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Eskişehir: cosa vedere e cosa fare

Eskişehir, è una città situata nel cuore della Turchia, affascinante e sorprendente grazie alla sua ricchezza culturale, la sua tradizione e modernità, ma anche la vita giovanile che tanto la caratterizza. Eskişehir, che viene spesso trascurata e non considerata come meta turistica nei viaggi in Turchia, merita di essere inserita nei diversi itinerari per scoprire la vera anima della penisola turca. Ecco cosa vedere e cosa fare ad Eskişehir e perché merita assolutamente una visita.

Un tuffo nella storia: Il museo archeologico di Eskişehir

Eskişehir è una città antica, che venne fondata nel 1000 a.C. e questo la rende una città dal carattere storico. Una delle attrazioni principali in città è il Museo Archeologico di Eskişehir, situato nel centro della città. Questo museo offre una panoramica sulla storia dell’antica regione turca, con collezioni che vanno dall’età del bronzo fino all’epoca romana: statue, mosaici e utensili domestici che faranno immergere il visitatore in diverse epoche storiche.

Odunpazarı: il cuore storico della città

Con le sue strade acciottolate e le case in legno, in stile ottomano, il quartiere di Odunpazari rappresenta l’anima storica della città.

Il centro storico rappresenta per i visitatori un vero e proprio viaggio nel tempo, dove questo sembra essersi fermato fra le vie pittoresche delle città di Eskişehir e le numerose botteghe artigianali, che vendono prodotti tipici, come ceramiche, tessuti e gioielli fatti a mano ed i caffè tradizionali. Anche il mercato locale è un ottimo luogo per scoprire prodotti freschi e specialità regionali, per immergersi nella cultura turca, a contatto con la gente del posto.

Nel quartiere di Odunpazari si trova anche il Museo delle Arti Contemporanee, un’opera architettonica moderna, al cui interno è possibile ammirare collezioni turche ed internazionali.

Alla ricerca di relax lungo il fiume Porsuk e al Parco di Kent

Il fiume Porsuk, che attraversa la città, è uno dei simboli di Eskişehir. Le sue rive, lungo le quali è possibile trovare numerose caffetterie e parchi, è il luogo perfetto per chi è alla ricerca di relax e riposo, magari dopo una giornata passata alla scoperta della vicina Ankara, capitale della Turchia. È possibile passeggiare lungo il fiume, noleggiare una bicicletta o, per rendere la vacanza ad Eskişehir un’esperienza davvero unica, è possibile fare un giuro in gondola lungo il fiume.

Eskişehir, infatti, è conosciuta anche come la Piccola Venezia, grazie alle gondole che durante il giorno navigano lungo le acque del Porsuk.

Gondole sul fiume Porsuk in Turchia

Fonte: iStock

Gondole sul fiume Porsuk ad Eskişehir, considerata la Venezia della Turchia

Se poi il giro in gondola non è bastato, per chi desidera pace e tranquillità, il Parco di Kent rappresenta il luogo ideale. Si tratta di un parco urbano con diverse zone pic-nic, ma anche laghetti ed ampie aree verdi dove passare la giornata. È il posto perfetto per una passeggiata rilassante, la corsa mattutina o semplicemente per stendersi sul prato e godersi una giornata di sole.
Durante i mesi estivi questo parco ospita vari eventi all’aperto, che aggiungono un tocco di vivacità alla già piacevole atmosfera del parco.

Scienza e divertimento nel Parco di Sazova

Per gli appassionati di scienza e per chi è alla ricerca di un po’ di svago dopo le giornate in giro per la città e i suoi dintorni, sicuramente non può mancare nell’itinerario il Parco della scienza, dell’Arte e della Cultura di Sazova.

Si tratta di un parco tematico, situato nella periferia della città e facilmente raggiungibile con l’autobus numero 11 dal centro storico di Eskişehir. Questo complesso è composto da diverse attrazione ed è adatto ai visitatori di tutte le età. Si può trovare al suo interno un vero Castello delle Fiabe di Cenerentola, con la sua architettura da favola che lascia a bocca aperta adulti e bambini. Ci sono anche un planetario e ed un acquario all’interno qui a Sazova, oltre che un vecchio treno a vapore, che farà rivivere i tempi delle vecchie locomotive.

Vista dall'alto del castello di Sazova Park

Fonte: iStock

Il castello delle fiabe del parco della scienza, dell’arte e della cultura di Sazova

Il teatro dell’opera e del balletto di Eskişehir

Eskişehir è una città molto vivace anche dal punto di vista culturale. In città è possibile assistere a diversi spettacoli nei teatri, uno fra tutti il Teatro dell’Opera e del Balletto, uno dei pilastri della cultura di Eskişehir. La programmazione degli spettacoli spazia dalle classiche rappresentazioni dell’opera mondiale, alle nuove produzioni. Questo teatro è molto apprezzato da tutti coloro che amano gli spettacoli dal vivo. Il teatro dell’opera e del balletto di Eskişehir è in grado di rendere unica ed indimenticabile la serata dei propri spettatori.

Eskişehir: la città universitaria

Nonostante la vicinanza ad Ankara, Eskişehir è un importante centro universitario per la Turchia. In città, infatti, si trovano due importanti centri universitari: l’Università Anadolu e l’Università Osmangazi. La presenza di questi due istituti rende Eskişehir una città molto vivace e dinamica per giovani e ragazzi. Si tengono, infatti, numerosi eventi culturali, concerti e attività durante tutto l’anno, naturalmente molto più frequenti durante l’anno accademico.

Un viaggio nei sapori di Eskişehir e della cucina turca

La cucina di Eskişehir è un aspetto assolutamente da non trascurare. La città, infatti, offre una vasta gamma di piatti tradizionali della tradizione turca. Da provare qui ad Eskişehir il “çi börek”, una sorta di empanada ripiena di carne e cipolla, tipica della tradizione tartara, oppure le gustose “met helva”, dolci a base di semola e zucchero, ed il “balaban kebap”, una variante locale del classico kebab turco, gustoso e saporito.

Eskişehir di Notte: vita notturna e divertimento

La vivace vita giovanile e la presenza di numerosi studenti universitari rendono questa città la destinazione adatta per chi è alla ricerca di divertimento ed è amante della vita notturna. Sono presenti numerosi pub o discoteche, locali, bar o club dove divertirsi, anche fino a tarda notte.

La zona del fiume Porsuk, poi, è particolarmente animata durante la sera, con numerosi locali che offrono musica dal vivo, DJ set e serate a tema.

Come muoversi ad Eskişehir

Eskişehir è una città facile da esplorare, grazie a un efficiente sistema di trasporti pubblici. Sono presenti tram e autobus, che coprono tutte le principali attrazioni e rendono gli spostamenti per turisti e cittadini comodi e veloci. Per un’esperienza più autentica e scoprire angoli nascosti della città, è possibile noleggiare una bicicletta e percorrere le numerose piste ciclabili che attraversano la città, lungo parchi e fiume Porsuk. Inoltre, il centro città è abbastanza e permette ai turisti di visitare molte delle attrazioni principali a piedi, senza dover ricorrere ai mezzi pubblici.

Eskişehir, molto vicina alla capitale, è una città tutta da scoprire, con il suo mix unico di storia, cultura e modernità, inserita fra le città più sicure del mondo. Una destinazione perfetta per chi è appassionato di arte, amante della natura o in cerca di un’esperienza culinaria autentica.

 

 

 

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Una tappa culinarea a Taranto: il Caseificio San Marco

Per coloro che desiderano immergersi completamente nella cultura e nei sapori di una regione, Taranto offre un’esperienza culinaria senza pari e il Caseificio San Marco è una tappa imprescindibile per chiunque desideri assaporare l’autentica tradizione casearia pugliese.

Taranto, città dalla storia millenaria e dalle tradizioni radicate, non è solo un luogo ricco di testimonianze archeologiche e di fascino artistico, ma anche un vero paradiso per gli amanti della buona cucina. Tra le sue strade strette e le piazze animate, i profumi dei formaggi tipici pugliesi si fondono con l’aria salmastra del mare, creando un’atmosfera unica che invita a gustare ogni prelibatezza che questa terra ha da offrire.

Uno scatto dei due titolari di Caseificio San Marco a lavoro

Fonte: Caseificio San Marco

I titolari di Caseificio San Marco a lavoro

I sapori della tradizione locale

In questo contesto, il Caseificio San Marco si erge come un autentico baluardo della cultura casearia locale. Con oltre mezzo secolo di esperienza alle spalle, rappresenta una vera e propria istituzione per gli amanti dei formaggi di qualità. Qui, la produzione artigianale è il fulcro di ogni attività, garantendo la massima cura e dedizione in ogni fase del processo di lavorazione.

I prodotti offerti dal Caseificio San Marco spaziano dall’iconica burrata, con il suo cuore cremoso e avvolgente, alle mozzarelle fior di latte, dalle scamorze affumicate ai provoloni stagionati. Ogni formaggio è una celebrazione della tradizione casearia pugliese, una sinfonia di sapori autentici che conquista il palato di chiunque li assaggi.

L’innovativa “Mozzapella”

Il Caseificio San Marco non si limita solo alla produzione di formaggi di alta qualità, per soddisfare le esigenze del mercato moderno, ha abbracciato l’innovazione con Mozzapella, un’iconica apecar personalizzata che porta i suoi prodotti freschi e genuini direttamente nelle strade di Taranto e dei paesi limitrofi. Un modo unico e originale per portare la tradizione casearia pugliese direttamente tra la gente, rendendo l’esperienza culinaria ancora più accessibile e coinvolgente.

I titolari di Caseificio San Marco ritratti mentre sono nello store

Fonte: Caseificio San Marco

I titolari di Caseificio San Marco

Il Caseificio San Marco è molto più di un semplice luogo di produzione di formaggi, è un’autentica oasi di sapori e tradizioni, un punto di riferimento per chiunque desideri assaporare l’autenticità della cucina pugliese. Con la sua dedizione alla qualità, alla tradizione e all’innovazione, continua a conquistare il cuore e il palato di residenti e turisti, offrendo un’esperienza culinaria indimenticabile a chiunque decida di fare tappa nella spartana città di Taranto.

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Cosa vedere a Bolzano, a spasso nel centro storico

Situata nel cuore delle Alpi italiane, Bolzano è una città affascinante che fonde culture e tradizioni italiane e tedesche. Capitale della provincia autonoma di Bolzano-Alto Adige, questa città è una meta ideale per chi desidera immergersi in un’atmosfera ricca di storia, arte e natura.

Benvenut* a Bolzano!

Chiamata anche Bozen, essendo la regione autonoma a statuto speciale una regione bilingue, Bolzano è delimitata da diverse catene montuose e monti minori. In direzione est si allunga la val d’Isarco, dove si possono ammirare le Dolomiti in tutta la loro bellezza, con il Rosengarten e il Catinaccio, alto più di 3000 metri, che svetta orgoglioso con le caratteristiche Torri del Vajolet. Proprio per questo, la città è apprezzatissima durante la stagione invernale, per i suoi mercatini di Natale e per i paesaggi mozzafiato delle Dolomiti. Ma il suo centro storico offre anche un viaggio indietro nel tempo, tra architetture medievali, eleganti portici e piazze vivaci.

Cosa vedere nel centro storico

Il centro storico di Bolzano si trova a nord-est della città, proprio all’incrocio del torrente Talvera con il fiume Isarco. È un labirinto di strade acciottolate e vicoli pittoreschi, ricchi di fascino e storia.

Piazza Walther

Il cuore pulsante di Bolzano è Piazza Walther, dedicata al poeta Walther von der Vogelweide. Questa piazza centrale è circondata da caffè, ristoranti e boutique. È il luogo ideale per iniziare la visita e per osservare il movimento quotidiano della città. Durante il periodo natalizio fino all’Epifania, ospita il famoso mercatino di Natale, uno dei più suggestivi d’Italia, con le sue mille luci e le bancarelle tradizionali.

Duomo di Bolzano

A pochi passi da Piazza Walther si trova il maestoso Duomo di Bolzano, dedicato a Santa Maria Assunta. Chiamato in tedesco Dom Maria Himmelfahrt, il duomo risale al XV secolo, ma gli importanti lavori di restauro che lo hanno rimesso a nuovo dopo le due guerre hanno portato alla luce pavimentazioni e lapidi molto più antiche. La cattedrale, con la sua facciata ornata, il campanile a punta e il bellissimo tetto di tegole colorate, è un esempio straordinario di architettura sacra che unisce lo stile romanico a quello gotico. All’interno, si possono ammirare affreschi medievali e un bellissimo altare maggiore.

Il Museo Archeologico dell’Alto Adige

Un’altra tappa imperdibile è il Museo Archeologico dell’Alto Adige, famoso per ospitare Ötzi, l’uomo venuto dal ghiaccio. Questa mummia risalente a oltre 5.000 anni fa è stata ritrovata sulle Alpi e rappresenta uno dei reperti archeologici più importanti al mondo. Il museo offre un’esperienza affascinante e educativa, con esposizioni interattive e reperti storici.

I Portici

I Portici (Laubengasse) sono la via dello shopping più famosa di Bolzano. Questa strada coperta, che risale al Medioevo, è lunga circa 300 metri e fiancheggiata da negozi, boutique e caffè. Passeggiando sotto i portici, si possono ammirare le antiche facciate degli edifici e respirare l’atmosfera storica della città. Al numero civico 30 di via dei Portici si trova l’Antico Municipio di Bolzano, ben riconoscibile dallo stemma della città posto sull’arcata gotica (oggi ospita l’Archivio storico). Nel barocco Palazzo Mercantile ha sede oggi l’omonimo museo che offre una panoramica sulla storia economica di Bolzano.

Via Argentieri

Una delle strade più caratteristiche e frequentate del centro storico di Bolzano è via Argentieri. Il nome della via deriva da Silberhaus, la casa d’argento, un edificio costruito all’angolo con Piazza del Grano, l’antico cuore medievale della cittadina. Gli edifici storici perfettamente conservati sono molti; tra questi famosa è la Residenza Troilo che risale al tardo medioevo e si caratterizza per la torre angolare in facciata. Attraverso un sottopassaggio è possibile raggiungere via dei Portici. La Casa della Pesa risale al XIII secolo, ma è stata ristrutturata nei secoli successivi. Fino al XVIII secolo fu la sede della pesa pubblica e oggi è uno dei punti turistici del centro storico.

Piazza delle Erbe e il mercato di Bolzano

Un altro luogo suggestivo è Piazza delle Erbe, dove dal XIII secolo ogni giorno (solo feriali) si tiene un colorato mercato di frutta, verdura, fiori e prodotti locali. Questa piazza vivace è il posto ideale per scoprire i sapori e i profumi del Sud Tirolo e per acquistare qualche prodotto tipico. Nella piazza si trova una delle 100 statue più belle d’Italia, la Fontana di Nettuno, opera di Joachim Reis. Eretta verso la fine del XVIII secolo, sostituì il luogo della berlina dove i condannati erano esposti alla gogna pubblica.

Poco fuori dal centro, Castel Mareccio

A breve distanza dal centro, si trova Castel Mareccio, un castello medievale del XII secolo ben conservato e circondato da vigneti. Oggi il castello ospita mostre ed eventi culturali e in primavera è la sede della Mostra Vini di Bolzano. È un luogo perfetto per una passeggiata rilassante e per godere di una vista panoramica sulla città e sul Catinaccio.

Informazioni pratiche

Quando andare

Bolzano è una destinazione che può essere visitata tutto l’anno, dipende da cosa si cerca. I periodi migliori per una visita alla città e qualche escursione in montagna fuori porta sono la primavera e l’autunno, quando il clima è mite. L’estate offre numerosi eventi all’aperto e festival in una zona ben servita e apprezzatissima dalle famiglie con bambini. Inutile dire che l’inverno è il momento migliore per chi ama i mercatini di Natale e le atmosfere festose o per chi da Bolzano si sposta sulle montagne per sciare.

Piatti tipici di Bolzano

La cucina di Bolzano riflette il perfetto connubio tra tradizioni italiane e tedesche, offrendo una varietà di piatti ricchi di sapore. Tra le specialità locali, spiccano i canederli (Knödel), gnocchi di pane arricchiti con speck, formaggio o spinaci, spesso serviti in brodo o con burro fuso. Tra i primi piatti, i ravioli di ricotta e spinaci (Schlutzkrapfen) sono un must, mentre per i secondi, il gulash e il rosticciato di manzo rappresentano la tradizione più rustica e sostanziosa. Non può mancare un assaggio di speck, da gustare con pane di segale e formaggi locali, e di strudel di mele, il dolce simbolo della regione, spesso accompagnato da panna montata o gelato alla vaniglia. Infine, per completare l’esperienza culinaria, è consigliabile degustare un bicchiere di Lagrein o Gewürztraminer, vini tipici dell’Alto Adige, rinomati per la loro qualità e carattere distintivo.

Come arrivare

Bolzano è ben collegata e facilmente raggiungibile sia in auto che con i mezzi pubblici. In auto, è situata lungo l’autostrada A22, che collega il Brennero con Modena. La stazione ferroviaria di Bolzano offre collegamenti diretti con numerose città italiane e tedesche, rendendo il viaggio in treno un’opzione comoda e panoramica. Inoltre, l’aeroporto di Bolzano offre voli stagionali e charter; in alternativa, a circa un’ora e mezza di distanza, si trovano gli aeroporti più grandi di Verona e Innsbruck.

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Prato, meta d’eccellenza per il turismo industriale in Italia

Da qualche anno a questa parte, il turismo è nettamente cambiato: non si parte più solamente per visitare città d’arte o rilassarsi tra bei paesaggi, ma anche per scoprire tradizioni, culture e sapori diversi dai nostri. E in Italia si sta diffondendo sempre più il turismo industriale, dedicato alla storia del lavoro e alle sue preziosissime arti, tramandate nel tempo. Prato è la città perfetta per iniziare, con il suo distretto tessile che è uno dei più rinomati al mondo. Scopriamola insieme.

Prato, la città della manifattura tessile

La Toscana è una regione dalle mille sfumature: conosciuta soprattutto per le sue splendide città d’arte come Firenze e Siena, ma anche per i piccoli borghi immersi tra le colline, dove degustare vini d’eccellenza, oggi si afferma anche come patria del turismo industriale. Ed è tutto merito di Prato, una splendida cittadina dell’entroterra toscano, adagiata ai piedi del Monte della Retaia e attraversata dal fiume Bisanzio. Proprio per la sua posizione favorevole e per la presenza di un importante corso d’acqua, nel corso dei secoli è diventata sede di uno dei più rinomati distretti tessili d’Italia (e del mondo intero).

La produzione tessile ha sempre rappresentato uno dei cardini dell’economia pratese, sviluppandosi già in epoca medievale. E oggi, con l’avanzare delle tecnologie, è un settore all’avanguardia che si è abilmente riconvertito al riciclo e alla riduzione dei rifiuti industriali, diventando una vera e propria eccellenza. Non è dunque un caso che Prato sia una delle mete principali per quanto riguarda il turismo industriale. Un viaggio alla scoperta delle sue aziende è una vera e propria avventura che percorre secoli di storia, un’immersione tra tecniche tradizionali e modernità.

L’intera città di Prato è costellata di luoghi che raccontano la storia della sua industria tessile, dalle vecchie fabbriche dismesse da tempo (che forniscono un esempio importante di quella che viene chiamata archeologia industriale) alle più moderne aziende che producono tessuti per brand di lusso, le quali fanno uso di tecnologie all’avanguardia e si prodigano nel diventare sempre più green. E naturalmente non possono mancare luoghi iconici come il Museo del Tessuto, che offre uno sguardo inedito sulla storia e lo sviluppo della manifattura tessile dall’antichità ai giorni nostri.

Il progetto TIPO, per scoprire Prato

È proprio per scoprire i luoghi più suggestivi della Prato industriale che, nel 2021, è stato fondato il progetto TIPO (Turismo Industriale Prato), grazie alla collaborazione del comune con alcune delle più importanti realtà del territorio. Sebbene sia in azione da pochi anni, l’iniziativa ha già coinvolto numerose aziende e attirato tantissimi visitatori, interessati alla scoperta del distretto tessile della città toscana come di una delle avanguardie più importanti del nostro intero Paese. E ci sono davvero moltissime sorprese per i turisti.

Nel corso dell’anno, un lungo calendario di eventi permette ai visitatori di conoscere la storia e l’attualità della manifattura pratese, con tour guidati alle aziende che regalano uno sguardo inedito ai processi di lavorazione, al modello di economia circolare e alla filosofia green sempre più in voga tra le aziende. Ma è stata anche sviluppata l’app TIPO, che consente ai turisti di muoversi in autonomia per scoprire la città e il suo distretto tessile senza alcun vincolo. E, annualmente, si può partecipare al festival che promuove il settore – e che attira sempre tantissimi curiosi.

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Napoli Notizie tradizioni Viaggi

È Napoli la città in cui si mangia meglio al mondo secondo gli stranieri

Per conoscere a fondo il luogo in cui si sta viaggiando è più che essenziale comprendere, e se possibile sperimentare, le sue tradizioni. I piatti della cucina locale, pietanze che sono in grado di sprigionare odori e sapori del posto che si sta visitando, possono raccontarci la storia, la cultura, e l’identità di quella particolare località. Partendo da questo presupposto Time Out, azienda britannica leader del settore travel, ha stilato la classifica delle città al mondo in cui si mangia meglio e al primo posto c’è un’italianissima: la nostra splendida Napoli.

Come è stato condotto lo studio di Time Out

La classifica delle città in cui si mangia meglio al mondo è stata condotta prendendo in considerazione le preferenze di migliaia di abitanti di tutto il globo, ai quali è stato richiesto di valutare gli alimenti locali per qualità e convenienza, ma anche i ristoranti migliori, i piatti imperdibili e gli spuntini da provare assolutamente.

La lista finale è stata poi creata escludendo le città con punteggi complessivi più bassi e includendo quelle con il punteggio più alto per ciascun Paese. Il prodotto emerso è una classifica che si pone l’obiettivo di essere una celebrazione della cultura culinaria in tutto il mondo, sia in fatto di cucina raffinata che di uno street food dai prezzi accessibili.

Napoli e la pizza, regine del mondo

Come accennato, è la nostra magica Napoli ad essere la città in cui si mangia meglio al mondo. Secondo Time Out, il piatto assolutamente imperdibile è la pizza, e in particolare in una delle sue versioni più semplici: ovvero un’ottima Margherita.

Si tratta di un pasto veloce ed economico che a Napoli può essere gustato spendendo solo 1-2 euro al pezzo. Non a caso, la pizza è anche il piatto con il miglior rapporto qualità-prezzo della città.

Nell’articolo viene data la giusta rilevanza anche alle meraviglie cittadine e in particolare alla rivalutazione dei Quartieri Spagnoli, posto ideale per mangiare e allo stesso tempo conoscere il lato più verace e originale del bellissimo capoluogo campano.

Il resto della classifica

Napoli è sicuramente la città del mondo in cui si mangia meglio, ma non sono di certo da meno altre località sparse per il globo: la città partenopea è l’unica realtà del nostro Paese a comparire in classifica.

Il secondo gradino del podio è di Johannesburg, in Sud Africa, famosa per il suo amatissimo street food, seguita da Lima, in Perù, località in cui i piatti da provare sono il ceviche e l’arroz (riso) con pollo.

Subito fuori dal podio troviamo Ho Chi Minh City, in Vietnam, poi Pechino, Bangkok, Kuala Lumpur, Mumbai, Dubai e Portland. Altre città europee che si sono guadagnate un posto in Top 20 sono Liverpool, Siviglia, Porto, Lione e Copenhagen.

Per completezza, ecco la classifica completa:

  1. Napoli, Italia;
  2.  Johannesburg, Sud Africa;
  3. Lima, Perù;
  4. Ho Chi Minh City, Vietnam;
  5. Pechino, Cina;
  6. Bangkok, Tailandia;
  7. Kuala Lumpur, Malesia;
  8. Mumbai, India;
  9. Dubai, Emirati Arabi Uniti;
  10. Portland, Stati Uniti;
  11. Liverpool, Regno Unito;
  12. Medellín, Colombia;
  13. Siviglia, Spagna;
  14. Porto, Portogallo;
  15. Marrakech, Marocco;
  16. Lione, Francia;
  17. Sydney, Australia;
  18. Montreal, Canada;
  19. Osaka, Giappone;
  20. Copenaghen, Danimarca.
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Centorizzonti 2024, il viaggio artistico culturale da fare tra giugno e settembre

L’estate di quest’anno si preannuncia ricca di eventi in tutto il nostro Paese, appuntamenti da non perdere e che mirano a farci scoprire luoghi, tradizioni, storia e natura davvero irresistibili. Uno di questi prende il nome di “Centorizzonti 2024“, e si caratterizza per essere un vero e proprio viaggio artistico culturale in angoli del nostro Paese che tolgono il fiato.

Centorizzonti 2024, edizione “fantasmagorica”

“Fantasmagorica” è l’aggettivo che viene utilizzato per descrivere l’edizione di quest’anno di Centorizzonti: attraverserà e coinvolgerà 10 comuni e 10 paesaggi ai piedi del Monte Grappa, maestoso massiccio localizzato nelle prealpi Venete, favorendo l’interazione tra luoghi, opera e pubblico. Ma non è tutto, perché Centorizzonti 2024 prevede anche 18 straordinari appuntamenti in totale, tra cui 9 spettacoli – dei quali 2 prime nazionali – di teatro, danza, canto e musica, oltre a film, visite guidate, laboratori ed esperienze di gusto.

Il tutto inizierà il giorno 23 giugno a San Zenone degli Ezzelini, in provincia di Treviso, e proseguirà fino al 7 settembre sotto l’organizzazione di Echidna, con la direzione artistica di Cristina Palumbo, il sostegno della Regione Veneto, il patrocinio della Provincia di Treviso, dell’IPA Terre di Asolo e Monte Grappa e della Riserva della Biosfera MAB UNESCO Monte Grappa, la collaborazione di Banca Terre Venete, dell’Archivio Maffioli e della Fondazione Zago.

Il programma è nato dalla coprogettazione di 10 Comuni tra quelli che costituiscono la rete culturale Centorizzonti con capofila il Comune di Asolo, affiancato dai Comuni di Altivole, Borso del Grappa, Caerano San Marco, Castelfranco Veneto, Fonte, Loria, Possagno, Riese Pio X e San Zenone degli Ezzelini.

L’obiettivo di questo interessante progetto, attivo dal 2011, è quello di promuovere le arti dal vivo tra i residenti e i visitatori, coinvolgendo artisti professionisti del territorio Triveneto, di rilevanza nazionale ed emergenti, con predilezione per gli autori interpreti.

Gli appuntamenti da non perdere

Tra gli appuntamenti in calendario due prime assolute di Luca Scarlini, create appositamente per Centorizzonti 2024. Tra gli artisti coinvolti, il giornalista narratore Domenico Iannacone che porterà in scena il suo spettacolo “Che ci faccio qui, in scena?”, trasformando il palcoscenico in uno spazio di riflessione e denuncia, e Giuseppina Casarin, direttrice del Coro “Voci dal mondo” di Fonte, di recente insignita Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana dal Presidente Mattarella, che condurrà un laboratorio di canto gratuito per avvicinare i cittadini al canto. Sempre con l’obiettivo di coinvolgere attivamente i cittadini rendendoli “attori”, anche Lorenzo Marangoni, attore e autore, campione mondiale di Poetry Slam, prima della sua performance condurrà un workshop per iniziare i partecipanti alla sua arte.

A completare il ricco programma, passeggiate teatrali in luoghi inediti con Dedalofurioso, laboratori di percussioni africane con Moustapha Fall, la battaglia di cuscini in piazza con la Compagnia Il Melarancio, workshop performativi con Monica Francia e Laura Boato Indaco, il Cantagiro con Cikale Comic Vocal Trio, lo spettacolo ai tempi di Instagram con Valentina Brusaferro e Martina Pittarello, cori multietnici de La Carovana della Musica, la danza del Collettivo Os, il viaggio teatrale sulla Duse di Kaos Teatro.

Centorizzonti comprende spettacoli dal vivo in diretto rapporto “drammaturgico” con il territorio. Le varie esperienze proposte, infatti, prevedono la mobilità di spettatori e visitatori, con l’importante obiettivo di far conoscere le terre e i luoghi, noti e meno noti, di Asolo e Castelfranco Veneto, attraverso l’azione degli artisti e la partecipazione dei cittadini.

L’edizione 2024 favorirà l’esperienza pluridisciplinare dei linguaggi artistici in contesti e luoghi non convenzionali e inediti, sfruttando preferibilmente la luce naturale, con basso impatto tecnico e basso consumo di energia, facendo particolare attenzione alle caratteristiche di siti, edifici e ambiti paesaggistici.

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A Bologna si può fare il Grand Tour dell’Italia

Bologna si prepara a offrire un nuovo viaggio nella biodiversità delle regioni italiane attraverso il cibo, l’arte, le tradizioni e l’intrattenimento. Il 5 settembre aprirà definitivamente al pubblico Grand Tour Italia, un ambizioso progetto che vuole celebrare l’eccezionale diversità culturale e culinaria del nostro Paese. Ecco cosa offrirà il nuovo parco gastronomico del capoluogo emiliano.

Grand Tour Italia: cosa offre il nuovo parco gastronomico a Bologna

Nel nuovo parco gastronomico Grand Tour Italia ognuna delle 20 regioni avrà un suo spazio dedicato che comprenderà un’area paesaggisticae di promozione turistica, un’osteria tipica con gestione e menù che variano periodicamente (circa ogni due mesi), un mercato con prodotti tipici regionali e un’area didattica. Per quest’ultima, ne hanno curato la narrazione la Scuola Holden di Torino sulla storia e cultura, Coldiretti sull’agricoltura e Slow Food sulla biodiversità enogastronomica.

All’interno dell’area si avrà la possibilità di frequentare corsi di cultura enogastronomica, lezioni di cucina ed educazione agroalimentare, nonché di partecipare a un ricco programma di eventi culturali, enogastronomici e folkloristici. Le osterie, i prodotti e i piatti presentati rappresenteranno autentiche espressioni delle singole regioni, garantendo un’esperienza genuina e dando priorità alla sostenibilità ambientale, con prodotti principalmente provenienti da fonti biologiche o sostenibili.

Attraverso una serie di eventi e manifestazioni folkloristiche, Grand Tour Italia trasferirà, inoltre, l’energia e l’entusiasmo delle tradizioni regionali direttamente nel cuore del Parco, rendendo l’esperienza dei visitatori ancora più coinvolgente. “Grand Tour Italia è molto più di una semplice destinazione turistica – afferma il fondatore, Oscar Farinetti – È un omaggio alla straordinaria diversità e ricchezza culturale del nostro Paese, un invito a esplorare, gustare e vivere l’Italia in tutto il suo splendore. Un percorso di 50.000 metri quadrati che offre ai visitatori l’opportunità di gustare l’Italia come mai prima d’ora”.

Le attrazioni ed esperienze a Grand Tour Italia

Con l’apertura imminente prevista per settembre 2024, Grand Tour Italia ambisce a rivoluzionare il concetto di turismo esperienziale e a diventare una tappa imprescindibile per i viaggiatori da tutta Italia e non solo. Diverse le attrazioni e le esperienze che saranno proposte all’interno dell’area di Grand Tour Italia, versione rivista del parco agroalimentare Fico Eataly World di Bologna, chiuso dallo scorso febbraio. Tra questi, spicca il tour guidato tra le regioni con quattro tappe nelle aree didattiche multimediali e degustazioni.

Ci sarà poi una vasta scelta di corsi di cucina e di specializzazione regionale, spettacoli, promozione turistica, convegni divulgativi e tanto altro. L’aera ospiterà, inoltre, uno spazio espositivo di EARTH Foundation, con le mostre dedicate alla fotografia contemporanea, pensate per instaurare un dialogo con il contesto e celebrare la cultura del cibo, oltre ad allestimenti speciali pensati ad hoc per raccontare il connubio tra arti visive ed enogastronomia.

In perfetta sintonia con lo spirito della Motor Valley, all’interno di Grand Tour Italia si inserirà anche Grand Tour Karting, una struttura esclusiva che coniugherà intrattenimento e sostenibilità. Utilizzando kart elettrici Parolin di ultima generazione a zero emissioni, i visitatori potranno godere di un coinvolgente circuito indoor lungo oltre 500 metri.

Grand Tour Italia si prepara anche a essere un luogo di svago per grandi e piccini, con un parco divertimenti interamente dedicato a bambini e famiglie. La fattoria del contadino Gianni si estende su 6500 metri quadri e ospiterà giostre, videogiochi e aree per feste private. Infine, ci sarà spazio anche per un centro congressi, che potrà ospitare qualsiasi tipo di evento sia pubblico che privato e team building.

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Come viaggiare in Cina senza visto

Un vasto territorio che racconta una storia lunghissima, immersa in meraviglie naturali e strutture risalenti all’antico impero alternate alle grandi città contemporanee: viaggiare in Cina è un’esperienza sorprendente tra modernità, tradizioni millenarie e filosofie antiche.

Con il passare del tempo il colosso asiatico ha puntato sempre più sul turismo, aprendo le proprie frontiere ai viaggiatori provenienti da moltissimi Paesi nel mondo. Nonostante ciò, esistono alcune restrizioni e regole da seguire per poter viaggiare nella terra delle antiche dinastie: una di queste permette di raggiungerla senza visto. Vediamo come viaggiare in Cina senza preoccuparsi di richiedere questo documento d’ingresso nel Paese.

Viaggiare in Cina senza visto: regole ed esenzioni

Le pratiche burocratiche lente e macchinose per ottenere un visto sono quel fattore che spesso fa desistere i viaggiatori dallo scegliere una determinata meta turistica. La procedura, inoltre, comporta costi aggiuntivi sul budget della vacanza, che solitamente vanno dai 130 euro circa ai quasi 200 euro.

Per incentivare il turismo e rendere più agevole l’ingresso dei viaggiatori, la Cina ha allargato le già presenti politiche “visa-free” che in precedenza permettevano di transitare per 24, 72 o 144 ore in determinate città e zone del territorio cinese senza visto: dal 1 dicembre 2023 e fino al 31 dicembre 2025, i cittadini italiani in possesso di passaporto ordinario possono viaggiare in Cina per motivi di affari, turismo, visite a familiari e amici o per transito. Sono 15 i giorni di soggiorno concessi per la permanenza in questo Paese senza dover richiedere il visto d’ingresso.

Tale misura “visa-free” non riguarda soltanto l’Italia. Anche i cittadini provenienti da Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Malesia possono soggiornare in Cina per un massimo di 15 giorni senza visto. L’unico requisito richiesto per poter superare la frontiera cinese, sia per l’Italia che per gli altri Paesi rientranti nell’estensione, è il possesso del passaporto, che deve avere almeno 6 mesi di validità residua.

In ogni caso, prima di organizzare un viaggio in terra cinese, il consiglio è quello di consultare il sito Viaggiare Sicuri del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che aggiorna costantemente i cittadini in merito a requisiti di viaggio e sicurezza in tutti i luoghi del mondo.

Quando va richiesto il visto per entrare in Cina

Come anticipato, grazie alla convenzione con l’Italia, il soggiorno in Cina è possibile per motivi di affari, turismo, visite a familiari e amici o per transito. In tutti gli altri casi, invece, è obbligatorio presentarlo alla frontiera. Quando va richiesto, quindi, il visto d’ingresso? Ecco tutti i casi in cui non vale l’esenzione dal visto:

  • Per ottenere un permesso di lavoro (visto di tipo Z)
  • Per studio (visto di tipo X)
  • Per i membri di equipaggio (visto di tipo C)
  • Per scambi culturali (visto di tipo F)
  • Nel caso in cui serva un visto multiplo valido per entrare e uscire dal Paese più volte fino a esaurimento dei giorni di permanenza concessi
  • Per soggiorni superiori ai 15 giorni

In tutti questi casi sarà quindi necessario procedere con la richiesta di emissione del visto per l’ingresso in Cina.

Come richiedere il visto turistico per la Cina

Se il vostro viaggio alla scoperta del territorio cinese prevede una permanenza maggiore ai 15 giorni (o rientrate in uno degli altri casi in cui non vale l’esenzione) allora dovrete richiedere il visto turistico d’ingresso. Per farlo è necessario rivolgersi al Consolato Cinese di Firenze (per Toscana, Umbria, Marche e Liguria) o al Chinese VISA Application Service Center di Milano per le regioni del Nord e di Roma per quelle del Sud. Sono necessari i documenti di riconoscimento, il passaporto, il modulo di richiesta e le fototessere.

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Cosa vedere a Bari vecchia: ecco le cinque chiese più belle

Una città ricca di storia e di bellezza, che si incontrano a ogni passo regalando a chi la visita la sensazione di riscoprire le epoche del passato. Stiamo parlando di Bari, un luogo le cui radici affondano nel passato più antico, fatto di tradizioni, cultura e bellezza.

Capoluogo pugliese è un luogo molto vivo, da visitare per tantissime ragioni comprese le sue architetture religiose. Le chiese di Bari sono davvero molte, ma noi ve ne raccontiamo cinque che vale la pena inserire in un itinerario di viaggio se si visita la città.

Le chiese più belle e suggestive da visitare a Bari, per una vacanza alla scoperta della storia di questo luogo.

Basilica di San Nicola

Non si può visitare Bari senza vedere la Basilica di San Nicola. Innanzitutto, si tratta di un esempio interessante di romanico pugliese, corrente artistica che ha preso vita in questa regione tra nel periodo che va tra il XI e il XIII secolo. Qui vi sono le reliquie di San Nicola e oggi viene visitata anche per ragioni spirituali.

La sua edificazione è datata intorno ai primi anni Mille ed è stata realizzata su una precedente costruzione per ospitare le reliquie giunte nella città il nove maggio del 1087. Si trova a pochi minuti dal porto e presenta opere che lasciano senza fiato. Da ammirare, ad esempio, è il ciborio datato XII secolo, oppure il monumento funebre di Bona Sforza, regina di Polonia e duchessa di Bari e, ancora, la cattedra dell’abate Elia.

Cattedrale di San Sabino

Un’altra chiesa da visitare in occasione di una vacanza a Bari a la cattedrale di San Sabino, la cui datazione può essere fatta risalire alla prima metà del XI secolo. Anch’essa è un prefetto esempio di romanico pugliese e il suo interno è caratterizzato da tre navate separate, suddivise da due file di colonne.

Conserva un pulpito e un ciborio che sono stati ricomposti utilizzando frammenti originari del XI e XII secolo. Al suo interno vi è un sarcofago in cui è conservato il corpo di santa Colomba di Sens e poi tante opere come la tavola della Vergine Odegitria che si trova nella cripta.

Chiesa San Marco dei Veneziani

Leggenda narra che sia stata eretta come ringraziamento per i veneziani che avevano liberato Bari dai Saraceni nel 1002, stiamo parlando della chiesa di San Marco dei Veneziani che viene citata la prima volta nel 1187.

Si tratta di un esempio di romanico, con un bel rosone a raggiera, a ghirlande e colonnette che si può ammirare sulla facciata esterna. Il suo interno non è più quello originale e vi sono conservate opere molto interessanti e preziose, come un altare databile nel Settecento con tabernacolo.

Chiesa di Santa Teresa dei Maschi

La chiesa di Santa Teresa dei Maschi è stata realizzata nel 1690, mentre il convento nel 1671. Oggi l’interno di questo edificio è divenuto sede della Bibart Biennale Internazionale d’arte contemporanea e museo dei pigmenti naturali colorati, vi si possono ammirare moltissime mostre che si sposano alla perfezione con le opere originali e più antiche qui conservate.

Chiesa di Sant’Anna

La struttura della chiesa di Sant’Anna a Bari è databile intorno all’XI secolo. Lo stile è tipicamente rinascimentale e barocco. Qui si riuniscono tutte le confraternite senza sede e, inoltre, è il luogo in cui avviene la benedizione dei neonati. Un grazioso gioiello da scorpire.

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Roseto Valfortore: tesoro d’Italia tra storia, sapori e tradizioni

Nel cuore della suggestiva Puglia sorge un gioiello prezioso e intatto nel tempo, uno dei borghi tra i più belli d’Italia: il Comune di Roseto Valfortore. Con le sue radici che affondano nelle antiche tradizioni e la sua aura intrisa di storia, questo borgo incanta i visitatori con la sua bellezza mozzafiato e la sua ricchezza culturale senza pari.

Un viaggio alle origini

Roseto Valfortore è un pittoresco paese situato nella provincia di Foggia, a un’altitudine di 650 metri, nel suggestivo scenario collinare del Preappennino Dauno, dove le acque del fiume Fortore scorrono placide nella vallata. Le origini di Roseto Valfortore risalgono a tempi lontani, quando le antiche civiltà popolavano queste terre, lasciando dietro di sé tracce tangibili della loro presenza, soprattutto di epoca romana. Ne è un esempio la fiorente attività artigianale degli scalpellini, sviluppatasi per diversi secoli, grazie alla cava da cui veniva estratta e lavorata la pietra locale.

Un angolo del centro storico di Comune Roseto Valfortore

Fonte: Comune Roseto Valfortore

Il centro storico di Comune Roseto Valfortore

Arte e Cultura: il fascino del passato

Il borgo, immerso in un paesaggio incantato tra montagne e valli, ha mantenuto intatta la sua autenticità nel corso dei secoli. Camminare per le stradine di Roseto Valfortore è come fare un tuffo nel passato. Le sue piazze accoglienti e le sue chiese secolari narrano storie di fede e devozione, mentre i suoi palazzi storici raccontano di epoche passate di splendore e nobiltà. Ogni angolo è un’opera d’arte da scoprire, un frammento di storia da ammirare. Tra i suoi monumenti più significativi, spicca la Chiesa Madre, nota anche come Santa Maria dell’Assunta, simbolo di devozione e storia locale. L’Arco della Terra, un tempo portale d’ingresso principale al borgo, conserva ancora il suo fascino antico. Da non perdere una visita all’Anfiteatro che ha anche arricchito l’offerta culturale del paese, ospitando concerti, spettacoli teatrali e manifestazioni durante le calde serate estive.

Una veduta dell'Arco della Terra di Comune Roseto Valfortore

Fonte: Comune Roseto Valfortore

L’Arco della Terra di Comune Roseto Valfortore

Sapori autentici e tradizioni vive

Roseto Valfortore non è solo storia e arte, è anche una terra di sapori autentici e tradizioni vive. Il suo Tartufo è un elemento della cucina davvero irrinunciabile. Le sagre e gli eventi che animano il calendario annuale del borgo offrono l’opportunità unica di immergersi nella cultura locale, assaporando i piatti tipici della tradizione culinaria pugliese. Dai formaggi prelibati ai salumi genuini, dalle ricette tramandate di generazione in generazione ai dolci che conquistano il palato, ogni boccone è un viaggio nel gusto e nella tradizione. Da assaggiare la tradizionale ricetta dei cavatelli di grano duro, conosciuta in dialetto come “cecatédde ch’i tanne checuzze“, prevede l’uso di pomodoro fresco, zucchine e una spolverata di polvere di peperoncino.

Oggi il Comune di Roseto Valfortore è annoverato della Bandiera Arancione, il riconoscimento di qualità turistico-ambientale conferito dal Touring Club Italiano ai piccoli comuni dell’entroterra italiano che si distinguono per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità.

Veduta esterna della Chiesa Madre di Comune Roseto Valfortore

Fonte: Comune Roseto Valfortore

Chiesa Madre del Comune Roseto Valfortore