Categorie
Borghi Idee di Viaggio itinerari culturali mare Sardegna tradizioni Viaggi

I borghi della Sardegna da vivere anche in inverno

Oggi in Italia, il turismo nei borghi rappresenta il terzo pilastro dell’offerta turistica, subito dopo le città d’arte e il turismo balneare. Anche in Sardegna, dove il turismo è spesso associato alla stagione estiva, si registra una domanda sempre maggiore di esperienze autentiche, lontano dalla folla e immerse nella tradizione.

Con ben 9 borghi riconosciuti tra i “Borghi più belli d’Italia” e 7 insigniti della Bandiera Arancione, la Sardegna è pronta a diventare una destinazione di riferimento per lo slow tourism, un segmento in forte espansione che abbraccia la cultura, la storia e il paesaggio in ogni sua sfumatura, anche durante la stagione invernale.

I borghi sardi, spesso nascosti nell’entroterra, sono perfetti per chi desidera scoprire una Sardegna diversa, lontana dai luoghi più affollati. Sebbene l’inverno non offra il clima caldo delle località balneari, la magia che questi piccoli centri sanno regalare è unica, con atmosfere suggestive e autentiche tradizioni che si riscoprono in un periodo dell’anno in cui la natura e le comunità locali sono più intime e accoglienti.

Bosa: tra storia, natura e mare d’inverno

Tra i borghi più belli della Sardegna, Bosa, situato sulla costa occidentale in provincia di Oristano, è uno dei pochi che unisce la bellezza storica dell’entroterra con la vicinanza al mare. La cittadina si distingue per il suo centro storico medievale, con le case colorate che si affacciano sul fiume Temo, e per il Castello Malaspina che domina la città. Durante l’inverno, Bosa vive una calma che permette di apprezzare appieno le sue tradizioni, tra cui la preparazione di dolci tipici e feste locali. Nonostante il clima mite del suo litorale, la vera bellezza di Bosa in inverno è quella di scoprire i suoi angoli più nascosti senza la confusione dei mesi estivi.

Bosa

Fonte: iStock

Il pittoresco borgo di Bosa sul fiume Temo

Atzara: viaggio nell’entroterra sardo

Situato nell’entroterra della Sardegna, Atzara (provincia di Nuoro) è uno dei borghi più autentici della regione, noto per il suo patrimonio culturale e naturale. In inverno, il borgo acquista un fascino particolare grazie al suo paesaggio montano, le tradizioni gastronomiche e la vicinanza a importanti siti archeologici come il Nuraghe Losa ad Abbasanta, uno dei nuraghi meglio conservati della Sardegna, e il tempio nuragico di Su Tempiesu a Orune. Inoltre, si trova a breve distanza dalla Tomba dei Giganti di Coddu Vecchiu a Arzachena e dal pozzo sacro di Santa Cristina a Paulilatino, due esempi significativi della cultura nuragica e delle pratiche religiose dell’epoca.

Nuraghe Losa

Fonte: iStock

Il sito archeologico delle Nuraghe Losa

La sua tranquillità invernale, unita alla possibilità di gustare piatti tipici come il porceddu e i dolci sardi, rende Atzara un luogo ideale per chi cerca un’esperienza immersiva nella Sardegna più profonda.

Carloforte: l’isola del Sulcis anche d’inverno

Carloforte, sull’isola di San Pietro e in provincia di Sud Sardegna, rappresenta una delle eccezioni per i borghi marittimi che meritano una visita anche in inverno. Pur essendo conosciuta come destinazione estiva, Carloforte, con il suo porto e il centro storico caratterizzato da case in stile ligure, offre in inverno un’atmosfera affascinante e rilassante. Qui, oltre alle tradizioni culinarie legate al tonno, si possono scoprire angoli incantevoli, tra cui le spiagge deserte e il faro di Capo Sandalo, che durante la stagione fredda si rivelano particolarmente suggestivi.

Carloforte, Sardegna

Fonte: iStock

Il borgo di Carloforte

Sadali: tra storia e natura che regna sovrana

Nel cuore della Sardegna in provincia di Cagliari, Sadali è un borgo che, d’inverno, si trasforma in un angolo di tranquillità immerso nella natura. Famoso per le sue cascate, come quella di Sa Stiddiosa, e per la bellezza dei suoi sentieri, Sadali è un’ottima base per gli amanti del trekking e della natura selvaggia. Durante l’inverno, il paesaggio si fa ancora più affascinante, con la possibilità di esplorare i boschi e le montagne circostanti senza la calca dei turisti. In questo periodo dell’anno, il borgo diventa anche il luogo ideale per degustare i piatti tipici dell’entroterra sardo, come i culurgiones e la supa cuata.

Aggius: anima tradizionale della Gallura

Aggius è un altro dei borghi sardi, della provincia di Sassari, che regala un’atmosfera intima e suggestiva nei mesi invernali. Situato nella regione della Gallura, Aggius è un borgo che conserva ancora oggi tradizioni artigianali antiche, come la lavorazione della pietra e del legno, ed è il luogo perfetto per chi desidera scoprire un’arte e una cultura ancora vive. La sua posizione nel cuore delle montagne della Gallura offre anche magnifici panorami e sentieri da percorrere a piedi, ideale per un turismo lento e a contatto diretto con la natura.

Galtellì: tradizione e radici

Galtellì, situato nella regione della Barbagia, è un borgo della provincia di Nuoro che racconta la Sardegna più antica e autentica. Con i suoi vicoli acciottolati, le chiese medievali e le case in pietra, Galtellì è una tappa imprescindibile per chi vuole conoscere le tradizioni storiche e culturali dell’isola. In inverno, il borgo si anima di eventi locali legati alla cultura, tra cui la preparazione dei piatti tipici come il ferragostu e il pane carasau. Galtellì è anche punto di partenza per escursioni nei monti del Gennargentu, dove la natura selvaggia è ancora intatta.

Il turismo slow che valorizza la Sardegna 

La Regione Sardegna sta puntando fortemente sulla valorizzazione del turismo lento, con l’obiettivo di estendere l’offerta turistica oltre la tradizionale stagione estiva. In un incontro recentemente organizzato dall’assessorato regionale al Turismo, l’assessore Franco Cuccureddu ha messo in evidenza la crescente attenzione verso i borghi, i cammini e gli itinerari culturali, puntando su un turismo che abbraccia la scoperta delle tradizioni locali, la natura incontaminata e un’esperienza autentica.

La Sardegna, con i suoi nove borghi inclusi nel circuito dei “Borghi più belli d’Italia” e i sette che vantano la Bandiera Arancione del Touring Club, sta infatti cercando di strutturare un’offerta turistica che coinvolga attivamente queste realtà locali. L’idea è quella di aggregare un’offerta che valorizzi le piccole comunità, già pronte a soddisfare la crescente domanda di un turismo lento, che si differenzia dal turismo di massa e che punta alla qualità dell’esperienza piuttosto che alla quantità. Come già detto, il turismo nei borghi, infatti, rappresenta uno dei segmenti in più rapida crescita sia a livello nazionale che internazionale.

A partire dalla Bit di Milano, dove viene dedicato uno spazio ad hoc ai borghi sardi accanto all’offerta archeologica, la Regione prevede di promuovere attivamente questi luoghi alle principali fiere del settore, compresa una fiera specifica dedicata al turismo lento. Questo approccio si propone di attrarre visitatori durante tutto l’anno, permettendo così una distribuzione equilibrata del flusso turistico e dando un nuovo impulso all’economia delle aree interne della Sardegna.

L’obiettivo è quello di integrare i borghi nella rotta del turismo sostenibile, che potrà contribuire a un’ulteriore crescita economica delle zone più isolate dell’isola, creando anche nuove opportunità di lavoro per le comunità locali. Inoltre, il turismo lento si inserisce in un contesto di promozione del basso impatto ambientale, con un’attenzione crescente alla tutela del patrimonio storico e naturale della Sardegna.

In questo scenario, la Regione Sardegna intende rendere questi borghi non solo una meta per chi cerca tranquillità e autenticità, ma anche un’opportunità per scoprire un altro volto della Sardegna, quello più intimo, tradizionale e radicato nella cultura locale.

Categorie
carnevale eventi Idee di Viaggio musica tradizioni Viaggi Viterbo

Il Carnevale di Ronciglione è tra i più antichi e folli d’Italia: gli eventi imperdibili

Torna l’appuntamento carnevalesco più atteso della provincia di Viterbo, nel cuore della Tuscia, con sfilate di carri allegorici, tradizioni folcloristiche, musica, maschere e delizie locali in un misto di colori, profumi, risate e magia: il Carnevale di Ronciglione, tra i più antichi e affascinanti d’Italia, è pronto ad accogliere tutti per far vivere momenti di spensierata allegria, con eventi che fondono storia e divertimento in un’esperienza unica.

Il borgo di Ronciglione, adagiato sulle alture meridionali dei Monti Cimini, a circa 50 km da Roma, si trasforma per l’occasione in un teatro a cielo aperto, in cui va in scena un susseguirsi di spettacoli, sfilate e balli adatti a tutti, dai bambini fino agli anziani. Non a caso è noto come il “paese del Carnevale” e per il 2025 il suo programma è davvero ricco di eventi imperdibili.

Storia del Carnevale di Ronciglione

Il carnevale di Ronciglione ha radici lontane che risalgono addirittura agli anni a cavallo tra il Cinquecento e il Seicento, quando si svolgeva la tradizione del Carnevale romano rinascimentale e barocco con le “Pubbliche Allegrezze“, nel periodo farnesiano (1537-1649). Si trattava delle cosiddette corse dei Barberi, gare di cavalli senza fantino. In particolare, sembra che nel 1538 papa Paolo III Farnese decise di festeggiare l’investitura del figlio Pier Luigi Farnese a duca di Castro e Ronciglione, concedendo ai ronciglionesi tre giorni di feste e bagordi. Da lì sarebbe stata ripresa la tradizione delle corse dei Barberi e del Carnevale romano.

Il primo documento conosciuto che si riferisce al Carnevale di Ronciglione è del 12 gennaio 1748, nel quale il Vescovo di Sutri e Nepi Giacinto Silvestri disciplinava il Carnevale di quell’anno, in particolare sull’uso delle maschere. Negli anni a seguire, si aggiunsero le varie tradizioni che caratterizzano tutt’oggi il Carnevale di Ronciglione, come il Campanone del municipio che annuncia la festa, il Saltarello (danza popolare), i carri allegorici, le maschere (tra le quali quelle dei Nasi Rossi, che hanno formato un’associazione) e il rituale della morte di Re Carnevale.

Date del Carnevale di Ronciglione 2025

L’edizione 2025 del Carnevale di Ronciglione prevede le iconiche sfilate e un calendario ricco di eventi, spettacoli e tradizioni imperdibili. Le date? Dal 16 febbraio al 4 marzo 2025 tutti sono invitati a partecipare alle tante manifestazioni tradizionali che da 130 anni caratterizzano il Carnevale di Ronciglione, uno dei più antichi del Centro Italia e dello Stivale.

Eventi e spettacoli nel Carnevale di Ronciglione 2025

Fonte: Pro Loco Ronciglione

Carnevale di Ronciglione

Eventi 2025 del Carnevale di Ronciglione

A Carnevale Ronciglione si riempie di magia e di un clima di festa che pervade ogni angolo del cuore cittadino, con spettacoli ed eventi imperdibili e per tutti i gusti. Di seguito, quelli che consigliamo di non perdere nei 15 giorni di festeggiamenti che animano questo paese, inserito nel 2023 nella prestigiosa lista dei Borghi più belli d’Italia.

Il Corso di Gala, la parata di carri allegorici

Non sarebbe un vero Carnevale della tradizione senza la sfilata dei colorati e stravaganti carri allegorici. A Ronciglione si chiama Corso di Gala e prevede un tripudio di colori, musica e atmosfere festaiole. Fino al tramonto, le vie rinascimentali e barocche della cittadina vedono elaborati carri allegorici, gruppi in maschera, bande folcloristiche e performance artistiche che intrattengono le migliaia di persone presenti.

I carri del Corso di Gala replicano la sfilata la domenica, in particolare il 16 e 23 febbraio e il 2 marzo 2025. L’ingresso per assistere all’evento è a pagamento (10 euro – troverete tutti i dettagli più in basso nell’articolo).

Corso di Gala, la parata di carri allegorici tra gli eventi del Carnevale di Ronciglione

Fonte: Pro Loco Ronciglione

Corso di Gala nel Carnevale di Ronciglione

La parata storica degli Ussari e il Giovedì Grasso

Da non perdere il 16 febbraio (con repliche il 27 febbraio e 4 marzo) la Parata storica degli Ussari. Dalle 15:30, un gruppo di persone vestite con costumi da cavaliere del XIX secolo, mette in scena un’emozionante cavalcata per le vie del paese, rievocando il periodo del dominio francese. La tradizione vuole che tutto sia nato da una leggenda: si racconta che un capitano degli ussari francesi, che si trovava a Ronciglione per difendere lo Stato Pontificio, si fosse innamorato di una bella dama. Così, per pavoneggiarsi davanti ai suoi occhi, decise di sfilare più volte di fronte ai suoi cavalieri. Da qui deriverebbe la tradizione della Parata storica degli Ussari.

Al termine della sfilata, spazio alle danze con il tradizionale Saltarello di Carnevale in Piazza Vittorio Emanuele II° (Piazza della Nave).

Il 27 febbraio è invece il Giovedì Grasso e anche questa giornata riserva uno spettacolo particolare: alle 14.30 il Campanone di Carnevale suona per annunciare il ritorno di Re Carnevale. Successivamente, inizia la follia di Carnevale e le autorità cittadine e del Carnevale consegnano le chiavi della Città di Ronciglione a Re Carnevale, scortati da un gruppo di Ussari.

Parata degli Ussari tra gli eventi del Carnevale di Ronciglione

Fonte: Pro Loco Ronciglione

Parata degli Ussari nel Carnevale di Ronciglione

Il Carnevale Jotto, o Sabato Ghiotto

Da non perdere anche il cosiddetto “Sabato Ghiotto” (o “Carnevale Jotto”), l’1 marzo. Tra gli eventi più importanti in questa giornata c’è il Carnival Soap Box Race, una parata di vetture senza motore guidate da persone rigorosamente in maschera, che dalle 15:00 competono per il miglior tempo e per l’originalità sfrecciando per le vie di Ronciglione. Al termine di questa divertente gara, dalle 17:00 inizia il Carnevale Jotto: la giornata dedicata alla gastronomia, durante la quale polentari e fagiolari faranno degustare carne di maiale condita e cotta al forno (porchetta) e tante altre specialità accompagnate dal buon vino, trasformando la piazza in una grande sala da pranzo

Il Lunedì dei Nasi Rossi

Il 3 Marzo è invece il Lunedì dei Nasi Rossi, che porta in scena uno degli eventi più particolari e divertenti del Carnevale: la “Carica dei Nasi Rossi” o “pitalata”. Vestiti con camicioni bianchi, berretti da notte e con i nasi rossi, portano con sé i “pitali”, ovvero vasi da notte in terracotta, che contengono squisiti rigatoni al ragù. Si riversano quindi nella piazza centrale brandendo i loro forchettoni e iniziano così la carica, rincorrendo gli spettatori per offrire loro queste delizie fumanti.

Un’evento divertente e goliardico che è legato ad una leggenda curiosa: la Società dei Nasi Rossi sarebbe nata a seguito di una grossa sbronza di alcuni ronciglionesi, che si sarebbero ritrovati al mattino con il naso rosso e stupendosi di aver utilizzato un vaso da notte (“pitale”) per condire la pasta della cena.

Carica dei Nasi Rossi tra gli eventi del Carnevale di Ronciglione

Fonte: Pro Loco Ronciglione

Carica dei Nasi Rossi nel Carnevale di Ronciglione

Il Gran Carnevale dei Bambini

Come ogni Carnevale che si rispetti, anche i bambini sono i protagonisti di questa festa colorata all’insegna dell’allegria. Per loro, oltre ai carri e agli altri numerosi eventi segnalati, sono previsti altri appuntamenti speciali. Il 27 febbraio e il 4 marzo, alle ore 16:00, si tiene il Gran Carnevale dei Bambini con le mascherate spontanee, mentre sempre il 27 febbraio è organizzata una grande merenda per tutti i piccoli festeggianti. Inoltre, tutti i bambini potranno incantarsi ammirando anche il Carnival street artist show, il festival degli artisti di strada.

Martedì Grasso con la “morte di Re Carnevale”

Il 4 marzo è il Martedì Grasso. Tra gli eventi da non perdere c’è la rappresentazione della Morte di Re Carnevale e l’apertura del suo testamento, dalle 18:30. Si avvia quindi un corteo funebre con la tradizionale Fiaccolata della “Compagnia della Penitenza” e della “Compagnia della Buona Morte”. In seguito, alle 19:30, è prevista la partenza di Re Carnevale, rappresentato da un grosso pupazzo in cartapesta, che viene innalzato al cielo a bordo di un colorato Globo Aerostatico. Una sfrenata veglia d’addio, con musica, balli in maschera e buon vino conclude i 15 giorni di festeggiamenti del Carnevale di Ronciglione 2025.

Biglietti del Carnevale di Ronciglione

Tra tutti gli eventi in programma nel Carnevale di Ronciglione, il Corso di Gala, ovvero la sfilata dei carri allegorici, è a pagamento. Nelle domeniche 16 e 23 febbraio e 2 marzo 2025, quindi l’ingresso costa 10 euro a persona, ma esistono delle eccezioni. Non pagano il biglietto i minori di 18 anni accompagnati da un maggiorenne (con l’acquisto di almeno un ticket adulto – Pacchetto Famiglia) e le persone con disabilità. Viene specificato, inoltre, che per i bambini fino ai 14 anni l’ingresso è sempre gratuito, sia se accompagnati che non, mentre i ragazzi tra i 15 e i 18 anni non accompagnati devono pagare il biglietto.

Dove comprare il biglietto di entrata al Carnevale di Ronciglione? Il ticket d’ingresso, che include anche un biglietto omaggio della Lotteria del Carnevale, è acquistabile nelle biglietterie situate presso tutte le principali entrate del paese, ovvero:

  • Viale Garibaldi
  • Via S. Giovanni
  • Piazzale Mancini
  • Via Magenta
  • Via Farnesiana
  • Via dell’Ospedale Consorziale

Come raggiungere il Carnevale di Ronciglione

Per raggiungere il Carnevale di Ronciglione si può scegliere di utilizzare i mezzi pubblici oppure l’automobile. Nel primo caso, si può prendere un autobus Cotral dalla stazione di Roma Saxa Rubra, che arriva in paese, oppure un treno fino a Capranica o Viterbo e da lì proseguire in autobus fino a Ronciglione.

In auto, partendo da Roma si prende il GRA e si prende l’uscita 5 in direzione Viterbo, per poi proseguire sulla Cassia. Dopo Monterosi si prende l’incrocio a destra in direzione Nepi e al primo incrocio si svolta a sinistra per la Cassia Cimina in direzione Ronciglione-lago di Vico.

Se si viaggia sull’autostrada A1, invece, si prende l’uscita Magliano Sabina in direzione Civita Castellana e Borghetto. Si prosegue poi per Fabrica di Roma e da lì si gira a sinistra per percorrere la Provinciale Massarella. Arrivati al bivio con la Cassia Cimina, si gira a destra in direzione Ronciglione.

Una volta giunti nel borgo si può lasciare l’auto in una delle aree parcheggio disponibili gratuite, che si trovano in diversi punti: viale 5 Giugno, via dell’Artigianato, Ecocentro, via Caduti di Nassirya, Largo Don Carlo Gnocchi, zona Campo Sportivo, Chianello, via Aldo Moro e piazzale Mancini. Inoltre, dalle seguenti zone parte la navetta gratuita che conduce al centro storico:

  • Zona Artigianale (via dell’artigianato ed Ecocentro), con punto di raccolta al bancomat Banca Lazio Nord (viale 5 giungo);
  • Via Caduti di Nassirya, Largo Don Carlo Gnocchi (zona San Paolo), con punto di raccolta al Parco Giochi adiacente alla caserma dei Carabinieri.

Ogni dettaglio sul Carnevale di Ronciglione è consultabile sul sito web ufficiale dell’evento carnevaledironciglione.org. Pronti alla follia di Carnevale più particolare del Belpaese?

tra gli eventi del Carnevale di Ronciglione

Fonte: Pro Loco Ronciglione

Carri allegorici durante il Corso di Gala, Carnevale di Ronciglione
Categorie
Idee di Viaggio itinerari culturali tradizioni Viaggi

Lucchetti d’amore in Italia: ecco dove trovarli

In Italia la tradizione dei lucchetti dell’amore è qualcosa che si porta avanti da anni. Questi lucchetti sono simboli di promesse eterne, che, in un certo senso, sembrano quasi addobbare alcuni dei ponti nelle città più belle del Paese. Si tratta di una pratica molto diffusa in tutto il mondo, ma che proprio in Italia riesce a creare, assieme al paesaggio e alla storia che li circonda, un ambiente unico, in grado di regalare emozioni vere e creare un’atmosfera decisamente romantica.

Dove si trovano questi simboli? Quali sono le città in Italia più belle dove trovare i lucchetti dell’amore? Ecco una lista che raccoglie alcuni dei ponti dove poter osservare queste promesse, nonostante alcune amministrazioni locali siano contrarie, preservando ulteriormente il patrimonio artistico ed architettonico cittadino.

Il Ponte Milvio a Roma

Il viaggio alla scoperta di questa tradizione non può che cominciare dalla Capitale. Infatti a Roma, su Ponte Milvio, numerose coppie di innamorati, grazie anche al famoso romanzo di Federico Moccia intitolato “Ho voglia di te”, sono state ispirate a sigillare il proprio amore e a fare una promessa eterna verso il proprio o la propria partner, gettando le chiavi del lucchetto nel fiume Tevere.

Anche se l’amministrazione locale combatte questa pratica, molti lucchetti sono comparsi su numerose strutture, anche storiche, della città, come, ad esempio, il ponte degli Annibaldi, che si affaccia direttamente sul maestoso Colosseo.

Lucchetti a Firenze: dal Ponte Vecchio alla Chiesa di Dante

Un’altra famosa città nella quale sono comparsi da diversi anni i lucchetti dell’amore è Firenze. Il Ponte Vecchio è stato, fino a poco tempo fa, uno dei luoghi più romantici della città, dove le giovani coppie si recavano per sigillare il proprio lucchetto alle inferriate del ponte storico. Da diverso tempo questi lucchetti sono stati rimossi dalle autorità, con l’obiettivo di preservare la storicità di questo luogo antico.

Ciò non ha scoraggiato i giovani: in segno d’amore, diverse coppie hanno deciso di spostarsi sulla chiesa di Santa Margherita dei Cerchi, che ai più è nota come la Chiesa di Dante, e che rappresenta il luogo legato alla storia d’amore tra Dante e Beatrice.

Lucchetti dell'amore a Ponte Vecchio, Firenze, prima della rimozione

Fonte: iStock

Lucchetti dell’amore su Ponte Vecchio prima della rimozione

Venezia, con ponti e canali

Caratterizzata da innumerevoli ponti e canali e da sempre ritenuta la città romantica per eccellenza, a Venezia la pratica dei lucchetti è vista con una certa preoccupazione dalle autorità locali. Si pensi che, nel solo 2024, i volontari hanno dovuto rimuovere più di 5.000 lucchetti dell’amore da ben 130 ponti veneziani. Nonostante ciò, come si suol dire, “l’amore vince sempre” e la tradizione dei lucchetti dell’amore viene portata avanti da giovani, proveniente anche da diverse nazioni, che continuano a scambiarsi promesse d’amore nella bellissima città di Venezia.

Milano ed il ponte Alda Merini

Un luogo che ricorda a molti l’amore, nella città di Milano, è il ponte Alda Merini, dedicato alla famosa poetessa italiana scomparsa nel 2009, che si affaccia sui Navigli. È diventato, negli ultimi anni, un vero e proprio punto di riferimento per tutte quelle coppie che nella metropoli lombarda vogliono scambiarsi un gesto d’amore e romantiche promesse.

A Torino il Ponte Vittorio Emanuele I

Un’altra grande città del Nord Italia dove la pratica dei lucchetti dell’amore è ancora una tradizione viva è Torino. Qui giovani coppie, tra residenti e turisti, vede il Ponte Vittorio Emanuele I come il luogo prediletto dove sigillare il proprio amore, in una cornice elegante ed unica come quella dell’antica città piemontese.

Questa tradizione continua a vivere non solo nelle città italiane, trasformando alcune di esse, con i loro ponti storici, in simboli davvero romantici, ma anche nel cuore di tutte quelle giovani coppie che desiderano racchiudere in un lucchetto una promessa d’amore. Chiaro è che questa pratica può e potrebbe nel lungo periodo causare problemi di manutenzione a questi luoghi ricchi di storia, ma nulla si può di fronte a migliaia, o addirittura milioni di storie d’amore, che attraverso i lucchetti dureranno in eterno.

Categorie
carnevale Curiosità eventi tradizioni Viaggi

Le maschere di Carnevale italiane: viaggio tra le tradizioni e i personaggi simbolo

L’Italia vanta una tradizione carnevalesca unica, tanto che alcuni Carnevali storici hanno richiesto il riconoscimento a Patrimonio immateriale Unesco. Ogni regione ha dato vita a maschere uniche, legate alla storia, alla cultura e al folklore locale. Queste figure, nate dalla Commedia dell’Arte o dal teatro popolare, non sono semplici costumi, ma veri e propri simboli della società del loro tempo. Dalle calli di Venezia ai vicoli di Napoli, dalle piazze di Bologna ai borghi del Piemonte, ogni maschera racconta uno spaccato di vita, con tratti distintivi nei vestiti, nei comportamenti e nelle celebrazioni a loro dedicate. Pronti a partire per questo viaggio tra le maschere italiane più celebri, regione per regione?

Arlecchino, la maschera di Bergamo

Arlecchino nasce nella Commedia dell’Arte come servitore scaltro e irriverente. Il suo costume a rombi colorati, da cui deriva il nome, rappresenta un abito rattoppato, simbolo della sua origine umile. La maschera nera sul volto richiama invece l’influenza delle maschere veneziane. Arlecchino, con il suo fare disinvolto, incarna l’astuzia e l’allegria, protagonista di burle e giochi di parole. A Bergamo, la sua città d’origine, viene celebrato con spettacoli teatrali e parate specialmente durante il Carnevale.

Nel borgo medievale di Oneta, frazione di San Giovanni Bianco in Val Brembana, si trova il Museo Casa di Arlecchino. Secondo la tradizione, proprio in questo edificio sarebbe nato il personaggio che ha dato origine alla maschera di Arlecchino, un certo Zanni, poi trasferitosi a Venezia in cerca di fortuna. Restaurata tra la fine degli anni ’80 e ’90, la casa è oggi un Museo della Maschera e della Commedia dell’Arte, che ospita rappresentazioni teatrali ed esposizioni dedicate alla figura di Arlecchino e al teatro popolare.

Carnevale a Napoli e il personaggio di Pulcinella

Il Carnevale a Napoli è una delle celebrazioni più vivaci e sentite della città, e Pulcinella è senza dubbio il suo simbolo per eccellenza. Questa maschera, dalle origini antiche, incarna l’anima popolare di Napoli, ed è famosa per la sua astuzia, la sua ironia e la sua capacità di ribaltare ogni situazione. Il suo abito bianco, con ampie maniche e un cappello a punta, abbinato alla maschera nera che copre il volto, rappresenta il contrasto tra la sua natura bonaria e la sua indole sfrontata e opportunista. Pulcinella è la voce del popolo, capace di criticare e sfidare i potenti con sagacia, sempre con un sorriso e una battuta pronta.

Durante il Carnevale, la città di Napoli celebra Pulcinella con una serie di eventi che spaziano dalle sfilate in maschera agli spettacoli di burattini, un vero e proprio omaggio alla tradizione del teatro popolare. I burattini, spesso con protagonista Pulcinella, raccontano storie in cui il personaggio riesce sempre a superare le difficoltà, sia attraverso l’ingegno che con una sana dose di irriverenza. La figura di Pulcinella, in ogni sua variante, trova spazio anche nei tradizionali presepi di San Gregorio Armeno, dove vengono create piccole scene quotidiane o mitiche che vedono protagonista la maschera, in situazioni che variano dalla comicità alla riflessione sociale.

Inoltre, Napoli ospita il Pulcinella Festival, una manifestazione annuale che celebra la maschera partenopea e la sua tradizione, con eventi che includono spettacoli teatrali, performance di burattini, proiezioni e incontri con esperti del settore.

maschere di carnevale

Fonte: iStock

Pulcinella, la maschera di Napoli

Pantalone, la maschera di Venezia

Pantalone è una maschera veneziana che incarna il ricco mercante avaro e brontolone. Vestito di rosso con una lunga zimarra nera, porta una maschera dal lungo naso a becco, la barba lunga e appuntita, un cappello a punta e le tipiche pantofole arricciate sulle punte. Non può assolutamente mancare la borsa contenente il denaro, perché, figura centrale della Commedia dell’Arte, Pantalone simboleggia l’anziano tirchio e spesso raggirato dai più giovani. Durante il Carnevale di Venezia, Pantalone è certamente uno dei protagonisti: appare negli spettacoli teatrali e nelle rievocazioni storiche e la sua figura è spesso riprodotta nelle maschere in vendita nelle botteghe artigianali veneziane.

L’origine del nome della maschera è molto discussa. Alcuni lo fanno risalire a San Pantaleone, patrono di Venezia, altri al termine “pianta-leone”, che indicava l’atto di piantare lo stendardo della Serenissima nei territori conquistati. Un’altra ipotesi è che il nome derivi direttamente dai lunghi pantaloni indossati dal personaggio.

A Bologna, Balanzone è il personaggio parodia degli accademici

Un po’ meno celebre forse, Balanzone è uno dei protagonisti più noti del Carnevale bolognese, una figura che rappresenta il tipico dottore saccente, amante dei discorsi lunghi e pomposi. Con il suo aspetto distintivo, caratterizzato dalla toga nera, simbolo della sua presunta saggezza, e una maschera con baffi pronunciati, incarna il parodistico accademico del XVII secolo. Il nome “Balanzone” è la trasformazione dialettale di “bilancione”, che in italiano significa “bilancia”, un simbolo legato alla Legge e alla giustizia. Questo aspetto si collega alla sua parodia degli accademici e giuristi dell’epoca, che, pur essendo spesso considerati saggi e giusti, venivano ritratti in modo esagerato e ipocrita.

Le sue origini risalgono al 1600, quando la maschera apparve per la prima volta nelle commedie dell’epoca, a rappresentare accademici, giuristi e studiosi dell’Università di Bologna, uno degli atenei più antichi del mondo. La figura di Balanzone è legata anche alla tradizione satirica della città, che negli anni ha reso la sua maschera una protagonista delle rappresentazioni teatrali del Carnevale. Ogni anno, Bologna ospita eventi e spettacoli che celebrano la figura di Balanzone, nei quali la maschera continua a raccontare in chiave ironica le virtù e i vizi degli accademici e della società.

La maschera di Gianduja a Torino

Gianduja è la maschera piemontese per eccellenza, simbolo dell’onestà e dell’allegria contadina. Il suo costume, caratterizzato da una giacca marrone, calzoni gialli, parrucca con codino e tricorno, evoca l’immagine di un uomo semplice, ma arguto e vivace. Nato nel Settecento, Gianduja rappresenta il tipico piemontese bonario, amato per la sua saggezza popolare, il suo spirito allegro e l’attitudine di chi sa divertirsi senza troppo sfarzo. È un personaggio che incarna la genuinità della campagna piemontese, amante del buon vino, dei cibi genuini e, soprattutto, della compagnia. Gianduja, come Balanzone, è un personaggio che vive della tradizione e del folklore della cultura popolare. Il suo nome sembra derivare dalla locuzione piemontese Gioann dla doja, ovvero Giovanni del boccale,  un chiaro riferimento all’amore del personaggio per il vino, specie se rosso. In suo onore, il famoso cioccolatino con nocciole si chiama gianduiotto.

Gianduja ha una connessione profonda con la tradizione del Carnevale di Torino, dove ogni anno viene eletto un personaggio che interpreta questa maschera, spesso accompagnato dalla sua compagna Giacometta. Casa Gianduja, il Museo Teatro delle Marionette e dei Burattini e uno spazio recentemente aperto al pubblico, che ospita al suo interno spazi laboratoriali e didattici per la costruzione e il restauro di marionette e burattini. Il museo vanta una delle collezioni più prestigiose in Italia, la Collezione della Compagnia Marionette Grilli, che conta oltre 20.000 marionette e burattini, coprendo un periodo che va dal XVIII secolo fino ai giorni nostri.

A Firenze con il personaggio di Stenterello

Stenterello è la maschera per eccellenza di Firenze, una figura che nasce tra il Settecento e l’Ottocento come espressione dello spirito popolare della città. Il suo abito, caratterizzato da colori vivaci come l’azzurro e il giallo, e la sua parlantina rapida e vivace, lo rendono un personaggio carico di energia e umorismo.

Stenterello rappresenta il “tipico uomo del popolo” fiorentino: irriverente, arguto, e sempre pronto a usare l’ironia per criticare le ingiustizie sociali e le ipocrisie della società. La sua figura si distingue per la capacità di affrontare temi seri, come le disuguaglianze, con leggerezza e una grande dose di sarcasmo, facendo ridere il pubblico mentre riflette sulle problematiche della vita quotidiana. Stenterello si distingue anche per il suo carattere coraggioso, privo di paura nei confronti dei potenti, un tratto che lo rende un “eroe” in grado di sfidare le autorità attraverso il suo linguaggio schietto e diretto. Le sue battute e le sue storie, che mescolano satire sociali e politica, hanno fatto di lui un simbolo di Firenze, città storicamente legata alla tradizione di spettacoli popolari, come le commedie dell’arte. Il nome deriva dal suo aspetto gracile: un personaggio così magro che pareva, appunto, “cresciuto a stento”.

Ogni anno, il Carnevale fiorentino celebra Stenterello con numerosi spettacoli teatrali e rappresentazioni che lo vedono protagonista e che mescolano comico e riflessione.

Rugantino, la maschera del bullo di Trastevere

Rugantino è la maschera simbolo della città di Roma, incarnazione del carattere vivace e un po’ spavaldo dei romani, con origini intorno alla fine del 1700. La maschera nella sua prima versione indossava i panni del “birro”, la guardia giurata del tempo, con il cappello da gendarme nonostante venisse poi sempre identificato come il capo dei briganti. Col tempo, la maschera ha iniziato a impersonificare il tipico bullo di Trastevere: il nome “Rugantino” infatti deriva dal termine dialettale “ruganza”, che in romanesco indica l’atteggiamento di chi si comporta in modo arrogante, spavaldo, ma anche un po’ presuntuoso. Il suo abbigliamento è altrettanto caratteristico: un gilet rosso, simbolo della sua esuberanza, accompagnato da una camicia bianca e un cappello a tricorno, un mix di eleganza e popolare. Ma Rugantino nasconde un cuore generoso, e spesso finisce per essere vittima delle sue stesse spacconate e delle sue bugie (sa sempre cavarsela però), ed è proprio questa caratteristica che lo rende così umano e vicino al pubblico.

La figura di Rugantino è stata interpretata da molti comici e attori, e ha ancora oggi un forte legame con la commedia e il teatro romano, richiamando alla mente le tipiche rappresentazioni di un tempo, quando le storie di vita quotidiana venivano raccontate con risate, battute sagaci e una buona dose di esagerazione.

A Milano, la maschera di Meneghino

Meneghino è la maschera simbolo di Milano, riconoscibile per la sua schiettezza, l’ironia sottile e lo spirito antifrastico che lo caratterizzano. A differenza di molte altre maschere italiane, Meneghino non indossa una maschera sul volto, un dettaglio che lo rende un personaggio particolare, simbolo della trasparenza e dell’onestà del popolo milanese. Questa sua peculiarità suggerisce la sincerità e l’autenticità del personaggio, che non ha nulla da nascondere. A differenza delle altre maschere della commedia dell’arte, che si sono evolute nel tempo grazie alle interpretazioni improvvisate degli attori, Meneghino venne creato alla fine del XVII secolo per le commedie scritte da Carlo Maria Maggi, con un personaggio già definito nei dettagli, senza spazio per l’improvvisazione degli interpreti.

Il suo costume è semplice e sobrio, composto da una giacca marrone e pantaloni a righe, che riflettono il carattere pragmatista e modesto di Milano, città di lavoro e risparmio. Meneghino d’altronde è un personaggio che spesso si confronta con i potenti, con un atteggiamento di finta umiltà che maschera una grande intelligenza e capacità di argomentare. Con le sue battute e il suo comportamento, si fa portavoce dei temi sociali e delle difficoltà quotidiane dei milanesi, ma sempre con un tono divertente e mai eccessivamente serio.

Durante il Carnevale ambrosiano, come in altre feste popolari, la figura di Meneghino è sempre protagonista, e la sua presenza è celebrata in spettacoli teatrali che mettono in risalto la sua capacità di mescolare critica sociale e allegria.

Categorie
Città Del Messico Idee di Viaggio itinerari itinerari culturali musei ristoranti tradizioni Viaggi

Scopri Città del Messico in 3 giorni: la guida completa

Città del Messico, è un vivace centro culturale e storico, ricco di tradizioni, arte e sapori indimenticabili, una metropoli immensa e vibrante, con una popolazione di 22 milioni di abitanti. Un numero che, per chi proviene da città più piccole, può risultare impressionante!

Districarsi tra l’infinita offerta di attrazioni, musei e gallerie d’arte, ristoranti, caffèe e bar può risultare difficile. Non basterebbe un mese per scoprirla completamente, ma con un breve soggiorno di tre giorni è comunque possibile vivere un’esperienza straordinaria. Il nostro itinerario ti guiderà attraverso i luoghi storici più importanti, rovine antiche e quartieri vivaci pieni di colore e vita.

Questo è solo un piano indicativo di cosa si può fare ogni giorno, facilmente adattabile in base alla posizione del tuo alloggio, che sia nel centro storico o altrove. Ricorda che Città del Messico è enorme, può fare molto caldo e l’inquinamento è elevato, quindi è consigliabile prevedere dei momenti di pausa per riposarsi!

Questa guida di tre giorni è stata pensata per ottimizzare il tuo tempo, permettendoti di esplorare i punti salienti della città e vivere un’esperienza autentica e memorabile.

Primo giorno: esplora il centro storico

Inizia la tua prima giornata a Città del Messico con una colazione in uno dei tanti caffè locali nei quartieri di Condesa o Roma. Qui troverai una varietà di pasticcerie con fragranti croissant e caffè messicano dal gusto intenso. Non dimenticare di provare i tamales o i churros, tipici della colazione locale.

Il primo posto che ogni visitatore dovrebbe visitare è il centro storico. Inizia dalla piazza principale di Città del Messico, conosciuta come Zócalo, dove sarai accolto da una gigantesca bandiera messicana che sventola con orgoglio. Qui troverai il Palazzo Nazionale, residenza ufficiale del presidente del Messico, e la Cattedrale Metropolitana, la più antica e grande delle Americhe. Questa cattedrale, costruita nell’arco di tre secoli, è un affascinante mix di stili architettonici ed è assolutamente da visitare.

Dopo aver esplorato la cattedrale, dirigiti verso le rovine del Templo Mayor, il principale tempio della capitale azteca di Tenochtitlán. Il museo annesso al sito archeologico ha un costo d’ingresso di 85 MXN e ti permetterà di approfondire la storia precolombiana e scoprire reperti straordinari come maschere e utensili rituali. In alternativa, puoi anche semplicemente ammirare le rovine dall’esterno senza entrare nel museo.

Templo Mayor citta del messico

Fonte: iStock

Osserva le rovine del Templo Mayor nel tuo primo giorno a Città del Messico

Successivamente, passeggia lungo la pedonale Calle Madero e fai una sosta alla famosa Casa de Toño, dove potrai gustare piatti tradizionali messicani come il pozole e i chilaquiles. Se hai voglia di concederti qualcosa in più e un pranzo con una magnifica vista sullo Zócalo, prendi un ascensore fino al ristorante sul tetto del Gran Hotel Ciudad de México: scatterai foto memorabili mentre assapori piatti messicani come il mole poblano o enchiladas verdi.

Dopo pranzo, visita il maestoso Palacio de Bellas Artes, uno splendido edificio in marmo. Si tratta di un gioiello architettonico in stile art nouveau e art deco che ospita anche straordinari murales di artisti come Diego Rivera e Siqueiros. Passeggia lungo Calle Madero, una vivace strada pedonale ricca di negozi, caffè e artisti di strada, e fermati a osservare le esibizioni locali.

Se il tempo lo permette, fai una sosta al Museo Franz Mayer, che ospita una vasta collezione di arti decorative provenienti da tutto il mondo, o al Museo Kaluz, meno turistico: è una galleria con una collezione privata di opere messicane dal XVIII al XXI secolo.

Dopo una giornata così intensa concediti un po’ di relax. Inizia con un gelato da Joe Gelato, famoso per servire uno dei migliori gelati fuori dall’Italia. Prosegui passeggiando tra le splendide strade alberate di Roma Norte, un quartiere trendy e cosmopolita. Qui, fermati alla celebre Churrería El Moro per assaporare dei croccanti churros con cioccolata calda.

Palacio de bellas artes citta del messico

Fonte: iStock

Il bel Palazzo delle Belle Arti

Man mano che si avvicina la sera, concediti un cocktail in uno dei bar più rinomati al mondo, la Licorería Limantour (si consig di prenotare in anticipo). Dopo un paio di drink, sarà il momento di cena in uno dei ristoranti di Roma Norte: alcune ottime opzioni sono Taquería Orinoco, El Parnita, Maíz de Cacao o Santo Habanero, famoso per i suoi piatti dai sapori intensi e cocktail creativi.

Dopo cena, se avrai ancora voglia di scoprire qualcosa di Città del Messico, potrai immergerti nell’energia di uno spettacolo di Lucha Libre, una sorta di Wrestling, all’Arena Mexico: un mix di atletismo, teatralità e tradizione messicana. Scoprirai i segreti di questo sport e potresti persino portare a casa la maschera di un luchador.

maschera lucha libre

Fonte: iStock

Portati a casa una maschera da lottatore

Secondo giorno: dalla storia antica alla creatività contemporanea

Dopo aver preso confidenza con Città del Messico, questo secondo giorno ti riempirà di ricordi indelebili: lo dedicherai alla scoperta di uno dei siti archeologici più importanti del Messico: Teotihuacán. Situato nei dintorni della capitale messicana, questo vasto complesso archeologico risale al 400 a.C. ed è famoso per le sue spettacolari piramidi: la Piramide del Sole (la più grande del sito) e la Piramide della Luna.

Oltre a queste meraviglie, potrai ammirare anche affreschi ben conservati, l’iconica Avenida de los Muertos e scopri i templi e i palazzi che un tempo costituivano il cuore pulsante di questa città precolombiana come il Tempio del Serpente Piumato (l’unico attualmente accessibile ai visitatori).

Teotihuacan citta del messico

Fonte: iStock

Visita l’incredibile sito di Teotihuacan

L’origine di Teotihuacán è ancora un mistero, quindi è utile informarsi prima della visita per apprezzare al meglio ciò che si sta vedendo. Ti consigliamo di partecipare ad una visita guidata perchè una persona esperta possa arricchire ulteriormente la tua esperienza con racconti sulla cultura e la storia di questa antica civiltà. In alternativa potrai usare l’app SmartGuide, che fornisce informazioni basate sul GPS mentre cammini tra le rovine.

Questa escursione dura circa 6 ore, quindi è consigliabile arrivare per l’apertura alle 9:00 per evitare la folla e il caldo. Poiché il sito ha pochissima ombra, porta con te un cappello, crema solare, acqua e scarpe comode.

Esplora Teotihuacán

Teotihuacán rappresenta un affascinante viaggio alla scoperta di uno dei siti archeologici più celebri e visitati del Messico, riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1987. Con una superficie di 83 chilometri quadrati, Teotihuacán, il cui nome significa “il luogo dove furono creati gli Dei”, si trova a circa 50 km a nord-est di Città del Messico.

Questa antica città precolombiana del Mesoamerica fu un centro urbano di straordinaria importanza e influenza, nonché una delle più grandi metropoli del mondo antico. Nel periodo di massimo splendore, intorno alla prima metà del I millennio d.C., la sua popolazione superava i 100.000 abitanti. Si ritiene che la città sia stata fondata intorno al 100 a.C. e abitata fino al VII-VIII secolo d.C.

Situata in una valle ricca di risorse naturali, la storia di Teotihuacán resta avvolta nel mistero, soprattutto riguardo alla sua fondazione. Gli archeologi, per anni, hanno attribuito la costruzione della città ai Toltechi, una delle più antiche civiltà messicane, mentre altri studiosi ritengono che i Totonachi ne siano stati i fondatori. Questo dibattito è ancora aperto, ma ciò che rimane indiscusso è il prestigio della città, che tra il 150 e il 450 d.C. raggiunse il suo apogeo.

Durante questo periodo, Teotihuacán fu il fulcro politico, economico, commerciale e religioso di una delle civiltà mesoamericane più potenti, capace di dominare culturalmente l’America Centrale e di esercitare un’influenza paragonabile a quella dell’antica Roma.

tempio serpente piumato

Fonte: iStock

Osserva da vicino i resti dell’antichissimo Tempio del Serpente Piumato

Grazie ai resti archeologici, è possibile ricostruire l’organizzazione e il layout geometrico della città, esempio eccellente di pianificazione urbana centroamericana. Gli edifici furono progettati secondo una rappresentazione simbolica dell’universo, enfatizzando il legame tra architettura e cosmologia.

Uno degli elementi più distintivi della città è il suo asse principale, noto come Viale dei Morti. Gli Aztechi lo chiamarono così perché credevano che le strutture ai lati fossero tombe, sebbene in realtà si trattasse di altari cerimoniali sormontati da templi.

Tra gli edifici più imponenti spiccano la maestosa Piramide del Sole, la Piramide della Luna e altre strutture costruite seguendo lo stile talud-tablero, che ha dato origine alle piramidi a gradini, fondamentali nell’architettura Azteca e Maya.

Dopo aver visitato il sito, gusta un pranzo unico al ristorante La Gruta, situato all’interno di una grotta vicino alle piramidi. Qui potrai assaporare piatti tradizionali messicani in un ambiente suggestivo. Prova il mixiote o le tortillas fatte a mano. In alternativa, per risparmiare tempo e denaro potrai portarti un pranzo al sacco.

Un pomeriggio con Frida Kahlo

Dopo la pausa per il pranzo, torna a Città del Messico e dirigiti verso Coyoacán, un quartiere storico caratterizzato da strade acciottolate e case colorate. Visita la Casa Azul, il museo dedicato a Frida Kahlo, che offre un’intima visione della vita e dell’arte della celebre pittrice messicana. Le sue stanze sono piene di opere, oggetti personali e lettere che raccontano la sua storia.

Casa Azul

Fonte: iStock

La Casa Azul è la dimora museo di Frida Khalo

La Casa Azul è l’abitazione dove Frida Kahlo nacque, crebbe e visse fino all’ultimo istante. Icona del XX secolo, Frida è stata una delle donne più affascinanti, influenti e complesse della storia. Per sua volontà, oggi la Casa Azul è un museo aperto a tutti, per condividere con il mondo il suo straordinario lascito. Entrare nella Casa Azul è come fare un pellegrinaggio, scoprendo dettagli intimi e poco conosciuti della vita dell’artista più amata del Messico.

Costruita da Guillermo Kahlo nel 1904, la Casa Azul è stata il cuore della vita di Frida. Qui ha vissuto per tutta la sua vita, prima con i suoi genitori e successivamente con Diego Rivera, che contribuì alla trasformazione della Casa Azul in un museo, donandolo al governo messicano dopo la scomparsa di Frida nel luglio del 1954, affinché fosse aperto al pubblico di tutto il mondo.

Ogni angolo della casa racconta la sua storia: la sala da pranzo, la cucina, lo studio, e la sua camera da letto sono rimasti intatti, offrendo una straordinaria testimonianza delle sue abitudini, dei suoi dolori e dei suoi sogni.

Casa Azul scritta

Fonte: iStock

Visita la Casa Azul per conoscere la vita e le opere di Frida Khalo

Tra le opere esposte si trovano capolavori intrisi di emozione, come Frida y la cesárea, che riflette il tema della maternità e il dolore legato ai suoi aborti e Viva la vida, il suo ultimo quadro, dipinto otto giorni prima della sua morte, un inno alla vita e alla sua inesauribile voglia di vivere nonostante la malattia.

Cosa vedrai nella Casa Azul:

  • La sala da pranzo e la cucina: qui emergono la passione di Frida e Diego per l’artigianato messicano. La cucina colorata è un omaggio alle tradizioni culinarie del paese, simbolo dell’ospitalità della coppia.
  • Lo studio di Frida: un luogo carico di emozione, dove si trovano la sua sedia a rotelle davanti al cavalletto, i pennelli e una foto di Diego.
  • La camera da letto: il letto con lo specchio sul soffitto, installato dalla madre di Frida dopo il grave incidente del 1925, è una testimonianza della forza dell’artista, che non smise mai di dipingere.
  • Il giardino della Casa Azul: Frida e Diego ampliarono la proprietà aggiungendo un giardino incantevole. Le pareti azzurre, l’arte popolare e i dettagli che celebrano il loro amore rendono questo spazio magico.

Consigli per la visita di Casa Azul:

  • Prenotare in anticipo: la Casa Azul è uno dei musei più visitati di Città del Messico. È consigliabile acquistare i biglietti con 2-3 settimane di anticipo sul sito ufficiale del museo, soprattutto durante le festività. Si trova a Calle Londres 247, Colonia del Carmen, Coyoacán.
  • Orari:
    • Martedì: 10-18
    • Mercoledì: 11-18
    • Da giovedì a domenica: 10-18
    • Chiuso il lunedì.
  • Biglietti (Acquistabili online o presso il Restaurante Centenario 107 di Coyoacán):
    • Giorni feriali: 250 pesos (circa 11 euro)
    • Weekend: 270 pesos (circa 12 euro)
  • Museo Diego Rivera – Anahuacalli incluso:
    Il biglietto per Casa Azul comprende anche l’ingresso al Museo Diego Rivera – Anahuacalli, che però si trova a circa 45 minuti di autobus.
  • Esperienze speciali:
    • È possibile prenotare visite guidate (in inglese o spagnolo) scrivendo a relacionespublicas@museofridakahlo.org.mx con almeno una settimana di preavviso.
    • Ogni ultimo mercoledì del mese, si può partecipare a una visita notturna in occasione della Notte dei Musei. Anche in questo caso, è necessario prenotare con anticipo.
Casa Azul Frida Khalo

Fonte: iStock

Prenota in anticipo la tua visita a Casa Azul

Dopo la visita di Casa Azul, passeggia nel centro di Coyoacán, fermandoti al mercato locale per gustare churros, tamales o un rinfrescante agua fresca. Esplora la Chiesa di San Giovanni Battista, un gioiello architettonico con interni affascinanti. Termina la giornata con una cena al Maximo Bistrot, rinomato per i suoi piatti farm-to-table, o al raffinato Rosetta, che combina cucina italiana e messicana in un’ambientazione elegante. Entrambi offrono esperienze culinarie uniche.

Terzo giorno: musei, natura e relax

Dopo due giorni intensi di storia e cultura, nel tuo terzo giorno a Città del Messico potrai scegliere di immergerti nella vivace scena culinaria della città.

Dedica le prime ore della mattina al Bosque de Chapultepec, uno dei parchi urbani più grandi al mondo. Passeggia tra i sentieri alberati e visita il Castello di Chapultepec, un ex palazzo imperiale trasformato in museo. Ammira la vista panoramica sulla città e scopri manufatti storici e opere d’arte.

Sai che Città del Messico ha una sua Venezia? Si tratta dei Giardini Galleggianti di Xochimilco, conosciuti come la “Venezia messicana” per via dei canali che li attraversano.

Giardini Galleggianti di Xochimilco

Fonte: iStock

Esplora i canali della Venezia di Città del Messico

I Giardini Galleggianti di Xochimilco

Si tratta di una delle principali attrazioni turistiche della città. Situata a sud della capitale, questa località, il cui nome in lingua nahuatl significa “nel campo dei fiori”, risale all’epoca precolombiana ed è parte delle 16 demarcaciones (distretti) della città. Il termine fa riferimento alle chinampas, un ingegnoso sistema agricolo di “orti galleggianti” ideato dagli Aztechi, che utilizzavano zattere naturali per fertilizzare e coltivare la terra.

Nel 1987, le chinampas sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, rappresentando un prezioso esempio di idrocultura e una testimonianza dell’antica agricoltura mesoamericana.

I giardini galleggianti di Xochimilco rappresentano una tappa imperdibile per chi visita Città del Messico. Con il loro tripudio di colori, musica, cibo e leggende, offrono un’esperienza autentica che celebra la ricchezza culturale e la storia millenaria del Messico. Una destinazione unica, immersa nella natura e nel mistero, capace di affascinare ogni viaggiatore.

barca canale Xochimilco

Fonte: iStock

Sali su una delle celebri barche per navigare i canali di Xochimilco

Oltre alle chinampas, Xochimilco è celebre per le sue iconiche trajineras, coloratissime barche di legno decorate con nomi femminili tradizionali come María e Guadalupe. Questi vivaci mezzi di trasporto attraversano i canali offrendo ai visitatori un’esperienza unica: ammirare il paesaggio, osservare uccelli migratori come l’endemico ajolote, gustare piatti tipici, ballare e lasciarsi incantare dalle note dei mariachi.

Durante il tour è immancabile una tappa alla suggestiva Isla de las Muñecas (Isola delle Bambole), un luogo immerso in una laguna remota e circondato da una fitta foresta. Qui, dagli alberi pendono inquietanti bambole mutilate e consumate dal tempo, legate a una celebre leggenda.

La leggenda dell’Isola delle Bambole

La storia narra di Don Julián Santana Barrera, un uomo che negli anni ’50 lasciò la sua famiglia per trasferirsi sull’isola e diventarne custode. Poco dopo il suo arrivo, fu testimone della tragica morte di una bambina annegata nella laguna, con in mano una bambola. Qualche giorno dopo, Don Julián trovò una bambola che galleggiava nello stesso punto dove la bambina era morta. Convinto che il suo spirito infestasse l’isola, iniziò ad appendere bambole agli alberi per placarla.

Col tempo, raccolse tutte le bambole che la corrente portava alla laguna, trasformando l’isola in un macabro santuario. Nel 2001, lo stesso Don Julián fu trovato morto nello stesso luogo in cui la bambina aveva perso la vita. Si racconta che, di notte, le bambole si animino, muovendo gli occhi o girando la testa, alimentando il fascino oscuro di questo luogo.

isola delle bambole

Fonte: iStock

Il macabro santuario dell’Isola delle Bambole

I mercati di Xochimilco

Xochimilco non è solo canali e leggende. Vale la pena visitare i suoi mercati, come il Mercado de Flores y Plantas de Madreselva, il Mercado de Plantas de Cuemanco, famoso per i gelati artigianali, o il Mercado de Xochimilco Centro, dove si trovano pannocchie di mais fatte in casa, prodotti artigianali, abbigliamento e scarpe. Tra le specialità gastronomiche da provare, spicca il pulque, una bevanda alcolica azteca ricavata dalla fermentazione della linfa dell’agave, che racchiude in sé tradizioni mitologiche e culturali messicane.

Come alternativa ai Giardini di Xochimilco ti consigliamo una tappa al Museo di Arte Moderna, che ospita opere di artisti come Frida Kahlo e Rufino Tamayo. Terminata la tua visita, avrai probabilmente fame. A pranzo, dirigiti verso il Mercado Roma, un paradiso per gli amanti del cibo. Qui troverai una vasta gamma di stand gastronomici che offrono piatti tradizionali e moderni. Gusta tacos, tamales e dolci messicani, o rilassati sulla terrazza con un cocktail.

Roma Norte

Fonte: iStock

Vista dall’alto del quartiere di Roma Norte

In questo caso pootrai scegliere di fermarti a Contramar, un ristorante di Roma Norte celebre per i suoi piatti di pesce. Alcune specialità imperdibili sono le tostadas di tonno e il pesce bianco con salse di peperoncino rosso e prezzemolo. È un po’ costoso, ma vale assolutamente la pena!

Dopo pranzo, potrai continuare il tuo viaggio con una visita al Museo Nazionale di Antropologia, uno dei più importanti al mondo. Esplora le affascinanti esposizioni dedicate alle civiltà precolombiane, tra cui i Maya, gli Aztechi e gli Olmechi. Imperdibile è la Pietra del Sole, un’icona della cultura azteca. Dedica del tempo anche alla sezione dedicata ai Mexica e agli strumenti di vita quotidiana, che offrono una visione profonda della vita antica.

Dopo il museo, fai una passeggiata tra le strade affascinanti di La Condesa e rilassati al Parque México. Qui troverai un angolo speciale chiamato Audiorama, un’area con musica rilassante, sedie comode e la regola del silenzio, per garantire a tutti di vivere un’atmosfera tranquilla!

Per concludere il viaggio con una vista mozzafiato, torna nel centro storico e sali sulla Torre dell’America Latina. Dalla terrazza panoramica potrai goderti uno spettacolare tramonto sulla città mentre sorseggi un cocktail.

torre america latina

Fonte: iStock

Sali sulla Torre dell’America Latina per un’ultima vista dall’alto sulla città

Per la tua ultima sera, scegli un’esperienza culinaria indimenticabile al Pujol, considerato uno dei migliori ristoranti del mondo, con un menù degustazione che celebra la ricchezza della cucina messicana. Prenota in anticipo per assicurarti un tavolo. Se preferisci un’opzione più informale, prova Azul Condesa, che offre piatti tradizionali in un ambiente accogliente.

Consigli pratici per la tua visita:

  • Dove alloggiare: scegli quartieri come Roma, Condesa o Polanco per un soggiorno confortevole e ben collegato.
  • Trasporti: usa Uber o la metropolitana per spostarti rapidamente e in sicurezza.
  • Idratazione: Città del Messico si trova a un’altitudine elevata, quindi bevi molta acqua per evitare disagi.

Se il tuo soggiorno dovesse durare più di 3 giorni, potresti ampliare l’itinerario visitando la Basilica di Nostra Signora di Guadalupe o fai una gita di un giorno a Taxco, la famosa “Città dell’Argento” del Messico.

Come dimostra questo itinerario, Città del Messico è una destinazione straordinaria, ricca di esperienze culturali, storiche e gastronomiche, un luogo che unisce passato e presente con un’energia unica. Lasciati conquistare dalla sua cultura vibrante, dalla sua cucina straordinaria e dalla sua storia affascinante.

Categorie
Costa Azzurra Idee di Viaggio tradizioni Viaggi

Carnevale di Mentone: la Fête du Citron è un tripudio di bellezza

Al confine tra Italia e Francia, affacciata sul mare, vi è la bellissima città di Mentone. Meta molto apprezzata della Costa Azzurra, dista solamente 11 chilometri dall’ultima città italiana della Liguria, ovvero Ventimiglia. Ha un bellissimo centro storico ed è una città tutta scoprire, basti pensare che viene anche definita Perla della Francia. E anche una località dalla storia antica, che si può ritrovare nei tanti edifici religiosi, civili e militari in cui ci si imbatte passeggiando per le sue strade.

Ma è anche un luogo che custodisce una cultura interessante e tradizioni affascinanti, che vale la pena conoscere e approfondire. Come il Carnevale di Mentone: si tratta di un evento davvero unico nel suo genere che nel 2025 raggiunge la sua 91esima edizione. È la Fête du Citron, ovvero la festa del limone, che vede questa cittadina francese affacciata sul Mar Ligure trasformarsi per due settimane nella patria degli agrumi, con carri che animano le sfilate, mostre ed eventi di ogni genere.

Tutto quello che devi sapere per vivere pienamente la Fête du Citron di Mentone, un Carnevale davvero speciale.

Storia del Carnevale di Mentone: la Fête du Citron

Mentone, prima città della Francia e vicina al confine con l’Italia, a Carnevale si trasforma in una città vestita a festa, con un programma ricco di eventi che fanno la felicità di grandi e piccini.

Ma la storia di questa manifestazione è antica e la sua nascita può essere fatta risalire al 1875, quando gli albergatori cittadini hanno deciso di organizzare una sfilata per la città. Buona la prima, si può dire, perché anche in quella occasione, quella che poi sarebbe diventata la Fête du Citron, era stata un successo.

Ma è solamente nel 1929 che i limoni, di cui questa località è ricca, sono entrati a far parte del programma grazie all’intuizione di un albergatore che ha dato vita a una mostra di agrumi e fiori nei giardini dell’Hotel Riviera, poi è stata la volta dei carri con gli agrumi e il resto è storia.

Dal 1934 il Carnevale cittadino porta il nome di Fête du Citron e in poco tempo si è distinto come un evento sempre più interessante. Tra le altre date importanti della sua storia vi è quella del 1936, quando si è tenuta la prima mostra di agrumi e fiori nei giardini di Biovès. Poi la pausa causata dal secondo conflitto mondiale e, nel 1955 un nuovo passo avanti: il tema che viene scelto ogni anno, mentre il 1984 segna la prima edizione della Mostra delle Orchidee.

Un evento che ogni anno richiama tantissimi spettatori per assistere alla bellezza che si riesce a creare con gli agrumi, veri protagonisti della creatività e della magia che incanta la città francese.

Date del Carnevale di Mentone 2025

Il tema dell’edizione 2025 della Fête du Citron è Viaggio verso le stelle e il programma è davvero fitto e ricco di iniziative. Le date da segnare in agenda sono quelle del 15 febbraio e del 2 marzo, che sanciscono l’inizio e la fine della manifestazione. Un totale di 15 giorni di Sfilate dei frutti d’oro, o corsi notturni, ma anche l’esposizione nei giardini Biovès, la Fiera dell’artigianato e il Festival delle orchidee.

Importante sapere che per questo Carnevale così speciale non vengono utilizzati i limoni di Mentone, che sono agrumi rari e con marchio IGP, ovvero con un’identificazione geografica protetta.

Festa dei limoni a Mentone

Fonte: iStock

Festa dei limoni, la magia del Carnevale di Mentone

Eventi 2025 del Carnevale di Mentone

Quindici giorni di divertimento assicurato per chi desidera partecipare al Carnevale della cittadina francese di Mentone, manifestazione che si tiene dal 15 febbraio al 2 marzo e che prevede sfilate, mostre, ma anche un programma di eventi correlati davvero ricco.

Se si ha in programma di visitare questa splendida cittadina costiera durante la Fête du Citron, il suo specialissimo Carnevale, allora è bene sapere quante e quali sono le manifestazioni alle quali si può assistere.

Le sfilate notturne della Fête du Citron

Tra gli appuntamenti impedibili della Fête du Citron vi sono le sfilate notturne che sono in programma il 20 e il 27 febbraio a partire dalle 21 sulla Promenade du Soleil.

Un momento davvero affascinante e indimenticabile, con i bellissimi carri che sfilano sotto la luce delle stelle e illuminati dai riflettori, regalando ad arance e limoni l’aspetto di sfere magiche e incantate. Fanno da prezioso contorno musica, ballerini e artisti che accompagnano gli spettatori fino al gran finale, programmato alle 22,30, quando va in scena un meraviglioso spettacolo pirotecnico.

Le Sfilate dei frutti d’oro della Fête du Citron

La location è la medesima, la Promenade du Solei, ma lo show va in scena alla luce del giorno: per tre domeniche chi raggiunge Mentone per Carnevale può assistere alla Sfilata dei frutti d’oro.

Questi corsi sono il vero momento cruciale della manifestazione: musica e colori sono i protagonisti, mentre i carri composti da agrumi fanno la loro scena scorrendo lungo la strada e diventando così come veri e propri quadri viventi. Da segnare in agenda le seguenti domeniche: 16 e 23 febbraio e 2 marzo dalle 14,30.

Mercato dell’artigianato al Carnevale di Mentone

Una tappa da non perdere è quella al Mercato degli artigiani dove si possono trovare sia prodotti alimentari che creazioni, per un mix colorato e gustoso di oggetti e sapori da scoprire.

L’ingresso è libero e gli stand saranno accessibili dal 15 febbraio e fino al 2 marzo con i seguenti orari di apertura (da ricordare che ci possono essere delle modifiche): sabato 15 dalle 14 alle 19, lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle 10 alle 18 e il venerdì dalle 10 alle 19. Il sabato e la domenica dalle 9 alle 19.

L’esposizione dei motivi di agrumi

Un appuntamento con la tradizione, poi, avviene presso i giardini Biovès dove dal 1936 va in scena una mostra dove protagonisti sono agrumi e fantasia. L’inaugurazione è prevista per il 15 febbraio dalle 11 e l’ingresso resta libero e gratuito per tutta la durata della Fête du Citron.

Salone delle Orchidee e del Giardino d’Inverno

Sono soprattutto le orchidee le protagoniste del Salone delle Orchidee e del Giardino d’Inverno dove, non solo ci si immerge nella meraviglia di questi fiori, andando a conoscerne tutti i segreti, ma è anche l’occasione per scoprire dolci e oggetti di artigianato. Non mancano laboratori e conferenze, incluse nel biglietto di ingresso che si tengono il martedì, mercoledì, venerdì e sabato, a esclusione del 15 febbraio.

Questi gli orari di accesso suddivisi per giorni: sabato 15 febbraio dalle 14 alle 19, lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle 10alle 18, giovedì dalle 10 alle 19, sabato e domenica dalle 9 alle 19 presso il Palais de l’Europe.

Eventi correlati

In queste giornate ci sono tantissimi eventi correlati. Ad esempio, si può partecipare alla visita guidata della Basilica di San Michele, che si tiene il primo marzo e porta alla scoperta di questo edificio bellissimo, perfetto esempio di arte barocca. Oppure, dal 17 al 24 febbraio, si può fare una gita con merenda nelle piantagioni di limone della cittadina: il palato viene coccolato con specialità del posto impreziosite al sapore del celebre agrume.

Per i più piccoli, ma a partire dai 10 anni, invece vi è un laboratorio di disegno per imparare a riproporre su carta i paesaggi del posto e gli agrumi (si tiene dal 15 febbraio al primo marzo).

Sono tutti meravigliosi e pensati per interessare ampie fasce di pubblico gli eventi in programma a Mentone durante la Festa dei Limoni. Come l’escursione dei 10 panorami più belli di Mentone (in programma dal 17 febbraio al primo marzo), oppure il laboratorio di pasta fresca per bambini (che si tiene dal 19 febbraio al 26 febbraio) o – ancora – lo spettacolo Mentone storie di un tempo (in calendario il 19 e 26 febbraio).

Fête du Citron: il Carnevale a Mentone

Fonte: iStock

Fête du Citron, date ed eventi del Carnevale a Mentone

Biglietti del Carnevale di Mentone

Mentone e la sua Fête du Citron sono un evento davvero imperdibile, 15 giorni di magia in cui l’allegria e la gioia del Carnevale si mescolano alla creatività di chi realizza carri e sculture con gli agrumi, frutti profumati e tipici della stagione invernale: momenti talmente belli da richiamare oltre 200mila visitatori ogni anno.

I biglietti si possono acquistare online ai seguenti prezzi: in tribuna gli adulti spendono 29 euro, i gruppi 24 e i ridotti 14 euro (ragazzi fino ai 12 anni); il posto in piedi in promenade ha un costo di 16 euro per gli adulti, 14 per i gruppi e di 8 euro per i ragazzi fino ai 12 anni (fino ai 6 anni gratis). Qualche consiglio: durante le sfilate è bene arrivare prima, quindi alle 11 per quelle di giorno e alle 18 per quelle serali, gli animali non sono ammessi e tutti devono avere il biglietto (anche quelli gratuiti).

I biglietti per il Salone delle Orchidee e del Giardino d’Inverno hanno il seguente costo: 2 euro gli adulti, 1,50 i gruppi e 1 euro i ridotti.

È possibile acquistarli anche sul posto, ma la disponibilità dipende dal momento; quindi, è meglio munirsi di ticket prima.

Come raggiungere la Festa dei Limoni di Mentone

Arrivare a Mentone in occasione della Fête du Citron è molto semplice, anche perché è davvero vicina al confine italiano e alla bella città di Ventimiglia. Nei giorni della festa è suggerito l’utilizzo della rete ferroviaria e dei treni, tra l’altro è bene sapere che vengono aumentati per i Corsi notturni, vi sono due stazioni e sono abbastanza vicine agli eventi. È attivo anche un servizio di carpooling.

Per chi arriva con l’automobile si può prendere l’uscita 59 (Mentone) dall’autostrada A8, oppure uscire a Ventimiglia e raggiungere la cittadina passando dal mare, poi si trovano parcheggi pubblici. È possibile utilizzare delle navette che collegano alcuni luoghi scelti come area per i posti auto con la festa.

Categorie
Europa Idee di Viaggio luoghi romantici San Valentino tradizioni Viaggi

San Valentino, le mete imperdibili dove andare in Europa

San Valentino è l’occasione perfetta per scoprire nuove città, esplorare paesaggi mozzafiato e vivere esperienze indimenticabili con la persona che si ama. Ma se volete che il vostro San Valentino sia veramente speciale, perché non approfittare di questa festa per fare una fuga romantica in una delle città più affascinanti e ricche di storia d’Europa?

In molte capitali e piccoli borghi del continente, il 14 febbraio si trasforma in un momento di magia e passione, con eventi speciali, luci soffuse e atmosfere uniche che fanno di ogni angolo un palcoscenico ideale per celebrare l’amore. Se desiderate una giornata che vada al di là dei soliti cliché, queste città europee vi offrono il mix perfetto di cultura, tradizione e sorprese pensate per rendere il vostro San Valentino un’esperienza davvero speciale.

Le destinazioni selezionate non solo vantano una bellezza senza pari, ma sono anche celebri per le loro tradizioni romantiche, per i musei, per le passeggiate a lume di candela lungo strade acciottolate, e per i festeggiamenti che inondano le città di luci, colori e passione. In Europa, l’amore si respira ovunque: dai canali di Amsterdam alle colline toscane di Montepulciano, passando per le luci spettacolari di Bruxelles. Ogni città ha qualcosa di unico da offrire, e in questo articolo vi guideremo attraverso le migliori destinazioni dove celebrare il vostro San Valentino in modo originale e indimenticabile.

Se siete alla ricerca di una destinazione che unisca l’emozione di una fuga romantica con l’opportunità di scoprire luoghi unici e affascinanti, queste città rappresentano la scelta perfetta. Venezia, Parigi, Berlino e tante altre vi aspettano con eventi esclusivi, atmosfere suggestive e proposte per vivere una giornata all’insegna del romanticismo più puro. Pronti a partire? Ecco le migliori mete per un San Valentino indimenticabile in Europa.

Parigi, la città dell’amore per eccellenza

Parigi è da sempre la capitale dell’amore. Non c’è bisogno di troppe spiegazioni: l’atmosfera che pervade la città, dai suoi romantici caffè alle passeggiate lungo la Senna, è sufficiente a far innamorare chiunque. Durante San Valentino, Parigi si veste di una magia ancora più intensa, con eventi esclusivi, cene romantiche e concerti che celebrano la passione in tutte le sue sfumature.

Eventi da non perdere:

  1. Dîner aux chandelles: molte location romantiche della capitale, come ristoranti affacciati sulla Senna o nelle strade più caratteristiche di Montmartre, offrono cene a lume di candela con menu speciali per San Valentino.
  2. Tour in battello sulla Senna: un’escursione in battello che vi permetterà di ammirare i principali monumenti parigini illuminati dalla sera, una visione magica per una serata romantica.
  3. Mostra e concerti: varie gallerie e teatri della capitale organizzano eventi esclusivi. Per esempio, il Louvre spesso ospita mostre romantiche che possono essere visitate in coppia.

Una passeggiata notturna lungo il Pont des Arts, il ponte degli innamorati, potrebbe essere il modo perfetto per chiudere la serata. Una chicca? Fate una foto al “Le Mur des Je t’aime”, il Muro dei Ti Amo, situato nel pittoresco Place des Abbesses nel quartiere di Montmartre. Questa opera d’arte unica raccoglie oltre 300 varianti della stessa frase in 250 lingue diverse.

Lo spettacolo magico della Tour Eiffel illuminata

Fonte: iStock

La Tour Eiffel alla sera

Venezia, la città dei canali e dei sogni d’amore

Non esiste città italiana più romantica di Venezia, con le sue strette calli, i canali sereni e i ponti incantevoli che sembrano fatti apposta per un’avventura a due. La città lagunare, durante il periodo di San Valentino, si trasforma in un luogo da fiaba, dove ogni angolo invita all’intimità e alla scoperta di un’altra dimensione.

Eventi da non perdere:

  1. Tour in gondola al tramonto: un giro in gondola, magari accompagnato da una serenata, rappresenta una delle esperienze più romantiche che si possano vivere.
  2. Concerto a Palazzo Ducale: alcune sale del Palazzo Ducale ospitano concerti di musica classica durante la settimana di San Valentino, creando un’atmosfera davvero esclusiva.
  3. Balli e feste in maschera: se siete in vena di divertirvi, il Carnevale di Venezia quest’anno ha inizio proprio il 14 febbraio (e si dilunga fino al 4 marzo) e vi attende con balli in maschera ed eventi eleganti che fanno rivivere l’epoca d’oro della Serenissima.

Come se non bastasse, ricordate che passeggiare lungo il Canal Grande e fermarsi a uno dei caffè storici per un cappuccino caldo può diventare una vera e propria dichiarazione d’amore.

Panoramica del Canal Grande di Venezia al tramonto, dove si svolge la Regata delle Befane il giorno dell'Epifania

Fonte: iStock

Il Canal Grande di Venezia al tramonto

Budapest, relax e benessere alle terme

Budapest è la meta ideale per chi desidera trascorrere un San Valentino all’insegna del benessere e del relax. La capitale ungherese è famosa per i suoi bagni termali, un perfetto mix di storia e lusso che crea l’atmosfera ideale per un weekend romantico. Immaginate di immergervi nelle calde acque termali, mentre fuori fa freddo, in uno dei bagni storici della città, come il Gellért o il Széchenyi. Questi luoghi sono perfetti per rilassarsi in coppia, coccolarsi e godersi un’atmosfera unica.

Eventi da non perdere:

  • Bagno termale a Gellért o Széchenyi: immergetevi nelle calde acque termali dei famosi bagni di Budapest, un’esperienza che regala momenti di pura intimità e benessere.
  • Cena romantica al Danubio: concedetevi una cena a bordo di una crociera sul Danubio, ammirando il panorama della città illuminata, un’esperienza magica per celebrare l’amore.
  • Passeggiata al Castello di Buda: camminate mano nella mano tra le mura del Castello di Buda e godetevi una vista spettacolare sulla città.

Budapest combina perfettamente storia, cultura e relax, rivelandosi infatti una delle migliori destinazioni romantiche per un San Valentino diverso dal solito.

Vista aerea dei Bagni Széchenyi

Fonte: iStock

Bagni Széchenyi, tra le migliori terme di Budapest

Praga, la città magica dell’Est

Praga, con il suo fascino fiabesco e le sue strade pittoresche, è una delle destinazioni più affascinanti per chi cerca una fuga romantica. Il Castello di Praga, il Ponte Carlo e la piazza principale della Città Vecchia sono solo alcuni dei luoghi che trasudano storia e magia. Durante San Valentino, la capitale ceca si arricchisce di eventi speciali che celebrano l’amore.

Eventi da non perdere:

  1. Cena romantica con vista: molti ristoranti di Praga offrono una vista mozzafiato sulla città e un menu speciale per le coppie, ideale per una serata intima.
  2. Concerto di musica classica: i concerti di musica da camera, spesso tenuti in chiese storiche come la Chiesa di San Nicola, sono un’esperienza perfetta per una serata romantica.
  3. Passeggiata notturna al Castello di Praga: il Castello di Praga, con le sue luci soffuse, diventa ancora più magico dopo il tramonto, rendendo la visita un’esperienza unica.

Non dimenticate di fermarvi a sorseggiare una bevanda calda nella suggestiva Piazza della Città Vecchia, il cuore pulsante di Praga.

Praga

Fonte: iStock

Centro storico di Praga, in Repubblica Ceca

Roma, la città eterna per gli innamorati

Roma è da sempre sinonimo di storia, cultura e passione. La capitale italiana, con il suo inconfondibile mix di arte, tradizione e modernità, offre a ogni angolo scorci romantici che sembrano usciti da un film. San Valentino a Roma è un’esperienza che va oltre le semplici cene a lume di candela: si tratta di vivere un sogno d’amore tra le rovine antiche e i maestosi monumenti.

Eventi da non perdere:

  1. Cena sul Colosseo: diversi ristoranti panoramici offrono la possibilità di cenare con vista sul Colosseo, creando una cornice indimenticabile per la serata di San Valentino.
  2. Concerto a Piazza Navona: Piazza Navona ospita concerti romantici e performance artistiche all’aperto durante il periodo di San Valentino, una vera e propria celebrazione dell’amore.
  3. Visita privata ai Musei Vaticani: per chi cerca qualcosa di davvero esclusivo, una visita privata ai Musei Vaticani, seguita da un tour a lume di candela nella Cappella Sistina, rappresenta un’esperienza unica e magica.

Una passeggiata sotto l’Arco di Settimio Severo, a due passi dal Foro Romano, sarà il perfetto finale per una giornata trascorsa nella città eterna.

Piazza di Spagna, Roma

Fonte: iStock

L’affascinante Piazza di Spagna a Roma

Barcellona, tra arte, cultura e spiagge dorate

Barcellona, città vibrante e dinamica, è anche un luogo di straordinaria bellezza. La sua architettura unica, la vivacità dei suoi quartieri e la presenza del mare creano un ambiente ideale per le coppie che cercano romanticismo e passione, ma anche un tocco di modernità. A San Valentino, Barcellona si trasforma in un palcoscenico di eventi, concerti e cene eleganti.

Eventi da non perdere:

  1. Cena panoramica sul Montjuïc: ristoranti situati sulle colline di Montjuïc offrono cene con una vista spettacolare sulla città e sul mare, perfette per un’esperienza romantica.
  2. Festa di San Valentino alla Casa Batlló: la famosa Casa Batlló di Gaudí ospita eventi speciali per San Valentino, come concerti e mostre a tema romantico.
  3. Passeggiata al Parco Guell: il Parco Guell, simbolo dell’architettura di Gaudí, è uno dei luoghi più romantici di Barcellona, dove passeggiare tra mosaici colorati e panorami mozzafiato.

Il lungomare di Barcellona, soprattutto al tramonto, regala uno spettacolo naturale che trasforma una semplice passeggiata in un’esperienza da sogno.

Barcellona

Fonte: iStock

La Sagrada Familia a Barcellona

Vienna, il romanticismo imperiale

Vienna è una delle città più eleganti d’Europa, un luogo dove la musica, la storia e l’arte si intrecciano in modo perfetto. Con i suoi palazzi imperiali, i caffè storici e le piazze maestose, Vienna è la meta ideale per chi vuole vivere una San Valentino all’insegna della classe e del romanticismo.

Eventi da non perdere:

  1. Balli al Teatro dell’Opera: durante il mese di febbraio, Vienna ospita il celebre Ballo dell’Opera, un evento che richiama coppie da tutto il mondo.
  2. Cena a lume di candela nel Palazzo Hofburg: alcuni dei palazzi imperiali di Vienna offrono cene romantiche all’interno delle loro sale storiche, un’esperienza unica per ogni coppia.
  3. Concerto di musica da camera: le sale da concerto viennesi, come il Musikverein, propongono eventi esclusivi durante la settimana di San Valentino, perfetti per una serata culturale all’insegna della passione.

Una passeggiata nel Prater, il parco più famoso di Vienna, regala anche l’opportunità di godere di un panorama mozzafiato, ideale per le coppie di innamorati durante il giorno di San Valentino.

Cosa vedere a Vienna

Fonte: Shutterstock

Veduta panoramica della splendida città di Vienna

Amsterdam, passeggiate d’amore tra canali e musei

Amsterdam, con la sua atmosfera rilassata e i suoi celebri canali, è una delle destinazioni più affascinanti per chi cerca un San Valentino più intimo e meno convenzionale. La città offre un mix intrigante di arte, storia e paesaggi da sogno.

Eventi da non perdere:

  1. Giro in battello tra i canali: un’escursione in battello al tramonto lungo i canali di Amsterdam rappresenta uno dei modi più romantici per trascorrere la serata.
  2. Cena a bordo di una casa galleggiante: numerosi ristoranti galleggianti offrono cene di San Valentino con un tocco davvero speciale.
  3. Visita ai musei: il Rijksmuseum e il Van Gogh Museum sono perfetti per una visita culturale romantica, che può terminare con una passeggiata nei giardini circostanti.
Amsterdam, canali

Fonte: iStock

I suggestivi canali di Amsterdam

Norvegia, San Valentino sotto le luci del nord

Se cercate qualcosa di veramente magico, l’aurora boreale è l’esperienza ideale per un San Valentino speciale. A Tromsø, in Norvegia, la natura sembra celebrare l’amore con il suo spettacolo di luci, che fa da sfondo perfetto per una serata romantica, lontano dalle luci artificiali delle città.

Eventi da non perdere:

  • Caccia all’aurora boreale: non c’è niente di più suggestivo che ammirare l’aurora boreale nel cielo stellato della Norvegia. Con una guida esperta, potrete scoprire i luoghi migliori per questo spettacolo naturale.
  • Escursioni con le slitte trainate dai cani: una delle esperienze più romantiche della zona, perfetta per un’avventura insieme.
  • Cena tipica norvegese: gustare un piatto a base di pesce fresco in uno dei ristoranti locali di Tromsø, magari davanti a un bel fuoco.

Tromsø è la destinazione perfetta per chi vuole vivere l’incanto della natura, dove l’amore si fonde con la bellezza del cielo polare.

Aurora boreale a Tromso

Fonte: iStock

Aurora boreale nel cielo di Tromso, Norvegia

Edimburgo, la città dei castelli e delle leggende d’amore

Immaginatevi a passeggiare lungo le vie acciottolate di Edimburgo, circondati dalla magia di castelli medievali e di una storia affascinante. La capitale scozzese è perfetta per un San Valentino che unisce il mistero e la storia.

Eventi da non perdere:

  • Visita al Castello di Edimburgo: il castello che domina la città è il cuore pulsante della storia scozzese. Per San Valentino, visitarlo di sera, magari con una guida che racconta le leggende locali, è un’esperienza indimenticabile.
  • Tour dei misteri di Edimburgo: scoprire i segreti sotterranei della città, tra leggende di fantasmi e storie d’amore perdute, è un modo affascinante per vivere la città in modo insolito.
  • Cena tradizionale in un pub scozzese: gustatevi un buon piatto di haggis accompagnato da un whisky in uno dei numerosi pub storici della città.

Edimburgo vi regalerà un San Valentino ricco di fascino e mistero, dove il passato e l’amore si intrecciano ad ogni angolo delle sue strade.

Quando andare in Scozia

Fonte: iStock

Vista del castello di Edimburgo

Lisbona, l’amore bohemien tra tram storici e fado

Lisbona è una delle città più affascinanti d’Europa, dove ogni angolo racconta una storia. Con la sua anima bohémienne, le sue colline e il tramonto sul fiume Tago, è la meta perfetta per un San Valentino più intimo e originale.

Eventi da non perdere:

  • Giro sul tram 28: il famoso tram giallo è uno dei modi più romantici per esplorare la città. Salite insieme e fate un giro tra i quartieri più caratteristici, da Alfama a Baixa.
  • Ascoltare il Fado: la musica tradizionale portoghese, che racconta storie di amore e malinconia, è un must. Prenotate una cena in uno dei ristoranti che offrono spettacoli di fado dal vivo.
  • Passeggiata a Belém: esplorate la zona storica di Belém, con la sua Torre e il Monastero dos Jerónimos, dove potete fermarvi a mangiare un pastello de nata, il dolce tipico di Lisbona.

Con la sua atmosfera unica, Lisbona vi farà vivere un San Valentino intriso di passione e tradizione.

Tipico tram di Lisbona

Fonte: iStock

Tram d’epoca giallo a Lisbona, Portogallo.

Bruxelles, un San Valentino tra luci e arte urbana

Se siete amanti delle installazioni artistiche e della magia delle luci, Bruxelles è il posto perfetto per un San Valentino alternativo. Dal 13 al 16 febbraio, la capitale belga ospita il Bright Festival, un evento che trasforma la città in un’esplosione di colori e luci. Passeggiare tra le strade illuminate dalla creatività di artisti internazionali è l’esperienza perfetta per chi cerca un San Valentino originale.

Eventi da non perdere:

  • Bright Festival: passeggiate tra le strade di Bruxelles e lasciatevi incantare dalle installazioni artistiche luminose che animano la città durante il festival.
  • Visita alla Grand Place: una delle piazze più belle e affascinanti d’Europa, ideale per una passeggiata romantica.
  • Museo del fumetto: per gli amanti della cultura pop, il Centre Belge de la Bande Dessinée è un luogo perfetto dove immergersi nel mondo dei fumetti, una delle tradizioni più celebri di Bruxelles.

Bruxelles è una città dove la creatività e l’arte si incontrano per creare un San Valentino inaspettato e affascinante.

Grand Place, Bruxelles

Fonte: iStock

Vista della Grand Place a Bruxelles

Berlino, corsa in coppia e cinema sotto le stelle

Berlino è una città che mescola storia, arte e cultura con un’anima cosmopolita e innovativa. Per chi cerca un San Valentino diverso, la città offre eventi speciali, tra cui una corsa in coppia e il celebre Berlinale, il festival cinematografico internazionale che trasforma Berlino in un palcoscenico globale.

Eventi da non perdere:

  • Corsa in coppia al Gärten der Welt: partecipa alla corsa non competitiva nel parco Gärten der Welt, una divertente attività che permette di correre insieme a chi ami, che sia partner, amico o familiare.
  • Berlinale (13-23 febbraio): uno degli eventi cinematografici più prestigiosi del mondo, dove potrete partecipare alla magia del grande schermo, vedere film d’autore e vivere l’atmosfera del festival.
  • Passeggiata romantica nel Tiergarten: una passeggiata tra i parchi verdi di Berlino, magari al tramonto, offre momenti di tranquillità e intimità lontano dalla frenesia della città.

Berlino vi offrirà un San Valentino dinamico e pieno di cultura e divertimento, tra sport, cinema e natura.

Berlino, Torre Televisione

Fonte: iStock

La famosa Torre della Televisione di Berlino

Montepulciano, un San Valentino da film tra vigneti e passione

Chi non ha sognato almeno una volta di essere protagonista di un film romantico? A Montepulciano, la città toscana che ha fatto da sfondo ad alcune scene di New Moon, secondo capitolo della saga di Twilight, potrete vivere la stessa magia di Bella e Edward. Tra vicoli medievali, vigneti e tramonti mozzafiato, Montepulciano è la meta ideale per un San Valentino da sogno, lontano dalle folle turistiche.

Eventi da non perdere:

  • Passeggiata nella piazza medievale di Montepulciano: qui sono state girate alcune delle scene più iconiche di Twilight, tra cui la famosa processione dei Volturni. Rivivete l’atmosfera del film passeggiando mano nella mano.
  • Tour delle cantine e degustazione di vino rosso: Montepulciano è famosa per il suo vino Nobile. Cosa c’è di più romantico di un tour delle cantine e una degustazione di vini locali?
  • Visita alla Piazza Grande e al Duomo di Montepulciano: un luogo tranquillo e incantevole dove passeggiare e scoprire la bellezza di questa cittadina toscana.

Montepulciano è un luogo perfetto per chi sogna un San Valentino da fiaba, tra arte, natura e vino.

Montepulciano, borgo in Toscana

Fonte: iStock

Piazza Grande a Montepulciano, Toscana

Terni, la città di San Valentino

Per chi vuole un San Valentino ancora più speciale, non c’è destinazione migliore di Terni, la città di San Valentino, il patrono degli innamorati. Terni celebra ogni anno la festa dell’amore con eventi, concerti e attività dedicate a tutte le coppie che vogliono vivere una giornata indimenticabile nel cuore dell’Italia.

Eventi da non perdere:

  • Festa di San Valentino (dal 13 al 15 febbraio): la città si trasforma in un luogo di celebrazione per tutte le coppie di innamorati, con eventi culturali, mostre e attività romantiche.
  • Visita alla Basilica di San Valentino: il luogo dove riposano le reliquie del santo è un punto di riferimento per chi visita la città, con la possibilità di partecipare a funzioni religiose speciali.
  • Passeggiate nel centro storico di Terni: il centro della città offre angoli incantevoli per passeggiare a due, esplorando le piazze e le vie storiche.

Terni è la destinazione perfetta per chi vuole celebrare l’amore nella città che porta il nome del patrono degli innamorati, dove ogni angolo sembra parlare di romanticismo e spiritualità.

Terni, Basilica di San Valentino

Fonte: iStock

La Basilica di San Valentino a Terni nel mese di febbraio
Categorie
Catania eventi Idee di Viaggio mete storiche Sicilia tradizioni Viaggi

Carnevale di Acireale, il più bello e tra i più antichi della Sicilia

Acireale è una graziosa cittadina della provincia di Catania con un prezioso centro storico barocco che, ogni anno, attira migliaia di visitatori. Tuttavia, Acireale è molto famosa soprattutto perché qui si tiene un Carnevale incredibile, da molti ritenuto il più bello della Sicilia e uno dei migliori di tutta Italia. Scopriamo insieme la sua storia e tutto ciò che occorre sapere sull’edizione 2025 di questo evento straordinario.

Storia del Carnevale di Acireale

Il Carnevale ad Acireale è una sorta di istituzione: è uno dei più antichi di tutta la Sicilia, ma anche una delle manifestazioni più autentiche e coinvolgenti dell’isola. Le sue origini risalgono al 1594 e all’epoca, come in gran parte anche oggi, rappresentava un momento dell’anno in cui ai cittadini era permesso scherzare sui potenti del tempo. È proprio partendo da questo presupposto che nel corso dei secoli sono nate alcune delle maschere più note di questo Carnevale, come“l’Abbatazzu” (chiamato anche Pueta Minutizzu), che ironizzava sulla classe clericale del tempo.

Dopo un periodo di stop, in quanto vietato e a causa di un terremoto che colpì la Sicilia Orientale, il Carnevale di Acireale ritornò a rallegrare il popolo nel XVIII secolo e persino con nuove maschere, come i Baruni, che volevano prendere in giro l’aristocrazia, e i Manti, costumi nati con l’unico scopo di far mantenere l’anonimato a chi l’indossava.

Il XXI secolo segna una sorta di svolta per il Carnevale di Acireale, perché alle maschere si aggiunse la sfilata delle carrozze dei nobili, la cassariata, da cui venivano lanciati confetti di diversi colori. Successivamente (nel 1800) arrivarono i carri in caratapesta, che ancora oggi sfilano tra le strade cittadine grazie al lavoro di volenterosi artigiani che ogni anno creano delle vere e proprie opere d’arte.

Nel febbraio del 1948 si aggiunse al programma anche un “Palio” con asini, la sfilata di un carro con tre macchine infiorate e l’immancabile ballo al Municipio. Il dopoguerra fu invece il periodo della creazione del “soggetto” infiorato posto sulle autovetture del tempo, mentre nel corso degli anni successivi (e quindi anche oggi) i carri allegorici si sono fatti sempre più sofisticati, colorati, infiorati e, soprattutto, giganteschi.

Date del Carnevale di Acireale 2025

In questo 2025 l’attesissimo Carnevale ad Acireale inizierà il 15 febbraio e durerà fino al 4 marzo (con una pausa dal 24 al 26 febbraio). Undici giorni di puro divertimento ed ognuno ricco di appuntamenti coloratissimi ed interessanti, in grado di ammaliare sia grandi che piccini. Per gli orari precisi si consiglia di controllare il programma nel sito ufficiale, perché tutte le giornate iniziano e terminano in momenti differenti.

Carnevale di Acireale, Sicilia

Fonte: iStock@massimo brucci

I carri del colorato Carnevale di Acireale

Eventi 2025 del Carnevale di Acireale

Come accennato in precedenza, oramai il Carnevale di Acireale è ricco di eventi imperdibili in ogni giornata di manifestazione. Raccontarvi tutti gli appuntamenti che ci sono in programma è quasi impossibile poiché davvero sono tantissimi, ma senza ombra di dubbio ce ne sono alcuni a cui occorre assolutamente partecipare almeno una volta nella vita.

Esposizione delle maschere isolate

Il 15, 16, 22, 23 e 27 febbraio e poi ancora l’1, 2 e 4 marzo si ha l’opportunità di ammirare l‘esposizione delle maschere isolate, opere più piccole e meno complesse dei carri allegorici ma che comunque trattano satira d’attualità, fatti di cronaca e persino personaggi mitici e politici. In genere sono realizzate dai giovani locali che portano avanti nel tempo le tradizioni della festa e, contemporaneamente, ne creano il futuro. Oltre ad essere esposte, le maschere isolate partecipano anche alle sfilate dei carri allegorici.

Sfilata dei carri allegorico-grotteschi

Le sfilate dei carri allegorico-grotteschi avvengono sia in notturna (15 e 22 febbraio) che in diurna (16 e 23 febbraio e 1, 2 e 4 marzo). Sono delle opere gigantesche costruite in cartapesta da esperti artigiani che sfilano per le vie del centro storico. Lo spettacolo a cui si trova ad assistere il visitatore è straordinario e ricco di colori, forme e creatività.

Il loro obiettivo è raccontare storie di satira e leggerezza, ma anche mostrare la maestria artigianale di chi gli ha dato vita. Insieme a loro, come accennato in precedenza, ci sono anche le maschere isolate e bande musicali che rendono il passaggio ancor più divertente e festoso.

Trofeo Carnevale di Acireale e 30° Grand Prix Sicilia corsa su strada

Il 16 febbraio sarà possibile partecipare al Trofeo Carnevale di Acireale che quest’anno tocca le dieci edizioni dalla sua nascita. Si tratta di una vera e propria corsa su strada poiché il suo obiettivo è aprire il 30° Grand Prix Sicilia. Il programma di quest’anno prevede 14 prove, due classifiche (una grande novità) e tutte le nove province siciliane coinvolte.

È bene sapere, tuttavia, che il 16 febbraio segna solo l’inizio di questo evento, poiché il Grand Prix di Sicilia terminerà il 23 novembre a Siracusa.

Mostra dei carri in miniatura

La mostra dei carri in miniatura va in scena ogni anno ed è allestita dalla Fondazione del Carnevale di Acireale. Si tratta di un concorso che si pone l’obiettivo di promuovere lo sviluppo dei nuovi talenti nella lavorazione della cartapesta. In sostanza sono opere realizzate dai più giovani attraverso la modellatura dell’argilla, lo stampo di gesso, la modellatura con la carta e molto altro ancora, fino ad installare all’interno dei motorini. In questo 2025 la mostra sarà a disposizione per i visitatori a partire dal 15 febbraio e fino alla fine dell’evento.

Altri appuntamenti da non perdere

Durante gli undici giorni di manifestazione, Acireale metterà in scena tantissimi altri appuntamenti da non perdere. Tra i migliori e i più divertenti segnaliamo:

  • Cerimonia di Apertura de “Il Più bel Carnevale di Sicilia” con Gruppo in Maschera e Carro d’Apertura: il 15 febbraio a partire dalle ore 17:30;
  • Smoking Blu Reggae Live: il 22 febbraio a partire dalle ore 15:00 in Piazza Duomo;
  • Giochi popolari: il 27 febbraio, sempre in Piazza Duomo, dalle ore 15:30;
  • Concorso Bambini in maschera: presso il Teatro Turi Ferro dalle ore 16:00 del 28 febbraio;
  • Papaveri e Papere Live: a Piazza Duomo l’1 marzo dalle 15:00;
  • Dj Set con Carnival Beat Festival: sempre in Piazza Duomo ma il 2 marzo a partire dalle ore 21:30;
  • Concorso e Premiazione CarnevAnimale: ancora Piazza Duomo, ma questa volta il 3 marzo allo ore 17:00;
  • Rogo di Re Burlone e Arrivederci alla Festa dei Fiori: evento che celebra la chiusura del Carnevale di Acireale 2025 il 4 marzo alle ore 24:00.
Sfilata notturna Acireale

Fonte: IPA

La sfilata notturna di Acireale

Biglietti del Carnevale di Acireale

Il Carnevale di Acireale prevede giornate ad ingresso libero (21, 27 e 28 febbraio e poi il 3 marzo) e giorni a pagamento (ovvero i restanti). I biglietti sono già acquistabili su Liveticket (in alcuni casi anche in sede o al botteghino) e prevedono diverse possibilità:

  • Biglietto Giornaliero: 8 euro;
  • Sconto Gruppo: 180 euro (25 ingressi con data);
  • Abbonamento 6 ingressi: data libera, nominativo ed è disponibile solo online o in Sede della Fondazione del Carnevale per un costo di 35 euro;
  • Abbonamento 4 ingressi: data libera, nominativo ed è disponibile sia online che in Sede della Fondazione del Carnevale al prezzo di 24 euro;
  • Abbonamento 2 ingressi: data libera e nominativo. Disponibile solo online o in Sede della Fondazione del Carnevale a 14 euro;
  • Giovani: nominativo, per fascia d’età 12-18 anni al costo di 6 euro;
  • Bambini: nominativo e destinato a chi è più alto di 120 cm e fino a 12 anni. Il costo è di 3 euro;
  • Biglietto Giornaliero: ma acquistato il giorno stesso dell’evento, sia online che al botteghino, al costo di 10 euro.

Come raggiungere il Carnevale di Acireale

È possibile partecipare, e quindi raggiungere, il Carnevale di Acireale in auto, in treno oppure in aereo. Chi preferisce utilizzare la propria automobile deve prendere l’autostrada A18 Catania-Messina e poi lo svincolo per Acireale. Oppure può utilizzate la Strada Statale 114 Orientale Sicula e infine seguire le indicazioni verso il centro città. A disposizione ci sono diversi parcheggi per moto, automobili, camper e bus che vanno da un minimo di 3,50 euro ad un massimo di 50 euro per l’intera giornata.

Chi preferisce il treno può scendere alla stazione di Acireale e da qui può prendere un taxi o un autobus per raggiungere il prezioso centro della città. Infine l’aereo: in questo caso l’aeroporto più vicino è quello di Catania Fontanarossa “Vincenzo Bellini”. Una volta atterrati occorre utilizzare un autobus diretto alla Stazione Centrale di Catania, dove poi è possibile salire a bordo di un autobus AST o su di uno dei treni diretti ad Acireale.

Categorie
Idee di Viaggio itinerari culturali tradizioni Viaggi Viareggio

Museo del Carnevale di Viareggio: un viaggio nella storia e nella creatività

La visita al Museo del Carnevale di Viareggio è un vero e proprio viaggio nella storia e nella tradizione di uno degli eventi più iconici, creativi, irriverenti d’Italia. Attraverso immagini, opere e installazioni, il visitatore ripercorre l’evoluzione artistica e culturale del Carnevale, dal 1873 fino ad oggi. Inaugurata nel 2001, la Cittadella del Carnevale, che ospita il museo, è oggi simbolo della creatività e dell’ingegno viareggino e lascia a bocca aperta, grandi e piccini.

Dove si trova il Museo del Carnevale di Viareggio

Il museo si trova all’interno della Cittadella del Carnevale, in Via Santa Maria Goretti a Viareggio, in Toscana. Ci si può arrivare in auto prendendo l’autostrada A12 Versilia, uscita Viareggio-Camaiore. Dall’ uscita Camaiore, continuare per Cittadella Ospedale e seguire le indicazioni per raggiungere l’ingresso principale della Cittadella. Il parcheggio è gratuito. In alternativa, a Viareggio fermano tutti i treni della linea Torino, Genova, Pisa, Livorno e quelli provenienti da Roma e Firenze. Dalla città, la Cittadella può essere raggiunta in pochi minuti con bus di linea (linea 21) o in taxi.

Fonte: Archivio Fond. Carnevale

Tantissime le attività al Museo del Carnevale di Viareggio, dai laboratori alle visite guidate

Cosa vedere al Museo del Carnevale di Viareggio

La Cittadella è uno spazio pensato per celebrare e custodire la tradizione carnevalesca. Qui trovano posto gli hangar, dei veri e propri cantieri in cui vengono costruiti i carri allegorici; la sede della Fondazione Carnevale; e, naturalmente, il Museo, che racconta non solo la storia del Carnevale ma anche il lavoro e l’ingegno degli artisti che, anno dopo anno, danno vita a queste opere spettacolari.

La visita al museo è davvero un viaggio alla scoperta dell’arte senza tempo del Carnevale e della sua tradizione. Al primo piano l’allestimento propone un percorso, una sorta di linea del tempo, che ripercorre l’evoluzione del Carnevale di Viareggio dalle sue origini fino ai giorni nostri, tra testimonianze documentali e suggestive ricostruzioni tridimensionali. Non solo passato però, perché qui viene svelato anche il Carnevale di oggi, con le fasi di preparazione che durano tutto l’anno, dall’organizzazione dei Corsi Mascherati, alla preparazione dei bozzetti, fino alla demolizione delle costruzioni allegoriche per lasciar spazio alle nuove invenzioni.  Qui si trovano anche uno stand didattico che svela i segreti della carta a calco, modellini di carri che hanno conquistato il primo premio in diverse edizioni e mostre temporanee che si rinnovano periodicamente.

Il cuore dell’esposizione permanente è dedicato a Burlamacco e Ondina, i simboli del Carnevale di Viareggio. Qui trovano posto alcune testimonianze originali del lavoro creativo di Uberto Bonetti, loro ideatore, affiancate da costumi della collezione dell’Atelier di Anna e Giorgio White, ispirati alle maschere della Commedia dell’Arte.

Il secondo spazio visitabile si trova nell’Espace Gilbert, situato all’interno dell’hangar numero 16 della Cittadella del Carnevale. Qui sono conservati elementi dei carri allegorici delle ultime edizioni, insieme a una figura imponente e fissa alta 13 metri, la Ballerina di Galli, Lebigre e Roger, creata nel 2004.

Lo spazio per le proiezioni permette una esperienza immersiva nel clima del Carnevale di Viareggio; mentre con visione futuristica, nel 2024 è stata inaugurata la Sala espositiva Oblò, dedicata alla Collezione d’Arte Contemporanea CarnevalArt, di proprietà della Fondazione Carnevale di Viareggio. Questo spazio rappresenta un ponte tra tradizione e innovazione, e ospita opere di pittura e scultura legate al mondo del Carnevale. La sala è sede di nuove proposte educative ed è visitabile durante le visite guidate.

Attività e visite guidate

Il Museo del Carnevale propone un ricco calendario di attività tutto l’anno, sia per le scuole che per i visitatori. Programma ricchissimo per il mese di febbraio, in attesa delle grandi sfilate, con iniziative a cura di Asso Hart dedicate a grandi e piccoli. Sabato 1, venerdì 7, sabato 15, venerdì 21 e mercoledì 26 febbraio, alle ore 15.30, si tiene il Laboratorio della Cartapesta, un’attività creativa aperta a partire dai 5 anni al costo di 5 euro, con prenotazione obbligatoria. Le domeniche 9 e 23, invece, è la volta del Laboratorio creativo maschere. A Carnevale ogni mostro vale!, condotto da Elena Bacigalupi, pensato per bambini dai 6 anni in su, sempre al costo di 5 euro e con prenotazione obbligatoria.

Giovedì 6, alle ore 16, è in programma una suggestiva Lettura Teatrale Kamishibai, per bambini dai 6 anni, al costo di 5 euro. Per chi desidera scoprire i segreti del Carnevale, domenica 2 è prevista una visita guidata gratuita, alle ore 16, tra il Museo del Carnevale, l’Hangar 16/Espace Gilbert e la Sala Oblò, con accesso incluso nel costo del biglietto del Museo. Infine, per celebrare i 100 anni della cartapesta, sabato 8, domenica 16, sabato 22 e giovedì 27 febbraio, alle ore 10.30, si tiene la visita guidata dal titolo La Cartapesta compie 100 anni!, negli stessi spazi. L’ingresso ha un costo di 10 euro per adulti e ragazzi dagli 11 anni, 5 euro per bambini dai 6 ai 10 anni e per persone con disabilità, gratuito fino ai 5 anni. Per tutte le attività, i posti sono limitati e la prenotazione è obbligatoria.

Date e orari di apertura

Gli orari di apertura del museo variano a seconda della stagione. Da settembre a maggio è aperto dal mercoledì alla domenica (rimane chiuso il lunedì e martedì) nel pomeriggio dalle 15 alle 19, con aperture mattutine aggiuntive il sabato, dalle 9 alle 13. Nei mesi estivi da giugno a agosto, il museo accoglie i visitatori dal mercoledì alla domenica al mattino dalle 9 alle 13 e anche il sabato pomeriggio dalle 15 alle 19. Durante i giorni dei Corsi Mascherati di Carnevale, le visite sono limitate al mattino, dalle 9 alle 13. Il Museo del Carnevale, l’Hangar 16 / Espace Gilbert e i laboratori sono accessibili a persone con disabilità; mentre la Sala espositiva Oblò è al momento raggiungibile solo da scalinata.

Biglietti

Il biglietto di ingresso per una visita in autonomia ha un costo di 5 euro per l’intero, 3 euro il ridotto per Soci Touring Club Italiano e Carta dello Studente Universitario Regione Toscana Carta Edumusei Soci ACI. I minori fino a 11 anni (accompagnati da un adulto) hanno diritto alla gratuità; come le persone con disabilità con accompagnatore. Per i gruppi numerosi e le scolaresche il costo del biglietto è di 4 euro (con visita da prenotare); capigruppo, insegnanti e accompagnatori di scolaresche entrano gratuitamente. È possibile acquistare i biglietti online, oppure direttamente alla biglietteria fino a 30 minuti prima della chiusura del Museo.

Categorie
carnevale Curiosità eventi itinerari culturali tradizioni Viaggi

I carnevali storici più belli d’Italia

Il Carnevale in Italia non è soltanto una festa, ma un vero e proprio viaggio nel tempo, all’interno del quale tutti, cittadini e turisti, nazionali ed internazionali, possono scoprire la creatività e le tradizione delle diverse regioni italiane. Un viaggio tra carri allegorici che rappresentano protagonisti anche della storia moderna e maschere storiche, con origini che risalgono addirittura al periodo del Medioevo o del Rinascimento.

Questi eventi continuano ad incantare tutti, dal più grande al più piccolo, per un mix unico di storia e spettacolo. Ma quali sono i carnevali storici più belli d’Italia? È il momento di scoprirlo!

Il Carnevale di Venezia e l’eleganza delle sue maschere

Il Carnevale di Venezia è, probabilmente, quello più iconico e raffinato di tutta Italia. Le origini di questo tradizionale evento risalgono addirittura al Quattordicesimo secolo, quando il Senato della Serenissima, ovvero l’allora governo in carica della città, dichiarò il Carnevale una festa pubblica.

La città di Venezia, inoltre, fa da magica cornice a questo memorabile evento, con i suoi palazzi affacciati sui canali e le calli animate. Uno scenario imperdibile, dove le maschere sono l’elemento centrale tra le vie veneziane e che in antichità riuscivano ad annullare tutte le differenze sociali fra gli abitanti della città lagunare.

Nel 2025 il Carnevale di Venezia si svolgerà dal 14 Febbraio al 4 Marzo 2025, con numerosi eventi. Fra tutti, l’imperdibile ed iconico Volo dell’Angelo, ovvero una figura simbolica che sembra librarsi dal Campanile di San Marco fino alla piazza: è l’evento che apre ufficialmente i festeggiamenti del Carnevale di Venezia.

Il Carnevale di Viareggio ed i maestosi carri allegorici

Nella zona della Versilia, in Toscana, si tiene un altro dei più conosciuti Carnevali d’Italia: il Carnevale di Viareggio. Durante questo evento, in onore della tradizione locale, risalente al 1873, sfilano spettacolari carri allegorici. Dei veri e propri giganti di cartapesta che affrontano temi di attualità, come politica, società e cultura, e mescolano sia ironia, che critica. Si tratta, dunque, di una tradizione secolare che prende vita alcuni cittadini, d’accordo tra loro, organizzarono una parata per celebrare il Carnevale con carri decorati. Oggi ogni carro è frutto di lavoro di grandi maestri artigiani, che dedicano interi mesi alla realizzazione.

Nel 2025 il Carnevale di Viareggio si terrà dall’8 febbraio al 4 marzo, con sei Corsi Mascherati che sfileranno e animeranno il lungomare della cittadina toscana, oltre che diversi concerti, spettacoli e punti dove gustare i sapori locali della Versilia.

Carnevale di Ivrea e la storica battaglia delle arance

Il viaggio alla scoperta dei Carnevali storici d’Italia continua in Piemonte, si tratta per la precisione del Carnevale di Ivrea. La città ed i suoi festeggiamenti sono noti in tutto il mondo per la famosa e straordinaria Battaglia delle Arance, un evento unico nel suo genere e che unisce la storia della popolazione locale. Una tradizione che addirittura viene portata avanti, ogni anno, dal Medioevo e nasce con una storica ribellione del popolo di Ivrea contro un tiranno che ne opprimeva la quotidianità e che gli propose una piccola razione di fagioli. A questo punto i cittadini si sarebbero ribellati e avrebbero lanciato tutti questi fagioli in strada in segno di protesta.

Durante il Diciannovesimo secolo venivano lanciati ancora fagioli per ricordare questo avvenimento, ma questa usanza fu sostituita con con quella di lanciare le arance. Quindi, tutti coloro che sono a terra, durante la sfilata del carro, rappresentano i rivoltosi del Medioevo e lanciano il frutto a tutti coloro che sono presenti sul carro.

Il Carnevale 2025 di Ivrea si svolgerà dall’1 al 5 Marzo: periodo durante il quale non perdere assolutamente questo fantastico evento.

Battaglia delle arance del Carnevale di Ivrea, uno degli storici carnevali d'Italia

Fonte: iStock

Battaglia delle Arance del Carnevale di Ivrea

Il Carnevale di Cento

A Cento, in Emilia Romagna, si svolge il celebre Carnevale di Cento, famoso per essere il primo carnevale ad essere gemellato con il bellissimo e famosissimo Carnevale di Rio de Janeiro. Anche questo evento ha origini molto lontane, le quali sembrano risalire al Diciassettesimo secolo, quando il Guercino, famoso pittore, immortalò per la prima volta scene del Carnevale in un suo dipinto.

Cento è famosa per i suoi stupendi carri allegorici, creati nei mesi precedenti da cittadini ed artigiani locali, che competono per il titolo di migliore, tra sfilate, musica e balli vari. Nel 2025 il Carnevale di Cento si tiene ogni dal 16 Febbraio al 16 Marzo, giornata nella quale verrà premiato il carro più bello ed ogni Domenica sarà possibile assistere a diversi eventi. Il costo di ingresso è di 18€ per gli adulti, gratis per tutti i bambini al di sotto dei 120 centimetri di altezza.

Carnevale di Putignano, il più antico d’Europa

La Puglia può vantare di avere il Carnevale più antico d’Europa: si tratta del Carnevale di Putignano, le cui origini risalgono al 1394. Questa festa nasce con il trasferimento delle sacre reliquie di Santo Stefano da Monopoli a Putignano, evento che venne festeggiato con canti e danze dal popolo locale. Da allora, questa festa è crescita ed oggi è diventata un simbolo di allegria e tradizione.

Quest’anno, ovvero durante la a 631° edizione del Carnevale di Putignano, si rende omaggio alla locale “farinella”, un prodotto gastronomico tradizionale locale, e si festeggerà dal 16 Febbraio al 4 Marzo, con eventi principali nelle giornate del 16 e 22 Febbraio e 2 e 4 Marzo, quando sfileranno anche maschere e carri allegorici per le vie cittadine.

Carro allegorico in sfilata durante il Carnevale di Putignano, uno degli storici carnevali d'Italia

Fonte: iStock

Carro allegorico in sfilata al Carnevale di Putignano

Il Carnevale di Fano, il più dolce d’Italia

Ci si sposta poi nelle Marche, dove si festeggia il Carnevale più dolce d’Italia, ovvero il Carnevale di Fano. Questo evento prende questo nome grazie al fatto che dai carri allegorici vengono lanciate migliaia di caramelle e cioccolatini.

Nel 2025 il Carnevale di Fano si terrà nei weekend dal 16 Febbraio al 2 Marzo, dove appunto poter assistere al getto dei dolciumi, oltre che diversi eventi adatti sia a grandi, che bambini, e che rendono questo Carnevale adatto a tutte le famiglie.

Il Carnevale di Acireale, in Sicilia

Il viaggio alla scoperta delle tradizioni italiane prosegue sulle Isole. Si parte dalla Sicilia, dove degno di nota è il Carnevale di Acireale, città che si distingue per la sua splendida architettura barocca. Le prime tracce di questo evento risalgono al Diciassettesimo secolo, quando gli abitanti cominciarono a divertirsi con scherzi e giochi per le strade della città.

Col passare degli anni queste feste si sono evolute e sono stati introdotti i famosi carri allegorici di Acireale, coloratissimo ed infiorati, che rappresentano uno dei motivi principali per cui non perdersi assolutamente l’evento.

Nel 2025 il Carnevale di Acireale si terrà dal 15 Febbraio al 4 Marzo, periodo durante il quale cittadini locali e visitatori potranno assistere a diversi eventi, sia a pagamento, che gratuiti, con le sfilate dei carri allegorici-grotteschi, ma anche mostre dedicate proprio alle maschere, esposizioni di carri in miniatura e tanto altro.

Il Carnevale di Mamoiada e le maschere ancestrali della Sardegna

In Sardegna, invece, si tiene lo storico Carnevale di Mamoiada, un evento famoso in tutto il mondo per le sue maschere ancestrali, ovvero i Mamuthones, che indossano maschere nere di legno e pelli di pecora, e gli Issohadores, che indossano costumi più colorati e guidano la processione. Si tratta di una tradizione molto antica e, probabilmente, di epoca pre-cristiana. Questa festa è legata a rituali agricoli e propiziatori.

Nel 2025 le giornate da non perdere al Carnevale di Mamoiada, sono il 17 gennaio, con i fuochi d’artificio in occasione della festa di Sant’Antonio, la domenica di Carnevale, il 2 marzo, e Martedì grasso, il 4 marzo.

Maschera del Mamuthones, tipica del Carnevale di Mamoiada, uno degli storici carnevali d'Italia

Fonte: iStock

Maschera del Mamuthones al Carnevale di Mamoiada

Queste feste di Carnevale sono veri e propri patrimoni culturali, che raccontano secoli di storia e tradizione italiana. Si tratta di città che offrono un’esperienza unica e che permettono di immergersi nella cultura italiana.