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Napoli compie 2500 anni, il programma perfetto per festeggiare la città

Un compleanno importante per la città di Napoli che spegne 2500 candeline in grande stile. Per il programma Napoli Millenaria sono stati calendarizzati 2500 eventi per 2500 anni di storia, cultura e tradizioni. Tutto partirà ufficialmente il 25 marzo da Teatro San Carlo con la proiezione del capolavoro di Eduardo De Filippi ”Napoli Millenaria” a seguire icone quali Roberto De Simone e Pino Daniele riceveranno un tributo. Vediamo insieme un assaggio di quello che sarà una lunga festa per onorare l’anima millenaria di Napoli.

Napoli Millenaria, il programma per festeggiare i 2500 anni della città

2500 anni di storia sono pronti per essere festeggiati a Napoli con un programma ricco di eventi che accompagnerà sia i cittadini sia i visitatori per tutto il 2025. Il primo cambiamento arriva dal logo ufficiale per le celebrazioni con un design che vuole mixare gli elementi simbolici della città: il mare, la sirena partenopea e il patrimonio culturale prendono vita grazie ad una palette cromatica frizzante. Tra le iniziative principali da non perdere ci sarà il primo Fringe Fest di Napoli, festival dedicato alla scena teatrale indipendente e il Real Albergo dei Poveri sarà il quartier generale delle attività culturali per un calendario ricco che si completerà nel 2026. Non meno rilevante la lista di appuntamenti al Teatro San Carlo dove verrà ospitata una serata dedicata a Eduardo De Filippo, nell’ottantesimo anniversario della prima di Napoli Milionaria. Tra gli altri nomi omaggiati il 18 settembre presso piazza del Plebiscito si ricorderà Pino Daniele con un tributo musicale prezioso.

Le rassegne da non perdere nel programma

Il programma completo delle celebrazioni non è ancora ultimato ma ci sono già delle rassegne che attirano l’attenzione. Il primo progetto è Donne di Fede, Carità e Speranza che prevede otto percorsi tematici, un fitto calendario di visite guidate – ben 77 appuntamenti – oltre a 18 eventi musicali e un pellegrinaggio dedicato alla riconciliazione. I partecipanti avranno l’opportunità di visitare conventi, monasteri e antichi istituti di assistenza, seguendo un percorso che attraversa il passato per illuminare il presente. Il progetto vuole offrire ai visitatori un’esperienza di riflessione e crescita interiore, in perfetta sintonia con il tema del Giubileo: la speranza.

Altrettanto significativo il pellegrinaggio di Riconciliazione atteso per il 24 settembre con partenza alle 18 e conclusione alle 9:30 del mattino successivo per toccare i luoghi di valore spirituale quali le Chiese del Gesù Nuovo, Santi Filippo e Giacomo, San Giorgio Maggiore e la Porta Giubilare del Carmine.

C’è poi un elenco intereessante di altre attività che suggeriamo di segnare in agenda:

  • A Pasqua, “Vedi Napoli e poi… mangia” celebrerà la tradizione culinaria partenopea con showcooking, degustazioni e spettacoli tra i quartieri storici e le periferie;
  • Tra maggio e ottobre, “Vedi Napoli d’estate… e poi Torni” offrirà spettacoli ed eventi culturali, includendo anche iniziative legate al turismo religioso e alle festività patronali;
  • In autunno, “Vedi Napoli Sacra e Misteriosa… e poi Torni” condurrà i visitatori alla scoperta del rapporto tra fede e superstizione attraverso itinerari tematici;
  • Durante le festività natalizie, “Vedi Napoli a Natale… e poi Torni” porterà l’atmosfera delle feste nelle strade della città con mercatini, concerti e appuntamenti come il Concerto di Capodanno e l’evento Sanità-tà-tà, che coinvolgerà Borgo Vergini e Piazza Sanità

Gli spazi culturali coinvolti

Dal punto di vista culturale Napoli non si può criticare. L’offerta degli spazi culturali coinvolti per i 2500 anni della città è ampissima. Il Museo Archeologico Nazionale (MANN) si distingue per il suo ruolo di primo piano nel panorama internazionale grazie a nuove iniziative che ne valorizzano il patrimonio e la missione. Una delle più rilevanti? La mostra “i tesori della legalità” che aprirà in primavera ed esporrà 600 reperti recuperati da trasporti illeciti.

Nel quartiere del Vomero è invece aperta la Casa Museo Murolo che viene soprannominata Mu. Qui ci si occupa della canzone napoletana omaggiando la figura di Roberto Murolo. Il polo culturale, nato grazie all’omonima fondazione, vuole preservare e diffondere l’eredità musicale partenopea. Il progetto non si limita a una semplice esposizione museale, ma prevede un centro dinamico e interattivo, con visite guidate, laboratori musicali, concerti e collaborazioni accademiche con l’Università Federico II e il Conservatorio di San Pietro a Majella.

Palazzo Reale a Napoli in piazza del Plebiscito

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Palazzo Reale, in piazza del Plebiscito, coinvolto per Napoli Millenaria nel calendario eventi per i 2500 anni della città

E in centro storico? Palazzo Reale ha introdotto l’esperienza chiamata l’ascensore del re che, attraverso un’installazione multisensoriale, consente ai visitatori di compiere un viaggio virtuale attraverso quattro secoli di storia, esplorando i cambiamenti architettonici e culturali del palazzo. Con questa salita si arriva al Belvedere recentemente ristrutturato osservando Napoli dall’alto ad un punto strategico. Non meno rilevante il quartiere Sanità che dopo una riqualificazione urbana conquista con tantissimi progetti comunitari. Un esempio? La Chiesa Blu dei Cristallini, con i suoi murales suggestivi firmati da artisti internazionali, rappresenta un esempio di dialogo tra arte contemporanea e tradizione religiosa. Da non perdere poi le Catacombe di San Gennaro che continuano ad essere un punto di riferimento per il turismo culturale napoletano: affreschi paleocristiani, mosaici e tombe storiche raccontano secoli di fede e cultura attraverso un percorso unico nel suo genere.

Catacombe di San Gennaro a Napoli percorso

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Tra i luoghi coinvolti in Napoli Millenaria le Catacombe di San Gennaro

La nuova Napoli contemporanea

Per i 2500 anni di Napoli la città vuole mostrare un legame con la sua storicità ma anche volgere lo sguardo al futuro. Storia e tradizione vanno a braccetto con la modernità e un esempio lampante del passaggio è il progetto della Linea 6 della metropolitana che coinvolge ogni stazione trasformandola in una galleria d’arte sotterranea. Non solo arte e architettura, Napoli è al centro del turismo enogastronomico grazie alle specialità tipiche che hanno fatto il giro del mondo. La città, famosa per la sua cucina autentica e al tempo stesso capace di innovare, ha recentemente ricevuto un importante riconoscimento da TasteAtlas 2025, che l’ha eletta come la metropoli con la migliore offerta culinaria a livello mondiale.

Napoli è pronta ai festeggiamenti per i suoi 2500 anni di storia con un programma come quello di Napoli Millenaria con tantissimi appuntamenti e un calendario in evoluzione che mostra il forte legame della città tra passato e presente.

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Viaggio nella Guyana francese, uno scampolo d’Europa all’equatore

Immaginate di ritrovarvi immersi in un luogo dove la natura selvaggia incontra la storia e le tradizioni affascinanti di una popolazione multietnica, dove tanti angoli sono ancora tutti da esplorare e la bellezza più pura e incontaminata è in grado di stupire ad ogni passo. Dalle cittadine intrise dei profumi e dei sapori delle pietanze tipiche, che si mescolano allo spirito festaiolo della popolazione e alle leggende della tradizione, passando per le foreste rigogliose attraversate dai fiumi in cui ammirare uccelli variopinti e animali rari, terminando sulle coste con spiagge paradisiache: la Guyana francese è un caleidoscopio di avventure che meritano di essere vissute a pieno, in ogni attimo di un viaggio indimenticabile oltreoceano.

Scopri dove si trova questo angolo di paradiso e cosa vedere assolutamente.

Dove si trova la Guyana francese

La Guayana francese è un angolo remoto dell’America meridionale di estrema bellezza. Si tratta del più grande dipartimento d’oltremare della Francia, confinante a sud e a est con il Brasile, a ovest con il Suriname. A Nord, invece, si affaccia sull’Oceano Atlantico. Degli 85.000 km² che compongono la sua superficie, il 96% è costituito da zone boschive rigogliose. Si tratta dell’ampia distesa di foresta Amazzonica francese, che è un invito alla scoperta.

Il capoluogo della Guyana francese è Cayenne (Caienna), la città più popolosa della regione, ma anche la più piccola. A poca distanza, nella città di Matoury, si trova l’aeroporto di riferimento per raggiungere la Guyana francese, il Félix Eboué (CAY), collegato con voli diretti di diverse compagnie aeree in partenza da Parigi e Amsterdam. Per arrivare dall’Italia è quindi necessario fare scalo in una di queste città.

Il periodo migliore per raggiungere questo paradiso naturale? Considerato il clima tropicale caldo-umido della Guyana francese, con molte precipitazioni durante tutto l’anno e temperature tra i 20°C e i 32°C, il momento più adatto per viaggiare in questa regione è nel cuore della stagione secca, ovvero nei mesi di settembre e ottobre, i meno piovosi dell’anno.

Cosa vedere nella Guyana francese

La Guyana francese è molto più di una regione sudamericana: è un crocevia di popolazioni, storie, culture, tradizioni e bellezze naturali che lasciano davvero il segno. Scopri cosa non perderti durante un viaggio in questo angolo di paradiso.

Isola del Diavolo, Guyana francese

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Isola del Diavolo, Guyana francese

La capitale Cayenne

Una volta atterrati in Guyana francese, la prima cosa da vedere è sicuramente la sua capitale, Cayenne (o Caienna). Una cittadina capace di incantare con il mix perfetto tra fascino creolo, architetture coloniali, tradizioni francesi mescolate con le influenze amerinde e africane, dove ogni angolo trasuda secoli di storia e di scambi culturali.

Da non perdere, nel cuore pulsante della vivace Caienna, i suoi mercati della frutta e della verdura, veri tripudi di colori e sapori autentici, e i mercati del pesce, ottima specialità delle coste regionali (in particolare il pesce boucané, ovvero affumicato). Ci si tuffa poi nel passato di queste terre visitando il Fort Cépérou, sul monte omonimo, risalente al XVII secolo, un’imponente testimonianza della sua storia coloniale. Da qui si gode di una vista mozzafiato sulla città e sul mare circostante.

Fort Cépérou, in Guyana francese

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Fort Cépérou, Guyana francese

A poca distanza dal castello, sorge Place des Palmistes, in cui addentrarsi per una camminata ammirando le sue eleganti costruzioni coloniali e le tantissime palme che la caratterizzano. È questo il fulcro della movida cittadina, con numerosi locali e negozi di artigianato locale dove poter acquistare splendidi souvenir come porcellane, ricami e statuette in legno.

A soli 800 metri a piedi, in Rue Madame Payé, merita una visita anche il Museo delle Culture della Guyana, ricco di elementi che fanno fare un tuffo nella vita quotidiana del passato nelle famiglie di Cayenne e del Guyana francese in generale.

Isole della Salvezza

Le chiamano isole della Salvezza, le isole du Salut, ma non per caso: qui, in questo arcipelago di origine vulcanica formato da tre isolette (Île du Diable, Île Royale e Île Saint-Joseph), a 15 km dalla costa, venivano rinchiusi i prigionieri fino al 1954. In particolare, l’isola del Diavolo ospitava un carcere molto severo e famoso per aver ispirato il film “Papillon”, i cui resti sono ancora oggi visitabili. Ma oltre alle testimonianze del passato, le isole du Salut offrono luoghi da sogno, con spiagge dalla sabbia bianchissima e acque turchesi in cui immergersi per fare snorkeling. Per raggiungerle si parte in barca da Kourou.

Antica prigione sull'isola del Diavolo, in Guyana francese

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Antica prigione sull’isola del Diavolo, Guyana francese

St. Laurent du Maroni

La città di Saint Laurent è stata fondata nel 1858 come penitenziario: qui venivano accolti i detenuti ed ancora oggi sono numerose le testimonianze del suo passato. Alcuni edifici coloniali, infatti, sono oggi visitabili. Nello stesso centro cittadino, inoltre, si può fare una visita all’ultima distilleria rimasta, ovvero la St. Maurice (ingresso gratuito, ma necessaria la prenotazione).

Il Parco Amazzonico della Guyana

Il Parco Nazionale Amazzonico, che si estende per oltre 30.000 kmq, è uno meraviglioso scrigno di biodiversità popolato da migliaia di specie vegetali e animali. Un polmone verde che merita di essere esplorato durante un viaggio in Guyana francese. Vi si può accedere dal cielo oppure a bordo di una piroga, sempre accompagnati da guide esperte locali, navigando sui fiumi Maroni e Oyapock, abitati dalle etnie amerindie e bushinengue.

Le spiagge sull’oceano

Lungo le coste della Guyana francese non mancano splendide spiagge in cui rilassarsi e godere pienamente del clima perennemente estivo di queste terre. La più pittoresca? È la spiaggia Rémire-Montjoly, a soli 10 km a sud-est della capitale. Un’ampia lingua di sabbia bianca bagnata dall’acqua fresca dell’oceano, ottima meta per appassionati di kitesurf.

Cosa fare nella Guyana francese

Sono diverse le avventure riservate ai curiosi viaggiatori della Guyana francese, che offre paesaggi variegati nei quali dedicarsi a diverse attività di esplorazione e divertimento.

Assistere alla deposizione delle uova delle tartarughe giganti

Se siete alla ricerca di esperienze emozionanti e indimenticabili, la Guyana francese ne offre alcune davvero speciali, come la possibilità di vedere le grandi tartarughe marine deporre le proprie uova. Sono tre le specie protette che si possono ammirare: le tartarughe liuto (le più grandi del mondo), olivastre (le più piccole) e verdi. Il periodo migliore per ammirarle va da febbraio a fine agosto, quando di notte iniziano a scavare per trovare la dimora per le loro decine di uova. Per farlo, però è bene prestare attenzione a non disturbarle, posizionandosi alle loro spalle e utilizzando una torcia tascabile a luce rossa.

Le zone migliori in cui avvistarle? Il sito Awala-Yalimapo, autentico villaggio amerindio nella riserva naturale di Alama, nel nord-ovest della Guyana (a 270 km da Caienna), e la penisola di Caienna. Per un’avventura totalmente wild, potete scegliere di dormire in un “carbet”, un alloggio tipico e molto pittoresco in cui assaggiare anche la cucina tradizionale locale.

Tartaruga Liuto sulle spiagge della Guyana francese

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Tartaruga Liuto sulle spiagge della Guyana francese

Ammirare il lancio di un razzo Ariane a Kourou

Le avventure uniche che questo territorio offre non si esauriscono qui. Sì, perché tutti gli appassionati dello spazio e i curiosi possono ammirare da vicino la partenza di un razzo Ariane e Vega o della navicella Sojuz. Dove? Al Centre Spatial Guyanais (CSG), situato vicino alla città di Kourou (60 km più a Nord di Cayenne, lungo la costa), voluto da Charles de Gaulle e costruito considerando i notevoli fattori positivi del luogo, tra cui la scarsa densità di popolazione e la vicinanza dell’Oceano e all’equatore.

I lanci avvengono solo alcuni giorni all’anno e in tali occasioni non si può accedere alla base spaziale, ma potrete comunque ammirare i razzi anche dai luoghi circostanti. Qui c’è anche il Museo dello Spazio, adatto soprattutto ai bambini, con giochi interattivi per coinvolgerli nella scoperta di questo mondo.

Centre Spatial Guyanais, in Guyana francese

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Centre Spatial Guyanais, Guyana francese

Fare un’escursione nella foresta Amazzonica

Vi piacerebbe immergervi nella natura incontaminata della foresta Amazzonica? In Guyana francese questo è possibile all’interno del Parco Amazzonico. Vi si accede solo via fiume o con voli interni e le escursioni (di uno o più giorni) devono essere fatte con guide esperte locali. Tra i vari percorsi possibili, c’è anche quello che parte da Soul, a 45 minuti di volo da Cayenne, e arriva ai Monti Galbao, dai quali poter ammirare l’immensità del polmone verde più famoso al mondo.

Immergersi nelle tradizioni locali, dal Carnevale ai piatti tipici

Se visiterete Caienna nel periodo del Carnevale, tra i più lunghi al mondo (solitamente va da gennaio a marzo), potrete vivere tutta la magia della festa più sentita dell’anno. Un tripudio di colori vivaci, musiche, costumi, che animano il cuore della città per intere settimane e durante il Martedì grasso. Le regine del Carnevale qui sono le Touloulous, donne travestite e mascherate con abiti variopinti per rendersi irriconoscibili, che ballano ogni sabato sera nei locali della città: uno spettacolo indimenticabile.

Immergersi pienamente in un luogo significa provarne anche le specialità gastronomiche locali. Da provare in Guyana francese il pollo o il pesce boucané (affumicato), il blaff (court-bouillon, ovvero brodo, di cipolle, aglio, sedano e basilico), la pimentade (court-bouillon alla salsa di pomodoro) o la cougnade (pesce alla griglia). Infine, il bouillon d’awara: la polpa del frutto dell’awara insieme a un lesso a base di pollo o pesci boucané. Immancabili poi le spezie, come noce moscata, zenzero, cannella, pepe e peperoncino.

Navigare sul fiume Maroni

Non solo mare e foreste tropicali, nella Guyana francese ci si può cimentare nella navigazione del corso d’acqua più lungo del Paese: il fiume Maroni, con i suoi 520 Km che segnano il confine con il Suriname. Potrete partecipare ad escursioni in piroga che durano 4-5 giorni partendo da Saint Laurent du Maroni fino a Maripasoula.

Durante l’avventurosa navigazione del fiume, poi, ci si ferma per visitare villaggi indios, si fanno trekking nella foresta e si alloggia in capanne confortevoli a contatto con la natura. Un’esperienza unica, autentica, memorabile.

Navigare lungo il Fiume Maroni, Guyana francese

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Navigare lungo il Fiume Maroni, in Guyana francese
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Cosa vedere a La Romana, perla scintillante dei Caraibi

Quando si pensa a un paesaggio marittimo da cartolina, la mente ci trasporta in quei paradisi in terra formati da spiagge dalla sabbia candida e bagnata da uno specchio d’acqua turchese e perfettamente cristallino, il tutto incorniciato dai colori vivaci di una vegetazione ricca e profumata. Non esistono solo nei sogni, questi luoghi. In Repubblica Dominicana ne potete trovare uno che, sebbene non sia tra i più celebri del Paese, è uno scrigno di tesori di rara bellezza e un ottimo punto per raggiungere tante altre famose località: La Romana.

Il suo nome richiama l’Italia ed è proprio nello Stivale che ritrova buona parte della storia delle sue origini. Scopri il suo centro storico passeggiando tra antichi edifici coloniali e piazze in cui si svolge quotidianamente la vita locale, ed esplora i suoi dintorni, ricchi di perle naturali da ammirare. Tra mare, relax, cultura, tradizioni ed esperienze memorabili, scopri cosa vedere e cosa fare in un viaggio a La Romana, regione dall’atmosfera magica tutta da esplorare.

Dove si trova La Romana

La Romana è la città capoluogo dell’omonima Provincia situata lungo l’incontaminato litorale sud orientale della Repubblica Dominicana, a circa 100 km da Santo Domingo, la capitale. Servita da un aeroporto internazionale, è ottimamente collegata con le altre celebri località del Paese. Per questo motivo, è sempre stata un ottimo crocevia di scambi economici e commerciali, ma anche turistici.

Per raggiungere facilmente La Romana dall’Italia, si possono prendere comodi voli diretti dagli aeroporti di Milano Malpensa e di Roma Fiumicino (il viaggio dura circa 10 ore).

Cosa vedere a La Romana

Sono tante le sorprese che La Romana riserva a coloro che scelgono di esplorarla. Dalle spiagge da sogno ai quartieri più particolari, fino alle meraviglie naturali che il territorio circostante custodisce con cura, scopri tutti i luoghi e le attrazioni imperdibili da vedere in un viaggio in questo magico territorio caraibico.

Villaggio Altos de Chavón

La prima tappa obbligata a La Romana è sicuramente il pittoresco Altos de Chavón. Si trova poco fuori dalla città, verso est, ed è un vera meraviglia architettonica: sembra un villaggio mediterraneo del 1.500, costruito interamente in pietra corallina. Il suo nome è legato al Belpaese, poiché venne progettato dall’architetto italiano Roberto Coppa. Tra le viuzze che si snodano lungo il colle su cui sorge Altos de Chavón, spiccano una fontana “dell’amore”, diversi negozietti e la chiesa di San Stanislao con il campanile da cui ammirare uno dei migliori panorami sul territorio circostante e sul fiume Chavón. Qui è possibile visitare anche il Museo Archeologico Regionale, il Museo di Arti Visive e un bellissimo anfiteatro.

Villaggio Altos de Chavón, La Romana, in Repubblica Dominicana

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Villaggio Altos de Chavón, La Romana

Casa del Campo Marina

A poca distanza dal folcloristico Altos de Chavón sorge uno dei luoghi turistici più incantevoli ed esclusivi dei Caraibi: la località di Casa del Campo Marina. Qui maestosi resort e strutture turistiche di alto livello ricreano un paesaggio che sembra uscire da un film. Questa grande area si affaccia su un mare turchese, dove sorge anche una lussuosa area portuale in cui passeggiare tra i numerosi ristoranti, locali e boutique presenti.

San Pedro de Marcoris

A circa 40 km a ovest di La Romana (avvicinandoci quindi a Santo Domingo), sorge un villaggio che merita una visita: San Pedro de Marcoris, celebre per i suoi meravigliosi paesaggi, la sua maestosa cattedrale, che unisce stile gotico e romanico, e il lungomare che è fulcro della vita cittadina. Nel parco centrale del villaggio, inoltre, sorge un’oasi verde dove prendono vita diversi eventi sportivi che riuniscono migliaia di persone nell’arco dell’anno.

Cueva de las Maravillas

Tra La Romana e San Pedro si trova una delle attrazioni imperdibili della zona: la Cueva de las Maravillas, e si tratta proprio di una meraviglia, come suggerisce il suo stesso nome. Un grande insieme di grotte che conserva ancora oggi incisioni rupestri e pittogrammi risalenti a migliaia di anni fa, all’età precolombiana. Stalattiti e stalagmiti, inoltre, ricreano un paesaggio quasi fiabesco, arricchito da una piscina sotterranea di acqua cristallina.

Cueva de las Maravillas, vicino a La Romana, in Repubblica Dominicana

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Cueva de las Maravillas, vicino a La Romana, in Repubblica Dominicana

Isola Catalina e Parco Nazionale del Este

Se siete amanti della natura selvaggia e incontaminata, non potete perdere la visita all’isola Catalina, situata quasi di fronte alla città di La Romana e a soli 2 km dalla costa. Questo lembo di terra è ricompreso dal Parco Nazionale del Este, un scrigno prezioso di biodiversità con spiagge bianchissime e un mare turchese tra i più belli al mondo, arricchito dalla preziosa barriera corallina e dalle rigogliose foreste di mangrovie.

Le spiagge paradisiache da Bayahibe all’Isla Saona

Tanti le hanno già sentite nominare almeno una volta nella vita: Bayahibe e Isla Saona (scoperta da Cristoforo Colombo) sono le mete turistiche per eccellenza della Repubblica Dominicana. Spiagge dalla sabbia bianchissima e soffice lambita da acque cristalline e calme, con chioschi in cui bere dissetanti cocktail e dove mettere in pausa ogni stress quotidiano per rigenerare corpo e mente. In questo territorio spiccano anche Playa Bavari e Playa Maca e Punta Cana, tra le spiagge più celebri e suggestive al mondo. Una curiosità sull’isola di Saona? Riguarda proprio il suo nome, che fu scelto per omaggiare la città ligure di Savona, con la quale è anche gemellata.

Isola di Saona, in Repubblica Dominicana

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Isola di Saona, Repubblica Dominicana

Cosa fare a La Romana

Non mancano le esperienze più adrenaliniche e memorabili da vivere a La Romana, dagli sport acquatici alle avventure tra le piantagioni di canne da zucchero, dai voli appesi ad una fune all’immersione nei sapori tipici di questa terra baciata dal sole. Scopri tutto quello che puoi fare a La Romana.

Tour in una fabbrica di sigari

Non si può parlare di Repubblica Dominicana senza citare i celebri sigari che qui vengono prodotti, spesso scelti come souvenir da portare ad amici e parenti al rientro dal viaggio. Dalla Macorix, passando per La Flor Dominicana e fino alla Tabacalera de Garcia, sono diverse le realtà in cui potersi avventurare in un tour guidato alla scoperta della produzione dei sigari tradizionali, seguendo quindi il procedimento svolto dal bonchero, che parte dalla foglia della pianta di tabacco fino ad arrivare al prodotto finale.

Canopy tra la vegetazione del fiume Cumayasa

Natura e divertimento possono coesistere? Decisamente sì, grazie ai percorsi di canopy, che permettono di spostarsi tra varie piattaforme appesi a delle carrucole tra gli alberi, ammirando così il paesaggio del fiume Cumayasa dall’alto, da un’angolazione decisamente diversa dal solito. Un’avventura ideale per coloro che cercano esperienze memorabili e a stretto contatto con la natura.

Kayak e paddleboarding lungo il fiume Chavón

Amanti degli sport sull’acqua e avventurieri, non perdetevi l’esplorazione del fiume Chavón, con le sue acque calme, a bordo di un kayak o di un paddleboard. Un ottimo modo per scoprire l’importanza storica e naturalistica di questo corso d’acqua, essenziale per questo territorio. I meno temerari possono comunque navigare lungo il fiume Chavón a bordo di una barca, facendo alcune soste per visitare i villaggi di pescatori locali affacciati sulle sue rive.

Snorkeling a Catalina Island

Se sognate di immergervi nelle acque turchesi di La Romana per avvistare la flora e la fauna sottomarina caraibica, allora dovreste raggiungere l’Isola Catalina, con uno dei fondali marini più spettacolari al mondo: potrete così nuotare tra coralli colorati e specie marine di ogni genere, dai pesci tropicali alle tartarughe, dalle razze agli squali.

Spiaggia dell'isola Catalina, in Repubblica Dominicana

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Spiaggia dell’isola Catalina

Tour nelle piantagioni di canna da zucchero

La storia de La Romana è legata a doppio filo all’industria della canna da zucchero. Le immense distese di questa pianta sono infatti uno dei simboli della regione, che ne hanno permesso il grande sviluppo economico. Per conoscere i processi di lavorazione dello zucchero, è possibile seguire diversi tour tra le piantagioni, con visite guidate a piedi, in auto a bordo di un buggy o di un quad, oppure anche a cavallo.

Assaporare i piatti tipici della tradizione

La cucina della Repubblica Dominicana è un caleidoscopio di sapori, profumi e colori che si mescolano all’interno dei piatti tipici della tradizione, riflesso delle influenze africane, indigene e spagnole del territorio. Cosa provare? Sicuramente la Bandera Dominicana, piatto nazionale della Repubblica Dominicana: riso, carne (generalmente pollo, manzo o maiale) e fagioli rossi (o neri), accompagnati da insalata e platano fritto. Da non perdere anche il mangu (platano bollito e schiacciato) accompagnato da uova, formaggio avocado e salame, oppure il sancocho (zuppa ricca di carne e verdure. Non mancano le specialità di pesce fritto e la salsa chimichurri dominicana, e infine i dolci: l’arroz con leche (riso con latte, un dolce tipico) e le habichuelas con dulce (zuppa a base di fagioli neri o rossi, latte di cocco, zucchero e spezie).

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Ferrara, lo storico Carnevale degli Este che tutti aspettano

Coriandoli, stelle filanti, chiacchiere (beh, dipende in che zona d’Italia ci si trova)… Insomma, gli ingredienti per il Carnevale ci sono tutti e in alcune parti del Belpaese in questi giorni la festa avrà termine con il clou dei festeggiamenti, così come a Ferrara, dove domenica 2 marzo ci saranno in città le sfilate finali del Carnevale Estense.

Il Carnevale di Ferrara, noto anche come Carnevale degli Este è uno degli eventi più emblematici della città e ha il via dopo la prima metà del mese: ogni anno, le strade del centro storico si animano con colori, suoni e tradizioni che risalgono a secoli fa. Un’occasione unica per vivere la cultura ferrarese attraverso sfilate, spettacoli, e una ricca offerta gastronomica. Con il suo mix di tradizione e modernità, il Carnevale di Ferrara è un evento imperdibile per chi desidera esplorare la città in una veste festosa e coinvolgente.

La storia del Carnevale di Ferrara

Il Carnevale di Ferrara ha origini antiche in Italia, che risalgono ai tempi della dinastia degli Estensi, i signori indiscussi della città. Questa festività ha radici profonde nella storia medievale e rinascimentale, quando il Carnevale rappresentava un momento di svago e di rovesciamento dell’ordine sociale. Tradizionalmente, il Carnevale ferrarese era caratterizzato da feste in maschera, banchetti e giochi popolari, con una forte componente di satire sociali. Nel corso dei secoli, il Carnevale è stato rivisitato e arricchito, diventando una delle principali manifestazioni culturali della città. Oggi, il Carnevale Estense celebra la ricchezza storica di Ferrara, unendo la comunità locale e i visitatori in una festa di tradizione e innovazione.

Ferrara, panorama

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Veduta panoramica del centro storico di Ferrara

Le date del Carnevale di Ferrara 2025

Il Carnevale di Ferrara 2025 si terrà domenica 2 marzo 2025 e seguirà questo preciso programma:

  • Ore 16:00, da Porta Paola a Piazza del Municipio: corteo del Carnevale degli Este.
  • Ore 16:30, Piazza del Municipio: un Banchetto Rinascimentale in onore del Duca Alfonso I e della Duchessa Lucrezia Borgia, con la partecipazione di illustri ospiti Pietro Bembo ed Ercole Strozzi. Al pubblico sarà offerta una specialità della cucina ferrarese preparata seguendo la ricetta di Messer Cristoforo da Messisbugo. Durante il banchetto, si terranno spettacoli di duelli cortesi e danze rinascimentali.
  • Ore 18:00, Piazza del Municipio: lettura dell’editto di chiusura del Carnevale degli Este.

Il Carnevale degli Este si terrà nel Centro Storico di Ferrara, in particolare in Piazza del Municipio, Piazza Castello e nelle altre location storiche della città.

Ferrara, castello

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Il castello di Ferrara

L’evento principale di questa domenica sarà il Banchetto Carnevalesco degli Este, in onore del Duca Alfonso I e della Duchessa Lucrezia Borgia. Il banchetto, ricostruito nei minimi dettagli, riproporrà l’atmosfera festosa della corte estense del Rinascimento, con illustri ospiti come Pietro Bembo ed Ercole Strozzi. Il protagonista gastronomico sarà la “Brazzatella“, una ciambella rinascimentale, la cui ricetta storica sarà reinterpretata e offerta gratuitamente al pubblico da paggi in costume.

L’iniziativa fa parte del progetto “Festina Lente”, finanziato dal Ministero del Turismo, volto a valorizzare Ferrara e il suo sito Unesco.

Gli eventi del Carnevale di Ferrara 2025

Il Carnevale di Ferrara è un concentrato di eventi che celebrano la tradizione e l’allegria. Tra i principali appuntamenti ci sono:

  • Cortei storici: il Carnevale prende vita con il corteo del Carnevale degli Este e quello degli Umanisti, che attraverseranno le strade di Ferrara, accompagnati da figuranti in costumi d’epoca.
  • Banchetti rinascimentali: il cuore dell’evento sarà il Banchetto Carnevalesco degli Este che avrà luogo domenica 2 marzo, con una ricostruzione storica di un banchetto in onore dei Duchi Alfonso I e Lucrezia Borgia, accompagnato da spettacolari danze e duelli cortesi.
  • Spettacoli e danze: gli spettatori potranno assistere a spettacoli rinascimentali, tra cui danze storiche, duelli e rappresentazioni teatrali che ricreano la vivacità della corte estense.
  • Conferenze e tavole rotonde: il programma include anche incontri culturali, come la tavola rotonda “La volgar lingua della corte estense” che esplorerà il legame tra la lingua, la storia e la cultura della corte di Ferrara.
  • Inoltre, saranno organizzati laboratori per bambini, truccabimbi e diverse altre attività che coinvolgeranno anche i più piccoli in questa festa straordinaria.

Biglietti del Carnevale di Ferrara

L’ingresso al Carnevale di Ferrara è libero, ma alcune attività, come le degustazioni e gli spettacoli esclusivi, potrebbero richiedere la prenotazione anticipata o un biglietto d’ingresso. È consigliato consultare il sito ufficiale dell’evento per aggiornamenti su tariffe e modalità di accesso alle diverse attrazioni.

Come raggiungere il Carnevale Estense

Ferrara è facilmente raggiungibile da diverse città italiane grazie alla sua posizione centrale nella regione Emilia-Romagna. Il modo più comodo per arrivare è in treno, grazie alla stazione ferroviaria di Ferrara, ben collegata con le principali città come Bologna, Modena e Rovigo. Chi preferisce viaggiare in auto può prendere l’autostrada A13 Bologna-Padova, che consente un rapido accesso alla città.

Per chi arriva prendendo un volo, l’aeroporto più vicino è Aeroporto di Bologna, a circa 50 km da Ferrara, da cui è possibile proseguire in treno o in auto.

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Perché il Ramadan è il momento migliore per visitare questi Paesi

Il Ramadan, il mese sacro del digiuno per i musulmani, rappresenta un momento di profonda spiritualità, condivisione e celebrazione che trasforma la vita quotidiana di milioni di persone in tutto il mondo. Per i viaggiatori, visitare un Paese a maggioranza musulmana durante il Ramadan può offrire un’esperienza unica, arricchita da tradizioni affascinanti, atmosfere suggestive e un’accoglienza ancora più calorosa del solito.

Marzo in Arabia Saudita: offerte esclusive, eventi emozionanti e tutto lo spirito del Ramadan

Durante il mese sacro del Ramadan, che quest’anno cade dal 1° al 29 marzo, gli hotel di lusso dell’Arabia Saudita propongono tariffe speciali, creando le condizioni ideali per una vacanza premium: ad AlUla, gli sconti sulle sistemazioni di lusso raggiungono il 50-60%, mentre sulla costa del Mar Rosso i prezzi sono ridotti del 15-20%. Un’opportunità unica per chi desidera immergersi nella rinomata ospitalità del Regno, godere di un servizio di altissimo livello ed esplorare i paesaggi mozzafiato e le attrazioni culturali dell’Arabia Saudita in una stagione dal clima piacevole e con meno affollamenti.

AlUla è uno dei migliori luoghi da visitare durante il Ramadan, grazie ai suoi paesaggi spettacolari e ai siti storici straordinari. Marzo vanta condizioni climatiche ideali per visite turistiche e relax, mentre le opzioni di alloggio diventano particolarmente allettanti. I migliori hotel della regione offrono sconti superiori al 50% sulle tariffe standard, per un soggiorno più confortevole e prolungato.

I turisti possono intraprendere un affascinante viaggio alla scoperta delle meraviglie archeologiche, dove la storia delle antiche civiltà prende vita. Hegra, il primo sito del patrimonio mondiale dell’UNESCO in Arabia Saudita, stupisce con le maestose tombe nabatee, scolpite nella roccia oltre 2.000 anni fa. Altrettanto impressionante è Jabal Al-Fil, o Roccia dell’Elefante, un’enorme formazione naturale di arenaria che ricorda la sagoma di un elefante, diventata un’icona del paesaggio desertico della regione.

Jabal Al-Fil, Arabia Saudita

Fonte: iStock

Jabal Al-Fil, la Roccia Elefane

Per gli amanti del deserto, fino alla fine di marzo sono disponibili emozionanti tour in Land Rover d’epoca, mentre gli appassionati di natura possono visitare una vera oasi, lussureggiante rifugio verde tra le sabbie dorate, dove li attendono tour guidati e tradizionali incontri per il tè con prelibatezze locali.

Dopo il tramonto, godetevi una visita guidata in notturna a Gharameel, per meravigliarvi di fronte alla vista della Via Lattea, lontano dalle luci della città e abbracciati dalle maestose formazioni rocciose. E per concludere al meglio la giornata, non può mancare una cena accogliente attorno al falò.

Ancora, per chi cerca una fuga rilassante al mare, la costa del Mar Rosso saudita dona un’esperienza indimenticabile: oltre 1.000 isole incontaminate, 500 spettacolari siti per immersioni, 300 specie di coralli e 75 spiagge immacolate.

Durante il Ramadan, magnifici resort proseguono le attività normalmente, ridefinendo al contempo gli standard di ospitalità. È disponibile per gli ospiti un’ampia scelta di alloggi esclusivi, dalle eleganti ville sull’acqua ai capolavori architettonici perfettamente integrati nel paesaggio montuoso. Nel mese di marzo, tariffe speciali con sconti fino al 15% presso Shebara e Desert Rock Resort e fino al 20% presso Nujuma e St. Regis Red Sea Resort.

Ramadan a Dubai 2025

Il Ramadan a Dubai, rappresenta un periodo di riflessione, spiritualità, unione familiare e festeggiamenti. Durante questo mese sacro, la città si anima con una serie di attività pensate per tutte le età, rimane completamente operativa, e i visitatori possono vivere l’esperienza dell’iftar, il pasto serale che interrompe il digiuno, e del suhoor, consumato prima dell’alba. Inoltre, ospita eventi culturali come i mercati del Ramadan, per vivere appieno la ricca tradizione locale.

Inoltre, pullula di decorazioni luminose a tema e le serate diventano vivaci, con famiglie e amici che si riuniscono per rompere il digiuno e partecipare a momento di festa. Molti centri commerciali, come Dubai Mall e Mall of the Emirates, prolungano gli orari di apertura fino a tarda notte per permettere alle persone di fare shopping dopo l’iftar. Anche i trasporti pubblici e le principali attrazioni restano accessibili per chi desidera esplorare la città dopo il tramonto.

Partecipare a un iftar o a un suhoor è uno dei modi migliori per vivere il Ramadan a Dubai. Molti ristoranti e hotel offrono menù speciali, che includono piatti tradizionali come il qamardeen (succo di albicocca), il jellab (bevanda con melassa d’uva e acqua di rose) e il celebre Vimto (una bevanda dolce ai frutti di bosco).

Alcune esperienze da non perdere includono:

  • Majlis al Dubai World Trade Centre: ideale per iftar e suhoor, con aree dedicate alle famiglie e spazi per la preghiera;
  • Bab Al Shams: un autentico iftar nel deserto, con spettacoli di danza, musica e un tradizionale souk arabo;
  • Atlantis The Palm – Asateer Tent: un sontuoso buffet di iftar ispirato ai sapori del mondo;
  • Armani/Pavilion al Burj Khalifa: un raffinato iftar all’aperto sotto le stelle;
  • Dubai Souks Iftar Tour: un tour guidato tra i mercati storici di Dubai, con degustazioni e racconti sulla cultura del Ramadan.

Al termine del Ramadan, si celebra Eid al-Fitr, la “festa della rottura del digiuno”. Nel 2025, dovrebbe cadere tra il 31 marzo e il 2 aprile. È un momento di grande gioia, segnato da preghiere, banchetti e scambi di regali. Durante Eid, Dubai si anima con spettacoli, fuochi d’artificio e celebrazioni in tutta la città.

Il Ramadan in Oman: un’esperienza local tutta da vivere

L’Oman, il Sultanato della Gentilezza, accoglie con calore i visitatori durante il Ramadan. Per rispettare le usanze locali, è importante osservare alcune semplici accortezze, come evitare di mangiare, bere o fumare in pubblico durante le ore di digiuno, non consumare alcool prima del tramonto, e solo nelle aree designate, e vestire in modo rispettoso, soprattutto nei luoghi di culto come nella Grande Moschea del Sultano Qaboos che può essere visitata anche durante il Ramadan nei consueti orari e giorni di apertura riservati ai viaggiatori non musulmani (dalle 8 alle 11, dal sabato al giovedì). Tutto l’Oman è in festa, da Muscat all’antica capitale Nizwa, da Salalah al Musandam.

Anche gli hotel del Sultanato, nel periodo del Ramadan, sono pronti ad accogliere gli ospiti durante il giorno con pasti serviti in aree designate (gli hotel internazionali mettono a disposizione un ristorante per questa ricorrenza) e un’ampia selezione di piatti tradizionali nei ricchi buffet dell’Iftar. Sebbene molti ristoranti locali siano chiusi nelle ore diurne, i supermercati rimangono invece aperti.

Ci sono strutture che propongono un’esperienza esclusiva con il “Layali Ramadan“: ogni sera, gli ospiti possono partecipare a un Iftar d’eccezione, con un buffet ricco di sapori locali e internazionali, tra cui specialità omanite, piatti tradizionali della cucina araba e una selezione di dessert preparati per l’occasione. L’atmosfera è resa ancora più suggestiva dalla musica dal vivo dell’Omani Trio Band e dal suono delicato del liuto arabo, che accompagna gli ospiti durante la cena.

Altri resort permettono un’esperienza più intima con un’ambientazione incantevole sotto le stelle, con un menù à la carte curato nei minimi dettagli. Oltre ai piatti tipici del Suhoor, gli ospiti possono rilassarsi con una selezione di tè aromatici e shisha, godendo di un’atmosfera tranquilla e raffinata e molto altro ancora.

Alla fine del Ramadan, le celebrazioni di Eid al-Fitr trasformano anche l’Oman in un tripudio di colori, festa e condivisione comunitaria. Famiglie e amici si riuniscono per 3 giorni sin dal momento della colazione nelle case che vengono decorate per festeggiare, indossando abiti tradizionali e scambiandosi auguri e doni, un’occasione unica per scoprire la bellezza della cultura del Paese e lasciarsi avvolgere dall’atmosfera festosa di questa celebrazione.

Oman, da visitare

Fonte: iStock

Un incantevole angolo dell’Oman

Le esperienze imperdibili di Abu Dhabi

Infine, Abu Dhabi invita i visitatori a immergersi in una stagione di ricchezza culturale, spirito di comunità e tradizioni senza tempo. Dai monumenti storici agli eventi vivaci, l’emirato offre un mix unico di autenticità ed esperienze arricchenti per vivere appieno lo spirito del Ramadan.

Anche ad Abu Dhabi, infatti, quello del Ramadan è un periodo in cui i visitatori hanno l’opportunità unica di abbracciare la tradizione, connettersi con la comunità locale e sperimentare il vero spirito di questo mese speciale. Che si tratti di esplorare monumenti, concedersi prelibatezze o partecipare a tradizioni antiche, ogni momento trascorso ad Abu Dhabi durante il Ramadan è pieno di calore, scoperta e ricordi duraturi.

Ecco alcune esperienze da non perdere.

Moschea Sheikh Zayed & Museo Light and Peace

Vivete lo spirito del Ramadan partecipando a un iftar comunitario e ammirando l’architettura mozzafiato della moschea illuminata di notte. Il Museo Light and Peace, presso il Centro Sheikh Zayed Grand Mosque, espone reperti e mostre interattive che evidenziano i contributi della civiltà islamica e i valori di tolleranza e pace degli Emirati Arabi Uniti.

Qasr Al Hosn: Ramadan at Al Hosn (1-21 marzo)

Il forte storico, il più antico edificio in pietra di Abu Dhabi, propone un salto nel passato con sessioni di narrazione, spettacoli culturali e attività tradizionali che danno vita alle usanze emiratine durante il Ramadan. Majlis aperti, serate di poesia e concerti dal vivo di oud arricchiscono l’atmosfera festiva.

Manarat Al Saadiyat: Ramadan Arcade (13-23 marzo)

Una celebrazione contemporanea del Ramadan che trasforma elementi tradizionali in esperienze culturali interattive. I visitatori possono godere di mostre, laboratori culturali ed esposizioni artistiche che favoriscono la riflessione e il senso di comunità.

Cultural Foundation: Ramadan alla Biblioteca per Bambini di Abu Dhabi (1-29 marzo)

Le famiglie possono assistere a spettacoli teatrali ispirati al folklore arabo, oltre a sessioni di narrazione e attività a tema Ramadan dedicate ai più piccoli.

Forte Al Jahili: Campionati di Giochi Tradizionali (10-16 marzo)

Un evento vibrante in cui adolescenti e giovani competono in giochi tradizionali emiratini. Organizzato in collaborazione con la Polizia di Abu Dhabi, il campionato preserva il patrimonio culturale promuovendo al contempo il senso di comunità grazie allo sport.

Forte Al Jahili, Abu Dhabi

Fonte: iStock

Un immagine incredibile del Forte Al Jahili

Emirates Palace Mandarin Oriental: Majlis sul Mare

Uno dei luoghi più prestigiosi di Abu Dhabi per il Ramadan, promette un’esperienza culinaria stellata Michelin con piatti firmati Talea by Antonio Guida, Martabaan by Hemant Oberoi, Hakkasan e il nuovo Strawfire. Gli ospiti possono gustare sushi, delizie arabe e sapori internazionali accompagnati da musica strumentale dal vivo e viste mozzafiato sul mare.

Alba Terrace: Majlis sotto le Stelle

Una location all’aperto perfetta per il suhoor, dall’atmosfera tranquilla accompagnata da prelibatezze culinarie fino a tarda notte.

Al Raha Beach: Mercato Notturno del Ramadan

Scoprite i prodotti artigianali, assaporate il cibo di strada locale e vivete la vivace atmosfera del Ramadan sotto le stelle in questo affollato mercato notturno.

Oasi di Al Ain: Harees Ramadan (tutti i venerdì di Ramadan)

I visitatori possono assistere alla preparazione tradizionale dell’Harees, un amato piatto emiratino, e ammirare una mostra che ne illustra la storia, gli strumenti e il significato culturale.

Heritage Village: Ramadan all’Heritage Village (14-21 marzo)

Un viaggio culturale interattivo con laboratori gastronomici, sessioni di narrazione, dimostrazioni sulla preparazione del caffè arabo, osservazione guidata delle stelle e la parata Hag Al Laila, che celebra l’essenza del Ramadan ad Abu Dhabi.

Forte di Al Dhafra: Iftar del Ramadan (3-4 marzo)

Un evento speciale di iftar per enti governativi e istituzioni, che mette in risalto l’ospitalità emiratina, i piatti tradizionali e i momenti di condivisione per rafforzare i legami culturali.

Bait Mohammed bin Khalifa: Before Suhoor Nights (1-15 marzo)

Godetevi le tradizionali sedute a terra, le esperienze nei caffè, i giochi del patrimonio e le esibizioni di musica araba dal vivo nei fine settimana, in un’atmosfera serena pre-suhoor.

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Domus Oleorum, a Ostuni il primo Experience Lab made in Puglia

Un viaggio nella tradizione, nella storia di un territorio e di una specialità enogastronomica; un viaggio generazionale o alla riscoperta delle architetture antiche: Domus Oleorum, la casa degli olii, è tutto questo. Un luogo rinato per valorizzare il territorio ostunese e la sua tradizione alimentare. Una domanda ha spinto la famiglia Pomes a intraprendere questa avventura: A c t’serv l’Uegghie? (in dialetto ostunese: A cosa ti serve l’Olio?).

Il progetto e una storia di valorizzazione

Domus Oleorum è la casa degli olii e nasce nel vecchio frantoio di famiglia: una struttura dei primi del ‘900, ristrutturata rispettando la sua storia e architettura, e valorizzando l’armonia con il territorio di Ostuni. Nel cuore della provincia di Brindisi, questo territorio vanta le condizioni ideali per la produzione di un olio EVO di qualità superiore, che mantiene tutte le caratteristiche organolettiche del luogo d’origine, per un sapore d’altri tempi. Ed è proprio qui che dal 1902 la famiglia Pomes con passione e dedizione imbottiglia la qualità delle olive pugliesi. Un’arte, quella olearia, tramandata da quattro generazioni proprio con l’obiettivo di raccontare, far assaggiare e valorizzare un prodotto d’eccellenza. L’obiettivo? Creare conoscenza e, perché no, vedere comparire nei ristoranti la pregiata Carta degli Olii a fianco alla Carta dei Vini!

Le tre aree di Domus Oleorum: olio, vino e degustazioni

La Domus Oleorum vanta una superficie di 220 metri quadrati che è stata suddivisa in tre aree. Il primo spazio è completamente dedicato all’olio EVO e qui è possibile degustare i prodotti guidati da un maestro oleario. Gusto e olfatto giocano un ruolo fondamentale, ma vanno educati e accompagnati. Durante le degustazioni, sono spiegati nel dettaglio le proprietà organolettiche di ciascun olio e gli abbinamenti suggeriti in cucina.

I vini sono i protagonisti della seconda zona, per intraprendere un percorso delle migliori etichette di Puglia, dal rosé, al bianco, ai rossi per finire con i metodi classici. Le degustazioni sono accompagnate da un aperitivo pugliese con i migliori prodotti della regione.
La terza area ospita le Experience Lab, corsi di degustazione di olio e vino, per la creazione di cocktail con olio EVO e di cucina pugliese.

La Domus Oleorum è inoltre a disposizione per organizzare eventi privati ed aziendali, attività di Team Building, conferenze, pranzi e cene private, in un contesto familiare e raffinato, autentico e di tradizione.

Fonte: Olio Pomes

Domus Oleorum

Experience Lab, le proposte

Proprio per rispondere alla domanda che ha spinto la famiglia Pomes a intraprendere questo viaggio, sono tante le esperienze proposte in Domus Oleorum. Già, perché gli oli Extravergine di oliva non sono tutti uguali e saperli abbinare ai piatti dovrebbe essere comune tanto quanto l’abbinamento dei vini.

EVO Experience è il nome del laboratorio per la degustazione di tre olii EVO monovarietali e di un Olio EVO Blend. Guidati da un maestro oleario, si possono scoprire le differenze organolettiche degli olii, imparare ad abbinare gli olii alle pietanze, scoprire i trucchi per creare degli olii aromatizzati. La Cocktoil Experience è tenuta da uno dei più bravi bartender di Ostuni, che insegna a preparare tre cocktail con gli oli, per capire gli abbinamenti e proporre agli ospiti un aperitivo diverso dal solito.

Wine Experience, insieme a un sommelier, è un viaggio per conoscere l’eccellenza dei vini pugliesi e gli abbinamenti più azzeccati. La degustazione è accompagnata da una merenda pugliese, abbinando ad ogni vino una specialità locale.

Fonte: Olio Pomes

Degustazione olio in Domus Oleorum

Food, degustazione e corsi

L’olio per donare sinfonia alle pietanze e per valorizzare i gusti. Tutti a tavola allora, in una terra che ha una tradizione enogastronomica riconosciuta a livello internazionale. Due le proposte food di Domus Oleorum. Nessuno chef stellato a condurre l’Apulian Food Experience, perché ai fornelli c’è una signora pugliese! Un corso di cucina tradizionale e genuina, per imparare a preparare i piatti della tradizione, dalle orecchiette ai panzerotti, ovviamente abbinati all’olio giusto. La Food Experience è la proposta di degustazione per gli amanti del buon cibo o per chi cerca qualcosa di diverso per festeggiare un compleanno o per una cena di lavoro. Tre differenti menu con le migliori specialità pugliesi, abbinati e vini e oli della regione.

 

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Il Carnevale di Saluzzo: molto più di una semplice festa

Capitale dell’antico marchesato che dominò il Piemonte sud-occidentale per quasi un secolo, tra il 1470 e il 1547, Saluzzo è oggi uno dei borghi storici della regione con un Carnevale ormai giunto alla sua 97ª edizione. L’appuntamento, tra i più attesi dell’anno, porterà in città dieci carri e centinaia di figuranti che animeranno le strade trasformandole in un palcoscenico di colori e allegria.

Per questa edizione, il Carnevale di Saluzzo celebrerà con la sua maschera tradizionale, la Castellana, nata agli inizi degli anni ’50 del Novecento per simboleggiare la signoria saluzzese, ricordando i tempi in cui Saluzzo
fu capitale dell’omonimo Marchesato. Ad accompagnarla nelle sfilate ci sarà Ciaferlin, la maschera che rappresenta il contadino del posto che, con l’immancabile cappello e la sua “cavagna”, ovvero la cesta di paglia,
porta allegria e goliardia intrattenendo grandi e bambini.

Questa è la storia del Carnevale e gli eventi da non perdere per l’edizione 2025.

Storia del Carnevale di Saluzzo

Le origini del Carnevale di Saluzzo risalgono al 1487, rendendo questo evento uno dei più importanti e longevi del Piemonte. La sua versione moderna, però, quella alla quale possono assistere i visitatori, è più recente e vanta quasi 100 anni di vita. È in questo periodo, precisamente nel 1952, che nasceranno le prime maschere tradizionali che, nel corso degli anni, diventeranno il simbolo dell’intero Carnevale.

La prima maschera è quella della bella Castellana, da subito accompagnata dalle giovani damigelle, nata per simboleggiare la signoria saluzzese: Saluzzo fu la capitale del Marchesato che comprendeva diversi territori tra il Po, le Alpi e la Stura fino al 1588 quando fu annesso dal duca di Savoia Carlo Emanuele I. La seconda maschera nascerà più tardi, tra il 1957 e il 1963. Stiamo parlando di Ciaferlin, il personaggio del contadino nato per inserire un elemento goliardico nella sfilata.

Sfilata Carnevale Saluzzo

Fonte: Ufficio Stampa

La sfilata durante il Carnevale di Saluzzo

Date del Carnevale di Saluzzo

Quest’anno il Carnevale di Saluzzo, tra gli eventi carnevaleschi più amati, si terrà dal 28 febbraio al 4 marzo 2025. In programma sono previste diverse iniziative, dalle sfilate con i gruppi mascherati e i carri ai balli per bambini e al luna park.

Eventi 2025 del Carnevale di Saluzzo

Cominciato il 2 febbraio con l’investitura della Castellana di Saluzzo e proseguito il 9 febbraio con la mostra degli abiti tipici del Carnevale, il 22 febbraio con la Polentata e il Gran Ballo Serale e il 23 febbraio con l’8° Carnevale degli Oratori, la festa procederà con gli eventi più attesi.

Colazione di Ciaferlin

Sabato 1 marzo la giornata inizierà alle 10:00 sotto l’ala di ferro di Piazza Cavour con la tradizionale colazione di Ciaferlin. Nel pomeriggio, le maschere del Carnevale sfileranno per le vie del centro, regalando ai presenti la possibilità di ammirarle da vicino.

La grande sfilata dei carri e delle maschere

Domenica 2 marzo, invece, prima della grande parata, alle 11:15 si terrà la Santa Messa in Duomo, celebrata dal vescovo di Saluzzo. Alle 14:00 comincerà il grande evento, ossia il corteo con i carri e gruppi mascherati provenienti da diverse località come Nichelino, Piobesi T.se, Pinerolo, Cavour, Racconigi, Centallo/Fossano, Villafalletto, Scalenghe, oltre alla partecipazione di OdB Saluzzo e del “carrinfrutta” dell’Oratorio di Verzuolo.

Sfilata carri Saluzzo

Fonte: Ufficio Stampa

La sfilata dei carri a Saluzzo

Ballo dei bambini, veglione e il luna park

Il programma del Carnevale di Saluzzo proseguirà poi lunedì 3 marzo al Pala CRS di Saluzzo, dove alle 15:00 si terrà il “Ballo dei bambini”, mentre in serata, alle 22:00, sarà la volta del veglione per i giovani, organizzato in collaborazione con le maschere degli Amis del Carlevè.

Infine, l’ultima giornata di festa sarà il 4 marzo con il luna park, allestito in piazza XX Settembre e Piazza Cavour.

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Musica, colori e tradizioni. Il Carnevale è arrivato a Napoli: la festa ha inizio

Se parliamo di Carnevale, non possiamo non menzionare le maschere, quelle che parlano di tradizioni, di colori, di storie e superstizioni tutte italiane. E se parliamo di maschere, neanche a dirlo, la mente ci riporta immediatamente a quella di Pulcinella, legata indissolubilmente a Napoli nonché simbolo del Carnevale italiano, insieme ad Arlecchino, Balanzone e Rugantino, giusto per citarne alcuni.

Ed è proprio nella città di Pulcinella, che ha fatto di tradizioni, folclore e allegria, mista a follia, il suo marchio di riconoscimento, che sta per iniziare un Carnevale irriverente, inaspettato e sonico che sovverte ogni regola socialmente accettata, che incanta, stravolge e meraviglia, che sorprende sì, ma che è esattamente come lo immaginavamo.

Stiamo parlando di “Sottencoppa – Carnevale sonico napoletano”, l’evento carnevalesco che animerà il capoluogo campano (e non sarà l’unico) durante i tre giorni di festa, 8 febbraio, 1 e 4 marzo, con musica, spettacoli, rituali e maschere che trasporteranno chiunque arrivi a Napoli in quei giorni in un viaggio fatto di culture, visioni e sonorità internazionali.

Storia del Carnevale di Napoli

Tradizioni, usanze e rituali caratterizzano i Carnevali d’Italia e quelli di tutto il mondo, perché di storie e di folclore, che si sono susseguite nei secoli e sono state tramandate da generazione in generazione, questi sono fatti. E Napoli, così come la Campania intera, non ne sono esclusi.

Pazzariello e Pulcinella Napoli

Fonte: iStock

Pazzariello e Pulcinella, due simboli e maschere del folclore napoletano

Le origini del Carnevale di Napoli sono anch’esse antichissime, e legate secondo alcuni alle rappresentazioni teatrali in maschera, di carattere burlesco e irriverente, che si tenevano ad Atella, in provincia di Caserta, già nel IV secolo a.C. Di come si siano evolute le celebrazioni e le usanze nel capoluogo campano nei secoli sappiamo poco, quello che ci raccontano le fonti, però, ci basta a comprendere quanto questa festa sia stata, e sia ancora, di fondamentale importanza per il popolo napoletano.

Le prime documentazioni storiche risalgono al XIV secolo e raccontano di grandi ricevimenti in maschera, conditi da spettacoli, giochi e danze, organizzati dai nobili della città. Qualche secolo più tardi le maschere vennero adottate anche dal resto del popolo per festeggiare in strada.

Durante il dominio spagnolo, infatti, il Carnevale era forse una delle feste più attese in città. Durava un mese, e poco più, e si era già radicata la tradizione del ceppo di Sant’Antonio Abate. Tutto iniziava il 17 gennaio quando, in onore del Santo, le cose vecchie venivano bruciate e tra le luci del grande falò, le persone si riunivano in strada mascherate cantando e ballando.

Anche sotto il regno di Carlo di Borbone i festeggiamenti carnevaleschi mantennero la loro importanza. Fu proprio durante il suo dominio che nacquero i Carri della Cuccagna, dei carri allegorici ante litteram, ricoperti di prodotti alimentari, deliziosi e succulenti, destinati al popolo e allestisti in quella che è oggi la splendida piazza del Plebiscito.

Dai carri allegorici alle feste in strada il passo fu breve: durante i giorni di carnevale i cittadini scendevano per le strade a suon di musica, canti e balli. È di questo periodo la nascita della maschera della Vecchia ‘o Carnevale, un’allegoria che rappresenta l’anno trascorso, e tutto ciò che si vuole lasciare andare in favore del nuovo, e che è rappresentata da Pulcinella a cavallo di una signora anziana.

L’antica tradizione del Carnevale di Napoli oggi vive e prospera nel ventre della città, tra i quartieri e rioni, tra i racconti della gente, tra le maschere e i piatti tradizionali che sono, e rappresentano, uno spaccato della storia carnevalesca.

Non si può parlare del Carnevale di Napoli, infatti, senza menzionare le chiacchiere fritte, il migliaccio e il sanguinaccio. Non manca neanche un ghiotto menù a base di carne, che comprende lasagne, parmigiana di melanzane, braciole e polpette, che viene servito durante la domenica di Carnevale.

Il carnevale sociale dei Quartieri Spagnoli, Napoli

Fonte: IPA

Il Carnevale sociale celebrato nei quartieri Spagnoli, Napoli

Sottencoppa – Carnevale sonico napoletano: le date

Ma come festeggiano gli abitanti di Napoli il Carnevale? Scendendo in strada, con maschere e travestimenti, e unendosi agli eventi che ogni anno popolano la città.

Il 2025 è l’anno del Sottencoppa – Carnevale sonico napoletano, una rassegna culturale che animerà le strade del centro storico con tre giorni di festa, durante i quali si susseguiranno concerti, laboratori e performance audio visive. L’appuntamento è atteso in Piazza Mercato con tre giorni di festa: venerdì 28 febbraio, sabato 1 marzo e martedì 4 marzo dalle ore 19.00 alle 00.00. Non mancano, ovviamente, gli appuntamenti per i più piccoli che potranno celebrare il Carnevale seguendo le orme della tradizione partenopea e le iconiche sfilate.

Gli eventi del Carnevale di Napoli 2025

Concerti, laboratori e perfomance animeranno le strade della città durante i tre giorni di festa. Fulcro delle celebrazioni sarà la storica Piazza Mercato, ma la festa si sposterà anche nella Chiesa di Santa Croce e Purgatorio e nello Spazio Obù di Terzo Luogo.

Concerti

Sottencoppa – Carnevale sonico napoletano anticipa in qualche modo l’esperienza che andranno a vivere tutti coloro che sceglieranno di trascorrere il Carnevale in città. La manifestazione, infatti, vuole essere una celebrazione sonora e visionaria delle tradizioni carnevalesche partenopee che prenderanno vita grazie a ospiti d’eccezione.

Non solo Napoli, però, le tradizioni portate in scena attraverseranno spazi, luoghi e tempi differenti per consentire di vivere un’esperienza senza eguali grazie alla presenza di 14 artisti, locali e internazionali, che saliranno sul palcoscenico della piazza e in quello di un grande tendono che verrà allestito durante i giorni di festa.

Tra questi si annoverano Dan Kinzelman, un quintetto di ottoni guidato dall’omonimo compositore proveniente dagli Stati Uniti che avrà l’onore di aprire il Carnevale, Niño de Elche + Xisco Rojo dalla Spagna, Cormac Begley dall’irlanda, Fuensanta dal Messico e Maria Mazzotta, dalla Puglia, sotto la direzione artistica di Giulio Nocera. Qui di seguito il programma completo dei concerti:

  • Venerdì 28 febbraio. Apertura di Dan Kinzelman alle ore 19.30. La serata musicale prosegue con Pleito, Puuluup, Niño de Elche + Xisco Rojo e Syqlone.
  • Sabato 1° marzo. A partire dalle 19.15 Curanime, Maria Mazzotta, Fuensanta + Alex Lazaro. Dalle 21.30 Cormac Begley, Azel e dj Travella + kinAct.
  • Martedì 4 marzo. Bagarija Orkestar + kinAct collective in Piazza mercato dalle 12.30

Laboratori per i bambini

Il Carnevale è anche, e soprattutto, una festa per le famiglie e per i bambini, motivo per cui durante la rassegna saranno organizzati diversi laboratori per i più piccoli. Le date da segnare in agenda sono sabato 1 marzo 2025 per i bambini dai 3 ai 10 anni, all’interno dello Spazio Obù alle 10.30 e alle 12.00, e martedì 4 marzo 2025 all’interno della Chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato , in Piazza Mercato, alle 10.30 e alle 11.30 per bambini dai 6 ai 12 anni.

Il Carnevale di Masaniello

Non mancheranno, ovviamente, parate e sfilate allegoriche. A completare il programma di eventi che si terranno nella città del sole e del mare, infatti, ci sarà anche la terza edizione del Carnevale di Masaniello, un evento che ha come obiettivo quello di riportare le celebrazioni agli antichi fasti ricalcando le orme delle tradizioni partenopee mai dimenticate.

L’appuntamento è previsto sempre a Piazza Mercato il 2 marzo 2025, dalle ore 10.00 alle ore 13.30, con rievocazioni storiche, sfilate di maschere e diverse esibizioni per grandi e bambini. Questo il programma completo:

  • Ore 10.00 – Corteo storico per le strade del quartiere, in partenza da Piazza Mercato, con Masaniello e la paranza di Jastemma 10
  • Ore 10.45 – La rievocazione storica della rivoluzione culturale di Masaniello all’interno del tendone allestito in Piazza Mercato
  • Ore 11.00 – Animazione, giochi e gonfiabili per i più piccoli in Piazza Mercato
  • Ore 11.00 – Spettacolo del Clown Giulio Carfora all’interno del tendone
  • Ore 12.00 – Parata Disney all’interno del tendone
  • Ore 13 – Premiazione della maschera di Carnevale più originale all’interno del tendone allestito in Piazza Mercato

Il Carnevale Sociale a Napoli

Se è vero che il Carnevale è una festa del popolo è altrettanto vero che la città è in mano a quello stesso popolo, motivo per cui ogni anno, nei diversi quartieri di Napoli, vengono organizzati i Carnevali sociali. Cortei tradizionali e straordinari organizzati dagli stessi cittadini che unisco le usanze storiche ai temi sociali e locali. Ecco gli appuntamenti di questo 2025:

  • Venerdì 28 febbraio: Rione Materdei ore 10.00, Rione Sanità ore 10.00
  • Sabato 1°marzo: Quartiere Capodimonte ore 10.00, Piazza Garibaldi ore 10.00
  • Domenica 2 marzo: Scampia ore 9.30
  • Martedì 4 marzo: Montesanto ore 14.00, Quartieri Spagnoli ore 15.00
Carnevale a Napoli, rione Sanità

Fonte: IPA

Il Carnevale Sociale che si svolge nel Rone Sanità a Napoli

Come raggiungere il Carnevale di Napoli e altre info utili

Raggiungere il Carnevale di Napoli è piuttosto semplice. Il capoluogo campano, infatti, è ben collegato con le altre città d’Italia grazie alla presenza della stazione ferroviaria e l’aeroporto internazionale di Napoli-Capodichino che dista circa 4 chilometri dal centro storico. È altresì possibile raggiungere la città con i mezzi propri.

Quest’anno il cuore della manifestazione si svolgerà in Piazza Mercato situata nel quartiere Pendino e comodamente raggiungibile con i trasporti pubblici o a piedi, per chi alloggia nel centro città. Chi viaggia in treno può raggiungere il fulcro del Carnevale di Napoli con una breve passeggiata: la piazza, infatti, dista dalla stazione ferroviaria appena un chilometro. Anche i Carnevali sociali sono facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici (metropolitana e autobus di linea).

Costi

La partecipazione al Carnevale di Napoli, alla manifestazione Sottencoppa e al Carnevale di Masaniello è completamente gratuita. Anche la partecipazione ai laboratori per bambini è gratuita previa prenotazione.

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Carnevale di Santhià: alla scoperta della festa più antica del Piemonte

Situata tra Torino e Milano e tra le tappe storiche della Via Francigena, la città di Santhià è famosa per molte cose, una su tutte il suo Carnevale, considerato tra i più antichi d’Italia e il più antico del Piemonte. Con i suoi quasi 1000 anni di storia, ogni edizione porta in scena creatività e divertimento attraverso l’organizzazione di tutta una serie di eventi.

Il Carnevale di Santhià ha delle particolarità che lo differenziano da altre feste italiane. Oltre alla sfilata con i carri e le maschere, è l’unico a organizzare anche la Colossale Fagiuolata, lo spettacolo simbolo della tradizione carnevalesca santhiatese che vede protagoniste pentole su pentole di fagioli cucinati all’alba e distribuiti in oltre 20.000 razioni.

Qui vi raccontiamo la storia di questo Carnevale e l’attesissimo programma della nuova edizione 2025.

Storia del Carnevale a Santhià

Quello di Santhià è uno dei Carnevali storici d’Italia perché vanta quasi 1000 anni di storia. Questo è attestato da alcune note custodite presso l’archivio comunale della città che ne testimoniano l’esistenza già dai primi anni del Trecento: qui si parla di una “Abadia”, ovvero un’associazione giovanile laica che si occupava di organizzare da tempo balli e festeggiamenti in occasione del Carnevale.

Un documento del 1893, inoltre, contiene un preciso e univoco riferimento a usi e consuetudini connesse con i festeggiamenti del Carnevale. Il testo ricorda l’ottavo centenario dell’Antica Società Fagiuolesca, che risalirebbe dunque al 1093. Oggi, il Carnevale di Santhià continua a portare avanti questa tradizione coinvolgendo tutta la cittadina e conquistando i visitatori che, ogni anno, si divertono grazie alle tante iniziative organizzate che attirano una ventina di compagnie carnevalesche con oltre duemila figuranti in maschera e alcuni gruppi musicali.

Carnevale Santhia carri

Fonte: Ufficio Stampa

Un carro preparato in occasione del Carnevale di Santhià

Date del Carnevale a Santhià

Seppur cominciato il 6 gennaio, il primo appuntamento ufficiale con il Carnevale di Santhià è previsto per il 27 febbraio, la sera del Giovedì Grasso, quando verrà organizzato un percorso enogastronomico ricco di stand che offriranno cibi e bevande. Gli eventi con i carri, le maschere e le fagiolate sono invece previste nelle date del 2, 3 e 4 marzo 2025.

Eventi 2025 del Carnevale di Santhià

Il Carnevale storico di Santhià riprende sia le tradizioni secolari documentate dall’XI secolo che eventi originali pensati per rendere moderna la manifestazione e proiettarla nel futuro. Quest’anno sono tante le iniziative in programma, dalle sfilate mascherate alle fagiolate.

Giovedì Grasso o Giobia Gras

Il Carnevale di Santhià comincia il 27 febbraio, il giorno di Giovedì Grasso chiamato in piemontese il Giobia Gras. Con in sottofondo la musica dei Pifferi e Tamburi del Carnevale Storico e delle due bande cittadine, lungo Corso Nuova Italia in pieno centro storico ci sarà un percorso enogastronomico con ventisei stand che offriranno cibi e bevande per tutti. Al termine della serata ci sarà un evento musicale al PalaCarvè.

Cerimoniale Carnevalesco e Consegna delle chiavi della Città

Sabato 1 marzo, invece, ci sarà il Cerimoniale Carnevalesco e la Consegna delle chiavi della Città: durante l’evento, le maschere tradizionali popolari Majutin dal Pampardù e Stevulin ʼd la Plissera riceveranno le chiavi della città dal sindaco ed effettueranno il “Proclama al Popolo”. A seguire ci sarà il tradizionale Ricevimento Popolare: le maschere, dopo un giro lungo le vie cittadine, accompagnati dai musicisti, raggiungeranno il Veglione in Maschera organizzato al PalaCarvè. Qui salirà sul palco Saverino Sateriale, il muratore toscano di Casciavola che, nella finalissima de ‘La Corrida con Amadeus’, si è aggiudicato il primo premio.

Santa Messa speciale delle maschere

Quella di domenica 2 marzo sarà un giornata ricca di eventi per il Carnevale più antico del Piemonte. La mattina ci sarà la Santa Messa delle maschere e l’arrivo dell’antica statua del Gianduja, issato sul suo trono al centro della Piazza Maggiore, dove resterà fino alla fine dei festeggiamenti.

Il pomeriggio, dalle 14:30, comincerà la prima sfilata con ospite d’onore Miss Italia 2025. Qui, i visitatori potranno ammirare la creatività, l’arte e l’originalità delle maschere, dei carri allegorici, delle bande e dei gruppi storici, che sfileranno insieme allo Stato Maggiore, in divisa napoleonica. Infine, alle 22:30, si terrà un grande spettacolo pirotecnico, seguito dall’appuntamento danzante al PalaCarvè.

La Colossale Fagiuolata

Uno degli eventi più attesi si terrà lunedì 3 marzo, quando ci sarà la Colossale Fagiuolata. Dall’alba, vengono accesi i fuochi di 150 grandi caldaie di rame dentro le quali verranno cucinati oltre 20 quintali di fagioli seguendo una ricetta tradizionale depositata con atto notarile per preservarne la storicità.

Dopo la benedizione del parroco, al segnale di un doppio sparo di fucile, inizia la distribuzione alla popolazione del pane, del salame e dei fagioli. Questa Fagiuolata è la più grande d’Italia durante la quale vengono distribuite 20.000 razioni di fagioli, che spariscono totalmente in meno di mezz’ora!

Nel pomeriggio, per i più piccoli viene organizzato il Gran Ballo dei Bambini presso il PalaCarve’, una festa mascherata a base di musica e giochi. La sera, infine, a partire dalle 20:45, ci sarà la suggestiva seconda sfilata notturna con i carri e le maschere.

I Giochi di Gianduja e il Terzo Corso Mascherato

Il 4 marzo si terranno gli antichissimi “Giochi di Gianduja” nelle vie del centro, che rimandano alle tradizioni popolari medievali: la corsa nei sacchi, la rottura delle pignatte piene di farina o coriandoli, il tiro alla fune, il recupero della mela nella tinozza e tanti altri. Alle 14:30 ci sarà il Terzo Corso Mascherato e, alla fine della sfilata, verranno proclamati i vincitori delle varie categorie.

La sera, il Carnevale di Santhià si chiuderà ufficialmente con il gran finale che prevede il “Rogo del Babàciu”, un pupazzo che viene appeso su una pira e pubblicamente bruciato in piazza Maggiore. Il suono delle campane a lutto e le note di una marcia funebre segneranno la fine della festa.

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Carnevale autentico in montagna: tradizioni e maschere tra le vette

Quando pensiamo al Carnevale, l’immaginazione vola subito ai coriandoli colorati di Venezia o ai carri allegorici di Viareggio. Ma c’è un Carnevale meno conosciuto, più selvaggio e suggestivo, che si svolge tra le cime innevate e i borghi incantati delle montagne italiane.

Qui, tra maschere, riti e tradizioni secolari, la festa si trasforma in un’esperienza fuori dal tempo, dove folklore e natura si fondono in un’atmosfera magica.

Partiamo, allora, per un viaggio alla scoperta dei Carnevali da segnare in agenda.

Il Carnevale di Laives

Carri allegorici spettacolari, danze travolgenti, coreografie sorprendenti e l’inconfondibile profumo dei krapfen nell’aria: il Carnevale di Laives è molto più di una semplice festa, è un appuntamento imperdibile che anima la “città delle mele” con energia e allegria. Un evento, tra i più importanti dell’Alto Adige, che da anni unisce la comunità in un’esplosione di creatività, musica e tradizione.

Programma di domenica 23 febbraio:

  • Ore 10: esposizione dei carri lungo via Kennedy (dal tratto tra via Dante e il supermercato Eurospar);
  • Ore 13: partenza ufficiale della sfilata da via Kennedy, Laives;
  • Ore 16: arrivo della sfilata a Pineta, premiazione dei gruppi vincitori e festa con musica e ristoro fino alle ore 18 in piazzetta Don Domenico Penner.

E non finisce qui. Un comodo trenino-navetta gratuito collegherà Laives e Pineta per tutta la durata della manifestazione. Nel parco di Pineta, i più piccoli potranno divertirsi con giochi e gonfiabili. Infine, da non perdere il Concorso Miglior Maschera e Mascherina.

Il Carnevale di Courmayeur

Nel cuore delle Alpi, ai piedi del Monte Bianco, il Carnevale di Courmayeur, Lo Camentran, è un’esperienza che va oltre la semplice festa. È un’immersione totale nei colori, nei suoni e nei sapori che da tempo definiscono cotanto gioiello in montagna. Camentran, che significa “che entra in quaresima“, segna il passaggio dalla festa alla riflessione, ma lo fa con un mix di ironia e spensieratezza che rende questo evento unico nel suo genere.

Le strade di Courmayeur si trasformano in un palcoscenico all’aperto dove le tradizioni si fondono con un’atmosfera vibrante e moderna. Le maschere storiche, come il Vioù e la Viéille, il Vecchio e la Vecchia, camminano per il paese, salutando l’arrivo del Carnevale con il suono dei campanacci, mentre il profumo irresistibile della seuppa (una ricca zuppa di fontina, salsicce e pane nero) invita tutti a fermarsi e assaporare il meglio della cucina locale.

Il Carnevale di Courmayeur inizierà quest’anno con la maschera Lé Beuffon, che percorrerà le frazioni di Courmayeur il 1° marzo, per proseguire il 2 marzo nel centro della città, dove la festa diventa un’esplosione di allegria per le strade, con balli, suoni e colori che animano ogni angolo. Il 3 marzo, Lé Beuffon arriverà anche in Val Ferret, portando il Carnevale fin negli angoli della valle.

Martedì Grasso 4 marzo culmina con il tradizionale Camentran, un evento che mescola danze, maschere e il profumo del minestrone di Carnevale che viene servito in Piazza Abbé Henry, insieme a formaggi e salumi locali.

Per chi poi è alla ricerca di un Carnevale più dinamico, quest’anno il 7 marzo si terrà il Carnevale sui pattini al Courmayeur Sport Center, un’opportunità per pattinare in maschera tra giochi e merende per i più piccoli e rendere la giornata ancora più speciale. La festa prosegue con la sfilata dei gruppi carnevaleschi l’8 marzo, che anima le vie del centro storico di Courmayeur. Infine, il Dinner & Carnival Party concluderà la serata con la premiazione del miglior costume.

Il Carnevale in Val d’Ega

Sfilata del Carnevale in Val d'Ega

Fonte: Ph @LIVE-STYLE_Agency

Momento di festa al Carnevale in Val d’Ega

Perfino sulle candide montagne della Val d’Ega (Bolzano), che d’inverno si mascherano sotto un sobrio e glaciale trucco bianco, il Carnevale porta una ventata di colore e allegria. Come ogni anno, anche nel 2025 il cuore del Patrimonio dell’Umanità UNESCO batte al ritmo di una variopinta tradizione che innesca una sfilata in grado di tingere con la sua contagiosa euforia le vette di Catinaccio e Latemar.

Il clima di festa dilaga in particolare a Nova Levante e a Nova Ponente, località in qualche modo gemelle che sembrano rivaleggiare tra loro per il primato della leggerezza in quel periodo in cui ogni scherzo vale.

A Nova Levante, il nome Fasching in Schuffa sta a indicare lo storico evento carnevalesco che per una settimana, a partire dal 27 febbraio, libera per le strade del paese i cosiddetti “Schuffener” in costume tradizionale (da “Schuffa”, che nel dialetto della zona significa “brodo di latte”, alimento base dei contadini in tempi antichi). Il momento clou, tra festeggiamenti, dolci tipici e scherzi, è il 4 marzo, quando in scena (dalle 15:03) va il grande corteo carnevalesco, con costruzione, passaggio e premiazione dei carri, nonché finale esplosivo con DJ set dalle 22:00.

Di dimensioni più contenute, ma altrettanto entusiasmante, è il corteo carnevalesco organizzato ogni due anni a Nova Ponente. La sfilata dal titolo Hessn Fosnocht parte alle 14:30 del 27 febbraio dal Bar Luise in direzione della piazza del paese, location della cerimonia di premiazione dei più originali carri allegorici e dei migliori gruppi a piedi, alla quale seguirà una festa allestita dal Club Sportivo. Dalle ore 19:00, party nella cantina dell’albergo Rössl.

Il Carnevale di Valdieri

Sfilata del Carnevale Alpino di Valdieri

Fonte: Ph @Ente Gestione Aree Protette Alpi Marittime

Sfilata del Carnevale Alpino di Valdieri

Dal 21 al 23 febbraio 2025, a Valdieri (Cuneo) si festeggia il Carnevale Alpino, organizzato a Aree Protette Alpi Marittime / Ecomuseo della Segale, Comune di Valdieri e Unità Pastorale Valle Gesso, insieme alla comunità di Valdieri.

Assoluto protagonista è l’Orso di Segale, mitico orso lunare in grado di predire la fine dell’inverno scrutando il cielo notturno.

Le sue origini si perdono nella notte dei tempi, così lontane da sfuggire persino alla memoria degli anziani, i veri custodi della tradizione. Ciò che è certo, però, è che ogni anno, puntuale nel periodo di Carnevale, l’Orso si desta dal suo lungo letargo e torna a scatenarsi tra le vie di Valdieri, in Valle Gesso.

Avvolto nel suo caratteristico costume (ancora oggi realizzato a mano, con filamenti intrecciati di paglia di segale) semina scompiglio tra la folla: spaventa i bambini, infastidisce i passanti, sfugge abilmente ai domatori e a chiunque tenti di fermarlo. Ma dietro il suo caos giocoso si cela un messaggio antico e potente: il suo arrivo segna il passaggio dall’inverno alla primavera e alla Quaresima, e annuncia che la stagione fredda sta per lasciare spazio a nuova vita.

Da non perdere, domenica 23 febbraio, la “gnoccolata” in piazza a Valdieri, con musica e danze popolari che accompagneranno il rogo del fantoccio di paglia per portare simbolicamente via l’inverno, lasciando il posto alla luce e ai colori della primavera.

Il Carnevale in Valtellina

Sfilate con carri allegorici, abitanti mascherati e spettacoli: il Carnevale è una festa che sempre più viene apprezzata sia da grandi sia da piccini, che per l’occasione si travestono da personaggi buffi con l’obiettivo di trascorrere una giornata all’insegna del divertimento.

In Valtellina, il Carnevale non rappresenta solamente un momento di gioia e allegria ma è un vero tuffo nel passato dove molti paesi della Provincia di Sondrio offrono la possibilità di rivivere antiche tradizioni e credenze.

Carnevale a Morbegno

La piccola cittadina di Morbegno festeggerà Carnevale il primo weekend di marzo. Il momento più atteso è quello di domenica 2 marzo, che prevede la classica parata lungo le vie di Morbegno con oltre 20 carri allegorici.

Particolarità del Carnevale morbegnese è la collaborazione con la storica società artigiana Fratelli Cinquini Scenografie di Viareggio, città famosa per il Carnevale e specializzata nell’allestimento carri che porta in Valtellina il suo sapere. Ad attendere grandi e piccoli ci saranno numerosi momenti di divertimento e spettacoli. Per i più piccoli, invece, è prevista una sfilata sabato 1° marzo.

Carnevale a Sondrio

Domenica 23 febbraio la città di Sondrio festeggerà il Carnevale dei Ragazzi, una manifestazione che vanta oltre 60 anni di storia. La giornata inizia con stand gastronomici e street food presenti in Piazza Garibaldi e nelle vie del centro storico; nel primo pomeriggio parte la vera e propria sfilata dei carri allegorici e, al termine, è prevista la premiazione dei carri più particolari e dei gruppi mascherati che si sono distinti per creatività.

Lo stesso giorno si festeggia il Carnevale anche a Chiuro, un paese situato a pochi chilometri di distanza da Sondrio. La sfilata, con partenza alle ore 14.00 dalla Piazza S. Quadrio, attraverserà le vie del paese per poi terminare con una gustosa merenda per tutti.

Domenica 9 marzo, invece, è il turno di Tresivio, situato anch’esso nelle vicinanze di Sondrio, con la classifica sfilata dei carri allegorici da Sant’Abbondio dalle ore 14.00 e, alle ore 16.00, merenda in compagnia.

Carnevale di Tirano

Domenica 9 marzo Tirano torna a ospitare, dopo anni di assenza, il Gran Carneval Tiranes, un evento che celebra la tradizione del carnevale Ambrosiano e che mira a regalare una giornata all’insegna della gioia e del divertimento.

Il programma, dalle ore 14.00, prevede la sfilata in Viale Italia dei carri allegorici, maschere e musica: gli abitanti e i turisti sono invitati a mascherarsi ed essere parte attiva di questo evento.

Carnevale a Grosio

Domenica 9 marzo è anche la volta di Grosio, il cui Carnevale vanta una lunga tradizione, che viene raccontata dagli abitanti del paese che sfilano indossando antiche maschere tipiche; tra le varie ci sono il Carneval Vecc e la Magra Quaresima, due figure che rappresentano rispettivamente un signore rubicondo e una vecchietta magra vestita con stracci, come simbolo del passaggio dalle baldorie del Carnevale al rigore della Quaresima.

L’evento da sempre cattura l’attenzione di tutti i grosini, che si attivano dai mesi precedenti per dare vita a un entusiasmante spettacolo e, al tempo stesso, suscita grande interesse tra i turisti che visitano Grosio proprio per il rinomato Carnevale.

Carnevale a Bormio

Sfilata del Carnevale del Rio a Sondalo

Fonte: Ph Ufficio Stampa

Sfilata del Carnevale del Rio a Sondalo

Bormio è rinomata per ospitare il Carnevàl di Mat, un evento folkloristico in cui, solo per questa giornata così particolare, viene eletto il Podestà di Mat. Il potere passa quindi nelle mani di Arlecchino e della Compagnia di Mat che si divertono leggendo pettegolezzi che riguardano i cittadini. Oltre a questo momento di divertimento, è prevista anche la classica sfilata dei carri per le vie del centro storico guidata dagli Arlecchini. Il Carnevàl di Mat è in programma il 2 marzo.

Non lontano da Bormio si trova Sondalo, un piccolo comune che il 23 febbraio celebra la settima edizione del Carnevale del Rio. Gli abitanti del paese si impegnano per creare maschere e costumi colorati da mostrare durante la sfilata dei carri lungo le vie; novità di quest’anno è il Carneval Kids, un’area dove ragazzi e bambini potranno divertirsi con spettacoli di magia e giochi coinvolgenti. L’appuntamento è in programma per domenica 23 febbraio e prenderà il via alle ore 13.00 presso il Parcheggio Palù, in pieno centro, con la sfilata dei carri e dei gruppi mascherati.

Ulteriori feste e divertimenti per bambini in tutto il comprensorio di Bormio.

Carnevale a Livigno

Livigno e la vicina Trepalle si preparano per dare il via ai festeggiamenti di Carnevale. Le vie di Livigno verranno invase da colorati carri domenica 2 e lunedì 3 marzo mentre Trepalle festeggerà il Carnevale giovedì 27 febbraio e martedì 4 marzo.

Durante le quattro giornate sono previsti sfilate di carri, giochi pensati per i più piccoli ed eventi collaterali.

Carnevale in Valchiavenna

Domenica 23 febbraio è il turno della cittadina di Chiavenna: l’appuntamento prevede la sfilata per le vie del centro storico per poi terminare nella zona di Pratogiano con eventi, premiazioni e musica.

Domenica 2 marzo e sabato 8 marzo, invece, tocca a Campodolcino: se domenica si svolgerà la sfilata carnevalesca seguita da una merenda in oratorio, il programma di sabato propone laboratori per ragazzi e bambini.

Infine, il Carnevale a Madesimo si svolgerà sabato 1° marzo e sabato 8 marzo: il ricco programma prevede sfilata dei carri, premiazione delle maschere, baby dance e aperitivi.