Categorie
Ande Consigli Santiago Del Cile Sud America Viaggi viaggiare

Quando visitare Santiago del Cile: temperatura e clima

Tra le mete che stanno acquisendo sempre più popolarità tra i viaggiatori c’è il Cile e in modo particolare è proprio Santiago del Cile a diventare un must. Con un’altitudine che di poco supera i 500 metri, ai piedi delle Ande e attorniata da montagne, la località ha molto da offrire ma per godersela al 100% bisogna trovare il periodo migliore. Se ti stai chiedendo quando andare a Santiago del Cile, continua a leggere ciò che sto per raccontarti riguardo la temperatura e il clima. 

Quando andare a Santiago del Cile

Partiamo subito dicendo che non c’è un periodo in cui è sconsigliato andare a Santiago del Cile, possiamo però evidenziare come i nostri mesi estivi corrispondano a quelli meno favorevoli (ma allo stesso tempo i più economici!). Visitabile tutto l’anno poiché gode di un clima mediamente mite, è particolarmente consigliata nelle mezze stagioni. Nella finestra di marzo e aprile o quella di ottobre e novembre le temperature non sono eccessivamente elevate e nemmeno la pioggia risulta estremamente debilitante. I periodi di pioggia più intensi sono quelli tra giugno ed agosto, per questo motivo molti sconsigliano un viaggio quid durante l’estate. 

Le temperature di Santiago del Cile

Se stai pensando di visitare le colorate strade di Santiago del Cile e le Ande probabilmente vorrai sapere qual è il periodo migliore e di conseguenza le temperature che incontrerai. Partiamo con il dire che le stagioni sono invertire rispetto a noi: durante i nostri mesi estivi là troverai freddo e al contrario, nei nostri mesi invernali incrocerai le temperature più alte. L’estate a Santiago del Cile va da dicembre a febbraio: in questo periodo le temperature superano i 30 gradi durante il giorno, per scendere in modo vertiginoso durante la notte. Durante le mezze stagioni le temperature oscillano tra i 10 e i 20 gradi, sia per quanto riguarda la primavera, sia in autunno. L’inverno, invece, va da giugno ad agosto: durante questi mesi le temperature scendono fino a 5 gradi e talvolta persino a sfiorare lo zero. Basti pensare che non lontane si trovano le stazioni sciistiche. 

Com’è il clima di Santiago del Cile

Il clima di Santiago del Cile conquista l’attenzione per la sua varietà che rispecchia in tutto e per tutto le caratteristiche della località incastonata tra la Cordigliera delle Ande e la Cordigliera della Costa. Grazie alla posizione privilegiata, la città ha un clima mediterraneo con estati secche e inverni miti, avendo però i periodi invertiti rispetto a quelli italiani. Ma cosa rende questo clima così speciale? Le escursioni termiche notevoli, soprattutto nei mesi più caldi, danno modo di respirare durante i periodi notturni spaziando dagli oltre 30 gradi diurni ad almeno 10 in meno durante la notte. 

Le stagioni intermedie, la primavera (settembre-novembre) e l’autunno (marzo-maggio), sono considerate i periodi migliori per visitare Santiago del Cile. Le temperature miti e medie, senza eccessivi sbalzi termici rendono l’esperienza particolarmente piacevole. A seconda di ciò che desideri fare e cosa vuoi vedere in loco, con questa guida completa saprai esattamente come muoverti: ora sei pronto per prenotare il tuo viaggio, consapevole dei periodi migliori a livello climatico e di quelli più convenienti dal punto di vista economico.

Categorie
Colombia Idee di Viaggio Sud America Viaggi viaggiare

Cosa vedere a Villa de Leyva, capolavoro coloniale della Colombia

Tra le mete meno conosciute ma sicuramente di grande tendenza negli ultimi anni c’è la Colombia. I viaggiatori che amano scoprire terre lontane e non sono spaventati da voli molto lunghi possono valutare il territorio colombiano tra i più suggestivi da scoprire. Tra le località top? Sicuramente Villa de Leyva, una cittadina coloniale tra le più amate e soprattutto tra le più interessanti da vedere. Vuoi scoprire cosa visitare e cosa non perdere? Ecco le chicche che dovresti conoscere prima di organizzare un viaggio in Colombia e partire per Villa de Leyva. 

Alla scoperta di Villa de Leyva

Quando si pianifica un viaggio in Colombia, tutto parte da Bogotà, città simbolo e fulcro di ogni itinerario di viaggio ma spostandosi di circa 150 km a nord della capitale, è proprio Villa de Leyva ad attirare l’attenzione: si trova immersa tra le colline verdi della zona di Boyacá ed è uno dei migliori esempi (e meglio conservati) della Colombia coloniale. Fondata nel 1572 ha moltissimo da offrire, tra edifici d’epoca e musei che ne raccontano la storia.  Oltre alla ricca storia e al patrimonio culturale, è anche una destinazione ideale per gli amanti dell’enogastronomia: la regione circostante è famosa per la produzione di vino e formaggio, e non mancano ristoranti e caffè dove è possibile gustare piatti tipici e prodotti locali, immersi in un’atmosfera rilassata e accogliente.

Trattandosi di una città coloniale, sono numerosi gli edifici in questo stile che dominano la scena e che richiedono almeno una sosta. Presso carrera 9, una delle strade principali, si susseguono una dopo l’altre tre abitazioni: casa Juan de Castellanos, casona La Guaca e casa Quintero. Uno dei motivi per cui te le consiglio è che è possibile visitarle gratuitamente. 

Non lontano dal centro, si trovano poi altri luoghi di interesse che ti suggerisco di inserire nell’itinerario di un giorno: parti dai pozos azules che prendono il nome dal colore che varia leggermente nell’intensità a seconda delle condizioni meteo e poi fai una tappa al Fósil, un museo dedicato ai fossili in cui è esposto persino un kronosauro della misura di 15 metri. 

Playa Mayor

Il tuo giro non può che partire da Plaza Mayor che, come dice il nome stesso, è la piazza principale: davvero ampia e luminosa, risulta particolarmente fotogenica per gli edifici bianchi con tetti di tegole rosse che la delimitano. Camminarci ti farà percepire un vero e proprio salto indietro nel tempo. Non un semplice spazio pubblico ma il cuore sociale che ancora oggi attira numerosi visitatori

A dominare la scena in piazza c’è anche l’ Iglesia Nuestra Señora del Rosario , un edificio religioso datato XVII secolo in perfetto stile coloniale: la facciata minimal e total white viene arricchita solamente dalla presenza di un campanile. L’interno altrettanto semplice è decorato da immagini sacre ed elementi che conducono alla preghiera. L’omaggio è quello alla Vergine del Rosario, patrona della località. Per celebrarla, ogni anno il 7 ottobre si fa una festa in suo onore ed è uno degli eventi più attesi della località

Plaza Mayor a Villa de Leyva

Fonte: iStock

Plaza Mayor, la piazza principale della cittadina coloniale

Casa del Primer Congreso

A pochi passi dalla piazza non perderti la casa del Primer Congreso, oggi sede museale ma utilizzato in passato proprio per il primo congresso delle province unite svolto nel 1812. L’indipendenza e il futuro dello stato colombiano è stato discusso proprio qui, è quindi un monumento importante alla storia del Paese e per questo un must durante un itinerario in loco. 

Casa museo Antonio Nariño 

Tra i luoghi più iconici che ti consiglio di visitare c’è la casa museo Antonio Nariño; l’esposizione attraverso un percorso vuole ricordare i grandi eroi dell’indipendenza e in modo particolare il “precursor” della libertà colombiana, riconosciuto ancora oggi come un leader contro il dominio spagnolo e sostenitore dei diritti umani. La casa in cui ha vissuto, oggi trasformata in museo, ha uno stile architettonico coloniale e al suo interno porta a riflettere sull’epoca, sul coraggio di cambiare le cose e su come alcuni valori sono stati portati avanti nel tempo. Uno degli aspetti più affascinanti è la biblioteca che ospita volumi rari e preziosi che testimoniano la sua vasta cultura e il suo impegno per la diffusione delle idee illuministiche.

Casa museo de Luís Alberto Acuña 

Un’altra casa museo da non perdere è quella dedicata a de Luís Alberto Acuña: pittore e scultore ma soprattutto un volto storico, è stato omaggiato attraverso un percorso museale di diverse stanze in cui sono custodite alcune opere e qualche chicca proprio sulla sua vita. Uno dei punti salienti del museo è il grande murale che l’artista dipinse personalmente su una delle pareti interne della casa; l’illustrazione rappresenta un’allegoria della storia colombiana, è un capolavoro che combina elementi indigeni, coloniali e moderni, e offre una visione unica della complessa identità culturale del paese. 

Mirador del Sagrado Corazón 

Cerchi un punto panoramico da cui scattare splendide foto? Non perderti il mirador del Sagrado Corazón. Il luogo suggestivo unisce la bellezza naturale delle Ande colombiane con un profondo significato spirituale. Simbolo turistico per eccellenza, è soprattutto un luogo di pellegrinaggio religioso con la statua del sacro cuore di Gesù che domina il paesaggio. Alta diversi metri, rappresenta a tutti gli effetti un simbolo di devozione e fede; per raggiungere il punto panoramico è necessario seguire un sentiero mediamente impegnativo ma posso assicurarti che una volta in cima la vista effetto wow ti farà dimenticare la fatica. 

Case tipiche a Villa de Leyva

Fonte: iStock

il centro della cittadina coloniale di Villa de Leyva

Museo del Chocolate

Tra le specialità del territorio c’è il cioccolato e per questo motivo è presente un museo con un’esposizione dedicata alla lavorazione e con possibilità persino di acquistare deliziose tavolette e prodotti gustosi a base di cacao per sé o da utilizzare come souvenir. Una volta entrati nel museo ti sembrerà di essere entrato in un paradiso dei golosi ma soprattutto avrai modo di comprendere quanto sia impegnativa la coltivazione e la produzione di cacao. Finito il momento culturale non perderti la degustazione: avrai modo di assaggiare il cioccolato più autentico concedendoti anche un momento di shopping. 

Categorie
Colombia Consigli itinerari culturali spiagge Sud America Viaggi viaggiare

Visto turistico Colombia per italiani: tutte le informazioni utili

La Colombia è un paese complesso dalle infinite sfaccettature: un viaggio qui significa godersi la bellezza delle spiagge incontaminate e, allo stesso tempo, pianificare un’avventura su montagne innevate e aspre, per non parlare della modernità offerta dai grattacieli che convivono accanto ai caratteristici pueblos. La Colombia è uno di quei paesi che conquista con la sua bellezza inaspettata perché, per molto tempo e ancora oggi, la sua storia turbolenta tra gang e cartelli della droga ha plasmato la sua immagine nel mondo portando i viaggiatori a scegliere mete più sicure.

Molte cose stanno cambiando: le comunità hanno voglia di farsi conoscere e di far scoprire la propria cultura, così ricca e vibrante, oltre che i paesaggi e le bellezze del territorio. Alcune città invece, come Medellín, stanno attirando l’attenzione dei nomadi digitali e dei lavoratori da remoto alla ricerca di un luogo stimolante nel quale ‘trasferire’ il proprio ufficio. Se anche voi siete curiosi di viaggiare in Colombia, ecco tutte le informazioni da conoscere in relazione al visto turistico per gli italiani.

Visto turistico per la Colombia

Se desiderate visitare la Colombia, c’è una buona notizia: non è necessario richiedere il visto per scopi turistici. Al momento dell’ingresso nel Paese, le autorità di frontiera annoteranno sul vostro passaporto, con apposito timbro, la durata del soggiorno che dovrà essere di massimo 90 giorni. Se volete rimanere più a lungo, dovrete richiedere con anticipo una proroga a pagamento presso l’Ufficio Immigrazione “Migración Colombia” che vi permetterà di estendere la vostra permanenza fino a un massimo di 180 giorni.

Sottolineiamo un fattore molto importante: le dichiarazioni rilasciate per soggiornare in Colombia devono essere assolutamente veritiere, soprattutto riguardo le ragioni del viaggio e la permanenza. Il visto potrebbe essere necessario solo per chi si reca in questo Paese per motivi diversi da quelli turistici: in questo caso consigliamo di rivolgersi all’ambasciata con sede a Roma.

Documenti necessari per la partenza

Il visto per entrare e viaggiare in Colombia, come abbiamo visto, non è necessario, ma avrete bisogno di un passaporto in corso di validità e in buone condizioni. Le autorità colombiane, infatti, non ammettono viaggiatori con libretto del passaporto deteriorato (macchie, strappi e ogni tipo di alterazione, seppur minima). Oltre al passaporto, dovrete necessariamente compilare un modulo che vi permetterà di salire sul vostro aereo senza avere problemi.

Si tratta del modello Check-Mig, ossia il formulario totalmente gratuito di pre-registro migratorio che potrà essere comodamente compilato online. In caso di mancata compilazione del modello, le compagnie aeree potranno avvalersi della facoltà di non consentire l’imbarco. Raccomandiamo di utilizzare solo il link presente nella pagina web ufficiale di Migración Colombia al fine di non incorrere in possibili truffe o furti di dati personali, utilizzando siti web non ufficiali. Lo stesso modulo dovrà essere compilato e presentato per uscire dal Paese.

Ricordatevi, infine, che sarà necessario avere con voi anche il biglietto di ritorno (possibilmente in versione cartacea), il quale vi verrà richiesto dalle compagnie aeree al momento della partenza dall’Italia. Se state pianificando di raggiungere un Paese terzo dopo la Colombia, è possibile presentare il biglietto di uscita anche se la destinazione finale non è l’Italia. Nel caso in cui i viaggiatori riescano a imbarcarsi senza biglietto di ritorno, una volta giunti a Bogotà può venire loro negato l’ingresso nel Paese.

Categorie
Colombia Consigli itinerari culturali Sud America Viaggi viaggiare

Visto per la Colombia: quando serve e come ottenerlo

Un viaggio in Colombia è una vera esperienza da provare almeno una volta nella vita. Esplorare l’ampia offerta culturale di città come Bogotá, Medellín, o Barranquilla o scoprire le bellezze naturali di questa splendida terra del Sud America arricchisce corpo e anima. Ma, per organizzare al meglio il tuo viaggio, è fondamentale conoscere a fondo tutte le procedure burocratiche necessarie per entrare nel Paese. In questa guida troverai le informazioni sui requisiti d’ingresso come visti, documenti e regole varie.

Visto turistico per la Colombia: è necessario?

La prima domanda che ti starai sicuramente ponendo è se serve un visto particolare per visitare la Colombia. Per i cittadini italiani che vogliono visitare la Colombia per motivi turistici non è necessario ottenere un visto purché il soggiorno non duri più di 90 giorni. Nel caso tu voglia soffermarti di più è possibile, ma fino a un massimo di 180 giorni, richiedendo all’Ufficio Immigrazione “Migración Colombia” una proroga specifica per la quale ti verrà richiesto di effettuare un pagamento.

Quali documenti servono per visitare la Colombia per motivi turistici?

Come hai visto, i cittadini del nostro Paese sono esenti dal richiedere un visto per la Colombia. Tuttavia, sono necessari due documenti per potervi accedere:

  • Il passaporto: per i cittadini italiani è possibile entrare in Colombia solo se si è in possesso di passaporto valido da almeno 6 mesi prima del viaggio e per tutta la durata prevista del soggiorno. Il documento deve essere in buone condizioni e senza alcun tipo di alterazione, il rischio è che ti venga respinto dalle autorità colombiane.
  • Il modello Check-mig: per poter fare ingresso in Colombia viene richiesto ai viaggiatori di compilare il modello Check-Mig entro e non oltre le 72 ore prima del viaggio. Il modello è completamente gratuito e si può compilare nella pagina ufficiale di Migración Colombia. Onde evitare di incappare in situazioni spiacevoli è fondamentale compilarlo solo ed esclusivamente tramite questo portale. Fai attenzione: se non compili questo modulo, alcune compagnie aeree potrebbero rifiutarsi di farti imbarcare sul tuo volo.

Altre tipologie di visto per la Colombia

Oltre al visto turistico esistono altre tipologie di visto che variano in base alla motivazione che ti porta a compiere il tuo viaggio in Colombia. Abbiamo raccolto alcune informazioni su come ottenere i due principali: quello di studio o lavoro e quello per i nomadi digitali.

Studio o lavoro

Chi vuole entrare in Colombia con fini diversi da quelli turistici, come studio o lavoro, consigliamo di visitare il sito ufficiale della Colombia o dell’ambasciata italiana per capire quale tipologia di visto ti verrà richiesto, poiché le pratiche burocratiche possono variare anche di mese in mese.

Sei un nomade digitale?

Se la risposta è sì, allora sappi che la Colombia ha dedicato un visto particolare solo per te e per tutti quelli che vogliono utilizzare questo luogo come ufficio per un po’ di tempo. Ecco le caratteristiche principale di questo particolare visto:

  • Il visto è stato principalmente progettato per figure professionali libere come imprenditori, freelance o lavoratori che hanno la libertà di lavorare da remoto.
  • La permanenza nel Paese non può superare i 2 anni.
  • Durante questo periodo, chi fa richiesta per questo visto, non può lavorare per alcuna azienda colombiana, né pubblica né privata. Altrimenti bisogna fare richiesta per il visto per motivi di lavoro.
  • Il candidato che fa domanda deve dimostrare un reddito di almeno 3 salari minimi percepiti negli ultimi tre mesi.
  • È necessario avere una polizza di assicurazione sanitaria completa.

Viaggiare in Colombia: alcuni suggerimenti

Non succede sempre ma, oltre al passaporto e al modello Check-mig, potrebbero richiederti di dimostrare la tua intenzione di lasciare il Paese alla fine del tuo soggiorno. Per farlo, ti basterà tenere sempre a portata di mano la carta d’imbarco di ritorno o, nel caso proseguissi il viaggio spostandoti verso altri Paesi, una prova di questa condizione. Inoltre, ai controlli alla dogana può capitare che ti chiedano di dichiarare di avere a disposizione una capacità finanziaria sufficiente per la gestione della tua permanenza in Colombia. Infine, per visitare il Paese non sono necessarie vaccinazioni obbligatorie. Tuttavia, qualora il tuo viaggio prevedesse un’esplorazione delle zone rurali o amazzoniche, è consigliata la vaccinazione per la febbre gialla, un virus trasmesso dalle zanzare che può creare grossi disagi alla salute dell’uomo. Importante: i viaggiatori che arrivano da – o che vi abbiano trascorso più di 24 in transito – Angola, Brasile, Repubblica Democratica del Congo o Uganda – devono fornire obbligatoriamente la prova della vaccinazione
contro la febbre gialla, al momento dell’ingresso.

Viaggiare in Colombia per motivi turistici: un vademecum

Ecco uno specchietto riassuntivo con tutte le informazioni utili per il tuo ingresso nella meravigliosa Colombia:

  • Visto turistico: non necessario fino a 90 giorni (prorogabili a 180 su richiesta)
  • Documenti: fondamentale il passaporto valido e il modello Check-mig compilato entro le 72 ore antecedenti il viaggio.
  • Vaccinazioni: consigliata quella per la febbre gialla (obbligatoria qualora, prima di entrare in Colombia, tu abbia transitato per più di 24 ore in Angola, Brasile, Repubblica Democratica del Congo o Uganda.

Ora che hai tutte le informazioni necessarie per il tuo ingresso nel Paese, puoi iniziare a organizzare il tuo itinerario in Colombia con la massima tranquillità. Preparati a scoprire una terra dove modernità e tradizione si uniscono dando un carattere unico a città vibranti come Bogotá e Medellín, e dove una natura incontaminata ti accoglierà con un’abbondanza di foreste pluviali, meravigliose spiagge caraibiche e zone montuose mozzafiato come quelle delle Ande. La Colombia è una destinazione fatta di avventure, cultura e umanità, e saprà regalarti ricordi indimenticabili. Buon viaggio!

Categorie
Ecuador Idee di Viaggio Sud America Viaggi viaggiare vulcani

Guida completa alla scoperta del vulcano Cotopaxi in Ecuador

Una meta davvero originale per un viaggio fuori dall’Europa? L’Ecuador: sono molti i viaggiatori che lo scelgono per il mix naturale caratterizzato da foreste amazzoniche e gli iconici vulcani. Se stai pensando di farti questo inestimabile regalo, oltre ad un itinerario completo della località, tra le tappe imperdibili c’è proprio il vulcano Cotopaxi: il più imponente e ricco di storia, con molto da far scoprire ai turisti.

Alla scoperta del vulcano Cotopaxi

Se pensi all’Ecuador, le prime immagini che ti vengono in mente sono quelle lussureggianti e verdi delle foreste ma non mancano l’ospitalità e i mercati vivaci. Tra tutti però, a fare da cartolina ci pensa il vulcano Cotopaxi, il più maestoso e di interesse dal punto di vista naturalistico. L’imponente colosso naturale incarna pienamente storia e cultura ecuadoriana, tanto che sono molti i coraggiosi che scelgono di salire fino alle pendici attraverso trekking ed escursioni organizzate per scoprire da vicino la sua autentica anima selvaggia.

Simbolo culturale, è considerato una montagna sacra da molte popolazioni indigene che ancora oggi la scelgono come località per cerimonie religiose e spirituali che vengono celebrate alle sue pendici. Il nome è altrettanto interessanti: deriva infatti dalla lingua quechua e significa “collo della luna”, rimando chiaro alla forma che lo contraddistingue. Conquista il titolo di secondo vulcano più alto dell’Ecuador e tra i più alti al mondo con i suoi 5.897 metri di altezza. La cima è perennemente innevata e svetta creando un contrasto netto con quello che è il paesaggio verdeggiante nelle zone circostanti.

Non solo l’altezza, la sua forma conica perfetta è altrettanto interessante ed è dovuta alla tipologia di formazione. Tra le curiosità, c’è da sapere che è tra i vulcani più attivi: sono state registrate diverse eruzioni nei secoli, l’ultima di grande rilevanza è del 2015. Gli studiosi monitorano costantemente la vita del vulcano per motivi di ricerca e sicurezza.

Il parco nazionale Cotopaxi

Il vulcano Cotopaxi si trova all’interno del parco nazionale omonimo, un’area protetta che si distingue per una biodiversità ricca e variegata. Mentre ti avventuri tra i sentieri, potresti incontrare diversi animali che popolano la zona; tra i più comuni ci sono il condor andino, il cervo delle Ande, o la volpe andina. La flora è altrettanto affascinante, con piante adattate all’altitudine e al clima rigido delle Ande. Tra queste, il pajonal, una tipologia particolare di erba alta che domina il paesaggio, e gli immancabili licheni che crescono sulle rocce vulcaniche, testimoniando la resilienza della natura in un ambiente così estremo.

Che tipo di vulcano è il Cotopaxi?

Il vulcano Cotopaxi dell’Ecuador rientra nella categoria degli stratovulcani, si caratterizza per l’iconica forma a cono perfetto e attira turisti per trekking ed esplorazioni per la sua altezza che supera i 3000 metri di altezza dalla base. Il nome “straovulcano” indica una tipologia specifica di vulcani, nati dalle sovrapposizioni di strati di lava solidificata, pomice e ceneri vulcaniche che nel tempo hanno consolidato la struttura. Rispetto ai vulcani a scudo, hanno pendii molto più ripidi che raggiungono i 45 gradi.

Cosa sapere sul vulcano Cotopaxi

Fonte: iStock

vulcano Cotopaxi, tra i più interessanti al mondo

Conquista la vetta

Per i più avventurosi e sportivi, la scalata alla cima del Cotopaxi rappresenta il culmine di un viaggio già di per sé straordinario; devi però sapere che non si tratta di un’impresa leggera e facile, soprattutto meglio farla in gruppo con escursionisti esperti alla guida.

Durante la tua super escursione fermati al rifugio José Rivas: si trova a quasi 4.800 metri di altitudine ed è il punto di partenza per la maggior parte delle scalate alla cima del vulcano. Anche se non pensi di raggiungere la vetta, fermarti qui per godere di un panorama straordinario e di vivere l’emozione di trovarsi così vicino al cielo.

Per poter affrontare l’escursione bisogna essere allenati e in ottime condizioni fisiche ma è soprattutto importante avere l’attrezzatura idonea; ribadiamo ancora una volta l’importanza di affidarsi ad una guida e non affrontare mai questa tipologia di impresa in solitaria. Il consiglio in più? Programma il viaggio tra dicembre e gennaio o tra agosto e settembre, sono questi i migliori periodi climatici per l’experience.

Raggiungere la sommità è una vera impresa: il primo europeo a tentare l’avventura è stato Alexander von Humboldt nel 1802 che però si è fermato a 4500 metri. Il primato del raggiungimento è del 1872 per il geologo tedesco Wilhelm Reiss in compagnia di Angelo Escobar. Tra gli esploratori noti c’è anche Hans Mayer che dopo aver raggiunto la cima nel 1903 ha rappresentato la meraviglia in diversi suoi dipinti.

Esplora il parco

Considerato il parco nazionale più importante e grande dell’Ecuador, conquista il primato per numero di visitatori risultando secondo solamente a quello delle Galapagos. Si trova a meno di 2 ore da Quito e ha una superficie di 33.400 ettari, un territorio ampissimo dominato dall’omonimo vulcano tra i più belli delle Americhe.

Nella parte più bassa del parco si trovano foreste montane mentre tra i 4000 e i 4500 metri la zona è coperta da páramo, un ambiente andino davvero unico nel suo genere. La biodiversità del parco è preziosa, ti basti sapere che sono oltre 90 le specie di uccelli e mammiferi che ci abitano. Cervi, puma e orsi dagli occhiali sono solo alcuni degli esemplari più interessanti.

All’interno del parco del vulcano, oltre alla vetta stessa, consigliamo la visita al centro Mariscal Sucre che racconta la geologia, la flora e la fauna del parco e custodisce addirittura alcuni pezzi della fortezza inca Pucará de Salitre.

Salendo, a circa 3800 metri di quota e con un cammino di circa 5 km, si raggiunge la laguna Limpiopungo: si tratta della meta ideale per osservare da vicino diverse specie di uccelli ed è anche possibile percorrere un sentiero di circa 3 km che costeggia il perimetro.

Raggiungibile a circa 50 km da Quito o a 33 da Latacunga, la seconda montagna più alta dell’Ecuador dopo il Chimborazo è tra le destinazioni più interessanti per chi organizza un viaggio in Ecuador. Il terzo vulcano più alto al mondo dalla forma conica straordinaria ha registrato diverse eruzioni di rilievo, tra cui l’imbattibile del 1534 documentata dai conquistadores spagnoli durante una battaglia con gli indigeni.

Categorie
Idee di Viaggio Santiago Del Cile Sud America Viaggi viaggiare

Sicurezza in viaggio: quando è pericolosa Santiago del Cile?

Le grandi città, ovunque si trovino nel mondo, attirano sempre molti viaggiatori e viaggiatrici di ogni genere. Una delle domande che ci si pone più spesso riguarda il livello di sicurezza del luogo che visitiamo. Quando si parla di un viaggio in Cile o, in generale, in un paese del Sud America, arrivano alla mente di molte immagini non proprio rassicuranti.

Per questo motivo, è sempre bene comprendere realmente quanto sia tranquilla e sicura la nostra destinazione. Una città grande e complessa come Santiago del Cile può essere pericolosa? Non esiste una risposta definitiva e certa in ogni momento. Occorre informarsi bene e comportarsi nel modo giusto.

Crimini e pericoli a Santiago del Cile

Come in molte altre grandi città sudamericane, il crimine più comune e frequente a Santiago del Cile è il furto, soprattutto di piccoli oggetti, di denaro contante e di apparecchiature elettroniche. La causa è da ricercarsi nella situazione sociale di un luogo come la capitale del Cile. Stiamo parlando di una città con 6 milioni di abitanti registrati e con un gran numero di “invisibili” che vivono a ridosso del perimetro cittadino. Il divario tra chi è abbiente e chi vive in povertà è enorme.

Piccoli furti garantiscono a chi non ha molto o nulla di poter rivendere la merce e utilizzare il denaro per comperare il necessario. Per questo motivo, il primo suggerimento di comportamento per chi fa un viaggio a Santiago del Cile è non ostentare nulla: meglio lasciare a casa gioielli preziosi e sostituire, nel caso si indossino, anelli e orecchini con qualcosa di poco vistoso o di materiale decisamente basico, come legno di cocco o qualcosa di simile.

Il secondo consiglio è quello di restare nelle migliori zone della città: il divario tra ricchezza e vita difficile si legge anche nella quantità di sorveglianza presente in certi quartieri. Le zone più centrali della città sono spesso le migliori ma non è sempre detto. Per questo motivo è sempre bene informarsi su siti ufficiali come quelli dell’Ambasciata cilena, dell’Ente del Turismo e della Farnesina per comprendere se, nel momento del nostro viaggio, sia necessario evitare certe zone e quale sia la causa.

Giusto per citarne alcune, le aree centrali e turistiche di Santiago del Cile come Providencia, Las Condes, e Vitacura sono generalmente sicure e ben sorvegliate. Al di là della quantità di polizia in giro, è sempre bene tenere un comportamento tranquillo. Le zone dove si trovano alcuni monumenti celebri, come per esempio Plaza de Armas dove c’è il Palacio de la Moneda, sono perfette da vedere di giorno ma meno consigliabili con il buio.

Informarsi bene prima di un viaggio a Santiago del Cile

Fonte: iStock

Santiago del Cile tra edifici nuovi e antichi

Attenzione ai trasporti

Molti viaggiatori utilizzano il trasporto pubblico, specialmente trovandosi in una grande città. Autobus, pullman, taxi e metropolitana sono presenti anche a Santiago del Cile, offrendo un ottimo servizio per spostarsi in città a prezzi contenuti. In molte città del Sud America – come Santiago del Cile – è solitamente più consigliato usare i mezzi pubblici anziché il taxi. Questo a meno che non ci sia un autista di fiducia. Molti hotel e, in alcuni casi, anche ostelli della gioventù, hanno una lista di taxisti e autisti sicuri da poter utilizzare per spostarsi in città.

Il più delle volte, si ordina la corsa alla reception dell’albergo e la si paga direttamente lì, evitando il passaggio di denaro tra cliente e taxista. Utilizzare, invece, i mezzi pubblici garantisce di stare in mezzo a più gente e rende tutto più sicuro. Ovviamente, sui mezzi pubblici vanno sempre tenute d’occhio le borse e gli zaini, in modo che nessuno possa infilare dentro le mani.

Cosa fare in caso di manifestazione

Molte città sudamericane riflettono ancora oggi la propria storia recente, pronta a raccontare un passato travagliato e non troppo lineare. Molti viaggiatori amano il Sud America anche per questo aspetto e potrebbe capitare, anche in viaggio a Santiago del Cile, di assistere a qualche manifestazione, sciopero o protesta. Prima del viaggio, è sempre un bene consultare la stampa locale via internet, in modo da rendersi conto se ci sia già del fermento sociale oppure no.

Come comportarsi in caso di manifestazione? Molti di questi eventi sono pacifici e non portano problemi di ordine pubblico. In generale, però, meglio tenersi in disparte o visitare una zona della città non interessata dal corteo della manifestazione. Nel caso ti sentissi poco sicuro, guarda attorno a te e individua un negozio, un centro commerciale o anche un edificio pubblico o religioso aperto. Ti basterà entrare lì e attendere che il momento di protesta passi.

Molti paesi del Sud America, compreso il Cile, hanno delle leggi molto ferree riguardanti i non cittadini che prendono parte a manifestazioni sociali o politiche di protesta: meglio evitare. Se hai bisogno di maggiori certezze o essere consigliato su cosa fare, la cosa migliore è contattare l’ambasciata italiana e chiedere come comportarti.

Consigli di sicurezza per un viaggio in Cile

Fonte: iStock

Il Palazzo de la Moneda a Santiago del Cile

Sicurezza a Santiago del Cile: qualche consiglio

La cosa più importante da portare con sé in viaggio è – lo si sente dire spesso – il buon senso. Comportarsi in modo corretto, normale e confondersi con la normale popolazione di una città come Santiago del Cile sono quanto di meglio si possa fare per sentirsi sicuri ed evitare pericoli. Se viaggi con amici, cerca sempre di girare in gruppo e, benché la vita notturna attiri sempre molti viaggiatori, cerca di essere particolarmente attento nelle ore buie.

Informati sui siti ufficiali della Farnesina e chiedi consigli alla reception del tuo hotel o del tuo alloggio, di qualsiasi categoria sia. Fidati delle guide ufficiali e tieni sempre sott’occhio i tuoi effetti personali. Infine, cerca di usare sempre la carta di credito e porta con te poco denaro contante. Ricorda di fotocopiare il tuo passaporto e di tenere le copie nel tuo zaino o nella tua borsa. Meglio lasciare l’originale nella cassetta di sicurezza della tua stanza.

Se, invece, ti rendi conto di essere arrivato a Santiago del Cile in un momento di fermento politico o sociale, porta in passaporto con te. Mettilo in una tasca interna sicura e posizionata dove tu possa tenere tutto sott’occhio. In momenti politici particolarmente caldi, dal punto di vista sociale, avere con te il passaporto ti permetterà un riconoscimento veloce, nel caso venissi fermato per controlli di sicurezza.

Categorie
Idee di Viaggio itinerari culturali Lima Perù Sud America Viaggi

Le meraviglie antiche del Museo Larco di Lima, in Perù

Quando si fa un viaggio in Perù si può entrare spesso in contatto con le antiche civiltà precolombiane dell’area andina. Quel pezzo di Sud America ha storia antica da vendere e un luogo dove poter iniziare a famigliarizzare con questa materia è senza, dubbio, il Museo Larco di Lima, il cui nome completo è Museo Arqueológico Rafael Larco Herrera, un luogo dove la cultura e la divulgazione trovano una grande casa in quel della capitale del Perù.

Questo museo porta il nome di un noto politico che fu fondamentale per il Perù della prima parte del ‘900. Rafael Larco iniziò, a titolo di collezione personale, a raccogliere oggetti antichi. Alla sua morte, il figlio donò la collezione allo Stato e, da quel momento, nacque il nucleo primitivo del museo.

Dove si trova il Museo Larco a Lima

Lima è una città molto grande: durante il tuo viaggio in Perù, tieni conto di consistenti tempi per spostarti da un quartiere e l’altro della città. Per raggiungere il Museo Larco e ammirare le antichità peruviane, dovrai spostarti verso quella che viene chiamata Urbanización El Carmen, nel distretto di Pueblo Libre. Il museo si trova lungo una grande via di comunicazione chiamata Avenida Simon Bolivar. A poca distanza dal museo, ci sono alcune fermate dei mezzi pubblici. L’entrata del museo è collocata su Calle Navarra, una laterale del grande viale citato prima. Il Museo Larco di Lima è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 19, con un orario ridotto in giorni festivi o prefestivi come la Vigilia di Natale o il 31 Dicembre.

Dove si trova il Museo Larco di Lima

Fonte: iStock

La facciata del Museo Larco di Lima

Biglietti e informazioni per visitare il Museo Larco di Lima

I biglietti per entrare nel museo possono essere anche acquistati online dal sito ufficiale di questo importante contenitore culturale e costa 40 Soles Perviani, che corrispondono a poco più di 9€. Sono previste delle riduzioni per chi ha più di 60 anni o per bimbi e ragazzi dagli 8 ai 17 anni. I bambini sotto gli 8 anni di età entrano gratuitamente.

I cartelli informativi del museo sono scritti in spagnolo e inglese ma, per alcune collezioni permanenti, sono disponibili le spiegazioni anche in italiano o in altre lingue. All’interno della struttura è presente il wifi gratuito, utilizzabile da chiunque visiti il museo e, nel caso arrivasti con uno zaino di misura consistente, potrai lasciarlo al guardaroba all’ingresso. All’interno delle sale espositive non sono ammesse borse di grandi misure. Per capirci, un normale zaino da 30 litri è già troppo grande per la policy del Museo Larco di Lima e va, quindi, lasciato al guardaroba.

Per quanto riguarda l’accessibilità a chi ha difficoltà a camminare o per chi è su una sedia a rotelle, il museo prevede delle rampe o degli ascensori per poter superare la barriera delle scale. I cani guida o quelli di assistenza sono ammessi all’interno del museo ma non i cani da compagnia. Non si può mangiare e bere nel museo ma si può farlo nei giardini e, ovviamente, nella caffetteria presente in loco.

Visitare il Museo Larco di Lima: quanto tempo ci vuole?

Questo museo della capitale del Perù è davvero immenso. Il consiglio più comune è quello di considerare quasi un’intera giornata per vederlo. Non si tratta, infatti, solo di ammirare le collezioni all’interno dell’edificio ma di poter godere anche dei giardini e di tutta la parte esterna.

Per questo motivo, pianifica bene la tua visita a questo luogo culturale del Perù: non avere fretta e chiediti, prima di entrare, se questo posto possa fare per te e per il tipo di viaggio in Perù che vuoi vivere. Lima è una città che offre davvero molto, sotto tutti i punti di vista, ed è sempre meglio considerare bene cosa chiedere al proprio viaggio da quelle parti.

Le collezioni del Museo Larco di Lima, in Perù

Fonte: Getty Images

Oggetti esposti al Museo Larco di Lima

Le collezioni del Museo Larco di Lima: l’esposizione permanente

Molti musei propongono collezioni permanenti affiancate da esposizioni temporanee. Il Museo Larco di Lima non fa eccezione e, con un unico biglietto, si può vedere qualsiasi cosa mostri al pubblico.

L’esposizione permanente è costituisce la più grande collezione storico-archeologica del Perù. Si contano oltre 5000 oggetti di importanza e uso diverso, provenienti da ogni regione del Perù. La maggior parte di essi raccontano l’epoca prima dell’arrivo del Colonialismo nel paese e sono quindi denominati come “precolombiani”, anche se Cristoforo Colombo non ha avuto mai nulla a che fare con la conquista di questa nazione andina.

La collezione permanente custodisce alcuni capolavori dell’arte precolombiana e della storia antica del Perù. Una di esse, per esempio, è la Stele di Pacopampa, un oggetto di pietra incisa trovato nel nord del Perù e che rappresenta una divinità femminile dal significato decisamente importante per la storia e l’antropologia peruviana. Altri oggetti degni di nota sono, invece, stati ritrovati in un corredo funerario risalente a un periodo che, per la storia europea, potrebbe essere il Medioevo.

Si tratta di oggetti di metallo e d’oro dal design molto interessante e dall’importanza storica inestimabile. Gli appassionati di design troveranno pane per i loro denti nella collezione permanente del Museo Larco di Lima. Ci si può sorprendere di quanto il passato di certe civiltà possa essere ispiratore. A tal proposito, sappi che dentro al museo si possono fare schizzi e disegni di quanto vedrai esposto ma sono ammesse solo matite. Le penne, i pennarelli e altri strumenti da disegno sono vietati.

Le collezioni del Museo Larco di Lima: la galleria di arte erotica

Una intera sezione del Museo Larco di Lima è dedicata a quella che viene definita arte erotica. Si tratta di una collezione che raccoglie moltissime ceramiche e manufatti di terracotta rappresentanti idoli sessuati. Questo tipo di ritrovamento è molto comune in tutti i territori del Perù in cui hanno vissuto le civiltà precolombiane. Era tipico di quei popoli, infatti, costruire degli idoli dalle simili fattezze e considerarli collettori di forza, potenza e prosperità.

La galleria è, malgrado quello che si possa pensare, aperta ai visitatori di tutte le età. Se viaggi con dei bambini, sii pronto a spiegare quello che potrai ammirare con la tua famiglia. La collezione di arte erotica del Museo Larco di Lima è una delle più importanti al mondo, soprattutto per chi studia antropologia.

I giardini del Museo Larco di Lima

Fonte: Getty Images

Ci sono piante incredibili nel giardini del Museo Larco

I giardini del Museo Larco di Lima

La parte esterna di questo museo peruviano merita tanto quanto la parte interna. I giardini mostrano una grande raccolta di piante da ogni parte del Perù. Quando si parla di questo paese del Sud America si pensa spesso alle Ande, bellissime nei loro colori ma estremamente brulle data l’altitudine. Si considera poco tutta la parte tropicale del Perù e alla vegetazione che ne può prosperare. Esiste, per esempio, una parte di Amazzonia totalmente peruviana, con una natura davvero spettacolare.

Il Museo Larco di Lima insegna molto anche in questo ambito: i suoi giardini sapranno darti un’idea quasi completa della bellezza della flora tropicale del Perù. Lima, del resto, si trova a livello del mare e il clima è proprio quello più favorevole ad alcune delle piante che potrai ammirare.

Categorie
Ecuador Idee di Viaggio Sud America Viaggi viaggiare

Visto per l’Ecuador: a chi serve e quale tipo richiedere

Quando si organizza un viaggio al di fuori dell’Unione Europea, la prima domanda che ci si fa, subito dopo aver scelto la destinazione, è se per l’ingresso turistico in quel luogo sia necessario un visto oppure no. L’Ecuador è una nazione che attira ogni anno milioni di visitatori, grazie alla bellezza del suo territorio continentale, al quale si aggiunge quel paradiso naturale che sono le Isole Galapagos, politicamente parte dell’Ecuador stesso. Il visto turistico è necessario per i viaggiatori italiani che si recano in Ecuador? Ecco qualche informazione.

Il visto turistico per l’Ecuador

Ci sono diversi tipi di visti d’ingresso e di permanenza per chi ha in mente di passare del tempo, più o meno lungo, in viaggio a Quito o nel resto dell’Ecuador.

La prima tipologia – e quella maggiormente richiesta -è il visto turistico, necessario per una vacanza nel paese, per un massimo di 90 giorni dalla data d’ingresso. I viaggiatori con cittadinanza italiana che desiderano fare un viaggio da quelle parti non hanno bisogno di visto turistico per fare la propria vacanza in Ecuador.

Basterà essere in possesso di un biglietto aereo di A/R per il paese, con una permanenza massima di tre mesi, compresi i giorni di viaggio. Al momento dell’arrivo in aeroporto, il funzionario doganale apporrà il timbro di ingresso sul passaporto e, al momento dell’uscita, ci sarà un nuovo timbro. Questi due elementi sono fondamentali per la permanenza turistica in Ecuador.

Nel caso, per esempio, si venga fermati per qualsiasi motivo dall’autorità competente, un passaporto senza timbro sarà ritenuto sinonimo di un ingresso illegale nel paese, con il conseguente rimpatrio sul primo volo disponibile. Il timbro sul passaporto è una prassi alla dogana dell’aeroporto ma potrebbe capitare che non lo sia nelle dogane più piccole poste sul confine, per esempio, con la Colombia. È fondamentale chiedere il timbro, nel caso il funzionario che ti troverai di fronte sembri dimenticarsene.

Per il visto turistico non è richiesto nessun importo in denaro. Nel caso il tuo viaggio per turismo in Ecuador si prolungasse oltre i 90 giorni previsti, dovrai fare richiesta di estensione del visto turistico. Essa va inoltrata negli uffici governativi e prevede una tassa di 100$.

Ecuador

Il visto per risiedere in Ecuador

Esistono due tipi di residenze in Ecuador: quella temporanea e quella permanente. Cosa differisce? Ovviamente il limite di tempo in cui si viene autorizzati a stare nel paese. L’esistenza di questi due diversi tipi di visti per l’Ecuador è giustificata dal fatto che molti stranieri decidono di trascorrere un periodo dell’anno più lungo di 3 mesi (solitamente i mesi più freddi in altri luoghi) in questo paese del Centro America. Oltre a questo, ci sono molti viaggiatori che scelgono l’Ecuador come luogo dove godersi la pensione.

Il visto per residenza temporanea concede di restare nel paese un anno, con estensione fino a 21 mesi.  La residenza permanente si può chiedere allo scadere dei 21 mesi di residenza temporanea. Queste due tipologie di visto per l’Ecuador prevedono un costo che va dai 200$ ai 500$, a seconda dei casi.

I visti diversi dalla categoria turistica si richiedono all’ambasciata o al consolato dell’Ecuador, con un buon anticipo sulla data di partenza.

Il visto per lavorare o studiare in Ecuador

Anche per questa nazione centroamericana è prevista la possibilità di un visto di lavoro o di uno per studio. Benché le finalità della permanenza a Quito, alle Galapagos o in molte altre bellissime località ecuadoregne sia differente, per l’ottenimento di questi visti è prevista una procedura di richiesta simile e il versamento di un importo che va dai 150$ ai 300$. Questi visti restano valide finché il contratto di lavoro è in essere o finché non si finisce il corso di studi.

Categorie
attrazioni turistiche italiane e internazionali Ecuador Idee di Viaggio Movida Quito Sud America Viaggi viaggiare

Cosa vedere nel quartiere Cumbaya di Quito

Cumbaya è uno dei quartieri più affascinanti e trendy di Quito la città capitale dell’Ecuador; con il suo clima mite, l’atmosfera rilassata e le infrastrutture moderne è definita una zona alla moda e si distingue regalando le esperienze più evocative che il turista si possa aspettare; combinando la tranquillità della vita suburbana con l’accesso a numerosi servizi e la vivace vita notturna è una vera chicca per chi viaggia in queste zone. Ma perché visitarlo o scegliere di soggiornare proprio qui?

Il quartiere Cumbaya dista circa 20 km da Quito, per raggiungerlo le opzioni sono tre: potete raggiungere Cumbaya da Quito in auto se avete un mezzo di proprietà o a noleggio, oppure scegliere il taxi o il ride-sharing in entrambi i casi raggiungerete la destinazione in una manciata di minuti; l’altra soluzione è il mezzo pubblico, l’autobus si prende in centro a Quito, lungo la Ruta Viva e l’Avenida Interoceánica e il tragitto dura circa 30 minuti, l’ultima alternativa valida solo se siete abili camminatori, è quella di raggiungere Cumbaya da Quito a piedi ma in questo caso calcolate almeno un paio d’ore, nel frattempo potrete godere dello splendido panorama.

Cosa vedere a Cumbaya: le attrazioni più belle

Cumbaya combina la bellezza naturale della valle di Tumbaco con l’energia culturale e urbana di una città in rapida crescita; è una destinazione ideale per chi cerca un equilibrio tra natura, cultura e divertimento. Di seguito vi segnaliamo le attrazioni imperdibili se avete scelto di visitare Cumbaya.

Parque  central de Cumbaya

Il parque central de Cumbaya si può definire il cuore verde di questo luogo, offre ampi spazi per pic nic, giochi all’aperto e attività sportive. Ci sono diversi sentieri pedonali adatti alle passeggiate ma anche sentieri  per chi apprezza ad esempio, la bicicletta. Durante l’anno il parque de Cumbaya ospita vari eventi tra cui mercati artigianali,  festival musicali e celebrazioni culturali.

Chaquiňán

Il chaquiňán è uno dei famosi percorsi ciclopedonali, segue una vecchia linea ferroviaria ed è amatissimo da escursionisti e amanti dei percorsi in bike. Si estende per circa 20 km e attraversa splendidi paesaggi della valle di Tumbaco: boschi, campi e colline inaspettate. Il percorso parte dalla chiesa centrale ed è ben segnalato e sicuro, è adatto a tutte le età e livelli di abilità.

Paseo San Francisco e Scala Shopping

Paseo San Francisco  e Scala Shopping sono i centri commerciali più conosciuti di Cumbaya, entrambi i centri commerciali offrono spazi per lo shopping di lusso, boutique e negozi che spaziano dai marchi internazionali ai nomi locali ma anche ristoranti e caffè che offrono cucina locale e internazionale.

Mercado de Cumbaya

Paese che vai, mercato che trovi! E noi siamo ammiratori dei mercati locali, dove si può trovare un’importante parte della cultura locale. Al mercado de Cumbaya potrete trovare prodotti freschi, artigianato locale tra cui tessuti, ceramiche e gioielli fatti a mano e l’immancabile street food.

Plaza de Cumbaya

Se volete sperimentare la cultura ecuadoriana, la Plaza de Cumbaya è il posto giusto per voi. Conosciuta per l’architettura spagnola, combina elementi tradizionali con tocchi contemporanei e offre durante l’anno una serie infinita di eventi culturali e sociali.

Categorie
cascate Ecuador Idee di Viaggio itinerari culturali mercatini Sud America tradizioni Viaggi vulcani

Otavalo, scopri la colorata cittadina dell’Ecuador

Otavalo è una piccola e colorata città situata nella parte settentrionale dell’Ecuador, facilmente visitabile come escursione giornaliera da Quito, da cui dista solo un paio d’ore d’auto. Il sabato, persone del posto e provenienti dai dintorni si riuniscono per vendere i loro prodotti al mercato settimanale di Otavalo, rendendola una destinazione popolare per i turisti di tutto il mondo. Qui si ha la possibilità di sperimentare la cultura, le tradizioni e l’artigianato dei suoi abitanti. Tuttavia, Otavalo e i suoi dintorni hanno molto altro da offrire. Nelle giornate limpide si può godere della vista dei vulcani circostanti Cotacachi (4939 metri), Imbabura (4630 metri) e Mojanda (4263 metri). Situata a 2500 metri di altitudine, Otavalo è nota per la cordialità dei suoi abitanti, per il mercato settimanale del sabato e per i villaggi vicini dove è possibile conoscere l’artigianato e le arti locali.

cappelli mercato otavalo

Fonte: iStock

Acquista un cappello andino al mercato di Otavalo

Cose da fare a Otavalo in Ecuador: i nostri consigli

Otavalo si è trasformata molto nel corso degli ultimi anni, da piccolo villaggio a popolare destinazione turistica, grazie al suo famoso mercato. Tuttavia, è tutta la regione di Otavalo che ha molto altro da offrire e che merita di essere scoperta con attenzione.

Incontrare gli Otavaleños

Otavalo è uno dei luoghi dell’Ecuador in cui la gente indossa con orgoglio gli abiti tradizionali. Gli uomini portano cappelli con lunghe code di cavallo sotto di essi, pantaloni bianchi e grandi poncho. Le donne indossano gonne nere, camicette bianche ornate di ricami e gioielli d’oro. Gli Otavaleños sono discendenti degli indiani Cañari dell’antico impero Pre-Inca, Quitu, e furono spostati a nord, nell’attuale Otavalo, quando gli Inca iniziarono le loro conquiste. La gente è molto amichevole, ancor più se si parla qualche parola di spagnolo.

Visitare il mercato

Una delle cose più importanti da fare è visitare il mercato settimanale, per il quale Otavalo è così famosa. Il sabato, la Plaza de Ponchos si riempie di bancarelle dove la gente espone le proprie merci. Anche se non hai intenzione di comprare nulla, probabilmente uscirai con una borsa piena di acquisti. Il mercato offre cappelli, poncho ricamati, calde sciarpe di alpaca, cinture e borse dai colori vivaci tipici della regione andina, il tutto a prezzi accessibili. Il sabato è il giorno di mercato più affollato a Otavalo Ecuador, con la città in fermento e le strade circostanti la piazza piene di bancarelle. Tuttavia, è possibile trovare bancarelle nella piazza tutti i giorni, quindi anche durante quelli feriali. Non dimenticare di visitare anche i numerosi negozi d’arte e di artigianato.

tessuti tradizionali ecuador

Fonte: iStock

Tessuti tradizionali andini al mercato di Otavalo
mercato otavalo

Fonte: iStock

Il popolare e affollato mercato del sabato di Otavalo

Istituto Otavaleño di Antropologia

Per chi è interessato a saperne di più sulla cultura otavaleño, una delle cose da fare a Otavalo è visitare l’Instituto Otavaleño de Antropologia. In questo piccolo museo sono esposti oggetti sulla tessitura e informazioni su Otavalo. Tieni presente che gli orari di apertura possono variare, quindi potrebbe essere necessario qualche tentativo prima di riuscire ad entrare.

Visitare il mercato del bestiame di Otavalo

Se ti trovi a Otavalo di sabato, cerca di svegliarvi presto e di visitare il mercato del bestiame. È una delle cose tipiche da fare in questa parte della Cordigliera delle Ande, che ti offre per una mattina uno sguardo in un mondo diverso. Potrai osservare come vengono commercializzati animali come porcellini d’India, mucche, maiali e conigli, e farti la tua idea in merito.

Cose da fare a Otavalo Ecuador e dintorni

La cascata Peguche

Tutti amano le cascate e la cascata Peguche di Otavalo non ti deluderà. Se hai voglia di fare un’escursione, potrai raggiungerla a piedi dalla città in circa 45 minuti lungo i pittoreschi binari della vecchia ferrovia tra i boschi. Le cascate raggiungono un’altezza di 18 metri e sono circondate da una vegetazione lussureggiante. Si può fare un tuffo e rinfrescarsi (attenzione: l’acqua è gelida) oppure ci sono sentieri che salgono su entrambi i lati delle cascate e raggiungono un ponte di legno che si inarca sopra la cima della cascata da cui scattare splendide foto. Ci sono anche alcune grotte interessanti da esplorare. Gli indigeni locali credono che le cascate e l’area circostante abbiano un significato religioso e si immergono qui durante alcune feste come portafortuna.

cascata di peguche

Fonte: iStock

Fai un tuffo nelle acque della cascata di peguche

Strumenti musicali a Peguche

Peguche è un piccolo villaggio poco distante da Otavalo, noto per la sua cascata e per gli strumenti musicali andini. Una visita piacevole è quella a La Casa de la Musica, di proprietà della famiglia Ñanda Mañachi, dove nel cortile vengono costruiti strumenti locali ecuadoriani. Durante la visita, potrai assistere alla creazione di un flauto e ricevere spiegazioni sugli strumenti dei Paesi andini, tra cui Bolivia, Ecuador e Perù. Non è raro che l’intera famiglia si riunisca per un piccolo concerto non previsto.

Visitare l’albero magico

El Lechero non è un albero qualsiasi. È un vecchio albero mitico e nodoso che si ritiene abbia poteri magici di guarigione. È anche un luogo panoramico per un picnic e offre una splendida vista su Otavalo. Si tratta di una ripida passeggiata di quattro chilometri dalla città (o di una breve corsa in taxi). Per arrivarci a piedi, dirigiti a sud verso Piedrahita dalla città e segui le indicazioni. Una volta superato il profumato boschetto di eucalipti, vedrai l’insegna di un ristorante e, sopra di esso, un albero solitario e una vista straordinaria che avrannò giustificato la fatica di arrivare fin lassù.

Visitare il lago Cuicocha

Il lago Cuicocha è una grande caldera situata a 3100 metri di altitudine ai piedi del vulcano Cotacachi, alto 4900 metri. Dal parcheggio è possibile raggiungere a piedi i punti panoramici in pochi minuti, incontrando lungo il percorso i siti cerimoniali delle popolazioni indigene. È anche possibile fare un giro in barca sul lago. L’escursione intorno all’intero lago è di circa 14 chilometri e richiede dalle 3 alle 5 ore, a seconda del ritmo. Il lago Cuicocha si traduce in “lago dei porcellini d’India”. Le due isole al centro del lago sono spesso paragonate al dorso di due porcellini d’India. Raggiungibile facilmente da Otavalo, rappresenta un’ottima gita di un giorno.

Lago Cuicocha

Fonte: iStock

Fai un tour del lago d’origine vulcanica vicino a Otavalo

Soggiorno presso l’Hacienda Piman

L’Hacienda Piman è situata in una valle idilliaca vicino alla città di Ibarra, a circa un’ora di auto da Otavalo. Questa storica hacienda è stata trasformata in un lussuoso hotel boutique, dove potrai rilassarti e lasciarti coccolare. Circondata da montagne, verde e numerosi fiori, l’Hacienda Piman è un’ottima base per esplorare gli splendidi dintorni di Otavalo

Ricerca dell’orso andino

Sapevi che le montagne andine dell’Ecuador ospitano “l’orso dagli occhiali”, l’unica specie di orso presente in Sud America? In Ecuador vivono circa 3000 orsi, la maggior parte dei quali risiede in zone di alta quota, tra cui le foreste di montagna, la foresta andina e il páramo, l’area compresa tra il limite degli alberi a 3500 metri e il limite delle nevi a circa 5000 metri. Una delle cose migliori da fare quando nei dintorni di Otavalo è visitare El Mirador de Oso Andino. Questo punto panoramico, situato vicino al villaggio di Pimampiro, offre un’ottima possibilità di osservare questi splendidi animali nel loro habitat ideale per l’orso, grazie all’abbondanza di cespugli e di cibo disponibile. Il momento migliore della giornata per avvistare gli orsi dagli occhiali a El Mirador de Oso è all’alba o al tramonto, quando non fa troppo caldo. Se hai più tempo a disposizione, puoi anche fare una passeggiata con il responsabile del centro di osservazione per vedere gli orsi più da vicino, sempre comunque rispettando gli animali e la distanza necessaria per garantire la loro tranquillità.

orso dagli occhiali

Fonte: iStock

Osserva l’originale orso dagli occhiali andino

Imparare a conoscere i condor

Il condor, con un’apertura alare fino a 3 metri e una lunghezza di 1,5 metri, è il più grande rapace del mondo e un simbolo dell’Ecuador, ma è anche una specie in via di estinzione e, sebbene questi incredibili uccelli abitino ancora il Paese, il loro numero è drasticamente diminuito. Il Parque Cóndor è un centro di Otavalo dove i condor andini e altri rapaci maltrattati vengono salvati e curati. Due volte al giorno è possibile assistere a una dimostrazione con gli uccelli che volano attraverso la valle, accompagnati da spiegazioni. Una delle altre cose da fare a Otavalo e dintorni per saperne di più sui condor è visitare l’Hacienda Zuleta. Questa tenuta ospita un piccolo museo con molte informazioni sul condor e sul suo habitat. I rapaci feriti o maltrattati vengono accolti e curati per evitare l’estinzione. L’Hacienda Zuleta si propone non solo di svolgere un ruolo educativo, ma anche di sensibilizzare il pubblico nazionale e internazionale su questa specie unica di uccelli. Ogni visita sostiene direttamente questo progetto locale e inoltre, l’ambiente circostante è mozzafiato.

condor andino

Fonte: iStock

L’animale simbolo delle ande, il condor, è in via di estinzione

Ricamo di Zuleta

Nella parte settentrionale dell’Ecuador, vedrai le donne indossare camicette splendidamente ricamate. Quando si parla di stili di ricamo di alta qualità in Ecuador, viene spesso menzionata la tecnica Zuleta, che fa riferimento a un piccolo villaggio interamente dedicato al ricamo Zuleta, con una tradizione che risale al 1940. La comunità crea opere meravigliose interamente a mano che si possono trovare in tutto l’Ecuador e all’estero. Ti consiglio di visitare e partecipare a uno dei laboratori, dove le persone condividono volentieri maggiori informazioni sul loro mestiere. Inoltre, l’acquisto diretto dai sarti garantisce l’acquisto dei pezzi migliori.

Cotacachi in Ecuador

Cotacachi è una piccola città situata ai piedi dell’omonimo vulcano in Ecuador in cui vale la pena fermarsi per fare una piccola passeggiata. Rinomata per l’artigianato del cuoio, sulla via principale, 10 de Agosto, troverai numerosi negozi che vendono borse, giacche e stivali in pelle. Nella piazza centrale si trova anche una bella chiesa.

Come raggiungere Otavalo da Quito

Otavalo si trova a circa due ore di macchina da Quito ed è ben collegata con gli autobus. Tutte le attrazioni e le cose da fare a Otavalo sono raggiungibili a piedi. Se invece vuoi esplorare i dintorni, pui prenotare un tour o prendere un taxi. È anche possibile noleggiare un’auto ed esplorare il territorio in autonomia.