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Il mare della Puglia è molto pulito, lo svela un’analisi di Legambiente

La Puglia è una regione straordinaria del nostro Paese e ricca di belle città, borghi rimasti fermi nel tempo, ottimi prodotti culinari, tradizioni intramontabili e una natura affascinante, come quella regalata la suo limpido mare (anzi, due mari: la Puglia confina a sud con il Mar Ionio e ad est e nord con il Mar Adriatico). La buona notizia è che l’acqua salata che accarezza questa regione è anche molo pulita, come ha svelato una recentissima indagine.

Mare e laghi puliti in Puglia

Ad affermare quanto appena detto è Goletta Verde e Goletta dei laghi, campagne estive di Legambiente, che sono felici di annunciare che il 97% dei campioni analizzati del mare pugliese risulta entro i limiti di legge. Esiti positivi sono emersi anche per i laghi di Lesina e Varano.

Sono stati campionati 32 punti sulla costa, da dove è emerso un solo risultato negativo: la spiaggia libera sulla litoranea di ponente a Barletta risulterebbe inquinata poiché è stata rilevata una concentrazione di Enterococchi intestinali al di sopra dei limiti di legge.

Un monitoraggio che, pur non dando un mare pulito 100%, è comunque ottimo e incoraggiante per questa attuale estate: i tecnici di Goletta Verde in Puglia hanno svolto le loro analisi dall’8 al 10 luglio, e i 29 punti selezionati – secondo il protocollo scientifico di Legambiente – si trovavano a 30 chilometri di distanza l’uno dall’altro.

Per andare ancor più nel dettaglio, ecco i 29 punti selezionati:

  • Nella provincia di Foggia 3 punti, 2 in mare e una foce: nel comune di Peschici, la spiaggia libera La Calenella sul Gargano, nel comune di San Nicandro Garganico, alla foce dello Schiapparo e a Mattinata la spiaggia delle casette dei pescatori;
  • Nella provincia di Barletta/Andria/Trani  6 punti, 2 in foce e 4 campionati a mare: 2 nel comune di Margherita di Savoia, la foce del torrente Carmosina e quella del fiume Ofanto; due punti nel Comune di Trani uno in località Monastero e l’altro a spiaggia verde; un punto nel comune di Bisceglie a ponte lama;
  • Nella provincia di Bari 4 punti a mare: nel comune di Molfetta la spiaggia a Torre Calderina, nel comune di Bari il mare presso il Canale Lamasina, a Polignano a Mare la spiaggia presso Lama Monachile e a Monopoli la spiaggia di Cala Monaci;
  • Nella provincia di Brindisi, 5 punti di cui 4 a mare e 1 in foce: nel comune di Fasano la spiaggia libera a Torre Canne, a Ostuni la spiaggia del Pilone, a Carovigno la foce del Canale Reale a Torre Guaceto e due punti nel comune di Brindisi il mare presso la foce del canale c/da Posticeddu in località litorale Apani e in località Giancola la spiaggia della provincia;
  • Nella provincia di Lecce 5 punti tutti a mare: nei comuni di Vernole, Otranto, Castrignano del Capo, Nardò e Porto Cesareo, rispettivamente la spiaggia libera su SP366 al km9, la spiaggia di Madonna Alto Mare, presso il canale di scarico, la spiaggia del Frascone e la spiaggia libera Le Dune;
  • Nella provincia di Taranto 6 punti, di cui 3 foci e 3 a mare: la foce del Torrente Borraco a Manduria, la foce del fiume Lenne a Taranto e la foce del fiume Lato a Castellaneta, mentre a mare la spiaggia libera a Campo Marino di Maruggio nel comune di Maruggio, la spiaggia a Taranto e la spiaggia Chiatona a Palagiano.

La conferma di un importante risultato

Goletta Verde e Goletta dei laghi hanno quindi confermato la pulizia delle acque pugliesi che era già emersa a inizio stagione grazie all’analisi effettuata dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente che aveva assegnato il primato alla regione del Sud per il quarto anno consecutivo: secondo tale indagine, è in Puglia il mare più pulito di tutta Italia.

Da questa analisi, tra le altre cose, si era evidenziato anche uno straordinario risultato per tutto il litorale italiano: 5.090 chilometri di tratti marini (il 95,6% della costa monitorata) sono inseriti nella classe di qualità “eccellente”. Aggiungendo anche i tratti con classificazione “buona” (153 chilometri, pari al 2,9% del totale) si arriva al 98,5%. Trentadue chilometri (0,6%), invece, sono quelli che sono rientrati nella classe di qualità “sufficiente”, mentre 44 in qualità “scarsa” (0,8%).

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Alla scoperta di Martano: la gemma salentina

Martano è il cuore pulsante della Grecia Salentina, un territorio ricco di storia che registra una presenza antropica fin dalla protostoria, attestata oggi da due monumenti megalitici “La Specchia dei Mori” (la più grande specchia sopravvissuta in Puglia) e “La Colonna de Santu Totaru” (con i suoi 4,70m è la più alta pietrafitta pugliese). Un’area del Salento che offre ai visitatori un vero e proprio viaggio attraverso tradizioni millenarie, paesaggi mozzafiato e sapori genuini.

Alla scoperta di Martano

Le origini del Comune di Martano, come per tanti centri della provincia di Lecce, sono avvolte nella leggenda. Si narra che Martano sia stato fondato dal centurione romano Martius, al quale spettarono le terre del Salento come dono per il valore dimostrato in battaglia, dopo la riconquista del 267 a.C.

Monumenti da visitare a Martano

Fonte: Comune di Martano

Comune di Martano: una gemma salentina

Territorio attraversato da antichi assi viari (la Traiana-Calabra e l’asse Galatina-Gallipoli) fu borgo fortificato già dalla metà del Quattrocento, dotato di cortina muraria e fossato. Infatti, Martano si presentava di forma pressoché ovale, con il Castello situato a nord-est, circondato da mura collegate a imponenti torri circolari. Delle otto torri se ne sono conservate due, la Torre Nivéra e la Torre dei Mazzoti. Nel tempo i rimaneggiamenti, anche di notevole entità, trasformarono il Castello eretto come struttura difensiva, in Palazzo Baronale.

Monumenti da visitare a Martano

Fonte: Comune di Martano

Comune di Martano: una gemma salentina

Nei secoli che vanno dal XVI al XVIII, Martano mostra un notevole incremento demografico ed un potenziamento del patrimonio edilizio con la costruzione della nuova Chiesa Matrice dedicata alla Vergine Maria Assunta in Cielo, di due conventi, uno dei Domenicani (trasformato sin dal secolo scorso in Palazzo Municipale) e l’altro degli Alcantarini (attuale Monastero Cistercense di Santa Maria della Consolazione, all’interno della quale è presente una biblioteca, una raccolta museale e una rivendita di liquori, prodotti biologici e di erboristeria). Numerose le chiese e le cappelle da visitare oltre la Chiesa Matrice, la chiesa di Maria S.S. del Rosario (sec. XVII), la cappella della madonna del Carmine (sec. XVIII), la chiesa dell’Immacolata Concezione di Maria (sec. XVIII), la chiesa della Madonnella (sec. XVIII).

Monumenti da visitare a Martano

Fonte: Comune di Martano

Comune di Martano: una gemma salentina

A Martano, i secoli dell’età barocca sorprendono il visitatore trionfando non solo negli edifici sacri ma anche nell’architettura privata. È uno spettacolo rievocare il tempo antico mentre si compie il giro attorno alla medievale Terra e all’interno, nei suoi vicoli, tra balconi balaustrati, portali e stemmi nobiliari in bella vista. Da ammirare i tanti palazzi: Palazzo Gaetani Chiriatti (secolo XIX) oggi proprietà del Comune, Palazzo Micali (secolo XVIII), Palazzo Coluccia (secolo XVII-XVIII), Palazzo Corina-Comi (secolo XIX) Palazzo Andrichi-Moschettini (secolo XVIII), Palazzo di Stefano Sergio (secolo XVII- XVIII), Palazzo Grassi (secolo XVIII- XIX).

Dall’originario borgo si diramano le strade più antiche come le vie Catumeréa, Zaca, Giudeca, Santa Lucia, Stefano Sergio, Costantino e un’edilizia “minore” rappresentata dalle tipiche Case a Corte anche queste riflesso del vivere al modo greco. E poi in aperta campagna la pietra, che da ostacolo al lavoro si è trasformata, per mezzo dell’uomo, in segnale (menhir, muretti a secco o paríti), riparo temporaneo (furni o caliváci) o in forme più complesse di architettura (masserie, cappelle rurali, trappeti ipogei, pozzelle) che si sono amalgamate con i profili e i colori della natura.

Se stavi pensando di fare un giro all’affascinante scoperta della Grecia Salentina, Martano è il punto ideale da cui partire.

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Viaggio a Tunisi: i quartieri dove scegliere l’hotel

Tunisi è una città particolarmente affascinante per la sua storia, cultura, i contrasti di cui è ricca, per la tradizione che incontra la modernità. I suoi quartieri sono come pagine di un libro, ognuno ha la sua storia da leggere. Si passa dal centro pulsante della capitale del Paese, la Medina, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, a quartieri residenziali più moderni e lussuosi, come La Ville Nouvelle e Mutuelleville, ma non solo.

Dove dormire per scoprire Tunisi e le sue incredibili attrazioni

Città moderna, in piena espansione, ma anche antica e ricca di storia, Tunisi non smette di stupire e offre diverse ragioni per organizzare una visita. Scegliere dove dormire è essenziale per la gestione degli spostamenti e visitare più comodamente la città. La storia dei quartieri di questa interessante capitale è un esempio di come le diverse popolazioni transitate qui abbiano intrecciato le loro culture e si siano sovrapposte le une alle altre nel corso dei secoli. La Medina, con le sue strette viuzze e le sue case tradizionali, testimonia il passato arabo-islamico della città mentre la zona de La Ville Nouvelle, ad esempio, simboleggia l’apertura al mondo ed è una bella iniezione di modernità. Vai alla scoperta della capitale tunisina, della sua ricca e variegata storia, e non dimenticare di immergerti completamente nelle sue tradizioni e abitudini. Approfitta dei momenti di pausa per bere un gustoso tè alla menta, da sorseggiare a qualsiasi ora del giorno e offerto agli ospiti come segno di benvenuto e assaggia il couscous, ricetta base della cucina tunisina che permette mille variazioni diverse.

Tunisi Medina

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La particolarità della Medina di Tunisi

La Medina: un viaggio nel passato

Cuore storico di Tunisi, la Medina è davvero ben conservata e merita una visita approfondita alle sue strade, ai souk e ai suoi luoghi di cultura. Le sue origini risalgono all’epoca dei fenici poi, sotto il dominio romano, la città si espanse e divenne un importante porto commerciale e centro amministrativo. Il patrimonio archittetonico dell’area nei secoli è stato poi arricchito dalla presenza ottomana e quella francese più recente. Qui troverai hotel di diverso livello, riad e dar tradizionali. Scegliere di dormire nella Medina ti consentirà di muoverti agevolmente a piedi e di poter camminare alla scoperta di tutti gli affascinanti angoli dell’area Patrimonio dell’UNESCO. Passeggerai tra i suggestivi souk, i mercati tradizionali, con le loro volte che lasciano filtrare una luce soffusa, nettamente in contrasto con le brulicanti attività umane. Visita i negozi di tessuti, prova i profumi o ammira i gioielli d’argento artigianali esposti, indossa i vestiti di seta ricamati e non dimenticare di contrattare il prezzo dei tuoi acquisti. Tra un mercato e l’altro, lasciati conquistare dalla tranquillità sonnecchiosa dei vicoli vicini dai muri bianchi che restituiscono tutta la luce da cui vengono colpiti nelle lunghe e calde giornate di sole che caratterizzano Tunisi. Alla Medina avrai l’occasione di visitare diversi antichi edifici la cui funzione è cambiata nel tempo e oggi sono stati trasformati in musei, ristoranti o luoghi di cultura. Uno di quelli assolutamente da non perdere a Tunisi è il Museo del Bardo, il più importante al mondo per la collezione di mosaici che custodisce oltre ad un’eccezionale raccolta di reperti che raccontano la storia della Tunisia, dall’antica Cartagine all’epoca ottomana, per un incredibile viaggio nel tempo.

La Medina di Tunisi è tutt’oggi un luogo intriso di leggende e misteri che si intrecciano con la realtà. Ad esempio, si narra che la costruzione della Moschea al-Zaytuna sia stata ispirata dal sogno di un pastore che vide una luce brillante dove oggi sorge il luogo di culto, riferimento religioso e culturale per tutta la Tunisia. Le porte stesse della Medina hanno una storia ognuna, come quella del mare, punto d’accesso principale alla città per i mercanti e i viaggiatori in arrivo dalla costa. A proposito di mercanti: quelli che oggi sono i molti boutique hotel del centro di Tunisi, una volta erano dei foundouk, i depositi dove venivano stipate le merci. Secondo la leggenda, all’interno di questi spazi si nasconderebbero ancora diversi tesori, tra cui quelli dei pirati barbareschi che per secoli hanno terrorizzato i naviganti del Mediterraneo con i loro attacchi. Tunisi era la loro base principale e potrebbe non essere solo frutto di storie fantastiche immaginare che i risultati della loro caccia siano ancora nascosti alla Medina.

Tunisi souk

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A Tunisi puoi divertirti a contrattare il prezzo degli articoli nei souk

La Ville Nouvelle

Questo moderno quartiere, fuori dalla Medina, vanta edifici in stile Art Nouveau e Art Dèco, boutique alla moda in ampie strade sullo stile dei boulevard francesi e una vivace vita notturna. La Ville Nouvelle è la zona ideale per chi cerca un po’ di mondanità, bei ristoranti e la comodità di hotel di alto livello.

La Goulette

Se hai voglia di divertirti, la zona in cui scegliere l’hotel è questa. Il quartiere portuale di Tunisi è diventato molto trendy e alla moda, famoso per i numerosi ristoranti di pesce che si rifanno alle tradizioni culinare locali, italiane e maltesi.

La costa di Tunisi

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La costa mediterranea di Tunisi

Mutuelleville

Elegante quartiere residenziale dove potrai osservare le magnifiche ville coloniali con i loro giardini, e le sedi delle varie ambasciate. Si tratta di una zona molto tranquilla e adatta a chi visita Tunisi con i bambini, perchè gli hotel qui offrono davvero molte comodità. Certo, per arrivare per esempio alla Medina, bisogna considerare gli spostamenti, per lo più in taxi o tram.

Les Berges du Lac

Zona moderna e cosmopolita, è perfetta per chi cerca le comodità, centri commerciali fornitissimi e desidera dedicarsi a diverse attivà. Si trova infatti sulle rive del lago di Tunisi, in realtà una laguna dall’acqua poco profonda, fondamentale per lo sviluppo della città. Questo lago, tra il centro urbano e la costa del Mediterraneo, è di grande interesse naturalistico e habitat di molte specie animali, in particolare uccelli e pesci.

La Marsa

Se la tua visita a Tunisi prevede di trascorrere qualche giorno al mare, l’ideale è scegliere un hotel nella elegante e lussuosa località balneare di La Marsa, a poca distanza dal centro della capitale. Qui potrai prendere una bella abbronzatura in spiaggia e goderti l’ora dell’aperitivo nei locali del porto turistico.

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Incheon, la città che unisce tradizione e tecnologia

Incheon è una bella e moderna città portuale della Corea del Sud, nella provincia nord-occidentale di Gyeonggi do. Si trova vicino alla foce del fiume Han, a 40 km circa da Seoul, con cui è collegata tramite autostrada e ferrovia, e ormai è una meta molto popolare per via dell’arrivo anche delle navi da crociera. È l’affaccio sul mare della capitale sudcoreana e ospita il principale aeroporto internazionale del Paese. Il centro della città si trova a soli 32 km a sud della zona demilitarizzata tra Corea del Sud e Corea del Nord.

Conosciamo meglio la storia di Incheon

Approdo per i pescherecci fin dalla fine del 1300, Incheon si sviluppò come porto commerciale internazionale nella prima metà del ‘900. Dagli anni ’50 in poi, dopo la Guerra di Corea, la città è cresciuta e ha visto la nascita di diverse fabbriche, industrie di alta tecnologia e di un nuovo porto. Nel 2003, per incoraggiare gli affari e gli investimenti internazionali, il governo ha istituito la Zona Economica Libera di Incheon, che comprende diverse aree intorno alla città. Uno degli elementi di particolarità della zona è stata la costruzione, su terreni bonificati, della città ad alta tecnologia di Songdo, in cui tutti i sistemi informativi residenziali, commerciali e governativi sono collegati tramite un sistema comune di condivisione dei dati.

Oggi, Incheon è un hub di trasporto nazionale e internazionale. L’aeroporto internazionale, inaugurato nel 2001, ha sostituito l’aeroporto Gimpo di Seoul come principale punto di accesso aereo del Paese. La città dispone di una rete di metropolitana e numerose superstrade e ferrovie collegano Incheon alla regione circostante, a Seoul e ad altre città sudcoreane. Tra Incheon e i porti della Cina circolano traghetti internazionali.

Visitare Incheon, le principali attrazioni da scoprire

Incheon è una città affascinante e in continua evoluzione, ricca di storia, cultura e modernità. Terza città più grande della Corea del Sud, è un melting pot di culture e tradizioni. Molti turisti vi arrivano da Seul o fanno l’errore di trascurare questa località, passandoci solo nel tragitto da e per l’aeroporto. Una buona idea invece è quella di programmare la tua visita ad Ancheon il giorno prima di lasciare la Corea del Sud, come ultima tappa del tuo viaggio nel Paese. Arrivando da Seul, la prima cosa che vorrai fare è immergerti nell’atmosfera autentica della Chinatown di Incheon, l’unica presente in tutta la Corea del Sud.

Chinatown Incheon

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La porta d’ingresso alla Chinatown di Incheon

Chinatown

Prova la cucina cinese, esplora i templi e ammira l’architettura tradizionale, e non dimenticare un po’ di shopping sopra le righe, con souvenir e chincaglierie di cui potrai pentirti con calma, al tuo rientro. Assaggia un piatto di jajangmyeon, noodles saltati con una salsa dolce e ricetta sino-coreana per eccellenza. Per fare una bella foto, cerca la scalinata che va da via di Chinatown alla porta cinese del Jayu Park, dove troverai le 12 statue di animali dello zodiaco cinese.

Incheon Art Platform

L’Incheon Art Platform è formato da una serie di edifici industriali degli anni ’30 e ’40 che nel tempo sono stati trasformati e diventati musei e sale espositive. Si trova vicino al Museo del Porto, dove scoprire la storia della zona attraverso le testimonianze fotografiche del passato e l’Hotel Daibutsu Museum, allestito all’interno di quello che è stato il primo hotel dallo stile occidentale del Paese.

Jayu Park

Il bel Parco della Libertà, lo Jayu Park, è particolarmente suggestivo nel periodo della fioritura dei ciliegi ma merita una visita in qualsiasi stagione dell’anno. Potrai vedere la torre del memoriale eretta per i 100 anni delle relazioni diplomatiche USA – Corea del Sud e potrai osservare un fantastico panorama dal suo belvedere.

Fairytale Village

Fuori dallo Jayu Park si trova il Fairytale Village, un bel quartiere che è stato riqualificato seguendo uno stile fiabesco, con continui riferimenti al mondo Disney attraverso murales, installazioni e locali molto particolari.

Sinpo Market e Incheon Complex Fish Market

Il Sinpo Market è il posto ideale per assaggiare tanti piatti diversi. Ha due corridoi principali, uno dedicato allo street food e uno con i ristoranti. Dall’atmosfera estremamente vivace, è un posto di ritrovo molto frequentato dagli abitanti così come il Complex Fish Market, dove potrai acquistare pesce fresco o sederti al tavolo di uno dei tanti ristoranti della zona. Potrai smaltire tutto con una gradevole passeggiata fino al porto turistico e salire sull’osservatorio per una bella vista dall’alto sulla zona.

Lungo la costa si trovano altre interessanti attrazioni attrazioni turistiche come il Songdo Resort, l’insenatura di Sorae e l’isola di Ganghwa. Sorae è nota per la sua cucina a base di frutti di mare, in particolare per il pesce crudo affettato. L’isola di Ganghwa, a nord della città, presenta molti punti di interesse storico e culturale come l’antico tempio buddista di Jeondeungsa.

Songdo

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La smart city di Songdo, un viaggio nel futuro

Songdo

Quella di Songdo è una splendida e modernissima area urbana, costruita ex novo da un terreno bonificato dal mare e collegata a Incheon da cinque ponti, dove fare un vero e proprio salto nel futuro, che qui però è già il presente. Potrai camminare per ore tra le sue belle strade e i suoi moderni edifici fino ad arrivare al Central Park, un’area verde particolarmente suggestiva, cuore pulsante della zona, con diversi punti di interesse tra cui il Tri Bowl, un centro culturale e artistico che ti stupirà con il suo design davvero innovativo: sembra letteralmente galleggiare sull’acqua! Songdo è il risultato di un vero e proprio miracolo dell’ingegneria e dell’urbanistica moderna, una smart city che rappresenta perfettamente l’esempio di tecnologia e sostenibilità possano essere integrate tra loro e nella vita urbana. Songdo è stata concepita come una città intelligente, dotata di sistemi avanzati di gestione dei trasporti, dell’energia e dei rifiuti, con ampi spazi verdi, sistemi di raccolta delle acque piovane ed edifici eco-friendly. Per fare un salto nel futuro, visita il campus dell’Università di Incheon: moderno e innovativo, ospita anche il Global Campus, un consorzio di università internazionali che hanno scelto, per evidenti ottime ragioni, di aprire qui le proprie sedi all’estero.

Tri Bowl Building Incheon

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L’incredibile Tri Bowl di Incheon

Wolmi Island Park

Vuoi divertirti un po’ in modo spensierato? Prendi il Wolmi Sea Train e fai un salto al Wolmi Insland Park, un’isola artificiale dove è stato costruito un grande parco di divertimento e non solo. Già il viaggio vale la pena: dal treno potrai vedere il murales più grande del mondo e scendendo alla prima fermata ti troverai all’interno di un grande parco verde, da cui potrai dirigerti a piedi verso la zona museale o quella del parcogiochi per salire sulla ruota panoramica o buttarti nella piscina dell’acqua park.

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Scozia: alla scoperta di 5 luoghi misteriosi

La Scozia è terra di paesaggi mozzafiato; una nazione ricca di cultura e tradizioni uniche. Con le sue antiche leggende, castelli infestati e luoghi enigmatici, questo paese  nell’estremità settentrionale della Gran Bretagna è un paradiso per chi ama il mistero e l’avventura. I miti dei clan (che derivano dalle tribù, gruppi composti per lo più da individui legati al capo da legami di sangue), le danze tradizionali, il suono delle cornamuse e la cultura gaelica contribuiscono a creare un’atmosfera magica che cattura l’immaginazione di ogni visitatore.

Alcuni luoghi sono l’emblema e l’essenza di tutto questo: scopriamo 5 luoghi misteriosi che raccontano la storia più enigmatica di questa affascinante terra.

I Crannog della New Stone Age

I Crannog sono antiche abitazioni costruite su laghi e fiumi, tipiche della Scozia preistorica, e uno dei più noti si trova nel Loch Tay, nella regione del Perthshire. Queste strutture risalenti alla New Stone Age sono avvolte nel mistero riguardo alla loro funzione e costruzione. Usati forse come abitazioni difensive, ritiri cerimoniali o semplicemente case, i Crannog sono testimoni silenziosi di una civiltà antica che ancora suscita curiosità e fascino. Lo Scottish Crannog Centre si trova sulle rive del Loch Tay, vicino al villaggio di Kenmore: questo museo vivente offre ai visitatori l’opportunità di esplorare una ricostruzione autentica di un crannog dell’età del ferro e di scoprire di più sulla vita e le tecniche costruttive delle persone che vivevano in queste strutture antiche. Per arrivarci, basta seguire le indicazioni per Kenmore dal villaggio di Aberfeldy o Crieff, entrambi facilmente raggiungibili in auto da Perth. Una volta a Kenmore, ci sono segnalazioni chiare che ti guidano verso il centro.

La Valle di Glencoe

La valle di Glencoe, situata nelle Highlands scozzesi, vicino al villaggio omonimo, è nota per la sua bellezza selvaggia e per la tragica storia del Massacro di Glencoe del 1692, dove molti membri del Clan MacDonald furono uccisi dai soldati governativi. La valle è spesso descritta come uno dei luoghi più spettrali della Scozia, con un’atmosfera che sembra sospesa nel tempo. Si dice che le anime dei MacDonald uccisi vaghino ancora nella valle, e molte persone hanno riportato avvistamenti di figure spettrali e suoni inspiegabili. In generale, Glencoe è un paradiso per gli escursionisti e sono diversi i sentieri che includono il Lost Valley (Coire Gabhail), il Devil’s Staircase e le Three Sisters (verificare di avere l’equipaggiamento adeguato e le condizioni meteorologiche prima di partire). Ancora, il Centro Visitatori di Glencoe, gestito dal National Trust for Scotland, offre mostre informative sulla geologia, la flora, la fauna e la storia umana della valle. È un buon punto di partenza per comprendere meglio l’area. La Valle di Glencoe è facilmente raggiungibile in auto. La A82 è la strada principale che attraversa Glencoe, collegando Glasgow e Fort William e, partendo da Glasgow, il viaggio dura circa 2 ore e mezza. Diverse compagnie di autobus offrono servizi regolari verso Glencoe da Glasgow, Fort William e altre città vicine; in alternativa si può prendere un treno per Fort William (la linea ferroviaria West Highland offre un viaggio panoramico spettacolare!) e poi un autobus o un taxi fino a Glencoe.

Skaill House

Skaill House, situata sulle isole Orcadi vicino al sito neolitico di Skara Brae, è una dimora storica risalente al XVII secolo e nota per le sue leggende di fantasmi e apparizioni spettrali. Costruita vicino a Skara Brae, offre un intrigante connubio di storia antica e leggende moderne. Tra i racconti più noti, ci sono quelli di una misteriosa dama in grigio che si dice vaghi per le stanze della casa e di rumori inspiegabili che disturbano i visitatori. Skaill House è aperta ai visitatori durante la stagione turistica, generalmente da aprile a ottobre con visite guidate che esplorano la storia della casa e le leggende spettrali che la circondano. Arrivarci non è immediato: si può prendere un traghetto da John O’Groats, Scrabster o Gills Bay; oppure con un volo diretto per l’aeroporto di Kirkwall. Poi da Kirkwall o Stromness, bisogna guidare seguendo le indicazioni per Skara Brae, che si trova accanto a Skaill House, o prendere un autobus locale.

Il Castello di Edimburgo

Il Castello di Edimburgo domina la skyline della capitale scozzese dalla sua posizione strategica sulla Castle Rock. Avvolto da numerose leggende di fantasmi, il castello è stato teatro di avvistamenti di figure spettrali, come il suonatore di tamburo senza testa che si dice annunciare cattivi presagi. Inoltre, la prigione del castello è nota per essere infestata dai fantasmi dei prigionieri che vi morirono in condizioni terribili. Partecipare a una delle visite guidate del castello è il modo migliore per scoprire le storie più inquietanti e immergersi nell’atmosfera misteriosa di uno dei luoghi più iconici della Scozia.

Castello di Edimburgo

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Castello di Edimburgo

La Cappella di Rosslyn

La Cappella di Rosslyn, situata nel villaggio di Roslin a pochi chilometri a sud di Edimburgo, è famosa per le sue intricate sculture e per i misteri che la circondano. Tra le leggende più affascinanti ci sono quelle sui Cavalieri Templari e il Santo Graal. La cappella è ricca di simboli enigmatici che hanno alimentato numerose teorie del complotto e ipotesi sulla sua vera funzione. La sua architettura e le sue decorazioni, come il celebre “Apprendista Pilastro”, continuano a suscitare interrogativi e ad attrarre studiosi e curiosi da tutto il mondo. La Cappella di Rosslyn si trova a circa 12 km a sud di Edimburgo e ci si può arrivare in auto, autobus o taxi. La cappella è aperta tutto l’anno, ma gli orari possono variare stagionalmente, quindi è meglio controllare il sito web ufficiale per gli orari aggiornati e prenotare in anticipo una visita guidata o il solo ingesso con audio guida  in loco.

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Le ricette tipiche di Montreal, scopri cosa mangiare

Quando le persone di tutto il mondo pensano al Canada, spesso immaginano la neve e le montagne, alci e foglie d’acero, mentre sottovalutano il ricco patrimonio gastronomico del Paese nordamericano. Esiste invece una grande quantità di piatti canadesi che saprà stimolare il tuo appetito. Con le loro origini profondamente radicate nella storia multiculturale del Canada, piatti della tradizione sono ciò che rende il Paese un punto di riferimento culinario molto apprezzato.

Poutine

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La famosa Poutine canadese, il piatto tipico per eccellenza

La tradizione gastronomica canadese

Se c’è un cibo nazionale del Canada, è la poutine. Originaria del Quebec, eleva l’umile patatina fritta a piatto leggendario con un condimento salato di cagliata di formaggio e salsa. Non ci è voluto molto perché l’intero Paese la abbracciasse, rendendola un cibo canadese iconico. Un altro esempio di ricetta tipica della cucina canadese è il peameal bacon. Si tratta di un alimento nato in Canada dopo che i viaggiatori avevano avvolto il bacon nella farina di piselli per conservarlo. Oggi questa ripieno si trova nei panini di tutto l’Ontario.

Già che parliamo di carne, dedichiamo un minuto alla bistecca. Se non fosse per la carne di manzo dell’Alberta, non inseriremmo nel menu un alimento così generico. Prova la ricetta della bistecca scottata in padella e capirai perché i canadesi hanno soprannominato Calgary “Cowtown”.

La prateria non ha il monopolio della carne iconica, sia chiaro. Le steakhouse di Montreal sono famose in tutto il mondo, anche grazie a ciò che mettono sulla carne. Il condimento per bistecche tipico della città francofona è diventato uno dei componenti preferiti della cucina canadese e arricchisce i barbecue di tutto il Paese. Si utilizza a secco, oppure combinato con la salsa di soia e l’olio per ottenere una salsa con cui marinare le costate con patate schiacciate. Il famoso condimento di Montreal è anche un ingrediente chiave di diversi piatti a base di carne affumicata, come il Montreal Smoked Meat Sandwich. In Canada potrebbe essere considerato un crimine usare le parole “Quebec” e “carne” senza menzionare la Tourtiere. Questo piatto radizionale canadese è uno dei preferiti a Natale e mescola carne macinata di maiale, manzo o vitello con patate e spezie. Non vedrete mai più il pasticcio di carne e patate nello stesso modo.

Tourtiere

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Piattro tradizionale del Quebec, la Tourtiere

Il Canada si trova tra due oceani ed è anche pieno di laghi, quindi non possiamo parlare di cibo canadese senza guardare cosa nuota sotto le onde. Il salmone è un alimento iconico del Paese: si mangia al forno, alla brace e persino candito. C’è un ingrediente locale poi che si sposa particolarmente bene con il salmone: l’acero. Dato che la foglia d’acero è il simbolo nazionale del Canada, non c’è da stupirsi che la sua linfa si abbini bene a tutto, dai pancake, al bacon, al salmone a tanto altro. Prova un panino al formaggio grigliato con mele all’acero per un pranzo da leccarsi i baffi.

Ci sono altri piatti che possono sembrare globali, ma sono invece originari del Canada. La zuppa di piselli spezzati, ad esempio, è uno di questi. Viene consumata in tutto il mondo, ma è parte della storia canadese. Gli esploratori la preparavano con carni stagionate e piselli secchi durante le lunghe spedizioni nell’interno del Paese.

Durante i loro viaggi avventurosi, potrebbero anche aver incontrato un cibo canadese popolare tra gli indigeni dell’epoca: il Bannock. Questo pane simile alla focaccia ha un nome scozzese, ma è comune tra gli Inuit e altre comunità delle Prime Nazioni. I canadesi hanno adattato l’impasto di base, appiattendolo e friggendolo per creare le code di castoro (Beaver Tails) o la sua variante della Nuova Scozia, il Touton.

Il Canada è decisamente goloso di dolci. Nanaimo, nell’isola di Vancouver, ha inventato le Nanaimo Bars, che dagli anni Cinquanta sono diventate un’icona della cucina canadese con il loro irresistibile mix di cocco, briciole di graham cracker e cacao. Un altro cibo preferito in Canada è la crostata al burro, che risale al 1900 circa e che mescola burro, zucchero e uova in una crosta di pasta friabile. I prodotti da forno sono un alimento popolare, forse anche grazie all’enorme produzione di cereali. La prateria canadese è il granaio del mondo e i canadesi francesi usano il suo malto per fare il tipico bagel di Montreal, arrotolato a mano e scottato in acqua e miele.

Se vuoi della marmellata su quel bagel, non cercare altro che la bacca di Saskatoon, originaria della zona ma amata da tutto il Canada. Oltre alla marmellata, è presente anche nella torta di bacche di Saskatoon.

Vuoi bere qualcosa per aiutarti a mandar giù tutto questo? Ci sono alcune bevande nate proprio in Canada, come il London Fog, una miscela di tè Earl Gray, latte schiumato e sciroppo di vaniglia. Oppure, per qualcosa di più forte, prova il Caesar. Invenzione di Calgary, questo intruglio di succo di clamato e vodka ha un pizzico di salsa Worcestershire e un bordo salato. Di solito, lo si abbina alla bistecca di Cowtown.

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Suggestivi colori dell’autunno canadese

Le ricette tradizionali di Montreal e del Quebec

Come avrai capito, la cucina tradizionale del Canada è accogliente e confortante, particolarmente ricca (anche se non necessariamente sana), nata per sostenere i primi coloni durante l’inverno. Ecco alcune delle altre ricette tipiche che potrai provare durante un viaggio in Canada.

  • Zuppa di piselli spaccati

La zuppa di piselli spaccati in stile quebecchese è davvero molto diversa dalle varietà che si conoscono in altre zone. Per prima cosa, utilizza piselli gialli. Inoltre, è molto più sostanziosa di una tipica zuppa di piselli, poiché è preparata con lardo e pezzi di pancetta di maiale.

  • Fagioli al forno

I fagioli al forno sono popolari in tutto il mondo, ma qui in Quebec li mangiano a tutte le ore del giorno. Come spuntino, come pasto, come modo per liberarsi dalla noia… I migliori fagioli al forno qui sono aromatizzati con sciroppo d’acero, pomodoro e, di nuovo, lardo.

  • Prosciutto a cottura lenta con birra e sciroppo d’acero

Il prosciutto è un alimento universale in tutto il Canada, anche se è particolarmente presente nei pasti festivi. Generalmente glassato con qualcosa di dolce, per una versione super canadese provalo con sciroppo d’acero e birra. A questo piatto manca solo una partita di hockey da vedere in TV.

  • Torta Salata al Pollo

Le torte di pollo sono piuttosto popolari in Quebec: le puoi trovare in quasi tutti i supermercati. Sono veloci, facili e deliziose

  • Budino di tapioca

La tapioca è una sostanza amidacea estratta dalla radice della pianta della manioca, che cresce nei paesi tropicali. L’amido viene trasformato in piccoli granuli o perle di varie dimensioni, colori e lucentezza. Caduta per un po’ di moda, la tapioca rinasce oggi come “bubble tea”, una bevanda rinfrescante, colorata e trendy, originaria di Taiwan, che ha recentemente invaso le principali città del Nord America. In molte famiglie del Quebec viene consumata in forma di budino.

  • Pudding Chomeur

I quebecchesi sono certamente molto golosi. Il Pouding Chomeur significa letteralmente dessert del disoccupato ed è essenzialmente una torta d’acero rovesciata, assolutamente da provare. Anche la torta di zucchero, le crostate al burro e le torte Vachon sono dolci popolari del Quebec, conosciuti in tutto il Canada.

  • Beaver Tails

Si tratta di frittelle a forma di coda di castoro, uno degli animali simbolo del Paese, ricoperte di zucchero e cannella e spennellate con nutella o sciroppo. Beaver Tails è un marchio registrato dal locale che ha inventato il dolce nel 1978 e troverai diversi locali in franchising in tutte le città del Quebec.

Dove mangiare a Montreal, i locali migliori per provare la cucina tradizionale

A Montreal ogni boccone è un racconto, ogni piatto un passaporto per un tuffo nel passato. Soprattutto se si tratta di piatti tipici del Quebec. Ecco i “fab four” della scena gastronomica di Montreal, i punti di riferimento culinari della città da provare durante la tua visita in città. Scolpiti da secoli di immigrazione e modellati dalle mani del tempo e della tradizione, questi ristoranti sono una vibrante testimonianza del crogiolo di influenze di Montreal. Qui la cucina propone piatti genuini, sostanziosi, che scaldano l’anima e che sono l’antidoto perfetto per gli inverni gelidi della città.

La Binerie: per un assaggio del tradizionale brunch del Quebec

4167 Saint Denis Street / Plateau Mont-Royal
Situato nell’animato Plateau, La Binerie è un faro del comfort food quebecchese dal 1938, il che lo rende più di una semplice gastronomia: è un pezzo dell’anima di Montréal. Sotto l’occhio vigile di Philippe Brunet e di Jocelyne, la moglie maga della cucina (tranne quando si tratta dei suoi leggendari fagioli al forno), questo accogliente locale sembra più una riunione di famiglia che un ristorante. Qui, piatti tradizionali  cantano le storie del patrimonio del Quebec, tutte preparate da zero con amore e una spruzzata di umorismo, dichiarando di essere “senza calorie”. È un luogo in cui si condividono racconti davanti a pasti sostanziosi e si viene trattati non solo come clienti, ma come parte della famiglia La Binerie.

Schwartz’s: per la carne affumicata di Montreal

3895 Saint-Laurent Blvd / Plateau Mont-Royal
Luogo di pellegrinaggio per gli appassionati di carne affumicata, Schwartz’s deli è il luogo in cui la magia della carne incontra la maestria della marinatura. Dal 1928, questo punto di riferimento produce la carne affumicata più succulenta che fa fare la fila anche alle celebrità per assaggiarla (Céline Dion è addirittura comproprietaria del ristorante). Il segreto non sta solo nella miscela di spezie, ma anche nel rituale: la carne viene marinata in barili, affumicata per otto ore e cotta al vapore per altre tre. Tra magra, media, mediamente grassa o grassa, la maggior parte dei clienti opta per la media e lascia che i sapori semplici ma sublimi del piatto simbolo di Montreal si dispieghino a ogni morso. Da sola o in un panino, la carne affumicata viene servita con sottaceti e condimenti di base, in modo da poterne apprezzare appieno il sapore e la miscela segreta di spezie. Schwartz’s non è solo un pasto, ma un rito di passaggio per chiunque visiti Montreal.

Wilensky’s Light Lunch: per un salto indietro nel tempo

34 Fairmount Avenue / Mile-End
Entra da Wilensky e fai un salto indietro nel tempo. Questa rosticceria è una fetta di storia di Montréal, che serve nostalgia a ogni morso del suo famoso Wilensky Special. Con una regola ferrea: “tutti i nostri panini sono serviti con la senape e non sono mai tagliati a metà” ricorda Sharon, figlia della proprietaria Ruth, che, all’età di 92 anni, saluta ancora i clienti ogni giorno da dietro il bancone. Il pasto principale consiste in un panino al salame e alla mortadella con senape. Il fascino di Wilensky è nella sua semplicità e nella sua storia. Dal suo passato eclettico di barbiere e negozio generale al suo attuale status di istituzione culinaria, Wilensky’s è stato più di una semplice rosticceria dal 1932: è una pietra miliare della comunità dove tutti sono una famiglia. E per ogni panino venduto, un pezzo di cuore va alla Heart & Stroke Foundation of Quebec, unendo così cibo delizioso e buona volontà.

Paul Patates: per la poutine a Montreal

760 Charlevoix Street / Verdun
Paul Patates è una testimonianza della semplice gioia di mangiare in famiglia, un faro di conforto a Verdun dal 1958. Questa tavola calda, con le sue patate pelate a mano e la tradizione della birra di abete rosso, è un viaggio nel cuore dello spirito culinario di Montreal. Le patate vengono pelate a mano per ottenere una poutine senza eguali e le polpette di hamburger sono preparate con carne di Angus Prime. I pasti sono accompagnati dalla birra di abete rosso, una bevanda analcolica preparata con il lievito che è stata prodotta dai nativi americani per secoli. Paul Patates porta avanti la tradizione, producendo la bevanda e imbottigliandola in loco. E pensare che una volta veniva fermentata sul tetto del ristorante, in una vasca da bagno d’epoca! Provala come bevanda o come dessert, aggiungendo una pallina di gelato alla vaniglia. Con il suo jukebox d’epoca a fare da colonna sonora, Paul Patates offre più di un semplice pasto: un’esperienza, un’occasione per creare ricordi duraturi sull’amore condiviso per il cibo.

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Tutto quello che devi sapere sulla Grande Moschea di Dakar

Per scoprire davvero l’anima di un luogo è necessario immergersi silenziosi nelle tradizioni culturali e spirituali che lo caratterizzano. La religione ha, da sempre, un enorme e profondo impatto sulla cultura di un popolo: ne influenza la quotidianità, le strutture sociali e dà forma alle tradizioni che diventano il centro attorno al quale ruotano le più importanti manifestazioni e aggregazioni di persone. Ecco perché qualsiasi viaggio tu faccia è fondamentale esplorare proprio quegli edifici che fanno da “casa” all’identità spirituale di una popolazione come chiese, sinagoghe e moschee. Se hai in programma un viaggio nella capitale del Senegal, non puoi assolutamente esimerti dal visitare la Grande Moschea di Dakar, un edificio maestoso e imponente da conoscere in ogni sua sfaccettatura.

Grande Moschea di Dakar: tutto quello che devi sapere

In questo articolo, troverai tutte le informazioni che ti servono per conoscere questo grande monumento religioso, dalla storia e architettura fino alle informazioni più tecniche per organizzare al meglio la tua visita.

Storia della Grande Moschea di Dakar

Non solo uno dei monumenti più importanti della capitale del Senegal, la Grande Moschea di Dakar è anche uno dei principali centri religiosi dell’intero Paese. Commissionata dal Re del Marocco Hassan II, la sua costruzione è stata finanziata dal governo del Senegal insieme al contributo di altri paesi musulmani fino a vederne la sua apertura, con una grande cerimonia, il 27 marzo del 1964. La Moschea ospita anche l’Istituto Islamico, un ente pubblico subordinato al Ministero dell’Istruzione Senegalese con scopi di ricerca e insegnamento islamico, completato da una ricca biblioteca inaugurata nel 2004.

Grande Moschea di Dakar: l’architettura

Come ogni Moschea, anche quella di Dakar ha i suoi elementi iconici che la rendono riconoscibile a colpo d’occhio, come i minareti, le facciate decorate e lo stile inconfondibile. Caratterizzata da uno stile tipicamente islamico con elementi tradizionali e moderni che si uniscono in unico abbraccio, ecco i principali tratti architettonici che rendono questo luogo di culto una meraviglia da ammirare assolutamente se sei in viaggio nella splendida capitale del Senegal.

  • Minareto: la bellezza di 67 metri di altezza rendono il minareto un punto di riferimento per tutta la città in quanto ben visibile da lunghe distanze. La sua superficie è decorata con piastrelle colorate, tipiche della tradizione artistica islamica nordafricana, e impreziosite da splendidi motivi geometrici.
  • Sala di Preghiera: la sala principale della Grande Moschea di Dakar è interamente decorata da migliaia di tessere che restituiscono splendidi mosaici e calligrafie arabe alternate a magnifiche trame regalate dall’utilizzo del marmo e di altre pietre preziose. La Sala di Preghiera arriva a ospitare fino a 10.000 fedeli.
  • Giardini: la Grande Moschea di Dakar è circondata da splendidi giardini curati nel minimo dettaglio tra piante esotiche, fontane e spazi dove potersi rilassare in una vera e propria oasi di pace e tranquillità.

Visitare la Grande Moschea di Dakar: consigli da tenere a mente

Dagli orari di visita alle regole di comportamento da tenere, ecco alcuni consigli da appuntarsi prima di organizzare la tua visita alla Grande Moschea di Dakar.

  • Orari di visita: nonostante la moschea sia aperta tutto il giorno per le preghiere dei fedeli, i visitatori non musalmani possono accedervi solo negli orari non occupati dalle funzioni di preghiera. Per informazioni sempre aggiornate ti consigliamo di contattare direttamente la struttura.
  • Come raggiungerla: la Grande Moschea di Dakar si trova nel cuore della città, pertanto è facile da raggiungere a piedi. Altrimenti puoi optare per una corsa in taxi o puoi noleggiare un veicolo.
  • Comportamenti da tenere: ricordati che stai per visitare un sito religioso, dunque dovrai attenerti a una serie di norme comportamentali rispettose del luogo che stai visitando. Scegli un abbigliamento adeguato che copra braccia e gambe, togliti le scarpe prima di entrare nelle sale di preghiera e limitati ad ammirare questa meraviglia architettonica senza fare troppo rumore.

Con questa piccola guida, hai tutte le informazioni che ti servono per visitare la Grande Moschea di Dakar. Ora non ti resta che appuntartela nel tuo itinerario di viaggio e lasciarti conquistare dal suo fascino incantevole.

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A spasso per i Borghi di Velluto della Val Mivola

L’entroterra marchigiano è un territorio ricco di sorprese, con un preziosissimo patrimonio storico, artistico e paesaggistico. Ed è proprio per scoprire le sue bellezze che nasce Borghi di Velluto, un’emozionante iniziativa che condurrà i turisti tra i nove comuni in provincia di Ancona che aderiscono al programma. Si tratta di una serie di escursioni in autobus che ravviveranno l’estate, con tantissime attività per apprendere segreti, tradizioni e (naturalmente) sapori unici che caratterizzano le Marche. Andiamo alla scoperta degli appuntamenti imperdibili.

Cos’è l’iniziativa Borghi di Velluto

Promossa dall’Unione dei Comuni Le Terre della Marca Senone e l’Unione Comuni Misa Nevola, la nuova edizione di Borghi di Velluto accomuna una lunga serie di esperienze da vivere presso alcuni dei paesini più suggestivi dell’entroterra marchigiano. Il nome dell’iniziativa fa riferimento alla Spiaggia di Velluto, il soprannome con cui è conosciuto il litorale di Senigallia, una delle principali mete turistiche balneari della regione. E in effetti moltissime escursioni partono proprio da qui, offrendo così ai bagnanti che si stanno godendo le loro vacanze nelle Marche la possibilità di scoprire le bellezze dell’entroterra.

Il panorama è quello della Val Mivola, che riunisce nove comuni situati in provincia di Ancona: oltre a Senigallia, ci sono Arcevia, Barbara, Corinaldo, Castelleone di Suasa, Ostra, Ostra Vetere, Serra de’ Conti e Trecastelli. I tour in autobus si svolgeranno tra luglio, agosto e settembre, con un prezzo molto conveniente. Il biglietto costa infatti 20€, comprendente gli spostamenti in autobus, una visita guidata e una degustazione a base di prodotti tipici. Non ci resta dunque che scoprire quali sono le esperienze da provare quest’anno.

Le esperienze imperdibili

L’itinerario Tra borghi e castelli, previsto per martedì 23 luglio 2024, condurrà i visitatori alla scoperta di Serra de’ Conti: il suo centro storico medievale, ancora cinto da mura duecentesche, racchiude moltissime meraviglie. Ci sarà così l’opportunità di visitare il Museo delle Arti Monastiche, prima di dirigersi verso il borgo di Barbara (anch’esso protetto da un’imponente cinta muraria) e fare tappa presso la Chiesa dell’Assunta e alla Chiesa di Santa Barbara.

Mercoledì 31 luglio 2024 si potrà invece partecipare all’itinerario Tra arte, storia e spiritualità: si inizierà dal Santuario della Madonna della Rosa di Ostra, con tappa per una degustazione. Quindi sarà la volta della Collegiata di San Medardo di Arcevia, con le sue incredibili ceramiche d’autore e le opere rinascimentali di Luca Signorelli.

È un tuffo nella storia quello che martedì 6 agosto 2024 coinvolgerà i visitatori: l’itinerario Una macchina del tempo toccherà Castelleone di Suasa, dove si potranno ammirare i resti archeologici dell’antica città romana di Suasa. Ad una degustazione in cantina farà poi seguito un’escursione a Corinaldo, per visitare la Civica Raccolta d’Arte Claudio Ridolfi con i suoi tantissimi oggetti di corredo di un antico principe piceno.

Giovedì 8 agosto 2024 sarà proposto un itinerario dedicato al teatro, chiamato Palcoscenico Val Mivola. Prima tappa, il Teatro Comunale Carlo Goldoni di Corinaldo, restaurato magnificamente nel 2006 affinché conservasse il suo fascino originale. Nel pomeriggio, invece, si farà visita al piccolo teatro privato voluto dal Conte Giovanni Battista Carletti Giampieri, una preziosissima perla situata nel centro storico di Piticchio (ad Arcevia).

L’itinerario Tra borghi e castelli, nella sua seconda “puntata” di mercoledì 21 agosto 2024, toccherà invece il centro storico di Ostra Vetere e il suo suggestivo impianto urbanistico, nascosto tra le mura medievali. In seguito ci sarà tempo per visitare Barbara, un altro borgo storico i cui vicoli – che si aprono sulla piazza più piccola d’Italia – offrono tantissime sorprese. Infine, di nuovo l’itinerario Tra arte, storia e spiritualità: venerdì 6 settembre 2024 si potrà visitare il Museo di Storia della Mezzadria Sergio Anselmi, all’interno del complesso di Santa Maria delle Grazie di Senigallia. Dopo la degustazione nel borgo di Castel Colonna, si farà tappa presso il Museo Nori De’ Nobili a Ripe, nel comune di Trecastelli.

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In Irlanda nasce il nuovo sentiero sulla montagna sacra di Croagh Patrick

Tra tradizioni e leggende, l’Irlanda è un luogo ricco di meraviglie tutte da scoprire: una delle mete più affascinanti per i pellegrini e gli amanti dell’escursionismo è senza dubbio Croagh Patrick, la montagna sacra legata alla figura del santo patrono del Paese. Per lungo tempo, affrontare questo pellegrinaggio significava districarsi tra percorsi ripidi e sterrati che non sono mai stati messi in sicurezza, ormai considerati troppo pericolosi. Nasce così un nuovo sentiero che consente di raggiungere la vetta della montagna senza più alcuna difficoltà, proteggendo anche l’ambiente naturale.

Il nuovo sentiero sul Croagh Patrick

L’Irlanda rimane la meta perfetta per gli escursionisti, offrendo una vasta scelta di paesaggi pazzeschi dove immergersi nella natura e affrontare lunghe camminate. Ci sono poi alcuni luoghi speciali, soprattutto per gli abitanti e i pellegrini: è il caso di Croagh Patrick, chiamata dai locali The Reek, una vera e propria montagna sacra. Si trova nel Mayo, una delle contee occidentali del Paese, ed è un piccolo rilievo montuoso alto appena 765 metri – non lasciatevi ingannare, perché sulla vetta si gode di un panorama sensazionale.

È  qui che nasce un nuovo sentiero, voluto soprattutto per mettere in sicurezza i pellegrini che precedentemente si arrampicavano lungo percorsi sterrati fin troppo pericolosi. Si tratta di un cammino lungo 4 km, nel cui punto di massima ampiezza si allarga per un paio di metri, consentendo di muoversi con maggior facilità. È stato realizzato in appena tre anni, utilizzando solo materiali scavati dalla montagna stessa: sono state spostate migliaia di tonnellate di pietre e di terra, per arrivare alla conclusione dei lavori. Il risultato è sorprendente, un vero e proprio viaggio spirituale nella natura per raggiungere la vetta di Croagh Patrick e godere della distesa infinita delle campagne e della costa della Wild Atlantic Way.

Per chi vuole avventurarsi in un trekking più impegnativo, l’ideale è percorrere il Croagh Patrick Heritage Trail, che ha come punto di arrivo proprio la montagna sacra. Il sentiero, lungo 61 km, inizia presso il villaggio di Balla e affronta alcuni dei paesaggi tipici irlandesi, tra boschi, torbiere e piccole colline verdi. Si attraversano numerosi villaggi e siti storici di grande importanza, come l’abbazia di Ballintubber (costruita nel XIII secolo), il letto di pietra ad Aughagower e l’incantevole Boheh Stone, dove si possono trovare incisioni artistiche del 3.000 a.C.

La storia di Croagh Patrick e del suo santuario

Perché il Croagh Patrick è considerato una montagna sacra? Questa imponente formazione rocciosa è legata alla figura di San Patrizio, il santo patrono d’Irlanda: si dice infatti che, nel corso del V secolo, egli affrontò la salita per raggiungere la vetta e vi rimase per 40 giorni e 40 notti, digiunando per tutto il periodo. Il santo fu impegnato nella costruzione di una chiesa, tutt’oggi visibile sulla cima della montagna. Nel 1905 vi si aggiunse una piccola cappella, che leggenda vuole sia stata realizzata da soli 12 uomini utilizzando pietra e cemento locali, trasportati sul Croagh Patrick a dorso di asino.

La montagna sacra è considerata da millenni un luogo di pellegrinaggio, ben prima che San Patrizio vi trascorse il suo periodo di digiuno nel V secolo. Oggi, qui si commemora una festa molto importante: si tratta del Reek Sunday, l’ultima domenica di luglio, quando migliaia di fedeli si arrampicano sul monte (spesso a piedi nudi) per espiare le proprie colpe, raggiungendo la vetta per ascoltare l’annuale messa che viene celebrata all’interno della cappella.

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Bangkok, la capitale tra futuro e tradizione

Bangkok è la vibrante e affascinante capitale della Thailandia, una città che incanta e sorprende con il suo straordinario mix di modernità e tradizione.

La città di Bangkok, che si trova lungo il fiume Chao Phraya, è una metropoli in costante evoluzione, dove i grattacieli futuristici si ergono accanto ai templi antichi, e i mercati tradizionali  e piccole case, che sembrano appartenere ad un’altra epoca, convivono con i centri commerciali di lusso. Ecco come andare alla scoperta di Bangkok e scoprire le sue attrazioni principali, la sua cultura unica e fornendo consigli pratici per organizzare al meglio il viaggio in questa grande città simbolo del sud est asiatico.

Le origini: storia e cultura di Bangkok

Fondata nel 1782, Bangkok è diventata la capitale della Thailandia sotto il regno dell’antico Re Rama I. Da allora, la città ha vissuto una crescita esponenziale, passando da essere un piccolo villaggio di pescatori fino a diventare una delle metropoli più dinamiche ed importanti del continente asiatico. La storia di Bangkok, inoltre, è strettamente legata alla dinastia Chakri, che continua a governare il paese ancora oggi.

La cultura di questa metropoli è una fusione unica di influenze thailandesi, cinesi, indiane ed occidentali. La città è molto conosciuta anche per la sua ospitalità ed il sorriso dei suoi abitanti, conosciuti come il “sorriso thailandese”. La religione predominante in città, come del resto nell’interna Thailandia, è il Buddhismo Theravada, i cui ideali caratterizzano la vita quotidiana e le tradizioni dei cittadini locali.

Skyline di Bangkok all'alba, con grattacieli futuristici in primo piano

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Skyline di Bangkok all’alba

Cosa vedere a Bangkok: le attrazioni principali

Il Grande Palazzo Reale e Wat Phra Kaew

Il Grande Palazzo Reale è senza dubbio una delle principali attrazioni della città di Bangkok. Il complesso venne costruito nel 1782, quando questi edifici servivano come residenza ufficiale del Re di Thailandia. All’interno del palazzo reale si trova il Wat Phra Kaew, il Tempio del Buddha di Smeraldo, che ospita la statua del Buddha più venerata di tutto il Paese. La visita al Grande Palazzo Reale è in grado di trasportare i visitatori in un viaggio nel tempo, alla scoperta della storia della monarchia thailandese, osservando anche l’affascinante architettura tradizionale thai.

Il tempio di Wat Arun

Conosciuto come il tempio dell’alba, Wat Arun è uno dei templi più iconici della città di Bangkok. Il tempio si trova sulla riva occidentale del fiume Chao Phraya ed è famoso per la sua imponente prang, ovvero la sua torre centrale, decorata con mosaici di porcellana colorata unici nel loro genere. La salita alla cima della torre offre una vista spettacolare sulla città e sul fiume, rendendo Wat Arun un luogo imperdibile per i visitatori e per osservare Bangkok da un’angolatura differente.

Il Buddha sdraiato al tempio di Wat Pho

Il tempio Wat Pho, anche conosciuto come Tempio del Buddha Sdraiato, è un altro tempio assolutamente imperdibile a Bangkok. Il tempio ospita una gigantesca statua dorata del Buddha sdraiato, lunga 46 metri e alta 15 metri, che viene visitata quotidianamente da centinaia di turisti e credenti provenienti non solo dalla Thailandia, ma da tutto il mondo.

Wat Pho è anche il luogo di nascita del tradizionale massaggio thailandese ed i visitatori possono godere di un autentico massaggio rilassante all’interno del tempio, previa prenotazione, che può avvenire comodamente online e che si consiglia di effettuare a causa del grande afflusso di interessati a questa pratica.

Fotografia interna del tempio di Wat Pho, con la famosa statua del Buddha Sdraiato in oro

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Famosa statua del Buddha Sdraiato, nel tempio di Wat Pho

Mercati e vita notturna della capitale

Bangkok è famosa anche per i suoi mercati vivaci e colorati, che sono in grado di offrire un’esperienza di shopping unica per i visitatori della città. Tra i più famosi ci sono il Chatuchak Market, uno dei mercati all’aperto più grandi del mondo, nel quale è possibile trovare assolutamente di tutto ed è diviso in diverse zone, all’interno delle quali è possibile trovare addirittura diverse specie di animali vivi. Inoltre, è famoso Bangkok il mercato notturno di Patpong, noto per la sua atmosfera vivace e le sue bancarelle di artigianato locale e dove è possibile acquistare souvenirs.

Inoltre, la vita notturna di Bangkok è altrettanto vibrante, con una vasta gamma di opzioni che vanno dai bar sui tetti dei grattacieli, i rooftop bar come lo Sky Bar al Lebua State Tower, ai club di musica elettronica e ai locali di cabaret. C’è anche la famosa Khao San Road, strada punto di riferimento per i backpackers, ricca di bar, ristoranti, bancarelle di street, locali notturni e tanto altro.

Consigli pratici per il viaggio

Quando visitare Bangkok
Il clima di Bangkok è tropicale, con tre principali stagioni: la stagione calda (marzo-maggio), la stagione delle piogge (giugno-ottobre) e la stagione fresca (novembre-febbraio). La stagione fresca è il periodo migliore per visitare la città, con temperature più miti e meno umidità.

Come muoversi a Bangkok

Muoversi a Bangkok può rappresentare una vera e propria sfida a causa del traffico intenso, ma ci sono diverse opzioni di trasporto disponibili. È consigliabile, ad esempio, utilizzare diverse app di trasporto, molto utilizzate nel sud est asiatico, come Grab e Bolt, che consentono di evitare eventuali incomprensioni ed ottenere tariffe trasparenti.

La rete di trasporti pubblici di Bangkok, inoltre, è in continua espansione e modernizzazione. Oltre ai classici taxi ed i tradizionali e comuni tuk-tuk, infatti, la città è servita da una metropolitana efficiente, conosciuta con la sigla MRT, e da un sistema di treni sopraelevati, chiamata BTS Skytrain. Questi mezzi collegano le principali aree urbane della città. Inoltre, il recente lancio del treno ad alta velocità e la prevista espansione dell’aeroporto di Suvarnabhumi sono segni del continuo sviluppo infrastrutturale della città.

Dove alloggiare a Bangkok?

Bangkok è una città che offre una vasta gamma di opzioni di alloggio. È possibile trovare che vanno dagli ostelli economici agli hotel di lusso. Le aree più ricercate sono quelle di Sukhumvit, Silom e Sathorn, che sono tra le più popolari per i turisti, grazie alla loro posizione centrale e alla vicinanza ai principali punti di interesse della città.

Bangkok è una città magica, che incanta con il suo mix unico di tradizione e modernità. Dalle antiche meraviglie dei suoi templi ai grattacieli futuristici che dominano la skyline, la capitale thailandese offre un’esperienza di viaggio senza eguali nel sud est asiatico. Con la sua cultura vibrante, la deliziosa cucina tradizionale ed una gamma infinita di attrazioni, Bangkok è una destinazione che promette di lasciare un’impronta indelebile nel cuore di ogni visitatore. Organizzare un viaggio a Bangkok significa prepararsi a un’avventura ricca di scoperte, emozioni e ricordi indimenticabili.