione della fortezza le cui mura sono ancora oggi ben visibili intorno al borgo.

Fonte: Lorenzo Calamai

La vista da Piazza F. Carrara a Montecarlo

La Fortezza del Cerruglio, o Rocca di Montecarlo, divenne strategicamente importante per le operazioni militare dei decenni seguenti, quando Lucca, Pisa e Firenze si contesero a suon di battaglie le rispettive terre.

Nel corso del XV secolo Montecarlo passò da essere un territorio sotto l’egida lucchese a contado fiorentino, mantenendo una sua rilevanza militare grazie alla fortezza. Rilevanza che venne poi meno nel Settecento, quando il Granduca Pietro Leopoldo mise in disarmo la Rocca.

Circondata di mura, a Montecarlo si entra passando per una delle tre porte ancora esistenti: a est la Porta Fiorentina, a ovest la Porticciola che guarda verso Lucca, a sud la Porta Nuova. Il borgo ha un classico impianto geometrico di vie parallele e perpendicolari che si evolve attorno al maestoso campanile della Chiesa di Sant’Andrea.

Il campanile è il simbolo del borgo: svetta su tutti gli altri edifici circostanti e, arrivando a Montecarlo, è il primo edificio che si riconosce, quello che aiuta a localizzare il borgo da ogni posizione.

La Rocca del Cerruglio e la Chiesa di Sant’Andrea

La Rocca e la Chiesa di Sant’Andrea rappresentano le due principali attrazioni architettoniche di Montecarlo.

La prima è arroccata sul punto più alto del colle del Cerruglio, con il Mastio che è quasi un promontorio slanciato verso la pianura sottostante.

Massiccia, con il caratteristico rosso intenso dei suoi piccoli mattoni di cotto come nella migliore tradizione architettonica lucchese, domina il centro storico di Montecarlo. Venne costruita precedentemente rispetto alla fondazione del 1333: da qui il condottiero lucchese Castruccio Castracani lanciò il suo attacco nella Battaglia di Altopascio del 1325, quando i ghibellini ottennero una clamorosa vittoria contro i guelfi fiorentini e senesi pur in numero tre volte inferiore.

La parte più orientata verso l’attuale centro cittadino venne costruita solo nel Cinquecento, sotto il governo mediceo, per rinforzare le difese del borgo. Qui oggi sorge un elegante giardino all’italiana dove un tempo sorgeva una grande piazza d’armi. La Rocca, oggi proprietà privata, è visitabile nei fine settimana, dalle 15 alle 19, oppure su prenotazione. Ospita occasionali eventi culturali durante i quali è aperta al pubblico.

Fonte: Lorenzo Calamai

Torre della Chiesa di Sant’Andrea a Montecarlo

Impossibile non individuare la Chiesa di Sant’Andrea, il cui campanile svetta sulla strada principale del paese. Il bel portale e la facciata sono del Trecento, mentre il resto dell’edificio è stato ristrutturato nel corso del Settecento.

All’interno l’opera più rilevante è la pala con i Santi Lucia, Giovanni Battista, Francesco Saverio, Biagio e Gaetano opera di Antonio Franchi il Lucchese, pittore barocco di rilievo. Nella cultura paesana, però, occupa un posto speciale l’affresco racchiuso nella Cappella della Madonna del Rosario, dove la Madonna cerca di proteggere un bambino dalle insidie del demonio, facendo così riferimento a un miracolo locale: l’apparizione della Madonna sulla torre della Rocca per difendere il paese da un attacco della città di Pisa.

L’ingresso della Chiesa di Sant’Andrea dà sull’antistante Piazza Francesco Carrara, dove ci si può affacciare dalle mura e godere di un panorama vasto ed ampio che abbraccia la Lucchesia fino alla sagoma del Monte Faeta.

Ulteriore attrazione culturale del centro è il Teatro dei Rassicurati, fondato alla fine dell’Ottocento e nascosto tra le facciate di case comuni. È all’interno che il teatro dà il meglio di sé, con la sua platea ovale raccolta e intima, i palchi su due ordini e le sue decorazioni che rendono speciale assistere a uno spettacolo.

Enogastronomia a Montecarlo

Il colle sul quale sorge Montecarlo si erge in mezzo a un territorio dedicato alla coltivazione di mais e legumi (in Lucchesia) e di fiori (in Valdinievole), ma le pendici del Cerruglio sono invece ricoperte di ulivi e di viti, dando vita ai prodotti tipici del borgo.

Una attività antichissima, come testimonia un documento rinvenuto nella frazione di San Piero in Campo che parla della produzione di vino e risale all’846 d.C.

L’antico insediamento precedente Montecarlo, Vivinaia, deve il suo nome proprio alla coltivazione della vita e alla produzione vinaria. Fu il vino più pregiato di Toscana fra Quattrocento e Cinquecento, quello col prezzo più alto nei mercati fiorentini. Erano il Trebbiano e il Sangiovese i vitigni predominanti della zona, ma alla fine dell’Ottocento, al fine di migliorare la produzione in termini qualitativi e tecnologici, alcune aziende montecarlesi studiarono le tecniche e i vitigni francesi, portando sulle colline toscane il Cabernet Sauvignon, il Cabernet Franc, il Merlot, il Syrah, il Pinot bianco e il Pinot grigio.

Fonte: Lorenzo Calamai

Facciate di un tempo in quel di Montecarlo

Oggi Montecarlo vanta due Denominazioni d’Origine Controllata prodotte nel territorio racchiuso tra il borgo, Porcari, Altopascio e Capannori. Il Montecarlo Bianco è un Trebbiano a cui viene aggiunta una importante percentuale di uve che possono essere Semillon, Pinot grigio e bianco, Vermentino, Sauvignon o Roussanne. Il Montecarlo Rosso è composto da una prevalenza di Sangiovese, una parte di Canaiolo e una selezione di Ciliegiolo, Colorino, Malvasia Nera, Syrah, Cabemet Franc, Cabemet Sauvignon, Merlot. Oltre i due anni d’invecchiamento acquisisce la denominazione di Montecarlo Riserva.

Sono vini rotondi e pieni, ma che rispetto ad altri colleghi toscani sanno mantenere una maggiore freschezza e morbidezza. Il perfetto accompagnamento per la cucina locale, contraddistinta dai primi piatti con ragù di carne, dai salumi e dalle zuppe di legumi. I tanti piccoli locali del centro storico sono la scelta perfetta per immergersi nella cultura enogastronomica montecarlese, che si inquadra perfettamente nella tradizione toscana e lucchese, mantenendo però un accento singolare, locale.

Categorie
Idee di Viaggio panorami treni turismo enogastronomico Viaggi viaggiare vini

Tequila, Whisky e vino: puoi gustarli a bordo di questi treni

Viaggiare in treno è un’esperienza che affascina e incanta, un modo per scoprire il mondo che risveglia il senso dell’avventura in ognuno di noi. Il ritmo lento e cadenzato del convoglio che attraversa paesaggi mozzafiato, il comfort dei vagoni, la possibilità di incontrare persone provenienti da ogni angolo del pianeta, tutto contribuisce a creare un’atmosfera unica, quasi magica. E poi, c’è quel tocco retrò che solo i viaggi in treno possono offrire, un richiamo nostalgico a un tempo in cui la vita scorreva più lentamente.

Ma c’è un elemento che può rendere un viaggio in treno ancora più memorabile: la degustazione di bevande alcoliche a bordo. Immagina di sederti comodamente al tuo posto, mentre il mondo scorre lentamente davanti ai tuoi occhi, e di avere tra le mani un bicchiere di whisky pregiato, o di vino dal gusto intenso.

Oggi ti porteremo in un incredibile viaggio dove potrai gustare alcune delle bevande alcoliche più eccezionali al mondo, in un autentico paradiso su rotaie. Sei pronto a salire a bordo?  Allora rilassati, bevi e lasciati trasportare dal fascino senza tempo di un’esperienza unica nel suo genere.

Sapori in movimento: i tour enogastronomici più affascinanti del mondo

desgustazione treno

Fonte: istock

Puoi degustare bevande alcoliche pregiate su questi treni

In ogni angolo del globo, treni speciali sono pronti a condurti in un viaggio indimenticabile. Non si tratta di semplici mezzi di trasporto, ma di veri e propri portali verso un universo di sapori e aromi, dove ogni sosta è un’occasione per scoprire tradizioni secolari, tecniche di distillazione e segreti di famiglia. Oggi, ne abbiamo selezionati alcuni che vale davvero la pena provare almeno una volta nella vita. Perché viaggiare non è solo vedere, ma anche assaporare. E questi treni sono l’occasione perfetta per farlo. Quindi, prepara la valigia, prendi il tuo bicchiere e sali a bordo. Il viaggio sta per cominciare.

Alla scoperta delle cantine di San Diego

Immergiti nel cuore vitivinicolo della California con il tour in treno delle cantine di San Diego, un’esperienza indimenticabile per gli amanti del buon vino. Questo tour, della durata di circa cinque ore, ti porterà alla scoperta delle migliori cantine urbane e sale di degustazione della zona, offrendoti un assaggio autentico della cultura vinicola locale.

Non solo avrai la possibilità di conoscere da vicino il processo di vinificazione, ma potrai anche assaporare fino a 15 degustazioni di vini locali, serviti direttamente a bordo del treno. Un modo unico per goderti il viaggio, mentre i paesaggi californiani scorrono fuori dal finestrino. Inoltre, il tour include un pranzo italiano, accuratamente abbinato ai vini per esaltare i loro sapori e aromi. Una vera festa per il palato, che ti permetterà di scoprire le affinità tra i vini locali e la cucina italiana.

Esplorando il Texas a bordo del treno della vodka

Immagina di salire a bordo del Sunset Express, un treno straordinario che ti porterà in un affascinante viaggio da Cedar Park a Bertram e ritorno. Durante le 2,5 ore di percorrenza per le 44 miglia, ogni momento sarà indimenticabile.

A bordo, saranno offerti tre campioni di vodka, un drink di benvenuto e tre cocktail. È un’esperienza unica dove il gusto si unisce al divertimento in un’atmosfera festosa. Qui, ti aspetta una serata all’insegna del gusto, durante la quale avrai l’opportunità di assaporare le creazioni di Vintage Distilling, Kruto Vodka e Bloody Buddy. Ma ricorda: l’obiettivo è godersi la vodka in modo responsabile. Quindi, non saranno ammessi ulteriori alcolici a bordo.

Il viaggio è previsto per il 20 gennaio 2024. Non perdere l’occasione di vivere un’esperienza diversa dal solito, all’insegna del divertimento e della scoperta.

Alla scoperta della Scozia: un viaggio emozionante sul treno del whisky

Preparati per un’avventura indimenticabile a bordo del Royal Scotsman, il leggendario treno whiskey che ti guiderà in un viaggio sensoriale attraverso le affascinanti Highlands scozzesi.

Questo non è un viaggio come tutti gli altri, ma un tour di quattro giorni organizzato dalla Scotch Malt Whisky Society, che ti condurrà da Edimburgo a Kyle of Lochalsh, passando per Dundee, Keith, Inverness e altri luoghi incantevoli. Durante il viaggio, avrai l’opportunità di visitare la storica distilleria Benromach, di esplorare la maestosa tenuta Rothiemurchus e di partecipare a degustazioni di whisky guidate da esperti nel settore.

Qui, avrai l’opportunità di gustare una cucina raffinata, goderti panorami spettacolari dalle finestre del treno e rilassarti in alloggi di lusso.

Il Jose Cuervo Express: un’avventura sul treno della tequila in Messico

Immergiti in un’avventura che ti porterà nel cuore pulsante dell’iconica bevanda messicana: la tequila. Il Jose Cuervo Express ti offre un’esperienza unica, intrisa di cultura, sapori e paesaggi affascinanti.

Il viaggio inizia nella vivace città di Guadalajara, ti conduce attraverso la pittoresca Tlaquepaque e culmina nella leggendaria città di Tequila. Durante questo tour di 11 ore, avrai l’opportunità di assaporare il vero spirito del Messico.

Mentre il paesaggio cambia fuori dalla finestra, avrai la possibilità di gustare cocktail esclusivi a base di tequila Jose Cuervo, aggiungendo un tocco di lusso al tuo viaggio. L’apice dell’esperienza sarà la visita alla distilleria La Rojeña, dove potrai scoprire i segreti dietro la produzione di questa bevanda iconica.

Le vie dell’Amarone e le meraviglie del paesaggio alpino

Se siete alla ricerca di un’avventura indimenticabile nel cuore dell’Italia, preparatevi a salire a bordo del Treno delle Alpi e lasciatevi trasportare in un viaggio straordinario lungo le vie dell’Amarone, da Milano fino alla incantevole Cortina d’Ampezzo.

Qui, potrai assaporare l’autenticità e la passione che si nascondono dietro ogni bottiglia di questo pregiato vino italiano. Il tuo percorso ti porterà attraverso i panorami mozzafiato delle Alpi, fino a raggiungere la magica Cortina d’Ampezzo. Lì, avrai l’opportunità di immergerti nella bellezza delle Dolomiti e di assaporare l’atmosfera unica di questa rinomata località montana.

Un’esperienza indimenticabile, che vi lascerà ricordi indelebili e un amore ancora più profondo per le meraviglie del nostro Bel Paese.

Viaggio sulla Ferrovia Circumetnea, il treno dei vini dell’Etna

La Strada del Vino dell’Etna ti invita a scoprire il cuore pulsante del territorio siciliano a bordo di un treno unico nel suo genere, il Treno dei vini dell’Etna.

Un viaggio straordinario, organizzato da associazioni locali dedicate, vi condurrà attraverso le più belle cantine della regione, permettendovi di degustare vini squisiti direttamente alla fonte. Non solo avrete l’opportunità di visitare aziende agricole rigogliose e strutture ricettive accoglienti, ma sarete anche introdotti ai prodotti locali e ai piatti tradizionali della Sicilia, rendendo la vostra esperienza ancora più ricca e indimenticabile.

Ogni luogo visitato racconta una storia, una parte dell’affascinante tessitura culturale che rende la Sicilia così unica e affascinante.

Preparati a vivere un’esperienza che risveglia i sensi e tocca l’anima. Sali a bordo del Treno dei Vini dell’Etna e lasciati trasportare in un viaggio indimenticabile attraverso la bellezza, la cultura e i sapori della Sicilia.

tour enogastronomico treno

Fonte: iStock

Ecco i migliori tour enogastronomici in treno nel mondo
Categorie
Europa Idee di Viaggio turismo enogastronomico Ungheria Viaggi viaggiare vini

Ungheria: il Paese dove gastronomia e vino sono una gustosa scoperta

L’Ungheria per molti di noi è sinonimo di castelli fiabeschi, atmosfere romantiche, centri termali che rimettono al mondo e bellezze naturali che lasciano a bocca aperta. Ma fare un viaggio in questa terra dell’Europa centrale vuol dire anche scoprire qualcosa di probabilmente inaspettato, e che a noi italiani rende particolarmente felici: un’ottima gastronomia e dei vini che non hanno nulla da invidiare a mete ben più famose in questo settore.

Sì, l’Ungheria è stata una grande scoperta per le nostre papille gustative e anche un Paese in cui le tradizioni secolari si mescolano con armonia a varietà uniche, paesaggi mozzafiato e una gioiosa ospitalità.

La tradizione del vino in Ungheria

L’Ungheria vanta ben 6 regioni vinicole che a loro volta si dividono in 22 distretti, tutti caratterizzati dallo status DOP. A questi deliziosi vini si abbina una gastronomia in grado di esaltare il sapore e l’aroma dei vini stessi, che quasi poeticamente sono ottimi da gustare con pietanze di terra e di mare grazie alla loro versatilità.

Ma in fondo non c’è poi così tanto da stupirsi: a portare i primi vigneti in questo territorio furono i romani, che avevano scoperto che il terreno locale era (ed è anche oggi) ideale per la coltivazione dell’uva perché in gran parte di origine vulcanica. Un enorme contributo arriva anche dai numerosi fiumi e il gigantesco Lago Balaton, elementi in grado di creare microclimi ideali per la produzione dei vini.

La regione del Lago Balaton

La prima regione vinicola che abbiamo avuto il piacere di esplorare (e assaporare) è stata quella del Lago Balaton, un gigantesco specchio d’acqua che per la sua estensione e bellezza è definito il “mare d’Ungheria”.

Si tratta di una zona particolarmente favorevole per i vigneti grazie alla tanta luce solare riflessa, l’umidità adeguata e le estati fresche e piacevoli.

Con le montagne alle spalle che creavano un ambiente a dir poco straordinario, abbiamo avuto il piacere di conoscere ben sei distretti vinicoli che con il loro vini riusciti persino a trasmetterci le peculiari caratteristiche del terreno.

Da queste parti la varietà più comune si chiama Olaszrizling, vino perfetto per un aperitivo grazie ai suoi toni esotici. C’è poi il distretto vinicolo Balatonfüred–Csopak che sorge sulla sponda settentrionale di questo immenso lago, e qui i vini da gustare sono particolarmente eleganti e dall’acidità fine.

Più corpose sono invece le produzioni del distretto vinicolo di Badacsony, dove coni e colline vulcaniche regalano panorami scenografici. Da non perdere è ii Kéknyelű, un antico vitigno ungherese coltivato solo in questo distretto poiché caratterizzato da una maturazione tardiva e da una coltivazione complessa e limitata.

Eccezionali sono anche il distretto vinicolo del Balaton Uplands, che si fa spazio sulle colline settentrionali del Lago regalando un’atmosfera altamente romantica, e il distretto vinicolo di Balatonboglár, terra di produzione di vini bianchi snelli e leggeri, di rossi eleganti, e anche della materia prima per la creazione dello champagne.

La regione del Danubio

La regione del Danubio ci ha regalato tutta un’altra emozione: qui i vini sono leggeri e meno acidi. Da queste parti sorgono i distretti vinicoli di Csongrád e Kunság che offrono vitigni coltivati ​​su terreni alluvionali e sabbiosi da cui emergono ottime bottiglie come il Riesling renano, il Kövidinka, il Kékfrankos e lo Zweigelt.

Il primo ci ha fatto innamorare del suo sapore con note erbacee e di mela, il Kékfrankos per la sua freschezza e acidità, mentre e lo Zweigelt per essere ottimo in abbinamento con la selvaggina e i piatti di carne, tra cui il rinomatissimo Gulash ungherese. Una piccola chicca: non mancate di visitare i villaggi di questa regione, in particolare Hajós che è il più grande villaggio di cantine di tutta l’Ungheria.

Gulash Ungheria

Fonte: Visit Hungary

Un ottimo piatto della tradizione ungherese

La regione vinicola dell’Alta Ungheria

Ve lo sveliamo subito senza girarci troppo intorno: la regione vinicola dell’Alta Ungheria è unica nel suo genere perché qui, a differenza di altre zone, le viti crescono ad un’altitudine di 500 metri sul livello del mare.

Una condizione che, oltre a regalare panorami emozionanti come quelli che si possono ammirare presso il distretto del Mátra dove si erge la catena montuosa più alta dell’Ungheria, permette di produrre anche vini piacevoli, freschi, fruttati e morbidi.

Gli amanti del bianco troveranno pane per i loro denti grazie all’ Olaszrizling, Leányka, Ottonel Muscat, Szürkebarát, Sauvignon Blanc e Chardonnay.

Con circa un’ora di macchina dalla spettacolare Budapest siamo poi arrivati al distretto vinicolo di Eger, dove è impossibile non essere sedotti dal patrimonio edilizio e dalle bellezze naturali. Non è di certo da meno l’esperienza con i vini, in quanto qui la tradizione è davvero secolare: le cantine risalgono a 400 anni fa, tanto che è possibile fare una visita guidata al labirinto della cantina di Eger, che è quasi una città sotto la città.

Il vino iconico è l’Egri Bikavér che è frutto della miscela di almeno tre vitigni, il più dominante dei quali è il Kékfrankos, oltre ai vitigni blu locali e internazionali.

La regione vinicola Pannonia

Si arriva nella regione Pannonia e si viene accolti da sinuose colline quasi costantemente baciate dal sole e da un forte mesoclima mediterraneo.

Qui il distretto vinicolo del Villány dà vita eccezionali vini rossi, molti dei quali di origine francese come Merlot e Cabernet Sauvignon.

distretto vinicolo del Villány

Fonte: Visit Hungary

Il distretto vinicolo del Villány

Passeggiando nel paesino ci si può perdere in un incrocio di strade con cantine ed enoteche a ogni angolo.

Da non perdere è anche la zona vinicola di Pécs dove viene prodotto il Cirfandli da uve che sono uniche in tutto il Paese e che generano vini secchi, dolci, leggeri o corposi.

La regione del Tokaj

La regione del Tokaj è forse la più famosa di tutte, ma finché non ci si mette piede non è umanamente possibile comprenderne bellezza e gusto per via delle sue caratteristiche davvero speciali, tra cui i vigneti situati su formazioni rocciose vulcaniche eccezionalmente colorate.

Assaggiare un un bicchiere di Furmint o di Aszú mentre si è immersi nell’atmosfera delle cantine secolari è come un sogno che si avvera, così lo è anche il Tokaji Aszú, uno dei vini dolci più unici al mondo, tanto che fu definito da Luigi XIV di Francia “Re dei vini e vino dei Re”.

Il merito, oltre che delle mani esperte dei produttori locali, è certamente della storia geologica della regione fatta di numerosi tipi di rocce e terreni, della vicinanza di diverse centinaia di vulcani precedentemente attivi e del benefico microclima locale.

L’Alta Pannonia

Infine l’Alta Pannonia che si distingue per la presenza di molte più uve bianche che nere. Purtroppo gli effetti negativi del riscaldamento globale qui sono piuttosto evidenti, ma nonostante questo i vini prodotti negli ultimi dieci anni sono diventati notevolmente più corposi e alcolici.

Tra i maggiori vitigni coltivati da queste parti troviamo tantissime varietà che rispecchiano la sua importante grandezza, e vanno dal Kékfrankos allo Chardonnay passando per l’Ezerjó.

Insomma, l’Ungheria ha saputo sorprenderci con i suoi sapori indimenticabili mentre tutto, intorno a noi, era di una bellezza avvolgente.

Tokaji Aszú, Ungheria

Fonte: Visit Hungary

Il buonissimo Tokaji Aszú
Categorie
eventi Notizie Sagre turismo enogastronomico Viaggi

Le più belle sagre italiane del mese di novembre

Se l’autunno porta con sé i primi freddi, le giornate non più così lunghe e un velo di malinconia che si riflette nei colori intensi della natura, è pur vero che ci accompagna verso l’inverno con tanti sapori prelibati. E le sagre sono un ottimo modo per degustarli in compagnia, offrendoci la possibilità di trascorrere ancora qualche pomeriggio all’aria aperta, in luoghi meravigliosi. Ecco allora quali sono le date da segnare in agenda, per non perdere neanche uno degli eventi di novembre in Italia.

Le sagre del Nord Italia

Partiamo dal Nord Italia, dove si tengono tantissimi appuntamenti per gli amanti della cucina tradizionale. In Piemonte, il borgo di Baceno ospita la Sagra MeleMiele: nel weekend del 4 e 5 novembre, le viuzze del paesino omaggiano le specialità tipiche della montagna, con particolare riguardo per le mele e per il miele, prodotto dagli apicoltori locali.

È invece a Cervere che, dall’11 al 26 novembre, va in scena la Fiera del Porro Cervere: la 44esima edizione della manifestazione promette di stupire i visitatori con degustazioni speciali e menù prelibati per cene tutte da assaporare, oltre ad un intrattenimento perfetto per grandi e piccini, con spettacoli musicali in piazza.

Dal 3 al 6 novembre, il piccolo borgo di Costiglione d’Asti, immerso nel panorama magnifico delle Langhe, accoglie la manifestazione Rosso Barbera. Il festival è dedicato ad uno dei vini più pregiati della regione, una rassegna davvero completa che include oltre 200 etichette. Le degustazioni avvengono in una location speciale, all’interno del castello di Costiglione – che per l’occasione è illuminato di rosso.

Torna l’attesissimo appuntamento con il Bagna Cauda Day, che si tiene nei fine settimana del 24, 25 e 26 novembre e dell’1, 2 e 3 dicembre, ad Asti. Ristoranti e cantine di tutto il Piemonte (e non solo!) offrono uno dei piatti tipici della regione, la bagna cauda, al prezzo fisso di 28 euro. E per i più pigri, c’è persino la possibilità di farsi spedire a casa tutti gli ingredienti di questa specialità locale.

In Liguria, il weekend del 3, 4 e 5 novembre si tiene Olioliva, la festa dell’olio nuovo: stand gastronomici si snodano tra le vie di Imperia, dove è possibile assaporare uno dei prodotti tipici del luogo, l’olio prodotto con le olive taggiasche. La manifestazione porta al grande pubblico tutto il sapore mediterraneo di questa eccellenza italiana.

A Genova, e più precisamente nella frazione di Murta, va in scena la Festa della Zucca. L’appuntamento è per il weekend dell’11 e del 12 novembre e per quello del 18 e del 19 novembre: non manca, ovviamente, il concorso che premia le zucche più bizzarre. Ma il punto forte è il ricco menù a base di zucca, con degustazioni di vini freschi di vendemmia.

C’è ancora tempo per visitare il Festival della Mostarda, che ha luogo a Cremona: iniziata lo scorso 6 ottobre, la manifestazione si protrae sino al 19 novembre. Tanti gli espositori che propongono specialità a base di mostarda, e a partire dall’11 novembre la fiera si sovrappone con la Festa del Torrone, un altro prodotto tipico della regione.

Dal 4 al 6 novembre, l’Allianz MiCo-FieraMilanoCity a Milano si anima per Golosaria, un appuntamento attesissimo. Tema di quest’anno è “L’innovazione è tradizione”: tantissimi stand gastronomici offrono la possibilità di assaporare centinaia di prodotti, dal food street ai vini più pregiati. Ma ci sono anche show cooking per apprendere qualche segreto del mestiere, da replicare a casa.

Voglia di lago? I primi tre fine settimana di novembre sono dedicati a SloWeekend, una rassegna itinerante che si svolge presso alcuni dei borghi più belli tra quelli affacciati sul lago di Como, tra cui Bellagio, Menaggio, Tremezzina e Varenna. I visitatori possono assaporare prodotti locali e ammirare nel contempo paesaggi meravigliosi.

L’autunno è intriso di sapori: a Spirano, piccolo borgo in provincia di Bergamo, si tiene la Sagra della Polenta Taragna, una specialità realizzata con il tipico formaggio delle Alpi Orobie. L’appuntamento, che è già andato in scena ad ottobre, torna ancora una volta il 1° novembre e nei weekend del 3, 4 e 5 novembre e del 10, 11 e 12 novembre.

Comazzo, nel Lodigiano, si prepara ad accogliere Sapori d’Autunno: la manifestazione si tiene nei fine settimana del 10, 11 e 12 novembre e del 17, 18 e 19 novembre, con un grande stand riscaldato che ospita i visitatori pronti ad assaporare i piatti tipici della cucina lombarda. Non manca un buon intrattenimento musicale per allietare la serata.

Voliamo ora in Friuli Venezia Giulia: il centro storico di Gemona ospita la Festa del Formaggio, una grande rassegna dedicata al settore caseario, con tanti stand gastronomici che propongono i prodotti tipici del luogo. I più curiosi hanno anche la possibilità di assistere alla lavorazione del latte in un caseificio. Le date da segnare in agenda sono il 10, l’11 e il 12 novembre.

Appassionati di buon vino, l’appuntamento da non perdere è quello con il WineFestival di Merano, ospitato presso il suggestivo borgo del Trentino Alto Adige – e più precisamente all’interno del Kurhaus. La manifestazione, che da anni richiama migliaia di esperti provenienti da tutta Italia, si svolge dal 3 al 7 novembre.

Un altro evento dedicato al formaggio è la manifestazione Formai dal Mont, che si tiene nel paese di Rallo. L’incantevole cornice della Val di Non fa da sfondo ad una lunga serie di degustazioni e di laboratori didattici, perfetti anche per i più piccini, per apprendere tutti i segreti che si celano dietro la produzione del formaggio.

In Veneto, il paesino di Borgoricco ospita la Sagra del Baccalà: nei weekend del 10, 11 e 12 novembre e del 17, 18 e 19 novembre, a pervadere le vie del paese è l’intenso aroma di un prodotto che non ha uguali. Tante le ricette preparate con il baccalà, tra tradizione e sperimentazione. Ma gli stand gastronomici propongono innumerevoli altre prelibatezze, per soddisfare tutti i palati.

Il borgo di Rio San Martino di Scorzé torna ad accogliere la Festa del Radicchio Rosso di Treviso IGP, una delle specialità locali più famose in tutto il mondo. Dal 10 al 26 novembre, una fitta agenda di appuntamenti ci regala la possibilità di assaporare piatti tipici, ma anche di assistere a spettacoli e concerti.

È già tempo del Ferrara Food Festival, l’annuale appuntamento che si tiene nella splendida cittadina emiliana. Dall’1 al 5 novembre, numerosi stand gastronomici offrono tante prelibatezze appartenenti alla cucina tradizionale. E i più curiosi possono partecipare a mostre, convegni e show cooking, per apprendere qualche trucchetto dai professionisti.

Le sagre del Centro Italia

Spostiamoci adesso nel Centro Italia, terra di sapori incredibili e panorami altrettanto suggestivi. In Toscana, nei weekend del 9, 10, 11 e 12 novembre e del 16, 17, 18 e 19 novembre va in scena la Sagra del Cinghiale, che ha come location il grazioso borgo di Chianni. È l’occasione imperdibile per immergersi nel paesaggio delle colline toscane e nelle tradizioni culinarie di una regione meravigliosa.

A non molta distanza, nel borgo di Castelfranco di Sotto, torna la Sagra del Porcino e della Chianina. Segnatevi le date: il 4 e il 5 novembre si conclude questa undicesima edizione, con una cena a base di carne di pregiata razza chianina, impreziosita da un ottimo contorno di funghi porcini. L’ideale per esaltare i sapori toscani.

La Fiera Nazionale del Tartufo Bianco di Acqualagna è un’ottima occasione per assaporare uno dei prodotti più pregiati delle nostre terre. Si tiene in un piccolo paesino marchigiano, dal 28 ottobre al 12 novembre: numerosi stand gastronomici offrono assaggi di questo prezioso oro bianco, raccolto proprio nei boschi circostanti.

È invece a Serra de’ Conti, sempre nelle Marche, che si svolge la Festa della Cicerchia: è un omaggio ad un prodotto eccellente e ricco di sostanze nutritive preziosissime per l’organismo, conosciuto già da egizi e babilonesi. Sono solamente tre giorni, dal 24 al 26 novembre, non possiamo proprio lasciarcela sfuggire.

In Umbria, tra colline e panorami meravigliosi, va in scena la Festa dell’Olivo e della Bruschetta: l’appuntamento è per il 17, 18 e 19 novembre, nel borgo di Spello. La mostra mercato permette di degustare un ottimo olio extravergine d’oliva, ma anche tanti altri prodotti tipici delle campagne locali.

Anche a Città di Castello si festeggia il pregiato tartufo locale: nel fine settimana del 3, 4 e 5 novembre, le vie del centro storico ospitano il Salone Nazionale del Tartufo Bianco, una delle mostre a tema più importanti in Italia. Ci sono stand gastronomici e laboratori di cucina per raccontare ogni segreto di questo prodotto eccezionale.

Dal momento che questo è stato un autunno abbastanza particolare, ora che è finalmente arrivato novembre possiamo assaporare le tanto amate caldarroste. Ad Anzio, nel weekend del 10, 11 e 12 novembre, si tiene la Sagra della Castagna: degustazioni accompagnate da vino novello e portate tipiche della cucina romana conquistano tutti.

A Palombara Sabina, non molto distante da Roma, il 19 novembre si festeggia il Giorno di Bacco. Di cosa si tratta? È una festa davvero speciale, che raduna migliaia di appassionati di vino pronti ad assaporare un buon calice e tanti prodotti tipici della regione, tra le mura del Castello Savelli e nel suo splendido giardino.

Per due weekend consecutivi, quello del 10, 11 e 12 novembre e quello del 17, 18 e 19 novembre, si tiene la Festa dell’Olio e del Vino Novello. La location è il borgo di Vignanello, il cui centro storico si arricchisce di rievocazioni del passato per portare i visitatori alla scoperta di scorci incantevoli. E naturalmente c’è spazio per degustazioni di ogni tipo.

Le sagre del Sud Italia

Il Sud Italia è da sempre ricco di sapori e di colori, anche in autunno. È ad esempio a Vitulano, piccolo paesino campano, che si svolge la Sagra della Castagna e del Pecorino: un appuntamento da non perdere, che va in scena dall’1 al 5 novembre. Oltre ad assaporare tante specialità locali, c’è l’opportunità per godersi un trekking nei castagneti e vivere così una giornata all’aria aperta.

La Sagra del Fagiolo, che si tiene a Controne, è un evento ormai tradizionale: giunta alla sua 39esima edizione, la festa si svolge il 25 e il 26 novembre, nel centro storico del paese. Protagonisti sono i piatti della tradizione campana, tra cui pasta e fagioli. A tenere compagnia ai visitatori sono il bellissimo falò acceso in piazza e tanta buona musica.

In Puglia, il borgo di Spinazzola torna ad ospitare la Sagra del Fungo Cardoncello: ingrediente di tante prelibate ricette, può essere assaporato nella sua purezza durante l’evento, che si tiene durante il weekend del 4 e 5 novembre. Sono solo due giorni, ma davvero ricchi di appuntamenti, anche musicali, da non perdere.

È poi il borgo di San Ferdinando di Puglia ad accogliere la Fiera Nazionale del Carciofo Mediterraneo, una grande manifestazione dedicata ai prodotti ortofrutticoli della regione, con il focus sui buonissimi carciofi coltivati in quest’area. L’appuntamento è per il 9, 10, 11 e 12 novembre, con stand gastronomici e percorsi sensoriali tutti da vivere.

In Calabria, infine, le date da tenere sott’occhio sono l’1, il 2, il 3, il 4 e il 5 novembre, quando va in scena la Festa d’Autunno. È il tradizionale appuntamento di San Donato di Ninea, piccolo borgo immerso nel Parco Nazionale del Pollino, che ci porta alla scoperta di sapori sensazionali e prodotti unici come olio, vino, funghi, salumi e formaggi.

Le sagre nelle isole italiane

Scopriamo infine quali sono gli eventi imperdibili che vanno in scena a novembre sulle isole italiane. In Sicilia, uno degli appuntamenti più attesi è la Sagra del Suino Nero e del Fungo Porcino: si tiene a Cesarò, nei weekend del 4 e 5 novembre e dell’11 e 12 novembre. Solitamente previsto per ottobre, quest’anno si svolge con un piccolo ritardo.

Il borgo di Agira si prepara ad ospitare la Sagra della Cassatella, una manifestazione che si tiene dal 17 al 19 novembre, tra le vie del centro storico. La cassatella è un dolce tipico della regione, dal sapore intenso e inimitabile: questa è l’occasione giusta per assaporarla in tutte le sue declinazioni, in compagnia di buona musica.

A Palermo, è tempo di rievocare la tradizione dell’opera dei pupi: il Festival di Morgana, in scena dal 3 al 12 novembre, ci catapulta in un mondo fantastico a suon di burattini e marionette, per incantare grandi e piccini. Sono previsti tantissimi spettacoli, ma anche convegni e workshop per avvicinare i bambini a questa arte magica.

Infine, in Sardegna torna l’appuntamento con La Montagna Produce, una manifestazione che si tiene a Desulo dall’1 al 5 novembre, come parte del tour itinerante Autunno in Barbagia. È una vetrina perfetta per scoprire (e assaporare) i prodotti tipici della regione, in un percorso sensoriale accompagnato da musica e mostre d’arte.

Categorie
Notizie Sagre turismo enogastronomico Viaggi

Le sagre imperdibili dove andare nel mese di ottobre

Ottobre è un mese in cui è bellissimo viaggiare in Italia (Isole comprese) andando a caccia di gustose sagre che ci aiutano a scoprire i sapori più autentici del nostro Paese, quelli che in qualche maniera sono la sintesi della tradizione italiana. Per questo motivo, abbiamo deciso di raccogliere per voi le sagre imperdibili di questo periodo.

Le sagre nel Nord Italia

Iniziamo questo viaggio gustoso dalla Valle d’Aosta dove, dal 6 all’8 ottobre, si tiene la Sagra della Castagna a Donnas. In questo caso, il centro della manifestazione è la gara tra i caldarrostai in cui viene messa in palio la “castagna d’oro”.

Sempre in Valle d’Aosta ma questa volta con la Sagra del Miele e dei suoi Derivati di Châtillon, dal 27 al 29 ottobre. Dei magnifici giorni in cui per le vie del borgo si possono degustare e acquistare i mieli direttamente dai produttori.

In Piemonte, e più precisamente da San Pietro Val Lemina in provincia di Torino, il primo giorno del mese – quindi l’1 ottobre – va in scena la 56^ Sagra del Fungo, con un ricco programma di eventi che proseguiranno poi per tutto il mese.

Fino al 2 ottobre a Volpiano, sempre in provincia di Torino, è possibile partecipare alla Sagra della Cucina Piemontese che mette a disposizione diversi piatti tipici, tra cui il fritto misto alla piemontese, fagioli e cotiche, trippa in umido, polenta salsiccia e spezzatino, agnolotti e bolliti misti.

Voliamo ora in Lombardia e nella bellissima cornice di Averara, in provincia di Bergamo, dove la 49^ Sagra della Castagna a Redivo è in programma nei giorni di sabato 7, domenica 8, mercoledì 11, venerdì, 13 sabato 14, domenica 15 ottobre 2023. A disposizione tanti eventi in stretta relazione con il territorio e anche spunti di riflessione per la salvaguardia e lo sviluppo futuro.

Averara, sagre

Fonte: iStock

Un angolo di Averara

Il weekend del 6-7-8 Ottobre 2023 c’è un altro appuntamento da non perdere a Cesano Maderno, in provincia di Monza e della Brianza: la golosa Sagra Brianzola e le tantissime specialità enogastronomiche. Tre giornate di gusto e divertimento tra musica dal vivo, attività per grandi e piccini e molto altro ancora.

Non proprio una sagra ma sicuramente uno degli appuntamenti più golosi che esistano: il Tiramisù World Cup 2023 che si svolge a Treviso dal 5 all’8 ottobre.

Ancora in Veneto ma questa volta per scoprire i prodotti locali, artigianato, ma anche la natura, sport e spettacolo grazie alla Festa dei Marroni di Combai, splendido borgo trevigiano tra le colline del Prosecco, dove questa tradizione si ripete dal 1945, ma ogni anno con tantissime novità.

Dal 6 ottobre fino al 15 si può partecipare alle Sagre da las Masanètes aVillaorba di Basiliano, in provincia di Udine. Calamari, masanette, spiedini di pesce e tante altre prelibatezze allieteranno questo giornate.

A Ghirano, una frazione del comune di Prata di Pordenone, fino al 14 ottobre, si può prendere parte alla Sagra del Baccalà che, oltre alla buona cucina, prevede anche intrattenimenti musicali, balli, informazioni utili sulla salute, sport e tanto altro ancora.

Sagra del Baccalà a Ghirano

Fonte: iStock

La Sagra del Baccalà di Ghirano

Tanto gusto anche in Trentino Alto Adige dove in Val di Cembra, in provincia di Trento, dal 6 al 15 ottobre sono i giorni della prima edizione di DOLO-VINI-MITI: il festival dei vini verticali. Si tratta di una rassegna dedicata ai vini d’alta quota e ai prodotti di montagna che si svolge tra degustazioni e visite in cantina. Il tutto in un contesto davvero eccezionale.

Il  7 e l’8 ottobre è invece il momento giusto per dirigersi presso la Festa della Patata del Lomaso, in provincia di Trento, una sagra dedicata alle Montagnine, le vere patate di montagna che nascono sui monti del Trentino, tra i 600 e 900 metri di altitudine.

Il 7 e l’8 ottobre sono i giorni ideali anche per partecipare alla 37^ Festa del Fungo – Sagra della Ballotta che ha luogo a Gattorna, nella città metropolitana di Genova, dove i partecipanti possono gustare polenta con sugo di funghi, focaccia al formaggio, funghi fritti e frittelle dolci di castagne.

È tutto pronto per la 12^ Edizione de Il Salto dell’Acciuga che dal 6 all’8 ottobre riporta a Laigueglia, in provincia di Savona, i suoni, i colori e i profumi di ogni terra.

Tanti sapori anche in Emilia-Romagna e più precisamente a Comacchio, in provincia di Ferrara, che nei weekend fino al 15 ottobre manda in scena la 25^ edizione della Sagra dell’Anguilla.

Poi ancora Marola, in provincia di Reggio Emilia, dove le 3 domeniche centrali di ottobre sono i giorni della tradizionale Festa della Castagna che ha lo scopo di far riscoprire e valorizzare un prodotto del bosco.

Le sagre nel Centro Italia

Domenica 8 ottobre Pievebovigliana, in provincia di Macerata, ospita la Sagra della Castagna che prevede un mercatino di prodotti tipici e dell’artigianato, spettacoli, animazioni e imperdibili stand gastronomici.

Sempre della Marche ma questa volta per scoprire Leguminaria, una manifestazione che va in scena il 13, 14 e 15 ottobre ad Appignano, provincia di Macerata. A disposizione ci sono più giorni per gustare i pasti serviti nelle classiche locande del centro storico dai figuranti abbigliati in costume tradizionale.

La Festa delle Salvie e del Giardino è in programma nei giorni  7 e 8 più 14 e 15 ottobre presso il Lavandeto Di Assisi, in provincia di Perugia, con esposizioni e vendita di piante insolite e dell’artigianato locale.

Ottobre è anche il mese dell’Eurochocolate, la kermesse dedicata al cioccolato che va in scena Bastia Umbra, in provincia di Perugia, dal 13 al 22 ottobre.

Bastia Umbra, Sagre

Fonte: iStock

Veduta di Bastia Umbra

Tante golosità anche a Bellegra, la “Città dei Panorami” in provincia di Roma, dove l’1 il 7 e l’8 ottobre sono i giorni della Sagra delle Tacchie ai Funghi Porcini. Si tratta di un appuntamento per celebrare due prodotti gustosi e tipici della cucina e del territorio bellegrano.

Poi ancora Soriano nel Cimino, in provincia di Viterbo, dove nei weekend fino al 15 ottobre si può partecipare alla Sagra delle Castagne, una manifestazione storico rievocativa che rinnova il suo appuntamento da più di 50 anni.

Un ottobre di gusto anche in Toscana, come quello che è pronto a partire ad Asciano, in provincia di Siena, dove dal 6 all’8 si svolge anche quest’anno la tradizionale Festa Contadina e Sagra della Ribollita. Mercatini, visite guidate, intrattenimento musicale e rievocazione degli antichi mestieri renderanno queste giornate indimenticabili.

Voliamo ora a Certaldo, in provincia di Firenze, che nei giorni 5-6-7-8, 13-14-15 e 20-21-22 ottobre vede tornare la Sagra della Bistecca e Fungo Porcino con varie squisitezze tipiche della cucina toscana.

Le sagre del Sud Italia

Fino all’1 ottobre torna a Bisenti, in provincia di Teramo, il Revival Uva e Vino Montonico, vino frizzantino di color paglierino da apprezzare con le e prelibatezze della tradizione culinaria teramana. Si tratta di un grande evento popolare che aggrega cultura, folklore e tradizioni.

Mentre fino all’8 ottobre va in scena Cantine Aperte in Vendemmia. La prima domenica di ottobre giornate di festa a Monteodorisio, in provincia di Chieti, a Tenuta Ferrante a Lanciano e a Tenuta del Priore a Collecorvino. Domenica 8 ottobre da Dora Sarchese a Caldari di Ortona, sempre in provincia di Chieti.

Fino al 15 ottobre torna la Sagra dei Funghi di Cusano Mutri, in provincia di Benevento, con stand gastronomici e intrattenimenti vari a cui partecipare tutte le sere e nelle giornate di sabato e domenica anche dalla mattina.

14 e 15 e poi 20, 21 e 22 ottobre sono invece i giorni della Sagra della Castagna e della Nocciola Avellana che si tiene ad Avella, in provincia di Avelino. Delle magnifiche giornate in cui gustare piatti tipici locali, prodotti della verde Irpinia e partecipare a visite guidate ai siti storici di Avella Città d’Arte.

Tanti appuntamenti all’insegna del gusto anche in Molise e a partire con l’Oktoberfest alla Petrellese che si tiene nei giorni 13 e 14 ottobre a Petrella Tifernina, in provincia di Campobasso, dove la birra nei tradizionali boccali da litro accompagnano i piatti della cucina bavarese.

Oktoberfest in Italia

Fonte: iStock

L’Oktoberfest alla Petrellese

Il 14 e il 15 ottobre un nuovo appuntamento con la Festa della Mela di Castel del Giudice, in provincia di Isernia. Due giorni tra laboratori del gusto, visite guidate, escursioni nella natura, street band e tante attività legate anche ai colori del foliage autunnale.

È tradizione che, la seconda domenica di ottobre, tutta la cittadina di Palmariggi, in provincia di Lecce, raccolga i melograni dagli alberi e per questo dal 6 all’8 di questo mese si può partecipare a Lu Paniri te e Site. Le serate della festa sono piene di stand gastronomici coperti per la degustazione di prodotti tipici locali come carne di maiale lessa e alla griglia, porchetta romana, “Cicore Creste”, pezzetti di cavallo e molto altro ancora.

Torna a Rutigliano, in provincia di Bari, l’attesissimo appuntamento con la Sagra dell’Uva, il 7 e l’8 ottobre. Una nuova edizione tra divertimento e gusto per celebrare il frutto simbolo della stagione con manifestazioni, concorsi, la pesatura dei grappoli più pesanti e molto altro ancora.

Voliamo ora a Castel Lagopesole, in provincia di Potenza, in cui dal 13 al 15 ottobre sono i giorni della Sagra della Strazzata. La protagonista della festa è quindi un morbido pane fatto in casa farcito di pepe, ideale per accompagnare qualsiasi cosa.

Ancora in Basilicata ma questa volta a Melfi, sempre in provincia di Potenza. Qui, sabato 21 e domenica 22 ottobre, sono i giorni della Sagra della Varola che ceelbra i sapori e la bontà del marroncino del Vulture, dal sapore delizioso.

Non manca di certo il gusto in Calabria dove, l’1, il 6,7 e 8 ottobre, va in scena la Festa del Fungo a Serra San Bruno, in provincia di Vibo Valentia. Si tratta di un appuntamento fatto di gastronomia, musica, spettacoli e tanto altro.

Poi ancora Camigliatello Silano, in provincia di Cosenza, dove tutti i sabato e domenica dal 7 ottobre al 5 novembre torna l’appuntamento con la Sagra del Fungo e l’Autunno in Festa, ovvero delle manifestazioni storiche dedicate alla promozione e commercializzazione dei prodotti tipici dell’altopiano della Sila. Uno spettacolo di colori, folklore, enogastronomia, ed antiche tradizioni.

Serra San Bruno, sagra

Fonte: iStock

Veduta di Serra San Bruno

Le sagre nelle Isole italiane

Terminiamo questo viaggio di gusto nelle Isole italiane e a partire da Caccamo, in provincia di Palermo, dove l’8 ottobre torna la tradizionale Sagra della Salsiccia. Spettacoli, eventi, arte e cultura si mischiano ai sapori e alle tradizioni di questo suggestivo borgo medievale.

La 32^ edizione della Sagra del Pistacchio a Bronte, in provincia di Catania, si svolge invece nei giorni 13-14-15 e 20-21-22 ottobre 2023. Un evento che celebra l’oro verde DOP che per gusto, bontà e caratteri­stiche è unico al mondo.

Mentre in Sardegna vi segnaliamo che a Monserrato, nella città metropolitana di Cagliari, l’1 ottobre va in scena Sa Fest’e Sa Binnenna. Si tratta di un’antica e consolidata tradizione vitivinicola che si svolge tra mostre mercato, sfilate, spettacoli musicali e rappresentazioni teatrali.

Infine, CASCA’ Festival internazionale del Cous Cous che si tiene il 7 e l’8 ottobre a Carloforte, un comune della provincia del Sud Sardegna. Un appuntamento da non perdere perché è una manifestazione enogastronomica dedicata al piatto principe della zona, il Casca’, e in cui si intervallano show cooking con ospiti internazionali e locali, degustazione di piatti tipici e cuscus, esibizioni, artigianato e mostra mercato.

Categorie
itinerari culturali Notizie Sagre turismo enogastronomico Viaggi

Le più belle sagre di settembre in Italia

Settembre segna la fine dell’estate e l’approssimarsi dell’autunno con la ripresa degli impegni, certo, ma anche con un ricco calendario di appuntamenti per allietare il weekend e per assaporare l’atmosfera, i profumi e i prodotti tipici della terza stagione dell’anno.

Sparsi lungo tutto lo Stivale, gli eventi e le sagre del primo autunno sono una piacevole occasione per staccare dalla routine ormai ripresa a pieno regime e per dedicarsi momenti di puro relax immersi in territori ricchi di storia, arte, tradizione, cultura ed eccellenti produzioni enogastronomiche.

Le sagre di settembre al Nord

Iniziamo dalle regioni del Nord e con i colori e i sapori del miele per scoprire alcuni dei 60 tipi che vengono prodotti in Italia dagli apicoltori locali: in Piemonte, infatti, dal 9 al 10 settembre è il momento di “Tutto Miele” a Bruzolo, Torino, con protagonisti i mieli del Piemonte e in particolare della Val di Susa (il miele d’erica, di tarassaco, di castagno e quelli rari di alta montagna), della Fiera Regionale del Miele a Marentino (sempre provincia di Torino) il 23 e 24 settembre dove sono attesi circa 130 piccoli produttori di miele e prodotti regionali tipici e genuini, e dell’mportante concorso regionale, Ferrere Miele, a Ferrere (Asti) dove vengono selezionati i migliori mieli piemontesi, che si possono naturalmente assaggiare.

E, sempre in Piemonte, Bra celebra invece il formaggio, di cui è capitale mondiale, dal 15 al 18 settembre con “Cheese“, la manifestazione a marchio Slow Food arrivata alla sua XIV edizione: il Sapore dei Prati, il claim 2023, sarà il filo conduttore di degustazioni, laboratori, dibattiti e tanto altro.

In Alto Adige, invece, la Festa dello Speck, dal 30 settembre al 1 ottobre, arriva per la prima volta a Plan de Corones per iniziare l’autunno in modo super goloso: assaggi e degustazioni dello Speck Alto Adige IGP nonché workshop per imparare a utilizzarlo in cucina in mille modi creativi e per sfruttarne appieno le potenzialità.

Ancora in Alto Adige, dal 16 al 24 settembre gli amanti del buon cibo potranno immergersi nella gastronomia e nella cultura della Valle Aurina, gustando una selezione di piatti a base del tipico formaggio Graukäse, Presidio Slow Food dal 2004, a cura degli chef più rinomati della regione.

In Friuli, invece, dal 21 al 24 settembre andrà in scena “Gusti di Frontiera“, la kermesse enogastronomica più grande del Triveneto in cui Gorizia diventa fulcro delle cucine del mondo con centinaia di stand enogastronomici distribuiti tra borghi geografici e percorsi tematici: saranno 320 gli stand e oltre 40 i Paesi presenti.

Tra le prelibatezze varie nella città simbolo per eccellenza dei confini, futura capitale europea della cultura con la slovena Nova Gorica nel 2025, sarà possibile sentirsi in Messico assaporando l’asado o a Bruxelles gustando gli spiedini mitrailette o ancora in Spagna con la paella valenciana accompagnata dalla sangria.

Settembre e le sagre del Centro

Il miele è protagonista anche al Centro con, ad esempio, la Settimana del Miele a Montalcino, Siena, dall’8 al 10 settembre, quello che è noto come il primo appuntamento nazionale dedicato al miele, nato nel 1976: gli appassionati del dolce nettare possono trovare nella sede dei Giardini dell’Impero e del teatro degli Astrusi, una scelta unica della vasta produzione degli apicoltori toscani, come il miele di corbezzolo, di rosmarino e di rododendro.

In Abruzzo, invece, da segnalare la più importante manifestazione apistica della regione Regina di Miele, che il 23 e il 24 settembre coinvolge tutto il centro storico di Tornareccio (Chieti) con stand, degustazioni di miele e dei suoi derivati, visite guidate, concerti e incontri di approfondimento dei mieli del territorio.

Ancora in Toscana, torna da sabato 9 settembre per due fine settimana, l’appuntamento annuale con la storica Sagra della polenta, funghi porcini e cinghiale, giunta ormai alla 35esima edizione, organizzata dal Circolo Arci “A. Naldi” di Poggio alla Malva (Via Buricchi 1) Carmignano (Prato): nei due fine weekend del 9-10 e 16-17 gli stand gastronomici resteranno aperti la sera a cena e la domenica anche a pranzo.

Un salto nelle Marche, in particolare a Potenza Picena in provincia di Macerata, e assistiamo alla tradizionale festa del Grappolo d’Oro, una rassegna ormai immancabile che celebra il rapporto tra la città e la sua anima rurale, sublimato ogni anno dalla sfilata di carri allegorici, un’appassionante sfida tra le diverse contrade.

Dieci giorni pieni di musica, degustazioni, feste e appuntamenti di ogni genere per rievocare insieme le tradizioni della vendemmia.

Infine, approdiamo nel Lazio con l’undicesima edizione di “Mangiare con Gusto” a Terracina nella suggestiva location di Piazza Municipio, manifestazione dedicata alla valorizzazione del patrimonio agroalimentare ed enogastronomico italiano e della regione, e con la Sagra del Fungo Porcino a Lariano, iniziata il 7 e che si concluderà il 24 settembre: saranno presenti oltre 150 espositori provenienti da tutta Italia su una superficie di 20.000 metri quadrati e l’evento prevede numerosi eventi collaterali, tra cui convegni, corsi di formazione, mostre, tornei sportivi e spettacoli musicali dal vivo.

Le sagre e gli eventi al Sud e nelle isole

In Campania, a Baiano, provincia di Avellino, uno degli appuntamenti da non perdere a settembre (dal 7 al 10) è la Festa della Nocciola dove i visitatori hanno l’occasione di gustare i prelibati prodotti a base del frutto autunnale, a partire dalla Pasta al Pesto di Nocciola, mentre a Volturara Irpina la Festa del Fagiolo Quarantino della Valle del Dragone è perfetta per omaggiare il prodotto d’eccellenza della Piana.

Il 29 e 30 settembre (e 1 ottobre) in Puglia, a Sammichele di Bari, torna la Sagra della Zampina, del Bocconcino e del Buon Vino, uno degli appuntamenti più attesi e conosciuti dell’enogastronomia pugliese, e in Sicilia, è il turno della Sagra della vendemmia di Pedalino, frazione rurale di Comiso (provincia di Ragusa) in programma dal 22 al 24 settembre che promuove i prodotti più famosi del territorio, l’uva e il vino, e che consente di rivivere le usanze e i gesti del passato con il tradizionale ciclo della vendemmia e il pranzo della domenica sull’aia.

In Sardegna, dall’8 al 10 settembre, da oltre vent’anni ricorre il Festival della Bottarga a Cabras, che ha l’obiettivo di far conoscere e degustare il prodotto tipico preparato sulla base di varie ricette della tradizione locale: per il 2023 si tratta di tre giorni dal respiro mitteleuropeo con la presenza degli chef stellati Francesco Brutto e Alessandro Bellingeri.

Categorie
Destinazioni Langhe panorami Piemonte turismo enogastronomico Viaggi vini

Dove degustare vini nelle Langhe

Questa volta ci immergiamo nel territorio piemontese delle Langhe, alla scoperta di ottime cantine e colorati paesaggi autunnali.

Per chi non la conoscesse, si tratta di una vasta area di ben 70 mila ettari che si estende tra Asti e Cuneo, che offre una straordinaria varietà di vini pregiati tra cui il Nebbiolo, il Barolo, il Dolcetto d’Alba e il Moscato d’Asti sono per nominarne alcuni.

“Tutto è qui, nelle Langhe” diceva Cesare Pavese: il sole, le nuvole, le viti, i sapori e i colori delle stagioni. Cosa c’è di meglio di una gita in questi splendide aree per accogliere l’autunno? Vediamo quali sono le migliori cantine da visitare nelle Langhe per trascorrere un weekend tra degustazioni e borghi antichi immersi nella natura.

Langhe experience a Monforte d’Alba

Il nostro tour di degustazione di vini nelle Langhe inizia a Monforte d’Alba, un piccolo borgo antico nella Langa del Barolo che ad oggi è considerato uno dei più belli d’Italia. Qui le stradine antiche si inerpicano fino ad affacciarsi sui vigneti circostanti, dipingendo uno scenario unico al mondo. Monforte d’Alba si trova in provincia di Cuneo, e insieme ad altri 11 comuni produce il Barolo, uno dei vini pregiati più apprezzati d’Italia.

Per una degustazione di alto livello potrai visitare la Cantina La Rachilana prenotandoti qui, e assaggiare un vino dalle uve pregiatissime insieme a una selezione di ottimi prodotti locali abbinati per l’occorrenza. I sommelier ti aspettano per darti tutte le informazioni sulla storia di una cantina che tramanda i suoi segreti di generazione in generazione.

Degustazione nel cuore di Monferrato

Il territorio del Monferrato è una tappa fondamentale con ottime cantine da scovare tra le colline. Si estende tra le provincie di Asti e Alessandria, in un susseguirsi di paesaggi verde smeraldo e splendidi filari di vigneti dorati a perdita d’occhio.

Il territorio ospita anche alcuni tra i più belli castelli italiani, oltre ovviamente a un’eccezionale coltivazione della vite grazie a un lungo studio delle tecniche di vinificazione, qui dove l’interazione tra uomo e natura ha dato vita a i suoi migliori frutti.

Nella Cantina Bussi Piero puoi fermarti a degustare tutto quello che questo territorio offre, in circa 12 ettari di vigneti. Ben 9 vini diversi ti aspettano, insieme a un tour del vigneto e a una guida esperta. Puoi prenotare una visita comodamente online, e scegliere il giorno che preferisci per una degustazione senza precedenti tra panorami incantevoli a stretto contatto con la natura.

In alternativa puoi anche dirigerti verso Agliano Terme, sempre nel cuore del Monferrato, per un’esperienza ancora più immersa nel verde: un bellissimo picnic nei vigneti comprensivo di degustazioni e tour. Se vuoi vivere questa giornata indimenticabile puoi verificare la disponibilità e prenotarti qui.

Neive: la pittoresca cittadina tra le migliori aree vinicole al mondo

Durante il tuo tour di degustazione di vini nelle Langhe non può mancare una sosta nel piccolo gioiello medievale di Neive, in provincia di Cuneo. Situata nelle Langhe occidentali tra Barbaresco e Castiglione delle Lanze, a soli 10 km da Alba, è chiamata anche la terra dei quattro vini: Barbaresco, Barbera, Moscato e Dolcetto sono prodotti in questa località, tra le più importanti per il turismo enogastronomico.

Avvicinandoti a Neive noterai l’inconfondibile paesaggio che si tinge dei colori dell’autunno, dal verde al giallo, al marroncino, e potrai immergerti a passo lento tra le cantine migliori d’Italia e del mondo.

Ideale per passeggiate meditative, yoga e attività di bici e trekking e per gli amanti dell’essenza antica delle cose, Neive nasconde i suoi tesori nelle cantine a conduzione familiare e nelle enoteche sparse nel paesino. Con un tour organizzato per te in una piccola enoteca potrai assaggiare fino a 5 vini della regione, insieme a una scelta di formaggi e salumi tipici per una degustazione doc a un piccolo prezzo. Assolutamente da non perdere!

Queste sono alcune tra le migliori cantine da visitare nelle Langhe, per un weekend di degustazione di vini pregiatissimi e prodotti enogastronomici di alto livello. In un’atmosfera senza tempo potrai perderti tra i profumi dell’uva e i sapori del vino rosso e bianco di alta qualità, frutto di anni di tradizione e di tecniche di produzione tra le migliori al mondo.

La stagione autunnale è alle porte e il miglior momento per visitare questi territori sta per arrivare, non perderti l’occasione per una vacanza indimenticabile da veri intenditori!