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I luoghi di Iddu, il film con Elio Germano e Toni Servillo sul latitante Matteo Messina Denaro

Una Sicilia assolata e polverosa fa da sfondo a Iddu, il film di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia che porta sullo schermo un ritratto del famoso latitante Matteo Messina Denaro. Toni Servillo ed Elio Germano guidano la scena nei panni dei due protagonisti principali, muovendosi tra location caratteristiche della regione, perfette come sfondo di una storia criminale avvincente, drammatica e autentica. La produzione ha scelto di girare gran parte del film in alcuni luoghi natali del boss siciliano, tra la provincia di Trapani e Palermo. “L’ispirazione iniziale per Iddu sono stati i numerosi pizzini ritrovati nel corso dei tanti, troppi, anni della latitanza di Matteo Messina Denaro, prima del suo arresto. Attraverso queste insolite lettere gestiva la sua vita in clandestinità e i suoi affari, ma i pizzini trascendevano la funzione pratica di comunicazione criminale e lasciavano emergere la sua personalità e il mondo insensato, tragico e ridicolo, che nel latitante si specchiava e intorno a lui volteggiava spericolatamente” hanno dichiarato gli autori.

Matteo Messina Denaro è stato arrestato nel gennaio 2023 dopo una trentennale latitanza ed è deceduto 8 mesi dopo. La sceneggiatura del film è liberamente ispirata dal carteggio del 2004 tra il latitante e l’ex sindaco di Castelvetrano e dal contesto tragico e ridicolo che emerge da quelle lettere. Ne viene fuori una commedia nera che ha come protagonisti Matteo, interpretato da Elio Germano e il personaggio immaginario di Catello Palumbo interpretato da Toni Servillo.

La trama di Iddu

Siamo nella Sicilia dei primi anni 2000 quando, dopo alcuni anni in prigione per mafia, Catello, politico di lungo corso, ha perso tutto. Quando i Servizi Segreti italiani gli chiedono aiuto per catturare Matteo Messina Denaro, l’ultimo grande latitante di mafia in circolazione, l’uomo coglie l’occasione per rimettersi in gioco. Uomo furbo dalle cento maschere, instancabile illusionista che trasforma verità in menzogna e menzogna in verità, dà vita a un unico quanto improbabile scambio epistolare con il latitante, del cui vuoto emotivo cerca d’approfittare. Un azzardo che con uno dei criminali più ricercati al mondo comporta un certo rischio.

Iddu cast

Fonte: Ufficio stampa

Elio Germano e Toni Servillo nel film Iddu

Dove è stato girato

Iddu è stato girato nella provincia di Trapani, alternando interni a suggestive riprese nella Riserva Naturale del Fiume Belice e nei dintorni del Parco archeologico di Selinunte, ma alcune scene sono state girate anche a Salemi e Sciacca. Girato principalmente in interni, il film mostra comunque alcuni paesaggi naturali.

Sciacca e Selinunte

A Sciacca, in particolare, alcune scene sono state realizzate all’interno della struttura del Mangia’s Torre del Barone Resort, strutturato di recente e diventato un hotel di lusso a 5 stelle. I registi volevano sottolineare la vita agiata del boss in Sicilia negli anni 80, mentre costruiva la sua fortuna nell’ombra e hanno selezionato alcune location che raccontano la sua condizione nel periodo migliore e poi nella latitanza. Il paese di Sciacca sembra tuffarsi nel mare con un centro storico racchiuso tra le mura e un reticolo di vicoli ciechi e cortili in stile arabo.

I romani lo chiamavano Terme Selinuntine perchè nacque come stabilimento termale dipendente dalla vicina Selinunte. Passeggiando per Sciacca si può ammirare il Palazzo Steripinto realizzato da Carlo V d’Asburgo e ammirare la produzione ceramica artigianale. Questa cittadina si può dividere in tre quartieri adagiati su piani di roccia inclinati verso il mare: il primo tra la piazza Scandaliato e Corso Vittorio Emanuele e via Licata; il quartiere di Terravecchia d’impronta araba con tante stradine e delimitato da una cinta muraria bastionata; e infine il quartiere dei marinai e vasai ceramisti. Da non perdere una visita al Castello Luna.

Sciacca

Fonte: iStock

Sciacca in Sicilia

Riserva Naturale del Fiume Belice

La Riserva Naturale Foce del Fiume Belice rappresenta un territorio costiero da non perdere a livello naturalistico. Si estende per 5km tra Marinella di Selinunte e Porto Palo di Menfi ed è considerata una delle zone costiere siciliane meglio tutelate. L’ambiente è umido e ricco di vegetazione palustre e nidificano molte specie di uccelli. Le dune sabbiose modellate dal vento e dalla forza del mare, creano un paesaggio suggestivo e ospitano una fauna interessante. Per esempio qui nidifica la tartaruga marina Ceretta Caretta, una specie minacciata nel Mediterraneo.

Salemi

Salemi è una piccola città arabo-medievale nel cuore della Valle del Belice, in provincia di Trapani. Prima Capitale del Regno d’Italia, questo luogo magico con una storia antica, ha visto Garibaldi sventolare il tricolore dalla torre del castello. Un evento documentato da un regio decreto custodito nel Polo mussale cittadino. Nei secoli molte civiltà se la sono contesa, come i Greci, gli Elimi, i Romani, i Bizantini, ma il nome Salemi è opera degli Arabi. Da vedere se capitate da queste parti è sicuramente il Castello Normanno Svevo, la Chiesa Matrice, il Museo del Risorgimento, il Museo della Mafia e l’ex Collegio Gesuitico.

Salemi
L’antica città di Salemi in Sicilia

Trapani

Trapani è una città siciliana molto nota che si trova ai piedi del Monte Erice e tra due mari. Il centro storico denuncia le varie dominazioni nel corso dei secoli, ma le strade più antiche sono via Garibaldi, Corso Italia e Corso Vittorio Emanuele. Se si visita Trapani tra le cose da vedere c’è la Torre di Ligny, uno dei simboli della città costruita durante la dominazione spagnola che offre una vista bellissima sul Canale di Sicilia e il mar Tirreno e ospita il Museo Civico della Preistoria. Poi la Torre dell’Orologio è la porta più antica della città e sulla facciata presenta un orologio del 1596 con due quadranti circolari.

La Chiesa del Purgatorio custodisce 20 gruppi scultorei chiamati i “Misteri” che raccontano la Passione di Cristo, mentre la Chiesa di Sant’Agostino è l’ex Cappella dei Templari costruita vicino alla cinta muraria medievale e dedicata a San Giovanni Battista in un primo momento. Da vedere a Trapani poi anche la Cattedrale di San Lorenzo Martire, la Fontana di Saturno nella piazzetta della Chiesa di Sant’Agostino, il Museo Pepoli con opere siciliane dal XIII e XIX secolo e Villa Margherita, un parco urbano aperto al pubblico dal 1889. Se si è in auto si può infine spostarsi di circa mezz’ora da Trapani per visitare le Saline di Marsala e Mozia che offrono un tuffo nel passato con una laguna poetica ed evocativa che regala un tramonto bellissimo.

 

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La scoperta archeologica delle mura riscrive la mappa dell’antica Selinunte

Immaginare la struttura dell’antica Selinunte è oggi possibile: le continue ricerche archeologiche, gli scavi e gli studi hanno portato a ridisegnare la mappa della polis greca affacciata sulla costa sud-occidentale della Sicilia. Le ultime novità del parco archeologico di Selinunte riguardano la scoperta di un tratto della cinta muraria settentrionale della città arcaica, insieme alla monumentale Porta Nord. Il ritrovamento si è rivelato davvero prezioso, tanto da poter riscrivere la “mappa” della città ridefinendo i confini storici che fino ad oggi conoscevamo.

La scoperta archeologica delle mura di Selinunte

Le mura emerse sono la testimonianza dell’estensione originale della polis prima che i Cartaginesi provvedessero alla sua distruzione nel 409 a.C., durante l’evento storico raccontato da Diodoro Siculo in cui viene illustrato l’assedio comprensivo di strage di 16.000 vittime. La Porta Nord è uno dei ritrovamenti più preziosi: è tornata alla luce dopo secoli e segnava l’ingresso meno protetto, rappresentando il collegamento diretto con la necropoli esterna.

La scoperta è anche la conferma delle ricerche dell’archeologo tedesco Dieter Mertens che, trent’anni fa, ebbe l’intuizione di questa possibile struttura. Negli anni ’90 lo studioso scavò due porte nella zona orientale sospettando l’esistenza di una vera e propria cinta muraria. Ma la scoperta ha persino superato le intuizioni: le mura sono decisamente più ampie di quanto ci si aspettasse.

Le ricerche si fermarono in Sicilia, ma l’idea rimase viva. Oggi, grazie a tecniche moderne come la tomografia geoelettrica tridimensionale, quelle ipotesi si sono trasformate in realtà. La posizione strategica del sito, l’architettura della porta e la qualità dei blocchi ritrovati restituiscono un’immagine chiara e affascinante della Selinunte arcaica, una città viva, complessa, urbanisticamente avanzata.

Com'era la struttura dell’antica Selinunte

Fonte: Ufficio Stampa

Gli scavi archeologici svelano la struttura dell’antica Selinunte

L’annuncio della scoperta

La scoperta è stata annunciata ufficialmente al Baglio Florio, sede del Parco archeologico, dove è stata anche presentata la nuova immagine visiva del sito. Il logo e l’identità grafica si ispirano alla foglia di selinon, simbolo della città antica presente sulle antiche monete didracme del VI secolo a.C.

Il direttore del Parco, Felice Crescente, in una nota ufficiale ha sottolineato come l’intervento sia stato possibile grazie a fondi propri e a una sinergia con giovani archeologi italiani, guidati dal professor Carlo Zoppi. Il lavoro sul campo ha coinvolto anche l’associazione Archeofficina, che ha contribuito a riportare alla luce porzioni delle mura, torri di guardia e tracce di botteghe artigiane.

Visitare il parco di Selinunte: informazioni utili

Per i viaggiatori e gli appassionati di archeologia, Selinunte è oggi più che mai una tappa imperdibile. Il Parco ha avviato un piano di valorizzazione che include percorsi guidati, segnaletica intelligente e nuove visite tematiche, come quella alle Mura dell’Acropoli, lanciate con successo in anteprima a febbraio. Dal 6 aprile, queste visite entreranno nel programma stabile delle attività.

L’offerta del Parco si arricchisce anche grazie a CoopCulture, che ha studiato un sistema di orientamento adatto a un’area vastissima, segnalando i punti di maggiore interesse e i tempi di percorrenza, ideali per chi vuole visitare il sito in autonomia o con navette elettriche e bici.

Si può accedere al parco dalle 9 alle 19 fino al 30 aprile, con ultimo ingresso alle ore 18. L’orario si estende fino alle 20 nel periodo dal 1 maggio al 15 settembre. In estate sono in più previste paerture serali con una cornice suggestiva.

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Come in una fiaba, il giardino Villa Giulia a Palermo sembra magico

Ci sono luoghi nel mondo in cui natura, storia e bellezza si intrecciano dando vita a scenari fiabeschi, affascinanti e che sembrano magici. Sono quelli che vale la pena raggiungere per fare il pieno di meraviglia e per conoscere di più i posti che si visitano.

Il viaggio di oggi ci porta in Sicilia e nel suo straordinario capoluogo, la città di Palermo: lì, infatti, sorge un parco che è un vero e proprio sogno per gli occhi. Si tratta del giardino Villa Giulia, dove andare per immergersi in una scenografia composta da piante, fiori, sculture, viali dove passeggiare, fontane e padiglioni.

Un posto lussureggiante, da esplorare, perfetto per una sosta nel verde, per lasciare che lo sguardo si colmi della bellezza e della meraviglia che la natura e la mano dell’uomo sanno regalare.

Tutto quello che c’è da sapere sul giardino Villa Giulia: dagli orari di apertura, a come raggiungerlo fino alla sua unicità che lo rende davvero speciale.

Dov’è il giardino Villa Giulia a Palermo

Per ammirare con i propri occhi la bellezza di Villa Giulia, meraviglioso giardino pubblico siciliano, bisogna raggiugere Palermo.

Questo spazio verde è stato realizzato vicino al quartiere Kalsa e all’orto botanico, in via Lincoln. In quel luogo, dove oggi sorge il parco, un tempo i pescatori ponevano le reti affinché si potessero asciugare, dopo – sempre lì – avevano luogo le esecuzioni capitali. La sua storia è antica, infatti a volerlo è stato il Pretore e Governatore della città Antonio La Grua e ha visto la luce tra il 1777 e il 1778. A dare il nome allo spazio verde è stata Giulia d’Avalos, che era la moglie del vicerè di Sicilia Marcantonio Colonna.

E da allora il giardino accoglie i visitatori con tutta la sua meraviglia, progettata dall’architetto Nicolò Palma. Non si tratta solo di un luogo in cui ammirare la bellezza della natura, ma anche di un posto che custodisce diversi tesori da vedere, perfetto per una passeggiata nel verde o per una sosta circondati dallo splendore.

Il luogo ideale da raggiungere se si visita Palermo, per conoscere un pezzo di storia di questa affascinante città della Sicilia. Un luogo che ha una sua precisa peculiarità che lo rende davvero speciale: infatti è stato il primo giardino pubblico d’Italia.

Villa Giulia, splendido giardino

Fonte: iStock

Villa Giulia, splendido giardino a Palermo

 Villa Giulia, cosa vedere nel suggestivo giardino a Palermo

Quando si visita una città, quando si va in esplorazione di un luogo, non si scoprono solo i suoi monumenti, i palazzi, l’arte e la cultura. Vale la pena, infatti, conoscere i parchi e giardini che sono delle vere e proprie attrazioni, non solo della nostra Penisola, ma anche nel resto d’Europa e del mondo.

Così, se si decide di raggiungere Palermo, tra le tappe di viaggio si deve inserire anche Villa Giulia: uno spazio verde che presenta un perimetro quadrato, con schema di giardino all’italiana che si traduce in viali simmetrici che si intrecciano andando a costruire un altro quadrato e una piazza rotonda e centrale. Una struttura geometrica ben precisa che si arricchisce di tante meraviglie da vedere.

A partire dalla recinzione in ferro datata 1855, senza dimenticare l’ingresso verso il mare con il suo portale che presenta alcune decorazioni: l’aquila, simbolo di Palermo, e due leoni ai lati.

Passeggiare lungo il viale permette di osservare tutte le gemme preziose che custodisce il giardino come le sculture datate 1763 e realizzate da Ignazio Marabitti, ovvero l’Abbondanza e la Gloria. A queste si aggiunge la celebre fontana del Genio di Palermo, con la statua che rappresenta il nume tutelare della città.

Nella piazza, invece, si possono vedere quattro padiglioni in stile neopompeiano il cui progetto è stato firmato da Giuseppe Damiani Almeyda: sono presenti a Villa Giulia dal 1866.

Sempre di Marabitti, infine, è la fontana con l’Atlante con un dodecaedro in marmo: questo serviva da orologio solare.

Il luogo ideale per una passeggiata nel mezzo della bellezza, quella che la mano dell’uomo ha plasmato con l’aiuto della natura, ma anche il luogo ideale per una sosta e un po’ di relax su una panchina. Da inserire nelle tappe di una vacanza a Palermo.

Quando andare a Villa Giulia

Il periodo migliore per visitare Villa Giulia a Palermo è senza dubbio la primavera quando le temperature non sono troppo calde e la natura esplode in tutta la sua bellezza. In alternativa si può raggiungere in autunno, poiché anche in questo caso il clima è più mite.

Le informazioni utili su Villa Giulia

Il parco è facilmente fruibile, i viali sono abbastanza ampi e sul sito ufficiale del comune di Palermo viene segnalato che è accessibile ai non vendenti e anche ai disabili con accompagnatore. Tra le informazioni utili il fatto che è aperto, con ingresso libero, dalle 7 alle 20.

Inoltre, è possibile programmare delle visite guidate su prenotazione.

Nella medesima area del giardino Villa Giulia vi è l’Orto botanico, istituzione museale e didattico scientifica che ospita circa 12mila specie diverse di piante. Anche questo luogo ha origini antiche, infatti ha preso il via nel 1779 quando è stata istituita la cattedra di Botanica e Materia medica all’interno dell’Accademia dei Regi Studi.

Sempre nella zona si trova il Foro Italico Umberto I, area verde che va a costituire uno dei lungomari della città. Insomma, un posto da conoscere di pace e bellezza, da visitare per carpire un po’ del fascino e della storia di Palermo.

Giardino Villa Giulia a Palermo

Fonte: iStock

Giardino Villa Giulia a Palermo: le info utili
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Cosa vedere alle Isole Egadi, l’arcipelago gioiello del Mediterraneo

Hai mai pensato a quanto possa essere suggestivo svegliarti su un’isola con il suono delle onde? Questo è ciò che regala una vacanza alle isole Egadi, un angolo di paradiso nell’area mediterranea non lontana dalle coste della Sicilia.

Isole Egadi, un Arcipelago dalla storia infinita

Situato al largo della costa occidentale della Sicilia, questo arcipelago è composto da tre isole principali – Favignana, Levanzo e Marettimo – e alcuni isolotti minori, ognuno con un’anima unica e inconfondibile. Lontane dal turismo di massa che affolla altre località della Sicilia, le Egadi conservano una bellezza intatta, fatta di scogliere scolpite dal vento, grotte segrete, fondali ricchi di vita e paesaggi che sembrano dipinti. Ma non è solo il mare a renderle speciali: la loro storia è antica, dai graffiti preistorici di Levanzo ai resti della Battaglia delle Egadi, che segnò la fine della prima guerra punica. Un viaggio qui non è solo un’immersione nella natura, ma anche nella memoria di un passato che ancora oggi affiora tra le onde e nelle viuzze dei borghi marinari.

Favignana, l’isola farfalla e le sue meraviglie

Favignana è la più grande e conosciuta delle Egadi, spesso chiamata “l’isola farfalla” per la sua particolare forma vista dall’alto. Il mare che la circonda ha sfumature di azzurro così intense da sembrare irreali, e le sue calette sono tra le più belle d’Italia. Qui la natura ha creato autentici capolavori, come Cala Rossa, una delle baie più iconiche del Mediterraneo. Il contrasto tra l’azzurro cristallino del mare e le rocce calcaree scolpite dal vento è un’immagine che difficilmente si dimentica. Cala Azzurra offre invece una spiaggia più accessibile, con sabbia chiara e il mare dalle mille sfumature di turchese, è il luogo perfetto per chi cerca relax e acque tranquille.

Non solo mare però; l’isola ha tanto da offrire a partire dal centro del borgo marinaro e dallo stabilimento dell’ex tonnara Florio, oggi luogo di racconto dell’economia dell’isola strettamente legata all’attività di pesca del tonno.  Visitare la tonnara è come fare un viaggio nel tempo, tra vecchi strumenti da lavoro, fotografie d’epoca e le storie di un’epoca in cui la mattanza era il cuore pulsante dell’economia locale. Un’altra esperienza imperdibile è la salita al castello di Santa Caterina, da cui si gode di una vista spettacolare su tutto l’arcipelago. E dopo? Dopo la visita, nulla è più suggestivo di un aperitivo in riva al mare, con il sole che si scioglie all’orizzonte tingendo il cielo di sfumature dorate.

Levanzo, l’isola del tempo sospeso

Più piccola e selvaggia, Levanzo è un gioiello per chi ama la tranquillità e la natura incontaminata. Qui le case bianche si affacciano su un mare che sembra dipinto e le stradine sterrate conducono a paesaggi mozzafiato. Una delle tappe imperdibili è la Grotta del Genovese, una caverna preistorica che custodisce graffiti e pitture risalenti al Paleolitico. Un’esperienza affascinante che permette di immergersi nella vita degli uomini primitivi e di scoprire come già allora questo angolo di Sicilia fosse abitato, raggiungere la grotta è un piccolo viaggio nel viaggio: si arriva in barca o a piedi, attraversando un paesaggio selvaggio e suggestivo.

Le calette di Levanzo sono perfette per chi cerca angoli di paradiso poco affollati. Cala Minnola è una delle più belle, circondata da pini marittimi e con un fondale ricco di storia: qui, infatti, si trovano i resti di un antico relitto romano, visibili facendo snorkeling o immersioni. Immagina di immergerti in queste acque e di nuotare sopra anfore millenarie, in un silenzio interrotto solo dal suono ovattato del mare.

Levanzo isole Egadi

Fonte: iStock

La bellezza delle coste di Levanzo, una delle isole Egadi

Marettimo, il regno della natura selvaggia

Marettimo è la più lontana e misteriosa delle Egadi, un’isola che conserva un’anima autentica e fuori dal tempo. Qui non esistono strade asfaltate, solo sentieri che si arrampicano lungo le pendici montuose regalando viste spettacolari. È il paradiso degli escursionisti e degli amanti del trekking, con percorsi che conducono a luoghi incantevoli come il Castello di Punta Troia, un’antica fortezza affacciata sul mare, oggi adibita a museo e osservatorio della foca monaca.

Ma il vero tesoro di Marettimo è il suo mare. Le sue grotte marine, come la Grotta del Cammello e la Grotta della Bombarda, sono tra le più suggestive della Sicilia. Visitabili in barca, rivelano giochi di luce incredibili e un’acqua così trasparente da sembrare irreale. La sensazione di trovarsi in un luogo ancora incontaminato è fortissima, e per chi ama il mare questo è un posto in cui perdersi e ritrovarsi.

Una delle esperienze più emozionanti è noleggiare una piccola barca al mattino e lasciarsi trasportare dalle onde, scoprendo calette nascoste dove l’unico suono è quello del vento e del mare. Tuffarsi in quelle acque blu intenso, sentire il sale sulla pelle e il calore del sole è un’esperienza che resta impressa nell’anima. Un’altra particolarità di Marettimo è la presenza della foca monaca, uno degli animali più rari del mediterraneo,  negli ultimi anni alcuni esemplari sono tornati a popolare le grotte dell’isola, segno che questo angolo di mare rimane uno degli ultimi rifugi incontaminati per la fauna selvatica.

Marettimo isole Egadi

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Il porto antico di Marettimo, una delle isole Egadi

Esperienze da non perdere alle Egadi

Oltre alle bellezze naturali, le Egadi offrono esperienze autentiche che rendono il viaggio ancora più speciale. La gastronomia è una di queste: assaggiare le busiate al pesto trapanese, gustare il tonno rosso in tutte le sue varianti o concedersi una cassatella fritta ripiena di ricotta dolce sono esperienze che raccontano la tradizione culinaria di queste isole. Nei ristorantini vista mare si respira un’atmosfera familiare, dove ogni piatto è preparato con ingredienti locali e tramanda i sapori di un tempo.

Non meno affascinante è la possibilità di esplorare l’arcipelago in barca, magari al tramonto, quando il sole si tuffa nel mare tingendo di rosa le scogliere. E per chi ama la storia, immergersi tra i relitti della Battaglia delle Egadi – combattuta nel 241 a.C. tra Romani e Cartaginesi – è un’esperienza unica, che unisce avventura e cultura.

Visitare le Isole Egadi significa lasciarsi alle spalle il caos e la frenesia quotidiana per immergersi in un mondo fatto di silenzi, colori intensi e tradizioni antiche. Che si tratti di un weekend di relax o di un’avventura tra trekking e immersioni, qui ogni momento è un’emozione da vivere lentamente, con il vento tra i capelli e il profumo del mare nell’aria.

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Sta per partire il treno che attraversa i mandorli in fiore. L’esperienza mozzafiato

La natura mette in scena spettacoli mozzafiato e ci invita a partire, a fare le valigie per compiere lunghe tratte oppure anche per spostarsi di poco, inseguendo quella bellezza maestosa che solo lei è in grado di donarci.

Accade in Sicilia, ad esempio, dove un treno che attraversa i mandorli in fiore porta alla scoperta di una fioritura e di una zona che lascia senza fiato e che resterà per sempre tra i ricordi di viaggio più belli.

Tutto quello che devi sapere sul Mandorlo in fiore Express, l’esperienza indimenticabile da vivere sabato 15 e domenica 16 marzo 2025.

Mandorlo in fiore Express, l’esperienza indimenticabile sta per iniziare

Ci sono esperienze che vale la pena fare almeno una volta nella vita: assistere all’esplosione della natura è una di quelle e si può vivere con la fioritura che incanta in diverse parti dell’Italia e del mondo. Ed è proprio nel nostro Paese che si può ammirare qualcosa di davvero speciale e farlo a bordo di un treno, si tratta del Mandorlo in fiore Express, un convoglio turistico storico che parte da Agrigento Centrale e arriva a Porto Empedocle Succursale attraversando un’area ricca di tesori e bellezze, in un periodo dell’anno davvero speciale.

Le date da segnare in agenda sono quelle di sabato 15 e domenica 16 marzo 2025  quando questi treni turistici della Fondazione Fs, transiteranno sulla ferrovia dei Templi tra Agrigento, il Parco Archeologico e Porto Empedocle. L’occasione speciale è la Festa del Mandorlo in Fiore, evento molto ricco in programma nei giorni che vanno dall’8 al 16 marzo 2025 che celebra la fioritura e questo frutto. Manifestazione che è ancora più intrigante grazie al fatto che quest’anno Agrigento è stata eletta Capitale Italiana della Cultura 2025.

Grazie a questi treni speciali si potrà arrivare direttamente agli spettacoli e alla Valle dei Templi, le guide turistiche, poi, porteranno le persone alla scoperta della zona. L’accesso alla Valle dei Templi, necessita un biglietto a parte per sabato 15 mentre domenica 16 è riservato a coloro che hanno il ticket per lo show conclusivo del festival del Mandorlo in Fiore.

Se questo non bastasse, si può decidere di comprare un biglietto combinato Valle dei Templi e Giardino della Kolymbethra, con i suoi meravigliosi agrumeti e l’antico sistema di irrigazione, ma solo per il 15 marzo, oppure con accesso solo a quest’ultimo.

Tutte le info utili per il Mandorlo in fiore Express

I treni del Mandorlo in fiore Express partiranno più volte nel corso delle giornate di sabato e domenica e il costo del biglietto è di 4 euro per gli adulti e due per i ragazzi dai 4 ai 12 anni non compiuti, sotto i 4 anni il ticket di viaggio è gratuito. Si tratta di cifre che si riferiscono solo a una tratta, quindi o andata o ritorno.

Inoltre, chi possiede il biglietto del treno può accedere a una proiezione immersiva realizzata nel Magazzino Merci della stazione di Porto Empedocle Centrale: la durata è di cinque minuti.

Le carrozze d’epoca sono pronte a ospitare tutti coloro che vogliono visitare questa zona meravigliosa della Sicilia e a portarli direttamente alla Valle dei Tempi, al centro storico di Agrigento e a Porto Empedocle, ma non solo: perché anche il viaggio in questo caso ha il suo fascino e quindi occhi puntati verso i paesaggi incredibili della regione, che si risvegliano per la primavera.

Mandorlo in fiore Express in Sicilia

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Mandorlo in fiore Express: il treno più bello in Sicilia, le date
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Weekend all’insegna del gusto con le sagre del 15 e 16 marzo 2025

Non sapete cosa fare nel weekend del 15 e 16 marzo 2025? Se siete buongustai, amanti delle tradizioni o semplicemente in cerca di un’esperienza autentica, le sagre in Italia sono la scelta perfetta! Dall’aroma invitante delle frittelle di riso in Toscana al profumo di mare della seppia a Cervia, passando per le dolci note delle mandorle siciliane in fiore, ogni angolo d’Italia offre una celebrazione del gusto e della cultura locale.

Preparatevi quindi a passeggiare tra stand colmi di specialità gastronomiche, a perdervi tra i sapori tipici e a vivere l’atmosfera unica di queste feste di paese, dove storia, folklore e cucina si intrecciano in un mix irresistibile (magari facendo un po’ il pieno di kcal!). Ecco una selezione delle sagre da non perdere questo weekend del 15-16 marzo in Italia, suddivise per area geografica.

Le sagre del Nord Italia questo weekend

Festa Siciliana a Trecate (NO)

La Sicilia arriva nel cuore del Piemonte, a Trecate, dove questo weekend si terrà la “Festa Siciliana” organizzata da A’ Vucciria Sicilia Street Food, dal 14 al 16 marzo 2025. L’evento si svolgerà in Piazzale Antonini con ingresso libero e orari dalle 10:00 alle 24:00, offrendo specialità siciliane sia a pranzo che a cena: potrete gustare le arancine in vari gusti, il pane ca’ meusa, sfincione, pezzi di rosticceria di ogni tipo, pane con panelle e crocchette, stigghiola e molto altro ancora (naturalmente, non mancheranno i dolci alla ricotta!).

Sfincione, Sicilia, Vucciria

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Il tipico sfincione palermitano

Sagra della Raviola a Castel Maggiore (BO)

Il 15 marzo 2025, Castel Maggiore in Emilia-Romagna ospiterà la tradizionale “Sagra della Raviola”, dedicata al tipico dolce locale: vi aspetta un ricco programma di attività, tra cui mostre, serate amarcord, la tradizionale Camminata della Raviola e, come novità di quest’anno, il raduno dell’Ape Club Italia. Al centro della celebrazione c’è la raviola, tipico dolce di San Giuseppe con impasto simile alla pasta frolla e ripieno di mostarda. Immancabile la gara per la miglior raviola, in cui cuochi amatoriali presenteranno le loro creazioni a una giuria di esperti, che incoronerà la “Raviola Regina” dell’anno.

Sagra delle Cape – Lignano Sabbiadoro (UD), Friuli-Venezia Giulia

Dal 8 al 16 marzo 2025, Lignano Sabbiadoro ospita la tradizionale Sagra delle Cape, dedicata ai frutti di mare locali. I visitatori potranno degustare specialità a base di molluschi e crostacei, preparate secondo le ricette tradizionali della zona.

Villaggio delle Uova Pura Vida Farm – San Martino Siccomario (PV)

Dal 15 marzo al 27 aprile 2025 riapre il Villaggio delle Uova Pura Vida Farm di San Martino Siccomario (Pv) con la quarta edizione dell’evento. Il tema di apertura, “Sweet Skating”, include una pista di pattinaggio ecologica e una collaborazione con Haribo, che arricchisce l’esperienza con l’Isola dei Marshmallows. Ogni weekend, il villaggio offre giochi, laboratori, scenografie fotografiche e la tradizionale Caccia alle Uova. Ci saranno anche attrazioni come gonfiabili, trattorini e giochi medievali, e punti ristoro con street food. Il parco è pet-friendly e l’ingresso è gratuito per i bambini nati dal 2022 al 2025. Eventi speciali si terranno ogni fine settimana, con attività tematiche diverse. I biglietti sono disponibili sul sito ufficiale e tramite l’app Eventfy.

Sapori e Colori di Primavera – Varese (VA), Lombardia

Il 15 e 16 marzo 2025, il centro di Varese si trasforma in un grande mercato a cielo aperto, offrendo ai visitatori prodotti tipici, artigianato locale e laboratori creativi per celebrare l’arrivo della primavera. L’evento animerà Via Marconi, Via Leopardi, Piazza San Vittore e il Battistero con un vivace mercato all’aperto, ricco di eccellenze gastronomiche e artigianato locale. I visitatori potranno degustare prodotti tipici da diverse regioni italiane, tra cui salumi, formaggi, miele, dolci e vini. Saranno presenti anche bancarelle di artigianato e hobbistica, con creazioni uniche fatte a mano. Per i più piccoli, sono previsti laboratori creativi per un’esperienza divertente e stimolante.

Sagre e feste nel Centro Italia

Narni Irish Fest a Narni (TR)

Dal 14 al 17 marzo 2025, Narni – in Umbria – celebra la cultura irlandese con la “Narni Irish Fest”, in occasione della Ireland Week. Il 15 marzo alle ore 21:00, in collaborazione con Leonardo Bedini, si terrà un corso di degustazione di whiskey irlandese presso La Taverna dell’Artista. Durante la serata, saranno presentati quattro distillati accompagnati da abbinamenti gastronomici studiati per esaltarne i profili aromatici.

Narni, Umbria

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Vista del caratteristico borgo di Narni

Sagra della Seppia – Pinarella di Cervia (RA), Emilia-Romagna

Dal 17 al 22 marzo 2025, Pinarella di Cervia ospita la Sagra della Seppia, dove è possibile gustare piatti a base di seppia preparati secondo la tradizione locale, accompagnati da musica e intrattenimenti.

Sagra della Frittella – San Donato in Collina (FI), Toscana

Dal 18 gennaio al 19 marzo 2025, San Donato in Collina celebra la Sagra della Frittella, dove è possibile assaporare le tradizionali frittelle di riso preparate secondo antiche ricette locali.

Le sagre al Sud Italia

Il Rito dei Santi – Fragagnano (TA), Puglia

Se siete alla ricerca di un’esperienza autentica che unisca storia, tradizione e spiritualità, domenica 16 marzo a Fragagnano (TA) si terrà il suggestivo Rito dei Santi, un’antica celebrazione che affonda le sue radici nei Saturnali romani e nelle tavolate medievali, fino alle tradizioni monastiche dei basiliani.

Giunta alla sua XVIII edizione, questa cerimonia è un vero e proprio viaggio nel passato: un banchetto rituale allestito attorno a un altare, con tredici pietanze simboliche e gesti tramandati da generazioni. L’atmosfera evocativa e il forte senso di comunità rendono questo evento unico nel panorama delle tradizioni pugliesi.

Festa del Mandorlo in Fiore – Agrigento (AG), Sicilia

Dal 8 al 16 marzo 2025, Agrigento celebra la Festa del Mandorlo in Fiore, evento che segna l’inizio della primavera con spettacoli folkloristici, sfilate e degustazioni di prodotti tipici a base di mandorla. La Festa del Mandorlo in Fiore di Agrigento quest’anno vedrà la partecipazione di 30 gruppi folkloristici internazionali che offriranno balli, canti e costumi tradizionali. Il sindaco Franco Miccichè ha evidenziato l’importanza dell’evento come simbolo di pace e accoglienza. Tra gli appuntamenti principali ci saranno il ritorno del treno storico sulla linea Agrigento-Porto Empedocle, concorsi fotografici, il Mandorlo Food Village con specialità siciliane e street food, e l’evento Mandorlo in Tavola. Il gran finale del 16 marzo includerà una sfilata con carri allegorici e la premiazione del miglior gruppo partecipante con il Tempio d’Oro.

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Vacanze a 1 euro, è possibile in Sicilia: ecco come partecipare

In Italia le bellezze sono infinite, alcune sono famose, altre hanno bisogno di un po’ d’aiuto per farsi conoscere e mostrare i propri splendori ai turisti. Una di queste si trova in Sicilia: stiamo parlando di Siculiana, il borgo della provincia di Agrigento che ha lanciato un’iniziativa interessante per far scoprire il suo territorio ricco di storia, cultura e sapori autentici.

Si chiama “Vacanza a 1 euro” e permetterà ai vincitori di partecipare a un’esperienza immersiva tra storia, mare e gastronomia in un borgo storico ricco di suggestioni. Qui potrete passeggiare tra le strade del centro, dove le radici arabe ed ebraiche rivivono tra scorci, viuzze e cortili, oppure respirare l’aria del mare a Siculiana marina e alla riserva naturale di Torre Salsa, tra spiagge incontaminate e scenari mozzafiato.

Se vi piacerebbe provare a vincere la vacanza a 1 euro a Siculiana, qui vi raccontiamo l’iniziativa e come partecipare!

Vacanza a 1 euro: l’iniziativa del borgo di Siculiana

Se quest’anno volete visitare luoghi meno noti e poco battuti dal turismo di massa, questa è l’iniziativa adatta a voi. Promossa dal Comune di Siculiana in collaborazione con Siculiana Turistica e gli operatori turistici locali, “Vacanza a 1 euro” vi permetterà di scoprire il borgo di Siculiana nel weekend del 4-6 aprile 2025 dove gli unici costi a carico dei partecipanti saranno 1 euro per la tassa di soggiorno e il viaggio per raggiungere il paese.

Tutto il resto, come l’alloggio, i pasti, le visite guidate e le attività sono interamente coperti dagli organizzatori. Il programma, infatti, prevede un itinerario dove sono previsti tour culturali tra le stradine del centro storico, percorsi naturalistici tra la splendida spiaggia di Siculiana Marina e la riserva naturale di Torre Salsa, oasi del WWF, e visite ai musei, come quello dedicato alle origini siculianesi di Ayrton Senna. In questa mostra-museo sono raccolti documenti e cimeli del campione di Formula 1, offrendo ai visitatori un viaggio nella storia di uno dei più grandi miti dell’automobilismo mondiale.

Una parte dell’itinerario è dedicata anche alle specialità gastronomiche, con degustazioni dei piatti della tradizione preparati dalle sapienti mani delle massaie locali.

Come partecipare all’iniziativa

Per vincere la vacanza a 1 euro in questo borgo storico della Sicilia vi basterà essere una coppia maggiorenne e inviare, entro il 15 marzo, un breve video di massimo 30 secondi via WhatsApp al numero che troverete sul sito ufficiale. Nel video dovrete raccontare con originalità il motivo per cui desiderate vivere questa esperienza.

Nel messaggio dovete includere anche i nomi e cognomi dei partecipanti, l’età e la città di residenza e il contatto telefonico ed e-mail. Una volta ricevuti i video, le candidature verranno valutate da una commissione che premierà originalità, entusiasmo e voglia di scoprire Siculiana. I vincitori saranno annunciati il 20 marzo.

Si tratta di un’ottima opportunità per conoscere una Sicilia meno nota in un anno particolarmente importante per la provincia di riferimento. Quella di Agrigento, infatti, di cui fa parte Siculiana, è Capitale Italiana della Cultura 2025. Se non ci siete mai stati, questa è l’occasione perfetta per unire la visita al borgo alle bellezze del territorio, una su tutte la Valle dei Templi.

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Vacanze di Pasqua 2025 in traghetto, idee di viaggio per il ponte lungo

Le giornate si allungano, l’aria profuma di primavera e la voglia di partire si fa sempre più forte. Pasqua è il momento perfetto per concedersi una pausa, lasciarsi alle spalle la routine e scoprire luoghi ricchi di storia, tradizioni e sapori autentici. Ma perché scegliere il solito viaggio quando puoi rendere l’esperienza ancora più magica salpando in traghetto? Immagina di sentire la brezza marina sul viso mentre ti avvicini a un’isola da sogno, senza stress da imbarchi affollati o limitazioni sui bagagli. Che tu voglia immergerti nelle celebrazioni pasquali di Napoli, esplorare le incantevoli isole greche o perderti tra i colori e i sapori della Sicilia e della Sardegna, c’è una rotta perfetta per te. E con Ferryhopper, trovare la soluzione più conveniente è un gioco da ragazzi. Scopriamo insieme le destinazioni migliori per una Pasqua indimenticabile.

Napoli e le sue isole, Pasqua tra storia e sapori

A Pasqua, la città si anima con celebrazioni e riti antichi che trasformano questo periodo in un’esperienza unica. Tra le tradizioni più affascinanti c’è lo Struscio del Giovedì Santo, un’antica usanza che prende il nome dal rumore delle vesti delle donne che un tempo percorrevano le sette chiese della città per visitare i Sepolcri. Il Venerdì Santo, invece, si svolgono numerose rappresentazioni della Via Crucis, eventi emozionanti ed evocativi che coinvolgono sia il centro storico che la provincia.

Il lunedì di Pasquetta, invece, è ideale per una gita fuori porta. Il clima primaverile invita a scoprire le perle del Golfo di Napoli come Capri, Ischia o Procida, o a fare un salto in Costiera Amalfitana tra panorami mozzafiato e borghi incantevoli. Gli amanti della storia possono visitare gli scavi di Pompei, aperti anche a Pasqua e Pasquetta, oppure godersi il verde del Bosco di Capodimonte o del Parco Virgiliano. Per un’esperienza più avventurosa, un’escursione sul Vesuvio è un’ottima scelta.

Infine, la Pasqua napoletana è un trionfo di sapori. Dalla zuppa di cozze del Giovedì Santo, nata alla corte dei Borbone, ai rustici tradizionali come il casatiello e il tortano, fino alla mitica pastiera napoletana, un dolce dal profumo inconfondibile e dalla storia affascinante. Secondo la leggenda, la pastiera sarebbe nata dall’unione di sette ingredienti donati alla sirena Partenope come simbolo della città.

Procida, un’atmosfera magica

Procida è un piccolo gioiello dove il tempo sembra essersi fermato. Salendo dalla Marina Grande fino a Terra Murata, si raggiunge il cuore più antico dell’isola, da cui si gode di una vista mozzafiato sul Golfo di Napoli. Qui si trovano il suggestivo Palazzo d’Avalos con l’ex carcere borbonico, il Museo Casa di Graziella e l’Abbazia di San Michele Arcangelo, centro delle celebrazioni pasquali isolane da oltre cinquecento anni.

Procida

Fonte: iStock

Procida

Le due storiche confraternite dell’isola, i Bianchi e i Turchini, organizzano poi riti solenni che culminano tra il Giovedì e il Venerdì Santo. La sera del Giovedì Santo la Confraternita dei Bianchi mette in scena l’Ultima Cena e la Lavanda dei Piedi, seguite dalla suggestiva processione degli Apostoli Incappucciati, che attraversa l’isola illuminata solo dalle candele. Il Venerdì Santo all’alba, la Confraternita dei Turchini porta in processione il Cristo Morto e la Madonna Addolorata fino all’Abbazia di San Michele Arcangelo, da cui parte la spettacolare Processione dei Misteri: carri che raffigurano scene della Bibbia, realizzati con maestria e passione dagli abitanti dell’isola.

Ischia, tra spiritualità e benessere

La Pasqua a Ischia è un vero risveglio per l’isola: il sole bacia le spiagge, i profumi della primavera invadono le strade e il mare accoglie i primi tuffi della stagione. La spiritualità si manifesta nella Corsa dell’Angelo, una tradizione emozionante che anima il centro di Forio la domenica di Pasqua, con statue portate in spalla tra ali di folla.

Ma l’isola è anche trekking panoramici, terme rigeneranti e passeggiate nei Giardini La Mortella, che riaprono proprio in questo periodo. Immancabile la pausa gourmet: casatiello, pastiera e fave con pancetta sono i protagonisti delle tavole ischitane. E per Pasquetta? Picnic all’aria aperta tra boschi e spiagge, per vivere l’isola in libertà.

Capri, eleganza e panorami mozzafiato

L’isola accoglie la Pasqua con il suggestivo Concerto di Pasqua nella Piazzetta, ma anche con scorci da cartolina e una cucina irresistibile, dalla torta caprese ai piatti di pesce fresco. Per smaltire il pranzo pasquale, niente di meglio che una passeggiata panoramica tra i sentieri più affascinanti: dal Pizzolungo al Sentiero dei Fortini ad Anacapri, fino al percorso che conduce alla Migliara. Da non perdere anche Villa Lysis, un gioiello neoclassico con terrazze mozzafiato affacciate sul mare. E se avanza tempo, una visita alla Grotta Azzurra renderà il weekend pasquale ancora più indimenticabile.

Capri

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Capri

Sardegna, tra riti secolari e spiagge incantevoli

La Sardegna regala un’esperienza pasquale unica, tra antiche tradizioni, suggestivi riti religiosi e paesaggi da cartolina. A Cagliari, la Processione dei Misteri attraversa i quartieri storici con statue lignee del XVIII secolo e canti polifonici che risuonano nelle vie del centro. Se ti trovi in città, non perdere l’occasione di visitare la Chiesa di Sant’Efisio, addobbata con i colori tipici pasquali de Su Nenneri.

Cagliari

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Cagliari

Nel nord, a Olbia, il toccante S’Iscravamentu, la deposizione di Cristo dalla croce, coinvolge l’intera comunità in un rito di forte impatto emotivo. Mentre a Castelsardo, il Lunissanti illumina il borgo con una processione notturna tra canti gregoriani e fiaccole accese, culminando in un suggestivo picnic primaverile.

Se ami la natura, l’Ogliastra ti conquisterà con la Settimana Santa di Barisardo e il festival Tortolì in fiore, mentre gli amanti del trekking possono avventurarsi sul Selvaggio Blu, uno dei percorsi più incredibili d’Italia. E per una Pasquetta perfetta? La Maddalena è la meta ideale. Prendi un traghetto da Palau e goditi un pranzo vista mare, magari proseguendo fino alla splendida Caprera. E per gli amanti della montagna, è d’obbligo una visita al Parco del Gennargentu o un viaggio alla scoperta del Mandrolisai attraverso la tradizionale Sagra del Torrone di Tonara.

Sicilia, arte, cultura e mare cristallino

La Pasqua in Sicilia è una festa che coinvolge tutti i sensi. Il momento più atteso del pranzo è sicuramente quello dei dolci. La regina della tavola è la cassata siciliana, nata proprio come dolce pasquale: colorata e decorata con frutta candita, è diffusa in tutta l’isola con varianti locali. A Palermo si predilige la versione cotta al forno, mentre nel ragusano esiste una variante a base di focaccia, che può essere sia dolce che salata. Immancabili anche le pecorelle di pasta reale, vere e proprie opere d’arte, e le cuddure cu l’ova, dolci intrecciati con uova sode, simbolo di rinascita.

Ustica

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Ustica

Ma la Pasqua in Sicilia non è solo una festa per il palato: ogni provincia custodisce tradizioni uniche. A Prizzi, in provincia di Palermo, si svolge il suggestivo Ballo dei Diavoli, una lotta simbolica tra bene e male che culmina con il trionfo del bene. A Piana degli Albanesi si festeggia con i riti bizantini, mentre a Trapani si possono ammirare i Quadri Viventi di Buseto Palizzolo e la celebre Processione dei Misteri, che si snoda per le vie della città per ben 24 ore. E se ami le esperienze più wild, allora Ustica è la soluzione che fa per te. Sono numerosi i percorsi di trekking ed è possibile fare un intero giro dell’isola a piedi in appena 12 chilometri.

Consigli per un viaggio perfetto

Viaggiare in traghetto è ancora più conveniente grazie a Ferryhopper. Con l’app e il sito web puoi confrontare tutte le offerte disponibili e trovare la tariffa migliore. Le promozioni attive sono evidenziate con apposite labels, così puoi scegliere in un attimo la soluzione più vantaggiosa e prenotare senza stress. La prenotazione è semplice. Ti basta selezionare porto di partenza e arrivo, data e numero di passeggeri, confrontare gli itinerari disponibili e scegliere l’opzione migliore. Dopo aver inserito i tuoi dati e completato il pagamento, riceverai una conferma via e-mail con tutti i dettagli del viaggio. Inoltre, puoi modificare la prenotazione in pochi clic, portare con te il tuo veicolo e viaggiare senza limiti di bagagli.

Hai cambiato programma? Con Ferryhopper puoi modificare i tuoi biglietti online in pochi minuti. Ti basta accedere alla sezione La mia prenotazione, inserire e-mail e codice di prenotazione e potrai aggiornare data, ora, tipo di veicolo o posto. Il servizio è disponibile solo per compagnie aderenti e deve essere richiesto almeno 12 ore prima della partenza. Non solo: è inoltre possibile prenotare un viaggio multitratta con operatori navali diversi e visualizzare tutto l’itinerario in un’unica prenotazione. Un esempio? L’idea di fare un giro del Golfo, tra Napoli, Capri, Ischia e Procida può essere riservato in un’unica prenotazione.

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Il Teatro Massimo di Palermo: il cuore pulsante della lirica in Sicilia

Nel cuore della Sicilia, in una Palermo che tra Ottocento e Novecento sognava di imporsi come capitale della cultura e delle arti, nasceva un colosso dell’architettura teatrale: il Teatro Massimo Vittorio Emanuele, ormai noto come “Teatro Massimo”.

Conosciamolo meglio.

La storia del Teatro

Inaugurato nel 1897 dopo oltre vent’anni di lavori, il maestoso edificio rappresenta il più grande teatro lirico d’Italia e il terzo in Europa dopo la Staatsoper di Vienna e l’Opéra National di Parigi, ed è simbolo indiscusso di prestigio e grandiosità che ancora oggi affascina chiunque varchi la sua soglia.

Il progetto prese vita nel 1864 grazie all’architetto Giovanni Battista Filippo Basile, che immaginò un teatro in grado di competere con i più importanti del Vecchio Continente. Alla sua morte, fu il figlio Ernesto a portare a termine l’opera, riuscendo a fondere classicismo e innovazione in una struttura senza precedenti. Il 16 maggio 1897 il sipario si alzò per la prima volta sulla rappresentazione del Falstaff di Giuseppe Verdi: era la nascita di un nuovo tempio della lirica.

Nei primi decenni del Novecento, il Teatro Massimo conobbe un periodo di assoluto splendore, sostenuto dalle famiglie aristocratiche e borghesi palermitane, tra cui i Florio e i Whitaker. Fu un’epoca dorata in cui la città si fece palcoscenico di rappresentazioni di altissimo livello. Ma nel 1974, dopo una storica esibizione del Nabucco, il teatro chiuse i battenti per lavori di restauro che si prolungarono per ben ventitré anni. Solo nel 1997, in occasione del centenario della sua inaugurazione, il sipario si riaprì e Palermo ritrovò così uno dei suoi gioielli più preziosi.

Il Teatro Massimo di Palermo: un vero capolavoro architettonico

Cupola del Teatro Massimo

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Sontuosa cupola del Teatro Massimo

Varcare la soglia del Teatro Massimo significa ritrovarsi in un universo di raffinata bellezza. La grandiosità della sua struttura si impone già all’esterno, con la scalinata monumentale e il maestoso portico che richiama i templi dell’antichità classica. Ma è all’interno che l’incanto si fa tangibile.

La sala principale, coronata da una cupola affrescata da Ettore De Maria Bergler e Rocco Lentini, è un tripudio di eleganza neoclassica, impreziosita da decorazioni dorate e velluti rossi. Il palco reale, riccamente decorato, domina lo spazio con la sua ampiezza, mentre i cinque ordini di palchi, ognuno lavorato nel dettaglio, creano un effetto scenografico unico.

L’acustica, studiata con una precisione quasi maniacale, garantisce una resa sonora impeccabile e fa del Teatro palermitano la cornice perfetta per l’opera e la musica sinfonica.

A rendere ancora più suggestivo cotanto scrigno della musica contribuiscono gli ambienti di rappresentanza, i saloni e il grandioso foyer, dominato dal busto di Vincenzo Bellini, omaggio a uno dei più grandi compositori italiani.

Dove si trova

Il Teatro Massimo si staglia nel centro di Palermo, in Piazza Verdi, un punto strategico che permette di raggiungere a piedi alcuni dei luoghi più importanti della città.

A pochi minuti di cammino troviamo, infatti, la vivace Piazza Ruggero Settimo e il pittoresco mercato del Capo, mentre in circa dieci minuti si raggiungono i Quattro Canti, uno dei simboli barocchi di Palermo.

La Cattedrale, il porto e la stazione centrale distano appena un quarto d’ora.

Info utili per visitarlo

Il Teatro Massimo apre le porte ai visitatori tutti i giorni dalle 9:30 alle 18:00, con l’ultima visita consentita alle 17:20. È possibile acquistare i biglietti direttamente in biglietteria, oppure online tramite TicketOne e Get Your Guide. Per i gruppi di almeno dieci persone è consigliata la prenotazione anticipata, contattando il teatro.

La visita guidata permette di scoprire ogni angolo della struttura, dalla platea al palco reale, fino ai suggestivi ambienti nascosti che raccontano oltre un secolo di storia e spettacolo. Un’occasione speciale per chi ama l’arte e la cultura.

Il Teatro Massimo di Palermo nei libri e in TV

Il Teatro Massimo non è soltanto un luogo di musica e rappresentazioni, ma anche un’icona che ha trovato spazio nella letteratura e nel cinema. Il suo profilo inconfondibile è entrato nell’immaginario collettivo grazie a Il Padrino – Parte III di Francis Ford Coppola, con Al Pacino nei panni di Michael Corleone. La scena finale, girata sull’imponente scalinata, è una delle più drammatiche della storia del cinema: un colpo di pistola spezza la vita di Mary Corleone, figlia del protagonista, mentre il padre assiste impotente, condannato a un’esistenza di dolore e rimorso.

Ancora, il Teatro Massimo è anche parte integrante della storia della famiglia Florio, raccontata nei romanzi di Stefania Auci I leoni di Sicilia e L’inverno dei leoni. I libri, best seller in tutta Italia, hanno riportato alla luce l’epopea di una dinastia che contribuì a rendere Palermo una città d’arte e cultura.

Dalle pagine al piccolo schermo, la storia dei Florio è anche protagonista della fiction I leoni di Sicilia, con Miriam Leone e Michele Riondino nei ruoli principali.

Prossimi appuntamenti al Teatro Massimo

La stagione 2025 del Teatro Massimo promette emozioni indimenticabili, con un cartellone che spazia dalla grande opera al balletto:

  • Faust di Charles Gounod (19-25 marzo 2025), con la direzione di Daniel Oren e la regia di Fabio Ceresa;
  • L’Elisir d’Amore di Gaetano Donizetti (11-18 aprile 2025), con Gabriele Ferro sul podio e la regia di Ruggero Cappuccio;
  • Anna di Paolo Buonvino (6-8 maggio 2025), una produzione originale che fonde musica e danza;
  • Salome di Richard Strauss (20-27 maggio 2025), con la direzione di Omer Meir Wellber e la regia di Bruno Ravella;
  • Giselle di Adolphe-Charles Adam (14-20 giugno 2025), un capolavoro del balletto classico che torna in scena in una nuova produzione.
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I luoghi della nuova serie Netflix Il Gattopardo

Dal 5 marzo è possibile guardare su Netflix la nuova serie divisa in sei episodi Il Gattopardo, basata sull’omonimo romanzo del 1958 di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. La miniserie con protagonisti Kim Rossi Stuart, Benedetta Porcaroli, Deva Cassel e Saul Nanni, arriva sulle piattaforme di streaming quasi 62 anni dopo la storica trasposizione che ne fece Luchino Visconti, il cui film fu presentato al Festival di Cannes nel 1963.

La storia segue il personaggio immaginario di Don Fabrizio Corbera, Principe di Salina, e della sua famiglia aristocratica tra i tumulti sociali della Sicilia del XIX secolo. Al centro della serie c’è Don Fabrizio Corbera (Kim Rossi Stuart), che conduce una vita immersa nella bellezza e nel privilegio. Ma, quando l’unificazione d’Italia minaccia di smantellare l’aristocrazia siciliana, Fabrizio si impegna a proteggere la sua stirpe, anche combinando un matrimonio tra la ricca e bella Angelica (Deva Cassel) e suo nipote Tancredi (Saul Nanni), rischiando di spezzare il cuore della sua amata figlia Concetta (Benedetta Porcaroli).

Ma quali sono i luoghi che fanno da sfondo alle vicende della serie? Scopriamoli insieme in questo viaggio che ci porterà tra Roma e la Sicilia.

Le scene della serie girate a Roma e Torino

A differenza del film di Visconti, girato interamente in Sicilia, la miniserie ha aggiunto anche Roma tra le location. La Capitale ha fornito le atmosfere perfette per girare molte scene degli interni, allestiti con grande cura e prestando attenzione a ogni singolo dettaglio scenografico. La produzione ha selezionato diverse ville e palazzi, arredandoli con tessuti consumati dal tempo, come Villa Parisi a Frascati, mentre alcune scene di ballo sono state girate a Palazzo Chigi.

Prima di volare in Sicilia, il cast si è spostato a Torino che, con i suoi scenari urbani eleganti, ha offerto l’atmosfera perfetta per ricreare la maestosità dei tempi passati. In particolare, le location impiegate sono Piazza Carignano, Via Carlo Alberto e Piazza Palazzo di Città. Per gli interni, invece, sono stati utilizzati il Museo Nazionale del Risorgimento e l’aula della Camera dei deputati del Parlamento subalpino.

Location Il Gattopardo

Fonte: Ufficio Stampa

Scena di ballo dalla nuova serie Il Gattopardo

Le location de Il Gattopardo in Sicilia

La location più importante di tutte, però, resta la Sicilia. A Palermo, città dello scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa, alcune scene sono state girate a Palazzo Comitini, che nella serie rappresenta Villa Salina. In particolare è stata usata la grande sala impreziosita da affreschi e da un elegante pavimento in maioliche tipiche, lo scenario in cui vedrete svolgersi le colazioni e i pranzi di famiglia.

Tra le location siciliane compare anche Villa Valguarnera a Bagheria, con i suoi ampi giardini, e i calanchi di Cannizzola, situati a Pietralunga, che hanno fatto da sfondo a un viaggio in carrozza della famiglia verso il borgo di Donnafugata, dove si rifugiavano per evitare il caldo torrido di Palermo.

Infine, le scene ambientate a Donnafugata sono state ricreate a Siracusa, sull’isola di Ortigia: qui hanno ricostruito il borgo rurale in cui la famiglia Salina si reca in villeggiatura, con edifici d’epoca che si affacciano su strade acciottolate.