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Scozia: alla scoperta di 5 luoghi misteriosi

La Scozia è terra di paesaggi mozzafiato; una nazione ricca di cultura e tradizioni uniche. Con le sue antiche leggende, castelli infestati e luoghi enigmatici, questo paese  nell’estremità settentrionale della Gran Bretagna è un paradiso per chi ama il mistero e l’avventura. I miti dei clan (che derivano dalle tribù, gruppi composti per lo più da individui legati al capo da legami di sangue), le danze tradizionali, il suono delle cornamuse e la cultura gaelica contribuiscono a creare un’atmosfera magica che cattura l’immaginazione di ogni visitatore.

Alcuni luoghi sono l’emblema e l’essenza di tutto questo: scopriamo 5 luoghi misteriosi che raccontano la storia più enigmatica di questa affascinante terra.

I Crannog della New Stone Age

I Crannog sono antiche abitazioni costruite su laghi e fiumi, tipiche della Scozia preistorica, e uno dei più noti si trova nel Loch Tay, nella regione del Perthshire. Queste strutture risalenti alla New Stone Age sono avvolte nel mistero riguardo alla loro funzione e costruzione. Usati forse come abitazioni difensive, ritiri cerimoniali o semplicemente case, i Crannog sono testimoni silenziosi di una civiltà antica che ancora suscita curiosità e fascino. Lo Scottish Crannog Centre si trova sulle rive del Loch Tay, vicino al villaggio di Kenmore: questo museo vivente offre ai visitatori l’opportunità di esplorare una ricostruzione autentica di un crannog dell’età del ferro e di scoprire di più sulla vita e le tecniche costruttive delle persone che vivevano in queste strutture antiche. Per arrivarci, basta seguire le indicazioni per Kenmore dal villaggio di Aberfeldy o Crieff, entrambi facilmente raggiungibili in auto da Perth. Una volta a Kenmore, ci sono segnalazioni chiare che ti guidano verso il centro.

La Valle di Glencoe

La valle di Glencoe, situata nelle Highlands scozzesi, vicino al villaggio omonimo, è nota per la sua bellezza selvaggia e per la tragica storia del Massacro di Glencoe del 1692, dove molti membri del Clan MacDonald furono uccisi dai soldati governativi. La valle è spesso descritta come uno dei luoghi più spettrali della Scozia, con un’atmosfera che sembra sospesa nel tempo. Si dice che le anime dei MacDonald uccisi vaghino ancora nella valle, e molte persone hanno riportato avvistamenti di figure spettrali e suoni inspiegabili. In generale, Glencoe è un paradiso per gli escursionisti e sono diversi i sentieri che includono il Lost Valley (Coire Gabhail), il Devil’s Staircase e le Three Sisters (verificare di avere l’equipaggiamento adeguato e le condizioni meteorologiche prima di partire). Ancora, il Centro Visitatori di Glencoe, gestito dal National Trust for Scotland, offre mostre informative sulla geologia, la flora, la fauna e la storia umana della valle. È un buon punto di partenza per comprendere meglio l’area. La Valle di Glencoe è facilmente raggiungibile in auto. La A82 è la strada principale che attraversa Glencoe, collegando Glasgow e Fort William e, partendo da Glasgow, il viaggio dura circa 2 ore e mezza. Diverse compagnie di autobus offrono servizi regolari verso Glencoe da Glasgow, Fort William e altre città vicine; in alternativa si può prendere un treno per Fort William (la linea ferroviaria West Highland offre un viaggio panoramico spettacolare!) e poi un autobus o un taxi fino a Glencoe.

Skaill House

Skaill House, situata sulle isole Orcadi vicino al sito neolitico di Skara Brae, è una dimora storica risalente al XVII secolo e nota per le sue leggende di fantasmi e apparizioni spettrali. Costruita vicino a Skara Brae, offre un intrigante connubio di storia antica e leggende moderne. Tra i racconti più noti, ci sono quelli di una misteriosa dama in grigio che si dice vaghi per le stanze della casa e di rumori inspiegabili che disturbano i visitatori. Skaill House è aperta ai visitatori durante la stagione turistica, generalmente da aprile a ottobre con visite guidate che esplorano la storia della casa e le leggende spettrali che la circondano. Arrivarci non è immediato: si può prendere un traghetto da John O’Groats, Scrabster o Gills Bay; oppure con un volo diretto per l’aeroporto di Kirkwall. Poi da Kirkwall o Stromness, bisogna guidare seguendo le indicazioni per Skara Brae, che si trova accanto a Skaill House, o prendere un autobus locale.

Il Castello di Edimburgo

Il Castello di Edimburgo domina la skyline della capitale scozzese dalla sua posizione strategica sulla Castle Rock. Avvolto da numerose leggende di fantasmi, il castello è stato teatro di avvistamenti di figure spettrali, come il suonatore di tamburo senza testa che si dice annunciare cattivi presagi. Inoltre, la prigione del castello è nota per essere infestata dai fantasmi dei prigionieri che vi morirono in condizioni terribili. Partecipare a una delle visite guidate del castello è il modo migliore per scoprire le storie più inquietanti e immergersi nell’atmosfera misteriosa di uno dei luoghi più iconici della Scozia.

Castello di Edimburgo

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Castello di Edimburgo

La Cappella di Rosslyn

La Cappella di Rosslyn, situata nel villaggio di Roslin a pochi chilometri a sud di Edimburgo, è famosa per le sue intricate sculture e per i misteri che la circondano. Tra le leggende più affascinanti ci sono quelle sui Cavalieri Templari e il Santo Graal. La cappella è ricca di simboli enigmatici che hanno alimentato numerose teorie del complotto e ipotesi sulla sua vera funzione. La sua architettura e le sue decorazioni, come il celebre “Apprendista Pilastro”, continuano a suscitare interrogativi e ad attrarre studiosi e curiosi da tutto il mondo. La Cappella di Rosslyn si trova a circa 12 km a sud di Edimburgo e ci si può arrivare in auto, autobus o taxi. La cappella è aperta tutto l’anno, ma gli orari possono variare stagionalmente, quindi è meglio controllare il sito web ufficiale per gli orari aggiornati e prenotare in anticipo una visita guidata o il solo ingesso con audio guida  in loco.

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Le ricette tipiche di Montreal, scopri cosa mangiare

Quando le persone di tutto il mondo pensano al Canada, spesso immaginano la neve e le montagne, alci e foglie d’acero, mentre sottovalutano il ricco patrimonio gastronomico del Paese nordamericano. Esiste invece una grande quantità di piatti canadesi che saprà stimolare il tuo appetito. Con le loro origini profondamente radicate nella storia multiculturale del Canada, piatti della tradizione sono ciò che rende il Paese un punto di riferimento culinario molto apprezzato.

Poutine

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La famosa Poutine canadese, il piatto tipico per eccellenza

La tradizione gastronomica canadese

Se c’è un cibo nazionale del Canada, è la poutine. Originaria del Quebec, eleva l’umile patatina fritta a piatto leggendario con un condimento salato di cagliata di formaggio e salsa. Non ci è voluto molto perché l’intero Paese la abbracciasse, rendendola un cibo canadese iconico. Un altro esempio di ricetta tipica della cucina canadese è il peameal bacon. Si tratta di un alimento nato in Canada dopo che i viaggiatori avevano avvolto il bacon nella farina di piselli per conservarlo. Oggi questa ripieno si trova nei panini di tutto l’Ontario.

Già che parliamo di carne, dedichiamo un minuto alla bistecca. Se non fosse per la carne di manzo dell’Alberta, non inseriremmo nel menu un alimento così generico. Prova la ricetta della bistecca scottata in padella e capirai perché i canadesi hanno soprannominato Calgary “Cowtown”.

La prateria non ha il monopolio della carne iconica, sia chiaro. Le steakhouse di Montreal sono famose in tutto il mondo, anche grazie a ciò che mettono sulla carne. Il condimento per bistecche tipico della città francofona è diventato uno dei componenti preferiti della cucina canadese e arricchisce i barbecue di tutto il Paese. Si utilizza a secco, oppure combinato con la salsa di soia e l’olio per ottenere una salsa con cui marinare le costate con patate schiacciate. Il famoso condimento di Montreal è anche un ingrediente chiave di diversi piatti a base di carne affumicata, come il Montreal Smoked Meat Sandwich. In Canada potrebbe essere considerato un crimine usare le parole “Quebec” e “carne” senza menzionare la Tourtiere. Questo piatto radizionale canadese è uno dei preferiti a Natale e mescola carne macinata di maiale, manzo o vitello con patate e spezie. Non vedrete mai più il pasticcio di carne e patate nello stesso modo.

Tourtiere

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Piattro tradizionale del Quebec, la Tourtiere

Il Canada si trova tra due oceani ed è anche pieno di laghi, quindi non possiamo parlare di cibo canadese senza guardare cosa nuota sotto le onde. Il salmone è un alimento iconico del Paese: si mangia al forno, alla brace e persino candito. C’è un ingrediente locale poi che si sposa particolarmente bene con il salmone: l’acero. Dato che la foglia d’acero è il simbolo nazionale del Canada, non c’è da stupirsi che la sua linfa si abbini bene a tutto, dai pancake, al bacon, al salmone a tanto altro. Prova un panino al formaggio grigliato con mele all’acero per un pranzo da leccarsi i baffi.

Ci sono altri piatti che possono sembrare globali, ma sono invece originari del Canada. La zuppa di piselli spezzati, ad esempio, è uno di questi. Viene consumata in tutto il mondo, ma è parte della storia canadese. Gli esploratori la preparavano con carni stagionate e piselli secchi durante le lunghe spedizioni nell’interno del Paese.

Durante i loro viaggi avventurosi, potrebbero anche aver incontrato un cibo canadese popolare tra gli indigeni dell’epoca: il Bannock. Questo pane simile alla focaccia ha un nome scozzese, ma è comune tra gli Inuit e altre comunità delle Prime Nazioni. I canadesi hanno adattato l’impasto di base, appiattendolo e friggendolo per creare le code di castoro (Beaver Tails) o la sua variante della Nuova Scozia, il Touton.

Il Canada è decisamente goloso di dolci. Nanaimo, nell’isola di Vancouver, ha inventato le Nanaimo Bars, che dagli anni Cinquanta sono diventate un’icona della cucina canadese con il loro irresistibile mix di cocco, briciole di graham cracker e cacao. Un altro cibo preferito in Canada è la crostata al burro, che risale al 1900 circa e che mescola burro, zucchero e uova in una crosta di pasta friabile. I prodotti da forno sono un alimento popolare, forse anche grazie all’enorme produzione di cereali. La prateria canadese è il granaio del mondo e i canadesi francesi usano il suo malto per fare il tipico bagel di Montreal, arrotolato a mano e scottato in acqua e miele.

Se vuoi della marmellata su quel bagel, non cercare altro che la bacca di Saskatoon, originaria della zona ma amata da tutto il Canada. Oltre alla marmellata, è presente anche nella torta di bacche di Saskatoon.

Vuoi bere qualcosa per aiutarti a mandar giù tutto questo? Ci sono alcune bevande nate proprio in Canada, come il London Fog, una miscela di tè Earl Gray, latte schiumato e sciroppo di vaniglia. Oppure, per qualcosa di più forte, prova il Caesar. Invenzione di Calgary, questo intruglio di succo di clamato e vodka ha un pizzico di salsa Worcestershire e un bordo salato. Di solito, lo si abbina alla bistecca di Cowtown.

Canada

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Suggestivi colori dell’autunno canadese

Le ricette tradizionali di Montreal e del Quebec

Come avrai capito, la cucina tradizionale del Canada è accogliente e confortante, particolarmente ricca (anche se non necessariamente sana), nata per sostenere i primi coloni durante l’inverno. Ecco alcune delle altre ricette tipiche che potrai provare durante un viaggio in Canada.

  • Zuppa di piselli spaccati

La zuppa di piselli spaccati in stile quebecchese è davvero molto diversa dalle varietà che si conoscono in altre zone. Per prima cosa, utilizza piselli gialli. Inoltre, è molto più sostanziosa di una tipica zuppa di piselli, poiché è preparata con lardo e pezzi di pancetta di maiale.

  • Fagioli al forno

I fagioli al forno sono popolari in tutto il mondo, ma qui in Quebec li mangiano a tutte le ore del giorno. Come spuntino, come pasto, come modo per liberarsi dalla noia… I migliori fagioli al forno qui sono aromatizzati con sciroppo d’acero, pomodoro e, di nuovo, lardo.

  • Prosciutto a cottura lenta con birra e sciroppo d’acero

Il prosciutto è un alimento universale in tutto il Canada, anche se è particolarmente presente nei pasti festivi. Generalmente glassato con qualcosa di dolce, per una versione super canadese provalo con sciroppo d’acero e birra. A questo piatto manca solo una partita di hockey da vedere in TV.

  • Torta Salata al Pollo

Le torte di pollo sono piuttosto popolari in Quebec: le puoi trovare in quasi tutti i supermercati. Sono veloci, facili e deliziose

  • Budino di tapioca

La tapioca è una sostanza amidacea estratta dalla radice della pianta della manioca, che cresce nei paesi tropicali. L’amido viene trasformato in piccoli granuli o perle di varie dimensioni, colori e lucentezza. Caduta per un po’ di moda, la tapioca rinasce oggi come “bubble tea”, una bevanda rinfrescante, colorata e trendy, originaria di Taiwan, che ha recentemente invaso le principali città del Nord America. In molte famiglie del Quebec viene consumata in forma di budino.

  • Pudding Chomeur

I quebecchesi sono certamente molto golosi. Il Pouding Chomeur significa letteralmente dessert del disoccupato ed è essenzialmente una torta d’acero rovesciata, assolutamente da provare. Anche la torta di zucchero, le crostate al burro e le torte Vachon sono dolci popolari del Quebec, conosciuti in tutto il Canada.

  • Beaver Tails

Si tratta di frittelle a forma di coda di castoro, uno degli animali simbolo del Paese, ricoperte di zucchero e cannella e spennellate con nutella o sciroppo. Beaver Tails è un marchio registrato dal locale che ha inventato il dolce nel 1978 e troverai diversi locali in franchising in tutte le città del Quebec.

Dove mangiare a Montreal, i locali migliori per provare la cucina tradizionale

A Montreal ogni boccone è un racconto, ogni piatto un passaporto per un tuffo nel passato. Soprattutto se si tratta di piatti tipici del Quebec. Ecco i “fab four” della scena gastronomica di Montreal, i punti di riferimento culinari della città da provare durante la tua visita in città. Scolpiti da secoli di immigrazione e modellati dalle mani del tempo e della tradizione, questi ristoranti sono una vibrante testimonianza del crogiolo di influenze di Montreal. Qui la cucina propone piatti genuini, sostanziosi, che scaldano l’anima e che sono l’antidoto perfetto per gli inverni gelidi della città.

La Binerie: per un assaggio del tradizionale brunch del Quebec

4167 Saint Denis Street / Plateau Mont-Royal
Situato nell’animato Plateau, La Binerie è un faro del comfort food quebecchese dal 1938, il che lo rende più di una semplice gastronomia: è un pezzo dell’anima di Montréal. Sotto l’occhio vigile di Philippe Brunet e di Jocelyne, la moglie maga della cucina (tranne quando si tratta dei suoi leggendari fagioli al forno), questo accogliente locale sembra più una riunione di famiglia che un ristorante. Qui, piatti tradizionali  cantano le storie del patrimonio del Quebec, tutte preparate da zero con amore e una spruzzata di umorismo, dichiarando di essere “senza calorie”. È un luogo in cui si condividono racconti davanti a pasti sostanziosi e si viene trattati non solo come clienti, ma come parte della famiglia La Binerie.

Schwartz’s: per la carne affumicata di Montreal

3895 Saint-Laurent Blvd / Plateau Mont-Royal
Luogo di pellegrinaggio per gli appassionati di carne affumicata, Schwartz’s deli è il luogo in cui la magia della carne incontra la maestria della marinatura. Dal 1928, questo punto di riferimento produce la carne affumicata più succulenta che fa fare la fila anche alle celebrità per assaggiarla (Céline Dion è addirittura comproprietaria del ristorante). Il segreto non sta solo nella miscela di spezie, ma anche nel rituale: la carne viene marinata in barili, affumicata per otto ore e cotta al vapore per altre tre. Tra magra, media, mediamente grassa o grassa, la maggior parte dei clienti opta per la media e lascia che i sapori semplici ma sublimi del piatto simbolo di Montreal si dispieghino a ogni morso. Da sola o in un panino, la carne affumicata viene servita con sottaceti e condimenti di base, in modo da poterne apprezzare appieno il sapore e la miscela segreta di spezie. Schwartz’s non è solo un pasto, ma un rito di passaggio per chiunque visiti Montreal.

Wilensky’s Light Lunch: per un salto indietro nel tempo

34 Fairmount Avenue / Mile-End
Entra da Wilensky e fai un salto indietro nel tempo. Questa rosticceria è una fetta di storia di Montréal, che serve nostalgia a ogni morso del suo famoso Wilensky Special. Con una regola ferrea: “tutti i nostri panini sono serviti con la senape e non sono mai tagliati a metà” ricorda Sharon, figlia della proprietaria Ruth, che, all’età di 92 anni, saluta ancora i clienti ogni giorno da dietro il bancone. Il pasto principale consiste in un panino al salame e alla mortadella con senape. Il fascino di Wilensky è nella sua semplicità e nella sua storia. Dal suo passato eclettico di barbiere e negozio generale al suo attuale status di istituzione culinaria, Wilensky’s è stato più di una semplice rosticceria dal 1932: è una pietra miliare della comunità dove tutti sono una famiglia. E per ogni panino venduto, un pezzo di cuore va alla Heart & Stroke Foundation of Quebec, unendo così cibo delizioso e buona volontà.

Paul Patates: per la poutine a Montreal

760 Charlevoix Street / Verdun
Paul Patates è una testimonianza della semplice gioia di mangiare in famiglia, un faro di conforto a Verdun dal 1958. Questa tavola calda, con le sue patate pelate a mano e la tradizione della birra di abete rosso, è un viaggio nel cuore dello spirito culinario di Montreal. Le patate vengono pelate a mano per ottenere una poutine senza eguali e le polpette di hamburger sono preparate con carne di Angus Prime. I pasti sono accompagnati dalla birra di abete rosso, una bevanda analcolica preparata con il lievito che è stata prodotta dai nativi americani per secoli. Paul Patates porta avanti la tradizione, producendo la bevanda e imbottigliandola in loco. E pensare che una volta veniva fermentata sul tetto del ristorante, in una vasca da bagno d’epoca! Provala come bevanda o come dessert, aggiungendo una pallina di gelato alla vaniglia. Con il suo jukebox d’epoca a fare da colonna sonora, Paul Patates offre più di un semplice pasto: un’esperienza, un’occasione per creare ricordi duraturi sull’amore condiviso per il cibo.

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Tutto quello che devi sapere sulla Grande Moschea di Dakar

Per scoprire davvero l’anima di un luogo è necessario immergersi silenziosi nelle tradizioni culturali e spirituali che lo caratterizzano. La religione ha, da sempre, un enorme e profondo impatto sulla cultura di un popolo: ne influenza la quotidianità, le strutture sociali e dà forma alle tradizioni che diventano il centro attorno al quale ruotano le più importanti manifestazioni e aggregazioni di persone. Ecco perché qualsiasi viaggio tu faccia è fondamentale esplorare proprio quegli edifici che fanno da “casa” all’identità spirituale di una popolazione come chiese, sinagoghe e moschee. Se hai in programma un viaggio nella capitale del Senegal, non puoi assolutamente esimerti dal visitare la Grande Moschea di Dakar, un edificio maestoso e imponente da conoscere in ogni sua sfaccettatura.

Grande Moschea di Dakar: tutto quello che devi sapere

In questo articolo, troverai tutte le informazioni che ti servono per conoscere questo grande monumento religioso, dalla storia e architettura fino alle informazioni più tecniche per organizzare al meglio la tua visita.

Storia della Grande Moschea di Dakar

Non solo uno dei monumenti più importanti della capitale del Senegal, la Grande Moschea di Dakar è anche uno dei principali centri religiosi dell’intero Paese. Commissionata dal Re del Marocco Hassan II, la sua costruzione è stata finanziata dal governo del Senegal insieme al contributo di altri paesi musulmani fino a vederne la sua apertura, con una grande cerimonia, il 27 marzo del 1964. La Moschea ospita anche l’Istituto Islamico, un ente pubblico subordinato al Ministero dell’Istruzione Senegalese con scopi di ricerca e insegnamento islamico, completato da una ricca biblioteca inaugurata nel 2004.

Grande Moschea di Dakar: l’architettura

Come ogni Moschea, anche quella di Dakar ha i suoi elementi iconici che la rendono riconoscibile a colpo d’occhio, come i minareti, le facciate decorate e lo stile inconfondibile. Caratterizzata da uno stile tipicamente islamico con elementi tradizionali e moderni che si uniscono in unico abbraccio, ecco i principali tratti architettonici che rendono questo luogo di culto una meraviglia da ammirare assolutamente se sei in viaggio nella splendida capitale del Senegal.

  • Minareto: la bellezza di 67 metri di altezza rendono il minareto un punto di riferimento per tutta la città in quanto ben visibile da lunghe distanze. La sua superficie è decorata con piastrelle colorate, tipiche della tradizione artistica islamica nordafricana, e impreziosite da splendidi motivi geometrici.
  • Sala di Preghiera: la sala principale della Grande Moschea di Dakar è interamente decorata da migliaia di tessere che restituiscono splendidi mosaici e calligrafie arabe alternate a magnifiche trame regalate dall’utilizzo del marmo e di altre pietre preziose. La Sala di Preghiera arriva a ospitare fino a 10.000 fedeli.
  • Giardini: la Grande Moschea di Dakar è circondata da splendidi giardini curati nel minimo dettaglio tra piante esotiche, fontane e spazi dove potersi rilassare in una vera e propria oasi di pace e tranquillità.

Visitare la Grande Moschea di Dakar: consigli da tenere a mente

Dagli orari di visita alle regole di comportamento da tenere, ecco alcuni consigli da appuntarsi prima di organizzare la tua visita alla Grande Moschea di Dakar.

  • Orari di visita: nonostante la moschea sia aperta tutto il giorno per le preghiere dei fedeli, i visitatori non musalmani possono accedervi solo negli orari non occupati dalle funzioni di preghiera. Per informazioni sempre aggiornate ti consigliamo di contattare direttamente la struttura.
  • Come raggiungerla: la Grande Moschea di Dakar si trova nel cuore della città, pertanto è facile da raggiungere a piedi. Altrimenti puoi optare per una corsa in taxi o puoi noleggiare un veicolo.
  • Comportamenti da tenere: ricordati che stai per visitare un sito religioso, dunque dovrai attenerti a una serie di norme comportamentali rispettose del luogo che stai visitando. Scegli un abbigliamento adeguato che copra braccia e gambe, togliti le scarpe prima di entrare nelle sale di preghiera e limitati ad ammirare questa meraviglia architettonica senza fare troppo rumore.

Con questa piccola guida, hai tutte le informazioni che ti servono per visitare la Grande Moschea di Dakar. Ora non ti resta che appuntartela nel tuo itinerario di viaggio e lasciarti conquistare dal suo fascino incantevole.

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A spasso per i Borghi di Velluto della Val Mivola

L’entroterra marchigiano è un territorio ricco di sorprese, con un preziosissimo patrimonio storico, artistico e paesaggistico. Ed è proprio per scoprire le sue bellezze che nasce Borghi di Velluto, un’emozionante iniziativa che condurrà i turisti tra i nove comuni in provincia di Ancona che aderiscono al programma. Si tratta di una serie di escursioni in autobus che ravviveranno l’estate, con tantissime attività per apprendere segreti, tradizioni e (naturalmente) sapori unici che caratterizzano le Marche. Andiamo alla scoperta degli appuntamenti imperdibili.

Cos’è l’iniziativa Borghi di Velluto

Promossa dall’Unione dei Comuni Le Terre della Marca Senone e l’Unione Comuni Misa Nevola, la nuova edizione di Borghi di Velluto accomuna una lunga serie di esperienze da vivere presso alcuni dei paesini più suggestivi dell’entroterra marchigiano. Il nome dell’iniziativa fa riferimento alla Spiaggia di Velluto, il soprannome con cui è conosciuto il litorale di Senigallia, una delle principali mete turistiche balneari della regione. E in effetti moltissime escursioni partono proprio da qui, offrendo così ai bagnanti che si stanno godendo le loro vacanze nelle Marche la possibilità di scoprire le bellezze dell’entroterra.

Il panorama è quello della Val Mivola, che riunisce nove comuni situati in provincia di Ancona: oltre a Senigallia, ci sono Arcevia, Barbara, Corinaldo, Castelleone di Suasa, Ostra, Ostra Vetere, Serra de’ Conti e Trecastelli. I tour in autobus si svolgeranno tra luglio, agosto e settembre, con un prezzo molto conveniente. Il biglietto costa infatti 20€, comprendente gli spostamenti in autobus, una visita guidata e una degustazione a base di prodotti tipici. Non ci resta dunque che scoprire quali sono le esperienze da provare quest’anno.

Le esperienze imperdibili

L’itinerario Tra borghi e castelli, previsto per martedì 23 luglio 2024, condurrà i visitatori alla scoperta di Serra de’ Conti: il suo centro storico medievale, ancora cinto da mura duecentesche, racchiude moltissime meraviglie. Ci sarà così l’opportunità di visitare il Museo delle Arti Monastiche, prima di dirigersi verso il borgo di Barbara (anch’esso protetto da un’imponente cinta muraria) e fare tappa presso la Chiesa dell’Assunta e alla Chiesa di Santa Barbara.

Mercoledì 31 luglio 2024 si potrà invece partecipare all’itinerario Tra arte, storia e spiritualità: si inizierà dal Santuario della Madonna della Rosa di Ostra, con tappa per una degustazione. Quindi sarà la volta della Collegiata di San Medardo di Arcevia, con le sue incredibili ceramiche d’autore e le opere rinascimentali di Luca Signorelli.

È un tuffo nella storia quello che martedì 6 agosto 2024 coinvolgerà i visitatori: l’itinerario Una macchina del tempo toccherà Castelleone di Suasa, dove si potranno ammirare i resti archeologici dell’antica città romana di Suasa. Ad una degustazione in cantina farà poi seguito un’escursione a Corinaldo, per visitare la Civica Raccolta d’Arte Claudio Ridolfi con i suoi tantissimi oggetti di corredo di un antico principe piceno.

Giovedì 8 agosto 2024 sarà proposto un itinerario dedicato al teatro, chiamato Palcoscenico Val Mivola. Prima tappa, il Teatro Comunale Carlo Goldoni di Corinaldo, restaurato magnificamente nel 2006 affinché conservasse il suo fascino originale. Nel pomeriggio, invece, si farà visita al piccolo teatro privato voluto dal Conte Giovanni Battista Carletti Giampieri, una preziosissima perla situata nel centro storico di Piticchio (ad Arcevia).

L’itinerario Tra borghi e castelli, nella sua seconda “puntata” di mercoledì 21 agosto 2024, toccherà invece il centro storico di Ostra Vetere e il suo suggestivo impianto urbanistico, nascosto tra le mura medievali. In seguito ci sarà tempo per visitare Barbara, un altro borgo storico i cui vicoli – che si aprono sulla piazza più piccola d’Italia – offrono tantissime sorprese. Infine, di nuovo l’itinerario Tra arte, storia e spiritualità: venerdì 6 settembre 2024 si potrà visitare il Museo di Storia della Mezzadria Sergio Anselmi, all’interno del complesso di Santa Maria delle Grazie di Senigallia. Dopo la degustazione nel borgo di Castel Colonna, si farà tappa presso il Museo Nori De’ Nobili a Ripe, nel comune di Trecastelli.

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In Irlanda nasce il nuovo sentiero sulla montagna sacra di Croagh Patrick

Tra tradizioni e leggende, l’Irlanda è un luogo ricco di meraviglie tutte da scoprire: una delle mete più affascinanti per i pellegrini e gli amanti dell’escursionismo è senza dubbio Croagh Patrick, la montagna sacra legata alla figura del santo patrono del Paese. Per lungo tempo, affrontare questo pellegrinaggio significava districarsi tra percorsi ripidi e sterrati che non sono mai stati messi in sicurezza, ormai considerati troppo pericolosi. Nasce così un nuovo sentiero che consente di raggiungere la vetta della montagna senza più alcuna difficoltà, proteggendo anche l’ambiente naturale.

Il nuovo sentiero sul Croagh Patrick

L’Irlanda rimane la meta perfetta per gli escursionisti, offrendo una vasta scelta di paesaggi pazzeschi dove immergersi nella natura e affrontare lunghe camminate. Ci sono poi alcuni luoghi speciali, soprattutto per gli abitanti e i pellegrini: è il caso di Croagh Patrick, chiamata dai locali The Reek, una vera e propria montagna sacra. Si trova nel Mayo, una delle contee occidentali del Paese, ed è un piccolo rilievo montuoso alto appena 765 metri – non lasciatevi ingannare, perché sulla vetta si gode di un panorama sensazionale.

È  qui che nasce un nuovo sentiero, voluto soprattutto per mettere in sicurezza i pellegrini che precedentemente si arrampicavano lungo percorsi sterrati fin troppo pericolosi. Si tratta di un cammino lungo 4 km, nel cui punto di massima ampiezza si allarga per un paio di metri, consentendo di muoversi con maggior facilità. È stato realizzato in appena tre anni, utilizzando solo materiali scavati dalla montagna stessa: sono state spostate migliaia di tonnellate di pietre e di terra, per arrivare alla conclusione dei lavori. Il risultato è sorprendente, un vero e proprio viaggio spirituale nella natura per raggiungere la vetta di Croagh Patrick e godere della distesa infinita delle campagne e della costa della Wild Atlantic Way.

Per chi vuole avventurarsi in un trekking più impegnativo, l’ideale è percorrere il Croagh Patrick Heritage Trail, che ha come punto di arrivo proprio la montagna sacra. Il sentiero, lungo 61 km, inizia presso il villaggio di Balla e affronta alcuni dei paesaggi tipici irlandesi, tra boschi, torbiere e piccole colline verdi. Si attraversano numerosi villaggi e siti storici di grande importanza, come l’abbazia di Ballintubber (costruita nel XIII secolo), il letto di pietra ad Aughagower e l’incantevole Boheh Stone, dove si possono trovare incisioni artistiche del 3.000 a.C.

La storia di Croagh Patrick e del suo santuario

Perché il Croagh Patrick è considerato una montagna sacra? Questa imponente formazione rocciosa è legata alla figura di San Patrizio, il santo patrono d’Irlanda: si dice infatti che, nel corso del V secolo, egli affrontò la salita per raggiungere la vetta e vi rimase per 40 giorni e 40 notti, digiunando per tutto il periodo. Il santo fu impegnato nella costruzione di una chiesa, tutt’oggi visibile sulla cima della montagna. Nel 1905 vi si aggiunse una piccola cappella, che leggenda vuole sia stata realizzata da soli 12 uomini utilizzando pietra e cemento locali, trasportati sul Croagh Patrick a dorso di asino.

La montagna sacra è considerata da millenni un luogo di pellegrinaggio, ben prima che San Patrizio vi trascorse il suo periodo di digiuno nel V secolo. Oggi, qui si commemora una festa molto importante: si tratta del Reek Sunday, l’ultima domenica di luglio, quando migliaia di fedeli si arrampicano sul monte (spesso a piedi nudi) per espiare le proprie colpe, raggiungendo la vetta per ascoltare l’annuale messa che viene celebrata all’interno della cappella.

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Bangkok, la capitale tra futuro e tradizione

Bangkok è la vibrante e affascinante capitale della Thailandia, una città che incanta e sorprende con il suo straordinario mix di modernità e tradizione.

La città di Bangkok, che si trova lungo il fiume Chao Phraya, è una metropoli in costante evoluzione, dove i grattacieli futuristici si ergono accanto ai templi antichi, e i mercati tradizionali  e piccole case, che sembrano appartenere ad un’altra epoca, convivono con i centri commerciali di lusso. Ecco come andare alla scoperta di Bangkok e scoprire le sue attrazioni principali, la sua cultura unica e fornendo consigli pratici per organizzare al meglio il viaggio in questa grande città simbolo del sud est asiatico.

Le origini: storia e cultura di Bangkok

Fondata nel 1782, Bangkok è diventata la capitale della Thailandia sotto il regno dell’antico Re Rama I. Da allora, la città ha vissuto una crescita esponenziale, passando da essere un piccolo villaggio di pescatori fino a diventare una delle metropoli più dinamiche ed importanti del continente asiatico. La storia di Bangkok, inoltre, è strettamente legata alla dinastia Chakri, che continua a governare il paese ancora oggi.

La cultura di questa metropoli è una fusione unica di influenze thailandesi, cinesi, indiane ed occidentali. La città è molto conosciuta anche per la sua ospitalità ed il sorriso dei suoi abitanti, conosciuti come il “sorriso thailandese”. La religione predominante in città, come del resto nell’interna Thailandia, è il Buddhismo Theravada, i cui ideali caratterizzano la vita quotidiana e le tradizioni dei cittadini locali.

Skyline di Bangkok all'alba, con grattacieli futuristici in primo piano

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Skyline di Bangkok all’alba

Cosa vedere a Bangkok: le attrazioni principali

Il Grande Palazzo Reale e Wat Phra Kaew

Il Grande Palazzo Reale è senza dubbio una delle principali attrazioni della città di Bangkok. Il complesso venne costruito nel 1782, quando questi edifici servivano come residenza ufficiale del Re di Thailandia. All’interno del palazzo reale si trova il Wat Phra Kaew, il Tempio del Buddha di Smeraldo, che ospita la statua del Buddha più venerata di tutto il Paese. La visita al Grande Palazzo Reale è in grado di trasportare i visitatori in un viaggio nel tempo, alla scoperta della storia della monarchia thailandese, osservando anche l’affascinante architettura tradizionale thai.

Il tempio di Wat Arun

Conosciuto come il tempio dell’alba, Wat Arun è uno dei templi più iconici della città di Bangkok. Il tempio si trova sulla riva occidentale del fiume Chao Phraya ed è famoso per la sua imponente prang, ovvero la sua torre centrale, decorata con mosaici di porcellana colorata unici nel loro genere. La salita alla cima della torre offre una vista spettacolare sulla città e sul fiume, rendendo Wat Arun un luogo imperdibile per i visitatori e per osservare Bangkok da un’angolatura differente.

Il Buddha sdraiato al tempio di Wat Pho

Il tempio Wat Pho, anche conosciuto come Tempio del Buddha Sdraiato, è un altro tempio assolutamente imperdibile a Bangkok. Il tempio ospita una gigantesca statua dorata del Buddha sdraiato, lunga 46 metri e alta 15 metri, che viene visitata quotidianamente da centinaia di turisti e credenti provenienti non solo dalla Thailandia, ma da tutto il mondo.

Wat Pho è anche il luogo di nascita del tradizionale massaggio thailandese ed i visitatori possono godere di un autentico massaggio rilassante all’interno del tempio, previa prenotazione, che può avvenire comodamente online e che si consiglia di effettuare a causa del grande afflusso di interessati a questa pratica.

Fotografia interna del tempio di Wat Pho, con la famosa statua del Buddha Sdraiato in oro

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Famosa statua del Buddha Sdraiato, nel tempio di Wat Pho

Mercati e vita notturna della capitale

Bangkok è famosa anche per i suoi mercati vivaci e colorati, che sono in grado di offrire un’esperienza di shopping unica per i visitatori della città. Tra i più famosi ci sono il Chatuchak Market, uno dei mercati all’aperto più grandi del mondo, nel quale è possibile trovare assolutamente di tutto ed è diviso in diverse zone, all’interno delle quali è possibile trovare addirittura diverse specie di animali vivi. Inoltre, è famoso Bangkok il mercato notturno di Patpong, noto per la sua atmosfera vivace e le sue bancarelle di artigianato locale e dove è possibile acquistare souvenirs.

Inoltre, la vita notturna di Bangkok è altrettanto vibrante, con una vasta gamma di opzioni che vanno dai bar sui tetti dei grattacieli, i rooftop bar come lo Sky Bar al Lebua State Tower, ai club di musica elettronica e ai locali di cabaret. C’è anche la famosa Khao San Road, strada punto di riferimento per i backpackers, ricca di bar, ristoranti, bancarelle di street, locali notturni e tanto altro.

Consigli pratici per il viaggio

Quando visitare Bangkok
Il clima di Bangkok è tropicale, con tre principali stagioni: la stagione calda (marzo-maggio), la stagione delle piogge (giugno-ottobre) e la stagione fresca (novembre-febbraio). La stagione fresca è il periodo migliore per visitare la città, con temperature più miti e meno umidità.

Come muoversi a Bangkok

Muoversi a Bangkok può rappresentare una vera e propria sfida a causa del traffico intenso, ma ci sono diverse opzioni di trasporto disponibili. È consigliabile, ad esempio, utilizzare diverse app di trasporto, molto utilizzate nel sud est asiatico, come Grab e Bolt, che consentono di evitare eventuali incomprensioni ed ottenere tariffe trasparenti.

La rete di trasporti pubblici di Bangkok, inoltre, è in continua espansione e modernizzazione. Oltre ai classici taxi ed i tradizionali e comuni tuk-tuk, infatti, la città è servita da una metropolitana efficiente, conosciuta con la sigla MRT, e da un sistema di treni sopraelevati, chiamata BTS Skytrain. Questi mezzi collegano le principali aree urbane della città. Inoltre, il recente lancio del treno ad alta velocità e la prevista espansione dell’aeroporto di Suvarnabhumi sono segni del continuo sviluppo infrastrutturale della città.

Dove alloggiare a Bangkok?

Bangkok è una città che offre una vasta gamma di opzioni di alloggio. È possibile trovare che vanno dagli ostelli economici agli hotel di lusso. Le aree più ricercate sono quelle di Sukhumvit, Silom e Sathorn, che sono tra le più popolari per i turisti, grazie alla loro posizione centrale e alla vicinanza ai principali punti di interesse della città.

Bangkok è una città magica, che incanta con il suo mix unico di tradizione e modernità. Dalle antiche meraviglie dei suoi templi ai grattacieli futuristici che dominano la skyline, la capitale thailandese offre un’esperienza di viaggio senza eguali nel sud est asiatico. Con la sua cultura vibrante, la deliziosa cucina tradizionale ed una gamma infinita di attrazioni, Bangkok è una destinazione che promette di lasciare un’impronta indelebile nel cuore di ogni visitatore. Organizzare un viaggio a Bangkok significa prepararsi a un’avventura ricca di scoperte, emozioni e ricordi indimenticabili.

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Sofia, i luoghi da non perdere nella capitale bulgara

Sofia, capitale della Bulgaria, è una città dalla storia millenaria, dove antico e moderno si intrecciano in un’atmosfera unica. La città sorprende con un’infinità di luoghi da visitare, ognuno dei quali racconta una storia diversa. Dalle maestose cupole dorate della Cattedrale di Aleksandr Nevskij, simbolo indiscusso di Sofia, alle rovine romane e bizantine che riemergono dal sottosuolo, dal Parco Borisova gradina, polmone verde della città, ai panorami spettacolari dal monte Vitosha.

Ma Sofia non è solo storia e tradizione. La città vanta una vivace scena artistica, con gallerie d’arte, musei moderni e teatri che propongono un ricco calendario di eventi. Pronta a conquistare i cuori dei viaggiatori con i suoi tesori nascosti, la capitale bulgara offre un’esperienza indimenticabile a chi desidera immergersi nella sua cultura vibrante e nella sua bellezza autentica.

Cattedrale di Aleksandr Nevskij

Dedicata al santo guerriero russo, la Cattedrale di Aleksandr Nevskij è un capolavoro dell’architettura neobizantina che domina il panorama cittadino con le sue cupole dorate. Costruita tra il 1882 e il 1912 in memoria della liberazione della Bulgaria dal dominio ottomano, con i suoi 45 metri di altezza e una superficie di 3.170 metri quadrati è la più grande chiesa ortodossa della Bulgaria e la seconda più grande dell’intera regione balcanica.

All’esterno, colpisce per l’eleganza della sua facciata, impreziosita da mosaici e dettagli in oro, mentre l’interno avvolge i visitatori in un’atmosfera mistica e solenne, accentuata dalle splendide decorazioni in marmo, alabastro e pregiate opere d’arte sacra. L’abside, il cuore della chiesa, è impreziosito da mosaici raffiguranti scene bibliche, mentre l’iconostasi, un’elaborata parete divisoria decorata con icone, separa la navata dal presbiterio. Ma la vera perla della cattedrale è la cripta, dove sono custodite alcune reliquie di San Giovanni Battista e una collezione di icone provenienti da tutta la Bulgaria.

Museo di Storia Nazionale della Bulgaria

Il Museo di Storia Nazionale della Bulgaria è il più grande e completo del paese, custode di un patrimonio storico e culturale inestimabile. Fondato nel 1973, ospita oltre 650.000 reperti che raccontano la storia della Bulgaria dalla preistoria ai giorni nostri. L’edificio che ospita il museo, un’ex residenza del periodo comunista, è già di per sé un’attrazione interessante. Al suo interno, le sale espositive si snodano su quattro piani, offrendo un percorso cronologico attraverso le varie epoche che hanno plasmato il paese, dalle prime tracce di insediamenti umani sul territorio bulgaro all’epoca moderna.

Tra i reperti più preziosi del museo si trovano la Maschera d’Oro dei Traci, risalente al V secolo a.C., testimonianze dell’epoca romana, reperti bizantini e ottomani. La sezione dedicata al Medioevo ospita manoscritti miniati, icone religiose e oggetti di uso quotidiano, mentre l’esposizione sulla storia moderna ripercorre le vicende del paese dalla Rinascita nazionale all’epoca comunista. Ampio spazio è riservato alla storia religiosa del paese, con una sezione dedicata al cristianesimo ortodosso, con una ricca collezione di icone religiose, e un’altra alla religione islamica.

Chiesa di Santa Sofia

La chiesa che dà il nome alla città, che fino al XIV secolo era conosciuta come Sredec, è un affascinante connubio di stili architettonici che raccontano la lunga storia di Sofia. Costruita originariamente come basilica durante il regno dell’imperatore romano Costantino II, nel corso dei secoli la Chiesa di Santa Sofia ha subito diverse modifiche e trasformazioni, riflettendo i tumultuosi eventi storici della regione. Durante il VI secolo, sotto l’imperatore Giustiniano I, la chiesa fu ricostruita in stile bizantino, assumendo l’aspetto che conosciamo oggi.

Con la conquista ottomana del 1387, venne convertita in moschea e solo dopo la liberazione della Bulgaria nel 1878, l’edificio riacquistò il suo status di luogo di culto cristiano e riportata al suo antico splendore. Dichiarata monumento nazionale, la chiesa di Santa Sofia presenta all’esterno un aspetto austero, caratterizzato da una facciata mattoni rossi, mentre l’interno rivela tutta la sua grandeur bizantina. Visitandola, si possono ammirare i resti di mosaici bizantini, tracce della sua antica gloria, e i reperti archeologici rinvenuti durante gli scavi, che testimoniano la lunga storia del sito.

Chiesa di Boyana

Patrimonio dell’UNESCO dal 1979, la Chiesa di Boyana è un gioiello dell’arte medievale bulgara. Immersa nella quiete del Monte Vitosha, alla periferia della città, questa piccola chiesa costruita tra il X e il XIII secolo è composta da due edifici principali, la chiesa originaria e un ampliamento successivo, e presenta un’architettura tipica bizantina a croce greca con cupole. Ma è all’interno che si scopre la vera meraviglia: custodisce infatti un tesoro inestimabile di affreschi, realizzati in diverse fasi tra il 1259 e il 1280, che ricoprono letteralmente le pareti e la volta della chiesa, narrando scene bibliche e vite di santi con una straordinaria ricchezza di dettagli e colori.

In totale sono raffigurate 89 scene tratte dalla Sacre Scritture e 240 figure umane di rilievo nella storiografia cristiana Oltre al loro valore artistico, queste opere offrono una preziosa testimonianza sulla vita, la cultura e la società bulgara del XIII secolo. Scene di vita quotidiana, abiti tipici, oggetti di uso comune ci permettono di immergerci in un’epoca lontana e di conoscere da vicino la vita del tempo. La maestria artistica e l’eccezionale stato di conservazione degli affreschi della Chiesa di Boyana ne fanno uno degli esempi più completi e meglio conservati di pittura murale bizantina nell’Europa orientale.

Teatro Nazionale Ivan Vazov

Il Teatro Nazionale Ivan Vazov è un imponente edificio neoclassico che domina il panorama cittadino e rappresenta uno dei simboli più iconici della Bulgaria. Inaugurato nel 1907, porta il nome di Ivan Vazov, poeta e drammaturgo considerato il padre della letteratura bulgara. Opera degli architetti austriaci Ferdinand Fellner e Hermann Helmer, è un capolavoro di eleganza e raffinatezza. La facciata monumentale, caratterizzata da un colonnato e un timpano decorato con sculture allegoriche, si affaccia su un ampio giardino che invita al passeggio. All’interno, l’atrio e i foyer sono impreziositi da marmi, stucchi dorati e lampadari di cristallo, che conferiscono un’atmosfera sontuosa e raffinata.

Il cuore del teatro è la Sala Grande, che può ospitare fino a 750 spettatori, decorata con dorature, velluti rossi e lampadari a goccia. Vanta un palcoscenico tra i più grandi d’Europa, incorniciato da un sipario dipinto da Arnold Böcklin, che ospita i principali spettacoli di opera, balletto e prosa.  Il Teatro Nazionale Ivan Vazov ospita un ricco cartellone di rappresentazioni teatrali, che spaziano dai classici della drammaturgia bulgara e internazionale alle opere contemporanee, e include anche concerti, opere liriche e balletti.

Teatro Nazionale Ivan Vazov, Sofia

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Teatro Nazionale Ivan Vazov, Sofia

Monte Vitosha

Con la sua sagoma inconfondibile a forma di cupola, il monte Vitosha domina il panorama cittadino dall’alto dei suoi 2.290 metri di altitudine. Situato alle porte di Sofia, il primo parco nazionale bulgaro è attraversato da una fitta rete di sentieri adatti a tutti i livelli di esperienza, che lo rendono la meta ideale per un’escursione giornaliera nella natura. I diversi percorsi conducono attraverso boschi rigogliosi e prati fioriti, regalando viste spettacolari sulla città e la pianura circostante. La vetta del monte Vitosha, chiamata Černi Vrăh, è raggiungibile anche tramite una funivia che parte da Sofia. Gli amanti della cultura trovano immersi nel verde anche la chiesa di Boyana e il monastero di Dragalevtsi, un complesso monastico risalente al XIV secolo.

Vitosha Boulevard

Vitosha boulevard è il principale viale commerciale di Sofia, il cuore pulsante della città dove si concentrano negozi, ristoranti, bar e locali alla moda. Prende il nome dal Monte Vitosha e attraversa il centro città per circa 1,8 chilometri, da Piazza di Santa Domenica (Sveta Nedelya) al Parco del Sud. La sua storia risale al XIX secolo, quando era una semplice strada sterrata costeggiata da case basse, ma con il passare del tempo si è trasformato in un’elegante arteria cittadina, fiancheggiata da un’architettura eclettica, con una miscela di edifici storici e moderni che riflettono la lunga storia di Sofia. Tra i palazzi ottocenteschi e le boutique di design, si aprono terrazze e caffè all’aperto che invitano a soffermarsi per sorseggiare un drink e ammirare l’atmosfera vivace della via.

Parco Borisova gradina

Situato nel centro di Sofia, il parco Borisova gradina è un’oasi di pace e tranquillità a due passi dal trambusto urbano. Con i suoi oltre 300 ettari di estensione, rappresenta il più grande parco della capitale bulgara e uno dei più amati dai suoi abitanti. La sua fondazione risale al 1884, quando lo zar bulgaro Boris III avviò la trasformazione del parco, commissionando la piantumazione di alberi e la creazione di sentieri e laghi.

Nel corso degli anni, Borisova gradina si è arricchito di numerose attrazioni, tra cui il Teatro dell’Esercito, il Museo Etnografico all’Aria Aperta, lo Stadio Nazionale e il Palazzo dei Congressi. Oggi il parco è una meta ideale per trascorrere una giornata all’aria aperta. Si può passeggiare lungo i viali alberati, fare jogging o andare in bicicletta sulle numerose piste ciclabili, rilassarsi sulle rive del lago artificiale o sostare in uno dei tanti caffè e ristoranti. Nel corso dell’anno il parco ospita inoltre diverse manifestazioni culturali, tra cui concerti, spettacoli teatrali e festival.

Museo archeologico

Completamente rinnovato e riaperto al pubblico nel 2018, il Museo Archeologico Nazionale ospita una vasta collezione di reperti che raccontano la storia della Bulgaria dalla preistoria al Medioevo. Con oltre 1 milione di oggetti esposti, è uno dei più importanti del suo genere nei Balcani e rappresenta una tappa imperdibile per gli amanti della storia e dell’archeologia. Il museo è ambientato in un’ex moschea ottomana del XIV secolo, già di per sé un’opera d’arte caratterizzata da cupole e minareti, che si integra perfettamente con il panorama cittadino e conferisce al museo un’atmosfera suggestiva. I reperti sono suddivisi in diverse sezioni tematiche, ognuna dedicata a un periodo storico, che comprendono ceramiche, sculture, monete che offrono una panoramica completa della vita quotidiana, della religione e dell’arte delle antiche civiltà che hanno popolato il territorio bulgaro.

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I borghi di pescatori più belli e suggestivi d’Italia

L’Italia, con la sua ricca storia e cultura, offre infinite sorprese e meraviglie: tra le gemme nascoste, i borghi di pescatori si distinguono per il fascino senza tempo e l’autenticità. Piccoli paesi costieri, sparsi lungo le coste, non sono soltanto luoghi di rara bellezza, ma anche custodi di tradizioni secolari.

Immaginate di camminare tra strette viuzze acciottolate, con le case dai colori vivaci che si affacciano su un mare cristallino, laddove il profumo di salsedine si mescola al suono delle onde che si infrangono con dolcezza sulla riva e sulle barche che riposano al sole: ogni angolo racconta una vicenda, ogni pietra è testimone di un passato che traspare tuttora, ogni scorcio fa sognare.

Andiamo, allora, alla scoperta di alcuni tra i borghi di pescatori più belli e suggestivi d’Italia da Nord a Sud.

Vernazza, splendide Cinque Terre

Nel favoloso scenario Patrimonio UNESCO delle Cinque Terre, provincia di La Spezia, Vernazza si fa notare per la piazzetta e il porticciolo naturale che osservano il blu e il suggestivo “labirinto di scale” che scendono e salgono e regalano viste che non si possono descrivere a parole.

Una sosta non può mancare presso la Chiesa, a picco sul mare, di Santa Margherita d’Antiochia, quasi “nave in partenza” alta 40 metri, e al Castello dei Doria, maestoso bastione su cui spicca una torre cilindrica: l’interno, oggi è sede museale ed espositiva e il panorama è a dir poco mozzafiato.

Ancora, dalla stazione ferroviaria, parte un sentiero lastricato e verticale di due chilometri che conduce al Santuario di Nostra Signora di Reggio, dove ammirare il noto dipinto della Madonna Nera con il Bambino Gesù.

L’incanto di Camogli

Sempre in Liguria, affascina come non mai il variopinto borgo marinaro di Camogli, la “città dai mille velieri bianchi”: la visita può iniziare dall’antico nucleo storico disegnato da stretti vicoletti ombreggiati dalle tipiche e alte case dai colori pastello e dalle decorazioni trompe d’oeil.
Qui non mancano piazzette, botteghe artigiane e scalinate che portano al mare.

Salendo i gradini di marmo dal porticciolo, ecco l’ingresso alla Basilica di Santa Maria Assunta del XII secolo, in stile barocco, con pregevoli affreschi ottocenteschi, marmi policromi e stucchi in oro: uno sguardo dal sagrato incanta con il panorama da cartolina sulle case colorate, il molo con le barche e l’azzurro del mare.

Di sicuro interesse è altresì il Castello della Dragonara, edificato nel XII secolo, custode di cimeli donati dai camogliesi tra il Settecento e il Novecento quali, ad esempio, ex-voto, carte nautiche, strumenti di navigazione, documenti, libri, modellini in legno di velieri.

Una passeggiata sul lungomare “Via Garibaldi”, con le case “ammassate” l’una all’altra in un trionfo di tinte differenti e la spiaggia, è la degna conclusione di una giornata indimenticabile.

Tellaro, amato dai poeti

Tellaro, Lerici

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Il colorato borgo di Tellaro, Liguria

Altro borgo marinaro tra i più belli d’Italia è Tellaro, frazione dell’altrettanto favolosa Lerici, arroccato su una scogliera, che si raggiunge seguendo una via panoramica sul mare che parte da Lerici, passa per Maralunga e Fiascherino. Chi ama l’avventura, invece, può inoltrarsi lungo uno dei numerosi sentieri immersi nella profumata macchia mediterranea.

Nell’ameno territorio del Golfo dei Poeti, Tellaro dona un’atmosfera davvero unica, con chicche quali la Chiesa di San Giorgio, la raccolta spiaggia con porticciolo e scogliera, e la coinvolgente celebrazione del Natale Subacqueo la notte del 24 dicembre.

Portofino e Noli, due borghi da sogno

La rassegna non sarebbe completa senza menzionare la celebre Portofino, frequentata dal jet set internazionale, dalle case color pastello, la vivace Piazzetta acciottolata che si affaccia sul porticciolo punteggiato dagli yacht, le boutique esclusive e il cinquecentesco Castello Brown con museo che accoglie mostre d’arte, e Noli, perla del Savonese, nel circuito dei Borghi Più Belli d’Italia, tra spiaggia, natura e storia, con simboli quali il medievale Castello di Monte Ursino, la Loggia della Repubblica che cita, tra gli altri, il passaggio di Dante, la Concattedrale di San Pietro, e l’inconfondibile Torre dei Quattro Canti che svetta con i suoi 38 metri di altezza.

Sperlonga, vita da spiaggia e storia

Tra i Borghi Più Belli d’Italia, Sperlonga è il connubio perfetto tra la vita da spiaggia, la movida e luoghi storici che valgono assolutamente una tappa.

Tra le spiagge più belle vanno nominate la Canzatora, di sabbia fine e adatta alle famiglie con bambini, la Fontana, molto apprezzata dagli abitanti, Salette, una delle principali, di sabbia finissima e lambita da acque trasparenti.

Da vedere poi il caratteristico centro storico con la Torre Centrale, la Torre del Nibbio, la Torre Truglia, le chiese e, soprattutto, la Villa e la Grotta di Tiberio con gli scavi, il Museo archeologico e l’ampia cavità naturale rocciosa aperta sul Tirreno.

Peschici, meraviglioso Gargano

Approdiamo poi in Puglia con il meraviglioso territorio del Gargano e la bellezza di Peschici, gioiello su una scogliera a picco sul mare, fondato nel X secolo dai monaci benedettini, con gli stretti vicoletti, le candide casette, le botteghe artigiane, le scalinate bianche e i balconi fioriti.

A donare un panorama eccezionale sulla baia è il Castello, sul promontorio più alto del borgo marinaro, mentre perfetto esempio di arte romanica pugliese è la piccola Chiesa di Sant’Elia del XII secolo.

La costa, a sua volta, ha davvero dell’incredibile con spiagge da sogno come, solo per citarne alcune, la spiaggia principale di sabbia dorata, ottima per le famiglie, la Baia di Manaccora a pochi chilometri dal centro, incontaminata e selvaggia, e Cala Lunga, celata tra le rocce nell’abbraccio dei trabucchi.

Polignano a Mare, la più accogliente

Polignano a Mare, Puglia

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Lama Monachile, Polignano a Mare

Si tratta, senza dubbio, di uno dei più bei borghi marinari pugliesi che si specchiano nell’Adriatico, luogo natale di Domenico Modugno, una tappa da non tralasciare per nessun motivo.

Ma cosa vedere a Polignano a Mare? Sicuramente il centro storico, cui si accede oltrepassando l’Arco Marchesale (o Porta Grande) tuttora sormontato dai resti della quattrocentesca chiesetta di San Giuseppe. A pochi passi, ecco la Chiesa della Madonna dell’Assunta, poi il Ghetto Ebraico, la Chiesa del Purgatorio, la Chiesa di Santo Stefano e innumerevoli viuzze disseminate di botteghe, pasticcerie, ristoranti tipici e gelaterie.

Il Ponte Borbonico e Lama Monachile (o Cala Porto) sono l’incanto di Polignano, una delle zone più panoramiche e suggestive, in particolare al tramonto.

Positano, Ravello e Atrani, gioielli della Costiera Amalfitana

Il viaggio tra i borghi marinari più suggestivi d’Italia prosegue in una terra incredibile, la Costiera Amalfitana: qui, tra le tante mete spettacolari, ci soffermiamo su Positano, Ravello e Atrani.

Positano è la “cartolina della Costiera”, dallo skyline ineguagliabile, ambita dal jet set fin dagli Anni Sessanta, plasmata da scoscese e strette stradine ricche di caffè e negozietti, e da amene spiagge di ciottoli. Da vedere la Chiesa di Santa Maria Assunta con cupola in maiolica e icona bizantina della Vergine del XIII secolo.

Ravello si fa ammirare in particolare per i magnifici giardini sulle scogliere, tra cui menzionare Villa Rufolo, risalente al XIII secolo, in stile moresco, dai vasti panorami sui giardini terrazzati, e Villa Cimbrone, in stile medievale arroccata su una ripida altura.

Infine, Atrani è il borgo più piccolo della Costiera Amalfitana, tra la montagna e il mare, a un chilometro dalla celebre Amalfi: tutte le attrazioni sono comodamente visitabili a piedi, tra le viuzze del centro, le scalinate, i cortili e la “Piazzetta“, dove contemplare il mare. Tra le chiese, di impatto sono la Chiesa di San Salvatore de Birecto e la Collegiata di San Maria Maddalena.

Scilla, bellissima Calabria

Uno sguardo poi al borgo calabrese di Scilla, arroccato su un suggestivo promontorio a picco sul Tirreno, dove apprezzare il Castello Ruffo risalente addirittura al 493 a.C., oggi sede del Centro regionale per il recupero dei centri storici calabresi, il quartiere San Giorgio, cuore pulsante del centro insieme a Chianalea, con tramonti che lasciano senza fiato e un’atmosfera da fiaba.

Non lontano dal Castello Ruffo, ecco la Chiesa della Santissima Immacolata, dagli eleganti mosaici. Il mare è cristallino e le spiagge incredibili, un invito a tuffarsi e a godere di una vacanza balneare senza pari.

Cefalù, “Perla del Mediterraneo”

Arriviamo poi nel nord della Sicilia per scoprire Cefalù, incantevole borgo medievale alle pendici delle Madonie definito a ragione “Perla del Mediterraneo“.

Qui si incontrano il mare, la storia e la tradizione, in un tripudio di profumi e colori, e il tempo sembra davvero essersi fermato. Simbolo è la Rocca, maestosa rupe calcarea che sorveglia l’abitato e consente di godere di un panorama introvabile altrove, da Palermo a Capo d’Orlando, soprattutto quando il sole scende oltre l’orizzonte.

Tappe obbligate anche il Tempio di Diana, risalente al V secolo a.C., la Cattedrale normanna, commissionata nel 1131 e consacrata nel 1267 custode di pregiati mosaici bizantini, le possenti Mura Megalitiche e Porta Marina (vero nome Porta Pescara), scenografico affaccio sul Vecchio Molo.

Castelsardo, il borgo più bello della Sardegna

Infine, eccoci in Sardegna con uno dei suoi borghi più belli, Castelsardo, in provincia di Sassari, autentico, raccolto, dalla tipica atmosfera vacanziera lungo la Costa Paradiso, affacciato sul mare del Golfo dell’Asinara.

Passeggiando senza fretta, catturano lo sguardo il Castello dei Doria, la fortezza che si staglia nel punto più elevato, con al suo interno il Museo dell’Intreccio Mediterraneo che racconta l’arte della cestineria, la Concattedrale di Sant’Antonio Abate con annesso Museo Diocesano/Museo Maestro di Castelsardo, la Chiesa medievale di Santa Maria delle Grazie, e i moltissimi palazzi storici.

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Viaggio in Alsazia: Strasburgo, Colmar e la Strada dei Vini

L’Alsazia, piccola ma incantevole regione della Francia, è un territorio famoso per i suoi paesaggi pittoreschi ed i suoi affascinanti borghi antichi. La regione, situata al confine con Svizzera e Germania, lungo la sponda occidentale del Reno, è un vero e proprio paradiso per tutti gli amanti della natura e per chi cerca paesini da esplorare, che sembrano appena usciti dalle fiabe più famose. Con le sue vallate colorate, le sue colline ed i preziosi vitigni, dominata dai monti Vosgi, la regione dell’Alsazia è celebre per le sue due principali città più conosciute: Strasburgo e Colmar.

Questa regione è un mix unico di arte e storia, si tratta di una terra che, pur conservando le sue antiche tradizioni, accoglie al suo interno anche le influenze dei Paesi vicini, creando una regione senza eguali in Europa, per il suo mix di culture. Le case colorate a graticcio, conosciute con il nome di “colombages”, i suoi eccellenti vini e la ricca storia renderanno il viaggio in questa regione francese assolutamente indimenticabile.

Cosa vedere a Strasburgo

La città di Strasburgo è il capoluogo dell’Alsazia e sede del Parlamento Europeo e si trova al confine con la Germania, con una doppia influenza culturale, sia francese che tedesca, che le è valsa il soprannome di “città dalle due anime”. Strasburgo è una città in grado di affascinare i propri visitatori, provenienti da tutto il mondo, con il suo mix di modernità e tradizione.

Il centro storico e la Petite France

Il centro storico di Strasburgo è una zona completamente pedonale, che si affaccia sui canali che scorrono in città e lo rendono un luogo spettacolare da esplorare a piedi. Passeggiando tra le sue stradine, inoltre, si possono scoprire angoli davvero suggestivi, piazzette nascoste e viste mozzafiato sui canali. Un modo ancora più affascinante ed unico per scoprire la città è fare un giro in battello, ammirando i magnifici palazzi che incorniciano i corsi d’acqua, il giusto luogo per gli amanti della fotografia.

La Petite France è la parte più antica e pittoresca del centro storico ed è anche nota come il quartiere dei conciatori. Qui, tra case a graticcio colorate, si trova la famosa Maison de Tanneurs, uno degli edifici più antichi della città, oggi Patrimonio dell’Unesco. L’edificio originale a due piani presenta delle soffitte ventilate, che offrivano ai conciatori dell’epoca le condizioni ideali per la trasformazione del cuoio e l’essiccazione delle pelli.

La cattedrale di Notre Dame di Strasburgo e la sua piazza

C’è poi la Cattedrale di Notre Dame, uno dei monumenti più iconici della città di Strasburgo. Questa struttura venne definita da Victor Hugo come un “prodigio di grandezza e leggiadria”, ed è anche famosa per la sua guglia alta ben 142 metri, la facciata ornata da statue e le imponenti e colorate vetrate. All’interno si trova, inoltre, l’Orologio Astronomico, un capolavoro rinascimentale del sedicesimo secolo. L’Orologio attira soprattutto per il gioco dei meccanismi che, ogni giorno, a mezzo giorno e mezzo, si mettono in moto contemporaneamente, quando si possono vedere le diverse età della vita, che sfilano davanti alla morte. Più in alto, invece, sfilano davanti a Gesù gli apostoli, il cui passaggio è segnato dal canto e dal battito d’ali di un grande gallo.

Foto della città di Strasburgo all'alba con la cattedrale sullo sfondo

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Vista della città di Strasburgo, Francia

Durante il periodo natalizio, la Piazza della Cattedrale di Strasburgo, conosciuta anche come la capitale del Natale, si trasforma in un magico regno delle fiabe con i suoi mercatini natalizi, tra i più antichi d’Europa e conosciuti in tutto il mondo. In questa piazza è possibile trovare anche Maison Kammerzell, situata in Piazza della Cattedrale, una delle più antiche ed importanti case della città di Strasburgo, conosciuta anche per la sua facciata in legno, unica, decorata con diverse figure che rappresentano: I cinque sensi, I segni zodiacali, Scene sacre e profane I quattro stadi della vita.

Piazza della Repubblica nel quartiere tedesco

Piazza della Repubblica è una delle più importanti della città di Strasburgo ed è situata nel quartiere tedesco della città. Questa piazza è ricca di edifici amministrativi e culturali, tra cui il Palais du Rhin, il Palazzo della Giustizia ed il Teatro Nazionale di Strasburgo. Si tratta della piazza più grande di Strasburgo, un luogo ideale dove potere fare shopping e gustare un caffè in uno dei suoi numerosi locali.

Arte e cultura a Strasburgo

Per gli amanti di storia, cultura ed appassionati di arte, Strasburgo è una città che ha molto da offrire. Tra i musei da visitare, si consigliano ai visitatori sicuramente il Museo di arte Moderna e contemporanea, uno dei più grandi dell’intera Francia, ed i Musei di Palazzo Rohan, che ospitano al loro interno il Museo Archeologico, il Museo delle Arti Decorative ed il Museo delle Belle Arti. C’è poi anche il famoso Museo dell’Opera di Notre-Dame, conosciuto per la sua collezione di arte decorativa e plastica della regione del Reno.

Cosa mangiare a Strasburgo?

Strasburgo è una città da scoprire anche attraverso i suoi gusti e la sua cucina. Tra i piatti tipici dell’Alsazia spiccano sicuramente la Tarte Flambée, una sorta di pizza con cipolla, formaggio, pancetta e uova, la Choucroute, un piatto a base di carne di maiale con verza e cavolo e, infine, i Pretzel, un pane salato a forma di cuore o fiocco. Da non perdere, poi, il Foie Gras, patè di fegato d’oca, e i croissant di ogni tipo, che sono una specialitá del Paese.

Cosa vedere a Colmar?

Colmar è una piccola cittadina che incanta con le sue casette colorate a graticcio, le sue chiesette gotiche, i piccoli ponti ed i canali, fra le città più incantevoli d’Europa, anche grazie al suo aspetto medievale. È conosciuta anche come “Petite Venice”, la Piccola Venezia, per la presenza di numerosi e affascinanti canali che ricordano Venezia. Passeggiare per le vie di Colmar offre un’atmosfera fiabesca, con le sue botteghe artigianali e le deliziose pasticcerie.

È anche capoluogo dell’alto Reno e fu fondata durante il Sacro Romano Impero. Colmar, grazie anche alla sua posizione, ha una doppia anima, francese e tedesca, ed il suo nome deriva probabilmente dal latino columbarium, dovutato alla presenza dell’allevamento delle colombe del Re ai tempi di Carlo Magno.

La Collégiale Saint-Martin e gli edifici storici di Colmar

La Collégiale Saint-Martin è il luogo di culto principale di questa città dell’Alsazia e si tratta di un maestoso esempio di architettura gotica tipica della regione alsaziana. Passeggiando fra le vie così suggestive di Colmar, è possibile ammirare numerosi edifici storici e caratteristici. Fra questi spiccano sicuramente la Maison des Tetes e la Maison Pfister, due case storiche rinascimentali: la prima è famosa per le 106 teste scolpite che decorano la facciata e la seconda per la tipica finestra sporgente “erker” e gli affreschi presenti sulle sue facciate.

Un’altra attrazione turistica della città di Colmar è la sua vecchia dogana, con i suoi tetti spioventi e le maioliche colorate, che oggi è sede del mercato degli artigiani. La città è anche famosa per la Statua della Libertà e il Museo Bartholdi, dedicato allo scultore che progettò la statua di New York. Inoltre, il museo del giocattolo è un luogo magico ed unico, dove scoprire l’evoluzione dei giocattoli dal diciannovesimo secolo ad oggi, adatto a tutti, adulti e bambini.

I mercatini di Natale a Colmar

Durante il periodo natalizio, Colmar si trasforma in un vero e proprio villaggio di Babbo Natale, con strade, piazze, ponti e canali addobbati con luci e decorazioni natalizie. A Colmar sono presenti cinque mercatini di Natale, in grado di offrire un’esperienza unica, con casette colorate, dolci, giocattoli e tanto divertimento per grandi e piccini.

Route des Vins d’Alsace, la strada dei vini

Il territorio dell’Alsazia è molto conosciuto a livello internazionale anche per le sue specialità enogastronomiche, oltre che per i suoi spettacolari paesaggi. In questo territorio è presente la Route des Vins d’Alsace, un vero e proprio itinerario enogastronomico che si estende per circa 170 chilometri ed attraversa l’intera regione, fra le regioni vinicole migliori d’Europa

Questa strada del vino, che venne creata ufficialmente nel 1953, parte da Marlenheim, a nord di Strasburgo, fino a Thann, vicino a Mulhouse, passando attraverso diversi territori. È una delle più antiche vie del vino in Francia ed offre un’esperienza unica tra vigneti storici, villaggi pittoreschi e famosi vini pregiati.

Lungo la strada dei vini dell’Alsazia si possono visitare piccoli villaggi come Riquewihr, noto per la sua architettura medievale e le case colorate, Eguisheim, spesso votato come uno dei più bei villaggi di Francia e Obernai, villaggio situato vicino a Strasburgo, una città affascinante con una ricca storia e numerose cantine da esplorare.

Distesa di vigneti nelle colline francesi dell'Alsazia

Fonte: iStock

Vigneti nelle colline francesi dell’Alsazia, in Francia

A livello internazionale, l’Alsazia è rinomata per i suoi vini bianchi freschi e aromatici, come il Riesling, il Gewurztraminer, il Pinot Grigio ed il Muscat e per assaporarli, lungo la via dei vini, è possibile effettuare numerose attività ed esperienze, come tour guidati e degustazioni nelle cantine locali, o anche passeggiare tra i vigneti durante i diversi festival di vino locali. Questo percorso non solo celebra i vini eccellenti dell’Alsazia, ma offre anche un’immersione completa nella cultura, nella storia e nelle tradizioni di questa affascinante regione francese.

Un viaggio in Alsazia, alla scoperta di Strasburgo, Colmar e la Strada dei Vini è sicuramente un’esperienza indimenticabile, ricca di storia, cultura, paesaggi mozzafiato e prelibatezze culinarie, che renderanno la visita in questa regione della Francia un’esperienza indimenticabile, anche dal punto di vista dei sapori.

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Viaggio a Bagno di Romagna nel segno del benessere tra terme e natura

Gli italiani sono sempre più alla ricerca di luoghi dal ricco patrimonio storico e naturale, da visitare anche durante un weekend fuori porta lontano dalle folle e dal caos delle destinazioni più turistiche. L’Emilia Romagna, da sempre, si ritaglia un posto d’onore tra le regioni in grado di offrire borghi particolari che non vede l’ora di condividere con i viaggiatori più curiosi alla ricerca di esperienze autentiche all’insegna della lentezza, sia d’estate che d’inverno.

Uno di questi borghi, perfetto da visitare in tutte le stagioni, è Bagno di Romagna, non solo un luogo incantevole, ma una meta perfetta dove rigenerarsi nel segno del benessere. Situato sull’Appennino, in provincia di Forlì Cesena, vanta una tradizione termale antichissima risalente ai tempi dei romani, i quali costruirono ampie terme apprezzate come sosta tra Roma e Ravenna. Se volete staccare la spina e rilassarvi, scoprite insieme a noi questo borgo, premiato dal Touring Club Italiano con la Bandiera Arancione, un riconoscimento che attesta l’impegno della località nel preservare le bellezze del suo territorio.

La storia di Bagno di Romagna: dai romani a Mussolini

Nel nome è racchiusa la sua storia, dalla più antica a quella più recente: Bagno di Romagna deriva dal latino balneum, ‘bagno’, e racconta il periodo glorioso dei romani che qui realizzarono vasti impianti termali; l’estensione di ‘Romagna’ avviene dopo il 1923, quando il confine della regione venne spostato da Mussolini fino a comprendere anche Bagno, prima appartenente alla provincia di Firenze. Questa decisione fu presa per includere la sorgente del Tevere in Emilia Romagna a chiari scopi di propaganda: l’idea era far nascere il “fiume sacro ai destini di Roma” nella provincia di nascita del Duce.

Tra questi due periodi spicca quello medievale, durante il quale il borgo cominciò a trasformarsi in un salotto termale frequentato soprattutto da nobili e aristocratici che, come i romani, conoscevano bene le proprietà curative delle sue acque termali. Oggi, questa tradizione continua a rappresentare il maggior punto d’interesse del borgo, dove sono presenti numerose strutture moderne che offrono esperienze di benessere complete, ma non solo. Le strade in pietra del paese racchiudono anche alcuni tesori storici da scoprire durante una tranquilla passeggiata che, per gli amanti della natura, si estende ai paesaggi del Parco delle Foreste Casentinesi.

Cosa vedere a Bagno di Romagna

Non solo terme, un weekend a Bagno di Romagna abbraccia il concetto di benessere a 360 gradi: da una passeggiata nel centro storico ai sentieri escursionistici immersi nella natura. Ecco cosa vedere nel borgo e nei suoi dintorni.

Il centro storico

Le vie acciottolate del centro, dal fascino medievale e rinascimentale, sono lo scenario ideale in cui trascorrere un pomeriggio tranquillo all’insegna dei suoi monumenti ed edifici storici. Nel cuore di Bagno di Romagna svetta la Basilica di Santa Maria Assunta, custode dei tesori risalenti all’arte della “Romagna Toscana”. Qui ci sono anche sette cappelle realizzate da diversi artisti, tra cui una Vergine eseguita nella bottega di Donatello verso il 1410. Proseguendo su Via del Capitano vi imbatterete nel palazzo omonimo che, con la sua particolare facciata adornata da oltre 70 stemmi, testimonia il tempo in cui i capitani fiorentini suggellavano il loro mandato nella Val di Bagno.

Prima o dopo aver esplorato il borgo, provate alcune delle sue specialità tipiche, una su tutte i basotti, tagliolini cotti in brodo, disposti a strati in una teglia e gratinati. Da non perdere anche i tortelli, cotti sulla pietra refrattaria e farciti con ingredienti sempre diversi in base alle stagioni, normalmente erbette o patate, e la focaccia di Bagno, un dolce pasquale caratterizzato da una crosta croccante e sottile, con interno soffice e spugnoso.

Centro storico Bagno di Romagna

Fonte: 123RF

Ombrelli colorati decorano il centro storico di Bagno di Romagna

Relax presso i centri termali

La realtà di Bagno di Romagna è legata soprattutto alle sue acque termali, confermandosi come la meta ideale per chiunque desideri un weekend all’insegna del benessere e della cura di sé. I benefici delle sue acque, come abbiamo anticipato all’inizio dell’articolo, sono rinomate fin dai tempi degli antichi Romani, una fama che proseguì anche sotto il dominio fiorentino, durante il quale ospiti illustri venivano proprio qui a rigenerarsi nelle piscine della cittadina, tra cui i figli di Lorenzo il Magnifico e lo scultore Benvenuto Cellini.

Le strutture termali del borgo sono moderne e offrono tanti servizi per soddisfare ogni esigenza, dal semplice relax a quelle specifiche per la salute. Dai bagni termali alle saune, dai bagni di vapore agli idromassaggi, tra le strutture più rinomate, alcune convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale, c’è lo Stabilimento Termale Euroterme, il più frequentato, specialmente per via delle piscine esterne aperte sia d’estate (anche di sera) che d’inverno. Altri indirizzi da segnare sono le Terme Roseo e le Terme S. Agnese.

Attività nella natura

Le colline dell’Appennino Tosco-Romagnolo sono perfette per gli amanti delle attività all’aria aperta. In particolare, da Bagno di Romagna potete intraprendere i numerosi percorsi escursionistici all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, perfetti per ogni livello di preparazione e per ogni stagione. Sono oltre 600 i chilometri di sentieri, gli itinerari dedicati alla MTB, i sentieri natura e i percorsi ad alta accessibilità come il “Sentiero delle Foreste Sacre” o “L’Alta via dei Parchi”.

Le famiglie con bambini, invece, non possono perdersi il Sentiero degli Gnomi: da secoli, leggende narrano degli avvistamenti di gnomi e fatine che girano nei boschi intorno a Bagno di Romagna. Se parlate con gli abitanti del borgo molti vi diranno di avere incontrato uno gnomo! Dalla fama di borgo degli gnomi è nato un sentiero tematico dedicato ai bambini, un percorso che permette di conoscere la vita e la funzione benigna di queste piccole creature che stimolano la fantasia di grandi e piccini.

Apennino tosco-romagnolo

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Scorcio dell’Appennino Tosco-Romagnolo