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Il papiro ritrovato, una scoperta straordinaria al Castello del Buonconsiglio di Trento

Un ritrovamento inaspettato al Castello del Buonconsiglio di Trento ha attirato l’attenzione in questi giorni. Durante alcuni lavori di riordino e studio dei materiali egizi conservati nel museo, avviati dall’archeologa Annamaria Azzolini e l’egittologa Barbara Gilli, sono stati identificati quattro frammenti del papiro di Senemnetjer. Una scoperta straordinaria che avrà un forte impatto a livello internazionale poiché questo reperto risale al 1450 a.C. ed è uno dei più antichi papiri provenienti dalla regione di Menfi, riconducibile al regno di Hatshepsut/Thutmosis III.

Fino ad oggi un frammento era custodito nel Museo archeologico di Firenze e un altro era disperso ma noto grazie a una riproduzione dell’egittologo Karl Richard Lepsius. Tuttavia non si era a conoscenza dell’esistenza di altri frammenti esistenti. Questo papiro, realizzato dall’ammiraglio di flotta e capo dei rematori del tempio di Ptah di Menfi, è stato rinvenuto a Saqqara e il testo geroglifico è stato riconosciuto come uno scritto funerario, confermato anche dalla figurazione. Si tratta di uno dei più antichi papiri del “Libro dei morti”.

I papiri del Libro dei Morti

In egiziano “Formule per uscir di giorno”, il “Libro dei Morti” è una raccolta di scritti funerari che dovevano guidare e aiutare i defunti nell’affrontare il percorso nell’aldilà. L’usanza di seppellire con il corpo alcuni rotoli di papiro risale fin dai tempi della XVII dinastia (1539-1292 a.C.) a Tebe dove si colloca anche l’origine del papiro ritrovato che riporta testi a colonne e l’inserzione di vignette. Molti papiri del “Libro dei Morti” datati come questa recente scoperta provengono da Tebe, mentre quelli ascrivibili alla necropoli menfita sono rari.

Esistono altri quattro manoscritti che risalgono all’epoca più recente e sono considerati completi. Un testo della nutrice reale Bakai che ora è custodito al Museo Nazionale di Varsavia, e il papiro di Nebseni che si trova al British Museum di Londra.

La collezione egizia di Tonelli

Il papiro ritrovato al Castello del Buongustaio di Trento sarà esposto al pubblico alla fine del 2025, probabilmente nel periodo delle feste di Natale. La collezione egizia del Castello venne donata da Taddeo de Tonelli nell’800. Quest’ultimo era un ufficiale dell’Impero austro-ungarico, appassionato dell’antico Egitto e fervido collezionista, la cui raccolta fu esposta dal 1921 nelle sale del museo cittadino. Tra il 1821 e il 1827 Tonelli è stato comandante delle truppe austriache nel Granducato di Toscana quando stavano arrivando al porto di Livorno i reperti egizi provenienti da Alessandria.

Nel 1820 ci fu una prima spedizione di manufatti approdati in Italia, destinati alla corte imperiale di Vienna, a cui fece seguito un secondo invio nel 1822, organizzato dal cancelliere consolare d’Austria in Egitto, Giuseppe Nizzoli. Questi reperti vennero acquistati dalle Gallerie Reali di Firenze, grazie all’opera mediatrice portata avanti da Michele Arcangelo Migliarini, già direttore delle raccolte fiorentine e, tra questi materiali, vi è il frammento di papiro di Senemnetjer ritrovato a Trento.

Proprio la presenza dell’Ufficiale in Toscana in anni cruciali per l’arrivo dei reperti dall’Egitto e la vicinanza al direttore delle Gallerie, Migliarini, più volte menzionato nella corrispondenza personale come suo consulente, induce a ipotizzare che Tonelli abbia potuto acquisire parti di questo straordinario papiro attingendo alla seconda spedizione Nizzoli. A riprova di ciò, altri oggetti presenti nella collezione di Trento trovano una loro corrispondenza nella raccolta fiorentina.

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Nuova scoperta nel cuore di Trento: trovata una necropoli monumentale di 3000 anni fa

Durante gli scavi in Via Santa Croce, nel cuore di Trento, una squadra di archeologi ha riportato alla luce una necropoli monumentale di 3000 anni fa. Si tratta di un ritrovamento eccezionale avvenuto a seguito dell’attività di tutela preventiva condotta dall’ufficio beni archeologici dell’Umst (Unità di missione strategica soprintendenza per i beni e le attività culturali) della provincia autonoma di Trento in occasione dei lavori di restauro e riqualificazione di un edificio storico.

Secondo i primi accertamenti, le tombe presenti sarebbero circa 200, rappresentando “qualcosa di mai visto fino ad ora. Ogni giorno, ogni minuto siamo a contatto con i resti di queste popolazioni antiche: una forte emozione personale nello svolgere questo lavoro che è il più bello del mondo”, ha dichiarato un addetto ai lavori.

La scoperta della necropoli monumentale a Trento

Quest’importante scoperta archeologica arricchisce la storia di Trento non solo perché apre nuovi scenari e suggestive ipotesi interpretative, ma anche perché rappresenta una rarità nel territorio dell’arco alpino. Inoltre, solleva nuove problematiche per quanto riguarda le modalità di autorappresentazione in ambito funerario del gruppo sociale di appartenenza di cui, al momento, resta ignoto il contesto.

Quest’ultimo è rimasto perfettamente conservato attraverso i millenni grazie agli episodi alluvionali che hanno sigillato il deposito archeologico. La necropoli, che si è sviluppata sulla porzione mediana del conoide alluvionale del torrente Fersina, ha permesso di scoprire 200 tombe, complete di prestigiosi corredi, caratterizzate dal rito della cremazione indiretta, che rappresentano soltanto una parte di quelle potenzialmente conservate nel sottosuolo ancora da indagare.

A guidare le indagini archeologiche è la dott.ssa Elisabetta Mottes dell’ufficio beni archeologici della provincia autonoma di Trento, coordinate sul campo dal dott. Michele Bassetti e dalla dott.ssa Ester Zanichelli di Cora Società Archeologica di Trento e dalla loro equipe di ricerca.

Necropoli Trento

Fonte: iStock

La necropoli scoperta a Trento

I ritrovamenti che hanno sorpreso gli archeologi

La necropoli ritrovata durante gli scavi risale alla prima Età del Ferro (IX-VI secolo a.C.) ed è situata a circa 8 metri di profondità rispetto al livello attuale della strada. Gli archeologi ipotizzano che l’area possa contenere molte altre sepolture ancora da esplorare e che forniranno maggiori informazioni sulle abitudini funerarie dei popoli che abitarono queste zone. Le ricerche, infatti, proseguiranno al fine di approfondire il contesto storico e sociale della comunità che utilizzava la necropoli.

I ritrovamenti che hanno sorpreso maggiormente gli archeologi sono le imponenti stele funerarie alte fino a 2.40 metri, disposte in file subparallele con orientamento nord-sud. Secondo gli esperti, ogni stele segnalava la posizione di una tomba principale in cassetta litica, coperta da un tumulo e circondata da numerose sepolture secondarie. Il team di ricerca ha riconosciuto anche le pietre utilizzate per le stele, provenienti dalla collina est di Trento.

Gli altri reperti rinvenuti sono armi e gioielli con elementi in ambra e pasta vitrea, i quali testimoniano legami culturali tra i popoli alpini e le grandi civiltà italiche dell’epoca. In generale, lo scavo delle tombe ha permesso agli esperti di documentare la complessità dei rituali funerari utilizzati durante l’Età del Ferro. All’interno delle cassette litiche, infatti, sono stati rinvenuti resti di ossa calcinate, spesso raccolti in contenitori deperibili o vasi ossuari, talvolta avvolti in tessuti chiusi con spilloni o fibule.

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Cosa vedere e cosa fare in Valsugana

La Valsugana è una bellissima vale del Trentino, situata nella zona orientale della regione, e rappresenta una destinazione perfetta per chi desidera fuggire dal caos e dalla frenesia cittadina ed immergersi nella natura incontaminata, scoprire le affascinanti tradizioni locali e, soprattutto, vuole vivere esperienze assolutamente indimenticabili, con la propria famiglia e non, in ogni periodo dell’anno.

Grazie a queste sue caratteristiche, quella della Valsugana è una destinazione unica in grado di offrire diverse opportunità adatte ad escursionisti, famiglie, amanti dello sport, acquatici o invernali, ed appassionati di cultura. Ecco, allora, cosa vedere e cosa fare in Valsugana, a seconda della stagione scelta.

Cosa vedere e fare in Valsugana in estate

L’estate è la stagione probabilmente più ideale per godere delle bellezze naturali di questo territorio, grazie anche alla presenza di laghi bellissimi e sentieri di montagna che si snodano in mezzo alla natura, ma non solo. Ecco, di seguito, cosa fare in estate.

Laghi di Levico e Caldonazzo

Fra i laghi presenti in questa parte del Trentino, e tra i principali protagonisti dell’estate in Valsugana, si trovano i laghi di Levico ed il lago di Caldonazzo. Si tratta di due laghi stupendi, caratterizzati da acque limpide e, soprattutto, balneabili, premiate con la Bandiera Blu grazie alla loro pulizia e sostenibilità.

Per tutti coloro che amano stare a contatto con l’acqua, in questi laghi è possibile passare le giornate praticando nuoto, canoa, paddleboard, windsurf o rilassarsi a bordo di un pedalò con la propria famiglia. Inoltre, su entrambi i laghi è possibile godere della presenza di spiagge attrezzate con aree picnic.

Invece, per chi preferisce effettuare delle escursioni, è presente un sentiero attorno al lago di Levico dove poter passeggiare lungo un percorso panoramico, oppure al lago di Caldonazzo è possibile allenarsi lungo sentieri ideali per la corsa o una pedalata rigenerante.

Spiaggia del lago di Levico in Valsugana, con area picnic

Fonte: iStock

Area picnic sulle rive del lago di Levico

Arte Sella

Per gli amanti della cultura è impossibile perdere Arte Sella, una delle attrazioni più amate della Valsugana. Si tratta di un vero e proprio museo a cielo aperto, dove è possibile vedere come arte contemporanea e natura si fondono. Queste opere sono realizzate con materiali naturali come legno e pietra e sono state distribuite lungo un percorso nella natura davvero suggestivo, che permette di ammirare le opere immergendosi nei boschi della Val di Sella.

Si consiglia di prendersi tutto il tempo necessario per ammirare ogni installazione, così da scoprire anche il significato che gli artisti hanno attribuito a queste installazioni. Arte Sella si può anche considerare un’esperienza educativa molto interessante per le famiglie con bambini.

Escursioni in natura: ciclabile della Valsugana e sentieri nel Lagorai

Per chi ama effettuare attività a cielo aperto, la Valsugana è probabilmente la meta ideale. In particolare, per gli appassionati di ciclismo si consiglia la ciclabile della Valsugana, ovvero un percorso di 80 chilometri che collega il lago di Caldonazzo a Bassano del Grappa, percorribile anche con biciclette elettriche noleggiabili in diversi negozi del posto. Si tratta di una pista pianeggiante e che per questo è adatta ai ciclisti di tutti i livelli. Inoltre, lungo il percorso si trovano diversi borghi davvero affascinanti, come Borgo Valsugana, che risultano perfetti per una sosta gastronomica: l’occasione giusta per scoprire i sapori del posto.

Chi ama, invece, fare lunghe passeggiate ed escursioni allora non può perdere la catena montuosa del Lagorai con la sua vasta rete di sentieri, che passano da semplici passeggiate a trekking più impegnativi. Insomma, un vero e proprio paradiso per gli amanti della montagna. Uno dei percorsi assolutamente da non perdere è quello che porta al lago di Erdemolo, molto amato dai camminatori, che regala una vista mozzafiato sul panorama circostante e la possibilità di fare un picnic rigenerante ad alta quota.

Castelli e borghi storici

Infine, durante l’estate, essendo la Valsugana un territorio ricco di storia e cultura, ai turisti si consiglia di visitare alcuni fra i borghi storici e castelli più interessanti della zona. Ad esempio, si organizzano spesso eventi culturali all’interno di Castel Pergine e Castel Ivano, antiche fortezze che è possibile visitare anche attraverso visite organizzate. Inoltre, una passeggiata nei borghi storici di Pergine Valsugana e Borgo Valsugana, dove è presente anche il pittoresco Castel Telvana.

Cosa vedere e fare in Valsugana in inverno

L’inverno in Valsugana è qualcosa di davvero speciale. Il paesaggio innevato offre uno spettacolo unico, che accoglie i turisti che decidono di passare qui le proprie vacanze o i propri weekend invernali. Di seguito alcune delle attività migliori da fare in Valsugana in inverno e cosa vedere.

Sci, snowboard e ciaspolate: il paradiso degli sport invernali

Per gli amanti degli sport invernali scegliere la Valsugana non è mai sbagliato. Sciare nel comprensorio sciistico di Passo Brocon è l’ideale, sia per famiglie con bambini, che per principianti e sciatori più esperti. Sono presenti piste ben curate e moderni impianti di risalita, in grado di offrire un ambiente tranquillo ed accogliente.

Per tutti coloro che sono alle prime armi, sono presenti diverse scuole di sci, che offrono sia corsi per adulti, che per bambini, e che rendono questo luogo perfetto per poter fare la prima esperienza su sci o snowboard. Inoltre, per gli appassionati di freestyle, è presente uno snowpark attrezzato.

Ci sono anche molti sentieri per tutti coloro che vogliono fare escursioni con le ciaspole e passare una giornata a stretto contatto con la natura e godere di viste panoramiche verso Malga Valpiana.

Uomo pronto alla discesa su snowboard in Valsugana

Fonte: iStock

Neve e snowboard: Valsugana in inverno

Mercatini di Natale a Levico Terme

Per il periodo natalizio non possono mancare visite ai bellissimi mercatini di natale del Trentino. Tra questi il mercato di Levico Terme, probabilmente uno dei più visitati della Valsugana, dove è possibile assaggiare le specialità locali, come la polenta, i canederli ed i dolci tradizionali, accompagnati da un buon bicchiere di vin brulè, oltre che acquistare alcuni ricordi grazie alla presenza di diverse casette di legno dove gli artigiani vendono prodotti unici e fatti a mano.

Visita ai forti della Prima Guerra Mondiale

Non può mancare un’esperienza anche per tutti gli amanti della storia italiana, che vogliono scoprire curiosità e fatti del passato della Valsugana. In particolare, qui nella valle sono presenti i forti del Lagorai, un’importante testimonianza storica, che raccontano della Prima Guerra Mondiale, con testimonianze che raccontano la storia del posto durante il grande conflitto internazionale.

Cosa vedere e fare in Valsugana senza sciare

Chi non pratica sport invernali può comunque visitare la Valsugana d’inverno? Assolutamente sì! Ecco alcune delle attività da fare per chi non ama queste attività ed è alla ricerca di un’esperienza rilassante.

Passeggiate panoramiche

Per gli amanti della natura, passeggiare lungo i percorsi attorno ai laghi di Levico e Caldonazzo è la soluzione giusta per rilassarsi ed ammirare la natura circostante. Questi sentieri, infatti, permettono ai camminatori di poter passare una giornata a stretto contatto con la natura: un’esperienza piacevole anche nelle giornate più fredde.

Relax alle terme

Chi, invece, vuole scappare dal caos cittadino e concedersi una vera a propria giornata rigenerante, in Valsugana può godere delle strutture termali di Levico Terme e Vetriolo, dove le acque arsenicali-ferruginose offrono ai visitatori notevoli benefici per la salute ed il benessere personale. Tra le altre cose, in questi centri termali è possibile usufruire di trattamenti benessere come massaggi, fangoterapia e percorsi wellness.

Degustazioni enogastronomiche

Spazio anche alla gola in Valsugana. Infatti, in questa parte del Trentino è possibile anche dedicarsi ad esperienze enogastronomiche uniche, grazie alla presenza di prodotti di altissima qualità, conosciuti anche a livello internazionale, e che fanno della regione una meta molto apprezzata. Sono presenti diversi agriturismi e ristoranti locali dove degustare piatti tipici come i formaggi di malga o i salumi artigianali, ma anche diversi luoghi dove partecipare a visite guidate in alcune delle più belle cantine della regione, dove poter assaggiare i famosi vini del Trentino.

Panoramica di Borgo Valsugana, con ponte in primo piano e castello sullo sfondo

Fonte: iStock

Borgo Valsugana e Castel Talvana

Cosa fare in Valsugana con bambini

La Valsugana è una anche destinazione perfetta per famiglie con bambini, grazie alle numerose attività pensate per i più piccoli.

Parco Avventura Agility Forest e parchi giochi

Nei pressi del lago di Caldonazzo è presente il Parco Avventura Agility Forest, un parco divertimento che permette a grandi e bambini di divertirsi e passare una giornata a stretto contatto con la natura, tra percorsi sospesi tra gli alberi, zip line e giochi all’aria aperta. L’occasione giusta per divertirsi con i più piccoli in totale sicurezza e passare un’esperienza davvero indimenticabile.

Inoltre, per chi desidera divertirsi dopo una lunga passeggiata attorno ai principali laghi della Valsugana, sono presenti numerose aree attrezzate, come parchi giochi e minigolf, ideali per una bella pausa.

Bambino gioca su un ponte sospeso in un parco divertimenti della Valsugana

Fonte: iStock

Bambino in un parco divertimenti

Fattorie didattiche

Visto il contesto e vista la posizione, perché non approfittare della situazione e far vivere ai bambini esperienze educative che rimarranno sicuramente impresse nella loro memoria? In Valsugana, infatti, sono presenti diverse fattorie didattiche la cui visita farà divertire grandi e piccini. Ad esempio, è possibile visitare le diverse malghe che ci sono in zona, all’interno delle quali è possibile scoprire i diversi animali da fattoria, come produrre i formaggi e passare una giornata immersi nel verde, a contatto con la natura.

La Valsugana è una destinazione ricca di opportunità, adatta ai visitatori di tutte le età, grandi e bambini, dove tutto l’anno, sia in estate che in inverno, è possibile passare giornate all’insegna del divertimento e del relax, lontani dal caos cittadino. L’occasione perfetta per una vacanza indimenticabile!

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Le migliori province italiane per qualità della vita: la classifica

È dal 1990 che il Sole 24 Ore pubblica ogni anno la classifica dedicata alle province italiane dove si vive meglio tenendo in considerazione diversi parametri. Analizzando fattori quali ricchezza, consumi, ambiente, servizi, salute o cultura, la provincia che ha primeggiato è stata Bergamo, seguita da Trento e da Bolzano. Rispetto all’anno passato, invece, perdono posizioni Bologna, Milano, Firenze e Roma, mente il Sud rimane fanalino di coda con il punteggio peggiore raggiunto da Reggio Calabria, seppur siano stati evidenziati dei segnali positivi per il futuro.

La top 10 delle migliori province italiane

È Bergamo che per la prima volta ottiene il riconoscimento come città più vivibile d’Italia, dimostrando un’incredibile capacità di ripresa soprattutto dopo il periodo buio attraversato durante il Covid. Il secondo e terzo posto è occupato dalle province di Trento e Bolzano, storicamente presenti nelle classifiche dedicate alla qualità della vita. Trento, infatti, è stata prima per ben tre volte e nelle prime tre posizioni per 14 volte, mentre Bolzano ha primeggiato per 5 volte, occupando il podio per 18 volte in tutto.

Nella top 10 compare al quarto posto Monza e Brianza, seguita da Cremona e da Udine, vincitrice dell’edizione 2023 e che, secondo il report del Sole 24 Ore, ha registrato performance positive anche quest’anno. Al settimo e all’ottavo posto troviamo Verona e Vicenza, al nono Bologna, l’unica grande area metropolitana presente nella top 10 e, infine, Ascoli Piceno.

Qui la classifica completa:

  • Bergamo
  • Trento
  • Bolzano
  • Monza e Brianza
  • Cremona
  • Udine
  • Verona
  • Vicenza
  • Bologna
  • Ascoli Piceno

Il metodo usato per l’indagine

Per realizzare questa classifica relativa alle migliori province italiane per qualità della vita, il Sole 24 Ore ha utilizzato 90 indicatori, divisi a loro volta in 6 grandi categorie tematiche: “ricchezza e consumi”, “affari e lavoro”, “ambiente e servizi”, “demografia, salute e società”, “giustizia e sicurezza” e “cultura e tempo libero”.

Per ogni indicatore viene dato un punteggio da 0 a 1000: più la provincia è vivibile, più punti ottiene. Per ottenere la classifica generale, il punteggio per le altre province si distribuisce in funzione della distanza rispetto agli estremi (1000 e 0). Successivamente, per ciascuna delle sei categorie, si individua una graduatoria determinata dal punteggio medio riportato nei 15 indicatori, ciascuno pesato in modo uguale all’altro (1/90). Infine, la classifica finale è costruita in base alla media aritmetica semplice delle sei graduatorie di settore.

La città migliore e quella peggiore per qualità della vita

Quali sono gli indicatori che hanno permesso a Bergamo di ottenere il primo posto? Dopo il Covid, la città si è rimboccata le maniche per migliorare in tanti settori, in particolare quello relativo alla salute. Nell’indicatore riguardante l’emigrazione ospedaliera si è dimostrata autosufficiente: da una parte non esiste emigrazione sanitaria, dall’altra il sistema sanitario è considerato altamente attrattivo anche dai pazienti provenienti dalle altre regioni italiane.

Inoltre ha raggiunto ottimi punteggi nelle categorie “ambiente e servizi” e “demografia e società”, primeggiando nell’indice di “sportività”, calcolato in base al numero di atleti tesserati e società sportive. I punteggi peggiori, invece, li ha ottenuti nella categoria “ricchezza e consumi”, posizionandosi 98esima per crescita del PIL procapite.

In fondo alla classifica, invece, troviamo Reggio Calabria, dove hanno inciso fattori come la bassa aspettativa di vita, il divario nella parità salariale tra uomini e donne, il numero delle imprese in fallimento, i livelli di criminalità e la disoccupazione. In generale, però, il Sole 24 Ore ha evidenziato una maggiore crescita economica al Sud dove si stanno registrando tassi di crescita del Pil più elevati.

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I Mercatini di Natale di Trento: info e consigli utili

Questo è il periodo più atteso dell’anno, quando le città si trasformano con luci e colori ed è possibile vivere la magia del Natale. Tra i mercatini di Natale più famosi d’Italia ci sono sicuramente quelli di Trento. Tra la cornice magica delle montagne che fa da sfondo a questa bellissima città del Nord Italia, qui si può vivere la vera essenza di questa festa, probabilmente fra le più autentiche. Si tratta di mercatini natalizi da non perdere assolutamente, accompagnati da numerosi eventi, adatti a grandi e bambini.

I mercatini di Natale di Trento, pura magia

L’Avvento è davvero qualcosa di unico e strepitoso in questa magica città, dove i visitatori, passeggiando tra vie e piazze del centro storico, possono osservare i bellissimi addobbi. L’appuntamento più atteso dai cittadini e non solo, amanti del Natale, sono sicuramente i mercatini di Trento, che si tengono in due zone distinte della città.

Si tratta di Piazza Fiera Piazza Cesare Battisti, nel centro storico. Si contano circa 70 casette in legno in Piazza Fiera, incastonate fra le mura merlate della città e del suggestivo Palazzo Vescovile, e circa 20 casette in Piazza Battisti, davanti al Castello del Buonconsiglio. Sono presenti, come ormai da tradizione, sia stand gastronomici che stand di prodotti artigianali del territorio, presso i quali i visitatori possono assaporare sapori e specialità culinarie tipiche, oltre che bere ottimi vini locali. Passeggiando fra questi stand, quindi, sarà possibile acquistare decorazioni natalizie, presepi, candele oppure originali idee regalo in legno, vetro o ceramica.

Molto apprezzato è l’angolo gourmet “Sapori del Mercatino”, in cui si potrà partecipare alla degustazione di prodotti trentini ed altoatesini, come il Tortel de patate o i Cevap della Valle dei Mocheni.

Stand gastronomico al mercatino di Natale di Trento

Fonte: GettyImages

Stand gastronomici ai mercatini di Natale di Trento

Quando si svolgeranno?

Ma quando sarà possibile vivere questa esperienza natalizia a Trento? I mercatini saranno aperti da Venerdì 22 Novembre 2024 a Lunedì 6 Gennaio 2025, giorno dell’Epifania. La soluzione ideale per chi, soprattutto in questo periodo dell’anno in cui le giornate sono molto corte, decide di passare un weekend alternativo, avvolti da un’atmosfera gioiosa e vivace come quella dei mercatini di Trento.

Mercatini di Trento, info utili

I mercatini di Natale di Trento si tengono, dunque, in due location da sogno, Piazza Fiera e a Piazza Mostra, che si trovano entrambe nel centro storico della città di Trento. Passeggiare fra le casette in legno di questo mercatino è qualcosa di unico, un’esperienza da non perdere, ma bisogna fare molta attenzione agli orari di apertura e ad eventuali chiusure ed aperture straordinarie.

Gli orari di apertura al pubblico, sia del polo gastronomico che dell’artigianato, sono i seguenti:

  • il mercatino è aperto tutti i giornidalle 10.00 alle 20.00;
  • il venerdì, sabato e domenica solo gli stand gastronomici saranno aperti dalle 10.00 alle 21.00. Le restanti casette, che non somministrano cibo e bevande, rispetteranno gli orari normali, dalle 10.00 alle 20.00.

Come già anticipato, ci saranno anche dei giorni di apertura e chiusura straordinaria:

  • Martedì 24 ed Martedì 31 dicembre 2024 tutto il mercatino sarà aperto dalle 10.00 alle 18.00;
  • il 25 Dicembre, il giorno di Natale, tutto il Mercatino resterà chiuso;
  • Sabato 7 dicembre 2024 solo gli stand gastronomici, di entrambe le piazze, saranno aperti con orario straordinario dalle ore 10.00 alle ore 22.00. Mentre, gli stand d’artigianato ed i commercianti, saranno aperti dalle 10.00 alle 20.00;
  • Domenica 5 gennaio 2025, ultimo giorno prima della chiusura dei mercatini natalizi, solo gli stand gastronomici avranno un orario d’apertura dalle 10.00 alle 21.00, mentre gli stand di artigiani e commercianti dalle 10.00 alle 20.00.

Tutti gli altri eventi natalizi

Trento è, senza ombra di dubbio, la città del Natale. Durante il periodo dell’Avvento la città si trasforma in un magico mondo per grandi e bambini. Qui, infatti, è possibile visitare il Villaggio incantato di Babbo Natale, in piazza Dante. Un polo dove le famiglie potranno passare delle giornate all’insegna del divertimento e del relax. Un villaggio che fa sognare i più piccoli, con le sue casette addobbate, i laboratori creativi, ma anche la pista degli slittini, il magico trenino di Natale e lo zucchero filato. Insomma, il posto giusto per essere coccolati in attesa del Natale. Il Villaggio incantato di Babbo Natale sarà aperto dal 22 Novembre 2024 al 6 Gennaio 2025, dal Lunedì al Venerdì dalle 15.00 alle 19.00, il Sabato e la Domenica, ma anche il 23, 24, 26 e 27 Dicembre ed il 2 e 3 Gennaio, dalle 10.00 alle 14.00 e dalle 15.00 alle 19.00.

Ci sarà anche la possibilità di salire a bordo del Trenino dei Castelli, dove, accompagnati da guide esperte, i visitatori potranno partire alla scoperta della storia e dell’arte locale, ma anche dei profumi del Natale della Val di Non, della Val di Sole e del capoluogo. È un’esperienza sicuramente da non perdere, partendo alla scoperta di alcuni dei castelli più belli del Trentino, ma anche di borghi più belli d’Italia, come Ossana, con i suoi 1600 presepi artigianali allestiti in tutto il paese. Si passa poi dal bellissimo Castello di San Michele e Castel Valer, per poi finire tra i gusti ed i sapori del mercato di Natale di Trento, senza dimenticare un buon vin brulè.

Queste sono solo alcune delle tappe del Trenino dei Castelli, in partenza dalla stazione Trento-Malè di Trento, ogni sabato a partire dal 30 Novembre, al costo di 89,00€, prezzo intero, 79€, per i minori di 16 anni, e gratuito per i bambini fino a 4 anni.

Inoltre, in città durante questo periodo saranno presenti diversi spettacoli teatrali e culturali, tra mostre ed opere d’arte presenti in vari punti delle città e la possibilità di visitare i diversi siti storici di Trento, come il Castello del Buonconsiglio.

Piazza della Fiera a Trento, dove si svolge il Mercato di Natale

Fonte: iStock

Piazza della Fiera, luogo che ospita il Mercatino di Natale di Trento

Come raggiungere Trento

La città di Trento è raggiungibile in auto attraverso l’autostrada A22 Brennero-Modena. Per chi decide di raggiungere la città in macchina, si consiglia di fare molta attenzione alla presenza di una zona a traffico limitato nel centro storico cittadino, accessibile solamente ai mezzi autorizzati. Nei pressi del centro di Trento sono disponibili diversi parcheggi a pagamento, dai quali sarà facile raggiungere i mercatini di Natale.

Per chi invece preferisce spostarsi in treno, la stazione ferroviaria di Trento (servita comodamente da treni regionali, intercity e ad alta velocità) si trova in Piazza Dante, a meno di 5 minuti a piedi dal centro storico. Nelle vicinanze è possibile trovare la stazione dei taxi, la fermata degli autobus e delle corriere e un ottimo servizio di bikesharing.

La città di Trento non è servita da un proprio aeroporto. Il più vicino è l’Aeroporto di Verona-Villafranca Valerio Catullo, che dista circa 95 km. Da qui, si può raggiungere Trento in auto, percorrendo l’autostrada A4 e l’autostrada A22 (serve circa un’ora), oppure in treno dalla stazione ferroviaria di Verona Porta Nuova, che è collegata allo scalo aeroportuale da un comodo servizio di bus navetta. In alternativa, gli altri scali più vicini sono quello di Treviso Antonio Canova, quello di Bergamo Orio Al Serio e quello di Venezia Marco Polo, tutti ben collegati a Trento sia dalla rete autostradale che da quella ferroviaria.

Insomma, non c’è davvero motivo per lasciarsi sfuggire l’occasione di andare alla scoperta di Trento e dei luoghi magici da cui è circondata.

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Trentino, parte il treno di Natale tra borghi, castelli, presepi e mercatini

Per gli appassionati di Mercatini di Natale, ma anche di borghi, di castelli e, perché no, anche di presepi, quest’inverno, in occasione delle festività natalizie, partirà un treno speciale che farà immergere i visitatori nella magica atmosfera di Natale. Un viaggio ideale per le famiglie, ma non solo ovviamente, che partirà da Trento per immergersi nella magia delle valli alpine della Regione, la Val di Non e la Val di Sole.

Il viaggio a bordo del Christmas Train

Il “Christmas Train” è la versione invernale del Trenino dei castelli del Trentino che, ogni estate, porta alla scoperta di quattro dei più bei manieri delle due splendide valli. È la prima volta che questo treno parte anche nella stagione invernale, ma ha già tutte le carte in regola per ottenere un successo sicuro. Si viaggia attraverso uno spettacolare paesaggio alpino per scoprire gli imponenti manieri della Val di Non e della Val di Sole accompagnati da guide esperte che ripercorreranno le origini e descriveranno, nel dettaglio, gli elementi architettonici e artistici più rilevanti dei castelli.

Si fa tappa a Mezzana, in Val di Sole, per poi raggiungere, con il pullman, il borgo di Ossana, uno dei Borghi più belli d’Italia per ammirare i 1600 presepi artigianali allestiti lungo le vie e nei palazzi. Segue, quindi, la visita al Castello di San Michele, celebre per l’imponente mastio, alto ben 25 metri.

Presepi-di-Ossana

Fonte: @Archivio GreenPress – Gianni Penasa

I presepi di Ossana in Trentino

Dalle montagne della Val di Sole il percorso proseguirà in Val di Non per ammirare Castel Valer, un’elegante residenza poco distante dal paese di Tassullo immersa tra i meleti e riconoscibile dalla torre poligonale, la più alta della Provincia. La giornata termina con la visita al Mercatino di Natale di Trento, per immergersi in un’atmosfera magica, tra profumi e sapori tipici del territorio.

Le tappe del Treno di Natale

Ossana e Castello di San Michele, Val di Sole

A Ossana, oltre alle migliaia di presepi, c’è anche un bellissimo castello, conosciuto anche come Castello di San Michele, dal nome del Santo a cui è dedicata la cappella, e sorge su uno sperone di roccia in posizione strategica nell’omonimo borgo. Risale all’epoca dei Longobardi. Il castello ha nel suo possente mastio, alto 25 metri, l’elemento più caratteristico e meglio conservato.

Ossana Trentino

Fonte: @Archivio GreenPress

Il borgo di Ossana in Trentino

Castel Valer, Val di Non

Solitamente queto castello è chiuso al pubblico, ma lo si può visitare per quest’occasione grazie alla disponibilità del proprietario. Il castello è in una posizione panoramica e ha una splendida torre ottagonale alta 40 metri, la più elevata del Trentino. Le diverse cinte murarie racchiudono due serie di edifici: la più antica, del XIV secolo, è detta Castel di Sotto, mentre la seconda, del XVI secolo, Castel di Sopra.

Trento, il Mercatino di Natale e il Castello del Buonconsiglio

Il Capoluogo trentino è sede di uno dei più antichi Mercatini di Natale e l’esperienza del “Christmas Train” si conclude proprio con la visita alle bancarelle natalizie. Due sono i luoghi del Natale, piazza Fiera (dove spuntano le splendide mura merlate della città) e piazza Mostra, davanti al famoso Castello del Buonconsiglio, che domina dall’alto la città. Composto da una serie di edifici di epoca diversa, racchiusi entro una cinta di mura, merita sicuramente una tappa.

Quando parte il Christmas Train

Il “Christmas Train” del Trentino parte dalla stazione della Trento-Malè Trento per quattro sabati consecutivi dal 30 novembre al 21 dicembre. Diretto verso la Val di Non e la Val di Sole, conduce i viaggiatori alla scoperta di manieri storici e luoghi ricchi di magia come i presepi di Ossana, i castelli Valer e di San Michele e il Mercatino di Natale di Trento. A bordo sono previsti dei gustosi intermezzi enogastronomici, con tanto di musicisti e cantori a bordo e una tappa per il pranzo in un ristorante di Cles.

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Fonte: @T. Prugnola

A bordo del Christmas Train in Trentino

Il programma

  • Ore 8:10 – Ritrovo a Trento presso la stazione ferroviaria Trento-Malè
  • Ore 8:40 – Partenza del trenino di Natale
  • Ore 10:30 – Visita dei presepi di Ossana e del Castello di San Michele, pranzo presso il ristorante Giardino di Cles e visita a Castel Valer
  • Ore 16:00 – Rientro a Trento e visita al Mercatino di Natale.

Quanto costa

Il biglietto interno costa 89 euro. I minori di 16 anni pagano 79 euro. Per i bambini fino ai quattro anni (non compiuti) il viaggio è gratuito, così come per le persone invalide, con certificazione di invalidità superiore al 74% (certificato da inviare a treninodeicastelli@trento.info), mentre l’accompagnatore di persone invalide hanno uno sconto del 50% (44,50 euro). La prenotazione è obbligatoria. Non sono consentiti animali, anche se di piccola taglia.

Questo viaggio in treno permette di scoprire, lungo le tappe intermedie del percorso, il fascino antico di edifici senza tempo e di luoghi immersi nella natura, di vivere l’atmosfera natalizia più tradizionale con i presepi e più goliardica con i mercatini, le casette di legno e l’immancabile vin brulè.

Mercatini-di-Natale-Trento

Fonte: @Daniele Mosna – Archivio APT Trento

Il Mercatino di Natale di Trento
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A Trento apre la nuova area archeologica di Palazzo Lodron

Dopo un prolungato periodo di chiusura, mercoledì 10 luglio ha riaperto al pubblico l’area archeologica di Palazzo Lodron, nell’omonima piazza del centro storico di Trento. Insieme al Sito Archeologico Sotterraneo del Sas presso piazza Battisti, alla Residenza romana di Orfeo in via Rosmini, e alla Porta Veronensis, al di sotto della Torre Civica, rappresenta una delle testimonianze più significative dell’antica Tridentum.

L’area archeologica sarà visitabile con accesso gratuito nei giorni di mercoledì, giovedì e venerdì (non festivi) dalle ore 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 16.30.

Un affascinante viaggio nella Trento dei Romani

Il sito, curato dall’Ufficio beni archeologici dell’UMSt Soprintendenza per i beni e le attività culturali provinciali con il supporto di Volksbank, custodisce i resti di un quartiere meridionale della città fondata dai Romani nella seconda metà del I secolo a.C. Gli scavi degli archeologi hanno portato alla luce e reso visitabili un tratto della cinta muraria, una parte di strada, i resti di una torre, abitazioni private e una bottega vinaria.

Le ricerche nel sottosuolo di Palazzo Lodron, avviate nel 2000 in concomitanza con il restauro dell’edificio storico, hanno permesso di rinvenire un vasto settore di Tridentum, che presenta una sequenza stratigrafica intatta che va dalla fine del I secolo a.C. fino al VI/VII secolo d.C. La scoperta ha così consentito di ricostruire l’impianto urbano della città romana e ha fornito nuovi dati sull’edilizia privata e sulle attività che si svolgevano nel centro abitato.

Alla scoperta delle meraviglie dell’area archeologica di Palazzo Lodron

Particolarmente significativi per l’ottimo stato di conservazione sono i resti delle mura meridionali della prima cinta cittadina, risalenti all’epoca di Augusto: essi mostrano pietre, ciottoli, filari di laterizi e le buche pontaie, ovvero i fori per inserire i pali di sostegno delle impalcature utilizzate durante la costruzione. Lungo il muro si trovano tracce di una torre, che nel periodo di massimo sviluppo di Tridentum fu probabilmente trasformata in una porta e successivamente tamponata.

Il sito conserva inoltre un tratto di un cardo minore, una strada lastricata orientata verso nord-sud, completa di crepidini in blocchi di pietra e un marciapiede in terra battuta, oltre alle rovine di edifici privati con funzioni commerciali e produttive. Tra questi spicca una caupona, una bottega per la vendita di vino, riconoscibile per la presenza di grandi fosse circolari adatte a contenere tini o botti, che si affacciava direttamente sull’antico fronte stradale.

Sono stati inoltre individuati i resti di un edificio privato, di cui si riconoscono alcuni ambienti con probabile funzione di cucina e dispensa, e altri funzionali all’alimentazione del sistema di riscaldamento a pavimento, di cui dovevano essere dotate alcune stanze, oggi non più visibili. Una curiosità è l’identificazione di una latrina a sedile, finora unica nel suo genere nella città di Trento.

Sul fronte esterno del palazzo, lungo il lato sud dell’edificio, oggi si può notare la seconda e più tarda cinta muraria, costruita nel III secolo d.C. Accanto a essa è stato rinvenuto un cimitero databile tra il VI e VII secolo, contenente una tomba di donna gota con un ricco corredo funebre.

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È Trento la città dove si vive meglio in Europa

Dalla pulizia dei luoghi pubblici alla sicurezza per le strade, passando per l’intrattenimento culturale e la facilità nel trovare casa: la nuova indagine sulla qualità della vita in Europa ci mostra quali sono le città in cui si vive meglio, quelle che registrano un maggior livello di soddisfazione da parte dei loro abitanti. E, con un pizzico di sorpresa, troviamo una città italiana che primeggia in classifica. Si tratta di Trento, che si aggiudica il primato non solo a livello nazionale, bensì addirittura europeo. Scopriamo qualcosa in più.

Trento, la città dove si vive meglio

Il report “Quality of life in European Cities” è la nuova indagine condotta dalla Commissione Europea, con il contributo dell’Istat, per individuare quali sono le città in cui si vive meglio. L’analisi ha preso in considerazione la maggior parte delle più grandi città europee, valutando la quota di cittadini soddisfatti per le proprie condizioni di vita, in riferimento al luogo in cui abitano. L’Italia, da questo punto di vista, non se la cava granché bene. Sono molte le realtà in cui la popolazione mostra segni di insoddisfazione, soprattutto se si fa un paragone con i dati raccolti appena qualche anno fa.

Un caso a parte è la città di Trento, che nel 2023 si aggiudica non solo il primo posto nella classifica italiana della qualità della vita, bensì anche in quella europea. È la città dove si vive meglio in assoluto, con una percentuale di soddisfazione pari addirittura al 95,4%. Sono molti gli indicatori dove il capoluogo del Trentino Alto Adige primeggia – o quantomeno ottiene un ottimo punteggio. Si parte dalla pulizia degli spazi pubblici e dalla presenza di aree verdi, entrambi fattori molto importanti per far sì che i cittadini si sentano a proprio agio all’aperto.

Grande rilievo hanno anche l’istruzione e la cultura, che a Trento sembrano trovare ampio spazio. C’è poi un’attenzione particolare alla sicurezza, che consente agli abitanti di aver meno timore nel vivere la loro quotidianità. E sebbene il problema degli alloggi sia ormai una realtà in tutta Europa, con prezzi alle stelle e difficoltà nel trovare case in affitto, a Trento ci sono indubbiamente molti altri vantaggi che la rendono una città vivibile. È per questo che primeggia in classifica, con un tasso di cittadini soddisfatti del proprio stile di vita ben al di sopra della media europea.

La qualità della vita in Italia e in Europa

Ma come se la cavano le altre città italiane? Il report non è particolarmente rassicurante. Ci sono alcune realtà dove la qualità della vita espressa dagli abitanti è pari ad una percentuale che supera la media europea. Questo è il caso, oltre che di Trento, anche di città come Ancona, Parma, Bolzano, Brescia, Bergamo e Trieste. Ciò che però sembra essere preoccupante è che nella maggior parte delle città italiane gli abitanti hanno dichiarato che il livello della soddisfazione è diminuito rispetto agli scorsi anni. Con qualche eccezione, naturalmente, come Bari e Messina.

In Europa, invece, la situazione è molto diversa. Sono le città del Nord a registrare il maggior tasso di soddisfazione, con elevate percentuali a Stoccolma e Copenhagen. Spiccano poi le grandi città dell’Europa occidentale, tra cui Amsterdam, Bruxelles, Monaco e Vienna, ma anche quelle dell’Europa dell’Est (soprattutto Varsavia, Cracovia e Bratislava). Rimane comunque ben fermo il primato di Trento, che si rivela un’eccellenza a livello continentale: una grande soddisfazione per il nostro Paese, che può vantare questo successo non indifferente.

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Cascata di Tret, nel cuore della Val di Non

La Val di Non, perfetta per chi desidera una vacanza rigenerante e rilassante lontano dallo stress in un suggestivo paesaggio naturale disegnato da boschi, villaggi montani, laghi e prati, custodisce autentiche meraviglie mozzafiato tra cui è doveroso annoverare la Cascata di Tret, fragoroso salto d’acqua di 70 metri che conquista grandi e piccoli.

Raggiungibile a piedi, emoziona con la passeggiata tra le rocce e gli alberi, in un ambiente dove si respira pace assoluta, le scalette e i ponticelli di legno.

Il fascino speciale della Cascata di Tret

Trovarsi al cospetto di una cascata è sempre un’esperienza magica ma la Cascata di Tret ha qualcosa di speciale: in Alta Val di Non, tra i paesi di San Felice e Tret, si rivela uno spettacolo della natura reso ancora più grandioso dal panorama in cui è immersa. L’acqua che scorre dai verdissimi prati si trasforma in un possente salto che si lancia a picco lungo le pareti rocciose superando un dislivello totale di ben 105 metri e raccogliendosi nel canyon plasmato dal Rio Novella.

Dopo aver attraversato il bosco e formato un primo piccolo salto, l’acqua cade nel vuoto dando vita alla vera e propria cascata di una settantina di metri, nella stretta gola incastonata tra le nude e ripide pareti di roccia: e poi, il torrente prosegue per un breve tratto tra le fronde per unirsi al Novella, il fiume che, dal canyon omonimo, funge da confine naturale tra le provincie di Trento e Bolzano.

Come godersi la magia della Cascata di Tret

Sono due i modi per arrivare a godersi la magia della Cascata di Tret, con itinerari piacevoli da percorrere soprattutto in primavera e in estate, sia con bambini che con amici a quattro zampe al seguito.

Per avere un primo impatto con la cascata da sotto e scendere nella gola in modo da “sentirsi piccoli” al suo cospetto (con una vista che lascia senza parole!) la partenza è da Tret poco dopo la chiesa a destra verso l’albergo Aurora: la strada a un certo punto da asfaltata diventa sterrata e, nelle vicinanze dell’ultima casa, ecco il bivio che indica le due possibilità, ovvero per “la cascata alta” e per la “cascata bassa”.

In questo caso, occorre seguire la stradina a sinistra per giungere alla base della cascata. Si tratta di un gradevole sentiero di campagna, tra i prati e un muro di pietra, che comodo e largo, inizia a scendere inoltrandosi nel bosco: dopo aver camminato all’ombra di maestosi abeti, ecco una radura con ringhiera di legno da cui hanno inizio gli scalini che portano alla cascata.

Il primo tratto della discesa appare ripido ma la protezione della ringhiera viene in aiuto: sono due tornanti di scalinata, a ridosso della parte rocciosa che accompagna fino al salto d’acqua.

Si cammina in piano per poi salire alcuni gradini, seguire il sentiero e arrivare al ponticello che attraversa il torrente: qui fa bella mostra di sé la Cascata di Tret, da ammirare, fotografare e godersi senza alcuna distrazione.

Volendo, invece, scorgere la cascata da sopra, al bivio già menzionato, occorre proseguire dritto lungo la strada sterrata, passeggiando in un paesaggio sublime fiancheggiato da alberi e verdi prati. Il percorso, pianeggiante, si inoltra poi nel bosco e, superato un ponte in legno, sulla sinistra si apre il sentiero (costeggiato da una ringhiera di legno) che va alla parte alta della Cascata di Tret.
Ancora un breve tratto nel bosco e, poi, l’atmosfera da favola del rio che sfocia nella cascata!

Entrambi gli itinerari si percorrono agevolmente con una decina (al massimo un quarto d’ora) a piedi.

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Mercatini di Natale di Trento: le date e cosa bisogna sapere per visitarli

Tra i mercatini di Natale più famosi d’Italia ci sono sicuramente quelli di Trento: sarà forse la cornice magica delle montagne che fanno da sfondo alla città, soprattutto quando la neve inizia a cadere in candidi fiocchi, ma qui sembra davvero di respirare l’atmosfera natalizia più autentica. E anche quest’anno ci sono tantissimi appuntamenti per grandi e piccini, assolutamente da non perdere. Ecco quando iniziano i mercatini di Trento e quali sono gli altri eventi in città.

I mercatini di Natale di Trento, pura magia

Nel cuore di una città magica, l’Avvento è davvero strepitoso: luci e colori rendono l’atmosfera più vivace che mai, con le vie e le piazze del centro storico riccamente addobbate in occasione delle feste. L’appuntamento più atteso? Quello con i mercatini di Natale, che quest’anno si tengono in due location d’eccezione. C’è il mercatino di Piazza Fiera, incastonato tra le antiche mura merlate della città e il suggestivo Palazzo Vescovile. E poi c’è il mercatino di Piazza Mostra, la novità della stagione: qui le bancarelle si stagliano davanti al Castello del Buonconsiglio, proponendo a passanti e curiosi il meglio dell’artigianato locale (l’ideale per chi vuole fare shopping per i regali di Natale!) e dell’enogastronomia tipica.

Due luoghi da sogno, dunque, per i mercatini di Trento, che si terranno da sabato 18 novembre 2023 a domenica 7 gennaio 2024. Ora che le giornate sono cortissime e la sera arriva fin troppo presto, non c’è niente di più rassicurante e accogliente che immergersi tra le viuzze della città e poi godersi il calore delle luci che si stagliano contro il buio della notte, perdendosi tra le tipiche casette in legno da cui escono suoni e profumi deliziosi. L’atmosfera dei mercatini natalizi, d’altra parte, è gioiosa per grandi e piccini.

Cosa si può acquistare tra gli innumerevoli stand di Piazza Fiera e di Piazza Mostra? C’è ampio spazio per l’artigianato: potrete trovare addobbi per l’albero di Natale e per il presepe, soprammobili graziosissimi e tantissimi articoli regalo – in legno, in tessuto e in mille altri materiali – tutti fatti a mano, per fare un po’ di shopping e prepararsi all’arrivo delle feste. Naturalmente, non manca l’angolo dedicato alle specialità tipiche. Dai canederli allo speck, dalla polenta ai bretzel, qui è un tripudio di sapori. E per chi ama il dolce, ecco lo strudel e la sbrisolona. Il tutto accompagnato da birra e vin brulè in quantità.

Tutti gli altri eventi natalizi

Trento è senza dubbio la città del Natale: sono tanti gli appuntamenti dedicati a grandi e piccini, per festeggiare insieme l’Avvento. Per i bambini, in Piazza Santa Maria Maggiore è allestita la splendida Casa di Babbo Natale, impreziosita da una slitta magica e da decine di folletti pronti a intrattenere i più piccoli. Ci sono anche diversi laboratori didattici, per imparare divertendosi e vivere davvero la magia delle feste. Ma non è ancora finita, perché sta per partire il Trenino del Natale: piccoli convogli addobbati e illuminati attraversano l’intera città per mostrare alcuni degli angoli più nascosti di Trento.

Insomma, non c’è davvero motivo per cui dovreste lasciarvi sfuggire l’occasione di andare alla scoperta di questo luogo magico. E se non sapete come arrivare, il 17 dicembre parte il treno storico elettrico, con destinazione i mercatini di Natale. Ad organizzare questo evento è l’associazione di volontariato Ferrovie Turistiche Italiane: il convoglio, costituito da carrozze anni ’60 e ’70 con locomotore elettrico, partirà dalla stazione Centrale di Milano fermando a Milano Lambrate, Bergamo, Palazzolo sull’Oglio, Rovato e Brescia, sino ad arrivare a Trento.

Mercatini di Trento, info utili

I mercatini di Natale di Trento si tengono in due location: a Piazza Fiera e a Piazza Mostra, entrambe nel centro storico della città. L’esposizione si svolge da sabato 18 novembre 2023 a domenica 7 gennaio 2024. Gli orari di apertura al pubblico sono i seguenti:

  • tutti i giorni, dalle 10:00 alle 19:30;
  • il venerdì e il sabato, dalle 10:00 alle 20:30 (solo l’area gastronomica).

Sono poi previste alcune aperture e chiusure straordinarie:

  • il 24 e il 31 dicembre i mercatini sono aperti dalle 10:00 alle 18:00;
  • il 25 dicembre i mercatini sono chiusi;
  • il 7 dicembre il polo artigiani rimane aperto con orario 10:00-19:30, mentre il polo gastronomico segue gli orari 10:00-20:30.

Come raggiungere Trento

Come raggiungere Trento? In auto, la città è servita dall’autostrada A22 Brennero-Modena, con due caselli (Trento sud e Trento nord). Occorre fare attenzione perché il centro storico è una Zona a Traffico Limitato (ZTL), quindi accessibile solo ai mezzi autorizzati. Nei pressi del centro ci sono numerosi parcheggi a pagamento, da cui si può poi proseguire facilmente a piedi per raggiungere i mercatini di Natale.

Per chi invece preferisce spostarsi in treno, la stazione ferroviaria di Trento (servita comodamente da treni regionali, intercity e ad alta velocità) si trova in Piazza Dante, a meno di 5 minuti a piedi dal centro storico. Nelle vicinanze è possibile trovare la stazione dei taxi, la fermata degli autobus e delle corriere e un ottimo servizio di bikesharing. Infine, il 17 dicembre è previsto un eccezionale treno storico elettrico per vivere un’avventura decisamente diversa dal solito.

La città di Trento non è servita da un proprio aeroporto. Il più vicino è l’Aeroporto di Verona-Villafranca Valerio Catullo, che dista circa 95 km. Da qui, si può raggiungere Trento in auto, percorrendo l’autostrada A4 e l’autostrada A22 (serve circa un’ora), oppure in treno dalla stazione ferroviaria di Verona Porta Nuova, che è collegata allo scalo aeroportuale da un comodo servizio di bus navetta. In alternativa, gli altri scali più vicini sono quello di Treviso Antonio Canova, quello di Bergamo Orio Al Serio e quello di Venezia Marco Polo, tutti ben collegati a Trento sia dalla rete autostradale che da quella ferroviaria.