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Lecce è la meta perfetta per la prossima stagione secondo il Times

Il Times premia Lecce e lo fa suggerendola come meta da visitare in un weekend di primavera. In Italia abbiamo un patrimonio artistico e culturale ricchissimo, che offre maggiori opportunità per scoprire il territorio uscendo dai classici itinerari turistici.

Conosciuta con il soprannome di Firenze del Sud viene premiata dal Times proprio per le meraviglie del centro storico e per la sua cultura gastronomica; la rivista propone la località simbolo del Salento come meta per un fine settimana primaverile.

Perché Lecce è da vedere secondo il Times

Lecce, con il centro storico dallo stile spiccatamente barocco, ha conquistato il Times che l’ha inserita tra le perle d’Italia più suggestive da visitare questa primavera. Tra i motivi? Sicuramente il clima che risulta mite e già dalla primavera dà modo di godersi un po’ di aria di mare e le giornate soleggiate tipiche del Salento.

Iniziare la giornata con un bel caffè leccese, a base di caffè freddo e sciroppo di mandorle, fare merenda con un rustico o una puccia e proseguire l’esplorazione del centro storico è una buona idea… le cose da fare sono tante e un weekend potrebbe persino non bastare! I ponti sono tanti, da quello del 25 aprile a quello di Pasqua passando poi per il 1° maggio e il 2 giugno: oltre a ciò, si aggiungono offerte imperdibili con voli low cost che collegano le principali città proprio a Lecce. Il mare è a due passi: si raggiungono in pochissimi minuti località top quali Porto Cesaro, Torre dell’Orso e Punta Prosciutto godendole al momento migliore, lontano dall’overtourism estivo. Tra i motivi che hanno convinto il Times a premiare Lecce ci sono i collegamenti low cost: sono tantissimi i voli economici che danno modo di raggiungere la cittadina italiana a prezzi stracciati.

Secondo il Times è proprio il periodo di aprile e maggio il migliore per scoprirla: la temperatura è piacevole rispetto all’estate piena e in più non c’è pericolo di un numero esagerato di viaggiatori che invece arriva durante l’estate per fare le proprie vacanze al mare in Salento.

Rovine dell'anfiteatro romano a Lecce

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Cosa vedere nel centro storico a Lecce secondo il Times

Cosa fare a Lecce: i consigli del Times

Chi ha la fortuna di poter partire per Lecce in primavera e godersi un bel weekend soleggiato dovrebbe iniziare a esplorarla iniziando dal centro storico: la perla del Salento con strade lastricate e palazzi in pietra leccese si fa notare con edifici barocchi.

Basilica di Santa Croce

Non esiste modo migliore per esplorare Lecce se non partendo dalla Basilica di Santa Croce: l’edificio, capolavoro del XVI secolo, custodisce la reliquia della vera croce e al suo interno è un tripudio di decorazioni scolpite con grandissima maestria. Putti, animali fantastici, motivi floreali e dettagli che sembrano emergere dalla pietra danno vita a una visione che lascia senza fiato. La costruzione risale al 1549, ma è stata conclusa solo nel 1695, quasi un secolo dopo. A firmare l’opera sono stati architetti come Gabriele Riccardi, Francesco Antonio Zimbalo e Cesare Penna che se ne sono occupati nel tempo. Uno dei tratti distintivi è la facciata, un tripudio di decorazioni in pietra leccese. Le colonne tortili e i timpani riccamente scolpiti completano l’opera, donando alla chiesa un aspetto scenografico e teatrale. Se l’esterno dà un impatto wow, non è meno rilevante l’interno, con una navata impreziosita da sontuosi altari laterali e un soffitto a cassettoni. Marcia in più le decorazioni in oro, le statue e le opere pittoriche.

Palazzo Vernazza

Al di fuori dei classici itinerari turistici, ma consigliati dal Times, c’è Palazzo Vernazza. Dal primo sguardo può sembrare solo un’elegante dimora del XV secolo, ma in realtà nasconde pavimenti che lasciano a bocca aperta. Alcuni scavi archeologici hanno fatto emergere fondamenta risalenti all’età del ferro e con l’aiuto della tecnologia e la realtà virtuale si può esplorare arrivando fino ai tempi dei romani.

Salire sul campanile per vedere Lecce dall’alto

Non si può dire di aver visto Lecce senza almeno una sosta al Duomo, un capolavoro barocco che però dà il meglio di sé dalla vista del campanile datato XVII secolo. La buona notizia? Non dovrai affaticarti su scalinate ripide per salire: a pagamento potrai acquistare un biglietto per utilizzare l’ascensore e ammirare la città dall’alto. 72 metri d’altezza che ti offrono una delle viste più suggestive su Lecce. E se hai il pass turistico per esplorare la città, è gratis!

Salire sul campanile di Lecce

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Salire sul campanile di Lecce per vedere la città dall’alto

Esplorare il museo Sigismondo Castromediano

Un museo da non perdere? Secondo il Times è quello di Sigismondo Castromediano, che dà modo di fare un viaggio tra reperti storici e dipinti che attraversano secoli. Si passa dai resti risalenti alle civiltà messapica fino alle tele medievali, raggiungendo poi l’arte contemporanea.  Una curiosità che molti non sanno? Questo è il museo più antico della Puglia ed è specializzato in archeologia, raccontando storia e reperti rinvenuti proprio nel territorio salentino. Il nome lo si deve al Duca patriota e intellettuale omonimo che lo ha fondato nel 1868, con l’obiettivo di raccogliere i reperti della zona e conservandoli ai postumi.

Visitare i giardini di Villa Reale

Un’altra chicca? Sicuramente Villa Reale: un tocco di eleganza nella tua gita visitando l’edificio anni ’20 progettato dal paesaggista Pietro Porcinai: salta subito all’occhio un perfetto equilibrio tra natura e architettura. Se si prenota con un po’ di anticipo oltre a visitare gratuitamente i giardini si potrà persino avere accesso all’interno a discrezione del proprietario, che darà modo di vedere le opere di design che arredano le stanze.

Assaggiare il pasticciotto

Non si vive di sola arte però: tra un giro e l’altro per la città ci si dovrebbe concedere un peccato di gola come il pasticciotto. Il dolce tipico salentino è un guscio di frolla croccante che rivela all’interno un cuore di crema pasticcera. Nella versione più classica è semplice, ma ne esistono tantissime varianti, tra cui crema e amarena, pistacchio e cioccolato. Un altro dolce tipico? Una torta di mandorle spesso servita con del gustoso gelato al limone. E se tutto ciò non ti bastasse, allora leggi la nostra guida su cosa vedere a Lecce: potrai creare un itinerario perfetto e personalizzato per scoprire la città salentina simbolo del barocco italiano.

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Le 5 mete preferite dagli inglesi in Italia

Non solo Roma, Firenze, Venezia e Milano: come svela la rivista Express gli inglesi amano altre mete italiane, alcune delle quali fuori dai classici itinerari turistici. Appassionati d’arte, turismo enogastronomico, moda e tanto altro: ecco quali sono le 5 mete preferite dagli inglesi in Italia.

Salento

In cima alle mete preferite dagli inglesi in Italia c’è una località di mare del sud. Siamo in Puglia e più precisamente nel Salento: il cuore british è stato conquistato dal mare cristallino, dalle tradizioni folkloristiche e dai sapori locali indimenticabili. Tra i luoghi preferiti? Cala dell’Acquaviva, un’insenatura suggestiva circondata da rocce e vegetazione mediterranea dove l’acqua è pulitissima.

Amatissimi i borghi pugliesi e più precisamente Castro dove molti turisti amano fermarsi al rinomato Martinucci Cafè per gustare un pasticciotto, dolce tipico salentino composto da una frolla croccante e un cuore cremoso di crema pasticcera. Non solo spiagge però, il Salento conquista per piccoli paeselli che sembrano sospesi nel tempo: basti pensare a Specchia e Presicce, inseriti tra i borghi più belli d’Italia. C’è anche da scoprire per gli amanti della natura, basti pensare al Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio: qui ci si può godere bellissime passeggiate, momenti di relax osservando una delle baie più belle della costa ionica.

Imperdibile Lecce: molti restano incantati nell’osservare lo stile barocco che fa da leitmotiv tra chiese e palazzi storici; tra i luoghi cult da non perdere piazza Sant’Oronzo, dove è possibile ammirare i resti dell’anfiteatro romano e sedersi nei caffè all’aperto e la basilica di Santa Croce un capolavoro d’arte barocca.

Castro in Salento

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Castro, una delle destinazioni del Salento preferite dagli inglesi

Scopello

Seconda destinazione nella top 5 delle preferite dagli inglesi è Scopello. Gli italiani e in modo particolare i siciliani già la amano ma è curioso che all’estero sia diventata così apprezzata una località dalle atmosfere senza tempo. A rendere iconica la meta? La tonnara, una struttura per la pesca del tonno ormai dismessa, che regala viste mozzafiato sul mare e sulle imponenti faraglioni. Suggestiva la visita del centro storico dove botteghe e ristoranti tipici danno modo di acquistare souvenir gastronomici e provare sul posto prodotti tipici come il pane cunzato, una specialità siciliana farcita con olio extravergine d’oliva, acciughe, pomodorini e origano.

Gli inglesi amano gustarsi un aperitivo local brindando con un tradizionale calice di Spritz e una vista effetto wow sul Mediterraneo. La magia del momento è resa ancora più intensa dai colori caldi che tingono le scogliere.

Da non perdere, a pochi km di distanza, la riserva naturale dello Zingaro: qui non solo si trovano alcune delle spiagge più belle della Sicilia ma addirittura dell’intera penisola. Dai paesaggi costeggiati dalla macchia mediterranea alle calette nascoste con spiagge di ciottoli: è un territorio tutto da scoprire.

Scopello in Sicilia

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Scopello, una delle destinazioni italiane preferite dagli inglesi

Lari

Che la Toscana sia nel cuore di molti turisti stranieri non è un mistero ma a trionfare non è la rinascimentale Firenze o le città di Siena e Pisa ma Lari. Amatissima soprattutto per la tranquillità e la tradizione culinaria, la destinazione non è altro che un borgo collinare affascinante e caratteristico che ha dato i natali alla pasta artigianale della famiglia Martelli che ancora oggi tramanda la tradizione di generazione in generazione.

Passeggiando sul posto non è raro incrociare gruppi di inglesi che esplorano le vie del borgo tra le case in pietra e le mura medievali. Una visita al Castello dei Vicari, imponente fortezza che domina il borgo, permette di fare un viaggio nel passato e di scoprire la storia di questa parte della Toscana. Un motivo in più per visitare Lari? La cucina toscana: qui i ristoranti hanno in menù specialità imperdibili. Dai sughi caserecci a formaggi e salumi del luogo ma tra i piatti iconici da provare ci sono le pappardelle al ragù di cinghiale da accompagnare con un calice di Chianti.

Lari in Toscana

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Lari, tra le mete preferite dai britannici in Italia

Dolomiti

Quarto gradino di questa top 5 va alle Dolomiti. Non solo un patrimonio mondiale dell’Unesco ma una destinazione top per chi ama la montagna. Gli inglesi la scelgono per le bellezze naturali più autentiche che le rendono uniche.

Affascinanti tanto in estate quanto in inverno, hanno molto da offrire in ogni mese dell’anno. In estate, i sentieri escursionistici conducono a prati fioriti, laghi alpini e rifugi panoramici dove poter gustare piatti tipici come canederli, polenta e strudel di mele. Tra le mete top? Il lago di Braies: con acque color smeraldo e un paesaggio incorniciato crea una vera e propria passeggiata instagrammabile da condividere sui social. Altra perla delle Dolomiti è quella di Corvara: durante l’inverno si trovano qui alcune delle piste da sci più apprezzate dove non manca il famoso après-ski, con locali dove degustare vin brulè o bombardini. In estate invece si snodano itinerari per il trekking e gite in bicicletta.

lago di Braies nelle Dolomiti

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Lago di Braies, una delle destinazioni nelle Dolomiti più amate dagli inglesi

Isola del Giglio

Un’altra meta di mare tra le 5 preferite dagli inglesi: siamo ancora una volta in Toscana ma non è l’Elba a conquistare tutti. A rubare il cuore british è l’isola del Giglio, si trova a pochi km dalla costa e viene apprezzata per la natura incontaminata. Si trovano qui alcune delle spiagge più belle del mar Tirreno: basti pensare a cala dell’Arenella e cala delle Cannelle. Imperdibile il borgo di Ciglio Castello: dominata dalla maestosa rocca aldobrandesca e mura perfettamente conservate, fa fare ai turisti un passo indietro nel tempo. Qui si possono assaporare specialità locali come il “panficato”, un dolce tipico a base di fichi secchi, noci e miele. E per gli amanti delle escursioni? Da non perdere i sentieri panoramici e i percorsi trekking.

Non ci sono dubbi: l’talia affascina i turisti stranieri e ogni anno sono tanti gli inglesi che arrivano nella nostra Penisola con l’intento di scoprire il patrimonio artistico, gastronomico e culturale che ha da offrire. Dopo il boom delle più famose città d’arte è però il momento di volgere lo sguardo ad altre proposte e questa è la top 5 delle mete preferite dagli inglesi in Italia.

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Il presepe vivente di Tricase: l’emozione della Natività in una location suggestiva

Ci sono presepi viventi che, più di altri, restano impressi nella memoria di chi li visita. Tra questi c’è sicuramente quello allestito a Tricase, considerato uno dei più belli di tutto il Salento grazie alla cura con la quale viene realizzato e alla location suggestiva in cui viene organizzato. La particolarità di questo presepe, arrivato alla 43ma edizione, è che coinvolge circa 200 persone intente a raccontare la Natività contestualizzata nell’ambiente tipico salentino attraverso i mestieri e le rievocazioni in costume in un mix perfetto di arte, religione e folklore locale.

Storia del presepe vivente di Tricase

Quando nasce l’idea del presepe vivente di Tricase? Per scoprirlo dobbiamo tornare indietro al 1976, quando Andrea Rizzo, Tricasino di Caprarica, decise di aprire le porte della sua casa, chiamata Villa delle Gomene, situata in cima a Monte Orco, per condividere la sua passione religiosa con il resto della comunità attraverso la rappresentazione della Natività con un presepe vivente allestito nel giardino.

Grazie alla collaborazione con amici e conoscenti, Andrea Rizzo riuscì a realizzare il suo sogno che oggi compie ben 43 anni e viene considerato uno degli eventi più attesi della zona durante il periodo di Natale.

Date e orari del presepe vivente di Tricase

Il presepe vivente di Tricase, tra quelli più suggestivi di tutta Italia, apre le porte ai visitatori il 25, 26, 28, 29 dicembre 2024 e il 1, 4, 5, 6 gennaio 2025 dalle 17:00 alle 20:30.

L’ingresso è gratuito per un percorso lungo 2 chilometri per quattro ettari in totale di superficie, dove migliaia di lampadine luccicanti contribuiscono a creare l’atmosfera perfetta illuminando il sentiero e le centinaia e centinaia di comparse. Queste, ricordiamo, non sono attori professionisti, ma abitanti della città che si prestano alla tradizione per interpretare i diversi personaggi della Natività e gli antichi mestieri come il vasaio, il fabbro o il calzolaio.

Presepe vivente Tricase Salento

Fonte: Ufficio Stampa

Vista dall’alto del presepe vivente di Tricase

Dove si trova e come raggiungere il presepe vivente di Tricase

La rappresentazione della Natività viene organizzata presso la collinetta di Monte Orco in agro di Tricase, cittadina del Salento, in provincia di Lecce, situata a 15 chilometri da Santa Maria di Leuca. Chi viaggia in auto può arrivare a destinazione prendendo la superstrada Lecce-Maglie-S.Maria di Leuca. Potete lasciare la vostra vettura nei parcheggi vicini al presepe e proseguire a piedi.

Programma del presepe vivente di Tricase

Una volta varcato il portale che indica ‘Città di Betlemme‘, vi ritroverete immersi negli scenari tipici della Natività, ma non solo. Il presepe vivente di Tricase rappresenta anche un’occasione unica, per gli abitanti della cittadina, per preservare e valorizzare le tradizioni locali attraverso la messa in scena degli antichi mestieri. Dal pelacane (conciatore di pelli, mestiere legato alla maestosa Quercia Vallonea di Tricase) al funaro (il costruttore delle funi di lavoro), fino al tessitore, allo scalpellino e al cartapestaio, per citarne alcuni.

Tutte le scene sono curate in ogni dettaglio non solo nei costumi, ma anche nella ricostruzione di strumenti quali mulini, frantoi e macchine artigianali. E, nel mentre che scoprite queste figure antiche, potrete completare la vostra esperienza degustando le specialità locali come le pittule e il vino. Infine, il giorno della Befana, in occasione della serata conclusiva, si svolgerà la tradizionale sfilata dei personaggi in costume d’epoca con partenza dall’atrio del Castello Principesco di Tricase in Piazza Pisanelli fino alla grotta del presepe con i Re Magi.

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Alla scoperta di Pulsano, luogo di tradizioni e bellezze naturali della Puglia

Esistono luoghi in grado di trasmettere la propria anima vivace, autentica, inclusiva, di raccontare storie che vengono da un passato remoto per farle rivivere nel presente, di incantare con scorci di architetture antiche alternati a panorami suggestivi sul mare più tranquillo. Uno dei posti che regalano tali suggestioni è sicuramente Pulsano, una piccola cittadina del Salento affacciata sul golfo di Taranto. Qui, nell’assolata Puglia, il clima è mite e le stagioni calde sono più lunghe.

Partiamo alla scoperta di questo luogo incredibile diviso tra terra e mare, con il suo centro storico antico e le spiagge dalla soffice sabbia dorata.

Storia di Pulsano

Oggi è una cittadina vivace e proiettata verso il futuro, pur conservando gelosamente le proprie tradizioni. Pulsano ha una storia antica che trova le prime testimonianze nel lontano neolitico. Lungo le sue coste, che si affacciano per circa 9 chilometri sul Mar Ionio, gli scavi archeologici hanno riportato alla luce diversi reperti storici che ne raccontano il passato più remoto, con la zona di Torre Castelluccia che mostra esempi di unità abitative dell’Età del Bronzo (XI-X secolo a.C.) e una necropoli (XIV secolo a.C.). Inoltre, i ferventi scambi commerciali tra popolo pulsanese e micenei sono testimoniati dai numerosi resti di ceramiche rinvenuti.

Dal mare, i pacifici abitanti dell’area si spinsero poi verso l’entroterra per cercare riparo dai saccheggi dei pirati che giungevano sulle coste del Mediterraneo. È per questo che il centro abitativo antico si trova tutt’oggi a circa 5 chilometri dalle sue splendide spiagge.

Ma da dove è nato il particolare nome di Pulsano? Sembra che l’origine sia strettamente legata al lontano passato: si narra che derivi dal presidio militare che venne posto a guardia della marina, dando al termine “polso” il significato di forza e di vigore. Ma si pensa che sia connesso anche al “gioco del polso”, quello che oggi chiamiamo braccio di ferro, che rivive a Pulsano nell’evento estivo “Polso Sano”. La manifestazione ogni anno anima la cittadina con rievocazioni storiche, tornei e intrattenimento musicale.

Il centro storico di Pulsano: cosa vedere

Pulsano rappresenta il connubio perfetto tra la bellezza del mare e l’autenticità della vita salentina percepibile in ogni scorcio che compone il suo centro storico. È nel cuore della cittadina che si esprime l’enorme patrimonio artistico-culturale di questo suggestivo borgo.

Camminando lungo il reticolato di viuzze che lo compongono, si possono esplorare a passo lento alcuni degli edifici più importanti, come il castello medievale, le chiese e il Museo archeologico. Vediamoli tutti in un itinerario alla scoperta delle meraviglie storiche di questo gioiello della costa ionica affacciata al Golfo di Taranto.

Il Castello De Falconibus

È il Castello De Falconibus il monumento più rappresentativo del trascorso medioevale di Pulsano, che prende il nome dal principe che decise di trasformare una vecchia torretta in un luogo di difesa. Una struttura a pianta rettangolare dotata di 5 torri, aggiunte nel corso del tempo, fino al 1435, che fungeva da avamposto di stazionamenti dei soldati per proteggere la popolazione dalle incursioni dei pirati.

Appartenuto per un lungo periodo alla casata Muscettola, che governava queste terre, il castello è stato acquistato dal Comune nel 1912. Fino al 1993 è stato il Municipio di Pulsano, mentre oggi, parzialmente ristrutturato, è sede dei consigli comunali e Museo Storico delle Tradizioni e delle Attività Umane, oltre a fare da sfondo a diversi eventi culturali che si svolgono nell’antistante piazza Castello.

Castello De Falconibus nel cuore di Pulsano

Fonte: iStock

Castello De Falconibus

Le chiese di Pulsano

A due passi dal Castello De Falconibus, dall’altro lato della piazza, sorge la Chiesa della Confraternita del Purgatorio, la più antica della zona. Dotata di un piccolo campanile, conserva al suo interno le statue dei misteri, simboli della settimana Santa del borgo, che ogni anno richiama numerosi fedeli.

A poca distanza, soltanto 100 metri, si raggiunge la Chiesa di Santa Maria La Nova. Realizzata verso la metà dell’Ottocento, è una struttura a tre navate dotata di un grande campanile. Al suo interno custodisce una riproduzione della grotta della Madonna di Lourdes. Meta di pellegrinaggi, la grotta è stata proclamata Santuario Mariano nel 1947 a cui è legato un evento che viene festeggiato l’11 febbraio di ogni anno dalla popolazione. In questa chiesa, riportata agli antichi splendori grazie alla ristrutturazione del 2005, sono custodite statue in cartapesta realizzate dai più bravi maestri leccesi di questa curiosa arte.

Chiesa Santa Maria la Nova, nel cuore di Pulsano

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Chiesa Santa Maria la Nova

Di fronte alla Chiesa di Santa Maria La Nova spicca anche la facciata della Chiesa della Confraternita del SS Sacramento con il suo piccolo campanile, mentre poco distante dal centro abitato di Pulsano si può raggiungere anche la Chiesa del Crocifisso: una struttura religiosa dal colore candido che risalta rispetto al paesaggio circostante, al cui interno è custodita una scultura lignea del XV secolo raffigurante il Crocifisso. È qui che numerosi fedeli si riuniscono ogni venerdì di Quaresima per dedicarsi alla preghiera.

Il Museo archeologico

A soli 250 metri dal castello di Pulsano, merita una visita il Museo Civico: qui sono custoditi numerosi reperti archeologici di estremo valore, risalenti all’Età del Bronzo e ai secoli successivi, oltre a numerose testimonianze della vivacità commerciale che anticamente caratterizzava la costa salentina negli scambi con i popoli dell’Egeo.

Tradizioni enogastronomiche e culturali

Pulsano è da esplorare non solo nei suoi vicoli, ma anche nelle sue tradizioni. Si scopriranno così i sapori tipici del territorio, provando le eccellenze enogastronomiche proposte da ristorantini e cantine locali, e si conosceranno le usanze tramandate nei secoli attraverso i numerosi eventi culturali che animano la cittadina, soprattutto in estate.

Seduti in uno dei tipici locali del borgo, lungo la costa affacciata alle acque cristalline oppure partecipando a una delle sagre popolari estive, si può provare ad esempio la “Tajedda”, una focaccia ripiena con cipolla, olive e capperi. Tra i diversi prodotti tipici di Pulsano, molti con denominazione De.co, troviamo i succulenti fichi e fichi d’india, lo squisito pesce fresco e le ricche produzioni casearie, in particolare caciotte, ricotta e caciocavallo.

Pulsano è anche una delle tappe della Strada del Vino d.o.c. di Lizzano e del Primitivo di Manduria, oltre a essere Strada dell’Olio. Qui vengono prodotte, tra le altre specialità, buonissime bottiglie di Negroamaro e di Primitivo, oltre all’Olio Terra d’Otranto DOP.

Marina di Pulsano: le spiagge più spettacolari

Spostandoci dal centro abitato verso la costa si aprono panorami suggestivi sulle meravigliose spiagge di Marina di Pulsano. Qui gli amanti della stagione estiva possono rilassarsi lungo i litorali dalla sabbia bianca e soffice, cimentarsi in sport d’acqua e trascorrere piacevoli giornate baciati dal sole salentino.

Lunga circa 9 chilometri, la costiera si suddivide in diverse spiagge e calette, sia pubbliche che private, caratterizzate da fondali bassi e da acque cristalline, perfette anche per le famiglie con bambini.

La più conosciuta e frequentata (e per questo da raggiungere nelle primissime ore del mattino) è la spiaggia di Montedarena, un piccolo paradiso esotico con sabbia candida lambita da acque limpide e turchesi. Qui non mancano vari servizi che garantiscono il massimo comfort a tutti.

A due passi da Montedarena si trova la Baia Capparrone (chiamata anche Baia Verde), più intima e raccolta, con suggestive scogliere punteggiate dalla profumata macchia mediterranea che sembra circondare in un abbraccio la spiaggia. Con il suo fondale basso, è adatta a tutti ed è facilmente raggiungibile.

Baia di Capparrone sulla costa di Marina di Pulsano, affacciata al Mar Ionio

Fonte: Valentina Falcone – Comune di Pulsano

Baia di Capparrone (o Baia Verde)

Le spiagge di Marina di Pulsano non finiscono qui: c’è il Lido Silvana, sul quale si affaccia l’antica Torre Castelluccia con i resti archeologici, e c’è la Baia del Pescatore, chiamata anche spiaggia di Luogovivo, imperdibile mezzaluna sabbiosa sulla quale spiccano le colorate barche dei pescatori.

Altri angoli di paradiso affacciati sullo Ionio sono Lido Checca, Pezzarossa, La Fontana, Le Canne e Serrone: calette e piccole baie incantevoli tutte da esplorare in un viaggio alla scoperta della Pulsano più autentica.

Una delle spiagge di Marina di Pulsano, affacciate sul Golfo di Taranto

Fonte: iStock

Mare cristallino nelle spiagge di Marina di Pulsano
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Spiaggia di Torre Chianca, una delle località balneari più apprezzate del Salento

A pochi chilometri da Lecce, la splendida Firenze del Sud, si svela Porto Cesareo, gemma sulla costa salentina che incanta chiunque sogni una vacanza al mare da favola e che, tra le grandiose meraviglie, vanta Torre Chianca, rinomata meta balneare dal litorale basso e ampio, con dune di sabbia bianchissima e folta vegetazione mediterranea, profumata da erbe aromatiche. Le acque cristalline, prive di scogli, rendono la zona perfetta per le famiglie, grazie ai fondali dolcemente digradanti che sfiorano affascinanti secche naturali.

La torre cinquecentesca, simbolo indiscusso

L’incantevole spiaggia di Torre Chianca offre un perfetto connubio tra fascino storico e bellezza naturalistica e prende il nome dall’omonima torre in pietra leccese che, anche oggi, svetta fiera in un contesto idilliaco.

La sua storia risale al XVI secolo, quando fu edificata per volere di Carlo V con lo scopo di proteggere il litorale dalle frequenti incursioni dei pirati saraceni: a pianta quadrata, si sviluppa su una base di 15,60 metri e raggiunge un’altezza di 18 metri. Progettata per comunicare con le torri vicine, Torre Cesarea e Torre di San Tommaso, presenta due livelli interni, ciascuno alto 8 metri, separati da una cornice decorativa e coronati da un doppio cordolo.

Un dettaglio interessante è poi l’assenza di scale esterne, retaggio della funzione difensiva, mentre la sua storia più recente riporta alla Seconda Guerra Mondiale, quando divenne una base militare italiana. Durante l’armistizio, la torre fu presa di mira dai piloti tedeschi che sganciavano bombe di cemento, lasciando segni ancora visibili sulle pareti.

L’architettura di Torre Chianca si fonde in armonia con il paesaggio mediterraneo che la abbraccia. Percorrendo il sentiero che la raggiunge, ci si ritrova avvolti nella sua atmosfera solenne e si gode di un panorama mozzafiato sulla costa, dove storia e natura si incontrano.

La spiaggia, perla nascosta di Porto Cesareo

Vero e proprio angolo di paradiso salentino dai fondali bassi e sicuri, la spiaggia si estende per circa 500 metri di candida sabbia finissima, lambita da acque pulite che riflettono i colori intensi della macchia mediterranea.

Il litorale, pur mantenendo un’armonia visiva unica, è intervallato da tratti rocciosi ai due lati, che aggiungono un tocco di varietà alla distesa sabbiosa che riprende, a destra, con la suggestiva Spiaggia delle Dune e, a sinistra, con la torre e un canale naturale che collega il mare al Bacino di Torre Chianca.

Il mare, dalle trasparenze straordinarie, si colora con giochi di luce che, grazie alla rifrazione, dipingono sfumature dal verde smeraldo al turchese, creando un effetto che fa sognare, soprattutto durante le giornate di scirocco quando le acque sono calme. Sulla spiaggia si alternano lidi attrezzati, ideali per chi cerca il massimo comfort e relax senza preoccupazioni, e ampie zone libere, ottime per chi preferisce una giornata all’insegna della semplicità, con solo un asciugamano e un ombrellone per godere della bellezza incontaminata di questo magnifico tratto di costa.

Cosa fare a Torre Chianca: tra snorkeling ed escursioni

Grazie alle acque limpide e alla vivace biodiversità marina, Torre Chianca è un must per gli appassionati di snorkeling. Basta indossare maschera e pinne per immergersi in un mondo subacqueo eccezionale, dove incontrare pesci colorati, piante marine e persino tartarughe. Lo snorkeling qui non è soltanto un’avventura per i più esperti, ma un’esperienza memorabile per tutta la famiglia, che trasforma una semplice nuotata in un viaggio sorprendente nel cuore del mare.

Ma Torre Chianca non si limita alle meraviglie subacquee. Per chi desidera allontanarsi dal litorale e vivere appieno la natura, il Parco Naturale Regionale “Palude del Conte e Duna Costiera” dona una varietà di sentieri per esplorare angoli nascosti e osservare la fauna locale mentre, per chi preferisce l’acqua, le escursioni in barca rappresentano un’opportunità unica per scorgere la costa da un punto di vista differente e giungere in luoghi eccezionali come l’Isola dei Conigli e l’Isola di Sant’Andrea, dal fascino selvaggio.

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Destinazione Martano, perla del Salento

Martano è un’incantevole cittadina situata in Puglia, nella provincia di Lecce. È il comune più popoloso della Grecia Salentina, un’isola etnico-linguistica in cui si parla ancora una lingua antica, di origine greca: il grico. Il centro storico di Martano veniva chiamato “Isola Terra”, e richiama la “chora” bizantina. Conosciuta anche per la sua bellezza paesaggistica, Martano unisce natura incontaminata e tradizioni centenarie, è la destinazione ideale per chi desidera esplorare la penisola salentina.

Le bellezze di Martano

Il borgo conserva un patrimonio storico significativo, offrendo ai visitatori un viaggio nel tempo tra edifici e monumenti antichi. Per non farsi mancare nulla, il meraviglioso contesto naturale invita a piacevoli escursioni, degustazioni di vino e corsi di cucina.

vista della Chiesa Santi Medici di Martano

Fonte: Comune di Martano

Chiesa Santi Medici di Martano

Il Comune di Martano è ben collegato con le altre città storiche, fra cui Lecce, Otranto e Gallipoli. Dista pochi chilometri da località balneari come Torre dell’Orso, Torre Sant’Andrea e Alimini; diventando la base perfetta per esplorare la costa adriatica e fare lunghe passeggiate.

Il centro storico di Martano è ricco di palazzi e chiese:

  • Chiesa Matrice (dedicata a Maria S.S. Assunta in Cielo, festeggiata il 15 agosto)
  • Cappella della Madonna del Carmine (XVIII sec.)
  • Cappella dell’Immacolata Concezione di Maria (XVII sec.)
  • Castello Aragonese ora Palazzo Baronale (XV sec.)
  • Monastero di Santa Maria della Consolazione (risalente al 1685, è rinomato per liquori e infusi)
  • Casale di Apigliano (insediamento rurale medievale che ospita la Chiesa di Santa Maria di Apigliano, conosciuta come San Lorenzo, “A’ Lavrenti” in grico)

Grazie alle sue bellezze naturali, Martano è la meta perfetta per tutti i turisti che amano l’esplorazione, la natura e l’attività fisica; in particolare, le lunghe camminate e il trekking.

Il Comune di Martano permette ai viaggiatori una visita che arricchisce l’anima e il corpo; un tuffo nella cultura e nella natura di luoghi incantati, ricchi di storia.

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Come arrivare all’Isola dei Conigli a Porto Cesareo

Porto Cesareo si trova nello splendido territorio salentino, in Puglia, ed è una delle città balneari non solo più belle del sud Italia, ma di tutto il Paese. È caratterizzata da acque magiche e cristalline, spiagge sabbiose e da isole incantevoli che circondano la cittadina, uniche ed incantevoli.

Porto Cesareo è la destinazione perfetta per chi è alla ricerca di una vacanza rigenerante in Italia e da dove è possibile anche raggiungere l’Isola dei Conigli. Prima di scoprire come arrivarci, è importante anche sapere perché quest’isola è considerata una meta così speciale. Infatti, questa destinazione così ricercata è una riserva naturale protetta con sabbia bianca, una ricca vegetazione tipica mediterranea e numerosi conigli selvatici che la abitano e che le hanno dato il nome.

Le acque che bagnano queste spiagge sono incredibilmente limpide, che rappresentano il luogo perfetto per attività in acqua, come, ad esempio, snorkeling o una semplice nuotata in questa oasi di pace e tranquillità del territorio salentino.

Come arrivare all’Isola dei Conigli

Una volta arrivati a Porto Cesareo, è possibile raggiungere l’Isola dei Conigli in diversi modi. Le principali opzioni per raggiungere questa fantastica isola sono:

  • Escursioni organizzate
    Una delle opzioni più semplici e comode per arrivare all’Isola dei Conigli è prenotare e partecipare ad un’escursione organizzata. Sono presenti, infatti, numerose attività locali che offrono questo tipo di tour e che includono il trasporto, andata e ritorno, per visitare la riserva naturale, accompagnati anche da guide esperte. Queste escursioni, inoltre, possono includere anche diverse attività, come snorkeling nelle acque del Salento oppure una visita alle vicine grotte marine.
  • Taxi Boat
    Altra opzione per raggiungere l’Isola dei Conigli comodamente è il taxi boat, ovvero una piccola imbarcazione che, attraverso servizi rapidi e frequenti, riesce a coprire questa tratta più volte al giorno, soprattutto durante la stagione turistica, quando c’è una corsa ogni 30 minuti. Il vantaggio di questo mezzo è dato dalla sua flessibilità: si possono scegliere diversi orari di partenza e ritorna, in base alle proprie necessità.
  • Noleggio imbarcazioni private
    Per chi è in grado di guidare un’imbarcazione oppure vuole affidarsi ad uno skipper, inoltre, è possibile esplorare autonomamente l’isola affittando un’imbarcazione privata. Noleggiare una barca per raggiungere l’Isola dei Conigli dà la possibilità di vivere con il proprio ritmo questa riserva naturale.
  • Nuotare fino all’isola
    Un’altra opzione, forse la più coraggiosa e meno convenzionale, è quella di raggiungere l’Isola dei Conigli direttamente a nuoto. Questa piccola oasi naturale, infatti, dista circa novecento metri dalle splendide e fantastiche spiagge di Porto Cesareo, una distanza fattibile per chi è in buona forma fisica ed ha esperienza di nuoto in mare aperto.

Visitare l’Isola dei Conigli a Porto Cesareo rappresenta sicuramente un’esperienza indimenticabile, che permette ai visitatori di queste zone del sud Italia di immergersi in uno dei paesaggi più affascinanti della Puglia, con spiagge che possono riconosciute fra le spiagge più belle del Salento. Non resta altro che scegliere il modo migliore per raggiungere questa riserva naturale italiana e passare una giornata di relax e divertimento immersi nella acque cristalline dell’Isola dei Conigli.

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Castro Marina, il Salento che lascia senza fiato

Il Salento, un lembo di terra con lo sguardo rivolto verso oriente che svela al visitatore un mare da togliere il fiato e incantevoli centri storici, famosi in tutto il mondo per la loro splendida architettura barocca. Tutti conosciamo le bellezze di questo territorio, visitato ogni anno da tantissimi turisti. Eppure, ci sono ancora dei luoghi che, seppur conosciuti, non sono stati ancora presi d’assalto dal turismo vorace. Uno di questi è la deliziosa località di Castro Marina.

Quartiere del comune di Castro, rappresenta la cittadina di mare ideale dove tuffarsi in acque cristalline e rilassarsi, magari assaporando la dolcezza di un pasticciotto. Per chi al relax preferisce avventurarsi alla scoperta di luoghi magici, ci sono le tante grotte marine da esplorare durante un’escursione in barca, un’occasione unica anche per godere di una vista privilegiata sul paesaggio. E la sera, dopo una giornata trascorsa tra spiagge e grotte, si può godere della tranquillità del suo centro regalandosi una cena dai gusti e sapori tipici.

Castro Marina: le spiagge attrezzate e libere

Città dalle antichissime origini, risalenti all’Età del Bronzo, abitata dai Messapi prima e dai greci e romani dopo, importante cava di estrazione di blocchi calcarenitici e successivamente saccheggiata dai pirati e dai turchi. Una storia turbolenta che trova la sua tranquillità a partire dall’Ottocento, quando grazie alla ricca classe salentina comincia ad assumere la forma che possiede oggi: quella di una località balneare votata al turismo estivo, con un porto ad accogliere i visitatori provenienti da diverse parti d’Italia e d’Europa.

Le spiagge, che hanno ottenuto il riconoscimento Bandiera Blu, sono una delle attrazioni principali di Castro Marina le quali, però, non sono di sabbia. Non c’è da storcere il naso perché rappresentano comunque lo scenario perfetto dove rilassarsi e godersi il sole del Sud. Il litorale, esteso per 4 chilometri, offre spiagge di sassi e ciottoli, oltre che un mare dalle tonalità blu intense al quale è impossibile resistere. In molti punti del litorale sono state costruite delle piattaforme in cemento dotate di scalette e gradini che vi permetteranno di accedere all’acqua con facilità.

Lungo la costa troverete diversi lidi terrazzati e stabilimenti come il Molo, dov’è presente anche un cocktail bar e dove vengono organizzati eventi e musica dal vivo, e il lido La Sorgente, dotato di tutti i comfort necessari come sdraio, ombrelloni e spogliatoi. Ad accesso libero è invece Punta Correnti, facilmente raggiungibile grazie alla presenza di una scalinata, amata anche dagli appassionati di snorkeling.

Spiaggia Castro Marina

Fonte: iStock

Spiaggia con piattaforma in cemento per accesso al mare

Le spiagge libere nelle vicinanze

Chi desidera scoprire i dintorni rimarrà conquistato dalla bellezza delle calette racchiuse tra Castro Marina e Marittima. A ridosso del porto di Castro troverete la cala dell’Argentiera, chiamata così perché la scogliera ricorda i colori dell’argento. L’accesso è libero ed è abbastanza agibile, tenendo comunque a mente che si tratta di una scogliera e non di una spiaggia vera e propria. Nelle vicinanze si trova un altro paradiso del Salento, un fiordo-gioiello caratterizzato da acqua fresca e natura selvaggia: la Cala dell’Acquaviva.

L’insenatura, premiata con le 4 Vele di Legambiente, è una caletta intima caratterizzata da acque freddissime, una freschezza provocata dalle sorgenti dalle quali prende il nome. Il mare color cobalto, insieme alla macchia mediterranea circostante, creano lo scenario perfetto dove rilassarsi (anche se in alta stagione potrebbe essere un po’ affollata).

Se invece siete alla ricerca di una spiaggia da sogno, salite in auto e raggiungete la baia di Porto Miggiano a Santa Cesarea Terme, distante soli 10 minuti da Castro Marina. Qui troverete un’insenatura naturale con fondale profondo e sabbioso chiamata anche la Spiaggia dei 100 gradini in riferimento agli scalini da percorrere per accedervi. Ne vale la pena? Munitevi di cappellino e crema solare perché la risposta è assolutamente si!

Le grotte di Castro Marina

Tra le attrazioni principali di Castro Marina ci sono sicuramente le sue grotte, visitabili con un’escursione in barca. La prima che vi troverete davanti sarà Grotta Palombara, lunga 75 metri e alta 30 metri, chiamata così per la presenza dei colombi (palombi in dialetto locale). Proseguendo vedrete la Grotta Azzurra, la quale offre un’esperienza suggestiva soprattutto nelle giornate di sole, quando la rifrazione della luce sulle pareti genera nell’acqua dei riflessi cristallini di una colorazione blu cobalto.

Molto importante dal punto di vista storico è la Grotta Romanelli, scoperta agli inizi del 1900 e all’interno della quale sono stati rinvenuti dei reperti risalenti al Paleolitico. La grotta, a differenza delle altre, non può essere visitata al suo interno. La regina delle grotte di Castro Marina resta comunque la Grotta Zinzulusa.

Grotta Zinzulusa, il tesoro naturale di Castro

Visitata da oltre 120.000 turisti all’anno, la Grotta Zinzulusa viene considerata uno dei siti carsici più importanti al mondo, oltre che un vero e proprio scrigno di tesori. Al suo interno, infatti, sono stati ritrovati diversi reperti risalenti al Paleolitico, al Neolitico e all’età romana, ora custoditi nel museo di Maglie, oltre che fossili di vari animali. All’esterno, invece, verrete catturati dalla bellezza del paesaggio composto dal mare blu intenso e dall’alta scogliera rocciosa che lo incornicia.

La grotta è raggiungibile sia via mare che via terra, partendo direttamente dal centro di Castro. Per poterla vedere al suo interno è obbligatoria la visita guidata della durata di circa un’ora, mentre il costo del biglietto è di 6 euro.

Grotta Zinzulusa Castro Marina

Fonte: iStock

Vista del mare dalla Grotta Zinzulusa

Dove si trova Castro Marina

Castro Marina è una località situata nel Salento e fa parte del territorio comunale di Castro. Quest’ultima, infatti, è suddivisa in due: il centro storico in alto e Castro Marina in basso. È facilmente raggiungibile in auto: da Lecce dista 47 chilometri, mentre da Santa Maria di Leuca 40 minuti. Potete raggiungerla anche con i mezzi pubblici da altre località pugliesi, mentre l’aeroporto più vicino è quello di Brindisi.

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A Marina di Pescoluse c’è la spiaggia più cara d’Italia

La spiaggia più cara d’Italia? Inutile cercarla a Capri, Portofino o in Costa Smeralda. Per trovarla bisogna andare in Salento, sulla punta del tacco d’Italia. Per la precisione a Marina di Pescoluse, in provincia di Lecce, dove Le Cinque Vele Beach Club è stato giudicato da un’indagine del Codacons il lido più costoso d’Italia.

Qui un gazebo con due sedute in prima fila nell’area “Exclusive” può costare, ad agosto, ben 696 euro al giorno, se prenotato con l’opzione rimborsabile. Nel prezzo sono compresi anche teli mare in spugna, frutta e champagne, «servizio concierge e butler». Insomma, più del celebre “Twiga” di Forte dei Marmi dove si spendono 600 euro (come lo scorso anno) per una tenda araba con sofa, 2 letti king size, 2 lettini standard, 1 sedia regista e 1 tavolino.

Il lido più caro d’Italia

Nello stabilimento di Marina di Pescoluse, per un ombrellone e due lettini con materasso in area relax, prima fila, la spesa è invece di 276 euro. Ma è possibile risparmiare considerevolmente, come riporta il Corriere della Sera, prenotando la sera prima online.

In questo caso il costo può scendere a 124,20 euro, uno sconto che permetterebbe spesso di riempire tutti i 64 ombrelloni e i sei gazebo del club, evitando spazi vuoti che potrebbero danneggiare l’immagine del lido. Anche se in realtà non si tratterebbe di un vero e proprio sconto ma, come spiega il club, “è una variazione di prezzo calcolata dall’algoritmo del gestionale per garantire l’occupazione.”

Così una famiglia milanese di quattro persone è arrivata a spendere fino a 1200 euro, potendo comunque usufruire dei vari servizi offerti dallo stabilimento balneare salentino. «Non siamo avventurosi, – hanno dichiarato – qui ci sono il ristorante, le docce calde e fredde, il parco verde, la spa, il parcheggio. Ci hanno offerto perfino lo Champagne. Se vuoi spendere meno, puoi andare altrove: a Otranto un gazebo costa un quarto. Il prezzo è adeguato al servizio: i dipendenti devono pur pagarli».

Aumenti anche sulle spiagge standard

Certo, questi sono i prezzi delle spiagge di lusso della penisola dove, sempre secondo l’indagine realizzata dal Codacons, la spesa per una giornata in spiaggia supera i 500 euro e può arrivare a 700 euro. Ma anche negli stabilimenti standard gli aumenti dei listini dei servizi balneari, si sono fatti sentire in misura variabile secondo le località dal +3% al +5%, con una spesa media giornaliera che si attesa tra i 32 e i 35 euro al giorno per affittare un ombrellone e due lettini nel week-end.

Prezzo che sale fino a 45 euro a Sabaudia, ma schizza a 90 euro a Gallipoli e arriva a toccare 120 euro e oltre in alcune spiagge della Sardegna. Per esempio, al Nikki Beach Costa Smeralda, per l’Iconic Beach Bed si spendono 270 euro, ma non basta, perché occorre anche aggiungere una consumazione minima da 230 euro per vino o champagne. Ed ecco che la cifra balza a 500 euro al giorno.

Spiagge: la nuova iniziativa legale del Codacons

Sempre in tema di spiagge, il Codacons ha recentemente avviato una nuova iniziativa legale a seguito della decisione del Consiglio di Stato sulle proroghe delle concessioni balneari, ritenute invalide dall’associazione. “Pertanto – si legge in una nota dell’associazione per la tutela dei diritti dei consumatori – le spiagge italiane, in assenza di valide concessioni, poiché appartengono al patrimonio dello Stato, possono essere utilizzate da tutti i cittadini liberamente. Allo stato attuale è legittimo ritenere che i cittadini possano usufruire delle spiagge come “libere”, portando ombrelloni e lettini anche lì dove sorgono gli stabilimenti.”

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Alla scoperta di Martano: la gemma salentina

Martano è il cuore pulsante della Grecia Salentina, un territorio ricco di storia che registra una presenza antropica fin dalla protostoria, attestata oggi da due monumenti megalitici “La Specchia dei Mori” (la più grande specchia sopravvissuta in Puglia) e “La Colonna de Santu Totaru” (con i suoi 4,70m è la più alta pietrafitta pugliese). Un’area del Salento che offre ai visitatori un vero e proprio viaggio attraverso tradizioni millenarie, paesaggi mozzafiato e sapori genuini.

Alla scoperta di Martano

Le origini del Comune di Martano, come per tanti centri della provincia di Lecce, sono avvolte nella leggenda. Si narra che Martano sia stato fondato dal centurione romano Martius, al quale spettarono le terre del Salento come dono per il valore dimostrato in battaglia, dopo la riconquista del 267 a.C.

Monumenti da visitare a Martano

Fonte: Comune di Martano

Comune di Martano: una gemma salentina

Territorio attraversato da antichi assi viari (la Traiana-Calabra e l’asse Galatina-Gallipoli) fu borgo fortificato già dalla metà del Quattrocento, dotato di cortina muraria e fossato. Infatti, Martano si presentava di forma pressoché ovale, con il Castello situato a nord-est, circondato da mura collegate a imponenti torri circolari. Delle otto torri se ne sono conservate due, la Torre Nivéra e la Torre dei Mazzoti. Nel tempo i rimaneggiamenti, anche di notevole entità, trasformarono il Castello eretto come struttura difensiva, in Palazzo Baronale.

Monumenti da visitare a Martano

Fonte: Comune di Martano

Comune di Martano: una gemma salentina

Nei secoli che vanno dal XVI al XVIII, Martano mostra un notevole incremento demografico ed un potenziamento del patrimonio edilizio con la costruzione della nuova Chiesa Matrice dedicata alla Vergine Maria Assunta in Cielo, di due conventi, uno dei Domenicani (trasformato sin dal secolo scorso in Palazzo Municipale) e l’altro degli Alcantarini (attuale Monastero Cistercense di Santa Maria della Consolazione, all’interno della quale è presente una biblioteca, una raccolta museale e una rivendita di liquori, prodotti biologici e di erboristeria). Numerose le chiese e le cappelle da visitare oltre la Chiesa Matrice, la chiesa di Maria S.S. del Rosario (sec. XVII), la cappella della madonna del Carmine (sec. XVIII), la chiesa dell’Immacolata Concezione di Maria (sec. XVIII), la chiesa della Madonnella (sec. XVIII).

Monumenti da visitare a Martano

Fonte: Comune di Martano

Comune di Martano: una gemma salentina

A Martano, i secoli dell’età barocca sorprendono il visitatore trionfando non solo negli edifici sacri ma anche nell’architettura privata. È uno spettacolo rievocare il tempo antico mentre si compie il giro attorno alla medievale Terra e all’interno, nei suoi vicoli, tra balconi balaustrati, portali e stemmi nobiliari in bella vista. Da ammirare i tanti palazzi: Palazzo Gaetani Chiriatti (secolo XIX) oggi proprietà del Comune, Palazzo Micali (secolo XVIII), Palazzo Coluccia (secolo XVII-XVIII), Palazzo Corina-Comi (secolo XIX) Palazzo Andrichi-Moschettini (secolo XVIII), Palazzo di Stefano Sergio (secolo XVII- XVIII), Palazzo Grassi (secolo XVIII- XIX).

Dall’originario borgo si diramano le strade più antiche come le vie Catumeréa, Zaca, Giudeca, Santa Lucia, Stefano Sergio, Costantino e un’edilizia “minore” rappresentata dalle tipiche Case a Corte anche queste riflesso del vivere al modo greco. E poi in aperta campagna la pietra, che da ostacolo al lavoro si è trasformata, per mezzo dell’uomo, in segnale (menhir, muretti a secco o paríti), riparo temporaneo (furni o caliváci) o in forme più complesse di architettura (masserie, cappelle rurali, trappeti ipogei, pozzelle) che si sono amalgamate con i profili e i colori della natura.

Se stavi pensando di fare un giro all’affascinante scoperta della Grecia Salentina, Martano è il punto ideale da cui partire.