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Cala Martina, angolo segreto della Toscana

Una delle attività che adorano fare d’estate gli amanti del mare è quella di andare a caccia di spiagge da sogno, lidi in cui a dominare c’è ancora la natura e dove il mare è così bello che sembra catapultare in paradiso. Il nostro Paese, per fortuna, ne è pieno e oggi vi vogliamo raccontare un angolo della Toscana che, oltre a essere eccezionale, è persino storico: Cala Martina.

Dove si trova Cala Martina

Cala Martina è un piccolo capolavoro immerso nella natura della Riserva naturale delle Bandite di Scarlino. Ciò vuol dire che è un vero e proprio gioiello della Maremma Grossetana.

Lambita dal Mar Tirreno che in questo tratto è particolarmente pulito e cristallino, è considerata la “sorella minore” di un altra meraviglia Toscana, Cala Violina, dalla quale dista più o meno due chilometri.

Perché è una spiaggia storica

Non solo mare, natura speciale e bagni di sole, Cala Martina ha rivestito anche un importante ruolo nella storia del nostro Paese. Sì, nonostante la sua grandezza di qualche centinaio di metri, è famosa per essere stata il posto in cui Giuseppe Garibaldi, inseguito dalle guardie pontificie, si imbarcò su un peschereccio per raggiungere Porto Venere.

Era il lontano 2 settembre 1849 e tale evento è ancora ricordato ai giorni nostri tramite un monumento situato sul sentiero che porta alla spiaggia, realizzato nel 1949 dallo scultore Tolomeo Faccendi. In più, c’è anche un cippo posto nel mare sempre a memoria di questo avvenimento.

Come arrivare

Situata tra altri due meravigliosi litorali toscani, Follonica e Punta Ala, Cala Martina è raggiungibile a piedi, in bicicletta e via mare.

Per arrivare il più vicini possibile a questa preziosa baia, occorre raggiungere il parcheggio di via Lungomare Garibaldi, presso il Porto Turistico di Scarlino. Aperto dalle 8 alle 20, mette a disposizione 440 posti auto e nel periodo estivo è a pagamento.

A quel punto bisogna intraprendere un sentiero, a piedi o in bicicletta, che dopo circa 2 chilometri di cammino – dove ogni passo è accompagnato da un panorama mozzafiato – permette di approdare a Cala Francese e Cala Martina. Insomma, non è un posto facilissimo da raggiungere, anche perché i due tragitti disponibili sono in salita. Quel che è certo, però, è che la fatica provata verrà totalmente ripagata dalla bellezza della spiaggia stessa.

Cala Martina, cosa sapere

Fonte: Getty Images – Ph: DEA / R. CARNOVALINI

Una bellissima angolazione di Cala Martina

Cosa aspettarsi

Cala Martina è un incanto. Lunga circa 600 metri e larga una decina, presenta un fondo principalmente sassoso che la rende uno spot amabile per coloro che vogliono dedicarsi a snorkeling e immersioni. L’acqua è pulitissima e cristallina ed è una spiaggia completamente libera, quindi senza punti di ristoro.

Alle sue spalle svetta una rigogliosa pineta che, soprattutto in certe giornate, si rivela perfetta per proteggersi dai raggi del sole. Il panorama, manco a dirlo, è uno di quelli che arriva dritto nel cuore e la limpidezza delle sue acque regala sempre la possibilità di vedere pescetti nuotare.

A svettare, inoltre, è un curioso promontorio che, oltre a donarle un fascino ancor più autentico, la divide da Cala Violina. Il suo nome è Punta Francese e, insieme a Punta Martina che si trova a Sud, racchiude la bellissima Cala Martina.

La Riserva Naturale delle Bandite di Scarlino

La Riserva Naturale delle Bandite di Scarlino è una splendida area protetta che prende vita nei comuni di Castiglione della Pescaia, Gavorrano, Follonica e, appunto, Scarlino. Impreziosita da profumata macchia mediterranea, deve il suo nome che per molti può risuonare bizzarro al fatto che qui, un tempo, venivano indetti diversi bandi che avevano lo scopo di vendere porzioni di bosco.

La sua storia non è recente in quanto questa bellissima area geografica era già popolata in tempi antichi, come testimoniano alcune vestigia che fanno intendere che fosse utilizzata per la caccia e la raccolta persino in epoca preistorica.

Non mancano insediamenti del misterioso periodo etrusco, come l’importante necropoli di Poggio Tondo, una tra le più interessanti della zona.

Oggigiorno è possibile visitare la riserva grazie a numerosi sentieri sviluppati in completo rispetto della natura. Perfetti per chi pedala in sella alla MTB, sono ottimi da percorrere anche a piedi e a cavallo.

Cala Violina

Cala Martina è senza ombra di dubbio un vero spettacolo della Riserva Naturale delle Bandite di Scarlino, ma un altro punto forte di questa preziosa area è la sua “sorella maggiore”, ovvero Cala Violina.

Si tratta di una spiaggia che è abbracciata da una folta macchia mediterranea e caratterizzata da sabbia finissima composta di granelli di quarzo. Un arenile particolare il suo, tanto da conferirgli questo poetico nome. Il motivo è piuttosto curioso: i minuscoli granelli di quarzo di cui è fatta, ad ogni passo suonano una melodia, molto simile a quella di un violino.

Una caratteristica da non sottovalutare in quanto è un fenomeno estremamente raro: succede in pochissime altre spiagge del mondo, tra cui Babadejuka a Rio de Janeiro, Fort Dauphin in Madagascar, Gold Coast in Australia e la spiaggia dell’Isola di Eigg in Inghilterra.

Bagnata da acque cristalline tutto l’anno, come Cala Martina è raggiungibile a piedi e intraprendendo un un sentiero di circa 20 minuti nel bosco. Non manca la possibilità di attraccarvi via mare.

Racchiusa tra due promontori e lambita da un mare incontaminato, al fine di preservarla per il suo altissimo valore naturale, durante il periodo estivo è visitabile solo ed esclusivamente su prenotazione.

Per far sì che tutti possano vivere un’esperienza indimenticabile e in totale sicurezza, infatti, possono accedervi massimo 700 persone al giorno. Bisogna quindi andare sul sito ufficiale della spiaggia e assicurarsi un posto. Per il diritto di prenotazione occorre un contributo di 1 euro, non previsto però per i bambini da 1 anno fino ai 12. Per loro occorre solo la prenotazioni, mentre per le creature da 0 a 12 mesi l’entrata è libera, gratuita e senza bisogno di riservargli il posto.

La Toscana, quindi, all’interno della sua meravigliosa Riserva Naturale delle Bandite di Scarlino nasconde due pregiati tesori:

  • Cala Martina: un angolo di paradiso dall’importanza storica;
  • Cala Violina: una spiaggia dalla sabbia così particolare che è quasi unica al mondo.

Non resta che correre in Maremma e concedersi giornate indimenticabili in questi angoli unici e naturali.

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Spiaggia di Nisporto, tesoro dell’Isola d’Elba

L’Isola d’Elba, situata nel Mar Tirreno, è davvero una gemma scintillante con il suo mare azzurro profondo e le sue bellezze naturali. Le colline ondulate sono ricoperte da una vegetazione mediterranea lussureggiante, che include alberi come i pini marittimi, i lecci e i cipressi.

Queste piante si fondono con i profumi inebrianti delle erbe selvatiche, creando un’atmosfera magica e suggestiva. Nell’entroterra sono percorribili numerosi sentieri panoramici tutti da esplorare, che permettono di immergersi completamente nella natura incantevole del territorio. Gli scenari mozzafiato e la serenità del luogo la rendono una meta ideale per gli amanti della natura e delle vacanze rilassanti.

Nascosta tra le bellezze naturali dell’Isola d’Elba, si trova un vero e proprio paradiso selvaggio. È la Spiaggia di Nisporto, una baia dorata che invita a rilassarsi e godersi la serenità che solo la natura può offrire, lontano dalle mete affollate. Un luogo in cui l’atmosfera intima e accogliente rende questa località il rifugio ideale per coloro che cercano una pausa dalla frenesia della vita moderna.

La spiaggia di Nisporto, un’oasi di tranquillità

Nisporto, Isola d'Elba

Fonte: iStock

Nisporto, Isola d’Elba

La Spiaggia di Nisporto si estende per circa 200 metri, offrendo uno scenario incantevole di ghiaia, sabbia e splendidi ciottoli multicolori. Un autentico mosaico naturale che si fonde in armonia con le sfumature del mare cristallino.

La parte occidentale è caratterizzata da un paesaggio aspro e selvaggio. Al contempo, la zona centrale, con la sua sabbia fine, è il posto ideale per i giochi dei più piccoli e per coloro che amano trascorrere il tempo sulla spiaggia.

Questa perla dell’Isola d’Elba non solo incanta con la sua bellezza incontaminata, ma è anche il luogo perfetto per ripararsi dal caldo torrido. La sua conformazione geografica, infatti, garantisce una protezione naturale dagli intensi raggi solari. Questo, insieme alla piacevole brezza marina, rende le giornate estive estremamente piacevoli.

Inoltre, la Spiaggia di Nisporto offre una varietà di servizi per assicurare un’esperienza confortevole ai visitatori. Per coloro che amano l’avventura, è possibile noleggiare pedalò e piccole imbarcazioni, il modo ideale per scoprire le numerose spiagge circostanti, come ad esempio Nisportino e Bagnaia, che meritano senza dubbio di essere visitate.

Sulle tracce del passato nell’affascinante borgo di Rio nell’Elba

Situato nelle vicinanze della spiaggia di Nisporto, il borgo di Rio nell’Elba è una località da non perdere assolutamente. Uno dei villaggi più antichi, le cui origini risalgono all’età del bronzo e che conserva importanti tracce del suo passato, che testimoniano la sua storia ricca e affascinante.

Nei dintorni, tra i punti principali da visitare, vi consigliamo il Castello del Volterraio, un’imponente fortezza costruita nel X secolo, che sovrasta il paese regalando una vista panoramica mozzafiato sulla costa circostante.

Con le sue possenti mura, torri e bastioni, il castello è un autentico simbolo del suggestivo passato dell’isola. Inoltre, è possibile esplorare le sale, ammirare gli affreschi e le architetture che ancora oggi raccontano le storie di tempi lontani.

Lungo la strada che collega Nisporto a Rio, vi suggeriamo di visitare un’altra affascinante testimonianza storica della zona. Si tratta dell’Eremo di Santa Caterina, costruito nel XVII secolo e caratterizzato da un bellissimo campanile.

Passeggiando nel centro del paese, invece, si può ancora respirare la tipica atmosfera medievale. Attraversando le strette stradine si possono ammirare, infatti, le splendide fontane, i maestosi archi e gli antichi edifici in pietra che evocano racconti di epoche passate.

L’atmosfera del borgo è autentica e suggestiva. Che siate appassionati di storia, amanti della natura o alla ricerca di un luogo per rigenerarvi, resta senza dubbio una tappa imperdibile nel vostro viaggio all’Isola d’Elba.

Rio nell'Elba

Fonte: iStock

Rio nell’Elba, Arcipelago Toscano
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Estate in Toscana: le vacanze preferite dagli stranieri

Dalle splendide città d’arte come Firenze e Pisa ai piccoli borghi dove il tempo sembra essersi fermato, passando per le campagne lussureggianti e le rinomate località di mare: la Toscana si riconferma ancora una volta tra le mete preferite dai turisti – sia italiani che stranieri – per le vacanze estive. I numeri non mentono, per questa meravigliosa regione la ripresa post Covid è strepitosa. Ma quali sono le destinazioni più apprezzate e quali i visitatori che le scelgono?

Toscana, la meta perfetta per le vacanze estive

Se l’Italia è da sempre una delle prime scelte per i turisti stranieri come meta per le vacanze (in ogni periodo dell’anno), l’estate 2023 vede la Toscana primeggiare tra le località più amate. Immaginare il perché non è difficile: sono tantissime le attrazioni offerte da questa regione, dai musei alle spiagge, dai borghi pittoreschi alla natura incontaminata. Insomma, ce n’è proprio per tutte le esigenze. Secondo le stime, quest’anno sarà davvero da record: sono previsti più di 5,9 milioni di arrivi e oltre 23,9 milioni di pernottamenti. Cifre notevoli, che superano i risultati pre pandemia.

A rivelarlo è l’indagine del Centro Studi Turistici di Firenze, commissionata da Toscana Promozione Turistica. Ma entriamo un po’ più nel dettaglio: le previsioni parlano di un aumento del 4,7% negli arrivi e del 4,3% nei pernottamenti rispetto al 2022. Negli anni scorsi, soprattutto a causa del Covid, a prevalere è stato il turismo nazionale. Tantissimi italiani, non potendo andare all’estero, hanno scelto di rimanere vicino casa e scoprire le bellezze di una regione che ha molto da offrire e nulla da invidiare ad altre destinazioni – sia nostrane che straniere.

Il 2023, invece, vede la rinascita del turismo internazionale: l’estate dovrebbe segnare un +6,5% di presenze estere, per un valore complessivo di più di 12 milioni. Certo, anche gli italiani continuano ad apprezzare le principali mete turistiche toscane, visto che quest’anno si prevede un +2,1% di presenze nazionali (per un valore totale di 11,9 milioni). L’indagine mostra come i turisti stranieri dovrebbero andare ad aggiudicarsi una fetta del mercato pari a poco più della metà, ovvero il 50,5% del totale delle presenze nella regione.

Le località migliori secondo i turisti

L’analisi ha preso in considerazione anche quelle che sono le località più scelte dai turisti per quest’estate. Le stime migliori riguardano le città d’arte, dove le strutture ricettive dovrebbero registrare un ottimo +9,2% rispetto allo scorso anno. D’altra parte, luoghi dal fascino senza tempo come Firenze, Siena e Pisa attirano migliaia di visitatori grazie alla loro offerta culturale, fatta di musei, monumenti e attrazioni meravigliose. Molti viaggiatori preferiscono invece la montagna, forse per cercare refrigerio e dedicarsi ad attività all’aria aperta in mezzo alla natura. Secondo le previsioni, si prospetta un aumento del 6,7% nelle presenze tra le strutture ricettive d’alta quota.

Infine, c’è spazio anche per il mare, la campagna e le località termali, dove le imprese alberghiere dovrebbero ricevere un +2% di presenze. Per quanto riguarda poi la provenienza dei turisti stranieri che scelgono la Toscana, a primeggiare sono gli Stati Uniti. È in crescita anche il mercato europeo, con in testa i francesi, gli olandesi, gli austriaci, gli svizzeri, gli spagnoli, i tedeschi, i britannici, i polacchi, i belgi e gli scandinavi. C’è poi chi arriva da molto lontano, come i canadesi e i brasiliani, ma anche i cinesi, i giapponesi e gli indiani.

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Alloggi vintage: un viaggio nel tempo nel cuore della Maremma

Le esperienze di viaggio, ormai lo sappiamo, passano anche e soprattutto per gli alloggi. Strutture ricettive, hotel, glamping, case e baite non sono più semplici luoghi adibiti al riposo e al ristoro, ma sono diventati parte integrante e caratterizzante delle nostre avventure.

Le proposte sono tantissime, e tutte sanno rispondere alle esigenze e alle preferenze personali. Alcune, poi, sono così inedite e straordinarie da essersi trasformate in vere e proprie attrazioni turistiche che da sole valgono un viaggio anche in capo al mondo.

Ma non c’è bisogno di allontanarsi poi tanto dal Bel Paese per vivere un’esperienza davvero unica. Nel cuore della Maremma Toscana, infatti, esiste un glamping delle meraviglie che ospita alloggi vintage che permettono a chiunque di fare un viaggio nel tempo tra le suggestioni del passato. Pronti a partire?

Il glamping nel cuore della Maremma

Il nostro viaggio di oggi ci conduce nel cuore dell’Italia, in un territorio affascinante e suggestivo che da sempre incanta viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo. Stiamo parlando della Maremma Toscana, una destinazione che ospita un patrimonio naturalistico unico,  caratterizzato da paesaggi mozzafiato e lussureggianti che si perdono all’orizzonte, che si fonde con la storia, con l’arte, con la cultura e con tradizioni enogastronomiche capaci di soddisfare anche i palati più sopraffini.

Un’area incontaminata, selvaggia e autentica che con gli anni è diventata la meta prediletta di tutti coloro che vogliono vivere vacanze all’insegna del relax e della bellezza. Le cose da fare e da vedere qui sono tantissime e non vi basterà un viaggio solo per scoprirle tutte. La Maremma, infatti, è una destinazione da scoprire e riscoprire a ritmo slow che non smette mai di stupire.

Se avete in mente di trascorrere qui le prossime vacanze, il consiglio è quello di alloggiare all’interno del Vallicella Resort, un glamping di lusso situato in una posizione privilegiata e circondato dalla meravigliosa natura che caratterizza il territorio. Dalla collina di Scarlino, luogo in cui sorge la struttura, è possibile infatti ammirare tutta la bellezza del Mar Tirreno da una parte, e dei paesaggi scanditi da colline sinuose e verdeggianti dall’altra.

Ma non è solo la posizione a rendere questo glamping il luogo perfetto dove trascorrere le vacanze in Maremma, ma lo è anche e soprattutto la sua proposta, quella fatta di alloggi unici e vintage che permettono agli ospiti di fare un viaggio nel tempo tra le bellezze del territorio.

Glamping Collection

Fonte: Ufficio Stampa

Area Glamping Collection

Bus americani e roulotte anni ’70: gli alloggi vintage in Toscana

Il Vallicella Glamping Resort è il perfetto punto di partenza per andare alla scoperta delle meraviglie della Maremma Toscana, ma è anche un luogo dove è possibile vivere e condividere esperienze incredibili in coppia, con gli amici o con la famiglia.

La struttura ricettiva, infatti, ospita la Glamping Collection, una zona tematizzata con i colori del mare e l’appeal surfin’ dove sono riuniti alloggi davvero speciali. Qui è possibile dormire all’interno di bus americani, Airstream e roulotte anni ’70 e godere di spazi condivisi confortevoli e suggestivi.

Tra le proposte più affascinanti troviamo il bus americano “Thomas”, un veicolo blu completamente restaurato e riprogettato come spazio domestico con tanto di area living, cucina e camera da letto. Non è l’unico però, in quest’area è possibile dormire anche all’interno di una piccola roulotte vintage, che può ospitare fino a due persone, e in una AIRSTREAM ARGOSY degli anni ’70.

L’area, poi, offre tutta una serie di proposte di lusso destinate esclusivamente a chi pernotta negli alloggi vintage. A disposizione degli ospiti, infatti, ci sono una vasca idromassaggio e una zona living dotata di barbecue, tavoli e divani per vivere e condividere momenti indimenticabili.

Gli alloggi vintage del Vallicella Glamping Resort

Fonte: Ufficio Stampa

Gli alloggi vintage del Vallicella Glamping Resort
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Musei di Firenze: quali visitare assolutamente

Firenze è il capoluogo della Toscana, ma è anche una delle più importanti culle della cultura italiana. Nel corso dei secoli, questa città ha mantenuto il proprio fascino attirando milioni di turisti da tutto il mondo ogni anno. Stiamo parlando di un luogo magico e ricco di sorprese, una città d’arte che vanta un immenso patrimonio culturale e architettonico, il quale ne mette in risalto il fascino e l’importanza nel corso della storia. Meta turistica tra le più apprezzate d’Italia, merita assolutamente una visita in qualsiasi periodo dell’anno, da soli o in coppia, con i bambini o con gli amici.

La città di Firenze è particolarmente nota per essere la culla del Rinascimento italiano, un vero e proprio museo all’aperto: i monumenti e gli antichi palazzi sono a portata di bicicletta o, più semplicemente, di rilassanti passeggiate. Oggigiorno, questa meta è considerata la capitale dell’arte: secondo l’UNESCO, proprio qui è racchiuso il 60% delle bellezze artistiche di tutta Italia, un dato semplicemente incredibile. Dal XIII al XVI secolo, Firenze ha fatto da sfondo al lavoro di grandissimi artisti italiani come Michelangelo, Dante Alighieri, Giovanni Boccaccio e Filippo Brunelleschi, che qui hanno concepito alcune delle loro splendide opere.

Ovviamente, il ricco patrimonio fiorentino è custodito non soltanto open air – basti pensare alle tantissime architetture meravigliose che caratterizzano il suo centro storico. La città è ricca di musei, alcuni famosissimi come gli Uffizi, altri decisamente meno conosciuti, soprattutto dai turisti. Eppure, ognuno di loro ha un fascino speciale che merita attenzione: scopriamo quali sono i più bei musei di Firenze, da visitare il prima possibile per immergersi nelle atmosfere incredibili di questa città-gioiello tra le migliori d’Italia.

Musei di Firenze: arte e cultura tutta da scoprire

Firenze

Fonte: iStock

Il centro storico di Firenze

Gli storici palazzi e le antiche piazze di Firenze, nel corso del Rinascimento, sono diventati veri e propri musei a cielo aperto: in Piazza della Signoria, per esempio, sono state installate maestose statue e fontane. Le chiese, i palazzi, le basiliche ed i musei cittadini, poi, sono il vero e proprio tesoro di Firenze, catturando l’interesse e la curiosità di milioni di visitatori. Sicuramente il museo più famoso è quello degli Uffizi, il quale ospita opere di Leonardo da Vinci, Botticelli, Rubens e Tiziano. Altre importanti istituzioni sono il Museo Archeologico di Firenze, Museo del Novecento, Museo Galileo e molti altri.

Ogni anno la città di Firenze attira milioni di visitatori in quanto centro culturale di grande importanza: periodicamente vengono organizzate interessanti esibizioni e feste d’arte. Nei mesi estivi le piazze cittadine offrono intrattenimenti ogni sera con rinfreschi e visite agli edifici circostanti. Le altre stagioni, ad ogni modo, non sono da meno se consideriamo che i più importanti teatri di Firenze portano in città tantissimi turisti grazie ai balletti, le opere e gli spettacoli; in più le principali vie di Firenze sono gremite di mostre, concerti, esposizioni. Il capoluogo toscano, dunque, fonde arte e cultura con l’obiettivo di creare ogni volta qualcosa di nuovo ed interessante visto che la città offre infinite possibilità di conoscere le opere d’arte ed architettoniche più importanti del nostro Paese.

Museo Archeologico Nazionale di Firenze

Il Museo Archeologico Nazionale di Firenze è uno fra i più importanti d’Italia e si colloca all’interno di un fenomeno di portata europea: la nascita dei musei in qualità di istituzioni statali legate alla formazione delle nazioni moderne. Questo museo raccoglie i più importanti scavi toscani, così come alcuni reperti etruschi e romani provenienti da Umbria e Lazio. Il Museo Archeologico Nazionale ospita cinque diverse sezioni: quella etrusca, romana, greca, egizia e numismatica. Gli appassionati di storia non potranno certo perdersi la Chimera d’Arezzo, un importante pezzo della civiltà etrusca: si tratta di un plastico bronzo raffigurante la mitica fiera leonina restaurata da Francesco Carradori, il quale ricostruì la coda serpentina che mordeva la testa di capra. Buona parte dei reperti di questa sezione riguarda la cultura funeraria, in particolare i sarcofagi e le urnette.

Fra le opere più interessanti della sezione romana troviamo alcuni bronzi antichi come, per esempio, il Treboniamo Gallo, risalente al III secolo. La sezione greca, invece, ospita una serie di antiche ceramiche provenienti da tombe etrusche e da collezioni private. La sezione egizia è seconda solo al Museo Egizio di Torino e ospita reperti provenienti dalle attività quotidiane dell’antico Egitto: oggetti in tessuto, legno e osso. Fra le opere più interessanti a amirare, possiamo trovare i modelli di due servitori, la macinatrice di grano e la donna che fa la birra risalenti all’antico regno. Infine, la sezione numismatica contiene importanti ed antiche raccolte numismatiche italiane.

Giardino di Boboli

Il Giardino di Boboli

Fonte: iStock | Ph. Ondrej Bucek

Il Giardino di Boboli

Il Giardino di Boboli è il parco più famoso della città di Firenze. Si tratta di un giardino storico connesso al Forte di Belvedere e che ospita ogni anno oltre 800.000 visitatori. I giardini furono costruiti, originariamente, dai Medici: inizialmente avevano un’impostazione di stile tardo-rinascimentale, la quale venne poi modificata dalla costruzione di nuove porzioni con impostazioni differenti. Il giardino è caratterizzato da imponenti statue ed edifici come la settecentesca Kaffeehaus, che permette di godere di un panorama mozzafiato della città. Il giardino ha quattro ingressi pubblici e dal 2017 il circuito museale comprende anche il Museo degli argenti, la Galleria del Costume, il Museo delle porcellane e il Giardino Bardini.

Museo Galileo di Firenze

Il Museo Galileo di Firenze è uno degli imperdibili della città e si trova in Piazza dei Giudici. Questo museo ha sede presso Palazzo Castellani, un’antica fortificazione costruita sulla sponda destra dell’Arno. Il Museo Galileo si è dotato negli ultimi anni di laboratorio multimediale atto alla produzione di applicazioni interattive, online e offline, per la divulgazione della cultura. Una parte molto importante di questo ente museale è sicuramente la biblioteca, la quale è situata al terzo piano: essa conserva un gran numero di opere appartenenti ai fondi antichi. Particolarmente interessante è il fondo Mediceo-Lorenese che comprende testi scientifici inerenti alle scienze fisico-matematiche.

Villa Bardini

Villa Bardini è situata sulla costa San Giorgio, a Firenze. È un importante centro espositivo che ospita mostre temporanee, il Museo Capucci ed il Museo Annigoni. Originariamente, questo palazzo era la famosa Villa Manadora, la quale fu costruita nella prima metà del Seicento per opera di Gherardo Silvani, importante architetto dell’epoca. Dopo diversi anni di abbandono, l’attuale Villa Bardini è stata ristrutturata dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e riaperta al pubblico nel 2006 con una serie di interessanti esposizioni. Villa Bardini conta con circa sessanta stanze, un numero comprensivo anche di sale e saloni, oltre agli uffici e gli spazi dedicati a conferenze e convegni.

Casa di Dante a Firenze

La Casa di Dante

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La Casa di Dante

La Casa di Dante è un museo storico di Firenze, suddiviso in tre piani che raccontano le vicende di vita più importanti del poeta. Presso questo museo di Firenze è possibile partecipare a diversi itinerari per conoscere meglio la vita del Sommo poeta e la Firenze antica: le proposte comprendono visite guidate e tour della città sulle tracce di Dante Alighieri. L’edificio originale venne costruito prima del 1265, anno in cui nacque Dante e ad oggi ha come scopo fondamentale quello di diffondere la cultura e la conoscenza della vita e delle opere dell’autore. Il museo si articola in tre piani, ognuno dei quali tratta di una tematica diversa che illustra la vita del poeta: la sua vita amorosa, l’esilio, la vita politica.

Galleria degli Uffizi e cappelle medicee

La Galleria degli Uffizi di Firenze fa parte del complesso museale conosciuto come le Gallerie degli Uffizi e comprendente le collezioni di Palazzo Pitti ed il Giardino dei Boboli. Questo famoso museo fiorentino ospita svariate collezioni ed opere d’arte di grande valore provenienti dalla famiglia dei Medici, tra le quali spicca una serie di opere religiose derivate dalla soppressione di monasteri e conventi tra il XVIII ed il XIX secolo. La Galleria degli Uffizi vi riserverà splendide sorprese: godetevi una rilassante passeggiata varcando la Sala dei Primitivi o attraversate la famosa sala del Quattrocento lasciandovi catapultare nel passato. Fra tutti gli sguardi dei dipinti presenti all’interno della galleria, sarà proprio quello di un frate carmelitano a catturare la vostra attenzione; coglierete, poi, l’infinita bellezza della “Lippina”, capolavoro del noto Filippo Lippi.

Non perdetevi le straordinarie opere di Sandro Botticelli, fra le quali “La nascita di Venere” e “L’allegoria della Primavera”, simboli della pittura italiana. Ma vi consigliamo anche una visita alle sale che ospitano le opere del grande Michelangelo, di Raffaello, Tiziano e Correggio: rimarrete stupiti dalla grandiosità di queste bellezze artistiche. Nel Museo Statale di Firenze, inoltre, sono le famose cappelle medicee, costruite dall’omonima famiglia e oggi bellezza artistica del capoluogo toscano. Questi ambienti sono stati costruiti tra il XVI e XVII secolo in qualità di estensione della basilica brunelleschiana allo scopo di elogiare l’omonima famiglia.

Museo Novecento di Firenze e Palazzo Davanzati

Palazzo Davanzati

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Palazzo Davanzati

Il Museo del Novecento di Firenze è situato in Piazza S. Maria Novella ed è interamente dedicato all’arte italiana del XX secolo: sono presenti circa 300 opere distribuite in quindici ambienti. Il museo presenta collezioni permanenti, mostre temporanee e progetti speciali che animano particolarmente le attività dell’ente museale stesso; a questi si aggiunge anche la ricca offerta del dipartimento di mediazione culturale, il quale organizza regolarmente incontri educativi, laboratori e visite guidate per grandi e piccini.

Da non perdere è il famoso Palazzo Davanzati, notevole esempio di architettura residenziale fiorentina del Trecento. Nel suo complesso, questo antico palazzo, è la testimonianza del passaggio da casa-torre medievale a residenza rinascimentale: gli ambienti sono molto suggestivi, a cominciare dal cortile interno dotato di un pozzo a muro privato. Le sale di Palazzo Davanzati sono riccamente affrescate, in particolare la Sala dei Pappagalli, molto colorata e suggestiva, così come la Sala dei Pavoni; quest’ultima conserva la Madonna col bambino di Brunelleschi.

Galleria dell’Accademia di Firenze

Per ultima, ma non meno importante, vogliamo ricordare la Galleria dell’Accademia di Firenze. Si tratta di un museo molto apprezzato dai visitatori ed espone il maggior numero di sculture del noto Michelangelo. La visita a questa galleria potrà essere spunto per diverse riflessioni complementari, in grado di soddisfare passioni per la musica, l’arte, la botanica e le varie tecniche pittoriche. Il museo vi accoglierà nella maestosa Sala del Colosso, la quale oggi ospita il modello preparatorio di Giambologna per il ratto delle Sabine, importante esempio di scultura cinquecentesca. Lasciatevi poi conquistare dai meravigliosi dipinti di Lippi, Bronzino e Ghirlandaio: selezionare le opere più importanti è una mossa molto delicata, soprattutto se consideriamo il calibro degli artisti di cui parliamo.

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La Fontana del Porcellino, con il naso che porta fortuna

Ha le sembianze di un cinghiale, nonostante sia nota come la Fontana del Porcellino, uno dei monumenti più popolari di Firenze. Qualunque turista in visita nel capoluogo toscano non lascia la città finché non gli ha sfregato il naso, perché secondo la tradizione popolare porta fortuna. Per incontrare l’emblematica statua bronzea – omaggiata da Hans Christian Andersen in una delle sue fiabe e visibile in due dei film della saga di Harry Potter – bisogna recarsi alla loggia del Mercato Nuovo, a pochi passi da Ponte Vecchio. Una volta giunti al suo cospetto, sinceratevi di avere con voi una moneta e seguite il rituale completo per richiamare la buona sorte.

La storia della statua del Porcellino (che è un cinghiale)

Come detto, il nome popolare della Fontana del Porcellino, è improprio perché raffigura in realtà un cinghiale ferito durante la caccia. Nella fontana situata a margine della loggia del Mercato Nuovo, nella omonima piazza vicino a Ponte Vecchio, si trova oggi una copia dell’opera di Pietro Tacca, il quale copiò a sua volta un marmo ellenistico donato da papa Pio IV a Cosimo I nel 1560, durante la sua visita a Roma.

Dell’originale marmoreo, che oggi si può ammirare agli Uffizi, Cosimo II de’ Medici commissionò una copia in bronzo a Tacca nel 1612, in principio destinata a decorare Palazzo Pitti. Un modello in cera vide la luce solo intorno al 1620, mentre per la statua bronzea si dovette aspettare il 1633. Il ritardo fu dovuto a commissioni granducali più urgenti, come i Quattro mori di Livorno o le due fontane di piazza Santissima Annunziata. Nonostante fosse una copia, la resa di dettagli naturalistici come il pelo dell’animale rivela la straordinaria capacità come bronzista del Tacca, considerato il migliore allievo dello scultore fiammingo Giambologna.

L’opera divenne una fontana per volontà di Ferdinando II de’ Medici, ed è documentata sotto la loggia del Mercato Nuovo almeno dal 1640. Inizialmente, come svela un ricco materiale fotografico e grafico, era stata collocata a levante, davanti all’omonima spezieria del Cinghiale, lungo via Por Santa Maria. Nel 1928, per facilitare la viabilità della strada, venne spostata nella posizione attuale sul lato sud, davanti all’odierna ex-Borsa Merci, nel cuore storico di Firenze, per facilitare la viabilità sulla strada.

La fontana non aveva solo una funzione decorativa, ma serviva ad approvvigionare l’acqua ai mercanti che commerciavano sotto la loggia,  a quel tempo specializzati nella compravendita di stoffe pregiate, come sete e broccati. Nel 1998, però, l’intera opera è stata rimossa e sostituita da una copia che riproduce con grande fedeltà i punti di abrasione dell’originale e le varie patine superficiali, realizzata dalla Fonderia Artistica Ferdinando Marinelli nel 1988, come ricorda un’incisione sul bordo destro. La statua originale si può, invece, ammirare al Museo Bardini.

Il rituale portafortuna

Passando davanti alla Fontana del Porcellino, si può vedere il naso dell’animale risplende per la continua lucidatura quotidiana da parte di centinaia di mani di turisti in cerca di fortuna.

Il rituale completo per ottenere un buon auspicio è, però, il seguente: mentre si strofina il naso dell’animale bronzeo, si dovrebbe tenere una moneta e posarla all’interno della bocca aperta del cinghiale, per poi lasciarla cadere. Se la moneta, cadendo, attraversa la grata in cui passa l’acqua porterà fortuna, altrimenti no. In realtà, l’inclinazione è tale che solo le monete più pesanti cadono facilmente nelle fessure. I proventi della raccolta delle monete dalla fontana sono interamente devoluti all’Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa.

Il Porcellino di Firenze nel mondo

Il Porcellino di Firenze è famoso ovunque, e viaggiando se ne possono trovare copie sparse per il mondo. In Europa, ad esempio, ce n’è una nel parco del Castello di Enghien in Belgio, una in Place Richelme a Aix-en-Provence, in Francia, e persino due a Monaco di Baviera.

Volando oltreoceano, si trovano copie della statua fiorentina nel campus universitario dell’Università dell’Ontario, in Canada, a Guayaquil in Ecuador, e a Sidney, di fronte all’ospedale della capitale australiana. Quest’ultima, è una donazione della marchesa fiorentina Fiaschi Torrigiani avvenuta nel 1968 in memoria del medico italiano Piero Fiaschi, attivo in Australia (qui, le monetine raccolte sono destinate infatti all’ospedale). A Sidney, come a Firenze, si dice che strofinare il naso del cinghiale porti fortuna. Potenza della superstizione che supera i confini. Senza arrivare così lontano, troviamo una riproduzione del celebre Porcellino di Pietro Tacca a Rispescia, frazione di Grosseto, donata dal Comune di Firenze il 6 aprile 1953, nel giorno dell’inaugurazione del borgo toscano.

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Nel cuore della Toscana c’è una città che ospita streghe e vampiri

L’Italia è il Paese dei Santi, dei poeti e dei navigatori, ma anche delle tradizioni, delle usanze, delle storie e delle leggende. Alcune di queste sono così antiche che affondano le radici in tempi immemori, altre si sono trasformate nei secoli e, altre ancora, sono nate in tempi più recenti, senza però perdere il loro fascino.

Città, borghi, quartieri, piazze e ponti: molti dei luoghi iconici che raggiungiamo quando siamo in viaggio, o che attraversiamo nel quotidiano, nascondono in realtà storie affascinanti e suggestive, a volte anche un po’ spaventose. Ed è proprio di una delle tante storie che sono intrise nel tessuto urbano del Bel Paese che oggi vogliamo parlarvi.

Per farlo vi invitiamo a preparare i bagagli per raggiungere il cuore della Toscana. È proprio qui, infatti, che esiste una città bellissima che ospita streghe e vampiri. Destinazione: Volterra. Pronti a partire?

Volterra, come nessuno ve l’ha raccontata mai

Il nostro viaggio di oggi ci conduce in una cittadina cinta da mura non troppo lontano da Firenze. Volterra, infatti, dista dal capoluogo toscano appena 80 chilometri. Le cose da fare e da vedere qui sono tantissime e tutte, ne siamo certi, vi lasceranno senza fiato.

Tappa imprescindibile, di chiunque arrivi qui, è il Palazzo dei Priori. Situato in pieno centro l’edificio ospita splendidi affreschi medievali e un campanile dal quale è possibile ammirare un paesaggio mozzafiato. Ci sono poi il Duomo, l’Acropoli Etrusca e il museo annesso che ospita tutta una serie di manufatti e testimonianze di un passato antichissimo. E poi, ancora, il Teatro Romano e la Fortezza Medicea.

Tuttavia, è all’ombra dei luoghi più iconici della città che si nascondono storie che oggi, esattamente come ieri, affascinano gli amanti del brivido, e fanno tremare i più paurosi. Tra le strade, i vicoli e i muri che circondano il nucleo urbano, infatti, sono conservate storie e leggende, a tratti impronunciabili, che echeggiano da tempi immemori.

La città, incastonata tra le sinuose colline della provincia di Pisa, ha ospitato il secondo romanzo della saga Twilight, New Moon. La scelta non è stata fatta a caso: Volterra, infatti, è la città delle streghe e dei vampiri.

La città delle streghe e dei vampiri

La leggenda vuole che proprio a Volterra, tanto tempo fa, nacque una strega. Il suo nome era Aradia e si pensava fosse la figlia della Dea Diana. La donna, che praticava l’occulto e lo insegnava agli esseri umani, fu condannata a morte nel 1300, eppure riuscì a sfuggire all’esecuzione e il suo corpo non fu mai ritrovato.

Aradia non era l’unica strega della città, la storia vuole che la sua presenza attirasse qui numerose altre streghe provenienti da ogni parte d’Italia che, ogni notte, si riunivano proprio appena al di fuori delle mura cittadine. A testimoniare quel che resta delle streghe che un tempo abitarono Volterra, c’è il masso della Mandringa. Si tratta di una roccia, contraddistinta da una crepa, situata appena fuori dal nucleo urbano che ha ispirato nei secoli poeti, artisti e scrittori tra i quali anche D’Annunzio.

Secondo le leggende popolari, era proprio nei pressi del masso che le streghe si riunivano per danzare sotto la Luna. I più suggestivi giurano ancora di sentire le loro voci quando cala la notte.

Il nome di Volterra è legato anche a un’altra presenza tutt’altro che confortante, quella dei vampiri. Prima ancora di Aradia, e delle streghe, pare che qui si fosse rifugiato un potentissimo clan di vampiri, lo stesso che poi ha ispirato il secondo capitolo della fortunata saga Twilight. È proprio grazie alla pellicola cinematografica che la città è stata resa celebre in tutto il mondo e si è trasformata in una delle mete predilette del Dark Tourism.

E se streghe e vampiri non vi spaventano, allora, provate a raggiungere l’ex manicomio di Volterra. Un luogo angusto e spaventoso pregno di storie e…di fantasmi!

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L’unica città d’arte sostenibile si trova in Italia

Famosa in tutto il mondo per la sua bellezza, la sua storia e il suo Palio tradizionale, Siena è diventata la prima città d’arte al mondiale a essere certificata come destinazione sostenibile.

Questo riconoscimento le è stato conferito dal Global Sustainable Tourism Council (GSTC), l’organizzazione internazionale che definisce, attraverso specifici indicatori e criteri, gli standard di sostenibilità per il turismo a partire dai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (UNSDGs).

Una città green e sostenibile

Da sempre molto attenta al benessere dei propri cittadini, oggi a distinguere Siena dalle altre località è l’impegno della collettività per un turismo a basso impatto ambientale e ad elevata inclusione sociale.

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Fonte: 123rf

Piazza del Campo a Siena, sede dal Palio

Il GSTC ha certificato Siena come destinazione sostenibile in quanto la città è già certificata ISO 14064-1 per le emissioni dei gas serra. Inoltre, dal 2011, la città è carbon neutral e promotrice di una mobilità a basso impatto. Queste misure permettono di incrementare la qualità dell’aria e la salute delle persone che ci vivono e di coloro che la visitano per turismo.

Il centro storico di Siena è Patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1995 e, ogni anno, diventa un palcoscenico per eventi che tramandano tradizioni e saperi locali, come il celebre Palio. Nell’ambito delle iniziative di sostenibilità attuate nell’ultimo anno eccelle la piattaforma e app Siena Accessibile avente lo scopo di informare e semplificare la mobilità alle persone con disabilità motorie.

Cosa vedere a Siena

Siena è una delle più belle città della Toscana e la si può visitare tranquillamente a piedi.  Il tour urbano tra i luoghi simbolo della Siena Rinascimentale comincia da uno dei suoi monumenti più noti, il Palazzo Pubblico in piazza del Campo, al cui interno la fastosa Sala del Concistoro fu decorata da Domenico Beccafumi con Episodi delle Virtù civiche (1529-1535). Il Palazzo Pubblico venne costruito alla fine del Duecento per ospitare i nove signori che governavano la Repubblica di Siena.

Ci troviamo nel cuore della città. Piazza del Campo ha la forma di una grande conchiglia di mattoni rossi divisa in nove spicchi. Si chiama “Il Campo”, appunto, perché tanto tempo fa era un grande prato che ospitava mercati, fiere, assemblee e feste. È qui che si svolge il celebre Palio di Siena.

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Fonte: 123rf

Il Palazzo Pubblico di Siena

Non si può andare a Siena senza aver visitato il Duomo. Tutta ricoperta di marmo e decorata con statue di re, profeti, sibille e qualche mostro, la Cattedrale è stata costruita a partire dal XII secolo. Al suo interno persino il pavimento è un capolavoro: sembra un grande puzzle di marmi colorati. Qui gli artisti più innovativi del Quattrocento concepirono i loro principali cicli pittorici e scultorei: Bernardino di Betto, detto il Pinturicchio, fu chiamato ad affrescare la Libreria Piccolomini, all’interno della stessa Cattedrale, creata per conservare la biblioteca di Papa Pio II.

Da non perdere una visita sul tetto del Duomo, una delle ultime esperienze che si possono fare. Con la salita fino al Facciatone si possono ammirare torri, palazzi, campanili che si delineano all’interno della cinta muraria ancora ben conservata che delimita il paesaggio circondato dalle dolci colline senesi fino alle asperità dell’Amiata.

Duomo di Siena

Fonte: iStock

Il Duomo di Siena

Davanti alla Cattedrale c’è l’Ospedale di Santa Maria della Scala, un tempo potentissima istituzione economica, che oggi è stato trasformato in un grande museo che ospita sempre bellissime mostre.

Usciti da qui, ci si può incamminare verso la vicina Pinacoteca Nazionale, sostando nei caffè o nei forni che s’incontrano e chiedendo di assaggiare i famosi Ricciarelli, i biscotti così chiamati in onore del loro “padre putativo”, Ricciardetto della Gherardesca, reduce dalle Crociate in Terra Santa e chiaramente ispirato ai sapori mediorientali. Una delizia tutta senese. Come del resto il più noto dolce di Siena, il Panforte fatto con frutta candita, miele, spezie, frutta secca e zucchero. Meglio assaporarlo sorseggiando assieme anche un bicchiere di Vin Santo, il tipico vino dell’ospitalità toscana.

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Cala del Gesso, la spiaggia da sogno dell’Argentario

Il litorale toscano è custode di perle bellissime, tra spiagge e calette da favola dove concedersi una giornata di serenità sotto i raggi del sole. Al di là della rinomata Versilia, che ospita località molto amate dai vip, c’è una natura selvaggia che vi aspetta: si tratta delle coste frastagliate dell’Argentario, una splendida montagna a picco sul mare incastonata nel verde rigoglioso della Maremma Grossetana. È qui che sorge una minuscola insenatura protetta dalle rocce, una delle spiagge più belle di tutta la Toscana. Andiamo alla scoperta di Cala del Gesso.

Cala del Gesso, un’oasi paradisiaca

Se siete alla ricerca di un lungo litorale sabbioso dove arrivare comodamente in macchina, per godervi ore di relax in completa solitudine, allora questa non è la spiaggia che fa per voi. Ma se, al contrario, amate i luoghi incontaminati e non temete l’idea di fare una bella escursione prima di rilassarvi sugli scogli, allora Cala del Gesso vi riserverà grandissime sorprese. Si tratta infatti di una piccola insenatura incastonata tra le ripide scogliere del monte Argentario, proteso sulle acque turchesi del mar Tirreno. Ben protetta dai venti, è il luogo ideale per chi pratica snorkeling e vuole andare alla scoperta dell’affascinante mondo sottomarino che si dipana al largo delle coste della Toscana.

Ma non solo: le sue rocce offrono il punto d’appoggio perfetto per prendere un po’ di sole, mentre la sottile lingua di sabbia mista a ciottoli è la scelta migliore per chi non vuole rinunciare alla comodità anche al mare. Il panorama, poi, è da sogno. Alle spalle della spiaggia, un’imponente scogliera rocciosa fa ombra alle acque cristalline. A nord, invece, si erge imponente Torre Cala del Gesso, un’antica torre di avvistamento spagnola risalente al XV secolo – una delle tante che campeggiano su tutto il monte Argentario. Mentre davanti ai vostri occhi si dipana spettacolare la vista dell’isola del Giglio e del ben più piccolo isolotto roccioso dell’Argentarola.

Naturalmente, Cala del Gesso è una spiaggia ad accesso libero e non attrezzata: se avete intenzione di trascorrervi tutta la giornata – cosa assolutamente consigliata, visto che il tramonto qui offre uno spettacolo mozzafiato – dovrete portare con voi tutto l’occorrente per le tante ore al sole. Infatti il luogo è particolarmente isolato, e non è facile raggiungere qualche punto di ristoro. Importante dunque avere dietro una buona scorta d’acqua e qualcosa da mangiare, ma anche un paio di comode scarpe da scoglio per non rischiare di farvi male durante la vostra passeggiata sino alla spiaggia.

Come raggiungere Cala del Gesso

Cala del Gesso è infatti incastonata in una posizione non proprio facilissima da raggiungere. Situata nel territorio di Porto Santo Stefano, dovrete superare il centro abitato e poi proseguire lungo la costa sino a Cala Moresca, un’altra località meravigliosa che merita assolutamente una visita. Nei dintorni c’è un comodo parcheggio a pagamento – meglio usufruirne, visto che lasciare l’auto lungo la strada vi mette a rischio di spiacevoli sorprese al vostro ritorno. A questo punto non vi resta che affrontare una lunga camminata sino alla spiaggia.

Seguendo dapprima Via dei Pionieri e addentrandovi poi in una stradina privata in discesa, vi troverete ben presto davanti una scalinata immersa nella natura, che vi condurrà attraverso le rocce fino all’arenile di Cala del Gesso. Ovviamente c’è un’altra soluzione per chi vuole godere del panorama di questa spiaggetta senza fare fatica: basta arrivare via mare, affittando una barca da Porto Ercole – o sfruttando il servizio taxi nella stagione estiva. In questo modo avrete la possibilità di ammirare la bellezza della costa dell’Argentario, avvicinandovi pian piano alla caletta.

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Spiaggia della Lecciona, che preserva ancora il suo stato naturale

Che l’Italia conservi ancora delle spiagge autentiche e meravigliose è cosa risaputa. Ma oggi vogliamo portarvi a scoprire una distesa di sabbia davvero particolare, tanto che preserva anche adesso il suo stato naturale senza modificazioni antropiche. Si chiama Spiaggia di Lecciona e si trova tra Torre del Lago e Viareggio, in Toscana.

Spiaggia della Lecciona

La Spiaggia della Lecciona si sviluppa in un angolo incantato della provincia di Lucca. Vanta una lunghezza di ben sette chilometri e si distingue per i suoi profili selvaggi ma anche per l’imponenza delle Alpi Apuane che si stagliano sullo sfondo. Una bellezza altamente autentica, quindi, ma che è obbligatorio preservare, anche se purtroppo spesso non succede.

Questa distesa di sabbia si fa spazio all’interno dell’Ente-Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, un’area protetta di ben 23mila ettari a terra a cui si aggiunge l’area marina protetta delle Secche delle Meloria, che occupa altri 9mila ettari.

Per questo motivo la si può scoprire solo utilizzando le passerelle ufficiali, camminamenti che servono per minimizzare l’impatto antropico nell’arenile.

Dal punto di vista ambientale, quello della Lecciona è uno dei pochi tratti di costa sabbiosa della Toscana rimasti allo stato naturale. Ciò vuol dire che conserva ancora intatte dune ricoperte di vegetazione che ne consente il consolidamento, opponendosi così all’erosione. Da queste parti, infatti, non c’è stata antropizzazione, vale a dire che non sono stati fatti particolari interventi di trasformazione dell’ambiente naturale da parte dell’uomo.

Ma non solo: tra il 2007 e il 2008 sono state ripristinate le zone umide e paludose tra le dune e la pineta.

Una spiaggia naturista

La bellissima Spiaggia della Lecciona negli ultimi decenni è sempre stata meta dei naturisti. Non a caso lo scorso anno è diventata spiaggia naturista ufficialmente riconosciuta dal Comune di Viareggio.

Tutto ciò è stato possibile grazie ad ANITA (Associazione Naturista Italiana) che dal 22 aprile 2022, con la Delibera n. 130 del Comune di Viareggio, nel tratto delimitato dai pali 13 e 15 ha fatto sì che sia possibile praticare il naturismo autorizzato senza rischiare alcuna sanzione amministrativa.

Un lavoro iniziato nel 2020 e che ha portato a raggiungere questo obiettivo solo due anni dopo.

Come raggiungerla

Come vi abbiamo accennato in precedenza, oltre a rispettare l’ambiente il più possibile, per raggiungere la Spiaggia della Lecciona è necessario seguire precisi percorsi segnalati.

L’obiettivo è preservare questo importantissimo e bellissimo tesoro del nostro Paese. Quello della Lecciona è infatti un parco di grande interesse naturalistico e ambientale. L’itinerario per raggiungerla si sviluppa lungo la fascia costiera ed è puntellato di passerelle in legno che si snodano tra ambienti dunali sabbiosi e zone umide retrodunali.

L’accesso si raggiunge da Via dei Tigli, tra Viareggio e Torre del Lago, all’altezza dell’ingresso di Villa Borbone. Un percorso adatto a tutti in quanto è facilmente accessibile anche con passeggini e carrozzelle, mentre nei tratti che passano tra stagni e zone paludose i camminamenti in legno sono ben protetti.

Un piccolo angolo di paradiso ancora intatto del nostro Paese e che certamente vale la pena scoprire. Ma bisogna ricordarsi – sempre, ma forse qui più che mai – che deve essere fatto nell’assoluto rispetto dell’ambiente circostante.