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Lido di Camaiore: tra le mete estive più apprezzate in Toscana

Il litorale toscano è un vero tripudio di spiagge bellissime, mare limpido e località vivaci, dove trascorrere le vacanze estive. Una delle mete più amate dai turisti è Lido di Camaiore, incastonato tra spiagge forse più rinomate e glamour, con le quali tuttavia condivide un fascino unico al mondo. Si trova a pochi chilometri di distanza dal paese, ed è la destinazione perfetta per chi cerca relax e divertimento. Andiamo alla sua scoperta.

Lido di Camaiore, una spiaggia meravigliosa

Nessun centro storico, solo qualche casa e dei negozietti per supplire alle esigenze dei turisti: Lido di Camaiore, pur essendo frazione di un paese che conta oltre 30mila abitanti, non ha altro che la sua splendida spiaggia e un lungomare dove passeggiare, ammirando il sole che si riflette sull’acqua. Siamo nel cuore della Versilia, una delle località più chic dove recarsi in estate, molto apprezzata anche dai vip. È letteralmente incastonata tra spiagge famosissime, come quella di Forte dei Marmi e quella di Viareggio, e si trova a due passi dalla Liguria.

La lunga lingua di sabbia dorata che caratterizza la spiaggia di Lido di Camaiore, ancora una volta premiata con la Bandiera Blu, è interamente attrezzata, e ci sono tantissimi stabilimenti balneari tra cui scegliere. Di sicuro potrete trovare quello che più fa al caso vostro, visti i numerosi – e variegati – servizi offerti ai turisti. Si va dalla presenza di tende sulla sabbia, che sostituiscono i più classici ombrelloni, alle lezioni di pilates o di zumba da seguire in riva al mare, passando persino per alcune piscine d’acqua dolce per chi non ama avere la pelle ricoperta di sale che si secca al sole.

Se invece preferite risparmiare qualcosa, potreste provare ad aggiudicarvi uno spazietto presso le due sole spiagge libere dell’intero litorale, che sono tuttavia sempre molto affollate. Perché trascorrere le vacanze a Lido di Camaiore? Il mare è incantevole e ci sono tantissime occasioni per divertirsi, in famiglia o con gli amici. Senza parlare poi del clima, che è piacevolmente temperato anche in piena estate – a meno che non rimaniate a rosolarvi tutto il giorno sotto il sole. E poi, nonostante questa località sia incentrata completamente sulla spiaggia, ci sono alcune piccole sorprese che vi conquisteranno.

Cosa vedere e cosa fare a Lido di Camaiore

Proprio a ridosso della spiaggia, c’è un lungomare davvero meraviglioso: si tratta di viale Ermenegildo Pistelli, che offre una camminata di un paio di chilometri con vista sulle acque pulite, che rifulgono sotto i raggi del sole. Se da un lato c’è il mare ad incantare i turisti, dall’altro potrete ammirare hotel in stile liberty, negozi ed eleganti ville del ‘900. Se amate invece andare in bici, proprio accanto al viale passa la Ciclovia della Versilia, un itinerario che vi porterà alla scoperta di paesaggi magnifici – con un po’ di fortuna, nelle giornate più terse lo sguardo si spinge sino alle Alpi Apuane.

Per vivere un’esperienza adrenalinica, in estate potete provare la ruota panoramica: installata al termine del lungomare, nella zona più a nord di Lido di Camaiore, è il punto d’osservazione ideale per godere di una vista mozzafiato che arriva addirittura alla costa ligure. Al tramonto, non c’è niente di più romantico che salire in cima alla ruota e veder scendere il sole. Infine, un’ultima tappa da non perdere è il famoso pontile, costruito solamente in anni recenti e divenuto il simbolo di Lido di Camaiore. Si spinge in mare per circa 200 metri e ha un bar-ristorante, oltre ad una terrazza panoramica.

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Spiaggia di Capo Bianco, tesoro dell’Isola d’Elba

L‘isola d’Elba è famosa per quel fascino selvaggio che la contraddistingue e per le spiagge da sogno che ne fanno destinazione ambita dai turisti di ogni nazionalità. Tra queste, ce n’è una in particolare che spicca per la sua bellezza: Capo Bianco. Un luogo che è un tuffo al cuore, oltre che in acque calme e dai riflessi pazzeschi.

Capo Bianco, gioiello di Portoferraio

Per incontrare questo gioiello abbagliante bisogna recarsi nel versante nord di Portoferraio, poco distante dal centro del capoluogo e principale porto dell’isola. La spiaggia è una distesa di piccoli ciottoli bianchi di varie dimensioni, che in alcuni punti si alternano alla sabbia leggermente granulosa, e che ritroviamo anche sui fondali, con l’acqua cristallina che ci crea su dei giochi di luce ipnotizzanti.

Lungo circa 280 metri, questo tesoro della natura è protetto da alte e ripide falesie, anch’esse abbaglianti, che si tuffano nel mare cristallino, rendendo al contempo Capo Bianco il luogo ideale quando spira il vento di scirocco, che trasforma l’acqua in una tavola limpida e trasparente. Bellezza e suggestione accompagnano i bagnanti fino al tramonto, che tinge di rosa le falesie. Ancora più incantevole è in primavera, quando si colora di fucsia con la fioritura dei fichi degli ottentotti. Perfetta per chi cerca una spiaggia selvaggia e incontaminata, lambita da acque che sono il massimo per lo snorkeling.

Come raggiungere la spiaggia di Capo Bianco

Per raggiungere la spiaggia di Capo Bianco, bisogna uscire dal centro storico di Portoferraio, svoltare a destra verso il viale che porta alla spiaggia di Le Ghiaie, poi proseguire per circa un chilometro lungo la strada, fino a che non ci si imbatte nelle segnalazioni che indicano la direzione da prendere.

Alla fine della strada, troverete un largo piazzale che ospita un grande parcheggio a pagamento, e una breve scalinata che conduce facilmente alla spiaggia. In estate, si può arrivare a Capo Bianco anche usufruendo del servizio di autobus urbano gratuito.

Le altre spiagge di Portoferraio

Oltre alla spiaggia di Capo Bianco, la costa di Portoferraio vanta altre perle di sabbia e mare cristallino da scoprire, riparate dai venti che soffiano da sud, offrendo bagni in totale relax.

Partendo da ovest, si incontrano le tre incantevoli spiagge di sabbia che compongono il Golfo della Biodola: la spiaggia della Biodola, la spiaggia di Scaglieri e la piccola  spiaggia di Forno. Proseguendo verso il promontorio dell’Enfola, ci si imbatte nelle spiagge di Viticcio e quella dell’Enfola, composte da sabbia e piccola ghiaia.

Superato il promontorio, inizia uno dei tratti di costa più belli dell’isola d’Elba, con bianche coste alte che si tuffano in mare e spiagge di ciottoli bianchi che mettono ancora più in risalto le sfumature del fondale, che vanno dal turchese all’azzurro intenso. È qui, sul versante nord, che si incontra la spiaggia di Capo Bianco, ma anche la spiaggia di Sansone, con accanto la piccola caletta la Sorgente, la spiaggia di Seccione o Prunini, la spiaggia di Sottobomba, quella della Padulella, situata ad est rispetto alla Punta di Capo Bianco, la piccola Cala dei Frati e la spiaggia delle Ghiaie, molto amata e frequentata dai cittadini di Portoferraio perché si raggiunge facilmente ed è vicinissima al centro cittadino.

La spiaggia delle Viste è l’ultima prima della zona del Forte Falcone e della costa riservata all’area portuale. Proprio sopra di essa troviamo la famosa  Villa dei Mulini, residenza estiva di Napoleone costruita nel 1724, le cui sale oggi ospitano un museo tra i più importanti e frequentati di tutta la Toscana. Infine, superata la zona centrale del paese di Portoferraio fanno capolino altre spiagge un po’ più selvagge, come la spiaggia di Schiopparello e la spiaggia di Bagnaia.

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Avventure acquatiche in Toscana: il Ponte della Colombara

Un pieno sole primaverile splende nel cielo, quale miglior condizione per un nuovo itinerario acquatico? Sono in ritardo, afferro alla bell’e meglio quello che mi capita sotto tiro, monto in macchina e parto alla volta dell’Appennino Tosco-Emiliano.

Sono in dirittura d’arrivo, gli abitati si diradano, lasciando il posto all’appennino con tutti i suoi colori. Attraverso un torrente cristallino e lo scrosciante canto dell’acqua mi fa venire una sete da pellegrino nel deserto. Solo qui mi accorgo dell’errore da scolaretto che nessun escursionista dovrebbe mai fare: sono uscito senz’acqua 🤪

Parcheggio, rovisto alla ricerca di qualcosa e trovo una bottiglia vuota in macchina. Mi avvio nella speranza di trovare l’acqua, con la stessa famelica sete dei ricercatori d’oro del Klondike: un cartello marrone mi indica di seguire la “Strada Lombarda”, che nel medioevo collegava la Pianura Padana e Lucca, attraversava l’Appennino Tosco-Emiliano, passando per il Passo del Cirone, ricongiungendosi poi con la Via Francigena a Groppodalosio. 

Dopo un tornante, mi viene in soccorso il rumore dell’acqua: è il fiume Magra che, verde, cristallino e circondato da una rigogliosa vegetazione, compie qui diversi salti dell’acqua.

Mi giro verso monte senza poter credere ai miei occhi, un ponte quattrocentesco fa da sfondo a due capisaldi della mia esistenza, una splendida donna, in una meravigliosa cascata.

Piscina bassa e Ponte quattrocentesco della Colombara 
Piscina bassa e Ponte quattrocentesco della Colombara

Come è finita con la bella donna … non ve lo posso dire! Ma non lesinerò dettagli sulla cascata e sul ponte 😉

Il Magra passa qui sotto al ponte in uno stretto canyon (non addentratevi, può essere pericoloso) per poi estendersi in una piscina naturale piccola ma deliziosa, profonda fino a 1,8 metri, prima di saltare in una piscina più grande, dove l’acqua è più alta.

Lo stretto canyon sotto al Ponte della Colombara
Lo stretto canyon sotto al Ponte della Colombara

Mi destreggio sui massi accanto alla cascata per arrivare alla piscina alta che, senza pensarci troppo, testo immediatamente con un tuffo

È come una vasca privata, piccola ma profonda, e decisamente rinfrescante: il corpo riprende una temperatura normale. Anzi ho voglia di sole ora: mi spiaggio sui massi lisci rosolandomi sulla pietra bollente. Sento il calore del sole, ma i quasi 700 metri di altitudine di questo paradiso danno una certa leggerezza all’aria.

Ponte della Colombara, un tuffo nella piscina alta
Ponte della Colombara, un tuffo nella piscina alta

Mi rilasso e mi asciugo … ho di nuovo voglia di un tuffo, è ora di provare la più grande piscina naturale creata dalla cascata e profonda fino a 2 metri … mi tuffo e mi rituffo, che spettacolo!

Ancora più in basso c’è un altro salto dell’acqua e dopo questo, dietro un grosso masso, c’è una terza piscina naturale – forse la più grande delle 3, profonda fino a 2 metri  – che, quando le altre due vanno in ombra a metà pomeriggio, rimane al sole. 

Il ponte romanico della Colombara, del XV secolo, era una infrastruttura strategica della Strada Lombarda, nonché unico accesso al borgo di Pracchiola fino al 1958, quando fu realizzata la nuova viabilità carrabile. Abbandonato a favore della nuova strada, un restauro del 2017 lo ha riportato all’antico splendore.

Ponte della Colombara
Ponte della Colombara

Perchè Ponte della Colombara?

In Lunigiana esistono diversi luoghi con questo o con nomi simili (Colombaia, ad esempio).

L’origine ovviamente è comune: in questa zona erano presenti molte colombaie, quelle piccole torri destinate all’allevamento dei colombi, utilizzati in epoca tardo medievale per la caccia, la pelletteria, l’agricoltura e il consumo delle loro carni.

Rinfrescato a dovere, riprendo il mio pellegrinaggio verso la vicina Pracchiola, piccolo borgo sperduto e affascinante, ibernato dal tempo, con i suoi edifici in pietra scura tipici della Lunigiana. E soprattutto dotato di una generosa fontanella: mi abbevero con foga finalmente e riempio la fida bottiglia. 

Pracchiola e le statue stele

Passeggiando per Pracchiola noto alcuni manufatti antropomorfi in pietra, sono riproduzioni delle statue stele, sculture preistoriche assurte a simbolo della Lunigiana, per i numerosi ritrovamenti registrati nel suo territorio. Le statue stele sono avvolte nel mistero: risalgono a un periodo che va dai 3000 ai 500 anni prima di Cristo, hanno caratteristiche diverse a seconda dell’epoca di realizzazione, ma non se ne conosce la vera e propria funzione.

Una statua stele
Una statua stele

In Lunigiana il primo ritrovamento è datato 1827, gli ultimi risalgono ai primi anni Duemila. Per saperne di più su questo mistero, non lontano da qui, a Pontremoli, potete visitare il Museo delle Statue Stele Lunigianesi.

Ma mi raccomando, non uscite mai senz’acqua!

Info Pratiche 

🚗Da Pontremoli (MS) dirigetevi verso Mignegno imboccando la SS62. Al primo tornante in salita, superata quest’ultima frazione, imboccate la strada che prosegue dritta, seguendo le indicazioni per Molinello. Qui giunti, al bivio proseguite a destra sulla SP42 e salite verso il paesino di Pracchiola. Poco prima di arrivare al borgo, in corrispondenza del ponte asfaltato sul Magra, parcheggiate nello spiazzo alla destra della strada (44.427566, 9.959849), senza intralciare la viabilità

🥾Ritornate quindi per un centinaio di metri camminando verso valle fino ad una strada campestre, in discesa, sulla vostra sinistra (44.427373, 9.959023, seguite il cartello marrone con l’indicazione “Strada Lombarda in Pracchiola…”): percorretela fino al fiume, ci vogliono meno di 5 minuti (Dislivello: 30 metri). Se volete invece andare al Ponte della Colombara, che permane in quella posizione da oltre 600 anni, lasciate dopo pochi passi la campestre per il sentiero a sinistra. 

Il borgo di Pracchiola dista poche centinaia di metri continuando sulla SP42.

Un itinerario adatto alle famiglie, se attrezzate e con bambini autonomi nella camminata.

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Le 10 cose da vedere in visita a Siena

Tra le morbide verdi pieghe del paesaggio della Toscana centrale, proprio in quella valle tra le famose colline del Chianti e le Crete Senesi, sorge Siena. Città universalmente nota per il suo palio, che si può scoprire con una visita guidata, dall’assetto urbano medievale, ogni anno attira milioni di turisti da ogni parte del globo: scopriamo insieme cosa la rende unica attraverso 10 cose da vedere a Siena.

Cosa vedere a Siena: la Piazza del Campo

Il meraviglioso borgo medievale di Siena, perfettamente conservato all’interno della rossa cinta muraria, è stato dichiarato patrimonio mondiale dell’UNESCO nel 1995: quasi 30 anni fa si era, quindi, già compreso l’inestimabile valore in termini di conservazione di questo imperdibile capoluogo Toscano. Si può visitare Siena anche con un gioco a tema medievale, per scoprire tutte le sue storie e segreti in modo divertente.

Quel che colpisce di Siena è quanto, pur essendosi trasformata a tutti gli effetti in una città, abbia mantenuto integra la sua originalità; a Siena, infatti, non c’è stato uno sviluppo industriale tale da intaccare l’aspetto della cittadina che, vista dall’alto, sembra una cartolina di un’altra epoca: con i suoi edifici di mattoncini rossi su cui si posano le tegole dei tetti ordinati, come copricapi colorati.

Tra le cose da fare a Siena, la prima è ammirare il suo cuore: la piazza del Campo. Con la sua forma a conchiglia ripartita in nove spicchi, ogni anno dal 1200 circa, è il teatro dove si corre il celeberrimo Palio di Siena, durante il quale i fantini a rappresentazione delle varie contrade si sfidano in una competizione a cavallo.

La leggera inclinazione di cui gode la piazza, poi, la rende particolarmente comoda: non è strano incontrare turisti seduti a rifocillarsi osservando l’armonia dello spazio che li circonda..anzi è quasi una sosta obbligatoria in un giorno a Siena!

Il Palazzo Pubblico di Siena

Facendo un piccolo salto indietro nella storia di Siena, la cittadina visse il suo periodo di maggiore splendore sotto il cosiddetto Governo dei Nove: si tratta di una delle principali magistrature della Repubblica di Siena, al potere tra il 1287 e il 1355, anche nota come Buon Governo proprio a sottolineare la magnificenza del suo operato. Fu, infatti, durante questa epoca storia, sotto il Governo dei Nove, che vennero progettati e completati numerosi importanti edifici, tra cui anche il maestoso Palazzo Pubblico.

Tra le cose da vedere a Siena in un giorno, dunque, una visita nello storico palazzo, posto proprio sulla piazza del Campo, non può assolutamente mancare. All’esterno vi colpiranno: le finestre trifore, caratterizzate da tre archetti gotici appoggiati su colonnine, le carditoie – feritoie da cui venivano lanciati sassi durante le battaglie – e i caratteristici muri merlati ricamati come pizzo.

Anche l’interno, poi, non è da meno ospitando oltre al famosissimo “Allegoria ed effetti del buono e del cattivo governo” di Ambrogio Lorenzetti, moltissime opere di artisti del calibro di Simone Martini, Duccio di Buoninsegna, Sodoma e Beccafumi.

La Torre del Mangia

Proprio accanto al palazzo e a completarne l’armonia, un elemento architettonico non di poco rilievo: l’alta e snella Torre del Mangia è un must durante una visita di Siena in un giorno.

Sì ma, chi era il Mangia? Niente di meno che uno dei Nove, avvezzo alla buona cucina e per questo apostrofato con il nomignolo di Mangiaguadagni, accorciato in Mangia!

Con i suoi 88 metri, è la quattordicesima torre italiana per altezza.
La rossa torre civica merlata accoglie, inoltre, un orologio e una grande campana: può essere considerata un naturale parafulmine, per il quantitativo di ferro che contiene nei sostegni di essa!

Il Duomo di Siena

Cosa vedere a Siena? Beh, dopo questo colpo d’occhio sulla Piazza del Campo con annesso Palazzo Pubblico e Torre – elementi simbolo dell’architettura civile- è il caso di esplorare anche l’edificio religioso per eccellenza della città: il Duomo di Siena.

L’imponente Chiesa dedicata a Maria Assunta lascia a bocca aperta già di fronte alla sua maestosa facciata: in stile romanico-gotico italiano, con le tipiche decorazioni Toscane in marmo bianco, rosso di Siena e serpentino di Prato. È curioso osservare, poi, come sulla facciata sia possibile osservate una suddivisione temporale e artistica: la parte inferiore, risalente alla fine del 1200, è opera di Giovanni Pisano; la parte superiore – invece- è stata completata da un’altra mano e in un’altra epoca: Caimano di Crescentino nella prima metà del 1300.

All’interno impossibile non citare la splendida libreria Piccolomini affrescata dal Pinturicchio, da visitare in abbinamento al Duomo con biglietto prioritario, e la vicina cappella Piccolomini che, tra il 1501 e il 1504 vide all’opera tra i maestri che ne completarono la realizzazione, Michelangelo.

Il pavimento del Duomo di Siena

Se l’esterno è già di per sé una meraviglia, sarà però proprio l’interno del Duomo a lasciarvi senza parole. Parliamo, infatti, del pavimento unico nel suo genere, realizzato in graffito. Portato avanti per secoli  tra il 1300 e il 1800 da numerosi artisti senesi, è reso eccezionale dalla tecnica del commesso marmoreo che prevede che il pavimento sia ricoperto di, cosiddette, tarsie rappresentanti le più svariate figure.

Dalle Sibille, alla Lupa che allatta i gemelli, passando per l’Ermete Trismegisto: queste sono solo alcune delle figure intagliate nel pavimento del Duomo di Siena, che però non è sempre fruibile. A causa della sua estrema delicatezza è,  infatti, quasi integralmente protetto con una copertura, ma viene scoperto del tutto da Giugno ad Agosto e per qualche giorno durante il mese di Ottobre. È davvero una cosa da vedere Siena che vale la pena assicurarsi acquistando in anticipo il biglietto!

La porta del cielo

Il nome la dice lunga: a Siena in un giorno è tra le cose che non potete mancare. Si tratta di un percorso di visita sulla sommità della fabbrica del Duomo, che si snoda tra una serie di locali precedentemente inaccessibili, percorsi nei secoli solo dai Grandi Maestri che hanno contribuito alla realizzazione del Duomo. Letteralmente, una passeggiata al di sopra delle volte stellate della chiesa, dentro e fuori dal tempio sacro ammirando panorami suggestivi, scorci incredibili e viste mozzafiato

Il Facciatone del Duomo

Forse non tutti sanno che, intorno all’anno 1339, il Duomo di Siena si accingeva ad andare incontro a un progetto di ampliazione e, quella che oggi è l’attuale Cattedrale, sarebbe stata solo il transetto del Duomo Nuovo. I lavori iniziarono in pompa magna, ma purtroppo in sordina si interruppero a causa di un’epidemia di peste, prima, e per una forte instabilità politica ed economica, poi.

Dell’imponente disegno di ingrandimento, quel che resta quel che resta ad oggi sono solo la nuova navata destra – che attualmente ospita il Museo dell’Opera – e la parete che sarebbe dovuto diventare la nuova facciata del Duomo, il cosiddetto Facciatone.

Colossale, imponente, incompleto ma bellissimo: dall’altro lato del Facciatone – a cui si giunge salendo davvero molti e molti gradini – si gode di una vista mozzafiato su Siena e sulle campagne circostanti. Probabilmente uno dei luoghi privilegiati per guardare il tramonto tingere di rosso il panorama, il Facciatone rientra a pieno titolo tra i posti da visitare a Siena ancora poco conosciuti dalla massa.

Museo dell’Opera del Duomo di Siena

Proprio accanto all’imponente Chiesa, in quella che avrebbe potuto essere la nuova navata destra nel piano di ampliamento, si nasconde il Museo dell’Opera di Siena.

Al suo interno riposano protette dallo scorrere del tempo numerose opere provenienti dal Duomo e dalla Diocesi, frutto dell’ingegno, della passione e della mano di artisti come Jacopo della Rovere, Duccio di Buoninsegna, Giovanni Pisano e Pietro Lorenzetti: per gli appassionati di arte si tratta di una delle cose più importanti da vedere a Siena.

La Basilica Cateriniana di San Domenico

Poco fuori le mura del centro storico, ma comunque raggiungibile a piedi, si erge la grande Basilica Cateriniana di San Domenico.

Sebbene sia legata al culto di San Domenico, al suo interno ospita una cappella in nome di Santa Caterina che custodisce una delle sue reliquie più sacre: la testa della santa donna. Proprio tra le mura di questo luogo, infatti, si sono svolti i maggiori avvenimenti mistici della vita della Santa.

Non si tratta assolutamente di una chiesa sfarzosa e probabilmente l’esterno colpisce più che l’interno, spoglio, molto alto e con un’unica grande navata. Il punto di forza del luogo è la vista privilegiata che offre sull’intero borgo di Siena e i giochi dei riflessi della luce naturale del sole, che rendono il colore dei suoi mattoncini diverso col trascorrere delle ore.

Cose da fare a Siena: assaggiare i Ricciarelli

Ebbene: dopo tanto camminare, salire gradini, ammirare opere, ripercorrere la storia di una delle cittadine più interessanti d’Italia, anche la gola vuole la sua parte e perché non prendersi del tempo per prenotare un tour gastronomico? Visitando Siena in un giorno sarebbe un peccato capitale ripartire senza aver assaggiato almeno un ricciarello, ovvero un piccolo dolce tipico fatto di marzapane e farina di mandorle. Sebbene siano delle preparazioni che vengono tipicamente sfornate durante le feste natalizie, ormai si possono trovare nei negozi di Siena tutto l’anno.

Ma lo sapevate che i Ricciarelli di Siena, nell’ormai lontano 2010, sono stati il primo prodotto dolciario ad ottenere dall’Unione Europea il marchio IGP?

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Firenze Idee di Viaggio Toscana Viaggi

Firenze è in fiore: è più bella che mai

Organizzare un viaggio a Firenze è sempre un’ottima idea. Il capoluogo della Toscana, conosciuto anche come la Culla del Rinascimento, ospita alcuni dei più grandi e importanti capolavori artistici e architettonici che ogni giorno attirano migliaia di visitatori provenienti da ogni parte del mondo.

Le cose da fare e da vedere in città sono tantissime, e tutte sono destinate a incantare. Tra i luoghi imperdibili troviamo il il celebre Duomo, con la cupola progettata da Brunelleschi, la Galleria dell’Accademia che ospita la scultura del David di Michelangelo e l’iconica Galleria degli Uffizi, uno dei più importanti musei d’Italia e del mondo.

Raggiungere il capoluogo toscano, dicevamo, è sempre un’ottima idea. Ma farlo in primavera vuol dire conoscere il suo volto più bello, quello dipinto, plasmato e ricoperto dai suggestivi colori della natura e dai suoi inebrianti profumi. I giardini storici e gli scorci panoramici di Firenze sono adesso in fiore, e la città è bella come non lo è stata mai. Pronti a partire? Lo show è già iniziato.

Perché visitare Firenze in primavera è un’ottima idea

Tra i mesi di marzo e giugno Firenze sfoggia il suo abito più bello, quello cucito da Madre Natura. La città, infatti, si trasforma in un tripudio di colori e profumi che incantano la vista e inebriano i sensi. Basta una semplice passeggiata tra le iconiche strade del territorio per ammirare le bellezze del centro storico incorniciate tra fioriture cangianti e suggestive.

Durante la primavera, infatti, fioriscono le strade e le vie del, i parchi e anche gli splendidi e pittoreschi giardini che si nascondono tra i palazzi nobiliari alla stregua di tesori preziosi.

Se avete in mente di organizzare un viaggio a Firenze in primavera, dunque, non dimenticate di ritagliarvi del tempo anche per ammirare le fioriture cittadine: vi lasceranno senza fiato. Scopriamo insieme quelle più iconiche e imperdibili.

Dove ammirare le fioriture di Firenze

Il nostro itinerario alla scoperta della città fiorita comincia dal Giardino dei Semplici, l’Orto Botanico della città che si annovera tra i più antichi del mondo. Inaugurato nella metà del XVI secolo, oggi questo suggestivo giardino ospita oltre 9000 esemplari di piante, alcuni dei quali stanno dando spettacolo proprio adesso.

Altro punto d’interesse imperdibile, per chi visita la città in primavera, è il Giardino di Palazzo Corsini al Prato, un giardino rinascimentale che ospita anche un labirinto di siepi e una limonaia.

Se è un’esperienza romantica e suggestiva che volete vivere, allora il consiglio è quello di raggiungere Villa Bardini, conosciuta anche con il nome di Villa Belvedere. Situata in una posizione strategica, la dimora consente di ammirare uno dei panorami più incredibili della città. Proprio qui, tra diversi esemplari floristici che compongono la collezione avviata da Stefano Bardini, esiste un pergolato completamente ricoperto di glicini che consente alle persone attraversare un viale fiorito e caratterizzato da infinite sfumature di viola.

Al al piazzale Michelangelo, invece, è possibile passeggiare nel Giardino dell’Iris, un paradiso naturalistico che, come il nome stesso suggerisce, è completamente e interamente dedicato al fiore in questione. Tra aprile e maggio è possibile ammirare oltre 1500 esemplari di iris che provengono da ogni parte del mondo.

Ultimo, ma non per importanza s’intende, è il Giardino di Boboli, uno dei simboli di Firenze e dell’Italia intera. Questo parco, uno dei più celebri d’Italia, è uno scrigno di infinite meraviglie che si snodano su  un terreno di 45 ettari e che sono incorniciate da numerosi esemplari floristici. Il periodo migliore per visitarlo è tra aprile e maggio, quando fioriscono i glicini e tingono l’interno giardino mille sfumature di viola e di rosa.

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I castelli della Lunigiana, come quelli della Loira

Regione storica compresa fra Liguria e Toscana, la Lunigiana è nota per essere, oltre che terra di confine, di natura e borghi, la “Terra dei Cento Castelli”. Sulle sponde del fiume Magra fino alle vette appenniniche, e dai monti fino al mare, è un susseguirsi di castelli, torri, manieri, residenze signorili, alcuni dei quali oggi fatiscenti ma sempre di grande suggestione. Potrà sembrare strano che così tante strutture difensive siano tutte concentrare in questo splendido fazzoletto di terra. Eppure c’è una ragione: scopriamola.

Perché la Lunigiana è definita la ‘Terra dei Cento Castelli’

Se i castelli hanno finito per caratterizzare il paesaggio della Lunigiana lo si deve principalmente al dominio secolare dei Malaspina. La nobile famiglia feudale occupò quella che è da sempre considerata  la storica porta d’Europa lungo l’antica via consolare romana e la medievale Francigena, continuando a seguire il diritto longobardo che non prevedeva il maggiorasco, ossia la regola secondo cui l’intero patrimonio ereditario spettava soltanto al primogenito. Per questo motivo, tutti i figli maschi avevano diritto a un proprio feudo e a costruire la propria fortezza.

Nel 1221 iniziò una lunga serie di divisioni che portarono allo spezzettamento del territorio, indebolendo così i vari feudi, che divennero facile preda di potenze come Firenze, Genova, Milano e di altre famiglie nobili. In molti casi i manieri, che hanno principalmente origine malaspiniana, vennero trasformati in residenze signorili. Oggi, dei famosi cento castelli se ne possono visitare circa una ventina, mentre degli altri non è rimasto che qualche rudere o, in alcuni casi, più nulla.

I castelli imperdibili della Lunigiana

Tra i castelli imperdibili della Lunigiana c’è sicuramente l’imponente castello Malaspina di Fosdinovo, che spicca innanzitutto per essere in ottimo stato di conservazione, rispetto ai numerosi ruderi della zona. Con la sua mole maestosa, accoglie i visitatori nei saloni affrescati, tra cui spicca il grande salone centrale con gli affreschi di Dante con i Malaspina, ma altrettanto affascinanti sono la stanza del fantasma, e la camera di Dante, dove avrebbe dormito il Sommo Poeta. Sul castello di Fosdinovo aleggiano misteriose leggende, come quella legata a Bianca Maria Aloisia, figlia del marchese, colpevole di aver amato perdutamente uno stalliere. Nel 1620, il padre la fece murare viva insieme al suo cane e a un cinghiale, simbolo di ribellione. Da quel momento, nelle macchie impresse sul soffitto, si potrebbero riconoscere il padre, la figlia e i due animali. C’è anche chi sostiene di aver visto lo spirito della giovane aggirarsi per il castello o un cuore palpitare nel letto che fu di suo padre.

Un altro castello imperdibile è la Fortezza della Brunella, ad Aulla, in provincia di Massa Carrara, che deve il nome al colore della roccia su cui è edificata. Si erge alla confluenza del fiume Magra e del torrente Aulella, dominando entrambe le valli, ed è raggiungibile attraverso la storica scalinata alle porte della città oppure lungo la comoda strada sterrata che sale attraverso il parco che la circonda. Tipico esempio di fortificazione progettata in funzione delle armi da fuoco, costruita agli inizi del ‘500, ospita al suo interno il Museo di Storia Naturale, mentre dalla collina si può godere di una splendida vista sull’intero crinale appenninico e sulle Alpi Apuane.

Se visitate Pontremoli vi conquisterà il castello del Piagnaro, che svetta imponente sulla parte più antica del borgo toscano. Costruito agli inizi dell’XI secolo per volere della famiglia longobarda degli Adalberti, ha alle spalle una storia travagliata, che lo vide più volte distrutto e ricostruito per la sua importanza strategica, considerato che venne definito “clavis et ianua” da Federico II, ossia chiave e porta della Toscana. Dal 1975 è sede del Museo delle Statue Stele della Lunigiana, che, raccoglie tutte le statue-stele di questa terra di arte e cultura, singolari sculture antropomorfe, maschili e femminili, in pietra arenaria, realizzate dalle antiche popolazioni che hanno abitato la valle nei due millenni prima dell’arrivo dei Romani.

Tra i castelli visitabili su prenotazione, la Fortezza della Verrucola, a Fivizzano, il Castello di Castiglione del Terziere a Bagnone, e il Castello Malaspina di Tresana. Durante l’anno si può approfittare delle aperture straordinarie per visitare il Castello Malaspina di Monti, nella frazione di Licciana Nardi.

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Il glamping più bello si fa nel Chianti, dormendo in un bus americano

Le esperienze di viaggio, quelle uniche, irripetibili e sensazionali, ormai lo sappiamo, passano anche per gli alloggi. Tutto merito delle case, delle baite, dei campeggi e delle strutture ricettive che, per offerte, posizioni e servizi, permettono agli avventurieri di realizzare i sogni di una vita. Se poi questi alloggi sono immersi nella natura, e in quelli che sono i paesaggi più belli e suggestivi del mondo intero, allora, dormire in questi luoghi si trasforma davvero in un’esperienza straordinaria.

Ed è proprio quella che si può vivere all’interno di un glamping originale e incredibile, che permette ai viaggiatori di dormire in un bus americano restaurato. Per farlo, però, non dovrete volare per forza dall’altra parte del mondo perché questo american bus si trova in Italia, in uno dei luoghi più incantati del BelPaese. Pronti a partire?

Un glamping da sogno nel Chianti per avventure uniche

Organizzare un viaggio nel Chianti, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni, è sempre un’ottima idea. L’entroterra toscano, che si snoda tra le provincie di Firenze e di Siena, è uno dei luoghi più suggestivi del BelPaese e non è un caso che proprio qui giungano ogni giorno centinaia di persone provenienti da ogni parte del mondo.

Questo territorio, infatti, ospita tutta una serie di paesaggi evocativi caratterizzati da sinuose colline verdi, da distese sterminate di vigneti che si perdono all’orizzonte e da piccoli borghi che conservano le tradizioni secolari di questa terra. Attraversare questo territorio è un po’ come immergersi in uno scenario da cartolina che che lascia senza fiato.

Se avete quindi in mente di organizzare un viaggio nel Chianti, per perdervi nella bellezza rara della natura, e circondarvi dai colori suggestivi che cambiano con il trascorrere delle stagioni, non dovreste rinunciare alla possibilità di dormire all’interno di un glamping davvero unico.

L’Orlando in Chianti, questo il suo nome, è un glamping resort situato nel cuore della Toscana che offre alloggi unici, particolari e originali. Oltre e case mobili e tende, infatti, c’è una collezione di strutture davvero inedite che consentono di vivere una vacanza al di fuori dall’ordinario in un contesto esclusivo.

Noi abbiamo scelto il nostro preferito, si tratta di un bus americano che garantisce un’esperienza american style fatta di bellezza, originalità, lusso e natura.

Dormire in un bus americano tra le colline del Chianti

Incastonato tra le colline del Chianti, e circondato da boschi, vigneti e borghi che in lontananza fanno capolino, l’Orlando in Chianti Glamping Resort è il perfetto punto di partenza per andare alla scoperta di uno dei territori più suggestivi del BelPaese, ma anche per concedersi una vacanza di relax immersi nella natura.

Tra i diversi alloggi proposti dalla struttura, uno più di tutti ci ha conquistato. Si tratta di un vecchio bus americano restaurato e trasformato in un glamping sensazionale da vivere e condividere con la famiglia, con gli amici o con la propria dolce metà.

Il bus ospita una camera matrimoniale con due letti singoli, un soggiorno con angolo cottura e un bagno. L’alloggio è dotato anche di un patio esterno ed esclusivo e di una tenda Maggiolina posizionata proprio sopra il tetto del mezzo di trasporto,per dormire sotto il cielo stellato ed esprimere i desideri durante le notti di mezza estate.

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Populonia, meraviglia toscana, è il miglior sito archeologico d’Italia

È stato eletto miglior sito archeologico d’Italia, battendo luoghi anche più famosi, in occasione della prima edizione del premio GIST ACTA, Archeological & Cultural Tourism Award assegnato a Firenze durante “TourismA”, l’annuale salone dell’archeologia e del turismo culturale che si svolge a Firenze, patrocinato dal ministero della Cultura.

A vincere il prestigioso riconoscimento è stato inaspettatamente il Parco Archeologico di Baratti e Populonia, in Toscana, l’antica città etrusca affacciata sul mare. Il sito comprende l’area dove sorgeva la città etrusca e romana di Populonia, nota fin dall’antichità per l’intensa attività metallurgica legata alla produzione del ferro. Un luogo di grande fascino, immerso in un paesaggio naturale unico, con le sepolture dei princìpi guerrieri affacciate sul golfo, la macchia mediterranea che nasconde tombe etrusche scavate nella roccia, fino a giungere sull’acropoli, con i suoi edifici sacri affacciati sulle isole dell’Arcipelago Toscano.

Populonia, il più bel sito archeologico d’Italia

Antichissima città etrusca, Populonia si erge sulla punta Nord del promontorio di Piombino, con una bellissima vista mare. Circondata dalla natura, questa località era una dei 12 centri della Dodecapoli, città-Stato che facevano parte dell’Etruria, l’unica a sorgere sulla linea di costa. Ancora oggi racchiude moltissimi tesori, anche di diverse epoche.

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Fonte: 123rf

Una tomba etrusca a Populonia

A iniziare dalla Rocca, situata in cima alla collina. Sorta sull’acropoli dell’antica “Pupluna” e poi edificata nella prima metà del XV secolo, la fortezza s’impone tra le viuzze strette e lastricate del centro storico, dove oggi si alternano antiche botteghe, bar e negozietti.

Qui il tempo sembra essersi fermato in un’epoca passata e, ancora oggi, si possono ammirare i resti della città antica, tra mura etrusche, antichi edifici d’epoca romana e medievale, tra cui la torretta che regala, una volta raggiunta, una splendida vista a 360 gradi.

Castello di Populonia

Fonte: iStock

Il Castello di Populonia

Il panorama da qui è davvero meraviglioso e riporta anche al Golfo di Baratti, che si apre all’estremità Sud-orientale del Mar Ligure. Qui c’è una spiaggia libera, preceduta dalle pinete, ma anche moltissime testimonianze etrusche che si estendono tra il Parco Archeologico di Baratti e Populonia, in cui si possono ritrovare i resti dell’antica città. Diviso tra parte alta e bassa, il parco mostra due necropoli di fase etrusca, le cave e gli antichi quartieri industriali dove si lavorava per produrre il ferro, oltre a templi, edifici, capanne e mosaici ricavati lungo le mura e risalenti alla fase romana.

Alla scoperta del Parco Archeologico di Baratti e Populonia

Non solo storia e archeologia. In questa zona si possono percorrere sentieri o fare trekking, magari seguendo le antiche mura, all’interno del parco, oppure salendo lungo il sentiero boscoso di via delle Cave fino al Belvedere, per ammirare dall’alto la baia di Baratti. Per gli amanti dell’aria aperta e dello sport non ci sarà proprio da annoiarsi: diversi sono gli itinerari per scoprire questi bellissimi luoghi, seguendo le strade rivestite di roccia, attraversando i boschi o, ancora, attraversando la macchia mediterranea.

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Fonte: 123rf

Il sito archeologico di Populonia in Toscana

Dalla città antica alle insenature, ci si può spingere anche verso i ruderi del monastero benedettino di San Quirico, complesso ecclesiastico situato alle pendici del Poggio Tondo. Per poi tornare giù, verso il mare e le spiagge rossastre, colorate così per via dei residui minerali legati all’estrazione del ferro in epoca etrusca. Godersi il panorama, seduti in riva al mare, con alle spalle la natura, sarà davvero fantastico, così come immergersi nei fondali cristallini del Golfo, certamente ancora ricchi di tesori.

golfo baratti vista populonia

Fonte: iStock

Il Golfo di Baratti visto da Populonia
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Fioriscono i prati sulla collina: si tinge di blu e si trasforma in mare

Organizzare un viaggio in primavera è sempre un’ottima idea. Lo è perché è questo il periodo in cui la natura lentamente si risveglia regalandoci quelle che sono le visioni più belle del mondo intero.

In questo periodo, il pianeta che abitiamo si trasforma nel palcoscenico degli spettacoli incredibili di Madre Natura: fioriscono i parchi, i giardini e le montagne, le colline e i viali alberati delle città di tutto il mondo. Sono diverse, infatti, le destinazioni da raggiungere in primavera, le stesse che esplodono in colori e profumi che inebriano e stordiscono i sensi e che tingono di meraviglia i paesaggi che conosciamo.

Ma se è uno spettacolo unico, emozionante e mozzafiato quello al quale volete assistere questa primavera, allora il consiglio è quello di raggiungere il Giappone proprio adesso. È qui che i prati stanno fiorendo, tingendo di blu questa collina che si è trasformata in mare.

Hitachi Seaside Park: la collina che diventa mare

Lo abbiamo già detto, organizzare un viaggio in primavera è sempre un’ottima idea perché ci permette di andare alla scoperta di tutti quei paesaggi incantati che portano la firma di Madre Natura. Ce ne sono tantissimi, in tutto il mondo, ma se è a uno show senza eguali che volete assistere, allora l’indirizzo da raggiungere è uno soltanto.

Ci troviamo a Hitachinaka City, nella prefettura di Ibaraki in Giappone. È qui, a pochi chilometri dalla spiaggia di Ajigaura, che esiste uno dei parchi più affascinanti e suggestivi del Paese e del mondo intero. L’Hitachi Seaside Park, che si si estende per 350 ettari, affaccia direttamente sull’Oceano Pacifico e, in ogni periodo dell’anno, offre spettacoli sempre diversi grazie alle sue magiche e straordinarie fioriture.

Questo è il periodo della nemophila blu, una pianta caratterizzata caratterizzata da fiorellini campanulati di colore blu che fiorisce proprio tra aprile e maggio. Questa specie floristica si estende su tutta la collina di Miharashi nell’Hitachi Seaside Park, al punto tale che durante la sua fioritura il paesaggio esplode in tripudio di colori trasformando l’intero parco in una distesa di mille sfumature di azzurro che ricordano le acque del mare. Lo scenario è idilliaco.

La fioritura più bella del mondo

Situato ad appena 100 chilometri da Tokyo, l’Hitachi Seaside Park è raggiungibile in autobus o in treno proprio dalla capitale giapponese. Prima di organizzare un viaggio qui il consiglio è quello di monitorare lo stato delle fioriture attraverso il sito web del parco.

Come abbiamo anticipato, all’interno del parco è possibile ammirare diverse fioriture durante l’anno grazie ai numerosi esemplari di specie floristiche che sono stati piantati qui. Il parco, infatti, ospita centinaia di cipressi delle paludi si che tingono di un rosso brillante nei mesi tra settembre e ottobre infiammando tutto il paesaggi. Ci sono poi altre fioriture, che si susseguono durante le stagioni, e che incantano e attirano migliaia di viaggiatori provenienti da ogni dove desiderosi di ammirare il paesaggio che muta e che si trasforma.

Eppure se è uno spettacolo etereo che volete ammirare, il consiglio è quello di raggiungere il parco durante la primavera. Tra marzo e aprile, infatti, migliaia di nemophila fioriscono improvvisamente tingendo di blu la collina e creando una distesa infinita di fiori blu che imita, per forme e colori, il mare e che sembra perdersi all’infinito e fondersi con il cielo.

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Itinerario di 10 tappe per visitare Firenze

Firenze è una piccola città incantata, famosa in tutto il mondo come luogo ricco cultura, arte, architettura, buon cibo e paesaggi mozzafiato. Sono migliaia i turisti che si recano ogni anno in questa città meravigliosa per immergersi nella sua bellezza medievale e rinascimentale senza tempo.

Firenze si trova nel cuore della Toscana in una vasta conca attraversata dall’Arno, a pochi passi dalle città di Prato e Pistoia. Il clima mite e l’architettura a misura d’uomo permettono di camminare per ore tra i vicoletti del centro storico, assaporare i profumi della Toscana e ammirare secoli di storia: un’esperienza irripetibile, che tutto il mondo ci invidia. E anche per chi vuole dedicarsi allo shopping e al divertimento non mancano vie piene di negozi, botteghe artigianali, artisti di strada e ristoranti tipici dove poter assaggiare una buona pappa al pomodoro.

Se vuoi visitare Firenze in pochi giorni ecco le 10 tappe fondamentali per il tuo itinerario.

1. Cattedrale di Santa Maria del Fiore

Se vuoi conoscere Firenze sono molte le tappe da non perdere nel centro storico! Avrai sicuramente visto la famosa cupola rossiccia di Santa Maria del Fiore: questa cattedrale rappresenta infatti il simbolo della città, anche conosciuta come il Duomo di Firenze. Con un po’ di pazienza per le lunghe ma scorrevoli file questa cattedrale dall’imponente stile gotico è visitabile gratuitamente. Al suo interno è possibile ammirare la meravigliosa cupola di Filippo Brunelleschi, risalente al XVI secolo. Inoltre se vuoi vedere la città dall’alto non perdere l’occasione di salire fino in cima alla cupola del Duomo: ti troverai davanti al panorama più bello di Firenze, da togliere il fiato!

2. Basilica di Santa Maria Novella

Anche qui siamo di fronte a un edificio architettonico dal valore artistico e culturale inestimabile, un luogo custode di immense opere d’arte. L’edificio nasce come convento di frati domenicani tra la fine del 1200 e la prima metà del 1300, per poi essere terminato solo cento anni dopo da Leon Battista Alberti.

Al suo interno è possibile ammirare i capolavori di grandi artisti, tra cui la Trinità di Masaccio, il Crocifisso di Giotto, la Natività del Botticelli solo per citarne alcuni. Anche la facciata è tra le opere più importanti al mondo: caratterizzata dai colori rosa, bianco e verde si compone di geometrie che richiamano gli studi scientifici dell’epoca applicati poi all’architettura e alla natura.

3. Battistero di San Giovanni

Il battistero di San Giovanni si trova nel cuore del centro storico ed è il terzo edificio che completa le maestose costruzioni religiose. Posto esattamente di fronte alla chiesa di Santa Maria del Fiore è il celebre “bel San Giovanni” di Dante, che lo nominò nei suoi versi come luogo di ricordi nostalgici. Fu infatti la chiesa in cui per molto tempo vennero battezzati i fiorentini, un simbolo religioso della città. La sua datazione resta incerta, ma è senza dubbio uno dei luoghi più antichi della città.

La particolare struttura ottagonale chiusa da una cupola a spicchi venne pensata per raccogliere un gran numero di persone nei giorni dedicati appunto al battesimo. All’esterno è ricoperta dai marmi bianchi e verdi di Prato e di Carrara, tipici dell’architettura romanica fiorentina, è ricchissimo di decorazione artistiche e scultoree di richiamo religioso di epoche storiche differenti.

4. Palazzo Vecchio in Piazza della Signoria

Il Palazzo Vecchio, un altro dei simboli della città, è un grande edificio a metà tra una fortezza e un palazzo, inconfondibile per la caratteristica torre che svetta verso l’alto.

Venne costruito nel 1300,  probabilmente anche questo su progetto di Arnolfo Di Cambio, per proteggere le figure governative più importanti dai tumulti dell’epoca. Da sempre rappresenta un importante ruolo civico, tanto da essere in passato la sede del Parlamento ai tempi in cui Firenze fu capitale d’Italia nel 1865. Al suo interno è possibile visitare diverse sale da museo, il Salone dei Cinquecento, dove Leonardo e Michelangelo si incontrarono per definire gli affreschi della Sala del Consiglio, e con un tour guidato è possibile vedere Firenze dalla Torre di Arnolfo.

5. Ponte Vecchio

Che dire di Ponte Vecchio? Un altro simbolo senza tempo di questa città, spesso rappresentata con l’immagine di questo ponte al tramonto che scavalca le acque dell’Arno congiungendo due parti di Firenze.

Chiamato così perché fu il primo ponte ad essere costruito e fino al 1218 fu l’unico ponte che attraversava l’Arno. Ha vissuto secoli di storia: soggetto a incendi e numerosi danneggiamenti, venne ricostruito nel 1333 in seguito a una violenta alluvione che lo distrusse completamente. Riuscì a sopravvivere anche ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, risparmiato dalle truppe tedesche perché arteria principale di viabilità.

Oggi è un ponte caratteristico per il panorama unico e le numerose botteghe di orafi,  un tempo macellerie. Ponte Vecchio è il luogo ideale per una passeggiata romantica al tramonto!

6. Galleria degli Uffizi

Ecco uno dei luoghi più conosciuti d’Italia, alla stregua del Louvre di Parigi: la Galleria degli Uffizi rappresenta uno dei musei di Firenze da vedere, oltre che uno dei più visitati al mondo. Con decine di migliaia di visitatori al giorno, le lunghe code che li caratterizzano giustificano l’attesa e aumentano il desiderio di trovarsi davanti ai capolavori di Giotto, Botticelli, Leonardo Da Vinci, Caravaggio, Michelangelo e Raffaello.

Per visitarli è necessario prenotare il biglietto in anticipo, ma ne vale davvero la pena. La Galleria degli Uffizi venne progettata e costruita da Giorgio Vasari nel 1560 per conservare le opere d’arte di Francesco De’ Medici; oggi è un museo di fama mondiale, due piani di collezioni uniche al mondo tra sculture e quadri. Le opere comprendono periodi che vanno dal Medioevo all’epoca moderna.

7. Palazzo Pitti

Un altro imponente edificio rinascimentale da non perdere se vuoi visitare Firenze in pochi giorni è il Palazzo Pitti. Si trova nei pressi del Ponte Vecchio, nella zona dell’Oltrarno, e venne costruito nel 1457 per ordine del suo omonimo proprietario fiorentino, il banchiere Luca Pitti, che volle farne la propria dimora residenziale.

Divenne il più imponente edificio residenziale della città e fu in seguito abitato dalle dinastie più importanti nei secoli: i Medici, gli Asburgo-Lorena e successivamente i Savoia. In seguito divenne poi proprietà dello Stato. A completare l’opera architettonica fu aggiunto sul retro anche il meraviglioso giardino di Boboli, un’altra tappa fondamentale tra le cose da visitare a Firenze.

Oggi questo immenso palazzo racchiude al suo interno una serie di numerose gallerie e musei, tra cui la Galleria Palatina, la Galleria d’Arte Moderna e del Museo della Moda e del Costume, e rappresenta senza dubbio uno dei luoghi più rinomati da visitare a Firenze, sede di eventi mondani internazionali legati alla moda italiana.

8. Giardino di Boboli

Il Giardino di Boboli è una tappa immancabile se si decide di visitare Firenze. Dichiarato Patrimonio dell’Umanità per la sua bellezza, è situato su una collina alle spalle del Palazzo Pitti e ne completa il progetto iniziale. Comprende più di 45000 metri quadrati di giardini, vasche monumentali, fontane e geometrie architettoniche perfettamente intervallate tra loro grazie al disegno artistico di quattro famosi architetti. È considerato il miglior esempio di giardino rinascimentale per la sua eleganza maestosa, nonché luogo di relax e connessione con la natura locale ed esotica: l’ideale è visitarlo con una guida che racconti tanti dettagli.

9. Piazzale Michelangelo

Il piazzale Michelangelo, una splendida terrazza dell’Ottocento costruita per onorare il famoso scultore, rappresenta un altro punto panoramico di rara bellezza per chiunque abbia la fortuna di passarci. Sulla terrazza è possibile passeggiare avvistando l’orizzonte fiorentino tra numerose bancarelle, e al centro della piazza si fa protagonista una grande riproduzione in bronzo del David di Michelangelo.

Il piazzale è facilmente raggiungibile dal centro storico di Firenze a piedi o in autobus. Una tappa da non perdere, specialmente nelle giornate piene di sole!

10. Mercato Centrale

L’ultima tappa dell’itinerario per visitare Firenze in pochi giorni è il grande Mercato Centrale, un luogo ricco di prodotti culinari e artigianali toscani tutti da scoprire, magari con un tour guidato. Il Mercato Centrale si trova a soli dieci minuti dalla Stazione di Santa Maria Novella, e comprende una parte interna dedicata ai prodotti culinari toscani e una parte esterna, dedicata alla vendita di oggetti di artigianato: dalle borse di pelle, ai souvenir in ceramica, qui puoi sbizzarrirti con gli acquisti di prodotti da assaggiare e da regalare proprio prima di prendere il treno per tornare a casa.

Sono molte le cose da vedere a Firenze, una città che racconta secoli di storia e di cultura come poche altre in Italia. Se hai voglia di trascorrere un weekend in coppia o in compagnia di amici questa città regala momenti indimenticabili e non ci si stanca mai di visitarla. Passeggiando per la città si respira un’aria frizzantina e giocosa, grazie anche alla simpatia dei fiorentini sempre disponibili ad accogliere ogni turista con il tipico accento toscano e un bel sorriso. È difficile scegliere tra le numerose cose da visitare in questa città, ma se vuoi visitare Firenze in pochi giorni queste sono le dieci tappe fondamentali nel tuo itinerario!