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Rufisque: viaggio nei colori del Senegal

Un viaggio in Senegal rappresenta un’ottima occasione per entrare in contatto con i colori, i sorrisi, i profumi, la storia e la bellezza dell’Africa Occidentale. Sono molte le cose da fare a Dakar e anche nei suoi dintorni, così come sono svariate le cose da vedere in tutta la nazione. Se, alloggiando a Dakar, ti venisse voglia di vedere altro oltre la capitale, Rufisque potrebbe essere una meta perfetta per un giorno che possa unire sia esplorazione naturale, voglia di andare in spiaggia e tanta conoscenza di una nazione piena di cose da dire come il Senegal.

Malgrado Rufisque sia una città decisamente molto abitata, è considerata attualmente come una vera e propria estensione di Dakar ma, a tutti gli effetti, mantiene una sua identità ed è fiera di mostrare tutte le sue peculiarità.

Rufisque e il suo mercato: un viaggio fatto di tessuti e sapori

I mercati, in generale, sono spesso dei grandi amici di molti viaggiatori e il mercato di Rufisque potrebbe diventare il tuo nuovo migliore amico in viaggio. Ci sono vari mercati in città e quello principale da vedere e dove fare acquisti è il Marché Central, ovvero il mercato centrale di Rufisque. Si tiene tutti i giorni, nelle vie tra il porto, la stazione e il centro città. Stiamo parlando di un mercato storico, istituito molto prima che il Senegal diventasse colonia francese ma totalmente cresciuto proprio in epoca coloniale. Nel XIX Secolo, era il punto di contrattazione per i carichi di arachidi che, proprio da Rufisque, partivano alla volta dei porti francesi e, successivamente, verso quelli di mezzo mondo.

Al di là di questo, il Mercato di Rufisque è un luogo dove il colore regna sovrano, sia nel cibo che nei tessuti venduti proprio dalle molte bancarelle presenti. Se, girando per questo mercato, troverai un tessuto che ti piace, chiedi a chi lo vende se può confezionarti una camicia, una gonna o un abito. Solitamente, molti venditori di tessuti sono anche sarti o hanno un sarto che lavora per loro. Vai al mercato di prima mattina e, qualche ora dopo ritorna a prendere quanto hai ordinato. È o non è il migliore dei souvenir da portare a casa da Rufisque?

Il cibo, in Senegal, racconta la mescolanza di genti, cultura e tradizioni che sono approdati in questa fetta di Africa Occidentale, soprattutto negli ultimi cento anni. La cucina senegalese subisce ancora oggi delle splendide influenze da parte di Capo Verde nonché si ispira spesso ai piatti portati in Senegal dai cristiano-maroniti che sono arrivati qui dal Libano. Un piatto speciale da assaggiare, anche tra i banchi del mercato di Rufisque, è il Thiéboudienne. Si tratta di un piatto unico a base di riso e pesce, da gustare assolutamente in compagnia, condividendo il piatto e mangiando, come da uso locale, con le mani.

Un consiglio: controlla bene quando se il tuo viaggio in Senegal cadrà in concomitanza col Ramadan. Durante quel periodo molto importante per i musulmani, gli unici venditori di cibo che troverai al mercato saranno, solitamente, quelli di religione cristiana. In quest’area del Senegal, non sono molti ma ci sono.

I colori del mercato di Rufisque in Senegal

Fonte: iStock

Un sarto, come i molti che incontrerai a Rufique

Rufisque e la sua moschea: un viaggio nella devozione del Senegal

Il Senegal è una repubblica presidenziale laica. Stato e religione sono perfettamente slegati e indipendenti tra loro. I senegalesi, però, sono un popolo molto devoto, sia quando parliamo di cristianesimo che, soprattutto, parlando di religione islamica. La maggior parte della popolazione locale è musulmana, vivendo la propria religione con costanza ma non permettendo troppe ingerenze nella vita di tutti i giorni. Un buon modo per rendersene conto è visitare la moschea di Rufisque.

La città ha oltre duecento mila abitanti e conta molte moschee di diversa grandezza e importanza. La Grande Mosquée de Rufisque è uno dei punti di riferimento e può essere visitata. Basta solo tener presente alcuni accorgimenti. Nell’area di preghiera della moschea, si entra senza scarpe. Se non vuoi stare scalzo, porta dei calzini puliti da usare in quell’occasione.

Rispetto religioso e regole igieniche vogliono che si entri sui tappeti di preghiera con i piedi puliti. Quindi non si possono usare le calze che, di norma, si indossano con le scarpe. Meglio avere un paio di calzini puliti da usare solo in quell’occasione. Alle donne è chiesto di coprirsi la testa. Tutti dovrebbero avere le spalle coperte e dei pantaloncini non troppo corti. All’interno della moschea è facile trovare gli imam, con i quali poter chiacchierare. Potrebbe essere un qualcosa di molto profondo e istruttivo da provare durante il tuo viaggio in Senegal.

Rufisque e le sue case coloniali: il fascino del passato in stile francese

Molte città del Senegal hanno storia da vendere: la più importante, da questo punto di vista, è Saint Louis ma anche Rufisque si difende bene. A Rufisque si sono conservate nel tempo molte case storiche, risalenti all’arrivo dei portoghesi, prima, e dei francesi, successivamente. Lo sapevi che molte infrastrutture in Senegal portano la firma di Gustave Eiffel? Le città di questa nazione africana sono un vero e proprio tesoro se ami l’architettura di fine ‘800 e Rufisque non fa eccezione.

L’architettura importata dall’Europa si fonde con influenze più arabeggianti e con tantissima identità africana che, in un luogo come il Senegal, non manca davvero mai. La città ha subito una forte urbanizzazione dagli Anni ’50 in poi con una successiva battuta d’arresto dovuta alla grande espansione di Dakar. Questo però non ha permesso a Rufisque di alterare o mettere in pericolo l’immagine di alcuni edifici storici che vanno proprio visti durante un giorno di viaggio nei dintorni proprio di Dakar stessa.

Rufisque: assaggiare il Thiéboudienne al mercato

Fonte: iStock

Il Thiéboudienne da assaggiare a Rufisque

Rufisque e il suo porto: la storia in tutte le sue sfaccettature

Ci sono alcune informazioni errate in rete su Rufisque: molti risultati di ricerca localizzano la Maison des Esclaves, Patrimonio UNESCO, in questa città del Senegal ma quel monumento storico importantissimo si trova, al contrario, sull’Isola di Gorée, di fronte la capitale.

La storia di Rufisque è decisamente legata, nel bene e nel male, al colonialismo e anche alla storia della schiavitù africana. Lo sa bene il porto di Rufisque, ancora oggi in uso per tutto ciò che riguarda pescatori e pescherecci. Questo porto non vanta, attualmente, delle aree storiche preservate e visitabili ma non mancherai di notarlo, una volta arrivo in questa città del Senegal.

Fin dai tempi dei Portoghesi, questo luogo era uno dei punti di partenza dei carichi più grandi di tutta l’Africa, sia quelli fatti di merce che quelli fatti, purtroppo, di persone. La città sorse, infatti, proprio grazie ai molti traffici commerciali. Un tempo si chiamava Tenguedj e acquisì poi il nome di “Rio Fresco”, da cui derivò Rufisque. Già ai tempi dei Portoghesi, molti schiavi provenienti da diverse zone diverse dell’Africa venivano portati sull’Isola di Gorée e, una volta lì, venivano divisi tra i vari carichi commerciali. È a quel punto che entrava in gioco il porto di Rufisque perché le persone catturate venivano portate proprio in questo porto e trasbordate in imbarcazioni più grandi, a pieno carico e pronte a partire.

Abolita la schiavitù e arrivati i Francesi, il porto di Rufisque divenne il primo scalo per quantità di esportazione di arachidi. Ancora oggi, i “cacauchètes” – come vengono chiamati in francese – sono la principale merce esportata dal Senegal.

Dove andare al mare in Senegal: la Spiaggia di Sangalkam

Fonte: iSrock

La Spiaggia di Sangalkam, di fronte a Rufisque

 Rufisque e le sue spiagge: andare al mare in Senegal

La parte di costa senegalese su cui si trova Rufisque si chiama Petite Côte, ovvero la costa piccola. Viene chiamata così perché, di norma, le onde dell’oceano sono molto meno impattanti e sono meno potenti di quelle della costa del Senegal a nord di Dakar, molto più sferzata dalle correnti oceaniche.

Questa caratteristica fisica e geografica fa del golfo su cui si affaccia anche Rufisque un posto dove andare in spiaggia è facile, oltre che molto bello. Più a sud, lungo la cosa, si trovano alcune delle località di mare più celebri del Senegal (come Popenguine, Saly o Joal Fadiouth, per esempio) ma anche nei dintorni di Rufisque ci sono delle spiagge ben frequentate e dove è proprio bello passare qualche ora di relax.

Una di esse è la spiaggia di Sangalkam, molto vasta, di sabbia chiara e spesso utilizzata dalle tartarughe come luogo per deporre le uova. Le spiagge senegalesi sono, di norma, libere e gratuite ma, nel caso volessi usufruire di un ombrellone e di un lettino, troverai molti luoghi che offrono questo tipo di servizio.

Si tratta, d’abitudine, di ristoranti e bar che si sono trasformati in veri e propri “lidi”. Molti utilizzano la formula “mangi qui e stai in spiaggia quanto vuoi”, mentre altri hanno dei prezzi fissi per gli ombrelloni. Non farti confondere dal nome Sangalkam: si chiama così anche una città dell’entroterra. La Plage de Sangalkam è la spiaggia principale, proprio davanti a Rufisque.

Una seconda alternativa da tener presente per la tua giornata a Rufisque è costituita dalle tante e innumerevoli piccole spiagge senza nome che troverai fuori città, sia in direzione di Dakar, che nella direzione opposta. Questa seconda soluzione è la migliore per trovare dei pezzi autentici di costa senegalese.

Qui non mancherai di notare, per esempio, le tradizionali imbarcazioni dei pescatori approdate sulla riva e molta gente che contratta per il pescato del giorno. Fare il bagno e prendere il sole è comunque possibile e, scegliendo queste spiagge più comuni, potrai vivere una vera e propria giornata di mare senegalese.

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Visitare l’Île de Gorée: l’isola degli schiavi in Senegal

Finalmente hai deciso di visitare il Senegal, terra unica dell’Africa occidentale intrisa di fascino grazie alle sue influenze culturali e alle sue meraviglie naturali. Come per ogni viaggio, è importante immergersi nei luoghi che hanno plasmato il destino di un popolo, anche quelli che hanno tristemente tinto di nero alcune pagine della storia di un Paese. In Senegal, a poca distanza da Dakar, c’è un’isola molto bella ma con una storia molto dolorosa: l’Île de Gorée – l’isola degli schiavi. In questo articolo partirai per un viaggio alla scoperta di quest’isola, dalla sua storia alle informazioni utili per visitarla.

La storia dell’Isola di Gorée

Intorno al 1400, la costa occidentale africana entrò nel mirino degli europei per la sua posizione invitante sulle rotte atlantiche. In poco tempo, le potenze coloniali ne videro l’enorme potenziale e iniziarono a creare avamposti strategici spostando, di fatto, l’universo commerciale dell’epoca dai deserti limitrofi alle zone costiere africane. L’Île de Gorée, un piccolo lembo di terra di appena 0,36 km², catturò immediatamente l’attenzione di diversi Stati fino a quando, nel 1444, i portoghesi approdarono sulle spiagge dell’isola sconfiggendo gli olandesi e ne mantennero il controllo fino al 1677, quando vennero a loro volta sconfitti dai francesi. È proprio sotto questa dominanza che l’isola divenne presto fulcro, fino al 1848, del commercio degli schiavi: la tappa principale della tratta dove milioni di uomini, donne e bambini venivano rapiti, venduti e, infine, deportati verso le Americhe in condizioni disumane.
Per “ospitare” queste persone, vennero costruite dozzine di abitazioni nelle quali venivano stipati moltissimi schiavi prima di essere venduti ai commercianti. Più che case – per le condizioni in cui erano le persone – si trattava di vere e proprie prigioni. Questi spazi nacquero proprio dalle mani dagli schiavi stessi, poiché alcuni di loro rimasero a Gorée per dare forma all’isola: le donne venivano utilizzate come serve dei trafficanti mentre gli uomini venivano sfruttati per costruire o per caricare e scaricare le navi. Quando venne abolita la tratta degli schiavi, l’Île de Gorée perse il suo triste ruolo storico e si trasformò in una testimonianza tangibile di quel periodo, sensibilizzando i visitatori su quei fatti che hanno macchiato per sempre le pagine della storia dell’umanità dall’XVI al XIX. Oggi, l’isola è un luogo di memoria dichiarata Patrimonio dall’UNESCO nel 1978.

Île de Gorée: cosa vedere e cosa fare nell’isola degli schiavi

La Maison des Esclaves all'Île de Gorée

Fonte: iStock

La Maison des Esclaves, la casa degli schiavi a Gorée

L’alone di oscurità che si trascina quest’isola viaggia in netto contrasto con la sua bellezza paesaggistica: le piccole stradine fiancheggiate da case colorate con bouganville in fiore, i mercatini artigianali con prodotti fatti a mano e le barchette colorate dolcemente appoggiate sul bagnasciuga delle sue spiagge contribuiscono a trasmettere un’atmosfera serena di pace e tranquillità. Nonostante l’isola sia di ridotte dimensioni, ci sono diverse cose da fare e da vedere. Ecco la top 5 da non perdere se hai deciso di tuffarti nella storia dell’Île de Gorée.

  • Maison des Esclaves: conosciuta anche come “La Casa degli Schiavi” era un’abitazione privata edificata nel 1700 su volontà di un ricco commerciante che l’aveva fatta progettare su due piani; quello inferiore dove teneva imprigionati i suoi schiavi e quello superiore il quale, invece, consisteva nella residenza del commerciante. Le prigioni del piano inferiore erano suddivise per scopo: donne, uomini e bambini venivano tutti separati e rinchiusi in celle dedicate. Ad oggi, la casa è la sede di un importante museo che racconta proprio le condizioni disumane degli schiavi e cerca di fare luce su un periodo buio. Tuttavia, la Maison des Esclaves è stata oggetto di controversie e supposizioni storiche: c’è chi dice che la casa è stata costruita proprio quando il commercio degli schiavi aveva iniziato il suo declino e che, quindi, questa fosse semplicemente la residenza di un commerciante e dei suoi servi schiavi, ma che nessuna delle celle al piano inferiore venne usata come vetrina per il traffico umano. Mito o no, questo museo va assolutamente visitato per assimilare tutte le nozioni storiche di questa vicenda.
  • Castello di Gorée: situato a sud dell’isola e arroccato in cima a una collina, il castello dell’isola venne utilizzato in passato per difendere il porto di Dakar. A parte i due enormi cannoni e il memoriale non c’è molto da vedere in quest’area ma il percorso che vi porta sulla vetta vale il viaggio anche solo per la splendida veduta panoramica sul mare.
  • Il Forte d’Estrées: dedicata all’ammiraglio che riuscì a sottrarre l’isola agli olandesi era un’ex fortezza che divenne prima prigione e, solo ai giorni nostri, sede del Museo storico del Senegal. Grazie ai suoi manufatti e oggetti esposti nelle sue 12 sale, il museo offre una panoramica completa sulla storia del Senegal, dalla preistoria a oggi. La riproduzione in miniatura dell’Aurore, nave francese risalente al 1784 e utilizzata per il commercio degli schiavi, è uno dei reperti esposti più importanti del museo.
  • La Chiesa di San Carlo Borromeo: chiesa cattolica costruita nel 1830, è una testimonianza tangibile dello stile architettonico coloniale nonché uno dei pochi siti religiosi dell’intera isola.
  • Gallerie d’arte: l’isola di Gorée è un luogo ricco da un punto di vista artistico, molti artisti e artigiani locali espongono le proprie opere nelle case coloniali che, adesso, fungono da studi e gallerie.

Arrivare all’Île de Gorée: quello che devi sapere

Puoi raggiungere comodamente l’Isola da Dakar in due modi:

  • In autonomia con un traghetto che costa poco più di 5000 CFA, con un viaggio della durata di circa 20 minuti e che parte ogni mezz’ora dalla capitale.
  • Con un tour organizzato: il giro all’Isola di Gorée è un’escursione particolarmente gettonata per chi visita Dakar, quindi sono molti i tour organizzati che partono dalla capitale. Questa è una valida opzione se vuoi anche una guida che ti racconta tutta la storia dell’isola.

Île de Gorée: le informazioni utili che devi sapere

Per organizzare nel modo migliore la tua visita ecco una serie di informazioni da tenere a mente per non farsi trovare impreparati:

  • Orari di visita: l’Isola è sempre aperta ai visitatori; le attrazioni, invece, seguono degli orari di apertura. Ad esempio, la Maison des Esclaves è chiusa tutti lunedì e, negli altri giorni, è chiusa dalle 12 alle 15. Come sempre, per avere informazioni aggiornate, consigliamo di controllare gli orari di apertura delle altre attrazioni presso l’ufficio turistico locale.
  • Vitto e alloggio: nonostante l’isola sia visitabile con una gita di un giorno, è possibile soggiornare in piccoli hotel e Bed&Breakfast. L’isola offre anche la possibilità di assaggiare pietanze tipiche senegalesi nei suoi piccoli ristoranti.
  • Valuta: la valuta locale è il franco CFA dell’Africa occidentale ma è possibile cambiare valuta a Dakar prima di partire per l’isola.
  • Consigli di Viaggio: indossa abbigliamento fresco e calzature comode e ricordati di portare con te protezioni solari alte, cappelli e acqua. A maggior ragione se visiti l’isola in estate.

In conclusione, l’Île de Gorée è un vero e proprio luogo di memoria e riflessione, dove la bellezza naturale e l’architettura coloniale offrono un background paradossale per una pagina di storia profonda e dolorosa. Visitare Gorée significa concedersi la possibilità di conoscere la storia per far sì che non si ripeta mai più. Se visiti Dakar, dedica una giornata a questo lembo di terra sull’oceano perché vivrai un’esperienza che arricchirà il tuo viaggio.

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Alla scoperta di Ouakam, il vivace quartiere costiero di Dakar

Situato all’estremità della penisola di Capo Verde, il quartiere di Ouakam a Dakar gode di una posizione privilegiata, tra le spiagge della costa atlantica e le colline delle Mamelles. In origine semplice villaggio costiero dell’etnia Lebou, Ouakam si è evoluto negli ultimi decenni fino a diventare un vivace sobborgo residenziale della capitale senegalese, pur conservando la sua ricca identità culturale.

Nelle sue strade convivono antico e moderno, l’atmosfera del villaggio di pescatori si mescola con quella delle strade più recenti, facendo di Ouakam una delle destinazioni più interessanti e culturalmente dinamiche di Dakar. Non è un caso quindi che qui si trovino alcuni dei monumenti più significativi della città.

Moschea della Divinità

La Moschea della Divinità è uno dei luoghi di culto più importanti e riconoscibili non solo di Ouakam, ma di tutta Dakar. Situata sulla Corniche occidentale, a un passo dal mare, è un fulgido esempio di architettura islamica moderna e tradizionale, caratterizzato da due eleganti minareti alti 45 metri e da una cupola imponente. Opera dell’architetto Cheikh Ngom, fu completata nel 1997, sebbene l’idea di costruirla risale agli anni Settanta.

Costruita con materiali locali, oltre che luogo di preghiera per la comunità musulmana, è anche un punto di riferimento culturale e sociale per Ouakam. La sua posizione prominente e la struttura maestosa la rendono un’attrazione visibile da vari punti della città. Simbolo di spiritualità e di unità, la Moschea della Divinità è fulcro delle principali festività islamiche, con migliaia di fedeli che si riuniscono tra le sue mura per le preghiere e le celebrazioni, manifestando un senso di coesione e identità comunitaria.

Faro di Mamelles

Situato sulla punta più occidentale del continente africano, da oltre un secolo il Faro di Mamelles, con la sua lanterna che proietta un potente fascio di luce visibile a grande distanza, guida i naviganti verso le coste dell’Africa. Costruito nel 1864, durante il periodo coloniale francese, sorge su una delle due colline vulcaniche note come “Les Mamelles,” da cui prende il nome.

La sua struttura bianca e slanciata è considerata uno dei punti di riferimento più iconici e storici della città, da cui si gode una vista panoramica spettacolare su Dakar e sull’oceano. Oltre ad assolvere alla sua funzione pratica, il Faro di Mamelles è infatti anche un popolare luogo turistico e culturale, una tappa imperdibile che chiunque voglia conoscere la storia marittima della regione.

Monumento della Rinascita Africana

Sull’altra collina di Mamelles si erge il Monumento della Rinascita Africana, una maestosa opera d’arte in bronzo, alta ben 49 metri, che simboleggia il progresso e l’emancipazione dell’Africa. Inaugurato nel 2010, in occasione del cinquantesimo anniversario dell’indipendenza del Senegal, raffigura un uomo, una donna e un bambino che emergono trionfalmente dalla collina, rappresentando la rinascita, la resilienza e la speranza per il futuro del continente africano.

Progettato dall’architetto senegalese Pierre Goudiaby Atepa, il monumento è stato fortemente voluto dall’ex presidente Abdoulaye Wade ed è diventato un simbolo di orgoglio nazionale, oltre che un’attrazione turistica che attira visitatori da tutto il mondo.

Monumento a Ouakam, Dakar

Fonte: iStock

Monumento della Rinascita Africana, Ouakam, Dakar

Museo Leopold Sedar Senghor

Il Museo Léopold Sédar Senghor, affacciato sulla Corniche occidentale di Ouakam, è una tappa d’obbligo per chi vuole approfondire la conoscenza della storia e della cultura del Senegal. Dedicato alla vita e all’eredità del primo presidente del Senegal, oltre che illustre poeta, è ospitato nella sua ex residenza e offre ai visitatori un’affascinante immersione nel pensiero e nelle attività di uno degli intellettuali più influenti dell’Africa del XX secolo. L’edificio stesso è un esempio di architettura coloniale, con ampi giardini che riflettono il gusto estetico di Senghor.

All’interno, è esposta una vasta collezione di opere d’arte, manoscritti, libri e oggetti personali che raccontano la storia del presidente-poeta e del movimento della Négritude, di cui fu co-fondatore. Attraverso mostre temporanee e permanenti, il Museo Léopold Sédar Senghor preserva la memoria di una figura chiave della storia senegalese e al tempo stesso promuove anche la cultura, la poesia e l’identità africana. Per questo rappresenta un luogo di grande importanza educativa e culturale per il quartiere di Ouakam e per tutta Dakar.

Spiagge di Ouakam

Tra le spiagge più rinomate di Dakar, la plage de Ouakam, incorniciata dalle suggestive colline vulcaniche delle Mamelles, si distingue per la bellezza naturale, la sabbia dorata e l’atmosfera vivace. Frequentata sia da locali sia da turisti, è il posto perfetto per una nuotata rinfrescante nelle acque dell’Atlantico durante la visita del quartiere, ma offre anche la possibilità di praticare numerosi sport acquatici, tra cui surf, paddleboard, kite surf, e anche immersioni subacquee. Nelle vicinanze non mancano caffè e ristoranti dove gustare i piatti tipici senegalesi con vista sul mare.

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Lago Retba: perchp visitare il lago rosa del Senegal

Sicuramente avrai già sentito parlare del lago rosadel Senegal che risulta essere tra le tappe must have per chi visita questa terra meravigliosa. Il lago Retba conosciuto anche come il lago rosa del Senegal, è uno spettacolo naturale unico, dista circa 30 km a nord est da Dakar, la capitale del Paese. Il lago salato deve il suo colore alle sorprendenti concentrazioni di sale ma anche alla presenza di particolarissime alghe; non è un caso che attiri visitatori da tutto il mondo con la sua straordinaria bellezza.

Lago Retba, la sua storia

Il lago Retba ha una storia affascinante che si intreccia con la vita delle comunità locali. Localmente è più conosciuto come Lac Rose; conquista la sua fama mondiale solo negli ultimi decenni ma è stato una risorsa vitale per i residenti delle zone per secoli. La produzione di sale nel lago è immemore e ancora oggi, sono centinaia le persone che lavorano nelle sue acque, raccogliendo il prezioso minerale che si forma sulle sue sponde.

Geologicamente, il lago Retba è un lago costiero separato dall’Oceano Atlantico da una stretta striscia di dune, il bacino lacustre si è formato a seguito di processi naturali che hanno creato un ambiente ideale per la proliferazione dell’alga responsabile del suo caratteristico colore.

Perché il lago Retba è rosa?

Il colore caratteristico del lago Retba è dovuto alla presenza di un’alga particolare, il nome di quest’alga è Dunaliella salina. Questa particolare alga produce un pigmento rosso, che a contatto con l’elevata salinità dell’acqua conferisce al lago la sua particolare e unica tonalità rosata.

Sappi che il colore però varia, a seconda dell’ora del giorno e delle condizioni atmosferiche, passando dal rosa tenue ad un rosa più intenso arrivando ad una meravigliosa tonalità di viola chiaro, questo fa sì che il panorama creato sia sempre diverso e unico, perfetto per foto instagrammabili mozzafiato.

I biologi lo considerano nella categoria “ambienti estremi”: il motivo è da attribuire all’altissima concentrazione di sale che varia da 80 a 300 grammi per litro, una percentuale persino superiore a quella del Mar Morto.  Riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco, si caratterizza come un ecosistema unico ed estremamente delicato tanto da essere a rischio a causa dello sfruttamento industriale e dello sviluppo edilizio incontrollato nei dintorni.

La produzione di sale nel lago Retba

Come accennavamo poco fa, il lago Retba è una delle principali fonti di sale del Senegal; la raccolta del sale è un processo faticoso ma affascinante che coinvolge centinaia di lavoratori locali. Questi operai utilizzano ancora i metodi tradizionali per la raccolta del sale, proteggendo la loro pelle dall’acqua estremamente salina con il burro di Karité.

Durante la tua visita al lago, se sceglierai di optare per una piccola crociera in barca, potai osservare da vicino tutto il processo, ma soprattutto se vorrai, potrai anche acquistare il sale direttamente dai produttori locali.

Il lago Retba e la cultura locale

Non viene considerato una semplice meraviglia naturale ma soprattutto un punto di riferimento culturale per i local. Le donne sono particolarmente attive e una delle attività di cui si occupano è la raccolta del sale che risulta un business particolarmente rilevante. Le risorse naturali possono essere utilizzate in modo sostenibile e quello che ha fatto la gente della zona ne è la dimostrazione.

 

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Joal Fadiouth, l’isola delle conchiglie del Senegal da vedere assolutamente

C’è un luogo unico da visitare al mondo. Un posto dove persino gli edifici sono stati realizzati in conchiglie. Stiamo parlando di Joal Fadiouth, l’isola delle conchiglie del Senegal che ti suggeriamo assolutamente di visitare. Ti portiamo alla scoperta di un luogo rurale, dove tutto è esattamente come appare: Joel si trova nella penisola di Petit Cote, ed è qui che si trova un antico villaggio di pescatori. Lo stile di vita è scandito dal mare, mentre Fadiouth è connessa mediante un ponte di 800 metri. Ed è questa la grande particolarità del luogo, una magia che sa di natura: su questa isola magica, ci sono migliaia di gusci vuoti di conchiglie, che sono stati accumulati nel tempo. Secoli hanno reso ciò che Joal Fadiouth è oggi: un luogo dove il tempo si è fermato.

Alla scoperta di Joal Fadiouth in Senegal

Joal Fadiouth, cosa vedere e cosa fare

Fonte: iStock

Joal Fadiouth, il mercato

A 118 km da Dakar, c’è un luogo che lascia senza fiato: Fadiouth è un’isola interamente formata dai gusci vuoti delle conchiglie. Poche centinaia di metri di meraviglia, che non è mai uguale nel tempo, poiché l’isola viene modificata dalle maree più volte in un giorno. Non dobbiamo, però, fare l’errore di credere che Joal Fadiouth sia un unico posto, essendo suddiviso in due luoghi ben distinti, ovvero Joal e Fadiouth. A Fadiouth, le conchiglie sono state usate persino per realizzare gli edifici, e non circolano auto.

A parere nostro, è un’escursione in Senegal da non perdere, soprattutto perché questo territorio invita alla pace, a uno stile di vita lento, a un’idea di unità che non è utopia come nel resto del mondo. L’antico villaggio di Joal è stato scoperto nel XV secolo dai portoghesi, ma non ha mai perso la sua identità e la sua forza.

Fadiouth, invece, è un isolotto, anche se è un errore definirlo così, poiché è un minuscolo arcipelago di isole (di cui solamente una è abitata). Le maree e i pescatori nel corso dei secoli hanno lasciato qui quei gusci di conchiglia che oggi rimandano il ritratto della maestosità della natura. Le strade sono in terra battuta, e a colpire è l’accoglienza che la popolazione riserva a tutti, rispettando quell’idea di convivenza e rispetto reciproco. Il consiglio degli anziani, che ha il compito di regolare la vita del villaggio, si tiene proprio a Fadiouth.

Cosa vedere a Joal Fadiouth in Senegal

Cosa vedere a Joal Fadiouth? Puoi arricchire il tuo itinerario facendo un salto nella Chiesa di San Francesco Saverio, o scoprendo il Cimitero Cristiano-Musulmano, la cui particolarità è di essere stato costruito sulle conchiglie, ma non solo. Questo è un luogo in cui la religione cristiana e musulmana convivono, un simbolo di convivenza pacifica nel rispetto dei credi di tutti, dove ciascuno riposa al fianco dell’altro per l’eternità come fratello. Un luogo sacro, che è stato curato per secoli dalle mamme e dalle mogli del villaggio, con tombe adornate da conchiglie. A Joal, invece, segnaliamo la Casa d’infanzia di Senghor, il primo Presidente del Senegal.

La caratteristica del luogo è data dalla posizione privilegiata. Poiché i fondali sono bassi e l’acqua estremamente salata, i molluschi trovano qui la possibilità di riprodursi. Ecco perché hanno rappresentato una fonte di sostentamento importante per la popolazione, in particolare per ostriche e pettini. C’è, poi, un momento da non perdere in alcun modo, ovvero l’arrivo delle piroghe dei pescatori: è la parte della giornata in cui si riuniscono le donne, i bambini, gli uomini e gli anziani, pronti a raccogliere i frutti del duro lavoro e a commercializzarli.

Per le strade di questo magnifico luogo, puoi fermarti tra le bancarelle, che non vendono esclusivamente oggettistica locale, ma anche molluschi essiccati e un prodotto Slow Food, di cui gli abitanti vanno molto fieri: il couscous salato di miglio dell’isola di Fadiouth. Se raccogliere conchiglie è il tuo passatempo preferito in spiaggia, allora è proprio a Fadiouth che devi venire (e ti consigliamo di segnare anche la collina di conchiglie).

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Tutto quello che devi sapere sulla Grande Moschea di Dakar

Per scoprire davvero l’anima di un luogo è necessario immergersi silenziosi nelle tradizioni culturali e spirituali che lo caratterizzano. La religione ha, da sempre, un enorme e profondo impatto sulla cultura di un popolo: ne influenza la quotidianità, le strutture sociali e dà forma alle tradizioni che diventano il centro attorno al quale ruotano le più importanti manifestazioni e aggregazioni di persone. Ecco perché qualsiasi viaggio tu faccia è fondamentale esplorare proprio quegli edifici che fanno da “casa” all’identità spirituale di una popolazione come chiese, sinagoghe e moschee. Se hai in programma un viaggio nella capitale del Senegal, non puoi assolutamente esimerti dal visitare la Grande Moschea di Dakar, un edificio maestoso e imponente da conoscere in ogni sua sfaccettatura.

Grande Moschea di Dakar: tutto quello che devi sapere

In questo articolo, troverai tutte le informazioni che ti servono per conoscere questo grande monumento religioso, dalla storia e architettura fino alle informazioni più tecniche per organizzare al meglio la tua visita.

Storia della Grande Moschea di Dakar

Non solo uno dei monumenti più importanti della capitale del Senegal, la Grande Moschea di Dakar è anche uno dei principali centri religiosi dell’intero Paese. Commissionata dal Re del Marocco Hassan II, la sua costruzione è stata finanziata dal governo del Senegal insieme al contributo di altri paesi musulmani fino a vederne la sua apertura, con una grande cerimonia, il 27 marzo del 1964. La Moschea ospita anche l’Istituto Islamico, un ente pubblico subordinato al Ministero dell’Istruzione Senegalese con scopi di ricerca e insegnamento islamico, completato da una ricca biblioteca inaugurata nel 2004.

Grande Moschea di Dakar: l’architettura

Come ogni Moschea, anche quella di Dakar ha i suoi elementi iconici che la rendono riconoscibile a colpo d’occhio, come i minareti, le facciate decorate e lo stile inconfondibile. Caratterizzata da uno stile tipicamente islamico con elementi tradizionali e moderni che si uniscono in unico abbraccio, ecco i principali tratti architettonici che rendono questo luogo di culto una meraviglia da ammirare assolutamente se sei in viaggio nella splendida capitale del Senegal.

  • Minareto: la bellezza di 67 metri di altezza rendono il minareto un punto di riferimento per tutta la città in quanto ben visibile da lunghe distanze. La sua superficie è decorata con piastrelle colorate, tipiche della tradizione artistica islamica nordafricana, e impreziosite da splendidi motivi geometrici.
  • Sala di Preghiera: la sala principale della Grande Moschea di Dakar è interamente decorata da migliaia di tessere che restituiscono splendidi mosaici e calligrafie arabe alternate a magnifiche trame regalate dall’utilizzo del marmo e di altre pietre preziose. La Sala di Preghiera arriva a ospitare fino a 10.000 fedeli.
  • Giardini: la Grande Moschea di Dakar è circondata da splendidi giardini curati nel minimo dettaglio tra piante esotiche, fontane e spazi dove potersi rilassare in una vera e propria oasi di pace e tranquillità.

Visitare la Grande Moschea di Dakar: consigli da tenere a mente

Dagli orari di visita alle regole di comportamento da tenere, ecco alcuni consigli da appuntarsi prima di organizzare la tua visita alla Grande Moschea di Dakar.

  • Orari di visita: nonostante la moschea sia aperta tutto il giorno per le preghiere dei fedeli, i visitatori non musalmani possono accedervi solo negli orari non occupati dalle funzioni di preghiera. Per informazioni sempre aggiornate ti consigliamo di contattare direttamente la struttura.
  • Come raggiungerla: la Grande Moschea di Dakar si trova nel cuore della città, pertanto è facile da raggiungere a piedi. Altrimenti puoi optare per una corsa in taxi o puoi noleggiare un veicolo.
  • Comportamenti da tenere: ricordati che stai per visitare un sito religioso, dunque dovrai attenerti a una serie di norme comportamentali rispettose del luogo che stai visitando. Scegli un abbigliamento adeguato che copra braccia e gambe, togliti le scarpe prima di entrare nelle sale di preghiera e limitati ad ammirare questa meraviglia architettonica senza fare troppo rumore.

Con questa piccola guida, hai tutte le informazioni che ti servono per visitare la Grande Moschea di Dakar. Ora non ti resta che appuntartela nel tuo itinerario di viaggio e lasciarti conquistare dal suo fascino incantevole.

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Scopri cosa vedere alla Medina, il cuore di Dakar

Un quartiere vivace, autentico, popolare. Con un affollato mercato e strade ricche di vita e di umanità. Stiamo parlando di Medina, il cuore pulsante di Dakar e della vita senegalese. Il suo richiamo è irresistibile per ogni viaggiatore ed entrarvi, è come accedere ad un mondo diverso, pieno di storie e di soprese. Visitare l’antico quartiere, costruito per la popolazione locale all’epoca delle colonie dai dominatori francesi, ti porterà a camminare tra case di ogni genere, tra i colori di un labirinto di strade strette decorate da innumerevoli murales, tra gli odori e un vociare continuo di sottofondo, come un canto che accompagna le giornate degli abitanti.

Cosa vedere alla Medina, Dakar

Caotica, colorata, cosmopolita e coloniale, Dakar si estende lungo la parte meridionale della penisola di Cap-Vert sull’Oceano Atlantico ed è la più europea delle città africane, con oltre due milioni di abitanti. È un luogo molto piacevole da vivere e da visitare. Ogni quartiere ha il suo fascino e la sua atmosfera, in particolare Medina. Indossa scarpe comode e cammina lentamente per vivere al meglio la tua esperienza nell’antico quartiere di Dakar, tra le sue strade perpendicolari che dividono gli isolati e le case, le cui stanze affacciano su grandi cortili dominati da un albero al centro di essi, in genere un baobab. È porprio questo quartiere il luogo di nascita del musicista e politico senegalese Youssou N’Dour, celebre da noi in particolare per il singolo del 1994 7 Seconds, in cui duettava con Neneh Cherry. Sempre a Dakar, ma quasi trent’anni dopo quel disco dal successo planetario, a è stato girato l’intenso film di Matteo Garrone Io Capitano.

Vivi l’esperienza dello shopping al Marché Sandaga

Comincia la tua visita della Medina dal Marché Sandaga, il più grande di Dakar: è il luogo ideale dove acquistare, dopo aver abilmente contrattato sui prezzi iniziali proposti dai mercanti, souvenir, spezie, e altri prodotti locali. Assicurati di avere con te un po’ di denaro in contante perchè generalmente nei mercati i venditori non accettano carte di credito, vestiti in modo rispettoso della cultura locale e fai attenzione ai tuoi oggetti personali perchè, come in tutti i luoghi molto affollati, non mancano i borseggiatori.

Mercato Sandaga Dakar

Fonte: iStock

Una venditrice di gioielli al mercato Sandaga della Medina, Dakar

Il mercato è diviso in diverse sezioni, nelle quali potrai trovare tessuti, souvenir, spezie, prodotti freschi e banchi di street food per una pausa veloce. Nella zona riservata ai venditori di tessuti troverai vestiti tradizionali, batik e stoffe colorate, perfette per confezionare abiti su misura. In quella dedicata ai souvenir, potrai acquistare oggetti in legno intagliati, le caratteristiche maschere africane, ceramiche e gioielli rappresentativi della cultura e dell’artigianato senegale. Riconoscerai la zona delle spezie dal pizzicorio che sentirai al naso mentre ti avvicini: ceste di pepe, cumino, coriandolo, curry e le altre spezie esotiche esposte fanno la gioia di chi ama esplorare nuovi gusti in cucina. Se vorrai cucinarti qualcosa, potrai approfittare poi proprio dell’area dedicata ai prodotti freschi, dove troverai carne, pesce, frutta e verdura di stagione, locale, a prezzi molto ragionevoli. E se dovessi aver fame all’improvviso? Fermati nella zona dedicata al cibo di strada e assaggia alcune delle ricette tipiche senegalesi. Quella locale è una cucina semplice in cui l’ingrediente base è il pesce cucinato in vari modi e consumato da solo o accompagnato da riso e verdure. Tra i piatti da provare, anche in strada, ci sono la Thieboudienne (riso con pesce e verdure), il pesce Yassa (riso bianco con pesce al limone), il pesce Saint-Louisienne, ripieno di erbe, e il Thiou, contenente gamberi. Il Marché Sandaga non è solo un mercato, ma molto di più. Costruito nel 1936, è stato ampliato in seguito, nel corso degli anni, in diverse occasioni e fornisce lavoro a migliaia di persone. È il vero centro della vita di Dakar, caotico senza dubbio ma anche divertente, dove potrai immergerti nella quotidianità dei suoi cittadini e conoscere la cultura locale. Spesso al mercato, o nelle sue immediate vicinanze, si tengono esibizioni di musica e danza tradizionali alle quali ti consiglio di assistere. Un altro mercato dove puntare a fare buoni affari e da non perdere alla Medina è il Marché Tilène, l’allegro e vivacissimo mercato delle pulci, colorato e ricco di mille profumi. Girando tra i suoi infiniti banchi potrai trovare prodotti freschi, spezie, prodotti di bellezza, utensili da cucina e vestiti. Mercato tipico e poco turistico, il Marché Tilène è conosciuto soprattutto per gli accessori per ufficio di seconda mano, libri, riviste e giornali a prezzi ridotti.

Scopri la Grande Moschea di Dakar

Medina ospita anche la Grande Moschea di Dakar, dalle dimensioni a dir poco impressionanti  – pensa che può ospitare fino a 10.000 persone – e famosa per il suo simbolico minareto di 60 mt., uno dei più alti dell’Africa occidentale, punto di riferimento dell’architettura islamica senegalese. L’edificio, che si distingue per caratteristici minareti a punteggiare il paesaggio urbano della capitale, i mosaici e le cupole decorate, è stato inaugurato nel 1964 da Re Hassan II del Marocco e dal Presidente senegalese Léopold Sédar Senghor, donato dal primo Paese al secondo, come simbolo di amicizia e cooperazione tra i due e in effetti, combina elementi di architettura islamica marocchina e senegalese.

Grande Moschea Dakar

Fonte: iStock

Il simbolo di Dakar, la Grande Moschea

Simbolo di fede e luogo di cultura, la Grande Moschea è situata su Allée Pape Gueye Fall, facilmente raggiungibile a piedi, ed è uno dei luoghi simbolo del Senegal. L’edificio principale, in calcestruzzo e mattoni rossi, è sormontato da un’enorme cupola verde che non passa inosservata. L’interno della moschea è ugualmente spettacolare, con le sue ampie sale decorate da piastrelle e vetrate colorate, i mosaici e il suo cortile con fontane e giardini. Accoglie le preghiere quotidiane dei fedeli e le celebrazioni religiose ma è anche un importante centro culturale. Al suo interno infatti ospita una biblioteca, una scuola coranica e una sala conferenze. La Grande Moschea di Dakar rappresenta certamente una delle attrazioni turistiche più popolari e visitate della città: tutti sono invitati ad entrarvi e ad ammirarla nel suo massimo splendore. L’ingresso è gratuito e la moschea è aperta tutti i giorni dalle 8:00 alle 18:00 ma il venerdì, dalle 13:00 alle 14:00, l’ingresso è riservato solo ai fedeli. Prima di entrare vanno tolte le scarpe e per le donne c’è l’obbligo di coprire le spalle e le ginocchia. Potrai scattare delle foto all’esterno mentre è vietato farlo all’interno durante le ore di preghiera. Per visitarla al meglio, ti consiglio di affidarti ad un tour con una guida locale.

Di notte, infine, a Medina puoi sperimentare il ritmo della scena musicale di Dakar. Le strade si animano con musica, danze e un’energia coinvolgente, che spazia dai tamburi tradizionali all’afrobeat contemporaneo. Ogni passo a Dakar è una danza e ogni angolo racconta storie di resilienza e ingegno. Dakar offre un viaggio affascinante attraverso l’essenza del Senegal, sia che si visitino i mercati, sia che si ripercorrano le orme della storia, sia che ci si immerga nelle manifestazioni culturali.