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Toscana: Radicofani e la Fortezza che domina la Val d’Orcia

Lassù tira sempre un po’ di vento. Entra spirando tra gli alti merli della torre, attorno ai quali si inquadra l’azzurro del cielo.

Avvicinandosi al parapetto di pietra, altri colori si aggiungono: principalmente il verde, nelle sue diverse gradazioni. Il verde intenso, scuro, dei boschi. Quello tenue dei pascoli, quello opaco della rada vegetazione che riveste i fianchi delle colline.

Lo sguardo può spingersi fino a un orizzonte lontanissimo e immenso, che sembra quasi di intuire la rotondità del pianeta sul quale ci troviamo.

È il panorama che si gode dalla vetta della torre della Fortezza di Radicofani, eccezionale punto panoramico posto sulla vetta di un colle al margine meridionale della Val d’Orcia, in Toscana. Poco più sotto c’è il borgo vero e proprio, sviluppatosi attorno alla strada che da secoli lo attraversa: un classico borgo toscano, dalla caratteristiche eminentemente medievali.

Questo era l’antico confine tra lo Stato della Chiesa e il Granducato di Toscana e oggi è uno dei luoghi più belli da visitare in ogni stagione dell’anno nel sud della regione, peraltro insignito della Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano e uno dei comuni che fanno parte del sito patrimonio mondiale UNESCO della Val d’Orcia.

La Val d’Orcia è una delle zone più conosciute della Toscana. Un’ampia zona di campagna tra Siena e Grosseto, posta sul versante orientale del Monte Amiata. Qui, nel tempo, si è creato un elegante connubio di arte e paesaggio, capace di abbinare caratteristiche naturali di particolare bellezza a creazioni dell’uomo di grande ispirazione.

Radicofani, uno dei gioielli di questo territorio, si trova all’estremità meridionale della provincia di Siena. Si raggiunge percorrendo l’autostrada A1 fino all’uscita di Chiusi-Chianciano Terme e percorrendo poi la Strada provinciale 478 per circa 30 chilometri. Alternativamente, percorrendo la Strada statale 2 Cassia fino all’uscita Radicofani/Chiusi, seguendo le indicazioni stradali per una decina di chilometri.

Radicofani Val D'Orcia Toscana

Fonte: iStock

Il borgo di Radicofani visto dalla Fortezza

La Fortezza di Radicofani

La si vede da lontano, la Fortezza di Radicofani, fin da quando ci si avvicina al paese. Una rocca che da oltre mille anni domina la valle da una posizione privilegiata, imponente.

Si erge a strapiombo sul borgo, dominando tutto l’ambiente circostante e consentendo di spingere il proprio sguardo su una porzione di territorio davvero ampio. Una caratteristica che oggi conquista occhi e cuori dei visitatori, ma che nasce per una funzione prettamente utilitaristica: quella della difesa militare.

La sua posizione strategica l’ha resa, nel corso dei secoli, un luogo di continua contesa. Le prime testimonianze dell’esistenza di una struttura difensiva sul colle risalgono a prima dell’anno Mille (al 973, per l’esattezza) e da allora è sempre stata contesa dai diversi potentati che hanno interessato il territorio: il Papato, Siena, Orvieto. L’unica eccezione si ebbe alla fine del XIII secolo, quando il brigante Ghino di Tacco, una sorta di Robin Hood della Val d’Orcia, prese possesso della rocca e ne fece il proprio quartier generale. Ancora oggi Ghino è un personaggio rievocato a più riprese, una sorta di eroe locale.

Fortezza Radicofani Val D'Orcia Toscana

Fonte: iStock

L’imponente torre della Fortezza di Radicofani

Alla metà del Cinquecento divenne parte del Granducato di Toscana e venne ammodernata, per poi cadere in disuso nei secoli successivi. La grande torre che svetta possente verso il cielo è stata ristrutturata nel 1929, mentre sono della fine degli Anni Novanta i lavori di restauro che hanno consentito alla Fortezza di aprire al pubblico ogni proprio ambiente.

Oggi la Fortezza di Radicofani è una delle principali attrazioni della Val d’Orcia grazie alla sua straordinaria posizione panoramica sul bellissimo territorio che la circonda, consentendo allo sguardo di spaziare su Monte Cetona, sulla Val d’Orcia e sul Monte Amiata, sulle grigie crete che si aprono sui fianchi delle colline, sulle morbide alture coltivate a uliveta, sui pascoli, sui prati e sui boschi che compongono lo splendido quadro di questa porzione di Toscana.

La rupe sulla quale si trova la Fortezza tocca quota 896 metri, ma in cima alla torre si raggiungono i 1000 metri sul livello del mare. All’interno del castello si trova il Museo del Cassero, dove si possono ammirare reperti archeologici trovati nelle circostanze durante i lavori di restauro. Manufatti e altre testimonianze che vanno dall’epoca etrusca fino al Cinquecento.

Nel Museo si trova ricostruita la lunga storia della Fortezza e si può toccare con mano quella che era la realtà del bastione difensivo, percorrendone i passaggi sotterranei, le postazioni di tiro, i camminamenti sulle mura.

Il borgo di Radicofani

Radicofani Val D'Orcia Toscana

Fonte: iStock

Tra le vie di Radicofani

Strette stradine lastricate, edifici dalle mura in pietra a vista, solenni campanili e un’atmosfera ferma nel tempo: Radicofani.

Un borgo curato, dov’è piacevole passeggiare per i vicoli godendosi semplicemente la pace che infonde la bellezza del luogo, grazie a un bel patrimonio storico, artistico e architettonico.

La Chiesa di San Pietro è uno dei monumenti più rilevanti. L’edificio sacro risale alla metà del Duecento, come denunciano gli stilemi romanici sopravvissuti ai numerosi interventi di restauro e ricostruzione avvenuti nel corso dei secoli.

La bella facciata dal baricentro terreno, elegante e austera, fa da contraltare a un interno caratterizzato da ampi archi gotici e da colorate terrecotte della bottega di Andrea della Robbia.

Radicofani Val D'Orcia Toscana

Fonte: iStock

La Chiesa di San Pietro a Radicofani

Altri esempi di terracotta invetriata di grande livello, stavolta realizzati per mano dello stesso Andrea della Robbia, si trovano nella Chiesa di Sant’Agata, altro edificio religioso del centro storico del borgo. Una piccola chiesetta, stretta tra le abitazioni, con una facciata dimessa e una sola navata. All’altare maggiore si trova l’opera artistica di maggior vanto di Radicofani, la terracotta raffigurante la Madonna col Bambino e i Santi Francesco, Elisabetta d’Ungheria, Cristina di Bolsena e Lorenzo.

Tra gli edifici notevoli di Radicofani spicca anche il bel Palazzo Pretorio, con la sua facciata decorata di stemmi araldici.

Nei dintorni: il borgo di Contignano e Bosco Isabella

A poco più di 10 chilometri di distanza da Radicofani, ancora nel territorio della medesima amministrazione comunale, sorge il borgo di Contignano, un piccolo tesoro che merita di essere scoperto.

Contignano si trova su una collina, non lontano dalle rive del fiume Orcia, che dà il nome all’intera valle. Qui passa un tratto secondario della Via Francigena, che oggi contribuisce a mettere ancora questo luogo, un po’ laterale e dimenticato, sulla cartina geografica.

La sua posizione in disparte è anche il punto di forza di Contignano, che ha mantenuto la sua originalità, la sua atmosfera di rurale genuinità.

Il paese si divide in due: castello e borgo, ovvero il mastio attorno al quale si è sviluppata la vita medievale di Contignano e le sue principali vicende storiche (anche se si ritiene che l’insediamento nasca con una villa romana dei primi secoli dopo la nascita di Cristo) e il resto del paese, leggermente più in basso, poche case sparpagliate in una località che ospita non più di trecento abitanti.

Bella e ricca la Chiesa di Santa Maria Assunta, suggestiva la passeggiata tra i vicoli attorno al castello che sfociano in una caratteristica piazza signorile.

Gli amanti dei giardini non possono perdersi il Bosco Isabella, poco fuori dal centro di Radicofani. Si tratta di un giardino esoterico allestito nella prima parte del Novecento dalla famiglia Luchini. Odoardo Luchini fu garibaldino prima e senatore del Regno d’Italia poi, ma anche un grande appassionato di giardini. Dedico questo spazio alla moglie Isabella e alla figlia Matilde, pittrice affiliata al movimento artistico dei Macchiaioli.

Bosco Isabella è un oasi naturale realizzata da mano umana, un luogo perfetto per una rilassante e rigenerante passeggiata tra alberi poco comuni per il territorio, che al contempo nasconde significati massonici ed esoterici nella distribuzione della vegetazione, delle pietre e delle piccole costruzioni che lo caratterizzano. Dal 1983 il giardino è di proprietà del Comune di Radicofani e l’accesso è libero.

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Pontremoli, città barocca del 2025, tra i capolavori del Secolo d’Oro

Sarà sabato 5 e domenica 6 aprile 2025 la nuova edizione di Pontremoli Barocca, la due giorni di aperture straordinarie che, da tre anni, porta a scoprire i capolavori del Secolo d’Oro dell’arte pontremolese tra città e campagna dell’alta Lunigiana.

L’evento, organizzato da Sigeric e Farfalle in Cammino con il patrocinio dei Comuni di Pontremoli e Mulazzo, è pura immersione nelle bellezze del centro nobile della Toscana.

Pontremoli Barocca 2025, date, informazioni e costi

Nel dettaglio, sabato 5 aprile 2025, negli orari di apertura 10:00 – 13:00 14:00 – 18:00, saranno visitabili al pubblico tre splendide ville di campagna, grazie a visite guidate continuative della durata di 30 minuti circa.

Sarà possibile acquistare biglietti singoli per ciascuna dimora al costo di 10 euro, oppure un biglietto cumulativo scontato delle tre dimore, al costo di 20 euro.

È previsto il biglietto gratuito per tutti i minori di 18 anni.

Domenica 6 aprile, invece, negli stessi orari di apertura 10:00 – 13:00 14:00 – 18:00, sarà possibile scoprire ben sette luoghi, sempre con visite guidate continuative della durata di 20 minuti circa.

I partecipanti potranno acquistare un biglietto per sette luoghi al costo di 20 euro oppure un biglietto ridotto per quattro luoghi a scelta al costo di 15 euro.

Le ville e i palazzi da ammirare in aprile

Palazzo Pavesi Ruschi Noceti, Pontremoli

Fonte: Foto visitPontremoli – Ufficio stampa – Produzioni Eco

Palazzo Pavesi Ruschi Noceti, Pontremoli Barocca

Sabato 5 aprile sono tre le magnifiche ville tutte da scoprire e ammirare nella campagna pontremolese.

La prima è Villa Dosi Delfini, in via Chiosi 5, a poche centinaia di metri dal centro storico cittadino, alla fine di un suggestivo viale alberato: vi conquisterà con inganni spaziali e visivi, quadrature e affreschi, cannocchiali prospettici e ricchezze in ogni angolo, a partire dal sontuoso salone centrale.

Ecco poi Villa Pavesi Ruschi a Teglia di Mulazzo, in località Piano di Busatica, di proprietà della famiglia Ruschi Noceti. Tra le tante meraviglie, non si può non citare la particolare decorazione del piano nobile attribuita a Gian Battista Natali, ovvero il raffinato portico voltato a botte, con finiture in pietra serena, che conduce alla cappella di famiglia, e il salone dove la sapiente architettura rende più profonda la prospettiva di tutto l’ambiente.

Infine, Villa Pavesi Negri-Baldini e i suoi magnifici giardini spiccano a una decina di minuti da Pontremoli, in località Scorano lungo la Strada Provinciale 37. Il giardino, visitabile, è un fulgido esempio dello stile barocco, impreziosito da fontane, siepi, belvedere panoramico, ninfeo, mascheroni, grandi limoni nonché da balaustre in sasso e mura.

Domenica 6 aprile sono sette i luoghi da non lasciarsi sfuggire nell’ambito di Pontremoli Barocca 2025, a partire dal Palazzo Dosi Magnavacca, con spettacolare scalinata in marmo di Carrara che porta al piano nobile dove lasciano senza fiato il salone principale e l’ampia galleria vetrata.

Passiamo poi a Palazzo Pavesi Ruschi, in pieno centro storico, sontuosa dimora settecentesca con “veduta da tre angoli” dove il salone più ampio venne progettato per essere una magnifica Galleria dipinta come un cortile colonnato. Altrettanto meritevole di una visita è Palazzo Bocconi Zucchi Castellini, noto come “Ca’ di piazza”, risalente al XV secolo, con superbo salone restaurato in epoca neoclassica e galleria voltata a crociera con i finestroni che si affacciano sul cortile.

La giornata prosegue con Palazzo del Vescovado, in Piazza Duomo proprio di fronte alla Cattedrale di Santa Maria Assunta, che dal Cinquecento ospitava le scuole pubbliche per poi divenire, nel Settecento, la sede vescovile della Diocesi. Ci sono poi il Teatro della Rosa, il più antico della Lunigiana, dalle inconfondibili caratteristiche di un teatro all’italiana, l’Oratorio di Nostra Donna, sulla sponda del orientale del fiume Magra, assoluto capolavoro del barocco di Pontremoli, e la Chiesa San Giacomo d’Altopascio in Val di Nievole.

Palazzo del Vescovado

Fonte: Foto Sigeric – Ufficio stampa – Produzioni Eco

Palazzo del Vescovado, Pontremoli Barocca

Cosa vedere a Pontremoli oltre il Barocco

Pontremoli, la suggestiva Porta della Lunigiana, è un luogo dove storia, leggende e tradizioni si intrecciano per regalare emozioni senza tempo. Ogni passo nel borgo è un viaggio nel passato, e una delle sue gemme più straordinarie è il Castello del Piagnaro. Arroccato sulla collina che domina la città, ospita oggi il Museo delle Statue Stele, enigmatiche sculture antropomorfe che raccontano la preistoria lunigianese. Opere misteriose, databili dall’Età del Rame fino alla romanizzazione, hanno affascinato studiosi e visitatori con il loro simbolismo arcano. Tra le varie ipotesi, la più diffusa le interpreta come rappresentazioni di divinità pagane, protettrici dei cicli della vita e delle attività umane.

Nel cuore del borgo si erge maestoso il Duomo, ufficialmente la Concattedrale di Santa Maria Assunta. Già citato gioiello barocco, è una meraviglia di arte e architettura, impreziosito da raffinati stucchi ottocenteschi e capolavori pittorici. Tra questi, spiccano opere di grandi maestri come Giovanni Domenico Ferretti, Vincenzo Meucci e Giuseppe Bottani, che hanno conferito al sacro edificio un fascino senza pari.

Simbolo inconfondibile di Pontremoli è il poi Campanone, torre medievale del XIV secolo che si staglia verso il cielo, testimone silenzioso di secoli di storia. Altra tappa da segnare in lista è la Chiesa e Convento di San Francesco, oggi basilica dei Santi Giovanni e Colombano, custode di autentici tesori artistici, come il delicato bassorilievo della Madonna col Bambino di Agostino di Duccio e il Coro ligneo di Luchino da Parma.

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La mappa delle terme in Toscana: ecco dove andare

Grazie alla presenza di numerosi giacimenti d’acqua termale, la Toscana è la regione d’Italia che vanta più stabilimenti termali, tra i più belli d’Italia.

Qui, grazie ad acque con una temperatura compresa tra i 25 e i 54°C, presentano molteplici proprietà benefiche per il corpo: curano i reumatismi, alleviano le patologie vascolari, regalano sollievo alle patologie respiratorie e del tratto urinario.

E, spesso, grazie ai contesti naturali in cui sono inserite fanno bene anche all’anima. Tanto più che si trovano in un territorio meraviglioso, che tutti ci invidiano, e che vale assolutamente la pena visitare, da soli o con un tour apposito.

Bagni di San Filippo

Bagni di San Filippo, Toscana

Fonte: iStock

Bagni di San Filippo, Toscana

La provincia che ospita il maggior numero di terme e di stabilimenti termali in Toscana è Siena con la splendida Val d’Orcia e il Monte Amiata un vulcano dormiente che dà origine alle acque termali della zona.

Tra gli stabilimenti che beneficiano di queste acque, spiccano i Bagni San Filippo (frazione di San Quirico d’Orcia), una zona termale libera e gratuita all’interno del torrente Fosso Bianco: ampie vasche termali e cascatelle presentano una temperatura di 50°C e sono ricchissime di minerali, il calcio su tutti.

Ma è il loro contesto, a essere una vera favola: immersi nel bosco, i Bagni San Filippo sono soprannominati “Balena Bianca”, grazie all’immensità del masso bianco che si getta nel torrente e che somiglia proprio a una balena.

Come arrivare

Il Fosso Bianco si trova a breve distanza dal centro abitato. Dopo aver parcheggiato lungo la strada principale, è sufficiente percorrere una breve discesa a piedi per immergersi in un ambiente boschivo dove il ruscello termale scorre accanto al sentiero.

Orari di apertura

Aperte ogni giorno dell’anno.

Ingressi e prezzi

Accessibili gratuitamente.

Bagno Vignoni

Bagno Vignoni, San Quirico d'Orcia

Fonte: iStock

Splendida Bagno Vignoni

L’accesso è, invece, a pagamento a Bagno Vignoni, sempre a San Quirico d’Orcia. È molto suggestiva la piazza delle Fontane al centro del paese dove si trova una vasca medievale circondata da edifici del Rinascimento che distribuisce l’acqua termale in tutto il paese. Luogo magnifico in cui però è vietato immergersi, è stato fonte di ispirazione per molti registi: qui hanno recitato Carlo Verdone, Francesca Neri, Sergio Rubini, Christian De Sica e Rocco Papaleo.

Sorge qui uno degli stabilimenti termali più importanti di tutta la Toscana, l’Albergo Posta Marcucci, con splendida vista sulla Rocca di Castiglione d’Orcia.

Le acque della piscina termale, ricche di minerali benefici, sgorgano naturalmente dal sottosuolo a una temperatura di 49°C. Il complesso si compone di tre vasche immerse in un suggestivo giardino alberato, ognuna con temperature differenti per garantire un’esperienza di relax personalizzata. Nella prima vasca, la temperatura varia tra i 35 e i 38°C, offrendo un caldo abbraccio rigenerante; nella seconda scende gradualmente, stabilizzandosi tra i 28 e i 32°C.

La composizione minerale dell’acqua agisce come un potente catalizzatore biologico, stimolando le reazioni corporee e mentali. Il benessere fisico si intreccia con una profonda dimensione interiore: galleggiando sulla superficie dell’acqua, lo sguardo rivolto al cielo, si sperimenta un contatto unico tra l’ambiente acquatico, avvolgente e fluido, e l’universo minerale, etereo e immutabile.

Come arrivare

L’Albergo Posta Marcucci è in Via Ara Urcea 43.

Orari di apertura

Dalle 9.30 alle 18.00.

Ingressi e prezzi

Dal 1 aprile al 31 ottobre e dal 21 dicembre al 7 gennaio.

Giornata intera 39 euro a persona.

Ingresso mattutino/pomeridiano
9:30 – 13:30 o 14:00 – 18:00
30 euro a persona.

Dal 1 novembre al 20 dicembre e dal 20 febbraio al 31 marzo.

Sabato, domenica, pre-e festivi 39 euro a persona.

Giorni feriali 27 euro a persona.

Ingresso mattutino/pomeridiano
9:30 – 13:30 o 14:00 -18:00
Sabato, domenica, pre- e festivi: 30 euro a persona
Giorni feriali: 22 euro a persona

Terme di Chianciano

Ci sono poi le Terme di Chianciano, curative per le patologie del fegato e dell’apparato gastrointestinale (il cui più antico e prestigioso impianto termale è rappresentato dal Parco Termale Acqua Santa e Fucoli).

Propongono un’ampia gamma di servizi pensati per soddisfare ogni tipologia di visitatore. Tra le attrazioni principali spiccano i cinque percorsi delle Terme Sensoriali, studiati per un’esperienza multisensoriale, e le Piscine Termali Theia, che si estendono su oltre 600 m² e includono vasche interne ed esterne.

L’offerta si arricchisce con le suggestive Terme Sillene, rinomate per le loro proprietà terapeutiche, e il Parco Acqua Santa, ideale per chi cerca relax e contatto con la natura. A completare i percorsi benessere, il centro medico Institute for Health e la Palestra della Salute, che integrano servizi specializzati per la cura del corpo e il miglioramento della qualità di vita.

Come arrivare

Le Terme di Chianciano si trovano in Via delle Rose 52.

Orari di apertura

Piscine Termali Theia

Orario invernale
(dal 16 settembre)

  • Lunedì 10.00 – 19.00
  • Martedì chiuso
  • Mercoledì 10.00 – 19.00
  • Giovedì 10.00 – 19.00
  • Venerdì 10.00 – 19.00
  • Sabato 09.30 – 24.00
  • Domenica 09.30 – 20.00

Orario estivo
(dal 1 giugno al 15 settembre)

  • Lunedì 10.00 – 20.00
  • Martedì chiuso
  • Mercoledì 10.00 – 20.00
  • Giovedì 10.00 – 20.00
  • Venerdì 10.00 – 20.00
  • Sabato 09.30 – 24.00
  • Domenica 09.30 – 20.00

Terme Sensoriali

Orario invernale
(dal 16 settembre)

  • Lunedì 11.00 – 18.00
  • Martedì 11.00 – 18.00
  • Mercoledì chiuso
  • Giovedì chiuso
  • Venerdì 11.00 – 18.00
  • Sabato 10.00 – 19.00
  • Domenica 10.00 – 19.00

Orario estivo
(dal 1 giugno al 15 settembre inclusi)

  • Lunedì 10.00 – 19.00
  • Martedì 10.00 – 19.00
  • Mercoledì chiuso
  • Giovedì chiuso
  • Venerdì 10.00 – 19.00
  • Sabato 10.00 – 19.00
  • Domenica 10.00 – 19.00

Terme di Montepulciano

Molto famose sono anche le Terme di Montepulciano che – ricche di zolfo e di bromo – aiutano chi soffre di problemi respiratori, arto-reumatici e della pelle. Qui l’attenzione è rivolta al concetto di prevenzione termale e resilienza allo stress quotidiano grazie a trattamenti specifici rilassanti, riequilibranti e tonificanti.

Sono disponibili molteplici trattamenti medici in varie specializzazioni quali dermatologia, audiologia, pneumologia, ortopedia, fisioterapia, otorinolaringoiatria, reumatologia, flebologia.

Come arrivare

Le Terme di Montepulciano, situate nella frazione di S. Albino, offrono un’oasi di benessere nel cuore della Toscana, tra i suggestivi paesaggi della Val d’Orcia e della Val di Chiana. Facilmente raggiungibili, il centro termale dista poco più di un’ora di auto sia da Roma che da Firenze, e soli quindici minuti dal casello dell’autostrada A1.

Orari di apertura

Dal lunedì al venerdì 15.00-18.00. Sabato 8.30-11.30. Domenica chiuso.

Terme di Petriolo

Terme libere di Petriolo

Fonte: Ph @parys – iStock

Terme libere di Petriolo

A Monticiano, le Terme di Petriolo, a ingresso libero e con acqua a 43°C, sono tra le più amate della regione, soprattutto dai turisti stranieri.

Le acque termali sono caratterizzate da un’elevata concentrazione di zolfo, anidride carbonica e minerali come calcio e fluoro. Questa composizione conferisce loro importanti proprietà benefiche, in grado di prevenire e trattare patologie croniche dell’apparato osteo-articolare, respiratorio e della pelle, grazie all’azione antinfiammatoria naturale.

Rinomate sin dall’antichità, le Terme di Petriolo sono oggi una tappa imperdibile per chi esplora la Toscana. Lungo il corso del fiume si trova un’ampia area termale libera, dove piscine naturali ricavate nel terreno offrono un’esperienza suggestiva che richiama quella delle celebri terme di Saturnia. Le rive sono perfette per rilassarsi al sole o, per chi preferisce, approfittare dell’ombra offerta dalla vegetazione circostante, particolarmente apprezzata durante l’estate.

L’ingresso alla zona libera è completamente gratuito, ma è importante ricordare che l’area è priva di servizi come spogliatoi o bagni. Per chi cerca maggiore comodità, nei pressi del fiume si trovano moderni stabilimenti termali a pagamento, che offrono strutture attrezzate e un’esperienza di benessere più completa.

San Casciano dei Bagni

Bagno Grande San Casciano dei Bagni

Fonte: iStock

Bagno Grande, San Casciano dei Bagni

San Casciano dei Bagni, con le sue 42 sorgenti termali, è al terzo posto in Europa per portata d’acqua ed è annoverato tra i Borghi più belli d’Italia. Un luogo incantevole, in cui regalarsi un soggiorno di relax.

Di questa località non tutti conoscono le terme libere raggiungibili andando oltre via della Fontanaccia e arrivando alle due vasche chiamate Bagno Grande e Bagno Boscolo. Chi desidera trascorrere una vacanza di lusso può godere delle terme private del resort Fonteverde.

Le acque ipertermali, che sgorgano naturalmente a una temperatura di circa 42°C, sono particolarmente ricche di minerali come zolfo, calcio, fluoro e magnesio, una composizione unica che le rende ideali per trattamenti curativi e rilassanti. Le loro proprietà antinfiammatorie e analgesiche, unite ai benefici per il metabolismo, ne fanno un prezioso alleato per il benessere fisico e mentale.

Come arrivare

San Casciano dei Bagni è facilmente raggiungibile in auto sia dal nord che dal sud dell’Italia. Percorrendo l’autostrada A1, è possibile uscire a Chiusi-Chianciano Terme o a Fabro per poi proseguire verso il borgo.

La stazione ferroviaria più vicina è quella di Chiusi-Chianciano Terme. Da qui, si può prendere un taxi o un autobus per raggiungere San Casciano e le sue rinomate terme.

Per accedere ai bagni termali liberi, dall’ingresso del paese bisogna imboccare una stradina in discesa che conduce al lavatoio coperto situato alla base del colle. Da lì, si prosegue a piedi per circa duecento metri fino a raggiungere le caratteristiche vasche in pietra. L’area dei bagni liberi è interamente pedonale, garantendo un’esperienza autentica e immersa nella natura.

Orari di apertura

Fonteverde Spa è aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00. Chiusura anticipata alle 15.00 il martedì.

Ingressi e prezzi

Ingresso alla piscina termale terapeutica incluso utilizzo accappatoio Fonteverde:
Giornaliero: euro 30
Pomeridiano: euro 25
Weekend (sabato, domenica, festivo e prefestivo) solo giornaliero: euro 37

Terme della Via Francigena

Poco lontano da Firenze, Gambassi Terme ospita le Terme della Via Francigena ed è famoso per la sua acqua da bere, dalle alte proprietà depurative.

Lo stabilimento sfrutta l’Acqua di Pillo ed è particolarmente indicato per chi soffre di disturbi della digestione.

L’acqua di Pillo scorre sotto terra per 50 anni e viene rilasciata ad una temperatura di 15°C: viene quindi classificata come “acqua termale fredda”. Veniva utilizzata già nei primi anni del ‘900 e molti sportivi erano soliti fare tappa per sfruttare queste eccezionali proprietà benefiche: tra questi il campione toscano di ciclismo Gino Bartali.

Come arrivare

Lo stabilimento termale si trova in centro, in Piazza Giuseppe di Vittorio 1.

In treno, le stazioni più vicine sono quelle di Certaldo e Castelfiorentino lungo la linea Empoli-Siena (a una decina di chilometri). Da qui partono gli autobus delle autolinee Più Bus

In auto, da Firenze si imbocca la SGC Firenze-Siena in direzione Siena e, dopo 30 chilometri, si esce a Poggibonsi Nord e si prosegue verso Certaldo seguendo le indicazioni per Gambassi Terme.

Orari di apertura

Aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.00

Cure Termali:

  • dal Lunedì al Venerdì dalle 9.30 alle 18.30

Fascia oraria ingresso cammino del benessere spa (piscine):

  • giorni feriali dalle 9.30 alle 19:00
  • sabato e domenica, festivi e prefestivi:
    Ingresso mattina 9.30 – 14.00
    Ingresso pomeriggio 14:30 – 19.00

Terme della Versilia

La fonte termale di Villa Undulna è frutto di una scoperta casuale a inizio del ventunesimo secolo durante degli scavi (si tratta dunque di uno degli stabilimenti termali più giovani d’Italia).

A pochi chilometri da Viareggio e da Forte dei Marmi, Villa Undulna è un resort di lusso ed è l’emblema delle Terme della Versilia che, site a Cinquale, sono le uniche terme toscane insieme alle Terme dell’Elba ad affacciarsi direttamente sul mare.

Le Terme della Versilia offrono un’esperienza autentica e naturale, ideale per chi desidera prevenire o trattare disturbi infiammatori, dermatologici, l’osteoporosi o la cellulite. I trattamenti del centro termale e benessere si basano su due preziosi principi attivi: l’acqua salsobromoiodica e la torba.

L’acqua salsobromoiodica, ricca di sali minerali, sgorga dalle fonti sotterranee della zona, mentre la torba, unica nel suo genere per la ricchezza di enzimi e vitamine, proviene dalle aree di bonifica del vicino lago di Massaciuccoli. Questo straordinario elemento naturale è disponibile esclusivamente presso le Terme della Versilia.

L’hotel collegato alle terme dispone di una piscina interna dedicata ai bambini, rendendolo adatto anche alle famiglie. Le terme, inoltre, non sono riservate esclusivamente ai clienti dell’hotel, ma sono aperte anche agli ospiti esterni, garantendo così un’ampia accessibilità a tutti coloro che cercano benessere e relax.

Come arrivare

Autostrada A12 uscita Massa – raggiungere il lungomare e proseguire in direzione Forte dei Marmi Viareggio.
Autostrada A12 uscita Versilia – proseguire per il centro di Forte dei Marmi, una volta raggiunto il lungomare proseguire in direzione Massa.

Orari di apertura

Il Residence è aperto tutto l’anno.

La piscina, il ristorante, le terme e l’hotel sono generalmente aperti da Pasqua a ottobre di ogni anno.

Bagni di Pisa

Vanto della provincia di Pisa è San Giuliano Terme, con le sue antichissime terme. Sorgono qui i Bagni di Pisa, le cui piscine sono immerse in un contesto settecentesco ricco di affreschi e di stucchi con un effetto è straordinario.

Le acque termali naturali dei Bagni di Pisa, che sgorgano a una temperatura di 37°C, sono particolarmente indicate per trattare diverse tipologie di infiammazioni, risultando adatte a persone di ogni età. La struttura, convenzionata con il Sistema Sanitario Nazionale, offre anche trattamenti terapeutici mirati, tra cui balneoterapia, fanghi e idromassaggi, ideali per il recupero muscolare, la salute dell’apparato cardiovascolare e il benessere del sistema respiratorio.

Una destinazione che unisce relax e salute, perfetta per chi cerca trattamenti efficaci in un contesto di assoluto comfort.

Come arrivare

In auto:

  • Provenendo da nord, prendere l’autostrada A12, uscire a Pisa Nord e seguire le indicazioni per San Giuliano Terme (circa 8 km).
  • Provenendo da sud, utilizzare l’autostrada A11, uscire a Lucca Est e proseguire verso San Giuliano Terme (circa 10 km).

In treno:

  • La stazione ferroviaria di Pisa Centrale si trova a 8 km dai Bagni di Pisa, con collegamenti in taxi o autobus.
  • In alternativa, la stazione di San Giuliano Terme dista appena 300 metri dall’ingresso, rendendola l’opzione più comoda per chi viaggia su rotaia.

Orari di apertura

Il centro termale Bagni di Pisa è aperto dal lunedì alla domenica, dalle ore 9.00 alle ore 19.00.

Prezzi

Il pacchetto “Full Spa Experience” ha un costo di 138 euro, mentre il pacchetto”Inea Day Equilibrium” 165 euro e “Notte alle Terme” 58 euro.

Vi sono poi svariati pacchetti e offerte.

Le Caldane

Immersi nella suggestiva campagna toscana, i Bagni de Le Caldane rappresentano un autentico tesoro nascosto. Meno celebri delle terme di Saturnia, queste sorgenti termali sono un’affascinante testimonianza della ricca eredità etrusca e romana di questa terra straordinaria.

Per scoprire Le Caldane e immergersi nelle loro acque terapeutiche, bisogna recarsi a Gracciano, una frazione del comune di Colle di Val d’Elsa. Qui, la natura ha preservato un luogo intriso di storia, permettendo l’accesso a terme naturali e gratuite in ogni stagione dell’anno.

Le acque, che sgorgano a una temperatura di circa 20°C, sono ricche di sali di calcio e si raccolgono in piccole vasche naturali circondate da muretti, tra antichi ruderi e una rigogliosa vegetazione che crea un’atmosfera incantata. Il piccolo angolo termale è caratterizzato da limpidi specchi d’acqua e da un’atmosfera unica, quasi fiabesca, che lo rende un’esperienza indimenticabile per chi lo visita.

Durante i restauri del XIX secolo è stata aggiunta una scaletta in ferro, così da rendere più agevole la balneazione in queste intime vasche termali. Nonostante le dimensioni contenute, Le Caldane offrono un’esperienza ricca di fascino e relax, ideale per chi cerca una connessione autentica con la storia e la natura della Toscana.

Terme di Montecatini

Montecatini Terme

Fonte: iStock

Terme di Montecatini

In  provincia di Pistoia. Innanzitutto, le Terme di Montecatini: frequentate da nobili e famosi di tutto il mondo fin dall’inizio del secolo, ospita lo stabilimento Tettuccio, tra i più importanti al mondo per la cura idropinica: le sue acque da bere sono rinomate ovunque, e sono estremamente efficaci in caso di disturbi dell’apparato digestivo.

Situate in Valdinievole, una delle zone più umide dell’entroterra italiano, sono in una posizione strategica, a meno di 50 metri dalle località turistiche di Firenze, Pisa, Lucca, Siena e la Versilia.

Le Terme di Montecatini rappresentano un’eccellenza nel panorama del benessere, offrendo una vasta gamma di trattamenti termali pensati per rigenerare corpo e mente. Ogni percorso è studiato per sfruttare al meglio le proprietà curative delle acque termali, rinomate fin dall’antichità per i loro effetti depurativi, rilassanti e terapeutici. Un luogo ideale per ritrovare equilibrio e armonia attraverso terapie naturali di comprovata efficacia.

Apertura

Le Terme di Montecatini sono aperte tutti i giorni della settimana, ma l’accesso a determinate strutture e trattamenti è solo su prenotazione.

Come arrivare

Montecatini Terme è facilmente accessibile sia in auto che in treno.

In auto:
La città è ben collegata alla rete autostradale tramite l’autostrada A11 (Firenze-Mare). L’uscita Montecatini Terme si trova a pochi minuti dal centro, rendendo il viaggio comodo e diretto per chi sceglie di guidare.

In treno:
Montecatini Terme dispone di una stazione ferroviaria ben servita, con collegamenti regolari da Firenze, Pisa e altre città della Toscana.

Una volta arrivati in città, è possibile spostarsi agevolmente utilizzando i mezzi pubblici o i taxi per raggiungere le terme e le altre attrazioni locali.

Prezzi

costi per accedere alle Terme di Montecatini variano a seconda della stagione, dei trattamenti selezionati e delle promozioni disponibili.

Ingressi e trattamenti:

  • L’ingresso giornaliero alle piscine termali parte da circa 25-30 euro.
  • I pacchetti benessere, che includono trattamenti come massaggi, saune e percorsi termali, hanno prezzi a partire da 60-70 euro, con costi più elevati per soluzioni complete o personalizzate.

Promozioni stagionali:
Durante periodi specifici dell’anno, come le festività natalizie o la primavera, vengono spesso proposte offerte speciali e promozioni, che possono includere pacchetti famiglia o tariffe ridotte per gruppi.

Per chi cerca un’esperienza di relax su misura, le Terme di Montecatini offrono opzioni adatte a ogni esigenza, con la possibilità di approfittare di sconti stagionali per rendere l’esperienza ancora più conveniente.

Terme di Saturnia

Piscine naturali a Saturnia

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Terme di Saturnia

Anche la provincia di Grosseto, nel cuore della Maremma Toscana, presenta diversi stabilimenti termali. Vanno, senza dubbio, menzionate le Terme di Saturnia, con le Cascate del Mulino che sono tra le più famose al mondo. Terme libere, amate per il contesto naturale in cui sono immerse, si compongono di gigantesche vasche calcaree formatesi nel corso dei secoli e sono super scenografiche. Immergersi nelle loro acque è davvero un’esperienza.

Le acque termali di Saturnia, che scorrono lungo il fiume, formano piscine naturali di rara bellezza, accessibili gratuitamente e immerse nei suggestivi paesaggi della Maremma. Questo le rende una meta particolarmente apprezzata da turisti e appassionati di natura.

Come arrivare alle Cascate del Mulino
Per raggiungere le cascate in auto, seguite le indicazioni per Saturnia e, una volta arrivati al borgo, proseguite verso la direzione “Cascate del Mulino”. Un parcheggio gratuito è disponibile nelle vicinanze, da cui potrete accedere facilmente alle piscine termali tramite un breve sentiero.

Se preferite i mezzi pubblici, potete prendere un pullman per Saturnia e successivamente utilizzare un taxi locale per raggiungere le cascate. Per un’esperienza più comoda, nei pressi delle cascate troverete un bar tavola calda con servizi come bagni e docce, ideali per chi desidera trascorrere una giornata all’insegna del relax.

Terme di Rapolano

Rapolano Terme, situata in provincia di Siena, è una località celebre per le sue acque termali e per la presenza di due importanti strutture: le Terme di San Giovanni e le Terme Antica Querciolaia. Questi stabilimenti sono meta ideale per chi desidera rigenerarsi fisicamente e spiritualmente, grazie ai benefici delle acque termali, riconosciute per le loro proprietà terapeutiche.

Terme di San Giovanni
Immerso nella natura incontaminata delle colline toscane, questo stabilimento offre un’esperienza di relax unica. Le acque termali, ricche di zolfo e bicarbonato di calcio, sgorgano a una temperatura di 39°C, sprigionando un caratteristico odore sulfureo e garantendo un efficace sollievo per patologie dermatologiche, motorie e respiratorie. La struttura è dotata di numerosi servizi, tra cui un hotel, un ristorante, un bar, un centro benessere e un servizio di consulenza diagnostica, per offrire un’esperienza completa e personalizzata.

Terme Antica Querciolaia
Situate vicino al centro abitato, queste terme sono organizzate per accogliere ospiti con esigenze terapeutiche diversificate. Le acque sulfuree bicarbonato-calciche, grazie alla loro alta temperatura, risultano efficaci nel trattamento di riniti, otiti, problemi respiratori e malattie reumatiche. Fanghi arricchiti di minerali sono utilizzati per migliorare la tonicità dei tessuti e per contrastare cellulite, smagliature e rughe, offrendo benefici sia estetici che terapeutici.

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Premiate le tre regine del turismo enogastronomico in Italia

Il legame tra gli italiani e il viaggio alla ricerca di cibo, vino, olio e di tutte le altre tipicità agroalimentari del nostro territorio è sempre più forte. La regione preferita tra gli italiani sia per i viaggi già fatti (39,3%) che per quelli futuri (33,9%), è la Toscana. Seguono l’Emilia-Romagna e la Puglia, che s’invertono nell’ordine se consideriamo le intenzioni di viaggio. È quanto è emerso dal settimo Rapporto sul turismo enogastronomico italiano appena presentato a Parma.

I dati del rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2024

Il 70% degli intervistati dichiara di aver fatto almeno una vacanza negli ultimi tre anni con questa motivazione primaria: le risposte evidenziano un +12% sul 2023 e +49% sul 2016. E, mentre il turismo domestico generalista ha segnato un calo nel corso dell’ultima stagione estiva, quello enogastronomico non ha deluso, anzi: c’è un ampio bacino di domanda, stimato in 14,5 milioni di potenziali turisti del gusto, che opta prevalentemente per mete domestiche (64%).

Numeri che riflettono la crescita delle ricerche sul web di informazioni e suggerimenti sui viaggi enogastronomici., basti pensare che rispetto al 2023, le ricerche online dei “cooking tourism” da parte degli inglesi sono aumentate del 250%, mentre per “best cities for food in the world” del 143%.

A questo si aggiunge il potere dei social, pubblicati soprattutto su Instagram e TikTok, che hanno reso virali immagini e racconti legati al cibo, spingendo le persone ad appassionarsi e a desiderare di conoscere le culture enogastronomiche del mondo, sperimentandole anche nel corso dei propri viaggi. Basti pensare che l’hashtag #food si trova in circa 250 milioni di post pubblicati su Instagram, il 38% degli utenti della piattaforma guarda contenuti legati al cibo e il 27% li condivide.

Dal rapporto emergono cinque nuove tribù enogastronomiche:
• i Ricercatori (42,1%), che viaggiano per provare nuove esperienze enogastronomiche, entrare in contatto con la comunità locale ed immergersi nella cultura della meta visitata;
• i Festaioli (23%), turisti che si avvicinano con una certa “leggerezza” all’enogastronomia, vista come una scusa per stare in compagnia e divertirsi;
• gli Intellettuali (19%), il cui motto è “viaggiare per arricchire il proprio bagaglio culturale”;
• i Figli dei Fiori (11,5%), che vedono nel viaggio enogastronomico un’occasione per pensare al proprio benessere psico-fisico e volersi bene;
• gli Edonisti (4,3%), che decidono di compiere un viaggio enogastronomico per concedersi un lusso.

Il vino (con il 38,1% delle preferenze) è considerato il prodotto più rappresentativo dell’Italia in ambito agroalimentare. Seguono nell’immaginario collettivo nazionale delle icone enogastronomiche del Belpaese l’olio extravergine di oliva (24%), la pizza (22%), la pasta (15%) e i formaggi (11%). A questa ricchezza si unisce la percezione diffusa di un patrimonio unico, genuino, diffuso sull’intero territorio e di qualità.

Lo studio è stato realizzato da Aite-Associazione italiana turismo enogastronomico e ideato da Roberta Garibaldi, docente all’Università di Bergamo e presidente dell’Associazione italiana turismo enogastronomico, con il supporto di Visit Emilia e Valdichiana Living, il patrocinio di Federturismo, Fondazione Qualivita, Iter Vitis Les Chemins de la vigne en Europe e la collaborazione dell’Università degli studi di Bergamo, Economics Living Lab e TheFork.

Turismo enogastronomico nelle mete estere

L’enogastronomia si conferma fra le esperienze più desiderate anche per i turisti europei: il 15,3% della popolazione del Vecchio Continente (circa 20,6 milioni di potenziali turisti) ha intenzione di affrontarle nei viaggi in programma per questa stagione invernale, a prescindere dalla tipologia di viaggio (mare, city break, culturali e outdoor). Ed è alto anche l’interesse per le mete e le attrazioni a tema cibo delle mete a lungo raggio: in particolare svettano le destinazioni del Far East (Giappone, Corea del Sud, Cina) e il Brasile.

Quanto vale il turismo enogastronomico in Italia

Grazie alla collaborazione con Economics Living Lab, spin-off dell’Università di Verona, il rapporto annuale fornisce per la prima volta una risposta riguardo l’impatto economico e sociale del turismo enogastronomico che è alquanto significativo. Ha contribuito, infatti, a oltre 40 miliardi di euro sull’economia italiana nel 2023 – di cui 9,2 diretti, 17,2 indiretti e 13,7 di indotto –, con un rapporto benefici/costi pari a 6,9, confermandosi importante per l’economia italiana, con un forte potenziale di crescita e un ruolo non secondario nell’occupazione e nella distribuzione del reddito.

Progetti futuri

Per sviluppare ulteriormente il turismo enogastronomico servono però alcune iniziative. Il rapporto ne ha individuate alcune, di natura burocratica e normativa, ma anche concrete come la creazione di musei nazionali del cibo, dedicati alle eccellenze italiane come il vino, l’olio e la pizza, ma anche migliorare l’accessibilità e i collegamenti verso le aree rurali e interne, con soluzioni innovative e sostenibili per quei luoghi non accessibili con mezzi pubblici, sfruttare le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale per la gestione turistica dei piccoli produttori e, infine, sviluppare un sito nazionale dedicato al turismo enogastronomico.

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Toscana: 3 sorgenti termali libere dove fare il bagno in inverno

Fare il bagno in inverno è un po’ come una fotografia in negativo di quello che comporta farlo in estate.

Nei mesi estivi, quando il sole picchia bollente e abbronza la pelle, ci si butta nel blu del mare, nell’azzurro dei torrenti, nelle piscine naturali dei fiumi, nei flutti dei laghi per cercare refrigerio, il sollievo di un tuffo tra acque fresche e chiare.

D’inverno, invece, togliersi i vestiti e indossare il costume può sembrare una abitudine bizzarra, ma trovando il luogo giusto ci si possono regalare momenti di grande bellezza, a contatto con alcune delle attrazioni più stupefacenti della natura, come le sorgenti termali.

Qui le acque riscaldate da processi geotermici regalano la piacevole esperienza di potersi immergere anche in pieno inverno, per godere allo stesso tempo del calore e della salubrità della sorgente.

In Italia la Toscana è una delle regioni maggiormente baciate dalla geotermia e, malgrado esistano innumerevoli stabilimenti termali a pagamento, si possono trovare anche un discreto numero di luoghi dove l’accesso è libero e gratuito, pronto ad ospitare chiunque, anche d’inverno, non voglia rinunciare all’emozione di una bagno in un ambiente naturale unico.

Terme libere toscana inverno

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Vista dall’alto delle piscine termali di Saturnia

Dove fare il bagno in inverno: tre sorgenti termali libere in Toscana

I Bagni di Petriolo fra Siena e Grosseto

Frequentate in ogni stagione, le piscine naturali in riva al torrente Farma offrono un caldo ristoro.

Il Farma, che scorre per 34 chilometri di corso tra Siena e Grosseto e che ospita alcune conformazioni naturali e pozze molto frequentate anche in estate, riceve le acque della sorgente termale al confine tra i comuni di Monticiano e Civitella Paganico, nella Valle dell’Ombrone.

Note fin dai tempi dei romani, le terme di Petriolo sono suddivise in una parte di stabilimenti privati a pagamento e una zona libera, caratterizzata da una serie di piccole piscine naturali dove l’acqua si riversa dall’alto e finisce poi in due vasche più grandi, proprio sulle sponde del Farma.

Terme libere toscana inverno

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Le terme libere di Petriolo

La temperatura dell’acqua alla sorgente è superiore ai 40°C, cosa che qualifica Petriolo come una destinazione tra le preferite per i bagni d’inverno.

Petriolo, toponimo medievale assegnato alla località, si trova in una posizione piuttosto comoda da raggiungere, vicino alla superstrada che collega Siena e Grosseto. Si tratta di una zona della Toscana non particolarmente coinvolta nei circuiti del turismo di massa, ma che offre tantissimo per ogni visitatore in tutte le stagioni: dai borghi dove il tempo sembra essersi fermato come Tocchi e Monticiano fino alle memorabili rovine dell’Abbazia di San Galgano, passando per la straordinaria produzione enogastronomica locale.

I Bagni di Petriolo si possono raggiungere uscendo dalla Strada Statale 223 all’uscita di Iesa e seguendo poi le indicazioni stradali in loco per circa 5 chilometri. Inizialmente si raggiungono gli stabilimenti privati, superati i quali si trova un comodo sentiero che scende sulle rive del torrente Farma e alla piscine naturali con le acque termali.

Le Cascate di Saturnia, le terme libere più fotografate d’Italia

Una doppia, impetuosa cascata scende al fianco di un antico mulino ristrutturato, con i muri in pietra. L’acqua si riversa in una serie di piscine naturali circolari con ulteriori cascatelle, più piccole. I bordi delle piscinette sono tutti incrostati dei minerali che l’acqua termale porta con sé.

È questo lo scenografico scenario delle Cascate di Saturnia, una tra le destinazioni termali più gettonate del Centro Italia e certamente tra le più fotografate del paese. Un luogo veramente splendido, frequentato in ogni stagione dell’anno, ma che ha una marcia in più se lo si visita d’inverno.

Qualche visitatore in meno, una natura meno lussureggiante ma comunque fascinosa e una temperatura dell’acqua che si mantiene stabile intorno ai 38°C rendono le Terme di Saturnia un luogo sensazionale anche nella stagione fredda.

Terme libere toscana inverno

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Sulla strada, nelle vicinanze delle Cascate di Saturnia, si trova un belvedere ideale per ammirarle

Il mito dietro la creazione delle Cascate di Saturnia rende l’idea di quello a cui si può aspirare visitandole: la leggenda vuole che il dio Saturno, irato per i continui conflitti e la belligeranza dimostrata dagli uomini, abbia scagliato un fulmine, il cui impatto col terreno ha generato un cratere dal quale hanno preso a sgorgare le calde acque termali, i cui benefici contribuirono a un’epoca di pace e prosperità nel nome proprio della antica divinità.

Le Cascate di Saturnia si trovano nel comune di Manciano, in provincia di Grosseto, non lontano dal confine tra Toscana e Lazio. Sono alimentate da un piccolissimo torrente, il Gorello, che a monte della sorgente termale è poco più di un rigagnolo che divide i campi coltivati. La poderosa fonte, però, ha un flusso d’acqua di oltre 800 litri al secondo. Un getto che permette alle piscine un continuo ricambio d’acqua e una temperatura costantemente alta.

Intorno alle Cascate ci sono numerosi stabilimenti termali privati, ma l’accesso alle cascatelle e alle numerose piscine naturali è libero.

I Bagni San Filippo e la Balena Bianca

La strada che porta agli stabilimenti termali di Bagni San Filippo, in Val d’Orcia, ha un nome evocativo: Via del Bollore.

Non è un caso: le acque termali che scorrono in questa frazione del comune di Castiglione d’Orcia (SI) hanno una temperatura di circa 48°C alla sorgente.

Le piscine naturali libere si trovano nella parte orientale del paese e si raggiungono percorrendo il sentiero che porta fino alle rive del Fosso Bianco, il corso d’acqua nel quale sgorga la fonte termale. In paese si trovano evidenti indicazioni per il torrente e per raggiungere le prime vasche ci vogliono circa 10 minuti. Le polle sono immerse all’interno del bosco, rimosse dal vicino abitato, per un contatto totale con la natura.

L’attrazione più bella è la cosiddetta Balena Bianca, una enorme conformazione minerale di carbonato di calcio, le cui colate verticali assumono la forma dei denti tipici del grande mammifero acquatico. Intorno alla grande roccia ci sono le vasche di acqua termale più grandi e calde, le migliori da frequentare durante l’inverno.

Terme libere toscana inverno

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La Balena Bianca di Bagni San Filippo

Bagno Vignoni si trova non lontano dal Monte Amiata, il rilievo vulcanico che divide la Val d’Orcia dalla Maremma. Si raggiunge percorrendo la Strada statale 2, che ricalca il percorso della Via Cassia romana, collegando Firenze e Roma. Si esce dalla statale seguendo le indicazioni per Abbadia San Salvatore, quindi si raggiunge la piccola frazione di Bagni San Filippo in pochi chilometri.

Il piccolissimo abitato è dotato di una verace osteria, qualche struttura ricettiva, una piccola chiesa. Il luogo ideale per una avventura invernale, col freddo pungente che arrossa le guance, la pace del bosco che accoglie i visitatori e una calda piscina naturale pronta ad accogliere il bagnante in un abbraccio bollente.

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Il Presepe Vivente di Equi Terme, tutte le info

Nel cuore delle Alpi Apuane, tra le bellezze naturali che solo la Toscana sa offrire, si trova il pittoresco borgo di Equi Terme, nel comune di Fivizzano, in provincia di Massa-Carrara. Qui, ogni anno, prende vita uno dei Presepi Viventi più antichi e grandi d’Italia, un evento che attira migliaia di visitatori provenienti da ogni parte d’Italia e non solo. Immersi nell’atmosfera di Betlemme, i partecipanti si trovano a camminare lungo stradine strette e tortuose, attraversando mercati, botteghe e scenografie suggestive, tra antichi mestieri, artigiani, animali veri e personaggi viventi che ricreano la magia del Natale.

Il Presepe Vivente di Equi Terme, proposto dall’associazione locale dal 1986, è molto più di una semplice rappresentazione natalizia: è un’esperienza immersiva che coinvolge tutti i sensi, trasformando ogni angolo del borgo in una scena della Natività. Tra fiumi, cascate e grotte naturali, il percorso, che dura circa 40-60 minuti, si snoda tra le meraviglie del paesaggio e i suggestivi figuranti che popolano le vie del borgo, fino a giungere alla magica grotta della Natività, dove Maria, Giuseppe e il Bambino Gesù sono accompagnati da un’atmosfera unica, resa ancora più speciale dalla presenza di animali veri e dalla luce calda delle torce.

Un evento che, con la sua bellezza e la sua storicità, trasporta i visitatori in un’altra epoca, rendendo ogni edizione un appuntamento imperdibile per chi cerca un’esperienza natalizia autentica e suggestiva: ecco tutti i dettagli di questa suggestiva manifestazione.

La storia del Presepe Vivente di Equi Terme

Il Presepe Vivente di Equi Terme ha una lunga tradizione che affonda le radici nel cuore delle Alpi Apuane, in provincia di Massa-Carrara. Ogni anno, l’evento si rinnova, trasformando il piccolo borgo di Equi Terme in un palcoscenico che riporta i visitatori indietro nel tempo, alla Natività di Gesù.

La manifestazione, non l’unica in Italia, quest’anno celebra la sua 34esima edizione ed è organizzata dall’Associazione Presepe Vivente Equi, composta da volontari locali che con grande passione e impegno realizzano una rappresentazione fedele e coinvolgente della scena natalizia. Il presepe si distingue per l’accurata ricostruzione storica e scenografica, che coinvolge ogni angolo del borgo, rendendo l’esperienza unica e memorabile.

Date e orari di apertura del Presepe Vivente 

Il Presepe Vivente di Equi Terme si terrà quest’anno dal 25 al 28 dicembre 2024. I visitatori potranno esplorare il percorso nelle seguenti fasce orarie:

  • 25 e 26 dicembre: dalle 20:30 alle 23:30
  • 27 e 28 dicembre: dalle 18:00 alle 21:00

Il percorso ha una durata media di 40-60 minuti, permettendo a tutti, anche a chi ha poco tempo, di vivere l’emozione del presepe senza fretta. Si consiglia di arrivare con anticipo per evitare affollamenti e per godersi appieno ogni scena.

Presepe Vivente, Equi Terme, grotta

Fonte: Ufficio Stampa

Vista della grotta e della cascata al Presepe Vivente di Equi Terme

Dove si trova e come raggiungere il Presepe Vivente 

Come già accennato, il Presepe Vivente di Equi Terme si svolge nel caratteristico borgo di Equi Terme, una frazione di Fivizzano, immersa nel cuore delle Alpi Apuane. Il luogo è facilmente raggiungibile da diverse città e in vari modi:

  • In auto:
    Prendere l’Autostrada A15 Parma-La Spezia, uscire al casello di Aulla e proseguire sulla Strada Statale 63 del Cerreto fino al bivio per Cormezzano, poi seguire la direzione per Equi Terme. È disponibile un ampio parcheggio gratuito, ma in caso di esaurimento dei posti, è previsto un servizio navetta gratuito.
  • In treno:
    Prendere la Linea FS Aulla-Lucca, scendere alla Stazione di Equi Terme, a pochi passi dal percorso del presepe.

Programma del Presepe Vivente di Equi Terme

Il programma del Presepe Vivente di Equi Terme offre anche quest’anno una ricca esperienza che coinvolge i visitatori in un affascinante viaggio nel passato. Il percorso si snoda tra le antiche stradine del borgo, le grotte naturali e scenografie suggestive, tra cui spicca il maestoso Castello di Erode, ricostruito con grande attenzione ai dettagli. Il percorso include:

  • La grotta della Natività: dove la scena del Natale è ricostruita con un realismo commovente.
  • Antiche abitazioni: abitate dai figuranti che rappresentano mestieri e tradizioni storiche.
  • Il Castello di Erode: un elemento di grande impatto visivo che, con le sue torri e mura merlate, si trasforma in uno spettacolo di luci e ombre al calar della notte.

Oltre alla visita, sarà possibile assistere a spettacoli e scene viventi che raccontano storie bibliche e tradizionali, offrendo un’esperienza che si rivela coinvolgente tanto per adulti quanto per bambini.

Novità dell’anno del Presepe Vivente di Equi Terme

Quest’anno, il Presepe Vivente di Equi Terme si arricchisce di una novità di grande impatto: il Castello di Erode. Questo imponente edificio, situato su un crinale che precede l’ingresso alla grotta della Natività, rappresenta una delle aggiunte più suggestive degli ultimi anni. Con le sue mura robuste e le torri merlate, il castello si fonde perfettamente con l’ambiente circostante e, al calar della notte, regala uno spettacolo di luci e ombre che trasporta il visitatore in un altro tempo.

Fabio Furia, presidente dell’Associazione Presepe Vivente, sottolinea che l’evento rappresenta una vera e propria magia per tutti, grandi e bambini, grazie anche al lavoro di tanti volontari che contribuiscono a rendere questo evento unico. Il percorso, tra antiche case, paesaggi mozzafiato e grotte naturali, è l’occasione perfetta per immergersi nello spirito del Natale, in una delle cornici più affascinanti della Toscana.

Info pratiche e prezzi

  • Prezzo del biglietto: il costo di ingresso è di €7,00 (gratis per bambini fino a 7 anni). I biglietti sono acquistabili direttamente all’ingresso del percorso.
  • Sconti e promozioni: i gruppi organizzati, i passeggeri dei treni di linea e i pullman possono usufruire di ingressi preferenziali e di biglietti omaggio. Inoltre, i passeggeri dei treni di linea, mostrando il proprio titolo di viaggio alle casse, possono accedere con ingresso preferenziale e ricevere un omaggio presso lo stand.
  • Gastronomia: al di fuori del percorso, sono presenti stand gastronomici che offrono prodotti tipici locali, permettendo di assaporare le prelibatezze della zona.
  • Servizi: i servizi igienici sono disponibili all’ingresso e all’uscita del percorso.

Indossare calzature comode è consigliato, poiché il percorso si snoda per le stradine di un antico borgo, che possono essere irregolari e difficili da percorrere.

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Civita di Bagnoregio, la Pietranera de “Il nome della rosa”

Un piccolo e antico villaggio arroccato su una collina, nel cuore della Valle dei Calanchi, ed un unico ponte che lo collega con il resto della civiltà. Ci troviamo nel meraviglioso borgo di Civita di Bagnoregio, in provincia di Viterbo, nel cuore della Tuscia laziale. Un luogo sospeso nel tempo e nello spazio, che la fiction “Il nome della rosa” ha voluto celebrare scegliendolo come protagonista tra le suggestive location in cui è stata girata.

Sono solo 11 gli abitanti che vivono in questo luogo a metà tra mito e storia, tra magico e mistico, chiamato il “paese che muore”. È tra i borghi più belli d’Italia e merita di essere esplorato in ogni suo angolo, perché offre la sensazione di tornare ad epoche lontane e regala panorami unici che tolgono il fiato.

Civita di Bagnoregio diventa Pietranera ne “Il nome della rosa”

Ha un aspetto unico permeato da un’atmosfera quasi magica, Civita di Bagnoregio. La location perfetta per girare le scene suggestive della fiction “Il nome della rosa”, tratto dall’omonimo romanzo di Umberto Eco.

Nelle immagini della serie tv (nella prima puntata) vediamo questo bellissimo borgo leggermente trasformato per esigenze televisive e letterarie: il suo nome diventa Pietranera e “sparisce” il suo inconfondibile ponte, l’unico passaggio pedonale in cemento dal quale poter accedere al centro abitato.

Nella fiction questo luogo è abitato dai seguaci di Fra Dolcino, considerato eretico. Verrà poi distrutto dalle truppe pontificie, l’inquisizione, per infliggere una punizione al frate.

Vista su Civita di Bagnoregio

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Vista su Civita di Bagnoregio

Cosa vedere a Civita di Bagnoregio

Sono tantissime le persone che ogni anno raggiungono questo borgo che sembra sospeso nel vuoto nel cuore della Valle dei Calanchi. Civita di Bagnoregio sorge tra le due valli chiamate Fossato del Rio Torbido e Fossato del Rio Chiaro, che un tempo ne erano le vie d’accesso, poiché portavano dalla valle del Tevere fino al Lago di Bolsena.

È il “paese che muore“, soprannome dato a causa dalla sua situazione decisamente precaria: il borgo è arroccato su una platea tufacea, i cui  banchi d’argilla che la sorreggono sono soggetti a continua erosione. Il suo delicato equilibrio costringe questa località ad un destino inesorabile, una situazione che la rende unica nel suo genere.

Civita di Bagnoregio e il ponte che conduce verso il borgo

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Civita di Bagnoregio e il ponte che conduce verso il borgo

Attraversato l’unico ponte che collega il borgo con il resto della civiltà, si apre davanti agli occhi lo spettacolo del paesaggio circostante, fatto di valli e calanchi scavati da millenni di erosione dell’acqua. Si arriva quindi alla Porta Santa Maria, l’unico accesso al borgo. Da lì una varietà di viuzze si snoda tra gli edifici storici risalenti al medioevo e si riuniscono in piazza San Donato, il cuore del borgo su cui si affaccia la chiesa di San Donato, che custodisce un prezioso crocefisso ligneo risalente alla fine del XVI secolo.

Chiesa di San Donato a Civita di Bagnoregio

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Chiesa di San Donato a Civita di Bagnoregio

Tra le meraviglie da ammirare, camminando a passo lento tra le strette stradine del borgo, ci sono i palazzi nobiliari dei Colesanti, dei Bocca e degli Alemanni, costruiti dalle importanti famiglie del viterbese nel corso del Rinascimento. In particolare, all’interno di Palazzo degli Alemanni si può visitare il Museo Geologico e delle Frane, un’esposizione che tocca una vasta gamma di discipline, dalla geologia alla sismologia fino all’archeologia, illustrando il rapporto tra Civita e il suo territorio, con una grande attenzione al tema del dissesto idrogeologico.

Da non perdere a Civita di Bagnoregio è anche il piccolo Museo Antica Civitas e la grotta di San Bonaventura, un’antica tomba a camera scavata a strapiombo sul muro di tufo, e che porta con sé una storia curiosa. Il suo nome deriva da Frate Bonaventura da Bagnoregio, vissuto tra il 1217 e il 1274 e che fu il biografo di San Francesco di Assisi. Si racconta che durante un suo soggiorno in questo borgo, San Francesco curò, salvando da morte certa, un ragazzo che si chiamava Giovanni di Fidanza. La madre del giovane promise al Santo che una volta cresciuto, il figlio sarebbe diventato un servitore di Dio, e così fu: Giovanni divenne Frate Bonaventura da Bagnoregio.

Tra gli altri punti di interesse, troviamo il Palazzo Vescovile, un mulino del XVI secolo, i resti della casa natale di san Bonaventura.

Info utili per accedere a Civita di Bagnoregio

Come detto, Civita di Bagnoregio è raggiungibile soltanto attraversando il lungo e suggestivo ponte pedonale in cemento (costruito nel 1965), che dalla collina più vicina accompagna i visitatori fino alla porta d’accesso al centro storico. Per accedervi, è necessario acquistare un biglietto giornaliero (online o fisicamente all’infopoint presente prima del ponte) che ha un costo di 5 euro. Un contributo che permette all’amministrazione comunale di compiere i lavori di restauro e di stabilizzazione, mantenendo il patrimonio di immenso valore rappresentato d questo borgo annoverato tra i più belli d’Italia.

Il suggestivo ponte pedonale che conduce a Civita di Bagnoregio

Fonte: 123RF

Il suggestivo ponte pedonale che conduce a Civita di Bagnoregio

Le altre location della serie tv “Il nome della rosa”

Non è solo Civita di Bagnoregio ad apparire tra le meravigliose location della fiction “Il nome della rosa”, creata e diretta da Giacomo Battiato per Rai Fiction e Tele München, nel 2019. Sono diverse le regioni italiane che hanno prestato alla produzione di questa miniserie i loro paesaggi e i monumenti più belli, e in particolare Abruzzo, Lazio e Umbria.

Ecco le location scelte in Abruzzo:

  • Castello di Roccascalegna: si erge su uno sperone di roccia che domina l’omonimo borgo e dal quale si ammira il vallone del Rio Secco e la vallata del Sangro. Nella serie tv rappresenta il quartier generale del Distaccamento del comando imperiale in Toscana;
  • Eremo di Santo Spirito: luogo incastonato nella roccia a Roccamorice (PE), nel cuore della Maiella;
  • Gole di San Martino: un vero e proprio canyon stretto e lungo 14 chilometri e con pareti a picco, immerso nel Parco della Maiella.
Castello di Roccascalegna Abruzzo

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Castello di Roccascalegna Abruzzo

In Umbria, le location scelte per “Il nome della rosa” sono:

  • Perugia: piazza IV Novembre diventa la location di diverse scene ambientate ai tempi dell’Inquisizione tra roghi di eretici, scene con gruppi di popolani, nobili, soldati e cortei di monaci;
  • Abbazia di Montelabate: di questo borgo in provincia di Pescara diamo in particolare la scalinata dell’Abbazia di Santa Maria Valdiponte;
  • Bevagna: un borgo pittoresco in cui si ammirano, attraverso le riprese, il mercato coperto e piazza Silvestri con la Chiesa di San Silvestro.
Bevagna

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Bevagna

In Lazio, invece, oltre a Civita di Bagnoregio le scene della serie tv hanno visto:

  • Parco Archeologico di Vulci: a Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, sorge questa antica valle etrusca che custodisce i resti dell’antica città Vulci, le necropoli e i canyon scavati nelle rocce;
  • Monte Porzio Catone: ha prestato i suoi paesaggi per diverse riprese esterne, insieme a Manziana, la valle della Molara, San Silvestro, e il Vivaro;
  • Faggeta a Soriano nel Cimino: un’oasi naturale dal fascino veramente unico e magico, nominata Patrimonio naturale dell’umanità dall’UNESCO;
  • Castello di Rocchettine: vediamo il castello medievale con le sue due torri gemelle, in provincia di Rieti, più precisamente a Torri in Sabina.
Parco Archeologico di Vulci

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Parco Archeologico di Vulci
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Borghi itinerari culturali Toscana Viaggi

Mugello: Scarperia e dintorni, tutta l’arte da scoprire nel paese dei coltelli

La chiamavano Castel San Barnaba, oggi è Scarperia, il borgo storicamente e culturalmente più importante del Mugello.

Questo fazzoletto di Toscana, una valle chiusa tra le colline che riempie il territorio tra Firenze e l’Appennino tosco-emiliano, è spesso nota per questioni automobilistiche di diverso genere: il circuito dove si corrono i gran premi di MotoGP e le code in autostrada nei pressi dell’uscita di Barberino del Mugello.

C’è molto di più: c’è il verde dei boschi che coprono le morbide colline, che fa del Mugello uno dei polmoni della regione e una delle aree naturali più incontaminate del territorio fiorentino; ci sono le tracce della storia, in particolare le vestigia del passato mediceo tra fortezze, castelli e pievi, con tutto il patrimonio artistico e architettonico che portano con loro; c’è l’artigianato, dalla ceramica ai coltelli.

Del Mugello Scarperia è una sorta di capoluogo storico, culturale e artistico. Oggi il centro più vivo e industrioso è certamente Borgo San Lorenzo, ma la piccola Scarperia difende ancora un primato di polo di attrazione turistica principale difficile da scardinare.

Fonte: Lorenzo Calamai

Il Palazzo dei Vicari di Scarperia, camminamento sui merli

Nata, appunto, con il nome di Castel San Barnaba nel medioevo, Scarperia fu fondata con l’obiettivo di essere un presidio difensivo della signoria fiorentina sulla via che collega il capoluogo toscano a Bologna, passando per il Passo del Giogo. All’inizio del Quattrocento alle funzioni prettamente militari dell’avamposto si unirono quelle amministrative e giudiziarie con l’investitura della figura del Vicario della Repubblica Fiorentina. Da quel momento in poi il paese attraversò tre secoli di espansione e fioritura, vista la già citata posizione su una via di passaggio da un territorio ad un altro.

Mentre l’orizzonte si popolava di chiese, torri e campanili, le botteghe di Scarperia si specializzavano nell’artigianato dei ferri taglienti, un’attività produttiva che si è mantenuta fino ai giorni nostri. Ancora oggi i coltelli di Scarperia sono noti per il loro pregio.

Dalla metà del Settecento in poi altre vie di passaggio verso l’Emilia causarono un declino delle attività commerciali di Scarperia e una progressiva perdita di centralità del paese, ma l’eredità di quei trecento anni di splendore rimane un patrimonio che oggi i visitatori possono tornare a scoprire passeggiando per le vie del centro storico e nei dintorni del paese.

Cosa vedere a Scarperia

Il Palazzo dei Vicari

Il centro storico di Scarperia è ben delimitato: vi si accede da sud, imboccando la stretta via Roma, dove sopra i tetti delle case, dei bar e delle abitazioni svetta già la torre del Palazzo dei Vicari, l’attrazione principale del paese.

Eretto all’incirca a metà del Trecento, fu inizialmente destinato a essere l’alloggio del capitano delle truppe militari, visto che Scarperia era in origine un presidio dei soldati della Repubblica fiorentina. Divenne in seguito sede del Podestà e nel 1415 il Palazzo del Vicario, cioè il detentore del potere locale per conto di Firenze.

Il Palazzo dei Vicari è una versione più piccola del Palazzo della Signoria di Firenze, con la verticalità estrema e le linee architettoniche della torre che ricordano da vicino quelle della Torre di Arnolfo. La facciata del palazzo è completamente ricoperta di stemmi araldici: il Vicario veniva scelto ogni sei mesi, e ogni nuovo governatore affiggeva l’insegna della propria famiglia nobile sulla facciata del palazzo o all’interno del cortile.

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Gli stemmi araldici dei Vicari sulla facciata del Palazzo

Il medesimo cortile è abbellito da alcuni affreschi a tema religioso, e sono diverse le opere d’arte presenti all’interno del palazzo. In particolare, si distingue il meccanismo dell’orologio della torre, realizzato nel 1445 da Filippo Brunelleschi. Si tratta dell’unica opera meccanica di orologeria conosciuta dell’architetto della cupola del Duomo di Firenze. Oggi è uno degli orologi pubblici più antichi della Toscana.

Un recente intervento di restauro e conservazione della merlatura delle mura del palazzo ha permesso l’apertura al pubblico dei camminamenti di ronda. Prenotando una visita guidata o in una delle tante occasioni di apertura straordinaria si possono quindi visitare i percorsi che permettono di recarsi sui merli del Palazzo dei Vicari.

Dal 1999, inoltre, il palazzo è sede del Museo dei Ferri Taglienti, istituzione con la quale Scarperia abbraccia la propria tradizione artigiana, raccontandone storia, peculiarità, tradizioni e vita sociale.

La Prepositura e l’Oratorio della Madonna di Piazza

In Piazza dei Vicari, di fronte al Palazzo, sorgono la Prepositura dei Santi Jacopo e Filippo e l’Oratorio della Madonna di Piazza.

La Prepositura, in precedenza parte di un convento agostiniano soppresso in età napoleonica, è una imponente chiesa dalla facciata austera. Malgrado l’aspetto antico, però, quasi tutta la struttura esterna è frutto di lavori che ne hanno modificato l’aspetto in maniera sostanziale e sono terminati alla fine dell’Ottocento.

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L’elegante profilo della Prepositura di Scarperia. Sul lato l’Oratorio della Madonna di Piazza

La parte notevole è rappresentata da alcune opere quattrocentesche contenute al suo interno, come il crocifisso ligneo attribuito al Sansovino, scultore di rilievo del Rinascimento italiano e non solo. Da notare anche il bassorilievo in marmo con La Madonna col Bambino di Benedetto da Maiano, che si dice abbia ispirato Michelangelo per alcuni dei suoi lavori.

Di altro artista minore del medesimo periodo è la Madonna col Bambino ritratta nella tavola di Jacopo del Casentino nell’Oratorio della Madonna di Piazza, un piccolo tempietto che sorge nell’edificio che si trova sul lato di Piazza dei Vicari. Qui, dal 1415 in poi, i Vicari della Repubblica fiorentina prendevano ufficialmente il loro servizio.

Altri punti d’interesse: le mura, il Torrino

Scarperia è punteggiato di altri punti d’interesse. Uno di questi è il caratteristico Oratorio della Madonna del Vivaio, un piccolo edificio religioso settecentesco dalla particolare pianta rotonda che svetta non lontano dal Palazzo dei Vicari, caratteristico del panorama cittadino.

Altrettanto caratteristico è il Torrino, un edificio quadrangolare che un tempo faceva parte delle mura di Scarperia e che oggi è stato restaurato e trasformato in villa privata, con un parco, un giardino all’italiana e decorazioni ceramiche in stile liberty. Lo si può visitare su prenotazione in alcuni periodi dell’anno.

La cinta muraria rettangolare del paese correva attorno a quello che oggi è facilmente identificabile come il centro storico, dove le vie sono strette e anguste. Delle antiche mura rimane solo qualche testimonianza, come la Porta di Sant’Agata, unica superstite delle quattro di un tempo.

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La luce del tramonto a Scarperia, sullo sfondo l’Oratorio della Madonna del Vivaio

Nei dintorni di Scarperia

Proprio la succitata Porta di Sant’Agata porta verso l’omonima frazione, cittadina caratteristica a poco più di 5 chilometri da Scarperia.

Anche Sant’Agata merita una visita: il piccolo borgo ha mantenuto una atmosfera caratteristica e rurale, eppure curata. Splendida l’antichissima pieve, il più eminente esempio dello stile romanico nell’intero Mugello.

L’autunno è una splendida stagione per visitare Sant’Agata: arrivando da Scarperia si ammira con estati il colpo d’occhio sulle morbide colline con i boschi tinti di giallo e di bruno, le montagna dell’Appennino che incombono alle spalle, in lontananza. Una passeggiata in paese, inoltre, non può esentarsi da una visita all’Ufo Club: due stanze dove un collezionista privato ha riposto tutta la sua eccezionale memorabilia dedicata alla musica rock dagli Anni Sessanta fino a oggi.

Per rimanere invece sull’arte di tempi assai più remoti, il Convento del Bosco ai Frati, a meno di 10 chilometri da Scarperia, è ospita un eccezionale crocifisso ligneo attribuito a Donatello. L’opera è il pezzo forte del piccolo museo d’arte sacra, scolpito nel legno di pero e rinforzato con il gesso, è un vero e proprio capolavoro. Non è, comunque, l’unica cosa da ammirare del complesso religioso, che può essere visitato il sabato, la domenica e nei giorni festivi.

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A Montepulciano inizia il Natale: eventi imperdibili sulle colline toscane

Inizia ufficialmente il Natale nella suggestiva cornice di Montepulciano, comune adagiato tra la Valdichiana e la Val d’Orcia, rinomato per il suo Vino Nobile DOCG e per gli splendidi paesaggi in cui è immerso.

È un calendario fitto di eventi e iniziative, quello organizzato tra le dolci colline toscane: occasioni ideali per respirare pienamente tutto il clima natalizio delle prossime settimane. Dal Castello di Babbo Natale al mercatino natalizio, dalle mostre al concerto Gospel, ecco tutti gli eventi imperdibili per un Natale 2024 alla scoperta di uno dei borghi più incantevoli d’Italia.

Inaugurato il Castello di Babbo Natale

È iniziata il 16 novembre l’undicesima edizione del Natale a Montepulciano e sono già numerosi i visitatori che stanno accorrendo per vivere tutte le emozioni del periodo più magico dell’anno.

Alle 10.30 del mattino è stato inaugurato, dal sindaco Michele Angiolini, il Castello di Babbo Natale, dove il “padrone di casa” dalla barba bianca e i suoi amici elfi hanno accolto i bambini e le famiglie con tante sorprese e novità. I visitatori possono così esplorare la Fortezza medievale di Montepulciano, passeggiando tra le varie stanze, che per l’occasione diventano i luoghi incantati del Natale: dalla cucina magica allo studio, dalla stanza da letto alle camerette degli elfi, fino al giardino d’inverno dove si riposano le renne. C’è anche la slitta su cui poter salire e la stanza del trono con Babbo Natale in persona.

“Ci prepariamo a vivere una nuova edizione del Natale a Montepulciano, che si annuncia ancora più ricca di emozioni per tutti i visitatori che sceglieranno la nostra città come meta delle festività natalizie”, ha dichiarato il sindaco durante l’inaugurazione, con la presenza della Giunta Comunale e dei responsabili dell’associazione Vivi Montepulciano, organizzatrice della manifestazione.

“Già questa mattina abbiamo visto molte famiglie in fila per visitare il Castello di Babbo Natale e tantissimi ospiti incantati dal fascino del nostro centro storico – ha aggiunto Angiolini -. Oltre ai tradizionali mercatini e al Castello di Babbo Natale, il programma natalizio offrirà concerti, spettacoli teatrali, mostre e molte altre iniziative, a dimostrazione della vivacità culturale e sociale che caratterizza la nostra comunità”.

Inaugurazione del Natale a Montepulciano 2024

Fonte: Ufficio Stampa

Inaugurazione del Natale a Montepulciano 2024, con il sindaco Michele Angiolini

Il Castello di Babbo Natale rimane aperto dalle ore 10:30 alle ore 19:00 nei giorni 16-17 e 23-24 e 30 novembre. A dicembre le date sono: 1, dal 6 al 8, 14-15, dal 20 al 24 e il 26. Rimane chiuso il 25 dicembre. Dal 27 dicembre al 6 gennaio 2025 sarà aperto tutti i giorni dalle 14:30 alle 19:00 e il 6 gennaio dalle 10:30 alle 19:00.

Il Mercatino di Natale e la pista di pattinaggio

Ad accogliere i visitatori ci sono anche le oltre 70 casine in legno del più grande mercatino natalizio dell’Italia centrale, dislocato tra Piazza Grande e via San Donato, aperto al pubblico dal 16 novembre 2024 al 6 gennaio 2025. Qui numerosi artigiani espongono le proprie creazioni, dall’oggettistica alle delizie enogastronomiche.

Il Mercatino natalizio rimane aperto i giorni 16 e 17 novembre, 23-24 novembre, dal 30 novembre all’1 dicembre, dal 6 all’8 dicembre, 14-15 dicembre e dal 20 dicembre al 6 gennaio 2025, dalle ore 10:30 alle 19:30. Il 25 dicembre è prevista l’apertura pomeridiana.

Per tutti coloro che vogliono divertirsi pattinando, dal 23 novembre verrà aperta anche una pista di pattinaggio su ghiaccio collocata nel Giardino di Poggiofanti.

Casina dei Mercatini di Natale 2024 a Montepulciano

Fonte: Ufficio Stampa

Casina dei Mercatini di Natale a Montepulciano

Tutti gli eventi natalizi di Montepulciano: incantevoli suggestioni

Come detto, gli eventi che vedono animarsi il centro storico di Montepulciano sono diversi. Domenica 17 novembre parte la Cicloturistica “Poggi e Buche”, due percorsi che si addentrano nelle bellezze della Val d’Orcia e della Valdichiana Senese, con partenza e arrivo dalla città poliziana, precisamente in Piazza Grande. Per info e iscrizioni consigliamo di consultare il sito cicloturistica.poggiebuche.it.

Tra gli altri imperdibili eventi del periodo natalizio di Montepulciano troviamo anche concerti, mostre e spettacoli teatrali.

Venerdì 22 novembre, alle 17:00, viene inaugurata la mostra “La grande illusione”, presso il Museo Civico Pinacoteca Crociani, aperta al pubblico fino al 3 febbraio 2025. Una sorprendente esposizione dell’artista lecchese Nicolò Tomaini, che esplora il rapporto tra tecnologia e il senso contemporaneo.

Tra i concerti da non perdere, invece, segnaliamo:

  • Domenica 15 dicembre, ore 17, presso la Chiesa del Gesù, il “Concerto di Natale” con Orchestra Poliziana e Corale Poliziana dirette da Alessio Tiezzi a cura di Istituto H. W. Henze e Fondazione Cantiere;
  • Martedì 17 dicembre, ore 21.15, presso la sala polivalente degli Ex Macelli, il concerto Gospel con il gruppo “Pastor Ron and the Gospel Show”, a cura di Officine della Cultura;
  • Domenica 24 novembre, ore 17:30, presso la Cripta del Gesù a ingresso libero, il “Concerto di S. Cecilia” dedicato alla figura di Giacomo Puccini “100 di questi Puccini” e organizzato dall’Istituto di Musica Henze.

Per coloro che vogliono assistere a interessanti spettacoli teatrali, si segnalano (presso la sala polivalente degli Ex Macelli):

  • “Dioggene”, domenica 15 dicembre, ore 21:15, scritto e diretto da Giacomo Battiato, con Stefano Fresi che interpreta un testo che coniuga umorismo e introspezione;
  • “NORMAL – L’Anormalità del Bene e la Normalità del Male”, venerdì 29 novembre, alle ore 21:15: una rappresentazione messa in scena dall’APS ARTEdaPARTE in occasione della giornata internazionale della violenza contro le donne del 25 novembre.
Cattedrale di Montepulciano addobbata per il Natale

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Cattedrale di Montepulciano nel periodo natalizio

Informazioni utili sul Natale a Montepulciano

Tutti i visitatori del Natale a Montepulciano possono usufruire del servizio navetta gratuito messo a disposizione, attivo a novembre nei giorni 16-17, 23-24 e 30, e a dicembre nei giorni 1, 7-8, 14-15 e 26, con orario continuato dalle 10.00 alle 19.00 e con passaggi ogni 30 minuti circa.

Il capolinea della Navetta è l’autostazione in Piazza Nenni (Lo Sterro), e le fermate più vicine al centro storico sono: Porta delle Farine, per la parte alta, e Porta al Prato, per la parte bassa. La navetta tocca anche diversi parcheggi: Parcheggio Piazzale delle Grazie, Parcheggio zona Via Loris Fortuna, Parcheggio Scuole Statali (Via E.Bernabei), Parcheggio Lo Sterro (P.zza Nenni), Parcheggio Porta delle Farine e il piazzale della Vecchia Cantina.

Natale a Montepulciano mercatini

Fonte: iStock

Natale a Montepulciano, i mercatini tradizionali nel centro storico mercatini
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Terme di Montecatini: gli orari, i prezzi e le info su cosa fare

Le Terme di Montecatini rappresentano una delle destinazioni più rinomate per chi cerca benessere e relax in Toscana. Questa località, conosciuta per la sua tradizione termale, è infatti un luogo ideale per chi desidera godere dei benefici delle acque minerali, immergersi in un ambiente rigenerante e riscoprire la calma della natura.

In questo articolo vi indicheremo quali sono gli orari, i prezzi, i trattamenti e i servizi offerti dalle Terme di Montecatini, per aiutarvi a organizzare al meglio la vostra esperienza termale se decidete di viaggiare verso questa splendida zona della Toscana.

Come arrivare alle Terme di Montecatini

Le Terme di Montecatini – tra le più belle in Italia – sono facilmente raggiungibili da diverse località toscane e sono ben collegate anche con le principali città italiane. La città di Montecatini Terme si trova in una posizione strategica, a circa 40 km da Firenze e a 30 km da Pisa, il che la rende di certo una meta ideale per chi soggiorna in Toscana o vuole fare una gita fuori porta.

Per chi arriva in auto, la città è ben collegata alla rete autostradale grazie all’autostrada A11 (Firenze-Mare), con l’uscita Montecatini Terme che dista pochi minuti dal centro della città. In alternativa, si può arrivare in treno: Montecatini Terme ha una stazione ferroviaria ben servita, con treni che partono regolarmente da Firenze, Pisa e altre città toscane. Inoltre, una volta giunti in città, è possibile utilizzare i mezzi pubblici o taxi per raggiungere facilmente le terme.

Per coloro che arrivano con mezzi propri, la zona circostante offre numerosi parcheggi a pagamento e gratuiti, che permettono di lasciare l’auto in sicurezza mentre si esplorano le strutture termali.

Ingresso, Terme di Montecatini

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L’ingresso alle Terme di Montecatini

Giorni di apertura e orari delle Terme di Montecatini

Le Terme di Montecatini sono aperte tutti i giorni della settimana, ma l’accesso a determinate strutture e trattamenti è solo su prenotazione.

È importante prenotare in anticipo per poter usufruire dei servizi delle Terme Redi e delle Terme Tettuccio, in particolare per usufruire delle visite mediche, delle cure termali e dei trattamenti specializzati.

Terme Tettuccio

  • Cura idropinica (somministrazione delle acque termali): disponibile dal lunedì alla domenica, con orari dalle 8:00 alle 12:00 e dalle 16:00 alle 19:00.
  • Visita turistica delle terme: disponibile ogni giorno dalle 11:00 alle 19:00.

Terme Redi

  • Accettazione cure termali e informazioni: il reparto è aperto dal lunedì al venerdì dalle 7:30 alle 19:00, il sabato dalle 7:30 alle 19:00 e la domenica dalle 9:00 alle 14:00.
  • Balneoterapia collettiva in piscina e benessere: disponibile lunedì, martedì e giovedì dalle 11:30 alle 19:00, mercoledì e venerdì dalle 12:30 alle 19:00, sabato dalle 10:30 alle 19:00 e la domenica dalle 9:00 alle 14:00.
  • Fango-balneoterapia e massoterapia: disponibile dal lunedì al venerdì dalle 7:30 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 19:00, il sabato dalle 7:30 alle 12:30 (chiuso la domenica).
  • Cure inalatorie: disponibili dal lunedì al venerdì dalle 7:30 alle 12:00 e dalle 16:00 alle 19:00, il sabato dalle 7:30 alle 12:00 (chiuso la domenica).
  • Riabilitazione e fisioterapia: il reparto è attivo dal lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00, il sabato dalle 8:00 alle 13:00 (chiuso la domenica).
  • Attività motoria adattata: orari in definizione, vi consigliamo di consultare il sito ufficiale.

Visite specialistiche e diagnostica leggera

Gli orari per le visite specialistiche e le diagnostiche leggere sono ancora in definizione anche sul sito ufficiale. È necessario contattare il CUP Redi per informazioni e prenotazioni.

Prezzi delle Terme di Montecatini

I prezzi delle Terme di Montecatini possono variare in base alla stagione, ai trattamenti scelti e alle offerte speciali disponibili. In generale, i costi per l’ingresso alle piscine termali partono da circa €25-30 per l’accesso giornaliero. Se si desidera usufruire di pacchetti o trattamenti specifici, i costi aumentano: i pacchetti benessere che combinano diversi trattamenti, come massaggi, saune e percorsi termali, partono da €60-70 e possono arrivare a costi superiori per pacchetti più completi o personalizzati.

In alcuni periodi dell’anno, come durante le festività natalizie o in primavera, le Terme di Montecatini offrono sconti speciali e promozioni stagionali, come pacchetti famiglia o tariffe ridotte per i gruppi. È possibile inoltre trovare offerte last minute per soggiorni prolungati o trattamenti di lusso, che consentono di combinare il benessere delle terme con l’ospitalità di hotel esclusivi della zona.

Terme di Montecatini, parco

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Lo splendido parco delle Terme di Montecatini

Anche durante la bassa stagione, quando la richiesta diminuisce, le terme tendono a proporre tariffe agevolate per incentivare la visita. È quindi sempre consigliabile monitorare le offerte disponibili, consultare i canali ufficiali delle terme o chiedere informazioni direttamente alla reception per scoprire le promozioni in corso.

Trattamenti e servizi delle Terme di Montecatini

Le Terme di Montecatini offrono una vasta gamma di trattamenti termali e benessere, ideali per rigenerarsi sia fisicamente che mentalmente. Ogni trattamento è pensato per sfruttare le proprietà curative delle acque termali, note fin dall’antichità per le loro proprietà depurative, rilassanti e terapeutiche.

Trattamenti termali

Le acque delle Terme di Montecatini provengono da diverse sorgenti naturali e sono conosciute per le loro qualità salutari. Tra i trattamenti più richiesti ci sono:

  • Idromassaggio termale: un massaggio rilassante che utilizza l’acqua termale calda per stimolare la circolazione e ridurre le tensioni muscolari.
  • Aromaterapia: combinazione di trattamenti termali e oli essenziali per favorire il relax e alleviare lo stress.
  • Bagni termali: vasche immerse nelle acque ricche di minerali, perfette per purificare la pelle e stimolare il metabolismo.
  • Inalazioni e fanghi termali: trattamenti per le vie respiratorie e per migliorare la mobilità articolare, utilizzando i benefici naturali dei fanghi minerali.

Inoltre, le Terme di Montecatini offrono anche percorsi curativi veri e propri, come la fisioterapia strumentale e l’idrokinesiterapia.

Centro benessere

Oltre ai trattamenti termali, le Terme di Montecatini offrono una SPA completamente attrezzata, con servizi come:

  • Saune e bagni turchi: per un’azione detossinante e rilassante.
  • Massaggi rilassanti e terapeutici: per combattere stress e tensioni muscolari.
  • Percorsi benessere: combinazioni di vasche idromassaggio, docce emozionali e saune per un’esperienza rigenerante a tutto tondo.
  • Centro estetico: per godere di tutti i più comuni trattamenti di bellezza.

Altri servizi

Le Terme di Montecatini mettono a disposizione anche diversi servizi aggiuntivi, tra cui:

  • Ristoranti e bar: per chi desidera una pausa tra un trattamento e l’altro, con menù salutari e ricette locali.
  • Negozi di prodotti termali e cosmetici: per acquistare prodotti naturali da portare a casa.
  • Visite guidate: per scoprire la storia delle terme e le proprietà delle acque curative.

Info utili sulle Terme di Montecatini

  • Parcheggio: le Terme di Montecatini offrono parcheggi pubblici nelle vicinanze, sia gratuiti che a pagamento. Alcune strutture termali offrono anche un parcheggio interno riservato agli ospiti.
  • Accessibilità: la struttura è completamente accessibile anche per persone con disabilità, con percorsi e attrezzature adatte per un’esperienza termale senza barriere. Le Terme di Montecatini sono dotate di ascensori e rampe, rendendo la visita comoda per tutti.
  • Contatti: per ulteriori informazioni su orari, trattamenti e offerte speciali, è possibile contattare direttamente la reception delle terme al numero telefonico dedicato o inviare un’email. Non sono disponibili prenotazioni online, quindi si consiglia di chiamare per prenotare i trattamenti o chiedere informazioni.