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La città più alta del mondo dove si tocca il cielo con un dito

È un tesoro prezioso posto a ben 4.090 metri di altitudine in uno dei luoghi più suggestivi del pianeta: siamo nella città di Potosí, una delle più alte al mondo, ma anche tra le meno conosciute. Una città che simboleggia un volto inedito della Bolivia, quello che racchiude secoli di storia e tradizione, ma anche di ricchezze dal valore inestimabile.

Divenuta Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 1949, Potosí è una fiorente città situata nel cuore del Paese, tra imponenti montagne che celano un tesoro preziosissimo. Viaggiare in questa terra significa esplorarne i paesaggi naturali, le ricche miniere e le tradizioni culturali ancora vive tra la popolazione, ma anche perdersi tra le viuzze del centro storico e i monumenti che hanno storie tutte da raccontare.

Cosa vedere a Potosí

Tocca i 4.090 metri di altitudine la cittadina boliviana di Potosí, rientrando tra le città più alte del mondo, con i suoi 175mila abitanti. A farle da cornice, dando vita a un suggestivo panorama, è il Cerro Rico (che significa “Montagna Ricca”), che sorveglia costantemente il centro urbano. Proprio qui, tra le profondità della terra, si trovano enormi giacimenti minerari che hanno fatto la fortuna di questo angolo di mondo, che può definirsi prezioso a tutti gli effetti.

Ma non solo. Potosí ha anche un patrimonio architettonico e culturale di altrettanto valore, con più di duemila edifici che ne testimoniano il passato coloniale. Andiamo alla scoperta di tutte le bellezze da non perdere lungo un viaggio emozionante in questo gioiello del Sud America.

Centro storico di Potosì, in Bolivia

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Centro storico di Potosí, in Bolivia

Le miniere preziose di Potosí

Una leggenda narra che nel 1544 il pastore di lama Diego Huallpa scoprì casualmente la presenza di argento nelle terre di Potosí: accendendo il fuoco per scaldarsi, si racconta che iniziò a fuoriuscire argento fuso da una roccia. Così la notizia della scoperta del metallo prezioso sarebbe giunta ai conquistatori spagnoli che iniziarono a sfruttarne i giacimenti trasformando la cittadina in una delle fonti più ricche di argento in tutto il mondo. Non a caso in queste terre è comune l’espressione “eso vale un Potosí” (tradotto in “questo vale un Potosí”): un modo per descrivere qualcosa dal valore inestimabile. Una ricchezza che, purtroppo, in quel periodo storico ha anche comportato i sacrifici di milioni di lavoratori indigeni forzati e schiavi africani.

Nel corso dei 20 anni successivi, si scavarono profonde miniere sotterranee e fu proprio durante il periodo coloniale che grazie alle ricchezze ricavate si costruirono importanti opere industriali e imponenti architetture coloniali, che tutt’oggi resistono al passare dei secoli: sono ciò che conferisce a Potosí un fascino unico, una testimonianza dell’immenso patrimonio artistico e culturale del cuore pulsante della Bolivia.

Se siete affascinati dall’idea di esplorare le miniere e capirne il funzionamento, qui è possibile svolgere visite guidate nei cunicoli che un tempo trasportavano quantità enormi di metalli preziosi (oltre all’argento, l’elemento principale, si trovano anche depositi di oro e stagno). Oggi, infatti, l’estrazione mineraria continua, ma in maniera molto ridotta rispetto alle origini.

Quella tra i tunnel delle miniere che si snodano sottoterra è un’avventura sicuramente memorabile, anche se un avvertimento va dato: l’esplorazione delle miniere, in certi tratti molto strette e profonde, è sconsigliata a chi soffre di claustrofobia.

Miniere di Potosì, in Bolivia

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Le miniere di Potosí

Le architetture coloniali della città e il centro storico

Bellissime casette a schiera e alti palazzi caratterizzati da tegole rosse, piccoli balconcini in legno e mura colorate arricchiscono il centro storico di Potosí, alternandosi a deliziose chiese e a edifici che raccontano la longeva storia della città. A sorgere qui, infatti, sono circa 2mila edifici coloniali e 25 chiese, tutti da esplorare.

Tra i palazzi da non perdere c’è la Casa Nacional de la Moneda, la zecca reale che coniò la moneta in uso durante il periodo coloniale e che oggi ospita un suggestivo museo, che custodisce splendidi pezzi di arte religiosa dell’epoca, e numerose esposizioni.

Una volta entrati nel cortile principale, si viene accolti da una splendida fontana in pietra e da una grande maschera raffigurante Bacco. Risale al 1865 ed è diventata ben presto un’icona della città, chiamata dagli abitanti “Mascarón“. Si racconta che, ammirata dalla giusta prospettiva, coprendo metà della maschera con la mano e poi l’altra metà, si vedono alternativamente due espressioni diverse di questo viso: da una parte apparirebbe sorridente, dall’altra sembra arrabbiato.

Zecca di Potosì, chiamata la Casa Nacional de la Moneda

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Casa Nacional de la Moneda, la zecca di Potosí

Non meno affascinante è il Convento de Santa Teresa, costruito nel 1685, che accoglie una piccola comunità di suore carmelitane e decine di preziosissime opere d’arte sacra. Passeggiando tra le viuzze del centro storico che si snodano in questa città Unesco, può capitare di imbattersi anche nei folkloristici mercati nei quali si possono acquistare i prodotti tipici locali, dal cibo prodotto in queste terre agli elementi di artigianato.

Tra le numerose chiese della città, spicca la Cattedrale, esempio di architettura neoclassica boliviana costruita fra il 1808 e il 1836. Oltre alla splendida facciata, al suo interno custodisce importanti dipinti e decorazioni in foglie d’oro. Una visita alla Cattedrale di Potosí permette di esplorarne anche gli altri spazi: il mausoleo, il coro e il campanile che offre una vista panoramica sull’intera città.

Un altro punto capace di donare viste suggestive, a 200 metri dalla Cattedrale, è la Torre de la Compañía de Jesus: qui potrete assistere a uno dei più incantevoli tramonti della vostra vita.

Cattedrale di Potosì, in Bolivia

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Vista dalla Cattedrale di Potosí

Trekking nella natura a Potosí

Se siete degli amanti della natura, potrete sicuramente apprezzare i molti sentieri di trekking che si aprono lungo le montagne che circondano Potosí come in un abbraccio. Attenzione, però, a camminare lentamente: a questa altitudine l’attività fisica comporta un’attenzione in più sugli sforzi, poiché l’aria è più pura e rarefatta. Sarà impossibile non apprezzare ancora di più la meraviglia di quel cielo azzurro che sembra davvero di poter toccare con un dito.

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Paracas, cosa sapere prima di partire e cosa vedere: la bellezza del Perù

Cittadina portuale di enorme fascino, Paracas in Perù è una delle destinazioni predilette dai turisti, anche e soprattutto per la vicinanza con le Isole Ballestas (da qui partono le spedizioni), oltre alla Riserva Nazionale di Paracas. Una guida di viaggio utile per chi sta valutando di visitare la zona: come arrivare, cosa sapere e le cose da vedere assolutamente.

Paracas in Perù, come arrivare e cosa sapere prima di partire

Paracas è considerata un tesoro della costa del Perù, dal momento in cui offre tutto ai turisti, dai panorami mozzafiato alle attività nella riserva, o ancora la possibilità di approfondire la storia del territorio. Questa piccola città costiera si affaccia sull’Oceano Pacifico: il clima è caldo per tutto l’anno (non a caso si parla di “estate infinita”), e le piogge sono pochissime.

La località si trova a 3 ore e mezza di autobus da Lima: consigliamo di ritagliare 2-3 giorni per visitarla al meglio e per non perdere le sue bellezze. In particolare, infatti, è possibile prevedere il tour delle Isole Ballestas e visitare la Riserva Nazionale di Paracas.

Riserva Nazionale di Paracas, cosa fare

A 250 km da Lima, la Riserva Nazionale di Paracas è un vero e proprio rifugio per tutti gli amanti della natura: qui è possibile avere la fortuna di vedere leoni marini, pinguini di Humboldt, fenicotteri, parihuanas, oltre a diverse specie di uccelli. Oltre alle attrazioni naturali, non mancano quelle archeologiche. Puoi osservare le distese di sabbia, che sono frastagliate dalle costiere: il tuo sguardo sarà catturato dalle onde dell’oceano, dalla potenza evocativa della natura.

Questa è una zona da scoprire con calma, possibilmente insieme a una guida o un’agenzia, da prenotare sul posto o in anticipo. Sì, è possibile fare un giro in bicicletta, portando con sé una mappa, ma bisogna essere esperti del luogo. Il Centro di Interpretaciòn è uno dei punti di interesse del posto, dove peraltro è possibile scoprire la storia della riserva, così come comprendere la flora, la fauna, l’archeologia e la geologia. Una tappa imperdibile, a parere nostro, prima di metterti in cammino per la Riserva. Aggiungiamo che è possibile visitare la riserva persino in motorino: ritaglia una giornata da dedicare a questa attrazione.

Isole Ballestas, cosa vedere

Oltre alla Riserva Nazionale di Paracas, ecco un’altra delle attrazioni imperdibili (ecco perché il tuo viaggio dovrebbe durare almeno 3 giorni): le Isole Ballestas. Si trovano fuori dall’area della Riserva e si possono raggiungere con un’imbarcazione a motore. A 45 minuti dalla costa, si possono ammirare le formazioni rocciose, l’oasi naturale, e incontrare pinguini, leoni marini, cormorani. Un paradiso disabitato, ma di enorme bellezza.

Le acque non sono molto calde (e infatti non ci sono predatori come squali), e anche in questo caso il modo migliore per visitare le Isole Ballestas è di propendere per un tour guidato. Imperdibile il geoglifo La Candelabra: è stato scavato nella montagna ed è alto 170 metri. Ad oggi, la sua origine rimane sconosciuta (potrebbe essere un antico calendario astronomico). Consigliamo di portare una felpa durante l’escursione, perché i venti sono piuttosto forti.

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Le delizie dell’Ecuador: i piatti tipici da mangiare a Quito

Stai per partire per l’Ecuador? Allora metti in valigia anche tanta voglia di assaggiare piatti tipici e cose buone. Le delizie che troverai a Quito sono sia peculiari della regione in cui si trova la capitale che rappresentative di molta parte del paese. L’Ecuador offre un mix di piatti tradizionali andini, influenze spagnole e ingredienti esotici provenienti dalle foreste amazzoniche e dalla costa del Pacifico

Partire per l’Ecuador sapendo già quali siano i piatti tipici da assaggiare a Quito ti darà il vantaggio di arrivare preparato e di ordinare a colpo sicuro, certo di poter gustare tutto il meglio che questa nazione andina abbia da offrire.

Ecuador a tavola: le diverse regioni

L’Ecuador non è un paese grande ma, data anche la complessità del suo territorio e considerata la posizione geografica, vanta alcune diversità tra una regione e l’altra, soprattutto quando si parla di piatti tipici da assaggiare una volta entrato nel paese.

A livello gastronomico, le regioni dell’Ecuador si dividono a seconda dei quattro ambienti geografici che compongono il paese.

  • Costa: questa è la regione che, ovviamente si affaccia sull’Oceano Pacifico
  • Sierra: con questo nome si identifica la zona attraversata dalle Andre. Qui si trovano anche Quito e il Vulcano Cotopaxi.
  • C’è poi l’area dell’Amazzonia ecuadoriana: la foresta arriva a toccare un pezzo di paese, influenza flora, fauna e colture.
  • Infine, ci sono le Isole Galapagos, che sono una regione gastronomica a sé.

Se il tuo viaggio in Ecuador toccherà tutto il paese, avrai modo di gustare la meglio tutto ciò che paese del Centro America offre anche a tavola. Se, invece, pensi di dedicarti solo a una parte, inserisci nel tuo itinerario di viaggio anche la possibilità di passare qualche giorno a Quito. Lì potrai gustare davvero di tutto.

Una cosa da dire sulla cucina dell’Ecuador è che troverai sempre piatti variopinti e pieni di ingredienti diversi. La frutta tropicale è spesso utilizzata come accompagnare alcuni piatti, soprattutto nella regione della costa. Un’ultima curiosità: l’avocado è considerato una verdura e viene tagliato a pezzetti e servito in insalata con molto aceto come condimento.

Ecuador: piatti a base di mais

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Il mais è un elemento base della cucina dell’Ecuador

Tre curiosità sulla cucina tipica del’Ecuador

La cucina da gustare a Quito è un perfetto equilibrio tra tradizione, cultura e sapori locali. Ogni piatto racconta una storia, spesso legata alla terra, alle antiche civiltà indigene e alle influenze coloniali. Ci sono tre curiosità che vale la pena sottolineare sulla cucina di quest’area del mondo, soprattutto parlando di quanto troverai a Quito a differenza, per esempio, dei luoghi lungo la costa.

  • L’influenza delle Ande: La cucina di Quito è fortemente influenzata dall’altitudine e dalla geografia montuosa. Molti piatti sono ricchi di carboidrati per fornire energia.
  • Ingredienti locali: A Quito si utilizzano molti prodotti tipici dell’Ecuador, come il maís (che qui troverai indicato anche come maiz), la yuca, e frutti tropicali come il babaco e la guanábana, spesso un’ottima base anche per dolci e succhi freschi.
  • Ritualità del cibo: Alcuni piatti, come il cuy e la colada morada, hanno radici nelle tradizioni indigene e sono spesso associati a rituali e celebrazioni religiose o stagionali.

Una regola generale, che vale per ogni luogo del mondo, è che non dappertutto si cucina sempre la stessa cosa. Alcuni ingredienti di base della cucina dell’Ecuador potrebbero sembrarti inusuali e a dir poco strani. Sta a te la scelta di assaggiarli o meno: è più una questione di gusto che una questione di commestibilità.

Locro de Papa: una zuppa deliziosa e sostanziosa

Ti hanno appena timbrato il passaporto con il visto per l’Ecuador e vuoi subito assaggiare qualcosa di tipico? Bene. Uno dei piatti più iconici di Quito è il locro de papa, una zuppa cremosa a base di patate, formaggio e avocado. Questo piatto è una vera e propria celebrazione della patata, uno degli ingredienti fondamentali della cucina andina. Il locro de papa è solitamente servito a inizio pasto, soprattutto nei giorni più freddi.

Malgrado il fatto che l’Ecuador prenda il nome dal fatto di trovarsi a ridosso dell’Equatore, l’altitudine a Quito arriva a 2800 metri e, di sera, la temperatura potrebbe scendere molto. Una zuppa calda, dopo una giornata di esplorazione di Quito, è quanto di meglio si possa chiedere. Il Locro de papa è molto cremoso e il suo sapore tende a essere un po’ dolce.

Choclo con queso: per gustare il verso sapore delle Ande

Il choclo con queso è un altro piatto tradizionale molto semplice ma gustoso. Si tratta di un qualcosa dal sentore veramente andino. Il “choclo” è la spiga di un tipo di mais prodotto localmente. Essa viene lessata e servita, sia tiepida che fredda, accompagnata da del formaggio locale, solitamente fresco. In quella zona del mondo non si usa stagionare il formaggio. Questo piatto è perfetto per entrare in contatto con il gusto del mais andino che, va detto, è molto diverso da quello che si coltiva in Europa e che ci porta a pensare subito alla farina per la polenta.

Seco con Chivo: uno stufato tra tradizione e modernità

Il seco de chivo è uno stufato di carne di capra, solitamente cotto immerso nella birra, a cui sono state aggiunte spezie e verdure. In certi luoghi del Centro America, si usano le moderne bevande di importazione come base di alcuni piatti. La birra non è una produzione prettamente andina ma qui è entrata a far parte degli ingredienti di base di alcuni piatti.

Il seco con chivo ha origini coloniali e spesso viene accompagnato da riso, platano fritto e avocado. Anche se il nome potrebbe far pensare a un piatto “secco”, in realtà si tratta di una pietanza piuttosto umida e ricca di sapore. In alcune versioni, al posto della capra si utilizza la carne di manzo o pollo.

Cosa mangiare in Ecuador: la Fanesca

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La Fanesca: piatto tipico di Pasqua

La Fanesca: il piatto tipico di Pasqua

La Fanesca è un piatto tradizionale che potrai trovare in tutto il paese ma è originario proprio dell’area della Sierra. Lo si prepara, come vuole la tradizione, durante la Settimana Santa,. Si tratta di una zuppa ricca e nutriente, fatta con una combinazione di legumi, cereali, pesce e altri ingredienti locali.

Anche la Fanesca è un piatto che affonda le sue radici nelle tradizioni delle Ande ma rivela anche molte contaminazioni con le tradizioni portate in Ecuador dai conquistadores spagnoli. Lo rivela, per esempio, il fatto di aggiungere alla zuppa delle uova sode: solitamente sono un simbolo di prosperità legato soprattutto alla Pasqua cristiana. Oltre a questo, la presenza del baccalà, un pesce secco importato, è legata all’usanza cristiana di non mangiare carne rossa durante la Quaresima, mentre l‘abbondanza di legumi e verdure simboleggia il raccolto autunnale nelle Ande.

Emcebollado: il rimedio post festa

Questo piatto è tra le proposte gastronomiche più amate dagli ecuadoregni stessi, soprattutto come rimedio dopo una serata in cui si è festeggiato un po’ troppo. Si tratta dell’encebollado, ovvero una zuppa a base di tonno, yucca, cipolla marinata (dalla quale trae il nome) e spezie, servita con riso o pane. Anche se è originario della regione della costa, l’encebollado è molto popolare anche a Quito e si trova facilmente in molti ristoranti in ogni zona della città.

Cibo in Ecuador: Empanadas de Viento

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Le Empanadas de VIento

Empanadas de Viento: snack buono a tutte le ore

Non c’è viaggio in Centro America che si rispetti senza un paio di morsi a delle ottime empanadas. Questa delizia accomuna molti paesi di quell’area del mondo. Le empanadas de viento sono tipiche solo dell’Ecuador e sono ripiene di formaggio e servite con una spolverata di zucchero a velo. Anche per questa pietanza, il gusto di base e un misto di dolce e salato. Sono croccanti e leggere e spesso mangiate come snack in qualsiasi momento della giornata in cui si abbia un po’ di fame. Il nome “de viento” deriva dal fatto che, in frittura, si gonfiano moltissimo.

Llapingachos: le crocchette made in Ecuador

I Llapingachos sono delle crocchette di patate ripiene di formaggio. Questo piatto tipico dell’Ecuador è spesso preparato per accompagnare spesso salsicce, uova fritte e insalate di verdura fresca. La caratteristica dei Llapingachos è di avere una crosta dorata e croccante ma di mantenere un cuore morbido e saporito. Se ti piace insaporire le crocchette con delle salse, sappi che i Llapingachos sono spesso intinti in una salsa di arachidi e chiamata “salsa de maní”. Provala!

Piatti tipici dell'Ecuador: Guaguas de Pan

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I Guaguas de Pan

Colada Morada e Guaguas de Pan: per chi viaggia in novembre

Se visiti Quito durante il Día de los Difuntos, ovvero per i primi di novembre, c’è qualcosa di tipico dell’Ecuador che non puoi perderti. Si chiama Colada Morada, una bevanda dolce e speziata a base di mais nero, frutti tropicali e spezie come la cannella e i chiodi di garofano. Viene tradizionalmente accompagnata dalle guaguas de pan, dei dolci di pane a forma di bambini, decorati con glassa colorata. Questa tradizione è profondamente radicata nella cultura indigena, e simboleggia il legame tra i vivi e i defunti.

Fritada: per gli amanti della carne di maiale

La fritada è un piatto di carne di maiale fritta: sono utilizzati diversi tagli, dai più nobili ai meno nobili. Questo piatto è spesso accompagnato da mote. Di cosa si tratta? Il mote è un contorno piuttosto diffuso in Ecuador ed è composto da mais bollito, patate, plátanos fritti e avocado. Questo piatto ha radici spagnole, ma è stato completamente adattato agli ingredienti locali e al palato ecuadoregno. È uno dei piatti tipici dell’Ecuador più apprezzati nei mercati e nelle feste paesane locali, dove viene preparato per tutta la durata della festa, utilizzando degli enormi pentoloni di rame.

Cosa mangiare in Ecuador: il Cuy

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Il Cuy, piatto tipico dell’Ecuador

Cuy: un qualcosa di molto particolare

Fai parte della squadra degli avventurosi anche a tavola? L’Ecuador saprà davvero stimolare la tua curiosità e la voglia di provare cibi davvero fuori dal comune, almeno per la cultura gastronomica tipicamente europea. In Centro e Sud America si usano delle carni che, da noi, sarebbe impensabile pensare di trovarle nel banco di una macelleria. In Ecuador potresti assaggiare il cuy, ovvero il porcellino d’India. La carne di questo animale viene proposto arrosto ed è considerato una prelibatezza e servito con contorni come patate e mote.

Il cuy, per intenderci, è proprio una pietanza “delle feste e vanta delle origini davvero antiche, affondando le proprie radici nella lunga tradizione nelle culture indigene dell’Ecuador. Non si tratta di un qualcosa preparato con molta facilità: pur essendo un piatto tradizionale, non è sempre presente nei menù dei ristoranti di Quito e dintorni.  Sicuramente è qualcosa di molto particolare e capace di farsi ricordare. Oserai ordinarlo e assaggiarlo? Dicono sia delizioso.

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Miraflores a Lima, le migliori attività da fare nella Capitale del Perù

Lima è la Capitale del Perù e regala indubbiamente grandi emozioni ai turisti: il suo centro storico è Patrimonio dell’Umanità Unesco, e la città è stata a lungo centro nevralgico del Sud America. Oltre al centro, però, vogliamo concentrarci su uno dei luoghi da visitare assolutamente quando ci si trova nella Capitale, ed è il Distretto di Miraflores: è tra i 43 distretti del Perù e fa parte della provincia di Lima. Fondato il 2 gennaio 1857, confina con il Distretto di San Isidro, di Surquillo, di Barranco, di Santiago de Surco e con l’Oceano Pacifico.

Cosa fare nel Distretto di Miraflores a Lima

Quando pensiamo al Perù, ci vengono sin da subito in mente mete come Cusco e Machu Picchu, super scelte dai turisti per l’incredibile storia. Ma, a partire dalla Capitale Lima, ci si può dirigere verso Miraflores, tra le zone più incantevoli dove fare tantissime attività sorprendenti. Grattacieli che svettano verso l’alto, viste panoramiche sull’Oceano Pacifico, quartieri residenziali sulla spiaggia, locali notturni e alberghi di prima scelta: questo e molto altro ti attende a Miraflores.

Parco Kennedy

Si trova proprio nel centro di Miraflores ed è conosciuto per essere il “parco dei gatti”, perché qui i local e i giardinieri si prendono cura dei randagi (che sono super coccoloni e amichevoli). Un luogo incantevole dove fare una passeggiata, in cui incontrare musicisti, artigiani, o magari fermarsi a provare i dolci peruviani, tra cui mele caramellate, picarones e churros. Al centro del parco trovi l’Anfiteatro Chabuca Granda.

Lungomare di Miraflores

Il Malecon a Lima è la passerella che va da San Isidro a Barranco a Miraflores: si affaccia sull’Oceano Pacifico e ospita spazi verdi e negozi. Il tramonto sul Malecon è una delle migliori attività da fare, magari ammirando il panorama in bicicletta.

Parco degli Innamorati

Miraflores è particolarmente apprezzata e conosciuta per offrire tantissimi spazi verdi ai local e ai turisti. In particolare, però, il Parco degli Innamorati è una di quelle attrazioni da non perdere, famoso per la statua “El Beso”, scolpita da Victor Delfin il 14 febbraio 1993. Un uomo e una donna si scambiano un bacio in riva all’oceano: da vedere con la propria dolce metà.

Rovine di Huaca Pucllana

Huaca Pucllana si trova proprio nel centro del quartiere moderno Miraflores: non capita tutti i giorni di poter ammirare delle rovine in città. La piramide di Huaca Pucllana risale al 500 d.C. ed è stata costruita da una civiltà costiera pre-Inca con mattoni di argilla. Il plus? La possibilità di mangiare di notte alle rovine, quando sono illuminate. Magari uno stufato di gamberi e quinoa, con formaggio fresco e quel tocco vivace di peperoncino (la cucina peruviana è tra le migliori al mondo).

Surf

Tra gli sport acquatici principali del Perù c’è il surf: precisamente, ti consigliamo di fare surf alla spiaggia di Miraflores, Playa Costa Verde, o magari a Makaha Beach, il posto ideale per i principianti perché qui si concentrano diverse scuole di surf e l’acqua è più fredda. Per chi fa surf in autunno o in inverno, è richiesta la muta.

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Escursione a Cajon del Maipo, cosa sapere (e le attività da non perdere per nessuna ragione)

Cajon del Maipo è uno dei luoghi più amati al mondo dagli escursionisti: questo canyon comprende il bacino superiore del fiume Maipo, oltre ai fiumi confluenti El Volcàn, Yeso e Colorado. Come destinazione turistica per escursionisti e campeggiatori, ci sono molte cose da sapere: prima di tutto, bisogna prenotare un tour, per un viaggio unico tra i villaggi tipici, dove è possibile osservare la riserva circondata dalle maestose montagne. I tour durano circa 10 ore – impegnano una giornata – e ciascuno offre attrazioni specifiche. Ti portiamo alla scoperta di Cajon del Maipo in Cile.

Cosa sapere prima di prenotare un’escursione a Cajon del Maipo

Cajon del Maipo è un canyon abbastanza stretto, ma il panorama è a dir poco pittoresco e mozzafiato: per chi vuole fuggire dalla frenesia di Santiago del Cile per un giorno, non possiamo non suggerire una visita in questa landa selvaggia, tra le cittadine di montagna. Il suggerimento che ti diamo per non perdere nulla è di prenotare l’escursione che più si addice ai tuoi interessi: per esempio, c’è la possibilità di andare alle sorgenti termali di Cajon del Maipo da Santiago del Cile.

L’aspetto più interessante del territorio è che offre delle opzioni su misura di tutti: da chi è amante del brivido e dell’avventura, fino a chi preferisce un’escursione più misurata. Tra fiumi e passi di montagna, le valli di Cajon del Maipo si trovano a un’ora dalla Capitale del Cile: ti attendono attività di rafting, escursionismo, alpinismo. Se ami gli sport all’aria aperta, è decisamente la gita in giornata da non perdere.

Cosa vedere a Cajon del Maipo

Iniziamo da El Morado National Monument: è un’area che comprende il canyon Rio Morales e le colline adiacenti: flora e fauna sono pronti a stupirti con specie vegetali ed esemplari di uccelli, ma ricorda che il parco è chiuso da maggio e settembre per le condizioni climatiche. Il periodo migliore per visitarlo è da dicembre a marzo.

San José de Maipo è uno di quei pittoreschi villaggi di montagna dove l’identità è forte: cultura, cucina locale, panorami immersi nella natura. Questa destinazione è particolarmente amata dai turisti per il cibo (tra cui le empanadas cotte nei forni di argilla) e la presenza di vigneti e birrifici.

El Yeso, invece, si trova nelle profondità di Cajon del Maipo: fare un’escursione ammirando le sue acque turchesi è un’opportunità da non perdere. Il sentiero non è difficile ed è adatto anche a coloro che non sono soliti fare trekking. Si può persino pescare, oppure fare un pic nic con tutta la famiglia. Si percorre la strada El Volcàn, passando per la città di San Gabriel: qui poi ci sarà ad attenderti il bacino di acqua cristallina e colline innevate. Un modo per connettersi con il Cile più “segreto” e autentico.

Le sorgenti termali del Cajon del Maipo rimangono una delle attrazioni più famose: il panorama è idilliaco, c’è la possibilità di rilassarsi e dimenticare qualsiasi stress o tensione, ed è possibile persino ammirare la cascata Velo de la Novia. Ovviamente, ti attende un pranzo cileno genuino, per scoprire i sapori del territorio.

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L’isola di Robinson Crusoe in Cile

L’isola di Robinson Crusoe esiste ed è molto più di una leggenda letteraria. Conosciuta anche con il nome di  Agua Buena si trova nell’arcipelago cileno di Juan Fernandez ed diventata famosa per essere stata citata nell’opera di Daniel Defoe. Un luogo che rappresenta un vero e proprio scenario di sopravvivenza che ha dato vita al personaggio.

Quest’isola dell’arcipelago Juan Fernandez, infatti, è il luogo in cui Alexander Selkirk, un marinaio scozzese, naufragò nel lontano 1704 e dove visse in isolamento per quasi cinque anni. La sua esperienza avrebbe gettato le basi per il leggendario libro “The life and strange surprising adventures of Robinson Crusoe”, pubblicato il 25 aprile del 1719.

Curiosità sull’arcipelago Juan Fernandez e Selkirk

L’arcipelago si compone di tre isole principali: l’isola Robinson Crusoe, l’isola Alejandro Selkirk Santa Clara.

L’isola Robinson Crusoe, chiamata Más a Tierra fino al 1966, è la più famosa proprio grazie al suo forte legame con la storia del marinaio scozzese e, poi, con il personaggio di Dafoe. Dai recenti scavi eseguiti sull’isola, sono state portate alla luce le tracce di un insediamento probabilmente appartenente a Selkirk, come resti di accampamenti e oggetti che testimoniano la presenza europea sull’isola all’inizio del Diciottesimo secolo.

Secondo la storia egli fu l’unico europeo, fino a quel momento, a vivere sull’isola, dopo essere stato abbandonato lì a causa di un litigio con i suoi ufficiali di bordo. Egli scelse di essere lasciato lì, piuttosto che continuare la navigazione in condizioni precarie, stabilendosi in una posizione strategica su un altura dell’isola, costruendo rifugi e vivendo grazie alle numerose risorse naturali presenti sull’isola.

L’Isola di Robinson Crusoe oggi: un rifugio naturale

Nel 1977 l’isola di Robinson Crusoe è stata dichiarata Riserva della Biosfera dall’UNESCO, un modo per preservare la sua inestimabile e straordinaria bellezza naturale, data dalle sue montagne, le sue scogliere e la vegetazione rigogliosa, che regala uno scenario indimenticabile.

Attualmente l’isola è abitata da una piccola comunità composta da circa 900 persone, le quali vivono principalmente nella costa a nord dell’isola, nel villaggio di San Juan Bautista.

Oggi visitare l’isola consente di vivere un’esperienza unica, lontana dalle rotte turistiche più battute. Ai visitatori è possibile camminare ed esplorare i vari sentieri montuosi che si snodano lungo l’isola oppure fare immersioni nei bellissimi fondali marini che la circondano, con barriere coralline e pesci colorati, o, semplicemente, cercare un luogo dove rilassarsi fra le numerose calette isolate.

Il Parco Nazionale Arcipelago Juan Fernandez, ad esempio, offre sentieri mozzafiato che si snodano tra valli e montagne, con viste spettacolari sull’oceano circostante. Uno dei più popolari è quello che conduce sulla vetta del Cerro El Yunque, che altro non è che la vetta più alta dell’isola, da cui si può godere di una vista panoramica su tutto l’arcipelago.

Il fascino dell’isola Robinson Crusoe risiede non solo nella sua connessione con la famosa opera letteraria ed il personaggio cinematografico, ma anche per la possibilità di vivere un’esperienza unica ed indimenticabile, in un contesto unico come quello dell’arcipelago Juan Fernandez. È la destinazione ideale per chi cerca una fuga dalla vita moderna e lontana dal turismo di massa, per chi vuole scoprire la natura incontaminata di questo paradiso cileno o per chi, come molti, vuole scoprire luoghi da sogno di film e serie tv che fanno sognare viaggi indimenticabili.

Cannoni presenti sull'isola di Robinson Crusoe in Cile, con villaggio sullo sfondo

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Isola di Robinson Crusoe, nell’arcipelago Juan Fernandez in Cile
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Mitad del Mundo: dove il mondo si divide in due

Ti è mai capitato di domandarti come mai l’Ecuador si chiami proprio così? È uno di quei classici quesiti da viaggio in treno o da passeggiata in mezzo ai boschi, oppure da cena tra amici. No, non è un caso che il nome di questo Paese faccia assonanza con il termine “equatore”: il nome Ecuador deriva proprio dalla linea che divide il mondo in due parti e che, di fatto, attraversa il Paese sudamericano. Infatti, quando il territorio ottenne la sua indipendenza nel 1830, prese il nome di República del Ecuador (Repubblica dell’Equatore) in riferimento alla sua posizione geografica distintiva. Questo legame particolare con la linea che divide l’emisfero nord da quello sud è omaggiata da siti storici e da luoghi di interesse, uno tra questi è Mitad del Mundo. E, proprio qui, inizia il nostro viaggio di oggi, alla scoperta della storia e delle curiosità di questo luogo simbolico tanto amato dagli ecuadoriani e dai visitatori di tutto il mondo.

Storia di Mitad del Mundo in Ecuador

Mitad del Mundo si trova a Quito, la capitale dell’Ecuador, e la sua storia ha origini profonde e antichissime che scavano a fondo nelle pagine di storia fino all’epoca dell’Illuminismo, nel XVIII secolo. Come ci hanno insegnato i libri di scuola, questo periodo fu caratterizzato da grandi studi e grande scoperte, soprattutto in campo scientifico. All’epoca partivano molte missioni volte a scoprire di più sulla conformazione della nostra terra e, una di queste, fu proprio quella che condusse alla ricerca dell’esatta posizione della linea equatoriale. Nel 1736, partì la Missione Geodetica Francese, guidata dall’astronomo Charles-Marie de La Condamine per sancire la forma della terra. L’equipe di scienziati ed esploratori partì così alla volta dell’Ecuador e portò avanti le sue ricerche collaborando anche con le comunità locali. Una vera impresa, tra le più importanti dell’epoca, che confermava l’avanzamento intellettuale e scientifico dei Paesi del vecchio continente. L’esito della spedizione portò all’affermazione che la Terra era a tutti gli effetti schiacciata ai poli e più larga all’equatore. Nel 1936, dopo 200 anni dalla missione, le istituzioni dell’Ecuador decisero di edificare un monumento alla linea equatoriale in commemorazione di questa grande impresa scientifica. Ma, nel 1979, le autorità decisero di istituire un monumento ancora più maestoso e preciso: Mitad del Mundo. Il monumento consiste in un obelisco alto circa 30 metri con una sfera di bronzo collocata in cima e rappresentante il globo terrestre. Ad arricchire l’esperienza di questo sito vi è il museo annesso dove potrai scoprire la storia del sito e della spedizione grazie alla quale questo luogo ha visto la luce.

Aneddoti e curiosità sul centro del mondo

Cartello della latitudine dell'Ecuador

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Il cartello che segna la latitudine di Mitad del Mundo, in Ecuador

Ogni luogo dalle origini e dall’essenza così affascinante è spesso circondato da un’aura di mistero che dà vita a una serie di curiosità e aneddoti. Ovviamente anche Mitad del Mundo non è da meno e, per questo motivo, abbiamo raccolto una serie di curiosità che ruotano intorno a questo sito.

La posizione esatta

Nonostante le tecnologie dell’epoca illuminista fossero già avanti, l’avanzamento della tecnologia moderna ha dato vita a strumenti ancora più precisi, come i rilevatori GPS, che hanno determinato l’inesattezza della linea equatoriale misurata dalla spedizione del 1736. Sembrerebbe, infatti, che l’esatta posizione della linea dell’equatore si trovi a circa 240 metri di distanza dalla posizione segnata da Mitad del Mundo. Questo fatto ha dato vita a una piccola disputa amichevole con il vicino Museo Intiñan il quale reclama la sua posizione come “veramente” sulla linea dell’equatore. Non essendoci un vero vincitore, il sito di Mitad del Mundo resta comunque il sito storico principale.

Fenomeni scientifici: tra prove e leggende

Arrivati sulla linea dell’equatore, potrete osservare dei presunti fenomeni unici che si verificano solo in questa zona ma che, di fatto, vengono ancora smentiti dalla comunità scientifica la quale sostiene siano delle trovate coinvolgenti per intrattenere visitatori e turisti. I due fenomeni principali sono:

  • L’effetto Coriolis: è comune credere che il senso di rotazione dell’acqua di vasche e lavandini vada in senso antiorario nell’emisfero nord e in senso orario nell’emisfero sud. Sulla linea dell’equatore, invece, la rotazione si azzererebbe per la forza di questo effetto Coriolis. In realtà, l’effetto è talmente lieve che non dovrebbe essere visibile all’occhio umano. Dunque gli scienziati affermano che gli esperimenti mostrati al pubblico sul sito di Mitad del Mundo siano manipolati per fare scena con turisti e visitatori.
  • La prova dell’uovo: un altro esperimento che viene mostrato davanti agli occhi di centinaia di visitatori è la prova dell’uovo. L’esperimento consiste nel dimostrare come, posizionandosi sulla linea esatta dell’equatore, sia possibile mettere in equilibrio un uovo sulla capocchia di un chiodo. Anche questo esperimento è stato smentito dalla comunità scientifica.

L’effetto del peso differente

Alcune persone in visita a Mitad del Mundo hanno affermato di sentire un cambiamento nella sensazione del proprio peso mentre camminavano sulla linea dell’equatore. C’è chi afferma di sentirsi più leggero sulla linea e di avvertire un senso di maggiore di pesantezza fuori dalla linea. Secondo le comunità scientifiche questa sensazione è giustificata da pura suggestione o, al massimo, dall’effetto dell’altitudine dato che Mitad del Mundo si trova a più di 2000 metri sul livello del mare.

Mitad del Mundo nella cultura locale

Un’altra curiosità riguarda la conoscenza della linea equatoriale: nonostante la spedizione che ne sancì l’esistenza fu quella del 1736, si dice che le comunità indigene del luogo sapessero già di questa particolarità e che, proprio dall’esistenza della linea, dipendessero le tecniche agricole dei popoli precolombiani portandoli ad avere un rudimentale sistema astronomico. Mitad del Mundo è un luogo dal forte carattere simbolico per la comunità di Quito e dell’Ecuador in generale e, infatti, sono molte le celebrazioni che avvengono nei pressi del sito. Soprattutto durante gli equinozi di primavera e autunno, quando il sole si trova esattamente sopra l’equatore, si creano dei fenomeni di luci e ombre decisamente mozzafiato. In questo periodo il sito organizza spesso feste e rievocazioni storiche.

Visitare Mitad del Mundo: tutte le informazioni necessarie

Dopo aver scoperto la storia e gli aneddoti che si celano dietro il monumento di Mitad del Mundo è arrivato il momento di scoprire tutte le informazioni che ti servono per organizzare al meglio la tua visita. Ecco uno schema completo:

  • Orari di visita: il monumento di Mitad del Mundo è aperto dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 17.00, mentre il sabato e la domenica la chiusura è posticipata di un’ora (alle 18).
  • Prezzo dei biglietti: il prezzo può variare dai 5 dollari ai 7,50 in base a quali aree del sito vorrai visitare. Bambini, studenti e anziani possono beneficiare di sconti ad hoc. Ti consigliamo di visitare il sito web per restare sempre aggiornato sui prezzi del biglietti. È possibile prendere parte a visite guidate in spagnolo o in inglese con un sovrapprezzo rispetto ai biglietti singoli.
  • Come raggiungere Mitad del Mundo: il sito storico si trova a circa 25 chilometri dalla capitale dell’Ecuador, Quito. Per raggiungerlo puoi prendere l’autobus che collega direttamente la capitale a Mitad del Mundo, oppure prendere un taxi. In alternativa puoi prendere parte a qualche tour guidato che include nel prezzo trasporto, visita con la guida e, spesso, anche il biglietto d’accesso.

Mitad del Mundo non è un semplice punto su una mappa o una mera attrazione turistica. È un luogo simbolo della voglia di scoperta e di conoscenza del mondo che da sempre caratterizza la vita dell’essere umano. È un promemoria di come, grazie alla scienza e all’avanzamento tecnologico, sia possibile plasmare il futuro. A Mitad del Mundo potrai passeggiare per l’equatore e passare da un emisfero all’altro facendo solo un piccolo salto al di là o al di qua della linea. Lasciati ispirare dall’aura misteriosa che lo circonda e divertiti osservando i presunti esperimenti scientifici che i locali vorranno mostrarti. Se sarai con la tua famiglia e con te ci saranno dei bambini portali al museo e racconta loro delle grandi spedizioni dell’uomo che hanno plasmato i libri di storia e di scienza che studieranno tra i banchi delle scuole o delle università.

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Viaggio in Perù: cosa vedere nella città portuale di Callao

Se hai in programma un viaggio in Perù e sei un amante delle città portuali – con quel fascino antico fatto di storie e leggende di naviganti, di taverne, di pirati e di mostri di mare – allora devi assolutamente fermarti a Callao, una città situata sulla costa di Lima. Porto più importante del Perù sin dall’età coloniale, ancora oggi è il punto crocieristico della capitale dove, ogni anno, smontano migliaia di visitatori. Nonostante la vicinanza alla più celebre Lima, anche il distretto di Callao ha molto da offrire. Abbiamo raccolto in questa guida tutte le attrazioni che, a nostro avviso, devono assolutamente rientrare nel tuo itinerario di viaggio.

Di pirati, mercanti e invasori: brevissima storia di Callao

Come in ogni viaggio, prima di scoprire le attrazioni di un luogo è utile, per capirne la vera essenza, conoscere brevemente la sua storia. E quella di Callao è davvero interessante. Fondato nel 1537, il porto di Callao ha sempre fatto da punto di accesso strategico nelle rotte commerciali dell’epoca coloniale, facendo da crocevia per gli scambi tra Asia, Europa e Americhe. Proprio per la sua posizione, Callao fu preso di mira da pirati e invasori che costrinsero i governanti dell’epoca a difendersi costruendo una fortezza: la Fortaleza del Real Felipe. Durante la guerra d’indipendenza dell’America Latina, Callao fu teatro di eventi storici di grande importanza per il paese come l’assedio del 1824 che segnò l’indipendenza del Perù dal dominio spagnolo. Da quel giorno, la città ha subito un processo di sviluppo costante nel tempo, che l’ha portata a quella rinascita culturale che ne ha plasmato l’identità fino ai giorni nostri.

Cosa vedere a Callao: le attrazioni da non perdere

Porto di Callao in Perù
L’affascinante zona portuale di Callao, in Perù

Nonostante Callao sia compresa all’interno dell’area metropolitana di Lima, mantiene una forte identità propria e gode di uno status autonomo, con una sua governance indipendente. Camminando per le sue strade, ti renderai conto subito della differenza di atmosfera rispetto alla vicina Lima. Qui l’energia è diversa, i suoi abitanti – i “chalacos” – ti accoglieranno con un calore e un entusiasmo contagiosi, facendoti sentire subito parte della vita quotidiana della città. Callao è ricca di cultura, storia e tradizioni marittime e, proprio per non farti mancare nulla, in questa guida abbiamo raccolto le sei attrazioni più affascinanti e imperdibili che ti permetteranno di immergerti completamente nell’anima di Callao. Dai quartieri artistici ai musei particolari, ogni luogo che esplorerai ti regalerà un assaggio di ciò che rende questa città unica nel suo genere; un perfetto equilibrio tra modernità e tradizione, con il mare come cornice costante del tuo viaggio.

La Fortaleza del Real Felipe

Simbolo di resilienza è l’attrazione super-gettonata della città. La Fortaleza del Real Felipe gode del primato di fortezza tra le più grandi mai costruite dagli spagnoli nelle Americhe. Edificata nel 1746 con lo scopo di proteggere il porto dagli attacchi di pirati e invasori, la fortezza presenta un’architettura caratterizzata da una pianta a forma di pentagono, mura massicce e torri difensive, rappresentando un chiaro esempio di come venivano costruite tutte le strutture militari in epoca coloniale. Oggi la fortezza è sede del Museo dell’Esercito peruviano, all’interno del quale potrai toccare con mano la storia militare del Perù grazie alle ampie sale espositive che conservano documenti, oggetti e cimeli storici legati alle vicende belliche del Paese. Una chicca per tutti gli appassionati di storia. La fortezza offre anche la possibilità di godere di una vista spettacolare sul porto di Callao e sul mare grazie alla sua posizione elevata.

Museo Abtao

Restando sempre in tema musei e attrazioni rilevanti per gli appassionati di storia, un altro luogo affascinante da non perdere assolutamente è sicuramente il Museo Abtao. Si tratta di un vecchio sottomarino – l’Abtao per l’appunto – adibito a museo galleggiante. Una volta entrato, potrai esplorare gli spazi del sottomarino, compresi di sala comandi, sala motori, cuccette dell’equipaggio e molto altro. Qui potrai scoprire, anche accompagnato da guide se vorrai accedere a un’esperienza completa, la vita dei marinai in tempo di guerra e le tecniche belliche prendendo parte a una simulazione d’immersione che aggiunge un tocco coinvolgente all’intera visita. Il museo è aperto dal mercoledì alla domenica dalle 9.30 alle 18.30 e si trova nei pressi del porto di Callao.

Il porto di Callao

Dopo la visita al museo Abtao, dal momento che ti troverai già nel porto, potrai proseguire il tuo viaggio alla scoperta di Callao passeggiando per le banchine e guardando le navi arrivare e partire. Qui potrai ammirare i grandi alberi delle barche a vela e osservare la maestosità delle crociere che attraccano. Inoltre, questo è il punto da cui partono tutte le escursioni per le isole vicine, che scopriremo più avanti in questa guida.

Chucuito

Un quartiere vivace e poco gettonato rispetto alle altre attrazioni turistiche di Callao, caratterizzato da stradine con case colorate dall’architettura tradizionale che riflettono la cultura allegra di questa splendida città portuale. Il quartiere è noto per la sua vita notturna e i suoi locali tradizionali ma, soprattutto, per il suo mercato: un luogo vibrante dove è possibile immergersi nella tradizione culinaria peruviana e acquistare prodotti tipici come frutta, verdura, spezie e altri articoli gastronomici.

La Punta

Proseguendo con la scoperta dei quartieri di Callao, è arrivato il momento di spostarsi in una delle zone d’elite di questa area portuale: La Punta. Elegante e raffinata, riflette lo status quo dei suoi abitanti. Qui, infatti, potrai vedere splendide villette singole in stile repubblicano, barche a vela e yacht ormeggiati sul suo lungomare e goderti il piacere del mare. Questa zona attira ogni anno molti turisti che amano passare il proprio tempo sulle sue spiagge. Per i più temerari, un tuffo nelle acque fredde del mare di questa zona si rivelerà un’esperienza piacevole e rinfrescante.

Monumental Callao

Un murales a Monumental Callao in Perù

Fonte: iStock

I murales di Monumental Callao, Perù

Per tutti gli appassionati di street-art, una visita al Monumental Callao è d’obbligo. Un progetto artistico-culturale nato con l’obiettivo di riqualificare una delle zone più degradate del distretto. Il cuore pulsante di quest’area è Casa Fugaz, un edificio coloniale attorno al quale si è sviluppato questo centro artistico e che, oggi, rappresenta la testimonianza tangibile della rinascita di questo quartiere. L’edificio in sé ospita gallerie e studi di artisti emergenti, ma anche caffè e negozi. Oltre a Casa Fugaz, il progetto artistico si è espanso toccando le strade circostanti e gli edifici nei dintorni i quali ospitano più di 60 murales realizzati dagli artisti di strada. Per un’esperienza completa di Monumental Callao, consigliamo di prendere parte a uno dei tantissimi tour guidati che partono ogni giorno e che accompagnano i visitatori in un percorso alla scoperta dei pezzi più belli di tutta la zona. Durante la tua passeggiata potrai anche incontrare artisti all’opera che, spesso, si soffermano ben volentieri con i visitatori per raccontare la propria arte e i propri progetti.

Cosa fare a Callao: le attività da provare

Dopo aver scoperto cosa vedere a Callao, esploriamo insieme alcune delle attività più interessanti per vivere questa città e godere di un’esperienza completa. Con un’offerta che soddisfa tutti i gusti, da chi ama il relax nelle spiagge a chi preferisce la vivacità dei centri abitati, ecco la nostra top 3 delle attività da fare a Callao.

Perderti per le vie del centro

Cammina per le stradine del centro di Callao, perditi tra i suoi vicoli e lasciati condurre dal tuo istinto che vorrà farsi conquistare dal fascino e dalle atmosfere che solo una città con una ricca storia può offrire. Lasciati stupire da ciò che si cela dietro ogni angolo, dagli scorci suggestivi e dagli edifici storici di epoca coloniale, perfettamente conservati, che ti racconteranno le incredibili storie di un passato lontano. Tra una svolta e l’altra, fermati in qualche piccola bottega e ammira gli artigiani e gli artisti locali che mettono passione e abilità nelle proprie opere: è proprio qui che potrai trovare pezzi autentici – tra cui gioielli e oggetti d’arte – da portare a casa come ricordo del tuo passaggio in questa terra meravigliosa. Per riposarti dalla camminata, concediti una deliziosa sosta in uno dei tanti caffè o ristoranti locali, e assapora le specialità della cucina peruviana. Rilassarti, goditi l’atmosfera e magari scambia qualche parola con i locals, arricchendo ulteriormente la tua esperienza di viaggio a Callao.

Esplorare le isole

Se la tua indole da viaggiatore ti spinge sempre a cercare anche qualche piccola gita, sappi che il porto di Callao è il punto di partenza di numerose escursioni in barca che accompagnano i visitatori alla scoperta delle isole limitrofe. Qui sarà possibile ammirare le bellezze naturali di questa zona, osservare la fauna locale e godere di un momento di relax. Le isole di Callao sono in totale quattro e sono:

  • L’isola di San Lorenzo: quest’isola gode del primato di isola più grande del mare peruviano ed è un luogo di grande interesse storico viste le continue scoperte di resti archeologici. Alcuni studiosi hanno anche rinvenuto tracce dell’occupazione da parte dei pirati conferendo a quest’isola un’aura di fascino che ha dato vita a numerose leggende.
  • Le isole Palomino: due piccole isole ravvicinate famose per la presenza di numerosi leoni marini che si riposano sulle rocce dell’isola. Quando il mare è calmo potrai vedere i visitatori più temerari immergersi nelle sue acque e avvicinarsi a questi simpatici animali.
  • Le isole Cavinzas: anche queste isole sono famose per la ricca fauna che le popola; nello specifico durante questo tour potrai osservare diverse varietà di uccelli marini come pellicani e guanay e potrai ammirare la bellezza delle sue grotte naturali.
  • L’isola di El Frontón: a chiudere il tour delle isole nelle vicinanze di Callao è l’isola di El Frontón, celebre per il suo ruolo di prigione politica in epoca coloniale. Tra le sue celle sono state rinchiuse figure di spicco come il viceré Blasco Núñez de Vela. Attualmente è disabitata e questa condizione aggiunge un tocco di mistero all’atmosfera di quest’isola.

Provare le esperienze gastronomiche

Callao è un’ottima base per tutte le buone forchette che amano scoprire un luogo anche attraverso la sua cucina. La posizione vicino al mare rende Callao una zona perfetta per esplorare tutte quelle pietanze a base di pesce tipiche delle zone del Perù come il ceviche (pesce crudo marinato al lime) ma anche l’arroz con mariscos. I posti migliori dove mangiare a Callao sono i ristorantini e le cevicherias locali, per un’esperienza che saprà conquistare le tue papille gustative.

Con questa guida hai tutte le informazioni che ti servono per organizzare la tua gita a Callao, in Perù. Preparati a lasciarti conquistare dall’anima vivace e accogliente di una città portuale capace di superare anche le più grandi aspettative. Callao vive di contrasti, dalle spiagge tranquille, perfette per rilassarsi e ricaricare le energie, alle strade movimentate e ricche di arte urbana del Barrio Monumental, dove l’energia culturale si respira in ogni angolo. Qui il passato e il presente convivono in perfetta armonia: da un lato, l’antica indole marittima del porto più importante del Perù, dall’altro, la vivacità e il brio di una scena culturale in continuo fermento.

Passeggiando tra i suoi vicoli, potrai ammirare non solo i colori sgargianti e i murales, ma anche le numerose gallerie d’arte e caffetterie nascoste, dove potrai fermarti per una pausa e immergerti nella cultura locale. Callao è un luogo che sa sorprendere, dove ogni angolo è un invito a scoprire qualcosa di nuovo. Per vivere appieno l’anima di Callao non dimenticarti di fare una sosta nei ristoranti e nelle taverne locali, dove potrai assaporare piatti tipici della cucina peruviana.

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Aeroporto di Bogotà, in Colombia: una guida utile con tutte le informazioni

Il suo sito web ufficiale lo definisce “il miglior aeroporto del Sud America”. Sarà veramente così? Di certo, l’Aeroporto El Dorado di Bogotà, in Colombia, è uno degli hub aerei di riferimento di tutto il continente sudamericano ed è uno dei più trafficati, con voli che arrivano lì – diretti o no – da ogni parte del mondo.

Questo aeroporto è grande ed è sempre bene conoscerlo un po’ prima di affrontare un arrivo o una partenza da lì. Quelle che seguono sono delle informazioni utili per conoscere l’aeroporto El Dorado di Bogotà e poter sfruttare, quindi, al massimo, tutto quello cha da offrire. Del resto, chi viaggia tanto lo sa che gli aeroporti sono molto di più di quello a cui servono principalmente.

Dove si trova l’Aeroporto El Dorado in Colombia

Questo scalo aereo è il punto di riferimento per chi desidera arrivare in aereo a Bogotà e, da lì, iniziare il proprio viaggio in Colombia. Da lì, infatti, partono anche molti voli interni verso località come Baranquilla, Medellin o Cartagena.

L’aeroporto El Dorado di Bogotà si trova relativamente vicino al centro città: dista, infatti, solo 15 km dalla città stessa. Questo le rende facile da raggiungere, grazie anche ai molti mezzi che ci sono a disposizione.

Aeroporto El Dorado di Bogotà

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L’esterno dell’Aeroporto El Dorado a Bogotà

Raggiungere l’aeroporto di Bogotà in taxi

Se ti trovi in qualsiasi altra parte della Colombia, la prima cosa da fare è arrivare a Bogotà e, da lì, decidere come raggiungere lo scalo. La prima opzione per raggiungere l’aeroporto è il taxi, una scelta che può risultare comoda e veloce.

Come in tutte le grandi città, l’utilizzo dei taxi è frequente ed è anche molto facile trovarli. La cosa migliore, soprattutto per raggiungere l’aeroporto El Dorado, è prenotarli: in questo modo sarai certo che sarà disponibile nel giorno e nell’ora che desideri. Le tariffe sono generalmente fisse per l’aeroporto, ma è consigliabile farsi confermare il prezzo prima di salire a bordo. Dal centro storico di Bogotà, un taxi arriva in aeroporto in un tempo che va dai 20 ai 45 minuti, a seconda del traffico. Per quanto riguarda la tariffa, spesso viene calcolata “a persona” e si aggira attorno agli 8€ per ogni occupante dell’auto.

Raggiungere l’aeroporto di Bogotà con un trasporto privato

Anche in Colombia sono presenti i servizi di noleggio con conducente oppure le corse prenotabili tramite le più diffuse app. Le tariffe sono simili a quelle dei taxi e, talvolta, possono essere anche più basse. Il vantaggio sta nel fatto di pagare tramite app, senza che ci sia circolazione di denaro fisico tra chi viaggia e il conducente. In una città come Bogotà, mettere la sicurezza in primo piano è quasi un obbligo, quindi questa opzione è utilizzata di sovente, soprattutto dai viaggiatori esteri che si recano a vedere le meraviglie della Colombia.

Raggiungere l’aeroporto di Bogotà con il TransMilenio

TransMilenio è il nome dato al sistema di trasporti a Botogà, in particolare riguarda quelle linee considerate rapide, o per numero di fermate o per i veloci tempi di percorrenza. Dal centro della città parte una linea specifica – la K86 – che conduce direttamente ai terminal aeroportuali. Il viaggio costa meno di un euro (in valuta locale, sono poco meno di 3000 pesos colombiani) e dura circa 40 minuti.

I vantaggi di questo mezzo di trasporto sono essenzialmente due: il costo e, in secondo luogo, di evitare il traffico. I mezzi che portano all’aeroporto su questa linea sono dei tram e viaggiano lungo i propri binari, bypassando così eventuali ingorghi.

In alternativa al tram, ci sono anche degli autobus urbani che si possono usare per raggiungere l’aeroporto El Dorado. Se opterai per questa soluzione, sappi che le fermate potrebbero essere svariate e i tempi di percorrenza più lunghi. Tienine conto.

Com’è suddiviso l’Aeroporto di Bogotà

Come molti grandi aeroporti, anche El Dorado è suddiviso in terminal. Ce ne sono due,

  • T1 è il terminal più grande e quello da dove e per dove volano le maggiori compagnie internazionali. Anche i voli nazionali partono da qui.
  • T2 è la zona dell’aeroporto denominata comunemente Puente Aereo ed è quasi tutto dedicato alla compagnia aerea colombiana Avianca.

In entrambi i terminal ci sono negozi e ristoranti, oltre ai comuni servizi di base, per rendere confortevole il viaggio di chiunque parta o arrivi a Bogotà.

Controlli doganali in Colombia

Fonte: Getty Images

I controlli all’interno dell’aeroporto El Dorado

Controlli doganali all’aeroporto di Bogotà

I controlli doganali sono un’attività molta seria in tutto il mondo e, da un po’ di tempo a questa parte, la Colombia ha rafforzato in modo deciso l’attività di verifica di chi passa la dogana come azione di contrasto alle problematiche che hanno segnato il paese in passato.

Tutti i passeggeri internazionali che arrivano in uno dei due terminal dell’aeroporto El Dorado di Bogotà devono passare i controlli della dogana e presentare, al momento dell’ingresso nel paese, oltre alla normale documentazione richiesta, come un eventuale visto per la Colombia, se necessario, e anche un modulo chiamato DIAN530. Esso permette di verificare la dichiarazione riguardo il contenuto dei bagagli, denaro e titoli entrati e portati fuori dal Paese.

Questo modulo è, di solito, consegnato a bordo degli aerei che atterrano a Bogotà ma, nel caso volessi compilarlo in anticipo, puoi scaricarlo dal sito ufficiale dell’aeroporto El Dorado.

Per quanto riguarda i controlli di sicurezza ripartendo dalla Colombia, è disponibile l’opzione Fast Track per passare i controlli più velocemente, utilizzando una fila prioritaria. Questa opzione va acquistata o eventualmente aggiunta al tuo biglietto aereo, direttamente dal sito della compagnia dalla quale hai acquistato il volo. In alternativa, chiedi al momento del check-in.

Mangiare all’aeroporto di Bogotà

L’offerta gastronomica dell’aeroporto di Bogotà è varia e presente in ogni parte dei terminal, sia nelle aree pubbliche che in quelle accessibili solamente a chi è in possesso di una carta d’imbarco.

I locali che hanno una sede a El Dorado sono tanti e si possono raggruppare in ristoranti, caffetterie e fast food. I piatti proposti sono adatti a qualsiasi tipo di scelta o necessità alimentare. Si tratta, per lo più, di catene presenti anche a livello internazionale, capaci di soddisfare la fame e la sete di ogni viaggiatore.

Non mancano anche le proposte di cibo tipico colombiano: l’aeroporto potrebbe essere un ottimo posto per salutare la Colombia mordendo qualche deliziosa Arepas!

I servizi dell'aeroporto El Dorado di Bogotà

Fonte: Getty Images

Passeggeri all’Aeroporto El Dorado di Bogotà

Servizi speciali dell’aeroporto di Bogotà

L’aeroporto El Dorado è attrezzato per offrire tutti i servizi che, di norma, ci si aspetta da un luogo dove passano molte persone, con esigenze e storie diverse. Sono garantiti, infatti, degli alti livelli di accessibilità e sono disponibili, su richiesta come in tutti i terminali aerei del mondo, le opzioni per chi ha difficoltà a muoversi o è soggetto a qualche particolare tipo di disabilità.

Oltre a questo, l’aeroporto mette a disposizione dei servizi utili e interessanti. Uno di questi è costituito dalle “habitaciones de descanso”, ovvero una sorta di capsule che possono essere noleggiate a pagamento, anche per qualche ora, da chi ha bisogno di un ambiente tranquillo per stendersi e magari dormire tra un volo e l’altro. Il servizio è a pagamento ed è attivo 24 ore su 24.

Le mamme che viaggiano con i loro bimbi molto piccoli saranno felici di sapere che all’aeroporto El Dorado sono presenti degli spazi appositi dove si può allattare in tutta tranquillità. Si chiamano “cabinas de lactancia” e sono sparse in entrambi i terminal. L’aeroporto ha disposto una giusta segnaletica per permettere di trovarle. Si tratta di ambienti che proteggono dal passaggio di migliaia di passeggeri e sono insonorizzati. Questo permette alla mamma e al bimbo di vivere il momento del pasto con maggiore tranquillità e serenità. Questi luoghi sono aperti 24 su 24, ogni giorno dell’anno.

Un altro servizio molto utile dell’aeroporto di Bogotà sono i bagni per i propri amici a 4 zampe. Sono sempre di più i viaggiatori che portano con loro i propri animali da compagnia. In un ambiente chiuso come l’aeroporto necessita di spazi anche per i viaggiatori speciali come i cani e i gatti. I bagni dove cani e gatti possono andare a fare i loro bisogni sono sparsi in entrambi i terminal. Questi ambienti sono studiati appositamente anche per pulire per bene il proprio animale, prima di tornare in mezzo al terminal oppure salire in aereo.

Un servizio curioso, presente nel Terminal 1, è costituito dalla presenza di un ufficio legale che funge anche da Registro di Stato Civile e come ufficio notarile per autenticare i documenti.

Come in tutti gli aeroporti, non mancano i servizi per cambiare la valuta. Solitamente, è un bene arrivare in Colombia provvisti di dollari americani e cambiarne una parte in pesos colombiani. Gli uffici cambio che troverai agli arrivi, prima della consegna dei bagagli o direttamente in quell’aerea, sono luoghi sicuri dove cambiare il denaro una volta giunto in Colombia. In quegli ambienti ci sono molte telecamere e c’è il personale di sicurezza dell’aeroporto, elementi che non saranno presenti se cambierai il denaro fuori da lì.

Sale di attesa e aree Vip all’aeroporto di Bogotà

Questo grande aeroporto colombiano vanta moltissimi posti a sedere, quasi tutti dopo i controlli di sicurezza, in modo che vengano usati solo dai passeggeri dell’aeroporto. Sono disponibili anche delle aree ViP. Si tratta di vere e proprie lounge, alcune legate ad alcune compagnie aeree e altre a celebri società che emettono carte di credito. L’ingresso ad alcune di queste lounge può essere acquistato anche direttamente in aeroporto. Puoi chiedere informazioni direttamente ai banchi del check-in del tuo volo.

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Quando visitare Santiago del Cile: temperatura e clima

Tra le mete che stanno acquisendo sempre più popolarità tra i viaggiatori c’è il Cile e in modo particolare è proprio Santiago del Cile a diventare un must. Con un’altitudine che di poco supera i 500 metri, ai piedi delle Ande e attorniata da montagne, la località ha molto da offrire ma per godersela al 100% bisogna trovare il periodo migliore. Se ti stai chiedendo quando andare a Santiago del Cile, continua a leggere ciò che sto per raccontarti riguardo la temperatura e il clima. 

Quando andare a Santiago del Cile

Partiamo subito dicendo che non c’è un periodo in cui è sconsigliato andare a Santiago del Cile, possiamo però evidenziare come i nostri mesi estivi corrispondano a quelli meno favorevoli (ma allo stesso tempo i più economici!). Visitabile tutto l’anno poiché gode di un clima mediamente mite, è particolarmente consigliata nelle mezze stagioni. Nella finestra di marzo e aprile o quella di ottobre e novembre le temperature non sono eccessivamente elevate e nemmeno la pioggia risulta estremamente debilitante. I periodi di pioggia più intensi sono quelli tra giugno ed agosto, per questo motivo molti sconsigliano un viaggio quid durante l’estate. 

Le temperature di Santiago del Cile

Se stai pensando di visitare le colorate strade di Santiago del Cile e le Ande probabilmente vorrai sapere qual è il periodo migliore e di conseguenza le temperature che incontrerai. Partiamo con il dire che le stagioni sono invertire rispetto a noi: durante i nostri mesi estivi là troverai freddo e al contrario, nei nostri mesi invernali incrocerai le temperature più alte. L’estate a Santiago del Cile va da dicembre a febbraio: in questo periodo le temperature superano i 30 gradi durante il giorno, per scendere in modo vertiginoso durante la notte. Durante le mezze stagioni le temperature oscillano tra i 10 e i 20 gradi, sia per quanto riguarda la primavera, sia in autunno. L’inverno, invece, va da giugno ad agosto: durante questi mesi le temperature scendono fino a 5 gradi e talvolta persino a sfiorare lo zero. Basti pensare che non lontane si trovano le stazioni sciistiche. 

Com’è il clima di Santiago del Cile

Il clima di Santiago del Cile conquista l’attenzione per la sua varietà che rispecchia in tutto e per tutto le caratteristiche della località incastonata tra la Cordigliera delle Ande e la Cordigliera della Costa. Grazie alla posizione privilegiata, la città ha un clima mediterraneo con estati secche e inverni miti, avendo però i periodi invertiti rispetto a quelli italiani. Ma cosa rende questo clima così speciale? Le escursioni termiche notevoli, soprattutto nei mesi più caldi, danno modo di respirare durante i periodi notturni spaziando dagli oltre 30 gradi diurni ad almeno 10 in meno durante la notte. 

Le stagioni intermedie, la primavera (settembre-novembre) e l’autunno (marzo-maggio), sono considerate i periodi migliori per visitare Santiago del Cile. Le temperature miti e medie, senza eccessivi sbalzi termici rendono l’esperienza particolarmente piacevole. A seconda di ciò che desideri fare e cosa vuoi vedere in loco, con questa guida completa saprai esattamente come muoverti: ora sei pronto per prenotare il tuo viaggio, consapevole dei periodi migliori a livello climatico e di quelli più convenienti dal punto di vista economico.