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Carnevale di Acireale, il più bello e tra i più antichi della Sicilia

Acireale è una graziosa cittadina della provincia di Catania con un prezioso centro storico barocco che, ogni anno, attira migliaia di visitatori. Tuttavia, Acireale è molto famosa soprattutto perché qui si tiene un Carnevale incredibile, da molti ritenuto il più bello della Sicilia e uno dei migliori di tutta Italia. Scopriamo insieme la sua storia e tutto ciò che occorre sapere sull’edizione 2025 di questo evento straordinario.

Storia del Carnevale di Acireale

Il Carnevale ad Acireale è una sorta di istituzione: è uno dei più antichi di tutta la Sicilia, ma anche una delle manifestazioni più autentiche e coinvolgenti dell’isola. Le sue origini risalgono al 1594 e all’epoca, come in gran parte anche oggi, rappresentava un momento dell’anno in cui ai cittadini era permesso scherzare sui potenti del tempo. È proprio partendo da questo presupposto che nel corso dei secoli sono nate alcune delle maschere più note di questo Carnevale, come“l’Abbatazzu” (chiamato anche Pueta Minutizzu), che ironizzava sulla classe clericale del tempo.

Dopo un periodo di stop, in quanto vietato e a causa di un terremoto che colpì la Sicilia Orientale, il Carnevale di Acireale ritornò a rallegrare il popolo nel XVIII secolo e persino con nuove maschere, come i Baruni, che volevano prendere in giro l’aristocrazia, e i Manti, costumi nati con l’unico scopo di far mantenere l’anonimato a chi l’indossava.

Il XXI secolo segna una sorta di svolta per il Carnevale di Acireale, perché alle maschere si aggiunse la sfilata delle carrozze dei nobili, la cassariata, da cui venivano lanciati confetti di diversi colori. Successivamente (nel 1800) arrivarono i carri in caratapesta, che ancora oggi sfilano tra le strade cittadine grazie al lavoro di volenterosi artigiani che ogni anno creano delle vere e proprie opere d’arte.

Nel febbraio del 1948 si aggiunse al programma anche un “Palio” con asini, la sfilata di un carro con tre macchine infiorate e l’immancabile ballo al Municipio. Il dopoguerra fu invece il periodo della creazione del “soggetto” infiorato posto sulle autovetture del tempo, mentre nel corso degli anni successivi (e quindi anche oggi) i carri allegorici si sono fatti sempre più sofisticati, colorati, infiorati e, soprattutto, giganteschi.

Date del Carnevale di Acireale 2025

In questo 2025 l’attesissimo Carnevale ad Acireale inizierà il 15 febbraio e durerà fino al 4 marzo (con una pausa dal 24 al 26 febbraio). Undici giorni di puro divertimento ed ognuno ricco di appuntamenti coloratissimi ed interessanti, in grado di ammaliare sia grandi che piccini. Per gli orari precisi si consiglia di controllare il programma nel sito ufficiale, perché tutte le giornate iniziano e terminano in momenti differenti.

Carnevale di Acireale, Sicilia

Fonte: iStock@massimo brucci

I carri del colorato Carnevale di Acireale

Eventi 2025 del Carnevale di Acireale

Come accennato in precedenza, oramai il Carnevale di Acireale è ricco di eventi imperdibili in ogni giornata di manifestazione. Raccontarvi tutti gli appuntamenti che ci sono in programma è quasi impossibile poiché davvero sono tantissimi, ma senza ombra di dubbio ce ne sono alcuni a cui occorre assolutamente partecipare almeno una volta nella vita.

Esposizione delle maschere isolate

Il 15, 16, 22, 23 e 27 febbraio e poi ancora l’1, 2 e 4 marzo si ha l’opportunità di ammirare l‘esposizione delle maschere isolate, opere più piccole e meno complesse dei carri allegorici ma che comunque trattano satira d’attualità, fatti di cronaca e persino personaggi mitici e politici. In genere sono realizzate dai giovani locali che portano avanti nel tempo le tradizioni della festa e, contemporaneamente, ne creano il futuro. Oltre ad essere esposte, le maschere isolate partecipano anche alle sfilate dei carri allegorici.

Sfilata dei carri allegorico-grotteschi

Le sfilate dei carri allegorico-grotteschi avvengono sia in notturna (15 e 22 febbraio) che in diurna (16 e 23 febbraio e 1, 2 e 4 marzo). Sono delle opere gigantesche costruite in cartapesta da esperti artigiani che sfilano per le vie del centro storico. Lo spettacolo a cui si trova ad assistere il visitatore è straordinario e ricco di colori, forme e creatività.

Il loro obiettivo è raccontare storie di satira e leggerezza, ma anche mostrare la maestria artigianale di chi gli ha dato vita. Insieme a loro, come accennato in precedenza, ci sono anche le maschere isolate e bande musicali che rendono il passaggio ancor più divertente e festoso.

Trofeo Carnevale di Acireale e 30° Grand Prix Sicilia corsa su strada

Il 16 febbraio sarà possibile partecipare al Trofeo Carnevale di Acireale che quest’anno tocca le dieci edizioni dalla sua nascita. Si tratta di una vera e propria corsa su strada poiché il suo obiettivo è aprire il 30° Grand Prix Sicilia. Il programma di quest’anno prevede 14 prove, due classifiche (una grande novità) e tutte le nove province siciliane coinvolte.

È bene sapere, tuttavia, che il 16 febbraio segna solo l’inizio di questo evento, poiché il Grand Prix di Sicilia terminerà il 23 novembre a Siracusa.

Mostra dei carri in miniatura

La mostra dei carri in miniatura va in scena ogni anno ed è allestita dalla Fondazione del Carnevale di Acireale. Si tratta di un concorso che si pone l’obiettivo di promuovere lo sviluppo dei nuovi talenti nella lavorazione della cartapesta. In sostanza sono opere realizzate dai più giovani attraverso la modellatura dell’argilla, lo stampo di gesso, la modellatura con la carta e molto altro ancora, fino ad installare all’interno dei motorini. In questo 2025 la mostra sarà a disposizione per i visitatori a partire dal 15 febbraio e fino alla fine dell’evento.

Altri appuntamenti da non perdere

Durante gli undici giorni di manifestazione, Acireale metterà in scena tantissimi altri appuntamenti da non perdere. Tra i migliori e i più divertenti segnaliamo:

  • Cerimonia di Apertura de “Il Più bel Carnevale di Sicilia” con Gruppo in Maschera e Carro d’Apertura: il 15 febbraio a partire dalle ore 17:30;
  • Smoking Blu Reggae Live: il 22 febbraio a partire dalle ore 15:00 in Piazza Duomo;
  • Giochi popolari: il 27 febbraio, sempre in Piazza Duomo, dalle ore 15:30;
  • Concorso Bambini in maschera: presso il Teatro Turi Ferro dalle ore 16:00 del 28 febbraio;
  • Papaveri e Papere Live: a Piazza Duomo l’1 marzo dalle 15:00;
  • Dj Set con Carnival Beat Festival: sempre in Piazza Duomo ma il 2 marzo a partire dalle ore 21:30;
  • Concorso e Premiazione CarnevAnimale: ancora Piazza Duomo, ma questa volta il 3 marzo allo ore 17:00;
  • Rogo di Re Burlone e Arrivederci alla Festa dei Fiori: evento che celebra la chiusura del Carnevale di Acireale 2025 il 4 marzo alle ore 24:00.
Sfilata notturna Acireale

Fonte: IPA

La sfilata notturna di Acireale

Biglietti del Carnevale di Acireale

Il Carnevale di Acireale prevede giornate ad ingresso libero (21, 27 e 28 febbraio e poi il 3 marzo) e giorni a pagamento (ovvero i restanti). I biglietti sono già acquistabili su Liveticket (in alcuni casi anche in sede o al botteghino) e prevedono diverse possibilità:

  • Biglietto Giornaliero: 8 euro;
  • Sconto Gruppo: 180 euro (25 ingressi con data);
  • Abbonamento 6 ingressi: data libera, nominativo ed è disponibile solo online o in Sede della Fondazione del Carnevale per un costo di 35 euro;
  • Abbonamento 4 ingressi: data libera, nominativo ed è disponibile sia online che in Sede della Fondazione del Carnevale al prezzo di 24 euro;
  • Abbonamento 2 ingressi: data libera e nominativo. Disponibile solo online o in Sede della Fondazione del Carnevale a 14 euro;
  • Giovani: nominativo, per fascia d’età 12-18 anni al costo di 6 euro;
  • Bambini: nominativo e destinato a chi è più alto di 120 cm e fino a 12 anni. Il costo è di 3 euro;
  • Biglietto Giornaliero: ma acquistato il giorno stesso dell’evento, sia online che al botteghino, al costo di 10 euro.

Come raggiungere il Carnevale di Acireale

È possibile partecipare, e quindi raggiungere, il Carnevale di Acireale in auto, in treno oppure in aereo. Chi preferisce utilizzare la propria automobile deve prendere l’autostrada A18 Catania-Messina e poi lo svincolo per Acireale. Oppure può utilizzate la Strada Statale 114 Orientale Sicula e infine seguire le indicazioni verso il centro città. A disposizione ci sono diversi parcheggi per moto, automobili, camper e bus che vanno da un minimo di 3,50 euro ad un massimo di 50 euro per l’intera giornata.

Chi preferisce il treno può scendere alla stazione di Acireale e da qui può prendere un taxi o un autobus per raggiungere il prezioso centro della città. Infine l’aereo: in questo caso l’aeroporto più vicino è quello di Catania Fontanarossa “Vincenzo Bellini”. Una volta atterrati occorre utilizzare un autobus diretto alla Stazione Centrale di Catania, dove poi è possibile salire a bordo di un autobus AST o su di uno dei treni diretti ad Acireale.

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A Gangi, in Sicilia, un carcere verrà trasformato in un parco delle farfalle

L’Italia è ricca di patrimoni artistici, storici e culturali che giacciono abbandonati. Nel tempo si cercano fondi per potergli dare nuova vita e proprio questo pensiero ha condotto Gianci, località siciliana, a trovare budget e idee per dare una nuova partenza ad un carcere mai utilizzato e abbandonato dalla fine degli anni ’70. Gangi, conosciuta per essere un borghetto posizionato nella pittoresca regione montuosa della Sicilia settentrionale, ospita non più di 6000 abitanti. Il paesino ha però il desiderio di riscrivere il proprio futuro partendo proprio dalla riabilitazione del vecchio carcere mai usato trasformandolo in un bioparco dedicato alle farfalle. L’obiettivo è quello di recuperare l’edificio abbandonato investendo in un turismo sostenibile che valorizza il territorio. Il progetto ha finalmente trovato il sostegno economico necessario e rappresenterà, attraverso una riqualificazione, come il patrimonio edilizio inutilizzato possa diventare tessuto sociale e culturale della comunità.

Il carcere di Gangi abbandonato: la storia

Il carcere di Gangi, in provincia di Palermo in Sicilia, ad oggi è un edificio grigio e squadrato posto ai piedi della collina medievale del borgo. È stato costruito alla fine degli anni Settanta su richiesta del ministero della Giustizia con l’idea di ospitare i detenuti condannati per reati di mafia; la struttura pensata come regime di massima sicurezza non è in realtà mai stata utilizzata e non è mai entrata tra quelli operativi sul territorio. Dopo la fine dei lavori i piani del ministero sono cambiati: la pretura di Gangi è stata trasferita a Polizzi Generosa e questo ha comportato l’inutilità dell’edificio. Nonostante tutti i lavori ad esso collegato, quali l’asfaltatura della strada, il progetto venne abbandonato ancor prima di essere inaugurato.

Il passare del tempo ha condotto inevitabilmente all’abbandono, all’incuria e ad atti di vandalismo. Nel 1997 un primo progetto ha trasferito la struttura al comune di Gangi rendendolo una proprietà territoriale utile a varie associazioni locali per attività culturali e di volontariato. Per poter accumulare il budget necessario per la manutenzione è stato anche utilizzato come location per alcune riprese cinematografiche, ma non è bastato per dare una nuova vita allo stabile.

Nel 2008 il sindaco Giuseppe Ferrarello ha proposto l’idea vincente di trasformare il carcere in bioparco cogliendo l’ispirazione da un documentario su un parco delle farfalle in Cina. Il progetto iniziale prevedeva la creazione, all’interno delle cinta delle mura, di un parco dedicato alle farfalle con celle trasformate in camere di una struttura ricettiva con tanto di ristorante e foresteria per studenti e visitatori.

Il progetto ha riscosso numeroso sostegno ma sono stati necessari diversi anni per trovare finanziamenti statali ed europei. Nel 2024 la svolta: un programma regionale di sviluppo sostenibile ha fatto in modo che venissero raccolti i fondi necessari per rendere Gangi una meta del turismo siciliano sostenibile.

Carcere di Gangi trasformato: il progetto

Fonte: iStock

Ai piedi della collina di Gangi il carcere di massima sicurezza, mai utilizzato, sarà trasformato in un bioparco delle farfalle

Il piano di trasformazione per il carcere di Gangi

Il progetto di riqualificazione è stato affidato all’architetto Maria Alessandro che si è occupata di un piano dettagliato per rendere il bioparco delle farfalle un punto di riferimento per il turismo. L’elemento centrale è quello di una grande voliera che coprirà quasi l’intero perimetro interno del muro di cinta: qui saranno ospitate tantissime farfalle di diverse specie. L’obiettivo è dar vita ad uno spazio immersivo che rappresenti un vero e proprio paradiso per gli amanti della natura, il tutto in pieno rispetto degli esemplari.

Il piano prevede un nuovo disegno per le celle del carcere: saranno infatti trasformate in camere accoglienti per turisti, così da rendere l’esperienza ancora più originale. Le sale comuni del carcere saranno invece tramutate in foresteria per studenti, così da sostenere attività educative legate alla biodiversità, e un ristorante dove gustare specialità tipiche della tradizione.

L’idea è anche di creare un’offerta turistica che coniughi svago, cultura e sensibilizzazione ambientale. Il bioparco però non sarà solamente una locazione turistica, verrà sviluppato soprattutto come centro educativo e di ricerca. Per questo ospiterà laboratori didattici per le scuole, workshop e visite guidate, con l’obiettivo di sensibilizzare i visitatori sull’importanza della conservazione degli ecosistemi e delle specie minacciate. Il progetto mira poi a destagionalizzare il turismo a Gangi, attirando visitatori non solo nei mesi estivi, ma durante tutto l’anno.

Il comune di Gangi mostra grande impegno nella promozione turistica, basti pensare che dal 2007 ad oggi il numero di posti letto è passato da circa 30 a oltre 600 con un grande riscontro soprattutto in alta stagione. A contribuire al boom è stata l’iniziativa “case a 1 euro” lanciata dal sindaco Ferrarello durante il suo mandato. In quel caso l’obiettivo era ristrutturare immobili abbandonati che venivano ceduti a prezzi simbolici pur di vederli riportare in uno stato ottimale, riportando vita nel borgo. La riconversione del carcere rappresenta un passo avanti ulteriore verso la seguente direzione.

Il comune punta a creare un forte equilibrio economico unendo sostenibilità e valorizzazione del patrimonio locale, spingendo il borgo di Gangi a diventare una meta non solo nel periodo che va da giugno a settembre ma anche negli altri mesi. La trasformazione del carcere mai utilizzato in un parco delle farfalle è un esempio concreto di come si possa dare una nuova vita a strutture abbandonate, trasformandole in risorse per la comunità.

Il carcere di Gangi diventerà un bioparco di farfalle

Fonte: iStock

Bioparco con farfalle e struttura ricettiva: il progetto per il carcere di Gangi

Potremmo definire la riconversione come un simbolo di rinascita, tanto per il borgo di Gangi quanto per la regione che mostra un interesse concreto nel combattere disoccupazione e spopolamento, riqualificando in modo concreto vecchi edifici abbandonati in modalità green e rispettosa dell’ambiente.

Il bioparco delle farfalle di Gangi, secondo le voci più esperte, potrebbe diventare una destinazione di richiamo internazionale, contribuendo a promuovere la bellezza e la ricchezza culturale delle Madonie. A sostenere l’operazione è il sindaco Giuseppe Ferrarello che dal 2008 sostiene questa opera per puntare ad un futuro di innovazione e sostenibilità. L’Italia si muove sempre di più verso un turismo sostenibile, provando a recuperare edifici dimenticati, dando una nuova vita ai borghi e combattendo l’overtourism proponendo progetti capaci di valorizzare il territorio e difenderne la biodiversità.

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Dove sciare in Sicilia: le migliori località sciistiche dell’isola

La Sicilia è una terra che sorprende sotto ogni aspetto: nota per le sue spiagge dorate, i paesaggi mozzafiato e il clima mediterraneo, l’isola custodisce anche un lato invernale affascinante e poco conosciuto. Le montagne siciliane, infatti, offrono alcune delle esperienze sciistiche più sorprendenti d’Italia, con impianti moderni e paesaggi naturali che si rivelano unici per chi cerca una vacanza sulla neve. Sebbene non si possa paragonare alle Alpi o agli Appennini per dimensioni, la Sicilia ha una straordinaria peculiarità: sciare su un vulcano attivo come l’Etna, con una vista che spazia dal mare alle cime innevate.

Le località sciistiche siciliane sono perfette per chi desidera unire lo sport invernale con la scoperta di una terra ricca di storia, cultura e tradizioni. Tra le cime imponenti dell’Etna e le tranquille vette delle Madonie e dei Nebrodi, i comprensori sciistici siciliani offrono piste per ogni livello, impanti di risalita ben attrezzati e una diversità di attività che vanno oltre lo sci alpino, inclusi snowboard, freeride ed escursioni con ciaspole. Ma non solo: la possibilità di sciare di giorno e godere di piatti tipici siciliani a base di pesce, arancine e dolci tipici la sera, rendono queste località uniche.

Scopriamo quindi dove sciare in Sicilia e quali sono le caratteristiche principali di ogni stazione sciistica, le date di apertura, il modo più facile per raggiungerle e i prezzi degli skipass giornalieri.

Etna

L’Etna, con i suoi 3.329 metri di altezza, non è solo un vulcano attivo in Sicilia, ma anche una destinazione sciistica incredibile che attira ogni anno appassionati di sci da tutta Italia e non solo. Sebbene la stagione sciistica sull’Etna dipenda fortemente dall’innevamento naturale, la località offre un’esperienza unica di sci, con paesaggi spettacolari che combinano l’ambiente alpino con viste mozzafiato sul mare e sulla baia di Taormina. La stagione sciistica solitamente inizia intorno al periodo natalizio e può proseguire fino a Pasqua, a seconda delle condizioni meteorologiche e della quantità di neve presente.

La stazione sciistica di Piano Provenzana, situata sul versante nord del vulcano, è una delle più frequentate. Qui, gli appassionati di sci possono godere di un panorama straordinario mentre si avventurano sulle piste. Piano Provenzana è dotata di 4 impianti di risalita: una seggiovia quadriposto, la Pouchoz, che serve una pista blu ideale per i principianti, e tre skilift che si snodano attraverso le diverse difficoltà delle piste, permettendo così a sciatori di ogni livello di divertirsi.

La seggiovia Pouchoz è una seggiovia ad agganciamento automatico che copre una pista lunga 1,5 km, con un dislivello di circa 400 metri, ideale per chi sta imparando o per chi cerca una discesa più tranquilla. Il costo di uno skipass giornaliero per i bambini (fino a 12 anni) è di circa €25, mentre per gli adulti è di €35.

Gli skilift della stazione offrono una varietà di percorsi per sciatori più esperti. Lo Skilift Monteconca, che serve una pista rossa/blu di media difficoltà, si sviluppa su 1,6 km di lunghezza, con un dislivello che varia da 1828 m a 2090 m. La pista presenta sezioni più impegnative, ma anche tratti più facili. Anche in questo caso, il costo dello skipass giornaliero è di €25 per i bambini e €35 per gli adulti.

Lo Skilift Coccinelle è un’altra importante attrazione, servendo una delle piste più tecniche dell’Etna, frequentata anche da sciatori professionisti. La pista, che ha ospitato gare internazionali, è lunga 1,4 km e offre tratti di forte pendenza. Lo skipass giornaliero per bambini e adulti è lo stesso, €25 per i bambini e €35 per gli adulti.

Infine, lo Skilift Anfiteatro serve due piste rosse, una delle quali omologata per gare di sci alpino, con una lunghezza complessiva di 1,3 km e un dislivello che va dai 2050 m ai 2336 m. La discesa è entusiasmante e perfetta per gli sciatori che cercano una sfida in più. Il costo dello skipass giornaliero è lo stesso degli altri impianti: €25 per i bambini e €35 per gli adulti.

L’apertura è prevista per il 28 dicembre e Piano Provenzana è facilmente raggiungibile in auto. Partendo da Catania, si prende l’autostrada A18 in direzione Messina e si esce a Fiumefreddo di Sicilia. Da qui, si prosegue per Linguaglossa e infine per Piano Provenzana, che dista circa 15 km dal paese. Il viaggio dura circa un’ora. Se provenite da Messina o Palermo, il percorso è simile: basta prendere l’autostrada A18 e seguire le stesse indicazioni. In alternativa, è possibile raggiungere la zona anche con autobus locali che partono da Catania e Linguaglossa, ma gli orari e la frequenza potrebbero variare a seconda della stagione.

Madonie

Nel cuore della Sicilia centrale, il comprensorio sciistico di Piano Battaglia si trova immerso nel verde del Parco delle Madonie, un’area naturale che regala paesaggi incantevoli. Situato a circa 1.570 metri di altitudine, Piano Battaglia è il punto di riferimento per gli amanti dello sci in provincia di Palermo. La località si estende fino a 1.840 metri sulla vetta del Monte Mufara e offre impianti moderni e piste adatte a sciatori di ogni livello. A partire dal 2016, la stazione sciistica è stata completamente rinnovata con l’introduzione di una nuova seggiovia biposto, che permette di salire facilmente in cima, e un skilift Mufaretta. Le piste sono state completamente rifatte, allargate e messe in sicurezza, creando un ambiente ideale sia per i turisti che per gli sciatori più esperti.

Piano Battaglia vanta una varietà di piste da sci che si sviluppano su una lunghezza totale di 4,5 km. Tra le più note, la pista Mollica, riaperta dopo 30 anni, offre pendenze che ricordano quelle delle più celebri località alpine, ed è perfetta per chi cerca emozioni forti. La pista dello Scoiattolo, recentemente ristrutturata, è adatta anche a sciatori principianti, mentre la pista Sparviero, più tecnica, presenta tratti impegnativi che la rendono ideale per chi vuole affinare la propria tecnica. Per i neofiti e i bambini, il Campo Scuola Marmotta, situato nel settore orientale di Piano Battaglia, offre un’area sicura e attrezzata con tapis roulant, perfetta per imparare a sciare o fare snowboard.

Il comprensorio, che serve anche i ciclisti con uno skilift attrezzato per il trasporto delle biciclette, è dotato di impianti che consentono un’esperienza completa sia per il sci alpino che per il snowboard. Il Rifugio Marini, recentemente ristrutturato, offre un luogo accogliente per chi vuole fare una pausa e assaporare i piatti tipici siciliani. Con una stagione sciistica che va da fine dicembre a metà marzo, Piano Battaglia è perfetto per una giornata di sci immersi in un’atmosfera tranquilla, lontano dalla folla delle stazioni più grandi. I prezzi degli skipass partono da 15 euro per il giornaliero, rendendo questa meta particolarmente accessibile.

Per raggiungere Piano Battaglia nelle Madonie, il punto di partenza principale è la città di Palermo. Da lì, si prende l’autostrada A19 in direzione Catania e si esce a Caltavuturo. Da questa uscita, si prosegue seguendo le indicazioni per Petralia Sottana e successivamente per Piano Battaglia, situato a circa 20 km dal centro di Petralia. Il percorso è ben segnalato e la strada che sale verso la località sciistica è panoramica e abbastanza comoda, anche se durante l’inverno può essere necessaria una certa attenzione a causa delle condizioni meteo.

In alternativa, se si proviene da Catania, si percorre sempre l’autostrada A19 e si esce a Enna. Da lì si prosegue verso Sclafani Bagni e infine per Piano Battaglia. In entrambi i casi, la località è facilmente raggiungibile in auto e offre anche un parcheggio vicino agli impianti.

Per chi non ha un’auto a disposizione, è possibile raggiungere Piano Battaglia anche con autobus locali che partono da Palermo o Catania e arrivano a Petralia Sottana, da dove si può prendere un taxi o un servizio navetta fino alla località sciistica. Tuttavia, gli orari degli autobus potrebbero variare a seconda della stagione e del giorno della settimana, quindi è consigliato verificare in anticipo.

Nebrodi

I Nebrodi, purtroppo privi di impianti sciistici, sono una destinazione ideale per chi ama il sci di fondo e le ciaspolate. La zona, grazie al suo innevamento naturale, offre un’esperienza immersiva nei paesaggi invernali siciliani. Il percorso ad anello per lo sci di fondo, che si sviluppa nei pressi di Monte Soro (1.847 metri), attraversa le faggete secolari dei Nebrodi e i pittoreschi laghi di Maulazzo e Biviere di Cesarò, spesso ghiacciati durante l’inverno. Questo tracciato, che può essere percorso anche con le ciaspole, è una delle escursioni più belle da fare in Sicilia, con panorami mozzafiato e un’atmosfera di tranquillità totale. La pista, gestita dall’Ente Parco dei Nebrodi, è ben tenuta grazie all’uso di un battipista, ma è importante fare attenzione a non danneggiare la traccia durante l’escursione.

Per raggiungere la zona, si parte da Messina, prendendo la SS113 in direzione Cefalù e seguendo le indicazioni per Cesarò, passando per Portella Femmina Morta, dove si trova l’ingresso del percorso. Da qui, è possibile accedere direttamente alla pista, che si sviluppa intorno al monte Soro. In alternativa, si può percorrere la SS289 da Patti e seguire le indicazioni per i monti Nebrodi. L’unica struttura ricettiva nei pressi del percorso è il boutique hotel di Portella Femmina Morta, un ex rifugio di montagna, dove è possibile rilassarsi dopo una giornata sulle tracce della neve.

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La Sicilia vince l’Oscar del Turismo: è la miglior meta turistica d’Italia

Ogni anno viene riconosciuto un premio prestigioso alle eccellenze del turismo italiano chiamato l’Oscar del Turismo. Giunto quest’anno alla sua terza edizione, questo evento ha richiamato a Roma personalità influenti del settore turistico e dell’ospitalità del nostro Paese, riconoscendo il valore di strutture e realtà di alta qualità e innovative che hanno regalato ai propri clienti un’esperienza piacevole e professionale nel corso del 2024. La cerimonia degli MHR Tourism Awards, condotta da Gabriella Carlucci, si è svolta all’interno del prestigioso The St. Regis Hotel della capitale il 10 dicembre con la partecipazione di istituzioni, imprenditori e professionisti dell’industria turistica.

La giuria guidata da Palmiro Noschese, Hotelier & Luxury Hospitality Developer, era composta da Alessandra Priante, presidente dell’ENIT; Domenico Pellegrino, CEO del Gruppo Bluvacanze, il direttore commerciale di Welcome Travel Network, Dante Colitta; il Presidente del Convention Bureau Roma e Lazio, Onorio Rebecchini; il GM The St. Regis Rome, Giuseppe De Martino; l’AD FTourism & Marketing, Joseph Ejarque; Carmen Bizzarri, Professoressa Associata in Geografia dell’ Università Europea di Roma, il Direttore de Il Giornale del Turismo, Antonio Del Piano e il CEO di MHR, Deborah Garlando.

Perché la Sicilia ha vinto l’Oscar del Turismo

Un premio speciale è andato all’Arabia Saudita per l’impegno nel turismo internazionale, ma la Sicilia è stata la vera protagonista della serata, riconosciuta come la migliore meta turistica italiana. L’isola era candidata nella categoria “destinazioni italiane” insieme a Roma e alla Costiera Amalfitana, e ha vinto.

Con grande orgoglio riceviamo questo prestigioso riconoscimento, che conferma non soltanto il valore straordinario e attrattivo della nostra Isola sotto ogni profilo, ma anche il costante impegno del mio assessorato e dell’intero governo regionale volto a rafforzare, giorno dopo giorno, il nostro ricco patrimonio” ha detto l’assessore regionale al Turismo, Elvira Amata, aggiungendo: “Faremo tesoro del riconoscimento utilizzandolo come fonte d’ispirazione per guidare le nostre future iniziative. L’entusiasmo, la motivazione e l’orgoglio che ne derivano rafforzeranno il nostro impegno a valorizzare tutto ciò che la Sicilia può offrire. Sarà un’ulteriore occasione per incrementare significativamente il flusso di turisti già fortemente in crescita anche nei periodi di bassa stagione”.

Cultura Sicilia

Fonte: 123RF

Il patrimonio storico della Sicilia

Tutti i vincitori degli MHR Tourism Awards

La cerimonia ha sottolineato l’importanza del turismo come motore economico e culturale dell’Italia, anche per far conoscere la nostra storia e le nostre tradizioni in tutto il mondo. Di seguito l’elenco completo dei vincitori selezionati in 15 categorie per un totale di 45 nomination.

  • Istituzioni: onorevole Gianluca Caramanna, con ENIT e Politecnico di Milano tra i nominati.
  • Destinazioni italiane: Sicilia, con Roma e la Costiera Amalfitana in nomination.
  • International: Dolce Vita Orient Express, davanti a Mandarin Oriental e Cisalpina Tours.
  • Hotel: Borgo Egnazia, seguito da Terashia Resort e Capitolo Riviera.
  • New Hospitality: Alpemare, con LimeHome e Homes & Villas by Marriott Bonvoy tra i nominati.
  • Ristoranti: Langosteria, con Lo Scoglio e San Barbato in nomination.
  • Spa and Wellness: QC Terme, con Terme di Saturnia e Adler Resort tra i nominati.
  • Travel: Alpitour, seguito da Welcome Travel e Bluvacanze.
  • Trasporti: ITA Airways con Italo e Dolce Vita Orient Express in nomination.
  • Grandi Eventi ed Exhibitions: Nitto ATP Finals, con la fiera BTM Italia e il Giro d’Italia tra i nominati.
  • Innovazione: Blupeople, con Turismi.ai e Aeroporti di Roma in nomination.
  • Turismo Sostenibile: Aeroporti di Roma, davanti a Zacchera Hotels e Four Points by Sheraton Catania.
  • Formazione: Luiss Business School, con BWH Hotels e Hotel Business School Forte Village tra i nominati.
  • Voci del Turismo: Federico De Cesare Viola, con Letizia Strambi e Andrea Lovelock in nomination.
  • Donne del Turismo (premio dedicato a Elena David): Carlotta Ferrari, con Antonella Ferro e Gloria Armiri tra le nominate.
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I biglietti aerei per viaggiare a Natale sono alle stelle: le tratte più care

Le feste natalizie sono per molti un’occasione per prendersi una pausa e fare un bel viaggio alla scoperta di posti nuovi. Che sia in famiglia, in coppia o da soli, muoversi durante il periodo di Natale e Capodanno è sempre stato pericoloso per i prezzi che tendono ad alzarsi rispetto al resto dell’anno. Può aiutare l’acquisto in anticipo di un biglietto aereo, ma negli anni sembra essere peggiorato il problema dei rincari in determinati periodi particolarmente richiesti. C’è anche chi viaggia a Natale per ricongiungersi con la propria famiglia e tornare a casa perchè abita e lavora in un’altra città o un altro paese, ma le tariffe sono a volte proibitive e chi non può affrontare la spesa rischia di passare le feste lontano dai propri cari.

I prezzi per volare in Sicilia

Alcuni biglietti per viaggiare a Natale 2024 hanno già superato i 600 euro a persona scoraggiando molti turisti che avevano pensato di volare tra metà dicembre 2024 e i primi giorni di gennaio 2025. Anche per le tariffe economy e con un’idea flessibile di viaggio per giorno e ora, si parla di circa 620 euro solo per andare da Genova a Catania andata e ritorno, per esempio. Quindi anche per muoversi solo in territorio nazionale la sfida sembra davvero ardua, se si pensa anche a intere famiglie che magari devono spostarsi insieme e poi provvedere magari anche a costi di soggiorno e pernottamento per alcuni giorni. I voli più costosi sembrano infatti essere quelli che riguardano la Sicilia, dai 455 euro per volare da Trieste a Catania, ai 402 euro da Bologna a Palermo. Di seguito riportiamo alcune tratte “incriminate”:

  • Genova-Catania 623 euro
  • Trieste-Catania 445 euro
  • Firenze-Catania da 412 a 465 euro
  • Bologna-Palermo da 402 a 497 euro
  • Milano-Catania da 395 a 889 euro
  • Torino-Catania da 387 a 527 euro
  • Verona-Palermo da 365 a 438 euro
  • Bologna-Catania da 364 a 519 euro
  • Torino-Palermo da 339 a 480 euro
  • Venezia-Catania da 334 a 405 euro
  • Milano-Palermo da 330 a 764 euro
  • Pisa-Catania da 330 a 431 euro
  • Pisa-Palermo da 324 a 400 euro
  • Venezia-Palermo da 299 a 335 euro
  • Verona-Catania da 280 a 438 euro
  • Roma-Palermo da 227 a 779 euro
  • Roma-Catania da 176 a 810 euro
Viaggi Natale

Fonte: 123RF

Quanto costa viaggiare a Natale

I prezzi per volare in Sardegna

Per volare in Sardegna sembra che la situazione al momento sia un pochino meglio rispetto alla Sicilia, ma comunque il minimo non scende a meno di 200 euro. Da Torino a Cagliari, per esempio, occorrono 251 euro per andata e ritorno, mentre da Venezia, Pisa e Bologna sempre per Cagliari i prezzi cambiano drasticamente fino a oscillare da 215 e 228 euro fino a 300-400 euro. Ma da Milano la situazione si aggrava con un massimo di spesa di 1228 euro per alcuni giorni e orari. Da tenere presente che questi prezzi non includono i bagagli o la scelta del posto a sedere che prevedono quindi costi aggiuntivi da calcolare al termine della prenotazione.

Le altre tratte più care in Italia

Attualmente se si decide di partire in un periodo che va dal 21 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025 le tariffe in Italia sono alquanto elevate. Secondo alcune ricerche condotte sul famoso sito di prenotazioni viaggi Skyscanner che compara i voli aerei delle varie compagnie italiane e straniere, i dati parlano chiaro. Se da Milano si vuole raggiungere la Calabria, la tratta per Crotone costa circa 420 euro, mentre il collegamento tra i più gettonati Milano-Roma si aggira tra i 363 e gli 868 euro a seconda della tipologia di biglietto scelta.

Le soluzioni alternative: il Sicilia Express

Spostarsi in Italia durante le festività continua ad essere un salasso che svuota le tasche dei cittadini – spiega il presidente Gabriele MellusoNonostante gli allarmi lanciati a più riprese dai consumatori e i proclami della politica, l’emergenza caro-voli è un fenomeno che si ripresenta ogni anno e che, purtroppo., sembra senza soluzione”. Per risparmiare gli italiani possono sicuramente valutare l’opzione di un mezzo diverso come il treno o l’auto, anche se il tempo di viaggio sarà sicuramente più lungo. Per raggiungere la Sicilia per esempio è consigliato il Sicilia Express, un treno speciale che collega Torino a Messina con 544 posti e due vagoni ristorante. Dal 21 dicembre 2024 al 5 gennaio 2025 il biglietto per viaggiare a bordo di questo mezzo voluto dal governatore siciliano Renato Schifani costa solo 29 euro e si può acquistare comodamente online sul sito di Trenitalia o Fstrenituristici.it.

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Presepe vivente di Ispica, tra i presepi più belli della Sicilia e d’Italia

In una delle città barocche più belle della Sicilia, tra le meraviglie storiche e naturali della provincia di Ragusa, il passato rivive in modo unico attraverso rappresentazioni natalizie dalla tradizione antica. A Ispica, infatti, ogni anno va in scena il famoso presepe vivente, considerato uno dei più suggestivi d’Italia. Arrivato alla sua XXVII edizione il presepe, chiamato “Una Luce tra le Stelle”, sarà un omaggio alla tradizione del cinema in Sicilia durante il quale le ambientazioni richiameranno le atmosfere del secondo Dopoguerra sull’isola.

Durante quest’esperienza farete un viaggio non solo nella pellicola d’autore, ma anche nei valori più profondi del Natale e nell’autentica cultura della Trinacria, con musiche emozionanti, narrazioni e canti tradizionali eseguiti da artisti esperti e appassionati. Quando vedere il presepe vivente di Ispica e cosa prevede il programma di quest’anno? In questo articolo vi forniamo tutte le informazioni utili per organizzare la vostra visita.

Storia del presepe vivente di Ispica

Tra i presepi viventi più suggestivi d’Italia c’è sicuramente quello di Ispica, la cui storia si intreccia con la volontà di raccontare una Sicilia del passato sia attraverso le classiche scene della Natività che mediante la rappresentazione degli antichi mestieri. Tra questi citiamo il bottaio (u vuttaru), il calzolaio (scarparu), il carrettiere, il sarto, il saponaro o il curdaru. Durante l’evento avrete la possibilità di vedere questi artigiani all’opera, impegnati a mostrare le tecniche della loro professione.

Un’altra particolarità del presepe vivente di Ispica è la location. Il percorso, infatti, parte dal centro storico e arriva all’area archeologica di Cava d’Ispica, dove la pietra e le grotte ricordano lo scenario dell’antica Betlemme. Le splendide grotte naturali dell’antica Spaccaforno sono state abitate per millenni e rappresentano un’eredità storica fondamentale racchiusa nell’attuale Parco Archeologico che custodisce eremi monastici, catacombe cristiane, ginnasi romani e necropoli preistoriche.

Date e orari del presepe vivente di Ispica

Il presepe vivente di Ispica torna anche quest’anno nelle date del 22, 25, 26 e 29 dicembre 2024 e il 1, 5 e 6 gennaio 2025. Organizzato dall’Associazione PromoEventi, il presepe andrà in scena dalle 16:00 alle 20:00 e, per accederci, sarà necessario acquistare un biglietto. Il prezzo per gli adulti è di 6 euro, mentre i bambini fino ai 6 anni e le persone con disabilità e l’accompagnatore entrano gratis.

Dove si trova e come raggiungere il presepe vivente di Ispica

Questo famoso presepe vivente è organizzato a Ispica, in provincia di Ragusa, una città famosa per le sue bellezze storiche, dalla Chiesa di San Bartolomeo e il Palazzo Bruno di Belmonte alle cave, tra le protagoniste più importanti dell’evento. Se volete arrivare in Sicilia con l’aereo, l’aeroporto più comodo è quello di Catania. Da qui, se noleggiate un’auto, potete prendere la A18 con direzione Siracusa/Gela e successivamente l’uscita Rosolini, per poi proseguire lungo la SS 115 con direzione Ispica.

Se una volta atterrati a Catania volete spostarvi con i mezzi pubblici potete utilizzare i bus della compagnia AST, in partenza dalla stazione centrale. Per gli orari, essendo giorni festivi, vi consigliamo di controllare sul sito ufficiale.

Programma presepe vivente di Ispica

Il programma del presepe vivente di Ispica, oltre al percorso lungo un chilometro e mezzo che vi permetterà di scoprire e ammirare i vecchi mestieri, comprende anche scene di teatro e performance musicali con canti tradizionali siciliani ambientati negli antichi antri rupestri. Infine, uno dei momenti da non perdere è sicuramente l’Anfiteatro della Natività, allestito proprio alla fine del percorso: qui troverete un grande teatro naturale dove personaggi quali Giuseppe e Maria duettano nell’antico dialetto siciliano.

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Nell’odierna Tusa, in Sicilia, sono emerse le terme antiche più estese della regione

Una scoperta straordinaria ha recentemente portato alla luce uno dei complessi termali più estesi e riccamente decorati della Sicilia, situato nel sito archeologico di Halesa Arconidea, a Tusa. La quinta campagna di scavi, condotta dall’Università degli Studi di Palermo in collaborazione con il Parco Archeologico di Tindari e il comune di Tusa, ha rivelato un impianto termale di circa 800 metri quadrati, uno dei più grandi rinvenuti finora sull’isola. Il pavimento a mosaico di due stanze, un ampio cortile con ali porticate e i resti ben conservati delle terme offrono uno sguardo eccezionale sulla vita romana nell’antica Halesa.

Durante la presentazione ufficiale dei risultati dell’attività, tenutasi nella chiesa di Santa Maria delle Palate, l’assessore regionale ai Beni Culturali, Francesco Paolo Scarpinato, ha descritto la scoperta come un “unicum” per la Sicilia, sottolineando non solo le dimensioni, ma anche il valore artistico delle decorazioni rinvenute.

Le altre scoperte archeologiche

Oltre al complesso termale, gli archeologi hanno scoperto un vasto reticolo di strade, un nuovo tratto delle fortificazioni e un complesso monumentale finora sconosciuto. Questi ritrovamenti forniscono importanti informazioni per la ricostruzione dell’assetto urbanistico della città, sia in epoca ellenistica che romana. “Considerata l’importanza dei ritrovamenti archeologici – ha spiegato Domenico Targia, direttore ad interim del Parco Archeologico di Tindari – il sito sarà immediatamente oggetto di puntuali interventi di restauro conservativo e di messa in sicurezza, al fine di garantirne la valorizzazione e la fruizione”.

Il sindaco di Tusa, Angelo Tudisca, ha espresso grande soddisfazione per i risultati ottenuti e sottolineato come la collaborazione con le università sia stata cruciale per portare alla luce le ricchezze archeologiche del territorio. “Il modello di collaborazione con gli Atenei siciliani e internazionali si è rivelato vincente. Abbiamo creato valore pubblico, garantendo allo stesso tempo efficienza, efficacia ed economicità”, ha dichiarato Tudisca. Il sindaco ha inoltre confermato che il Comune continuerà a sostenere gli scavi, che vede attualmente impegnati sul campo studenti delle università di Palermo, Amiens, Oxford e Messina.

Una città di primaria importanza

Tra i ritrovamenti più rilevanti c’è il palazzo termale, risalente al I secolo a.C., scoperto grazie al lavoro degli studenti dell’Università di Palermo, coordinati dal professor Burgio e dal dottor Polizzi. Questo conferma l’importanza di Halesa come centro di primaria rilevanza in epoca romana. Entro la fine dell’anno, ha inoltre annunciato il sindaco, saranno appaltati anche i lavori per il restauro del teatro e si porteranno avanti gli scavi, con la consapevolezza che Halesa rappresenta un volano per lo sviluppo economico e sociale di Tusa e di tutta la Sicilia.

Fondata nel 403 a.C. da Archonida, Halesa Archonidea sorgeva vicino alla costa tirrenica della Sicilia ed era un’importante città sia in epoca ellenistica che in quella romana, come testimoniano le numerose scoperte archeologiche, epigrafiche e monumentali. L’elevato livello di vita a Halesa durante queste epoche è attestato dai ritrovamenti riportati finora alla luce, che mostrano la ricchezza e la prosperità della città. Tuttavia, con il passare del tempo e soprattutto durante la tarda età imperiale, la città iniziò a declinare, fino a essere definitivamente abbandonata intorno al X secolo.

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ArcheoExperience nell’Isola dei Tesori, il treno storico che attraversa la Sicilia

All’interno dell’iniziativa ArcheoExperience nell’Isola dei Tesori promossa dall’Assessorato regionale del Turismo dello sport e dello spettacolo, in collaborazione con Fondazione FS e FS Treni turistici italiani, un’idea originale incuriosisce i viaggiatori dall’anima retrò.

Il 28 e 29 settembre sarà possibile viaggiare a bordo di un treno storico tra Agrigento e la Valle dei Templi per fare un tuffo nel passato, seduti in delle carrozze degli anni Trenta. Si potrà raggiungere il Tempio di Vulcano con un accesso diretto al Parco Archeologico con partenza da Agrigento Centrale. In totale sono state pensate ben otto circolazioni per 2320 posti a disposizione di chi vorrà provare questa esperienza unica e indimenticabile.

A bordo dei treni storici siciliani

Il costo del biglietto è di 2 euro a tratta per gli adulti e per i ragazzi, mentre i bambini fino 4 anni non compiuti potranno viaggiare gratuitamente. Per acquistarli basta rivolgersi al personale del treno quando si è già a bordo, ma ulteriori informazioni sono disponibili sul sito web ufficiale della Fondazione FS. Il “Treno dei Templi” dà la possibilità di viaggiare anche con la propria bicicletta depositandola nella vettura bagagliaio dove è presenta una rastrelliera.

I treni storici siciliani permetteranno quindi di esplorare alcuni itinerari panoramici e culturali più o meno noti e conoscere il territorio fuori stagione, con serenità. Nel 2023 sono state più di 7000 le persone che hanno viaggiato sui treni storici in Sicilia a testimoniare l’importanza di stimolare il recupero dei treni in chiave turistica, a vantaggio delle comunità e dei territori italiani. Sentirsi un po’ Indiana Jones e viaggiare controcorrente, ora che la maggior parte dei turisti sono rientrati dalle vacanze estive, può essere una scelta intelligente e vantaggiosa.

Valle dei Templi

Fonte: iStock

Valle dei Templi in Sicilia

Valle dei Tempi in Sicilia: cosa vedere

La visita completa alla Valle dei Templi ha una durata media di circa due ore. Il Parco archeologico situato su un altopiano non lontano dal mare, a pochi passi da Agrigento, custodisce il patrimonio monumentale di Akragas, la colonia greca del Mediterraneo fondata dai Geoli nel 580 a.C. Nel corso degli anni furono avviati vari scavi e cantieri per portare alla luce alcuni templi dalle origini molto antiche come il Tempio di Ercole, il santuario delle Divinità Ctonie, il Tempio di Giunone e il Tempio della Concordia. Questi ultimi due simboleggiano lo sviluppo dello stile dorico in ambito coloniale. Inoltre si possono visitare l’Oratorio di Falaride e il Tempio Romano. Questi edifici di secoli fa simboleggiano come la Magna Grecia abbia lasciato un tesoro architettonico e culturale alla Sicilia e all’Italia.

La Valle dei Templi è Patrimonio UNESCO dal 1997 e si estende per 1300 ettari. La visita si può iniziare dalla cima della Rupe Atenea da dove si può ammirare anche una vista mozzafiato dei dintorni e del Tempio di Demetra, inglobato ormai nella piccola chiesa medioevale di San Biagio. Infine il Tempio di Zeus è da non perdere, costruito per celebrare la vittoria della battaglia di Himera nel 480 a.C. con grandissime statue di 8 metri e il Museo Archeologico Regionale Pietro Griffo ricco di reperti da ammirare.

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Anche in Sicilia ripartono i treni storici: info utili

Avreste mai pensato di scoprire le meraviglie artistiche e paesaggistiche della Sicilia a bordo di un treno storico? Da settembre, fino all’8 dicembre, tornano sui binari i treni storici della Fondazione delle Ferrovie dello Stato. Ecco tutti i dettagli di questa bellissima iniziativa turistica per scoprire la Sicilia in un’esperienza di viaggio unica e indimenticabile.

Alla scoperta della Sicilia sui treni storici

In Sicilia si dice che i treni non siano mai puntuali, come del resto in Italia in generale, eppure stavolta la Fondazione delle Ferrovie dello Stato ha per voi un’iniziativa che vi potrà davvero entusiasmare, ovvero quella di permettere ai turisti e ai cittadini di scoprire la bellissima isola e il suo patrimonio artistico, culturale e naturalistico con un viaggio a bordo dei treni storici.

L’iniziativa ha il suo avvio dalla metà di settembre e proseguirà fino a dicembre, per il giorno dell’Immacolata, dopo cinque anni di successi: per il sesto anno consecutivo, infatti, ripartono i treni storici con uno speciale itinerario che tocca ben 33 destinazioni in calendario.

Questi vagoni sono treni d’epoca, affascinanti, restaurati per l’occasione e sono diretti verso i più rilevanti parchi archeologici della Sicilia e verso deliziosi e pittoreschi borghi isolani.

Quali sono le tappe principali di questo viaggio

Tra le destinazioni imperdibili verso cui viaggeranno questi treni storici attraverso il territorio della Sicilia c’è lo spettacolare Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento (Treno dei Templi), le località nota agli appassionati di ceramiche tipiche sicule di Santo Stefano di Camastra e Caltagirone (Treno della Ceramica) e molto altro. Ad esempio, per gli amanti dell’arte è imprescindibile un viaggio a bordo del cosiddetto Treno dell’Arte che va da Messina a Tusa.

L’antica e magnetica Siracusa e il suo prezioso centro storico potranno essere visitati dopo un viaggio a bordo del Treno di Ortigia, mentre un altro treno vi condurrà da Catania a Taormina per scoprire le antiche leggende greche legate a questa terra (Treno del Mito).

Castelvetrano e il Parco Archeologico di Selinunte sono visitabili dopo essere saliti sul Treno del Mare e delle Civiltà Antiche, così come anche potrete lasciarvi incantare dal barocco di Modica e godervi l’evento ChocoModica, festa del cioccolato che si tiene nel mese di dicembre (Treno del Cioccolato).

Il Treno delle Stelle, invece, ha come destinazione Roccapalumba, mentre se siete dei buongustai e vi fa impazzire il pistacchio, non perdete il Treno del Pistacchio diretto al centro storico di Bronte, con una collaborazione con le automotrici Fce.

I treni storici di questa iniziativa hanno vagoni e carrozze definite “a terrazzini”, quelle usate dagli Anni Trenta agli Anni Cinquanta in Sicilia. Per coloro che desiderano portare con sé la propria bicicletta, niente panico: sarà possibile depositarla con la rastrelliera all’interno della vettura bagagliaio, con una capienza di 50 biciclette.

Ma come acquistare i biglietti per questo emozionante viaggio? I biglietti sono disponibili tramite qualsiasi canale di vendita Trenitalia e anche a bordo treno, fino a esaurimento posti.

Dal 2018 sono stati oltre 20 mila i viaggiatori che sono saliti a bordo di questi treni storici per visitare e ammirare le bellezze della Sicilia fuori dal caos dell’alta stagione.

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Lampedusa, Isole Pelagie: vacanze a fine stagione

Lampedusa è un luogo che sa conquistare il cuore di chi lo visita. È la più grande delle Isole Pelagie, in Sicilia, situata tra la regione italiana e la costa tunisina. Un vero e proprio gioiello del Mar Mediterraneo che, soprattutto a fine stagione, è in grado di offrire ai suoi visitatori un’esperienza unica ed autentica. Ad esempio, i mesi di settembre ed ottobre sono i mesi ideali per scoprire le bellezze uniche che questo luogo ha da offrire, senza la folla di turisti estiva, godendo così di un clima ancora caldo e di una tranquillità che invita al relax.

Perché scegliere Lampedusa a fine stagione?

I mesi di settembre ed ottobre a Lampedusa rappresentano il periodo ideale per la visita dell’isola e, a differenza del resto d’Italia, possono essere considerati ancora mesi “estivi” per il territorio, con temperature che superano i 30 gradi. Tutto questo grazie alla sua particolare posizione geografica, che la espone a correnti euro-asiatiche e all’anticiclone delle Azzorre per la maggior parte dell’anno, in grado di mantenere un clima temperato.

Il mare rispecchia queste condizioni, con una temperatura calda ed accogliente, che invita costantemente ad lunghe e rilassanti nuotate in mare aperto. Le acque, inoltre, così limpide e trasparenti, permettono di godere appieno della bellezza dei suoi fondali, rendendo attività come lo snorkeling e le immersioni assolutamente imperdibili.

Molti viaggiatori, proprio per questo motivo, evitano di visitare le isole Pelagie nei periodi di maggior afflusso, evitando temperature torride e la presenza di numerosi turisti e godersi le bellissime spiagge di Lampedusa, fra le più belle di tutta Italia e non solo.

Il fascino del clima imprevedibile di Lampedusa

Settembre a Lampedusa non è solo sinonimo di relax, temperature perfette e mare calmo. Infatti, durante questo periodo dell’anno si verifica un fenomeno molto particolare ed altrettanto affascinante: “U Marrobbio”. Si tratta di una marea, che può sorprendere anche i visitatori più esperti, e che si manifesta con un improvviso abbassamento, o innalzamento, del livello del mare, spesso accompagnato dal ritrovamento di pesci ed alghe addirittura sulle strade che affiancano la costa.

Sebbene questo fenomeno venga attribuito ai movimenti della placca terrestre, gli abitanti di Lampedusa preferiscono raccontare e descrivere questo fenomeno come un evento quasi “magico” e “misterioso”, rendendo il tutto molto affascinante.

Nel mese di ottobre, invece, è possibile assistere ad un altro spettacolo naturale a dir poco unico alle isole Pelagie: i fulmini senza tuoni. Soprattutto durante le notti più calde, infatti, è possibile assistere a questi lampi di luce che illuminano il cielo senza produrre alcun tipo di suono. Anche in questo caso, la scienza spiega che questi effetti siano dovuti alle condizioni climatiche della zona, ma gli abitanti dell’isola di Lampedusa amano pensare a questi eventi come manifestazioni di forza misteriose, aggiungendo magia alle serate isolane.

Cosa fare a Lampedusa a fine stagione?

Lampedusa è un’isola affascinante, che invita i visitatori all’esplorazione dei suoi territori. Nei mesi autunnali, con le temperature miti e sempre meno turisti presenti, è il momento ideale per scoprire ogni angolo nascosto dell’isola. Una delle attività più apprezzate, soprattutto dagli amanti delle escursioni e delle attività all’aperto, è il trekking.

A Lampedusa sono presenti diversi percorsi che si snodano lungo la costa e che sono in grado di regalare panorami unici e mozzafiato. Si tratta di cammini che portano ad una delle spiagge più belle di Lampedusa, ovvero Spiaggia dei Conigli, considerata fra le più affascinanti di tutta Europa, grazie alla presenza di un mare turchese unico nel suo genere, in contrasto con la sabbia chiara e fine dell’isola.

Per glia amanti del mare, poi, attività come lo snorkeling e le immersioni sono un must, grazie alla ricca biodiversità marina che popola queste acque. Non è difficile, infatti, vedere tartarughe, delfini e diverse varietà di pesci colorati, soprattutto facendo delle escursioni guidate in barca, che danno, ai visitatori, la possibilità di scoprire splendide calette nascoste e grotte altrimenti inaccessibili.

Visitare Lampedusa a fine stagione significa scoprire un’isola che, pur essendo famosa per le sue estati calde e affollate, sa regalare esperienze uniche e paesaggi indimenticabili, per una vacanza all’insegna del relax e del riposo, lontani dal turismo di massa e dalle temperature troppo elevate.

Vista di una baia dell'isola di Lampedusa, isole Pelagie del Mediterraneo

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Baia dell’isola di Lampedusa, Sicilia