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Le location di Lockerbie, la serie Tv sul volo Pan Am 103

A partire dal 27 gennaio è disponibile in esclusiva su Sky e in streaming su NOW la nuova miniserie Tv “Lockerbie – Attentato sul volo Pan Am“. Cinque episodi che illustrano un viaggio lungo ben trent’anni alla ricerca di verità e giustizia: è il racconto di uno dei peggiori attacchi terroristici che il nostro mondo abbia mai vissuto. Basata sul libro “The Lockerbie Bombing: A Father’s Search for Justice” di Jim Swire e Peter Biddulph e su diversi documenti che raccontano il fatto, è stata ideata e scritta da David Harrower e diretta da Otto Bathurst e Jim Loach, mentre i protagonisti sono il pluripremiato (tra cui un Premio Oscar) Colin Firth e l’attrice britannica Catherine McCormack. I luoghi delle riprese sono vari, ma tutti in un Paese specifico: la Scozia.

Per le vie di Edimburgo

La nuova miniserie in onda su Sky tocca dei temi molto delicati e che, in alcuni casi, hanno generato delle polemiche. Tuttavia, le riprese sono state gestiste con estrema sensibilità, e spesso in silenzio lontano dal pubblico. Tra le location che vediamo comparire nelle varie sequenze c’è la città di Edimburgo, Capitale della Scozia, e anche la seconda città più visitata della Gran Bretagna.

Le riprese si sono però concentrate in luoghi specifici, come l’Old College dell’Università di Edimburgo, uno degli edifici pubblici più importanti della città, al punto che la sua cupola è ormai un simbolo distintivo dello skyline. L’Old College che vediamo oggigiorno è opera di due degli architetti più importanti della Scozia, Robert Adam e William Playfair, e al suo interno custodisce la Playfair Library che vanta una lunghezza di 58 metri e un soffitto a volta. Attualmente è utilizzata per ospitare cene, ricevimenti e conferenze importanti.

A comparire nelle sequenze è anche la George Square dell’Università di Edimburgo, al cui centro risiede un giardino pieno di panchine e numerose pietre, alcune delle quali scolpite. George Square è anche il centro dell’Edinburgh Festival Fringe che si tiene ogni anno ad agosto.

Infine, alcune riprese sono state effettuate nella zona di Kingsknowe, un sobborgo della città con diversi edifici di pregio.

Il municipio della città di Bo’ness

Bo’ness è una città industriale e portuale della Scozia dove sorge, in Stewart Avenue, il Bo’ness Town Hall, il municipio locale che ha fatto da sfondo ad alcune delle scene della miniserie Tv. Si tratta di un edificio che, nel corso degli anni, ha subito diverse modifiche e che oggi si presenta in stile rinascimentale e costruito in pietra squadrata.

Inaugurato ufficialmente nell’ormai lontano 1904, è stato visitato persino dalla regina Elisabetta II durante un tour reale della Scozia, nel luglio 1955. Al giorno d’oggi, tuttavia, non ha più la funzione di municipio in quanto è utilizzato come sede di eventi locali, tra cui cerimonie per matrimoni e unioni civili.

La zona di Friars Brae a Linlithgow

Molte delle riprese sono state effettuate a Linlithgow, città e borgo reale della Scozia, la cui principale attrazione è un insieme di rovine del castello, luogo di nascita di Giacomo V e di Maria Stuarda. Tuttavia, la zona maggiormente utilizzata è stata quella di Friars Brae dove si trova la Rivaldsgreen House, altra location della serie Tv.

Si tratta di un’affascinante villa in pietra del diciannovesimo secolo impreziosita da un bellissimo giardino con una vasta piantagione mista di erbacee, rose e alberi, che è possibile visitare solo in alcuni precisi periodi dell’anno.

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In bici tra Inghilterra e Scozia lungo il Great North Trail

In Europa esiste una delle avventure ciclistiche più affascinanti d’Europa, un percorso che si snoda per circa 1300 chilometri, tra sentieri, mulattiere e strade a bassa densità di traffico: il Great North Trail. Questo itinerario è stato ideato dall’associazione Cycling UK, che continua a promuovere l’uso della bicicletta come mezzo sostenibile, sicuro e adatto a tutti, con un’attenzione particolare alla sicurezza e alla tutela ambientale, così da creare un’alternativa alle rotte ciclabili alquanto limitate del Regno Unito e collega l’Inghilterra alla Scozia. Si tratta di un percorso adatto a chi desidera immergersi a stretto contatto con la natura, così da scoprire territori incontaminati e vivere un’esperienza fuori dal comune.

Un viaggio epico tra natura e storia

Il Great North Trail si sviluppa prevalentemente lungo strade rurali e sterrate. Si parla di un lungo sentiero in grado di offrire ai ciclisti un ambiente molto sicuro, lontano dal traffico cittadino o delle strade più trafficate. Il percorso inizia nel Peak District, nel cuore dell”Inghilterra, e si estende fino ad alcune zone remote della Scozia, con destinazione Capo Wrath, a John o’Groats, luogo famoso per essere uno dei punti più settentrionali dell’intera isola del Regno Unito.

Il trail attraversa ben quattro parchi nazionali: il Peak District National Park, le Yorkshire Dales, il Northumberland National Park ed il Loch Lomond & The Trossachs National Park, dove si trova anche il famoso lago omonimo Loch Lomond. Si tratta di luoghi dal fascino unico e dai panorami differenti.

Ogni tratto ed ogni pedalata di questa fantastica avventura riuscirà a portare gli esploratori attraverso le vaste brughiere del Peak District, una vasta area montuosa di oltre 1400 chilometri quadrati che venne dichiarata come prima zona protetta del Regno Unito, caratterizzata dalle ampie vallate verdi dello Yorkshire, passando per le foreste della Kielder Forest, proseguendo fino alle bellissime montagne e famosi laghi scozzesi, come, ad esempio, il mitologico lago di Loch Ness. Il Great North Trail permette di esplorare la ricchezza naturale e culturale di buona parte del territorio del Regno Unito.

Capo Wrath in Scozia, destinazione finale della Great North Trail, con vista sul mare

Fonte: iStock

Cape Wrath, destinazione finale del Great North Trail

Pianificazione del viaggio: tappe e consigli utili

Il percorso è suddiviso in diverse tappe, che possono essere percorse in base alle proprie abilità fisiche ed al tempo a disposizione. Sebbene, infatti, sia possibile affrontare l’intero itinerario in un’unica lunga escursione, molti ciclisti scelgono di completare alcuni tratti specifici o, comunque, sezioni più brevi, ognuna con le proprie peculiarità.

Grazie a queste caratteristiche, il trail si presenta come un percorso ciclabile adatto a diverse tipologie di ciclisti, dagli appassionati delle lunghe distanza agli amatori, che vogliono esplorare solo una parte del tracciato. Nello specifico le sezioni principali sono:

  • il Peak District e le Yorkshire Dales: un primo tratto meno impegnativo, ma in grado di regalare splendidi panorami collinari e vallate. Pedalando in queste zone si ha la possibilità di attraversare villaggi pittoreschi ed antiche chiese, tutte strutture che rendono la zona ideale per chi è alla ricerca di un’esperienza rilassante a stretto contatto con la natura.
  • la Kielder Forest ed il Northumberland: è la sezione centrale del Great North Trail, probabilmente la più spettacolare di tutto il percorso, con fitte foreste e viste panoramiche uniche sui laghi della zona. La Kielder Forest, inoltre, offre ampi terreni sterrati, lontano dal centro abitato.
  • Scozia Settentrionale: è una parte del trail particolarmente adatta ai ciclisti più esperti, in quanto si alternano terreni montuosi a parti di percorso più impegnative. La sfida del Great North Trail termina attraversi il Corrieyairack Pass, un antico sentiero di montagna della Scozia che regala una vista spettacolare sul panorama, fino ad arrivare alla costa nord del Paese.

Preparazione e consigli pratici

Per affrontare nel migliore dei modi il Great North Trail è consigliabile avere un buon livello di preparazione fisica, specialmente per chi desidera affrontare l’intero percorso fino alla fine. Inoltre, alcune sezioni del trail richiedono una mountain bike robusta, in quanto i terreni possono variare da sentieri sterrati a mulattiere di montagna, ovvero delle strade rurali a fondo naturale molto ampie, che vengono spesso usate per il pascolo di grandi greggi. Allo stesso tempo, potrebbe essere idonea ad affrontare il percorso anche una gravel bike: una bicicletta più leggera rispetto le tradizionali mountain bike, ed ideata per affrontare sterrati, strade bianche e sterrati

Per quanto riguarda l’abbigliamento si consiglia di sceglierne uno adatto ad affrontare il clima molto variabile della Gran Bretagna. Quindi, sicuramente optare per un tipo di vestiario a strati ed impermeabile è fondamentale, così come protezioni per il vento ed un buon paio di guanti da ciclismo, così da poter affrontare pioggia, vento e freddo. Non bisogna dimenticarsi dell’equipaggiamento: casco, kit di pronto soccorso ed un sistema di GPS sono elementi essenziali, soprattutto se si attraversano le zone più remote.

Infine, per quanto riguarda gli alloggi si consiglia vivamente di prenotare con molto anticipo i propri pernottamenti. Lungo il percorso, infatti, sono presenti numerosi campeggi, ostelli, Bed & Breakfast e cottage di campagna, che però tendono a riempirsi velocemente durante il periodo di alta stagione.

Sentieri lungo le valle del Northumberland in Inghilterra, lungo il Great North Trail

Fonte: iStock

Sentieri lungo le valle del Northumberland, nel Great North Trail

Qual è il periodo migliore per percorrere il Great North Trail?

Il periodo ideale per affrontare il Great North Trail è quello compreso tra il mese di Maggio ed il mese di Settembre. Questo, infatti, è il momento dell’anno in cui il clima è generalmente più mite e le giornate più lunghe sono in grado di offrire più ore di luce, così da permettersi anche di pedalare più a lungo.

Tuttavia scegliere di affrontare questo percorso anche in periodi primaverili o autunnali consente di ammirare i colori della natura, particolarmente suggestivi e visibili soprattutto nei tratti con fitte foreste e boschi. Chiaramente, si sconsiglia in periodo invernale, dove, soprattutto nel territorio delle Highland scozzesi, si verificano notevoli e frequenti nevicate.

Il Great North Trail è un progetto estremamente importante per il Regno Unito, che dimostra come sia possibile esplorare il Paese su due ruote, lontano dalle aree urbane ed in piena armonia e vicinanza con la natura. È l’alternativa ideale per tutti quei ciclisti che desiderano vivere un’avventura autentica e, a tratti, impegnativa. Questo percorso offre la possibilità di mettersi alla prova, esplorando paesaggi spettacolari e contribuendo ad un modello di turismo sostenibile.

Affrontare il Great North Trail è un’esperienza che non si dimentica, che, grazie alle sue caratteristiche, va ad aggiungersi ai percorsi più belli da fare in Europa in mountain bike, scoprendo territori naturali fantastici, unici e ricchi di storia.

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Ponte dell’1 novembre tra eventi e tradizioni di Halloween in Europa

Con l’avvicinarsi del ponte dell’1 novembre, le città di tutta Europa si animano con celebrazioni suggestive che mescolano storia, leggende locali e atmosfere spettrali. Da antiche tradizioni celtiche a feste moderne, le varie destinazioni fanno a gara per offrire esperienze uniche a chi ama il brivido. Dalle sfilate di fuoco in Scozia ai castelli infestati della Transilvania, passando per le fiere colorate di Barcellona e le gallerie dell’orrore di Vienna, la festa di Halloween si trasforma in un momento magico e inquietante. Ecco una panoramica di come alcune delle città più affascinanti d’Europa celebrano questa festività, tra miti antichi e nuove forme di divertimento.

Samhuinn Fire Parade a Edimburgo

Edimburgo celebra Halloween con la famosa Samhuinn Fire Parade, una spettacolare parata ispirata all’antico rituale celtico di Samhuinn. Organizzato dalla Beltane Fire Society, questo evento segna la transizione tra estate e inverno, con una rappresentazione teatrale ricca di fuoco, percussioni e acrobazie per le vie della città. Al centro della storia, il Re Estivo cede il suo potere al Re Invernale, accompagnato dall’intervento della saggia dea Cailleach. Nonostante il tono alquanto misterioso, la parata celebra anche gli aspetti positivi dell’inverno, come il calore dei camini e le storie al lume di candela.

La sfilata di Macnas a Dublino

Halloween a Dublino è una delle festività più attese dell’anno, con la celebre parata animata da spettacolari costumi, carri allegorici e performance mozzafiato. Il momento clou è la sfilata di Macnas, famosa per le sue creature giganti e le narrazioni immersive. Le strade di Dublino si riempiono di mistiche creature e incredibili installazioni luminose, creando un’atmosfera unica. Oltre alla sfilata, la capitale irlandese offre tutto un corollario di tour dei fantasmi, mercatini a tema e attività per famiglie, come i concorsi di intaglio delle zucche, rendendo la celebrazione perfetta per tutte le età.

Festa spettrale in Transilvania

Il Castello di Bran, in Transilvania, è una delle mete più suggestive dove festeggiare Halloween in modo davvero indimenticabile. Famoso come luogo che ha ispirato il castello di Dracula nel romanzo di Bram Stoker, offre una notte di festa spettrale. Il tour notturno svela storie di fantasmi locali, mentre il Magic Time Tunnel intrattiene gli ospiti con effetti speciali e percorsi sotterranei. Dopo cena, la festa continua al Royal Park, dove i partecipanti possono ballare fino a tarda notte. L’atmosfera cupa del castello, le storie di Vlad l’Impalatore e le leggende locali rendono Halloween in Transilvania un’esperienza da brivido.

Notte nel Castello di Frankenstein a Darmstadt

Il Castello di Frankenstein, vicino a Darmstadt, in Germania è un’altra destinazione iconica per Halloween. Qui, si può vivere un’esperienza immersiva tra le rovine dell’antico maniero, circondati da attori mascherati da spettri e fantasmi. Secondo la leggenda, il fantasma del Dr. Frankenstein appare a mezzanotte, ma nessuno è ancora riuscito a vederlo. La serata prevede esperienze da brivido, come sedersi su una sedia elettrica, che contribuiscono a creare un’atmosfera da incubo.

Whitby Goth Fest in Inghilterra

Whitby, pittoresco porto peschereccio nello Yorkshire, è famoso per il Whitby Goth Fest, un evento che attira ogni anno migliaia di appassionati della sottocultura gotica. Le rovine dell’abbazia e i panorami suggestivi dei 199 Steps aggiungono un fascino inquietante al festival, mentre la suggestiva illuminazione dell’abbazia crea uno spettacolo di luci imperdibile. Durante l’ultimo weekend di ottobre, la città si trasforma in un luogo di pellegrinaggio per i fan del gotico e del soprannaturale, con eventi culturali, musica dal vivo e un’atmosfera che evoca l’antica leggenda di Dracula.

Fantasmi e leggende gotiche a Barcellona

Tra feste nei club più esclusivi e festival musicali all’aperto, la festa di Halloweeen a Barcellona celebra anche la Castanyada e il Dia de los Muertos, con fiere di strada e mercati che offrono prodotti tipici. Non mancano i tour tematici, come Barcelona Ghosts & Legends, che conducono alla scoperta di misteri e leggende attraverso le strade del Quartiere Gotico.

A Vienna tra storia e mistero

Vienna offre un Halloween spettrale e ricco di fascino. Il Prater, famoso per la sua ruota panoramica, si trasforma in un parco a tema con attrazioni dell’orrore, mentre la Torre dei Folli espone reperti anatomici raccapriccianti. Il Cimitero Centrale, che compie 150 anni, è un’altra meta imperdibile, con le sue tombe illustri e il Museo delle Pompe Funebri, dove l’umorismo macabro trova spazio tra gli articoli in vendita. Anche il cimitero ebraico, immerso nella nebbia autunnale, aggiunge un tocco misterioso a una città pronta a celebrare Halloween con stile e ironia.

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Kilmartin Glen, la sorprendente (e sconosciuta) Stonehenge scozzese

Percorrendo la strada a nord-ovest che da Glasgow attraversa le colline di Argyll, la civiltà scompare e il paesaggio appare privo di vita e di storia, ma soltanto per l’occhio inesperto.

Infatti, quando si supera Loch Fyne, svoltando verso nord appena fuori dal villaggio di Lochgilphead, appare la grande distesa di Kilmartin Glen, la Scozia vista dai re dell’antico regno gaelico Dál Riata del VI e VII secolo, e le torbiere rialzate accolgono il visitatore con un paesaggio plasmato da colline accidentate, campi “colonizzati” da pecore Blackface e foreste di querce dalle radici profonde.

Ma guardando più da vicino, mentre la strada serpeggia verso nord fino alla città portuale di Oban, diventa subito chiaro che Kilmartin Glen è un luogo che cela una storia eccezionale: sì perché è questo lo scenario di una collezione preistorica di monumenti henge, tumuli funerari, pietre erette, cerchi di pietre e dei più importanti siti di arte rupestre in tutta la Gran Bretagna, con oltre 800 reliquie antiche (secondo l’ultimo conteggio).

Uno dei più grandi tesori della Gran Bretagna

Tanta meraviglia vide la luce prima dell’arrivo dei Romani e dei Greci, prima che le piramidi venissero costruite circa 4.700 anni fa e prima di Stonehenge, celebre e straordinario sito neolitico. Tutti gli archeologi e gli antiquari concordano sul fatto che Kilmartin Glen sia uno dei più grandi tesori della Gran Bretagna, eppure la maggior parte delle persone non ne ha mai sentito parlare.

D’altronde, se è vero che gli antiquari si interessarono all’area fin dal 1800, fu solo negli Anni Sessanta che due volontari locali, Marion Campbell e Mary Sandeman, intrapresero la prima indagine archeologica.

Con gli occhi fissi sul terreno, scoprirono, così, siti dimenticati per secoli, oltre a raccogliere un cospicuo archivio di manufatti del Neolitico e dell’Età del bronzo, tra cui vasi, coppe, ceramiche, asce e punte di frecce.

Da allora, il patrimonio di Kilmartin Glen ha continuato a essere oggetto di grande attenzione, centimetro dopo centimetro, e i reperti rinvenuti aiutano a tracciarne la sequenza temporale tra le sale del nuovo museo fondato agli inizi degli Anni Novanta, quando Campbell lasciò in eredità la sua collezione al museo originario: da allora, sono stati raccolti ben 22.000 manufatti.

L’esposizione sembra, inoltre, un “avvertimento” sulla natura fragile dell’esistenza umana e su come dovremmo onorare le storie dei nostri antenati. Non a caso, chi parla gaelico conosce un proverbio per scavare nel passato, riportato in grassetto su un pannello informativo lì accanto: “Cuimhnich air na daoine on dànaig u” (Per ricordare coloro da cui provieni).

Il fascino di un luogo antico che trasuda mistero

Di tutti gli strani dettagli su Kilmartin Glen, forse il più notevole è che quasi tutti i suoi siti sono raggruppati entro un raggio di circa 9 chilometri dal villaggio di Kilmartin. Ulteriori prove della civiltà preistorica della valle si trovano ad Achnabreck, un affioramento seminascosto che corona una collina 10 chilometri a sud del nuovo museo: realizzato per allinearsi con il tramonto di metà inverno, quando la luce bassa rivela una serie di spirali cornute, rosette e segni di anelli, è uno dei più grandi siti di arte rupestre del suo genere.

Alcuni ipotizzano che le incisioni preistoriche siano animate da forze soprannaturali.

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Andare in Scozia: agosto è il periodo migliore

Cieli sconfinati, gente ospitale e panorami splendidi, la Scozia è una terra meravigliosa ricca di fascino e storia. Dalla maestosità del castello di Edimburgo alle morbide colline del Borders, fino ai vasti paesaggi delle Highlands: sono tanti i luoghi di cui fare esperienza in questo paese del Regno Unito. Chiunque si innamora della Scozia, anche se si è guadagnata una certa reputazione sul meteo che ‘spaventa’ molte persone alle prese con l’organizzazione del viaggio.

La Scozia, infatti, è famosa per i repentini cambiamenti del tempo (si passa da giornate soleggiate a giornate uggiose in un batter d’occhio). Molto spesso il meteo cambia da costa a costa, quindi flessibilità è la parola chiave per trarre il meglio dal vostro viaggio, soprattutto se avete pianificato un road trip tra i luoghi più belli del paese. Se nel punto in cui siete è previsto un temporale, controllate le app locali, salite in macchina e raggiungete la parte dove invece le piogge non arriveranno. La Scozia non è molto grande e chi la scopre in auto dovrà lasciare ampio margine ai cambi di programma.

Il periodo che offre le migliori possibilità di bel tempo resta l’estate, in particolare il mese di agosto quando il clima è mite (le massime restano intorno ai 17 gradi), le ore di luce favoriscono le attività all’aria aperta (che in Scozia sono un must) e le città organizzano festival imperdibili. Ecco cosa fare e cosa vedere in Scozia ad agosto, tra natura, divertimento e cultura.

Edimburgo ad agosto, clima ed eventi

Agosto è il mese ideale per visitare Edimburgo, famosa per le architetture e per i tanti festival che animano le sue strade proprio in questo periodo dell’anno. Ad agosto diventa non solo una splendida città da visitare, ma da vivere a 360 gradi. Il clima mite e il sole, che offre visite frequenti, forniscono le condizioni ideali per godersi le terrazze dei bar, i parchi e la città stessa. Dopo aver esplorato il castello e la Old Town, dopo esservi persi tra i vicoli stretti e respirato la loro atmosfera medievale, è tempo di divertirsi. Quali sono i festival più famosi organizzati a Edimburgo in questo mese?

Il primo è il Festival Internazionale di Edimburgo dedicato alla musica classica, alla danza e al teatro, organizzato nelle ultime tre settimane di agosto all’interno di teatri e sale da concerto. Essendo questo mese il più turistico e affollato, consigliamo di acquistare i biglietti con largo anticipo. Un altro evento è il Fringe Festival, anche questo dedicato all’arte e alla cultura, tra i più importanti al mondo. Le sue sedi sono itineranti e sono sparse per tutta la città, alcuni spettacoli sono a pagamento, mentre altri gratuiti. Se volete partecipare potete controllare il programma completo sul sito ufficiale del festival.

Nel mese di agosto viene organizzato anche il Military Tattoo dove le protagoniste indiscusse sono le bande militari. Si esibiranno musicisti, ballerini e acrobati, tutti vestiti con sontuose ed elaborate uniformi, sulla spianata del Castello di Edimburgo. Questo viene considerato come uno degli eventi annuali più iconici e se siete interessati a parteciparvi consigliamo di acquistare i biglietti in anticipo. Sono tanti altri i festival meno conosciuti organizzati in città come il Mela, dedicato alle comunità minoritarie residenti a Edimburgo, il Festival Internazionale del Libro e il Festival dell’Arte.

Fringe Festival Edimburgo

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Performance artistica durante il Fringe Festival a Edimburgo

Le Highlands ad agosto

Le Highlands offrono esperienze uniche in tutte le stagioni in base a quello che state cercando. I loro paesaggi mozzafiato travolgono lo sguardo rivelando panorami unici praticamente dovunque. Tra montagne, scogliere e l’ospitalità tipica delle zone di campagna, le Highlands rappresentano una meta imperdibile per chiunque voglia scoprire il meglio della Scozia.

Visitandole ad agosto godrete dei colori accesi della tarda estate e di un clima relativamente mite (intorno ai 15 gradi), perfetto per esplorare la natura. Anche se sono comuni brevi acquazzoni, spesso passano rapidamente, lasciando dietro di sé aria fresca e pulita e panorami incredibilmente limpidi. In questo periodo dell’anno si svolgono anche gli Highlands Games dedicati agli sport tradizionali scozzesi come il lancio del caber, il tiro alla fune e il lancio del martello. Il tutto è arricchito da danze e musiche delle Highlands, da bancarelle di cibo e artigianato, giochi per bambini e altri eventi, comprese le sfilate degli animali domestici.

Come vestirsi per andare in Scozia

L’ultimo consiglio per visitare la Scozia ad agosto riguarda l’abbigliamento. Nonostante questo mese sia considerato quello più caldo, non è esente da cambi improvvisi del clima. Consigliamo di mettere in valigia una giacca impermeabile, sarà la vostra alleata più importante durante l’intero viaggio. Indossate scarpe comode, prediligendo quelle chiuse e con delle buone suole perché le strade possono essere particolarmente scivolose. Portate con voi anche degli indumenti caldi nel caso in cui le temperature dovessero subire un calo improvviso. In generale, quando state preparando la valigia, tenete a mente che l’ideale è sempre vestirsi a strati per essere pronti a qualsiasi temperatura.

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Scozia: alla scoperta di 5 luoghi misteriosi

La Scozia è terra di paesaggi mozzafiato; una nazione ricca di cultura e tradizioni uniche. Con le sue antiche leggende, castelli infestati e luoghi enigmatici, questo paese  nell’estremità settentrionale della Gran Bretagna è un paradiso per chi ama il mistero e l’avventura. I miti dei clan (che derivano dalle tribù, gruppi composti per lo più da individui legati al capo da legami di sangue), le danze tradizionali, il suono delle cornamuse e la cultura gaelica contribuiscono a creare un’atmosfera magica che cattura l’immaginazione di ogni visitatore.

Alcuni luoghi sono l’emblema e l’essenza di tutto questo: scopriamo 5 luoghi misteriosi che raccontano la storia più enigmatica di questa affascinante terra.

I Crannog della New Stone Age

I Crannog sono antiche abitazioni costruite su laghi e fiumi, tipiche della Scozia preistorica, e uno dei più noti si trova nel Loch Tay, nella regione del Perthshire. Queste strutture risalenti alla New Stone Age sono avvolte nel mistero riguardo alla loro funzione e costruzione. Usati forse come abitazioni difensive, ritiri cerimoniali o semplicemente case, i Crannog sono testimoni silenziosi di una civiltà antica che ancora suscita curiosità e fascino. Lo Scottish Crannog Centre si trova sulle rive del Loch Tay, vicino al villaggio di Kenmore: questo museo vivente offre ai visitatori l’opportunità di esplorare una ricostruzione autentica di un crannog dell’età del ferro e di scoprire di più sulla vita e le tecniche costruttive delle persone che vivevano in queste strutture antiche. Per arrivarci, basta seguire le indicazioni per Kenmore dal villaggio di Aberfeldy o Crieff, entrambi facilmente raggiungibili in auto da Perth. Una volta a Kenmore, ci sono segnalazioni chiare che ti guidano verso il centro.

La Valle di Glencoe

La valle di Glencoe, situata nelle Highlands scozzesi, vicino al villaggio omonimo, è nota per la sua bellezza selvaggia e per la tragica storia del Massacro di Glencoe del 1692, dove molti membri del Clan MacDonald furono uccisi dai soldati governativi. La valle è spesso descritta come uno dei luoghi più spettrali della Scozia, con un’atmosfera che sembra sospesa nel tempo. Si dice che le anime dei MacDonald uccisi vaghino ancora nella valle, e molte persone hanno riportato avvistamenti di figure spettrali e suoni inspiegabili. In generale, Glencoe è un paradiso per gli escursionisti e sono diversi i sentieri che includono il Lost Valley (Coire Gabhail), il Devil’s Staircase e le Three Sisters (verificare di avere l’equipaggiamento adeguato e le condizioni meteorologiche prima di partire). Ancora, il Centro Visitatori di Glencoe, gestito dal National Trust for Scotland, offre mostre informative sulla geologia, la flora, la fauna e la storia umana della valle. È un buon punto di partenza per comprendere meglio l’area. La Valle di Glencoe è facilmente raggiungibile in auto. La A82 è la strada principale che attraversa Glencoe, collegando Glasgow e Fort William e, partendo da Glasgow, il viaggio dura circa 2 ore e mezza. Diverse compagnie di autobus offrono servizi regolari verso Glencoe da Glasgow, Fort William e altre città vicine; in alternativa si può prendere un treno per Fort William (la linea ferroviaria West Highland offre un viaggio panoramico spettacolare!) e poi un autobus o un taxi fino a Glencoe.

Skaill House

Skaill House, situata sulle isole Orcadi vicino al sito neolitico di Skara Brae, è una dimora storica risalente al XVII secolo e nota per le sue leggende di fantasmi e apparizioni spettrali. Costruita vicino a Skara Brae, offre un intrigante connubio di storia antica e leggende moderne. Tra i racconti più noti, ci sono quelli di una misteriosa dama in grigio che si dice vaghi per le stanze della casa e di rumori inspiegabili che disturbano i visitatori. Skaill House è aperta ai visitatori durante la stagione turistica, generalmente da aprile a ottobre con visite guidate che esplorano la storia della casa e le leggende spettrali che la circondano. Arrivarci non è immediato: si può prendere un traghetto da John O’Groats, Scrabster o Gills Bay; oppure con un volo diretto per l’aeroporto di Kirkwall. Poi da Kirkwall o Stromness, bisogna guidare seguendo le indicazioni per Skara Brae, che si trova accanto a Skaill House, o prendere un autobus locale.

Il Castello di Edimburgo

Il Castello di Edimburgo domina la skyline della capitale scozzese dalla sua posizione strategica sulla Castle Rock. Avvolto da numerose leggende di fantasmi, il castello è stato teatro di avvistamenti di figure spettrali, come il suonatore di tamburo senza testa che si dice annunciare cattivi presagi. Inoltre, la prigione del castello è nota per essere infestata dai fantasmi dei prigionieri che vi morirono in condizioni terribili. Partecipare a una delle visite guidate del castello è il modo migliore per scoprire le storie più inquietanti e immergersi nell’atmosfera misteriosa di uno dei luoghi più iconici della Scozia.

Castello di Edimburgo

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Castello di Edimburgo

La Cappella di Rosslyn

La Cappella di Rosslyn, situata nel villaggio di Roslin a pochi chilometri a sud di Edimburgo, è famosa per le sue intricate sculture e per i misteri che la circondano. Tra le leggende più affascinanti ci sono quelle sui Cavalieri Templari e il Santo Graal. La cappella è ricca di simboli enigmatici che hanno alimentato numerose teorie del complotto e ipotesi sulla sua vera funzione. La sua architettura e le sue decorazioni, come il celebre “Apprendista Pilastro”, continuano a suscitare interrogativi e ad attrarre studiosi e curiosi da tutto il mondo. La Cappella di Rosslyn si trova a circa 12 km a sud di Edimburgo e ci si può arrivare in auto, autobus o taxi. La cappella è aperta tutto l’anno, ma gli orari possono variare stagionalmente, quindi è meglio controllare il sito web ufficiale per gli orari aggiornati e prenotare in anticipo una visita guidata o il solo ingesso con audio guida  in loco.

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Handa, l’isola della Scozia da visitare assolutamente

Il mondo è pieno di luoghi meravigliosi, alcuni dei quali sono poco esplorati e quindi autentici, particolarmente suggestivi da visitare. È il caso di Handa, un’affascinate isola della Scozia che si sviluppa al largo della costa nord-occidentale, ma ad appena 300 metri di distanza dal Paese. Ci vogliono quindi solo 10 minuti di traghetto per arrivare, per poi ritrovarsi in un luogo che, per alcuni versi, non ci si aspetterebbe mai in questo angolo del Regno Unito.

Handa, come arrivare

Il traghetto che conduce ad Handa parte dal piccolo molo di Tarbet, un minuto villaggio situato sulle rive del Loch Lomond e all’interno del bellissimo Trossachs National Park, ovvero il primo parco nazionale di tutta la Scozia.

Quest’isola particolarmente piccina può essere visitata in un solo modo: facendo una gita di un giorno. Non vi si può soggiornare (in quanto turisti), quindi, ma solo intraprendere un’escursione di qualche ora ma che permette di scoprire un piccolo universo di meraviglie inaspettate.

È bene sapere, inoltre, che i traghetti sono disponibili solo tra l’inizio di aprile e quello di settembre. Infine, non dimenticatevi mai questo consiglio: portatevi qualcosa da mangiare e da bere, perché ad Handa non ci sono assolutamente strutture che vendono prodotti di questo tipo. Pronti ad attraccare in una piccola isola selvaggia e assolutamente autentica?

Handa, Scozia

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Le imponenti scogliere dell’isola di Handa, in Scozia

Cosa aspettarsi

Nell’immaginario di tutti la Scozia è una terra meravigliosa fatta di coste e di faraglioni a strapiombo sul mare. Certamente il Paese più settentrionale del Regno Unito è una terra piena di paesaggi aspri e selvaggi, ma anche di angoli che ribaltano questo stesso stereotipo: arrivando ad Handa si approda su una soffice spiaggia di sabbia bianca lambita da acque turchesi, quasi a farci credere di essere su una (fredda) spiaggia tropicale.

Non a caso, il nome di questo angolo di mondo nell’antica lingua gaelica vuol dire “isola sul fiume sabbioso”, tanto da essere una riserva naturale di grande importanza avifaunistica che alterna panorami selvaggi a scorci dal sapore quasi caraibico.

Cosa vedere ad Handa

Da queste parti, durante la stagione riproduttiva (da aprile a luglio), svolazzano circa 100.000 uccelli marini, per questo è condisiderata una delle colonie riproduttive più grandi dell’Europa nord-occidentale. Tra tutti ci sono gli stercorari artici, grossi uccelli lunghi 52–64 cm e del peso di 1–2 kg, le allodole che cantano libere mentre nidificano nel terreno e poi lì, dove la spiaggia “tropicale” lascia il posto alle scogliere a picco e rocciose, ci sono i gabbiani tridattili urlanti, le aquile di mare e, soprattutto, le graziose pulcinelle di mare.

Sono questi ultimi volatili, infatti, ad attirare molti dei visitatori che scelgono di fare una gita giornaliera a Handa, poiché ogni anno qui nidificano circa 80 pulcinelle di mare. Purtroppo, come ha dichiarato la ranger dell’isola, Libby Higgins-Washbrook, alla BBC, la popolazione di questi uccelli sta diminuendo, perché “Li mangiano volentieri tutti: le urie, le gazze marine e soprattutto i ratti, che arrivano fin qui dalla terraferma e possono scavare tane proprio come fanno le pulcinelle di mare.”

Pulcinella di mare in Scozia

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Una graziosa pulcinella di mare sulle scogliere di Handa

Gestita dallo Scottish Wildlife Trust (SWT) come riserva naturale, Handa oltre alle scogliere mozzafiato che si mescolano a caratteristiche montagne di arenaria Torridoniana, offre anche una vegetazione che si presenta ricca, varia e sorprendente.

Contemporaneamente, è anche il posto ideale per avvistare cetacei di vario tipo, come il delfino comune, il delfino di Risso, la balenottera minore e gli squali elefante. Altri punti di interesse sull’isola includono i resti archeologici di un antico villaggio e di un cimitero, entrambi risalenti agli ultimi abitanti di questo selvaggio lembo di terra che risalgono all’ormai lontano 1847.

A disposizione dei visitatori c’è un percorso circolare di 6 km (oppure più breve, di 4 km) che sale e torna alle scogliere da intraprendere su una passerella di legno gestita dai volontari della SWT. Non mancano alcuni pendii rocciosi ed erbosi da superare. È molto importante rimanere sempre sul sentiero per la propria sicurezza ed anche per evitare di disturbare la fauna selvatica, in particolare gli uccelli che nidificano a terra.

Volontariato ad Handa

Questa spettacolare isola della Scozia, che ricordiamo si può visitare solo facendo una gita giornaliera, offre anche diversi programmi di volontariato per tutti coloro che desiderano preservare questo importante tempio naturale. Sicuramente la vita qui è totalmente diversa rispetto a quella che conduciamo tutti i giorni, perché sull’isola non ci sono comfort di alcun tipo e anche perché spesso le condizioni atmosferiche impediscono i collegamenti con la terraferma.

Quel che è certo, tuttavia, è che facendo volontariato da queste parti si può partecipare sia agli interventi di manutenzione degli edifici e delle infrastrutture, sia al monitoraggio delle popolazioni di uccelli marini secondo i metodi dell’ente pubblico britannico per la conservazione della natura.

In sostanza, l’esperienza di lavorare su un’isola come questa può di gran lunga migliorare la qualità della propria vita, in quanto si potrebbe imparare ad apprezzare di più le piccole cose. Allo stesso tempo, si avrebbe l’opportunità  di sperimentare il vero significato di pace e silenzio, osservando e proteggendo la natura da un punto di vista più che privilegiato, di quelli che cominciano a scarseggiare in tutto il mondo.

Paesaggi isola di Handa

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Un meraviglioso scorcio dell’Isola di Handa
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Come raggiungere l’Isola di Skye in Scozia

L’Isola di Skye è un luogo magico della Scozia, che incanta i visitatori con la sua bellezza selvaggia e i paesaggi mozzafiato. Dalle maestose montagne delle Cuillin Hills alle cascate fatate delle Fairy Pools e alle formazioni rocciose uniche di Quiraing, Skye offre un’esperienza indimenticabile a chiunque abbia il privilegio di visitarla. La combinazione di natura incontaminata, storia antica e leggende affascinanti rende Skye un tesoro nascosto che vale la pena scoprire.

Questa splendida isola scozzese si trova nell’arcipelago delle Ebridi ed è costellata da villaggi di pescatori e castelli medievali. I suoi paesaggi incantati la rendono una delle mete più affascinanti del nord della Gran Bretagna, inoltre l’isola è uno dei luoghi consigliati in Scozia in cui vedere la magia dell’Aurora Boreale. Ma come arrivare in questa meravigliosa isola nella regione delle Highland? Per arrivare sull’Isola di Skye ci sono varie soluzioni.

Neist Point Isola di Skye

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Vista del faro di Neist Point sull’isola di Skye

Arrivare sull’isola di Skye in traghetto da Mallaig

Il modo più semplice per arrivare all’Isola di Skye consiste nel prendere il treno per Mallaig dalla stazione di Glasgow. La tratta Glasgow-Mallaig consente al viaggiatore di ammirare i panorami scozzesi, tra cui le magiche colline che appaiono nei film di Harry Potter. Una volta a Mallaig si sale sul traghetto fino ad Armadale.

Il viaggio sul traghetto per arrivare all’Isola di Skye impiega 45 minuti per l’attraversamento ma il tempo può variare in base alle condizioni meteo e viene effettuato dalla compagnia Caledonian MacBrayne. È possibile acquistare il biglietto nelle casse della stazione di Glasgow.

Come arrivare all’Isola di Skye da Glasgow

In alternativa, è possibile prendere l’autobus “citylink” dalla stazione di Glasgow. L’autobus attraversa il ponte che collega Skye alla Scozia continentale, lo Skye Bridge, nei pressi di Kyle of Lochalsh. Tuttavia, viaggiare con l’autobus è abbastanza caro: il biglietto cosa all’incirca 40 euro e la durata del viaggio varia dalle 5 alle 6 ore.

Come arrivare all’Isola di Skye da Edimburgo o Inverness

Qualora i viaggiatori si trovassero a Edimburgo, potrebbero recarsi presso la stazione centrale della città e prendere il treno fino ad arrivare a Inverness. Da Inverness si dovrebbe poi prendere il cambio fino a Kyle of Lochalsh. Anche quest’ultima tratta offre al viaggiatore la possibilità di ammirare gli splendidi paesaggi circostanti. Da Kyle of Lochalsh si può attraversare lo Skye Bridge a piedi oppure prendere un autobus per viaggiare fino a Kyleakin. Il biglietto dell’autobus costa all’incirca 1 euro e 30 centesimi.

Si può noleggiare un’auto sull’Isola di Skye?

Bisogna sempre ricordarsi, che non è possibile noleggiare un’automobile direttamente sull’isola, né utilizzare il servizio taxi. Motivo per cui, qualora si volesse noleggiare un’automobile a lungo tempo, bisognerebbe farlo a Glasgow. Qualora i viaggiatori volessero arrivare all’Isola di Skye con la propria automobile, potrebbero farlo seguendo le indicazioni stradali utili per raggiungere Kyle of Lochalsh. Infine, è possibile raggiungere Skye anche con una barca privata. In tal caso bisognerebbe attraccare vicino a uno dei moli situati nella parte meridionale dell’isola.

Prendetevi il tempo che vi serve perché questo tour va fatto con lentezza, senza limitarsi a visitare le zone più conosciute, come la Trotternish Peninsula o il Dunvegan Castle, ma avventurandosi nelle zone più remote, come il villaggio di Elgol. Da non perdere, anche se più turistica, una tappa alla Talisker Distillery per assaporare il vero whiskey scozzese.

5 cose da vedere sull’isola di Skye

Fairy Pools Isola di Skye

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Le Fairy Pools sull’isola di Skye
  1. Le Cuillin Hills, una catena montuosa che domina l’isola, sono una delle principali attrazioni di Skye. Queste montagne spettacolari offrono un terreno ideale per gli escursionisti esperti che cercano sfide mozzafiato. Le vette più alte, come il Sgùrr Alasdair, raggiungono i 992 metri e offrono panorami mozzafiato sulla costa e sulle isole circostanti.
  2. Le Fairy Pools sono una serie di cascate e piscine naturali formate dal fiume Brittle. L’acqua cristallina e le sfumature turchesi delle piscine creano un’atmosfera magica, che sembra provenire direttamente da un racconto di fate. Un’escursione lungo il fiume permette di attraversare ponti di pietra e di godere di paesaggi di straordinaria bellezza.
  3. Una delle formazioni rocciose più iconiche di Skye è l’Old Man of Storr. Questo monolito alto circa 55 metri emerge dalla terra come un dito puntato verso il cielo. La sua presenza imponente e il paesaggio circostante creano un’atmosfera mistica e affascinante. Gli escursionisti possono seguire un sentiero che conduce fino alla base dell’Old Man of Storr, offrendo viste spettacolari sulla penisola di Trotternish e sul mare.
  4. Quiraing è un’area di paesaggio spettacolare che offre panorami mozzafiato e sentieri avventurosi per gli escursionisti. Le sue formazioni geologiche uniche, con caratteristiche come il famoso “Needle” e il “Table”, sono il risultato di millenni di erosione. Camminare attraverso Quiraing è un’esperienza indimenticabile, e i visitatori possono ammirare le scogliere a picco sul mare e le valli profonde che si estendono all’orizzonte.
  5. Non solo Skye è famosa per la sua bellezza naturale, ma ospita anche uno dei castelli più antichi e affascinanti della Scozia. Dunvegan Castle, situato sulle rive del Loch Dunvegan, è la sede del clan MacLeod da oltre 800 anni. I visitatori possono esplorare le sale storiche del castello, ammirare i giardini lussureggianti e persino fare un’escursione in barca per visitare la roccia di MacLeod, un piccolo isolotto con una storia intrigante.
Dunvegan Castle

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Vista su Dunvegan Castle in Scozia
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Lewis e Harris, cosa fare e vedere nell’isola più estesa della Scozia

Due nomi per una sola isola, un luogo in cui vento, scogliere ed oceano plasmano uno dei segreti meglio custoditi d’Europa. Parliamo di Lewis e Harris, un magnifico (e selvaggio) pezzettino di mondo che si sviluppa al largo della costa occidentale della Scozia e che rappresenta l’isola principale delle Ebridi Esterne.

Lewis e Harris: informazioni utili

L’isola di Lewis e Harris accoglie i visitatori con montagne selvagge, infinite spiagge inondate di natura, coste frastagliate e veri e propri paesaggi lunari. È quasi un mondo a parte rispetto alle mete che ci sono più familiari, perché qui non esistono il caos e la frenesia che sono tipiche di tantissime località del nostro continente.

Oltre a essere uno degli ultimi tesori nascosti d’Europa, Lewis e Harris è anche la più grande isola britannica per estensione dopo la Gran Bretagna e l’Irlanda. Un pezzettino di terra incantato, diviso in due da uno stretto istmo che fa sì che la parte settentrionale dell’isola sia ‘Lewis’, mentre la parte meridionale ‘Harris’, anche se spesso sono erroneamente nominate come se fossero isole distinte.

Lewis: cosa vedere in questa zona dell’isola

La parte settentrionale, chiamata Lewis, si distingue per essere relativamente pianeggiante, eccetto nella parte Sud-Orientale dove svetta nei cieli il Ben More, che raggiunge i 571 metri di altezza, e nel Sud-Ovest, dove invece c’è il Mealasbhal che rappresenta il punto più alto con i suoi 575 metri.

È proprio qui che prende vita il capoluogo amministrativo delle Ebridi Esterne, Stornoway, che è anche la sede dell’aeroporto dell’isola e un trafficato porto marittimo. Il viaggiatore arriva in questa cittadina e se ne innamora subito, grazie al caloroso benvenuto che offre e anche per via delle tante attrazioni turistiche da scoprire.

Castello di Lews

Senza ombra di dubbio, una dei punti di interesse da non perdere in città è il Castello di Lews. Di epoca vittoriana, è stato edificato tra il 1844 e il 1851 come “residenza di campagna” per Sir James Matheson, per poi cambiare più volte proprietà e funzione, fino a diventare un’affascinante location per matrimoni, ma anche un luogo da poter visitare grazie ad alcune stanze aperte al pubblico: è possibile ammirare il piano terra con la sua sontuosa sala da ballo e un caffè, e anche alcuni appartamenti che non sono di certo da meno.

Castello di Lews

Fonte: iStock – Ph: lucentius

Il magnifico Castello di Lews

Adiacente al maniero sorge invece il Museum nan Eilean, dove fare una completa immersione nella storia e nella cultura delle Ebridi Esterne: qui sono gelosamente conservati i 6 pezzi della scacchiera di Lewis, la più famosa del mondo.

Butt of Lewis

Il Butt of Lewis è un luogo da record: è persino menzionato nel Guinness dei Primati come il posto più ventoso del Regno Unito. Ma non è tutto, perché è anche il punto più a Nord che è possibile raggiungere alle Ebridi Esterne.

Quando vi si arriva, quindi, non sembra nemmeno più di stare sulla Terra, ma in uno di quei territori che spesso pensiamo che esistano solo nel film. Il Butt of Lewis, invece, è reale ed è una vera e propria opera di pregio della natura che qui ha creato alcune delle scogliere più antiche d’Europa, dove nidificano uccelli marini e crescono graziosi fiori selvatici. Molto suggestivo è anche il faro che gli fa da guardiano, costruito in mattoni rossi.

Arnol Blackhouse

Un altro dei luoghi da non perdere a Lewis è The Blackhouse, Arnol, un’antica e tradizionale casa dal tetto in paglia che è ancora completamente arredata e con annessi fienile, stalla e cortile. Datata più o meno 1880, è il posto perfetto per tutti coloro che desiderano fare un incredibile viaggio indietro nel tempo.

Mangersta Beach

Mangersta Beach sembra caduta su questa isola scozzese direttamente dal paradiso: è una distesa di sabbia bianca dove l’oceano si scaglia con una potenza spettacolare. A impreziosire il tutto ci sono anche pazzesche scogliere e un piccolo promontorio da cui ammirare il paesaggio circostante.

Mangersta Beach

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Il magnifico panorama di Mangersta Beach

Enormi massi che sbucano dal mare e archi marini fanno da casa a degli animali affascinanti, poiché proprio qui è possibile avvistare la maggiore concentrazione di aquile di tutto il nostro continente. A poca distanza, ecco emergere dalle fresche acque Mangersta Sea Stacks, dei bellissimi faraglioni costantemente battuti dal vento e dalle onde.

Ardroil Beach

Ardroil Beach è il posto in cui, nell’ormai lontanissimo 1831, vennero ritrovati i pezzi degli scacchi di Lewis. Realizzati in avorio di tricheco, erano nascosti in questa vastissima e incontaminata spiaggia di sabbia bianca che lascia senza fiato, soprattutto con la bassa marea, quando il mare si ritira per chilometri come se fosse vittima di una magia.

Callanish Standing Stones

Di straordinario interesse sono Callanish Standing Stones, grosse pietre che risalgono a circa 5000 anni fa, che raggiungono persino i 5 metri di altezza. Tredici di questi massi formano un cerchio, mentre altre sono poste in più direzioni.

Sulla loro antica funzione esistono diverse ipotesi, ma quel che è certo è che un buon numero di questi sassi risulta allineato con la posizione del sole e delle stelle. Una piccola curiosità: per alcuni studiosi, questo sito è persino più antico della ben più nota Stonehenge.

Callanish Standing Stones

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Le incredibili Callanish Standing Stones

Blackhouse Village

Blackhouse Village è un antico villaggio agricolo dove ancora sopravvivono nove case di paglia tradizionali che oggi sono state completamente restaurate. In sostanza pare che il tempo, qui, non sia passato mai.

Dun Carloway Broch

Infine – ma ad esser del tutto onesti c’è molto di più da vedere nella zona di Lewis – il Dun Carloway Broch, un altro dei siti archeologici dell’isola che colpisce per le sua mura a secco e circolari.

Costruito probabilmente 2000 anni fa, anche in questo caso la sua funzione non è chiara.

Harris: cosa vedere in questa zona dell’isola

Pur essendo sulla stessa isola, nella zona di Harris pare di stare ai Caraibi. Certo, il meteo è ben lontano da essere lo stesso, ma la bellezza delle spiagge e i colori del mare non hanno nulla da invidiare ai paradisi tropicali.

Tuttavia, Harris è anche in parte collinare o montagnosa, con più di trenta colli sopra i 300 metri, un concentrato di natura allo stato puro e storia antica.

Tarbet

Tarbet è una graziosa cittadina che sorge in una suggestiva baia protetta dalle montagne e dove ci sono tanti piccoli punti di interesse. Ne è un esempio la Harris Distillery, una distilleria in cui poter gustare l’Harris Gin che anche oggi è considerato uno dei più buoni del mondo.

Tarbet

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Veduta della graziosa città di Tarbet

Le spiagge più belle

Una delle spiagge più affascinanti dell’intera isola è senza ombra di dubbio Luskentyre Beach, che si distingue per essere incontaminata e gigantesca. Dalla sabbia bianchissima, offre un panorama che spazia dalle montagne alle acque cristalline.

Decisamente suggestiva è anche Seilebost Beach, anch’essa molto ampia e dai colori a dir poco sorprendenti. Horgabost è un’altra delle meravigliose spiagge di sabbia bianca di Harris, che si fa amare perché si affaccia direttamente sul Sound of Taransay, uno stretto in cui è possibile persino intravedere gli squali elefante.

C’è poi Borve Beach, dalla sabbia candida e una magnifica vista sull’Oceano Atlantico che, a sua volta, è incorniciato da una costa rocciosa dai peculiari toni rossastri. Infine Scarista, luogo particolarmente frequentato dai surfisti e dai golfisti.

Golden Road

La Golden Road è una magnifica strada che permette di fare un viaggio scenografico tra i paesaggi lunari della costa orientale di Harris.

Ad un’unica corsia, si guida tra tornanti ed angoli ciechi, scoprendo un territorio che pare rubato a un altro pianeta, tanto che qui Stanley Kubrick decise di registrare alcune scene del suo “2001: Odissea nello Spazio“. Ma non c’è da sorprendersi più di tanto: secondo i geologi, questa è la culla di alcune delle rocce più rare e antiche del mondo. Tra le soste imperdibili da fare c’è Flodabay, una bellissima baia dove poter avvistare la più grande colonia di foche della zona.

Un’altra tappa da fare assolutamente è presso la St. Clement Church, spesso considerata il più grande edificio medievale delle Ebridi Esterne. Dalla forma di una croce, è uno scrigno di interessanti elementi decorativi e rilievi scultorei di pregio.

Insomma, dietro questo doppio nome per un’unica isola si nasconde anche una doppia e affascinante anima, che però conserva un denominatore comune: una natura autentica che fa da sfondo a una storia antica e perfettamente conservata.

St. Clement Church

Fonte: iStock – Ph: K Neville

St. Clement Church, incanto di Harris
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Dalla Sicilia alla Scozia in treno: il tour imperdibile

Tra le modalità di viaggio più amate (dagli italiani e non solo) c’è il treno. Merito del fatto che è un mezzo di trasporto sostenibile, ma anche perché permette una certa comodità e la possibilità di ammirare dei panorami che mutano chilometro dopo chilometro. Di spostamenti su rotaia che tolgono il fiato ce ne sono tantissimi, ma il tour di cui vi stiamo per parlare è un vero unicum, perché va dalla Sicilia alla Scozia (e viceversa).

L’itinerario in treno in otto tappe

Si compone di otto affascinanti tappe l’itinerario in treno ideato da Rocco Forte Hotels, una catena alberghiera con indirizzi iconici, che portano dallo straordinario mosaico di colori dei paesaggi siciliani ai profondi e misteriosi panorami della Scozia. Il tutto fermandosi in luoghi da sogno e alloggiando in alberghi che rimettono al mondo.

Un viaggio che si pone l’obiettivo di valorizzare gli spostamenti a ritmo lento, mentre si utilizza un mezzo a ridotto impatto ambientale. Un itinerario che consente di posare lo sguardo sugli scenari diversificati che caratterizzano il tratto tra il Golfo di Palermo e Messina o le splendide vette alpine che toccano i cieli presso il Passo del Brennero.

Gli ospiti a bordo del treno possono godere di una completa autonomia durante tutto il percorso, personalizzabile sia nella direzione di viaggio sia nelle fermate che lo compongono e nella durata del soggiorno nelle diverse città.

Le magnifiche destinazioni

Si parte dalla magnifica città di Palermo e più precisamente da Villa Igiea, storico hotel di lusso cittadino che si affaccia sul mare, dove gli ospiti possono lasciarsi avvolgere dal calore dell’ospitalità locali e del caldo sole del Mediterraneo. Si risale, poi, verso la nostra magnifica Capitale, Roma, per soggiornare presso l’Hotel de Russie, il cui vero nome è Palazzo Lucernari e che si distingue per essere un edificio costruito da Giuseppe Valadier, sito presso il magnifico centro storico della Città Eterna. Una vera e propria oasi di pace, anche grazie all’iconico giardino circondato da imponenti alberi di pino e agrumi fioriti.

La tappa successiva è un altro vero e proprio capolavoro italiano: Firenze, culla del Rinascimento e una delle città d’arte più importanti del nostro Paese. Da queste parti il soggiorno è presso l’Hotel Savoy, magnifico e storico palazzo che si erge sul sito delle antiche case-torri dei Medici e della chiesa di San Tommaso, con il suo affaccio unico direttamente su Piazza della Repubblica.

Il viaggio su rotaia continua sconfinando oltre l’arco alpino fino ad arrivare a Monaco di Baviera, città che ha tantissimo da raccontare e che merita una visita anche per i musei, alcuni dei quali tra i più famosi d’Europa. Non sono di certo da meno le bellezze architettoniche, le chiese del centro storico e tutto ciò che questo suggestivo angolo d’Europa ha da offrire.

Di nuovo in viaggio ma questa volta con direzione Berlino, una delle città europee più vivaci, caratterizzata da un mix eclettico fra architettura moderna e classica. Dalla Germania il passaggio è attraverso il Belgio, con una sosta nell’affascinante Hotel Amigo, un palazzo con 500 anni di storia e con una pavimentazioni fatta di ciottoli che originariamente erano usati nelle vie circostanti della città.

Si arriva poi a Londra, città che non ha bisogno di troppe presentazioni, per poi terminare il viaggio ad Edimburgo, in Scozia. Un luogo che, senza ombra di dubbio, è in grado di far sognare: regala scorci pittoreschi ai libri di Harry Potter e tanti altri luoghi di prezioso interesse, una località che è un un concentrato di magia.

Perfetto per romantici, famiglie e moderni esploratori, questo Grand Tour su rotaie è una straordinaria avventura di viaggio lento in cui autonomia e lusso si fondono armoniosamente, permettendo un’immersione unica nello splendore del nostro continente.