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È la patria mondiale del golf, ma è anche una città sorprendente

Sì, è vero, molti la conoscono come patria mondiale del golf. E d’altronde, non si può parlare di St. Andrews in Scozia senza pensare a questo sport: proprio qui è stato, infatti, fondato il Royal and Ancient Golf Club uno dei più antichi e prestigiosi golf club del mondo, nato nel 1754 e poi ribattezzato “Casa del Golf” per il suo essere divenuto un punto di riferimento globale per gli appassionati.

Sempre a St. Andrews, ogni due anni, si tiene il famoso British Open in uno dei sette campi della città. Insomma, il connubio è davvero inscindibile. Ma se vi dicessimo che c’è molto più di questo e che la città è anche un luogo sorprendente, magico, oltre che una delle destinazioni turistiche più amate in Scozia?

St. Andrews, tra storia e cultura

Non tutti lo sanno, ma St. Andrews è una città davvero antichissima. Pare che i primi abitanti si insediarono nei pressi della città scozzese tra il 10.000 e i 5.000 a.C. Stando agli studi e alle ricerche degli archeologici, il primo nome che ebbe fu quello di Muckross, poi cambianto in Cennrigmonaid e poi, ancora, in St. Andrews.

Di fatto, la storia di St. Andrews si è distinta per un’evoluzione in senso religioso: nel 906 d.C. divenne sede del vescovo di Alba e presto si trasformò nella capitale ecclesiastica della Scozia. Questo le diede una spinta in senso culturale, con diversi studiosi che si raccoglievano in preghiera e portavano avanti la vita intellettuale della città.

L'isola di St Andrews in Scozia: un luogo sorprendente

Con il passare del tempo, purtroppo, St. Andrews ha conosciuto diversi momenti di declino. Ciononostante, però, non ha perso il suo fascino. Merito, anche, delle costruzioni peculiari che la rendono un piccolo capolavoro affacciato sull’Atlantico.

Le rovine, il ponte e il fascino mistico di St. Andrews

Da non perdere sono, per esempio, le rovine della Cattedrale. L’edificio fu costruito nel 1158 ed era una chiesa cattolica, ma è poi caduta in disuso. Come mai? Perché proprio la religione cattolica fu messa al bando. Non solo, perché in ben due occasioni subì dei danni ingenti.

Prima una tempesta e poi un incendio hanno lasciato dei grossi segni. L’incuria e l’incedere del tempo hanno poi fatto il resto, fino a quando il sito divenne un’area protetta: oggi è sotto la tutela della Historic Environment Scotland. Accanto alla cattedrale si trova anche un cimitero, che contribuisce a dare al tutto un fascino particolare. Un altro luogo da non perdere è lo Swilcan Bridge, che si trova nel centro della città (precisamente nell’Old Course).

Isola di St Andrews in Scozia: patria del golf, ma non solo

Si tratta di un ponte di pietra, molto suggestivo e anche molto piccolo: è lungo 9 metri, largo 2 metri e alto 1 metro e mezzo. Fu costruito per aiutare i pastori a condurre il bestiame oltre lo Swilcan Burn, ma oggi si dice che attraversarlo e fotografarlo porti fortuna.

C’è da dire che il panorama aiuta: dal ponte, infatti, si può vedere il Royal and Ancient Golf Club, l’Hamilton Grand e le colline che si affacciano sul Mare del Nord. Davvero una cornice mozzafiato!

Parchi, natura e giardini

Ma non è tutto qui, perché St. Andrews è anche una città universitaria e un luogo dove la natura è tenuta in grande considerazione. Un altro luogo da vedere, davvero incantevole, per esempio, è il Giardino Botanico dell’Università, situato a sud della città.

Il Giardino Botanico è una riserva che tutela numerose specie di piante: nello specifico, c’è una collezione di circa 8.000 diverse specie di piante esotiche e autoctone. Al suo interno, inoltre, si può trovare una deliziosa sala da tè e una casa delle farfalle.

L'isola di St Andrews in Scozia: un luogo sorprendente

Infine, da non perdere è il Castello. Come la Cattedrale è in rovina e la sua storia è lunghissima: nacque come palazzo vescovile, ma poi divenne una dimora nobiliare e subì moltissimi assedi. A un certo punto fu persino convertito in prigione, per via della sua imponenza e sicurezza.

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Esiste un’isola dove puoi recarti per discutere e poi fare pace

Il mondo che abitiamo non smette mai di stupirci e proprio quando crediamo di aver visto tutto, ecco che nuove e inedite realtà ci confermano che sono tante le cose che non conosciamo. Come quella piccola isola situata vicino a Eilean Munde, che molti di noi non conoscono, dove le persone in un tempo neanche troppo lontano si incontravano per discutere e per poi fare pace con formaggio e whisky.

Ci troviamo a Loch Leven, uno degli oltre 30.000 laghi della Scozia, è qui che esiste la più conosciuta e disabitata Eilean Munde, o Mhunna, al fianco della quale emerge dalle acque un piccolo lembo di terra – l’isolotto di Eilean a’ Chombraidh – conosciuto agli abitanti del Paese come l’Isola della Discussione.

Il nome evocativo conferma quello che possiamo immaginare: questo luogo era utilizzato dalle persone che dovevano risolvere problemi, conflitti e controversie. E, una volta fatta pace, ecco che si poteva raggiungere il vicino isolotto di Eilean na Bainne, noto altresì come Isola dell’alleanza. È qui, infatti, che venivano redatti gli accordi ufficiali di pace.

La piccola isola scozzese dove puoi litigare e fare pace con formaggio e whisky

È una storia bizzarra quella di Eilean a’ Chombraidh che sembra uscita da un libro di fiabe per bambini, da un romanzo o un film, eppure è reale. Provate a chiedere alle persone che abitano le sponde del lago scozzese di Loch Leven, vi confermeranno, attingendo dalla loro memoria, che un tempo l’isola assolveva proprio questa funzione.

È qui che le persone che incorrevano a dispute e controversie si recavano, per trovare accordi e compromessi. E in quella cornice naturale, autentica e selvaggia di cui la Scozia è orgogliosa protettrice, tutto diventava più facile. Fu questa l’intuizione che dovettero avere le popolazioni locali quando iniziarono a mandare i cittadini su quella che poi venne ribattezzata l’Isola della Discussione.

Ma non erano lasciati soli al loro destino. Per rendere la permanenza più piacevole, e permettere di far pace in condizioni decisamente più appaganti, alle persone inviate sull’isola venivano lasciati whisky, formaggio e torte di avena. Perché a pancia piena si sa, gli accordi sono molto più soddisfacenti.

Eilean a’ Chombraidh

Secondo alcune fonti, Eilean a’ Chombraidh avrebbe svolto la funzione di Isola della Discussione per almeno 1500 anni. Leggenda o realtà? Sono molte le storie popolari che si raccontano, la maggior parte delle quali hanno a che fare con i clan che vivevano sull’isola Eilean Munde, e confermano quindi che l’isola aveva uno scopo ben preciso e anche nobile se vogliamo.

Le regole erano piuttosto semplici: quando tra i membri del clan nascevano discussioni o litigi, le persone che avevano dato vita al conflitto venivano portare sull’isola e lì dovevano restare, da sole, fino a quando il problema non era risolto. Una volta trovato l’accordo, invece, potevano raggiungere l’isola vicina per sigillarlo e poi raggiungere le loro comunità. E a quanto pare funzionava dato che in più di un secolo le battaglie tra clan sono state per lo più inesistenti, o comunque pacifici.

E allora viene da chiedersi se vale la pena prendere esempio dai clan scozzesi e recarci su un’isola remota anche noi, con formaggio, whisky e torte d’avena alla mano s’intenda, per fare pace.

Eilean Munde e la vicina Isola della Discussione

Eilean Munde e la vicina Isola della Discussione, Scozia