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Sta per partire un treno che farà felici tantissimi ragazzi

Quando si tratta di partire per le vacanze, vorremmo azzerare il tempo necessario per il viaggio così da poterci godere ogni singolo minuto di divertimento. Un’ottima idea consiste nel muoversi di notte, sfruttando così le ore per riposarci e arrivare a destinazione pronti per mille avventure. Con NightJet, tutto ciò è realtà: alle linee ferroviarie già attive, presto se ne aggiungerà una che ci permetterà di viaggiare da Roma a Barcellona proprio nottetempo. Scopriamo tutte le novità.

Il treno notturno da Roma a Barcellona

È la grande novità dell’anno, un nuovo collegamento che sicuramente farà felici i più giovani: presto sarà possibile raggiungere Barcellona, una delle più belle città d’Europa (e con una movida sfrenata!), viaggiando di notte in treno. La compagnia ferroviaria NightJet, già operante anche nel nostro Paese, si prepara infatti a lanciare la linea Roma-Barcellona e ampliare così il suo mercato. Si tratta di una grande opportunità per tutti coloro che amano la Spagna e le sue incantevoli città d’arte, ma anche per chi non ha ancora avuto modo di visitare le sue bellezze.

Che cosa sappiamo sul nuovo treno di NightJet? Innanzitutto, la data prevista per la partenza: si parla di dicembre 2024, quindi dovremmo avere ancora un po’ di pazienza. Anche l’itinerario sembra essere piuttosto complesso, dal momento che Barcellona sarà solo l’ultima tappa, raggiungibile da altre 13 città europee. La prima fase ha avuto inizio nel 2021, con il lancio di due linee che collegano Vienna e Monaco da una parte e Zurigo, Colonia e Amsterdam dall’altra. Nel 2022 è stato il turno di Zurigo e Roma, finalmente collegate – con fermata intermedia a Milano, mentre nel 2023 hanno preso il via le linee di Vienna e Berlino con Bruxelles e Parigi.

Ora non manca che Barcellona, per poter andare alla scoperta della perla spagnola viaggiando in tutta comodità. I treni NightJet potranno ospitare fino a 254 viaggiatori, con i loro vagoni suddivisi in cabine singole, camere per famiglie e letti a castello, oltre a quelli con posti a sedere convenzionali. Insomma, si potrà viaggiare in tutta comodità e nel massimo della privacy: il bello è proprio poter riposare in corsa, così da arrivare a destinazione dopo una bella notte di sonno, pronti per iniziare subito con il divertimento.

Perché viaggiare con NightJet

I treni notturni di NightJet sono già un grandissimo successo: operano in Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia e Svizzera (oltre ovviamente alla futura novità, la Spagna). Si viaggia sino a più di 200 km/h, una velocità di crociera di tutto rispetto che permette di giungere alla propria meta in pochissimo tempo. E, come abbiamo già detto, l’idea di sfruttare le ore notturne per viaggiare, così da poter dormire e non perdere neanche un istante di vacanza, è sicuramente molto allettante – nonché davvero comodissimo.

Un ultimo appunto: viaggiare in treno sta tornando di gran moda, e non solo perché permette di vivere già una bellissima esperienza, ancor prima di essere arrivati a destinazione. Si tratta infatti di un modo più ecologico per spostarsi su brevi e medie percorrenze, decisamente molto più sostenibile rispetto all’aereo. E con un pizzico di fortuna non è difficile risparmiare sul biglietto, considerando tra l’altro che non ci sono obblighi di dimensioni del bagaglio da rispettare in maniera piuttosto stringente.

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Roma, scoperti i resti di un’antica domus con mosaici rarissimi

Individuati già nel 2018, alcuni preziosi resti di un’antica domus romana sono ora riemersi nei pressi del Parco Archeologico del Colosseo, durante una campagna di scavi condotta all’interno di un progetto di studio e ricerca. Si tratta di un ritrovamento sensazionale, soprattutto per via di ciò che è stato scoperto tra gli ambienti riportati alla luce nel corso dei lavori: gli esperti hanno rinvenuto dei mosaici rarissimi, che non trovano confronto con altro di simile appartenente all’epoca in questione.

Trovati i resti di una domus romana

Considerato uno dei siti archeologici più importanti d’Italia, quello del Colosseo è una vera miniera di tesori incredibili: solo poco tempo fa è stata riaperta al pubblico la domus Tiberiana, e ora gli esperti hanno riportato alla luce un altro gioiello di inestimabile valore. Stiamo parlando dei resti murari di un’antica domus d’età tardo-repubblicana, situata alle pendici del colle Palatino, esattamente dietro l’area in cui si trovano gli Horrea Agrippiana (i magazzini costruiti lungo la strada commerciale che collegava il porto sul Tevere e il Foro Romano).

Gli scavi compiuti nel 2018 avevano permesso di individuare alcune strutture murarie, ma solo adesso emergono i lussuosi ambienti che caratterizzavano questa domus. L’abitazione si sviluppava probabilmente su più piani, con numerose terrazze: la sua costruzione sembrerebbe aver attraversato tre diverse fasi, comprese in un periodo che va dalla seconda metà del II secolo a.C. e la fine del I secolo a.C. In base ai primi studi, appare chiara la sua disposizione attorno ad un giardino che doveva fungere anche da atrio.

“Dopo la riapertura della domus Tiberiana e il miglioramento dell’accessibilità dell’Anfiteatro Flavio, il cuore della romanità ha disvelato un autentico tesoro, che sarà nostra cura salvaguardare e rendere fruibile al pubblico. Si tratta di un importante risultato, che ripaga un lungo lavoro di studio e di ricerca e che rientra in uno degli obiettivi prioritari del Parco, quello della conoscenza e della sua diffusione. Lo scavo archeologico si concluderà nei primi mesi del 2024 e successivamente lavoreremo intensamente per rendere al più presto accessibile al pubblico questo luogo, tra i più suggestivi di Roma antica” – ha affermato Gennaro Sangiuliano, Ministro della Cultura.

I preziosi mosaici

La scoperta più interessante è avvenuta in uno degli ambienti principali della domus, chiamato specus aestivus: si tratta di una sala per banchetti costruita su immagine di una grotta naturale. Veniva usata durante i mesi estivi, perché molto più fresca di altre stanze, e i suoi ospiti dovevano essere intrattenuti da affascinanti giochi d’acqua. Sono infatti stati trovati dei tubi in piombo, incastonati tra le pareti decorate, che permettevano il passaggio dell’acqua e la realizzazione di veri e propri spettacoli. Ma le sorprese non sono finite qui.

All’interno dello specus aestivus, gli archeologi hanno trovato un meraviglioso rivestimento parietale in mosaico, che non è possibile confrontare con niente di simile. È un mosaico “rustico”, realizzato con materiali di diverso tipo: conchiglie, scaglie di marmo bianco, tessere di blu egizio, frammenti di travertino spugnoso, vetri preziosi e cretoni di pozzolana, il tutto legato con la malta. Complesse e variegate sono anche le scene rappresentate, una vera e propria sequenza di figure. Secondo gli esperti, il mosaico risalirebbe agli ultimi decenni del II secolo a.C.

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In questo giardino incantato gli alberi “parlano”: è magia

Un luogo in cui il connubio scienza e arte si mostra in tutto il suo fascino e ci regala un’esperienza da vivere: intensa e poetica. Siamo a Roma dove, per il periodo delle festività natalizie, un giardino si trasforma per l’occasione e diviene incantato: termine più corretto non si poteva trovare per un luogo in cui gli alberi “parlano”. Una magia allo stato puro, sorprendete e che lascia senza fiato, che porta le firme di Riccardo Valentini (Premio Nobel per la Pace 2007 con gli scienziati del Clima IPCC), dell’artista Marco Nereo Rotelli e il designer Valerio Cenciarelli.

Il giardino che ci regala la magia: di che cosa si tratta

Un luogo in cui la magia del Natale prende forma e ci permette di immergerci in un’atmosfera sorprendente all’interno della quale vivere l’arte e il rapporto con la natura in un modo nuovo, unico.

Siamo nel cuore di Roma, nel Giardino e nella piazzetta Valadier dell’Hotel de Russie, qui l’arte e la scienza si sono fuse per creare un ambiente in cui immergersi per provare emozioni indimenticabili.

L’artista Marco Nereo Rotelli e la tecnologia scientifica sviluppata dal professore Riccardo Valentini, che è stato insignito del Premio Nobel per la Pace 2007 insieme agli scienziati del Clima IPCC, unitamente al lavoro del designer Valerio Cenciarelli, hanno creato un Giardino Incantato e un Magico Uliveto, con l’obiettivo di proclamare l’ulivo, simbolo di pace e del Mediterraneo, rappresentante dei valori simbolici delle festività natalizie.

In questa location suggestiva viene messo in scena un dialogo tra arte e natura, ispirato alle parole di Albert Einstain: “Guarda in profondità nella natura e allora capirai meglio ogni cosa”. Il risultato è uno spazio in cui a farla da padrone sono arte, cultura, bellezza e poesia grazie all’installazione luminosa dal titolo Christmas Talking Trees, ma non solo.

Quindi il tutto viene pensato come un teatro, dove il giardino assume le forme di una platea, mentre i veri protagonisti (nel ruolo di pubblico e attori) sono quattro alberi d’ulivo installati per l’occasione. Al centro della scena daranno vita a una spettacolare creazione luminosa grazie a versi poetici dedicati alla natura e donati da noti poeti contemporanei internazionali tra cui: Adonis (Siria), Gemma Bracco, Silvia Bre, Edoardo Callegari, Maurizio Cucchi, Sabrina De Canio, Roberto Mussapi, Loretto Rafanelli, Massimo Silvotti, Arica Hilton (USA), Víctor Rodríguez Núñez (Cuba), Paura Rodríguez Leytón (Bolivia), George Wallace (USA); Yang Lian (Cina).

Parole che saranno proiettate all’interno della struttura, sulle piante e sulla parte architettonica, grazie allo stile unico dell’artista Marco Nereo Rotelli, che li ha trasformati in una sorta di magica ramificazione verbale.

Gli ulivi che parlano con i visitatori: dove accade

Il palcoscenico, poi, è la corte di ingresso ovvero Piazzetta Valadier. Qui andrà in scena una magia che nasce dall’intuizione scientifica di Valentini che con la sua squadra di ricerca, grazie al prezioso contributo della PandA Foundation, ha creato qualcosa di inaspettato ed emozionante. Grazie al suo brevetto TreeTalker, ha posizionato una serie di sensori reattivi e dinamici. Il risultato è spettacolare: gli alberi infatti “parlano” con l’uomo, interagiscono con lui. Lo fanno illuminandosi al tatto della mano, comunicano il loro stato di salute e reagendo alla presenza, emanando colore e creando emozione.

L’allestimento natalizio viene inaugurato il primo dicembre ed è accessibile ai visitatori dal 2 dello stesso mese e fino all’Epifania. Non solo esterni, però, perché all’interno della galleria l’arte accoglie gli ospiti in un’altra forma, ma ugualmente straordinaria grazie a quattro opere pittoriche di Rotelli, in un’esposizione curata da Luca Cantore D’amore, in collaborazione con Alessandro Erra Arte

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Sta per partire il treno turistico che porta da Roma a Cortina

Moltissimi italiani, con l’arrivo dell’inverno, inizieranno ad organizzare la settimana bianca da trascorrere in montagna. È per questo che FS, nell’ambito della sua nuova iniziativa dei Treni Turistici Italiani, ha deciso di inaugurare come primo itinerario proprio quello che collega Roma a Cortina d’Ampezzo, una delle principali mete sciistiche del nostro Paese. Ecco la data di partenza e tutte le novità che dobbiamo attenderci.

Il treno notturno da Roma a Cortina

La nuova società FS Treni Turistici Italiani debutta con un primo itinerario davvero interessante: si tratta di Roma Termini-Cortina d’Ampezzo, un viaggio in notturna che collega la capitale ad una delle più importanti destinazioni invernali dell’arco alpino. Si parte venerdì 15 dicembre 2023, a bordo dell’Espresso Cadore che, per l’occasione, viene rimesso completamente a nuovo. Il treno è infatti composto da vagoni dismessi negli anni ’80 e ’90, ristrutturati con spazi adeguati per garantire ai turisti il massimo confort.

L’Espresso Cadore è dotato di 220 posti letto, suddivisi in vagoni di prima e seconda classe (con due posti per ogni scompartimento) e in cuccette da 4 e 6 unità. Sono presenti anche un vagone ristorante che serve piatti della cucina italiana, un bar-buffet aperto tutta la notte e spazi dedicati al trasporto di bici e sci. È possibile persino noleggiare e ricaricare le ebike o acquistare lo skipass, per non perdere tempo una volta arrivati a destinazione. Il treno, che viaggia in notturna per recuperare un giorno di vacanza, parte una volta alla settimana.

L’itinerario è davvero ricco: da Roma Termini si può raggiungere la stazione di Calalzo-Pieve di Cadore-Cortina d’Ampezzo, punto d’arrivo di tantissimi turisti diretti sulle Dolomiti. Da qui, un autobus organizzato da Busitalia (appartenente al Gruppo FS) conduce sino a Cortina d’Ampezzo. Sono previste anche fermate intermedie, per chi deve raggiungere altre località: sono quelle di Treviso, Ponte nelle Alpi e Longarone-Zoldo. Andare in settimana bianca, insomma, non è mai stato così facile e conveniente. Per chi volesse approfittarne, le prenotazioni partono dal prossimo 18 novembre 2023.

I Treni Turistici Italiani

Durante l’estate, il Gruppo FS ha annunciato la nascita di FS Treni Turistici Italiani, una nuova società che mira a rimettere in sesto vecchi vagoni ferroviari da dedicare ad itinerari prettamente turistici, i quali percorreranno alcune delle tratte più belle e panoramiche del nostro Paese. L’obiettivo è quello di rendere il viaggio stesso non solo un modo per raggiungere la propria meta delle vacanze, ma una parte integrante dell’avventura. Sono tre gli ambiti su cui la società ha intenzione di concentrarsi.

Il primo è quello degli Espressi e dei Treni Storici – di cui fa parte anche l’Espresso Cadore, che collega Roma a Cortina d’Ampezzo. Questi itinerari metteranno in comunicazione le principali città italiane con alcune delle più belle località turistiche italiane, con viaggi – spesso in notturna – a bordo di treni restaurati e dotati di tantissimi servizi. Per quanto riguarda i Treni Storici, invece, saranno predisposte tratte di importanza storico-paesaggistica che abbineranno al viaggio anche esperienze particolari come visite guidate o degustazioni.

C’è poi il settore Lusso, che vedrà impiegati i treni della categoria Luxury (come l’Orient Express-La Dolce Vita) per delle vere e proprie avventure anche oltre i confini italiani. E, infine, c’è il servizio Omnibus, con treni regionali che offriranno itinerari più brevi, ma ricchi di sorprese: si attraverseranno paesaggi meravigliosi e borghi antichi, alla scoperta di tradizioni e cultura enogastronomica per un viaggio colmo di esperienze.

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A due passi da Roma puoi vivere una fiaba autunnale

L’autunno è una stagione che porta con sé un’esplosione di colori vivaci e accattivanti, trasformando la natura in un autentico capolavoro d’arte. E cosa c’è di meglio di un viaggio per immergersi in questo spettacolo naturale?

Spostarsi in questa stagione è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, rendendo ogni escursione un ricordo indimenticabile. Questo periodo dell’anno celebra la raccolta del vino, così come le sagre dedicate a prodotti tipici come funghi, castagne, tartufi e zucca. Inoltre, l’aria fresca è permeata di aromi intensi: il profumo pungente delle foglie che cadono, l’odore delle mele appena raccolte e la delicata fragranza speziata della cannella nelle bevande calde. Queste sensazioni, unite ai toni cangianti delle foglie, creano un’atmosfera avvolgente e rilassante che invita a vivere pienamente questo meraviglioso periodo.

Nel cuore del nostro Bel Paese si nasconde un luogo magico che incarna l’autentico spirito dell’autunno: la Faggeta del Monte Cimino, una foresta millenaria che rappresenta uno dei tesori naturali più affascinanti e preziosi d’Italia.

Durante questa stagione, si trasforma in uno spettacolo senza pari, i suoi alberi si tingono di colori accesi, passando dal verde brillante all’oro, al rosso e al caldo marrone. Un’autentica oasi di pace e bellezza, un luogo che invita a riscoprire il piacere di un contatto diretto e rispettoso con la natura.

Il foliage nella Faggeta del Monte Cimino: uno spettacolo di colori autunnali

Parco del Cimino

Fonte: iStock

Parco del Cimino, Lazio

Nelle vicinanze del suggestivo borgo di Soriano nel Cimino, a est di Viterbo, sorge una delle foreste più maestose e antiche dell’intera Europa: la Faggeta del Monte Cimino. Questo eccezionale ecosistema, testimone di secoli di storia naturale, riveste un valore incommensurabile, tanto da essere stato incluso tra i Patrimoni Mondiali dell’Umanità dall’UNESCO, a sottolineare l’importanza di quest’area nella tutela della biodiversità a livello globale.

Ci troviamo nel cuore pulsante della Tuscia, nei pressi del Lago di Vico, a 1053 metri di altitudine, immersi in un’atmosfera di serenità, dove si respira un’aria di una purezza e freschezza ineguagliabili.

Qui, i sentieri conducono attraverso un viaggio suggestivo tra gli alberi secolari e le foglie dei faggi che creano un paesaggio di straordinaria bellezza. Un’esperienza che permette di entrare in contatto con la natura più autentica, apprezzandone l’armonia e la forza rigenerante.

L’importante consiglio che si offre a chiunque si appresti a passeggiare nel bosco è sempre lo stesso: farlo in silenzio, non solo per amplificare la percezione dei sensi, ma soprattutto per non spaventare gli animali che abitano questo luogo fiabesco. Esseri affascinanti come il ghiro, la martora, lo scoiattolo e la rarissima salamandra pezzata vivono proprio in queste zone, e la tranquillità del loro habitat contribuisce al loro benessere e alla loro serenità.

Gli itinerari da percorrere nella Faggeta del Monte Cimino

Gli escursionisti hanno a disposizione molteplici itinerari per esplorare questi luoghi incantevoli, ma ci sono tre percorsi principali che si distinguono per la loro bellezza e unicità. Questi, accuratamente tracciati, sono l’ideale per godersi appieno le meraviglie naturali della zona e immergersi completamente nell’ambiente circostante.

Il primo itinerario parte dal bellissimo borgo di Soriano nel Cimino. Da qui, il sentiero si snoda tra paesaggi mozzafiato, regalando meravigliose vedute dei dintorni circostanti. Il secondo percorso ha inizio dal caratteristico borgo di Caprarola, famoso per l’imponente Palazzo Farnese.

Infine, il terzo itinerario parte dall’Aula Didattica della Faggeta del Monte Cimino, situata a un’altitudine di 990 metri. Questo raggiunge l’antica strada romana, dove s’incontra il sentiero che conduce al Monte Cimino. Ogni itinerario offre un’esperienza diversa, ma tutti condividono il medesimo obiettivo: scoprire e apprezzare la natura incontaminata.

Faggeta del Monte Cimino

Fonte: iStock

Faggeta del Monte Cimino, Lazio
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Lago di Martignano, un’oasi blu a due passi dalla città

A una cinquantina di minuti dalla Capitale e a due chilometri dal noto Lago di Bracciano, meta perfetta per una giornata all’insegna della tranquillità immersi nella natura è il Lago di Martignano, o Lago Alsietino, le cui sponde toccano i comuni di Roma, Campagnano di Roma e Anguillara Sabazia.

Di origine vulcanica e già apprezzato in epoca romana, è un’oasi blu a due passi dalla città, limpido, affascinante, incontaminato e balneabile.

Aria pulita e relax al Lago di Martignano

Forse meno conosciuto del Lago di Bracciano con cui fa parte, dal 1999, del Parco Naturale Regionale del complesso lacuale di Bracciano-Martignano, l’incantevole specchio di acqua azzurra e cristallina è altrettanto incantevole, un luogo di pace e rara bellezza, anche grazie all’assenza di centri abitati nei dintorni.

A misura d’uomo, l’ideale per chi è alla ricerca di destinazioni appartate, il piccolo Lago di Martignano è un gioiello tutto da vivere: rilassarsi al sole sulla spiaggetta lacustre con ombrelloni e sedie a sdraio, andare in canoa o solcare le sue acque su piccole barche a vela, approntare un picnic o allegre grigliate, fare rigeneranti e rinfrescanti nuotate, leggere un libro, seguire i vari sentieri naturalistici dei dintorni, cui si accede dalla strada Trevignano-Suri, a piedi, in mountain bike oppure a cavallo.

E il tutto in compagnia del proprio amico a quattro zampe, poiché i cani sono ammessi liberamente in ogni punto del lago.

Insomma, gli scenari verdeggianti attorno alle sue rive, con gli alberi che si spingono fin quasi in acqua, gli conferiscono un aspetto selvaggio e rilassante, perfetto anche per una gita in famiglia: infatti, a pochi passi dal lago, di sicuro interesse è il Centro Volo Rapaci “I Falchi di Rocca Romana”, in località Possesso a Trevignano Romano, dove ammirare da vicino il volo maestoso di numerose specie di rapaci diurni e notturni e provare l’ebbrezza di diventare “falconiere per un giorno”.

Non dimentichiamo, poi, che il Lago di Martignano, per la sua meraviglia, è stato la fiabesca ambientazione di “Le avventure di Pinocchio”, lo sceneggiato Rai diretto da Luigi Comencini con Nino Manfredi e Gina Lollobrigida, “Monella” di Tinto Brass, e “Uno sceriffo extraterrestre… Poco extra e molto terrestre” con Bud Spencer.

Come arrivare e informazioni pratiche

Partendo da Roma in auto, basta imboccare la Cassia e seguire le indicazioni per Anguillara e, da qui, per il Lago di Martignano.

Come accennato, da più di vent’anni è inserito all’interno del Parco Naturale e, per questo motivo, non è più possibile avvicinarsi alle sue sponde con la macchina. Tuttavia, è a disposizione una comoda area parcheggio dedicata (a pagamento) in Via delle Pantane: da qui, potete proseguire a piedi per 900 metri oppure servirvi del servizio navetta andata e ritorno che vi condurrà direttamente a destinazione.

In loco vi è la possibilità di noleggiare sdraio, ombrelloni, lettini, canoe, è presente un bagno chimico e non mancano i punti ristoro per una piacevole pausa in una cornice naturalistica che rimane impressa negli occhi e nel cuore e che invita a tornare ancora e ancora per dimenticare il caos, la frenesia, i ritmi vorticosi e i rumori assordanti della città e della vita di tutti i giorni.

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Dopo 50 anni riaprono le porte del primo palazzo imperiale di Roma

Organizzare un viaggio a Roma, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni, è sempre un’ottima idea. Lo è perché la capitale d’Italia ha un patrimonio artistico, architettonico e culturale immenso che affonda le radici in 3.000 anni di storia e che ha influenzato il mondo intero. Basta una semplice passeggiata nei luoghi iconici della città eterna per toccare con mano le testimonianze del passato glorioso dell’antico Impero Romano, come le rovine del Foro e del Colosseo. E poi ci sono la Basilica di San Pietro, i Musei Vaticani e quei grandi capolavori che hanno fatto la storia dell’arte.

Insomma, le cose da fare e da vedere sono tantissime, e tutte sono destinate a incantare. E se tutto quello che la capitale ha da offrire ancora non dovesse bastarvi, sappiate che c’è un altro motivo per organizzare al più presto un viaggio in città. Il 21 settembre, dopo 50 anni di chiusura, le porte del primo palazzo imperiale di Roma sono state spalancate: da oggi, la Domus Tiberiana è di nuovo aperta al pubblico. Ecco cosa vi aspetta.

Dopo 50 anni riapre la Domus Tiberiana

Sono passati 50 anni da quando, a malincuore, la Domus Tiberiana è stata chiusa al pubblico. A causa di gravi e diversi problemi strutturali, l’imponente residenza romana è stata sottoposta a importanti interventi di restauro che si sono conclusi proprio a fine estate.

Con la riapertura della Domus Tiberiana, inglobata nella grande e monumentale area che compone il Parco archeologico del Colosseo, ha permesso di ripristinare la circolarità dei percorsi che collegano il Foro Romano e il Palatino attraverso la rampa di Domiziano e gli horti farnesiani. Gli ospiti possono accedere al palazzo imperiale passeggiando sulla via coperta Clivo della Vittoria, e calcare idealmente le orme dell’imperatore.

In occasione dell’inaugurazione, tenutasi il 21 settembre, è stato pensato un allestimento museale, dal nome Imago imperii, che ha visto la realizzazione di 13 ambienti che si aprono lungo il percorso e che hanno l’obiettivo e l’ambizione di raccontare la storia del monumento, dalla sua nascita fino a oggi.

Il cosiddetto Clivo della Vittoria visto dagli archi della via Tecta

Fonte: Ph. Stefano Castellani

Il cosiddetto Clivo della Vittoria visto dagli archi della via Tecta

Il primo palazzo imperiale di Roma

Edificio maestoso e imponente, il palazzo imperiale si snoda per circa 4 ettari sul colle Palatino affacciandosi sulla valle del Foro Romano. Caratterizzata da grandi arcate su più livelli, la residenza monumentale è il simbolo di questa area che celebra l’antica Roma.

Le sue origini sono antichissime. Il nome Domus Tiberiana è legato, imprescindibilmente, all’imperatore Tiberio succeduto ad Augusto, tuttavia alcune indagini archeologiche hanno dimostrato che le fondamenta della residenza sono state opera di Nerone subito dopo l’incendio del 64 d.C. Diverse sono state le trasformazioni che si sono susseguite, a opera di Domiziano e Adriano, che hanno ampliato l’edificio e lo hanno trasformato in una delle più importanti testimonianze del passato. La sua storia lo rende il primo palazzo imperiale dell’Antica Roma.

Durante i restauri, che hanno previsto un lavoro incessante durato anni, sono state ritrovate tantissime testimonianze della vita del passato. Reperti in ceramica, metallo e vetro, statuette e decorazioni oggi sono state utilizzate per l’allestimento museale e per il racconto della vita che si svolgeva all’interno della reggia.

Lastra campana proveniente dagli scavirelativi alle fasi precedenti la Domus Tiberiana. ©Ph. Stefano Castellani

Fonte: Ph. Stefano Castellani

Lastra campana proveniente dagli scavi
relativi alle fasi precedenti la Domus Tiberiana
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Alla scoperta dei segreti di Roma sotterranea

Laghi, percorsi nascosti, catacombe, bunker e cripte antiche: questo e molto altro nascondono i sotterranei della capitale, la città eterna che non smette mai di stupire. Nella Roma sotterranea c’è un percorso pieno di fascino e storia che ben pochi conoscono, ma che si snoda per chilometri sotto i sampietrini incastonati del centro storico.

Dal Colosseo a Fontana Di Trevi le visite guidate di Roma nascosta sono una tappa fondamentale per chi non ne ha mai abbastanza della città più bella del mondo. Sapevi che è possibile visitare anche i sotterranei del Colosseo? E che nel complesso architettonico di Villa Torlonia Mussolini fece costruire un rifugio antiatomico nelle profondità del sottosuolo?

Scopriamo insieme quali altri segreti nasconde Roma sotterranea, e come visitare questi esclusivi luoghi nascosti.

Visita nei sotterranei del Colosseo: una tappa da non perdere

Iniziamo il tour dal simbolo di Roma e dell’Impero Romano, il Colosseo, lo storico monumento più famoso del mondo. Molti di noi lo avranno visitato, ma non tutti sanno che nasconde anche una vasta area sotterranea dove i gladiatori si preparavano per gli spettacoli. Il nome tecnico di queste aree è ipogei, costruiti durante il regno di Domiziano in seguito al termine della costruzione esterna del Colosseo.

Si trattava in effetti di un vero e proprio backstage dell’anfiteatro, dove i protagonisti si rifugiavano in cerca di un momento di tranquillità durante l’attesa. Anche gli animali venivano posti in queste aree sotterranee, collegate con l’arena principale attraverso una lunga serie di tunnel. Oggi questi luoghi si sono conservati, ma hanno subito l’effetto dell’erosione da parte degli agenti atmosferici e degli elementi naturali.

Una visita nei sotterranei del Colosseo ti riporterà indietro nel tempo, facendoti rivivere le emozioni della Roma imperiale. Per non perdere questa occasione ti consiglio di partecipare a un tour organizzato, che abbina l’accesso all’arena con una visita nei sotterranei e ai Fori Imperiali. Puoi trovare maggiori informazioni su questo tour guidato qui.

La Trastevere sotterranea

Nel pittoresco quartiere romano del Rione Trastevere il sottosuolo nasconde vere e proprie gemme sotterranee, tra cripte e affreschi questo percorso ti stupirà. È qui che, guidato da un archeologo esperto, potrai ammirare i resto della chiesa paleocristiana di San Crisogono, che apre le porte di uno scenario ancora più vasto risalente alla Roma del IV secolo, fatto di abitazioni romane, affreschi e ambienti di sepoltura dedicati alla martire Cecilia, con la sua basilica.

Trovandosi nel sottosuolo può sembrare un itinerario difficile, ma in realtà è adatto a tutta la famiglia e nel percorso è possibile camminare senza alcuna difficoltà.

Se vuoi visitare la Trastevere sotterranea puoi partecipare a un tour guidato, come puoi immaginare questa zona è visitabile solamente con una visita organizzata e una guida esperta.

I laghetti sotterranei di Monteverde

Questa scoperta sensazionale risale solamente ai primi anni ’30, quando alcuni speleologi si trovarono davanti a una serie di piccoli laghetti sotterranei con acqua limpida e cristallina, provenienti da una cava di tufo, nei pressi del complesso San Camillo Forlanini, un’importante istituzione ospedaliera di Roma. Si pensa che i pazienti in degenza nell’ospedale vi si rifugiassero durante la guerra.

Ma questa non è l’unica conformazione sotterranea di questo genere, che sembra infatti essere tipica di alcune zone romane, tanto che una stessa conformazione è stata rilevata anche sotto il Celio. Incredibile!

Un gruppo di esperti si è in seguito immerso nei cunicoli sotterranei alla scoperta di questi percorsi del sottosuolo romano, nel 2013, riportando alla luce un reportage fotografico sorprendente. Purtroppo questa come altre zone di Roma sotterranea non è accessibile ai visitatori, essendo territori impervi e ancora poco battuti. Senza dubbio il percorso dei segreti nascosti romani nel prossimo futuro potrà essere reso più accessibile anche ai cittadini e ai turisti, con le dovute modifiche.

Le Catacombe di San Callisto

Sappiamo già che Roma sotterranea offre tanti scenari appartenenti all’epoca romana antica, tra questi spiccano per il numero le cripte e le catacombe, di grande importanza per il loro significato simbolico e religioso.

Le catacombe romane si configurano come un lungo labirinto di vicoli, camere sepolcrali a 16 metri di profondità dove è facile perdersi senza l’aiuto di una guida esperta. Le catacombe sono antichissime e rappresentano un patrimonio culturale senza eguali, tra le più famose avrai forse sentito parlare delle Catacombe di Domitilla, o quelle di San Callisto, o della Cripta dei Frati Cappuccini, un ossario sotterranei nei pressi di Via Veneto che custodisce le ossa di circa 3700 monaci.

Non perderti l’esperienza di visitare questi antichi meandri cittadini, puoi scegliere tu la data e prenotare online una visita guidata in questi luoghi da brivido! Questo tour organizzato in particolare prevede anche un transfer da e per il centro di Roma. Importantissimo munirsi di acqua e scarpe comode per vivere al meglio l’esperienza. Se soffri di claustrofobia potrebbe non essere la visita giusta per te!

I sotterranei di Fontana Di Trevi

Se ti stai domandando cosa si celi sotto alla fontana più famosa al mondo te lo sveliamo noi: si tratta di una meravigliosa area archeologica scoperta di recente, risalente all’epoca di Nerone.

Si chiama Vicus Caprarius, o più romanticamente Città dell’acqua, ed è una vasta area occupata da una lussuosa residenza signorile attraverso cui passano alcune tubazioni alimentate dalla stessa acqua della fontana. La domus risale al IV secolo, e ad oggi è possibile visitarla: si tratta di un’esperienza unica, da non perdere per la sua straordinaria bellezza.

Se sei interessato puoi acquistare subito il tuo ingresso, ti verranno consegnate anche delle cuffie per ascoltare meglio la guida. L’incontro per la visita è direttamente a pochi passi dalla Fontana di Trevi, e il numero massimo di partecipanti è di otto persone. Durante la visita verrai a conoscenza di tutti i segreti di questa opera che tutto il mondo ci invidia.

Bunker e rifugi antiatomici

Il sottosuolo romano nasconde tra i suoi segreti anche alcuni importanti bunker antiatomici e antiaerei, fatti realizzare in epoche diverse durante le guerre come luoghi di protezione. Se ne contano almeno tre: il primo in corrispondenza della residenza mussoliniana di Villa Torlonia, mai usato perché non concluso; il secondo venne fatto costruire per volere dei Savoia nel Casale delle Cavalle Madri, con una struttura circolare che poteva ospitare anche le macchine, mentre il terzo si trova all’Eur, il quartiere romano fatto costruire sempre da Mussolini, sotto il palazzo degli Uffici, nato con lo scopo di proteggere i funzionari coinvolti nella realizzazione della mai conclusa esposizione universale.

Ci sarebbe un quarto bunker, fatto sempre costruire da Mussolini, sotto una delle due torri di Piazza Venezia. Il quarto bunker, come anche i precedenti, non è visitabile, ma secondo gli esperti avrebbe una pianta quadrata e si estenderebbe per 72 metri quadrati. Vi si accederebbe attraverso una scala in mattoni. Anche questo bunker non sarebbe mai stato usato da Mussolini.

Basilica San Giovanni in Laterano

L’importante famiglia dei Laterani lasciò a Roma molte testimonianze architettoniche nel quartiere di San Giovanni, uno dei più belli della città. Ne è simbolo la splendida Basilica di San Giovanni in Laterano, icona della città e custode di altri tesori a ben 6 metri di profondità dal pavimento di base.

Si tratta di un vasto complesso di costruzioni addirittura risalenti al I secolo d.C., i resti di un’epoca imperiale tra le più imponenti della storia mondiale.

Questo caseggiato è formato da una serie di ambienti che si susseguono in profondità, insieme a una fila di pilastri decorati. Sempre nei dintorni del caseggiato è visibile anche ciò che resta di una caserma del corpo a cavallo, gli Equites Singulares, risalente al II secolo d.C. durante la reggenza di Settimio Severo.

Puoi visitare San Giovanni in Laterano e i suoi splendidi sotterranei prenotandoti per una visita guidata, comprensiva di una visita nella cattedrale di Roma, così soprannominata, e di altre 4 meravigliose basiliche papali che insieme costituiscono il percorso della Roma Cristiana.

La storia che inizia all’interno delle navate continua sotto le chiese, lungo metri di aneddoti che potrai scoprire soltanto attraverso la guida di un esperto. Questo splendido tour dura 3 ore, puoi prenotarlo comodamente online e ricordati che nelle basiliche non è permesso indossare abiti corti e succinti.

Le visite guidate di Roma nascosta custodiscono momenti di sorprendente ispirazione, dove la storia del passato si intreccia con il presente negli angoli bui delle cripte e dei lunghi tunnel.

Quando già i tesori di Roma sembrano essere ineguagliabili per la cultura immensa che ci mostrano, la città ci svela ogni momento nuovi cunicoli pieni di informazioni, aneddoti, qualcosa che non sapevamo e di certo ancora ne scopriremo di nuovi.

Sotterranei nel Colosseo che un tempo erano occupati da gladiatori, domus signorili nascoste a metri e metri di profondità, cripte che ancora oggi nascondono i resti di importanti personaggi religiosi: la città eterna promette questo e tanto altro, come se il primato di città più bella del mondo non le bastasse ora ha deciso di regalare anche un percorso sotterraneo pieno di fascino e di storia antica, qualcosa che solo questa città può donare.

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La gemma segreta del Mar Tirreno a pochi chilometri da Roma

Esiste un luogo, non lontano da Roma, dove il tempo sembra essersi fermato. Una gemma segreta e incastonata nel Mar Tirreno dove la natura, da anni, regna sovrana. Si tratta di Zannone, un lembo di terra che misura una superficie di 102 ettari, e che vanta 6 chilometri di coste, che dista dal porto di Ponza poco più di 5 miglia.

L’isola, bellissima e proibita, può essere raggiunta e circumnavigata solo con i mezzi propri o prendendo parte alle escursioni in barca che vengono organizzate durante l’estate. Completamente disabitata, e con un passato promiscuo e tragico, oggi Zannone rappresenta davvero un unicum della macchia mediterranea.

L’assenza totale della presenza dell’uomo, infatti, ha favorito lo sviluppo di esemplari floristici e caratteristici del clima mediterraneo. Un habitat prolifero che ha trasformato l’isola nella casa di numerose specie di fauna, nonché in un piccolo microcosmo delle meraviglie solitario e sconosciuto ai più.

Una gemma segreta con un passato da dimenticare

Il fascino indiscusso di Zannone, con quel patrimonio naturalistico dalla bellezza immensa, ha suscitato con gli anni l’interesse degli avventurieri. Ma non è quello l’unico motivo a incuriosire ancora oggi i viaggiatori. Negli anni ’70, infatti, l’isola apparteneva al Marchese Camillo II Casati Stampa di Soncino e a sua moglie Anna Fallarino. I due avevano trasformato Zannone nella loro dimora, costruendo una villa i cui resti sono ancora ben visibili in cima alla collina che domina l’isola.

Si narra che i due fossero soliti organizzare feste promiscue con la complicità della privacy che garantiva questo lembo di terra che assunse, velocemente, l’appellativo di isola a luci rosse. Ma la loro storia è ricordata per un epilogo tutt’altro che felice. Scoperto il tradimento di sua moglie, il marchese ha sparato ad Anna Fallarino e al suo amante, prima di togliersi la vita. Da quel momento in poi, Zannone, è rimasta disabitata e dal 1979 è diventata parte del Parco Nazionale del Circeo trasformandosi così da terra del peccato in un paradiso terrestre.

Come visitare Zannone

L’isola è raggiungibile solo ed esclusivamente via mare, con un mezzo proprio o con un tour organizzato da Ponza con sbarco all’Approdo del Varo. Oltre ai resti della villa del Marchese Camillo II Casati Stampa di Soncino, è possibile ammirare anche quello che resta di un antico monastero circense e si una peschiera romana ricavata nella roccia situata nei pressi dell’approdo.

Dall’attracco si snoda un sentiero che attraversa la natura rigogliosa e lussureggiante di Zannone e che permette di percorrere un fiabesco bosco di lecci che conduce verso alcuni punti di osservazione. Da qui è possibile contemplare il meraviglioso panorama che si snoda tutto intorno, tra cui anche le sagome delle isole di Ponza e Palmarola. Il consiglio è quello di aguzzare bene la vista durante la passeggiata: è possibile anche incontrare i mufloni che hanno dell’isola la propria casa.

Zannone non ospita spiagge di sabbia, ma solo pareti di roccia che si tuffano nel mare. Circumnavigando l’isola in barca, però, è possibile andare alla scoperta di alcuni punti di interesse naturalistici come lo Scoglio del Monaco e Cala delle Grottelle. Una sosta qui è d’obbligo, non solo per contemplare il paesaggio incontaminato, ma anche per nuotare tra le acque cristalline.

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Tiberina: l’isola al centro della Capitale

Non è di certo una novità: Roma è una città eccezionale, un turbinio di emozioni e un insieme di ricchezze storiche e culturali uniche al mondo. Tutti conoscono l’imponenza del Colosseo, la leggiadria di Piazza di Spagna e la maestosità della Fontana di Trevi, ma in molti non sanno, forse, che al centro della Capitale sorge un’isola, che prende il nome di Tiberina.

Isola Tiberina: dove si trova

L’Isola Tiberina si trova presso il centro storico di Roma, nelle vicinanze del rione Trastevere, ed l’unica isola urbana del Tevere: è collegata alle due rive del fiume dal Ponte Cestio e dal Ponte Fabricio. Il primo risale al 46 a. C. e conduce il viaggiatore verso il Ghetto, un altro angolo cittadino altamente sorprendente, mentre il secondo è stato edificato nel 62 a. C. ed è anche chiamano Ponte Quattro Capi.

Lunga circa 300 metri e larga più o meno 90, è l’isola abitata più piccola del mondo. Si tratta perciò di un luogo davvero speciale, anche perché conserva testimonianze di tutte le epoche della storia capitolina: dai ponti di età romana alle chiese rinascimentali (ma questo non è tutto).

L’origine dell’isola

La storia dell’origine dell’Isola Tiberina è assai interessante in quanto legata a diverse leggende. Una di queste narra che, nel 509 a.C., quando venne spodestato l’ultimo re di Roma, Lucio Tarquinio Superbo, il popolo decise di gettare nel Tevere il suo enorme deposito di grano, in segno di disprezzo verso lo stesso. Pare che il grano lanciato fu tantissimo, una quantità così abbondante che diede vita a questa isoletta.

Tiberina, l'isola di roma

Fonte: iStock

Veduta dell’Isola Tiberina

Secondo altre leggende, invece, l’origine dell’isola sarebbe ancor più particolare: nel 291 a.C. Roma venne colpita da una terribile pestilenza che portò alla morte di un numero indefinito di persone. I sacerdoti dell’epoca decisero quindi di consultare i libri sibillini ed inviare una delegazione ad Epidauro, luogo di culto del dio della medicina Esculapio, in Grecia.

Una volta fatto, gli ambasciatori tornarono nella Capitale portando sulla nave un serpente, animale assai caro al dio. Fu così che, nel pressi dell’isola Tiberina, il serpente fece un grande salto per poi rifugiarsi in un punto preciso dell’isola, dove fu in seguito innalzato un tempio dedicato ad Esculapio.

Si racconta poi che la peste svanì miracolosamente, proprio a seguito della costruzione del tempio. A ricordo di questo evento miracoloso, l’isola stessa fu sistemata architettonicamente come una nave con poppa e prua, e nel mezzo un obelisco che fungeva da albero maestro. Due frammenti di tale obelisco sono oggi conservati nel Museo Nazionale di Napoli, mentre un terzo è protetto a Monaco.

Fu per questo che l’isola Tiberina divenne un punto di riferimento per tutti i malati di Roma, che venivano da queste parti per essere guariti miracolosamente dal dio Esculapio. Vi basti pensare che i nobili romani iniziarono a lasciare proprio su questa minuta terra gli schiavi malati: lo scopo era non dover pagare loro cibo e cure mediche. Fu l’imperatore Claudio che mise fine a questa usanza, stabilendo che qualsiasi schiavo che fosse guarito qui sarebbe diventato automaticamente un uomo libero.

Quel che oggi è certo è che l’Isola Tiberina ha come elemento geologico di base un banco di tufo, non troppo diverso da quello del vicino colle Capitolino. Su di esso, nel corso del tempo, si sono poi sedimentate le sabbie portate dalla corrente del Tevere.

Cosa visitare

Come accennavamo in precedenza, in un tempo molto lontano su quest’isola sorgeva il Tempio di Esculapio. Al suo posto, oggi, c’è la Chiesa di San Bartolomeo che conserva un campanile romanico del XII secolo e una colonna scavata e utilizzata come vera da pozzo.

Chiesa di San Bartolomeo, Isola Tiberina

Fonte: iStock – Ph: Photo Beto

La Chiesa di San Bartolomeo

Al suo interno è possibile ammirare diversi monumenti e scoprire alcune curiosità. Primo fra tutte il pozzo dove è riportata un’antica dicitura in latino che vuol dire: “Lasciate venire alla fonte chi ha sete e trarvi un sorso di salute”. Secondo la leggenda, il pozzo è stato costruito nel punto esatto in cui sgorgava la fonte sacra del dio Esculapio.

Molto interessante è anche la palla di cannone murata in una parete del palazzo. La sua storia risale all’epoca dell’assedio francese di Roma, ovvero il 1849. Si racconta che, quando la chiesa venne colpita da questa palla di cannone, al suo interno c’erano tantissimi fedeli che stavano pregando. Tuttavia, la struttura non subì chissà quali danni, ma soprattutto nessuno rimase ferito o ucciso da questo brutale attacco.

Alla sinistra delle chiesa sorge invece il monastero francescano che è stato poi trasformato in ospizio per gli ebrei anziani e poveri del vicino Ghetto.

Vele la pena dare uno sguardo anche al Ponte Fabricio, il più antico di Roma ancora in funzione che sostituì, probabilmente, uno preesistente in legno. Di 62 metri di lunghezza e 5 di larghezza, è composto da due grandi arcate che poggiano su un pilone centrale nel quale si apre un piccolo arco, il cui scopo è diminuire la pressione delle acque durante le piene. Molto interessante è anche la torre che fa da testata e che è tutto ciò che rimane di un antico complesso di edifici.

L’Isola Tiberina è anche la sede dell’ospedale Fatebenefratelli che sorge di fronte alla basilica di San Bartolomeo. Sulla sua destra si trova la chiesa di San Giovanni Calibita, edificata sui resti del tempio di Iuppiter Iurarius. Tra le altre cose, qui è presente anche una delle tre sedi romane dell’Ospedale Israelitico che sorge al fianco della basilica di San Bartolomeo.

Infine, nella parte Nord dell’Isola, dal 21 aprile 2022, sono state installate delle stele dedicate a Le Georgiche di Virgilio. Si tratta di tredici vecchi totem (in cemento, ferro e plexiglas) abbandonati da tempo sull’isola e che oggi sono stati ripristinati. Ogni stele, dipinta da Corrado Veneziano, riprende motivi figurativi tipici delle Georgiche legandoli ai versi del poema: tutti tesi al rispetto e alla tutela del territorio e delle sue incredibili diversità.

Ponte Fabricio, Isola Tiberina

Fonte: iStock

L’antico Ponte Fabricio con la sua torre

L’isola del cinema

Un’isola nel bel mezzo della città, una sorta di borgo urbano, un luogo miracoloso, un fazzoletto di terra sacro, un piccolo territorio dalla forma di una nave, un’area da sempre dedita alla salute: tutto questo è l’Isola Tiberina, ma la verità è che non è finita qui.

Questo angolo di Roma, infatti, dal 1995 è anche l’Isola del Cinema, una manifestazione che porta al centro della Capitale il grande cinema italiano e internazionale. Un vero e proprio Salotto Internazionale di Cinema e Cultura che prende vita sul fiume Tevere, l’occasione ideale per seguire anteprime e film inediti e per poi incontrare registi e attori italiani e internazionali.