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Alberi di Natale più belli del mondo: uno è in Spagna

Immaginate di essere il sindaco di una città spagnola, già suggestiva di suo, e di porvi un obiettivo ambizioso: fare il Natale più meraviglioso che esista. Da dove iniziereste? Esatto: dal realizzare uno degli alberi di Natale più belli del mondo. Una missione non da poco, ma che da qualche anno a questa parte i sindaci di Vigo riescono a portare a compimento grazie a una delle installazioni più luminose e magiche che esistano sulla faccia della Terra.

Sì, perché il luminoso albero di Natale di Vigo non è “solo” un turbinare di lucine che si accendono e si spengono. È una creazione impregnata di spirito natalizio, che vuole simboleggiare la capacità di toccare il cielo con le emozioni e i sentimenti più belli che tanto distinguono questo periodo. Incantevole, non è vero?

Un'immagine dell'albero di Natale di Vigo

L’idea dell’albero di Natale di Vigo

Ma andiamo per ordine: dunque, perché questo albero di Natale è così speciale? Perché nasce, come abbiamo già accennato all’inizio, dall’idea di realizzare qualcosa di magnifico per questo periodo così magico. Pare che Abel Ramón Caballero Álvarez, sindaco di Vigo dal 2007, abbia a lungo ponderato su come rendere famosa la cittadina galiziana durante le festività. Vigo è famosa per lo stabilimento Peugeot Citroën, ma il sindaco desiderava davvero che la sua fama fosse associata al Natale.

Vigo, uno degli alberi di Natale più suggestivi di Spagna

Secondo Caballero Álvarez, infatti, la città ha tutte le carte in regola per giocare contro i “luoghi sacri” delle decorazioni natalizia (il New York e il Rockefeller Center in primis). Così, ecco l’idea: realizzare un turbinare di decorazioni che culminassero in un enorme albero di Natale che si distinguesse. Perché in fondo, di alberi fatti di lucine ne esistono centinaia, migliaia, milioni, ma il sindaco voleva di più: un’installazione di oltre 11 milioni di luci led di ultimissima generazione, dunque a basso impatto energetico.

I giochi di luci dell’albero di Natale di Vigo

Le lucine, che accendono l’albero di Plaza da Constitucion, non si surriscaldano e rispettano l’ambiente anche nel pieno delle loro funzioni. Anche le luci della suggestiva stella-puntale sono led. Ogni anno la stella assume una forma leggermente diversa, ma resta l’unico punto perennemente acceso e non cangiante, che brilla attirando l’attenzione verso il cielo. Ma, ovviamente, non è tutto qui. L’albero, che diventa ogni anno più grande, si distingue anche per i suoi giochi di luci.

Vigo, uno degli alberi di Natale più belli di Spagna

Per spiegarli, possiamo dire che questi giochi di luci contribuiscono a dare all’albero di Natale un tocco originale: cambiano continuamente sia la durata e le intermittenze del luccichio che la loro intensità, oltre che il colore. Alternandosi, inoltre, creano vortici, spirali, immagini geometriche e illusioni ottiche che lasciano tutti a bocca aperta. Per chi vuole vivere un’esperienza davvero magica, inoltre, è possibile entrare al suo interno, godendosi la bellezza di una “gabbia” di luci.

Le decorazioni, l’albero e la sfida di Vigo

Se già l’albero di Natale vi affascina, sappiate che non è l’unica cosa che brilla a Vigo durante le feste natalizie. Di anno in anno, la città si arricchisce di nuove decorazioni e nuove installazioni e il sindaco cerca di decorare tutti gli alberi lungo i viali. Nel 2020, il consiglio comunale ha dato il via durante la primavera alla piantumazione di nuovi arbusti e alberelli, sia per rendere la città più green che per illuminarli durante le feste.

In generale, i lavori per rendere magico il Natale a Vigo iniziano a fine luglio/inizio agosto, con idee per tingere di luce quasi 400 strade ogni anno. Il risultato è un contraltare di luminarie e insegne, di addobbi e di fiocchi, ma non solo: negozi e viali si riempiono del profumo di agrumi e cannella che vengono essiccati, durante i mesi precedenti, proprio per diventare parte integrante delle decorazioni natalizie. Che dire, a dicembre è proprio il caso di programmare una tappa in Galizia. Non trovate?

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La città che sarà Capitale verde d’Europa nel 2024

Il riconoscimento a Capitale Verde Europea 2024, con cui la Commissione Europea premia le città con più di centomila abitanti che hanno realizzato progetti per ridurre il loro impatto ambientale e migliorare la qualità della vita dei residenti e visitatori, è andato a Valencia che, in questo modo, si conferma ancora una volta attenta al tema della sostenibilità.

L’annuncio è avvenuto a Grenoble, l’attuale Capitale Verde Europea, dove i rappresentanti di Valencia hanno difeso la loro candidatura strettamente legata ai valori ambientali: la città, infatti, è impegnata a diventare climaticamente neutra e intelligente entro il 2030, ha creato e tutelato spazi verdi come il Parco Naturale dell’Albufera, la huerta periurbana e i Giardini del Turia, e rivolge l’attenzione a iniziative di mobilità sostenibile, di buona gestione dei rifiuti urbani e di recupero di spazi pubblici come la Plaza del Ajuntamiento e la Plaza de la Reina, soltanto per citarne alcuni.

Il premio a Valencia come Capitale Verde Europea 2024

La nomina di Valencia a Capitale Verde Europea 2024, premio dal valore di 600.000 euro, dimostra che la città ha superato un esame sulla sostenibilità molto approfondito, incentrato sulla valutazione di 12 indicatori quali: aria, rumore, rifiuti, acqua, natura e biodiversità, usi del suolo, eco-innovazione, mitigazione dei cambiamenti climatici, adattamento ai cambiamenti climatici, mobilità, efficienza energetica e governance.

È la prima volta che Valencia si candida a Capitale Verde Europea, titolo che, finora, era andato a una sola città spagnola, Vitoria nel 2012, ma vanta già importanti riconoscimenti sulla sostenibilità come il titolo di “Capitale europea del turismo intelligente 2022” e di “Capitale dell’alimentazione sostenibile nel 2017”.

Inoltre, è stata pioniera nel misurare e compensare l’impronta di carbonio e acqua del turismo ed è una delle cento città selezionate dall’Unione Europea per il progetto Cities Mission, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2030.

Una città pionieristica tra aree verdi, spazi pedonali e mobilità sostenibile

Negli ultimi anni, Valencia si è impegnata al massimo per diventare una città sostenibile.

Suo vanto sono, ad esempio, le ampie aree verdi, autentici tesori come il Giardino del Turia, l’antico alveo del fiume che, dal momento dell’inaugurazione nel 1986, si è trasformato e adattato alla città e agli abitanti e al loro modo di vivere: con oltre 120 ettari di superficie e 12 chilometri di lunghezza, è il parco urbano più lungo d’Europa.

Altre aree come il Parco Naturale dell’Albufera, il Parco Naturale del Turia, il frutteto periurbano e il Mar Mediterraneo, sono il principale gruppo di aree verdi e naturali della città di Valencia e dei suoi dintorni.

Nell’ambito della Strategia Urbana 2030, che mira a fare di Valencia una delle prime città a emissioni zero in Europa, rientra poi la pedonalizzazione del centro e delle zone più importanti: La Plaza de la Reina, inaugurata di recente, così come le strade che circondano il Mercato Centrale, o prossimamente la Piazza del Municipio, libereranno il centro dal traffico per trasformare Valencia in una città a misura dei pedoni.

Ricordiamo poi che le strade della città spagnola dispongono di una rete di oltre 160 chilometri di piste ciclabili che contribuiscono a ridurre le emissioni.

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Muralla Roja: puoi dormire nell’edificio rosso che ha incantato il mondo

Organizzare un viaggio in Spagna è sempre un’ottima idea, sopratutto quando ci muoviamo per inseguire e soddisfare quell’esigenza di vivere nuove e inedite esperienze. E le avventure che ci aspettano nel Paese della penisola iberica, questo è certo, sono destinate a incantare.

Lo fanno perché il paesaggio, così vasto e variegato, lascia senza fiato, così come stupiscono e travolgono le culture e le tradizioni che appartengono ai diversi territori. Lo fanno anche le grandi città, con un patrimonio architettonico immenso, e le vaste e sterminate pianure, così l’acqua azzurra e cristallina del mare che brilla sotto il sole.

Ma le esperienze, lo sappiamo, non passano solo per le attrazioni turistiche e per i paesaggi che possiamo ammirare, ma anche e soprattutto per gli alloggi. E in Spagna ce n’è uno davvero spettacolare: la Muralla Roja di Ricardo Bofill.

La Muralla Roja di Ricardo Bofill

Il nostro viaggio inizia a Calp, nel comune spagnolo situato sulla costa settentrionale in provincia di Alicante che con gli anni è diventato la meta prediletta di tutti gli amanti del mare. È qui che esiste un edificio celebre in tutto il mondo che non ha bisogno di presentazioni: la Muralla Roja.

Una fortezza labirintica progettata dall’architetto Ricardo Bofil nei primi anni 70′ destinata a catturare lo sguardo di chiunque arrivi fin qui. L’edificio a strapiombo sul mare, è caratterizzato da colori accesi e cangianti che mostrano tutte le tonalità di rosa e di rosso, con sprazzi di azzurro, e che fanno da contrasto al verde circostante e al colore del cielo e del mare.

Sin dalla sua costruzione, l’edificio post moderno ha catturato l’attenzione di tutti, e sono stati molti i cittadini che si sono spinti fin quaggiù per ammirare la Muralla Roja, e fotografarla, anche solo dall’esterno.

La struttura, del resto, lascia senza fiato. Il complesso colorato, infatti, è caratterizzato da motivi geometrici che formano torri, cortili e scale, e che sono ispirati alla cittadina fortificata di Kasbah.

L’edificio per molti anni è stato il sogno proibito di tutti gli amanti del design e anche di quelli che, arrivati a Calp, sono rimasti affascinati dalle forme geometriche e dai colori di questo incredibile gioiello architettonico che affaccia sul mare. Accedervi, dopo la sua inaugurazione nel 1973, era possibile solo su invito, essendo questo di proprietà privata.

Ora, però, tutto è cambiato. Perché alcuni dei 50 appartamenti privati che caratterizzano il complesso architettonico sono prenotabili su Airbnb e promettono esperienze indimenticabili e sensazionali.

Muralla Roja

Fonte: iStock

Muralla Roja

Dormire nell’edificio più bello della Spagna

È stato un sogno a lungo rimandato, quello di poter esplorare il capolavoro di design firmato da Ricardo Bofil dall’interno, che però oggi può essere realizzato in occasione di una vacanza a Calp.

Sono diversi, infatti, gli appartamenti della Muralla Roja prenotabili su Airbnb, nella sezione dedicata agli alloggi del design, all’interno dei quali è possibile godere di una vista mozzafiato, direttamente sul Mediterraneo, e vivere un’esperienza di viaggio unica e straordinaria.

L’atmosfera degli interni, così come quella degli esterni è davvero incredibile, così particolare da catapultare gli ospiti all’interno di un paesaggio onirico e surreale.

La stessa fortezza, inoltre, per colori, geometrie e atmosfere labirintiche, rimanda proprio alla location di Squid Game, la celebre serie televisiva coreana tra le più viste su Netflix. In questo caso, però, la struttura non è il teatro di un gioco spaventoso, al contrario, è un alloggio straordinario che promette di vivere un’esperienza di viaggio unica.

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In Spagna puoi viaggiare in treno gratis

L’aumento dei costi energetici (e non solo) sta mettendo a dura prova tantissime famiglie: per questo la Spagna ha promosso un’iniziativa volta ad alleggerire le spese per i lavoratori pendolari, offrendo treni gratuiti nelle brevi e medie percorrenze. Ma l’offerta è disponibile anche per i turisti, seppure sia necessario rispettare alcuni requisiti. Vediamo quali sono.

Treni gratis, l’iniziativa spagnola

Il caro gasolio si è fatto duramente sentire già a partire dalle vacanze estive, con costi alle stelle per chi si è messo in viaggio in auto. Ma il problema reale è per chi deve spostarsi quotidianamente per motivi di lavoro: i pendolari hanno visto la loro spesa per il trasporto aumentare in maniera drastica. La Spagna ha dunque adottato una strategia che mira non solo ad aiutare le famiglie in difficoltà, ma anche a rendere più allettante l’opportunità di utilizzare i mezzi pubblici al posto di quelli privati, dando una mano all’ambiente.

A partire dal 1° settembre, e sino alla fine di dicembre 2022, il governo spagnolo rimborsa al 100% i viaggi effettuati in treno sulle tratte locali e sulle medie percorrenze – ovvero per tutti quei viaggi inferiori ai 300 km. L’iniziativa è valida solamente per i treni Rodalies (nella Catalogna), Cercanías (a Madrid) e Media Distancia (che si occupa prevalentemente di traffico suburbano). Sono invece esclusi i viaggi a bordo dei treni ad alta velocità. Inoltre, il programma riguarda unicamente i biglietti multiviaggio e non quelli per corse singole.

Come viaggiare gratis in Spagna

Insomma, il nuovo programma spagnolo sembra andare a vantaggio dei tanti pendolari che devono spostarsi dalle grandi città alle località più piccine, o viceversa. Si tratta infatti di un’iniziativa che rende gratuiti gli abbonamenti per viaggiare in treno: in che modo potrebbero riguardare anche i turisti? Per capirlo, basta osservare il suo funzionamento: chi vuole aderire al pass gratuito per i treni, deve registrarsi sull’app di Renfe, la compagnia ferroviaria pubblica spagnola. Bisogna selezionare una città di riferimento e versare una caparra (10 euro per le linee extraurbane e 20 euro per i viaggi a media percorrenza).

Una volta effettuata la registrazione, l’app fornisce un codice QR che funge da biglietto, e che si potrà mostrare al controllore per poter viaggiare gratuitamente. La caparra versata verrà interamente rimborsata entro il 31 dicembre, ma solo a patto che il passeggero abbia effettuato almeno 16 viaggi da/per la città selezionata. Un turista difficilmente potrà riuscire a rispettare questo requisito, a meno che non abbia in mente di fermarsi in Spagna per un lungo periodo di tempo. Ma non gli è vietato in alcun modo di usufruire dell’offerta: per iscriversi, non deve far altro che inserire il proprio numero di passaporto all’atto della registrazione sull’app.

Il vantaggio c’è, anche se a prima vista può sembrare il contrario. Basti pensare a quanto potrebbe costare spostarsi in treno dalla meta principale scelta per vacanza alle tante località che si vogliono visitare. Per chi ama muoversi in continuazione e ha intenzione di scoprire il più possibile delle bellezze spagnole, perdere 10 o 20 euro di caparra è comunque molto più economico che non acquistare biglietti del treno per ogni destinazione da esplorare. Un esempio? Da Madrid, in treno si può raggiungere facilmente la splendida città di Aranjuez: il biglietto costa poco più di 10 euro, quindi la convenienza di aderire all’iniziativa è già evidente.

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I paesi bianchi che sembrano usciti da un sogno

C’è sempre un buon motivo per organizzare un viaggio in Spagna, soprattutto quando la destinazione di arrivo ci permette di immergerci nella tradizione, nel calore e nel fascino autentico che appartiene per natura all’Andalusia. Una terra magica e incantata, situata nel sud del Paese, che seduce i viaggiatori con il sole e il mare, con l’architettura e l’arte, con il flamenco, la corrida, il cibo e i piccoli villaggi tradizionali.

Ed è proprio in questi che vogliamo portarvi oggi, in quei paesini che sono anima e cuore del territorio. Luoghi che sono così belli da sembrare appartenere a un libro di fiabe, più che alla realtà, ma che sono veri e straordinari.

Per conoscerli ed esplorarli tutti, dobbiamo recarci tra le province di Cadice e Malaga. È qui che sorgono i villaggi bianchi dell’Andalusia che sembrano usciti da un sogno.

La ruta de pueblos blancos

Sono immersi nella natura più selvaggia e offrono scorci che lasciano senza fiato. Sono i paesi bianchi dell’Andalusia che si arrampicano sulle montagne e si affacciano su valli infinite, e che si mostrano agli occhi dei viaggiatori in tutta la loro candida e scintillante bellezza.

Se è l’anima più autentica dell’Andalusia che volete conoscere, allora la ruta de pueblos blancos è il percorso adatto a voi. Questo itinerario, infatti, conduce direttamente all’interno di quei villaggi, di piccole o medie dimensioni, che sono caratterizzati e contraddistinti dal colore bianco. Una tradizione quella di apporre la calce sulle abitazioni, nata per esigenza e preservata poi nel tempo, che ha reso i paesi dell’Andalusia luoghi fiabeschi.

Le piccole casette che si affacciano su vicoli stretti, creano un paesaggio idilliaco, reso ancora più magico dalla presenza di fiori e decorazioni che adornano finestre e balconi. Le abitazioni, tutte uguali ma tutte uniche e diverse tra loro, fanno da cornice alle tradizioni, alla storia e alla cultura di questi luoghi straordinari tutti da scoprire.

Non c’è un vero e proprio itinerario tracciato da seguire per percorrere la ruta de pueblos blancos, ma ci sono i villaggi che si snodano per oltre duecento chilometri e che si susseguono l’uno dopo l’altro pronti a suscitare incanto e ammirazione nei viaggiatori. Il modo migliore per scoprirli subito è quello di salire in auto e organizzare un viaggio on the road tra le province di Cadice e Malaga, tra le montagne, le vallate e la natura incontaminata.

Un percorso a ritmo lento che sa affascinare e sedurre e che permetterà ai viaggiatori di scattare le istantanee più belle di un viaggio indimenticabile. Si parte!

Frigiliana

Fonte: iStock

Frigiliana

Itinerario lento alla scoperta del bianco dell’Andalusia

Come abbiamo anticipato, questo itinerario tra i villaggi rurali dell’Andalusia non conosce tragitti o soste obbligatorie. Ognuno può scegliere di personalizzare la propria ruta de pueblos blanco in base alle personali esigenze e preferenze.

Tuttavia ci sono alcuni villaggi straordinari che meritano davvero di essere raggiunti ed esplorati. Tra questi, sicuramente, c’è Ronda, il più grande di tutti i paesi bianchi dell’Andalusia. Antica e bellissima, questa città situata in provincia di Malaga, è situata in una posizione scenografica e sorprendente, proprio sulla vertiginosa gola di El Tajo. Il panorama, nella sua totalità, lascia senza fiato.

Ci sono poi tutti gli altri paesi bianchi, quelli che incantano lo sguardo e lo arricchiscono di meraviglia. Tra questi c’è anche Frigiliana, il paese moresco in provincia di Malaga, caratterizzato da strade strette e casette bianche che conservano le testimonianze dei popoli che si sono susseguiti.

Tra i pueblos blancos più belli, segnaliamo anche Setenil de las Bodegas, la città costruita nel ventre di una roccia. E poi, ancora, Alcalá del Valle, Olvera, Zahara de la Sierra, Arcos de la Frontera e Grazalema.

Alla visita di questi, se il tempo lo consente, consigliamo anche di aggiungere nell’itinerario i paesi di Torre Alháquime, El Gastor, Algodonales, Puerto Serrano, Villamartin, Bornos,  Espera, Arcos de la Frontera, Algar, Prado del Rey,  El Bosque,  Ubrique, Benáocaz e Villalluenga del Rosario, così da poter percorrere la ruta completa.

Grazalema

Fonte: iStock

Grazalema
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Spagna: il borgo che sembra un anfiteatro sul mare

Esiste un luogo, pittoresco e delizioso, che offre alcune delle visioni più suggestive di sempre. Affacciato e bagnato dal Mar Cantabrico, questo borgo assume le sembianze di un anfiteatro sul mare dove a ogni ora del giorno e della notte vanno in scena gli spettacoli più belli, quelli che appartengono alla natura.

Ci troviamo a Cudillero, tra le meraviglie del Principato delle Asturie. È qui, nella regione della Spagna nord occidentale già celebre per quell’appellativo di Paraíso Natural, che troviamo un delizioso paesino arroccato sul versante di una montagna che scende nel mare.

Con le case addossate l’una all’altra, e aggrappate alla roccia, le finestre dai colori cangianti e quelle scogliere che cadono a picco sul porticciolo, Cudillero appare agli occhi di chi lo guarda una cartolina incantata tutta da scoprir e da vivere. Pronti a partire?

Cudillero

Cudillero

L’anfiteatro sul mare

Se c’è una cosa che abbiamo imparato dai nostri viaggi in Spagna è che questo è un Paese che non smette mai di stupirci, che si racconta generosamente attraverso le sue storie, le culture e le tradizioni conservate nelle città, nei villaggi e nei borghi.

Ogni territorio si configura come un microcosmo delle meraviglie che segue nuove e inedite leggi spazio temporali, diverse da quelle che conosciamo. E Cudillero ne è la conferma.

Il piccolo borgo marinaro è un gioiello sospeso tra cielo e mare, un paesino fatto di profumi inebrianti, tradizioni antiche, di pesca e di colori. Le alte scogliere che svettano verso il cielo affondano le loro radici nel porticciolo, l’anima del borgo, un centro pieno di vita dove si incontrano gli abitanti e dove passeggiano i turisti e i vacanzieri che l’estate giungono qui.

Ed è proprio fissando il porto, da lontano, che è possibile scorgere il profilo migliore del borgo che assume le sembianze di un magico anfiteatro sul mare. Le case e gli edifici del paesino, infatti, sono tutte orientate verso il porticciolo dei pescatori, con lo sguardo verso l’orizzonte infinito, creando così questa suggestiva forme ellittica.

Cudillero

Cudillero

Cudillero: il borgo marinaro più bello delle Asturie

Cudillero è una tappa irrinunciabile per tutti i viaggiatori che raggiungono la Spagna Settentrionale. E basta chiedere a chi ci è già stato per trovarne conferma.

Ogni estate, qui, giungono viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo per scoprire questo borgo marinaro che, nonostante sia molto frequentato da turisti, non si è mai svestito della sua autenticità.

A Cudillero la vita scorre lenta. Segue il ritmo delle onde del mare, del profumo del pescato, dei suoni della natura, e dei sapori, come quello del Curadillo, il piatto caratteristico del borgo. Esperienze che inebriano e soddisfano i sensi e che culminano con scorci meravigliosi che possono essere osservati ovunque.

Basta un’escursione per raggiungere diversi punti panoramici che permettono di osservare le mille sfumature del mare che bagnano il pittoresco borgo. Il faro, La Garita, La Atalaya e El Pico diventano le terrazze panoramiche di questa cartolina dalle Asturie, da qui si possono ammirare le case colorate, la chiesa parrocchiale in stile gotico e i ristoranti di pesce che affacciano sulla piazza acciotolata.

Cudillero

Cudillero

 

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Nel ventre di una roccia esiste un villaggio spettacolare

Meravigliosa è l’Andalusia che ci conquista viaggio dopo viaggio con quel seducente folclore che da sempre caratterizza il territorio, con le affascinanti architetture che rimandano a un passato antico e mai dimenticato, con le tradizioni, le delizie gastronomiche e quei piccoli villaggi che sono chiamati a custodire le storie secolari di chi ha trasformato una terra in pura magia. Eppure, nonostante i numerosi viaggi che ci conducono anno dopo anno, succede sempre che la grande regione autonoma sulla costa meridionale della Spagna non smette mai di stupirci.

Ed è quello che è succede quando si arriva al cospetto di Setenil de las Bodegas, un comune comune spagnolo di 2.977 abitanti dall’aspetto bizzarro e surreale.

Questo villaggio, infatti, è letteralmente divorato da un grande ammasso roccioso che copre case e strade, dando quasi l’impressione di inghiottirle. Ma niente paura, non si tratta di un comune destinato a svanire per sempre per mano della furia della natura, perché quelle case e quegli abitanti, sono lì da secoli, e hanno reso il paese scolpito nella roccia uno dei più belli dell’entroterra andaluso.

Setenil de las Bodegas

Setenil de las Bodegas

Come in una fiaba: il paese nella roccia

La visione è sorprendente, unica e strabiliante: Setenil de las Bodega sembra uscito da un racconto di fiabe, e invece il villaggio nella roccia è reale ed è spettacolare. Per scoprire questo paesino dall’aspetto quasi surreale dobbiamo recarci in Andalusia e più precisamente nell’entroterra della provincia di Cadice.

È qui che, nei secoli, le rive del Guadalporcún hanno creato una grande e profonda roccia che ospita questo paese davvero unico, che lo ingloba a sé, che lo protegge dal vento e dalla pioggia, che l’abbraccia e lo accarezza.

A Setenil de las Bodegas vivono circa 3000 persone. Qui abitanti e turisti che provengono da ogni parte del mondo trovano tutto ciò di cui hanno bisogno: storia, cultura, tradizione e buon cibo, ma anche il caldo sole dell’Andalusia, appena fuori dalle strade principali, e l’ombra sempre perenne delle rocce pronta a fornire ristoro durante la calda e afosa estate.

Le rocce, dicevamo, sono le assolute protagoniste del paese. Qui non ci sono imponenti architetture o attrazioni monumentali, anche se i punti d’interesse non mancano. Ma ad attirare l’attenzione sono le rocce che tagliano a metà i viali e le strade dall’alto, che sovrastano le case, i ristoranti e gli edifici e che occupano intere porzioni di territorio.

Setenil de las Bodegas

Setenil de las Bodegas

Setenil de las Bodegas: cosa fare e cosa vedere

Oltre a essere incredibilmente suggestivo, Setenil de las Bodegas è considerato anche l’emblema e il simbolo del perfetto connubio tra uomo e natura. I primi abitanti del comune andaluso, infatti, hanno creato questo insediamento adattandosi al territorio plasmato già dalla natura, dando vita un villaggio fatto di case ed edifici bianchi ai quali fanno da cornice rocce e cavità. Da una parte troviamo le case incastonate nella roccia viva, dall’altra, invece, quelle che la sovrastano.

Cosa fare e cosa vedere in questo paese dell’entroterra andaluso è presto detto. Le case nelle roccia e le stradine da questa sovrastate fanno parte dell’esperienza stessa della visita. Una passeggiata nel villaggio antico basterà da sola a rendere l’avventura magica e sicuramente unica. Non dimenticatevi di fermarvi nelle numerose botteghe che si snodano sul territorio e che hanno dato il nome al paese.

Tantissime poi sono le chiese e gli eremi che si trovano a Setenil de las Bodegas, tra questi anche quello di San Sebastiano, il Santo al quale il villaggio è molto devoto. Si aggiungono all’attrazione principali anche la fortezza del XIII secolo e la vecchia moschea moresca all’interno della quale oggi sorge l’eremo di San Benito.

Setenil de las Bodegas

Setenil de las Bodegas

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Un weekend in solitaria a Valencia

Oggi vi porto alla scoperta di Valencia, la terza città più grande della Spagna, dopo Madrid e Barcellona. È facilmente raggiungibile dall’Italia grazie ai numerosi voli diretti, operati dalle principali compagnie aeree, anche low cost. Tanti la amano anche di più della sua cugina Barcellona e la scelgono per trasferirsi in quanto è meno cara, è una città a misura d’uomo, con tanti spazi verdi, un clima mite tutto l’anno e perfetta da esplorare in bicicletta. Vanta infatti una rete di piste ciclabili lunga ben 156 km che collega tutti i quartieri della città. Una valida alternativa ai pedali sono i motorini elettrici o il sistema di trasporto pubblico: è efficiente ed economico, soprattutto acquistando la Valencia Tourist Card.

Valencia è una città molto eclettica, vi sorprenderà con i suoi quartieri storici, i suoi mercati immensi, le sue lunghissime spiagge e la sua architettura futuristica. Davvero ce n’è per tutti i gusti! Anche gli amanti del buon cibo non rimarranno delusi: questa è la patria della paella e solo qui troverete quella originale. Insomma, Valencia è la meta perfetta per un weekend in solitaria di inizio primavera.

 

I classici da non perdere a Valencia:

Iniziate l’esplorazione di Valencia dal suo centro storico, la Ciutat Vella (Città Vecchia). Qui si trova il suo cuore pulsante, Plaza de la Virgen, che ospita l’imponente Cattedrale dedicata a Giacomo I e all’Assunzione di Santa Maria. Non tutti sanno che qui è custodito il leggendario Santo Graal, la coppa con la quale Gesù Cristo celebrò l’Ultima Cena. Merita sicuramente una visita anche il Miguelete, la torre campanaria annessa alla Cattedrale. Percorrendo una scala a chiocciola di 207 gradini, potrete godere di una delle migliori viste dall’alto della città. Una curiosità: al di fuori della Cattedrale, di fronte alla Porta degli Apostoli, ogni giovedì a mezzogiorno si riunisce il Tribunal de las Aguas (il Tribunale delle Acque). Dichiarato patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, è una delle più antiche istituzioni di giustizia orale ancora in funzione in Europa. Il Tribunale discute le controversie tra gli agricoltori ed emette sentenze relative all’uso dell’acqua per irrigare. 

Continuate l’esplorazione del centro storico passeggiando tra le vie di Barrio del Carmen, uno dei quartieri più antichi di Valencia. Qui troverete numerosi ristoranti, tapas bar e locali notturni, che lo rendono uno dei luoghi della movida valenciana. Ma ovviamente non mancano i monumenti storici, come il Convento del Carmen e le Torri de Serranos, una delle dodici porte delle antiche mura della città. Oltrepassando la porta troverete uno dei punti di accesso al meraviglioso Jardín del Turia, il parco urbano più grande della Spagna. Costruito all’interno dell’antico letto del fiume Turia, è lungo ben 9 km e attraversato da 18 ponti. È il polmone verde della città, con prati verdi dove rilassarsi, viali alberati da percorrere a piedi o in bicicletta e zone per praticare attività ludiche e sportive. Tra queste non perdete il parco giochi a forma di un gigante Gulliver di 70 metri, dove potrete arrampicarvi e scivolare come piccoli Lillipuziani. Percorrendo il Turia verso est raggiungerete uno dei simboli di Valencia, la futuristica Ciudad de las Artes y las Ciencias. Progettata dall’architetto valenciano Santiago Calatrava durante gli anni ‘90, è composta da 5 differenti strutture espositive, dedicate alla scienza, alla natura e alle arti: il Palazzo delle Arti Regina Sofia (teatro dell’opera), l’Hemisfèric (cinema IMAX e planetario), l‘Umbracle (giardino), il Museo della Scienza Principe Felipe e l’Oceanogràfic (parco marino). I vari edifici sono collegati da viali pedonali e circondati da bellissimi specchi d’acqua, che rendono la Ciudad de las Artes y las Ciencias uno dei luoghi indimenticabili di Valencia.

I quartieri più alla moda di Valencia:

La Ciutat Vella è sicuramente un must da visitare durante un weekend in solitaria a Valencia, ma alle porte del centro storico si trovano alcuni quartieri particolarmente interessanti che meritano di essere esplorati, sia di giorno sia di sera. Tra i quartieri più alla moda c’è il barrio di Ruzafa. Ristrutturato e ammodernato a partire dal 2013, è oggi considerato il “Soho” valenciano. Di giorno troverete negozi vintage e boutique di lusso, librerie particolari e mostre fotografiche, mentre di sera avrete solo l’imbarazzo della scelta tra tapas bar, ristoranti stellati e locali con musica dal vivo. Un altro quartiere molto in voga tra i giovani è Benimaclet, il barrio universitario per eccellenza. Si trova fuori dal centro storico, ma è facilmente raggiungibile in autobus o in metro. È un quartiere multiculturale che ha ancora l’atmosfera da paese, ma che è diventato di tendenza grazie ai numerosi caffè letterari dall’atmosfera bohemien e ai bar e pub che lo rendono la zona ideale per un’uscita serale.

Le spiagge più belle di Valencia:

Durante un weekend in solitaria a Valencia non si può non fare un salto in spiaggia. La città offre infatti chilometri e chilometri di coste e spiagge sabbiose a pochissimi passi dal centro. La spiaggia cittadina più famosa è sicuramente la Malvarrosa, raggiungibile in autobus, metro o bicicletta. Lunga più di un chilometro e larga 50 metri, è perfetta per godersi una giornata di sole e relax, grazie ai numerosi servizi presenti (noleggio di lettini e ombrelloni, bar e ristoranti). Alle sue spalle, un meraviglioso Paseo Maritimo, ombreggiato da palme, permette di passeggiare in tutta tranquillità o andare in bicicletta, respirando il profumo dell’aria di mare. Percorrendolo tutto si raggiunge la zona della Marina, dove si trovano numerosi bar, ristoranti e discoteche. Se cercate una spiaggia più tranquilla e meno affollata, percorrete la Malvarrosa verso nord e raggiungete la sua naturale continuazione, la spiaggia La Patacona. Dista solo 3 km dal porto di Valencia, ma si trova nel comune di Alboraya, patria dell’horchata, una bevanda golosa e rinfrescante, preparata con acqua, zucchero e succo di chufa, un particolare tubero che cresce in questa zona. 

A pochi chilometri da Valencia, in direzione sud, si estende un’altra area molto rinomata per le sue spiagge: il Parco Naturale dell’Albufera. Qui si trovano Playa Pinedo e Playa El Saler, perfette per gli amanti della natura incontaminata, con pinete e dune sabbiose, dove poter praticare anche il nudismo.

La paella più buona di Valencia:

Non si può visitare Valencia senza assaggiare uno dei piatti simbolo della città e di tutta la Spagna: la paella. Il nome deriva dalla “paellera”, la pentola di ferro a due manici nella quale la pietanza viene cotta e servita in tavola. La paella è un piatto a base di riso, verdure e zafferano, con l’aggiunta di carne o di pesce. La versione tradizionale valenciana è rigorosamente con carne di pollo e coniglio (e talvolta lumache), ma è diffusissima anche la paella de mariscos, ovvero con i frutti di mare. La varietà di riso utilizzata prende il nome di riso bomba e viene coltivata nelle numerose risaie presenti nel Parco Naturale dell’Albufera. Ecco perché uno dei posti dove assaggiare una paella da leccarsi i baffi è il piccolo paesino di El Palmar. Raggiungibile dal centro di Valencia con l’autobus n. 25, è un luogo di pace dove ci sono più ristoranti che abitanti. Approfittate della gita fuori porta anche per prendere parte a un’escursione in barca sul lago, magari al tramonto. Ovviamente anche in città si trovano ottimi ristoranti dove gustare una paella degna di questo nome. Provate uno dei numerosi ristoranti nei pressi del Mercato Centrale, ma cercate di evitare i menù turistici a prezzi troppo bassi. Se invece volete provare la paella di pesce, scegliete un ristorante sul lungomare della Malvarrosa e godetevi un pranzo in riva al mare.

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Valencia è diventata il palcoscenico di un teatro delle meraviglie

C’è qualcosa di straordinario che sta succedendo proprio adesso tra le strade di Valencia. Un grande spettacolo che ha trasformato, per pochi giorni, la città spagnola in un palcoscenico teatrale a cielo aperto che ospita spettacoli e attori meravigliosi. Si tratta di Las Fallas, molto più di una festa tradizionale cittadina, ma vero e proprio simbolo dell’identità nazionale.

Le Fallas sono le feste che si svolgono ogni anno, nei giorni che precedono la primavera, nella città spagnola di Valencia e in alcuni paesi della Comunità Valenzana. Dichiarate Patrimonio Mondiale Immateriale dell’Umanità dall’Unesco nel 2016, ogni anno attirano nel territorio migliaia di viaggiatori per ammirare il grande show che si snoda tra le strade della città.

Quest’anno poi, la festa di Las Fallas è ancora più grandiosa dopo i due anni di fermo a causa della pandemia mondiale, il secondo stop in tutta la sua storia. Scopriamola insieme.

Las Fallas

Las Fallas

Las Fallas: lo spettacolo grandioso a Valencia

Las Fallas è molto più di una festa che intrattiene cittadini e attira viaggiatori. Si tratta, infatti, di una vera e propria celebrazione dell’identità nazionale, nonché la festa più attesa dell’anno da tutto il Paese.

Le origini sono antichissime, tutto è nato diversi secoli fa quando i falegnami di Valencia realizzavano delle lampade in legno, conosciute come parot, che servivano a illuminare i loro laboratori e che, in occasione della festa di San Giuseppe, bruciavano per tradizione.

Non erano lampade qualunque, però, ma delle vere e proprie sculture in legno che assumevano l’aspetto di esseri umani e che in alcuni casi venivano poi abbigliati con abiti e vecchi stracci. Le piccole lampade, a partire dal XIX secolo, iniziarono ad assumere proporzioni sempre più grandiose, superando di gran lunga quelle umane fino a diventare dei monumentali personaggi che, durante il mese di marzo, sfilano per le strade della città.

Le statue, che oggi sono realizzate principalmente in sughero o cartapesta, diventano per pochi giorni gli stravaganti e maestosi abitanti di Valencia, superando anche i 30 metri d’altezza. Per onorare l’antica tradizione, queste vengono bruciate l’ultimo giorno della festa dando vita a uno spettacolo unico e straordinario, quasi surreale.

Las Fallas

Las Fallas, Valencia

Las Fallas: la festa ha inizio

Las Fallas è diventato con gli anni un appuntamento imperdibile per i cittadini di Valencia, per gli abitanti del Paese intero e per i viaggiatori che vogliono toccare con mano questa straordinaria tradizione.

L’appuntamento di quest’anno, dopo due anni di stop, è a Valencia ovviamente dal 14 al 19 marzo. Le foto che circolano online ci confermano che la festa è ufficialmente iniziata ed è meravigliosa. Come un teatro a cielo aperto, così è Valencia popolata da gigantesche statue che artisti e scultori locali realizzano durante tutto il corso dell’anno.

La città inaugura le celebrazioni con gli spettacoli pirotecnici già i primi giorni di marzo, ma durante la notte del 15 del mese che più di 500 figure vengono portate e montate nelle piazze e nelle strade della città. Così i cittadini si risvegliano all’interno di una sorta di paese delle meraviglie.

La festa culmina con il grande falò finale: il cremà. È questo il momento in cui tutte le figure che popolano la città vengono bruciate. Le fiamme, la musica in sottofondo, e i fuochi d’artificio in cielo, creano uno spettacolo di fuoco e fiamme che stordisce e incanta.

Las Fallas, Valencia

Las Fallas, Valencia