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Il Museo Egizio di Torino compie 200 anni e si rifà il look

È il museo egizio più antico del mondo, anche più vecchio di quello del Cairo (aperto trent’anni dopo circa, nel 1858), e nel 2024 festeggia il bicentenario con tante novità dal punto di vista architettonico, ma anche sotto il profilo dell’allestimento e della ricerca archeologica. Quasi mille metri quadri in più di spazi espositivi, nuovi ambienti – anche gratuiti- , tra cui un vero giardino egizio sul rooftop e una corte coperta da cui il visitatore può partire alla scoperta dei 12mila reperti antichi esposti, tra cui il Tempio di Ellesija, il più antico tempio rupestre della Nubia, che approdò a Torino nel 1966 e che, solo per questo, merita un viaggio.

Il “nuovo” Museo Egizio di Torino

I lavori di ampliamento e ammodernamento del Museo Egizio termineranno nel 2025, ma a partire dal 20 ottobre la maggior parte delle novità saranno già visibili al grande pubblico. Per tutto quel weekend l’ingresso sarà completamente gratuito. Sicuramente già da ora si può visitare il nuovo giardino egizio che è stato allestito all’ultimo piano del museo sulla terrazza esterna. Qui sono state piantate erbe aromatiche e alcune specie che venivano impiegate dagli Egizi per le loro pratiche quotidiane.

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Fonte: @Museo Egizio

Il nuovo giardino egizio sul tetto del Museo Egizio di Torino

Il centro di gravità del Museo Egizio più antico al mondo si sposta, d’ora in avanti, nella corte del palazzo barocco del Collegio dei Nobili, che si trasforma in una nuova agorà su due livelli, piano terreno e piano ipogeo, coperta da una struttura trasparente di vetro e acciaio. Si tratta di uno spazio aperto e accessibile gratuitamente, un ampliamento del Museo e di Accademia delle Scienze, che avranno a disposizione circa 975 metri quadrati in più rispetto al passato. Qui verranno spostati la biglietteria, l’info point, il bookshop nel porticato e una caffetteria.

La corte coperta diventa il centro nevralgico da cui il visitatore potrà partire alla scoperta dei reperti antichi, senza seguire un percorso preordinato. Dalla corte si potrà accedere direttamente al Tempio di Ellesija, il più antico tempio rupestre della Nubia, che approdò a Torino nel 1966. Sempre dalla corte si accede al piano ipogeo dove, grazie a un progetto all’avanguardia con l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, nascerà una nuova sala immersiva. Il visitatore sarà trasportato virtualmente in Egitto, all’interno del paesaggio, una quarta dimensione in cui appassionati e studiosi potranno ricontestualizzare la collezione del museo e immergersi in atmosfere lontane, nel tempo e geograficamente.

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Fonte: @Museo Egizio

La Sala 3 che ospita laTomba di Iti e Neferu

Col nuovo allestimento, il visitatore potrà cogliere dettagli dei reperti, che prima non erano fruibili, come le iscrizioni geroglifiche sulla parte alta del trono della statua di Tutmosi I o come la parte posteriore del copricapo del sovrano Horemheb o il suo naso, che da lontano dà la falsa impressione di essere all’insù a causa di un restauro ottocentesco. La maggiore vicinanza alle statue permette al visitatore di fruirle meglio, senza nulla togliere alla loro imponenza.

Tra le novità c’è la riapertura al pubblico del terzo piano del museo, che non sarà più dedicato alle mostre temporanee, ma ospiterà in maniera permanente la Galleria della Scrittura, 600 metri quadrati dedicati alle lingue e alle scritture dell’antico Egitto, ai geroglifici, ma non solo.

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Fonte: @Museo Egizio

Statue di Horemheb e Amon, Nuovo Regno, XVIII dinastia, regno di Horemheb (1319-1292 a.C.)

E, infine, tra i progetti che prenderanno il via c’è il rinnovamento della famosa e spettacolare Galleria dei Re, forse l’ambiente più iconico del Museo Egizio, o statuario, che è oggetto di un riallestimento filologico che lo vedrà immerso nella luce naturale attraverso le finestre che verranno riaperte e che consentiranno di mostrare gli elementi dello statuario. La galleria non sarà pronta prima del 2025, pertanto, fino ad allora, le imponenti statue di dei e faraoni sono state posizionate all’ingresso nell’atrio sotto le arcate del Museo Egizio e dell’Accademia delle Scienze ad accogliere i visitatori. Proprio come si presentarono la prima volta 200 anni fa quando il museo fu aperto per la prima volta al pubblico.

Nuovi saranno anche gli ingressi al museo: si potrà entrare non soltanto da via Accademia delle Scienze, ma anche da via Duse e da Via Maria Vittoria.

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Fonte: @Museo Egizio

La Sala 12 che ospita repertir di Epoca Tolemaica

Un museo per tutti

In occasione dei lavori per il bicentenario, il Museo Egizio ha messo in piedi realizzato un secondo cantiere “immateriale” per la rimozione delle barriere fisiche e cognitive finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU, collaborando con alcune associazioni per poter consentire pari accesso alle informazioni da parte di sordi, ciechi e persone con difficoltà cognitive. La collaborazione ha dato luogo ad un sistema multimodale in ottica Accessibility for All. Saranno disponibili, quindi, visite con esperienza tattile su pannelli ed elementi della collezione, guide nella lingua dei segni (LIS) e supporti di accompagnamento con metodo CAA, comunicazione aumentativa alternativa.

La storia del Museo Egizio

Era il 1823 quando, le statue di dei e faraoni, assieme a migliaia di reperti della collezione Bernardino Drovetti, varcarono la soglia del palazzo barocco del centro di Torino che oggi ospita il Museo Egizio e l’Accademia delle Scienze e furono sistemate al piano terreno e nella corte. Un anno dopo, nel 1824, nacque il primo Museo Egizio al mondo. Politico e diplomatico torinese, Drovetti viene mandato, a partire dal 1803, in Egitto, dove opera per il corpo diplomatico francese. Viene nominato Console di Francia nel 1811. In questi anni comincia ad avvicinarsi alle antichità egizie. Grazie anche ai permessi concessi da Mohamed Ali, viceré d’Egitto, avvia una serie di scavi lungo il Nilo al fine di riunire una propria collezione.

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Fonte: @Museo Egizio

Il Libro dei Morti di Iuefankh, Epoca Tolemaica (332-30 a.C.)

Questo periodo, denominato “l’età d’oro dei consoli”, vede diversi diplomatici europei competere per acquisire il maggior numero di antichità, da
vendere poi ai grandi musei d’Europa. Negli anni della sua permanenza in Egitto, Drovetti riunisce una prima importante collezione di antichità che vende poi nel 1824 alla famiglia Savoia. All’inizio del 1820, Drovetti incontra al Cairo un collezionista piemontese, il conte Carlo Vidua. Questo incontro favorisce la riuscita dell’”affaire Drovetti” ovvero l’arrivo a Torino di una collezione egizia che avrebbe segnato la nascita del Museo Egizio.

Non si conosce la data ufficiale dell’apertura del Museo Egizio, ma si sa che nei primi allestimenti le statue erano sistemate in una grande sala al pian terreno, in cortile e in un’ala dell’arcata del palazzo. Si sa tuttavia che, nel 1824, per ammirare la collezione Drovetti giunse a Torino Jean-François Champollion, il
padre dell’egittologia, colui che decifrò i geroglifici e restò al museo per ben nove mesi a studiare i papiri.

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Fonte: 123RF

L’ingresso del Museo Egizio di Torino
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Tour dell’automobile a Torino: i luoghi e le esperienze da non perdere

Città dei Savoia, prima capitale d’Italia, ma soprattutto epicentro dell’industria nostrana del Novecento. Torino può essere scoperta in diversi modi, esplorando i suoi lati storici e architettonici, oppure con un tour che approfondisce un prodotto che ne ha plasmato l’identità e l’economia: l’automobile. Torino e l’auto, un rapporto indissolubile che, proprio in questi giorni, viene celebrato durante il Salone dell’Auto, con i suoi eventi che attirano curiosi, appassionati e professionisti del settore.

L’industria automobilistica torinese iniziò a prendere forma già alla fine del diciannovesimo secolo quando un gruppo di aristocratici e imprenditori fondò la Fabbrica Italiana Automobili Torino, conosciuta come Fiat. Negli anni seguenti, l’ecosistema industriale venne alimentato dalla nascita di altri marchi come Lancia, Itala e Aurea. Questo portò una ventata d’aria fresca all’economia cittadina: negli anni Cinquanta e Sessanta si assistette a un fenomeno migratorio che condusse molti cittadini italiani in cerca di lavoro a Torino. Basti pensare che, durante il suo momento di maggiore successo, ossia negli anni ’70, Fiat da sola impiegava oltre 100.000 persone nella città e nel suo circondario.

Molte cose sono cambiate e seppur l’industria stia affrontando problemi e declini, l’interesse nei suoi confronti è sempre presente e c’è chi, visitando Torino, la scopre attraverso un tour dell’automobile che coinvolge musei, stabilimenti abbandonati e piste. Scopriamo insieme quali sono i luoghi e le esperienze da non perdere.

MAUTO, il Museo Nazionale dell’Automobile

Se siete a Torino in occasione del Salone dell’Auto e volete vivere il vostro personale tour dell’automobile, questo non può che partire dal MAUTO, il Museo Nazionale dell’Automobile. Dalle carrozze a vapore di fine Ottocento ai capolavori di design degli anni ’50, dalle auto protagoniste di corse epiche e viaggi memorabili ai prototipi che hanno guidato gli orientamenti futuri della ricerca: il museo custodisce una preziosa collezione di oltre 200 vetture originali prodotte da 80 brand differenti che raccontano l’evoluzione storica dell’invenzione che ha cambiato il mondo.

Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 19 il MAUTO, inaugurato nel 1933 ed eletto dal Times come uno dei 50 musei più belli al mondo, offre un affascinante viaggio nella storia attraverso non solo una collezione di auto unica al mondo, ma anche con mostre ed eventi. Fino al 3 di novembre, per esempio, potrete visitare la mostra dedicata al pilota Ayrton Senna.

Museo automobile Torino

Fonte: iStock

Architettura del Museo Nazionale dell’Automobile

Il Lingotto e la Pista 500

Una tappa imperdibile da inserire nel vostro tour dell’automobile a Torino è il Lingotto, il complesso industriale trasformato in un luogo multifunzionale che unisce arte, storia e motori. Qui potete visitare la Pinacoteca Agnelli, un’istituzione artistica con un programma sempre ricco e interessante dedicato a mostre ed eventi dal sapore internazionale. La collezione, che comprende opere d’arte di grande valore realizzate da artisti come Canaletto, Picasso e Matisse, è ospitata all’interno di uno spazio che la famiglia Agnelli commissionò all’architetto Renzo Piano.

Ma soprattutto, al Lingotto avrete l’opportunità di vedere la Pista 500, il circuito di prova automobilistica leggendario diventato un museo a cielo aperto. La pista di collaudo di forma ovale per le automobili Fiat rappresentava un’innovazione perché costruita proprio sul tetto per permettere all’azienda di provare e testare le auto direttamente sulla propria struttura di produzione. Oggi viene utilizzata come spazio artistico in continuo sviluppo dove sono ospitate installazioni ambientali, opere luminose o sonore, progetti di cinema espanso e sculture che si confrontano con l’architettura dell’edificio.

Pista Lingotto Torino

Fonte: iStock

Pista 500 al Lingotto

Gli stabilimenti abbandonati

Se il Lingotto e la Pista 500 mettono in evidenza il successo dell’industria automobilistica, gli stabilimenti abbandonati ne raccontano il declino. Lo stabilimento di Rivalta, per esempio, un tempo uno dei principali siti produttivi della Fiat, ha vissuto un progressivo declino, mentre oggi si parla di un riutilizzo dell’edificio come centro logistico. In stato di abbandono e in attesa di riqualificazione è l’Ex Stabilimento Fiat Grandi Motori: situato in Corso Vercelli, questo stabilimento ricoprì un ruolo importante nella produzione di motori per navi e locomotive.

Heritage Hub a Mirafiori

Un altro luogo da non perdere è sicuramente l’Heritage Hub, un vero e proprio paradiso per gli appassionati di motori. Situato nei locali dell’ex Officina 81, uno degli storici impianti di produzione meccanica Fiat all’interno del comprensorio industriale di Mirafiori, ospita un’affascinante mostra che racconta la storia dello stabilimento e la collezione aziendale di vetture prodotte dai marchi Fiat, Lancia e Abarth.

Heritage Hub celebra l’eredità automobilistica italiana allestendo anche un’area motori dedicata ai motori d’epoca e ai propulsori più iconici e rappresentativi e uno spazio dove vengono esposte le vetture Fiat allestite in oltre cinquant’anni appositamente per l’Arma dei Carabinieri.

Edifici storici a Torino

Infine, il vostro tour dell’automobile vi porterà nel centro di Torino dove, dall’esterno, potrete vedere due edifici storici importanti nella storia della città. Uno è il Palazzo del conte di Bricherasio dove, nel 1899, fu fondata la Fiat. L’altro è il primo stabilimento Fiat situato tra via Chiabrera e Corso Dante, l’area progettata dall’ingegner Enrico Marchesi e contraddistinta da una particolare insegna Liberty. Qui è dove nel 1912 venne prodotta Zero, la prima autovettura in serie con 2000 esemplari costruiti.

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Salone dell’auto di Torino, come visitare la città gratis seguendo tutti gli eventi

Nel cuore dell’elegante città piemontese, torna il Salone Auto Torino 2024 che dopo 5 anni si ripropone in una veste rinnovata e pronto ad animare le vie e le piazze del centro, con eventi gratuiti per tutti i partecipanti e 500.000 visitatori attesi. Un’occasione perfetta, quindi, per scoprire la bellissima città di Torino guidati da un evento unico, imperdibile per tutti gli appassionati di automobili e non solo.

La nuova edizione del Salone dell’Auto di Torino

Il  Salone dell’Auto torna a Torino dopo cinque anni, annunciato nelle precedenti conferenze stampa dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, dal sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo, dall’assessore regionale alle Attività produttive Andrea Tronzano e da quello comunale ai Grandi Eventi, Sport e Turismo, Mimmo Carretta, con la collaborazione di Andrea Levy, ideatore e organizzatore di Salone Auto Torino 2024.

Quest’anno il Salone Auto Torino 2024 diventa un vero e proprio museo a cielo aperto, un momento di scambio culturale nel centro della città di Torino dove il pubblico sarà immerso nella storia dell’industria automobilistica, tra automobili del passato e vetture del futuro, naturalmente con un focus sulla sostenibilità ambientale. Le vie e le piazze del centro storico saranno le vere protagoniste di questo evento che si svolgerà dal 13 al 15 settembre, con momenti di incontro e intrattenimento dalle 9.00 del mattino fino alle 23.00 di sera, tutti gratuiti.

L’evento avrà il suo centro nevralgico in piazza Carlo Felice e condurrà i visitatori verso la bellissima piazza Castello e in piazzetta Reale, dove si potranno ammirare tutti i modelli di automobili esposti per raccontare al pubblico l’evoluzione della tecnologia automotive. Oltre a uno sguardo sul passato, l’evento mostrerà agli amanti delle automobili quali sono le nuove tecnologie del settore, come le auto a zero emissioni, che potranno persino essere provate dai partecipanti nel percorso test drive dedicato.

Il Salone Auto Torino 2024 è una vera e propria passeggiata in città durante la quale ammirare non solo i grandi modelli disegnati dai carrozzieri che hanno fatto la storia dell’automotive e le supercar e hypercar più incredibili, ma anche il contesto urbano.

Salone Auto Torino 2024, automobili

Fonte: Ufficio Stampa

Ecco come apparirà il centro storico di Torino per il Salone Auto Torino 2024

Come partecipare agli eventi del Salone Auto Torino 2024

Per partecipare al Salone Auto Torino 2024 si potrà scaricare il Free Pass Salone che permetterà di avere accesso anche alle speciali convenzioni per treni e pullman, pensate per arrivare a Torino nei giorni dell’evento, oltre che dare al possessore la possibilità di usufruire di sconti e ingressi speciali nei musei, negli esercizi commerciali e nei ristoranti convenzionati. Il Free Pass Salone sarà quindi un biglietto elettronico gratuito che darà anche ai possessori la possibilità di effettuare i test drive con le automobili messe a disposizione dalle case automobilistiche.

Salone Auto Torino 2024 è un evento che mira infatti a coinvolgere al massimo il territorio, con preziosi risvolti economici. Andrea Levy, Presidente Salone Auto Torino ha commentato così questo aspetto: “Abbiamo riunito gli elementi più appassionanti e suggestivi del sistema automobilistico in un unico format, in una sola passeggiata che, da piazza Carlo Felice a piazza Castello e piazza Vittorio Veneto, accompagnerà i visitatori tra le auto classiche, i modelli iconici dei brand, le novità commerciali, disponibili anche nelle aree test drive, i prototipi e le one-off dei più grandi car designer, le due ruote”.

Andrea Tronzano, Assessore Bilancio, Programmazione economico-finanziaria, Patrimonio, Sviluppo delle attività produttive Regione Piemonte ha invece aggiunto: “Il 2024 sarà ricordato come il ritorno del Salone dell’Auto su Torino, l’idea di far ritornare il binomio auto/esposizione in centro città la trovo non solo intelligente e rispettosa della nostra storia recente, ma anche, come hanno dimostrato le recenti edizioni di Autolook un momento di festa per le migliaia di appassionati dei motori che popolano la nostra regione. Mancano ancora diversi mesi all’appuntamento ma la macchina organizzativa sta lavorando per regalare alla città un momento indimenticabile”.

Le aree test con le automobili a basse emissioni si troveranno in piazza Carlo Felice e in piazza Castello, insieme alle supercar e alle auto più iconiche, proseguendo anche su via Roma, piazza San Carlo, piazzetta Reale, Giardini Reali e piazza Vittorio Veneto. Tra piazza Arbarello e piazza Solferino, invece, saranno previsti momenti di intrattenimento per le famiglie e dei focus sulla mobilità.

Piazza San Carlo, via Roma e piazza Castello costituiranno quello che è quindi il Circuito Dinamico dove si potranno ammirare le Formula 1, i prototipi e le auto classiche più iconiche della storia che sfileranno regalando al pubblico una nuova emozione ogni giorno.

Per sabato 14 settembre è prevista in concomitanza con il Gran Premio Torino la celebrazione della passione di collezioni e club: l’iniziativa vedrà le auto sportive di tutte le epoche passate come protagoniste all’interno dell ameravigliosa e storica cornice della Reggia di Venaria, visitabile dal pubblico. Le automobili in questo momento sfileranno in una magnifica parata che attraverserà le strade di Venaria Reale, oltre che la Panoramica di Superga, per terminare a Torino in via Roma.

La chicca? Anche la Mole Antonelliana si prepara alla festa: nel corso della serata del sabato sarà illuminata dei colori dello stemma di Torino, il giallo e il blu.

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L’autonoleggio che ti fa scoprire Torino

Liga Service, situato vicino all’aeroporto di Caselle, offre un servizio di noleggio auto a breve termine che si distingue per la varietà delle auto disponibili, la flessibilità nelle modalità di pagamento e la qualità del servizio. La vicinanza con l’aeroporto lo rende il noleggio perfetto per chi decide di partire per Torino con l’aereo e vuole esplorare la città in modo pratico e autonomo. Liga Service offre una gamma di veicoli adatti a tutte le esigenze e budget. Tra i modelli disponibili troviamo:

  • Ford Puma: un SUV moderno e tecnologico, disponibile sia con cambio manuale che automatico.
  • Toyota Aygo: perfetta per la città, compatta e pratica, con opzioni di cambio automatico e manuale.
  • Fiat Panda: un’icona di agilità, sicurezza, tecnologia e comfort, ideale per chi cerca una vettura versatile e affidabile.
  • Ford Kuga: un crossover di medie dimensioni, caratterizzato da un design unico e una guida confortevole.

Servizi inclusi e modalità di pagamento

Un vantaggio significativo di Liga Service è la possibilità di noleggiare un’auto senza l’obbligo di utilizzare una carta di credito, offrendo maggiore flessibilità ai clienti. Le tariffe di noleggio includono 100 km al giorno e sono disponibili preventivi gratuiti per aiutarti a pianificare il tuo budget senza sorprese.

Qualità del servizio

Tutti i veicoli di Liga Service sono mantenuti con la massima cura per garantire efficienza e pulizia. Gli autisti, quando richiesti, sono professionali e competenti, garantendo trasferimenti rapidi e sicuri grazie alla loro conoscenza approfondita della città.

Scoprire Torino e i dintorni con i veicoli Liga Service

Torino è una città ricca di storia e cultura, con numerosi punti di interesse da esplorare. Il noleggio auto offre la libertà di visitare non solo il centro cittadino ma anche le meravigliose aree circostanti come le Langhe e il Roero, famose per i loro paesaggi mozzafiato e vini pregiati.

Con un’auto a noleggio, i turisti possono pianificare il proprio itinerario in totale autonomia, senza dover dipendere dai mezzi pubblici o dai taxi. Questa flessibilità è particolarmente utile per chi vuole esplorare zone meno accessibili ma altrettanto affascinanti del Piemonte.

Comfort e sicurezza

Noleggiare un’auto con Liga Service significa viaggiare in totale comfort e sicurezza. Ogni veicolo è attentamente controllato per garantire la massima affidabilità durante il tuo viaggio. Inoltre, la possibilità di scegliere tra vari modelli ti permette di trovare l’auto più adatta alle tue esigenze di spazio e stile di guida.

Come noleggiare un’auto con Liga Service

  1. Richiesta di Informazioni: puoi contattare Liga Service tramite il loro sito web per richiedere informazioni dettagliate sui modelli disponibili e ottenere un preventivo gratuito.
  2. Scelta del veicolo: scegli il veicolo che meglio si adatta alle tue esigenze di viaggio. Considera la dimensione dell’auto, il tipo di cambio (manuale o automatico), e altri optional che potrebbero essere utili.
  3. Prenotazione: una volta scelto il veicolo, procedi con la prenotazione. Ricorda che non è obbligatorio l’uso della carta di credito, rendendo il processo di noleggio più accessibile.
  4. Ritiro dell’auto: ritira l’auto presso la sede di Liga Service vicino all’aeroporto di Caselle. Assicurati di portare con te tutti i documenti necessari per completare la procedura di noleggio.

Per noleggiare un’auto con Liga Service, è necessario presentare:

  1. Una patente di guida valida.
  2. Un documento di identità (passaporto o carta d’identità).
  3. Un metodo di pagamento per coprire il costo del noleggio e l’eventuale deposito cauzionale.

I luoghi da visitare a Torino a bordo di un’auto a noleggio Liga Service

Il centro storico

Il cuore di Torino è il suo centro storico, con piazze eleganti, musei di fama mondiale e monumenti storici. Non perdere una visita al Museo Egizio, uno dei più importanti al mondo, e alla Mole Antonelliana, simbolo della città. La Mole Antonelliana è uno dei simboli più iconici di Torino. Originariamente progettata come sinagoga, oggi ospita il Museo Nazionale del Cinema. Con la sua imponente altezza di 167 metri, offre una vista panoramica mozzafiato della città. La sua struttura unica, caratterizzata dalla guglia slanciata, rende la Mole Antonelliana una tappa imperdibile per chi visita Torino, rappresentando un connubio di storia, cultura e architettura.

Le Langhe e il Roero

A breve distanza da Torino, le Langhe e il Roero offrono paesaggi collinari incantevoli, borghi storici e una tradizione enogastronomica rinomata. Queste zone sono perfette per una gita in giornata o per un fine settimana rilassante.

La Reggia di Venaria

Uno dei siti UNESCO più importanti del Piemonte, la Reggia di Venaria è un magnifico esempio di architettura barocca. Con un’auto a noleggio, potrai facilmente raggiungere questa splendida residenza reale e i suoi giardini.

I parchi naturali

Il Piemonte è ricco di parchi naturali, ideali per chi ama la natura e le attività all’aperto. Il Parco Nazionale del Gran Paradiso e il Parco Naturale della Collina di Superga sono solo alcune delle destinazioni che potrai esplorare con un’auto a noleggio.

Il noleggio auto a breve termine con Liga Service è la scelta ideale per i turisti che vogliono scoprire Torino e i suoi dintorni in totale libertà e comfort. Con una vasta gamma di veicoli disponibili, tariffe competitive e un servizio di alta qualità, Liga Service si conferma un partner affidabile per viaggi di lavoro o con amici e famigliari. Inoltre, grazie all’ampia offerta di auto, si adatta perfettamente alle esigenze di ogni cliente. Per il tuo prossimo viaggio a Torino, rivolgiti a Liga Service, e richiedi un preventivo gratuito.

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Offerta flash Ryanair per viaggiare a settembre e ottobre

Vacanze finite? Contrordine, con la nuova offerta flash di Ryanair non c’è nemmeno bisogno di disfare le valige, ma si può ripartire subito per nuove avventure in Italia o all’estero a prezzi super convenienti. E per chi stava solo aspettando l’offerta imbattibile per decidersi a partire, non c’è tempo da perdere. La promo, valida per le prenotazioni effettuate entro oggi, mercoledì 28 agosto, è di quelle davvero irresistibili: la tariffa infatti è di 19,99 euro per viaggiare dall’1 settembre al 31 ottobre. Ma sul sito si trovano prezzi ancora più vantaggiosi, a partire da 15 euro, a seconda degli aeroporti di partenza e delle destinazioni finali del viaggio. L’importante è affrettarsi, perché oltre a scadere questa sera, la disponibilità dei posti è limitata.

Voli da Torino per Brindisi da 15 euro

Per chi parte da Torino ci sono voli a 15 euro per Brindisi, punto di partenza ideale per andare alla scoperta degli incantevoli borghi della Valle d’Itria. Il viaggio può iniziare da Ostuni, chiamata la “città bianca” per le sue case imbiancate a calce che creano un contrasto affascinante con il cielo azzurro e le campagne circostanti. Una passeggiata nei vicoli del centro storico vi farà scoprire scorci nascosti, piccole botteghe artigiane e locali caratteristici. Da non perdere la visita della Cattedrale di Santa Maria Assunta, con la sua maestosa facciata gotica e una spettacolare vista panoramica.

Proseguendo verso la Valle d’Itria, ecco apparire i trulli, le tipiche costruzioni coniche in pietra a secco che punteggiano il paesaggio verde di uliveti. Alberobello è la meta obbligata per chi vuole ammirare questi affascinanti edifici che raccontano la storia di una tradizione millenaria, dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Altri borghi incantevoli che meritano una sosta sono Locorotondo e Cisternino, dove perdersi tra vicoli fioriti e cortili segreti e gustare i piatti semplici ma gustosissimi della più tipica cucina pugliese.

Voli da Roma Fiumicino per Dubrovnik a 15 euro

Dubrovnik, l’elegante città della Croazia patrimonio dell’Unesco, è una delle destinazioni raggiungibili da Roma a un prezzo imbattibile grazie alla promo Ryanair. Il suo centro storico, racchiuso da imponenti mura medievali che offrono viste mozzafiato sul mare, vi conquisterà con i suoi numerosi edifici d’epoca, come il Palazzo Sponza, la Cattedrale dell’Assunzione e il Monastero Francescano, che ospita una delle farmacie più antiche d’Europa. Per un’esperienza indimenticabile, prendete la funivia che porta in cima al Monte Srd, da dove ammirare un panorama spettacolare sulla città, il pittoresco porto turistico e le isole circostanti. Tra queste, merita un’escursione la piccola Lokrum, un’oasi verde perfetta per una giornata di relax tra mare e natura.

Voli da Milano Bergamo per Berlino a 20 euro

Berlino è la scelta perfetta per un week-end alternativo, tanto più che, partendo da Milano Bergamo, il volo costa meno di una corsa in taxi. Oltre a immergersi nella vivace vita notturna della capitale tedesca, tra bar, club e ristoranti con proposte per tutti i gusti, di giorno ci si può dedicare alla scoperta del quartiere di Kreuzberg, famoso per la sua vibrante scena artistica e culturale, che pullula di gallerie d’arte, caffè alternativi e mercatini. Per gli appassionati di musei e monumenti, la visita può proseguire con una puntata alla Porta di Brandeburgo, simbolo della città, e al Reichstag, che dalla sua imponente cupola di vetro offre una vista panoramica unica. Immancabile una sosta al Memoriale dell’Olocausto, un luogo di profonda riflessione, e al Muro di Berlino, di cui restano tratti significativi che raccontano la storia della divisione della città.

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Le 5 piscine all’aperto di Torino

Quando non si ha la possibilità di sfuggire al caldo e all’afa estiva in città, una soluzione per trovare refrigerio e ritagliarsi un momento di relax è quella di optare per una piscina all’aperto. A Torino, ad esempio, ce ne sono diverse: ecco le 5 piscine all’aperto dove andare a Torino in estate.

Dove andare in piscina a Torino

Andare in piscina a Torino durante la stagione estiva è un vero toccasana per chi è costretto a restare in città durante queste giornate torride. Fortunatamente a Torino, come a Roma e Milano, ce ne sono molte di piscine all’aperto, tra comunali e private, per aiutare a combattere il caldo di queste giornate. Soprattutto se avete dei bambini e non avete la possibilità o il tempo di portarli al mare. Vediamo insieme nel dettaglio quali sono e dove sono situate nell’area urbana di Torino, questi luoghi dove passare pomeriggi rilassanti e divertenti allo stesso tempo.

Piscina estiva

Fonte: iStock

Due ragazze nuotano in piscina

La piscina di Colletta

La Piscina di Colletta, in via Ragazzoni 5/7 è una piscina all’aperto molto frequentata, ed è aperta dal 17 giugno di quest’anno. Dal lunedì al giovedì è possibile accedervi dalle ore 13.00 alle ore 18.00, mentre il sabato dalle ore 11.00 alle ore 18.00. Stesso orario vale per le domeniche e i giorni festivi. Il giorno di chiusura è il venerdì.

La piscina Galileo Ferraris

Una delle più belle piscine all’aperto di Torino potete trovarla in via Galileo Ferraris 288. L’omonima piscina è aperta dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 16.00 e il sabato e la domenica, così come i festivi, dalle ore 8.30 alle 10.00. Ideale per chi ha poco tempo dopo il lavoro.

La piscina Lido

Altra bella piscina a Torino è quella del Lido, che si trova in via Villa Glori 21, aperta fino al 28 settembre, sia la mattina che il pomeriggio fino alle ore 19.00. C’è la possibilità di fare sia l’abbonamento settimanale che mensile, in modo da risparmiare qualche euro.

La piscina Pellerina

Tra le altre piscine all’aperto presenti a Torino vi segnaliamo quella di Pellerina in via Appio Claudio 110, aperta tutti i giorni. Dal lunedì al venerdì la piscina apre dalle 10.30 alle 19.30, mentre nel weekend e nei giorni festivi gli orari di apertura sono dalle 10.00 alle 19.00.

La piscina Sisport

Lapiscina scoperta Sisport si trova a Torino in via Olivero 40 ed è aperta fino all’1 settembre 2024. La piscina è aperta tutti i giorni dalle 10.30 alle 19.30, con balneazione dalle 10.30 alle 18.45.

Cosa portare in piscina all’aperto

Quando andate in piscina all’aperto, è importante assicurarsi di portare con voi tutto il necessario per trascorrere una giornata piacevole e confortevole. Prima di partire, assicuratevi di avere con voi un telo da mare per sdraiarvi al sole e asciugarvi dopo il bagno, un costume da bagno adatto e comodo, occhiali da sole per proteggere i vostri occhi dai raggi solari, un cappellino per riparare la testa dal sole, crema solare a protezione della pelle, infradito o ciabatte per camminare comodamente intorno alla piscina e uno zaino o una borsa capiente per contenere tutti i vostri oggetti personali.

Non dimenticate di portare con voi anche dell’acqua o delle bevande fresche per idratarvi durante la giornata e uno snack leggero per uno spuntino veloce. Con questi piccoli accorgimenti, potrete godervi al meglio la vostra giornata in piscina all’aperto. Verificate, però, che possiate effettivamente portare all’interno della struttura del cibo e delle bevande acquistate al di fuori, perché alcune piscine che hanno il bar interno potrebbero non consentirlo. Inoltre, di norma tutte le piscine chiedono l’uso della cuffia, quindi procuratevene una o chiedete in reception se è possibile acquistarla direttamente presso la struttura. La cuffia, infatti, protegge i capelli dal cloro contenuto nell’acqua della piscina, ma soprattutto garantisce maggior igiene per tutti i bagnanti.

 

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Estate difficile per Italo e Trenitalia tra ritardi e cambio di orari: le tratte coinvolte ad agosto

Quando tutti aspettano agosto e le ferie tanto desiderate per rilassarsi e andare in vacanza, c’è sempre un imprevisto a rompere l’entusiasmo. Chi viaggerà con l’Alta Velocità per raggiungere le proprie destinazioni sarà costretto ad abbracciare il concetto di ‘vita lenta’ tanto amato di questi tempi perché sia Italo che Trenitalia hanno modificato la programmazione degli orari di diverse corse, con tempi di percorrenza più lunghi.

Le tratte più colpite sono quelle di Torino-Milano-Venezia, la linea Milano-Bologna e la Direttissima Roma-Firenze. Per la tratta Milano-Bologna, per esempio, sono previsti tempi di viaggio aumentati fino a due ore dal 12 al 18 agosto, ossia quando la linea sarà parzialmente interrotta a causa dei lavori di potenziamento strutturale sulla rete.

Se luglio non è stato il migliore dei mesi per quanto riguarda i viaggi in treno, tra incendi, guasti, fughe di gas e cantieri che hanno provocato ritardi e cancellazioni, anche agosto si prospetta un mese difficile. Inoltre, sono previste anche delle interruzioni sui valichi alpini che si ripercuoteranno soprattutto sull’offerta dei collegamenti transfrontalieri.

Le tratte interessate dai ritardi

Queste sono le tratte coinvolte dai ritardi provocati dai lavori di potenziamento strutturale che hanno costretto Italo e Trenitalia ad apportare delle modifiche sugli orari delle linee.

Torino-Milano-Venezia

Trenitalia ha comunicato che, da oggi al 20 agosto, la circolazione sarà sospesa tra Verona Porta Nuova e Vicenza. Le Frecce, come anche gli Eurocity e gli Euronight saranno deviati tra Verona e Padova via Bologna con un aumento dei tempi di percorrenza fino a 120 minuti. Anche i treni Regionali non saranno esenti dai cambiamenti. Per quanto riguarda Italo, invece, la compagnia aggiunge che, dal 21 al 26 agosto, tutti i treni potranno subire ritardi fino a 25 minuti. Questi cambiamenti sono causati dai lavori relativi alla realizzazione della linea AV/AC Milano-Venezia.

Milano-Bologna

Anche per la linea Milano-Bologna, i viaggiatori devono tenere a mente le date dal 12 al 18 agosto, durante le quali la tratta sarà parzialmente interrotta e i tempi di viaggio aumenteranno fino a 120 minuti. Dal 19 al 25 agosto, invece, sulla linea ci sarà solo una riduzione della velocità. Queste modifiche interessano soprattutto i treni Frecciarossa sulla tratta Torino-Milano-Roma-Napoli-Salerno con allungamenti delle percorrenze e cancellazioni. Tre treni tra Intercity e Intercity Notte delle relazioni Milano/Firenze-Roma/Siracusa e viceversa saranno invece deviati sulla linea convenzionale tra Orvieto e Chiusi.

Firenze-Roma

Per quanto riguarda la Direttissima Firenze-Roma, questa sarà interrotta dal 12 al 23 agosto nella tratta Chiusi-Orvieto per l’impermeabilizzazione del viadotto Paglia. Dal 24 al 25 agosto, invece, sono previste riduzioni di velocità. Nei giorni 24 e 25 agosto, sulla Direttissima ci saranno rallentamenti da 5 fino a 60 minuti a seconda del treno.

Le altre linee coinvolte

Un’altra linea interessata dai lavori sarà quella di Bologna-Prato, per la quale è prevista un’interruzione continuativa di linea fino all’8 settembre nella tratta Pianoro-San Benedetto. Durante questo periodo, i treni saranno cancellati e i passeggeri potranno percorrere la tratta con i bus sostitutivi. Consigliamo di restare aggiornati perché sono previste modifiche di orario in alcune tratte, mentre per alcuni treni Intercity e Intercity Notte è prevista la deviazione via Falconara o via Tirrenica Nord.

Sulle linee Milano-Domodossola e Domodossola-Iselle, invece, saranno cancellati tutti i collegamenti Eurocity da Domodossola a Milano e viceversa e sostituiti con bus tra Milano e Domodossola. Tra Milano, Losanna e Ginevra dal 9 al 30 agosto, mentre sulla Milano-Domodossola fino all’8 settembre.

Possibilità di rimborso e riprogrammazione del viaggio

I viaggiatori italiani interessati dalle modifiche descritte in questo articolo, afferma Trenitalia, sono stati informati dai cambiamenti tramite mail e sms. Nei casi di ritardi maggiori di 60 minuti o cancellazioni/limitazioni, ai clienti è stata offerta la possibilità di riprogrammare il viaggio o di rinunciarvi ottenendo il rimborso integrale del titolo di viaggio acquistato.

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Venaria Reale, la città della grande partenza del Giro d’Italia 2024

È l’elegante Venaria Reale, vero gioiello nel cuore del Piemonte, la protagonista della grande partenza della 107° edizione del Giro d’Italia 2024 il 4 maggio alle 13,50 dai giardini della Reggia.

La città, che nel 2025 sarà anche Capitale europea dello sport, offre una combinazione unica di patrimonio culturale e natura, da scoprire in occasione del grande evento sportivo (ma non solo) con itinerari da percorrere a piedi o in bici. Grandi parchi, viali alberati, eleganti piazze, specialità enoganostromiche… È tempo di conoscere meglio Venaria Reale, a una decina di chilometri da Torino.

La Reggia di Venaria, Patrimonio UNESCO

Il punto di partenza privilegiato per iniziare a esplorare la città è, senza dubbio, la Reggia di Venaria Reale, grandioso complesso che con i suoi 80mila metri quadrati di edificio monumentale e 60 ettari di giardini, rappresenta uno dei luoghi iconici del Belpaese.

Dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 1997, è aperta al pubblico dal 2007 dopo essere stata il cantiere di restauro più rilevante d’Europa per i beni culturali e vanta alcune delle più alte espressioni del barocco universale: l’incantevole scenario della Sala di Diana progettato da Amedeo di Castellamonte, la solennità della Galleria Grande e della Cappella di Sant’Uberto con l’immenso complesso delle Scuderie, opere settecentesche di Filippo Juvarra, le fastose decorazioni, il celebre Bucintoro e la spettacolare Fontana del Cervo nella Corte d’onore rappresentano la cornice ideale del Teatro di Storia e Magnificenza, il percorso espositivo dedicato ai Savoia che accompagna il visitatore lungo quasi 2.000 metri, tra piano interrato e piano nobile della Reggia.

Una passeggiata lungo l’affascinante centro storico

La visita prosegue nel centro storico: uscendo dalla Torre dell’orologio della Reggia, si attraversa Piazza a Esedra (oggi Piazza della Repubblica) e ci si incammina lungo via Mensa, animata da locali e caffè dove sostare per uno spuntino o assaggiare i prodotti enogastronomici del territorio.

Piazza della SS. Annunziata a Venaria Reale, Torino

Fonte: iStock

Piazza della SS. Annunziata, Venaria Reale

Da qui si giunge in Piazza della SS. Annunziata, raffinata piazza e cuore del seicentesco borgo di Venaria Reale: il primo architetto di corte Amedeo di Castellamonte aveva concepito questo spazio come un’area relativamente ampia, che interrompesse il lungo rettilineo di via Mensa (all’epoca Via Maestra) dividendolo in due tratti, con l’obiettivo di creare una tappa scenografica lungo la via che conduceva alla Reggia. La sua forma particolare ricorda il Collare dell’Annunziata, simbolo del più antico e prestigioso ordine cavalleresco sabaudo.

La piazza è dedicata all’Annunciazione di Maria, rappresentata dalle due statue, opera di Giuseppe Maria e Giovanni Domenico Carlone (1678), scultori luganesi, autori anche delle statue dei quattro Evangelisti collocate sempre sulla piazza: tra i suoi frequentatori il poeta Guido Gozzano, che amava molto Venaria e la sua piazza, tanto da inserirla nel suo racconto Garibaldina.

Sulla piazza un tempo si affacciavano due locali, Nuova Cernaia (ancora in attività) e Vecchia Cernaia (ora scomparso), denominati così in ricordo della guerra di Crimea (poiché l’artiglieria impegnata nel conflitto era partita proprio da Venaria) e si fa sempre apprezzare la Chiesa della Natività di Maria Vergine, anch’essa opera del Castellamonte, ricostruita nella parte centrale da Benedetto Alfieri: sopra il portale si trova l’iscrizione che indica le origini e lo scopo della costruzione (Nell’anno 1662 Carlo Emanuele II inaugurò i natali della nuova città sotto la protezione della natività della Vergine).

Castellamonte aveva previsto anche la realizzazione di una chiesa gemella sulla parte opposta della piazza di cui però fu compiuta la sola facciata. L’edificio ospitava fino a qualche anno fa l’Ospedale della città.

Incantevoli scorci autentici nei dintorni di Venaria Reale

Dopo aver ammirato il cuore del borgo, altre sorprese le riservano le vie che si snodano dal centro, con i molti scorci ancora autentici della cittadina.

In particolare Via Boglione, che era la sede di alcune attività artigianali come il maniscalco, la tipografia e l’erboristeria, e Via Pavesio, dove ci si immerge ancora una volta nel tempo passato camminando lungo l’edificio della Corte Pagliere, le scuderie e la Cavallerizza Lamarmora. Questo imponente isolato, della metà del Settecento, dapprima ospitava il magazzino della biada e del fieno, poi l’ospedale per i cavalli e successivamente nell’Ottocento divenne sede della Scuola d’Equitazione d’Artiglieria.

In alternativa, chi ama passeggiare nel verde urbano può percorrere i sentieri lungo la Ceronda, l’ampio torrente affluente della Stura che bagna Venaria.

Castello della Mandria, Venaria Reale, Torino

Fonte: iStock

La bella facciata del Castello della Mandria a Venaria Reale

Un’esperienza totally green è il Parco della Mandria, un vasto parco naturale che offre splendide opportunità per escursioni e osservazione della fauna selvatica e rappresenta il principale polmone verde dell’area torinese: si tratta del più antico e conservato esempio di bosco planiziale (cioè in pianura) del Piemonte, con 6556,80 ettari racchiusi in 30 chilometri di mura, 40 chilometri di sentieri aperti al pubblico (da percorrere a piedi o in bici), 20 edifici tutelati tra cui numerose cascine, i resti di un ricetto medievale, due reposoir di caccia e il complesso del Borgo Castello, riconosciuto Patrimonio UNESCO.

Qui, dove vissero la loro storia d’amore Re Vittorio Emanuele II e la Bela Rosin (divenuta poi moglie morganatica) si sente ancora il bramito dei cervi, il grugnito dei cinghiali e lo zigare dei conigli selvatici che vivono liberi nel parco.

Lungo una delle strade che conduce a Torino sorge poi la Cappella campestre dedicata a San Marchese, ricostruita nel 1751, in sostituzione di quella antica. Quest’ultima aveva custodito fino al 1604 le spoglie del Santo, patrono di Altessano (oggi quartiere di Venaria Reale), soldato della Legione Tebea, martirizzato intorno al 300 d.C., a causa della sua opera di evangelizzazione della popolazione locale. Oggi, dopo alcuni fatti miracolosi e vari spostamenti (tra cui uno all’interno della cassa che aveva custodito la Sindone), le ossa sono conservate nella Chiesa parrocchiale.

Anche per trascorrere la serata non mancano le proposte, tra cui va citato il Teatro della Concordia, cuore culturale dell’intero territorio nord ovest di Torino che compie venti anni di attività proprio nel 2024. Il suo cartellone spazia dalla stand up comedy alla grande prosa, dagli spettacoli per famiglie ai concerti.

Un dolce assaggio

Infine, è impossibile partire da Venaria Reale senza aver assaggiato il Canestrello di Altessano, dolce povero ma saporito che già un secolo fa faceva parlare di sé politici e letterati come Michele Lessona, venariese doc e senatore del Regno.

Realizzato con farina doppio zero, zucchero, burro, uova freschissime, scorza di agrumi, latte, vaniglia e aromi naturali, deve il suo gusto particolare alla cottura per pochi secondi negli stampi “il ferro a pinza” e la cottura sul putagé, la cucina a legna tipica piemontese.

Prodotto della tradizione locale, il Canestrello è tutelato dal Paniere dei Prodotti tipici provinciali, dalla DE.C.O. (Denominazione Comunale di Origine di Venaria), dalla Pro Loco Altessano Venaria e dall’Associazione dei produttori di Canestrelli, che ne garantiscono origine e qualità.

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A Torino nascerà il palazzo in legno più alto d’Italia

Negli ultimi anni, la vera sfida nell’edilizia urbana consiste nell’approcciarsi sempre più ai principi di sostenibilità e avanguardia: per questo stiamo vivendo un grande ritorno nell’utilizzo del legno, un materiale davvero green e molto versatile. Riuscire tuttavia a sostituire il cemento non è facile, soprattutto quando si parla di edifici cittadini, di grandi dimensioni. Può un palazzo essere costruito interamente in legno? A Torino sta per nascere il più alto d’Italia, un record incredibile. Scopriamo qualcosa in più.

Il palazzo di legno più alto d’Italia

Vanterà più di 17 metri d’altezza, sarà distribuito su 5 piani e ospiterà 7 alloggi, per un totale di circa 600 metri quadrati: sono i numeri del palazzo di legno che sorgerà a Torino, e che diventerà un vero e proprio record. Sarà infatti il più alto d’Italia ad essere costruito interamente con questo materiale, un ottimo esempio di architettura innovativa che guarda al passato, pur dirigendosi a passi rapidi verso il futuro. Il progetto è in fase di realizzazione presso corso Quintino Sella, nel quartiere appena al di là del fiume Po, in centro a Torino.

Autori di questa idea sono gli architetti torinesi Attilio Giaquinto e Alberto Nada, che nel 2020 hanno fondato Green Arch: la loro società mira a trasformare la città e i suoi edifici, in un’ottica più sostenibile e a misura d’uomo. Non è certo la prima volta che il legno torna ad essere impiegato come materiale principale per la costruzione residenziale, ma nella maggior parte dei casi si tratta di ville o unità bifamiliari, ovvero edifici bassi e quasi sempre situati fuori città. Come si può pensare di creare una struttura così alta senza usare il cemento?

Gli architetti hanno rinforzato il legno con un supporto in acciaio, ottenendo una base ben solida su cui procedere. È vero, i materiali da costruzione sono più costosi (si parla di circa un 10% in più), ma si andrà a risparmiare moltissimo sui tempi di cantiere. Tanto che, per il palazzo torinese, sono previsti appena 10 mesi di lavori – al posto dei 20 solitamente impiegati. L’edificio sarà in legno e sughero, due materiali performanti anche dal punto di vista termico. Mentre i rivestimenti e i pavimenti saranno antibatterici e antinquinanti, per migliorare la qualità della vita dei residenti.

Come sta cambiando la città di Torino

Il palazzo di legno di corso Quintino Sella, che sarà pronto a giugno 2024, ha richiesto un finanziamento di 4,5 milioni di euro. Oltre al record come edificio più alto d’Italia ad avere una struttura di questo tipo, ha già ottenuto una prestigiosa certificazione (la Well Residential) proprio per la miglior qualità della vita che può garantire ai suoi abitanti. Uno dei punti di forza, ad esempio, è l’installazione di pareti fonoassorbenti che consentiranno di ridurre drasticamente l’inquinamento acustico. L’obiettivo è quello di rivoluzionare l’intera città di Torino, migliorando proprio questi aspetti nell’edilizia residenziale.

“Post pandemia il mercato è inevitabilmente cambiato. Ci si è resi conto che grandi spazi, illuminazione e tranquillità non possono essere un optional. Il concetto di abitare si sta trasformando e progetti come il nostro rientrano in un trend che nei prossimi anni si affermerà sempre di più. Torino ha tutte le caratteristiche per essere una città attrattiva. Ma servono gli investitori internazionali, ed è questo il momento in cui Torino ha una possibilità in più rispetto a Milano, dove i prezzi sono diventati inaccessibili” – hanno spiegato gli architetti Giaquinto e Nada.

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Superga, dentro la basilica sulla collina: un gioiello da scoprire

Un luogo di rara bellezza, che domina il territorio circostante e da cui godere di una vista spettacolare: la basilica di Superga è un gioiello prezioso in cui si intrecciano storia e arte, incastonati in un paesaggio meraviglioso. Visitare questa chiesa monumentale significa immergersi ne passato, osservare tantissime bellezze e colmare gli occhi di meraviglia.

L’edificio svetta su un colle ed è poco distante dal centro storico di Torino, per cui è una meta obbligata se si ha in programma di visitare il capoluogo piemontese. Ricco di tesori da scoprire, questo luogo riesce a coniugare valenza storica, arte ma anche natura: da lì la vista spazia e permette di abbracciare il territorio circostante e quindi la città e le alpi.

Basilica di Superga, un gioiello da visitare

A nord est di Torino, su un colle che svetta 672 metri sopra il livello del mare, vi è un luogo di fede, in cui si respira il passato: è la basilica di Superga, il cui progetto è datato 1715 e porta la firma dell’architetto milanese Filippo Juvarra, mentre i primi lavori hanno preso il via a luglio del 1717 e sono andati avanti per 14 anni. L’inaugurazione il primo novembre del 1731.

La storia di questo luogo è strettamente legata a quella di Casa Savoia. Basti pensare che, a quanto pare, l’idea della sua edificazione è datata 1706: Vittorio Amedeo II, duca di Savoia, ed Eugenio di Savoia, principe di Carignano si trovavano proprio lì nel corso dell’assedio della città da parte dei Franco-Spagnoli. In quella occasione il duca ha fatto un voto alla Madonna delle Grazie promettendo la realizzazione. E così è stato.

La struttura è davvero imponente, a dirlo sono i suoi numeri: alta 75 metri e lunga 51. Lo stile è barocco ed è uno scrigno che contiene numerose bellezze: come le sei cappelle e i quattro altari che si trovano dentro la basilica, oppure le tele e ancora la statua in legno della Madonna delle Grazie, la stessa che pregò il duca di Savoia.

Cosa vedere se si visita la basilica

L’ingresso a chiesa e cappella del voto è gratuito, l’edificio è aperto dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 14,30 alle 17. Il sabato, la domenica e i festivi – invece – chiude alle 18. Tra le altre cose da vedere vi sono le Tombe Reali e l’Appartamento Reale. La visita delle prime ha una durata di circa 45 minuti, i lavori per realizzarle sono terminati nel 1778 e al suo interno sono ospitate 62 sepolture di Casa Savoia. Ed è in questa basilica che ha chiesto di essere sepolto Vittorio Emanuele, figlio dell’ultimo re d’Italia.

Sempre qui si trovano anche un suggestivo chiostro, la Sala dei Papi – dal 1876 pinacoteca con circa 265 dipinti – la Sala degli infanti e la Sala delle Regine. Poi vi è l’Appartamento Reale, la cui visita dura circa 45 minuti e che permette di immergersi nella storia attraverso i cinque ambienti che compongono questa area.

Per una vista che toglie il fiato, invece, bisogna entrare nella Salita alla Cupola e affrontare 131 scalini: dalla balconata esterna lo sguardo si colma di meraviglia grazie alla vista che spazia dalla città di Torino alle montagne.

Per l’ingresso a Tombe, Cupola e Appartamento si paga un biglietto. La basilica di Superga si raggiunge facilmente con i mezzi pubblici.