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America: la città più felice è una destinazione sconosciuta baciata dal sole

Non è facile rispondere alla domanda: Cos’è la felicità, eppure le persone che hanno fatto del viaggio una vera e propria missione di vita sanno bene che questa si nasconde anche e soprattutto dietro alle esperienze che viviamo, anche quelle inaspettate e non programmate.

Certo, abbiamo sempre la possibilità di facilitare la ricerca, per esempio raggiungendo tutte quelle destinazioni che hanno fatto della felicità un caposaldo culturale, sociale e a volte persino turistico. Esempio virtuoso di questo è la Finlandia, il Paese che è stato eletto per sei anni consecutivi come il più felice del mondo secondo il World Happiness Report. Ma non è certamente l’unico.

Dall’altra parte del mondo, infatti, esiste un’altra “Finlandia”, decisamente meno conosciuta e frequentata. Il suo nome è Reno e si trova in Nevada. E secondo una recente classifica stilata da Outside Magazine è questa la città più felice d’America. Ecco perché.

Benvenuti a Reno: la città sconosciuta e felice

Il nostro viaggio di oggi ci porta alla scoperta di una città fuori dai radar turistici, almeno fino a questo momento. Il suo nome è Reno ed è il capoluogo della contea di Washoe nello Stato del Nevada. Popolata da oltre 200.000 abitanti, vanta in realtà un’offerta turistica molto interessante, soprattutto dal punto di vista dell’intrattenimento, anche se ancora sconosciuta ai più.

Qui, infatti, è sorto il primo casinò degli Stati Uniti, dando vita a una scena notturna fervente, fatta di locali e divertimento paragonabile a quella di Las Vegas. Reno è anche conosciuta come The Biggest Little City in the World, ovvero la più grande piccola città del mondo, un appellativo che fa riferimento al fatto che nonostante le dimensioni, e i numeri in termini di popolazione, qui è intriso un forte senso di comunità che raramente si trova nei grandi centri abitati.

Perché oggi vi parliamo di Reno è presto detto: il capoluogo della contea di Washoe si è guadagnata il primato di città più felice degli Stati Uniti secondo la classifica stilata dall’Outside Magazine. Un primo posto che non solo la rende una destinazione di viaggio da raggiungere il prima possibile, ma anche una città da abitare.

La città soleggiata amata dalle celebrities

Ma come ha fatto, Reno, a diventare il posto più felice dove vivere negli Stati Uniti? Se il sole, come la scienza afferma, è una medicina naturale, allora la città del Nevada è una vera e propria cura. Il capoluogo della contea di Washoe, infatti, vanta ben 300 giorni di sole all’anno, questo vuol dire che si tratta di una destinazione perfetta per tutti coloro che amano vivere all’aria aperta, complici anche i numerosi percorsi pedonali e ciclistici che attraversano la città e i suoi dintorni.

Reno, inoltre, è una città estremamente inclusiva che vanta una comunità unita, nonostante le migliaia di persone che la popolano. Anche i prezzi, nonostante gli aumenti degli ultimi anni, sono rimasti accessibili. E per questo motivo, e per tutti quelli elencati, questo è il luogo migliore e felice dove trascorrere la propria vita.

A fare da eco a questo inaspettato primato, ci hanno pensato anche le celebrities di fama internazionale in tempi non sospetti. A scegliere Reno come casa, infatti, furono Marilyn Monroe e Frank Sinatra. Più recentemente, invece, anche l’attore Jeremy Renner. Il motivo? Reno, per il suo clima, la movida e l’offerta ricorda molto il Golden State, ma a differenza della California qui si vive ancora “a misura d’uomo”, proprio come succede nelle piccole città.

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Sognando l’America: 5 luoghi insoliti che (forse) non conosci

Siete alla ricerca di un’avventura fuori dal comune da aggiungere al vostro prossimo viaggio? Se la risposta è sì, una vacanza negli Stati Uniti d’America è quello che fa per voi! Una terra misteriosa, magnetica e affascinante, un luogo dalle mille sfaccettature che ha conquistato l’immaginario collettivo grazie alle pellicole di Hollywood.

In questo Paese ci sono molti luoghi che vale la pena visitare almeno una volta nella vita, ma oggi abbiamo scelto con cura alcuni dei più caratteristici che non troverete in nessun percorso turistico tradizionale.

Da una piccola città interamente ambientata nel selvaggio west a una boutique in pieno deserto, queste destinazioni offrono qualcosa di veramente speciale che vi faranno scoprire il cuore autentico degli States. Preparate le valigie e dimenticate le tradizionali fughe in spiaggia. Vi presentiamo cinque luoghi insoliti da non perdere per vivere davvero “The American Dream”.

The Wave, una meraviglia naturale nascosta

Nelle vicinanze di Page, tra Utah e Arizona, si trova un tesoro geologico segreto che vale la pena visitare. Stiamo parlando di un’area naturale e unica nel suo genere chiamata “The Wave” per le striature delle sue rocce rosse che ricordano l’andamento delle onde.

Una delle formazioni naturali più suggestive al mondo caratterizzata da colori vivaci dalle venature rosse e arancioni che creano l’illusione di essere immersi in un mare roccioso. Non solo è una delle meraviglie più nascoste degli Stati Uniti, ma anche una zona molto delicata tanto che, per essere preservata dal turismo di massa, può essere visitata solo da 64 fortunati al giorno estratti tramite una lotteria.

Inoltre, la scalata per raggiungerla è una vera e propria sfida. Il percorso assolato nella sabbia in salita dura circa un’ora però, come si suol dire, “la salita è dura, ma quando arrivi in cima il panorama è magnifico”.

Ghiacciaio Mendenhall, la scultura di ghiaccio

Benvenuti nel mondo del ghiaccio, dove la natura assume la forma di una meravigliosa scultura. Stiamo parlando dell’impressionante Ghiacciaio Mendenhall, situato nel bel mezzo di Juneau, in Alaska. Questo ghiacciaio regala ai visitatori una vista senza precedenti, mettendo in luce la bellezza della natura e gli effetti del cambiamento climatico.

La vera meraviglia del luogo è la Grotta Azzurra, lunga 19 km, dove lo splendido colore turchese, generato dalle rifrazioni della luce, avvolge l’ambiente in un’aura magica. Inoltre, potrete ammirare ovunque le affascinanti statue scolpite dall’acqua che, con le loro forme intrecciate, rendono il luogo un sogno a occhi aperti.

Tombstone, il cuore del vecchio selvaggio west

Tombstone, Arizona

Fonte: iStock

Tombstone, Arizona

Un’esperienza unica che merita di essere vissuta è trascorrere una giornata nella città di Tombstone, la città western americana per eccellenza. Avete presente i vecchi film con John Wayne e Clint Eastwood? Qui potrete rivivere l’atmosfera autentica della corsa all’oro e del selvaggio West, passeggiando tra vecchi saloon e incontrando dei veri pistoleri e donne eleganti con abiti lunghi di pizzo.

Nel frattempo, non stupitevi se alcuni cowboy attraverseranno la strada con la loro tipica andatura ondeggiante e le carrozze vi passeranno accanto come se il tempo si fosse fermato. In città, potrete trovare anche edifici dell’epoca come il municipio, il tribunale con le impiccagioni e vari saloon dove poter gustare una tipica bistecca americana sorseggiando un drink.

The town too tought to die, la città troppo dura per morire, offre anche diversi tour percorribili a piedi, a cavallo o in carrozza. Mentre, per i più coraggiosi, sono disponibili delle escursioni che narrano leggende e storie di fantasmi.

Grand Prismatic Spring: l’arcobaleno dello Yellowstone

Nel Midway Geyser Basin, situato nel Parco Nazionale di Yellowstone, la natura ha creato un posto incantevole, che sembra proprio uscito da una cartolina. Si tratta della Grand Prismatic Spring, la sorgente di acqua calda dai colori vivaci e brillanti.

Il suo nome suggerisce immediatamente l’immagine di un prisma che riflette la luce e la diffonde come un arcobaleno, creando un effetto fantastico da ammirare. Se volete, potete prenotare un volo in aereo o in elicottero per ammirare lo spettacolo della natura dall’alto e vivere un’esperienza emozionante.

Prada, una boutique in mezzo al deserto

Se c’è un Paese famoso per le sue costruzioni e strutture estremamente originali, quello è l’America. Se vi state chiedendo, che ci fa una boutique di Prada nel bel mezzo di un deserto vi spieghiamo il motivo.

Situata in Texas, nei pressi della città di Marfa sulla U.S. Route 90, questo negozio di Prada è in realtà è un’installazione artistica realizzata dagli artisti danesi Elmgreen & Dragset. L’opera vuole trasmettere un messaggio significativo sulla superficialità della società attuale che tende a cercare l’estetica e l’apparenza sempre e comunque.

Da ormai 16 anni questo “negozio”, con la sua sua presenza surreale e magnetica, appare come un miraggio. Di notte, inoltre, le vetrine si illuminano dando l’impressione di essere in una via dello shopping piuttosto che in mezzo al nulla.

Scultura Prada, Marfa

Fonte: iStock

Scultura Prada, Texas
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In questo parco è possibile ammirare l’alba più bella del mondo

Siete alla ricerca di una destinazione che vi sorprenda e vi lasci a bocca aperta? Preparatevi per una vacanza senza precedenti all’insegna dell’avventura che, siamo sicuri, rimarrà indelebile nei vostri ricordi.

Oggi vogliamo portarvi nel Bryce Canyon National Park, uno dei parchi nazionali più amati da chi viaggia on the road lungo la West Coast degli Stati Uniti d’America, con le sue maestose scogliere di roccia rossa, guglie grandiose e un paesaggio mistico che vi lascerà ispirati e stupefatti.

Anche se tecnicamente non è considerato un vero e proprio canyon, si tratta di un insieme di valli dalle forme stravaganti e dai colori variopinti. Conosciuto per la sua pietra arenaria rossa e per le incredibili formazioni geologiche, il parco è stato proclamato patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, un’esperienza unica nel cuore della natura selvaggia. Se state pianificando un viaggio negli States, il Bryce Canyon National Park è un must-see che non potete assolutamente perdere.

Bryce Canyon Natural Park, il fascino del selvaggio west

Bryce Canyon, Utah

Fonte: 123rf

Vista panoramica del Bryce Canyon, Utah

Il Bryce Canyon National Park può non essere così famoso come altri parchi degli Stati Uniti, ma è sicuramente altrettanto affascinante.

Quest’area, situata nello stato dello Utah, offre una vista panoramica mozzafiato con una varietà di formazioni rocciose uniche al mondo. La maggior parte sono chiamate “hoodoos“, e sono composte da sabbia, argilla e calcare erosi dal vento e dall’acqua. Il parco offre un’ampia varietà di attività che vanno dalle tranquille passeggiate lungo i sentieri ben curati alle escursioni più impegnative

Il Beyce Canyon, con la sua spettacolare gamma di colori rossi, è un luogo unico al mondo. Ci sono panorami incredibili che mostrano tutta la loro bellezza, e sorprese inaspettate che meritano di essere scoperte.

Grazie ai loro colori mozzafiato, gli hoodoos diventano ancora più sorprendenti se ammirati al tramonto e all’alba. Le ombre, infatti, accentuano la magnificenza della loro forma che va dal rosso acceso al bianco cristallino. Stando in mezzo alle sue imponenti rocce rosse, e guardando attraverso chilometri di canyon punteggiati di alberi, la combinazione tra il paesaggio selvaggio e i colori intensi dipinti nel cielo restituiscono un‘alba indimenticabile.

In particolare, vi segnaliamo una delle formazioni rocciose più famose del parco, il Thor’s Hammer (Martello di Thor), un monolite ricco di sfumature arancioni e rosa che, al sorgere de sole, è assolutamente incredibile e attira turisti da tutto il mondo.

Ammirare il Bryce Canyon Natural Park all’alba, o in qualsiasi altro momento della giornata, è un’occasione unica per connettersi con la natura e immergersi in una bellezza suggestiva come poche altre al mondo.

Il Bryce Canyon, un posto in prima fila per ammirare le stelle

L’alba e il tramonto non sono gli unici momenti in cui il Bryce Canyon offre ai visitatori uno spettacolo unico. Con il suo paesaggio mozzafiato, questo parco è uno dei luoghi migliori per l’osservazione delle stelle. Sia che siate astronomi accaniti o che vogliate semplicemente ammirare una vista mozzafiato dello spazio profondo, il Bryce Canyon non vi deluderà.

Qui si può ammirare la Via Lattea nella sua interezza, una visione emozionante e raro soprattutto per chi è abituato a vedere solo qualche stella offuscata dalle luci della città.

E se avete voglia di soggiornare all’interno del Parco per godervi questo meraviglioso spettacolo notturno, vi consigliamo l’Hotel Lodge completamente immerso nel verde intenso del bosco e progettato per far sentire gli ospiti in armonia con la bellezza della natura circostante.

Il Bryce Canyon è certamente uno dei parchi nazionali più belli degli Stati Uniti. Con le sue formazioni rocciose uniche e spettacolari, i panorami mozzafiato e la vasta gamma di flora e fauna, è facile capire perché così tante persone lo visitano ogni anno. Che siate alla ricerca di una fuga rilassante o di un’avventura adrenalinica, prenotate il primo volo per gli States: il Bryce Canyon Natural Park saprà sorprendevi.

Bryce Canyon

Fonte: 123rf

Thor’s Hammer nel Bryce Canyon National Park, Utah
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Il “triangolo storico”, la culla degli Stati Uniti d’America

Questo è un viaggio nel cuore degli Stati Uniti, là dove tutto è cominciato. Quello che abbiamo percorso e che vi proponiamo nello Stato della Virginia, sulla East Coast, è un itinerario alla scoperta di luoghi ancora poco noti ai turisti italiani, che spesso preferiscono frequentare le mete classiche statunitensi e che, invece, siamo certi ne resteranno incredibilmente sorpresi.

La culla degli Usa è conosciuta come “triangolo storico” (“Historic Triangle”), e comprende alcune cittadine dove i primi coloni britannici si stabilirono quando vennero nel Nuovo Mondo, 400 anni or sono.

Si trova all’interno di uno dei parchi nazionali americani, il Colonial National Historical Park. Il “triangolo” comprende tre cittadine che meritano una visita, consentendo di ripercorrere le vicende che hanno reso gli Stati Uniti d’America il Paese che è oggi: Jamestown, Williamsburg e Yorktown. Il “triangolo storico” si trova a poco più di un paio d’ore di auto dalla Capitale, Washington D.C. e sono collegate tra loro dalla strada panoramica chiamata Colonial Parkway. Un insolito road trip da fare in America.

Jamestown, la prima Capitale d’America

È a Jamestown che nacque la prima colonia americana nel XVII secolo. La città, così chiamata in omaggio al re d’Inghilterra James I e affacciata sull’omonimo fiume James, fu anche la prima Capitale della Virginia (oggi è Richmond). La prima spedizione britannica della Compagnia di Londra raggiunse la costa degli Stati Uniti all’altezza di Chesapeake Bay, ma essendo la posizione molto esposta le i marini risalirono il fiume e si fermarono in un punto più protetto, quello che poi divenne Jamestown, appunto.

Tra gli eroi cittadini c’è un “certo” John Smith, un mercenario che ebbe il merito di instaurare ottimi rapporti con i nativi americani, in particolare con un’indiana di nome Pocahontas, la cui storia ha ispirato il celebre cartoon della Disney.

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Fonte: 123rf

Dentro il forte di Jamestown, Virginia

Oggi, la città è stata ricostruita come una sorta di parco a tema e prende il nome di Jamestown Settlement. All’interno, oltre a un grande museo che ospita più di 500 manufatti originali, è stato ricostruito il villaggio indiano della popolazione dei Paspahegh, un forte inglese – James Fort – e il porto con le repliche dei tre velieri che portarono i primi coloni in Virginia nel 1607. Alcuni figuranti fanno rivivere ai visitatori l’esperienza dell’epoca e, come un museo vivente, si può interagire con i personaggi come fossero veri abitanti del luogo, dagli indiani nativi (i primi abitanti di questa zona), ai coloni britannici che li cacciarono agli schiavi portati dall’Africa.

Ogni anno, il 13 maggio si celebra l’anniversario della fondazione di Jamestown, con spari di cannoni, spettacoli in acqua e tantissimi altri eventi.

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Fonte: 123rf

Le repliche di alcuni velieri a Jamestown

Colonial Williamsburg, un museo open air

Williamsburg è considerato, invece, il più grande museo storico vivente. Fu qui che vissero personaggi come Thomas Jefferson, James Monroe e altri iniziarono a costituire gli Stati Uniti d’America. Fu lei la Capitale a partire dal 1699.

Fonte: @courtesy of Virginia Tourism Corporation

Il palazzo del Governatore nella Colonial Williamsburg, nello Stato della Virginia

Ancora oggi, nel quartiere più antico, Colonial Williamsburg, è come fare un salto indietro nel tempo. Le antiche case di legno o di mattoni rossi costruite tra il ’600 e il ‘700 erano quelle abitate dai primi coloni e ancora oggi figurati in costumi dell’epoca, ma anche gente normale che ama indossare gli abiti tradizionali, si aggirano per le strade come fossero ancora nel 1600.

Sono circa 300 gli edifici storici dalla città coloniale, una novantina dei quali ancora originali, mentre altri sono stati restaurati se non addirittura ricostruiti tali e quali grazie ai finanziamenti negli Anni ’60 da parte di John D. Rockefeller Jr. , affacciati su strade ancora sterrate, i cui nomi evocano i personaggi storici come Queen Street, Duke of Gloucester Street (considerata la via più storica d’America), North England Street e via dicendo, attraversate da calessi trainati da cavalli.

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Fonte: 123rf

Gli antichi edifici dell’Historical Williamsburg, Virginia

Alcuni di questi vecchi edifici ospitano bed and breakfast con arredi dell’epoca, per un romantico tuffo nell’età coloniale americana, mentre altri sono taverne e ristoranti. La più famosa è la Christiana Campbell’s Tavern frequentata regolarmente anche da George Washington.

Uno dei momenti più suggestivi per visitare Williamsburg è il periodo natalizio, quando tutto il quartiere storico viene illuminato a festa alla maniera settecentesca e i numerosi negozi che vendono gli oggetti dell’epoca abbondano di ogni curiosità.

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Yorktown e la Guerra d’indipendenza

La cittadina di Yorktown, infine, è quella dove si conclusero le prime lotte per l’Indipendenza e che videro la nascita della nuova Nazione. Del primo abitato storico sono rimaste poche case, alcune appartenenti a privati. È qui che il generale britannico Charles Cornwallis si arrese al generale Washington nel 1781 tanto che questa sconfitta pose termine alla Guerra d’indipendenza americana.

Tra i tour consigliati c’è la visita del campo di battaglia. Ma Yorktown ebbe un ruolo importante anche nella Guerra civile americana in quanto maggior porto per lo scarico dei rifornimenti.

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Fonte: @courtesy of Virginia Tourism Corporation

Il campo di battaglia Yorktown, nella Virginia

A Yorktown si può visitare anche l’American Revolution Museum che racconta proprio la storia della fondazione del Paese. Anche in questo caso, una parte è al chiuso con mostre permanenti, mentre un’altra è all’aperto e mostra la ricostruzione di un accampamento militare e ripercorre le tappe della rivoluzione.

Ogni anno, il 4 luglio, Giorno dell’indipendenza americana, a Yorktown ricorre la Liberty Celebration per ricordare l’anniversario della firma della Dichiarazione d’indipendenza.

La strada panoramica

Le tre città del “triangolo” sono collegate tra loro da una splendida strada panoramica, la Colonial Parkway, un tratto di una delle National Scenic Byway, quelle strade che, per bellezza di panorami naturali o per rilevanza storica, archeologica e culturale, meritano di essere percorse negli Stati Uniti. Ne esistono 184, tra le quali c’è anche la mitica Route 66 (che nel 2026 celebra il suo centesimo anniversario), e questa è una di loro.

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Fonte: courtesy of Virginia Tourism Corporation

Lungo la Colonial Parkway in Virginia

La strada, lunga 37 chilometri e quasi del tutto alberata, e quindi bellissima in ogni stagione – immaginatela con il foliage autunnale – costeggia il James River e lo York River e attraversa ponti di mattoni e tunnel, come quello che passa sotto tutta la Colonial Williamsburg. Dà l’impressione di percorrere una vera strada di epoca coloniale, di quelle attraversate dalle carrozze e dai soldati a cavallo (è vietata ai camion). Alcuni tratti sono addirittura sterrati. Di tanto in tanto s’incontrano info point e punti panoramici dove fare una sosta.

La Colonial Parkway inizia a Jamestown, dove nacque la colonia della Virginia, sulle sponde del fiume James, e passa da Williamsburg per terminare a Yorktown.

Info utili

Per visitare l”Historic Triangle” è possibile acquistare un biglietto unico che consente di accedere a tutti i luoghi. Il biglietto vale sette giorni e permette l’accesso illimitato ai tre siti storici, Colonial Williamsburg compresi i negozi e le case-museo, Jamestown Settlement, l’American Revolution Museum e il campo di battaglia di Yorktown. Per gli appassionati di Stati Uniti, di storia, per una vacanza tra storia e natura, questo è il viaggio perfetto.

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A breve non servirà più il vaccino per viaggiare negli Stati Uniti

L’emergenza Covid, per nostra fortuna, sembra essere ormai solo un brutto ricordo. Da un po’ di tempo a questa parte, infatti, per quanto riguarda i viaggi non si parla più di Green Pass o di qualsiasi altro tipo di limitazione come il famigerato distanziamento sociale. C’è però un Paese, uno tra i più amati di tutto il mondo, che ancora permette l’accesso nel suo territorio esclusivamente ai viaggiatori completamente vaccinati. La buona notizia però è che questa regola decadrà a breve. Parliamo degli Stati Uniti, e ora scopriremo insieme cosa bisogna sapere se ci si vuole organizzare un viaggio.

Quando scade l’obbligo di vaccino per gli Stati Uniti

In questi ultimi giorni il Presidente Biden ha firmato una legge che finalmente mette una pietra sopra al periodo di emergenza sanitaria negli Stati Uniti. O almeno questo è stato quanto ha riferito la Casa Bianca per mezzo di una nota in cui è specificato che tutte le normative che riguardano la pandemia termineranno il prossimo 11 maggio.

C’è da dire, però, che in realtà l’obbligo del vaccino per entrare negli USA sarebbe dovuto decadere il 10 aprile ma, visto che verrà dichiarata la fine dell’emergenza sanitaria l’11 maggio, la Transportation Security Administration ha ritenuto opportuno prolungare la richiesta del documento che attesta la vaccinazione fino a quello stesso giorno del prossimo mese.

Cosa bisogna sapere per viaggiare negli Stati Uniti fino all’11 maggio

Fino all’11 maggio per entrare negli Stati Uniti è necessario essere completamente vaccinati. C’è però un’eccezione per i viaggiatori di età superiore ai 2 anni che arrivano negli USA provenendo da Cina, Hong Kong o Macao, o che siano stati in queste aree nei 10 giorni precedenti: in questi casi, oltre alla vaccinazione, bisogna mostrare all’imbarco un test anti-Covid con risultato negativo o un certificato di guarigione dal virus.

Essere completamente vaccinati secondo le regole degli Stati Uniti vuol dire aver ricevuto, almeno 14 giorni prima dell’arrivo, la seconda dose di vaccinazione, o la dose singola, nel caso di vaccini che prevedano una sola inoculazione (Johnson and Johnson). In entrambe le circostanze, il certificato di vaccinazione completa non ha scadenza ai fini dell’ingresso nel Paese.

new york regole di viaggio

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Veduta di New York

Al contempo, sono ritenute completamente vaccinate anche le persone che hanno ricevuto una vaccinazione mista, a condizione che sia stata effettuata con vaccini riconosciuti da FDA o inclusi nella EUL (“any combination of two doses of an FDA approved/authorized or WHO emergency use listed COVID-19 two-dose series”) e che le dosi siano state somministrate a distanza di almeno 17 giorni l’uno dall’altra.

Se tutto quello che vi abbiamo scritto sopra non è rispettato, fino all’11 maggio non si è considerati completamente vaccinati, e di conseguenza non è possibile viaggiare negli Stati Uniti.

Infatti, se una persona ha contratto il Covid-19 e ha ricevuto una sola dose di vaccino (ad eccezione del vaccino monodose Johnson & Johnson) non è considerata completamente vaccinata per potere viaggiare negli USA.

Ad essere del tutto esclusi dalla vaccinazione sono i minori di 18 anni (e anche altre situazioni che vi invitiamo a visionare sui siti ufficiali del Paese), salvo le persone di età superiore ai 2 anni che arrivano negli Stati Uniti provenendo da Cina, Hong Kong o Macao, o che siano stati in questi Paesi nei 10 giorni precedenti: chi si trova in questa situazione dovrà mostrare all’imbarco un test anti-Covid con risultato negativo o un certificato di guarigione dal Covid.

Cosa visitare negli Stati Uniti

È pressoché impossibile fare una selezione delle attrazioni da visitare negli Stati Uniti. Parliamo di ben 50 Stati che sono uno più interessante dell’altro. Certo è che la caduta dell’obbligo vaccinale invita davvero tutti a correre alla scoperta di alcuni luoghi particolarmente iconici e da sogno.

Tra questi non può mancare una delle sue città più famose: New York. Del resto chi non ha mai sentito parlare della Statua della Libertà che svetta dal 1886 sull’isola di Liberty Island? Oppure dell’infinito Ponte di Brooklyn che è da quasi tutti considerato uno dei più scenografici al mondo? Insomma, la Grande Mela è un must per chiunque decida di fare un viaggio in questa zona del nostro pianeta.

Tra le altre meraviglie degli Stati Uniti c’è senza ombra di dubbio il Grand Canyon, un vero e proprio lavoro magistrale che la natura ha messo a punto nel corso del secoli e che lascia completamente a bocca aperta qualsiasi viaggiatore.

Grand Canyon regole di viaggio

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Il meraviglioso Grand Canyon

Si trova in Arizona e si estende su circa 5.000 chilometri quadrati in cui incredibili formazioni geologiche scolpite dal fiume Colorado sono lì a testimoniare il vero e proprio sviluppo di questo territorio del nostro Pianeta.

Altrettanto famosa e affascinante è la Monument Valley, un parco così straordinario che ha fatto da set cinematografico a tantissimi film famosi in tutto il mondo. Del resto in questo luogo è è possibile ammirare uno dei panorami che simboleggiano il Far West americano. Situato anch’esso in Arizona ma in grado di raggiungere anche alcune zone dello Utah, viene da molti definito come l’ottava meraviglia del mondo.

Un vero viaggio negli Stati Uniti va fatto on the road: noleggiando una delle macchine tipiche e guidando su strade infinite circondate da panorami spesso surreali. In questo senso è assolutamente interessante percorrere la famigerata Route 66, una strada che racchiude in ogni suo centimetro la storia americana, che collega Chicago a Los Angeles in quasi 5.000 chilometri.

Se deciderete di percorrerla è bene sapere che un’ampia porzione è stata ormai rimpiazzata dalle moderne autostrade locali. Sta quindi a voi scegliere di guidare sui tratti che sono stati lasciati intatti come vera e propria testimonianza dello spirito del sogno americano.

Infine, ma ci teniamo a ripetere che le meraviglie degli Stati Uniti non sono di certo finite qui, un po’ di relax in “paradiso” presso le Florida Keys, un serie di isole che sono una più bella dell’altra, anche se la più famosa è senza ombra di dubbio Key West che, oltre a essere una cittadina eccezionale, regala anche al visitatore dei tramonti che sono un vero e proprio sogno a occhi aperti.

Insomma, dall’11 maggio potranno tornare negli Stati Uniti anche i viaggiatori non vaccinati conto il Covid, un posto dove in fatto di luoghi da vedere c’è davvero l’imbarazzo della scelta.

Monument Valley regole di viaggio

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La strada che conduce verso la Monument Valley
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Bryce Canyon, un capolavoro della natura

Non molto tempo fa vi abbiamo parlato di un tour che per molti è il viaggio della vita: un itinerario alla scoperta della Costa Ovest degli Stati Uniti. E c’è una delle tappe che, più di altre, vi lascerà incantati e a bocca aperta: il Bryce Canyon.

Bryce Canyon, cosa sapere

Il Bryce Canyon National Park è uno dei parchi nazionali più sorprendenti di tutti gli Stati Uniti d’America. Al di là della costa, infatti, vale sempre la pena fare una deviazione per questo luogo maestoso che senza ombra di dubbio è uno dei più affascinanti parchi dello Utah.

Visitarlo vuol dire scoprire alcune delle rocce più colorate della Terra. Sono chiamati “hoodoos“ e si distinguono per essere dei pinnacoli del tutto singolari. Inoltre, vi sembrerà di ritrovarvi all’interno di una serie di anfiteatri a forma di cavallo.

Come visitare il Bryce Canyon

La visita al Bryce Canyon può essere fatta sia in una mezza giornata che in più giorni. Sta a voi scegliere quanto dedicarvi in base ai vostri piani e all’interesse per un sito del genere. Ciò che dovete assolutamente considerare, però, è che il punto più alto del parco è a più di 2700 metri sul livello del mare.

In sostanza, salvo in casi eccezionali, le temperature estive raramente superano i 30° C, mentre durante l’inverno non è atipico sfiorare i -10°. Luglio e agosto, oltre a essere mesi caldi, possono anche rivelarsi particolarmente piovosi a causa di temporali che tendono a essere brevi ma piuttosto intensi, soprattutto durante il pomeriggio.

Se a disposizione avete un solo giorno, quello che vi conviene fare è salire a bordo della vostra automobile o sui vari autobus a disposizione che conducono alla scoperta di punti panoramici da sogno:

  • Bryce Point: meraviglioso soprattutto all’alba, ed è uno dei punti più alti che si affaccia lungo il bordo dell’anfiteatro e che consente di ammirare moltissimi hoodoos dalle forme più stravaganti;
  • Inspiration Point: tra i siti più scenografici in quanto le formazioni rocciose si sono naturalmente disposte con una precisione che ha dell’incredibile;
  • Sunset Point: si raggiunge seguendo il sentiero Navajo Loop che scende in una stretta gola ripida fra delle pareti di roccia;
  • Queen’s Garden Trail: una passeggiata che conduce attraverso affascinanti formazioni rocciose e alberi;
  • Natural Bridge: un punto panoramico da cui ammirare un meraviglioso arco naturale di pietra di ben 85 metri di lunghezza e 125 metri di altezza;
  • Agua Canyon: in questa zona potrete scoprire alcuni degli hoodoos più articolati che si mescolano al panorama delle Pink Cliffs e della Navajo Mountain;
  • Rainbow Point: l’ultimo ed emozionante punto panoramico, anche se il consiglio è quello di visitarlo per primo in quanto, per molti, è il meno interessante di tutti.

Cosa fare al Bryce Canyon in più giorni

Se avete la fortuna di avere più giorni per visitare il Bryce Canyon National Park sappiate che le attività da fare sono moltissime. Numerosi, infatti, sono i sentieri di diverse lunghezze e per diversi livelli di preparazione che conducono alla scoperta delle viscere di questo parco fuori dal comune.

Inoltre, a disposizione ci sono diversi programmi che variano a seconda della stagione come la Full Moon Hikes, della camminate al chiar di luna; l’ Astronomy & Night Sky, per osservare il meraviglioso cielo stellato che si apre sopra ai propri occhi; escursioni a cavallo e molto altro ancora.

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Venezia, set di “Poirot e la strage degli innocenti” di Agatha Christie

Hercule Poirot sbarca a Venezia. Sarà la Serenissima il meraviglioso set del nuovo film di Kenneth Branagh che uscirà quest’anno negli Stati Uniti e che vede tra i protagonisti anche Riccardo Scamarcio.

“A Haunting in Venice”, prodotto da 20th Century Studios, è la versione cinematografica di “Poirot e la strage degli innocenti” di Agatha Christie. Il noto commissario si aggira tra le calli e i campi della città lagunare.

Le location di “Poirot e la strage degli innocenti”

Tante le location veneziane protagoniste del film. L’investigatore Hercule Poirot si ritrova coinvolto, nei giorni della festa di Halloween, in una seduta spiritica all’interno di un decadente palazzo affacciato sul Canal Grande. E già qui i fan andranno in visibilio.

Come se non bastasse, si vedrà anche un altro classico: il Ponte di Rialto, uno dei quattro ponti che attraversano il Canal Grande ma il più celebre di tutti. Così come si vedrà piazza San Marco, in tutta la sua maestosità e bellezza.

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Fonte: IPA

Kenneth Branagh nei panni di Hercule Poirot a Venezia

Ma ci sono anche anche dei set inediti. Come Palazzo Pisani, oggi sede del Conservatorio di musica “Benedetto Marcello”; la Scala Contarini del Bovolo, la scala a chiocciola più imponente e pregevole di Venezia; la chiesa dei Miracoli e la zona dei rii, tra campiello Widmann e Rio dei Mendicanti in campo dei Santi Giovanni e Paolo, e Palazzo Malipiero, anticamente chiamato “la Ca’ Granda de’ San Samuel, anch’esso affacciato sul Canal Grande.

Una bella cartolina di Venezia, insomma, che di certo non ha bisogno di alcuna promozione turistica, ma che è sempre un  luogo affascinante che offre tanti spunti a qualunque regista che desiderasse girare un film o un serie televisiva.

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Fonte: IPA

Una scena del film “Poirot e la strage degli innocenti”

Un set a cielo aperto

La bellezza di Venezia ha incantato da sempre attori e registi. Gli americani, poi, ne vanno matti. Prendete per esempio Tom Cruise, che ha scelto proprio il Canale Grande come set di molte delle scene d’azione dell’ultimo episodio di “Mission Impossible” con una sequenza, neanche a dirlo, mozzafiato.

Anche lui si era innamorato di Palazzo Pisani, all’interno del quale aveva girato alcune sequenze, ma poi aveva scelto la terrazza di The Gritti Palace, un hotel di lusso a Campo Santa Maria del Giglio e tanti altri luoghi inediti.

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Sulla cima della Torre del Diavolo sono nate le Pleiadi

Esistono luoghi che sono così belli da non sembrare veri. Monumenti di incredibile meraviglia che portano la firma di Madre Natura e che incantano per quelle linee, forme e colori che rimandano all’immaginario favolistico. Ma sono reali e per questo ancora più straordinari.

Ed è in uno di questi luoghi che vogliamo portarvi oggi. Un posto dove l’uomo non è intervenuto e, anzi, ha rispettato e valorizzato tutto ciò che la natura aveva creato. Poi si è fermato a guardare la grande bellezza di quella montagna che emerge dalle praterie sterminate e ha iniziato a raccontare e a tramandare quelle storie che oggi rendono questo un luogo magico.

Ci troviamo negli Stati Uniti, e più precisamente nello Stato dello Wyoming. È qui che nelle Black Hills si innalza quel pinnacolo roccioso a forma di torre, caratterizzato da inusuali e profonde scanalature. Si tratta della Torre del Diavolo, la cui cima, secondo le leggende popolari, ha visto nascere le Pleiadi.

La Torre del Diavolo

Non lasciatevi ingannare dal nome perché questa torre naturale, in realtà, non ha niente a che vedere con il diavolo. Si tratta di un monumento nazionale degli Stati Uniti d’America, il primo del Paese a essere stato istituito dal presidente Theodore Roosevelt nel 1906.

La roccia tondeggiante, che per forma e dimensione ricorda una torre, è una formazione di laccolite, e quindi di origini vulcaniche. La montagna, che sorge proprio sopra il fiume Belle Fourche, si innalza verso il cielo con un’altezza di 386 metri rispetto al terreno sul quale sorge.

La montagna caratterizza in maniera univoca l’intero paesaggio circostante che è stato trasformato in un parco nazionale che ospita migliaia di visitatori ogni anno.

Un tempo nascosta sotto la superficie, la montagna è emersa a seguito dell’erosione del suolo avvenuta nei secoli che ha consumato le parti più morbide della roccia, lasciando spazio a quelle più resistenti. Secondo gli esperti le colonne rocciose che creano il pinnacolo risalgono a oltre 200 milioni di anni fa e, probabilmente, in passato la Torre del Diavolo si mostrava ancora più maestosa di come la conosciamo oggi.

Come abbiamo già detto, il nome utilizzato per il monolite, non ha nulla a che vedere con il diavolo. Sembra si sia trattato di un errore di traduzione che risale al 1875 quando, il Colonello Dodge in spedizione verso la montagna, interpretò il nome con cui i nativi americani la chiamavano.

In realtà, nella lingua lakota, il nome dell’ammasso roccioso è Mato Tipla, che non vuol dire Torre del Diavolo ma Torre dell’Orso. Un nome che è strettamente collegato alla leggenda che ha visto nascere le Pleiadi, proprio sulla cima del pinnacolo.

Torre del Diavolo

Fonte: iStock

Torre del Diavolo, storia e leggenda

La leggenda delle Pleiadi

Non è solo il primo monumento nazionale degli Stati Uniti d’America, ma è anche una montagna sacra per le tribù dei nativi americani, oggi esattamente come ieri. In alcuni periodi dell’anno, infatti, i Kiowa, i Lakota e gli Shoshone si recano proprio ai piedi della montagna per svolgere rituali sacri, motivo per il quale durante questo periodo la torre è chiusa agli scalatori.

E sono stati proprio i nativi americani a interrogarsi per primi sull’esistenza della montagna, che non è la casa del diavolo, ma un rifugio protegge dagli orsi. Secondo la leggenda locale, infatti, un tempo qui si recarono sette sorelle per raccogliere i fiori che nascevano ai piedi del pinnacolo. Fu allora che alcuni orsi le raggiunsero per aggredirle.

La storia vuole che a salvarle fu il Grande Spirito, che gli indicò la strada della salvezza, proprio lì sulla cima della montagna. I solchi che caratterizzano in maniera univoca sarebbero proprio gli attacchi sferrati dagli orsi nel tentativo di raggiungere le bambine. Una volta salite in cima, però, le sette sorelle si trasformarono nelle stelle più luminose del firmamento, nascevano così le Pleiadi.

Torre del Diavolo, Stati Uniti

Fonte: iStock

Torre del Diavolo, Stati Uniti
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Aumenta il costo del visto ESTA per andare negli Stati Uniti

Per andare negli Stati Uniti d’America si dovrà sborsare qualche dollaro in più solo per poter partire. La U.S. Customs and Border Protection ha infatti comunicato che dal 26 maggio prossimo il costo dell’ Esta, il sistema elettronico di autorizzazione al viaggio, costerà di più. Ad aumentare sarà l’inbound travel fee. Il costo totale del visto elettronico, quindi, passerà da 14 a 21 dollari statunitensi.

Esta, il documento per viaggiare negli States senza Visto

L’ESTA (Electronic System for Travel Authorizazion) è un documento elettronico che permette di viaggiare negli States senza essere necessariamente in possesso di un Visto. Rispetto a quest’ultimo, inoltre, è più semplice da ottenere. Sarà sufficiente compilare un modulo online -con i propri dati anagrafici e altre informazioni personali- e verrà rilasciato in massimo 72 ore. Occorre poi essere cittadini o residenti legali di un paese che partecipa al “Visa Waiver Program” (Viaggio Senza Visto) degli Stati Uniti. Tra i paesi, ovviamente, figura anche l’Italia. L’Esta è valido per una permanenza negli Stati Uniti fino a 90 giorni consecutivi, e ha una durata di due anni.

Requisiti per ottenere l’Esta

I requisiti per ottenere l’Esta sono, essenzialmente:

  • Residenza in un paese del Visa Waiver Program,
  • Viaggiare per turismo o affari e non per altri motivi (studio, rappresentanza diplomatica, giornalismo, cure mediche, gare sportive)
  • La durata del viaggio non può superare i 90 giorni;
  • Essere in possesso del passaporto elettronico
  • Aver già acquistato il biglietto di ritorno;
  • Non essere già in possesso di un visto.

I 40 Paesi parte del Visa Waiver Profgram, oltre all’Italia, sono: Andorra, Australia, Austria, Belgio, Brunei, Cile, Corea del Sud, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Irlanda, Islanda, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Monaco, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, San Marino, Singapore, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Taiwan, Ungheria.

Una delle novità, in vigore dalle 17.00 del 26 maggio 2022 riguarda il costo dell’Esta è obbligatorio per i viaggiatori in arrivo dai Paesi parte del Visa Waiver Program. Il costo passerà da 14 a 21 dollari.

Documenti necessari per andare negli Stati Uniti

I documenti obbligatori per viaggiare negli Stati Uniti sono soltanto due: il passaporto elettronico e l’ESTA (o il visto che costa più dell’Esta e va richiesto con anticipo perché viene rilasciato dopo almeno una decina di giorni dalla richiesta). Il terzo che andrebbe fatto -sebbene non sia obbligatorio- è l’assicurazione di viaggio ( il costo per una settimana può variare dai 40,00 ai 60,00 euro), che paghi direttamente le spese mediche, argomento sempre spinoso quando si tratta di viaggiare negli States. Va ricordato che passaporto e ESTA (o visto) sono obbligatori anche in caso di transito negli Stati Uniti, come uno scalo aereo in un aeroporto statunitense.

Il passaporto elettronico deve essere dotato di microchip (dotato di microchip che contiene dati anagrafici e le impronte digitali del titolare). Non sono accettati né la carta d’identità valida per l’espatrio né il passaporto senza microchip. Il passaporto va richiesto alla Questura o all’ufficio passaporti del Commissariato di Pubblica Sicurezza del luogo di residenza. Il costo per il rilascio del passaporto è di 116 euro, mentre la durata di 10 anni.

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