Categorie
Europa Notizie Piemonte Torino Viaggi

Bardonecchia è stata eletta come miglior stazione sciistica d’Europa

La stagione sciistica è ormai ufficialmente iniziata, ma quest’anno la settimana bianca si rivela più cara che mai per gli italiani: tuttavia, nel mare degli aumenti che hanno colpito anche le vacanze sulla neve, c’è un piccolo barlume di speranza. Bardonecchia, infatti, è stata scelta come miglior stazione sciistica d’Europa per quanto riguarda il rapporto qualità/prezzo, secondo l’indagine del Post Office Travel Money (riportata dal Financial Times).

Bardonecchia, la miglior stazione sciistica

Il piccolo borgo di Bardonecchia, incastonato tra le montagne della Val di Susa, è una delle più rinomate località sciistiche d’Italia. Oggi si aggiudica un altro importante riconoscimento: è infatti riuscita a spuntarla contro la Bulgaria, che da tempo domina la classifica delle migliori stazioni sciistiche europee, nel nuovo report stilato dal Post Office Travel Money, in collaborazione con Crystal Ski Holidays.

La nostra splendida perla delle Alpi, dunque, si aggiudica il primo posto per il suo rapporto qualità/prezzo: accanto ad un’offerta incredibilmente ricca per gli amanti dello sci, bisogna tenere in considerazione l’aumento dei costi rispetto allo scorso anno (si registra un +1,4%, quasi il tasso più basso di tutta la classifica). Per la classica settimana bianca, infatti, è possibile spendere in media 618 euro a persona.

Le altre località italiane premiate

L’Italia spicca, in generale, come la meta preferita per sciare sulle Alpi, in quanto a risparmio: sono infatti diverse le località premiate dal report del Post Office Travel Money. Al quarto posto, ad esempio, troviamo (per la prima volta in classifica) Livigno. Presso la splendida stazione sciistica della Lombardia, a pochi passi dal confine con la Svizzera, si può spendere mediamente 713 euro a persona per una vacanza sulla neve.

Al quinto posto c’è invece Sauze d’Oulx, di nuovo in Val di Susa: il costo medio della settimana bianca è di circa 742 euro a persona, con un aumento del 2,7%. Ancora il Piemonte si aggiudica l’ottavo posto, con la celebre località sciistica di Sestriere. Qui si raggiunge la cifra media di circa 811 euro a persona, e si registra un aumento più consistente dell’8,1% rispetto allo scorso anno. Infine, in nona posizione spicca La Thuile, piccola località valdostana nei pressi di Courmayeur: con un aumento del 2,9%, offi la settimana bianca costa mediamente 824 euro a persona.

La classifica generale

La classifica del Post Office Travel Report ha preso in considerazione 36 località sciistiche distribuite in tutta Europa, intervistando oltre 2.000 persone. In particolare, si basa sulle spese da sostenere nel corso di una settimana bianca (di 6 giorni, dal momento che uno viene sfruttato per il viaggio): ci sono dunque i costi per lo skipass, il noleggio dell’attrezzatura e il corso di sci per i meno esperti, ma anche quelli per mangiare e bere sulle piste da sci – pranzi, caffè, lattine di qualche bibita gassata, bottiglie di birra e bicchieri di vino inclusi.

Vediamo la classifica completa per la stagione 2023/2024:

  • Bardonecchia, in Italia (618 euro);
  • Borovets, in Bulgaria (643 euro);
  • Le Corbier, in Francia (710 euro);
  • Livigno, in Italia (713 euro);
  • Sauze d’Oulx, in Italia (742 euro);
  • Bansko, in Bulgaria (745 euro);
  • Baqueira Beret, in Spagna (808 euro);
  • Sestriere, in Italia (811 euro);
  • La Thuile, in Italia (824 euro);
  • Ruka, in Finlandia (853 euro).
Categorie
Idee di Viaggio itinerari culturali Piemonte Torino Viaggi

La cupola barocca più bella del mondo è in Italia, e celebra l’infinito

Simboli, giochi di luce, meraviglia: lascia senza fiato la cupola barocca più bella del mondo. Per ammirarla non si deve andare troppo lontano: infatti si trova in Italia e celebra l’infinito.

Siamo a Torino, nella centralissima piazza Castello. Lì si affaccia la chiesa di San Lorenzo, nota anche come Real chiesa di San Lorenzo. E basta varcare le sue porte per lasciarsi stupire da una struttura che è una vera e propria opera d’arte. A realizzarla è stato l’architetto Guarino Guarini, i lavori sono iniziati nel 1668 per concludersi a maggio del 1680.

Al suo interno si possono ammirare marmi policromi, opere d’arte e poi la cupola in tutta la sua maestosità e i suoi enigmi.

La cupola barocca di Guarini a Torino

Tra marmi colorati, cappelle e opere d’arte, la Real chiesa di San Lorenzo a Torino è una delle mete da non perdere se si programma una visita alla città. Ricca di bellezza, tra i suoi elementi più preziosi ha la cupola barocca che la sovrasta.

La struttura presenta diverse particolarità, tra queste quella di avere un’altezza indefinibile perché l’occhio non riesce a coglierne la lontananza. Inoltre, è posta sopra quattro grandi finestre e altrettanti archi. Sono invece otto quelli che compongono la cupola barocca, con altrettante finestre ovali dalle quali penetra la luce. Un gioco di ombre e di luce che è davvero suggestivo e che valorizza il grande lavoro svolto dall’architetto Guarino Guarini per realizzare questo edificio religioso.

E poi i simboli: il numero otto significa infinito e, oltre alla cupola Barocca, lo si ritrova, ad esempio, nella stella a otto punte che campeggia sul pavimento. E poi ancora la luce, che si fa via via più potente salendo con lo sguardo, penetrando all’interno dell’edificio grazie alle finestre.

La cupola è alta circa 55 metri, misurati da terra e fino al suo colmo, ed è senza dubbio una delle più belle al mondo in stile barocco.

La Real chiesa di San Lorenzo, perché è stata realizzata e cosa vedere al suo interno

La storia che ha portato alla realizzazione della Real chiesa di San Lorenzo a Torino è strettamente collegata con quella del mondo dell’epoca. Bisogna, però, fare un ulteriore salto indietro nel tempo rispetto a quando è stata realizzata. A circa cento anni prima e alla vittoria della battaglia di San Quintino da parte di Emanuele Filiberto I del Ducato di Savoia e Filippo II di Spagna, suo cugino. Era il 10 agosto del 1557 e i due decisero di far costruire una chiesa dedicata a San Lorenzo.

Così, a circa 50 chilometri da Madrid, il re spagnolo fece innalzare un monastero, mentre il Duca decise di far restaurare una cappella a nome del santo, che ancora oggi è presente all’ingresso. Nel 1634, poi, iniziarono i lavori di ampliamento, ma la chiesa attuale è stata in gran parte progettata da Guarino Guarini. I lavori sono stati molto lunghi, durati dal 1668 al 1680, e si sono conclusi con la consacrazione e l’inaugurazione.

All’interno della chiesa ci sono tantissime opere da ammirare: da altari, a dipinti, fino alle statue. Senza dimenticare la suggestione dei marmi policromi. E affreschi nascosti che si possono ammirare solo a mezzogiorno e in concomitanza con gli equinozi, uno di questi è quello di Dio Padre benedicente nella cappella dell’Immacolata.

La chiesa si trova nella centralissima piazza Castello di Torino e, a guardarla da fuori, non sembra nemmeno un edificio religioso. La meraviglia colpisce quando si varcano le sue porte. Infatti un’altra delle sue particolarità è quella di essere priva di una facciata decorata, anche se Guarini l’ha progettata.

Categorie
città Idee di Viaggio itinerari culturali musei Piemonte Torino Viaggi

L’anima più vera di Torino da scoprire in questi musei

I musei sono da sempre in cima alle nostre to do list quando raggiungiamo una nuova destinazione, e il perché è presto detto. Ci piace pensare a questi edifici come scrigni di meraviglie, indipendentemente dalle dimensioni e dalle posizioni. Dei microcosmi che custodiscono tesori, oggetti e storie che riguardano le culture e le tradizioni di una città, di un paese, di una popolazione. Che riguardano noi.

Del resto è il nome stesso di queste istituzioni a restituirci il loro significato. Il termine museo, infatti, deriva dal greco antico mouseion che vuol dire luogo sacro alle Muse, le figlie di Zeus protettrici delle arti e delle scienze.

Ed è proprio in questo luoghi che è possibile scoprire e riscoprire molte città. Come Torino, per esempio, che racconta il suo volto più autentico proprio attraverso musei iconici.

Benvenuti a Torino

È una Torino sorprendente e a tratti inedita quella che possiamo scoprire attraverso i suoi musei, come quello del cioccolato, del caffè, del calcio e della Fiat. Sono gli stessi musei che raccontano la città, la sua storia, le sue origini e tutte quelle caratteristiche che la rendono unica.

Il capoluogo piemontese, già noto per le sue raffinate architetture, per i lussuosi edifici barocchi, per le pregiate caffetterie che popolano il centro storico e per quella Mole Antonelliana che ridefinisce tutto il paesaggio urbano, ospita alcuni dei musei più celebri del nostro stivale, come quello Egizio che ogni giorno ospita centinaia di visitatori provenienti da tutto il mondo.

A questo si aggiungono tutte quelle istituzioni che sono direttamente collegate con la storia della città, come quello delle automobili e del caffè, per citarne alcuni. Scopriamoli insieme.

Scoprire la città attraverso i suoi musei

Se parliamo di Torino non possiamo non menzionare la splendida residenza sabauda iscritta alla lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco dal 1997. La Reggia di Venaria, progettata dall’architetto Amedeo di Castellamonte, è un vero e proprio simbolo della città, nonché uno scrigno di storia, cultura, arte e architettura del capoluogo piemontese.

A questa si aggiunge il Centro Storico Fiat, un museo che espone automobili, treni, camion e biciclette con marchio Fiat e che funge anche da archivio aziendale, e Casa 500, uno spazio espositivo creato all’interno della Pinacoteca Agnelli che è molto più di un museo automobilistico, ma è un vero e proprio viaggio nella storia dell’Italia e del periodo di espansione industriale.

Ci spostiamo ora all’interno del Museo Lavazza del quartiere Aurora che consente ai visitatori di vivere una vera e propria esperienza multisensoriale. Una tappa imperdibile per tutti gli amanti del caffè che qui potranno scoprire la secolare relazione tra la storica azienda e la celebre bevanda, attraverso un’esperienza immersiva nella cultura del caffè e dei suoi rituali.

Gli appassionati del pallone, invece, troveranno imperdibile il Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata che racconta la storia di una squadra che ha fatto la storia del Belpaese.

Ultimo, ma non per importanza, è Il Museo Nazionale del Risorgimento italiano, un’istituzione che racconta la storia dell’unificazione del Paese e della città sabauda in quegli anni. Inoltre, il Palazzo Carignano che ospita il museo, ha ricoperto un ruolo centrale durante il periodo risorgimentale come sede del primo Parlamento del Regno d’Italia.
Categorie
città luoghi misteriosi Piemonte Posti incredibili Torino Viaggi

I misteri di Torino, città della magia nera (e bianca)

L’antica Capitale d’Italia nasconde ancora molti segreti. A Torino, infatti, ci sono diversi luoghi che l’hanno resa, a dir di molti, una “città magica”. Molte tradizioni e spazi del Capoluogo piemontese risultano ancora oggi essere legati alla superstizione, all’alchimia, alla massoneria e persino all’occultismo.

La sua fama risale ai tempi dei romani. Fondata nel 28 a.C. per volere di Augusto, Augusta Taurinorum, fu eretta a presidio del confine dell’Impero. All’epoca la città era divisa in una zona Est, quella dove sorge il Sole e che indicava il lato benigno del territorio, e una zona Ovest, quella dove tramonta il Sole e nascono le tenebre e dove venivano sepolti i morti e crocifissi i condannati.

Ancora oggi, piazze, portoni e palazzi riportano evidenti simboli esoterici, mentre antiche leggende parlano di misteriose gallerie sotterranee, di potenti reliquie, come la Santa Sindone custodita nella Cattedrale e il Sacro Graal. Inoltre, la città sarebbe al centro di due triangoli: uno di magia nera, legato alla sfortuna, e uno di magia bianca ovvero con luoghi portafortuna.

I luoghi della magia nera a Torino

Piazza Statuto è un luogo considerato negativo, in quanto coincide con il vertice del triangolo di magia nera di cui la città farebbe parte, insieme a San Francisco e a Londra. Pare che gli antichi romani avessero collocato in questa zona della città la necropoli e la vallis occisorum ovvero il patibolo dove venivano giustiziati i criminali. Ad aggiungere caratteristiche negative a questo luogo ci pensa poi lo snodo centrale delle fognature posto al centro della piazza che, nell’antichità, venivano chiamate “cloache” ossia “bocche dell’inferno”. Il monumento più famoso di questa piazza, la Fontana del Traforo del Frejus, pare sia suscettibile di un’interpretazione diversa dalla versione tradizionale, che vuole che questo monumento sia un omaggio ai minatori caduti duranti i lavori del traforo: per gli illuminati il Genio alato rappresentato in cima è la personificazione di Lucifero, che guida le forze dell’oscurità, guardando con aria di sfida le forze benigne, ossia l’oriente, simbolo di luce e nascita. Inoltre, in precedenza sulla sua testa era collocata una stella a cinque punte che poi fu rimossa: forse un terzo occhio? Infine, nella piazza si trova anche l’obelisco geodetico, che sta a indicare il passaggio del 45° parallelo che, per gli esperti di magia, indica il centro delle potenze maligne della città.

torino-fontana-frejus

La Fontana del Traforo del Frejus a Torino

In via Lascaris in passato c’era una Loggia Massonica. Alla base del palazzo, oggi sede di una banca, si trovano delle strane fessure a forma di occhi, che dovevano essere dei punti di sfiato o di illuminazione per i locali nel sottosuolo. Negli anni, a causa della loro strana forma, si è diffusa la credenza che si tratti degli occhi del diavolo.

Palazzo Trucchi di Levaldigi, in via XX Settembre, presenta un batacchio centrale che raffigura il demone con due serpenti mentre scruta chiunque bussi alla porta. Per questo è meglio conosciuto come il Portone del Diavolo, un luogo che sarebbe carico di energia negativa e attorno al quale si narrano tante leggende. Quella più inquietante è sicuramente la storia dell’origine del portone: molti raccontano che questo sia comparso improvvisamente in una notte, durante la quale un apprendista stregone invocò inutilmente Satana, che lo imprigionò per sempre dietro la porta.  Ad avvalorare l’ipotesi, misteriosi omicidi e sparizioni. Una su tutte, la storia del Maggiore Melchiorre Du Perril scomparso al suo interno nel 1817 e ritrovato vent’anni dopo, murato tra due pareti.

Tra corso Regina Margherita e corso Valdocco, vicino all’antica prigione in via Corte d’Appello, si trovava il patibolo dove venivano uccisi i condannati a morte fino al 1863. Si tratta di un luogo che è da sempre stato legato alla morte e alle tenebre e quindi entrato di diritto nella lista dei luoghi della magia nera di Torino.

I luoghi della magia bianca a Torino

Tra i monumenti più famosi di Torino c’è la Mole Antonelliana. Vero simbolo della città, è l’opera più conosciuta dell’architetto Antonelli. La Mole è uno dei simboli esoterici di magia bianca del Capoluogo piemontese. Secondo gli esperti di esoterismo, sarebbe un’enorme antenna che irradia l’energia positiva presa dal sottosuolo di tipo maschile (quella femminile è invece collegata alla Gran Madre) in grado di fare da equilibratore. Una leggenda che riguarda la Mole vuole che custodisca il Sacro Graal, in quanto la statua della Fede davanti alla Gran Madre avrebbe lo sguardo rivolto proprio verso l’edificio. Inoltre, la Mole rappresenta uno dei tanti simboli massonici italici, infatti Alessandro Antonelli, l’architetto che ne iniziò la costruzione nel 1863, era un massone.

Torino misteriosa

La Mole., simbolo di Torino

La Gran Madre è una delle chiese più belle della città ed è considerata come un forte punto di magia bianca. Si dice che anche qui sia sepolto il Sacro Graal. A sostegno di questa teoria contribuiscono le due statue poste davanti alla chiesa: una di queste rappresenta la religione, l’altra invece incarna la fede, in quanto regge una coppa (che simboleggia appunto il Sacro Graal). Si dice che lo sguardo della prima indichi il percorso da seguire per trovarlo (forse alla Mole Antonelliana, ma potrebbero anche essere il Palazzo di Città o Moncalieri, nel Medioevo frequentata dai Templari). Infine, c’è da considerare il nome inusuale per un luogo di culto cristiano, in quanto evoca una pagana Grande Madre, intesa come madre di tutti i viventi, alla base di tutti i culti misterici dell’antichità.

Chiesa-Gran-Madre-torino

La Chiesa Gran Madre a Torino

Piazza Castello sarebbe un altro dei luoghi legati alla magia bianca torinese e, nello specifico, il punto in cui sorge la Fontana dei Tritoni del Palazzo Reale, l’epicentro dell’energia positiva della città. Là dove sorge il palazzo, infatti, segna il confine tra la città bianca e quella nera. In particolare, il cancello del palazzo, con le due statue dei Dioscuri, indicherebbe proprio il confine che separa la zona Est da quella Ovest.

Nella Fontana Angelica di piazza Solferino sono raffigurate due figure femminili che rappresentano allegoricamente la Primavera e l’Estate e due figure maschili, l’Autunno e l’Inverno. L’Inverno volge lo sguardo verso Est, dove sorge il Sole, simbolo di energia positiva. L’acqua che viene versata dagli otri (che rappresentano i segni zodiacali dell’Acquario e dell’Ariete) rappresenta la conoscenza data agli uomini, una simbologia fortemente positivista.

Qui la magia bianca incontra la magia nera

Il Museo Egizio, secondo per importanza dopo quello del Cairo, ha una grande importanza per gli esperti di magia bianca e nera. Sembra proprio che il museo custodisca numerosi oggetti dotati di cariche sia positive sia negative, divenendo così un enorme campo energetico di forze della luce e delle tenebre. Tra gli oggetti a cui sono attribuite le cariche negative ci sono sicuramente quelli del Faraone Tutankamon (di cui è esposto un solo reperto, mentre gli altri sono conservati nei sotterranei) e la piccola testa mummificata del malefico Seth, fratello e assassino di Osiride, dio dei morti e dell’oltretomba.