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Come arrivare dall’aeroporto di Heraklion a Rethymno

Se da una vacanza in Grecia vi aspettate spiagge bellissime, borghi suggestivi e antichi tesori, sicuramente state organizzando un viaggio nella splendida isola di Creta. È qui che nasce la civiltà minoica, e con essa la prima società avanzata d’Europa, ed è sempre qui che i viaggiatori approdano per cercare atmosfere uniche e magiche tra mare, cultura e tante attività all’aperto.

In questo articolo vi aiutiamo a pianificare la parte iniziale del vostro viaggio, dall’atterraggio allo spostamento verso una delle città principali: Rethymno.

L’aeroporto interazione di Heraklion

Quello di Heraklion (Candia, in italiano) è il principale aeroporto di Creta, la più grande delle isole elleniche e tra le più visitate dai turisti. Si tratta di un grande aeroporto internazionale, il più trafficato del paese dopo quello di Atene. Da qui è possibile raggiungere alcune delle località più belle come Rethymno, con la sua fortezza veneziana risalente al XV secolo, il suo grazioso lungomare dove provare le specialità tipiche e il centro storico particolare e caratteristico.

Per raggiungere la città di Rethymno dall’aeroporto di Heraklionpotrete usufruire di diverse soluzioni: taxi, auto con conducente, autobus, navette private e shuttle che collegano l’aeroporto a numerosi hotel, bed & breakfast e ostelli.

Autobus KTEL

Il modo più economico per arrivare dall’aeroporto di Heraklion a Rethymno è l’autobus della compagnia KTEL. Non esiste una linea diretta tra l’aeroporto e la città, quindi dovrete prima arrivare alla fermata dei bus adiacente il porto di Heraklion e da qui prendere la coincidenza con Rethymno. Il biglietto costa intorno agli 8 euro a tratta e può essere acquistato sia in aeroporto che direttamente sull’autobus. La prima corsa parte alle 5.30, mentre l’ultima è alle 21.30 e la tratta dura 90 minuti. Consigliamo di verificare gli orari sul sito ufficiale perché potrebbero esserci cambiamenti in base alla stagione e di avere con voi dei contanti, soprattutto se deciderete di acquistare il biglietto direttamente dall’autista.

Trovare la fermata dei mezzi pubblici all’aeroporto di Heraklion è semplice perché situata appena fuori dall’aeroporto, sulla strada principale alla vostra sinistra. Basta uscire dall’uscita dell’edificio degli arrivi e vedrete la strada principale davanti a voi. Gli autobus dall’aeroporto di Heraklion al terminal KTEL di Heraklion e viceversa partono ogni 10 minuti e il tragitto dura circa 20 minuti.

Transfer privati condivisi e taxi

Se preferite un viaggio più comodo e veloce, potete optare per i transfer privati condivisi, che partono direttamente all’aeroporto di Heraklion e raggiungono Rethymno in un’ora circa. I costi delle vetture oscillano tra i 100-120 euro per quelle più piccole con 4 posti, fino agli oltre 2oo euro per quelle più grandi fino a 8 posti. Per spostarsi tra le due località di Creta, ovviamente, si può anche prendere un taxi. Il prezzo è sui 100-120 euro totali e per usufruirne sarà sufficiente scegliere un taxi nei pressi dell’aeroporto.

Auto a noleggio

Se preferite essere autonomi e prevedete di scoprire l’isola in totale libertà e flessibilità, la soluzione ideale è noleggiare un’auto sia online che all’aeroporto. Da qui, per raggiungere la città di Rethymno, vi basterà dirigervi in direzione nord-est e imboccare l’autostrada E75. Continuate sull’E75 per circa 80 chilometri fino all’uscita per Rethymno. Il viaggio dura in genere circa un’ora a seconda del traffico. Mentre guidate lungo l’autostrada, non dimenticate di ammirare gli splendidi paesaggi e di godere della vista panoramica sulla costa nord di Creta.

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Isola dei Pini, vera e propria meraviglia del nostro pianeta

Definita “l’isola più vicina al paradiso”, l’Isola dei Pini incanta per la sua bellezza mozzafiato, difficile da descrivere a parole: pini alti quasi 60 metri fanno da cornice a spiagge di candida sabbia finissima e impalpabile, lambite da un mare cristallino che pullula di coralli.

Lontana dal frastuono del mondo moderno e abitata da meno di 2000 persone di etnia kanak, è parte dell’arcipelago della Nuova Caledonia, territorio d’oltremare della Francia, e si trova a soli 60 km a sud-est di Nouméa: la sua posizione remota la rende una meta poco forse poco nota, ma che vale assolutamente la pena scoprire.

L’isola (il cui nome originale è Kunie)  fu scoperta nel 1774 dal celebre esploratore James Cook durante il suo secondo viaggio verso la Nuova Zelanda. Affascinato dagli imponenti pini colonna che popolano l’isola e che affondano le radici nella sabbia, Cook decise di darle il nome con cui oggi è conosciuta.

Tutto l’incanto dell’Isola dei Pini: cosa ammirare

L’Isola dei Pini è un vero e proprio eden per gli amanti della natura, quella meta dove rilassarsi, esplorare e rigenerarsi dimenticando la frenesia della vita quotidiana.

Tra paesaggi da fiaba, spiagge incontaminate, una ricca storia e tracce della colonizzazione francese, sono davvero molte le attrazioni da non perdere a partire dalla Baia di Oro, comodamente raggiungibile seguendo un pittoresco sentiero lungo la costa, un vero gioiello naturale. Qui, spiagge di sabbia bianchissima si fondono in armonia con i maestosi pini, mentre le acque trasparenti creano una piscina naturale incorniciata dai coralli: nuotando tra migliaia di pesci tropicali dai colori vivaci, ci si sente come immersi in un acquario naturale.

La più iconica tra le spiaggia dell’isola è, senza dubbio, la spiaggia di Kanuméra, vegliata dal Rock di Kanumera, un imponente scoglio avvolto dalla vegetazione che si erge dalle acque trasparenti in cui nuotano coloratissimi pesci: la meta perfetta per praticare snorkeling.

Non da meno è Kuto Beach, meravigliosa lingua di sabbia che si estende per oltre un chilometro e forma un’ampia e accogliente baia, il punto di partenza ideale per crociere ed escursioni a bordo delle tipiche piroghe, le tradizionali imbarcazioni in legno. Indimenticabile una passeggiata lungo la spiaggia al calar del sole, per ammirare le splendide luci del tramonto sul mare.

Ma non è certo tutto.

Sul versante opposto, lungo la costa sud-orientale e non troppo distante dall’unico paese di Vao, ecco l’incantevole Baia di Upi, contraddistinta da acque limpide che ospitano una ricca varietà di coralli e sono punteggiate da formazioni rocciose ricoperte di vegetazione che emergono dal mare, creando un paesaggio quasi surreale. Tale scenario è perfetto per un’escursione a bordo delle piroghe con partenza dalla spiaggia di St. Joseph: in circa 40 minuti a piedi si può raggiungere la già citata Baia di Oro, dove vi aspetta la splendida piscina naturale, probabilmente il luogo più affascinante dell’Isola dei Pini.

Altre tappe che rendono l’isola così affascinante

Isola dei Pini, Nuova Caledonia

Fonte: Ph @Onfokus – iStock

Escursione in piroga all’Isola dei Pini,

Le spiagge sono la punta di diamante di Kunie ma non sono le uniche.

Merita una visita anche il raccolto paese di Vao, il più grande centro abitato che offre una serie di servizi essenziali quali un piccolo ospedale, il municipio, la posta, caffetterie, ristorantini, negozi e un vivace mercato settimanale. Tra le tappe più interessanti, spicca l’ottocentesca Chiesa di Notre-Dame de l’Assomption che custodisce alcune pregevoli sculture in legno. Nelle vicinanze del villaggio, su una collinetta, sorge anche una piccola cappella da cui si può godere di uno splendido panorama sulla costa.

Guardando oggi l’Isola dei Pini, con le sue spiagge paradisiache e i paesaggi spettacolari, è difficile immaginarla come teatro di sofferenza. Eppure, le antiche rovine di una prigione a Ouro, non lontano da Kuto, ne testimoniano il triste passato penitenziario. Creata dalla Francia nel 1872, la colonia penale ospitò migliaia di prigionieri fino alla fine del 1800. Accanto ai resti delle prigioni, si può vedere anche il cimitero dei deportati con 230 tombe anonime.

Ancora, una delle escursioni più affascinanti in cui cimentarsi è la salita al Pic N’ga, la vetta più alta che supera i 260 metri. Il sentiero dona splendidi scenari naturali e, sebbene l’ultimo tratto sia un po’ ripido, è adatto a tutti. Una volta in cima, sarete ricompensati da una vista panoramica incredibile che abbraccia l’intera isola, un’esperienza che vi lascerà senza fiato.

Un’altra escursione da provare è quella alle grotte e caverne dell’isola, in particolare alla grotta della Regina Ortensia, un’amata giovane che era solita nascondersi qui e che, diventata adulta, sposò il Capo dell’isola: non distante dall’aeroporto di Oumagne, è immersa nella vegetazione tropicale, attraversata da un ruscello e adornata da felci e altre piante. Le sue formazioni calcaree e l’atmosfera suggestiva ne fanno un luogo di incomparabile bellezza.

Infine, per gli appassionati di immersioni, la baia di Ouaméo è un punto di partenza ideale. L’Isola dei Pini è un vero paradiso subacqueo, con coralli spettacolari e la possibilità di avvistare squali, tonni e barracuda giganti. Nelle vicinanze si trova anche il villaggio di Ouaméo, dove potrete osservare abili artigiani mentre costruiscono le piroghe, per uno sguardo inedito sulle tecniche antiche e sulla cultura locale.

Come arrivare all’Isola dei Pini

Isola dei Pini, Nuova Caledonia

Fonte: iStock

Piscina naturale sull’Isola dei Pini

Per raggiungere l’Isola dei Pini, le alternative sono due:

  • In aereo: Partendo dall’aeroporto di Nouméa con aerei turboelica della Air Caledonie che forniscono il collegamento più volte al giorno durante tutta la settimana, il viaggio dura circa 25 minuti. Questa opzione è ideale per chi desidera arrivare rapidamente sull’isola e cominciare subito la propria avventura.
  • In traghetto: Il viaggio in traghetto dura circa 2 ore e mezza, ma offre l’opportunità di ammirare il panorama marino e godersi una piccola crociera. Si tratta della modalità ottimale per chi desidera assaporare ogni momento del viaggio e godersi il mare cristallino che abbraccia l’Isola dei Pini. Inoltre, il prezzo del traghetto è inferiore rispetto a quello dell’aereo, rendendolo una scelta conveniente.

L’isola dispone di una rete stradale ben mantenuta, che si estende per circa un centinaio di chilometri, con alcune piste che si inoltrano nelle zone più remote. Per esplorare le varie attrazioni e spiagge, è altamente consigliato noleggiare un’auto. Molti resort offrono assistenza per il noleggio, ma è importante richiedere l’auto nel momento della prenotazione dell’alloggio, poiché la disponibilità può essere limitata.

In alternativa, presso la struttura dove soggiornerete, potrete partecipare a tour guidati che vi permetteranno di visitare i punti più interessanti dell’isola in un’unica giornata. Tuttavia, occorre considerare che alcune delle meraviglie più spettacolari sono accessibili solo via mare o tramite sentieri nella foresta, che possono estendersi per diversi chilometri.

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Le 5 spiagge da vedere sull’isola di Minorca

L’arcipelago delle Baleari, in Spagna, regala delle isole che sono un vero sogno a occhi aperti grazie a spiagge e cale da cartolina, borghi tipici, porticcioli pittoreschi e una natura che lascia senza fiato. Le principali sono quattro: Ibiza, Formentera, Maiorca e Minorca ed è proprio di quest’ultima che vi volgiamo parlare, perché è la più tranquilla e probabilmente la più autentica. Essa si rivela, infatti, la meta ideale per chi è alla ricerca di spiagge incontaminate, mare dai colori scintillante, pace e natura. Il merito è certamente dei 200 km di costa che si aprono in numerose insenature, che a loro volta sono in grado di accontentare davvero i gusti di ogni visitatore. Per questo motivo, abbiamo deciso di selezionare per voi le 5 migliori spiagge di Minorca.

Scopri quali sono le migliori attività da fare a Minorca

Cala Macarella e Macarelleta, due spiagge in una

Sì, è vero, vi abbiamo promesso 5 spiagge ma la verità è che non si può visitare Cala Macarella senza fare un salto alla vicina Macarelleta. Cala Macarella riesce a far innamorare tutti in quanto accarezzata da un mare turchese e cristallino e circondata da scogli bianchi che sembrano voler fare tuffi olimpionici nelle acque sottostanti.

Composta principalmente di sabbia dorata, è la spiaggia ideale per chi vuole dedicarsi allo snorkeling o fare delle nuotate in un mare che sembra brillare alla luce del sole.

La forma è quella di una conchiglia, abbracciata da un mare da sogno, macchia mediterranea e pini marittimi. Parte dell’area naturale protetta della costa di Ciutadella, è delimitata da pareti rocciose di media altezza dove si nasconde anche un tratto del Cami des Cavalls, un sentiero escursionistico segnalato che percorre l’intera costa di Minorca. A poca distanza, ecco la piccola Macarelleta, altrettanto suggestiva e spesso anche luogo di ritrovo di naturisti.

Cala Macarella, Minorca

Fonte: iStock

Veduta di Cala Macarella

Cala Turqueta, i Caraibi di Minorca

Il nome dice tutto: i colori del mare di Cala Turqueta sono così azzurri che non hanno assolutamente niente da invidiare a quelli dei Caraibi. Molto frequentata da chi sceglie Minorca come sua meta di viaggio, sorge all’estremità costiera di una bellissima pineta e offre anche strutture balneari che la rendono perfetta persino per i più piccoli.

Si tratta quindi di un posto ottimale per chi desidera sentirsi in armonia con la natura perché, nonostante sia nota al pubblico e anche fornita di servizi essenziali, riesce a mantenere un aspetto selvaggio e incontaminato che fa percepire ai visitatori la tanto ricercata e ambita pace dei sensi.

Spiaggia di Son Bou, la più lunga di tutte

Son Bou è una spiaggia che pare infinita grazie ai suoi  quasi 3 chilometri di estensione, che le conferiscono il titolo di spiaggia più lunga di Minorca. Sorge sulla costa meridionale di questa affascinante isola della Spagna e presenta sabbia soffice impreziosita da tratti selvatici ed altri con strutture e servizi. Alle spalle dell’arenile il visitatore ha la possibilità di scoprire una porzione di territorio puntellato di dune e paludi, che rappresenta un’Area Naturale d’Interesse Speciale dell’isola.

Son Bou, Minorca

Fonte: iStock

Vista della bellissima spiaggia di Son Bou a Minorca

Il mare, manco a dirlo, è straordinario e trasparente e tuffandocisi si ha la possibilità di ammirare l’Escull de sa Galera, un scoglio che come un miraggio emerge dall’acqua turchese. Insignita della Bandiera Blu, è ricca di meravigliosi banchi di posidonia che aiutano l’acqua a mantenersi pulita e trasparente.

Fai un tour in barca lungo la costa meridionale di Minorca

Cala Mitjana, acque limpide e cristalline

Cala Mitjana è uno di quei posti che per i colori e la bellezza pare quasi impossibile credere che sia vera: le acque sono limpide e cristalline e bagnano quello che sembra un anfiteatro naturale costituito di scogli bianchi pieni di preziosa vegetazione. Meno nota ai turisti rispetto alle spiagge precedenti, è facilmente accessibile pur rimanendo una cala vergine permeata da un paesaggio spettacolare.

Un piccolo suggerimento in più: alla sua destra sorge Cala Mitjaneta, una caletta abbastanza piccola ma di certo non meno bella. Entrambe, inoltre, sono circondata da una splendida pineta che permette di trovare ristoro durante i momenti più caldi della giornata.

Cala Mitjana, Minorca

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Tutta la bellezza di Cala Mitjana

Cala Cavalleria, tra le spiagge naturali più belle

Infine Cavalleria, gioiello che si trova nella costa Nord e da molti considerata una delle spiagge naturali più belle dell’isola. Priva di strutture, offre circa 500 metri di litorale che purtroppo tendono a rimpicciolirsi perché minacciati dall’erosione delle onde.

L’acqua qui è calma e trasparente e perfetta per raggiungere delle micro isolette che sorgono al centro della baia. La sabbia, dal canto suo, si presenta soffice e tendente al rosso, creando un contrasto con le rocce marroni che la circondano e i colori del mare molto suggestivo.

È bene sapere, inoltre, che le sue acque sono ricche di ricci di mare, che fa parte dell’Area Naturale d’Interesse Speciale di Cavalleria e che è nota persino per le proprietà benefiche e per i fanghi.

Cala Cavalleria, Minorca

Fonte: iStock

La suggestiva Cala Cavalleria
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Rufisque: viaggio nei colori del Senegal

Un viaggio in Senegal rappresenta un’ottima occasione per entrare in contatto con i colori, i sorrisi, i profumi, la storia e la bellezza dell’Africa Occidentale. Sono molte le cose da fare a Dakar e anche nei suoi dintorni, così come sono svariate le cose da vedere in tutta la nazione. Se, alloggiando a Dakar, ti venisse voglia di vedere altro oltre la capitale, Rufisque potrebbe essere una meta perfetta per un giorno che possa unire sia esplorazione naturale, voglia di andare in spiaggia e tanta conoscenza di una nazione piena di cose da dire come il Senegal.

Malgrado Rufisque sia una città decisamente molto abitata, è considerata attualmente come una vera e propria estensione di Dakar ma, a tutti gli effetti, mantiene una sua identità ed è fiera di mostrare tutte le sue peculiarità.

Rufisque e il suo mercato: un viaggio fatto di tessuti e sapori

I mercati, in generale, sono spesso dei grandi amici di molti viaggiatori e il mercato di Rufisque potrebbe diventare il tuo nuovo migliore amico in viaggio. Ci sono vari mercati in città e quello principale da vedere e dove fare acquisti è il Marché Central, ovvero il mercato centrale di Rufisque. Si tiene tutti i giorni, nelle vie tra il porto, la stazione e il centro città. Stiamo parlando di un mercato storico, istituito molto prima che il Senegal diventasse colonia francese ma totalmente cresciuto proprio in epoca coloniale. Nel XIX Secolo, era il punto di contrattazione per i carichi di arachidi che, proprio da Rufisque, partivano alla volta dei porti francesi e, successivamente, verso quelli di mezzo mondo.

Al di là di questo, il Mercato di Rufisque è un luogo dove il colore regna sovrano, sia nel cibo che nei tessuti venduti proprio dalle molte bancarelle presenti. Se, girando per questo mercato, troverai un tessuto che ti piace, chiedi a chi lo vende se può confezionarti una camicia, una gonna o un abito. Solitamente, molti venditori di tessuti sono anche sarti o hanno un sarto che lavora per loro. Vai al mercato di prima mattina e, qualche ora dopo ritorna a prendere quanto hai ordinato. È o non è il migliore dei souvenir da portare a casa da Rufisque?

Il cibo, in Senegal, racconta la mescolanza di genti, cultura e tradizioni che sono approdati in questa fetta di Africa Occidentale, soprattutto negli ultimi cento anni. La cucina senegalese subisce ancora oggi delle splendide influenze da parte di Capo Verde nonché si ispira spesso ai piatti portati in Senegal dai cristiano-maroniti che sono arrivati qui dal Libano. Un piatto speciale da assaggiare, anche tra i banchi del mercato di Rufisque, è il Thiéboudienne. Si tratta di un piatto unico a base di riso e pesce, da gustare assolutamente in compagnia, condividendo il piatto e mangiando, come da uso locale, con le mani.

Un consiglio: controlla bene quando se il tuo viaggio in Senegal cadrà in concomitanza col Ramadan. Durante quel periodo molto importante per i musulmani, gli unici venditori di cibo che troverai al mercato saranno, solitamente, quelli di religione cristiana. In quest’area del Senegal, non sono molti ma ci sono.

I colori del mercato di Rufisque in Senegal

Fonte: iStock

Un sarto, come i molti che incontrerai a Rufique

Rufisque e la sua moschea: un viaggio nella devozione del Senegal

Il Senegal è una repubblica presidenziale laica. Stato e religione sono perfettamente slegati e indipendenti tra loro. I senegalesi, però, sono un popolo molto devoto, sia quando parliamo di cristianesimo che, soprattutto, parlando di religione islamica. La maggior parte della popolazione locale è musulmana, vivendo la propria religione con costanza ma non permettendo troppe ingerenze nella vita di tutti i giorni. Un buon modo per rendersene conto è visitare la moschea di Rufisque.

La città ha oltre duecento mila abitanti e conta molte moschee di diversa grandezza e importanza. La Grande Mosquée de Rufisque è uno dei punti di riferimento e può essere visitata. Basta solo tener presente alcuni accorgimenti. Nell’area di preghiera della moschea, si entra senza scarpe. Se non vuoi stare scalzo, porta dei calzini puliti da usare in quell’occasione.

Rispetto religioso e regole igieniche vogliono che si entri sui tappeti di preghiera con i piedi puliti. Quindi non si possono usare le calze che, di norma, si indossano con le scarpe. Meglio avere un paio di calzini puliti da usare solo in quell’occasione. Alle donne è chiesto di coprirsi la testa. Tutti dovrebbero avere le spalle coperte e dei pantaloncini non troppo corti. All’interno della moschea è facile trovare gli imam, con i quali poter chiacchierare. Potrebbe essere un qualcosa di molto profondo e istruttivo da provare durante il tuo viaggio in Senegal.

Rufisque e le sue case coloniali: il fascino del passato in stile francese

Molte città del Senegal hanno storia da vendere: la più importante, da questo punto di vista, è Saint Louis ma anche Rufisque si difende bene. A Rufisque si sono conservate nel tempo molte case storiche, risalenti all’arrivo dei portoghesi, prima, e dei francesi, successivamente. Lo sapevi che molte infrastrutture in Senegal portano la firma di Gustave Eiffel? Le città di questa nazione africana sono un vero e proprio tesoro se ami l’architettura di fine ‘800 e Rufisque non fa eccezione.

L’architettura importata dall’Europa si fonde con influenze più arabeggianti e con tantissima identità africana che, in un luogo come il Senegal, non manca davvero mai. La città ha subito una forte urbanizzazione dagli Anni ’50 in poi con una successiva battuta d’arresto dovuta alla grande espansione di Dakar. Questo però non ha permesso a Rufisque di alterare o mettere in pericolo l’immagine di alcuni edifici storici che vanno proprio visti durante un giorno di viaggio nei dintorni proprio di Dakar stessa.

Rufisque: assaggiare il Thiéboudienne al mercato

Fonte: iStock

Il Thiéboudienne da assaggiare a Rufisque

Rufisque e il suo porto: la storia in tutte le sue sfaccettature

Ci sono alcune informazioni errate in rete su Rufisque: molti risultati di ricerca localizzano la Maison des Esclaves, Patrimonio UNESCO, in questa città del Senegal ma quel monumento storico importantissimo si trova, al contrario, sull’Isola di Gorée, di fronte la capitale.

La storia di Rufisque è decisamente legata, nel bene e nel male, al colonialismo e anche alla storia della schiavitù africana. Lo sa bene il porto di Rufisque, ancora oggi in uso per tutto ciò che riguarda pescatori e pescherecci. Questo porto non vanta, attualmente, delle aree storiche preservate e visitabili ma non mancherai di notarlo, una volta arrivo in questa città del Senegal.

Fin dai tempi dei Portoghesi, questo luogo era uno dei punti di partenza dei carichi più grandi di tutta l’Africa, sia quelli fatti di merce che quelli fatti, purtroppo, di persone. La città sorse, infatti, proprio grazie ai molti traffici commerciali. Un tempo si chiamava Tenguedj e acquisì poi il nome di “Rio Fresco”, da cui derivò Rufisque. Già ai tempi dei Portoghesi, molti schiavi provenienti da diverse zone diverse dell’Africa venivano portati sull’Isola di Gorée e, una volta lì, venivano divisi tra i vari carichi commerciali. È a quel punto che entrava in gioco il porto di Rufisque perché le persone catturate venivano portate proprio in questo porto e trasbordate in imbarcazioni più grandi, a pieno carico e pronte a partire.

Abolita la schiavitù e arrivati i Francesi, il porto di Rufisque divenne il primo scalo per quantità di esportazione di arachidi. Ancora oggi, i “cacauchètes” – come vengono chiamati in francese – sono la principale merce esportata dal Senegal.

Dove andare al mare in Senegal: la Spiaggia di Sangalkam

Fonte: iSrock

La Spiaggia di Sangalkam, di fronte a Rufisque

 Rufisque e le sue spiagge: andare al mare in Senegal

La parte di costa senegalese su cui si trova Rufisque si chiama Petite Côte, ovvero la costa piccola. Viene chiamata così perché, di norma, le onde dell’oceano sono molto meno impattanti e sono meno potenti di quelle della costa del Senegal a nord di Dakar, molto più sferzata dalle correnti oceaniche.

Questa caratteristica fisica e geografica fa del golfo su cui si affaccia anche Rufisque un posto dove andare in spiaggia è facile, oltre che molto bello. Più a sud, lungo la cosa, si trovano alcune delle località di mare più celebri del Senegal (come Popenguine, Saly o Joal Fadiouth, per esempio) ma anche nei dintorni di Rufisque ci sono delle spiagge ben frequentate e dove è proprio bello passare qualche ora di relax.

Una di esse è la spiaggia di Sangalkam, molto vasta, di sabbia chiara e spesso utilizzata dalle tartarughe come luogo per deporre le uova. Le spiagge senegalesi sono, di norma, libere e gratuite ma, nel caso volessi usufruire di un ombrellone e di un lettino, troverai molti luoghi che offrono questo tipo di servizio.

Si tratta, d’abitudine, di ristoranti e bar che si sono trasformati in veri e propri “lidi”. Molti utilizzano la formula “mangi qui e stai in spiaggia quanto vuoi”, mentre altri hanno dei prezzi fissi per gli ombrelloni. Non farti confondere dal nome Sangalkam: si chiama così anche una città dell’entroterra. La Plage de Sangalkam è la spiaggia principale, proprio davanti a Rufisque.

Una seconda alternativa da tener presente per la tua giornata a Rufisque è costituita dalle tante e innumerevoli piccole spiagge senza nome che troverai fuori città, sia in direzione di Dakar, che nella direzione opposta. Questa seconda soluzione è la migliore per trovare dei pezzi autentici di costa senegalese.

Qui non mancherai di notare, per esempio, le tradizionali imbarcazioni dei pescatori approdate sulla riva e molta gente che contratta per il pescato del giorno. Fare il bagno e prendere il sole è comunque possibile e, scegliendo queste spiagge più comuni, potrai vivere una vera e propria giornata di mare senegalese.

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Cosa fare a Ibiza, un itinerario di 4 giorni sull’isola

L’isola di Ibiza è probabilmente la meta estiva balneare più ambita dell’intera Spagna. Si tratta di una destinazione molto conosciuta per la sua vita notturna, con locali famosi e dj e turisti provenienti da tutto il mondo. Ibiza, però, non è solo questo: si tratta, infatti, di una località naturale meravigliosa, con paesaggi unici, spiagge sabbiose e calette nascoste impareggiabili, in grado di attirare milioni di visitatori durante tutto l’anno. Per gli amanti del mare e delle attività in acqua, il mare cristallino delle Baleari sarà sicuramente la scelta giusta per le prossime vacanze. Ecco un itinerario di 4 giorni su cosa fare e vedere sull’isola di Ibiza.

Giorno 1: arte e cultura nel capoluogo Eivissa

Eivissa è il nome del capoluogo dell’isola ed è la traduzione di Ibiza in catalano.
Il primo giorno si può cominciare sicuramente con una lunga e rilassante passeggiata sul lungomare della città, nel quartiere di La Marina, che costeggia il porto.

Questa zona della città è molto vivace e si possono trovare numerosi negozi, ma anche locali di ogni tipo. Sui moli del vecchio porto di Eivissa è possibile ammirare le vecchie imbarcazioni dei pescatori, che questi utilizzano ancora oggi, e i banchi del pesce, dove c’è la possibilità di acquistare ed assaggiare il pescato del giorno. Un’esperienza che consente ai visitatori di immergersi nella vita locale della città.

Una volta conclusa la mattinata e pranzato in uno dei ristoranti ed osterie tipica che popolano Piazza Riquer, ci si può dirigere verso la parte alta della città: la Dalt Vila. Questo sito è patrimonio dell’umanità UNESCO e si trova su uno sperone roccioso sul mare, circondato da enormi e possenti mura per la difesa della città, dalle quali si può godere di una vista unica sul porto di Eivissa e scoprire, allo stesso tempo, storia e cultura di questa isola delle Baleari.

Qui è possibile trovare alcuni edifici iconici e simbolici dell’isola, come, ad esempio, la cattedrale di Santa Maria delle Nevi, oltre che le rovine del castello saraceno. Si tratta di una destinazione imperdibile per gli amanti di storia e cultura, che visitando questa parte dell’isola saranno in grado di immergersi nel passato, passeggiando tra queste vie dove una volta vi furono importanti dinastie, tra cui fenici, cartaginesi e saraceni.

Verso sera, al momento del tramonto, l’ideale è ritrovarsi nella città nuova, dove passare una serata unica all’insegna del divertimento in uno dei tantissimi locali con terrazze, tipiche di Ibiza. Non mancheranno sicuramente le occasioni per divertirsi.

Fortezza di Dalt Vila, nella città alta di Eivissa, al tramonto. In primo piano diversi cannoni e città sullo sfondo

Fonte: iStock

Fortezza di Dalt Vila, nella città alta di Eivissa

Giorno 2: il parco naturalistico Les Salines

Nella parte sud dell’isola di Ibiza, lasciandosi alle spalle il capoluogo Eivissa, si può raggiungere e scoprire il parco naturalistico Les Salines e le stupende ed indimenticabili spiagge meridionali dell’isola.

Questa zona, che fa parte della riserva naturale, è caratterizzata da un particolarissimo ecosistema formato dalle saline e delle valli che le circondano, dove la natura la fa da padrona ed ha creato un habitat perfetto per gli uccelli migratori che si fermano proprio ad Ibiza durante il loro tragitto, come fenicotteri e gazze reali, che qui fanno i loro i nidi.

È possibile spostarsi verso questa zona dell’isola in autobus, che hanno una frequenza di partenza ogni trenta minuti dalla stazione principale di Eivissa. Altrimenti, cosa che si consiglia, è noleggiare un auto, il mezzo che consente di visitare l’isola con maggiore libertà ed autonomia.

La prima spiaggia, molto famosa ad Ibiza, è Platja d’en Bossa, una spiaggia lunghissima perfetta per rilassarsi al sole in riva al mare, nuotare nelle acque cristalline della baia. Questa spiaggia è la destinazione ideale per una giornata al mare anche per la presenza di numerosi servizi e locali poco distanti dalla spiaggia. Nelle vicinanze è possibile anche visitare una costruzione storica, risalente al 1500: la torre difensiva del Carregador, dalla cui cima è possibile godere di una bellissima vista sul mare e sulla città di Eivissa.

Proseguendo verso sud, si arriva alla spiaggia di ses Salines. Si tratta di una piccola spiaggia, lunga circa un chilometro, caratterizzata da un colore cipria. Anche nelle vicinanze di questa spiaggia è possibile osservare una torre difensiva, precisamente a Sa Trinxa. Si tratta della Torre de ses Portes, che in passato fu costruita per proteggere le saline di Ibiza.

Giorno 3: viaggio all’insegna del mistero, tra mitologia ed apparizioni

Terzo giorno, direzione nord. Qui si trova la spiaggia di Cala d’Hort, anche questa immersa in un parco naturale, una zona ancora incontaminata e selvaggia, grazie al repentino intervento del governo spagnolo.

Cala d’Hort è un luogo davvero suggestivo, soprattutto perché si trova di fronte alla misteriosa baia di Es Vedrà, una piccola isola che nelle vicinanze dell’isola di Ibiza, e che ha generato nel tempo numerose leggende. Si dice che siano stati avvistati degli ufo qui, mentre altre leggende vedono Es Vedrà al centro di un racconto dell’Odissea. Insomma, un’isola unica nel suo genere, in grado di attirare numerosi visitatori a bordo di piccole barche, tramite cui è possibile circumnavigarle e scorgere gli animali che la abitano: capre selvatiche, rettili ed il famoso falco eleonorae, conosciuto anche come “falco della Regina”.

Anche qui, a poca distanza dalla spiaggia, si trova una torre difensiva, la Torre di Savinar, costruita nel diciottesimo secolo e dalla quale si può godere di una spettacolare vista sulla vicina ed imperdibile isola di Formentera, isola famosa per le sue spiagge dorate e per il mare cristallino che la circonda.

Un’altra tappa da non perdere in questa zona di Ibiza è Atlantis. Si tratta di una vecchia cava abbandonata, diventata un luogo simbolico per gli hippy che ancora abitano l’isola e nella quale si possono trovare graffiti, disegni raffiguranti il Buddha e scogliere dall’aspetto quasi inquietante, che sembrano essere circondate da una strana energia.

Piccolo pontile di legno a Cala d'Hort con vista sull'isolotto di Es Vedrà all'alba

Fonte: iStock

Piccolo pontile di legno a Cala d’Hort con vista su Es Vedrà

Giorno 4: divertimento e relax a Sant Antoni de Portmany

Ultimo giorno a disposizione sull’isola? Allora vale la pena spostarsi ancora verso nord e raggiungere la bellissima zona di Cala Compte, molto vicina a quello che viene considerato il centro turistico più vivace dell’intera Ibiza, meta di numerosi turisti alla ricerca di divertimento e svago: Sant Antoni di Portmany. Le spiagge in questa zona offrono sabbie fini e molto chiare, con acque basse per lunghi tratti, e sono divise in piccole baie quasi a forma di cavallo, così da proteggerle dal vento. In queste acque possono vedere moltissimi pesci e diverse creature marine.

Infine, dopo aver passato una giornata rilassante sulle spiagge di Cala Comte, ci si può dirigere verso il centro di Sant Antoni de Portmany, che, come detto in precedenza, è la destinazione simbolo della vita notturna di Ibiza, dove poter trovare numerosi locali, bar e discoteche nei quali passare la serata all’insegna del divertimento

Ibiza non è solo mare o locali notturni. Quest’isola delle Baleari, nel cuore del Mar Mediterraneo, è fra le più belle al mondo, grazie alla presenza di paesaggi unici e mozzafiato. Panorami che sarà possibile scoprire solo visitando a fondo questa fantastica destinazione: preparate la valigia, si parte destinazione Ibiza!

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Corsica Idee di Viaggio spiagge vacanza natura vacanze Viaggi

L’Isola Piana in Corsica, dalla natura praticamente intatta

La Corsica, con i suoi panorami mozzafiato, sa regalare momenti indimenticabili, soprattutto a coloro che desiderano sbarcare su un’isola deserta almeno una volta nella vita: sì perché il sogno può diventare realtà raggiungendo l’Isola Piana, gemma nascosta dove la natura incontaminata è protagonista assoluta.

Celebre per la bellezza intatta e la sensazione di pace che la avvolge, è una meta dove si può davvero staccare la spina dalla frenetica routine di tutti i giorni e immergersi in un paesaggio che non ha eguali: le spiagge di fine sabbia bianca sono raramente affollate e permettono di concedersi lunghe e rilassanti nuotate nel mare cristallino.

Isola Piana, l’emozione di ritrovarsi su un’isola deserta

Nel territorio del comune di Bonifacio, l’Isola Piana spicca di fronte a Punta dello Sperone e al Golfo dello Sperone. Per raggiungerla dalla città, è sufficiente guidare per circa venti minuti lungo la D260, seguendo le indicazioni per la Plage du petit Sperone. Questo breve viaggio vi condurrà a un angolo di paradiso, dove potrete godere della serenità che soltanto un’isola praticamente deserta può offrire.

Camminare sul banco sabbioso che collega l’isola alla costa della Corsica è un’esperienza straordinaria, quasi come passeggiare in una piscina a cielo aperto: l’acqua lambisce con dolcezza la candida sabbia, creando un effetto visivo che sembra uscito da un sogno.

A sua volta il mare, dal fondale poco profondo, sfoggia una splendida tonalità turchese: insomma, si tratta di un vero e proprio paesaggio da cartolina, difficile da descrivere a parole.

Le acque limpide e il fondale sabbioso danno vita a un ambiente perfetto per nuotare, giocare a palla o scattare foto divertenti.

Come arrivare

Una volta giunti alla splendida Plage du petit Sperone, avete due possibilità avventurose per raggiungere l’Isola Piana, entrambe a contatto diretto con la natura tutt’intorno.

  1. A nuoto: L’Isola Piana si trova a circa trecento metri dalla costa (dalla spiaggia di Piantarella, per essere precisi), ed è separata dalla terraferma da un banco di sabbia. Per arrivarci, dovrete camminare in acqua e nuotare per una ventina di metri. Questa opzione è fattibile anche per chi non è un nuotatore esperto, ma è importante prestare attenzione alla corrente, che in alcuni tratti può essere intensa.
  2. In kayak: Il kayak è uno degli sport principali da praticare in Corsica, e la zona mette a disposizione numerosi punti di noleggio. Pagaiare fino all’Isola Piana, o addirittura circumnavigarla, vi consentirà di ammirare da vicino l’incanto del mare trasparente e le formazioni rocciose circostanti.

Da non perdere nei dintorni: l’isola di Cavallo

A poca distanza dall’Isola Piana, si trova uno dei luoghi più esclusivi di tutta la Corsica, ovvero l’Isola di Cavallo, accessibile solo in due modi: tramite invito da parte di uno degli abitanti o soggiornando presso l’unica struttura ricettiva disponibile, l’Hotel des Pecheurs.

Le imbarcazioni dirette all’Isola di Cavallo partono dalla spiaggia di Piantarella, per un viaggio breve ma suggestivo su acque terse.

Se riuscite ad approdare su questa affascinante isola privata, sarete accolti da panorami mozzafiato, spiagge incontaminate e vi godrete il rifugio perfetto per un’esperienza unica e riservata in uno degli angoli più suggestivi del Mediterraneo.

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Cipro d’altri tempi: visita alla scoperta di Famagosta

Famagosta, conosciuta anche come Gazimağusa, è una città ricca di storia e fascino situata nella parte orientale dell’isola di Cipro. Con le sue antiche rovine, le imponenti mura medievali e le bellissime spiagge, Famagosta è una destinazione che merita una visita approfondita. Tuttavia, a causa della complessa situazione politica dell’isola, alcune aree della città sono sotto il controllo militare e non sono accessibili al pubblico. Ecco cosa vedere a Famagosta, con qualche informazione pratica e consigli curiosi per rendere il viaggio un’esperienza indimenticabile.

Un po’ di storia

Famagosta ha una storia ricca e variegata, con influenze di diverse civiltà che si riflettono nella sua architettura e cultura. Fondata dagli antichi Greci, la città è stata un importante porto commerciale durante il periodo medievale. La conquista da parte dei Lusignano e poi degli Ottomani ha lasciato tracce profonde nel suo patrimonio architettonico, visibili ancora oggi nelle sue chiese, moschee e fortezze. Ma ci sono alcuni eventi più recenti che è indispensabile conoscere.

Nel 1974, Famagosta è stata al centro del conflitto cipriota che ha portato all’occupazione turca del nord dell’isola. Dopo un colpo di stato sostenuto dalla giunta militare greca, volto ad annettere Cipro alla Grecia, la Turchia ha lanciato un’operazione militare, occupando il 37% del territorio cipriota. Famagosta è stata una delle aree più colpite e il quartiere di Varosha, un tempo un fiorente centro turistico, è stato completamente abbandonato e chiuso al pubblico. La città è stata divisa, con la parte settentrionale sotto il controllo della Repubblica Turca di Cipro Nord, uno stato riconosciuto solo dalla Turchia.

Le mura veneziane e la Città vecchia

Uno dei punti salienti di Famagosta è senza dubbio la Città vecchia, circondata dalle imponenti mura veneziane costruite nel XV secolo. Queste mura, che si estendono per circa 3 chilometri, sono tra le meglio conservate del Mediterraneo. Una passeggiata all’interno delle mura, tra le antiche strade, è un viaggio nel tempo che permette di ammirare alcuni importanti edifici storici.

La Cattedrale di San Nicola

Ora conosciuta come Moschea di Lala Mustafa Pasha, questa cattedrale gotica fu costruita nel XIII secolo e successivamente convertita in moschea dagli Ottomani. La sua architettura è un mix affascinante di elementi cristiani e islamici. All’interno, si possono osservare le caratteristiche tipiche delle cattedrali gotiche, come le alte navate e le vetrate decorate, insieme ai minareti aggiunti dagli Ottomani.

Il Palazzo del Governatore

Questo edificio storico, risalente al periodo coloniale britannico, offre una vista panoramica sulla città e sul porto. Anche se non è sempre aperto al pubblico, vale la pena verificare se ci sono visite guidate disponibili. All’interno, l’arredamento e gli spazi conservano l’atmosfera del periodo coloniale, con stanze che raccontano la storia dell’amministrazione britannica a Cipro.

Le rovine della Chiesa di San Giorgio dei Greci

La grande Chiesa di San Giorgio dei Greci, costruita nel XIII secolo, è un altro esempio di architettura gotica. Sebbene sia in rovina, conserva un fascino unico. Le sue alte pareti di pietra, decorate con intricati dettagli gotici, testimoniano la grandezza dell’edificio originario. È possibile ammirare ancora tracce degli affreschi e dettagli architettonici che offrono uno scorcio sulla vita religiosa dell’epoca.

La Torre di Othello

La torre (o castello), è famosa per aver ispirato la tragedia di Shakespeare Othello, da cui il nome attuale. Il castello fu costruito dai Lusignano nel XIV secolo e successivamente modificato dai veneziani, dopo la vendita di Cipro alla Repubblica di Venezia, e ad esempio le torri quadrate furono  sostituite da torri circolari. All’interno è possibile esplorare le stanze e le gallerie usate dai soldati veneziani. Dalla cima della torre, si gode di una vista panoramica sulla città e sul mare, rendendo evidente l’importanza strategica di Famagosta durante il periodo veneziano.

Il quartiere di Varosha

Ma è certamente Varosha uno dei luoghi più enigmatici e controversi di Famagosta: un quartiere che una volta era il cuore turistico della città, ma che è stato abbandonato e chiuso al pubblico dal 1974 a causa del conflitto cipriota. Recentemente, alcune parti di Varosha sono state riaperte ai visitatori, offrendo un’opportunità unica di vedere una città fantasma moderna.

Si consiglia di partecipare a una visita guidata per comprendere meglio la storia e la situazione attuale del quartiere, per coglierne i dettagli e muoversi senza rischi e problemi. È possibile camminare lungo le strade deserte e vedere gli hotel e i negozi abbandonati, per un’esperienza che può risultare surreale e inquietante, ma estremamente affascinante.

Musei e siti archeologici

Per completare la visita e la conoscenza di questo angolo di Cipro, ci sono alcuni musei e siti archeologici che meritano una visita, a Famagosta e dintorni.

Museo della Città di Famagosta

Situato all’interno della Torre di Othello, questo museo offre una panoramica sulla storia della città, con reperti che vanno dall’epoca antica a quella medievale. Gli oggetti esposti includono ceramiche, armi e strumenti che illustrano la vita quotidiana dei diversi periodi storici.

Sito Archeologico di Salamina

A pochi chilometri da Famagosta, Salamina è uno dei siti archeologici più importanti di Cipro. Qui si possono ammirare rovine di templi, teatri, bagni romani e una basilica cristiana, testimoniando la lunga storia della città. Le terme romane, in particolare, sono ben conservate e mostrano la complessità delle antiche tecniche di riscaldamento e canalizzazione dell’acqua.

Il Castello di Kantara

Situato sulle montagne a nord di Famagosta, offre una vista mozzafiato sull’isola. È un’escursione perfetta per chi ama la natura e la storia. Il castello, costruito dai bizantini nel X secolo, fu successivamente ampliato dai Lusignano. Le sue mura e torri offrono una vista spettacolare, rendendo chiara la sua importanza strategica nel controllo del territorio circostante.

Le spiagge di Famagosta

Nonostante la sua storia travagliata, Famagosta è anche famosa per le sue splendide spiagge. Ecco alcune delle migliori opzioni per chi desidera rilassarsi al sole:

  • Spiaggia di Glapsides: una delle spiagge più popolari, con sabbia fine e acque cristalline. È ben attrezzata con bar, ristoranti e strutture per sport acquatici.
  • Spiaggia di Silver: meno affollata rispetto a Glapsides, questa spiaggia è perfetta per chi cerca tranquillità. Le acque calme e la sabbia dorata la rendono ideale per le famiglie.
  • Spiaggia di Palm Beach: situata vicino al quartiere di Varosha, offre una vista unica delle costruzioni abbandonate mentre ci si rilassa al sole.

Consigli pratici per la visita a Famagosta

Ecco qualche info utile per prepararsi e organizzare la visita.

Documenti e sicurezza

Poiché Famagosta si trova nella Repubblica Turca di Cipro Nord, è necessario un passaporto valido per attraversare il confine. È consigliabile verificare le condizioni di sicurezza e le restrizioni di viaggio prima della partenza.

Come arrivare

Dall’Italia, si può arrivare a Famagosta volando su uno dei principali aeroporti di Cipro, come l’Aeroporto di Larnaca o l’Aeroporto di Ercan (quest’ultimo situato nella parte nord dell’isola). Da Larnaca, è possibile noleggiare un’auto o prendere un autobus per raggiungere Famagosta. Dal nord, un taxi o un’auto a noleggio sono le opzioni più comode. Per chi decide di fermarsi più di un giorno, Famagosta offre una vasta gamma di opzioni di alloggio, dai resort di lusso agli hotel più economici. Si consiglia di prenotare con anticipo, specialmente durante la stagione turistica.

A tavola

La cucina di Famagosta è un delizioso mix di influenze turche e cipriote. Tra i piatti da non perdere ci sono il kebab, il meze (una selezione di piccoli piatti di antipasti misti, servita all’inizio del pasto, prima delle portate principali), e il baklava, un dolce a base di pasta fillo e frutta secca intriso con un goloso sciroppo di miele, molto diffuso nell’area balcanica e mediorientale, come dessert. Non dimenticate di provare il raki, una bevanda alcolica tradizionale, una sorta di grappa. Un consiglio? Osare e provare, chiedere e farsi incuriosire, sempre e anche a tavola!

Quando andare

Il periodo migliore per visitare Famagosta è durante la primavera (aprile-giugno) e l’autunno (settembre-novembre), quando il clima è mite e le temperature sono ideali per esplorare la città e godersi le spiagge. L’estate può essere molto calda, con temperature che superano i 30°C, mentre l’inverno è generalmente mite ma più piovoso.

Anche se la città non è grande e turistica come altre destinazioni di Cipro, ci sono alcuni eventi (sempre da verificare prima) che si possono rivelare un’ottima occasione per conoscere Famagosta. Ad esempio, l’International Art and Culture festival si tiene durante i mesi estivi e offre una serie di eventi culturali e artistici; mentre la Festa di San Nicola (Feast of Saint Nicholas) è una celebrazione religiosa che si tiene il 6 dicembre e commemora San Nicola, patrono della Cattedrale. Ogni anno, il 20 luglio, si commemorano gli eventi del 1974 che hanno portato alla divisione di Cipro, e anche se l’evento è più politico che festivo, è un momento significativo per riflettere sulla storia recente e sulle sfide della città.

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Alla scoperta di Ouakam, il vivace quartiere costiero di Dakar

Situato all’estremità della penisola di Capo Verde, il quartiere di Ouakam a Dakar gode di una posizione privilegiata, tra le spiagge della costa atlantica e le colline delle Mamelles. In origine semplice villaggio costiero dell’etnia Lebou, Ouakam si è evoluto negli ultimi decenni fino a diventare un vivace sobborgo residenziale della capitale senegalese, pur conservando la sua ricca identità culturale.

Nelle sue strade convivono antico e moderno, l’atmosfera del villaggio di pescatori si mescola con quella delle strade più recenti, facendo di Ouakam una delle destinazioni più interessanti e culturalmente dinamiche di Dakar. Non è un caso quindi che qui si trovino alcuni dei monumenti più significativi della città.

Moschea della Divinità

La Moschea della Divinità è uno dei luoghi di culto più importanti e riconoscibili non solo di Ouakam, ma di tutta Dakar. Situata sulla Corniche occidentale, a un passo dal mare, è un fulgido esempio di architettura islamica moderna e tradizionale, caratterizzato da due eleganti minareti alti 45 metri e da una cupola imponente. Opera dell’architetto Cheikh Ngom, fu completata nel 1997, sebbene l’idea di costruirla risale agli anni Settanta.

Costruita con materiali locali, oltre che luogo di preghiera per la comunità musulmana, è anche un punto di riferimento culturale e sociale per Ouakam. La sua posizione prominente e la struttura maestosa la rendono un’attrazione visibile da vari punti della città. Simbolo di spiritualità e di unità, la Moschea della Divinità è fulcro delle principali festività islamiche, con migliaia di fedeli che si riuniscono tra le sue mura per le preghiere e le celebrazioni, manifestando un senso di coesione e identità comunitaria.

Faro di Mamelles

Situato sulla punta più occidentale del continente africano, da oltre un secolo il Faro di Mamelles, con la sua lanterna che proietta un potente fascio di luce visibile a grande distanza, guida i naviganti verso le coste dell’Africa. Costruito nel 1864, durante il periodo coloniale francese, sorge su una delle due colline vulcaniche note come “Les Mamelles,” da cui prende il nome.

La sua struttura bianca e slanciata è considerata uno dei punti di riferimento più iconici e storici della città, da cui si gode una vista panoramica spettacolare su Dakar e sull’oceano. Oltre ad assolvere alla sua funzione pratica, il Faro di Mamelles è infatti anche un popolare luogo turistico e culturale, una tappa imperdibile che chiunque voglia conoscere la storia marittima della regione.

Monumento della Rinascita Africana

Sull’altra collina di Mamelles si erge il Monumento della Rinascita Africana, una maestosa opera d’arte in bronzo, alta ben 49 metri, che simboleggia il progresso e l’emancipazione dell’Africa. Inaugurato nel 2010, in occasione del cinquantesimo anniversario dell’indipendenza del Senegal, raffigura un uomo, una donna e un bambino che emergono trionfalmente dalla collina, rappresentando la rinascita, la resilienza e la speranza per il futuro del continente africano.

Progettato dall’architetto senegalese Pierre Goudiaby Atepa, il monumento è stato fortemente voluto dall’ex presidente Abdoulaye Wade ed è diventato un simbolo di orgoglio nazionale, oltre che un’attrazione turistica che attira visitatori da tutto il mondo.

Monumento a Ouakam, Dakar

Fonte: iStock

Monumento della Rinascita Africana, Ouakam, Dakar

Museo Leopold Sedar Senghor

Il Museo Léopold Sédar Senghor, affacciato sulla Corniche occidentale di Ouakam, è una tappa d’obbligo per chi vuole approfondire la conoscenza della storia e della cultura del Senegal. Dedicato alla vita e all’eredità del primo presidente del Senegal, oltre che illustre poeta, è ospitato nella sua ex residenza e offre ai visitatori un’affascinante immersione nel pensiero e nelle attività di uno degli intellettuali più influenti dell’Africa del XX secolo. L’edificio stesso è un esempio di architettura coloniale, con ampi giardini che riflettono il gusto estetico di Senghor.

All’interno, è esposta una vasta collezione di opere d’arte, manoscritti, libri e oggetti personali che raccontano la storia del presidente-poeta e del movimento della Négritude, di cui fu co-fondatore. Attraverso mostre temporanee e permanenti, il Museo Léopold Sédar Senghor preserva la memoria di una figura chiave della storia senegalese e al tempo stesso promuove anche la cultura, la poesia e l’identità africana. Per questo rappresenta un luogo di grande importanza educativa e culturale per il quartiere di Ouakam e per tutta Dakar.

Spiagge di Ouakam

Tra le spiagge più rinomate di Dakar, la plage de Ouakam, incorniciata dalle suggestive colline vulcaniche delle Mamelles, si distingue per la bellezza naturale, la sabbia dorata e l’atmosfera vivace. Frequentata sia da locali sia da turisti, è il posto perfetto per una nuotata rinfrescante nelle acque dell’Atlantico durante la visita del quartiere, ma offre anche la possibilità di praticare numerosi sport acquatici, tra cui surf, paddleboard, kite surf, e anche immersioni subacquee. Nelle vicinanze non mancano caffè e ristoranti dove gustare i piatti tipici senegalesi con vista sul mare.

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Guida di Makarska: le località più belle della riviera

Oltre 50 chilometri di spiagge, scogliere e crinali montuosi, ma anche di località costiere turistiche e piccoli villaggi, il tutto sotto l’occhio vigile del massiccio del Biokovo. Questa è la riviera di Makarska, una delle mete estive più amate dai turisti che scelgono la Croazia come destinazione per le loro vacanze all’insegna non solo di mare e relax, ma anche di natura e trekking. Situata sulla costa dalmata e contraddistinta dai colori tipici della vegetazione mediterranea composta da piante profumate, ulivi e pinete, Makarska attira ogni anno moltissimi visitatori con le sue acque turchesi e cristalline, con le lunghe spiagge di ciottoli e con la sua atmosfera vivace.

Quali sono le località più belle della riviera? Scopritele in questa guida dedicata a Makarska, troverete tante idee e ispirazioni per il vostro prossimo viaggio.

La cittadina di Makarska

La splendida cittadina portuale di Makarska, situata all’interno di una baia riparata dalla penisola di San Pietro, è il cuore della riviera, con la sua spiaggia lunga due chilometri situata ai piedi del Parco Naturale di Biokovo, dotata di tutto il necessario per far divertire i villeggianti, dai campi di beach volley ai parco giochi per i bambini. Questa località della Croazia è conosciuta non solo per il suo mare, ma anche per la frizzante vita notturna. Il centro della città, con le sue vie lastricate di pietra bianca, è la piazza Kacicev sulla quale si affacciano la chiesa parrocchiale di San Marco e il convento francescano costruito nel 1614, oltre alla biblioteca della città, la galleria Gojak e la fontana “Venezia”, sorta nel 1775, anno in cui Makarska ha ricevuto per la prima volta l’acqua potabile.

Non solo cultura, Makarska è anche uno dei centri del divertimento della costa croata, con centinaia di ristoranti, bar, locali e discoteche che, durante l’estate, si anima con serate musicali e carnevali estivi tradizionali. Le belle spiagge con i loro beach bar attraggono numerosi giovani, così come la grotta a picco sul mare posizionata sul promontorio di Sveti Petar che ospita un affollato disco bar. I cocktail bar che si affacciano sul centro storico, nella piazza principale e sul lungomare sono il cuore della movida notturna di Makarska e garantiscono musica e balli fino all’alba.

Makarska Croazia

Fonte: iStock

Vista aerea di Makarska con il massiccio di Biokovo sullo sfondo

I borghi e le località della riviera

Oltre alla città di Makarska, lungo la riviera ci sono affascinanti borghi con musei, chiese antiche e diverse attrazioni tutte da scoprire, raggiungibili con un bus e quindi perfetti anche per una gita in giornata. Questi paesi sono di dimensioni ridotte rispetto a Makarska e conservano ancora un aspetto tranquillo e poco popolato. Percorrendo la costa verso nord si può raggiungere Brela, elegante località turistica con una buona quantità di alloggi, ottimi ristoranti e negozi. Considerata tra le perle della riviera, qui c’è una delle spiagge più rinomate della Croazia, la meravigliosa Punta Rata, di ghiaia e sabbia, protetta da una fitta pineta sulle pendici del monte Biokovo.

Poco più avanti si arriva al piccolo villaggio di Baska Voda e alla splendida spiaggia di Nikolina, caratterizzata da piccoli ciottoli bianchi. Sorta sui resti di un insediamento romano, nel centro storico di questa cittadina a 20 minuti di auto da Makarska si possono visitare diversi musei tra cui quello etnografico, la chiesa barocca di San Lovre, il grande porto turistico e la passeggiata sul lungomare a ridosso della spiaggia dove trovare locali, bar, ristoranti e tantissimi negozi di souvenir.

Sul lato opposto a Makarska, attraversando pinete di agavi e cactus, si arriva a Tucepi, una graziosa località di piccole dimensioni con una lunga spiaggia di sassi banchi. Nata intorno agli anni Sessanta, la cittadina ospita una vasta marina per navi da pesca, battelli turistici e panfili. Piena di ristoranti e chioschi sulla spiaggia, durante l’estate Tucepi è protagonista di moltissime manifestazioni. La festa più importante è sicuramente quella di Sant’Anna, patrona della città che, durante tutto il mese di luglio, anima le vie cittadine con serate musicali (klape), folkloristiche e di intrattenimento.

Un altro borgo da segnare sull’itinerario è Podgora, un tempo villaggio di pescatori, situato a soli 7 chilometri da Makarska. Qui una lunga spiaggia di ghiaia bianca si estende lungo tutta la costa contornata da una fitta pineta, mentre nel caratteristico porto, in estate, non mancano le piccole imbarcazioni da pesca che accompagnano i turisti a caccia di belle escursioni locali. Non perdetevi la gita a Gradac, il paese più grande della riviera con oltre 3.600 abitanti dove potrete ammirare la vecchia torre cinquecentesca e le chiese di Sant’Antonio e di San Michele. A sud del porto si trova anche la bellissima spiaggia di Gornja Vala, un litorale di ghiaia e sabbia circondato da pinete e uliveti, che richiama ogni anno migliaia di turisti.

Gradac Makarska

Fonte: iStock

Vista del borgo di Gradac

A spasso tra le isole

Per chi desidera rendere la propria vacanza in Croazia ancora più speciale, dalla riviera è possibile navigare a spasso tra le isole. Presso il porto di Makarska troverete pittoreschi battelli in legno che offrono escursioni giornaliere verso Jelsa, Hvar, Brac, Korcula e crociere lungo la riviera. Inoltre, gli amanti del trekking e della mountain bike possono sfruttare i percorsi e i lunghi sentieri sul massiccio del Biokovo o scalare lo Sveti Jure, la cima più alta. La salita è dura, per cui è necessario essere equipaggiati con abbigliamento adeguato e molta acqua da bere, ma una volta giunti a destinazione verrete ripagati da uno splendido panorama che domina sull’intera riviera.

Come raggiungere la riviera di Makarska

Il modo più semplice per raggiungere la riviera di Makarska è sicuramente il traghetto: durante l’estate non mancano i collegamenti regolari che da Ancona conducono al porto di Spalato dal quale sarà possibile utilizzare l’auto o gli autobus locali. Se scegliete l’aereo, dovete volare verso Spalato e da lì proseguire fino a Makarska in autobus o prendendo una macchina a noleggio. Makarska può essere raggiunta abbastanza comodamente anche in auto procedendo in direzione Spalato dal casello autostradale di Trieste per circa 485 chilometri, passando per la E71 per poi proseguire sulla litoranea che porta alla cittadina (circa 64 chilometri).

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Le 5 spiagge più belle di Lanzarote

Lanzarote è l’isola più a nord delle Canarie. Si tratta di un autentico gioiello di origine vulcanica. Con il suo territorio selvaggio ed i suoi paesaggi vulcanici questo territorio è in grado di offrire ai propri visitatori un’esperienza a stretto contatto con la natura incontaminata, con un mix di scenari mozzafiato e spiagge paradisiache.

Proprio questo sono al centro di questo articolo, attraverso cui si condividono le cinque spiagge più belle dell’isola di Lanzarote, le quali renderanno le vacanze in questa isola delle Canarie indimenticabili.

La spiaggia di Papagayo, nel parco naturali di Los Ajaches

La spiaggia di Papagayo è una delle spiagge più iconiche di Lanzarote. Si trova all’interno del parco naturale di Los Ajaches ed è conosciuta per la sua bellezza unica, grazie al contrasto creato fra il colore dorato della sabbia ed il colore turchese delle acque che ne bagnano la superficie.

La baia è protetta da alte scogliere rocciose, che creano così in questa spiaggia di Lanzarote un ambiente tranquillo e riparato, dove i visitatori possono rilassarsi sulla sabbia soffice, ma anche visitare e scoprire il paesaggio circostante, attraverso alcuni sentieri che circondano la spiaggia. Inoltre, per tutti coloro che sono interessati alla scoperta dei fondali marini, è possibile fare snorkeling in queste acque chiare e tranquille di Lanzarote.

La spiaggia di Papagayo è facilmente raggiungibile in auto o in scooter, tramite una strada sterrata, altrimenti è possibile raggiungerla anche via mare, tramite un traghetto che collega Lanzarote all’isola di Fuerteventura, offrendo un’opportunità perfetta per una gita giornaliera, oppure da Playa Blanca, sempre sull’isola di Lanzarote.

Playa Papagayo al tramonto, sull'isola di Lanzarote

Fonte: iStock

Playa Papagayo al tramonto, Lanzarote

Playa de Famara, destinazione ideale per gli sport acquatici

Un’altra spiaggia, fra le più belle di Lanzarote, è Playa de Famara. Questa spiaggia si trova sulla costa settentrionale di Lanzarote ed è una delle spiagge più lunghe dell’isola, con i suoi sei chilometri di lunghezza formati da sabbia dorata. Questa spiaggia di Lanzarote è particolarmente apprezzata dagli appassionati di sport come surf, kite surf e windsurf, grazie alle correnti costanti ed alle onde perfette caratterizzano questa zona delle Canarie.

Inoltre, Playa de Famara è una destinazione ideale per chi non è amante di sport acquatici, ma è alla ricerca di un ambiente dove fare lunghe passeggiate rilassanti, soprattutto al tramonto, quando questa è in grado di regalare paesaggi unici e mozzafiato. Nelle vicinanze di questa spiaggia è possibile visitare il villaggio di Caleta de Famara. Si tratta di un ottimo posto dove poter gustare piatti tipici delle Canarie, soprattutto a base di pesce fresco.

Questa spiaggia, poi, è facilmente raggiungibile in auto e dispone di ampi parcheggi. È anche ben collegata con i mezzi pubblici, con autobus che partono regolarmente dalle città di Arrecife e Teguise.

Comfort ed eleganza a Playa Blanca

Playa Blanca si trova nell’omonima località turistica dell’isola di Lanzarote èd una delle spiagge più belle e popolari. Qui è possibile trovare spiagge di sabbia fine e soprattutto acque calme, non colpite dalle correnti come, ad esempio, Playa de Famara, che ne fanno il luogo ideale per famiglie e bambini o comunque per chi è alla ricerca di una spiaggia dove rilassarsi e godere di comodità e servizi vari. Infatti, Playa Blanca, oltre che per la sua bellezza, è una spiaggia rinomata anche per i numerosi servizi a disposizione dei turisti, come bar e ristoranti vari sul lungomare, oppure punti dove poter noleggiare pedalò o fare escursioni in barca.

Questa spiaggia è circondata da numerosi hotel e resort di lusso, che offrono tutto il necessario per una vacanza all’insegna del comfort e del relax. Si tratta anche di un ottimo punto di partenza per escursioni verso le altre spiagge della zona, come le bellissime Playa Dorada e Playa Flamingo.

L’isola selvaggia di Playa de las Conchas

Playa de las Conchas si trova sull’isola di La Graciosa, che si trova a breve distanza a nord dell’isola di Lanzarote. Questa spiaggia, considerata fra le più belle delle Canarie, è un vero e proprio paradiso incontaminato, con sabbia bianca e fine. È la destinazione perfetta per tutti quei visitatori che cercano tranquillità e contatto con la natura, lontani dai turisti e dalla folla. Si tratta di una spiaggia ideale per chi ama camminare sul bagnasciuga, godendosi una vista sulle acque azzurre che bagnano la costa, le dune di sabbia e le colline vulcaniche che caratterizzano questa piccola isola.

Per raggiungere Playa de las Conchas, è necessario prendere un traghetto dal porto di Órzola a La Graciosa. Una volta arrivati sull’isola, è possibile noleggiare una bicicletta o una macchina 4×4 per raggiungere la spiaggia.

Veduta aerea di Playa de Las Conchas sull'isola La Graciosa a Lanzarote

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Veduta aerea di Playa de Las Conchas sull’isola La Graciosa

Alla ricerca di tranquillità e acque calme? Ecco Playa la Garita

Infine, Playa la Garita, che si trova nei pressi del villaggio di Arrieta, nella parte settentrionale dell’isola di Lanzarote, è una delle spiagge più tranquille e belle dell’isola. Questa spiaggia è perfetta per una giornata di relax in famiglia, grazie alle sue acque calme si presenta come una delle destinazioni preferite dai turisti che visitano Lanzarote in famiglia e con bambini.

Inoltre, sono presenti anche alcune aree per il pic-nic, che rendono Playa la Garita la scelta perfetta per un pranzo all’aperto con vista mare. Inoltre, in questa spiaggia di Lanzarote è possibile scoprire i fondali ricchi di vita marina facendo snorkeling.

Nelle vicinanze della spiaggia si trova il villaggio di Arrieta, facilmente raggiungibile anche con i mezzi pubblici, essendo ben collegato con il resto dell’isola, che oltre a rappresentare un’ottima occasione di pausa dalla giornata in riva al mare, offre diversi e numerosi servizi, come ristoranti e caffè dove gustare piatti locali e pesce fresco, lontani dal grande afflusso di turisti.

L’isola di Lanzarote è la giusta destinazione per gli amanti del mare e della natura, grazie alla presenza di spiagge bellissime ed uniche, che variano da baie tranquille ed isolate a vivaci destinazioni per turisti di tutte le età, grazie ai loro servizi. Si tratta di una destinazione imperdibile, che saprà regalare ricordi indimenticabili di una vacanza alla scoperta delle isole Canarie e del lato selvaggio di questa isola vulcanica.