Categorie
Appennini Bagno Di Romagna Borghi Emilia Romagna Forlì Cesena montagna tradizioni Viaggi

Viaggio a Bagno di Romagna nel segno del benessere tra terme e natura

Gli italiani sono sempre più alla ricerca di luoghi dal ricco patrimonio storico e naturale, da visitare anche durante un weekend fuori porta lontano dalle folle e dal caos delle destinazioni più turistiche. L’Emilia Romagna, da sempre, si ritaglia un posto d’onore tra le regioni in grado di offrire borghi particolari che non vede l’ora di condividere con i viaggiatori più curiosi alla ricerca di esperienze autentiche all’insegna della lentezza, sia d’estate che d’inverno.

Uno di questi borghi, perfetto da visitare in tutte le stagioni, è Bagno di Romagna, non solo un luogo incantevole, ma una meta perfetta dove rigenerarsi nel segno del benessere. Situato sull’Appennino, in provincia di Forlì Cesena, vanta una tradizione termale antichissima risalente ai tempi dei romani, i quali costruirono ampie terme apprezzate come sosta tra Roma e Ravenna. Se volete staccare la spina e rilassarvi, scoprite insieme a noi questo borgo, premiato dal Touring Club Italiano con la Bandiera Arancione, un riconoscimento che attesta l’impegno della località nel preservare le bellezze del suo territorio.

La storia di Bagno di Romagna: dai romani a Mussolini

Nel nome è racchiusa la sua storia, dalla più antica a quella più recente: Bagno di Romagna deriva dal latino balneum, ‘bagno’, e racconta il periodo glorioso dei romani che qui realizzarono vasti impianti termali; l’estensione di ‘Romagna’ avviene dopo il 1923, quando il confine della regione venne spostato da Mussolini fino a comprendere anche Bagno, prima appartenente alla provincia di Firenze. Questa decisione fu presa per includere la sorgente del Tevere in Emilia Romagna a chiari scopi di propaganda: l’idea era far nascere il “fiume sacro ai destini di Roma” nella provincia di nascita del Duce.

Tra questi due periodi spicca quello medievale, durante il quale il borgo cominciò a trasformarsi in un salotto termale frequentato soprattutto da nobili e aristocratici che, come i romani, conoscevano bene le proprietà curative delle sue acque termali. Oggi, questa tradizione continua a rappresentare il maggior punto d’interesse del borgo, dove sono presenti numerose strutture moderne che offrono esperienze di benessere complete, ma non solo. Le strade in pietra del paese racchiudono anche alcuni tesori storici da scoprire durante una tranquilla passeggiata che, per gli amanti della natura, si estende ai paesaggi del Parco delle Foreste Casentinesi.

Cosa vedere a Bagno di Romagna

Non solo terme, un weekend a Bagno di Romagna abbraccia il concetto di benessere a 360 gradi: da una passeggiata nel centro storico ai sentieri escursionistici immersi nella natura. Ecco cosa vedere nel borgo e nei suoi dintorni.

Il centro storico

Le vie acciottolate del centro, dal fascino medievale e rinascimentale, sono lo scenario ideale in cui trascorrere un pomeriggio tranquillo all’insegna dei suoi monumenti ed edifici storici. Nel cuore di Bagno di Romagna svetta la Basilica di Santa Maria Assunta, custode dei tesori risalenti all’arte della “Romagna Toscana”. Qui ci sono anche sette cappelle realizzate da diversi artisti, tra cui una Vergine eseguita nella bottega di Donatello verso il 1410. Proseguendo su Via del Capitano vi imbatterete nel palazzo omonimo che, con la sua particolare facciata adornata da oltre 70 stemmi, testimonia il tempo in cui i capitani fiorentini suggellavano il loro mandato nella Val di Bagno.

Prima o dopo aver esplorato il borgo, provate alcune delle sue specialità tipiche, una su tutte i basotti, tagliolini cotti in brodo, disposti a strati in una teglia e gratinati. Da non perdere anche i tortelli, cotti sulla pietra refrattaria e farciti con ingredienti sempre diversi in base alle stagioni, normalmente erbette o patate, e la focaccia di Bagno, un dolce pasquale caratterizzato da una crosta croccante e sottile, con interno soffice e spugnoso.

Centro storico Bagno di Romagna

Fonte: 123RF

Ombrelli colorati decorano il centro storico di Bagno di Romagna

Relax presso i centri termali

La realtà di Bagno di Romagna è legata soprattutto alle sue acque termali, confermandosi come la meta ideale per chiunque desideri un weekend all’insegna del benessere e della cura di sé. I benefici delle sue acque, come abbiamo anticipato all’inizio dell’articolo, sono rinomate fin dai tempi degli antichi Romani, una fama che proseguì anche sotto il dominio fiorentino, durante il quale ospiti illustri venivano proprio qui a rigenerarsi nelle piscine della cittadina, tra cui i figli di Lorenzo il Magnifico e lo scultore Benvenuto Cellini.

Le strutture termali del borgo sono moderne e offrono tanti servizi per soddisfare ogni esigenza, dal semplice relax a quelle specifiche per la salute. Dai bagni termali alle saune, dai bagni di vapore agli idromassaggi, tra le strutture più rinomate, alcune convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale, c’è lo Stabilimento Termale Euroterme, il più frequentato, specialmente per via delle piscine esterne aperte sia d’estate (anche di sera) che d’inverno. Altri indirizzi da segnare sono le Terme Roseo e le Terme S. Agnese.

Attività nella natura

Le colline dell’Appennino Tosco-Romagnolo sono perfette per gli amanti delle attività all’aria aperta. In particolare, da Bagno di Romagna potete intraprendere i numerosi percorsi escursionistici all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, perfetti per ogni livello di preparazione e per ogni stagione. Sono oltre 600 i chilometri di sentieri, gli itinerari dedicati alla MTB, i sentieri natura e i percorsi ad alta accessibilità come il “Sentiero delle Foreste Sacre” o “L’Alta via dei Parchi”.

Le famiglie con bambini, invece, non possono perdersi il Sentiero degli Gnomi: da secoli, leggende narrano degli avvistamenti di gnomi e fatine che girano nei boschi intorno a Bagno di Romagna. Se parlate con gli abitanti del borgo molti vi diranno di avere incontrato uno gnomo! Dalla fama di borgo degli gnomi è nato un sentiero tematico dedicato ai bambini, un percorso che permette di conoscere la vita e la funzione benigna di queste piccole creature che stimolano la fantasia di grandi e piccini.

Apennino tosco-romagnolo

Fonte: iStock

Scorcio dell’Appennino Tosco-Romagnolo
Categorie
Borghi Cavalli Europa Francia Idee di Viaggio tradizioni Viaggi

Itinerario in Camargue tra borghi, cavalli e saline

Uno scenario fiabesco dove cavalli bianchi, fenicotteri e tori incontrano saline misteriose e borghi senza tempo. Stiamo parlando di Camargue, una regione del sud della Francia considerata tra le più magiche e affascinanti. Il perché è molto semplice: qui la bellezza selvaggia del territorio si sposa alla perfezione con le tradizioni di una cultura millenaria che affianca la soavità della Francia al calore e alla vivacità spagnola. Quest’area è formata dal delta del fiume Rodano ed è costituita soprattutto da saline, estendendosi a sud di Arles per oltre 30 chilometri.

Molto diversa dal resto della Provenza, dai campi di lavanda al glamour della Costa Azzurra, Camargue conquista con il suo fascino selvaggio da assaporare in un itinerario di tre giorni alla scoperta dei suoi luoghi più belli. Preparatevi a danzare con i gitani, a lasciarvi ammaliare da animali splendidi e a perdervi tra le strade acciottolate di antichi borghi.

Giorno 1: a spasso tra borghi e saline

Da dove partire per scoprire la regione di Camargue se non dalla sua porta d’accesso? La città di Arles è un luogo ricco di storia che affonda le sue radici nell’epoca del glorioso impero romano testimoniato dai resti di imponenti monumenti come il teatro antico, le terme di Costantino, numerosi templi e obelischi. Patrimonio UNESCO, Arles fu anche la casa di Van Gogh per un anno, dal 1888 al 1889, dove creò oltre 300 opere d’arte tra cui “Terrasse de Cafe La Nuit”. Questo café esiste ancora ed è inutile dirvi che rappresenta uno degli spot più fotografati!

La seconda tappa da non perdere è Aigues Mortes, città fortificata ed ex quartier generale dei cavalieri templari, da dove partì la crociata del XIII secolo. Passeggiare sulle sue mura, alte 10 metri, vi permetterà di godere di una vista mozzafiato sul territorio circostante, mentre il suo centro storico, un labirinto di vicoli acciottolati e casette colorate, brulica di vita. Da qui si raggiungono facilmente le Saline du Midi d’Aigues-Mortesil luogo perfetto dove terminare il vostro primo giorno di viaggio perché le distese sconfinate di vasche di sale si tingono di rosa al tramonto, creando uno spettacolo indimenticabile.

Anfiteatro di Arles

Fonte: iStock

Anfiteatro romano ad Arles

Giorno 2: parchi naturali e cavalli bianchi

Amanti della natura, il secondo giorno è dedicato interamente a voi. Uno dei luoghi più belli da scoprire nella regione di Camargue è sicuramente il Parco Naturale Regionale, protetto dal 1970, dove distese infinite di paludi salate fanno da casa a fenicotteri rosa, tori neri e cavalli bianchi. In questo ecosistema vive anche una straordinaria varietà di flora e fauna, tra cui oltre 250 specie di uccelli, 40 specie di mammiferi e diverse specie di pesci e rettili. Il parco custodisce anche la cultura e tradizione tramandata dai guardiani dei cavalli, noti come “gardians” che, con le loro mandrie di tori selvatici, sono parte integrante del paesaggio.

Un altro parco da segnare sul vostro itinerario è quello ornitologico di Pont de Gau, perfetto per gli appassionati di birdwatching. Questa piccola area lunga 7 chilometri ospita oltre 200 specie diverse di volatili, tra cui i famosi fenicotteri rosa. Qui potrete passeggiare lungo i sentieri e ammirare da vicino questi eleganti animali nel loro ambiente naturale, oltre che aironi, garzette, ibis, gabbiani, avocette e molti altri uccelli, sia migratori che residenti.

Giorno 3: relax sulle spiagge e feste gitane

Non solo parchi naturali, borghi antichi e saline, la regione di Camargue vanta anche chilometri di spiagge dove le dune di sabbia si alternano ad acque cristalline. L’ultimo giorno del vostro itinerario trascorretelo nel relax della costa, tranquilla e dall’atmosfera incontaminata. Tra le spiagge più belle ci sono la Plage de l’Espiguette, a Le Grau-du-Roi, caratterizzata da sette chilometri di sabbia fine e acque turchesi, perfetta per famiglie e amanti degli sport acquatici, la Plage de Beauduc, immersa nella Riserva Naturale Nazionale della Camargue, e la Plage de Piemanson, la più selvaggia e famosa per i suoi venti, ideali per praticare sport quali il kitesurf e windsurf.

Tra un tuffo e l’altro potete fare sosta nella città costiera di Saintes-Maries-de-la-Mer, famosa non solo per le sue spiagge, ma anche per la festa gitana de Le Pèlegrinage des Gitans, organizzata ogni anno nel mese di maggio. In questa occasione, migliaia di Rom, Sinti e Manouches provenienti da tutta Europa si riuniscono per celebrare la loro santa patrona, Sara la Nera, e per onorare le loro tradizioni ancestrali.

Come arrivare in Camargue

Raggiungere Camargue è molto semplice, soprattutto dal Nord Italia. Chi viaggia in automobile deve considerare una distanza di 580 chilometri da Milano, 430 da Torino e 460 da Genova. Consigliamo di accedere attraverso la Liguria, percorrendo l’autostrada A10 Genova-Ventimiglia che, superato il confine, diventa Autoroute du Soleil A8.

Se invece avete poco tempo e preferite viaggiare con l’aereo, sono molte le compagnie che collegano le principali città italiane con gli aeroporti di Marsiglia e Nizza. Da qui vi basterà noleggiare un’auto, la soluzione ideale per scoprire la regione in autonomia, o utilizzare i mezzi pubblici.

Categorie
Europa Grecia isole Mar Egeo mare Mykonos Notizie Santorini spiagge tradizioni vacanza natura vacanze Viaggi

Quest’anno in Grecia puoi viaggiare su una compagnia di elicotteri

Le isole del Mar Egeo, autentiche perle della Grecia, sono senza dubbio una delle mete più affascinanti e desiderate per una vacanza davvero indimenticabile: il suggestivo arcipelago, composto da oltre 2.000 isole e isolotti, offre infatti una combinazione unica di bellezze naturali, ricchezza storica e culturale, nonché un’ospitalità calorosa che affonda le radici in millenni di tradizione.

Dalle acque cristalline che lambiscono spiagge di sabbia dorata, ai pittoreschi e candidi villaggi arroccati sulle colline, ogni isola vanta caratteristiche inconfondibili, dalle celebri Santorini e Mykonos, famose per la vita notturna e paesaggi mozzafiato, alle meno conosciute ma altrettanto favolose Folegandros e Naxos, così da soddisfare le più svariate esigenze.

Tuttavia, finora visitarle ha richiesto lunghi viaggi in traghetto, orari di volo scomodi, crociere o, per i più fortunati, lo yacht privato.

Ma tutto cambierà quest’estate, grazie all’arrivo di Hoper, la prima compagnia aerea di linea per elicotteri in Grecia: la compagnia, con sede ad Atene, propone posti individuali su voli di linea in elicottero verso undici gettonate destinazioni nell’Egeo, ovvero Atene, Antiparos, Folegandros, Ios, Kea, Mykonos, Patmos, Santorini, Sifnos, Spetses e Tinos.

Hoper sta per trasformare il turismo in Grecia

Fondata dagli imprenditori greci e appassionati di viaggi Demitris Memos, Costas Gerardos e George Papaioannidis, Hoper punta a trasformare il turismo greco rendendo accessibili al turista medio voli in elicottero convenienti, veloci, panoramici e sicuri verso le splendide isole greche.

I voli sono operativi tutto l’anno con una flotta di cinque elicotteri Robinson R44 e R66, ognuno con cabine di pilotaggio in vetro in modo che i viaggiatori possano ammirare il paesaggio lungo il tragitto.

Se avete vissuto un’estate in Grecia, sapete che la vera bellezza della vacanza sta nel viaggio non pianificato“, ha detto a Travel + Leisure Dimitris Kossyfas, direttore commerciale di Hoper. “Con Hoper, vi aiutiamo in modo rapido e senza intoppi“.

Un modo affidabile per sperimentare viaggi flessibili per le Isole Greche

Partire all’ultimo minuto, anche verso isole lontane, non sarà più un problema: i passeggeri hanno la possibilità di prenotare online fino a tre ore prima della partenza. I voli durano 45 minuti o meno, consentendo di risparmiare ore preziose ed evitando tutti quei problemi che possono insorgere con i trasporti “classici” come, ad esempio, mal di mare, emicranie o nausea.

E a differenza degli yatch, il viaggio da un’isola all’altra con Hoper non è riservato all’1% dei turisti: le tariffe di sola andata hanno prezzi ragionevoli da 160 a 350 euro.

Siamo qui per aiutarvi a vedere di più della Grecia in modo economicamente vantaggioso e a godere della libertà che l’estate greca offre a tutti”, ha sottolineato Kossyfas.

Con rotte e orari di partenza fissi, la compagnia aerea offre quindi un modo affidabile per sperimentare viaggi flessibili intorno alle isole greche: “un passo unico senza precedenti” per il turismo greco, secondo il Ministro del Turismo Olga Kefalogianni.

I voli partono dalla base di Hoper a Koropi (15 minuti in auto dall’aeroporto internazionale di Atene), così come da Mykonos e Santorini. La compagnia ha aggiornato tutti gli eliporti esistenti nelle destinazioni che serve attualmente e ha in programma di aggiungerne di nuove sulla terraferma entro la fine dell’anno. Inoltre, effettua voli charter su richiesta.

Categorie
Borghi Puglia Salento tradizioni Viaggi

Alla scoperta dello splendido borgo di Specchia in Puglia

Incastonata nel cuore del Salento, Specchia è uno dei borghi più affascinanti della Puglia nella provincia di Lecce. Si tratta di un borgo di era medievale che ha saputo mantenere intatto il suo fascino antico nel tempo, a metà strada tra il Mar Adriatico ed il Mar Ionio. Caratterizzato da stradine lastricate, case in pietra bianca ed atmosfere suggestive, Specchia rappresenta la destinazione ideale per chi desidera immergersi nella storia e nelle tradizioni di questa meravigliosa regione italiana.

Un angolo della Puglia da non lasciarsi sfuggire per niente al mondo.

Un po’ di storia, le origini di Specchia

La storia di Specchia affonda le sue radici nell’epoca medievale, situato in un territorio abitato già in epoca preistorica. Il nome “Specchia” deriva probabilmente dalle specchie, degli antichi cumuli di pietre che venivano utilizzati come punti di riferimento o di vedetta dell’epoca. Il borgo medievale pugliese si sviluppò intorno al nono secolo, periodo in cui venivano costruite  fortezze e difese contro le incursioni del popolo dei Saraceni. Camminando ancora oggi per le strade del centro storico di Specchia, si percepisce l’atmosfera di un tempo così lontano come quello medievale.

Tra le accoglienti stradine del borgo pugliese abitano poco meno di 5.000 anime e sono custoditi edifici dal valore storico-artistico inestimabile. Sono diverse le influenze culturali che Specchia ha assorbito e che l’hanno resa senza dubbio una vera e propria meraviglia, capace di offrire tantissimo a chi la sceglie come meta delle sue esplorazioni, dal punto di vista architettonico, artistico, storico e gastronomico.

Cosa vedere a Specchia, gioiello salentino

Il centro storico del borgo

Il cuore di Specchia rappresenta il suo centro storico: un labirinto di vicoli stretti e tortuosi, pavimentati con lastre di pietra calcarea. Passeggiando per queste piccole vie, è facile ritrovarsi di fronte ad antiche case in pietra, cortili fioriti e scorci pittoreschi, che sembrano usciti da una cartolina. Uno dei punti più interessanti e suggestivi del centro storico di Specchia è Piazza del Popolo, il centro della vita cittadina, sulla quale si affacciano alcuni degli edifici più importanti del borgo.

Castello e Palazzo Risolo, simboli di Specchia

L’antico Castello Risolo, situato proprio in Piazza del Popolo, è uno dei simboli di Specchia, che venne costruito nel quindicesimo secolo. Il castello ha subito diverse modifiche nel corso dei secoli, ma conserva tutt’oggi il suo imponente aspetto. Oggi questo antico edificio è la sede di diversi eventi culturali e mostre temporanee, ed è possibile visitare alcune delle sue sale interne. La visita al castello offre ai visitatori una splendida vista sulla piazza e sulle case circostanti, per un panorama sicuramente da ricordare.

Accanto al castello, sempre in Piazza del Popolo, si trova Palazzo Risolo, un elegante edificio nobiliare, risalente al diciassettesimo secolo. Questo palazzo, con la sua facciata decorata e i suoi interni raffinati ed eleganti, è un esempio di architettura barocca salentina. Al suo interno, oggi, ospita il Municipio di Specchia e alcune sale espositive dove è possibile ammirare diverse opere d’arte.

La Chiesa Madre

Facciata della Chiesa Madre di Specchia

Fonte: 123RF

Chiesa Madre del borgo medievale di Specchia

La Chiesa Madre, che è stata dedicata alla presentazione della Beata Vergine Maria, è un altro importante edificio religioso di questo piccolo borgo della Puglia. La chiesa venne costruita nel XVI secolo ed è un esempio di architettura rinascimentale e tratti dello stile barocco. All’interno, si possono ammirare altari in marmo, dipinti e sculture che testimoniano la ricchezza artistica di Specchia.

Antica chiesa di Sant’Eufemia

La chiesa di Sant’Eufemia è uno degli edifici religiosi più antichi di Specchia, situata poco fuori il centro abitato. Questa chiesa, in stile romanico-bizantino, è un vero tesoro d’arte e spiritualità del borgo pugliese. L’interno, così semplice ma suggestivo, conserva affreschi e decorazioni uniche,  che raccontano la storia religiosa del borgo di Specchia. La chiesa è circondata da ulivi secolari, che creano un’atmosfera di pace e contemplazione.

I frantoi ipogei, per la produzione di olio

Una dei luoghi più particolari di Specchia sono sicuramente i frantoi ipogei, antichi luoghi di produzione dell’olio ricavati nel sottosuolo. Questi frantoi, che risalgono al periodo medievale, rappresentano un’importante testimonianza della tradizione olearia del Salento. Oggi è possibile visitarli per scoprire le tecniche di produzione dell’olio pugliese, immergendosi in un mondo sotterraneo, affascinante e misterioso.

Alberi di ulivo nelle campagna salentine

Fonte: iStock

Alberi di ulivo delle campagne salentine

Cosa fare nel borgo medievale di Specchia

Natura, passeggiate e trekking

Specchia può essere il punto di partenza ideale per escursioni e passeggiate nel territorio Salentino. I dintorni del borgo offrono numerosi sentieri, che attraversano uliveti, vigneti e campi coltivati, permettendo di immergersi a pieno nella natura e scoprire il paesaggio rurale della regione. Una delle escursioni sicuramente più suggestive è quella che conduce alla Serra di Specchia, una collina da cui si gode di una vista panoramica mozzafiato sul borgo di Specchia e sulle campagne circostanti.

Eccellenze pugliesi e degustazioni enogastronomiche

Da anni Forbes celebra la Puglia per i suoi sapori e per la sua cucina ed il borgo di Specchia non fa eccezione. Durante la visita non bisogna assolutamente perdere l’occasione di degustare i prodotti tipici locali del territorio pugliese. Ci sono numerosi ristoranti e trattorie tipiche, che offrono piatti della tradizione salentina, preparati con ingredienti freschi e genuini. Tra le specialità da provare ci sono sicuramente le orecchiette con le cime di rapa, il purè di fave con cicorie, e i pasticciotti, deliziosi dolci di pasta frolla ripieni di crema.

Eventi e manifestazioni

Specchia è un borgo vivace, nel quale si svolgono numerosi eventi e manifestazioni durante tutto l’anno. Tra i più importanti eventi di questo borgo ci sono: la Festa di San Nicola, patrono del borgo, che si celebra a maggio con processioni, spettacoli lungo le vie e fuochi d’artificio, e la Notte della Taranta, un festival di musica tradizionale salentina che attira visitatori da tutta Italia. Partecipare rappresenta un’ottima occasione per conoscere la cultura e le tradizioni locali e farsi trasportare dall’animo salentino del popolo locale.

Specchia è un luogo magico, dove il tempo sembra essersi fermato e dove è possibile riscoprire il piacere delle cose semplici. La sua bellezza, la sua storia e le sue tradizioni ne fanno una meta imperdibile per chi visita la Puglia e vuole scoprire il Salento, con la sua arte, la sua cultura e le sue spiagge strepitose.

 

Categorie
Idee di Viaggio tradizioni Viaggi

Tunisi, visita alla Medina tra storia, cultura e tradizione

La Medina di Tunisi, capitale della Tunisia, è un labirinto affascinante di strade strette, souk vibranti e architettura storica. Questo sito patrimonio dell’UNESCO dal 1979 ospita circa 700 monumenti tra palazzi e moschee e offre una finestra sul passato glorioso della città. Esplorare la Medina è tappa imperdibile per chiunque visiti Tunisi, e un’esperienza immersiva che permette di scoprire la cultura, la storia e le tradizioni tunisine.

Cos’è la Medina

La Medina è il centro storico più antico delle città del Maghreb, solitamente fortificato da mura difensive. Si tratta della zona più affascinante della città, vivace e caotica; certamente il luogo da cui iniziare la visita. La Medina di Tunisi è del XIX secolo e oggi è circondata dalla circonvallazione che segue l’antico percorso della cinta muraria. La Porta di Francia è la principale entrata della Medina

Cosa vedere nella Medina di Tunisi

Il modo migliore per visitare le Medine è quello di camminare, passeggiare e farsi trasportare senza meta, seguendo colori e profumi, per immergersi in un’atmosfera e in una vivacità unica delle Medine. Quella di Tunisi è particolarmente bella, ricca di punti di interesse e monumenti, quindi, in questo andare, guardatevi intorno, alzate lo sguardo, poi abbassatelo e sedetevi per assaporarla in e con tutti i sensi.

Ecco cosa non perdere nella visita alla Medina di Tunisi:

Souk della Medina

I souk della Medina sono un dedalo di mercati coperti dove si può trovare di tutto, dai tessuti pregiati alle spezie aromatiche, dai gioielli artigianali ai profumi esotici. Ogni souk è specializzato in un tipo di merce; e tra i più noti ci sono il Souk El Attarine, famoso per i suoi profumi, e il Souk El Berka, noto per i gioielli.

Moschea Zitouna (Moschea dell’Olivo)

Fondata nel 732, la Moschea Zitouna è il cuore spirituale della Medina e la principale moschea tra quelle rimaste. Con la sua imponente architettura tradizionale e il grande cortile interno, la moschea è un esempio straordinario dell’arte e della cultura islamica. La possente costruzione è circondata da un portico su due piani e sormontato da una grande cupola riccamente decorata. Sebbene l’accesso sia limitato ai musulmani, la vista esterna e l’atmosfera circostante meritano sicuramente una visita, specialmente al richiamo alla preghiera, quando uomini e donne accorrono frettolosamente da ogni parte del centro. Nella biblioteca annessa alla moschea sono conservati codici riccamente miniati e alcune pergamene molto rare.

Moschea di Sidi Mahrez

Anche la Moschea di Sidi Mahrez vale decisamente una visita. Costruita in stile ottomano, la moschea è adornata da ben 9 cupole sul tetto. Dedicata al profeta Mohammed Mahrez es Seddiki, le cui spoglie si trovano dall’altro lato della strada, l’ingresso è vietato ai non musulmani. Tuttavia, vale la pena raggiungerla per visitarla almeno dall’esterno. Una curiosità: Sidi Mahrez (951-1022), è considerato il patrono di Tunisi, noto anche come “il sultano della medina”. Il suo nome fu legato alla fondazione del quartiere ebraico della città vecchia di Tunisi, Elhara, che per quasi 10 secoli fu il cuore pulsante della comunità ebraica di Tunisi, la cui localizzazione sarebbe stata scelta gettando un bastone dall’alto della moschea, che oggi porta il suo nome.

I palazzi Dar Hussein e Dar Ben Abdallah

Il palazzo Dar Hussein, costruito nel XVIII secolo e ristrutturato durante il secolo successivo, oggi è sede dell’istituto di arte e archeologia della Tunisia. L’accesso al cortile interno è gratuito. Poco distante, si trova il palazzo Dar Ben Abdallah, che ospitail museo del folklore di Tunisi, che ospita ornamenti, costumi e mobilia della tradizione cittadina e una vasta collezione di monete e medaglie che raccontano la storia economica della Tunisia. Il museo offre un interessante spaccato della vita quotidiana e delle tradizioni commerciali del paese attraverso i secoli.

Medersa Slimania e Medersa Bachia

Le mederse sono antiche scuole coraniche che testimoniano l’importanza della formazione religiosa nella cultura tunisina. La Medersa Slimania, fondata nel XVIII secolo, e la Medersa Bachia, risalente al XVIII secolo, sono due delle più belle e ben conservate della Medina. Entrambe offrono un affascinante scorcio sulla vita accademica e spirituale del passato.

Dar Lasram

Questo antico palazzo è oggi sede della Società di Salvaguardia della Medina di Tunisi. Dar Lasram è un magnifico esempio di residenza aristocratica tunisina, con sontuosi saloni, cortili interni e ricche decorazioni. La visita a questo palazzo offre un tuffo nell’eleganza e nel lusso delle dimore storiche tunisine.

Ex Presbiterio Santa Croce

È un antico convento ubicato nel cuore della Medina di Tunisi, vicino alla porta di ingresso, interamente rinnovato grazie ad un finanziamento della Cooperazione Italiana. La chiesa è stata edificata nel 1662 ed era l’unica parrocchia esistente in Tunisia. Oggi è un centro di artigianato, di esposizioni temporanee e permanenti, di formazione e di attrazioni culturali tutto l’anno.

Gli altri quartieri di Tunisi

Oltre alla Medina, meritano una visita anche le altre zone della città.

La città nuova

La Ville Nouvelle di Tunisi, costruita durante il periodo coloniale francese, rappresenta il volto moderno e cosmopolita della città. Questo quartiere si distingue per le sue ampie strade alberate, eleganti edifici in stile art déco e numerose piazze. Avenue Habib Bourguiba, spesso paragonata agli Champs-Élysées di Parigi, è il cuore pulsante della Ville Nouvelle, ricco di caffè, negozi e teatri. La città nuova offre un contrasto affascinante con l’antica Medina, mostrando l’evoluzione urbana e culturale di Tunisi. Tra i monumenti più significativi, l’orologio di Place d’Afrique simboleggia la Tunisia moderna.

La Goulette

La Goulette è il vivace quartiere portuale di Tunisi, situato lungo la costa del Mediterraneo. Questo quartiere è la zona trendy e alla moda della città, noto per le sue influenze multiculturali, con una significativa presenza italiana e maltese che si riflette nella cucina locale e nell’architettura. La Goulette è famosa per i suoi ristoranti di pesce, dove si possono gustare specialità marine direttamente sul mare. Dal porto partono e approdano le crociere nel Mediterraneo, mentre nel vicino porto turistico si possono ammirare yacht e barche ormeggiati. Questo è il posto ideale per sedersi a sorseggiare un tè o un caffè arabo, nella piena frenesia e atmosfera della Marina.

Museo del Bardo

Noto alla cronaca per l’attentato terroristico del marzo 2015, il Museo del Bardo è uno dei più importanti musei archeologici del Mediterraneo. Ospitato in un antico palazzo beylicale del XIX secolo, il museo è rinomato per la sua straordinaria collezione di mosaici romani, considerata una delle più ricche al mondo. Le esposizioni coprono diverse epoche storiche, dalla preistoria al periodo islamico, offrendo un affascinante viaggio attraverso la storia della Tunisia. Tra i pezzi più celebri figurano il mosaico di Virgilio e quello della Venere di Bulla Regia. Il Museo del Bardo è una tappa imprescindibile per gli amanti della storia e dell’arte. La residenza è circondata da un lussureggiante giardino.

I dintorni di Tunisi

Con più tempo a disposizione, si possono organizzare gite fuori porta nei dintorni di Tunisi.

Sidi Bou Said

A pochi chilometri da Tunisi, questo pittoresco villaggio costiero è famoso per le sue case bianche e blu, le strette stradine acciottolate e le viste mozzafiato sul Mediterraneo. Sidi Bou Said è un luogo perfetto per passeggiare, fare shopping nei negozi di artigianato e godersi un caffè in uno dei tanti caffè panoramici.

Cartagine

La leggendaria città di Cartagine, con le sue rovine fenicie e romane, è un sito archeologico di grande importanza storica. I visitatori possono esplorare i resti delle terme di Antonino, il teatro romano e la cattedrale di San Luigi. Cartagine, a soli 19 km dalla capitale della Tunisia, offre una straordinaria opportunità di immergersi nella storia antica della regione.

Info Pratiche

Come arrivare a Tunisi

Tunisi è facilmente raggiungibile in aereo. L’aeroporto internazionale di Tunisi-Cartagine si trova a circa 8 km dal centro città e offre collegamenti con molte città europee e africane. Dall’aeroporto, si può prendere un taxi o un autobus per raggiungere la Medina.

Quando andare

Il periodo migliore per visitare Tunisi è durante la primavera (marzo-maggio) e l’autunno (settembre-novembre), quando le temperature sono miti e il clima è piacevole. L’estate può essere molto calda, mentre l’inverno è generalmente mite ma può essere piovoso. Nonostante non ci siano divieti o vincoli particolari, sarebbe bene evitare il periodo del Ramadan, il mese di preghiera e digiuno dei musulmani, perché molte delle attività potrebbero essere chiuse o sospese, e le persone meno disponibili ad accogliere i turisti e viaggiatori.

Cosa mangiare

Un viaggio a Tunisi non può prescindere da un’esperienza immersiva nei gusti e piatti della cucina tunisina, ricca e varia, con influenze mediterranee e nordafricane. Alcuni piatti da provare includono il couscous, il brik (un involtino fritto ripieno di tonno o carne), e l’harissa (una pasta piccante a base di peperoncino). Dopo i pasti e nelle pause è l’occasione perfetta per assaggiare il thé à la menthe (tè alla menta) in uno dei caffè tradizionali della Medina.

Consigli utili

Nel rispetto delle tradizioni locali e religiose, è molto importante fare attenzione e avere piccole accortezze. Nei paesi del Maghreb, non tutti, specialmente le persone più anziane, amano essere fotografati, quindi è molto importante chiedere il permesso prima di scattare una foto. Scarpe comode per visitare le stradine della Medina sono essenziali; insieme a un foulard perché alcuni locali e angoli possono essere umidi, freschi o ventosi. Nei souk la contrattazione è d’obbligo, intrinseco nell’acquisto: bisogna armarsi di pazienza, sedersi e partire da un prezzo molto più basso rispetto a quello che si è disposti a pagare.

Categorie
Asia Idee di Viaggio itinerari culturali tradizioni Turchia Viaggi viaggiare

Eskişehir: cosa vedere e cosa fare

Eskişehir, è una città situata nel cuore della Turchia, affascinante e sorprendente grazie alla sua ricchezza culturale, la sua tradizione e modernità, ma anche la vita giovanile che tanto la caratterizza. Eskişehir, che viene spesso trascurata e non considerata come meta turistica nei viaggi in Turchia, merita di essere inserita nei diversi itinerari per scoprire la vera anima della penisola turca. Ecco cosa vedere e cosa fare ad Eskişehir e perché merita assolutamente una visita.

Un tuffo nella storia: Il museo archeologico di Eskişehir

Eskişehir è una città antica, che venne fondata nel 1000 a.C. e questo la rende una città dal carattere storico. Una delle attrazioni principali in città è il Museo Archeologico di Eskişehir, situato nel centro della città. Questo museo offre una panoramica sulla storia dell’antica regione turca, con collezioni che vanno dall’età del bronzo fino all’epoca romana: statue, mosaici e utensili domestici che faranno immergere il visitatore in diverse epoche storiche.

Odunpazarı: il cuore storico della città

Con le sue strade acciottolate e le case in legno, in stile ottomano, il quartiere di Odunpazari rappresenta l’anima storica della città.

Il centro storico rappresenta per i visitatori un vero e proprio viaggio nel tempo, dove questo sembra essersi fermato fra le vie pittoresche delle città di Eskişehir e le numerose botteghe artigianali, che vendono prodotti tipici, come ceramiche, tessuti e gioielli fatti a mano ed i caffè tradizionali. Anche il mercato locale è un ottimo luogo per scoprire prodotti freschi e specialità regionali, per immergersi nella cultura turca, a contatto con la gente del posto.

Nel quartiere di Odunpazari si trova anche il Museo delle Arti Contemporanee, un’opera architettonica moderna, al cui interno è possibile ammirare collezioni turche ed internazionali.

Alla ricerca di relax lungo il fiume Porsuk e al Parco di Kent

Il fiume Porsuk, che attraversa la città, è uno dei simboli di Eskişehir. Le sue rive, lungo le quali è possibile trovare numerose caffetterie e parchi, è il luogo perfetto per chi è alla ricerca di relax e riposo, magari dopo una giornata passata alla scoperta della vicina Ankara, capitale della Turchia. È possibile passeggiare lungo il fiume, noleggiare una bicicletta o, per rendere la vacanza ad Eskişehir un’esperienza davvero unica, è possibile fare un giuro in gondola lungo il fiume.

Eskişehir, infatti, è conosciuta anche come la Piccola Venezia, grazie alle gondole che durante il giorno navigano lungo le acque del Porsuk.

Gondole sul fiume Porsuk in Turchia

Fonte: iStock

Gondole sul fiume Porsuk ad Eskişehir, considerata la Venezia della Turchia

Se poi il giro in gondola non è bastato, per chi desidera pace e tranquillità, il Parco di Kent rappresenta il luogo ideale. Si tratta di un parco urbano con diverse zone pic-nic, ma anche laghetti ed ampie aree verdi dove passare la giornata. È il posto perfetto per una passeggiata rilassante, la corsa mattutina o semplicemente per stendersi sul prato e godersi una giornata di sole.
Durante i mesi estivi questo parco ospita vari eventi all’aperto, che aggiungono un tocco di vivacità alla già piacevole atmosfera del parco.

Scienza e divertimento nel Parco di Sazova

Per gli appassionati di scienza e per chi è alla ricerca di un po’ di svago dopo le giornate in giro per la città e i suoi dintorni, sicuramente non può mancare nell’itinerario il Parco della scienza, dell’Arte e della Cultura di Sazova.

Si tratta di un parco tematico, situato nella periferia della città e facilmente raggiungibile con l’autobus numero 11 dal centro storico di Eskişehir. Questo complesso è composto da diverse attrazione ed è adatto ai visitatori di tutte le età. Si può trovare al suo interno un vero Castello delle Fiabe di Cenerentola, con la sua architettura da favola che lascia a bocca aperta adulti e bambini. Ci sono anche un planetario e ed un acquario all’interno qui a Sazova, oltre che un vecchio treno a vapore, che farà rivivere i tempi delle vecchie locomotive.

Vista dall'alto del castello di Sazova Park

Fonte: iStock

Il castello delle fiabe del parco della scienza, dell’arte e della cultura di Sazova

Il teatro dell’opera e del balletto di Eskişehir

Eskişehir è una città molto vivace anche dal punto di vista culturale. In città è possibile assistere a diversi spettacoli nei teatri, uno fra tutti il Teatro dell’Opera e del Balletto, uno dei pilastri della cultura di Eskişehir. La programmazione degli spettacoli spazia dalle classiche rappresentazioni dell’opera mondiale, alle nuove produzioni. Questo teatro è molto apprezzato da tutti coloro che amano gli spettacoli dal vivo. Il teatro dell’opera e del balletto di Eskişehir è in grado di rendere unica ed indimenticabile la serata dei propri spettatori.

Eskişehir: la città universitaria

Nonostante la vicinanza ad Ankara, Eskişehir è un importante centro universitario per la Turchia. In città, infatti, si trovano due importanti centri universitari: l’Università Anadolu e l’Università Osmangazi. La presenza di questi due istituti rende Eskişehir una città molto vivace e dinamica per giovani e ragazzi. Si tengono, infatti, numerosi eventi culturali, concerti e attività durante tutto l’anno, naturalmente molto più frequenti durante l’anno accademico.

Un viaggio nei sapori di Eskişehir e della cucina turca

La cucina di Eskişehir è un aspetto assolutamente da non trascurare. La città, infatti, offre una vasta gamma di piatti tradizionali della tradizione turca. Da provare qui ad Eskişehir il “çi börek”, una sorta di empanada ripiena di carne e cipolla, tipica della tradizione tartara, oppure le gustose “met helva”, dolci a base di semola e zucchero, ed il “balaban kebap”, una variante locale del classico kebab turco, gustoso e saporito.

Eskişehir di Notte: vita notturna e divertimento

La vivace vita giovanile e la presenza di numerosi studenti universitari rendono questa città la destinazione adatta per chi è alla ricerca di divertimento ed è amante della vita notturna. Sono presenti numerosi pub o discoteche, locali, bar o club dove divertirsi, anche fino a tarda notte.

La zona del fiume Porsuk, poi, è particolarmente animata durante la sera, con numerosi locali che offrono musica dal vivo, DJ set e serate a tema.

Come muoversi ad Eskişehir

Eskişehir è una città facile da esplorare, grazie a un efficiente sistema di trasporti pubblici. Sono presenti tram e autobus, che coprono tutte le principali attrazioni e rendono gli spostamenti per turisti e cittadini comodi e veloci. Per un’esperienza più autentica e scoprire angoli nascosti della città, è possibile noleggiare una bicicletta e percorrere le numerose piste ciclabili che attraversano la città, lungo parchi e fiume Porsuk. Inoltre, il centro città è abbastanza e permette ai turisti di visitare molte delle attrazioni principali a piedi, senza dover ricorrere ai mezzi pubblici.

Eskişehir, molto vicina alla capitale, è una città tutta da scoprire, con il suo mix unico di storia, cultura e modernità, inserita fra le città più sicure del mondo. Una destinazione perfetta per chi è appassionato di arte, amante della natura o in cerca di un’esperienza culinaria autentica.

 

 

 

Categorie
itinerari Puglia Taranto tradizioni Viaggi

Una tappa culinarea a Taranto: il Caseificio San Marco

Per coloro che desiderano immergersi completamente nella cultura e nei sapori di una regione, Taranto offre un’esperienza culinaria senza pari e il Caseificio San Marco è una tappa imprescindibile per chiunque desideri assaporare l’autentica tradizione casearia pugliese.

Taranto, città dalla storia millenaria e dalle tradizioni radicate, non è solo un luogo ricco di testimonianze archeologiche e di fascino artistico, ma anche un vero paradiso per gli amanti della buona cucina. Tra le sue strade strette e le piazze animate, i profumi dei formaggi tipici pugliesi si fondono con l’aria salmastra del mare, creando un’atmosfera unica che invita a gustare ogni prelibatezza che questa terra ha da offrire.

Uno scatto dei due titolari di Caseificio San Marco a lavoro

Fonte: Caseificio San Marco

I titolari di Caseificio San Marco a lavoro

I sapori della tradizione locale

In questo contesto, il Caseificio San Marco si erge come un autentico baluardo della cultura casearia locale. Con oltre mezzo secolo di esperienza alle spalle, rappresenta una vera e propria istituzione per gli amanti dei formaggi di qualità. Qui, la produzione artigianale è il fulcro di ogni attività, garantendo la massima cura e dedizione in ogni fase del processo di lavorazione.

I prodotti offerti dal Caseificio San Marco spaziano dall’iconica burrata, con il suo cuore cremoso e avvolgente, alle mozzarelle fior di latte, dalle scamorze affumicate ai provoloni stagionati. Ogni formaggio è una celebrazione della tradizione casearia pugliese, una sinfonia di sapori autentici che conquista il palato di chiunque li assaggi.

L’innovativa “Mozzapella”

Il Caseificio San Marco non si limita solo alla produzione di formaggi di alta qualità, per soddisfare le esigenze del mercato moderno, ha abbracciato l’innovazione con Mozzapella, un’iconica apecar personalizzata che porta i suoi prodotti freschi e genuini direttamente nelle strade di Taranto e dei paesi limitrofi. Un modo unico e originale per portare la tradizione casearia pugliese direttamente tra la gente, rendendo l’esperienza culinaria ancora più accessibile e coinvolgente.

I titolari di Caseificio San Marco ritratti mentre sono nello store

Fonte: Caseificio San Marco

I titolari di Caseificio San Marco

Il Caseificio San Marco è molto più di un semplice luogo di produzione di formaggi, è un’autentica oasi di sapori e tradizioni, un punto di riferimento per chiunque desideri assaporare l’autenticità della cucina pugliese. Con la sua dedizione alla qualità, alla tradizione e all’innovazione, continua a conquistare il cuore e il palato di residenti e turisti, offrendo un’esperienza culinaria indimenticabile a chiunque decida di fare tappa nella spartana città di Taranto.

Categorie
Bolzano Idee di Viaggio itinerari culturali tradizioni Viaggi

Cosa vedere a Bolzano, a spasso nel centro storico

Situata nel cuore delle Alpi italiane, Bolzano è una città affascinante che fonde culture e tradizioni italiane e tedesche. Capitale della provincia autonoma di Bolzano-Alto Adige, questa città è una meta ideale per chi desidera immergersi in un’atmosfera ricca di storia, arte e natura.

Benvenut* a Bolzano!

Chiamata anche Bozen, essendo la regione autonoma a statuto speciale una regione bilingue, Bolzano è delimitata da diverse catene montuose e monti minori. In direzione est si allunga la val d’Isarco, dove si possono ammirare le Dolomiti in tutta la loro bellezza, con il Rosengarten e il Catinaccio, alto più di 3000 metri, che svetta orgoglioso con le caratteristiche Torri del Vajolet. Proprio per questo, la città è apprezzatissima durante la stagione invernale, per i suoi mercatini di Natale e per i paesaggi mozzafiato delle Dolomiti. Ma il suo centro storico offre anche un viaggio indietro nel tempo, tra architetture medievali, eleganti portici e piazze vivaci.

Cosa vedere nel centro storico

Il centro storico di Bolzano si trova a nord-est della città, proprio all’incrocio del torrente Talvera con il fiume Isarco. È un labirinto di strade acciottolate e vicoli pittoreschi, ricchi di fascino e storia.

Piazza Walther

Il cuore pulsante di Bolzano è Piazza Walther, dedicata al poeta Walther von der Vogelweide. Questa piazza centrale è circondata da caffè, ristoranti e boutique. È il luogo ideale per iniziare la visita e per osservare il movimento quotidiano della città. Durante il periodo natalizio fino all’Epifania, ospita il famoso mercatino di Natale, uno dei più suggestivi d’Italia, con le sue mille luci e le bancarelle tradizionali.

Duomo di Bolzano

A pochi passi da Piazza Walther si trova il maestoso Duomo di Bolzano, dedicato a Santa Maria Assunta. Chiamato in tedesco Dom Maria Himmelfahrt, il duomo risale al XV secolo, ma gli importanti lavori di restauro che lo hanno rimesso a nuovo dopo le due guerre hanno portato alla luce pavimentazioni e lapidi molto più antiche. La cattedrale, con la sua facciata ornata, il campanile a punta e il bellissimo tetto di tegole colorate, è un esempio straordinario di architettura sacra che unisce lo stile romanico a quello gotico. All’interno, si possono ammirare affreschi medievali e un bellissimo altare maggiore.

Il Museo Archeologico dell’Alto Adige

Un’altra tappa imperdibile è il Museo Archeologico dell’Alto Adige, famoso per ospitare Ötzi, l’uomo venuto dal ghiaccio. Questa mummia risalente a oltre 5.000 anni fa è stata ritrovata sulle Alpi e rappresenta uno dei reperti archeologici più importanti al mondo. Il museo offre un’esperienza affascinante e educativa, con esposizioni interattive e reperti storici.

I Portici

I Portici (Laubengasse) sono la via dello shopping più famosa di Bolzano. Questa strada coperta, che risale al Medioevo, è lunga circa 300 metri e fiancheggiata da negozi, boutique e caffè. Passeggiando sotto i portici, si possono ammirare le antiche facciate degli edifici e respirare l’atmosfera storica della città. Al numero civico 30 di via dei Portici si trova l’Antico Municipio di Bolzano, ben riconoscibile dallo stemma della città posto sull’arcata gotica (oggi ospita l’Archivio storico). Nel barocco Palazzo Mercantile ha sede oggi l’omonimo museo che offre una panoramica sulla storia economica di Bolzano.

Via Argentieri

Una delle strade più caratteristiche e frequentate del centro storico di Bolzano è via Argentieri. Il nome della via deriva da Silberhaus, la casa d’argento, un edificio costruito all’angolo con Piazza del Grano, l’antico cuore medievale della cittadina. Gli edifici storici perfettamente conservati sono molti; tra questi famosa è la Residenza Troilo che risale al tardo medioevo e si caratterizza per la torre angolare in facciata. Attraverso un sottopassaggio è possibile raggiungere via dei Portici. La Casa della Pesa risale al XIII secolo, ma è stata ristrutturata nei secoli successivi. Fino al XVIII secolo fu la sede della pesa pubblica e oggi è uno dei punti turistici del centro storico.

Piazza delle Erbe e il mercato di Bolzano

Un altro luogo suggestivo è Piazza delle Erbe, dove dal XIII secolo ogni giorno (solo feriali) si tiene un colorato mercato di frutta, verdura, fiori e prodotti locali. Questa piazza vivace è il posto ideale per scoprire i sapori e i profumi del Sud Tirolo e per acquistare qualche prodotto tipico. Nella piazza si trova una delle 100 statue più belle d’Italia, la Fontana di Nettuno, opera di Joachim Reis. Eretta verso la fine del XVIII secolo, sostituì il luogo della berlina dove i condannati erano esposti alla gogna pubblica.

Poco fuori dal centro, Castel Mareccio

A breve distanza dal centro, si trova Castel Mareccio, un castello medievale del XII secolo ben conservato e circondato da vigneti. Oggi il castello ospita mostre ed eventi culturali e in primavera è la sede della Mostra Vini di Bolzano. È un luogo perfetto per una passeggiata rilassante e per godere di una vista panoramica sulla città e sul Catinaccio.

Informazioni pratiche

Quando andare

Bolzano è una destinazione che può essere visitata tutto l’anno, dipende da cosa si cerca. I periodi migliori per una visita alla città e qualche escursione in montagna fuori porta sono la primavera e l’autunno, quando il clima è mite. L’estate offre numerosi eventi all’aperto e festival in una zona ben servita e apprezzatissima dalle famiglie con bambini. Inutile dire che l’inverno è il momento migliore per chi ama i mercatini di Natale e le atmosfere festose o per chi da Bolzano si sposta sulle montagne per sciare.

Piatti tipici di Bolzano

La cucina di Bolzano riflette il perfetto connubio tra tradizioni italiane e tedesche, offrendo una varietà di piatti ricchi di sapore. Tra le specialità locali, spiccano i canederli (Knödel), gnocchi di pane arricchiti con speck, formaggio o spinaci, spesso serviti in brodo o con burro fuso. Tra i primi piatti, i ravioli di ricotta e spinaci (Schlutzkrapfen) sono un must, mentre per i secondi, il gulash e il rosticciato di manzo rappresentano la tradizione più rustica e sostanziosa. Non può mancare un assaggio di speck, da gustare con pane di segale e formaggi locali, e di strudel di mele, il dolce simbolo della regione, spesso accompagnato da panna montata o gelato alla vaniglia. Infine, per completare l’esperienza culinaria, è consigliabile degustare un bicchiere di Lagrein o Gewürztraminer, vini tipici dell’Alto Adige, rinomati per la loro qualità e carattere distintivo.

Come arrivare

Bolzano è ben collegata e facilmente raggiungibile sia in auto che con i mezzi pubblici. In auto, è situata lungo l’autostrada A22, che collega il Brennero con Modena. La stazione ferroviaria di Bolzano offre collegamenti diretti con numerose città italiane e tedesche, rendendo il viaggio in treno un’opzione comoda e panoramica. Inoltre, l’aeroporto di Bolzano offre voli stagionali e charter; in alternativa, a circa un’ora e mezza di distanza, si trovano gli aeroporti più grandi di Verona e Innsbruck.

Categorie
itinerari culturali Notizie Prato tradizioni Viaggi

Prato, meta d’eccellenza per il turismo industriale in Italia

Da qualche anno a questa parte, il turismo è nettamente cambiato: non si parte più solamente per visitare città d’arte o rilassarsi tra bei paesaggi, ma anche per scoprire tradizioni, culture e sapori diversi dai nostri. E in Italia si sta diffondendo sempre più il turismo industriale, dedicato alla storia del lavoro e alle sue preziosissime arti, tramandate nel tempo. Prato è la città perfetta per iniziare, con il suo distretto tessile che è uno dei più rinomati al mondo. Scopriamola insieme.

Prato, la città della manifattura tessile

La Toscana è una regione dalle mille sfumature: conosciuta soprattutto per le sue splendide città d’arte come Firenze e Siena, ma anche per i piccoli borghi immersi tra le colline, dove degustare vini d’eccellenza, oggi si afferma anche come patria del turismo industriale. Ed è tutto merito di Prato, una splendida cittadina dell’entroterra toscano, adagiata ai piedi del Monte della Retaia e attraversata dal fiume Bisanzio. Proprio per la sua posizione favorevole e per la presenza di un importante corso d’acqua, nel corso dei secoli è diventata sede di uno dei più rinomati distretti tessili d’Italia (e del mondo intero).

La produzione tessile ha sempre rappresentato uno dei cardini dell’economia pratese, sviluppandosi già in epoca medievale. E oggi, con l’avanzare delle tecnologie, è un settore all’avanguardia che si è abilmente riconvertito al riciclo e alla riduzione dei rifiuti industriali, diventando una vera e propria eccellenza. Non è dunque un caso che Prato sia una delle mete principali per quanto riguarda il turismo industriale. Un viaggio alla scoperta delle sue aziende è una vera e propria avventura che percorre secoli di storia, un’immersione tra tecniche tradizionali e modernità.

L’intera città di Prato è costellata di luoghi che raccontano la storia della sua industria tessile, dalle vecchie fabbriche dismesse da tempo (che forniscono un esempio importante di quella che viene chiamata archeologia industriale) alle più moderne aziende che producono tessuti per brand di lusso, le quali fanno uso di tecnologie all’avanguardia e si prodigano nel diventare sempre più green. E naturalmente non possono mancare luoghi iconici come il Museo del Tessuto, che offre uno sguardo inedito sulla storia e lo sviluppo della manifattura tessile dall’antichità ai giorni nostri.

Il progetto TIPO, per scoprire Prato

È proprio per scoprire i luoghi più suggestivi della Prato industriale che, nel 2021, è stato fondato il progetto TIPO (Turismo Industriale Prato), grazie alla collaborazione del comune con alcune delle più importanti realtà del territorio. Sebbene sia in azione da pochi anni, l’iniziativa ha già coinvolto numerose aziende e attirato tantissimi visitatori, interessati alla scoperta del distretto tessile della città toscana come di una delle avanguardie più importanti del nostro intero Paese. E ci sono davvero moltissime sorprese per i turisti.

Nel corso dell’anno, un lungo calendario di eventi permette ai visitatori di conoscere la storia e l’attualità della manifattura pratese, con tour guidati alle aziende che regalano uno sguardo inedito ai processi di lavorazione, al modello di economia circolare e alla filosofia green sempre più in voga tra le aziende. Ma è stata anche sviluppata l’app TIPO, che consente ai turisti di muoversi in autonomia per scoprire la città e il suo distretto tessile senza alcun vincolo. E, annualmente, si può partecipare al festival che promuove il settore – e che attira sempre tantissimi curiosi.

Categorie
Napoli Notizie tradizioni Viaggi

È Napoli la città in cui si mangia meglio al mondo secondo gli stranieri

Per conoscere a fondo il luogo in cui si sta viaggiando è più che essenziale comprendere, e se possibile sperimentare, le sue tradizioni. I piatti della cucina locale, pietanze che sono in grado di sprigionare odori e sapori del posto che si sta visitando, possono raccontarci la storia, la cultura, e l’identità di quella particolare località. Partendo da questo presupposto Time Out, azienda britannica leader del settore travel, ha stilato la classifica delle città al mondo in cui si mangia meglio e al primo posto c’è un’italianissima: la nostra splendida Napoli.

Come è stato condotto lo studio di Time Out

La classifica delle città in cui si mangia meglio al mondo è stata condotta prendendo in considerazione le preferenze di migliaia di abitanti di tutto il globo, ai quali è stato richiesto di valutare gli alimenti locali per qualità e convenienza, ma anche i ristoranti migliori, i piatti imperdibili e gli spuntini da provare assolutamente.

La lista finale è stata poi creata escludendo le città con punteggi complessivi più bassi e includendo quelle con il punteggio più alto per ciascun Paese. Il prodotto emerso è una classifica che si pone l’obiettivo di essere una celebrazione della cultura culinaria in tutto il mondo, sia in fatto di cucina raffinata che di uno street food dai prezzi accessibili.

Napoli e la pizza, regine del mondo

Come accennato, è la nostra magica Napoli ad essere la città in cui si mangia meglio al mondo. Secondo Time Out, il piatto assolutamente imperdibile è la pizza, e in particolare in una delle sue versioni più semplici: ovvero un’ottima Margherita.

Si tratta di un pasto veloce ed economico che a Napoli può essere gustato spendendo solo 1-2 euro al pezzo. Non a caso, la pizza è anche il piatto con il miglior rapporto qualità-prezzo della città.

Nell’articolo viene data la giusta rilevanza anche alle meraviglie cittadine e in particolare alla rivalutazione dei Quartieri Spagnoli, posto ideale per mangiare e allo stesso tempo conoscere il lato più verace e originale del bellissimo capoluogo campano.

Il resto della classifica

Napoli è sicuramente la città del mondo in cui si mangia meglio, ma non sono di certo da meno altre località sparse per il globo: la città partenopea è l’unica realtà del nostro Paese a comparire in classifica.

Il secondo gradino del podio è di Johannesburg, in Sud Africa, famosa per il suo amatissimo street food, seguita da Lima, in Perù, località in cui i piatti da provare sono il ceviche e l’arroz (riso) con pollo.

Subito fuori dal podio troviamo Ho Chi Minh City, in Vietnam, poi Pechino, Bangkok, Kuala Lumpur, Mumbai, Dubai e Portland. Altre città europee che si sono guadagnate un posto in Top 20 sono Liverpool, Siviglia, Porto, Lione e Copenhagen.

Per completezza, ecco la classifica completa:

  1. Napoli, Italia;
  2.  Johannesburg, Sud Africa;
  3. Lima, Perù;
  4. Ho Chi Minh City, Vietnam;
  5. Pechino, Cina;
  6. Bangkok, Tailandia;
  7. Kuala Lumpur, Malesia;
  8. Mumbai, India;
  9. Dubai, Emirati Arabi Uniti;
  10. Portland, Stati Uniti;
  11. Liverpool, Regno Unito;
  12. Medellín, Colombia;
  13. Siviglia, Spagna;
  14. Porto, Portogallo;
  15. Marrakech, Marocco;
  16. Lione, Francia;
  17. Sydney, Australia;
  18. Montreal, Canada;
  19. Osaka, Giappone;
  20. Copenaghen, Danimarca.