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Una galleria d’arte itinerante a cielo aperto: torna Las Fallas

L’arrivo della primavera viene accolto sempre con gioia perché dopo un lungo e grigio inverno le giornate diventano più tiepide e soleggiate. Ci sono molti modi per festeggiare la stagione dei fiori, ma è a Valencia che si aspetta la primavera in trepidante attesa. La popolazione, infatti dal 1° al 19 marzo ogni anno organizza Las Fallas, una festa con la F maiuscola fatta di colori, rumori e tanto divertimento.

Un evento che è diventato patrimonio dell’umanità

Las Fallas racchiude in sé sia la tradizione pagana che celebra l’arrivo della primavera che quella cristiana perché si svolge in concomitanza con San Giuseppe, patrono dei falegnami e dei carpentieri.

La festa affonda le sue origini nell’antichità e proprio per questo e per il valore tradizionale e culturale tramandato di generazione in generazione, l’UNESCO nel 2016 l’ha dichiarata Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.

Tutto è nato dalla pratica dei falegnami e degli artigiani di bruciare gli oggetti vecchi che non servivano più. Poco alla volta anche il resto della popolazione ha seguito il loro esempio costruendo delle piccole statue ricoperte con stracci e vestiti vecchi che poi venivano bruciati. La Las Fallas dei giorni nostri, invece, è caratterizzata da monumenti realizzati in legno, sughero e cartapesta, pronti a sfilare tra le vie della città. Ogni Fallas (composte anche da Fallas infantili e Fallas dei bambini) e Ninot, pupazzi di cartapesta più piccoli, trattano ironicamente un tema e si ispirano a personaggi famosi che vengono ritratti in maniera satirica.

Las Fallas, omaggio alla Madonna

Fonte: iStock

L’omaggio floreale alla Madonna a Las Fallas

Un evento coinvolgente

L’arrivo della primavera rappresenta senza dubbio un momento di gioia e per festeggiarlo in modo adeguato Las Fallas inizia il 1° marzo con la mascletà: è uno show pirotecnico che si svolge ogni giorno, fino al 19 marzo, alle 14:00 nella piazza dell’Ayuntamiento. Qui si fanno esplodere petardi in uno spettacolo suggestivo che riempie l’aria di suoni progressivamente sempre più intensi. Accanto a questa tradizione c’è anche quello della Cordà, manifestazioni pirotecniche solitamente notturne meno intense della mascletà, ma altrettanto belle.

Il clou della festa però, si svolge dal 15 al 19 marzo quando La Fallera Mayor, la regina della festa, dà il via ai festeggiamenti. Dopo l’inaugurazione i falleros montano nelle strade di Valencia le loro sculture dando gli ultimi ritocchi. Una volta sistemati sono pronti a sfilare per le strade della città ed essere ammirati dai valenciani e dai turisti.
Colori, divertimento, ma anche tanta emozione durante Las Fallas. Uno dei momenti più toccanti della festa è quello dell’Ofrenda, quando i Falleros e le Falleras con indosso i vestiti tradizionali, omaggiano la Madonna degli Abbandonati, patrona di Valencia. L’enorme statua esposta nella Piazza de la Virgen, dal 17 al 18 marzo riceve i fiori che andranno a comporre il suo mantello con un disegno che cambia ogni anno. L’ultimo omaggio floreale alla statua è quello della Fallera Mayor dopo la mezzanotte del 18 marzo.

La Cremà, è l’evento più atteso della manifestazione e si svolge la sera del 19 marzo quando le sculture vengono bruciate creando un enorme falò. Le prime a prendere fuoco sono le Fallas infantili, poi quelle dei bambini e solo alle 22:00 si bruciano tutte le Fallas di Valencia. È uno spettacolo davvero coinvolgente e allo stesso tempo suggestivo in cui la voglia di accogliere la primavera si respira in ogni fase delle celebrazioni.

Las Fallas, incendio dei carri

Fonte: iStock/SGAPhoto

Uno degli incendi di Las Fallas
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Il meraviglioso Monastero Reale di Nuestra Señora de Guadalupe

È uno dei capolavori architettonici medievali della Spagna, in Estremadura in provincia di Caceres: si tratta del magnifico Monastero Reale di Nuestra Señora de Guadalupe, Patrimonio UNESCO, dalle dimensioni imponenti che lo fanno assomigliare a una fortezza.

Sorge, in stile gotico-mudéjar affiancato da otto torri, nel luogo in cui la Madonna apparve a un pastore ed è composto da quattro parti: il tempio-basilica, il chiostro mudéjar, il chiostro gotico e l’edificio dell’auditorium.

Offre davvero moltissimo da ammirare con una visita guidata di circa 45 minuti-un’ora e lascia senza fiato grazie allo spettacolare chiostro e alle magnifiche opere dei più grandi artisti di sempre quali Goya, El Greco e Zurbarán.

Il chiostro, gioiello del Monastero di Guadalupe

Vero e proprio gioiello del Monastero è il chiostro di stile mudéjar, realizzato nel XIV secolo e chiamato anche “quello dei miracoli”: camminando all’ombra dei suoi archi, infatti, lo sguardo si posa su una serie di pregevoli dipinti che raccontano i vari passaggi dei miracoli della Madonna.

Sul pavimento al di sotto delle arcate, ecco invece le tombe dei priori del complesso monastico, come segno di umiltà.

Altro elemento di spicco del magnifico chiostro è il grande tempio collocato al centro del cortile.

La Sagrestia, “Cappella Sistina dell’Estremadura”

Altra perla del Monastero Reale di Nuestra Señora de Guadalupe è la Sagrestia definita, per la meraviglia dei suoi affreschi, come la “Cappella Sistina dell’Estremadura“: i pregevoli affreschi, a opera dei discepoli di Zurbarán, narrano la vita di San Girolamo, cui la sala è dedicata.

Gli altrettanto preziosi dipinti della sagrestia sono, invece, nati dalla maestria dello stesso Zurbarán, originario del piccolo paese dell’Estremadura “Fuente de Cantos”: rappresentano scene della vita quotidiana dei monaci e si fanno notare per il tipico “chiaroscuro” del loro autore.

Due opere di Zurbarán incentrate su San Girolamo trovano posto nella piccola cappella sul retro: “L’Apoteosi di San Girolamo“, tra le opere principali del pittore spagnolo, è anche una delle più importanti da ammirare visitando il Monastero di Guadalupe.

Il Reliquario e il Tesoro della Madonna di Guadalupe

Ancora, presso la Cappella di San Giuseppe risalente al XVI secolo, sono numerose le reliquie di santi importate principalmente da Roma e non mancano incantevoli gioielli, mantelli e corone di pietre preziose, un vero e proprio Tesoro: gli ornamenti più preziosi vengono riservati per l’8 e il 9 settembre, i giorni dedicati al Santo Patrono, e per il 12 ottobre, festa spagnola, uno dei momenti migliori dell’anno per scoprire Guadalupe e il suo meraviglioso Monastero.

Tutto il fascino degli incredibili Musei del Monastero

Il Monastero di Guadalupe affascina anche con i suoi impareggiabili musei, a partire dal Museo delle Belle Arti, dai soffitti intagliati in legno policromo: qui spiccano opere di sicuro impatto quali, ad esempio, tre opere di El Greco (San Pedro, Sant’Andrea, Incoronazione della Vergine), otto tele di Zurbarán, alcuni capolavori di Rubens e la “Confessione in prigione” di Goya.

Passiamo poi al Museo dei libri sacri, nell’antica sala capitolare, custode di 107 copie di libri di preghiera e dei canti dei monaci: i testi sono scritti in latino e accompagnati da colorate incisioni, i fogli in pelle di agnello e alcuni tomi pesano addirittura 50 chili!

Infine, spicca il Museo degli ornamenti e tuniche, con una vasta gamma di tuniche per tutte le occasioni, cucite dagli stessi monaci con fili d’oro.

La chicca finale

Il momento più atteso della visita al Monastero è trovarsi dinanzi all’altare della Madonna nera di Guadalupe: con la caratteristica pelle nera, è una delle incisioni più rappresentative di tutta la Spagna.

Vederla così da vicino e apprezzarne i singoli dettagli è un’emozione unica.

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Casa Batlló a Barcellona: un viaggio nel genio di Gaudí

Passeggiando nel centro di molte grandi città europee e ammirandone i monumenti e gli scorci più iconici è facile notare i segni lasciati dai grandi urbanisti, architetti e designer del passato. Se ci si trova a Barcellona, però, un nome prevale su tutti: Antoni Gaudí. Il famoso architetto spagnolo e massimo esponente del modernismo catalano, creatore della Sagrada Familia, ha lasciato in città varie opere da tempo diventate patrimonio Unesco: tra queste c’è Casa Batlló, ora visitabile con un’affascinante esperienza immersiva.

L’architettura e le opere di Gaudí a Barcellona

Impossibile non riconoscere le opere di Gaudí sparse per Barcellona. L’architetto, morto in un incidente nel 1926 all’età di 74 anni, faceva parte della corrente modernista dell’architettura, alla quale però aveva saputo aggiungere un tocco assolutamente personale: prendendo ispirazione sia dalle arti orientali sia dallo stile neogotico, Gaudí nelle sue opere rinuncia alle linee rette e cerca invece di imitare le forme naturali. Tra le sue creazioni più rappresentate ci sono sicuramente la salamandra all’ingresso del parco Güell, sinuosa e interamente ricoperta di frammenti di ceramica colorati, e ovviamente la Sagrada Familia, chiesa monumentale e complessa che assorbì le energie e le attenzioni dell’architetto dal 1914 fino alla sua morte.

Casa Batlló, il capolavoro di Gaudí a Barcellona

Tra i capolavori di Gaudí a Barcellona non si può però non citare Casa Batlló, anch’essa patrimonio Unesco. L’abitazione, che si trova al numero 43 di Paseo de Gracia, non passa inosservata: già dalla facciata, coloratissima e sinuosa, appare evidente che non ci si trova di fronte a una casa qualunque. L’edificio venne costruito nel 1877 e l’industriale D. Josep Batlló, che lo acquistò alcuni anni più tardi, lo affidò a Gaudí per una ristrutturazione massiccia, lasciando totale libertà creativa al genio spagnolo. L’architetto trasformò completamente la facciata, il cortile e la distribuzione dei muri interni, rendendo di fatto la casa un gioiello architettonico che è stato aperto al pubblico dal 1995.

Casa Batlló, la visita culturale è la migliore al mondo

La visita culturale di Casa Batlló oggi regala un’esperienza immersiva che permette di scoprire la mente geniale di Gaudí e la massima espressione del modernismo. Proprio per questa proposta originale e immersiva, nel 2022 Casa Batlló è stata premiata come la migliore visita culturale al mondo nella categoria International Exhibition Of The Year ai Museums & Heritage Awards, riconoscimenti assegnati ogni anno alle eccellenze internazionali tra musei, gallerie e attrazioni turistiche. I giudici sono rimasti colpiti dall’interpretazione intelligente e creativa dell’esperienza immersiva di Casa Batlló: un mix sapiente di tecnologia e narrazione che, hanno dichiarato, «Gaudí avrebbe indubbiamente apprezzato!».

L’esperienza immersiva a Casa Batlló

Il biglietto di ingresso a Casa Batlló include un percorso completo attraverso quest’opera architettonica geniale e diverse installazioni create da artisti internazionali riconosciuti sulla base dell’eredità di Gaudí. L’esperienza immersiva che si può vivere durante la visita culturale coinvolge tutti i cinque sensi ed è stata realizzata usando le tecnologie più avanzate: ci sono stanze immersive uniche al mondo, contenuti di realtà virtuale, dipinti che prendono vita, registrazioni audio che ricreano i suoni della natura e affascinanti installazioni che portano tutti i visitatori dentro la mente di Gaudí e alla scoperta della storia di Casa Batlló.

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Alla ricerca del sole anche in inverno: il top da visitare in Spagna

La Spagna è una delle mete ideali per chi sogna una fuga dal freddo e dalle corte giornate invernali e cerca il sole, il clima mite e “un’eterna primavera”.

In particolare, ci sono sei località assolutamente da non perdere. Conosciamole meglio.

La soleggiata Almeria

Il viaggio alla ricerca del sole anche in inverno non può non partire da Almeria, nella soleggiata Andalusia, che è stata classificata come la città più luminosa durante la stagione invernale: infatti, vanta una media di sei ore e 18 minuti di sole tra dicembre e febbraio.

L’attrazione principale qui è il Parque Natural de Cabo de Gata, la più grande area costiera protetta della regione, Riserva della Biosfera dal 2007: il paesaggio è plasmato da incantevoli spiagge, calette, scogliere e saline nella parte meridionale, fondamentale luogo di ritrovo per numerose specie migratorie.

In prossimità del centro città, invece, si trova la Playa del Zapillo, ampio arenile di sabbia dorata affiancato dalla passeggiata lungomare.

Da vedere l’Alcazaba, cittadella fortificata di origine araba, tra le più grandi dell’Andalusia: su una collina a dominio della città, oggi custodisce terme, bastioni, torri, magnifici palazzi, una chiesa cattolica e giardini favolosi, compresi i Jardines del Agua.

Las Palmas, il sogno delle Canarie

las palmas gran canaria

Fonte: iStock

Las Palmas

Le Isole Canarie godono di temperature calde tutto l’anno che le rendono il luogo perfetto per sfuggire all’inverno: la capitale di Gran Canaria, Las Palmas, ha una media di sei ore e 12 minuti di sole al giorno.

È una grande e vivace città dove, oltre alla famosa spiaggia di Las Canteras dalle acque trasparenti e il lungomare di più di tre chilometri, sono numerose le attrazioni per il tempo libero, a partire dal quartiere di Vegueta nel centro storico dove ammirare le case dalla tipica architettura che si affacciano su strette stradine acciottolate.

Vicino alla Cattedrale di Sant’Anna, ecco il Mercato di Vegueta dove acquistare prodotti tipici e, sempre in zona, il Museo delle Canarie, la Casa museo di Cristoforo Colombo e l’Eremo di Sant’Antonio Abate.

Infine, la calle Mayor de Triana e dintorni, ricchi di edifici modernisti, pullulano di negozi per lo shopping e locali dove gustare le golose tapas.

Cadiz, la città più allegra

Arroccata su un promontorio a picco sull’Oceano Atlantico, Cadiz (o Cadice) è una vivace e allegra città dell’Andalusia, dove il sole, il mare e il divertimento sono di casa, basti pensare al famoso Carnevale che si svolge il Martedì Grasso, una delle feste più importanti del Paese.

Il centro storico è un meraviglioso scrigno di tesori, disegnato da un labirinto di piazze e vie: da citare Plaza San Juan de Dios dove svetta l’imponente palazzo neoclassico Ayuntamiento de Cadiz, Plaza de la Catedral con la Cattedrale dall’inconfondibile cupola gialla, e Plaza de Mina, considerata la più bella, su cui si affaccia il Museo Archeologico che espone manufatti e cimeli di tremila anni di storia nonché opere di Goya e Rubens.

Siviglia, la capitale dell’Andalusia

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Siviglia

Impossibile non prendere in considerazione Siviglia, la capitale dell’Andalusia, dall’immenso patrimonio storico e artistico dichiarato Patrimonio UNESCO.

Tra il profumo dei gelsomini, la tradizione è viva e variegata: spettacoli di flamenco, ceramiche, oggetti artigianali, il suono della chitarra spagnola, la Fiera di Siviglia e la Settimana Santa, la Biennale d’arte… è una città che lascia il segno.

Simboli indiscussi sono la Giralda, la torre campanaria della Cattedrale, da cui si apre una vista mozzafiato sulla città, e il Real Alcazar, spettacolare palazzo reale in centro città, edificato dai Mori e ancora oggi utilizzato dalla famiglia reale per le visite a Siviglia.

L’esperienza da non perdere? Assaggiare le tapas nella suggestiva cornice del centro storico.

Valencia, clima eccezionale

Affacciata sul Mediterraneo, terza città più grande della Spagna, Valencia, in felice posizione lungo la costa orientale, gode di un clima invidiabile.

Dall’atmosfera rilassata e spensierata, offre una vasta gamma di attrazioni: la pittoresca Città Vecchia convive con l’innovativa e futuristica “Città delle Arti e della Scienza“, nata su progetto dell’architetto Santiago Calatrava.

Ma non soltanto: Valencia è ricca di musei, palazzi storici, mercatini, piazze, monumenti e spiagge di sabbia finissima per una vacanza che sa andare incontro a tutti i gusti e le esigenze.

Inimitabile Barcellona

Infine, ecco Barcellona, la cosmopolita e trendy capitale della Catalogna, celebre per le meravigliose opere artistiche e architettoniche di Gaudì e per essere sempre al passo con le nuove tendenze della moda, della cultura e della gastronomia.

Il tranquillo e affascinante centro storico convive con i quartieri moderni più all’avanguardia, i negozi tradizionali con le etichette glamour.

Qui le possibilità di visita sono pressoché infinite: dall’iconica Sagrada Familia alla famosa Las Ramblas, dal Park Güell alla Casa Batlló, dal Parc de Montjüic al porto turistico, solo per citarne alcune.

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Alberi di Natale più belli del mondo: uno è in Spagna

Immaginate di essere il sindaco di una città spagnola, già suggestiva di suo, e di porvi un obiettivo ambizioso: fare il Natale più meraviglioso che esista. Da dove iniziereste? Esatto: dal realizzare uno degli alberi di Natale più belli del mondo. Una missione non da poco, ma che da qualche anno a questa parte i sindaci di Vigo riescono a portare a compimento grazie a una delle installazioni più luminose e magiche che esistano sulla faccia della Terra.

Sì, perché il luminoso albero di Natale di Vigo non è “solo” un turbinare di lucine che si accendono e si spengono. È una creazione impregnata di spirito natalizio, che vuole simboleggiare la capacità di toccare il cielo con le emozioni e i sentimenti più belli che tanto distinguono questo periodo. Incantevole, non è vero?

Un'immagine dell'albero di Natale di Vigo

L’idea dell’albero di Natale di Vigo

Ma andiamo per ordine: dunque, perché questo albero di Natale è così speciale? Perché nasce, come abbiamo già accennato all’inizio, dall’idea di realizzare qualcosa di magnifico per questo periodo così magico. Pare che Abel Ramón Caballero Álvarez, sindaco di Vigo dal 2007, abbia a lungo ponderato su come rendere famosa la cittadina galiziana durante le festività. Vigo è famosa per lo stabilimento Peugeot Citroën, ma il sindaco desiderava davvero che la sua fama fosse associata al Natale.

Vigo, uno degli alberi di Natale più suggestivi di Spagna

Secondo Caballero Álvarez, infatti, la città ha tutte le carte in regola per giocare contro i “luoghi sacri” delle decorazioni natalizia (il New York e il Rockefeller Center in primis). Così, ecco l’idea: realizzare un turbinare di decorazioni che culminassero in un enorme albero di Natale che si distinguesse. Perché in fondo, di alberi fatti di lucine ne esistono centinaia, migliaia, milioni, ma il sindaco voleva di più: un’installazione di oltre 11 milioni di luci led di ultimissima generazione, dunque a basso impatto energetico.

I giochi di luci dell’albero di Natale di Vigo

Le lucine, che accendono l’albero di Plaza da Constitucion, non si surriscaldano e rispettano l’ambiente anche nel pieno delle loro funzioni. Anche le luci della suggestiva stella-puntale sono led. Ogni anno la stella assume una forma leggermente diversa, ma resta l’unico punto perennemente acceso e non cangiante, che brilla attirando l’attenzione verso il cielo. Ma, ovviamente, non è tutto qui. L’albero, che diventa ogni anno più grande, si distingue anche per i suoi giochi di luci.

Vigo, uno degli alberi di Natale più belli di Spagna

Per spiegarli, possiamo dire che questi giochi di luci contribuiscono a dare all’albero di Natale un tocco originale: cambiano continuamente sia la durata e le intermittenze del luccichio che la loro intensità, oltre che il colore. Alternandosi, inoltre, creano vortici, spirali, immagini geometriche e illusioni ottiche che lasciano tutti a bocca aperta. Per chi vuole vivere un’esperienza davvero magica, inoltre, è possibile entrare al suo interno, godendosi la bellezza di una “gabbia” di luci.

Le decorazioni, l’albero e la sfida di Vigo

Se già l’albero di Natale vi affascina, sappiate che non è l’unica cosa che brilla a Vigo durante le feste natalizie. Di anno in anno, la città si arricchisce di nuove decorazioni e nuove installazioni e il sindaco cerca di decorare tutti gli alberi lungo i viali. Nel 2020, il consiglio comunale ha dato il via durante la primavera alla piantumazione di nuovi arbusti e alberelli, sia per rendere la città più green che per illuminarli durante le feste.

In generale, i lavori per rendere magico il Natale a Vigo iniziano a fine luglio/inizio agosto, con idee per tingere di luce quasi 400 strade ogni anno. Il risultato è un contraltare di luminarie e insegne, di addobbi e di fiocchi, ma non solo: negozi e viali si riempiono del profumo di agrumi e cannella che vengono essiccati, durante i mesi precedenti, proprio per diventare parte integrante delle decorazioni natalizie. Che dire, a dicembre è proprio il caso di programmare una tappa in Galizia. Non trovate?

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La città che sarà Capitale verde d’Europa nel 2024

Il riconoscimento a Capitale Verde Europea 2024, con cui la Commissione Europea premia le città con più di centomila abitanti che hanno realizzato progetti per ridurre il loro impatto ambientale e migliorare la qualità della vita dei residenti e visitatori, è andato a Valencia che, in questo modo, si conferma ancora una volta attenta al tema della sostenibilità.

L’annuncio è avvenuto a Grenoble, l’attuale Capitale Verde Europea, dove i rappresentanti di Valencia hanno difeso la loro candidatura strettamente legata ai valori ambientali: la città, infatti, è impegnata a diventare climaticamente neutra e intelligente entro il 2030, ha creato e tutelato spazi verdi come il Parco Naturale dell’Albufera, la huerta periurbana e i Giardini del Turia, e rivolge l’attenzione a iniziative di mobilità sostenibile, di buona gestione dei rifiuti urbani e di recupero di spazi pubblici come la Plaza del Ajuntamiento e la Plaza de la Reina, soltanto per citarne alcuni.

Il premio a Valencia come Capitale Verde Europea 2024

La nomina di Valencia a Capitale Verde Europea 2024, premio dal valore di 600.000 euro, dimostra che la città ha superato un esame sulla sostenibilità molto approfondito, incentrato sulla valutazione di 12 indicatori quali: aria, rumore, rifiuti, acqua, natura e biodiversità, usi del suolo, eco-innovazione, mitigazione dei cambiamenti climatici, adattamento ai cambiamenti climatici, mobilità, efficienza energetica e governance.

È la prima volta che Valencia si candida a Capitale Verde Europea, titolo che, finora, era andato a una sola città spagnola, Vitoria nel 2012, ma vanta già importanti riconoscimenti sulla sostenibilità come il titolo di “Capitale europea del turismo intelligente 2022” e di “Capitale dell’alimentazione sostenibile nel 2017”.

Inoltre, è stata pioniera nel misurare e compensare l’impronta di carbonio e acqua del turismo ed è una delle cento città selezionate dall’Unione Europea per il progetto Cities Mission, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2030.

Una città pionieristica tra aree verdi, spazi pedonali e mobilità sostenibile

Negli ultimi anni, Valencia si è impegnata al massimo per diventare una città sostenibile.

Suo vanto sono, ad esempio, le ampie aree verdi, autentici tesori come il Giardino del Turia, l’antico alveo del fiume che, dal momento dell’inaugurazione nel 1986, si è trasformato e adattato alla città e agli abitanti e al loro modo di vivere: con oltre 120 ettari di superficie e 12 chilometri di lunghezza, è il parco urbano più lungo d’Europa.

Altre aree come il Parco Naturale dell’Albufera, il Parco Naturale del Turia, il frutteto periurbano e il Mar Mediterraneo, sono il principale gruppo di aree verdi e naturali della città di Valencia e dei suoi dintorni.

Nell’ambito della Strategia Urbana 2030, che mira a fare di Valencia una delle prime città a emissioni zero in Europa, rientra poi la pedonalizzazione del centro e delle zone più importanti: La Plaza de la Reina, inaugurata di recente, così come le strade che circondano il Mercato Centrale, o prossimamente la Piazza del Municipio, libereranno il centro dal traffico per trasformare Valencia in una città a misura dei pedoni.

Ricordiamo poi che le strade della città spagnola dispongono di una rete di oltre 160 chilometri di piste ciclabili che contribuiscono a ridurre le emissioni.

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Muralla Roja: puoi dormire nell’edificio rosso che ha incantato il mondo

Organizzare un viaggio in Spagna è sempre un’ottima idea, sopratutto quando ci muoviamo per inseguire e soddisfare quell’esigenza di vivere nuove e inedite esperienze. E le avventure che ci aspettano nel Paese della penisola iberica, questo è certo, sono destinate a incantare.

Lo fanno perché il paesaggio, così vasto e variegato, lascia senza fiato, così come stupiscono e travolgono le culture e le tradizioni che appartengono ai diversi territori. Lo fanno anche le grandi città, con un patrimonio architettonico immenso, e le vaste e sterminate pianure, così l’acqua azzurra e cristallina del mare che brilla sotto il sole.

Ma le esperienze, lo sappiamo, non passano solo per le attrazioni turistiche e per i paesaggi che possiamo ammirare, ma anche e soprattutto per gli alloggi. E in Spagna ce n’è uno davvero spettacolare: la Muralla Roja di Ricardo Bofill.

La Muralla Roja di Ricardo Bofill

Il nostro viaggio inizia a Calp, nel comune spagnolo situato sulla costa settentrionale in provincia di Alicante che con gli anni è diventato la meta prediletta di tutti gli amanti del mare. È qui che esiste un edificio celebre in tutto il mondo che non ha bisogno di presentazioni: la Muralla Roja.

Una fortezza labirintica progettata dall’architetto Ricardo Bofil nei primi anni 70′ destinata a catturare lo sguardo di chiunque arrivi fin qui. L’edificio a strapiombo sul mare, è caratterizzato da colori accesi e cangianti che mostrano tutte le tonalità di rosa e di rosso, con sprazzi di azzurro, e che fanno da contrasto al verde circostante e al colore del cielo e del mare.

Sin dalla sua costruzione, l’edificio post moderno ha catturato l’attenzione di tutti, e sono stati molti i cittadini che si sono spinti fin quaggiù per ammirare la Muralla Roja, e fotografarla, anche solo dall’esterno.

La struttura, del resto, lascia senza fiato. Il complesso colorato, infatti, è caratterizzato da motivi geometrici che formano torri, cortili e scale, e che sono ispirati alla cittadina fortificata di Kasbah.

L’edificio per molti anni è stato il sogno proibito di tutti gli amanti del design e anche di quelli che, arrivati a Calp, sono rimasti affascinati dalle forme geometriche e dai colori di questo incredibile gioiello architettonico che affaccia sul mare. Accedervi, dopo la sua inaugurazione nel 1973, era possibile solo su invito, essendo questo di proprietà privata.

Ora, però, tutto è cambiato. Perché alcuni dei 50 appartamenti privati che caratterizzano il complesso architettonico sono prenotabili su Airbnb e promettono esperienze indimenticabili e sensazionali.

Muralla Roja

Fonte: iStock

Muralla Roja

Dormire nell’edificio più bello della Spagna

È stato un sogno a lungo rimandato, quello di poter esplorare il capolavoro di design firmato da Ricardo Bofil dall’interno, che però oggi può essere realizzato in occasione di una vacanza a Calp.

Sono diversi, infatti, gli appartamenti della Muralla Roja prenotabili su Airbnb, nella sezione dedicata agli alloggi del design, all’interno dei quali è possibile godere di una vista mozzafiato, direttamente sul Mediterraneo, e vivere un’esperienza di viaggio unica e straordinaria.

L’atmosfera degli interni, così come quella degli esterni è davvero incredibile, così particolare da catapultare gli ospiti all’interno di un paesaggio onirico e surreale.

La stessa fortezza, inoltre, per colori, geometrie e atmosfere labirintiche, rimanda proprio alla location di Squid Game, la celebre serie televisiva coreana tra le più viste su Netflix. In questo caso, però, la struttura non è il teatro di un gioco spaventoso, al contrario, è un alloggio straordinario che promette di vivere un’esperienza di viaggio unica.

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In Spagna puoi viaggiare in treno gratis

L’aumento dei costi energetici (e non solo) sta mettendo a dura prova tantissime famiglie: per questo la Spagna ha promosso un’iniziativa volta ad alleggerire le spese per i lavoratori pendolari, offrendo treni gratuiti nelle brevi e medie percorrenze. Ma l’offerta è disponibile anche per i turisti, seppure sia necessario rispettare alcuni requisiti. Vediamo quali sono.

Treni gratis, l’iniziativa spagnola

Il caro gasolio si è fatto duramente sentire già a partire dalle vacanze estive, con costi alle stelle per chi si è messo in viaggio in auto. Ma il problema reale è per chi deve spostarsi quotidianamente per motivi di lavoro: i pendolari hanno visto la loro spesa per il trasporto aumentare in maniera drastica. La Spagna ha dunque adottato una strategia che mira non solo ad aiutare le famiglie in difficoltà, ma anche a rendere più allettante l’opportunità di utilizzare i mezzi pubblici al posto di quelli privati, dando una mano all’ambiente.

A partire dal 1° settembre, e sino alla fine di dicembre 2022, il governo spagnolo rimborsa al 100% i viaggi effettuati in treno sulle tratte locali e sulle medie percorrenze – ovvero per tutti quei viaggi inferiori ai 300 km. L’iniziativa è valida solamente per i treni Rodalies (nella Catalogna), Cercanías (a Madrid) e Media Distancia (che si occupa prevalentemente di traffico suburbano). Sono invece esclusi i viaggi a bordo dei treni ad alta velocità. Inoltre, il programma riguarda unicamente i biglietti multiviaggio e non quelli per corse singole.

Come viaggiare gratis in Spagna

Insomma, il nuovo programma spagnolo sembra andare a vantaggio dei tanti pendolari che devono spostarsi dalle grandi città alle località più piccine, o viceversa. Si tratta infatti di un’iniziativa che rende gratuiti gli abbonamenti per viaggiare in treno: in che modo potrebbero riguardare anche i turisti? Per capirlo, basta osservare il suo funzionamento: chi vuole aderire al pass gratuito per i treni, deve registrarsi sull’app di Renfe, la compagnia ferroviaria pubblica spagnola. Bisogna selezionare una città di riferimento e versare una caparra (10 euro per le linee extraurbane e 20 euro per i viaggi a media percorrenza).

Una volta effettuata la registrazione, l’app fornisce un codice QR che funge da biglietto, e che si potrà mostrare al controllore per poter viaggiare gratuitamente. La caparra versata verrà interamente rimborsata entro il 31 dicembre, ma solo a patto che il passeggero abbia effettuato almeno 16 viaggi da/per la città selezionata. Un turista difficilmente potrà riuscire a rispettare questo requisito, a meno che non abbia in mente di fermarsi in Spagna per un lungo periodo di tempo. Ma non gli è vietato in alcun modo di usufruire dell’offerta: per iscriversi, non deve far altro che inserire il proprio numero di passaporto all’atto della registrazione sull’app.

Il vantaggio c’è, anche se a prima vista può sembrare il contrario. Basti pensare a quanto potrebbe costare spostarsi in treno dalla meta principale scelta per vacanza alle tante località che si vogliono visitare. Per chi ama muoversi in continuazione e ha intenzione di scoprire il più possibile delle bellezze spagnole, perdere 10 o 20 euro di caparra è comunque molto più economico che non acquistare biglietti del treno per ogni destinazione da esplorare. Un esempio? Da Madrid, in treno si può raggiungere facilmente la splendida città di Aranjuez: il biglietto costa poco più di 10 euro, quindi la convenienza di aderire all’iniziativa è già evidente.

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I paesi bianchi che sembrano usciti da un sogno

C’è sempre un buon motivo per organizzare un viaggio in Spagna, soprattutto quando la destinazione di arrivo ci permette di immergerci nella tradizione, nel calore e nel fascino autentico che appartiene per natura all’Andalusia. Una terra magica e incantata, situata nel sud del Paese, che seduce i viaggiatori con il sole e il mare, con l’architettura e l’arte, con il flamenco, la corrida, il cibo e i piccoli villaggi tradizionali.

Ed è proprio in questi che vogliamo portarvi oggi, in quei paesini che sono anima e cuore del territorio. Luoghi che sono così belli da sembrare appartenere a un libro di fiabe, più che alla realtà, ma che sono veri e straordinari.

Per conoscerli ed esplorarli tutti, dobbiamo recarci tra le province di Cadice e Malaga. È qui che sorgono i villaggi bianchi dell’Andalusia che sembrano usciti da un sogno.

La ruta de pueblos blancos

Sono immersi nella natura più selvaggia e offrono scorci che lasciano senza fiato. Sono i paesi bianchi dell’Andalusia che si arrampicano sulle montagne e si affacciano su valli infinite, e che si mostrano agli occhi dei viaggiatori in tutta la loro candida e scintillante bellezza.

Se è l’anima più autentica dell’Andalusia che volete conoscere, allora la ruta de pueblos blancos è il percorso adatto a voi. Questo itinerario, infatti, conduce direttamente all’interno di quei villaggi, di piccole o medie dimensioni, che sono caratterizzati e contraddistinti dal colore bianco. Una tradizione quella di apporre la calce sulle abitazioni, nata per esigenza e preservata poi nel tempo, che ha reso i paesi dell’Andalusia luoghi fiabeschi.

Le piccole casette che si affacciano su vicoli stretti, creano un paesaggio idilliaco, reso ancora più magico dalla presenza di fiori e decorazioni che adornano finestre e balconi. Le abitazioni, tutte uguali ma tutte uniche e diverse tra loro, fanno da cornice alle tradizioni, alla storia e alla cultura di questi luoghi straordinari tutti da scoprire.

Non c’è un vero e proprio itinerario tracciato da seguire per percorrere la ruta de pueblos blancos, ma ci sono i villaggi che si snodano per oltre duecento chilometri e che si susseguono l’uno dopo l’altro pronti a suscitare incanto e ammirazione nei viaggiatori. Il modo migliore per scoprirli subito è quello di salire in auto e organizzare un viaggio on the road tra le province di Cadice e Malaga, tra le montagne, le vallate e la natura incontaminata.

Un percorso a ritmo lento che sa affascinare e sedurre e che permetterà ai viaggiatori di scattare le istantanee più belle di un viaggio indimenticabile. Si parte!

Frigiliana

Fonte: iStock

Frigiliana

Itinerario lento alla scoperta del bianco dell’Andalusia

Come abbiamo anticipato, questo itinerario tra i villaggi rurali dell’Andalusia non conosce tragitti o soste obbligatorie. Ognuno può scegliere di personalizzare la propria ruta de pueblos blanco in base alle personali esigenze e preferenze.

Tuttavia ci sono alcuni villaggi straordinari che meritano davvero di essere raggiunti ed esplorati. Tra questi, sicuramente, c’è Ronda, il più grande di tutti i paesi bianchi dell’Andalusia. Antica e bellissima, questa città situata in provincia di Malaga, è situata in una posizione scenografica e sorprendente, proprio sulla vertiginosa gola di El Tajo. Il panorama, nella sua totalità, lascia senza fiato.

Ci sono poi tutti gli altri paesi bianchi, quelli che incantano lo sguardo e lo arricchiscono di meraviglia. Tra questi c’è anche Frigiliana, il paese moresco in provincia di Malaga, caratterizzato da strade strette e casette bianche che conservano le testimonianze dei popoli che si sono susseguiti.

Tra i pueblos blancos più belli, segnaliamo anche Setenil de las Bodegas, la città costruita nel ventre di una roccia. E poi, ancora, Alcalá del Valle, Olvera, Zahara de la Sierra, Arcos de la Frontera e Grazalema.

Alla visita di questi, se il tempo lo consente, consigliamo anche di aggiungere nell’itinerario i paesi di Torre Alháquime, El Gastor, Algodonales, Puerto Serrano, Villamartin, Bornos,  Espera, Arcos de la Frontera, Algar, Prado del Rey,  El Bosque,  Ubrique, Benáocaz e Villalluenga del Rosario, così da poter percorrere la ruta completa.

Grazalema

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Grazalema
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Spagna: il borgo che sembra un anfiteatro sul mare

Esiste un luogo, pittoresco e delizioso, che offre alcune delle visioni più suggestive di sempre. Affacciato e bagnato dal Mar Cantabrico, questo borgo assume le sembianze di un anfiteatro sul mare dove a ogni ora del giorno e della notte vanno in scena gli spettacoli più belli, quelli che appartengono alla natura.

Ci troviamo a Cudillero, tra le meraviglie del Principato delle Asturie. È qui, nella regione della Spagna nord occidentale già celebre per quell’appellativo di Paraíso Natural, che troviamo un delizioso paesino arroccato sul versante di una montagna che scende nel mare.

Con le case addossate l’una all’altra, e aggrappate alla roccia, le finestre dai colori cangianti e quelle scogliere che cadono a picco sul porticciolo, Cudillero appare agli occhi di chi lo guarda una cartolina incantata tutta da scoprir e da vivere. Pronti a partire?

Cudillero

Cudillero

L’anfiteatro sul mare

Se c’è una cosa che abbiamo imparato dai nostri viaggi in Spagna è che questo è un Paese che non smette mai di stupirci, che si racconta generosamente attraverso le sue storie, le culture e le tradizioni conservate nelle città, nei villaggi e nei borghi.

Ogni territorio si configura come un microcosmo delle meraviglie che segue nuove e inedite leggi spazio temporali, diverse da quelle che conosciamo. E Cudillero ne è la conferma.

Il piccolo borgo marinaro è un gioiello sospeso tra cielo e mare, un paesino fatto di profumi inebrianti, tradizioni antiche, di pesca e di colori. Le alte scogliere che svettano verso il cielo affondano le loro radici nel porticciolo, l’anima del borgo, un centro pieno di vita dove si incontrano gli abitanti e dove passeggiano i turisti e i vacanzieri che l’estate giungono qui.

Ed è proprio fissando il porto, da lontano, che è possibile scorgere il profilo migliore del borgo che assume le sembianze di un magico anfiteatro sul mare. Le case e gli edifici del paesino, infatti, sono tutte orientate verso il porticciolo dei pescatori, con lo sguardo verso l’orizzonte infinito, creando così questa suggestiva forme ellittica.

Cudillero

Cudillero

Cudillero: il borgo marinaro più bello delle Asturie

Cudillero è una tappa irrinunciabile per tutti i viaggiatori che raggiungono la Spagna Settentrionale. E basta chiedere a chi ci è già stato per trovarne conferma.

Ogni estate, qui, giungono viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo per scoprire questo borgo marinaro che, nonostante sia molto frequentato da turisti, non si è mai svestito della sua autenticità.

A Cudillero la vita scorre lenta. Segue il ritmo delle onde del mare, del profumo del pescato, dei suoni della natura, e dei sapori, come quello del Curadillo, il piatto caratteristico del borgo. Esperienze che inebriano e soddisfano i sensi e che culminano con scorci meravigliosi che possono essere osservati ovunque.

Basta un’escursione per raggiungere diversi punti panoramici che permettono di osservare le mille sfumature del mare che bagnano il pittoresco borgo. Il faro, La Garita, La Atalaya e El Pico diventano le terrazze panoramiche di questa cartolina dalle Asturie, da qui si possono ammirare le case colorate, la chiesa parrocchiale in stile gotico e i ristoranti di pesce che affacciano sulla piazza acciotolata.

Cudillero

Cudillero