Categorie
America Centrale Asia Cina Curiosità Europa eventi feste Giappone Irlanda itinerari culturali Messico tradizioni Viaggi

Halloween: tradizioni e celebrazioni dal mondo

Per molti è sinonimo di “dolcetto o scherzetto”, di zucche intagliate e di personaggi paurosi, ma Halloween è molto più di questo. È una delle festività più antiche del mondo, amata da adulti e bambini ed entrata di diritto tra le tradizioni imprescindibili dell’anno. Quando l’autunno trasforma i paesaggi con i suggestivi colori del foliage e il mese ti ottobre volge al termine, il mondo intero si prepara a celebrare la vita e la morte con un insieme di riti pagani e religiosi, in cui cultura e tradizione differenziano Halloween tra i vari Paesi.

Dall’Irlanda, luogo in cui è nata questa festività, all’America, che ne è diventata la massima esponente, toccando Messico, Cina e Giappone, partiamo per un viaggio alla scoperta delle più significative tradizioni legate ad Halloween in giro per il mondo.

Irlanda e Regno Unito, dove è nato Halloween

Sebbene i cittadini americani prendano molto sul serio questa festività, al punto tale da essersi immedesimati a pieno in tale tradizione, le origini di Halloween sono da ricercare in Irlanda e più precisamente nel Samhain, il capodanno celtico (chiamato anche “All Hallowtide“) festeggiato il primo giorno di novembre come termine del periodo del raccolto e l’inizio dell’inverno.

Con i secoli, all’antica festa celtico-pagana si sono aggiunte leggende e altre storie che hanno trasformato Halloween nella versione più moderna che conosciamo. Tra tutte c’è quella di “Jack o’ lantern”, il fabbro irlandese simbolo delle anime dannate che rivive in quelle zucche lavorate a mano che popolano le strade e i quartieri durante il mese di ottobre.

In Irlanda, e in generale anche nel Regno Unito, oggi per commemorare il culto celtico si accendono dei grandi falò, soprattutto nelle aree rurali, proprio per continuare in qualche modo la tradizione dei rituali pagani. Ma si tratta pur sempre di una festa, quindi ecco che fantasmi, streghe e altre creature del mondo si riuniscono per le strade e per i quartieri per l’ormai celebre “trick or treat”.

Immancabile, sulle tavole irlandesi, è il barmbrack, un dolce tipico di questo giorno al quale sono collegaste altre leggende e superstizioni. Infatti, i fornai inseriscono nell’impasto di questa torta tre elementi: un anello, un piccolo straccio e una moneta. Ad ogni fetta di barmbrack contenente uno di questi tre oggetti corrisponde una fortuna (o sfortuna): chi trova l’anello si sposerà o troverà la felicità, chi avrà lo straccio andrà incontro a un futuro finanziario incerto, mentre chi riceverà la moneta vivrà invece un anno prospero.

Decorazioni tipiche di Halloween in Irlanda

Fonte: iStock

Decorazioni tipiche di Halloween in Irlanda

America, dove la tradizione di Halloween si è radicata

A celebrare Halloween in grande stile ci pensano gli americani, al punto tale che spesso, erroneamente, si attribuiscono le origini di questa festività proprio all’America. Oltre all’iconico “trick or treat”, i quartieri e le strade delle città si abbigliano a festa: ci sono zucche intagliate, addobbi spaventosi, fantasmi e altri mostri che decorano finestre, ingressi e viali. E questa atmosfera un po’ spettrale è estremamente affascinante.

La tradizione delle zucche intagliate deriva proprio dall’usanza celtica degli irlandesi di ricreare volti spaventosi nelle rape, inserendovi delle candele, con l’intento di spaventare gli spiriti maligni durante la festa di Samhain. Si racconta che una volta emigrati in America, gli irlandesi non trovarono rape adatte per portare avanti questa tradizione, così iniziarono a utilizzare le zucche, molto più abbondanti, per creare le grottesche lanterne oggi divenute il simbolo di Halloween.

Zucche intagliate di Halloween in America

Fonte: iStock

Zucche di Halloween

Austria e Germania: Halloween tra simboli e tradizioni

Anche in Europa esistono alcune tradizioni davvero significative. In Austria, per esempio, durante la notte di Halloween le persone lasciano pane, frutta e acqua sul tavolo per i loro cari defunti con la credenza che questi gli facciano visita. In Germania, invece, la più antica tradizione vuole che si nascondano i coltelli presenti in casa per evitare che i defunti si feriscano. Ma non è tutto perché sulle porte delle case vengono disegnati con il gesso dei simboli per proteggere le abitazioni dagli spiriti maligni.

Italia e Francia, la Festa di Ognissanti

Nel Belpaese, negli ultimi decenni, Halloween è diventato un appuntamento fisso per il divertimento di bambini e adulti. La festività più commerciale e considerata “importata” dall’America, però, si differenzia da quella che ha tradizioni radicate nella religione cattolica e con origini ben lontane: la Festa di Ognissanti. Si celebra il 1° novembre per commemorare tutti i santi cattolici, mentre il 2 novembre si celebrano i morti. Tradizionalmente si lasciano crisantemi sulle tombe dei cari defunti e si partecipa a una messa in loro ricordo.

Anche la Francia ha tradizioni simili a quelle italiane, riservando uno spazio maggiore alla Toussaint, la festa di Ognissanti del 1° novembre. Anche qui si partecipa a funzioni religiose e si visitano i defunti nei cimiteri per deporre fiori sulle loro tombe.

Portogallo con il Dia das Bruxas

Restando in Europa, anche il Portogallo ha un proprio modo di celebrare Halloween: è il Dia das Bruxas, o Giorno delle Streghe, che ha molti aspetti tradizionali collegati alle origini della festività. Anche qui c’è l’usanza del “trick or treat” dei bambini tra le vie delle città e dei paesi, ma in cambio non ricevono caramelle, bensì pane, frutta o noci. Inoltre, i famigliari dei cari defunti si recano nei cimiteri per adornare le tombe con fiori e candele.

Cina e Giappone, dalle antiche tradizioni alla modernità

Anche la Cina ha il suo Halloween che prende il nome di Teng Chieh o Hungry Ghost Festival. Durante la notte del 31 ottobre, migliaia di lanterne illuminano il Paese intero: servono ad aiutare le anime dei morti a ritrovare la loro casa. Le origini della festività risalgono alla tradizione taoista che vuole guidare gli spiriti che camminano sulla terra.

Nel calendario cinese, il Teng Chieh si celebra nel 15° giorno del 7° mese lunare (chiamato “mese fantasma”). Durante il tramonto le persone distribuiscono incenso, acqua e cibo davanti alle immagini dei familiari defunti. Nella tradizione, questa usanza servirebbe a calmare i fantasmi che non hanno ancora ritrovato la via di casa dall’inizio del mese fantasma. Sarebbero proprio loro a infliggere punizioni o a elargire benedizioni ai loro parenti ancora in vita. Durante la stessa notte, si tiene anche una festa in cui le famiglie preparano un posto in più a tavola riservato a un caro defunto.

Hungry Ghost Festival: la festa di Halloween in Cina

Fonte: iStock

Teng Chieh o Hungry Ghost Festival, in Cina

In Giappone, invece, Halloween ha raggiunto popolarità solo negli ultimi decenni. Infatti, la prima volta che i giapponesi hanno conosciuto questa festa anglosassone è stata nel 2000, quando il parco divertimenti Disneyland di Tokyo ha organizzato un evento a tema. Con il passare dei decenni Halloween è divenuto sempre più popolare, soprattutto tra i più giovani, anche se con qualche differenza rispetto a come viene festeggiato nei Paesi occidentali.

Oltre al fatto che in Giappone non ci si cimenta nel “trick or treat”, anche i costumi sono diversi. Se tradizionalmente ci si abbiglia con vestiti spaventosi, qui l’attenzione è orientata verso i travestimenti cosplay. A fine ottobre sono numerose le sfilate nelle città giapponesi che riuniscono migliaia di persone che indossano qualsiasi tipo di costume, compresi quelli di personaggi di anime, manga e videogiochi, che non seguono il tema “horror” originario.

Messico, con il suo Día de Los Muertos

È una delle tradizioni più famose del mondo, il Día de Los Muertos del Messico. Una celebrazione messicana di origine precolombiana che festeggia la vita, la gioia e il colore, sebbene il suo nome tradotto sia “giorno dei morti”. Oggi come nel passato, questa festa affascina l’intera umanità: dal 31 ottobre al 2 novembre tutti i cittadini celebrano gli spiriti dei cari defunti con cortei, canti, balli e musiche tradizionali.

Dichiarato nel 2008 Patrimonio culturale immateriale UNESCO, il Día de Los Muertos è un tripudio di colori e usanze particolari. In questa occasione si ricordano gli aneddoti più divertenti dei defunti e si preparano decorazioni dalle ricche tonalità: fiori di calendula, altari con foto, oggetti e cibi preferiti da coloro che sono morti. Si preparano tradizionalmente il pan de muerto e i teschi di zucchero dai colori accesi. È proprio da questi che deriva il trucco tipico di questa festività, con decorazioni sul viso che ricordano, appunto, dei teschi e ricche corone di fiori colorati ad adornare il capo. Anche qui i bambini bussano ai vicini chiedendo un calaverita, un piccolo dono (caramelle, dolci o soldi), ma senza il famoso scherzetto nel caso in cui non ricevano nulla.

Halloween in messico: i teschi di zucchero tipici

Fonte: iStock

Teschi di zucchero tipici del Dia de los muertos, in Messico

Haiti e la tradizione della Fet Gede

Ci spostiamo nelle esotiche atmosfere di Haiti, dove l’1 e il 2 novembre si celebra la Fet Gede (Festa dei Morti), che ricorda il classico Halloween, ma arricchito da tradizioni culturali completamente diverse. In queste giornate, i praticanti haitiani di Voodoo rendono omaggio al padre degli spiriti defunti, ovvero al barone Samedi. Inoltre, ballano per le strade per comunicare con i defunti e si recano nei cimiteri dove offrono agli antenati del cibo proveniente dalla loro tavola.

Categorie
Curiosità Roma tradizioni Viaggi viaggiare

Fontana di Trevi: a chi vanno le monete gettate in acqua?

La Fontana di Trevi è uno dei monumenti più iconici al mondo per la sua bellezza artistica, simbolo dell’italianità nel mondo grazie a diversi e famosi film cinematografici americani, ma anche per le sue tradizioni antiche. Migliaia di turisti passeggiano per le vie di Roma ogni anno e si fermano davanti a questa maestosa opera per fotografarla, ma anche per compiere un gesto che ha radici storiche: il lancio della moneta. Questo semplice gesto ha un significato simbolico che negli anni ha contribuito a creare leggende e miti che affascinano i visitatori della capitale.

Dopo il lancio della moneta, però, sorge spontanea una domanda che molti visitatori della Fontana di Trevi si pongono: dove finiscono tutte le monete all’interno della fontana e a cosa servono?

L’antica tradizione del lancio della moneta

Il primo passo è capire da dove questo gesto prende le sue origini. Lanciare una moneta nella Fontana di Trevi risale ad un’antica credenza secondo cui, chi compie questa azione, si assicura il proprio ritorno a Roma. Per seguire correttamente il rito, bisogna stare di spalle alla fontana e lanciare la moneta con la mano destra, ma sopra la spalla sinistra. Si dice che ogni moneta lanciata abbia anche un significato ben preciso. La prima moneta lanciata garantisce, quindi, il ritorno nella città di Roma, la seconda moneta favorisce l’incontro con il grande amore della propria vita, mentre la terza moneta significherebbe la realizzazione del desiderio di matrimonio.

Insomma, il lancio della moneta, per chi crede e segue correttamente questo rito, è un gesto che per molti potrebbe risultare decisamente importante per il futuro. Le monete accumulate nella fontana, grazie a questa tradizione, raggiungono ogni anno cifre impressionanti.

Quanto valgono le monete gettate nella fontana?

Secondo le stime più recenti, la somma delle monete gettate in acqua nella Fontana di Trevi ogni anno è in media di 1,5 milioni di euro. Una cifra che sembra aumentare col passare degli anni, grazie anche all’incremento di turismo in Italia e nella capitale.

Nel 2023 è stato anche confermato un dato importante per il turismo di Roma: le monete rinvenute della Fontana di Trevi avevano una diversa valuta: euro, dollari, yen, rubli e valute meno comuni come le rupie o i pesos. Ogni moneta, per ovvi motivi, viene convertita in euro, e ciò permette di massimizzare il valore complessivo raccolta dalle acque del monumento.

Le operazioni di raccolta avvengono ogni settimana da parte degli addetti ai lavori, momento in cui il monumento viene chiuso temporaneamente per consentirne lo svuotamento.

A chi sono destinate le monete gettate in acqua?

Una domanda che molti turisti si sono sicuramente posti negli ultimi anni, ovvero conoscere la destinazione delle monete gettate nelle acque della Fontana di Trevi. Da diversi anni tutto l’ammontare raccolto dal monumento viene donato in beneficienza alla Caritas di Roma, ovvero un’associazione cattolica che si occupa di sostenere i meno fortunati. In particolar modo, il denaro raccolto viene utilizzato per portare avanti progetti di assistenza ai poveri, per l’acquisto di pasti caldi, il supporto sanitario e la realizzazione di programmi di inclusione sociale.

Si tratta di un contributo estremamente importante da parte del comune di Roma, che permette all’associazione di sostenere migliaia di persone in difficoltà ogni anno, offrendo loro non solo aiuti materiali, ma anche diverse opportunità di reinserimento nella società. Ad esempio, uno dei progetti messi in atto dall’associazione Caritas, grazie ai fondi provenienti dalla Fontana di Trevi, riguarda l’integrazione dei migranti e dei rifugiati giunti in Italia, per contrastare così uno dei temi più urgenti del Paese e dell’Europa intera.

Operai intenti a raccogliere le migliaia di monete gettate nella acqua della Fontana di Trevi dai turisti

Fonte: iStock

Operai raccolgono le monete dalla Fontana di Trevi

L’impatto del turismo e la protezione della fontana

Il fenomeno dell’overtourism ha colpito anche l’Italia, soprattutto negli ultimi. Questo causa determinati problemi e, a volte, anche urgenze dal punto di vista della manutenzione di alcune opere d’arte. Non ne è da meno la Fontana di Trevi, diventata una priorità per il comune di Roma. Il flusso costante di monete gettate nell’acqua della Fontana di Trevi rappresenta per questo una sfida. Le monete in metallo, infatti, possono danneggiare l’opera e causare danni nel lungo periodo.

Proprio per questo motivo negli ultimi anni sono stati effettuati diversi interventi di restauro ed attuate varie manovre per prevenire il deterioramento della Fontana di Trevi e salvaguardare questa antica tradizione porta fortuna. Uno fra tutti l’ultima proposta mossa dall’ente competente, secondo cui si potrebbe passare presto all’ingresso a numero chiuso alla Fontana di Trevi, per evitare che vengano arrecati ulteriori danni al monumento a causa del numero troppo elevato di turisti.

La Fontana di Trevi non è solo un simbolo di Roma, ma è anche l’esempio di come una tradizione storica, portata avanti per millenni, possa trasformarsi in un atto di solidarietà così importante. Ogni moneta gettata in acqua non è solo un desiderio espresso, ma un contributo senza eguali a favore dei più bisognosi.

Categorie
Africa Idee di Viaggio itinerari culturali litorali mare Mediterraneo tradizioni Tunisia Viaggi viaggiare

Cosa vedere a La Marsa: una guida completa per esplorarla

La Marsa è una delle perle della Tunisia, una delle località balneari eleganti e affascinanti che si affaccia sul Mediterraneo a pochi km da Tunisi. Chi cerca un rifugio tranquillo ma ricco di storia e cultura lo troverà in questo angolo suggestivo dove la modernità ha trovato modo di miscelarsi perfettamente alla tradizione. La Marsa non è solo un luogo dove rilassarsi in spiaggia ma anche un punto di partenza ideale per scoprire i dintorni di Tunisi. Continuate la lettura per scoprire una Tunisia autentica fatta di luoghi e sapori indimenticabili.

Alla scoperta di La Marsa

Rientra senza dubbio tra le destinazioni più belle della Tunisia: La Marsa dista appena 18 km da Tunisi e proprio la vicinanza con la capitale la rende pratica per gite in giornata o di un paio di giorni. Si tratta di una località balneare e per questo viene scelta spesso per le sue spiagge ma ha molto di più, scopriamo insieme cosa non perdere. Quando si parla di La Marsa, oltre alle spiagge, tra i luoghi cult viene in mente il palazzo Abdalliya un tempo residenza di Abu Abdallah Mohamed che incarna pienamente quella cheè l’architettura musulmana ma non è certo l’unico luogo iconico da scoprire.

Le spiagge di La Marsa

Il principale richiamo di La Marsa sono le sue spiagge. Con una distesa di sabbia bianca si rivela il luogo ideale per rilassarsi sotto il sole o fare una nuotata nelle acque limpide del Mediterraneo.  Tra le più belle da non perdere? La Goulette plage, Raued plage e plage de La Marsa: tutte e 3 a ingresso libero con fondo di sabbia fine e tantissimi servizi. C’è chi chiama La Marsa lido ma è molto di più di un sobborgo balneare di Tunisi. I local e i turisti ne apprezzano non solo le spiagge ma soprattutto il lungomare dove ci si concede passeggiate e ci si ferma per una cena gustando specialità locali.

Lungomare di La Marsa

Fonte: iStock

Passeggiare sul Lungomare di La Marsa, un passatempo perfetto in vacanza

Il mercato di La Marsa

Non si può dire di aver visto questo territorio senza aver visto almeno un mercato local e quello di La Marsa non fa eccezione: tra souvenir, prodotti di artigianato, spezie, tessuti e ceramiche avrai l’imbarazzo della scelta per scegliere un acquisto per te o un dono per qualcuno di speciale che ti aspetta a casa.

Il parco di Essaada

Cerchi un momento di relax e di verde? Visita il parco di Essaada; un tempo faceva parte del palazzo del principe ottomano ma oggi è uno spazio pubblico attrezzato apprezzato dai local per ripararsi dal sole e rilassarsi all’aperto. Perfetto per una camminata, un pic nic o un momento ricreativo con i bambini è assolutamente da non perdere.

Il cimitero di Sidi Abdelaziz

Potrebbe risultare macabro questo consiglio ma in realtà il cimitero di Sidi Abdelaziz è molto più di un luogo in cui riposano le salme; il luogo simbolo di storia e cultura è diventato la sepoltura di uno dei santi più venerati nella zona e ha come plus una vista incantevole per scattare foto memorabili.

Il Café Saf-Saf

Non puoi dire di aver visto La Marsa senza almeno una sosta all’iconico Café Saf-Saf. Storico, risale al XIX secolo ed è una vera istituzione per i local. Qui potrai guistare un buon tè alla menta, lasciarti coccolare dalla musica tradizionale e soprattutto vivere da vicino quella che l’atmosfera tunisina più autentica. Una delle chicche è il pozzo centrale che fa da fulcro per tutta la struttura, parte della quale risulta ombreggiata.

Il Palazzo Ennejma Ezzahra

Una delle tappe must per chi visita questa località è il palazzo Ennejma Ezzahra. La residenza prestigiosa, datata XX secolo, è stata edificata per opera del barone Rodolphe d’Erlanger e oggi è stata trasformata in un museo dedicato alla musica araba. Non solo scoprire una parte culturale importante ma vedere il palazzo stesso, capolavoro architettonico, ti conquisterà. Plus la presenza di giardini magnifici e decorazioni di mosaici imperdibili.

Sidi Bou Said, il villaggio dei sogni

Poco distante dal centro di La Marsa si trova Sidi Bou Said, un pittoresco  villaggio caratterizzato da case imbiancate a calce e dettagli blu che creano un’atmosfera unica. Scoprire gli angoli più nascosti passeggiando per le stradine è un piacere per gli occhi, tra balconi colorati e scatti fotografici non perdetevi una pausa al Café des Delicés per assaporare il tè alla menta e godere della vista panoramica sul mare.

I dintorni di La Marsa: cosa vedere

Situata a pochissimi km da La Marsa, Cartagine è una tappa obbligata nei dintorni di Tunisi per chi ama la storia; questo antico sito archeologico è patrimonio dell’umanità Unesco e offre uno sguardo affascinante sulla civiltà fenicia e romana.  Le terme di Antonino, uno dei complessi termali più imponenti dell’antichità e il museo nazionale di Cartagine sono imperdibili. Le rovine, affacciate sul mare saranno una cornice perfetta per ricordi fotografici indimenticabili.

Nei dintorni di Tunisi, a circa 17 km,  si trova Douar Hicher, di importanza storica per la battaglia da cui prende il nome, oggi è principalmente un centro residenziale con un museo, il Museo Nazionale specializzato nella storia della regione; imperdibili il Mausoleo di Sidi Bou Ali e la Moschea situata vicino al Mausoleo. Se amate gli Hammam l’Hammam Guergour potrebbe stupirvi e regalarvi l’experience di relax che sognate. Infine imperdibile, una passeggiata alla scoperte del souk della cittadina, il caratteristico mercato all’aperto dove trovare souvenir di artigianato e prodotti locali.

Thuburbo Majus

Fonte: iStock

Cosa vedere vicino La Marsa: Thuburbo Majus

Meno conosciuta rispetto a Cartagine e distante 60 km da Tunisi, Thuburbo Majus è una gemma archeologica imperdibile. Originariamente città punica è oggi uno dei siti archeologici più belli della Tunisia. Antica colonia romana per veterani di guerra, molti reperti della zona sono visibili al museo del Bardo di Tunisi. Regalatevi una passeggiata indietro nel tempo scoprendo il Tempio della Pace e il Tempio di Mercurio. Tra ciò che ha da offrire la città e le località limitrofe, La Marsa risulta una meta top per visitare la Tunisia dopo aver scoperto la vicinissima Tunisi.

Categorie
Notizie Sagre tradizioni turismo enogastronomico Viaggi

Sagre del tartufo, le più belle dove andare in Italia

In Italia, il tartufo non è soltanto un ingrediente prezioso, è un simbolo di tradizione, di legame profondo con la terra, e di piaceri antichi che si rinnovano anno dopo anno. E le sagre dedicate a questo tesoro nascosto nel folto dei boschi sono molto più di semplici feste: possiamo paragonarle a veri e propri viaggi sensoriali dove l’olfatto e il gusto si fondono in un’esperienza unica, sullo sfondo di borghi storici e nel calore dell’ospitalità locale.

Noi di SiViaggia abbiamo selezionato le sagre del tartufo più belle per trascorrere una giornata all’insegna di profumi inebrianti e sapori intensi.

Piemonte, l’eccellenza del tartufo

Iniziamo il nostro viaggio alla scoperta delle sagre dal Piemonte e, in particolare, dalla famosa Fiera Internazionale del Tartufo d’Alba, che quest’anno si terrà dal 12 ottobre all’8 dicembre con apertura tutti i sabati e le domeniche e anche il 1 novembre, nella sede storica del Cortile della Maddalena. Giunta alla 94esima edizione, si tratta di una delle manifestazioni di spicco della regione nonché uno delle più quotate d’Italia: evento clou il Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba.

Ancora, da non perdere è la Fiera del Tartufo Bianco di Moncalvo, scrigno del Monferrato, che si svolgerà domenica 20 e domenica 27 ottobre per la sua 70esima edizione. Cuore pulsante è Piazza Carlo Alberto dove sono in programma degustazioni gratuite di prodotti locali, mercatini d’artigianato e i classici vini piemontesi quali Freisa, Grignolino, Malvasia, Barbera d’Asti e del Monferrato.

In Liguria, la Festa Nazionale del Tartufo della Val Bormida

Millesimo, Liguria

Fonte: iStock

Veduta di Millesimo, Borghi Più Belli d’Italia

Dal 4 al 6 ottobre, Millesimo, uno dei Borghi Più Belli d’Italia in provincia di Savona, ospita la 32esima edizione della Festa Nazionale del Tarfufo della Val Bormida, una tre giorni di tradizioni, musica, spettacoli e buon cibo.

Da sempre, la Festa ha come obiettivo principale la tutela e la sensibilizzazione verso uno dei prodotti cardine del territorio: il tartufo, appunto.

Emilia Romagna, il vanto della stagione autunnale

Anche in Emilia Romagna non mancano le sagre che celebrano il tartufo, vanto dell’autunno, a cominciare da Tartòflà – Festival Internazionale del Tartufo Bianco di Savigno (Bologna), una delle più apprezzate in Italia, che per la sua 41esima edizione andrà in scena il 26-27 ottobre, 1-2-3, 9-10, 16-17, novembre. La Mostra mercato nazionale del Tartufo Bianco Pregiato, un Museo del Tartufo a cielo aperto, stand gastronomici con le migliori specialità locali e i tradizionali mercatini delizieranno i quattro weekend.

Gli appassionati e i curiosi non potranno rinunciare all’appuntamento con Tartufesta a Sasso Marconi, giunto alla 35esima edizione e previsto per il 26-27 ottobre e il 1-2-3 novembre.
Il protagonista è il tartufo bianco dei colli bolognesi con il fulcro in Piazza Martiri dove assaporare le squisite specialità ma vi saranno inoltre bancarelle ed espositori di formaggi, salumi e altre prelibatezze.

Appuntamento goloso in Toscana

San Miniato, Toscana

Fonte: iStock

Panorama di San Miniato, Toscana

Da segnalare l’appuntamento goloso in Toscana con la 53esima Mostra Mercato del Tartufo Bianco di San Miniato che pone al centro il pregiato tubero con bancarelle per la vendita e stand per degustazioni e assaggi il 16-17, 23-24 e 30 novembre e 1 dicembre.

Non soltanto tartufo comunque: saranno presenti numerose eccellenze di questa terra, a simboleggiare autenticità e tradizione: formaggi, salumi, vini, olio extravergine di oliva.

Marche, un punto di riferimento

Le Marche rappresentano un altro punto di riferimento per gli estimatori del tartufo: ecco la 59esima Fiera Nazionale del Tartufo Bianco di Acqualagna (Pesaro e Urbino), l’occasione perfetta per gustare sublimi piatti a tema, acquistare prodotti tipici e conoscere da vicino il tartufo, le sue caratteristiche e il sapore.
Si svolge il 26-27 ottobre e l’1-2-3-9-10 novembre.

A Sant’Angelo in Vado (Pesaro e Urbino), ottobre è il mese del tartufo con la 61esima Mostra del Tartufo Bianco Pregiato delle Marche il 12-13, 19-20, 26-27 e domenica 3 novembre con la fiera merceologica dei tartufai. Stand gastronomici e show di cucina con rinomati chef.

Umbria, puntuale ogni autunno

Gubbio, Umbria

Fonte: iStock

Veduta sul centro storico di Gubbio

In Umbria, puntuale ogni autunno, torna il classico appuntamento nel centro di Gubbio con “Gubbio Terra di Tartufo – Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco e dei prodotti agroalimentari“, quest’anno dal 31 ottobre al 3 novembre, in Piazza 40 Martiri.

Lazio, all’insegna della solidarietà

Il 12-13 e il 19 e 20 ottobre a Canterano, alle porte di Roma, si festeggia la XI Sagra del Tartufo, tappa fissa per gli amanti dell’oro nero.

Un evento intramontabile all’insegna della solidarietà, della cultura, del divertimento, dello slow food e di piatti che “profumano di bosco e di cucina della nonna“.

In Campania due weekend con il tartufo nero e le castagne

Nel centro storico di Bagnoli Irpino (Avellino) va in scena il 18-19-20 e il 25-26-27 ottobre la 45esima edizione della Sagra del Tartufo Nero e della Castagna, un momento ricco di sapore e profumi che invade tutto il centro abitato.

Oltre a degustare tartufi e castagne, sarà possibile partecipare a visite guidate, convegni, escursioni nonché conoscere le eccellenze locali e l’artigianato dell’Irpinia.

In Sicilia tra i sapori d’autunno

Voliamo in Sicilia per ricordare la X edizione de “Il Tartufo tra i sapori d’autunno” – Sagra del Tartufo dei Nebrodi” che si tiene a Capizzi (Messina) il 18, 19 e 20 ottobre.

Un ricco programma scandito da degustazioni, convegni, spettacoli, mostra-mercato, escursioni, laboratori, visite guidate e mostre dedicate al tartufo.

Categorie
Emilia Romagna escursioni eventi Monasteri Notizie tradizioni turismo enogastronomico turismo religioso vacanze avventura Viaggi

Weekend di ottobre tra i monasteri e i luoghi sacri dell’Emilia Romagna

Ottobre è un mese pieno di eventi, perché entriamo nel vivo della stagione autunnale, un periodo meraviglioso dell’anno in cui il paesaggio si tinge dei colori del foliage e le tavole si arricchiscono di prodotti eccezionali, come la zucca, i funghi e le castagne.

In Emilia-Romagna, la regione italiana con il maggior numero di prodotti Dop e Igp (ben 44), il mese di ottobre è carico di eventi, come quelli proposti ogni fine settimana dall’iniziativa chiamata Monasteri Aperti. In questo caso, infatti, il progetto mira a valorizzare il territorio della regione tramite un percorso di riscoperta dei più antichi e bei monasteri locali, attraverso itinerari che percorrono i luoghi sacri più iconici.
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e quali sono le oltre 80 manifestazioni in programma.

L’Emilia-Romagna e gli eventi sui luoghi sacri

Sono più di 80 gli eventi che l’iniziativa Monasteri Aperti promuove in Emilia-Romagna nei weekend del mese di ottobre: saranno previste tantissime attività outdoor, come escursioni a passo di trekking lungo i cammini religiosi, visite guidate a santuari e luoghi sacri, esibizioni musicali a tema sacro e scoperte gastronomiche di ricette monastiche della tradizione locale.
L’iniziativa, promossa da Apt Servizi Emilia-Romagna in collaborazione con la Conferenza Episcopale della Regione Emilia-Romagna e il circuito dei Cammini dell’Emilia-Romagna, ha lo scopo di promuovere il territorio e i suoi luoghi sacri più simbolici anche grazie ad attività peculiari come le lezioni di scrittura carolina, le escursioni nel Circuito dei 21 Cammini e Vie di Pellegrinaggio dell’Emilia-Romagna e molto altro, da Piacenza a Rimini, attraversando anche le città di Ferrara e Ravenna.

Tutti gli eventi di Monasteri Aperti nei weekend di ottobre

Piacenza

Il Monastero di Bobbio, nei pressi di Piacenza, vi aspetta sabato 5 ottobre per assistere al concerto di cornamuse “Rosa sine spina”, dove verranno suonati da abili musicisti alcuni interessanti manoscritti di epoca medievale.

Parma

A Parma, i primi 3 sabati del mese di ottobre la Diocesi propone una visita allo splendido Battistero, mentre nelle quattro domeniche del mese il Centro Studi e Archivio della Comunicazione – CSAC dell’Università di Parma aprirà al pubblico la trecentesca Abbazia di Valserena. Sabato 5 e domenica 6 ottobre, invece, i visitatori saranno accolti nella Chiesa di San Francesco del Prato, per l’evento guidato sopra i ponteggi, che permetterà di ammirare più da vicino l’abside e gli affreschi dell’edificio religioso.
Abbazia di Valserena, Parma

Fonte: iStock

La monumentale Abbazia di Valserena
Sempre nel parmense, lungo la Via dei Linari, ogni domenica del mese è aperto al pubblico il Monastero di Lagrimone, dove incontrare persino le suore Clarisse di clausura, oppure passeggiare nella Valle dei Cavalieri, alla Pieve di Zibana e lungo il Ponte di Lugagnano.
A Langhirano, sempre in provincia di Parma, i monasteri aperti saranno due, nelle domeniche del 13, 20 e 27 ottobre: il Monastero di Lagrimone e la Badia Benedettina di Torrechiara. Alla fine dell’escursione è anche previsto un pranzo al Refettorio della Badia di Torrechiara.
A Busseto, invece, sabato 5 ottobre ci si potrà dare al trekking in città sulle tracce di bellissimi luoghi di culto e in direzione del Monastero di Santa Maria degli Angeli, sulla Via Francigena. Domenica 20 ottobre, invece, la Cappella Ducale di San Liborio della Reggia di Colorno permetterà una visita guidata che spiega la vita monastica del Convento dei Frati Domenicani, mentre a Fidenza nel venerdì del 18 ottobre si potrà visitare il Convento dei Frati Minori Cappuccini.

Reggio Emilia

A Campagnola Emilia, nella provincia di Reggio Emilia, si trova la chiesa di Sant’Andrea al Castellazzo, conosciuta come la “chiesa matildica dimenticata”. Matilde di Canossa vi soggiornò nel 1108 e sarà possibile visitarla nel weekend del 5 e 6 ottobre. Il 12 ottobre, invece, si terrà l’iniziativa “Casina e le sue Pievi”, un viaggio tra le antiche Pievi reggiane dell’XI/XII secolo, con tappa alla Pieve di Santa Maria Assunta in Pianzo. 

Domenica 6 ottobre a Rubiera si potrà scoprire un antico ospitale e il Santuario che ospita la più grande collezione di Ex voto d’Italia, lungo la Via Romea Germanica Imperiale. Sempre il 5 ottobre, ci sarà una visita guidata alla Pieve di Toano, con vista sul Castello di Carpineti e sulla Pietra di Bismantova. Nella stessa Pieve si svolgeranno diversi eventi nelle date del 5, 12, 13, 19 e 27 ottobre. 

Fonte: iStock

Il Castello di Carpineti in provincia di Reggio Emila

Inoltre, il 5 ottobre apriranno le porte l’Abbazia e il Monastero Benedettino di Marola, mentre il 12 ottobre si potrà accedere all’Eremo benedettino ai piedi della Pietra di Bismantova, recentemente ristrutturato.

Modena

A Serramazzoni, in provincia di Modena, domenica 5 e 19 ottobre i visitatori potranno esplorare la seicentesca Chiesa di San Geminiano accompagnati da una guida. Nell’Abbazia di Nonantola, invece, si terranno diverse attività: sabato 12 ottobre ci sarà un laboratorio per bambini nel giardino abbaziale, dove un tempo sorgeva l’antico chiostro. Per gli adulti, nelle domeniche 6 e 27 ottobre, sono previste visite guidate all’Abbazia e al museo, oltre a un laboratorio di scrittura carolina e miniatura del capolettera.

Bologna

A Bologna, il Convento di San Martino Maggiore organizza sabato 5 ottobre un pellegrinaggio pensato per i più piccoli. Lo stesso luogo, sabato 26 ottobre, offre una visita guidata alla Basilica, al chiostro e alla sacrestia, con il supporto di una guida esperta. 

Domenica 13 ottobre, si potrà partecipare a un cammino che attraversa alcuni dei luoghi di fede più suggestivi dei Colli Bolognesi, partendo dalla Basilica di San Martino Maggiore e passando per la Chiesa di San Martino a Casalecchio di Reno, con una tappa al Santuario della Madonna di San Luca. 

Inoltre, domenica 6 ottobre, nel Complesso conventuale di San Martino Maggiore si terrà la XXVIII Edizione della Rassegna Internazionale dei Vespri d’organo.

Ferrara

“La via dello spirito” è un percorso che ripercorre le antiche rotte dei pellegrini medievali, partendo dall’Abbazia di Pomposa a Codigoro (FE) e arrivando fino al Lido delle Nazioni nel Delta del Po. Questo suggestivo itinerario sarà al centro di un’escursione organizzata per sabato 5 ottobre. 

Abbazia di Pomposa a Codigoro, Ferrara

Fonte: iStock

La bellissima Abbazia di Pomposa a Codigoro, in provincia di Ferrara

Domenica 6 ottobre, lo stesso tema ispirerà una gita che parte dalle Valli di Comacchio per arrivare al Santuario della Madonna del Bosco. Sempre il 6 ottobre, ad Argenta (FE), sarà possibile visitare il Santuario della Celletta e assistere a una conferenza che ne ripercorre la storia.

Forlì-Cesena

In Alto Savio, provincia di Forlì-Cesena, ci sono diverse proposte. Ogni weekend, dal venerdì alla domenica, è possibile prenotare due giorni di escursioni lungo la Via Romea Germanica, seguendo il percorso descritto dal Monaco Alberto di Stade nel 1236. Il programma prevede due tappe che attraversano l’Appennino: una con partenza da Santa Sofia e arrivo a Bagno di Romagna, o seguendo la via storica da Civitella, e l’altra da Bagno di Romagna a La Verna. Lungo il cammino si visitano l’Eremo di Corzano e la Basilica di Santa Maria Assunta di Bagno di Romagna. Inoltre, il 4 ottobre a Bagno di Romagna si terrà una conferenza sulla Via Romea Germanica con video e letture tratte dagli Annales Stadenses del 1250.

Domenica 6 ottobre sarà organizzato un trekking di 20 km lungo il Cammino di San Francesco, in occasione degli 800 anni della imposizione delle Sacre Stimmate, partendo da Bagno di Romagna fino al “Sacro Monte”. Sempre il 5 ottobre, un’escursione porterà i partecipanti dal Cippo delle vittime dell’eccidio del Carnaio fino al Santuario di Corzano e alla chiesa parrocchiale di San Pietro.

Domenica 27 ottobre, è prevista una passeggiata lungo una mulattiera con visita guidata al Santuario e alla Rocca di Corzano, concludendo con la Sagra dello Zambudello, una salsiccia tradizionale. Il 5 ottobre si potrà anche visitare il Museo d’Arte Sacra della Basilica di Santa Maria Assunta. Il 5 e 6 ottobre, a Mercato Saraceno, saranno aperte pievi e chiese ricche di opere d’arte, e lo stesso weekend vedrà anche l’apertura del Santuario della Madonna del Cantone e dell’Eremo di Montepaolo.

Inoltre, il 13 ottobre a Castrocaro Terme è prevista un’apertura straordinaria della Fortezza che custodisce la Chiesa di Santa Barbara.

Ravenna

Domenica 13 ottobre, nel pittoresco borgo di Brisighella (RA), sarà possibile partecipare a una visita guidata che esplora il Convento dell’Osservanza, inclusi la chiesa, le celle e il chiostro. A Rimini, nei weekend del 12-13 e 26-27 ottobre, apriranno le porte la Chiesa di San Bernardino e l’antica sagrestia con il Crocifisso del XVIII secolo di Innocenzo da Petralia. Durante la visita, sarà possibile incontrare le suore clarisse che risiedono nel Convento e condividere momenti con le monache di clausura.

Il 12 ottobre, a Sant’Agata Feltria (RN), si terrà un incontro dedicato al monachesimo femminile. Nello stesso mese, tutte le domeniche, a Santarcangelo di Romagna sarà accessibile il Monastero delle Sante Caterina e Barbara, parte del Cammino di San Francesco. Qui si potrà visitare la grotta circolare sotto il complesso monastico e camminare lungo l’antica via medievale che attraversa l’orto del Convento.

Infine, a Pennabilli (RN), domenica 27 ottobre, si terrà una visita guidata al Monastero Servi del Paraclito e al Museo del Montefeltro.

Categorie
Bolivia Idee di Viaggio itinerari culturali patrimonio dell'umanità Sud America tradizioni Viaggi

La città più alta del mondo dove si tocca il cielo con un dito

È un tesoro prezioso posto a ben 4.090 metri di altitudine in uno dei luoghi più suggestivi del pianeta: siamo nella città di Potosí, una delle più alte al mondo, ma anche tra le meno conosciute. Una città che simboleggia un volto inedito della Bolivia, quello che racchiude secoli di storia e tradizione, ma anche di ricchezze dal valore inestimabile.

Divenuta Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 1949, Potosí è una fiorente città situata nel cuore del Paese, tra imponenti montagne che celano un tesoro preziosissimo. Viaggiare in questa terra significa esplorarne i paesaggi naturali, le ricche miniere e le tradizioni culturali ancora vive tra la popolazione, ma anche perdersi tra le viuzze del centro storico e i monumenti che hanno storie tutte da raccontare.

Cosa vedere a Potosí

Tocca i 4.090 metri di altitudine la cittadina boliviana di Potosí, rientrando tra le città più alte del mondo, con i suoi 175mila abitanti. A farle da cornice, dando vita a un suggestivo panorama, è il Cerro Rico (che significa “Montagna Ricca”), che sorveglia costantemente il centro urbano. Proprio qui, tra le profondità della terra, si trovano enormi giacimenti minerari che hanno fatto la fortuna di questo angolo di mondo, che può definirsi prezioso a tutti gli effetti.

Ma non solo. Potosí ha anche un patrimonio architettonico e culturale di altrettanto valore, con più di duemila edifici che ne testimoniano il passato coloniale. Andiamo alla scoperta di tutte le bellezze da non perdere lungo un viaggio emozionante in questo gioiello del Sud America.

Centro storico di Potosì, in Bolivia

Fonte: iStock

Centro storico di Potosí, in Bolivia

Le miniere preziose di Potosí

Una leggenda narra che nel 1544 il pastore di lama Diego Huallpa scoprì casualmente la presenza di argento nelle terre di Potosí: accendendo il fuoco per scaldarsi, si racconta che iniziò a fuoriuscire argento fuso da una roccia. Così la notizia della scoperta del metallo prezioso sarebbe giunta ai conquistatori spagnoli che iniziarono a sfruttarne i giacimenti trasformando la cittadina in una delle fonti più ricche di argento in tutto il mondo. Non a caso in queste terre è comune l’espressione “eso vale un Potosí” (tradotto in “questo vale un Potosí”): un modo per descrivere qualcosa dal valore inestimabile. Una ricchezza che, purtroppo, in quel periodo storico ha anche comportato i sacrifici di milioni di lavoratori indigeni forzati e schiavi africani.

Nel corso dei 20 anni successivi, si scavarono profonde miniere sotterranee e fu proprio durante il periodo coloniale che grazie alle ricchezze ricavate si costruirono importanti opere industriali e imponenti architetture coloniali, che tutt’oggi resistono al passare dei secoli: sono ciò che conferisce a Potosí un fascino unico, una testimonianza dell’immenso patrimonio artistico e culturale del cuore pulsante della Bolivia.

Se siete affascinati dall’idea di esplorare le miniere e capirne il funzionamento, qui è possibile svolgere visite guidate nei cunicoli che un tempo trasportavano quantità enormi di metalli preziosi (oltre all’argento, l’elemento principale, si trovano anche depositi di oro e stagno). Oggi, infatti, l’estrazione mineraria continua, ma in maniera molto ridotta rispetto alle origini.

Quella tra i tunnel delle miniere che si snodano sottoterra è un’avventura sicuramente memorabile, anche se un avvertimento va dato: l’esplorazione delle miniere, in certi tratti molto strette e profonde, è sconsigliata a chi soffre di claustrofobia.

Miniere di Potosì, in Bolivia

Fonte: iStock

Le miniere di Potosí

Le architetture coloniali della città e il centro storico

Bellissime casette a schiera e alti palazzi caratterizzati da tegole rosse, piccoli balconcini in legno e mura colorate arricchiscono il centro storico di Potosí, alternandosi a deliziose chiese e a edifici che raccontano la longeva storia della città. A sorgere qui, infatti, sono circa 2mila edifici coloniali e 25 chiese, tutti da esplorare.

Tra i palazzi da non perdere c’è la Casa Nacional de la Moneda, la zecca reale che coniò la moneta in uso durante il periodo coloniale e che oggi ospita un suggestivo museo, che custodisce splendidi pezzi di arte religiosa dell’epoca, e numerose esposizioni.

Una volta entrati nel cortile principale, si viene accolti da una splendida fontana in pietra e da una grande maschera raffigurante Bacco. Risale al 1865 ed è diventata ben presto un’icona della città, chiamata dagli abitanti “Mascarón“. Si racconta che, ammirata dalla giusta prospettiva, coprendo metà della maschera con la mano e poi l’altra metà, si vedono alternativamente due espressioni diverse di questo viso: da una parte apparirebbe sorridente, dall’altra sembra arrabbiato.

Zecca di Potosì, chiamata la Casa Nacional de la Moneda

Fonte: iStock

Casa Nacional de la Moneda, la zecca di Potosí

Non meno affascinante è il Convento de Santa Teresa, costruito nel 1685, che accoglie una piccola comunità di suore carmelitane e decine di preziosissime opere d’arte sacra. Passeggiando tra le viuzze del centro storico che si snodano in questa città Unesco, può capitare di imbattersi anche nei folkloristici mercati nei quali si possono acquistare i prodotti tipici locali, dal cibo prodotto in queste terre agli elementi di artigianato.

Tra le numerose chiese della città, spicca la Cattedrale, esempio di architettura neoclassica boliviana costruita fra il 1808 e il 1836. Oltre alla splendida facciata, al suo interno custodisce importanti dipinti e decorazioni in foglie d’oro. Una visita alla Cattedrale di Potosí permette di esplorarne anche gli altri spazi: il mausoleo, il coro e il campanile che offre una vista panoramica sull’intera città.

Un altro punto capace di donare viste suggestive, a 200 metri dalla Cattedrale, è la Torre de la Compañía de Jesus: qui potrete assistere a uno dei più incantevoli tramonti della vostra vita.

Cattedrale di Potosì, in Bolivia

Fonte: iStock

Vista dalla Cattedrale di Potosí

Trekking nella natura a Potosí

Se siete degli amanti della natura, potrete sicuramente apprezzare i molti sentieri di trekking che si aprono lungo le montagne che circondano Potosí come in un abbraccio. Attenzione, però, a camminare lentamente: a questa altitudine l’attività fisica comporta un’attenzione in più sugli sforzi, poiché l’aria è più pura e rarefatta. Sarà impossibile non apprezzare ancora di più la meraviglia di quel cielo azzurro che sembra davvero di poter toccare con un dito.

Categorie
Castagne Notizie Sagre tradizioni turismo enogastronomico Viaggi

Sagre delle castagne, il calendario delle più belle in Italia

Ottobre è il mese d’autunno per eccellenza, con la sua atmosfera calda e accogliente, resa tale anche dalle tante sfumature di color arancio, rosso e oro che tingono di una nuova luce le foglie e il paesaggio circostante dei più bei borghi in Italia. Ma l’autunno è anche sinonimo di sagre, in un territorio, come il nostro, così ricco di tradizioni culturali ed enogastronomiche da avere solo l’imbarazzo della scelta.

Tra le grandi protagoniste delle sagre di ottobre e novembre in Italia, c’è indubbiamente la castagna: questo appetitoso frutto dell’albero del castagno è infatti abbondante nei boschi italiani e per questo arriva sulle nostre tavole sotto forma di varie pietanze, dalle iconiche caldarroste alle ricette più creative, come gli gnocchi a base di impasto di farina di castagne o le zuppe calde e stagionali.

Se volete banchettare con questo delizioso prodotto autunnale e scoprire alcuni dei territori più belli in giro per la nostra terra, ecco per voi una selezione delle sagre delle castagne più belle e imperdibili di questo autunno 2024, che si terranno dal Nord al Sud dell’Italia nei mesi di ottobre e novembre, durante i weekend e i festivi.

Castagne

Fonte: iStock

Le castagne, frutto autunnale per eccellenza

La castagna nel cuore del Piemonte

In provincia di Torino, il weekend del 19 e del 20 ottobre vi invita a Villar Focchiardo dove si terrà la Sagra Valsusina del Marrone, una festa che celebra la varietà più pregiata di castagna. Oltre alle degustazioni, naturalmente, il comune si animerà con intrattenimenti culturali e spettacoli che mostreranno anche le tradizioni e la cultura locale della Val di Susa.

La castagna del Misma nel bergamasco

I Castanicoltori del Monte Misma, nella provincia di Bergamo, organizzano per domenica del 13 ottobre la 12esima edizione di Castanea a Pradalunga: si tratta di un evento interamente dedicato alla cultura locale e alla tipica castagna del Misma, con tre castagnate previste. Nella serata di venerdì 11 ottobre sarà anche previsto un incontro sul tema “La farina di castagna tra tradizione e innovazione”, per le ore 20:30 presso la Casa della Comunità mons. Nicoli nel comune di Casale di Albino.

La festa delle castagne in Emilia-Romagna

La pittoresca località di Castell’Arquato (PC) il 20 ottobre sarà pronta ad accogliere i visitatori per celebrare la Festa delle Castagne e dei Ricordi. Una giornata all’insegna dei sapori autunnali, dove le castagne si uniscono alle tradizioni locali, ricreando l’atmosfera più autentica del passato.

La castagna tra i borghi della Toscana

Ogni domenica a partire dal 6 fino al 20 ottobre, nel borgo di Azzano di Seravezza (LU), avrà luogo la Festa della Castagna, evento in cui sarà possibile gustare fumanti caldarroste, necci e piatti tradizionali di carne locale cotta alla griglia.

Il Veneto e la festa dei Moroni

Nella vivace cittadina di Belluno, la Festa dei Moroni avrà per protagonista la castagna tipica del Feltrino, rispettivamente nelle date del 12, 13, 18, 19 e 20 ottobre. Il Consorzio Tutela del Morone è a capo di questa operazione di valorizzazione della produzione locale di questo pregiato frutto.

Le sagre della castagna in Umbria

A Piegaro, in provincia di Perugia, la Sagra della Castagna attrarrà visitatori nei giorni dall’11 al 20 ottobre, per coinvolgerli in un percorso gastronomico con ricette a base di castagne, per un evento arricchito anche da spettacoli folkloristici che animeranno in festa il borgo umbro.

Nel weekend del 18 e del 20 ottobre, la frazione di Morra (appartenente a Città di Castello, nella provincia di Perugia), sarà in festa con la Sagra della Castagna, un evento in cui i sapori di questo tipico frutto autunnale incontrano e si fondono in mix perfettamente equilibrati e interessanti al palato con quelli della cucina tradizionale umbra più autentica e genuina.

Il gusto della castagna nelle feste del Lazio

Dal prossimo venerdì 4 ottobre al 1 novembre, Canepina (VT) sarà in festa per le Giornate della Castagna, un evento dedicato esclusivamente a celebrare il frutto più iconico dell’autunno. Tra degustazioni e piatti tradizionali, i partecipanti a questo evento potranno scoprire il sapore unico delle castagne tipiche della regione attraverso pietanze della tradizione culinaria locale. Un’occasione per immergersi nella cultura e nei sapori di Viterbo, a tutto tondo, al ritmo dell’autunno.

Caldarroste, sagre

Fonte: iStock

Le caldarroste durante un evento di festa

Sempre nella provincia di Viterbo, per tutti i weekend a partire dal 12 ottobre e fino al 3 novembre, il comune di Vallerano si animerà con la Festa della Castagna, per un evento che unisce musica, intrattenimento e una selezione gastronomica a base di castagne. Concerti, spettacoli e sapori d’autunno faranno da background a questa festa nel cuore del Lazio.

La Sagra delle Castagne di Soriano nel Cimino (VT) avrà luogo dal prossimo 4 al 20 ottobre. Questa iniziativa, una delle più famose del Lazio, prevede un ricco programma di eventi della tradizione, tra cui lo storico Palio delle Contrade, nonché esibizioni di falconeria e una proposta di piatti a base di castagne, zuppe, dolci e spezzatini di carne.

Tra i borghi marchigiani a caccia di castagne

Il centro storico di Montefiore dell’Aso, in provincia di Ascoli Piceno, sarà in festa nel weekend del 19 e del 20 ottobre con l’evento della Castagnata in Piazza. Avvolti dal profumo intenso delle caldarroste e dall’aroma dolce e speziato del vin brulè, l’evento coinvolgerà i partecipanti in un’atmosfera calda e conviviale.

La castagna nel cuore della Campania

San Potito Ultra, in provincia di Avellino, celebra la tavola dell’autunno con la Sagra del Cinghiale e della Castagna, prevista da venerdì 11 a domenica 13 ottobre. La castagna sarà grande protagonista di questo evento culinario insieme alla succulenta carne di cinghiale e ad altre ricette della tradizione locale.

Il viaggio alla scoperta del sapore unico della castagna continua durante la Sagra della Castagna del Prete ad Ospedaletto d’Alpinolo (AV), nel cuore dell’Irpinia, dove i visitatori potranno gustare una varietà di piatti tipici della tradizione come la zuppa di fagioli con castagne e porcini, le caldarroste dolci e persino la birra alla castagna. La sagra si terrà nel giorno di sabato 5 ottobre, a partire dalle ore 18:30, e di domenica 6 ottobre, dalle ore 11.00 fino a tarda sera.

Categorie
Borghi itinerari culturali Notizie tradizioni Viaggi

Alla scoperta dei segreti più nascosti dei borghi italiani

L’Italia è piena, letteralmente costellata, di piccoli ma incantevoli borghi dove la grande storia del passato rivive attraverso le architetture che ancora oggi li caratterizzano, le tradizioni e la cultura che continua a essere tramandata, i sapori e l’atmosfera che li avvolge.

I più bei borghi italiani, infatti, sono premiati dal Touring Club Italiano con la cosiddetta “Bandiera Arancione”, ovvero quel riconoscimento dato ai piccoli centri urbani che si distinguono per eccellere nell’accoglienza e nell’offerta turistica.

La “Caccia ai Tesori Arancioni” del Touring Club Italiano torna il 6 ottobre 2024, coinvolgendo 100 borghi certificati con la Bandiera Arancione, sparsi in tutta Italia. Questa iniziativa, giunta alla quinta edizione, invita a scoprire le piccole eccellenze dell’entroterra italiano attraverso percorsi tematici e coinvolgenti. Vediamo nel dettaglio di che si tratta.

La Caccia al Tesoro del Touring Club Italiano

L’evento di premiazione e riconoscimento per i borghi in Italia, nato 26 anni fa con l’iniziativa delle Bandiere Arancioni, mira a valorizzare e tutelare i piccoli centri italiani, spesso meno conosciuti ma non per questo meno ricchi di storia, cultura e tradizioni. Anche quest’anno, i visitatori potranno vivere esperienze uniche grazie a percorsi legati alla musica, all’enogastronomia e alle tradizioni locali.

Tra le tappe più particolari, Vallebona (IM) celebra l’Apecar come simbolo del borgo, mentre Vicopisano (PI) propone un Luna Park Vintage con giocolieri e spettacoli. A Visso (MC), il “Torneo delle Guaite” farà rivivere la storia di un borgo resiliente, duramente colpito dal terremoto del 2016, ma mai piegato.

Un altro borgo incantevole incluso tra i 100 premiati con la Bandiera Arancione è quello di Moltrasio, sul Lago di Como: come tutti i piccoli borghi che puntellano le rive del lago, Moltrasio è una meta perfetta da scoprire per chi cerca un’atmosfera rilassata, immersa in uno scenario invidiato in tutto il mondo, ideale anche come punto di partenza per esplorare altre località iconiche del lungolago, come Cernobbio e Bellagio.

Questa caccia al tesoro è un’opportunità per scoprire l’essenza dell’Italia, custodita nei borghi, attraverso un viaggio fatto di storie, persone e tradizioni autentiche.

Cosa prevede il programma di questa domenica

Il programma della Caccia ai Tesori Arancioni prevista per questa domenica 6 ottobre prevede diversi filoni tematici scelti dai borghi per far sì che i partecipanti possano conoscere, in modo inconsueto e intrattenendosi, il proprio borgo di riferimento: c’è dunque il percorso a tema musicale, quello enogastronomico e quello in costume d’epoca, perfetto per coloro che vogliano davvero fare un salto indietro nel tempo.

Per partecipare alla Caccia ai Tesori Arancioni occorre registrarsi sul sito ufficiale dell’evento, dove si potrà scegliere il borgo di riferimento in cui ci si vuole recare questa domenica. La Caccia ai Tesori Arancioni è aperta sia agli adulti, che ai bambini e per questo si tratta di un’iniziativa perfetta anche per trascorrere una piacevole ed educativa domenica in famiglia.

Una volta entrati sul sito ufficiale dedicato all’evento, basterà scegliere tra i 100 borghi quello che si vuole scoprire e visitare e registrarsi con il proprio team di esploratori.

Il primo step è infatti quello di registrazione della squadra, che si effettua tramite una piccola e simbolica donazione volta al sostegno di tutte le iniziative del Touring Club Italiano, che proteggono e promuovono la conservazione di borghi splendidi del nostro territorio, veri e propri fiori all’occhiello della cultura e dell’arte italiane.

Una volta radunata la propria squadra, non resta che presentarsi al punto di partenza il 6 ottobre nel borgo che si è scelto, per poi ricevere tutti gli indizi che vi condurranno verso un viaggio incredibile alla scoperta della storia locale.

Categorie
America Centrale Consigli Cuba itinerari culturali tradizioni Viaggi

Cosa conviene comprare a Cuba

Le musiche suadenti riecheggiano tra le vie dei centri abitati e tutto ha un colore vivo e vibrante. Cuba è un mix di tradizioni, storia, incroci culturali e stili di vita semplici e umili che non smettono mai di attrarre numerosi viaggiatori da tutto il mondo.

L’anima autentica di Cuba e dei suoi abitanti si percepisce in ogni angolo e in tutto ciò che fa parte delle sue antiche tradizioni: sigari, tabacco e rum sono ormai tra i simboli più celebri dell’isola più grande dei Caraibi e anche l’immancabile souvenir da portare a casa. Ma esistono anche altri oggetti che racchiudono in sé la storia e l’anima di quest’isola al largo degli Stati Uniti, pensieri non banali per portare con voi il ricordo perfetto dopo esservi immersi nelle vibranti atmosfere cubane. Vediamoli tutti.

I souvenir classici di Cuba: sigari e rum

Chi non ha mai associato l’immagine di Cuba a quella di sigari e rum? Sono il grande classico da portare in Italia ad amici e parenti dopo essere stati ai Caraibi. Ed effettivamente l’identità dell’isola è strettamente legata a questi prodotti. La lunga tradizione dedita alla lavorazione del tabacco ha fatto nascere vere e proprie icone. I sigari sono di moltissime varietà e marche: tra i più celebri troviamo i Cohiba, i più pregiati e costosi chiamati anche “cigarros de Fidel” poiché sono quelli che Fidel Castro fumava nelle storiche fotografie ufficiali, i Montecristo, i Partagás e i sigari Romeo y Julieta (con il miglior rapporto qualità/prezzo).

Per acquistarli, anche se moltissimi negozi li vendono con il rischio però di ricevere prodotti “surrogati” e non autentici, l’ideale è dirigersi direttamente verso le fabbriche di produzione, nelle quali si possono effettuare visite che spiegano l’intero ciclo di produzione di questi prodotti composti da foglie di tabacco. Tra le  tante realtà, a Santiago si trova la Fábrica del Tabaco, mentre la provincia di Pinar del Rio è quella che ospita il maggior polo di coltivazione e di trasformazione artigianale. A L’avana, invece, è consigliato il Mercado Artesanal, che offre una grandissima varietà di sigari, e la Fabbrica di Tabacco Partagás.

Il rum cubano è un altro simbolo indiscusso di quest’isola dall’anima vivace, prodotto fin dal XVII secolo. Anche qui le varietà sono moltissime, dalle più secche e forti a quelle più morbide e dolci. I marchi più famosi? Ron Varadero, Havana Club, Santiago de Cuba, Ron Legendario e Ron Bucanero. Li potrete trovare sia nei negozi di liquori dislocati in aeroporti, hotel e zone turistiche, sia in supermercati e negozi di souvenir.

Una cosa importante a cui prestare attenzione sono i limiti di trasporto imposti per tabacchi e alcolici. A tal proposito è utile, prima di acquistare tali prodotti, informarsi sulle restrizioni doganali attualmente in vigore sul sito ufficiale ViaggiareSicuri o sui siti turistici ufficiali cubani.

Realizzazione di sigari cubani a L'Avana

Fonte: iStock

Realizzazione dei tradizionali sigari cubani

Gli acquisti più originali da fare a Cuba

Oltre ai sigari e alle bottiglie di rum, Cuba è anche un’isola ricca di tradizioni legate all’artigianato locale. Dai materiali più semplici, come argilla, legno, semi, pelli e conchiglie, nascono creazioni che in molti casi possono essere definite opere d’arte.

Se avete pensato di acquistare dei sigari, perché non abbinarli a una custodia in pelle creata a mano? Tra le più famose e di ottima qualità ci sono quelle con la marca Cohiba, vendute per esempio al al Mercado San José a L’Avana. La pelle viene utilizzata abilmente dagli artigiani per realizzare molti altri prodotti, come cinture, borse e portafogli.

Passando all’argilla, sono moltissimi i prodotti realizzati con questo materiale, dai piatti ai vasi, dalle maschere alle auto d’epoca in miniatura. Un altro simbolo di Cuba che potreste portare a casa con voi sono i cappelli in paglia, acquistabili in moltissimi mercatini e botteghe presenti in tutta l’isola.

Botteghe e negozi di Cuba che vendono i tradizionali cappelli in paglia

Fonte: iStock

Tradizionali botteghe cubane

Abbiamo detto anche che in quest’isola dei Caraibi la musica non manca mai. Allora uno degli strumenti tradizionali utilizzati dai cubani sarà il regalo perfetto per gli appassionati del genere. Alcune idee? Tamburi, chitarre e tres cubani, per portare sempre con voi una parte di quel ritmo cubano ascoltato tra le strade e i palazzi dell’Avana.

Anche dai semi gli artigiani locali ricavano splendidi gioielli, ad esempio collane di autentica bellezza arricchite da perle d’acqua dolce locali, conchiglie e legno. Anche queste creazioni sono acquistabili in moltissimi negozi dislocati in tutta l’isola.

E per coloro che vogliono puntare ai souvenir più ricercati, ecco allora l’idea di un profumo. A L’Avana si trovano diverse profumerie rinomate in cui acquistare fragranze e oli essenziali dalle note esotiche, come il gelsomino, i fiori d’arancio, il tabacco e il fiore nazionale mariposa. Nel negozio di Calle Mercaderes n.156, a L’Avana, è possibile creare la propria essenza mixando gli elementi.

E per portare un pensiero ai più piccoli o agli adulti a cui piace giocare in compagnia? Troverete in molti negozi di artigianato anche il domino in legno, con le sue tesserine intagliate e decorate a mano. Un passatempo molto amato dai cubani che potrete portare con voi per momenti di svago ricordando sempre il tempo passato tra le bellezze cubane.

Dove fare i migliori acquisti a Cuba

Dalle numerose botteghe di artigianato locale ai negozi dei centri commerciali, Cuba offre una grande varietà di attività che vendono prodotti di ogni genere. Non è quindi difficile trovare il souvenir perfetto da portare a casa come ricordo indelebile di un viaggio in queste terre. Nella capitale si trova il centro commerciale Galerías de Paseo, nel quale trovare prodotti a prezzi relativamente bassi.

Ci sono poi alcune zone della città in cui si concentrano i negozi e le botteghe in cui trovare tanti prodotti interessanti. Tra queste troviamo la pedonale via Obispo, ricca di bancarelle locali con oggetti fatti a mano, Plaza Carlos III, in cui spiccano i colorati vestiti cubani, il Mercado de Artesanías di San José, dove si trova qualsiasi tipo di souvenir artigianale e da cui si gode di una vista incredibile sulla baia della città, oppure la Feria de Artesanías de La Habana.

Negozi e palazzi colorati a L'Avana, Cuba

Fonte: iStock

Strada con negozi a L’Avana, Cuba
Categorie
eventi itinerari culturali Notizie Sagre tradizioni turismo enogastronomico Viaggi

Le migliori sagre e gli eventi di ottobre in Italia

L’autunno in Italia è sempre sinonimo di sagre ed eventi che celebrano le tradizioni enogastronomiche e culturali del Paese che proprio in questa stagione si tinge del rosso intenso delle foglie, soprattutto tra i filari delle vigne, ad esempio, regalando anche prodotti a km zero che sono delle vere eccellenze locali e culinarie.

Dal Nord al Sud, passando per il Centro e le isole, ogni regione offre esperienze uniche che uniscono sapori autentici, spettacoli e celebrazioni locali. Dalla nona edizione di FORME a Bergamo, dedicata ai formaggi, fino all’Ottobrata Romana, senza dimenticare gli appuntamenti imperdibili in Trentino, Toscana, Umbria e nelle isole, preparatevi a un viaggio tra tradizioni, cultura e gusto attraverso gli eventi e le sagre imperdibili di ottobre nello Stivale.

Le sagre e gli eventi al Nord

Forme e formaggi a Bergamo

Dal 18 al 20 ottobre 2024, Bergamo ospiterà la nona edizione di FORME, l’evento dedicato ai formaggi italiani e al settore lattiero-caseario. L’edizione di quest’anno, con il tema “FORME IN ITALY”, celebra la qualità e l’unicità dei prodotti caseari italiani, mettendo in luce il legame profondo tra formaggio e territorio. Il programma prevede la Piazza Mercato del Formaggio, un’area all’aperto in Piazza Vecchia dove i visitatori potranno scoprire, degustare e acquistare formaggi locali, guidati da Maestri Assaggiatori e sommelier. Il Circolo della Gastronomia Creativa Italiana, dopo il successo dell’edizione precedente, torna a offrire piatti e prodotti delle città di Bergamo, Alba e Parma. Inoltre, saranno previste masterclass che proporranno degustazioni e abbinamenti unici di formaggi italiani ed esteri con vini e altre specialità, condotti da produttori ed esperti del settore.

Trekking e vini locali in provincia di Trento

La rassegna della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino offre ogni weekend di ottobre numerose attività dedicate all’enogastronomia e al paesaggio, celebrando l’autunno e il foliage. Tra gli eventi spiccano cene, degustazioni di vini e prodotti locali, passeggiate nei vigneti e laboratori per bambini. Le principali manifestazioni includono la Festa del Marrone a Brentonico (provincia di Trento), la Centoventesima Vendemmia a Mezzacorona e la Festa della Patata a Comano Terme. Durante tutto il mese, escursioni, trekking e degustazioni tematiche arricchiscono il programma, permettendo di scoprire i sapori e i paesaggi del Trentino.

Feste agricole nel vicentino

A Bressanvido, nella provincia di Vicenza, torna invece “Transumando: vieni, scopri e gusta”, un grande evento che unisce tre manifestazioni: la Festa della Transumanza, il Festival dell’Agricoltura e Latterie Vicentine in Festa. Dal 27 settembre al 12 ottobre, il programma prevede incontri, convegni, workshop, spettacoli, musica e cibo. La Festa della Transumanza, giunta alla 26^ edizione e riconosciuta dall’Unesco, è l’evento principale, con l’arrivo della mandria il 29 settembre. Il Festival dell’Agricoltura, alla sua decima edizione, esplorerà il tema “Nutrire e assaporare il presente e il futuro”, mentre il 6 ottobre Latterie Vicentine in Festa offrirà visite allo stabilimento, laboratori per bambini e il tradizionale taglio della forma di Asiago DOP più grande d’Italia, con oltre 1000 kg di formaggio distribuito a scopo benefico.

Festa della Transumanza a Bressanvido

Fonte: Ufficio Stampa

La Festa della Transumanza a Bressanvido

Il pinot noir e le sue sfumature a Voghera

Dal 5 al 7 ottobre torna a Voghera, in provincia di Pavia, “50 sfumature di Pinot Noir”: si tratta di un evento che permette ai produttori italiani e internazionali di partecipare a una celebrazione dello straordinario vitigno, con quasi cento stand di degustazione, sparsi in tutte le arterie della città.

Il Pranzo del Ringraziamento della Val d’Ega

L’Eggentaler Erntedank Kuchl, o Pranzo del Ringraziamento della Val d’Ega, nei pressi di Bolzano, si terrà il 6 ottobre 2024 al Bewaller Hof di Ega. Questo evento culinario celebra la cucina regionale sostenibile, con un menu esclusivo creato dagli chef Kurt Resch, Reinhard Daverda e Philip Lochmann. Il progetto “Eggental Taste Local”, premiato per la sua cooperazione tra agricoltori e ristoratori, fornisce il 99% degli ingredienti, provenienti direttamente dai produttori locali. Il pranzo, al costo di 70 euro a persona, include degustazioni di vini locali e intrattenimento con musica jazz.

Val d'Ega, agricoltura

Fonte: Ufficio Stampa

I prodotti a km zero della Val d’Ega

Eventi e sagre del Centro

Il tartufo bianco delle Marche

La Fiera Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato di Pergola, in provincia di Pesaro e Urbino, torna per la sua 27ª edizione nelle prime tre domeniche di ottobre (6, 13 e 20). Con il claim “The unexpected Marche”, l’evento, dal carattere sempre più internazionale, sarà inaugurato all’Aeroporto delle Marche. La fiera celebra il tartufo bianco e le eccellenze locali, con un ricco programma che include la partecipazione di treni storici e il nuovo Premio “Le Marche che non ti aspetti”, assegnato a personalità di rilievo. Oltre agli stand enogastronomici e culturali, la manifestazione promuove il turismo esperienziale nei borghi marchigiani.

Una merenda di vendemmia in Toscana

Il “pan con l’uva” è un dolce toscano tradizionale preparato durante la vendemmia, tra settembre e ottobre, con pasta di pane, olio, zucchero e chicchi d’uva. Questo semplice piatto della tradizione contadina è protagonista della “Merenda in Vendemmia” nell’ambito di Cantine Aperte in Vendemmia 2024, presso la tenuta Carpineto di Montepulciano. L’evento offre un’esperienza conviviale all’aperto tra vigneti, degustazioni di vini, salumi, formaggi locali e miele. I visitatori possono anche partecipare a visite guidate della cantina, scoprire il processo di vinificazione e visitare un museo di attrezzi agricoli.

Faccia a faccia con l’arte in Umbria

“MuseiOn” è un progetto promosso dai Musei Nazionali di Perugia e dalla Regione Umbria, che unisce arte contemporanea e antica in 14 musei umbri. Sabato 5 ottobre 2024, l’iniziativa arriva a Palazzo della Corgna (Castiglione del Lago) e al Museo Civico Archeologico di Amelia. L’evento prevede alle 17 un laboratorio gratuito per ragazzi e una visita guidata per i genitori. Alle 18, una performance di arte digitale con artisti che creeranno un’opera condivisa tra i due musei, accompagnata da un’installazione sonora e musica dal vivo.

Street food e tradizioni nella capitale

L’Ottobrata Romana si svolgerà per la prima volta a Roma il 5 e 6 ottobre 2024 presso l’Alcazar Garden, dietro le Terme di Caracalla, con ingresso gratuito. L’evento celebra le tradizioni popolari romane con canti, performance di artisti di strada, street food tipico, vini naturali e un mercatino di artigianato e vintage. Saranno presenti anche iniziative per bambini, laboratori artistici e attività creative. Il programma include spettacoli di giocoleria, cabaret astrologico e concerti che spaziano dal repertorio romanesco alla musica di artisti romani storici e moderni.

Tutti gli eventi e le sagre del Sud e nelle isole

Anche nel Sud Italia ad ottobre ci sono eventi e sagre imperdibili, perfette per trascorrere un weekend insieme ad amici e famiglia.

Castagne e nocciole nel napoletano

Se state pensando di vistare Napoli, ad esempio, a ottobre potete immergervi tra i sapori della Sagra della Nocciola e della Castagna ad Avella, in provincia di Avellino.

La porchetta leccese, un’eccellenza

La Sagra de lu porcu meu vi aspetta invece nella cornice della barocca ed elegante città di Lecce, nel cuore del Salento: più precisamente siamo in provincia, a Muro Leccese per pasteggiare con succulenta carne di maiale, preparata in diverse specialità.

L’Ottobrata catanese dei tanti sapori

A Zafferana Etnea, nella provincia di Catania, la Sicilia festeggia i suoi sapori eccezionali con l’evento Ottobrata di Zafferana. In questa occasione, il territorio si anima con sagre dell’uva, della mostarda, dei funghi, del miele, del vino e delle castagne, tutte le domeniche del mese di ottobre.

Tra suino nero e funghi porcini, sui Nebrodi

La Sagra del Suino nero e del Fungo porcino dei Nebrodi a Cesarò è uno degli eventi ottobrini da non perdere nella provincia siciliana di Messina. Si tratta di uno degli eventi in assoluto più attesi, dato che i Nebrodi sono un territorio ricco di eccellenze enogastronomiche: degustazioni di prodotti a base di carne di suino nero e di funghi porcini sono previste durante le giornate in cui avrà luogo, ovvero 8, 9, 15 e 16 ottobre.