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Alla scoperta dello splendido borgo di Specchia in Puglia

Incastonata nel cuore del Salento, Specchia è uno dei borghi più affascinanti della Puglia nella provincia di Lecce. Si tratta di un borgo di era medievale che ha saputo mantenere intatto il suo fascino antico nel tempo, a metà strada tra il Mar Adriatico ed il Mar Ionio. Caratterizzato da stradine lastricate, case in pietra bianca ed atmosfere suggestive, Specchia rappresenta la destinazione ideale per chi desidera immergersi nella storia e nelle tradizioni di questa meravigliosa regione italiana.

Un angolo della Puglia da non lasciarsi sfuggire per niente al mondo.

Un po’ di storia, le origini di Specchia

La storia di Specchia affonda le sue radici nell’epoca medievale, situato in un territorio abitato già in epoca preistorica. Il nome “Specchia” deriva probabilmente dalle specchie, degli antichi cumuli di pietre che venivano utilizzati come punti di riferimento o di vedetta dell’epoca. Il borgo medievale pugliese si sviluppò intorno al nono secolo, periodo in cui venivano costruite  fortezze e difese contro le incursioni del popolo dei Saraceni. Camminando ancora oggi per le strade del centro storico di Specchia, si percepisce l’atmosfera di un tempo così lontano come quello medievale.

Tra le accoglienti stradine del borgo pugliese abitano poco meno di 5.000 anime e sono custoditi edifici dal valore storico-artistico inestimabile. Sono diverse le influenze culturali che Specchia ha assorbito e che l’hanno resa senza dubbio una vera e propria meraviglia, capace di offrire tantissimo a chi la sceglie come meta delle sue esplorazioni, dal punto di vista architettonico, artistico, storico e gastronomico.

Cosa vedere a Specchia, gioiello salentino

Il centro storico del borgo

Il cuore di Specchia rappresenta il suo centro storico: un labirinto di vicoli stretti e tortuosi, pavimentati con lastre di pietra calcarea. Passeggiando per queste piccole vie, è facile ritrovarsi di fronte ad antiche case in pietra, cortili fioriti e scorci pittoreschi, che sembrano usciti da una cartolina. Uno dei punti più interessanti e suggestivi del centro storico di Specchia è Piazza del Popolo, il centro della vita cittadina, sulla quale si affacciano alcuni degli edifici più importanti del borgo.

Castello e Palazzo Risolo, simboli di Specchia

L’antico Castello Risolo, situato proprio in Piazza del Popolo, è uno dei simboli di Specchia, che venne costruito nel quindicesimo secolo. Il castello ha subito diverse modifiche nel corso dei secoli, ma conserva tutt’oggi il suo imponente aspetto. Oggi questo antico edificio è la sede di diversi eventi culturali e mostre temporanee, ed è possibile visitare alcune delle sue sale interne. La visita al castello offre ai visitatori una splendida vista sulla piazza e sulle case circostanti, per un panorama sicuramente da ricordare.

Accanto al castello, sempre in Piazza del Popolo, si trova Palazzo Risolo, un elegante edificio nobiliare, risalente al diciassettesimo secolo. Questo palazzo, con la sua facciata decorata e i suoi interni raffinati ed eleganti, è un esempio di architettura barocca salentina. Al suo interno, oggi, ospita il Municipio di Specchia e alcune sale espositive dove è possibile ammirare diverse opere d’arte.

La Chiesa Madre

Facciata della Chiesa Madre di Specchia

Fonte: 123RF

Chiesa Madre del borgo medievale di Specchia

La Chiesa Madre, che è stata dedicata alla presentazione della Beata Vergine Maria, è un altro importante edificio religioso di questo piccolo borgo della Puglia. La chiesa venne costruita nel XVI secolo ed è un esempio di architettura rinascimentale e tratti dello stile barocco. All’interno, si possono ammirare altari in marmo, dipinti e sculture che testimoniano la ricchezza artistica di Specchia.

Antica chiesa di Sant’Eufemia

La chiesa di Sant’Eufemia è uno degli edifici religiosi più antichi di Specchia, situata poco fuori il centro abitato. Questa chiesa, in stile romanico-bizantino, è un vero tesoro d’arte e spiritualità del borgo pugliese. L’interno, così semplice ma suggestivo, conserva affreschi e decorazioni uniche,  che raccontano la storia religiosa del borgo di Specchia. La chiesa è circondata da ulivi secolari, che creano un’atmosfera di pace e contemplazione.

I frantoi ipogei, per la produzione di olio

Una dei luoghi più particolari di Specchia sono sicuramente i frantoi ipogei, antichi luoghi di produzione dell’olio ricavati nel sottosuolo. Questi frantoi, che risalgono al periodo medievale, rappresentano un’importante testimonianza della tradizione olearia del Salento. Oggi è possibile visitarli per scoprire le tecniche di produzione dell’olio pugliese, immergendosi in un mondo sotterraneo, affascinante e misterioso.

Alberi di ulivo nelle campagna salentine

Fonte: iStock

Alberi di ulivo delle campagne salentine

Cosa fare nel borgo medievale di Specchia

Natura, passeggiate e trekking

Specchia può essere il punto di partenza ideale per escursioni e passeggiate nel territorio Salentino. I dintorni del borgo offrono numerosi sentieri, che attraversano uliveti, vigneti e campi coltivati, permettendo di immergersi a pieno nella natura e scoprire il paesaggio rurale della regione. Una delle escursioni sicuramente più suggestive è quella che conduce alla Serra di Specchia, una collina da cui si gode di una vista panoramica mozzafiato sul borgo di Specchia e sulle campagne circostanti.

Eccellenze pugliesi e degustazioni enogastronomiche

Da anni Forbes celebra la Puglia per i suoi sapori e per la sua cucina ed il borgo di Specchia non fa eccezione. Durante la visita non bisogna assolutamente perdere l’occasione di degustare i prodotti tipici locali del territorio pugliese. Ci sono numerosi ristoranti e trattorie tipiche, che offrono piatti della tradizione salentina, preparati con ingredienti freschi e genuini. Tra le specialità da provare ci sono sicuramente le orecchiette con le cime di rapa, il purè di fave con cicorie, e i pasticciotti, deliziosi dolci di pasta frolla ripieni di crema.

Eventi e manifestazioni

Specchia è un borgo vivace, nel quale si svolgono numerosi eventi e manifestazioni durante tutto l’anno. Tra i più importanti eventi di questo borgo ci sono: la Festa di San Nicola, patrono del borgo, che si celebra a maggio con processioni, spettacoli lungo le vie e fuochi d’artificio, e la Notte della Taranta, un festival di musica tradizionale salentina che attira visitatori da tutta Italia. Partecipare rappresenta un’ottima occasione per conoscere la cultura e le tradizioni locali e farsi trasportare dall’animo salentino del popolo locale.

Specchia è un luogo magico, dove il tempo sembra essersi fermato e dove è possibile riscoprire il piacere delle cose semplici. La sua bellezza, la sua storia e le sue tradizioni ne fanno una meta imperdibile per chi visita la Puglia e vuole scoprire il Salento, con la sua arte, la sua cultura e le sue spiagge strepitose.

 

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Salento: alla scoperta del Parco naturale di Porto Selvaggio

Nel cuore del Salento, il Parco naturale regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano è un’oasi di natura incontaminata: 7 km di costa selvaggia, roccia a strapiombo sul mare cristallino, sentieri più o meno tortuosi, torri di guardia e grotte carsiche assolutamente da non perdere.

Vi presentiamo il Parco

Il Parco naturale regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano si estende per un’area di 1.122 ettari, dei quali 432 di costa e 300 occupati da pineta grazie a un’importante opera di rimboschimento del Corpo Forestale negli anni Cinquanta. Questa vasta distesa di pini d’Aleppo rappresenta un vero polmone verde per l’intera zona, che si estende tra la località di Santa Caterina, frazione del Comune di Nardò, e la località di Torre Inserraglio. L’area già dal 1980 è un Parco naturale istituito dalla Regione Puglia.

Cosa vedere nel Parco naturale di Porto Selvaggio

L’interno del parco è tutto da esplorare, a seconda del tempo a disposizione, degli interessi e della voglia di camminare per sentieri (non sempre facilissimi).

Spiaggia di Porto Selvaggio

La spiaggia principale del parco è un vero paradiso. Situata in una baia incastonata tra alte scogliere e pinete ombrose, la spiaggia di Porto Selvaggio è caratterizzata da ciottoli levigati e acque trasparenti basse. Per i tuffi dagli scogli, invece, il consiglio è quello di allontanarsi un pochino dalla baia e cercare angoli più profondi. Un bagno in queste acque regala un’esperienza rinfrescante, mentre la bellezza naturale circostante offre un perfetto sfondo per rilassarsi e godersi il sole.

La Baia di Uluzzo

Caratterizzata da alte scogliere e acque cristalline, la Baia di Uluzzo offre uno scenario mozzafiato che attrae sia gli amanti del mare che gli appassionati di escursioni. È probabilmente il punto più suggestivo del parco, ma anche quello più difficile da raggiungere, seguendo i sentieri escursionistici del parco, abbastanza impervi e scoscesi. La Baia di Uluzzo ospita diverse grotte come la Grotta di Uluzzo, Grotta Cosma e Grotta del Cavallo, famosissima per i reperti che testimoniano circa 120mila anni di storia.

Grotta del Cavallo

Merita un cenno a sé la Grotta del Cavallo, una delle grotte più famose del parco,  nota per i suoi importanti reperti archeologici. Gli scavi hanno rivelato tracce di insediamenti umani risalenti al Paleolitico, rendendola un luogo di grande interesse storico e culturale. L’accesso alla grotta richiede una breve escursione attraverso i sentieri del parco, ma la fatica sarà ricompensata dalla visita a un luogo davvero unico. Un paio di curiosità sulla grotta: il nome deriva da un masso sull’estremità che ricorda la testa di un cavallo; e poi secondo alcune leggende locali, la Grotta del Cavallo sarebbe stata abitata da creature mitiche.

Serra Cicoria

Un po’ più a nord rispetto a Torre Uluzzo, anche Serra Cicoria è un sito archeologico di notevole interesse, dove sono state ritrovate numerose testimonianze come vasi di terracotta e strumenti tipici del Neolitico.

Le Torri del Parco di Porto Selvaggio

Come in diverse località della costa ionica, il parco ospita diverse torri di avvistamento. Torre dell’Alto e Torre Uluzzo sono state costruite nel Cinquecento con la funzione di controllare e difendere la costa. Torre dell’Alto è senz’altro una delle torri costiere più scenografiche e pittoresche della costa. Situata su un promontorio roccioso, domina il paesaggio del parco e offre una vista panoramica mozzafiato sul mare. È il luogo ideale per ammirare il tramonto.

Palude del Capitano

Questa area umida è una zona protetta e il luogo perfetto per chi ama il birdwatching o chi desidera esplorare un ambiente naturale unico. Passeggiando lungo i sentieri che attraversano la palude, si possono osservare numerose specie di uccelli e piante acquatiche. E l’origine del nome? Probabilmente è dovuto alla presenza, in epoca passata, di un capitano militare che venne a trascorrere nella riserva gli ultimi anni della sua vita.

Cosa Fare nel Parco naturale di Porto Selvaggio

Escursioni e trekking

Il parco offre una rete di sentieri ben segnalati che attraversano boschi di pini, macchia mediterranea e coste rocciose. Uno dei percorsi più popolari è il sentiero che conduce dalla Torre dell’Alto alla spiaggia di Porto Selvaggio. Questo itinerario offre viste spettacolari sul mare e la possibilità di scoprire la flora e la fauna locali.

Snorkeling e immersioni

Le acque limpide e le baie nascoste del parco sono ideali per lo snorkeling e le immersioni. La zona offre una ricca vita marina, con fondali ricchi di pesci colorati e vegetazione subacquea. Diversi punti di immersione sono accessibili direttamente dalla costa, rendendo facile esplorare il mondo sottomarino di Porto Selvaggio. La Grotta delle Corvine, in località Torre Uluzzo, è una delle più grandi cavità subacquee della costa: dall’ingresso molto ampio, a 12 metri di profondità, si percorre l’ampia apertura e si arriva in una grande sala sommersa al centro della quale ci sono delle bolle d’aria in cui è possibile emergere per ammirare le spettacolari concrezioni delle pareti. Per andare sul sicuro, meglio affidarsi a scuole e centri della zona che organizzano escursioni marine e immersioni.

Picnic e relax

Il parco è anche un luogo ideale per un picnic in mezzo alla natura. Le pinete offrono ombra e frescura durante le calde giornate estive, mentre le aree attrezzate permettono di godersi un pasto all’aperto con vista sul mare. È un’opportunità perfetta per rilassarsi e ricaricare le energie.

Natura: il Pino d’Aleppo

Uno degli alberi simbolo del parco è il Pino d’Aleppo, una specie tipica della macchia mediterranea. Questi pini, con le loro forme contorte e i rami che si estendono verso il cielo, creano un paesaggio unico e suggestivo. Sono anche fondamentali per l’ecosistema del parco, offrendo habitat e nutrimento per molte specie di animali.

Info pratiche per visitare il Parco di Porto Selvaggio

Come arrivare

Il Parco naturale di Porto Selvaggio si trova nel comune di Nardò, in provincia di Lecce, tra Gallipoli e Porto Cesareo. È facilmente raggiungibile in auto, seguendo la strada provinciale SP286. Per chi arriva in aereo, l’aeroporto più vicino è quello di Brindisi, da cui è possibile proseguire in auto o in autobus fino a Nardò. Da qui, il parco è a pochi chilometri di distanza. Chi viaggia in treno può arrivare alla stazione di Lecce e proseguire con i mezzi pubblici o con un’auto a noleggio.

Ingressi al Parco

Il Parco naturale di Porto Selvaggio dispone di diversi ingressi. L’ingresso più popolare è quello vicino alla Torre dell’Alto, da cui partono molti sentieri escursionistici per scendere alla spiaggia o per la visita al parco. In alternativa, si può prendere la strada di collegamento fra Santa Caterina e Sant’Isidoro, fino alla contrada Cucchiara e parcheggiare per poi imboccare un sentiero più agevole che si addentra nel cuore del parco. Ogni ingresso è ben segnalato e servito.

Come muoversi all’interno del parco

Una volta entrati, ci sono numerosi sentieri ben mantenuti che collegano i vari punti di interesse del parco. I visitatori possono scegliere tra percorsi più brevi e facili, ideali per famiglie con bambini, e sentieri più lunghi e impegnativi per escursionisti esperti. È comunque consigliabile indossare scarpe comode e portare con sé acqua e protezione solare, soprattutto durante i mesi estivi.

Quando andare

Il periodo migliore per visitare il parco è da maggio a settembre, ma la primavera e l’inizio dell’autunno sono ideali per chi preferisce temperature più miti e vuole evitare la folla estiva. Durante l’estate, sono organizzate diverse visite guidate e attività, come escursioni naturalistiche e snorkeling.

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Come arrivare all’aeroporto di Bari da Lecce

Arrivare all‘aeroporto internazionale di Bari (o Aeroporto Karol Wojtyła) da Lecce, nonostante la notevole distanza (170 chilometri), è più facile di quanto si possa pensare. Di solito coloro che abitano nella splendida città del Salento utilizzano l’aeroporto di Brindisi per viaggiare, ma alcuni voli partono esclusivamente dall’aerostazione di Bari. D’altronde si tratta del dodicesimo aeroporto italiano per traffico passeggeri, con circa 4 milioni di persone che vi transitano ogni anno. Al primo posto di questa speciale classifica troviamo ovviamente l’aeroporto Leonardo da Vinci di Roma Fiumicino, seguito da Milano Malpensa e Bergamo Orio al Serio.

Come detto, se dovete arrivare all’aeroporto di Bari (che si trova a dodici chilometri dal centro cittadino, in Viale Enzo Ferrari) da Lecce non preoccupatevi, ci sono numerose alternative fra le quali scegliere. Vediamole una per una.

Affittare un’auto

Se preferite viaggiare per conto vostro senza dover dipendere dagli orari dei mezzi pubblici potete decidere di affittare un’auto. In circa un’ora e trenta minuti riuscirete a coprire la distanza e ad arrivare all’aeroporto di Bari da Lecce. La Statale 16 Adriatica che unisce i due capoluoghi di provincia è a scorrimento veloce e in alcuni tratti ha il limite di velocità imposto a 110 chilometri orari.

Esiste anche la possibilità di noleggiare un’auto con conducente.

Noleggiare una navetta privata

Per chi ama la comodità e muoversi senza dover sottostare agli orari dei mezzi e trasportare valigie e bagagli, esiste anche la possibilità di noleggiare una navetta privata grazie a cui raggiungere l’aeroporto di Bari Palese in poco meno di un’ora.

In questo caso, si usufruisce anche di un efficiente servizio di trasporto bagagli e si può concordare l’orario di partenza e di arrivo dell’autista per il proprio viaggio esclusivo.

Servirsi del treno

Un’alternativa per chi predilige, invece, spostarsi con i mezzi pubblici consiste nel prendere il treno dalla stazione di Lecce e raggiungere la stazione di Bari Centrale in un’ora e 27 minuti. I treni viaggiano circa uno ogni ora.

Una volta arrivati alla stazione di Bari, occorre effettuare il cambio con autobus (servizio urbano linea n.16) oppure con le apposite navette e collegamenti aeroportuali che conducono infine a destinazione, ovvero allo scalo aeroportuale di Bari.

Utilizzare il servizio di Bla Bla Car

Un’altra modalità interessante (che unisce la comodità dell’auto con il risparmio) per arrivare da Lecce all’Aeroporto internazionale di Bari è usufruire del servizio di car pooling offerto da Bla Bla Car consultando la piattaforma (anche da App) e verificando quali passaggi sono disponibili per il giorno prescelto in quella particolare tratta.

Raggiungere Bari da Lecce in auto condivisa consente di risparmiare e trovare la soluzione più comoda tra le tante offerte di passaggio di quella che è la rete di trasporto più grande al mondo.

Scegliere Flixbus

Ancora, seppur i tempi di percorrenza si allunghino, c’è anche la possibilità di viaggiare con Flixbus per andare da Lecce a Bari e poi servirsi dei bus navetta che collegano la città con il suo aeroporto (ad esempio, come accennato in precedenza, dalla Stazione Centrale di Bari parte l’autobus di linea urbano n.16 oltre ad appositi bus navetta per i collegamenti aeroportuali).

Il viaggio con Flixbus ha una durata di 4 ore e 10 minuti e prevede il cambio a Taranto (durata del cambio 1 ora e 25 minuti): si parte da Piazza Carmelo Bene a Lecce per scendere, dopo un’ora e mezza, al Terminal Cimino di Taranto.

Da qui, dopo poco più di un’ora, il capolinea è Via Capruzzi a Bari.

Considerare il collegamento via aeroporto di Brindisi

Come detto, nonostante la distanza, non mancano assolutamente le possibilità per spostarsi dalla “Firenze del Sud” fino all’aeroporto barese e, tra queste, vi è anche il collegamento bus da Lecce all’aeroporto di Brindisi (mezz’ora) e, da qui, fino all’aeroporto di Bari in un’ora e 30 minuti.

Sono disponibili 4/5 ore giornaliere.

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Ostuni, la Città Bianca del Salento, tra vicoli stretti e spiagge bianche

Casette candide abbarbicate sulle colline immerse nella campagna salentina, collegate da strette viuzze che portano alle piazzette tipiche dei villaggi pugliesi. È l’immagine di Ostuni, la Città Bianca del Salento. Un candido gioiello della Puglia che costituisce alcuni dei luoghi più suggestivi del penisola salentina, insieme a Santa Maria di Leuca, Otranto e Taranto.

Si trova nella provincia di Brindisi, a più di 200 metri sul livello del mare, sulle ultime propaggini del territorio della Murgia, ed è un museo a cielo aperto tutto da esplorare. Dal centro storico ai suoi musei, fino alle località di Ostuni affacciate sul mare con spiagge incantevoli dall’acqua cristallina, scopriamo tutto quello che c’è da vedere nella Città Bianca della Puglia.

Perché Ostuni è chiamata Città Bianca?

Ostuni, come è facile immaginare, deve il suo nome Città Bianca al colore di gran parte delle abitazioni della città, soprattutto del centro storico. In realtà il motivo per cui è stato scelto il candido colore bianco non è poetico come osservare da lontano questa piccola perla del Salento. Infatti, durante il Medioevo la città di Ostuni è stata più volte colpita dalla peste e ricoprire i muri con la calce bianca permetteva di igienizzare la zona e renderla asettica. Una scelta che seguiva una necessità, ma che si è rivelata negli anni anche un valore aggiunto per la bellezza di un paesaggio dal colore candido, che risplende sotto i caldi raggi del sole.

Ostuni, la Città Bianca della Puglia

Fonte: 123RF

Ostuni, Città Bianca

Cosa vedere a Ostuni

Piazzette collegate da intrecciate viuzze caratteristiche, palazzi e luoghi di culto che raccontano storie millenarie, ma anche tradizioni culturali ed enogastronomiche e bellissime spiagge baciate dal sole del Salento: Ostuni è questo e molto altro. Ecco cosa vedere in un viaggio alla scoperta della Città Bianca della Puglia.

Il centro storico

Il centro storico di Ostuni, definito dai suoi abitanti “La Terra“, un tempo era completamente dipinto con calce bianca, che oggi è rimasta solo in parte. Le case, adornate da fiori e decorazioni dell’artigianato locale, si arrampicano sui fianchi scoscesi di tre colli e il borgo è caratterizzato da un groviglio di stradine tortuose, un susseguirsi di piazzette, vicoli e corti. Il centro storico è il cuore pulsante della cittadina, con tante botteghe artigiane, ristoranti in cui assaporare i piatti tipici della regione, e graziosi negozietti.

Visitare Ostuni significa perdersi tra le viuzze tra scalini e salite, ammirando antichi palazzi e le strutture tipiche delle case, fino a raggiungere la centrale Piazza della Libertà, il fulcro della vita cittadina. Qui si affacciano la Chiesa di San Francesco, oggi sede del Municipio, la Chiesa dello Spirito Santo e il Palazzo San Francesco. Nella piazza spicca la Colonna di Sant’Oronzo, l’obelisco in pietra in stile barocco e alto 21 metri, che localmente viene chiamato “La Guglia”.

Le mura difensive aragonesi

Merita una visita anche la parte inferiore di Ostuni centro, circondata dall’antica cinta muraria in cui si incastonano le uniche due entrate della città rimaste integre: Porta Nova e Porta San Demetrio. Seguendo il percorso delle mura, si percepisce il passato difficile, ma anche artistico, di questo gioiello della Puglia.

Le mura difensive vennero erette nel basso Medioevo dagli Angioini, per proteggere gli abitanti dalle incursioni dei Saraceni. Nel Successivamente, nel Quattrocento, furono gli Aragonesi ad ampliarle e fortificarle per proteggere la città dagli attacchi e dalle incursioni dei Turchi.

La Cattedrale di Ostuni

Merita una visita la quattrocentesca Cattedrale di Ostuni con il suo grande rosone a 24 raggi, che spicca sulla sommità del colle più alto del borgo. Dedicata a Santa Maria dell’Assunzione, venne fatta costruire da Ferdinando d’Aragona e Alfonso II, sovrani del Regno di Napoli. Ciò che più incanta, ammirandone la facciata, è lo splendido rosone che rientra tra i più grandi del mondo.

Cattedrale di Ostuni, nel centro storico

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Cattedrale di Ostuni

La Cattedrale si affaccia sulla piazza Beato Giovanni paolo II insieme al Palazzo Vescovile e al vecchio Seminario, collegati tra loro dal meraviglioso arco Scoppa, ispirato al celebre Ponte dei Sospiri di Venezia: originariamente costruito in legno, nel 1750 il cardinale Stoppa lo fece trasformare in una splendida struttura in pietra, che risalta tra il colore bianco dei palazzi adiacenti.

Arco Scoppa nel centro storico di Ostuni

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Arco Scoppa nel centro storico di Ostuni

I musei di Ostuni

Sono due i musei principali che meritano sicuramente una visita a Ostuni: il Museo delle Civiltà Preclassiche della Murgia Meridionale e il Museo Diocesano.

Lungo via Cattedrale, vicino alla chiesa barocca di Santa Maria Maddalena, si trova il monastero delle Carmelitane. In questa struttura storica sorge il Museo delle Civiltà Preclassiche della Murgia Meridionale che conserva il calco di Delia, una donna in gravidanza vissuta 25.000 anni fa e ritrovata in una grotta vicino a Ostuni nel 1991, oltre a testimonianze di culti e divinità femminili dal Paleolitico all’età cristiana.

All’interno del Palazzo dell’Episcopio è presente il Museo Diocesano, che custodisce un patrimonio artistico, storico e culturale di grande rilevanza. Qui è possibile visitare un’importante collezione archeologica di epoca messapica (risalente ai secoli VII e II a.C.), diversi dipinti risalenti al Cinquecento e all’Ottocento ed elementi di natura sacra, oppure la statua della Madonna “viva” (fine Seicento) e varie pergamene di epoca medievale (1163). L’entrata al museo permette di visitare anche lo splendido Giardino dei Vescovi: da qui il panorama sulla Città Bianca è un vero incanto.

Le spiagge e il centro balneare

Ostuni non è soltanto un luogo ricco di storia e cultura, ma anche la località perfetta per esplorare magnifiche spiagge affacciate sul Mar Adriatico. Lungo i 17 chilometri di costa del territorio di Ostuni, in un meraviglioso gioco di colori, si snodano lunghe spiagge con dune coperte da macchia mediterranea e un alternarsi di calette sabbiose e costa rocciosa. Il litorale oggi rappresenta una delle località di maggiore attrazione turistica balneare della Puglia.

I più avventurieri possono scegliere le spiagge immerse nella natura selvaggia, ma esistono anche zone con lidi attrezzati con servizi per un maggiore comfort, soprattutto se si viaggia con bambini piccoli. Ecco alcune delle spiagge più belle in cui passare piacevoli giornate tra sole e relax, cullati dal dolce suono delle onde del mare:

  • Spiagge della Costa Merlata: a pochi chilometri da Ostuni città si trova questa località che prende il nome dalla linea frastagliata della costa, con il mare che si insinua tra gli anfratti di una costa rocciosa formando singolari e intime calette sabbiose. Lungo questo tratto si trovano le spiagge di Torre Pozzelle, con acqua cristallina, calette di sabbia alternate a scogliere. In questo tratto costiero spicca anche un’antica torre di avvistamento e la spiaggia della Darsena particolarmente adatta ai bambini con il suo basso fondale. Un’altra spiaggia è quella di Lamaforca raggiungibile attraversando una densa macchia mediterranea.
  • Spiagge di Rosa Marina: un susseguirsi di piccole spiagge di sabbia immerse nella macchia mediterranea. Potrete recarvi al Lido Rosa Marina, attrezzato, oppure nelle spiagge libere nelle vicinanze, tra le quali la spiaggia Baia dei Camerini e il Lido Morelli.
  • Spiaggia di Monticelli: località più a nord della costiera di Ostuni, dove è possibile trovare un’atmosfera tranquilla e familiare, per giornate di assoluto relax.

I dintorni di Ostuni: masserie salentine e villaggi

La campagna che circonda la città è punteggiata da  numerose masserie, molte delle quali sono state trasformate in agriturismi, B&B e resort di lusso. Due esempi perfetti sono Santa Caterina, con la sua torre ottagonale, e Cappuccini con i suoi tipici trulli pugliesi. Oltre alle masserie, sorgono tra le campagne salentine anche vari villaggi che conservano ancora il fascino di un passato rurale. A poca distanza da Ostuni, circa 9 chilometri, merita una visita la cittadina di Carovigno: uno scrigno di rara bellezza in cui perdersi tra i vicoli caratteristici del centro storico con il suo imponente castello.

Per gli amanti della natura incontaminata, non può mancare una tappa alla Riserva naturale Torre Guaceto: un’oasi di pace affacciata a una splendida area marina protetta, in cui intraprendere camminate a passo lento a contatto con la flora e la fauna locali.

Cosa mangiare a Ostuni

La Città Bianca pugliese propone una ricchezza di sapori, tipici di una terra che si trova tra il mare e i monti. Tanto pesce fresco, ma anche verdure, formaggi, olio e vino. Da assaggiare assolutamente le alici arracanate, la ‘ncaprata, un piatto povero a base di crema di fave con aggiunta di cicoria e cime di rapa, la frittata alla menta, le brasciole, involtini di fettine di carne con ripieno di prosciutto, prezzemolo e pecorino gratinato. E poi, ovviamente, le orecchiette con le cime di rapa, la teglia di patate riso e cozze e, infine, i taralli conditi con pepe o semi di finocchio.

Come arrivare a Ostuni

La città di Ostuni si trova a circa 80 chilometri dall’aeroporto di Bari e a 15 chilometri da quello di Brindisi. A 2 chilometri dal centro cittadino si trova la stazione dei treni, collegata alla Città Bianca da un comodo servizio di bus di linea che parte proprio davanti alla stazione. La linea diretta dei bus che collega con il centro è quella con direzione Cimitero di Ostuni. Questo è il metodo più economico per raggiungere la cittadina. In alternativa, si può prendere un taxi oppure noleggiare un’auto in aeroporto, nel caso in cui si intenda organizzare un viaggio itinerante tra le bellezze del Salento e della Puglia.

 

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Nel Salento, il borgo medievale di Maruggio che incanta i turisti

Nascosto tra le colline del Salento, in posizione strategica, sorge il piccolo borgo di Maruggio: le sue origini antichissime e le splendide architetture che si celano nel suo centro storico l’hanno reso meta di numerosi viaggiatori alla ricerca di un luogo in cui fare un tuffo nel passato.

Il borgo si trova in un avvallamento naturale, ai piedi delle Murge tarantine, a pochi chilometri di distanza da Taranto. Maruggio venne edificato in posizione nascosta nel corso del I secolo d.C., affinché non fosse visibile dal mare e quindi fosse maggiormente protetto dagli attacchi dei saraceni.

Nel corso dei secoli, il paese subì vicende alterne: dapprima divenne feudo di numerose famiglie importanti del luogo, poi passò sotto il controllo dei Cavalieri di Malta e visse un periodo molto felice e prospero. Ancora oggi possiamo ammirare numerose testimonianze rinascimentali di Maruggio e della sua espansione.

Il centro storico di Maruggio

Il paese, oggi entrato a far parte del circuito I borghi più belli d’Italia, è caratterizzato da un centro storico di origini medievali, che nell’antichità era racchiuso da mura difensive. Un dedalo di viuzze che conducono alla piazza del Popolo, cuore pulsante della cittadina, dove si affaccia il castello dei Cavalieri di Malta, oggi chiamato Palazzo dei Commendatori. Venne edificato nel 1368, ma nel corso dei secoli subì numerose modifiche. Nel suo cortile si possono ammirare anche i resti della cappella della Madonna della Visitazione, uno dei tantissimi edifici religiosi che sorgono sul territorio di Maruggio e dintorni.

Chiesa Madre a Maruggio

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Il rosone della Chiesa Madre a Maruggio

A pochi passi dal castello, la chiesa madre dedicata alla Natività della Vergine Maria: la costruzione originale risale al XV secolo, ma nel ‘700 un forte terremoto distrusse alcuni dei suoi simboli, come l’antico rosone romanico che arricchiva la facciata, e fu quindi oggetto di importanti restauri. E poi la Torre dell’Orologio, sorta nel 1855 e divenuta poi un memoriale per i caduti della prima guerra mondiale. Passeggiando tra le vie del centro storico, i turisti rimangono affascinati dal contrasto tra le piccole casette imbiancate a calce e gli imponenti palazzi signorili risalenti al ‘600.

Le spiagge di Maruggio

Oltre al suo centro storico, Maruggio offre un panorama indimenticabile e si conferma, in Puglia, una meta perfetta per le vacanze al mare: immerso tra le colline salentine, tra trulli e ulivi che punteggiano il territorio, Maruggio si espande fino alle coste affacciate sul mar Ionio. Ed è qui che possiamo trovare alcune spiagge meravigliose, dove il turismo balneare è particolarmente diffuso. Una delle più belle è la spiaggia di Campomarino, caratterizzata dalle sue omonime dune , ora protette come sito di interesse comunitario.

Dune di Campomarino

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Le dune di sabbia a Campomarino

Habitat naturale importante per molte specie animali e vegetali, le dune sono riccamente ricoperte di una folta macchia mediterranea che dona un tocco di verde al territorio. Degradando dolcemente verso il mare, le dune lasciano il posto alla spiaggia sabbiosa, delimitata solamente da qualche breve punto in cui possiamo trovare basse scogliere a picco sulle acque cristalline.

La località di Torre Ovo, parte di Marina di Torricella, è anche un’altra destinazione caratterizzata da un litorale a dir poco caraibico, con la spiaggia circondata da una natura rigogliosa e nelle vicinanze l’antica torre saracena che dà il nome alla località.

Spiaggia di Campomarino

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La spiaggia di Campomarino

Come arrivare a Maruggio

Per raggiungere Maruggio ci sono diverse opzioni di trasporto. Se si arriva dall’estero, l’aeroporto più vicino è l’Aeroporto di Brindisi – Salento, che dista circa 60 chilometri da Maruggio. Dall’aeroporto, è possibile noleggiare un’auto o prendere un taxi per raggiungere la destinazione. Un’altra opzione è l’utilizzo dei mezzi pubblici, come il treno o l’autobus. La stazione ferroviaria più vicina a Maruggio è quella di Manduria, che si trova a circa 9 chilometri di distanza. Da lì, si può prendere un taxi o un autobus locale per arrivare a Maruggio. In alternativa, per coloro che preferiscono viaggiare in auto, è possibile raggiungere Maruggio attraverso le strade principali della regione, come la SS7 o la SS106. Le strade sono ben collegate e offrono un piacevole percorso attraverso la splendida campagna pugliese.

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Cosa fare a Carovigno, incanto di Puglia

Esistono luoghi capaci di meravigliarci ad ogni passo e di immergerci in realtà quasi fiabesche: piccoli e grandi scrigni di bellezza che custodiscono storie di architetture millenarie e di tradizioni culturali ed enogastronomiche. Uno di questi è perfettamente incastonato tra le colline, punteggiate da ulivi e vigne secolari della penisola salentina, e il mare cristallino che ne bagna le coste. Stiamo parlando di Carovigno, uno dei borghi più belli d’Italia situato tra la Valle d’Itria e il Salento settentrionale, in provincia di Brindisi.

Durante un viaggio in Puglia alla scoperta delle più incantevoli perle nascoste del Salento, non può mancare una tappa nel centro storico di Carovigno per poi esplorarne i dintorni, la frazione che si affaccia sul mare e l’oasi naturale di Torre Guaceto. Ecco tutto quello che offre questo splendido borgo salentino.

Cosa vedere a Carovigno

Se il mare che lambisce le splendide spiagge della frazione marittima di Carovigno regala giornate incantevoli tra sole, relax e sport acquatici, il suo centro storico è il luogo perfetto in cui perdersi per scoprirne le numerose bellezze architettoniche e culturali: la regola è farlo a passo lento, per assaporarne tutta l’autenticità.

Con casette dai colori candidi collegate da viuzze sormontate da archi in pietra, Carovigno (che conta 17 mila abitanti) è difeso da una possente cinta muraria dotata di antiche torri, chiese e castelli. Celebre anche per la produzione di olio di oliva e per le feste religiose che vi si celebrano, questo borgo tra terra e mare merita di essere esplorato in ogni suo angolo. Ecco cosa vedere nel centro storico e nei dintorni di Carovigno.

Centro storico di Carovigno: piazza centrale e chiese

Il centro storico di Carovigno conserva ancora le atmosfere autentiche di un borgo antico: case dipinte di bianco decorate da graziose ceramiche locali e vasi con fiori variopinti, protette da quattro orgogliose torri, tre delle quali (la torre civile, Giranda e “delli Brandi”) sono ancora in piedi, e dalle due antiche porte (Porta Brindisi e Porta Ostuni) insieme ai due accessi secondari (l’arco “del Prete” e la “Purticedda”).

Il cuore del centro cittadino è piazza ‘Nzegna: da qui potete partire a piedi in un viaggio lento esplorando tutte le perle di questo borgo antico. Qui si affaccia il convento di Maria Santissima Del Monte Carmelo e diversi edifici storici che rendono meravigliosa l’ambientazione di piazza ‘Nzegna, collegata a corso Vittorio Emanuele.

A pochi passi, si possono ammirare alcune chiese di grande valore: la chiesa Madre di Santa Maria Assunta in Cielo, in Via Cattedrale, le cui origini risalgono al XIV secolo, la chiesa di Sant’Angelo (del Quattrocento) e la chiesa del Carmine, con splendidi affreschi del Settecento.

Carovigno con il suo centro storico

Fonte: iStock

Centro storico di Carovigno, in Puglia

Il Castello Dentice di Frasso

Attraversando alcune viuzze dal colore candido raggiungete la parte alta di Carovigno con il suo imponente Castello Dentice di Frasso, maniero la cui prima edificazione risale al 1163.

Nei secoli i diversi signori della città misero mano alla struttura del castello di Carovigno, fino a raggiungere l’aspetto attuale dopo le modifiche del Trecento e del Quattrocento. Le mura sono dotate di una fitta merlatura e oggi l’edificio si presenta difeso da tre torri: una con quattro lati uguali, una tonda e una a forma di mandorla (allo scopo di limitare i danni in caso di attacchi con armi da fuoco), quest’ultima realizzata nel XV secolo ad opera dei principi Loffreda. Il progetto è dell’architetto senese Francesco di Giorgio Martini.

Nei sotterranei del castello di Carovigno, che a partire dal XVII secolo si trasforma da forte militare a dimora nobiliare, si possono esplorare le “segrete” utilizzate anticamente come celle e cantine. Nell’edificio, oggi di proprietà dell’amministrazione, è ospitato il Museo delle tradizioni popolari: bellissime le sue stanze, come le sale da pranzo, la biblioteca, l’ampio salone e il caminetto.

Il cortile interno del castello è perfetto per una pausa rigenerante, poiché impreziosito da grandi alberi sotto ai quali rinfrescarsi dalla calura estiva. Dalla fortezza, situata nel punto più alto del borgo, è possibile assistere a una vista mozzafiato su Carovigno e sugli altri piccoli borghi della zona. Accanto al maniero si trova la chiesa di Sant’Anna, fatta costruire dalla famiglia Imperiali, con una funzione di cappella per i feudatari del castello.

Cosa vedere vicino a Carovigno: santuari e castelli

Uscendo dal centro storico di Carovigno e andando alla scoperta delle aree circostanti il borgo, ci si imbatte in altri splendidi punti di interesse culturale e storico.

Tra i monumenti più interessanti nei dintorni, troviamo il santuario di Maria Santissima di Belvedere, a 4 chilometri da Carovigno. Posizionato in un sito mozzafiato a 100 metri di altezza, offre una vista emozionante sugli ulivi secolari arrivando fino al mare di Puglia. Dentro il sito religioso ci sono due differenti cavità (cripta superiore e cripta inferiore), messe in relazione, tra loro e con la navata del tempio, dalla “scala santa” composta da 47 gradini.

I fedeli che si recano in pellegrinaggio al santuario devono recitare una preghiera per ogni scalino percorso. In questo modo si raggiunge l’immagine della Madonna dopo la purificazione dello spirito. Bellissimi gli affreschi dove viene ritratta la Madonna del Belvedere, in onore della quale il lunedì e il martedì dopo Pasqua si svolge l’antico rito della ‘Nzegna, anche se il santuario è meta di pellegrinaggi durante tutto l’anno.

Altra fortezza che merita una visita nei dintorni di Carovigno è il castello di Serranova, edificato nel 1629.

Il mare di Carovigno

Partendo dal centro storico di Carovigno, dopo soli 5 chilometri di strada si raggiunge il mare. La frazione di Torre Santa Sabina è costituita da un insieme di case in pietra calcarea e ristorantini locali, affacciati sulla costa brindisina del Mar Adriatico. È un luogo di ritrovo nei giorni di festa e perfetto per rilassarsi in spiaggia coccolati dal caldo sole dell’estate pugliese. Qui spicca la Torre omonima della frazione: una costruzione a forma di stella con quattro spigoli orientati verso i punti cardinali, nata come torre di avvistamento per il porticciolo ed entrata nel sistema difensivo a protezione della costa pugliese dalle invasioni dei saraceni.

Lungo l’affaccio al mare di Carovigno, sono molteplici le calette e le spiagge costituite, in maniera alternata, da sabbia fine, rocce e grotte scavate nei millenni dal moto incessante delle onde del mare. Alcune di queste? Spiaggia Mezzaluna, spiaggia dei Camerini, spiaggia della Gola e la Grotta Azzurra.

Mare di Carovigno, sulla costa del Salento

Fonte: iStock

Mare di Carovigno

Riserva naturale Torre Guaceto: un’oasi di pace

Carovigno non è soltanto architettura e storia antica, ma anche il luogo perfetto per coloro che vogliono immergersi nella natura. Dopo la visita al centro storico del borgo, vi consigliamo di fare tappa alla Riserva naturale statale Torre Guaceto: un’imperdibile territorio incontaminato affacciato ad una splendida area marina protetta.

Qui si aprono alla vista distese di ulivi secolari, la profumata macchia mediterranea, dune sabbiose e spiagge paradisiache (come l’amatissima spiaggia di Torre Guaceto). Tanti gli animali del sito che lo rendono così speciale: ci sono tassi, donnole o faine, ma difficilmente riuscirete a vederli durante il giorno. Oppure serpenti innocui come il cervone o colubro leopardino o la testuggine d’acqua. Tra i rapaci, invece, domina il falco. Inoltre si trovano istrice, gatto selvatico, daini e cinghiali.

Esplora questo connubio tra terra e mare a due passi da Carovigno, un ecosistema che valorizza il turismo lento e consapevole. Qui si trova un centro di recupero per tartarughe spiaggiate e la splendida Torre Aragonese, mentre si pratica anche la pesca sostenibile e si estendono varie coltivazioni dello squisito e pregiato pomodoro Fiaschetto.

Torre Guaceto, nell'oasi naturale protetta

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Torre Guaceto
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Marina di Novaglie, il Salento selvaggio per chi ama il mare profondo

Pensate a un luogo dove il sole splende quasi tutto l’anno, il mare cristallino si infrange lungo coste rocciose e lambisce spiagge paradisiache, e dove l’aria ha il profumo inconfondibile di ulivi e limoni. Benvenuti nel Salento, la terra dei due mari, un angolo di paradiso situato nella parte meridionale della Puglia. Un gioiello del Sud Italia che racconta una storia millenaria e rende fruibile una natura incontaminata tutta da esplorare.

Entrambi i litorali salentini, sia quello sul Golfo di Taranto, bagnato dal Mar Ionio, sia quello sul Canale d’Otranto, affacciato sul Mar Adriatico, regalano paesaggi di rara bellezza grazie a scogliere a picco sul mare, grotte marine, insenature, litorali sabbiosi (spesso paragonati alle Maldive o ai Caraibi), pittoreschi porti e villaggi ricchi di tradizioni. Tra queste perle della costa salentina, spicca anche il luogo ideale per coloro che amano esplorare le profondità del mare e assaporare l’essenza più autentica e selvaggia della Puglia: stiamo parlando di Marina di Novaglie, una frazione del comune di Alessano, situata sul tratto di costa tra Marina Serra e Gagliano del Capo, a soli 9 chilometri da Santa Maria di Leuca.

Marina di Novaglie: un tesoro nascosto

Piccola perla dal panorama suggestivo e dal profondo mare cristallino, Marina di Novaglie è caratterizzata da una costa bassa e rocciosa, ideale per gli amanti delle immersioni subacquee, del canottaggio e della pesca. Vi si accede tramite una strada asfaltata, che parte dalla litoranea e arriva al borgo affacciato sul mare salentino. Una volta giunti a destinazione, si gode di tutta la bellezza di questo tesoro nascosto del sud della Puglia.

Uno dei luoghi più caratteristici di questo villaggio salentino è il porticciolo, scavato nella pietra nell’800 e punto di intensi scambi commerciali con l’Inghilterra per il trasporto dell’olio lampante (utilizzato per l’accensione delle prime lampade e luminarie sulle strade).

Vista su Marina di Novaglie, in Puglia

Fonte: iStock

Marina di Novaglie

Le grotte di Marina di Novaglie: uno spettacolo della natura

La costa di Novaglie, formata da basse scogliere alternate a falesie più imponenti, fa da cornice a splendide cavità naturali, testimoni ancora oggi di antiche memorie storiche. All’interno delle grotte esistono infatti tracce lasciate dall’uomo del Paleolitico che le abitava. In seguito, nel corso dei secoli, questi antri rocciosi sono divenuti luoghi di riparo per i monaci basiliani del Medioevo e, più recentemente, per i pescatori locali.  Alcune di queste suggestive grotte carsiche sono accessibili a piedi, mentre le altre sono la meta perfetta per i più avventurosi, che potranno esplorarle in canoa, kayak o con visite guidate in barca. 

Imboccando il sentiero segnalato a sud del Porto di Novaglie si raggiungono in 20 minuti a piedi le Grotte Cipolliane, antichissimo complesso di caverne scavate in falesie a picco sul mare a circa 30 metri di altezza, quattro più grandi e altre più piccole, che portano testimonianze dell’uomo preistorico e degli animali che popolavano queste terre baciate dal sole.

Fanno parte del complesso suggestivo delle Grotte Cipolliane la Grotta del Presepio, che deve il nome alla sua somiglianza con l’ambientazione di un presepe, e la Grotta dell’Elefante, con i magici riflessi creati dai movimenti dell’acqua e la sua forma che ricorda i tratti di questo imponente animale. In questa grotta è avvenuto un ritrovamento molto importante: un ciottolo intagliato da una mano umana risalente al Paleolitico, una testimonianza dal valore inestimabile conservata nel Museo Civico di Paleontologia e Paletnologia di Maglie, in provincia di Lecce.

Seguendo il Sentiero delle Cipolliane e scendendo verso sud, si raggiunge un altro luogo di rara bellezza: la Grotta del Ciolo accompagnata dall’omonimo Ponte da cui i più coraggiosi compiono tuffi acrobatici a molti metri d’altezza. Chiamata anche “canalone”, l’insenatura di origine fluviale che custodisce la Grotta del Ciolo è incastonata tra imponenti pareti di roccia che arrivano a circa 90 metri di altezza. La piccola baia rocciosa che si immerge nel mare permette di rilassarsi al sole e rinfrescarsi in splendide acque cristalline. Accessibile solo via mare, inoltre, è la splendida Grotta del Laghetto che custodisce al suo interno uno specchio d’acqua fresca, limpida e dalle intense sfumature di colore che variano dal turchese al celeste, fino al blu cobalto delle profondità.

Falesie e mare cristallino in cui sorge la Grotta del Ciolo

Fonte: 123RF

Falesie con la Grotta del Ciolo

Nell’escursione alla scoperta delle spettacolari formazioni rocciose su questo tratto di costa salentina, non può mancare una visita alla Grotta del Diavolo: situata di fronte alla falesia chiamata Punta Rossa nel golfo di Novaglie, è una conca scavata nella roccia stretta e ombrosa, tanto che nell’antichità si pensava che rappresentasse la porta degli inferi (da qui il nome Grotta del Diavolo). Passeggiando al di sopra della falesia che ospita questa cavità, si possono avvistare le rovine della Torre di Novaglie, un’antica torre di avvistamento crollata negli anni.

Anche la piccola Grotta del Porto Vecchio merita una visita: sorge vicino al porticciolo antico ed è un piccolo scrigno di colori, dal bronzo al bianco, con un prato verdeggiante che ne ricopre la parte superiore. Ultima, ma non per importanza, la Grotta Azzurra, che prende il nome dalla danza di sfumature proiettate dai raggi solari riflessi nell’acqua e verso le pareti rocciose. Con due ingressi che portano al suo interno, questa cavità naturale è ampia e appare suddivisa da una formazione di rocce che costituiscono una sorta di barriera.

Le spiagge di Marina di Novaglie

La costa sulla quale si affaccia Novaglie è rocciosa e ricca di falesie a picco sull’acqua. Ma esistono anche molteplici accessi al mare con piccole calette bagnate dalle acque fresche dell’Adriatico. Oltre a quella formata dal canale del Ciolo vista in precedenza, ci si può recare in un’altra piccola baia poco più a nord del centro abitato: il Canalone della Guardiola, un’insenatura incastonata tra alte falesie a picco sul mare. Per arrivare qui, è possibile parcheggiare l’auto lungo la strada litoranea e percorrere a piedi una scalinata che arriva direttamente al canale.

Una vacanza a Marina di Novaglie regala caratteristici scorci sulla meravigliosa costa salentina, tramonti mozzafiato sul mare, terrazze baciate dal sole della Puglia, casette imbiancate e un vero paradiso balneare per chi ama rilassarsi in piccole calette tranquille e poco affollate, oppure immergersi nelle profondità di un mare che riflette tutte le sfumature di colore del cielo più limpido e pulito.

Baia del Ciolo, con l'omonima grotta e il ponte

Fonte: iStock

Baia del Ciolo
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Cosa fare a Torre San Giovanni: visita ad una delle spiagge più belle della Puglia

La frazione di Torre San Giovanni, con la sua spiaggia dorata, è considerata la marina del comune di Ugento, una cittadina ricca di storia e gioiello del basso Salento, le cui origini risalgono addirittura all’antica civiltà messapica.

Il porto di Torre San Giovanni, infatti, già in epoca a.C. era un importante snodo commerciale che riforniva sia Ugento, sia tutte le altre città messapiche del territorio. Oggi Torre San Giovanni, con la sua spiaggia finissima, è uno dei fiori all’occhiello della Regione Puglia per le sue bellezze artistiche, architettoniche e naturali.

Cosa fare a Torre San Giovanni per chi ama il mare

La spiaggia di Torre San Giovanni compete senza timore con i lidi caraibici. Si snoda lungo la costa Ionica e d’estate si anima di eventi mondani e turisti che la vivono sia di giorno, che di notte.

A dominare il paesaggio di Torre San Giovanni è l’omonima Torre, un tempo strumento di vedetta per il controllo del mare: oggi è un gran bel faro dipinto con alcuni scacchi neri, che lo rendono visibile anche se si decide di uscire in windsurf o per una lunga nuotata.

Lungo il litorale di Torre San Giovanni chi ama tuffarsi e divertirsi in acqua non si annoierà mai, grazie alle scogliere che si susseguono fino alla Torre del Faro. Superando la Torre e il porto, invece, una lunga distesa di sabbia setosa sarà la gioia di chi cerca la spiaggia tradizionale, resa ancora più speciale dalle pinete profumate e dalle dune naturali che la rendono una vera meraviglia.

I lidi, inoltre, offrono molte attività nautiche che regalano emozioni e divertimento: ci si può sbizzarrire infatti tra wakeboard, sci nautico, kitesurfing, sup, flyboard e flyfish, tutte attività apprezzatissime dai giovani e dagli appassionati di sport acquatici.

Anche chi non ha dimestichezza con questo tipo di discipline può mettersi alla prova, prendendo lezioni private con istruttori locali competenti. Inoltre, anche per i più piccoli sono previste numerose attività di intrattenimento che riguardano sia gli sport d’acqua, che gli sport da spiaggia, individuali o di gruppo.

Torre Mozza, Puglia

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Vista della spiaggia di Torre Mozza

Cosa visitare nei dintorni di Torre San Giovanni

Da Torre San Giovanni potete raggiungere agevolmente la spiaggia di Torre Mozza, pochi chilometri più a sud, sempre nel comune di Ugento. Anche qui a guidarvi e darvi la direzione sarà l’antica torre. Costruita nel XVI secolo con il nome di “torre dei fiumi” è crollata appena ultimati i lavori, è poi stata successivamente riedificata. Nel corso dei secoli, diversi crolli le hanno lasciato la caratteristica forma di mezzo cono attuale che le è valso il nome di torre mozza. Qui la spiaggia è libera per molte centinaia di metri, oltre a essere di fine sabbia grigia.

A Torre San Giovanni potete affittare una delle tante villette che in estate si aprono ai turisti, oppure scegliere di soggiornare presso un villaggio. Se invece preferite un hotel la scelta non vi mancherà così come per i residence e i B&B. Se cercate un luogo più tranquillo, spostatevi a Ugento dove potrete scegliere fra diverse antiche masserie che offrono dalle mountain bike, ai campi da tennis e alle piscine, oltre a un comfort che coniuga tradizione e lusso.

Gallipoli spiaggia

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Veduta della spiaggia di Gallipoli

Torre San Giovanni è strategica anche per la vicinanza a Gallipoli, raggiungibile in 30 minuti di auto in direzione nord e Santa Maria di Leuca, la punta più meridionale del Salento a soli 40 in direzione sud. Potrete così trascorrere giornate di sole magnifiche sulla spiaggia di Torre e la sera curiosare nella storia e nei vicoli bianchi della costa ionica salentina. Vale una visita anche Ugento, con il suo Museo archeologico e il suo centro storico delizioso.

Cibo e feste estive a Torre San Giovanni

In estate, Torre San Giovanni si accende di feste: le sue indimenticabili giornate assolate sulle spiagge si concludono in notti altrettanto spumeggianti. Le strade del paese e le piccole piazze della frazione fino a Ugento si accendono di spettacoli, concerti, musica dal vivo, oltre alle gustose sagre di prodotti tipici del Salento.

In luglio non è da perdere la Sagra della puccia, un pane impastato con le olive nere tipiche della zona e poi condito con tonno, pomodorini, e un battuto di verdure locali, mentre ad agosto spicca la sagra te li ciceri e tria, le tagliatelle fatte in casa condite con ceci e straccetti di pasta fritta.

Puccia del Salento

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La puccia tipica del Salento

La cucina locale pugliese propone ricette che celebrano i sapori del Sud Italia, regalando un’esperienza assolutamente indimenticabile. Tra i piatti da non perdere durante il vostro soggiorno spiccano le orecchiette al sugo alla ricotta forte, le Municeddhe, che sono lumachine molto apprezzate anche dai locali, e infine il delizioso polpo alla pignata, una ricetta tipica leccese tramandata di generazione in generazione.

Se potete scegliere, andate a Torre San Giovanni nella seconda domenica di agosto quando c’è la festa patronale dedicata alla Madonna dell’Aiuto. Legata alla vita e al mondo dei pescatori, la festa si apre nel pomeriggio del sabato con i botti dei fuochi d’artificio e con il suono delle campane che invitano alle funzioni religiose. Le strade del paese saranno poi attraversate dalla banda e la musica vi condurrà fino al porto dove potrete sbizzarrirvi nella grande Fiera Mercato. Il passaggio della Processione nel centro del paese, infine, accende le luminarie che rendono il paesino di Torre San Giovanni e le altre frazioni di Ugento un luogo ancor più magico e festoso.

Se cercate invece un angolo più tranquillo, lontano dalla confusione, andate al tramonto sul lungomare o al piccolo porticciolo di Torre San Giovanni. Il mare e il cielo che si infiamma di rosso e di porpora e la brezza sono uno spettacolo unico. Infine, vi consigliamo una delle gelaterie del lungomare che vi farà terminare la serata con il sorriso nel cuore.

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Relax al mare nelle spiagge di San Foca, in provincia di Lecce

Un mare indimenticabile, paesaggi da cartolina e quell’accoglienza che ti fa sentire proprio come a casa. La Puglia è una regione viva e vibrante, ricca di luoghi da conoscere, di storia e di tradizioni.

Se si sceglie il Salento vale la pena inserire tra le proprie tappe di viaggio San Foca. Si tratta di una frazione del comune di Melendugno dotata di spiagge bellissime in cui trascorrere momenti che resteranno per sempre da conservare tra i ricordi più belli. Nel passato era un borgo di pescatori e ora si è trasformato in una delle località più apprezzate della costa, con le sue insenature, un mare che sembra uscito da una fotografia e un passato tutto da scoprire.

San Foca, le spiagge più belle

Difficile scegliere le spiagge più belle quando tutto il litorale è da cartolina. Succede a San Foca, frazione del comune di Melendugno in provincia di Lecce, un borgo che si trova tra Torre Specchia Ruggeri e Roca Vecchia nel Salento. Qui tra i tratti di costa da visitare c’è la spiaggia della Fontanella: sabbiosa e molto ampia, è la meta prediletta per chi ama armarsi di maschera per scoprire le meraviglie che si possono trovare sotto la superficie dell’acqua. Infatti, vi sono numerosi scogli, tra i quali è bello muoversi per ammirare i fondali. La sabbia è soffice e fine e l’arenile è abbastanza ampio.

Per chi è alla ricerca di tantissimi servizi un’altra meta da raggiungere è la spiaggia di San Basilio:con lettini e ombrelloni, perfetta per giornate da trascorrere in relax immersi in uno scenario che sembra dipinto. Ma anche per chi ama la vita all’aria aperta e desidera cimentarsi con attività sportive.

Bellissima anche spiaggia delle Isole Asce: non solo per il fascino ammaliante del luogo ma anche per il fatto che ci sono dei piccoli isolotti che si possono esplorare durante una breve nuotata. Anche qui le immersioni sono bellissime e molto apprezzate.

Spiaggia Torre Specchia Ruggeri, poi, è la location ideale per chi desidera godersi il mare in luoghi poco affollati e anche qui si trovano stabilimenti balneari per coloro che desiderano la totale comodità.

Tra gli altri arenili da raggiungere si possono ricordare la spiaggia dei Brigantini: da visitare anche con i bambini per mostrare loro le rocce dai nomi e dalle forme particolari che si trovano in acqua. Ad esempio, si trova uno scoglio a forma di otto.

Le grotte di San Foca, da visitare

Non solo spiagge, ma anche due bellissime grotte caratterizzano questa frazione marina che si trova in Puglia, nel Salento. Partendo dal porticciolo di San Foca, si può raggiungere la Grotta della Poesia. La leggenda narra che questa grotta marina venisse usata da una principessa bellissima per fare il bagno, per questa ragione il luogo divenne meta di cantori e poeti che lo raggiunsero lasciandosi ispirare per i loro componimenti.

La Grotta degli amanti, invece, cela la leggenda di una storia tragica. Si dice che due innamorati si dessero appuntamento lì, per non farsi scoprire dalle rispettive famiglie contrarie alla loro unione. Un giorno, però, sono stati colti dalla tramontana e dalla marea rimanendo intrappolati all’interno.

Il porto e la torre di guardia

Molto importante è il porto turistico di San Foca, mentre davvero suggestiva è la Torre di guardia. Ve ne sono molte lungo la costa del Salento e sono comunicanti tra loro.

Quella di San Foca è stata realizzata nel 1568 e aveva lo scopo di difesa: era stata eretta e veniva utilizzata per avvistare in tempo le invasioni turche; oggi – a quanto pare – ospita gli uffici della capitaneria di porto. Da qui lo sguardo spazia, regalando agli occhi un panorama indimenticabile. Intrigante anche il falconetto di tre libbre, un cannone di piccole dimensioni che era stato donato dal sindaco di Lecce nel 1576.

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L’isola col faro che galleggia sul Mar Ionio

Il Salento è una destinazione incantevole che attira ogni anno i turisti di tutto il mondo per le sue coste mozzafiato, il mare cristallino e le spiagge sabbiose, il luogo l’ideale per gli amanti del sole e del mare.

Un vero scrigno di storia e cultura, tra uliveti secolari e masserie tradizionali, che nasconde tesori incredibili che aspettano solo di essere scoperti.

Le isole che costellano il territorio sono poche, ma tutte meritano senza dubbio di essere visitate. Il viaggio di oggi ci conduce sull’Isola di Sant’Andrea, una terra caratterizzata da una bellezza selvaggia e incontaminata. Qui è impossibile non rimanere incantati di fronte alle scogliere a picco sul mare, le acque turchesi e le grotte suggestive, una meta imperdibile per coloro che desiderano immergersi nella natura e scoprire la magia del Salento.

L’Isola di Sant’Andrea: un paradiso mediterraneo

L’Isola di Sant’Andrea, conosciuta anche come Isola di Gallipoli, sorge appena sopra il livello del mare, raggiungendo un’altitudine di poco più di tre metri, una caratteristica che la rende estremamente vulnerabile all’impeto delle onde e dei venti.

Quest’area protetta si estende per circa 50 ettari ed è una testimonianza della straordinaria ricchezza della biodiversità mediterranea.

Infatti, l’intera area fa parte del Parco Naturale Regionale Isola di Sant’Andrea e Litorale di Punta della Suina, un luogo di grande rilevanza per la fauna, soprattutto per la nidificazione del Gabbiano Corso. Nonostante attualmente sia disabitata, l’isola è aperta alle visite e regala uno spettacolo mozzafiato da ogni prospettiva.

Una delle attrazioni più affascinanti è il suo imponente faro, un edificio che si erge maestoso e si lascia ammirare anche da lontano. Con la sua architettura distintiva e la sua storia secolare, rappresenta non solo un punto di riferimento, ma anche una testimonianza silenziosa del passato dell’isola.

Nel 1997, il Ministero della Difesa propose l’inserimento dell’Isola di Sant’Andrea nella lista dei beni da vendere a privati. Tuttavia, nel 2000, grazie alle azioni intraprese da associazioni e partiti politici, il Tribunale di Lecce emise una sospensione che ne vietava qualsiasi forma di vendita. Questo provvedimento legale sottolineò la consapevolezza del valore intrinseco e dell’importanza di conservare questo luogo unico. L’Isola di Sant’Andrea è diventato un bene invendibile, garantendo così la preservazione nel tempo e la sua bellezza naturale per le generazioni future.

Spiaggia Punta Pizzo Gallipoli

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Spiaggia Punta Pizzo, Parco Naturale Regionale Isola di Sant’Andrea, Gallipoli

Cosa fare sull’Isola di Sant’Andrea

L’Isola di Sant’Andrea offre una vasta gamma di attività e attrazioni per i visitatori che desiderano vivere un’esperienza all’insegna del relax, immersi completamente nella natura. Il suggerimento è quello di dedicare del tempo alle passeggiate lungo i sentieri panoramici alla scoperta della sua bellezza brulla e selvaggia.

Imperdibile è la salita fino alla cima del faro che permette di ammirare panorami emozionanti e godere di una vista privilegiata sulla bellezza dell’isola e delle sue acque cristalline.

Questa destinazione è anche un vero paradiso per gli amanti dello snorkeling e delle immersioni. Il mare limpido invita, infatti, all’esplorazione della meravigliosa e variegata vita marina che anima questi fondali. Inoltre, è possibile sperimentare diverse attività acquatiche, come il kayak, il paddleboard e numerose escursioni in barca.

L’Isola di Sant’Andrea è un tesoro che merita di essere custodito e valorizzato, un luogo magico che lascia un’impronta indelebile nel cuore di chiunque lo visiti.

Isola Sant'Andrea al tramonto

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Isola di Sant’Andrea al tramonto, Gallipoli, Puglia