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Santa Lucia, dove si festeggia in Italia, in Europa e nel resto del mondo

Ogni anno, il 13 dicembre, i bambini di diverse città del mondo attendono l’arrivo di Santa Lucia per essere coccolati con regali e dolcetti. La festività, in onore della martire cristiana, è sicuramente molto sentita in molti Paesi nordici, ma anche in alcune località intaliane. E la festa è stata esportata persino ai Caraibi. Ecco dove si celebra la tradizionale festa di Santa Lucia e come.

Cos’è la festa di Santa Lucia

La festa di Santa Lucia che si celebra il 13 dicembre risale al VI secolo d.C. ed è stata istituita per commemorare la morta di Lucia di Siracusa, vergine martire avvenuta il 13 dicembre del 304 d.C. durante la grande persecuzione dei cristiani voluta dall’Imperatore Diocleziano. Secondo la leggenda, Lucia portò cibo e altri generi di prima necessità ai cristiani che, per sfuggire alle persecuzioni, si nascondevano nelle catacombe romane. Per questo motivo, oggi, anche in molte parti d’Italia, Santa Lucia porta doni e dolci ai bambini che si sono comportati bene.

La festa di Santa Lucia in Europa

In Svezia

In occasione del “Luciadagen”, la Svezia organizza una processione durante la quale una ragazza vestita di bianco e con una coroncina di candele accese sulla testa distribuisce dolci a tutti i partecipanti. Ricette legate alla festa di Santa Lucia sono la brioche allo zafferano e i biscotti allo zenzero. Tra le altre tradizioni svedesi c’è quella di esporre alla finestra candele accese proprio per illuminare le cupe giornate invernali.

In Danimarca

La Danimarca ha importato dalla Svezia la tradizione di Santa Lucia e la festeggia fin dal 1944 con il nome di “Luciadag”. L’idea era quella di portare luce in un periodo storico molto buio per il Paese. Proprio come per la Svezia, una ragazza vestita di bianco e una corona di candele accese guida una processione. La celebrazione coincide con una protesta pacifica nei confronti dell’occupazione tedesca.

In Finlandia

Anche la Finlandia il 13 dicembre festeggia la giornata della Santa protettrice della vista. Anche in questa nazione, la tradizione si lega alle luci. Candele accese alle finestre, processioni e dolci tradizionali tipici a base di spezie natalizie.

In Norvegia

In Norvegia la giornata del 13 dicembre si chiama “Lussinatten” ed è una festività considerata laica. Per tradizione, i bambini delle scuole cantano inni e distribuiscono dolcetti in ospedali e ricoveri per anziani; nonostante non sia considerata una festività religiosa, è stata di recente incorporata nella liturgia dell’Avvento della chiesa norvegese.

In Ungheria

In Ungheria è tradizione, nel giorno di Santa Lucia, piantare chicchi di grano che, nel giorno di Natale, saranno già alti diversi centimetri: si tratta di un rito legato al credo cattolico, per omaggiare la nascita e la luce di Gesù.

In Croazia

La stessa tradizione ungherese si trova anche in Croazia, dove vengono piantati semi di grano con lo scopo di farli crescere prima di Natale proprio per ricordare Gesù come simbolo di luce. Il richiamo alla luce è il motivo per cui questa tradizione viene proprio legata alla Santa Lucia.

In Polonia

Per la festa del 13 dicembre, la Polonia ha una tradizione simile a quella delle calende italiane, praticamente osservando il meteo dei giorni successivi a Santa Lucia è possibile stabilire come saranno le temperature del primo mese dell’anno.

La festa di Santa Lucia in Italia

Processioni, mercatini e fiere: anche in Italia, Santa Lucia è una festività molto sentita, tanto da avere tradizioni culinarie differenti nelle diverse regioni. A Bologna, per esempio, si svolge una prestigiosa fiera che attira turisti anche da lontano, a Bergamo, i bambini ricevono i regali scritti nella letterina dei desideri depositata davanti alla statua della santa nell’omonima chiesa. Ma è sicuramente la Sicilia la regione italiana in cui la celebrazione è più sentita: da Siracusa, dove è patrono, fino a Palermo, dove vengono preparati piatti speciali per l’occasione come le celebri arancine (o arancini) o la cuccìa, un dolce tipico siciliano a base di ricotta o al cioccolato. In alcune zone del Centro Nord, invece, la Santa è incaricata di portare i doni ai bambini, al posto di Babbo Natale.

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Fonte: IPA

Le letterine dei bambini lasciate davanti alla statua di Santa Lucia a Bergamo

La festa di Santa Lucia nel resto del mondo

Ai Caraibi esiste una piccola isola chiamata proprio Santa Lucia. Il 13 dicembre non si festeggia solamente il patrono, ma è proprio una festa nazionale. Già dalla sera prima inizia la celebrazione, si accendendo luci decorative a tema natalizio, si illuminano le lanterne fatte a mano e si può assistere a uno spettacolo pirotecnico.

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Dove si trova la tomba di Babbo Natale

Protettore dei bambini e dei marinai, San Nicola è una delle figure più affascinanti della tradizione cristiana, conosciuto in tutto il mondo come il santo che ha dato origine alla figura di Babbo Natale. Nato a Pàtara, in Licia, attorno al 270, fu vescovo di Myra e la sua storia si intreccia con leggende e tradizioni millenarie che ne hanno accresciuto il mito. Tra le tante, quelle che riguardano la collocazione dei suoi resti mortali, ovvero, dove si trova realmente la tomba di Babbo Natale?

Una domanda che continua a stimolare la curiosità di fedeli, storici e archeologi, alimentando un’avvincente narrazione che si arricchisce di fascino e mistero ad ogni nuova scoperta. Da Demre, l’antica Myra in Turchia, fino all’Irlanda, passando per Bari e Venezia, prepariamoci a scoprire i quattro luoghi simbolo che custodirebbero le reliquie di San Nicola, in un viaggio che combina storia, scienza e fede.

La scoperta del sarcofago nascosto di San Nicola a Demre

Nel cuore della Turchia, a Demre (l’antica Myra), si trova la Chiesa di San Nicola, un luogo che potrebbe custodire il segreto della sua tomba originale. The Watcher Post riporta che recentemente, un team di archeologi ha annunciato una scoperta sensazionale: sotto la chiesa, costruita nel IV secolo, è stato individuato un tempio intatto che contiene un sarcofago. Secondo la professoressa Ebru Fatma Fındık, responsabile del progetto di scavi, la posizione e le caratteristiche del sarcofago fanno ipotizzare che si tratti della sepoltura originale di San Nicola.

“Crediamo di aver trovato per la prima volta un sarcofago in situ. Il fatto che un sarcofago sia stato portato alla luce molto vicino alla chiesa che si pensa contenga la tomba di San Nicola ci entusiasma molto”, ha dichiarato la studiosa. Il sarcofago, realizzato in pietra locale, presenta un tetto a botte leggermente convesso e dettagli tipici dei manufatti funerari della regione. Oltre al sarcofago, gli scavi hanno portato alla luce frammenti di lampade in terracotta e ossa di animali, che potrebbero fornire indizi sulla vita religiosa del tempo.

La Chiesa di San Nicola, già danneggiata da terremoti e ricostruita nel IX secolo, è stata un importante luogo di pellegrinaggio durante il Medioevo e ancora oggi accoglie migliaia di visitatori. Se la scoperta venisse confermata, potrebbe riscrivere la storia delle reliquie di San Nicola, mettendo in discussione la tradizione che le vuole trasferite in Europa nell’XI secolo. Questo luogo, inserito dal 2000 nella lista dei siti candidati a diventare Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, continua a sorprendere con le sue rivelazioni archeologiche.

Nella Basilica di San Nicola a Bari le reliquie più celebri

La Basilica di San Nicola a Bari è il luogo che, più di ogni altro, lega il santo alla tradizione occidentale. Nel 1087, un gruppo di marinai baresi trafugò le sue ossa da Myra per salvarle dalla minaccia musulmana e portarle in città. Le reliquie furono accolte con grande entusiasmo e collocate nella cripta della basilica, consacrata nel 1089 da Papa Urbano II. Da allora, Bari è diventata una delle principali mete di pellegrinaggio per i fedeli di San Nicola.

Secondo una leggenda locale, il punto esatto dove i buoi che trasportavano le reliquie si fermarono fu scelto per la costruzione della basilica. Oggi i fedeli possono visitare la cripta dove si trovano le reliquie, ma la basilica è famosa anche per il cosiddetto “manna di San Nicola”, un liquido miracoloso che si dice sgorghi dalle ossa del santo, raccolto ogni anno durante una cerimonia solenne.

A Venezia il tesoro dei crociati

Anche Venezia rivendica un legame speciale con San Nicola. Durante la Prima Crociata, nel 1099-1100, un gruppo di crociati veneziani approdò a Myra e scoprì che la tomba principale era stata già svuotata dai baresi. Tuttavia, in un ambiente secondario, trovarono altri frammenti ossei attribuiti al santo, che furono trasportati a Venezia e custoditi nell’Abbazia di San Nicolò al Lido.

San Nicolò divenne così il protettore della flotta veneziana e la chiesa sul Lido un punto di riferimento per i marinai. Ogni anno, il doge partecipava al rito dello Sposalizio del Mare, che sottolineava il legame tra Venezia e il santo. Un’analisi del DNA condotta nel 1992 ha confermato che le reliquie conservate a Bari e Venezia appartengono alla stessa persona, rafforzando il legame tra queste due città e San Nicola.

Irlanda custode inaspettata dei resti del santo

Tra i luoghi meno noti associati a San Nicola c’è poi l’Irlanda, e più precisamente Newtown Jerpoint, un villaggio medievale abbandonato nella contea di Kilkenny. Qui si trova una chiesa dedicata al santo, con una lastra tombale decorata che raffigura un vescovo sovrastato da due teste di pietra. Secondo una leggenda locale, cavalieri normanni irlandesi avrebbero trafugato le ossa di San Nicola durante le Crociate e le avrebbero portate in Irlanda.

Sebbene questa versione sia meno accreditata rispetto a quelle di Bari e Venezia, alcuni storici ritengono plausibile che cavalieri normanni irlandesi, noti per il loro interesse verso le reliquie, abbiano effettivamente trasportato i resti del santo fino a Newtown Jerpoint. La tomba rimane un luogo di interesse per gli appassionati di storia e di leggende medievali, aggiungendo un ulteriore tassello al mistero delle reliquie di San Nicola.

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Lo spettacolo suggestivo del presepe vivente di Castanea

Castanea delle Furie è un piccolo borgo siciliano adagiato sui colli Sarrizzo dei Monti Peloritani, immerso in un paesaggio suggestivo che si arricchisce di magia e fascino soprattutto durante il periodo natalizio. Ogni anno, infatti, viene allestito il tradizionale presepe vivente, un appuntamento imperdibile per chiunque voglia tornare indietro nel tempo immergendosi nelle atmosfere dell’antica Betlemme.

Arte e spiritualità si incontrano durante questo evento unico che coinvolge centinaia di persone, non attori professionisti o paganti, bensì abitanti del borgo che desiderano condividere con la comunità queste giornate raccontando il momento della Natività, ma traendo ispirazione anche dalle tradizioni locali. Qui vi raccontiamo qualche curiosità e vi forniamo tutte le informazioni utili per andare a visitarlo.

Storia del presepe vivente di Castanea

Da 33 anni, l’Associazione Turistico Culturale Giovanna d’Arco organizza a Castanea delle Furie il presepe vivente. Il borgo, situato nella location suggestiva offerta dai colli San Rizzo, vanta la partecipazione di oltre 350 figuranti che, oltre alle scene della Natività, raccontano gli antichi mestieri ricostruendo fedelmente abiti e strumenti di lavoro.

Durante l’evento avrete l’opportunità di partecipare in modo attivo provando le diverse specialità preparate come si faceva un tempo, dal pane alla pasta, o assistendo agli spettacoli di danza lungo un percorso che, di bottega in bottega, conduce alla capanna della Natività.

Date e orari del presepe vivente di Castanea

Il presepe vivente si terrà dal 25 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025, ma non in modo continuativo. L’evento, infatti, potrà essere visitato in queste date e ai seguenti orari, tenendo in considerazione che resterà aperto fino all’ultimo visitatore in coda anche dopo l’orario indicato:

  • 25, 27 e 30 dicembre e 2 e 3 gennaio dalle 18:30 alle 19:30
  • 26,28 e 29 dicembre e 1,4,5 e 6 gennaio dalle 17:30 alle 19:30

L’ingresso al presepe è gratuito, ma l’organizzazione accetta volentieri delle offerte. Inoltre, il 3 gennaio, ci sarà l’ingresso anticipato alle 17:30 per le persone con disabilità.

Presepe vivente Castanea delle Furie

Fonte: Associazione Culturale Giovanna d’Arco – Roberto Santoro

Il presepe vivente a Castanea delle Furie

Dove si trova e come raggiungere il presepe vivente di Castanea

Castanea delle Furie è un borgo siciliano situato alle porte di Messina. Se arrivate con la vostra auto da Catania, vi basterà prendere l’A18 con uscita San Michele e proseguire per 5 chilometri fino a Castanea; da Palermo, invece, l’autostrada da prendere è l’A20, con uscita Rometta, e proseguire verso Spartà: arrivati all’incrocio con la chiesa, svoltare a destra in direzione Massa San Giorgio-Castanea.

Giunti a Castanea da Messina è consigliabile trovare parcheggio in direzione nord, strada Provinciale per Massa San Giorgio–Spartà. Dopo il cartello di benvenuto con scritto Castanea, proseguire per 1,2 chilometri, superare la piazza principale del SS. Rosario (dove è preferibile fare scendere i passeggeri). Il presepe si trova a circa 300 metri.

Programma del presepe vivente di Castanea

Tra i presepi più belli d’Italia, l’evento rappresenta anche un’opportunità per scoprire il borgo di Castanea. Fino alle 12:00 è possibile partecipare a una visita guidata, godendo delle viste panoramiche offerte dalla sua posizione privilegiata e immergendosi nella sua storia.

Anche quest’anno, inoltre, torna il concorso foto e video che valorizza le fotografie e i cortometraggi più belli e originali. I premi sono in denaro, trovate tutte le informazioni utili per partecipare al concorso sul sito ufficiale.

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I presepi si Sutrio hanno trasformato il borgo in un museo a cielo aperto

La magia dell’Avvento ha trasformato il nostro Paese, e non solo, in una fiaba scintillante tutta da vivere e da condividere. Mercatini di Natale, luci sfavillanti, decorazioni sontuose e profumi inebrianti guidano i cittadini e i viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo alla scoperta della magia delle feste. Insieme a loro anche i presepi, simbolo della tradizione italiana e cattolica poi diffusasi in tutto il mondo. Tra i più belli da vedere quest’anno segnaliamo quelli di Sutrio, gli stessi che hanno trasformato il borgo in un museo a cielo aperto.

I presepi di Sutrio trasformano il borgo: è magia

C’è sempre un buon motivo per organizzare un viaggio in questo periodo e per raggiungere tutte quelle destinazioni che nel mese di dicembre si trasformano in cartoline di immensa bellezza.  È questo il momento perfetto per toccare con mano il miracolo del Natale che prende vita attraverso le tradizioni più autentiche dell’Avvento.

Organizzare un viaggio in queste settimane, dicevamo, è sempre un’ottima idea, soprattutto per chi desidera perdersi e immergersi in tutte quelle atmosfere che sembrano uscite da una favola natalizia. Capitali europee, città d’arte, metropoli popolose e piccoli borghi: i luoghi da raggiungere sono davvero tantissimi e tutti sono destinati a incantare.

Tuttavia non c’è bisogno di andare dall’altra parte del mondo per immergersi nelle atmosfere suggestive dell’Avvento perché l’Italia si è appropriata dello spirito natalizio. E lo ha fatto anche Sutrio, l’antico borgo montano del Friuli, che grazie alla presenza dei suoi presepi si è trasformato in un museo a cielo aperto ed è bellissimo.

Proprio qui, nel borgo incastonato tra i monti della Carnia in Friuli Venezia Giulia le case affacciate sulle viuzze si accenderanno di magia. Le facciate prenderanno vita al crepuscolo grazie alle proiezioni dei 100 e più presepi allestiti negli scorsi anni permettendo a chiunque di affrontare un viaggio nel tempo per attraversare la tradizione prespiale del territorio. Le strade lastricate e le piazze, invece, ospiteranno le nuove creazioni degli artigiani italiani e internazionali per uno spettacolo visivo senza eguali.

Come visitare i presepi di Sutrio: date, orari e percorso

Durante il periodo dell’Avvento, il paese già addobbato a festa, si trasformerà in un museo a cielo aperto proprio grazie alle tradizioni tramandate da generazioni. I presepi di Sutrio saranno assoluti protagonisti della rassegna Borghi e Presepi che, da anni, attira l’interesse e la curiosità di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo.

L’appuntamento è previsto dal 6 dicembre al 6 gennaio 2025 e coinvolge ogni angolo, ogni strada e piazza del borgo. Le case che si snodano nel paese, infatti, ospiteranno le proiezioni dei presepi allestiti negli scorsi anni che si paleseranno in tutta la loro bellezza quando il sole lascia spazio al crepuscolo.

Sotto i portici, tra le stradine lastricate in pietra e nelle pizzette, invece, nuovi presepi in legno, e realizzati con materiali naturali e di recupero, perpetueranno la tradizione grazie al lavoro degli artigiani italiani e stranieri. Per scoprirli tutti basta imboccare la Via del Natale, un percorso di magia e meraviglia che prende il via dalla piazza sotto il Municipio, proprio lì dove campeggia il grande Presepe che nel 2022 fu posizionato in Piazza San Pietro.

Il presepe del Vaticano e la Via del Natale

Imboccando la Via del Natale, quella che conduce verso un vero e proprio museo a cielo aperto, è impossibile non notare il grande presepe del Vaticano realizzato per Piazza San Pietro a Roma. Punto di partenza del percorso di meraviglia, questo presepe fu realizzato nel 2022 da un gruppo di artigiani provenienti da Sutrio e da tutto il Friuli Venezia Giulia.

Sono 18, in totale, le statue che compongono il grande presepe che occupa una superficie di 116 metri quadrati illuminata da 50 punti luci. Le figure sono a grandezza naturale e si stagliano su una grotta in legno alta oltre 5 metri. Un capolavoro di artigianato unico che diventa ancora più suggestivo se ammirato di sera.

Il presepe del Vaticano a Sutrio

Fonte: Ufficio Stampa

Il Presepe in Vaticano torna a Sutrio: dove si trova

Il presepe di Teno

Altro protagonista della rassegna è il Presepe di Teno, un maestoso capolavoro artigianale realizzato da Gaudenzio Straulino, maestro artigiano locale, in 30 anni di lavoro. Si tratta di una creazione davvero incredibile che fonde la tradizione presepiale e quella dell’intero borgo.

Il presepe, infatti, riproduce in miniatura tutti gli usi e i costumi tradizionali del paese che prendono vita attraverso i personaggi animati da ingranaggi meccanici. Le figure in movimento rappresentano uno spaccato di vita degli abitanti del borgo e di tutta la zona della Carnia cristallizzando così le tradizioni di un intero territorio in un capolavoro sapiente.

Il presepe di teno a Sutrio

Fonte: Ufficio Stampa/Elia Falaschi

Il meraviglioso Presepe di Teno situato a Sutrio

Il presepe vivente e gli altri appuntamenti a Sutrio

La rassegna Borghi e Presepi di Sutrio, inoltre,  sarà affiancata da tutta una serie di eventi che porteranno in scena tradizione e folklore che consentiranno di scoprire le usanze territoriali tramandate da generazioni.

Tra gli appuntamenti più imperdibili c’è, sicuramente, il Presepe Vivente del borgo che animerà strade e piazze il 5 gennaio grazie alla presenza di teatranti, attori e comparse che porteranno in scena la Natività e l’arrivo dei Re Magi.

Imperdibile è, anche, la Festa dei coscritti, un appuntamento tradizionale dedicato ai giovani e al loro passaggio all’età adulta. L’appuntamento è previsto il 26 dicembre con una sfilata pomeridiana aperta proprio dai ragazzi che hanno compiuto 18 anni.

Non mancheranno laboratori manuali e artistici organizzati dalle realtà locali per grandi e bambini, una mostra fotografica dedicata proprio all’artigianato e alle mani “Henta-mani”, e i concerti del coro Sutrio inCanta e del Corpo Bandistico Aristide Selenati che faranno da sottofondo musicale all’intero evento Borghi e Presepi.

Come raggiungere Sutrio

Situato nel Friuli Venezia Giulia, nella valle del But in Carnia, Sutrio fa parte del club dei borghi autentici d’Italia. È uno dei borghi montani più affascinanti del bel Paese che, oltre a offrire un’atmosfera senza tempo legata alle tradizioni e al folclore, è considerato anche il perfetto punto di partenza per gli amanti delle attività sportive invernali grazie alla vicinanza con lo Zoncolan, la principale area sciistica di tutto il territorio.

Il borgo è raggiungibile comodamente in auto grazie al collegamento dell’Autostrada A23 Palmanova-Udine-Tarvisio e all’uscita Carnia/Tolmezzo. La stazione ferroviaria più vicina, per chi giunge in treno, è quella situata a Udine, a circa 70 km dal paese. Gli aeroporti più vicini, invece, sono quelli di Trieste, situato a circa 100 km, e quello di Treviso (170 km). In alternativa è possibile atterrare a quello di Venezia Marco Polo.

Per rendere l’esperienza ancora più suggestiva e local, consigliamo inoltre di pernottare all’interno dell’albergo diffuso di Sutrio.

Borghie. Presepi, la rassegna a Sutrio

Fonte: Ufficio Stampa

Uno dei presepi di Sutrio creato per la rassegna Borghi e Presepi

 

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La magia del presepe vivente di Tarquinia

In una delle città italiane più ricche di storia, da quella etrusca alla medievale, ogni anno il passato viene raccontato in modo unico e speciale attraverso l’evento del presepe vivente. Siamo a Tarquinia, l’antica Tarchuna degli etruschi, che visse periodi d’oro sia durante la conquista di Roma che durante il Medioevo. E sono proprio le strade dei quartieri medievali di San Martino e San Giacomo, caratterizzati dalle tipiche case con pareti di tufo e travertino, da alte torri, chiese romaniche e gotiche e dagli splendidi palazzi rinascimentali a diventare un palcoscenico a cielo aperto durante le feste di Natale in grado di trasformare Tarquinia in una piccola Betlemme.

Storia del presepe vivente di Tarquinia

Organizzato da 15 anni, il presepe vivente di Tarquinia, considerato come uno dei più suggestivi d’Italia, viene allestito nelle atmosfere suggestive offerte dai due quartieri più antichi del centro storico, quelli di San Martino e San Giacomo, noto in precedenza come il Terziere del Poggio. Il presepe, curato in ogni dettaglio, ricostruisce gli ambienti e le situazioni risalenti al I secolo d.C. in Israele.

Tra le strade compaiono banchi di legno, paglia, iuta e stoffe, le quali costituiscono gli elementi fondamentali che permettono la ricostruzione delle scene tipiche di quel tempo: il mercato delle merci e del bestiame, la vendita degli schiavi, il censimento, la locanda. Inoltre, a rendere il tutto ancora più realistico c’è il grande accampamento romano, allestito in Campo Cialdi con tende, cavalli, bighe e legionari in allenamento.

Spettacoli presepe vivente Tarquinia

Fonte: Ufficio Stampa

Uno spettacolo durante l’evento del presepe vivente a Tarquinia

Date e orari del presepe vivente di Tarquinia

Il presepe vivente di Tarquinia si terrà il 26 e il 29 dicembre 2024 e il 6 gennaio 2025 a partire dalle 17:00. L’evento comincia con il tradizionale corteo dei Re Magi a dorso di cammello e prosegue con le classiche rappresentazioni della Natività e con spettacoli per le strade del centro storico.

Dove si trova e come raggiungere il presepe vivente di Tarquinia

Sono i vicoli e le piazze della parte più antica della città etrusca, i quartieri di San Martino e San Giacomo, a fare da sfondo alla nuova edizione del presepe vivente di Tarquinia. Il percorso parte da Piazza San Martino e prosegue in Via della Ripa, Vicolo del Poggio, Via degli Archi, Via dell’Archetto e si conclude tra Piazza Giuseppe Verdi e Piazza Santo Stefano.

Per raggiungere Tarquinia con l’auto da Roma potete percorrere l’autostrada A12, da Grosseto si segue la statale Aurelia fino a Tarquinia, da Viterbo la superstrada Orte-Civitavecchia, fino all’uscita Monte Romano est (località Cinelli). Da qui si prosegue sulla statale Aurelia bis, fino all’incrocio per Tarquinia. In treno, invece, la città è servita dalla linea ferroviaria Roma-Ventimiglia con corse frequenti sia in direzione Roma, verso sud, che verso Pisa/Genova, verso nord. La stazione dista circa tre chilometri dal centro abitato ed è collegata dagli autobus urbani.

Sfilata Re Magi Tarquinia presepe vivente

Fonte: Ufficio Stampa

Sfilata dei Re Magi a Tarquinia per il presepe vivente

Novità del presepe vivente di Tarquinia

La novità di quest’anno riguarda la scelta della location dove viene allestito il presepe vivente. La rappresentazione, infatti, lascia gli spazi esterni del convento di San Francesco, dove si è svolta l’edizione 2023 per celebrare gli 800 anni del primo presepe della storia realizzato dal Santo Patrono d’Italia, per approdare al quartiere di San Martino. Questo è considerato una cornice ideale per realizzare la rievocazione grazie alle strette vie con gli archi, alle torri, alla chiesa e ai palazzetti medievali presenti, perfetti per dare vita all’antica Betlemme.

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L’UNESCO ha aggiunto nuove tradizioni alla lista del Patrimonio Culturale Immateriale

Viaggiare non significa solamente saltare da un’attrazione all’altra, visitare musei o fotografare monumenti storici. Per scoprire un luogo nella sua interezza bisogna immergersi anche nella sua cultura provando esperienze autentiche che ci aiutino a comprendere la storia e le tradizioni della meta che abbiamo scelto. Se trovarle non è sempre impresa facile, possiamo affidarci all’UNESCO che, ogni anno, pubblica una lista con le tradizioni da preservare perché considerate un Patrimonio Culturale Immateriale.

I diversi membri dell’organizzazione che compongono l’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura) si incontrano per discutere e concordare nuovi elementi da aggiungere alla loro lista. Questi possono essere canzoni, danze, rituali, abiti, festival, celebrazioni, cerimonie, piatti tipici, artigianato, opere d’arte e molto altro ancora provenienti da tutto il mondo. Quali sono le novità di quest’anno? Scopriamole insieme!

Le tradizioni europee aggiunte alla lista UNESCO

Tutta una serie di prodotti e tradizioni provenienti dall’Europa sono entrati nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale da proteggere secondo l’UNESCO, come la maestria dei restauratori di tetti in zinco parigini. Si tratta di una lavorazione particolare e complessa: chi la esegue deve possedere le conoscenze e le abilità necessarie per restaurare i tetti degli edifici in stile Haussmann costruiti a Parigi nel XIX secolo. Con quasi l’80% dei tetti di Parigi rivestiti di zinco, questa lavorazione modella l’identità unica del paesaggio urbano e viene trasmessa attraverso un programma di apprendistato, in cui gli apprendisti alternano teoria, lezioni pratiche ed esperienza pratica sui cantieri.

Dall’Ucraina, invece, si è deciso di preservare l’antica tradizione delle Pysanka, ossia l’arte della decorazione delle uova: i motivi e simboli tipici vengono applicati all’uovo utilizzando la cera, successivamente immerso nella tintura, coprendo tutto tranne le aree cerate. Il processo viene ripetuto per ottenere il motivo e i colori desiderati che rappresentano i desideri e i messaggi personali di chi li realizza. Si tratta di un riconoscimento importante considerando il coinvolgimento del Paese nella guerra contro la Russia e il rischio che tradizioni come questa vengano perdute.

Come piatto tradizionale è stato inserito il mulgi puder tipico dell’Estonia, a base di patate e orzo, consumato quotidianamente nella regione di Mulgimaa, mentre l’Italia e la Spagna compaiono insieme nella tradizione legata al suono manuale delle campane. Le campane vengono suonate come strumenti musicali, singolarmente o in gruppo, con stili e tecniche locali distinti e mostrano le capacità e le conoscenze dei singoli campanari.

Pysanka Patrimonio Immateriale Unesco

Fonte: iStock

La tradizione delle Pysanka ucraine

Le tradizioni provenienti dal resto del mondo

Nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO sono state inserite anche due tradizioni la cui pratica è in declino e che rischia di essere abbandonata. Queste sono la Reog Ponorogo Performing Art, una danza teatrale indonesiana secolare, e il rituale del Wosana del Botswana.

Tra le altre tradizioni citiamo le conoscenze e le abilità tradizionali legate alla produzione di sake con il fungo koji in Giappone: il sake è una bevanda alcolica a base di cereali e acqua, profondamente radicata nella cultura giapponese. Gli artigiani utilizzano il koji, una muffa, per convertire l’amido degli ingredienti in zucchero, supervisionando il processo per assicurarsi che la muffa cresca in condizioni ottimali, regolando temperatura e umidità secondo necessità. Considerato un dono sacro delle divinità, il sake è indispensabile in festival, matrimoni, riti di passaggio e altre occasioni socio-culturali.

Tra le tradizioni inserite nella lista compaiono anche il formaggio Minas del Brasile, ottenuto attraverso un processo di produzione artigianale che coinvolge conoscenze e tecniche sviluppate da piccoli produttori rurali a Minas Gerais, il Qiang New Year Festival della Cina e le pratiche ed espressioni culturali legate al Krama, un tessuto tradizionale intrecciato tipico della Cambogia. Se siete curiosi di scoprire tutte le 66 novità introdotte dall’UNESCO, trovate la lista completa sul sito ufficiale dell’organizzazione.

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I Villaggi di Natale in Italia tra magia, divertimento e luminarie

Immaginate un viaggio tra luci scintillanti, profumi di cannella e vin brulé, e casette in legno che sembrano uscite da una fiaba. È il magico mondo dei villaggi di Natale in Italia, dove la tradizione si intreccia con l’atmosfera incantata delle Feste per regalare un’esperienza magica per piccoli e grandi.

Andiamo, allora, alla scoperta di quelle realtà incantate dove il Natale diventa un’emozione da vivere con il cuore, tra colori, sapori e infinite meraviglie.

A Vetralla, la magia del Regno di Babbo Natale 2024

Tutto è pronto per una stagione strepitosa che attende il Regno di Babbo Natale di Vetralla, in provincia di Viterbo.

Dal magico ingresso dove ogni ospite torna bambino, alla sala dell’incanto dove gli elfi giocano al Pescasogni. E poi ancora la Casa di Babbo Natale, il tunnel dei desideri, la fabbrica di Carbone del Dr.Krampy dove viene estratto il carbone per i più birbanti!

Passando per lo shopping di decorazioni nell’ormai storico mega store immersivo che non è solo un negozio, ma un vero e proprio viaggio attraverso ambientazioni emozionanti, dove ogni addobbo è stato selezionato con cura per offrire decorazioni uniche e di alta qualità, rendendo ogni visita un’avventura magica. Fino a ritrovarsi nel magico Victorian Village riempito di tante nuove attività e prelibatezze culinarie per passare un giorno straordinario.

Un’esperienza unica, che regala emozioni, che riesce a trasmettere i veri valori di questa Festa che sta dentro ognuno di noi. Perché saremo proprio noi a dare il giusto significato a ogni cosa, e visitando il Regno di Babbo Natale, lasciandoci coinvolgere da questo clima gioioso e arricchito per la stagione 2024 da nuovissimi spettacoli coinvolgenti, personaggi, prodotti e canzoni emozionanti, possiamo veramente capire cosa distingue questo luogo da ogni altro… qui nel Regno, ognuno ritrova e raccoglie il proprio Natale.

Perugia, il Parco della Città della Domenica si trasforma in un magico villaggio natalizio

Fino al 26 dicembre, il Parco della Città della Domenica si trasforma in un magico villaggio natalizio, pensato per incantare i bambini e le loro famiglie. Tra le attrazioni, un percorso luminoso attraversa il bosco incantato, popolato da animali giganti e scintillanti, per regalare un’esperienza indimenticabile che lascerà tutti a bocca aperta.

All’interno delle sale, gli elfi organizzeranno laboratori, racconteranno fiabe di Natale e offriranno ai visitatori una mappa speciale, per condurli in una magica caccia al tesoro attraverso il Parco alla scoperta dello spirito natalizio. Un trenino illuminato porterà le famiglie nel cuore del Villaggio di Babbo Natale, immerso in un bosco incantato, ricco di luci e di magia.

Nel cuore del “labirinto” dei vicoli sotterranei della Rocca Paolina, la maestosa fortezza medievale di Perugia, si apre una suggestiva mostra-mercato. Qui, tra passaggi nascosti e scorci misteriosi, i visitatori troveranno una ricca selezione di artigianato, addobbi natalizi, creazioni creative e prelibatezze gastronomiche, perfette per vivere appieno la magia del Natale in un contesto senza tempo.

Natale d’A…mare a Lignano Sabbiadoro

Natale a Lignano Sabbiadoro

Fonte: ©Fabrice Gallina – Ufficio Stampa

Natale d’A…Mare a Lignano Sabbiadoro

A Lignano Sabbiadoro sta per accendersi l’atmosfera natalizia: ritorna infatti l’appuntamento con “Natale d’A…Mare” (dal 7 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025), la storica manifestazione che dà luogo a un ricco calendario di iniziative organizzate per le festività (il Villaggio del Gusto, il Villaggio di Babbo Natale e il maestoso Albero di Natale con pista di pattinaggio in Piazza Fontana).

Il Villaggio del Natale a Cervia e Milano Marittima

Il Natale a Cervia e Milano Marittima (Ravenna) sarà all’insegna di spettacoli, laboratori e mercatini fino all’Epifania.

Il centro storico di Cervia (Piazza Garibaldi e zone limitrofe) si trasformerà nel Villaggio di Natale, decorato con tante luminarie. Al centro del Villaggio spiccherà il maestoso albero di Natale, donato da Madonna di Campiglio – Pinzolo, con al fianco, la pista del ghiaccio. Intorno all’albero, la pista di ghiaccio di 450 metri quadrati, aperta tutti i giorni, circondata dalle tipiche casette di legno con prodotti locali e piatti tipici del territorio.

Sempre in piazza Garibaldi sarà allestito il Giardino di Natale, nel giardinetto accanto al Duomo, con il Grinch, gli Elfi e il Gipsy Garden Xmas Edition, mentre in Piazza Pisacane verranno organizzati eventi e laboratori per bambini e famiglie.

Nei fine settimana il Villaggio si trasformerà in un palcoscenico di spettacoli, laboratori di artigianato e animazioni per famiglie, con artisti di strada e musica dal vivo. Durante le feste, il Magazzino del Sale ospiterà una mostra dedicata al festival delle Arti. Per Santo Stefano ci sarà il tradizionale Concerto di Natale della Grande Orchestra “Città di Cervia” nello storico Teatro Comunale Walter Chiari.

Milano Marittima, la centrale Rotonda Primo Maggio e le vie dello shopping saranno vestite a festa con scintillanti installazioni luminose che creeranno un’atmosfera magica, valorizzando l’ambiente e i pini secolari della Città giardino. Tutti i fine settimana e nei giorni di festa saranno organizzati spettacoli ed eventi per intrattenere bambini e famiglie.

Forlì che Brilla – La Fabbrica del Natale

Quest’anno, Forlì che Brilla( l’appuntamento natalizio che si inaugura l’8 dicembre fino al 13 gennaio 2025) è la Fabbrica del Natale: attrazioni, spettacoli, eventi, e per la prima volta, il Grande Concorso “Caccia al Biglietto d’oro” ispirato al mondo di Willy Wonka e della Fabbrica di Cioccolato. Un viaggio tra cioccolato, dolci e ambientazioni magiche, giocattoli, mondi da scoprire e avventure da vivere, per trasmettere un grande insegnamento, soprattutto ai bambini: non smettere mai di sognare. Al concorso a premi potranno partecipare famiglie e bambini facendo acquisti nei principali negozi del centro di Forlì, con estrazione finale da Willy Wonka “in persona” il giorno della Befana.

Il giorno dell’Immacolata, dalle 16 si “accenderà” FORLÌ CHE BRILLA– La Fabbrica del Natale dalle 16 in Piazza Saffi, con artisti, golosissimi laboratori, musica, i Babbi Natale in motocicletta, l’accensione dell’albero e del nuovo video-mapping.

In Piazza Saffi non mancano una grande pista di pattinaggio ellittica su ghiaccio (fino al 13 gennaio 2025), una giostra dei cavalli per i più piccoli e la Fiera di Natale con 13 casette di legno, oltre all’albero con decorazioni che richiamano dolci e regali, in sintonia con il tema scelto per questa edizione.

Ogni giorno in piazza (e in altri angoli del centro) dalle 17.30, verrà proiettato un video mapping. Torna anche il MAGICO BORGO DI NATALE, una Casetta di Cristallo ampia e accogliente, dove ogni giorno, bambini e genitori, potranno vivere momenti speciali di condivisione, sperimentandosi in laboratori creativi, attività di gioco, letture, musica, spettacoli e tante dolcezze.

Si ripropone anche MUSIC EDITION, con l’esibizione, in Viale delle Torri e Corso Garibaldi, di artisti e band della città e del territorio, per uno shopping a suon di musica.

Natale a Grand Tour Italia

Natale a Grand Tour Italia

Fonte: Ufficio Stampa Grand Tour Italia

Natale a Grand Tour Italia

Fino al 6 gennaio 2025, Grand Tour Italia, a Bologna, il Parco dedicato alle tradizioni regionali italiane si trasforma in un villaggio natalizio ricco di esperienze per tutti. Tra una pista di pattinaggio su ghiaccio al chiuso, il Villaggio dei giochi, installazioni e mercatini con proposte artigianali e gastronomiche regionali, Grand Tour Italia invita i visitatori a immergersi nella magia delle feste in uno scenario tutto italiano.

Pista di Pattinaggio su Ghiaccio al Chiuso
I visitatori potranno pattinare sulla pista di ghiaccio di Grand Tour Italia, gustando una cioccolata calda o del vin brulé tra una pausa e l’altra.

Il Villaggio di Natale Itinerante
Grandi e piccini potranno passeggiare tra le attrazioni di un villaggio natalizio incantato, popolato da Babbo Natale e i suoi aiutanti, luci scintillanti, installazioni artistiche e spettacoli pensati per tutta la famiglia. Il Villaggio di Natale si estende per tutto il parco, creando un’atmosfera fiabesca.

I Mercatini di Natale
I mercatini di Grand Tour Italia offrono un’esperienza festiva immersiva, dove gli amanti dello shopping potranno scegliere regali originali sostenendo l’artigianato italiano.

Il Villaggio dei Giochi per Bambini e Ragazzi
Ogni weekend, il Villaggio dei Giochi proporrà attività tematiche sempre diverse per intrattenere i più giovani.

Ci saranno aree dedicate ai Mattoncini Lego, ad Harry Potter, aree supereroi, principesse, elfi, fate ed aiutanti di Babbo Natale, giocattoli vintage dagli anni 60 in poi con massimo interesse al periodo anni 80 e 90 ovvero il periodo d’oro dei giocattoli tra i quali: Masters, Transformers, Tartarughe Ninja , Barbie  e molti altri; oltre 100 giochi da tavolo, mondo Comics a 360 gradi con espositori selezionati anche stranieri con le migliori idee regalo, festival del videogioco e così via…

Rimini accende “Il sogno del Natale”

Piazza Cavour è la scenografia per “Rimini, il Capodanno più lungo del mondo”, che, fino all’Epifania, faranno vivere la magica atmosfera natalizia.

La nota località balneare si illumina con 90 chilometri di luminarie, da Miramare a Torre Pedrera, passando per i borghi, l’entroterra e il centro storico.

A Rimini, Natale fa anche rima con mercatini natalizi: anche per il 2024 saranno varie le location nel centro storico con i tipici prodotti artigianali, decorazioni, dolciumi e tante idee regalo originali, per tutto il mese di dicembre, fino all’Epifania.

Il Villaggio Natalizio “Ice Village” in Piazzale Boscovich (al coperto) e nella vicina spiaggia libera rimane aperto fino al 12 gennaio 2025, ed è caratterizzato da decori e addobbi, il mercatino di artigianato, l’Happy Circus con il tendone multicolore e i suoi spettacoli per bambini e la grande pista di pattinaggio sul ghiaccio al coperto, di 600 metri quadrati.

Il Christmas Town a Catania

Catania Christmas Town

Fonte: Ufficio Stampa I PRESS

Christmas Town a Catania

La Sicilia, dal 7 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025, diventa una delle mete del turismo natalizio e riserva grandi sorprese: nel Centro fieristico Le Ciminiere a Catania è allestito il più grande Parco dedicato al Natale del Sud Italia, il tanto atteso villaggio a tema Christmas Town.

Le famiglie, le scuole, i gruppi d’amici, le coppie, varcata la soglia d’ingresso, potranno trascorrere un’intera giornata affascinati dall’intrattenimento di Christmas Town, senza limiti di permanenza, pattinando sul ghiaccio nella pista adatta anche ai dilettanti e a chi non ha mai pattinato, godendosi un tradizionale film nel Cinema di Natale e vivendo nello stupore degli spettacoli di magia, di circo e di musical che saranno in scena nei tre grandi teatri Magic Show, Christmas Circus e Musical sul Grinch.

Sarà anche possibile incontrare i meravigliosi personaggi delle danzanti parate come renne, schiaccianoci e pupazzi di neve, gustare prelibatezze e divertirsi nelle numerose attrazioni a tema, dalla Giostra dei Cavalli al Christmas Big Balls, alla Giostra delle Slitte Volanti che è una delle due esistenti in Italia appositamente creata per Christmas Town. Nella grande Fabbrica dei Giocattoli e nell’immensa Casa di Babbo Natale di 400 mq, saranno gli elfi a fare strada ai visitatori; e per i più piccoli saranno allestite tre grandi aree gioco da Lego, Barbie e Hot Wheels.

Altra straordinaria novità sarà “La Cena con Babbo Natale” un esclusivo evento all’interno di “Christmas Town” nel nuovissimo “Ristorante di Natale” che sarà inaugurato in questa edizione. Una serata speciale da trascorrere con Babbo Natale, Mamma Natale e i loro elfi. Un’atmosfera unica e una cena deliziosa con i migliori sapori delle feste, con piatti che incantano la vista e il gusto.

Con il biglietto giornaliero si potrà entrare a qualunque ora si preferisca entro gli orari di apertura e chiusura del Villaggio. Con il biglietto serale l’ingresso è consentito dalle ore 19 (fino a chiusura del Village fissato per le 23,00).

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Presepe vivente di Nuvolera, date e info: il programma

Come ogni anno, il presepe vivente di Nuvolera torna con il consueto appuntamento, ed è tra i presepi viventi più famosi in Italia. Siamo in un piccolo paesino del territorio bresciano: durante il Santo Natale, è qui che viene programmato il presepio vivente sin dal 1994. Le informazioni, le date e il programma completo da conoscere, per non perdersi nulla, inclusa la tradizionale fiaccolata con i Re Magi: un cammino spirituale e magico.

Storia del presepe vivente di Nuvolera

Presepe Vivente di Nuvolera: cosa sapere

Fonte: Getty Images

La storia del Presepe Vivente di Nuvolera

Oltre ai mercatini natalizi, che indubbiamente riscaldano il cuore e l’anima, durante il periodo natalizio abbiamo una tradizione antica quanto importante da celebrare, che è quella del presepe. Ma in questo caso parliamo dei presepi viventi in Italia, ed esattamente a Nuvolera: un’esperienza immersiva della sacra rappresentazione della natività.

Da quanti anni si tiene il presepe vivente di Nuvolera? Parecchi, in realtà, ed è uno dei più rinomati in Italia: una piccola comunità che, come racconta il sito, per gioco o per sfida, nel lontano 1994, ha scelto di organizzare un presepio vivente, e da allora le persone del posto si sono sempre impegnate per rappresentare la natività.

Sono passati decenni dalla prima rappresentazione, in cui molti hanno fatto la propria parte per realizzare le capanne dei mestieri, dal fabbro al calzolaio, fino al panettiere e molto altro. Il terreno (circa 5.000 mq) viene curato ogni anno da un gruppo di volontari, e il presepe di Nuvolera è una realtà importante per il territorio. Con il tempo, si è rinnovato: prima dell’ingresso è presente oggi un’oasi.

Date e orari del presepe vivente di Nuvolera

Sono previsti ben otto appuntamenti: il presepe vivente di Nuvolera si tiene nei giorni tradizionali come il Natale, a Santo Stefano, il 1° gennaio 2025 e per l’Epifania, ma non solo. Di seguito, segniamo anche gli orari, inclusi quelli della fiaccolata e dell’ultima rappresentazione, che è prevista per il 12 gennaio 2025.

  • 25 dicembre 2024 dalle ore 15.30 alle 18.00;
  • 26 dicembre 2024 dalle ore 14.30 alle 18.00;
  • 29 dicembre 2024 dalle ore 14.30 alle 18.00;
  • 1° gennaio 2025 dalle ore 14.30 alle 18.00;
  • 4 gennaio 2025 dalle ore 19.00 alle 21.00 (fiaccolata);
  • 5 gennaio 2025 dalle ore 14.30 alle ore 18.00;
  • 6 gennaio 2025 dalle ore 14.30 alle 18.00;
  • 12 gennaio 2025 dalle ore 14.30 alle 18.00 (ultima rappresentazione).

Dove si trova e come raggiungere il presepe vivente di Nuvolera

Il presepe vivente di Nuvolera si trova in provincia di Brescia: per arrivare sul posto, la prima cosa da non fare è seguire le indicazioni per la sponda orientale del Lago di Garda (altrimenti ci ritroveremo a Desenzano sul Garda). Dobbiamo invece proseguire, in auto, per il casello di Brescia Est dell’autostrada A4 Milano-Venezia, per poi proseguire per Salò e la sponda occidentale del Lago di Garda. Da Brescia, Nuvolera dista circa 20 km in auto, mentre da Milano circa 100 km. Brescia è ovviamente ben collegata anche in bus a Nuvolera, ma consigliamo di propendere per un giro in auto.

Il programma del presepe vivente di Nuvolera

Presepe Vivente di Nuvolera

Fonte: Getty Images

Scene suggestive del Presepe Vivente di Nuvolera

Il programma del presepe vivente di Nuvolera è arricchito anche dalla tradizionale fiaccolata, che si tiene sabato 4 gennaio dalle 19 alle 21: i Re Magi, in questo caso, partono dalla Chiesa Parrocchiale, per poi raggiungere insieme ai presenti il presepio. E proprio qui è in previsione la celebrazione della Santa Messa. La particolarità del presepe è che si snoda attraverso le capanne ben realizzate, con il sentiero che porta fino al Castello di Erode, lungo la collina, e ad attenderci c’è la Grotta della Natività. Un’esperienza magica.

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Il Presepe Vivente di Bolsena, tutte le info sull’evento

Bolsena, con la sua posizione incantevole e il fascino delle sue tradizioni, è una delle gemme più affascinanti e nascoste della Tuscia viterbese. Immersa nel cuore del Lazio, questa cittadina medievale è un vero scrigno di storia, cultura e bellezze naturali. Bolsena è nota non solo per il suo celebre Lago di Bolsena, il più grande bacino lacustre di origine vulcanica d’Europa, ma anche per il suo patrimonio storico e architettonico che racconta secoli di tradizioni.

Tra i suoi tesori spicca la Rocca Monaldeschi, uno degli edifici medievali più suggestivi della zona, che domina il centro storico con la sua maestosità. Le strette vie acciottolate, le piazzette pittoresche e gli angoli nascosti fanno di Bolsena una cittadina dal fascino autentico, dove il passato sembra ancora vivo e palpabile ad ogni passo.

Nel periodo natalizio, Bolsena si trasforma in un palcoscenico magico che cattura l’immaginazione di tutti i visitatori. Il tradizionale Presepe Vivente di Bolsena, che si svolge ogni anno nel suggestivo quartiere medievale del Castello, è uno degli eventi natalizi più celebri e coinvolgenti della Tuscia viterbese. Si tratta di una rievocazione storica che porta in scena la Natività con oltre 200 figuranti, che, vestiti con abiti d’epoca, ricreano scene di vita quotidiana, trasportando i visitatori indietro nel tempo.

La magia del Presepe Vivente di Bolsena risiede nella capacità di immergere ogni spettatore in un’atmosfera che ricorda il passato, attraverso la ricostruzione autentica degli ambienti e dei mestieri dell’epoca. Dalla bottega del fabbro alla locanda, dall’accampamento dei soldati romani alle cantine che ospitano scene di vita quotidiana, ogni angolo del borgo è vivo di storie da raccontare.

Il percorso, che si snoda tra i vicoli e le piazzette del quartiere Castello, è arricchito da una serie di dettagli affascinanti, come le musiche filodiffuse, che creano un sottofondo evocativo, e la presenza di artisti itineranti che animano il cammino.

Ogni angolo del Presepe Vivente è curato nei minimi dettagli, e la partecipazione attiva della comunità locale, che ogni anno contribuisce con passione e dedizione, fa sì che l’evento non sia solo una rievocazione storica, ma anche un’occasione di unione e partecipazione collettiva.

Questa straordinaria rappresentazione teatrale della Natività si svolge proprio ai piedi della maestosa Rocca Monaldeschi della Cervara, uno dei luoghi simbolo di Bolsena. Il Presepe Vivente diventa così un’esperienza che coinvolge ogni visitatore, non solo nel cuore della cittadina, ma anche nel cuore delle tradizioni secolari che questa comunità ha saputo preservare nel tempo. La rappresentazione, che è cresciuta negli anni, si distingue per il suo realismo storico e per l’attenzione ai dettagli, unendo l’amore per la tradizione con la passione per la ricerca storica, creando un perfetto connubio tra il passato e il presente. Partecipare a questo evento è come fare un salto nel tempo, un’opportunità per vivere un Natale autentico, avvolti dalla magia di una delle rievocazioni più suggestive d’Italia, in un borgo che sembra uscito da una fiaba.

La storia del Presepe Vivente di Bolsena

Il Presepe Vivente di Bolsena ha quest’anno raggiunto la sua X° edizione e si svolge ogni anno nel pittoresco quartiere medievale del Castello, uno dei luoghi più affascinanti di Bolsena. Nato con l’obiettivo di ricreare fedelmente la scena della Natività, il Presepe Vivente di Bolsena (uno dei più suggestivi in Italia) coinvolge ogni anno centinaia di figuranti, che interpretano con passione e dedizione mestieri e ruoli storici dell’epoca, come maniscalchi, pastori, soldati romani, mercanti, lavandaie e molti altri. I figuranti si distribuiscono lungo il percorso che attraversa i vicoli e le piazzette del quartiere, ricostruendo scene di vita quotidiana dell’epoca, fino ad arrivare alla maestosa scena finale della Natività, che incanta i visitatori con la sua bellezza semplice ma emozionante.

Date e orari del Presepe Vivente di Bolsena

Il Presepe Vivente di Bolsena si svolge in diverse date durante il periodo natalizio, attirando visitatori da tutta Italia e dall’estero. Le date più importanti dell’edizione del 2024-2025 sono:

  • 26 dicembre 2024 – ore 17:30
  • 1 gennaio 2025 – ore 17:30
  • 5 gennaio 2025 – ore 17:30

In queste serate, il quartiere Castello si trasforma in un viaggio indietro nel tempo, con oltre 15 scene di vita quotidiana che immergono i visitatori nell’atmosfera dell’antico mondo di Betlemme.

Presepe Vivente di Bolsena, Re Magi

Fonte: Ufficio Stampa

I Re Magi al Presepe Vivente di Bolsena

Il programma del Presepe Vivente di Bolsena

Il programma del Presepe Vivente di Bolsena prevede una rappresentazione teatrale della Natività, che si sviluppa lungo un percorso che attraversa il quartiere medievale del Castello. I visitatori possono ammirare scene viventi e interagire con i figuranti che recitano il loro ruolo nel presepe, come pescatori, artigiani, mercanti e soldati romani. Ogni scena è ricreata con grande attenzione ai dettagli storici, facendo immergere completamente lo spettatore nell’atmosfera del tempo.

Durante il percorso, sono previste anche gustose degustazioni di prodotti tipici preparati dai figuranti. I visitatori possono assaporare formaggi, salsicce, vin brulè, bruschette, castagne, e la tipica zuppa di lago conosciuta come “sbroscia”. Inoltre, è possibile ascoltare la musica filodiffusa e ammirare artisti itineranti che arricchiscono ulteriormente l’atmosfera.

L’evento culmina con l’arrivo alla capanna della Natività, un momento emozionante che riporta i visitatori alla tradizione cristiana della nascita di Gesù. La scena finale è resa ancora più suggestiva dalla presenza di una gigantesca Stella Cometa di 7 metri, illuminata da ben 32 metri di fili di LED, che si staglia sulla Rocca Monaldeschi e guida simbolicamente i Re Magi verso la Natività.

Le novità del Presepe Vivente di Bolsena

Ogni anno, il Presepe Vivente di Bolsena si arricchisce di nuove scenografie e elementi coinvolgenti che rendono l’esperienza ancora più magica. Una delle peculiarità più apprezzate è l’utilizzo delle cantine storiche e dei vicoli del quartiere Castello, che vengono riaperti per accogliere le scene di vita quotidiana. Questo rende l’atmosfera ancora più autentica, facendo rivivere antichi mestieri e tradizioni. Inoltre, l’evento è arricchito dalla presenza di animali della fattoria, come cavalli, asini, galline, e conigli, che contribuiscono a ricreare un’ambientazione genuina e affascinante.

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Cosa vedere a Lana, destinazione gioiello dell’Alto Adige

Una pittoresca cittadina in Alto Adige, che si trova immersa in uno scenario suggestivo, circondata da alte montagne e in una natura da favola. Se questo non bastasse, Lana è anche una località autentica in cui si respirano la storia, le tradizioni e la cultura di questa zona dell’Italia.

Si trova poco distante da Merano, vicino alla Val d’Ultimo ed è celebre per essere un vero e proprio frutteto: qui si coltivano le mele e la sua produzione fa parte di quella della Val Venosta. Cosa vedere, cosa fare e come raggiungere Lana, per una vacanza tra natura, bellezze e sapori indimenticabili.

Lana, dove si trova questa cittadina suggestiva

Siamo a circa una decina di chilometri da Merano, in provincia di Bolzano. Qui sorge un luogo incantevole, da raggiungere per una vacanza che sia all’insegna della natura, ma anche delle tante attività che si possono programmare.

La storia di Lana è abbastanza antica, basti sapere che il suo nome era già noto come Lóina nel 1034. Un luogo ricco di bellezza, quella del paesaggio ma anche quella di ciò a cui ha dato vita la mano dell’uomo che ha lasciato simboli nel corso delle varie epoche storiche. Un gioiello da raggiungere per una vera e propria fuga dalla quotidiniatà.

Cosa fare a Lana: per i più sportivi e per chi ama la natura

A Lana e nei suoi dintorni ci sono tantissime cose da vedere e da fare. Questa località che si trova in Trentino Alto-Adige, regione dell’Italia del nord, offre tantissime possibilità differenti e pensate per tutti.

Come raggiungere in funivia il Monte San Vigilio, chiuso al traffico, e lì dedicarsi a tante attività diverse, anche in inverno quando si possono organizzare delle bellissime escursioni nel cuore della natura o – quando c’è la neve – giornate dedicate allo sci ma senza troppa folla in questa piccola area. Gli impianti sono quattro, mentre le piste si snodano per cinque chilometri, facili e adatte anche per i sciatori meno esperti. Non mancano i rifugi sul monte e neppure i percorsi per coloro che amano fare le ciaspolate.

Per chi, invece, desidera percorsi sciistici più vari nei dintorni vi sono ben quattro zone adibite, con proposte adatte a tutti e a ogni età.

Funivia Monte San Vigilio

Fonte: iStock

La funivia del Monte San Vigilio a Lana

Cosa vedere a Lana: tutte le sue meraviglie

Tra le cose da fare e da vedere a Lana non si possono non citare i musei. In particolare, il primo e unico della provincia a essere dedicato alla frutticultura che si trova nella tenuta Larchgut, mentre si trova nella frazione di Foiana un suggestivo spazio dedicato alla cultura contadina, nella chiesa di Santa Croce, infine, vi è un museo dedicato agli orologi con approfondimenti anche sulla storia degli edifici religiosi della zona.

Piantagione di mele a Lana

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Una piantagione di mele a Lana

Quando si visita questa cittadina immancabile è una visita all’Itinerario scultoreo che si snoda per otto chilometri lungo i quali ammirare 33 sculture di artisti contemporanei: il tempo previsto per visitarlo è di circa 2 ore e mezza di cammino.

Non mancano, poi, nella zona di Lana castelli, fortezze, chiese e conventi, testimonianze di un passato lontano che ha lasciato dei simboli meravigliosi. Gli edifici religiosi di questo territorio ammontano a circa una quarantina, le chiese più antiche possono essere fatte risalire a prima della nascita di Lana, ovvero nel primo millennio, tra quelle con un passato più remoto vi è la chiesa di Santa Margherita che reca ancora qualche segno del periodo romanico, ma si può citare anche la chiesa di San Pietro (successiva).

Da non perdere i cannocchiali fissi che si trovano in punti panoramici, non solo a Lana ma in tutta la zona, che permettono di conoscere maggiori informazioni sulle meraviglie che si stanno guardando.

E poi dista davvero pochissimo da Merano, meta molto apprezzata per le sue tante bellezze e per le tante possibilità da vivere, ma anche da chi è alla ricerca di una vacanza all’insegna della salute vista la presenza delle terme.

Cosa vedere a Lana

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Cosa vedere a Lana, tutte le bellezze di questa cittadina