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Le spiagge più belle dell’Argentario

Uno dei tratti più suggestivi della costa Toscana è sicuramente quello del Monte Argentario. Sono molte le cose da fare per vivere appieno questo territorio, tra cui nuotare nel suo mare e godersi la bellezza delle sue spiagge. Qui è facile restare ammaliati davanti ai paesaggi offerti da baie, calette e scogliere, ma quali sono quelle assolutamente da non perdere? Ecco la selezione creata da SiViaggia per aiutarvi a pianificare il vostro prossimo viaggio in questa zona.

Cala Mar Morto

Un gioiello nascosto, oltre che una delle spiagge più belle e selvagge dell’Argentario, è sicuramente Cala Mar Morto. Il nome deriva dalla tranquillità garantita dallo scenario in cui è immersa: questa caletta, infatti, è protetta da una barriera di scogli che vanno a creare delle splendide piscine naturali in cui l’acqua è sempre calma. Grazie alla sua trasparenza, inoltre, è la location perfetta per chi ama non solo rilassarsi sulla spiaggia, ma esplorare i fondali marini. La spiaggia può essere raggiunta facilmente a piedi attraverso un sentiero che parte dal parcheggio e, considerando che non ci sono servizi, consigliamo di portare con voi tutto il necessario, compresa una borsa o busta per portare via la spazzatura, nel caso decideste di mangiare qui.

Bagni di Domiziano

Situata vicino a Porto Santo Stefano, questa spiaggia unisce le bellezze naturali con quelle storiche. Il nome, infatti, deriva dalla presenza di rovine romane visibili sia sulla spiaggia che nei fondali marini. Il sito archeologico, risalente all’epoca dell’Imperatore Domiziano, e i resti delle antiche vasche termali, offrono la possibilità di vivere un’esperienza subacquea unica e, allo stesso tempo di rilassarsi in un luogo adatto anche alle famiglie con bambini grazie ai numerosi servizi presenti in loco.

Le spiagge di Porto Ercole

Situata sulla parte orientale dell’Argentario, Porto Ercole rappresenta la location perfetta per chi desidera trascorrere una vacanza nelle spiagge più belle del promontorio. Alcune di queste possono essere raggiunte a piedi percorrendo sentirti talvolta semplici e altre impegnativi, oppure partecipando a un tour in barca o noleggiando un gommone. Tra queste, le più belle sono sicuramente Spiaggia Lunga, il cui sentiero non è adatto a bambini o persone anziane, Spiaggia Libera, accessibile da tutti con facilità, Spiaggia Acqua Dolce e Cala Galera, una delle più frequentate grazie alla sua vicinanza al porto turistico.

Porto Ercole

Fonte: iStock

Vista di Porto Ercole

Spiaggia La Feniglia

Amanti del mare e della natura, spiaggia La Feniglia è per voi. Qui troverete 7 chilometri di sabbia fine, la maggior parte dei quali caratterizzati da spiaggia libera perché gli stabilimenti balneari occupano solo una piccola porzione nelle due estremità. Grazie alle sue acque limpide e basse, rappresenta il luogo ideale soprattutto per le famiglie con i bambini che qui potranno nuotare e divertirsi in totale sicurezza. La particolarità di questa spiaggia è la lunga luna di sabbia circondata dalla Riserva Naturale Duna della Feniglia, che la separa dalla laguna di Orbetello. Potete raggiungerla tranquillamente a piedi o in bicicletta.

Cala Grande

Molto amata soprattutto dalle imbarcazioni perché riparata dal vento, Cala Grande è composta da tre spiagge di ciottoli e vanta un fondale marino perfetto per chi pratica snorkeling, un po’ come in tutta l’area dell’Argentario. La bellezza di Cala Grande può essere ammirata dalla strada panoramica dell’Argentario, dove è possibile intravedere le tre spiagge spuntare dalla macchia mediterranea. Il sentiero per arrivare alla prima delle tre è corto, ma non adatto a tutti, soprattutto ai bambini piccoli. Essendo una spiaggia selvaggia e incontaminata, qui non troverete servizi o stabilimenti balneari.

Cala del Gesso

Impossibile stilare una lista delle spiagge più belle dell’Argentario e non inserire Cala del Gesso. Situata sulla costa ovest e protetto da alte scogliere, rappresenta un piccolo paradiso della Maremma Toscana grazie alle sue acque calme e cristalline. L’arenile è composto soprattutto da ciottoli e il fondale è talmente ricco da rappresentare un parco divertimenti subacqueo per gli amanti dello snorkeling. Cala del Gesso può essere raggiunta solo a piedi e non sono presenti servizi.

Cala del Gesso

Fonte: iStock

Cala del Gesso

La Cacciarella

La Cacciarella è una spiaggia dell’Argentario raggiungibile facilmente a piedi: una volta arrivati vi troverete immersi nella bellezza di una piccola caletta sabbiosa posizionata fra due scogliere. Come la maggior parte delle calette presenti in questo meraviglioso territorio, anche questa è circondata da natura incontaminata e vanta acque cristalline ricche di specie meravigliose, da esplorare rigorosamente con la maschera. Sul lato est della spiaggia de La Cacciarella troverete la Grotta del Turco mentre sul fondale marino, a circa quindici metri dalla costa, è situata la statua del Cristo Redentore.

La Giannella

Come la spiaggia La Feniglia, anche La Giannella è una delle spiagge più facilmente accessibili dell’Argentario. Ideale per le famiglie con bambini piccoli e per chi non sa nuotare, è caratterizzata da sabbia chiara e fine e dall’acqua bassa e limpida. È riparata dai venti che soffiano da sud e offre un’opportunità unica agli amanti non solo del sole e del relax, ma anche delle camminate grazie al bagnasciuga lungo 8 chilometri: dalla  foce del fiume Albegna all’Argentario, con la quale è collegata attraverso il ponte sul canale di S. Liberata.

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Friuli: 5 splendide spiagge d’acqua dolce in Val d’Arzino

Trenta chilometri di meraviglia. Sono quelli percorsi dal torrente Arzino, uno dei corsi d’acqua più belli per chi ama il turismo fluviale, le spiagge d’acqua dolce e il wild swimming.

Scorre in Friuli, da sella Chiampon fino a gettarsi nel fiume Tagliamento poco a monte della stretta di Pinzano al Tagliamento. Con il suo scorrere ha scavato una valle profonda, sui cui fianchi trovano posto diversi piccoli borghi immersi nella natura montana del luogo, tra le Prealpi Carniche.

L’Arzino regala una serie di spiagge d’acqua dolce straordinarie, alternando continuamente tratti del letto del fiume in piano, dove l’acqua scorre placida, a profonde piscine naturali al cospetto di contrafforti rocciosi, e ancora a tratti più impetuosi in strette forre. La sua natura montana gli regala la sua caratteristica più bella: una trasparenza totale che regale un colore cristallino all’acqua, che poi si intensifica sempre più verso il turchese laddove aumenta la profondità del fondale.

Friuli Val d'Arzino

Fonte: Lorenzo Calamai

Esplorando il corso dell’Arzino

Gli ampi tratti placidi, con una corrente tranquilla, e le temperature calde in estate, pur trattandosi di una valle montana, lo rendono una destinazione fantastica per i pomeriggi di luglio, agosto e settembre.

Inoltre, per ampi tratti il corso dell’Arzino può essere esplorato semplicemente percorrendo il suo letto a piedi. Un’escursione divertente che permette di scoprire ogni angolo del torrente e di trovare la piscina naturale più adatta ai propri gusti. Qui di seguito, alcune delle più belle spiagge d’acqua dolce che si possono trovare in Val d’Arzino.

Sequalins, pace e relax in Val d’Arzino

Sequalins è una piccola borgata poco distante da Casiacco, risalendo il corso dell’Arzino verso monte. Qui, imboccando la via omonima all’abitato, si trova una strada sterrata che costeggia il torrente. Sulla destra, una traccia consente di scendere sulla spiaggia di sassi bianchi.

Grandi massi dove sistemarsi, pace e silenzio popolano questa tranquilla spiaggia d’acqua dolce. Un luogo riservato per godersi un torrente dal colore unico. Una piccola piscina naturale si trova ai piedi di un solitario masso bianco, mentre poco più a monte, dietro un’ansa del torrente, c’è un altro bello spot per fare il bagno.

Friuli Val d'Arzino

Fonte: Lorenzo Calamai

L’imbattibile colore dei flutti dell’Arzino

La briglia distrutta

Proseguendo lungo la strada sterrata succitata e percorrendola fino al termine, si trova un argine in cemento del torrente. Lo si percorre a piedi e si scende sul greto del torrente, trovandosi di fronte uno spettacolo che ricorda la devastante potenza della natura: in questa stretta gola la furia dell’Arzino in piena ha distrutto completamente la briglia di cemento costruita proprio per rallentare l’impeto quando il torrente si ingrossa e una massa consistente d’acqua scende verso i paesi a valle.

D’estate, però si trasforma in un luogo di divertimento e relax: una profonda piscina naturale è sorta tra i massi e le macerie, profonda abbastanza da consentire di tuffarcisi in mezzo.

Qui, spesso, i ragazzi del luogo che frequentano questa spiaggia d’acqua dolce abbelliscono il luogo con qualche elemento in più, come qualche panchina intagliata sul lato del fiume opposto a quello di arrivo, o corde da equilibrista sospese in mezzo alla polla d’acqua.

Pert, l’Arzino per tutti i gusti

Friuli Val d'Arzino

Fonte: Lorenzo Calamai

Un tuffo dal lungo masso piatto

Pert, qualche chilometro più a monte di Sequalins, è uno dei luoghi più gettonati dalle famiglie in cerca di un bel posto dove fare una rilassante gita giornaliera al fiume, magari con un bel picnic.

Qui l’Arzino offre divertimento per tutti i gusti in un tratto dove il torrente scorre tranquillo e offre diversi tipi di piscina naturale. Si parcheggia da un lato e dall’altro del ponte sul torrente e, scendendo sulla grande spiaggia di ghiaia e sabbia sottostante, troverete una lunga e placida piscina naturale mediamente poco profonda che si sviluppa tra due docili rapide.

Le famiglie amano rinfrescare cocomeri, meloni e bevande nelle fredde acque dell’Arzino, mentre imbandiscono la tavola tra gli alberi al margine del corso d’acqua. L’area è attrezzata con tavoli in legno e barbecue in muratura per grigliare. I bambini, intanto, giocano senza pericoli nell’acqua bassa.

Per chi ama maggiormente la quiete e ha voglia di un tuffo dove l’acqua è più profonda, scendendo leggermente a valle, via fiume o tramite i sentieri che lo costeggiano, si raggiunge un comodo e ombroso masso piatto, ai piedi del quale un’ampia e profonda polla permette di fare qualche bracciata.

La cascatella laterale

Friuli Val d'Arzino

Fonte: Lorenzo Calamai

Lo spettacolo delle spiagge d’acqua dolce dell’Arzino

Risalendo ancora leggermente a monte rispetto a Pert, nei pressi della piccolissima frazione di Chiamp, si trova un altro bellissimo tratto del torrente Arzino. Un ripido sentiero scende nel bosco che nasconde alla vista le anse più affascinanti porta direttamente sul letto del corso d’acqua.

In meno di 5 minuti si raggiunge una spiaggia di sassi bianchi sul lato orografico destro del torrente e ci si trova di fronte uno scenario semplicemente spettacolare: l’Arzino assume tutte le sfumature del blu, dalle tonalità più cristalline alle tinte del cobalto dove l’acqua si fa particolarmente profonda, contrastando con il verde degli abeti e la roccia scura sull’altra sponda.

Un piccolo affluente del torrente balza giù dal fianco della montagna, con una cascatella bucolica che si apre la strada tra le rocce.

Per fare il bagno ci sono due possibilità: la prima è la lunga e profonda piscina a valle del punto nel quale siete scesi, che ha di fronte una piccola, deliziosa e comoda spiaggetta di sabbia; la seconda si trova risalendo un po’ più monte, fin dove l’Arzino si stringe in una corte e stretta, spettacolare gola: qui l’acqua è davvero profonda, ci si può arrampicare sulle pareti rocciose attorno alla piscina naturale e concedersi il più azzurro dei tuffi.

Friuli Val d'Arzino

Fonte: Lorenzo Calamai

È sempre possibile vedere il fondale, ma in realtà l’acqua è molto profonda

Cerdevol

Cerdevol, luogo che prende il nome dalla vicina borgata del paese di Pielungo, è una delle spiagge d’acqua dolce più gettonate della Val d’Arzino.

Friuli Val d'Arzino

Fonte: Filippo Tuccimei

Cerdevol, uno dei luoghi più belli della Val d’Arzino

Un luogo davvero sensazionale, dove grandi faraglioni di roccia bianca fanno da contorno a diverse, profonde piscine naturali di acqua azzurrissima. Tra tuffi, grandi nuotate e spiagge di sassi bianchi, si può passare una giornata di divertimento a contatto con la natura. Il luogo è racchiuso tra due forre: quella a monte, da dove arriva il torrente, è corta e, malgrado la forte corrente, la si può riuscire a risalire; quella a valle è ben più lunga ed è meglio non avventurarvisi.

Per arrivarci si deve percorrere la Strada provinciale 1, che costeggia tutto il corso dell’Arzino, fino al bivio per Pielungo. Lasciatosi questo sulla sinistra, si prosegue per poche centinaia di metri fino a trovare alcuni spiazzi dove parcheggiare. Da qui un comodo sentiero porta sul greto del torrente in circa 5 minuti.

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Cosa vedere alla Baia dei Porci di Cuba

Stai pianificando un viaggio a Cuba? Tra i luoghi che non puoi perdere c’è la baia dei Porci, protagonista del tentativo di invasione da parte degli States nel ’61 per ribaltare il governo comunista di Castro è oggi un simbolo di resilienza ma è soprattutto apprezzata da snorkeler e subacquei per le incantevoli spiagge da sogno. Cosa vedere alla baia dei Porci di Cuba? Scopriamolo insieme.

Perché si chiama baia dei Porci?

Prima di immergerci a comprendere pienamente su cosa vedere e cosa fare partiamo dal nome. Contrariamente a quanto potrai pensare, non si fa riferimento agli animali da fattoria ma ad una specie di pesce conosciuto scientificamente come sufflamen verres ma che i local chiamano cochinos, un sinonimo di “maiale” in lingua spagnola. Popolando riccamente i fondali, non è difficile comprenderne il motivo del nome.

Storia della Baia dei Porci di Cuba

Oggi è un luogo cult per chi sceglie di visitare Cuba ma in passato è stato un simbolo di controverse operazioni militare, la più famosa proprio durante la Guerra Fredda. L’evento centrale che ha interessato la zona è l’invasione del 1961, miseramente fallita: gli Stati Uniti avevano l’obiettivo di rovesciare l’allora governo comunista di Fidel castro ma non ci sono riusciti.

L’operazione che ha interessato la spiaggia nel ’61 è partita più indietro nel tempo e precisamente nel 1959 in occasione della rivoluzione cubana che ha visto l’ascesa di Fidel Castro dopo la caduta del dittatore Fulgencio Batista. Cuba con i suoi moti rivoluzionari ha preoccupato profondamente gli USA che vedevano l’espansione comunista come un’autentica minaccia alla sicurezza. Nel 1960, l’allora amministrazione Eisenhower ha deciso di organizzare e pianificare un’azione per destabilizzare il regime. Si deve però al presidente John F. Kennedy il via libera definitivo dell’operazione che si è svolta nel 1961.

Il piano aveva come scopo l’addestramento di alcuni esuli cubani anti-castristi, con il supporto della CIA e il sostegno della popolazione locale. L’operazione, passata alla storia con il nome di Brigata 2506, comprendevano circa 1.400 uomini. Tutto è stato però segnato da errori strategici e tattici importanti che hanno portato al fallimento: basti pensare che le forze di Castro erano già state informate e quindi hanno mobilitato rapidamente truppe e aviazione.

In poche ore, le forze d’invasione furono circondate e costrette alla resa. Il 19 aprile, dopo 72 ore di combattimenti, l’invasione era già fallita. La maggior parte dei membri della brigata fu catturata e successivamente scambiata con prigionieri cubani e aiuti umanitari. Dal punto di vista internazionale, le conseguenze sugli States furono disastrose rafforzando persino il legame tra Cuba e l’Unione Sovietica.

Il museo a playa Girón

Se non vuoi limitarti ad una vacanza di mare ma vuoi comprendere a pieno le radici e la storia di Cuba inserisci nel tuo itinerario una visita del museo a playa Girón. L’esposizione è dedicata all’invasione fallita del 1961, quando esuli cubani, sostenuti dagli Stati Uniti, tentarono di rovesciare il governo di Fidel Castro. All’interno potrai esplorare la collezione di fotografie, documenti storici, armi e oggetti personali dei combattenti, che raccontano in dettaglio la cronaca di quei giorni drammatici. Avrai modo di approfondire attraverso una prospettiva unica sulla resistenza del popolo cubano e sulle dinamiche geopolitiche che hanno interessato gli anni della Guerra Fredda. È un luogo che non solo educa, ma ispira riflessioni profonde sulla lotta per l’indipendenza e sulla determinazione di un popolo a difendere la propria sovranità.

Il museo alla Baia dei Porci a Cuba

Fonte: iStock

Il museo che racconta la storia della Baia dei Porci

Le spiagge più belle della baia dei porci

Cuba è una meta amatissima per i suoi colori, la vita vivace e il suo panorama storico e culturale ma è anche una bellissima destinazione per gli amanti dello snorkeling e delle immersioni o semplicemente per chi cerca un luogo incantevole in cui godersi il mare.

La Baia dei Porci, nella costa sud di Cuba, si distingue per splendide spiagge tutte da scoprire. Partiamo da playa Girón considerata persino dai local come la più suggestiva. Nota alla storia per l’invasione fallita degli USA, oggi rappresenta pienamente un simbolo di resistenza e orgoglio nazionale. Le acque sono limpidissime e quindi particolarmente indicate per lo snorkeling: non hai idea di quanto sia suggestivo immergersi e scoprire coralli colorati e tantissimi pesci tropicali. A circa 10 km da qui si trova punta Perdiz, un vero paradiso per gli appassionati di immersioni: circondata dalla barriera corallina e a soli 100 metri della riva, vanta un fondale ricco di vita.

Non lontana puoi raggiungere playa Larga chiamata così proprio perché si estende per diversi chilometri ed è caratterizzata da una lunga distesa di sabbia bianca e fine oltre ad un fondale calmo. Davvero interessante in questa zona è una parete naturale che si innalza per oltre 300 metri di altezza e con una caduta verticale di 30 metri, una formazione apprezzatissima dai subacquei di tutto il mondo che sanno di poterla raggiungere dalla riva senza nemmeno il supporto di una barca.

Leggermente più isolata è caleta Buena, assolutamente pittoresca e perfetta per chi ama lo snorkeling: qui il fulcro è proprio la natura selvaggia ed incontaminata e sono agilmente raggiungibili le grotte di Bellamar che hanno più di 300.000 anni.

Playa larga a Cuba

Fonte: iStock

Playa larga, tra le spiagge più belle della Baia dei Porci a Cuba

Scoprire la Ciénaga de Zapata

La baia dei Porci appartiene alla più ampia riserva naturale della Ciénaga de Zapata, una delle più aree paludose dei Caraibi più ampie. La riserva è un vero e proprio santuario per la fauna e la flora locali, tanto che si contano oltre 900 specie di piante e un’ampia varietà di animali, tra cui uccelli, rettili e mammiferi. Gli appassionati di birdwatching troveranno l’area particolarmente interessante, poiché ospita specie endemiche come il trogone di Cuba e il fenicottero rosa.

Cueva de los Peces

La Cueva de los Peces è un cenote naturale, il più profondo di Cuba, che si trova a pochi chilometri da Playa Girón; si tratta di un luogo incredibilmente suggestivo per chi desidera fare snorkeling o semplicemente nuotare in acque cristalline circondate dalla natura. La sua particolarità è che si tratta di un lago d’acqua dolce collegato al mare, con una profondità di oltre 70 metri, il che lo rende un luogo affascinante per i subacquei.

 

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Scopri Nassau: le principali attrazioni della capitale delle Bahamas

Spiagge paradisiache di sabbia bianca, mare trasparente e una vivacità tipicamente caraibica fanno di Nassau una destinazione turistica di primo piano nei Caraibi. Ma la capitale delle Bahamas non è soltanto sole e mare. Ricca di storia e cultura, conquista chiunque la visiti con una combinazione unica di avventure storiche, esperienze culturali e bellezze naturali.

Dall’architettura coloniale ai colorati mercati locali dove scovare souvenir autentici, dai numerosi forti e musei che raccontano il passato avventuroso dell’arcipelago, ai bar e locali notturni dove ballare fino all’alba, la principale città sull’isola di New Providence ha qualcosa da offrire a ogni viaggiatore.

Nassau è anche un punto di partenza ideale per esplorare le meraviglie naturali delle Bahamas con escursioni in barca alle isole vicine dove è possibile fare snorkeling tra le barriere coralline, nuotare con i maiali o semplicemente rilassarsi su spiagge deserte. E per chi cerca avventure più adrenaliniche, c’è solo l’imbarazzo della scelta, dai parchi acquatici alle immersioni subacquee.

In questo articolo, esploriamo le principali attrazioni di Nassau, dai luoghi storici alle bellezze naturali, che rendono la città un luogo imperdibile per chiunque visiti le Bahamas.

Government House

L’elegante edificio rosa e bianco in stile georgiano coloniale su Duke Street è la sontuosa residenza ufficiale del Governatore Generale delle Bahamas. Circondato da una tenuta di quattro ettari e preceduto da un’imponente scalinata, vanta una lunga storia che risale al 1737, quando fu costruito per il Governatore Richard Fitzwilliam.

Distrutto da un incendio nel 1929, il complesso fu ricostruito nel 1932 mantenendo lo stile originale, arricchito da dettagli ispirati alle sfarzose mansion del Sud degli Stati Uniti, sebbene il colore rosa pastello e le persiane bianche siano inconfondibilmente bahamiani. Gli interni, invece, conservano l’eleganza della ristrutturazione effettuata dalla Duchessa di Windsor negli anni ‘40. Oltre a essere la residenza ufficiale del Governatore Generale, Government House è anche una popolare attrazione turistica, aperta al pubblico per visite guidate.

Fort Charlotte

Il più grande dei tre forti che si trovano a Nassau, Fort Charlotte sorge a breve distanza da West Bay Street, su una collina che domina l’estremità occidentale del porto, da cui si gode una vista strepitosa che abbraccia la città fino a Paradise Island. Costruito nel 1789 da Lord Dunmore, fu chiamato Fort Charlotte in onore della moglie di Re Giorgio III; successivamente furono aggiunti il bastione centrale, Fort Stanley, e la parte occidentale, Fort D’Arcy.

Aperto al pubblico, si possono visitare i bastioni, le prigioni e i tunnel sotterranei, e per chi volesse approfondire la storia militare delle Bahamas, ci sono tour guidati che raccontano le numerose vicende belliche che hanno visto il forte protagonista.

Paradise Island

Collegata a Nassau da due ponti, Paradise Island è una delle destinazioni più popolari delle Bahamas. Su questo isolotto paradisiaco sorge l’Atlantis Resort, un grandioso complesso turistico che oltre a lussuose sistemazioni di vario tipo, che spaziano dalle iconiche torri del Royal all’elegante The Cove Atlantis, include varie attrazioni per tutta la famiglia.

La più famosa è l’Aquaventure, un enorme parco acquatico con scivoli mozzafiato, cascate artificiali, piscine e un acquario a tema che ricrea le rovine della città perduta di Atlantide, dove si possono ammirare squali, mante e altre creature marine. Ci sono poi un campo da golf a 18 buche, il più grande casinò dei Caraibi, oltre a decine di bar, ristoranti, lounge e nightclub. Oltre al relax sulle spiagge da sogno che circondano l’isola, Paradise Island offre la possibilità di praticare svariate attività acquatiche, tra snorkeling, immersioni subacquee e pesca d’altura.

Pirates of Nassau Museum

Il Pirates of Nassau Museum (Museo dei Pirati di Nassau) è una tappa obbligata per chiunque voglia fare un tuffo nella storia avventurosa delle Bahamas. Situato in pieno centro, è un’esperienza coinvolgente e divertente per tutte le età. Attraverso la ricostruzione della nave pirata Revenge, reperti storici e mostre interattive, la visita è un’emozionante immersione nell’epoca d’oro della pirateria, dal 1690 al 1720, quando a Nassau c’era la più alta concentrazione di bucanieri del Nuovo Mondo che infestavano le acque turchesi dei Caraibi.

Durante il tour della durata di circa mezz’ora, si scoprono affascinanti storie di personaggi leggendari come Barbanera e si possono ammirare le ricostruzioni degli alloggi in cui vivevano, gli strumenti e le armi che utilizzavano negli assalti e nelle battaglie, ricreate con suggestivi effetti di suoni e luci.

Christ Church Cathedral

Fondata nel 1670, la Christ Church Cathedral (Cattedrale della Chiesa di Cristo) è stata il primo luogo di culto costruito nelle Bahamas e pertanto è considerata la “chiesa madre” di tutte le chiese anglicane dell’arcipelago. L’edificio originale fu distrutto dagli spagnoli nel 1684, e dopo diverse ricostruzioni nel 1861 fu inaugurato l’attuale santuario.

Nello stesso anno, la chiesa parrocchiale divenne cattedrale anglicana episcopale e Nassau fu ufficialmente proclamata città. Restaurato più volte nel corso del XX secolo, lo storico luogo di culto situato in George Street, nel centro di Nassau, oltre che un importante monumento storico, continua a essere un fondamentale punto di riferimento per la comunità locale.

National Art Gallery of the Bahamas

La National Art Gallery of The Bahamas (Galleria Nazionale d’Arte delle Bahamas) è un luogo imperdibile per scoprire i più celebri artisti caraibici e i nuovi talenti emergenti. La galleria offre uno spaccato della creatività e dell’identità culturale delle Bahamas, attraverso una notevole collezione di opere, che spaziano dalla pittura alla scultura, dalla fotografia all’arte contemporanea.

Ospitata nella storica Villa Doyle nel centro di Nassau, è articolata in quattro spazi distinti che attraverso la conservazione, l’esposizione e l’interpretazione dell’arte bahamiana storica e contemporanea, educano, ispirano ed emozionano i visitatori. Oltre ad ammirare le opere esposte che illustrano il passato e il presente dell’arcipelago, i visitatori possono partecipare a workshop, attività creative e programmi per bambini che rendono la galleria una destinazione ideale per tutta la famiglia.

Government House, Nassau

Fonte: iStock

Government House, Nassau, Bahamas

Straw Market

Nel cuore di Bay Street, tra boutique di lusso e negozietti, il famoso Straw Market (mercato della paglia) di Nassau offre il meglio dell’artigianato bahamiano. Dai caratteristici cappelli di paglia alle borse colorate, dalle bambole naive alle sculture in legno, ogni oggetto è un pezzo unico realizzato a mano dagli abilissimi artigiani locali che tramandano l’antica tradizione della lavorazione della paglia.

Un’attività che risale agli anni Quaranta, quando la tessitura della paglia era un’abilità essenziale per la sopravvivenza degli abitanti delle Bahamas, che utilizzavano i cesti intrecciati per la raccolta di frutti e la pesca. Nonostante mercatini simili siano disseminati in tutta l’isola, l’originale Straw Market con la sua atmosfera elettrizzante continua a essere un’imperdibile attrazione di Nassau.

Queen’s Staircase

Conosciuta anche come “The 66 Steps” (I 66 gradini), la Queen’s Staircase (Scala della Regina) è un’imponente scalinata scolpita nella roccia dagli schiavi alla fine del XVIII secolo per collegare la città al Fort Fincastle. Per questo rappresenta un luogo storico imperdibile, potente simbolo della forza e della resilienza del popolo bahamiano.

Il nome è un omaggio alla Regina Vittoria, salita al trono nel 1837, sotto il cui regno i britannici costruirono una serie di fortificazioni, tra cui Fort Fincastle, Fort Montagu e Fort Charlotte, per difendere l’isola dagli attacchi dei pirati che imperversavano nell’arcipelago. Circondata da un lussureggiante giardino tropicale, per il suo grande valore storico è una delle attrazioni più visitate di Nassau.

Spiagge di Nassau

Non si può dire di essere stati a Nassau senza aver trascorso qualche ora di relax sulle spiagge paradisiache che circondano la città. La favolosa Cable Beach, un nastro di sabbia bianca bagnato da acque cristalline su cui si affacciano resort di lusso, casinò e ristoranti, è la più celebre e frequentata, soprattutto da chi ama gli sport acquatici. Un’altra spiaggia molto conosciuta è Love Beach, più tranquilla e appartata, ideale per lo snorkeling grazie alla vicinanza alla barriera corallina. Mentre Junkanoo Beach, situata vicino al centro, è una vivace spiaggia pubblica, molto popolare tra i locali e i turisti, che vengono per rilassarsi, nuotare e godersi l’atmosfera festosa.

Nassau Botanical Gardens

Una vera oasi di verde e tranquillità, meta perfetta per una rilassante passeggiata, il Giardino Botanico di Nassau ospita una vasta collezione di piante tropicali ed essenze esotiche. Ricavato nel luogo della vecchia cava da cui furono estratte le pietre utilizzate per la costruzione di Fort Charlotte, è stato inaugurato il giorno della proclamazione dell’indipendenza delle Bahamas, il 10 luglio 1973. Si estende su una superficie di circa 18 acri, dove trovano dimora oltre 600 specie di flora tropicale, tra cui la bignonia gialla, il fiore nazionale delle Bahamas.

Ardastra Gardens & Wildlife Conservation Centre

Originariamente creati come riserva naturale dall’orticoltore giamaicano Hedley Edwards negli anni ’50, i Giardini Ardastra sono diventati nel tempo un vero e proprio centro di conservazione della fauna selvatica che ospita un piccolo zoo di circa 200 animali, tra mammiferi, uccelli e rettili che hanno trovato il loro habitat in questo meraviglioso giardino tropicale.

Situato a breve distanza dal giardino botanico, durante la visita sono possibili incontri ravvicinati con pavoni, pappagalli, serpenti e tanti altri animali. Anche se il centro è famoso soprattutto per la sua colonia di fenicotteri rosa, l’uccello nazionale delle Bahamas, che come vere star si esibiscono ogni giorno nell’elegante “marcia dei fenicotter” sfilando a suon di musica, perfettamente sincronizzati, lungo i vialetti del parco.

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Mandelieu-La Napoule, la vera Costa Azzurra dei francesi

Gli italiani amano la Costa Azzura, ma i numeri dimostrano che più in là di Cannes difficilmente arrivano. Eppure, appena dopo la città del Festival del cinema c’è una località di villeggiatura inaspettata, che offre tantissime attrazioni turistiche, ma che i nostri connazionali non conoscono ancora. Si tratta di Mandelieu-La Napoule, una cittadina di mare – ma non solo – a due passi dalla mondanità della Croisette da una parte e dalla natura meravigliosa del Var, dall’altra, caratterizzata da quella meravigliosa roccia color ocra del massiccio dell’Estérel. Qui, difficilmente si sente parlare italiano essendo una meta frequentata soprattutto dai francesi, ed è il luogo migliore dove trascorrere una vacanza sentendosi un vero local.

La cittadina costiera di Mandelieu-La Napoule offre diverse spiagge, naturalmente, ma si trova anche alla foce di ben due fiumi navigabili, la Siagne e il Riou de l’Argentière, costeggiati da sentieri percorribili a piedi o in bicicletta e quindi non è solo una località di mare come le altre. E non è tutto. In questa cittadina del Sud della Francia, che conta poco più di 20mila abitanti, ci sono anche diverse attrazioni culturali (ci sono ben quattro castelli) e una vivace vita notturna grazie ai tanti locali e ristoranti dove trascorrere belle serate estive.

E non è ancora finita, perché Mandelieu è soprattutto d’inverno che dà il meglio di sé. Tra gennaio e febbraio, infatti, quando fiorisce la mimosa che colora di giallo i numerosi giardini e l’intera città, attira ancora parecchi turistic, tanto che questo evento di stagione viene festeggiato con un festival dedicato a questo delicato fiore giallo. Alla mimosa s’ispirano anche piatti, profumi e persino gelati. Ma ecco cosa fare a Mandelieu-la-Napoule e perché sceglierla come vostra meta delle vacanze.

Mare e spiagge a Mandelieu-La Napoule

A Mandelieu ci sono ben sette spiagge. Sicuramente, la spiaggia più scenografica dove andare d’estate a Mandelieu-La Napoule è quella sotto il castello, la Plage du Château de La Napoule, ma ce ne sono altre dai nomi evocativi come la Plage des Sables d’or, Plage des Dauphins, Plage de la Rague – un angolino poco noto alla fine del sentiero litorale – e Plage de la Raguette, la Plage Robinson e la Plage Font Marina.
Il mare, con i suoi sette porti (pubblici e privati), e i due fiumi sono sicuramente le principali attrattive dell’estate qui.

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Fonte: ©Camille Moirenc / OTC Mandelieu

La Plage de La Rague a Mandelieu

Dai porti, dove sono attraccata decine di piccole barche non più lunghe di 25 metri, partono le imbarcazioni che conducono gli appassionati di immersioni alla scoperta de fondali marini nel Golfe de la Napoule e hanno sede diversi centri nautici che organizzano ogni sorta di sport acquatico. Ma a Mandelieu si può navigare anche sui fiumi con piccole barche, anche elettriche. Proprio per l’immagine delle barche attraccate lungo le rive dei due fiumi con i pontili che portano direttamente nelle case viene la città spesso paragonata alla Miami Beach della Costa Azzurra.

Attività nella natura

Una delle caratteristiche di Mandelieu è che, pur essendo una cittadina di mare, offre tantissime attività all’aria aperta nella natura non per forza legate al mare, in quanto è ricca di parchi e di giardini. I più belli da visitare sono i giardini del Castello di La Napoule, fatti realizzare dall’ultima proprietaria del castello, Marie Clews, che vi si trasferì a vivere col marito Henry negli Anni ‘20 trasformando un maniero medievale in un luogo romantico con torri e affacci sul mare che ben si integrano con gli alberi centenari del parco e le splendide aiuole fiorite. Mecenati dell’arte, la coppia – e in seguito la fondazione a loro dedicata, Napoule Art Foundation – hanno integrato la proprietà con installazioni artistiche moderne e opere di artisti che vengono ospitati regolarmente ancora oggi.

Se questo giardino è tutto da ammirare, le Berges de Siagne sono tutte da vivere, con i sentieri, i percorsi sportivi, gli attrezzi per il fitness, i giochi per i bambini, gli spazi per i pic-nic, gli immancabili campi da bocce, i pontili delle barche che, grazie al clima mite delle Alpi marititme, sono fruibili tutto l’anno e, solo d’estate, invece, il Théâtre Robinson, dove si tengono concerti all’aperto.

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Fonte: ©Camille Moirenc / OTC Mandelieu

In bicicletta lungo le Berges de Siagne a Mandelieu

Il lungofiume confina anche con i due campi da golf da 18 buche e con il bellissimo Parc des Oliviers, che ospita decine di ulivi e di piante aromatiche. In occasione del Festival des Jardins della Costa Azzurra, che si tiene ogni due anni ad aprile (il prossimo è nel 2025) in diverse località del Sud della Francia, ospita anche delle creazioni temporanee. E poi c’è il Parc Emmanuelle de Marande, uno dei più recenti giardini nati a Mandelieu-La Napoule che ospita un arboretum di mimose considerato un vero e proprio museo con oltre specie diverse di questo splendido fiore al quale ogni anno a febbraio viene dedicata una festa, la Fête du Mimosa.

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Fonte: ©Camille Moirenc / OTC Mandelieu

Passeggiate nella natura lungo la Siagne

Cosa vedere a Mandelieu-La Napoule

Alcune le abbiamo già anticipate. Oltre all’iconico Château de La Napoule, visibile sia dalla strada sia dal mare, con il suo pittoresco camminamento, di origine medievale, costruito e ricostruito più volte nel corso dei secoli ce n’è un altro che domina Mandelieu dall’alto e si tratta dello Château d’Agecroft, un edificio neo-medievale con tanto di torri e merletti. Questo castello non si può visitare perché in realtà ospita una casa vacanze fatta costruire negli Anni ’20 per ospitare le famiglie dei minatori normanni – e per queto viene chiamato Château des Mineurs – e ancora oggi offre ospitalità sociale.

Mandelieu-Château-Agecroft

Fonte: ©Camille Moirenc / OTC Mandelieu

Lo Château Agecroft o Château des Mineurs a Mandelieu-La Napoule

Ma a Mandelieu c’è un terzo castello: si tratta dei resti dell’antica fortezza a difesa della città che domina ancora oggi dall’alto del Mont San Peyre e che si può raggiungere a piedi seguendo un sentiero. Da lassù si gode di una vista impagabile non solo sulla città ma anche su Cannes, sulle Isole di Lérins (Sainte-Marguerite e Saint-Honorat) e su tutto il Mediterraneo. E non è finita, perché ce ne sarebbe anche un quarto, lo Château de la Tour, che però è in stato di abbandono.

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Fonte: ©Christian Retaggi

Le rovine del castello sul Mont San Peyre a Mandelieu

I quartieri di Mandelieu-La Napoule

Alcuni di questi quartieri sono perfetti da vivere dopo l’ora del tramonto perché sono un susseguirsi di locali, ristoranti e negozi, come La Napoule, dove si trova anche la piccola stazione ferroviaria appena sistemata e che è un piccolo bijoux, perfetta per visitare la cittadina anche senz’auto e per raggiungere tutte le località della Costa Azzurra senza stress. È il quartiere storico della città e anche il più romantico, con le sue strade  ripavimentate di recente, le piazzette e le fontane illuminate da lampioni artistici. Confina con il quartiere Capitou, un piccolo villaggio provenzale nel cuore di Mandelieu che un tempo era quello dei coltivatori di mimose.

Due quartieri stanno per diventare green e sostenibili e sono Le termes e Minelle, dove sono in fase di realizzazione parchi e strade pedonali che saranno ultimati nei prossimi anni. E poi c’è il bord de mer, con i suoi ristoranti terrazzati a picco sul mare e il quartiere sparso sulle colline di Mandelieu. Se cercate una Costa Azzurra diversa e oltre le solite mete già battute dagli italiani questa sicuramente fa per voi.

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Fonte: ©Camille Moirenc / OTC Mandelieu

Panorama su Mandelieu-La Napoule
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Un’oasi di pace dove trascorrere le vacanze in Sardegna

La Sardegna è una destinazione vacanziera ormai rinomata; grazie alle sue spiagge mozzafiato, l’acqua cristallina, la natura incontaminata e la ricca storia culturale, stupisce e incanta tutti i suoi visitatori. Se sei alla ricerca di un campeggio che offra tutto questo e molto di più, il Camping Cala D’Ostia è la scelta perfetta. Situato sulla costa sud-orientale dell’isola, questo luogo magico offre un ambiente familiare e accogliente, immerso nella natura e con una vista spettacolare sul mare. Il camping si trova a 6 km da Pula, un’incantevole comune situato nella provincia di Cagliari.

Alla scoperta di Pula

Pula è una destinazione imperdibile per chi desidera immergersi nella bellezza naturale e nella ricca storia della Sardegna. Questo pittoresco borgo è celebre per le sue spiagge mozzafiato, le antiche rovine e la vivace atmosfera culturale. La storia di Pula è profondamente legata al sito archeologico di Nora, una delle più antiche città fenicie della Sardegna, successivamente colonizzata dai Romani. Le rovine di Nora, con il suo teatro, le terme e i mosaici ben conservati, offrono un viaggio affascinante nel passato, permettendo ai visitatori di esplorare le testimonianze di civiltà millenarie. Oltre alla sua importanza storica, Pula è rinomata per le sue spiagge spettacolari. La spiaggia di Nora, con la sua sabbia dorata e le acque cristalline, è perfetta per rilassarsi al sole e nuotare in un mare turchese. La vicina spiaggia di Su Guventeddu è ideale per gli amanti degli sport acquatici.

Un rifugio verde di pace e serenità

Il Camping Cala D’Ostia è immerso in una lussureggiante area verde di oltre 75.000 mq, ricca di pini ed eucalipti. Questa oasi di silenzio, pace e tranquillità è il luogo ideale per una vacanza rilassante a contatto con la natura. Le piazzole per camper, roulotte e tende sono dotate di servizi essenziali come il camper service e l’attacco luce, garantendo un soggiorno confortevole per tutti gli ospiti. Inoltre, questo campeggio in Sardegna offre roulotte a noleggio per chi desidera una soluzione abitativa più comoda.

Posizione privilegiata

Il Camping Cala D’Ostia gode di una posizione privilegiata, affacciato direttamente sul mare e a soli 50 metri da spiagge di sabbia e scogli. Questa posizione lo rende un punto di partenza ideale per esplorare le meravigliose spiagge della zona, come la famosa spiaggia di Chia, e per visitare importanti siti archeologici come gli scavi punico-romani di Nora e le rovine di Pula. Le rovine di Nora a Pula sono un affascinante sito archeologico che risale all’epoca fenicia e romana. Qui, i visitatori possono esplorare antichi teatri, terme e mosaici ben conservati, immergendosi nella storia millenaria di una delle città più antiche della Sardegna.

Servizi e comfort

Al Camping Cala D’Ostia, gli ospiti possono usufruire di numerosi servizi pensati per rendere la loro vacanza il più confortevole e piacevole possibile. Il campeggio dispone di un mini market e di un bar/tabacchi, dove è possibile reperire tutto il necessario senza doversi spostare. La pizzeria del campeggio è il luogo perfetto per trascorrere una serata in allegria con gli amici, gustando deliziose pizze cotte al forno.

Attività e divertimento per tutti i gusti

Per chi ama lo sport e il divertimento, il Camping Cala D’Ostia offre un campo da calcetto, il noleggio di mountain-bike e un parco giochi per bambini. Nei fine settimana, l’intrattenimento musicale e l’animazione per bambini rendono le serate ancora più speciali. Il campeggio organizza anche escursioni per visitare le meravigliose spiagge, i monumenti archeologici e i boschi delle montagne del parco naturale del Sulcis, situato nel sud-ovest della Sardegna: un tesoro di bellezze naturali e storiche. Tra i suoi paesaggi montuosi, i visitatori possono scoprire antichi reperti archeologici che testimoniano la ricca storia dell’isola. Le rovine fenicie e romane, come quelle di Nora, offrono uno sguardo affascinante sulle civiltà passate. I boschi delle montagne del Sulcis, coperti da fitti lecci e macchia mediterranea, sono un rifugio perfetto per gli amanti della natura. Questi boschi ospitano una fauna variegata, tra cui cervi, cinghiali e aquile reali. Sentieri escursionistici ben segnalati permettono di esplorare questo paradiso naturale, offrendo panorami mozzafiato e un’esperienza di immersione totale nella natura incontaminata della Sardegna.

All’avventura a bordo di una E-Bike

Fino a metà settembre, gli ospiti del Camping Cala D’Ostia possono usufruire del noleggio di e-bike per esplorare comodamente il territorio circostante. Con una bici elettrica, è possibile raggiungere in poco tempo molte spiagge stupende e siti di interesse storico, come gli scavi di Nora. Questo modo ecologico e divertente di scoprire la Sardegna permette di immergersi completamente nella bellezza del paesaggio senza fatica.

Eventi e cultura

La zona intorno al Camping Cala D’Ostia è ricca di eventi culturali, soprattutto durante l’estate. Artisti nazionali e internazionali si esibiscono in concerti e spettacoli, offrendo intrattenimento di alta qualità per i visitatori. Inoltre, a soli 6 km di distanza, si trova la vivace cittadina di Pula, che offre numerosi servizi come posta, banche e farmacie, oltre a un’ampia scelta di ristoranti, pizzerie, bar e pub. Le piazze di Pula sono spesso animate da eventi e manifestazioni che rendono ogni serata un’occasione speciale.

Escursioni e storia millenaria

Il Camping Cala D’Ostia è il punto di partenza ideale per avventurarsi in escursioni emozionanti. Gli ospiti possono esplorare i monumenti archeologici della città fenicio-punica di Nora, le torri spagnole lungo la costa e i boschi del parco naturale del Sulcis. Queste escursioni offrono l’opportunità di scoprire la storia e la cultura della Sardegna, immersi in paesaggi mozzafiato.

Perché scegliere il Camping cala D’Ostia

Il Camping Cala D’Ostia è più di un semplice campeggio: è un luogo dove la natura, la cultura e il divertimento si incontrano per offrire un’esperienza di vacanza indimenticabile. Il Camping offre numerosi svaghi e attività per gli amanti del relax; gli appassionati di storia e per chi è in cerca di nuove scoperte e avventure. Grazie alla sua posizione privilegiata, alle strutture confortevoli e alle numerose attività disponibili, il Camping Cala D’Ostia rappresenta la scelta ideale per una vacanza indelebile nella magica Sardegna.

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Cosa fare a Mellieha, tra spiagge e natura incontaminata

Situata nella parte nord dell’isola di Malta, in una posizione pittoresca adagiata sulla cima di un crinale fra St. Paul’s Bay e Mellieħa Bay, Mellieha rappresenta una meta turistica molto amata sia dai maltesi che dai turisti stranieri. Una piccola cittadina che, con i suoi poco più di 7.500 abitanti, offre lo scenario ideale in cui trascorrere una vacanza estiva all’insegna di mare, relax e divertimento. È qui che si trovano alcune delle spiagge più frequentate di tutto l’arcipelago maltese, come Ghadira Bay, oltre che parchi a tema per intrattenere le famiglie, siti storici e parchi naturali.

Questi i nostri consigli per scoprire cosa fare a Mellieha e tante informazioni utili per aiutarvi a pianificare al meglio il vostro viaggio.

Breve storia di Mellieha

Prima di raccontarvi cosa fare a Mellieha, facciamo un passo indietro nel tempo e immergiamoci nella sua storia. Le tracce degli insediamenti più antichi nell’area di Mellieha risalgono al 3000 a.C. Sono stati trovati resti di templi, grotte, tombe e utensili databili al periodo neolitico. Le grotte attorno alla città furono usate come abitazioni dalla popolazione locale fino all’inizio del Medioevo. Secondo la tradizione, intorno al 60 d.C., San Luca, in viaggio con San Paolo, ha fatto naufragio a Malta e, raggiunta una delle grotte di Mellieha, vi ha dipinto un’immagine della Vergine Maria.

Fu britannica per un paio di secoli, poi non britannica e indipendente, ma prima di allora rappresentava l’area meno abitata di Malta a causa della sua conformazione geografica che permetteva ai nemici facili approdi alla sua baia. E saranno proprio le ondate di invasori e coloni – fenici, arabi, italiani – a lasciare dietro di sé, sia in questa cittadina che sull’isola in generale, diverse eredità in termini di lingua, edifici e cibo.

Ghajn Tuffieha a Mellieha

Fonte: iStock

La torre sulla baia di Ghajn Tuffieha a Mellieha

Cosa vedere a Mellieha

Una vacanza a Mellieha è sinonimo di relax, ma non mancano alcune attrazioni storiche da visitare per arricchire le vostre giornate o parchi a tema dove trascorrere momenti spensierati insieme a tutta la famiglia.

Siti di interesse storico

Tra gli edifici più belli di Mellieha c’è sicuramente la chiesa parrocchiale, o Chiesa della Natività della Vergine Maria, realizzata con uno stile splendidamente barocco e risalente al XIX secolo. Con la sua imponenza domina il paesaggio affacciato sulla baia, mostrando con fierezza l’enorme cupola e le cinque campane importate da Milano. Al suo interno, invece, la chiesa contiene opere di artisti maltesi famosi all’epoca dei lavori di costruzione, come Giuseppe Cali.

Nella parte sud della chiesa potrete ammirare il Santuario di Nostra Signora di Mellieha, benedetto da Papa Giovanni Paolo II durante la sua visita a Malta. La particolarità di questo santuario è che nasce come grotta naturale consacrata a chiesa cattolica e custode di un importante affresco in stile bizantino raffigurante la Madonna con Gesù Bambino posizionato sul braccio destro.

Con il suo colore acceso, un altro edificio storico che contraddistingue il paesaggio di Mellieha è la Torre Rossa o Torre di Sant’Agata. Lo scopo della fortificazione, eretta nel 1600, era il controllo e la difesa dello stretto tra Malta e Gozo: ospitava a Mellieha una guarnigione di 30 uomini, cinque cannoni e provviste in caso di assedio.

L’edificio è a base quadrata, con quattro grandi torri angolari che si ergono dalla base e le mura sono spesse quattro metri. Usata successivamente dagli inglesi come torre d’avvistamento, è stata impiegata durante entrambe le guerre mondiali. Il restauro, terminato nel 2001, l’ha riportata alle condizioni originarie ed è oggi aperta al pubblico, il quale può salire sulla cima per godere del panorama sulla baia.

Popeye’s Village, il villaggio di Braccio di Ferro

Costruito come set per il film dedicato a Braccio di Ferro e interpretato da Robin Williams, oggi questo villaggio affacciato su Anchor Bay rappresenta una delle attrazioni più visitate sull’isola di Malta. Si tratta di un parco divertimenti per bambini che offre tante attività diverse come spettacoli e giochi gonfiabili, mentre agli adulti propone una vista privilegiata sulla baia. I prezzi dei biglietti d’ingresso cambiano in base alla stagione, vi consigliamo quindi di controllare sul sito ufficiale per aggiornamenti.

Villaggio Popeye Malta

Fonte: iStock

Vista sul villaggio di Popeye

Riserva naturale di Ghadira

La Riserva naturale di Ghadira, situata vicino all’omonima baia, è un parco naturale con numerose specie animali e vegetali altamente protette dalle autorità e da una ONG locale, la Birdlife Malta. La riserva sorge su un’area di sette ettari composta da un lago salmastro e zone lagunari. Qui potete ammirare usignoli, gallinelle, anatre, martin pescatori, aironi, trampolieri e moltissimi passeriformi.

La riserva ospita anche molte specie animali e vegetali indigene, come il coniglio selvatico, il riccio, il camaleonte, il geco, il serpente leopardo e alcune piante alofite. La riserva di Ghadira ospita circa 140 specie di uccelli migratori che ogni anno trovano qui l’habitat adatto per una pausa durante il loro lungo viaggio.

Le spiagge di Mellieha

Le spiagge sul tratto di costa di Mellieha sono molto amate soprattutto perché composte prevalentemente da sabbia. La più grande è Ghadira Bay, perfetta per le famiglie che viaggiano con bambini perché le acque sono calme e poco profonde, ideali per fare il bagno in tutta sicurezza. Qui troverete anche bar e stabilimenti balneari dove affittare sdraio, ombrelloni o pedalò.

Da Mellieha potete raggiungere anche Paradise Bay, la quale offre una vista splendida su Comino e Gozo. Le sue acque cristalline sono perfette per nuotare e trascorrere una giornata all’insegna del relax ma, essendo molto piccola, consigliamo di arrivarci presto per assicurarvi un posto. Infine, una zona tranquilla dove prendere il sole è Armier Bay, suddivisa in Armier e Little Armier, frequentata soprattutto dai locali perché scomoda da raggiungere per i turisti che non possiedono un’auto.

Come arrivare a Mellieha

Una volta sbarcati all’aeroporto internazionale di Malta, il modo più economico per raggiungere Mellieha è prendere l’autobus della linea X1. Se invece preferite una soluzione più veloce, potete noleggiare un’auto o uno scooter. Se arrivate da La Valletta e non avete un veicolo a vostra disposizione, potete salire sull’autobus 41 o 42.

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Dove vedere le più belle conchiglie di mare in Italia

Coloratissime e dalle forme più spettacolari, minuscole oppure incredibilmente grandi, le conchiglie sanno ammaliare come poche altre cose al mondo. Gli antichi greci e romani le vedevano come simboli di rinascita e di prosperità: quei gusci variopinti venivano dal mare e così anche le popolazioni, che dallo stesso mare ricavavano la vita. Non è un caso se ancora oggi siano considerate elementi legati alla nascita e all’amore. Sono una delle maggiori espressioni della perfezione della natura, e noi ci innamoriamo ogni volta che ne incontriamo una, piccola o grande che sia.

Se in passato, durante una vacanza al mare, era consuetudine raccogliere le conchiglie dai bagnasciuga per poi portarle a casa conservandole come ricordi indelebili, oggi questo non è più possibile. Ma se la legislazione statale e molteplici regolamentazioni regionali e locali proibiscono tale pratica, nulla vieta la loro ricerca visiva tra gli arenili sabbiosi delle spiagge italiane più ricche di esemplari.

La legge italiana sulla raccolta di conchiglie

In Italia la legge parla chiaro: non è possibile raccogliere sabbia, conchiglie, alghe e sassi dalle spiagge dello Stivale. Una decisione presa per tutelare e salvaguardare l’ambiente, preservando la flora e la fauna del nostro Paese. Infrangendo la norma si può incorrere in multe salatissime.

A stabilirlo è l’articolo 1162 del Codice della navigazione, che prevede che “chiunque estrae arena, alghe, ghiaia o altri materiali nell’ambito del demanio marittimo o del mare territoriale ovvero delle zone portuali della navigazione interna, senza la concessione prescritta nell’articolo 51, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 1.549,00 a euro 9.296“.

Ad inasprire la legge nazionale sono le ulteriori delibere regionali e comunali, che possono decidere di imporre ulteriori tutele e divieti a determinate zone sensibili. Ne è un esempio la Sardegna, che in più aree ha imposto a livello locale e regionale divieti e linee guida di comportamento per proteggere i luoghi naturali e le spiagge dai grandi afflussi di turisti provenienti da tutto il mondo, una situazione che sta mettendo in difficoltà sia le realtà più piccole che le grandi città.

Regole sulla raccolta delle conchiglie di mare: cosa dice la legge italiana

Fonte: 123RF

Conchiglia sulla spiaggia

Alla ricerca delle conchiglie: cosa fare senza raccoglierle

La tutela degli ambienti naturali e degli ecosistemi è ormai di vitale importanza, in Italia come nel resto del mondo, e il divieto di raccogliere conchiglie è uno dei numerosi sforzi messi in atto per preservare ciò che il passaggio dell’uomo potrebbe rovinare per sempre.

Ecco allora che la vecchia usanza di raccogliere le conchiglie in spiaggia può essere sostituita dalla loro ricerca visiva durante una camminata lungo il bagnasciuga, fotografandole e costruendo così un album dei ricordi digitale. Un’attività rilassante se fatta in solitaria, ma anche stimolante e arricchente, soprattutto se svolta in famiglia, accompagnando i bambini in una divertente “caccia al tesoro” a tema conchiglie. Una volta raccolte quante più fotografie che immortalano diverse varietà di gusci colorati, allora non resta che cercarne la specie e la loro curiosa storia. Sì, perché dietro ad ogni conchiglia c’è un mondo tutto da scoprire.

Dove trovare le conchiglie di mare

Non è sempre facile trovare conchiglie sulle spiagge, soprattutto quelle più particolari. Quali sono allora i luoghi migliori nei quali andare alla ricerca delle più belle conchiglie in Italia?

Uno dei luoghi per eccellenza per l’avvistamento di splendide specie colorate è il Lido delle Conchiglie, in Salento: un’ampia insenatura naturale situata tra l’estremità nord di Gallipoli e la Montagna Spaccata, un’imponente costone roccioso a picco sul mare. Qui, la sabbia fine e chiara della spiaggia si mischia a un’infinità di conchiglie dalle forme e dai colori più disparati. Uno spettacolo per gli occhi, che dona il nome a questo tratto di costa dalla bellezza disarmante.

Restando in Puglia, un altro luogo ricco di conchiglie è l’Area Marina Protetta e Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto. Qui, lungo la paradisiaca spiaggia Torre Guaceto, si nasconde una piccola caletta di 88 metri fatta interamente di conchiglie. Una quantità incredibile di gusci dai mille colori che rendono il paesaggio quasi surreale. Raggiungibile solo dopo una lunga camminata, è un incredibile luogo in cui la natura è capace, ancora una volta, di stupire e incantare.

Spiaggia di Torre Guaceto, in Puglia

Fonte: iStock

Spiaggia di Torre Guaceto, Puglia

Si trova in Friuli-Venezia Giulia, invece, l’isola di Martignano, facente parte delle Isole della Laguna di Marano. Chiamato anche “isola delle conchiglie”, è un isolotto deserto ricco di esemplari di conchiglie di ogni tipo. Per raggiungerla è necessario prendere una delle barche che la collegano con Lignano Sabbiadoro, e che organizzano tour guidati.

L’Italia è ricca di spiagge che custodiscono un’infinità di conchiglie da ammirare e fotografare. Oltre a quelle già citate, merita una menzione speciale anche la spiaggia di Randello (Ragusa), vicina a Scoglitti. Un arenile che si trova dietro alle dune della Riserva di Randello e disseminato di piccole grandi bellezze che un tempo contenevano i molluschi.

Conchiglie: tipi principali e come riconoscerli

Una delle conchiglie che si trovano di solito sulle spiagge italiane è quella chiamata “cuore” per via della sua forma. Queste conchiglie sono solitamente di colore giallo-rossiccio e hanno dimensioni variabili tra 3 e 5 centimetri. Altrettanto comuni sono le “patelle“, di forma conica e ovale e di colore grigio: da vive si possono trovare attaccate agli scogli.

Tra le conchiglie più interessanti che si possono scovare sulle spiagge italiane ci sono quelle della famiglia dei Pettini a cui appartiene anche la capasanta o, appunto, pettine di mare. Sono conchiglie piuttosto grandi e la loro dimensione varia tra i 12 e i 14 centimetri. Un’altra varietà molto presente sugli arenili del Belpaese è quella detta “lumachina“, una spirale di circa 3 cm con fasce alternate giallastre e brune. Più stretta e affusolata è la Campanile, giallo bruna ma a volte anche tutta bianca, che va dai 2 ai 6 cm.

Più particolari sono le conchiglie Murice, dalla forma rigonfia che si allunga stringendosi verso un’estremità, con piccole punte su tutta la superficie. Misura dai 6 ai 10 cm ed è bellissima.

Ci sono poi conchiglie rare come l’Orecchio di San Pietro – con la sua madreperla brillantissima – e l’Occhio di Santa Lucia, ambitissimo da chi realizza gioielli.

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Vacanze senza inibizioni, scopri le migliori mete naturiste

Sentirsi liberi e slegati dalle convenzioni sociali, vivendo in armonia con la natura ed esplorando una prospettiva diversa da quella a cui si è abituati. È questo che spinge molte persone a provare l’esperienza del nudismo e del naturismo in vacanza. Un fenomeno che inizialmente era riservato a una piccola nicchia, ma che negli ultimi anni sta vivendo una fase di grande vitalità.

C’è chi l’ha già fatto una volta, chi è un habitué e chi vorrebbe provare l’avventura di restare del tempo senza indumenti e trascorrere una giornata di vacanza in spiaggia o in altre aree naturali in totale libertà. Sì, ma dove farlo? Sebbene in Italia una legislazione chiara sul naturismo non esiste ancora, sono nate regole regionali che tutelano e disciplinano la pratica del nudismo, definendo anche i luoghi ufficialmente riconosciuti per il naturismo. Scopriamo allora tutte le migliori mete naturiste del Belpaese, ottimi spunti per le prossime vacanze all’insegna della libertà.

Il fenomeno del nudismo in Italia

Diversamente da quanto ci si possa aspettare, gli italiani sono pronti a mostrarsi senza veli in spiaggia, provando a togliersi qualsiasi inibizione e preconcetto per un’esperienza in totale libertà. Secondo i dati raccolti da un recente sondaggio di lastminute.com, il 58% degli uomini si dichiara pronto a prendere il sole senza costume, mentre per le donne si parla di un 33% (prediligendo il topless). Inoltre, il 45% degli intervistati sarebbe disposto a partire per una vacanza da nudisti.

Ma perché siamo attirati dall’idea di vivere un’esperienza nudista? Ognuno ha i propri motivi: c’è chi vuole riconciliarsi con la natura (il 40%), chi vuole sentirsi in totale libertà (il 27%) e chi punta ad ottenere un’abbronzatura integrale (il 39%).

A confermare il crescente interesse per le vacanze all’insegna del nudismo è anche il sito di vacanze outdoor Pitchup.com, che nel 2024 ha rilevato un aumento nelle prenotazioni di mete naturiste in Italia del +49% rispetto all’anno precedente. Le regioni più gettonate? Veneto, Toscana, Lombardia, Liguria e Lazio. Ma vediamo quali sono tutte le migliori mete naturiste ufficialmente riconosciute.

Le migliori mete naturiste in Italia

L’Italia si conferma la regina delle vacanze nudiste e a contatto con la natura, con ben 22 spiagge e 15 centri naturisti ufficialmente riconosciuti, sparsi lungo lo Stivale (qui è bene ricordare che il nudismo non è permesso ovunque). A fornire tali informazioni è la FE.NA.IT, Federazione Naturalista Italiana fondata nel 1972.

Scopriamo allora tutte le mete naturiste italiane, da Nord a Sud, suddivise tra spiagge e centri naturisti, per raccogliere qualche spunto interessante per la prossima vacanza a contatto con la natura, spogliati di ogni vestito e tabù.

Le spiagge naturiste in Italia

Partiamo dalla regione che conta ben 6 spiagge naturiste, ovvero la Toscana. Una delle migliori è sicuramente la Spiaggia di Acquarilli, sull’isola d’Elba: un’oasi naturale con sabbia bianca e fine punteggiata da piccoli ciottoli neri, abbracciata da una vegetazione rigogliosa e con un mare dalle mille sfumature turchesi.

L’isola d’Elba custodisce anche un altro splendido tratto di costa dedicato al naturismo: la spiaggia delle Tombe (Campo nell’Elba), sita tra spiaggia del Giardino e spiaggia dell’Aliva (o Cala dell’Alga). Raggiungibile solo a piedi con una camminata di circa 15 minuti, è lunga 1 chilometro e composta da ciottoli neri.

Altre spiagge naturiste in Toscana sono:

  • Spiaggia di Punta Combara (Livorno)
  • Spiaggia di Punta del Miglio (Livorno)
  • Spiaggia Nido dell’Aquila – San Vincenzo (Livorno)
  • Spiaggia della Lecciona – Viareggio (Lucca)

L’Emilia Romagna conta invece soltanto un’area dedicata al naturismo, ovvero la spiaggia della Bassona – Lido di Dante (Ravenna). Facente parte dei Lidi Ferraresi, questa lingua di sabbia fine e dorata, con un fondale basso, è adiacente al campeggio Camping Classe.

Lido Dante a Ravenna dove fare naturismo

Fonte: iStock

Spiaggia della Bassona – Lido di Dante (Ravenna)

Scendendo verso il Centro, raggiungiamo le spiagge naturiste del Lazio, che sono 3. Tra queste si trova la prima ufficialmente riconosciuta in Italia, nel 1999: l’Oasi Naturista di Capocotta al Lido di Ostia (Roma), che dispone di tutti i servizi, dai lettini e ombrelloni ai servizi igienici e un ristorante. La sabbia qui è fine e bianca, mentre la zona è circondata da suggestive dune e dalla tipica vegetazione mediterranea.

Gli altri tratti di costa laziale riservati ai naturisti sono:

  • Spiaggia di Focene – Fiumicino (Roma)
  • Spiaggia delle Sabbie Nere – Santa Marinella (Roma)

L’Abruzzo, invece, dedica ai naturisti la spiaggia Lido Punta Le Morge, a Torino di Sangro (Chieti). Caratteristico, qui, è un grande scoglio unito alla costa formata da sabbia fine e chiara.

Anche la Campania ha una zona marina per nudisti: la spiaggia del Troncone, a Marina di Camerota (Salerno). Immersa nel Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, questa lingua costiera di circa 400 metri è suddivisa in 3 calette composte da ciottoli, sassolini e sabbia grossa, e bagnata da un mare cristallino e calmo.

Passando in Puglia, è la spiaggia della Termitosa, a Castellaneta Marina (Taranto) ad accogliere coloro che vogliono cimentarsi nel naturismo, mentre sulla punta dello Stivale, in Calabria, troviamo la spiaggia di Stignano, con 650 metri di arenile in località “Femmina Morta”.

Passando alle isole, la Sicilia conta due zone dedicate alla pratica del nudismo: la riservata e graziosa spiaggia di San Saba, a Rasocolmo (Messina), e la lunga spiaggia di Bulala, a Gela (Caltanissetta).

La Sardegna conta invece 5 aree costiere ufficiali per il naturismo. Una delle più suggestive è sicuramente a spiaggia di Is Benas: resa unica dalla grande presenza di colorate conchiglie, è una lunga striscia di sabbia bianchissima lambita da un mare limpido e dai suggestivi riflessi turchesi. Un angolo di paradiso in cui liberarsi dei vestiti e immergersi nella natura.

Gli altri tratti di costa sarda per naturisti sono:

  • Baia delle Ninfe – Sardegna
  • Spiaggia di Porto Ferro (Sassari)
  • Spiaggia di Is Benas – San Vero Milis (Oristano)
  • Spiaggia di Piscinas (Medio Campidano)
  • Spiaggia di Feraxi – Muravera (Sud Sardegna)

Oltre ai tratti di costa affacciati al mare, esistono anche 2 spiagge naturiste fluviali in Italia: la spiaggia del Trebbia, a Secchiello (Piacenza), e la spiaggia Varallo Sesia (Vercelli).

Spiaggia di Piscinas, in cui puoi fare naturismo

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Spiaggia di Piscinas, Sardegna

I centri naturisti italiani

Non sono soltanto le spiagge ad essere le mete perfette per i naturisti, ma anche i centri a loro dedicati. Si tratta di luoghi immersi in splendidi siti naturali che offrono servizi in grado di rendere piacevole una vacanza o un breve soggiorno a stretto contatto con la natura. Ogni centro naturista promette ai suoi frequentatori diverse aree in cui rilassarsi e in cui svolgere attività sportive e ludiche per tutta la famiglia.

In Italia, i centri naturisti ufficialmente certificati INF-FE.NA.IT sono 15, dislocati lungo lo Stivale. Ecco quali sono, da Nord a Sud:

  • Club Leuchtenburg – Caldaro (Bolzano)
  • B&B Casale del Valla – Spigno Monferrato (Alessandria)
  • Camping Cà Le Scope – Marzabotto (Bologna)
  • Camping Classe FKK – Lido di Dante (Ravenna)
  • Campeggio Il Costalunga – Palo (Savona)
  • B&B Mondo Selvaggio – Bagni di Lucca (Lucca)
  • B&B Borgo Corniola – Lutirano (Firenze)
  • BNatural Naturism & Glamping – (Piombino Livorno)
  • Ecocampeggio Sasso Corbo – Petricci (Grosseto)
  • SunCave Garden Naturist – Cerveteri (Roma)
  • Casa vacanze La Sorgente – Catignano (Pescara)
  • Consciousland – Tantra & Shamanism – Collecorvino (Pescara)
  • Resort Naturista Grottamiranda Carovigno (Brindisi)
  • Campeggio Pizzo Greco – Isola di Capo Rizzuto (Crotone)
  • Club Le Peonie – Dorgali (Nuoro)

In particolare, il camping naturista Ca’ Le Scope a San Martino, frazione di Marzabotto (Bologna), nasce dall’iniziativa di due coniugi olandesi. Incastonato nell’incantevole parco naturale del Monte Sole è frequentato da numerosi turisti stranieri e italiani ed è l’ideale per chi cerca un luogo isolato in cui fuggire dallo stress della vita quotidiana.

Si trova in Toscana, invece, il primo eco campeggio della regione, il Sasso Corbo: un’oasi di tranquillità affacciata al parco naturale WWF Rocconi, con vista sul Mar Tirreno e sulle dolci colline toscane. A Lucca, invece, si trova il B&B Mondo Selvaggio, con vista sul bosco e sulle montagne, con tutti i servizi per un soggiorno in totale comodità. Qui è possibile portare la propria tenda con la quale fare “nature camping” nelle aree verdeggianti circostanti.

Al Sud, in provincia di Brindisi, il Resort naturista Grottamiranda si trova ad appena sette chilometri dalla meravigliosa spiaggia di Torre Guaceto, immersa in un’area protetta dal WWF e frequentata da naturisti. Questo è uno dei primi resort italiani ad unire comfort, servizi personalizzati e luoghi di convivialità per gli ospiti naturisti che qui arrivano da tutto il mondo.

Infine, in Calabria il campeggio naturista Pizzo Greco, nel cuore della riserva marina di Capo Rizzuto, spicca da una suggestiva terrazza naturale a 30 metri di altezza affacciata direttamente sul mare.

Come ci si comporta in una spiaggia nudista?

Praticare il naturismo e il nudismo vuol dire liberarsi dalle tipiche convenzioni sociali per collegarsi pienamente con la natura circostante, senza alcun imbarazzo. Coloro che sono intenzionati a provare questa esperienza, è bene che siano a conoscenza delle regole non scritte condivise e osservate tra coloro che praticano il naturismo, richiamano il rispetto della privacy altrui e del luogo in cui ci si trova. Ciò significa che è meglio evitare di fissare gli altri bagnanti, se per esempio ci si trova in una spiaggia nudista, di assumere atteggiamenti poco consoni o con fini sessuali, ed evitare anche di scattare foto e selfie.

Pronti a vivere un’esperienza unica in totale libertà?

Dove fare naturismo in Italia

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Mete naturiste in Italia
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Come arrivare all’isola d’Elba in auto

L’isola d’Elba è una vera e propria perla del Mar Tirreno, una delle destinazioni più affascinanti d’Italia. Spiagge incantevoli, paesaggi naturali fantastici ed una ricca storia, ecco cosa caratterizza questa bellissima isola. Ma come arrivarci? Scopriamolo insieme!

In viaggio verso Piombino

Il primo passo per arrivare all’isola d’Elba è quello di raggiungere in auto il porto di Piombino, in Toscana, che è il principale punto di partenza per i traghetti diretti all’isola. È possibile raggiungere la città, facilmente, da qualsiasi parte d’Italia, grazie alla rete autostradale italiana. Ad esempio, dal nord Italia è possibile guidare verso Firenze e poi continuare verso Pisa, da dove proseguire per la famosa FIPILI, ovvero la Firenze-Pisa-Livorno, fino all’uscita di Rosignano e poi seguire le indicazione per Piombino.

Oppure da Roma, dal centro Italia o dal Sud Italia, la direzione da seguire è quella che porta fino a Civitavecchia per poi proseguire fino a Grosseto, da dove proseguire verso Follonica, prima, e per Piombino, poi.

Il viaggio in traghetto verso l’isola d’Elba

Uno dei consigli migliori per raggiungere l’isola d’Elba senza alcun problema è quello di prenotare con largo anticipo il proprio posto sul traghetto, soprattutto durante i mesi estivi, quindi i periodi in cui l’affluenza verso l’isola è decisamente maggiore.

Una volta raggiunto Piombino, bisogna prendere un traghetto per Portoferraio, Rio Marina o Cavo, le tre principali località dell’isola d’Elba, sfruttando i servizi offerti da diverse compagnie di navigazione, come Toremar, Moby Lines o BluNavy.
I traghetti partono molto frequentemente, ogni 30 minuti oppure ogni ora, a seconda della stagione, ed il viaggio dura all’incirca un’ora, anche a seconda del porto finale di arrivo.

Il viaggio in traghetto è un’ottima occasione per godere di una vista spettacolare sull’arcipelago toscano, un valido motivo per visitare l’isola d’Elba.

Imbarco e sbarco sul traghetto

Per godersi al meglio questo viaggio, bisogna essere organizzati. Ecco perché ci sono alcuni consigli utili riguardo l’imbarco e lo sbarco dal traghetto.

Una volta arrivati a Piombino, è bene seguire le indicazioni per l’area d’imbarco del traghetto. È importante, in qualsiasi caso, arrivare con un certo anticipo rispetto all’orario di partenza previsto, così da svolgere tutte le operazioni necessarie alla partenza senza fretta. Queste, generalmente, sono ben organizzate, anche grazie alla presenza del personale in grado di guidare i visitatori nell’ingresso al garage del traghetto.

Una volta arrivati a destinazione, invece, il tempo necessario per sbarcare dal traghetto varia anche a seconda della destinazione e del numero di veicoli presenti sull’imbarcazione. Una volta sbarcati, si potrà partire subito alla scoperta dell’isola d’Elba.

Muoversi sull’isola d’Elba in auto

L’auto è il mezzo ideale per esplorare l’isola d’Elba, in quanto gode di una rete stradale ben mantenuta e che consente ai visitatori di raggiungere facilmente anche le località più remote e nascoste, lontane dal turismo di massa.

È importante pianificare l’itinerario alla scoperta dell’isola tenendo conto delle distanze e dei tempi di percorrenza, che possono essere influenzati dalla conformazione del territorio, ma anche dalla stagione in cui si decide di visitare l’Elba. Da includere nell’itinerario dovranno esserci assolutamente sono Capoliveri, con i suoi vicoli caratteristici, Porto Azzurro Marciana, che gode di una spettacolare vista panoramica dal Monte Capanne.

Adesso non manche che prenotare un biglietto per partire alla scoperta della fantastica isola d’Elba e scoprire uno dei territori più belli e conosciuti del territorio italiano!

Paesaggio naturale dell'isola d'Elba, con mare color smeraldo e natura verde che caratterizza l'isola

Fonte: iStock

Paesaggio naturale dell’isola d’Elba