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Cosa fare a Roma gratis durante le feste

Le feste di fine anno sono, senza dubbio, il momento più magico della stagione. Da vivere da soli, in famiglia o con gli amici. L’atmosfera che si respira in città, infatti, acquista un sapore frizzante e vivace che riesce a regalare un po’ di spensieratezza destinata a essere conservata nel cassetto dei ricordi. E tra le mete da sempre più amate del Belpaese, Roma occupa un posto speciale: vestita per l’occasione del suo abito migliore, la capitale si prepara anche in vista del Giubileo 2025.

Durante le feste natalizie,  infatti, non c’è piazza che non sia un autentico palcoscenico a cielo aperto, in grado di incantare sia i turisti sia i residenti, alla scoperta di angoli nascosti. Proprio in concomitanza con il Giubileo ormai prossimo, la città eterna non si fa trovare impreparata e propone una serie di attività gratuite per tutti i gusti nel segno della cultura, dell’arte, della tradizione e della spiritualità.

Abbiamo selezionato cinque proposte di itinerario per chi desidera vivere la magia di Roma senza toccare il portafoglio.

Alla scoperta dei presepi e degli alberi addobbati a Roma

Il presepe, insieme all’albero decorato, è il simbolo per eccellenza del Natale e Roma diventa attrazione cittadina per tutte le celebrazioni diffuse sul territorio. Nel periodo natalizio, infatti, non solo le chiese ma anche le piazze accolgono presepi di pregevole fattura artistica a rappresentare la Natività secondo stili e linguaggi differenti. Così, passeggiando nel centro, è impossibile non trovarne uno, ma ecco quelli da non perdere:

  • Il presepe di Piazza San Pietro: come da tradizione, Piazza San Pietro in Vaticano e il colonnato del Bernini diventano splendida cornice di un maestoso presepe, ai piedi dell’albero decorato. Di anno in anno, l’allestimento varia con interpretazioni che provengono da diverse regioni italiane o dall’estero.
  • La mostra 100 Presepi in Vaticano: si tratta di un’esposizione gratuita che si snoda proprio sotto il colonnato e presenta decine di presepi da ogni latitudine. Ciascuno di questi, dunque, è un’opera che omaggia la tradizione natalizia secondo culture e tecniche specifiche.

Tra le chiese, invece, in cui vale la pena entrare per ammirarne i presepi storici segnaliamo la Basilica di Santa Maria Maggiore, tra i più antichi al mondo, e quello della Chiesa dei Santi Cosma e Damiano per lo stile barocco. Passando, poi, al profano anche gli alberi decorano la città a partire da quello della centralissima Scalinata di Trinità dei Monti in Piazza di Spagna che, fino al 6 gennaio, fa mostra di sé con migliaia di luci LED e un design futuristico che si armonizza con le luminarie di via dei Condotti.

In Piazza San Lorenzo in Lucina, poi, campeggia un’installazione sostenibile, realizzata con materiali riciclati e luci LED a basso consumo energetico come simbolo di innovazione e monito rispetto per l’ambiente. A caratterizzare l’albero di Largo Goldoni è l’eleganza del vetro nei toni del rosso, oro, verde metallico e rosa chiaro, ispirate alla tradizione del vetro di Murano.  Infine, Piazza del Popolo abbraccia un abete alto 22 metri che illumina il cuore pulsante dello shopping e delle celebrazioni natalizie romane.

Percorsi culturali tra arte e spiritualità

In prospettiva delle celebrazioni giubilari, con l’apertura ufficiale della Porta Santa il 24 dicembre 2024, numerosi eventi e luoghi di interesse culturale e religioso sono accessibili gratuitamente. Immancabile, dunque, per i fedeli il pellegrinaggio alle quattro Basiliche Papali, ovvero San Pietro, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo Fuori le Mura. Fede ma non solo dal momento che ogni basilica è già di per sé un’opera d’arte che vale la pena visitare.

E a proposito di porte, durante il Giubileo, l’apertura delle Porte Sante costituisce un momento spiritualmente profondo. È possibile, dunque, varcarle come esperienza che simboleggia un percorso di rinnovamento interiore. Dopo San Pietro, nell’ordine, saranno aperte le Porte Sante in San Giovanni in Laterano (29 dicembre), quindi in Santa Maria Maggiore (1 gennaio 2025) e in San Paolo fuori le Mura (5 gennaio).

Inoltre, a Palazzo Cipolla è possibile ammirare la Crocifissione bianca di Marc Chagall che per la prima volta è esposta in Italia. Potentissima nella sua espressività, l’opera risale al 1938, anno di profonde tensioni in Europa. In particolare, Chagall – nato in una famiglia di Vitebsk, in Bielorussia, di fede ebraica – realizzò il quadro poco dopo la Notte dei Cristalli e poi all’arte volle affidare il suo grido contro le persecuzioni e l’oppressione. L’esposizione è ad accesso gratuito e libero dalle 10 alle 20, tutti i giorni.

Non mancano, poi, le associazioni culturali che propongono tour gratuiti in cui storia, arte e fede si incontrano. È il caso, per esempio, degli itinerari dedicati alla scoperta dei mosaici paleocristiani di San Clemente o degli affreschi custoditi in Santa Prassede.

Mercatini artigianali e concerti gratuiti nelle chiese

Passeggiare per le strade di Roma durante il periodo delle feste di fine anno è già di per sé un regalo. Le luci che decorano Via del Corso e Piazza Venezia sono tra le più scenografiche della città e culminano nell’imponente albero di Natale di Piazza Venezia. Impossibile, poi, non fare un giro in Piazza Navona e nel suo frequentatissimo mercatino in mezzo al quale perdersi è un piacere. Tra stand e casette di legno colorate, lucine scintillanti, prodotti artigianali, giochi e delizie gourmet, si possono infatti ammirare creazioni artigianali e spettacoli improvvisati.

Ma il Natale a Roma non si ferma qui perché in città i Villaggi di Natale sono svariati, dedicati ai più piccoli ma anche ai loro genitori. E regalano un’esperienza fiabesca fatta di animazioni, attrazioni a tema, spettacoli, parate e sorprese. Ci sono, poi, angoli della capitale che ospitano installazioni luminose e videomapping che raccontano la storia della città e delle festività natalizie in maniera innovativa e gratuita. È il caso di Sant’Andrea della Valle che acquista un’allure inedita. E a completare l’atmosfera del Natale, c’è la musica che la fa padrona durante la stagione risuonando praticamente ovunque.

La proposta, anche in questo caso, è estremamente variegata, in termini di stili e generi, con concerti gratuiti che spaziano dalla musica sacra al repertorio classico natalizio. Tra questi, il primo appuntamento è per il 22 dicembre, alle 18, presso la Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, dove si esibisce il Coro della Cappella Musicale Pontificia “Sistina” diretto da don Marcos Pavan. Inoltre, durante il periodo festivo, diverse chiese come San Luigi dei Francesi e Santa Maria della Pace partecipano offrono spettacoli gratuiti.

Ingresso gratuito ai Musei Vaticani (29 dicembre 2024)

Come ogni ultima domenica del mese, il 29 dicembre 2024, i Musei Vaticani – non solo il museo “italiano” più visitato al mondo, ma uno dei luoghi simbolo dell’arte e della cultura internazionale – sono visitabili gratuitamente e senza necessità di prenotazione.  All’interno, i visitatori possono esplorare numerose sezioni, ognuna con un focus particolare: dall’Arte Egizia a quella Romana, fino ai tesori dei grandi maestri esposti nella pinacoteca. Del resto, l’edificio stesso che ospita le collezioni, con le sue decorazioni, i suoi cortili e la sua architettura, è un’opera d’arte.

Oltre alla celeberrima Cappella Sistina, a lasciare i visitatori senza fiato sono La Loggia e le Stanze di Raffaello, capolavori del Rinascimento e la Galleria delle Carte Geografiche. E ancora, il Cortile Ottagono, il Laocoonte e la Scala Bramante, un gioiello architettonico da capogiro. L’ingresso è possibile dalle ore 9:00 alle 12:30, con chiusura alle ore 14:00.

Roma Capodarte 2025: Città nel mondo

Per il Capodanno, Roma ha in serbo un calendario di eventi che si apre con due concerti gratuiti che porteranno la musica nelle periferie grazie a Roma Capodarte 2025. Protagonisti sul palco Giancane e Rancore, tra gli artisti più apprezzati del panorama musicale romano e nazionale.

Il cantautore romano ed ex chitarrista del gruppo Il Muro del Canto Giancane inaugura l’anno nuovo con il suo indie-folk ironico e pungente. Lo show è in programma al Mercato Rionale di Largo Arquata del Tronto, nel quartiere di San Basilio, dove l’artista, reduce dal tour insieme a Zerocalcare, regalerà al pubblico una speciale esperienza musicale. Rancore, invece, esponente del rap italiano e vincitore del premio per il miglior testo al Festival di Sanremo 2020, si esibirà nel parcheggio dell’I.C. Pablo Neruda di via di Casal del Marmo 216. Il concerto-evento ripercorrerà i brani più significativi del suo repertorio.

Ma Roma Capodarte 2025 non è solo musica e intende coinvolgere tutti i 15 municipi della città eterna. Secondo le intenzioni dell’Assessore alla Cultura di Roma Capitale, Massimiliano Smeriglio, questa quarta edizione, che cade nell’anno giubilare, vuole mettere al centro la capitale come crocevia di culture e dialogo tra centro e periferie, oggi come ieri. In questo senso, le iniziative gratuite rivolte sono orientate al coinvolgimento dell’intera cittadinanza e non solo. “Una grande occasione per tutte e tutti di entrare in relazione con la bellezza”, ha dichiarato Smeriglio nella nota stampa ufficiale –. E, per le romane e i romani, di riappropriarsi delle vie, delle piazze, dei cortili che li hanno visti crescere o che li hanno accolti nel corso della propria vita. Di innamorarsi ancora della nostra città”.

Insomma, il Natale a Roma garantisce proposte sono per tutti i gusti e per l’intera stagione festiva, tra attività outdoor ed eventi al chiuso per i più freddolosi. Un’occasione davvero speciale per scoprire – o riscoprire – una città che non smette di regalare sorprese.

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La BBC racconta Testaccio, il quartiere dei buongustai

Secondo un recente articolo della BBC Testaccio rimane la meta culinaria preferita dai turisti che visitano Roma. Si tratta di un quartiere centrale sulla riva sinistra del fiume Tevere dove due volte al mese si tiene il famoso mercato con bancarelle aperte fino a tardi che offrono piatti tipici della tradizione gastronomica romana come cacio e pepe, carbonara e supplì, accompagnati da vino, birra e musica.

Dai turisti del Grand Tour ai pellegrini religiosi, Roma ha sempre attirato visitatori da tutto il mondo. Ma poiché ogni anno 35 milioni di turisti scendono nella capitale italiana, la città ha recentemente preso in considerazione di limitare l’accesso ad alcuni dei suoi siti più famosi nel tentativo di frenare il crescente problema del turismo di massa.

Il mercato di Testaccio

Testaccio offre uno sguardo fresco sulla vita romana moderna. Qui non si trovano folle di turisti o finti gladiatori, piuttosto si incontrano i romani che si riversano qui per fare la spesa, chiacchierare con i venditori e addentare quella che è sempre stata una delle mete gastronomiche preferite della città. Impossibile resistere alla pizza bianca, ma anche il ricco patrimonio culturale ha il suo fascino e pulsa attraverso, e persino sotto, il mercato.

Testaccio Roma

Fonte: iStock

Le vie di Testaccio

Roma è costruita su strati di storia, impilati uno sopra l’altro come una lasagna di epoche. Il Mercato di Testaccio ne è testimone. Il piano terra ospita un mercato moderno, il primo piano ospita alcune mostre che mettono in risalto il ruolo di questo quartiere antico di 2000 anni che custodisce la cucina dell’antica Roma e uno dei tesori archeologici più unici di Roma: un cimitero di anfore del I-III secolo d.C. dove sono ancora sepolti recipienti contenenti ingredienti antichi.

La storia di Testaccio

“Il fiume Tevere era il vero ingresso alla città di Roma nell’antichità” ha affermato alla BBC l’archeologo Luca Mocchegiani Carpano, che guida le visite gratuite del sito sotto il mercato coperto. Egli ha spiegato che dove oggi sorge Testaccio, gli antichi romani costruirono l’Emporium, un porto che importava merci da tutto il Mediterraneo. Fondato intorno al 193 a.C., l’Emporium era il più grande porto interno di Roma ed era il luogo in cui merci come olio d’oliva, vino e pesce arrivavano e venivano vendute, sovvenzionate o date gratuitamente ai romani di tutti i giorni. Durante il I secolo d.C., sotto imperatori come Claudio e Traiano, la zona si trasformò in un fiorente centro commerciale per sfamare la crescente popolazione della città.

Nell’antica Roma, salse, oli e molti prodotti alimentari venivano trasportati in anfore, un tipo di giara di terracotta. Queste giare venivano impilate sulle navi e sigillate per preservarne il contenuto durante i lunghi viaggi. Una volta svuotate, le anfore venivano riciclate nelle mura del complesso portuale sotto l’attuale mercato di Testaccio o frantumate e scartate. Questi vasi frantumati e scartati alla fine formarono una collina di 35 metri di ceramica rotta, nota come Monte Testaccio o “Monte dei Cocci”, che si trova nel cuore dell’attuale quartiere di Testaccio. Infatti, il nome “Testaccio” deriva dalla parola latina testae, che significa “coccio“.

Dopo la caduta dell’antica Roma nel 476 d.C., la zona di Testaccio fu in gran parte abbandonata e utilizzata come terreno agricolo. Alla base del Monte Testaccio, i Romani scavarono delle grotte nella struttura della collina. Conosciuti come grottini (piccole cantine), questi spazi venivano utilizzati per conservare vino e altri beni. I frammenti porosi di anfore che compongono la collina aiutavano a mantenere temperature naturalmente fresche e stabili, ideali per conservare gli articoli immagazzinati, e Testaccio divenne di fatto la dispensa di Roma.

Cosa mangiare a Testaccio

Oggi queste grotte ospitano numerosi ristoranti, alcuni dei quali presentano antiche anfore incastonate nelle loro pareti, rendendo la cena un’esperienza storica immersiva. L’eredità culinaria unica di Testaccio è catturata in alcuni ristoranti storici che risalgono al 1800. Verso la fine del XIX secolo, lo sviluppo industriale di Roma e l’apertura di un vicino mattatoio, noto come Mattatoio, attirarono un afflusso di lavoratori a Testaccio. Utilizzando gli ingredienti di scarto forniti dai lavoratori del mattatoio, i Romani iniziarono a trasformare ingredienti umili come le frattaglie nei gustosi piatti della cucina povera, la “cucina dei poveri” di Roma.

Uno di questi piatti è la coda alla vaccinara (stufato di coda di bue), poiché la ricetta utilizzava gli avanzi di carne del macello. Povero di prezzo ma ricco di sapore, lo stufato di coda di bue è diventato uno dei piatti più iconici di Roma e ora è offerto nei menu di tutta la città. Tra gli altri piatti della cucina povera romana originari del quartiere, si possono menzionare l’insalata di zampi, i bucatini alla gricia e la cicoria di campo saltata.

Tanti ristoranti del posto sono a conduzione familiare, e conservano le ricette autentiche dei piatti popolari della cucina povera, diventati sinonimo della moderna cucina romana. I buongustai avventurosi non dovrebbero lasciare Testaccio senza provare la coratella (frattaglie di agnello cucinate con verdure come i carciofi), la trippa alla romana (trippa di manzo con pecorino e menta) o i rigatoni con la pajata (pasta con un sugo fatto con le budella di vitelli da latte).

L’ex Mattatoio

Oggi l’ex mattatoio è un centro culturale incentrato sulla sostenibilità chiamato Città dell’Altra Economia (CAE). Oltre ai suoi concerti, proiezioni di film e altri programmi culturali, CAE ospita una varietà di festival gastronomici. Nonostante il suo status di uno degli ultimi quartieri “romani” di Roma, Testaccio non è stato immune alla gentrificazione e alla turisticizzazione che hanno sperimentato altre parti della città.

Negli ultimi decenni la zona si è gradualmente trasformata da zona operaia a quartiere più esclusivo per artisti, attori e giovani professionisti. Più di recente sta diventando sempre più popolare tra i turisti, con la comparsa di numerosi Airbnb, più ristoranti con menù in inglese e tour gastronomici che mettono in mostra i ristoranti romani di Testaccio e il suo mercato.

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Le quattro Porte Sante di Roma: l’itinerario dei pellegrini

Il Giubileo 2025 inizia ufficialmente il 24 dicembre 2024, quando Papa Francesco aprirà la Porta Santa a San Pietro. Nel corso dell’Anno Santo, saranno poi aperte altre tre Porte Sante nella Capitale. Le quattro Porte Sante corrispondono alle porte delle quattro Basiliche Papali: San Pietro in Vaticano, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura.

Dopo l’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano il 24 dicembre del 2024, il 29 dicembre 2024 Papa Francesco aprirà la Porta Santa di San Giovanni in Laterano. Il 1° gennaio 2025 verrà aperta la Porta Santa della Basilica papale di Santa Maria Maggiore e domenica 5 gennaio sarà aperta la Porta Santa della Basilica papale di San Paolo fuori le Mura. Queste ultime tre Porte Sante saranno chiuse entro domenica 28 dicembre dello stesso anno.

Cosa sono le Porte Sante e perché sono importanti per il Giubileo

Le Porte Sante sono – per definizione – le porte delle basiliche murate e aperte solo in occasione del Giubileo. È dunque lo stesso Papa a definirle tali, in quanto rappresentano ingressi speciali: i fedeli che le attraversano durante una particolare celebrazione (come il Giubileo) possono ricevere l’indulgenza plenaria. Inutile sottolineare che le Porte Sante più importanti al mondo sono proprio quelle delle Basiliche Papali di Roma, ma – nel tempo – la Santa Sede ha concesso questa nomina ad altre porte in tutto il mondo, legandole a particolari eventi.

Ad esempio, la prima porta santa della storia si trova a L’Aquila ed è quella della Basilica di Santa Maria di Collemaggio. È qui che si tiene la Perdonanza Celestiniana (istituita nel 1294), considerata il primo giubileo della storia. Per i cattolici, il Giubileo è infatti un periodo – della durata di un anno – durante il quale la Chiesa concede indulgenze ai pellegrini impegnatisi particolarmente in opere di carità: nel 2025, per ottenere il perdono, sarà necessario attraversare una delle Porte Sante proclamate dal Papa.

Itinerario delle quattro Porte Sante nelle Basiliche Papali di Roma

Va da sé che molti pellegrini che arrivano a Roma in occasione del Giubileo ne approfittano per visitare tutte le Porte Sante delle Basiliche Papali. È talmente consuetudine che è considerato ormai un vero e proprio Cammino Giubilare, con un itinerario proposto proprio dalla Chiesa in occasione dell’Anno Santo: è un’occasione per il pellegrino di approfondire il proprio viaggio spirituale, mentre per i turisti può essere un’opportunità per ammirare alcune tra le bellezze architettoniche – e cattoliche – più note della Capitale. È un itinerario gratuito se lo si fa a piedi (in alternativa bastano i mezzi pubblici), ma ricordiamo che per attraversare le Porte Sante è necessario iscriversi al Portale del Giubileo e prenotare dopo aver ottenuto la Carta del Pellegrino. Anche questa è completamente gratuita e ha il solo scopo di rendere più organizzato l’afflusso dei pellegrini.

La Basilica di San Pietro

Basilica di San Pietro

Fonte: 123RF

Basilica di San Pietro

L’itinerario inizia dalla Porta Santa più celebre: la Basilica di San Pietro, la più grande tra le quattro. Situata all’interno di Città del Vaticano – e dunque parte del Patrimonio dell’Umanità UNESCO – la Basilica venne costruita tra il 18 aprile 1506 sotto papa Giulio II e il 1626, durante il pontificato di papa Urbano VIII. Prima ancora, in quell’area, sorgeva tuttavia un’altra Basilica risalente al IV secolo, fatta costruire dall’imperatore romano Costantino I. La sua storia è dunque, realmente, millennaria.

Da sempre è tuttavia dedicata al Principe degli Apostoli, San Pietro, sulla cui tomba è costruito l’altare maggiore. È bene ricordare che, oltre alla ricca tradizione cattolica, la Basilica vede tra i suoi ideatori Michelangelo, Bernini e Bramante. Un vero e proprio capolavoro architettonico, oltre che luogo cattolico per eccellenza.

Da qui possiamo spostarci verso la seconda Basilica Papale, quella di San Giovanni in Laterano. È possibile sfruttare i mezzi pubblici (la Metro A da Ottaviano a San Giovanni) o percorrere il percorso – di circa 5 km – a piedi: camminerete per circa un’ora, ma passerete accanto a bellezze come il Foro Romano e il Colosseo. Ne vale la pena.

La Basilica di San Giovanni in Laterano

Basilica di San Giovanni in Laterano

Fonte: 123RF

Basilica di San Giovanni in Laterano

Nota come la Cattedrale di Roma, la Basilica di San Giovanni in Laterano è la più antica e importante basilica d’Occidente. La Basilica fu consacrata nel 324 da Papa Silvestro I e fu dedicata al SS.mo Salvatore. È nel IX secolo che Sergio III la dedicò anche a San Giovanni Battista e nel XII secolo Lucio II aggiunse San Giovanni Evangelista. Qui si trovano le reliquie delle teste dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, custodite nel monumentale ciborio gotico del 1370 che sovrasta l’altare papale. Attualmente è la cattedrale del vescovo di Roma (il Papa) – da qui il suo nome – e anche per questo è spesso definita la madre di tutte le chiese. L’interno della Basilica è opera, tra gli altri, di Borromini: un vero capolavoro di prospettive ed espedienti architettonici.

Da San Giovanni in Laterano è possibile spostarsi facilmente a piedi alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore in Piazza di Santa Maria Maggiore. Il percorso è di appena 1,7 km, mentre con i mezzi è possibile spostarsi via bus (con il 360 o il 714) o via metro (la Metro A da San Giovanni a Termini).

La Basilica di Santa Maria Maggiore

Basilica di Santa Maria Maggiore

Fonte: 123RF

Basilica di Santa Maria Maggiore

Vi trovate ora di fronte a un altro capolavoro romano: la Basilica Papale di Santa Maria Maggiore è infatti il santuario mariano più importante e antico dell’occidente. A livello architettonico, è inoltre l’unica Basilica Papale ad aver mantenuto intatto il suo aspetto paleocristiano. Costruita a partire dalla seconda metà del IV secolo, si narra che fu la Vergine Maria ad indicare a Papa Liberio la piantina dell’edificio da costruire nel luogo esatto in cui avrebbe fatto nevicare: la miracolosa nevicata avvenne sul Colle Esquilino il 5 agosto, in piena estate (ancora oggi un miracolo ricordato nella Basilica).

Da qui parte l’ultima e più faticosa tappa del Cammino Giubilare tra le Basiliche Papali di Roma. Dalla Basilica di Santa Maria Maggiore a quella di San Paolo Fuori le Mura ci sono più di 5 chilometri di cammino (con i mezzi basta invece prendere la Metro B da Termini a Basilica di San Paolo), ma anche in questo caso la passeggiata potrebbe rivelare viste urbane mozzafiato della Città.

La Basilica di San Paolo Fuori le Mura

Basilica dI San Paolo fuori le Mura

Fonte: Turismo Roma

Basilica dI San Paolo fuori le Mura

La tradizione vuole che in questo luogo venne sepolto l’Apostolo delle Genti e, per questo motivo, vi fu eretta una Chiesa nel 324. La tomba di San Paolo si troverebbe proprio sotto l’altare papale. La Basilica di San Paolo fuori le mura è la seconda chiesa più grande di Roma: va visitata non solo per la sua importanza nel mondo cattolico, ma anche per il suo valore artistico. Dalla pianta a croce latina alle cappelle laterali, fino ai marmi policromi che ricoprono pavimenti e pareti: tutto merita di essere apprezzato in questo monumento ecclesiastico.

Termina qui la visita Giubilare alle Basiliche Papali di Roma: un itinerario urbano che permette non solo di scoprire le quattro Porte Sante di Roma, ma anche di ammirare edifici unici al mondo. Val la pena sottolineare che – in occasione del Giubileo 2025 – Papa Francesco aprirà in via straordinaria anche una Porta Santa nel carcere romano di Rebibbia: un evento mai accaduto prima che si svolgerà il 26 dicembre 2024, giorno di Santo Stefano.

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Giubileo 2025, come cambia la viabilità a Roma a dicembre

La viabilità a Roma a dicembre è più complessa che nei restanti mesi dell’anno: quest’anno si aggiunge alla consueta frenesia festiva, legata allo shopping ma anche al turismo che aumenta durante le vacanze natalizie, la macchina organizzativa del Giubileo 2025, che è già all’opera da diversi mesi.

Andiamo a vedere nel dettaglio cosa cambia e come. Va segnalato l’impegno delle istituzioni, in questo caso del Comune, per sostenere la viabilità a Roma a dicembre con una serie di rinforzi e facilitazioni per chi usa i mezzi pubblici.

Dal 7 dicembre al 6 gennaio per raggiungere le vie dello shopping in Centro e i più importanti attrattori commerciali e turistici sono state aggiunte corse alla metro A e C. Sono stati inseriti tre bus navette gratuiti, che si muovono nella zona del centro in modo circolare. Inoltre, chi utilizza i parcheggi di scambio serviti dalle navette gratuite ha diritto ad uno sconto sulla tariffa e ci sono una serie di promozioni per chi usa il car sharing.

Viabilità a Roma a dicembre: i mezzi pubblici

Queste le tre linee bus gratuite circolari che dal 7 dicembre al 6 gennaio si muovono circolarmente nel centro storico di Roma:

  • nuova linea Free 1 (via XX Settembre/Staz. Termini – L.go Chigi – via XX Settembre/Staz. Termini);
  • nuova linea Free 2 (P.le dei Partigiani/ FS Ostiense – L.go Chigi – P.le dei Partigiani/ FS Ostiense);
  • linea elettrica 100 (P.ta Pinciana – L.go Chigi – P.ta Pinciana), che estende il servizio ai giorni festivi.

Ognuna delle tre linee è collegata a tre parcheggi a tariffa agevolata:

  • parcheggio Piastra Termini per la linea Free 1;
  • parcheggio Partigiani/FS Ostiense per la linea Free 2;
  • parcheggio Villa Borghese per la linea 100.

Le corse iniziano alle 9 e terminano alle 21, anche nei giorni festivi.

Per quanto riguarda metro e bus tradizionali, sono state aggiunte alla Metro A 32 corse nella giornata di sabato e 48 domenica e festivi, alla Metro C sono state aggiunte 16 corse sabato, domenica e festivi. Anche il servizio di superficie è stata potenziato, aumentando le corse delle principali linee che attraversano il centro nella fascia oraria 10:30 – 20:30.

Le ZTL a dicembre, come cambiano

Per favorire lo shopping e facilitare anche le passeggiate nel centro storico di turisti e residenti, a dicembre viene esteso l’orario delle ZTL Centro Storico e Tridente (A1) dalle 6:30 alle 20:00, anche il sabato e nei festivi, con esclusione del solo 25 dicembre 2024. Tutte le altre ZTL, notturne e diurne, restano invariate.

Viabilità a Roma e cantieri per il Giubileo 2025

In vista dell’apertura dell’Anno Santo, che nel 2025 aprirà le porte della città di Roma a migliaia di pellegrini provenienti da tutto il mondo, in città sono stati aperti diversi cantieri, che hanno portato ad alcune modifiche di viabilità.

Tra le più impattanti, sicuramente il cantiere per la stazione della Metro C a Piazza Venezia, che sta già comportando importanti modifiche alla viabilità pubblica e privata ma che regalerà poi alla città una stazione multipiano che permetterà di accedere alle aree museali di Palazzo Venezia,  ai resti dell’Ateneo di Adriano, al Parco Archeologico dei Fori Imperiali e al Vittoriano.

Anche a Piazza dei Cinquecento, raccordo cruciale per la mobilità pubblica, i lavori di riqualificazione hanno portato a nuove discipline di traffico che interessano maggiormente il transito delle macchine.

Importante intervento giubilare che sta interessando il centro di Roma è il riassetto di Piazza Risorgimento, che porterà alla realizzazione di un percorso pedonale di collegamento tra la stazione Metro A Ottaviano e piazza San Pietro, per agevolare e mettere in sicurezza il flusso dei pellegrini.

Come cambiano i trasporti a Roma per il Giubileo

Un ruolo di fondamentale importanza nella gestione della mobilità durante il Giubileo 2025 sarà ricoperto dal trasporto pubblico locale. Sono stati pianificati 23 interventi strategici finalizzati a migliorare sia la capacità sia l’efficienza del sistema, con l’obiettivo di ridurre i tempi di attesa e rendere gli spostamenti più veloci e agevoli per tutti. Tra le principali misure previste vi sono:

  • L’acquisto di nuovi treni destinati alle linee metropolitane A e C
  • L’introduzione di autobus ibridi, più ecologici e performanti
  • La creazione di un collegamento ciclabile tra Monte Ciocci e San Pietro
  • L’attivazione di navette gratuite che faciliteranno il collegamento tra nodi strategici

Tutti questi interventi, che nascono per facilitare l’afflusso dei pellegrini e dei turisti durante l’Anno Santo, resteranno poi nel patrimonio cittadino e a disposizione dei residenti della città di Roma.

Parcheggi e viabilità a Roma a dicembre

C’è grande impegno dal punto di vista della mobilità pubblica in vista del Giubileo del 2025 e il Comune di Roma – in collaborazione con Roma Mobilità –  ha predisposto un piano dettagliato e articolato per gestire al meglio l’arrivo dei pellegrini e dei visitatori nella Capitale, affrontando con attenzione le questioni legate al traffico e alla mobilità urbana. Uno dei pilastri di questa iniziativa è rappresentato dalla regolamentazione dei bus turistici, considerati tra i principali mezzi utilizzati dai gruppi organizzati per raggiungere Roma.

A tal proposito, sono stati selezionati otto parcheggi strategici situati nelle zone periferiche della città, individuati con l’obiettivo di alleggerire la pressione sul centro storico. I parcheggi designati si trovano in aree strategiche come Anagnina, Laurentina, Olimpico-Farnesina, Olimpico-Tor di Quinto, San Paolo, Ponte Mammolo, Cilicia e Largo Micara. Queste aree di sosta, già dotate di collegamenti con il sistema di trasporto pubblico, sono state ulteriormente rinnovate e potenziate per favorire l’interscambio tra mezzi privati e trasporto pubblico locale. L’obiettivo principale è quello di incentivare i turisti a lasciare i propri mezzi nelle aree periferiche, evitando di raggiungere direttamente le zone più centrali della città, come sappiamo spesso già congestionate dal traffico.

Parallelamente, il nuovo piano prevede anche una revisione delle tariffe relative ai permessi per la circolazione dei bus turistici: l’accesso alle zone centrali della città sarà regolato da costi più elevati, mentre le aree periferiche beneficeranno di tariffe ridotte. Questo sistema tariffario rinnovato punta a ridurre l’afflusso eccessivo di mezzi di grandi dimensioni nel cuore della Capitale, incentivando l’utilizzo del trasporto pubblico e contribuendo a limitare l’inquinamento e il traffico nelle zone più frequentate.

Giubileo e mobilità a Roma: facilitazioni per i pellegrini

Anche i visitatori e i pellegrini che raggiungeranno Roma con veicoli privati troveranno soluzioni organizzate e comode per parcheggiare senza difficoltà. Il piano mobilità prevede l’uso di parcheggi collocati in prossimità delle stazioni della metropolitana, con particolare attenzione alla linea A, la quale rappresenta uno dei collegamenti più diretti verso il centro città e le principali basiliche meta dei pellegrinaggi.

Per rendere il flusso più ordinato e migliorare la gestione del traffico, si consiglia di prenotare anticipatamente i posti auto presso autorimesse custodite e coperte, riducendo così il rischio di congestione stradale e permettendo a ogni visitatore di muoversi con maggiore fluidità. Per facilitare ulteriormente l’orientamento dei pellegrini e dei turisti, verrà realizzata una segnaletica turistica migliorata, con indicazioni chiare, facilmente comprensibili e disponibili in più lingue. Inoltre, le piazze e le aree pedonali principali saranno oggetto di interventi di riqualificazione urbana, mentre l’accesso al trasporto pubblico sarà semplificato grazie all’introduzione di sistemi digitali per l’acquisto e l’emissione dei biglietti.

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Epifania 2025: idee di viaggio per chiudere le feste

Il 6 gennaio in Italia e in tante parti del mondo è un giorno di festa, quello che chiude le festività natalizie con un tocco di magia, tra antiche tradizioni e celebrazioni per tutte le età. La figura della Befana, con la sua scopa e il sacco colmo di dolci, è protagonista di eventi da Nord a Sud, che animano borghi e città, tra mercatini, spettacoli e cortei storici.

Roma, tutti in piazza Navona

La Befana a Roma è un’istituzione, e ha il suo cuore pulsante nel Mercatino di Piazza Navona. Qui, le bancarelle colme di dolci, giocattoli e oggetti d’artigianato riempiono la piazza di colori e profumi, creando un’atmosfera unica, ormai appuntamento fisso per i romani e per i turisti.

Anche quest’anno, Piazza Navona si veste di festa con un ricco programma di eventi dedicati alle famiglie e ai bambini. Oltre al mercatino di bancarelle con idee regalo originali e specialità gastronomiche, la piazza ospita attività ludico-culturali promosse da Roma Capitale, che mette a disposizione un punto informativo per scoprire tutte le iniziative e i servizi. Le Biblioteche di Roma hanno un ruolo di primo piano, organizzando laboratori e attività ricreative per i più piccoli; mentre la Banda della Polizia Locale di Roma contribuisce alla festa con esibizioni musicali di brani natalizi e tradizionali. Immancabile il tradizionale teatrino dei burattini; e ancora spettacoli di animazione e momenti di musica fino al 6 gennaio, culmine delle celebrazioni, quando Piazza Navona diventa il centro della festa.

Quanto può costare il weekend dal 4 al 6 gennaio a Roma? I voli da Milano costano dai 130 ai 190 euro a/r; e 100 euro circa in treno. Per dormire invece un 3 stelle in centro può costare dai 100 ai 150 euro a notte; per un 4 stelle dai 170 ai 340 euro a notte.

roma, befana piazza navona

Fonte: iStock

Le bancarelle del mercato di piazza Navona a Roma

Urbania: nelle Marche la casa italiana della Befana

Non ci sono dubbi: la Befana ha trovato la sua dimora ideale a Urbania, piccolo borgo nelle Marche, in provincia di Pesaro e Urbino. Qui, dal 3 al 6 gennaio 2025, la Festa della Befana si trasforma in un evento nazionale, che coinvolge l’intera cittadina in un tripudio di mercati, mostre, spettacoli e tradizioni. Già, da decenni questa festa è diventata uno degli eventi più amati del Paese, e la notorietà nazionale è arrivata nel 1997, quando giornali e televisioni hanno iniziato a raccontare la magia di Urbania. Oggi il borgo si trasforma in un vero e proprio “paese dei balocchi”, con oltre 4.000 calze appese per le vie, porticati addobbati, luminarie scintillanti, mercatini e animazioni.  Ma dal 2016, la Befana ha trovato anche una dimora permanente: una casetta nel cuore del centro storico dove accoglie bambini e famiglie di tutta Italia. Qui si possono scoprire i segreti della produzione del carbone, osservare la tessitura al telaio e ascoltare le sue storie incantate. L’interno della casa, curato nei dettagli dallo scenografo Egidio Spugnini, in arte Egidio da Casteldurante, è stato realizzato in collaborazione con artisti e studenti del Liceo Artistico di Urbino.

Durante la festa, oltre alla Casa della Befana, i bambini possono visitare il Befana Postal Office, un ufficio postale dove lasciare le loro letterine con desideri e buoni propositi per il nuovo anno. Alla Reception della Befana, la vecchina racconta favole davanti al camino, offrendo dolci sorprese e momenti di magia. Le letterine verranno poi lette attentamente dalla Befana, che, nella notte del 5 gennaio, volerà sui tetti per portare doni, dolci e, per i più birichini, un pizzico di carbone.

Urbania è raggiungibile in auto dall’A14 (uscite Pesaro-Urbino o Fano), seguendo le strade provinciali verso Urbino e poi Urbania. La stazione ferroviaria più vicina è Pesaro, da cui partono autobus diretti a Urbania. L’aeroporto di riferimento invece è quello di Ancona-Falconara è il più vicino, a circa 90 km. Per dormire, la fascia di prezzo per la camera va dagli 80 ai 150 euro a notte.

Urbania: la Festa Nazionale della Befana ha inizio

Fonte: Ufficio Stampa/ La Casa della Befana Urbania

Urbania: la Festa Nazionale della Befana ha inizio

Basilicata: la magia dei Cucibocca a Montescaglioso

Tra le tradizioni più suggestive della Basilicata spicca quella dei Cucibocca, una rievocazione folcloristica che affonda le sue radici in antiche usanze popolari. Questa celebrazione quasi mistica si svolge ogni anno nelle notti del 3, 4 e 5 gennaio a Montescaglioso, in provincia di Matera, durante le quali il borgo si trasforma in un teatro di enigmi e antiche leggende.

Secondo la leggenda, infatti, i Cucibocca erano strani personaggi che, trascinando catene legate al piede, si aggiravano per il paese elemosinando cibo di porta in porta. In realtà, questa figura misteriosa era un’invenzione degli adulti per spaventare i bambini e mandarli a dormire presto, lasciando spazio alla Befana per riempire le calze di dolci o, per i meno obbedienti, di carbone.

Ogni 5 gennaio, l’Abbazia Benedettina di San Michele Arcangelo e i vicoli del centro storico di Montescaglioso si animano in occasione della Notte dei Cucibocca I misteriosi personaggi, resi irriconoscibili dai loro travestimenti, indossano cappotti o mantelli scuri e un cappello di paglia, spesso realizzato con dischi di canapa, un tempo utilizzati nei frantoi. Occhiali ricavati da bucce d’arancia e una folta barba bianca completano il loro aspetto inquietante. Trascinano sul selciato catene spezzate e portano con sé un canestro, una lucerna e un lungo ago con cui “minacciano” i bambini, dicendo di voler cucire loro la bocca se non si comportano bene. Da qui, il nome di Cucibocca. Questo evento, tanto affascinante quanto originale, è entrato anche nell’immaginario popolare grazie a una storia a fumetti pubblicata su Topolino (numero 3503 del 4 gennaio 2023).

Montescaglioso è raggiungibile in auto dalla SS7 Appia o dalla SS175 da Matera. Le stazioni ferroviarie più vicine sono Ferrandina e Matera, entrambe collegate da autobus locali. L’aeroporto più vicino è Bari-Palese, a circa 80 km. Da Milano a Bari il volo per la Befana può costare dai 120 euro con low cost a 230 circa con compagnia di bandiera; per dormire si può trovare nella fascia di prezzo 70-150 euro a seconda delle esigenze.

Cucibocca, una rievocazione folcloristica

Fonte: APT

Cucibocca, una rievocazione folcloristica lucana

Pergine, Trento: la Corsa delle Befane

A Pergine, in provincia di Trento, l’Epifania si celebra la tradizionale Corsa delle Befane. L’evento, giunto alla sua quarta edizione, torna il 6 gennaio con un programma ludico-sportivo dedicato a grandi e piccoli. Organizzata per raccogliere fondi a favore di Medici con l’Africa CUAMM, l’iniziativa sposa il motto #RunForHumanity, e si articola in due percorsi: una “family run” di 2,5 km, ideale per famiglie e partecipanti meno allenati, e un tracciato di 7 km pensato per i runner più esperti. Entrambi attraversano le vie storiche di Pergine, con partenza da Piazza Municipio e arrivo alla fontana della Contrada Taliana. Durante la mattinata non mancano momenti di animazione, come la sfilata delle befane che distribuiscono piccoli doni ai bambini presenti. L’iscrizione, con un contributo simbolico di 5 euro, può essere effettuata direttamente in piazza a partire dalle 9:30. Il dress code dell’evento è a tema: cappelli, grembiuli, nasi finti e, naturalmente, scope per ricreare l’atmosfera dell’Epifania.

Pergine Valsugana si raggiunge in auto percorrendo la SS47 Valsugana, a circa 13 km da Trento. La stazione ferroviaria di Pergine è servita dalla linea Trento-Venezia; mentre l’aeroporto più vicino è Verona Villafranca, a circa 110 km. Il volo da Roma a Verona costa indicativamente tra i 300 e i 400 euro a/r; mentre per dormire ci sono soluzioni dai 100 ai 340 euro a notte.

A Faenza (Ravenna), la Notte de’ Bisò

Ogni 5 gennaio, Faenza celebra la Notte de’ Bisò, un evento che simboleggia la fine dell’anno passato e l’inizio di quello nuovo. Al centro della festa c’è il rogo del Niballo, un grande fantoccio alto circa tre metri che raffigura Annibale, rappresentato come un guerriero saraceno simbolo delle avversità. Il Niballo, vestito con i colori del rione vincitore del Palio di giugno, viene trasportato su un carro trainato da buoi fino a Piazza del Popolo, dove sarà bruciato allo scoccare della mezzanotte. Il rogo del Niballo è il momento culminante della celebrazione. Il diritto di bruciarlo spetta al rione vincente del Palio estivo, il cui rappresentante, indossando un tradizionale costume cinquecentesco, accende il falò sotto gli occhi del pubblico. Il gesto, ricco di significato, rappresenta la liberazione dalle sventure dell’anno passato e l’accoglienza di un futuro migliore, illuminato dalle fiamme.

In attesa del grande rogo, la festa inizia già dalla tarda mattinata con l’apertura degli stand gastronomici rionali, dove è possibile gustare specialità romagnole e altre prelibatezze, musica e balli.  Protagonista della festa è anche il “Bisò”, il caratteristico vin brulé della tradizione faentina., servito negli eleganti gotti, ciotole in ceramica realizzate ogni anno con decorati i simboli dei cinque rioni e della città. Poco prima del rogo, un momento suggestivo anticipa il gran finale: il lancio di palloncini con i colori dei cinque rioni, contenenti biglietti omaggio per le giostre del Palio del Niballo.

In auto, si arriva a Faenza percorrendo l’autostrada A14, uscita Faenza, oppure lungo la SS9 Via Emilia. La città è servita dalla linea ferroviaria Bologna-Rimini; mentre gli aeroporti più vicini sono Bologna (a 50 km) e Rimini (a 60 km). Per dormire, le strutture vanno dai 70 ai  200 euro a notte, a seconda di tipologia e posizione.

Rimini e il Corteo dei Re Magi

Ma il 6 gennaio è anche il giorno della venuta dei Re Magi e a Rimini, dalle 17 alle 19, il centro storico si anima con la seconda edizione di In viaggio con i Re Magi. Con oltre 400 figuranti in abiti storici, 200 musicisti e la partecipazione di comunità provenienti da paesi come Perù, Senegal, Albania, Filippine, Argentina e Cina, il corteo parte dal Ponte di Tiberio e attraversa le vie principali della città per concludersi al Tempio Malatestiano, simbolo storico e spirituale di Rimini. Organizzato da Made Officina Creativa, in collaborazione con il Comune, la Diocesi e diverse associazioni locali, quest’anno il corteo rende omaggio a Giorgio Vasari, nel 450° anniversario della sua morte. In piazza Cavour sarà esposta una riproduzione dell’Adorazione dei Magi, opera custodita nell’Abbazia di Scolca a San Fortunato, accompagnata da altre rappresentazioni artistiche ispirate alla medesima tematica.

Rimini è servita dalla linea ferroviaria Bologna-Ancona, con una stazione centrale ben collegata. L’aeroporto Federico Fellini, a pochi chilometri dal centro, ospita voli nazionali e internazionali. Tantissime le opzioni per dormire, dai 50 ai 400 euro a notte.

La Befana di Napoli

A Napoli, il giorno della Befana rappresenta un momento di condivisione e festa. Per il 2025, la città propone diverse location per vivere la magia della Befana. Dal 3 al 6 gennaio, Piazza Mercato ospita il mercatino della Befana con bancarelle di dolci, carbone dolce e giocattoli tradizionali. La Notte Bianca del 5 gennaio è uno degli eventi più attesi, con musica dal vivo e l’arrivo della Befana, che distribuisce dolci ai bambini, creando un’atmosfera festosa e accogliente. San Gregorio Armeno, la via dei presepi, è un altro punto di riferimento per le celebrazioni, con le sue botteghe che vendono statuette per il presepe e calze piene di dolci e regali. Durante l’Epifania, gli artigiani svelano i segreti della loro arte, mentre le luci natalizie e l’aroma dei dolci tipici rendono la strada ancora più magica.

Napoli è molto comoda da raggiungere, sia in treno che in aereo. Dal 4 al 6 gennaio un volo da Milano può costare dai 100 ai 200 euro; 150 euro da Torino; dai 150 ai 300 euro da Venezia. Per dormire, una stanza per due persone può costare dai 70 ai 300 euro a seconda della categoria e posizione.

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Le migliori province italiane per qualità della vita: la classifica

È dal 1990 che il Sole 24 Ore pubblica ogni anno la classifica dedicata alle province italiane dove si vive meglio tenendo in considerazione diversi parametri. Analizzando fattori quali ricchezza, consumi, ambiente, servizi, salute o cultura, la provincia che ha primeggiato è stata Bergamo, seguita da Trento e da Bolzano. Rispetto all’anno passato, invece, perdono posizioni Bologna, Milano, Firenze e Roma, mente il Sud rimane fanalino di coda con il punteggio peggiore raggiunto da Reggio Calabria, seppur siano stati evidenziati dei segnali positivi per il futuro.

La top 10 delle migliori province italiane

È Bergamo che per la prima volta ottiene il riconoscimento come città più vivibile d’Italia, dimostrando un’incredibile capacità di ripresa soprattutto dopo il periodo buio attraversato durante il Covid. Il secondo e terzo posto è occupato dalle province di Trento e Bolzano, storicamente presenti nelle classifiche dedicate alla qualità della vita. Trento, infatti, è stata prima per ben tre volte e nelle prime tre posizioni per 14 volte, mentre Bolzano ha primeggiato per 5 volte, occupando il podio per 18 volte in tutto.

Nella top 10 compare al quarto posto Monza e Brianza, seguita da Cremona e da Udine, vincitrice dell’edizione 2023 e che, secondo il report del Sole 24 Ore, ha registrato performance positive anche quest’anno. Al settimo e all’ottavo posto troviamo Verona e Vicenza, al nono Bologna, l’unica grande area metropolitana presente nella top 10 e, infine, Ascoli Piceno.

Qui la classifica completa:

  • Bergamo
  • Trento
  • Bolzano
  • Monza e Brianza
  • Cremona
  • Udine
  • Verona
  • Vicenza
  • Bologna
  • Ascoli Piceno

Il metodo usato per l’indagine

Per realizzare questa classifica relativa alle migliori province italiane per qualità della vita, il Sole 24 Ore ha utilizzato 90 indicatori, divisi a loro volta in 6 grandi categorie tematiche: “ricchezza e consumi”, “affari e lavoro”, “ambiente e servizi”, “demografia, salute e società”, “giustizia e sicurezza” e “cultura e tempo libero”.

Per ogni indicatore viene dato un punteggio da 0 a 1000: più la provincia è vivibile, più punti ottiene. Per ottenere la classifica generale, il punteggio per le altre province si distribuisce in funzione della distanza rispetto agli estremi (1000 e 0). Successivamente, per ciascuna delle sei categorie, si individua una graduatoria determinata dal punteggio medio riportato nei 15 indicatori, ciascuno pesato in modo uguale all’altro (1/90). Infine, la classifica finale è costruita in base alla media aritmetica semplice delle sei graduatorie di settore.

La città migliore e quella peggiore per qualità della vita

Quali sono gli indicatori che hanno permesso a Bergamo di ottenere il primo posto? Dopo il Covid, la città si è rimboccata le maniche per migliorare in tanti settori, in particolare quello relativo alla salute. Nell’indicatore riguardante l’emigrazione ospedaliera si è dimostrata autosufficiente: da una parte non esiste emigrazione sanitaria, dall’altra il sistema sanitario è considerato altamente attrattivo anche dai pazienti provenienti dalle altre regioni italiane.

Inoltre ha raggiunto ottimi punteggi nelle categorie “ambiente e servizi” e “demografia e società”, primeggiando nell’indice di “sportività”, calcolato in base al numero di atleti tesserati e società sportive. I punteggi peggiori, invece, li ha ottenuti nella categoria “ricchezza e consumi”, posizionandosi 98esima per crescita del PIL procapite.

In fondo alla classifica, invece, troviamo Reggio Calabria, dove hanno inciso fattori come la bassa aspettativa di vita, il divario nella parità salariale tra uomini e donne, il numero delle imprese in fallimento, i livelli di criminalità e la disoccupazione. In generale, però, il Sole 24 Ore ha evidenziato una maggiore crescita economica al Sud dove si stanno registrando tassi di crescita del Pil più elevati.

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La Sicilia vince l’Oscar del Turismo: è la miglior meta turistica d’Italia

Ogni anno viene riconosciuto un premio prestigioso alle eccellenze del turismo italiano chiamato l’Oscar del Turismo. Giunto quest’anno alla sua terza edizione, questo evento ha richiamato a Roma personalità influenti del settore turistico e dell’ospitalità del nostro Paese, riconoscendo il valore di strutture e realtà di alta qualità e innovative che hanno regalato ai propri clienti un’esperienza piacevole e professionale nel corso del 2024. La cerimonia degli MHR Tourism Awards, condotta da Gabriella Carlucci, si è svolta all’interno del prestigioso The St. Regis Hotel della capitale il 10 dicembre con la partecipazione di istituzioni, imprenditori e professionisti dell’industria turistica.

La giuria guidata da Palmiro Noschese, Hotelier & Luxury Hospitality Developer, era composta da Alessandra Priante, presidente dell’ENIT; Domenico Pellegrino, CEO del Gruppo Bluvacanze, il direttore commerciale di Welcome Travel Network, Dante Colitta; il Presidente del Convention Bureau Roma e Lazio, Onorio Rebecchini; il GM The St. Regis Rome, Giuseppe De Martino; l’AD FTourism & Marketing, Joseph Ejarque; Carmen Bizzarri, Professoressa Associata in Geografia dell’ Università Europea di Roma, il Direttore de Il Giornale del Turismo, Antonio Del Piano e il CEO di MHR, Deborah Garlando.

Perché la Sicilia ha vinto l’Oscar del Turismo

Un premio speciale è andato all’Arabia Saudita per l’impegno nel turismo internazionale, ma la Sicilia è stata la vera protagonista della serata, riconosciuta come la migliore meta turistica italiana. L’isola era candidata nella categoria “destinazioni italiane” insieme a Roma e alla Costiera Amalfitana, e ha vinto.

Con grande orgoglio riceviamo questo prestigioso riconoscimento, che conferma non soltanto il valore straordinario e attrattivo della nostra Isola sotto ogni profilo, ma anche il costante impegno del mio assessorato e dell’intero governo regionale volto a rafforzare, giorno dopo giorno, il nostro ricco patrimonio” ha detto l’assessore regionale al Turismo, Elvira Amata, aggiungendo: “Faremo tesoro del riconoscimento utilizzandolo come fonte d’ispirazione per guidare le nostre future iniziative. L’entusiasmo, la motivazione e l’orgoglio che ne derivano rafforzeranno il nostro impegno a valorizzare tutto ciò che la Sicilia può offrire. Sarà un’ulteriore occasione per incrementare significativamente il flusso di turisti già fortemente in crescita anche nei periodi di bassa stagione”.

Cultura Sicilia

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Il patrimonio storico della Sicilia

Tutti i vincitori degli MHR Tourism Awards

La cerimonia ha sottolineato l’importanza del turismo come motore economico e culturale dell’Italia, anche per far conoscere la nostra storia e le nostre tradizioni in tutto il mondo. Di seguito l’elenco completo dei vincitori selezionati in 15 categorie per un totale di 45 nomination.

  • Istituzioni: onorevole Gianluca Caramanna, con ENIT e Politecnico di Milano tra i nominati.
  • Destinazioni italiane: Sicilia, con Roma e la Costiera Amalfitana in nomination.
  • International: Dolce Vita Orient Express, davanti a Mandarin Oriental e Cisalpina Tours.
  • Hotel: Borgo Egnazia, seguito da Terashia Resort e Capitolo Riviera.
  • New Hospitality: Alpemare, con LimeHome e Homes & Villas by Marriott Bonvoy tra i nominati.
  • Ristoranti: Langosteria, con Lo Scoglio e San Barbato in nomination.
  • Spa and Wellness: QC Terme, con Terme di Saturnia e Adler Resort tra i nominati.
  • Travel: Alpitour, seguito da Welcome Travel e Bluvacanze.
  • Trasporti: ITA Airways con Italo e Dolce Vita Orient Express in nomination.
  • Grandi Eventi ed Exhibitions: Nitto ATP Finals, con la fiera BTM Italia e il Giro d’Italia tra i nominati.
  • Innovazione: Blupeople, con Turismi.ai e Aeroporti di Roma in nomination.
  • Turismo Sostenibile: Aeroporti di Roma, davanti a Zacchera Hotels e Four Points by Sheraton Catania.
  • Formazione: Luiss Business School, con BWH Hotels e Hotel Business School Forte Village tra i nominati.
  • Voci del Turismo: Federico De Cesare Viola, con Letizia Strambi e Andrea Lovelock in nomination.
  • Donne del Turismo (premio dedicato a Elena David): Carlotta Ferrari, con Antonella Ferro e Gloria Armiri tra le nominate.
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La Basilica di Santa Maria del Popolo di Roma torna a nuova vita

La Basilica di Santa Maria del Popolo, nel cuore dell’omonima piazza a Roma, rappresenta un capolavoro senza eguali nel panorama della storia dell’arte e dell’architettura. Al suo interno, si intrecciano infatti le opere di alcuni dei più grandi maestri della pittura e della scultura, che hanno lasciato un segno indelebile nelle differenti epoche artistiche.

Dalla Cappella della Rovere, decorata nel Quattrocento da Pinturicchio, passando per la Cappella Cerasi, dove convivono le opere di Annibale Carracci e Caravaggio, fino alle testimonianze barocche del genio di Gian Lorenzo Bernini, ogni angolo del sontuoso edificio racconta una storia di eccellenza e creatività. E oggi più che mai.

Il restauro: due anni di lavoro per riportare la basilica al suo splendore

Dopo due anni di intensi lavori di restauro, avviati nel 2022 e conclusi a novembre 2024, la Basilica di Santa Maria del Popolo ha infine ritrovato la sua bellezza originaria.

Gli interventi, realizzati sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Speciale e con un investimento di circa 2 milioni di euro, hanno restituito nuova vita agli stucchi, ai marmi, alle volte e alle lunette, e hanno riportato alla luce la loro policromia originaria.

L’arcone trionfale e le decorazioni della navata centrale

Uno dei primi interventi ha riguardato il magnifico arcone trionfale, in oro e stucco, risalente alla ricostruzione della basilica voluta da papa Sisto IV intorno al 1472.

Subito dopo, si è proceduto al restauro degli apparati decorativi in stucco della navata centrale, dove spiccano raffigurazioni di sante agostiniane. Tali elementi, attribuiti a scultori vicini al Bernini, hanno riscoperto la loro cromia originale, così da valorizzare l’armonia dell’intero spazio.

La cantoria, l’organo e la Cappella Chigi

L’intervento sulla cantoria e sull’organo ha messo in risalto l’opera di Bernini, che decorò lo strumento con un intreccio di rami di rovere, simbolo araldico di papa Alessandro VII Chigi.

Particolare attenzione è stata dedicata alla corona sospesa al soffitto della Cappella Chigi, progettata da Raffaello e completata da Bernini: si tratta di un prezioso elemento, in bronzo dorato, sorretto da tre putti in bronzo scuro. Restaurata, la corona torna ora a dialogare con gli angeli bronzei che, dall’ingresso della cappella, sembrano posarla idealmente sul capo della Madonna raffigurata nell’altare retrostante.

Interventi nella Cappella Cerasi e nei transetti

All’interno della Cappella Cerasi, progettata da Carlo Maderno, i lavori si sono concentrati sulla bicromia del pavimento in cotto del XVII secolo e sul recupero di preziosi elementi marmorei. Anche le opere pittoriche qui custodite, come l’Assunta di Annibale Carracci e i due capolavori di Caravaggio, la Crocifissione di san Pietro e la Conversione di san Paolo, sono state oggetto di pulitura, in modo da restituire intensità e profondità ai colori di un tempo.

Nel transetto destro e sinistro, hanno visto il restauro i due altari marmorei progettati da Bernini. Sugli altari si trovano due coppie di angeli reggi cornice, scolpiti da artisti della scuola berniniana, che accompagnano con grazia le pale d’altare: la Sacra Famiglia di Bernardino Mei e la Visitazione di Giovanni Maria Morandi.

La pulitura dei dipinti ha altresì portato a una scoperta significativa: la firma del Mei accompagnata dalla data 1659. Inoltre, quattro pannelli scuriti dal tempo, ora visibili, si sono rivelati una vera porta e tre finte porte dipinte con un raffinato effetto trompe-l’oeil.

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Roma e Milano nella Top 10 delle città migliori del mondo: perché

L’annuale Top 100 City Destinations Index di Euromonitor International, una delle maggiori società indipendenti di business intelligence globale e analisi di mercato, realizzato in collaborazione con il centro di analisi Lighthouse, ha decretato le migliori destinazioni urbane del 2024, valutando attrattività, sostenibilità e performance economiche.

Per il secondo anno consecutivo, Parigi domina la classifica come capitale indiscussa del turismo globale, seguita da Madrid e Tokyo. Mentre Roma e Milano si posizionano rispettivamente al quarto e al quinto posto, superando mete di calibro internazionale come New York (in sesta posizione) e Londra (al tredicesimo posto). Le città europee mantengono un ruolo di primo piano, ma cresce il numero di metropoli extraeuropee nei primi posti della classifica.

Il rapporto analizza 100 città in base a 55 indicatori, suddivisi in sei pilastri fondamentali: Performance economica e commerciale, Performance turistica, Infrastrutture turistiche, Politiche e attrattività turistiche, Salute e sicurezza, e Sostenibilità. Questo approccio olistico consente di valutare non solo il presente delle destinazioni urbane, ma anche il loro potenziale futuro.

A trainare il successo di Parigi è stata la sua straordinaria offerta infrastrutturale, potenziata in occasione dei Giochi Olimpici estivi. La capitale francese ha primeggiato nel pilastro delle Infrastrutture Turistiche e si è piazzata al terzo posto sia per Performance Turistiche sia per Politiche Turistiche e Attrattività.

Madrid conquista il secondo posto grazie a una strategia di sostenibilità all’avanguardia, mentre Tokyo brilla in terza posizione, complice il deprezzamento dello yen, che ne ha fatto una meta più accessibile e attraente per il turismo MICE (Meetings, Incentives, Conferences and Exhibitions).

Il segreto del successo di Roma e Milano

Roma si conferma una delle destinazioni più amate al mondo grazie al suo ineguagliabile patrimonio culturale e artistico. In particolare, la capitale italiana eccelle nell’attrattività turistica, supportata da una vasta offerta di esperienze culturali e dalla sua capacità di attrarre visitatori durante tutto l’anno.

La città si è distinta anche nella categoria delle infrastrutture turistiche, con un’offerta che spazia da hotel di lusso a un aumento del 4% delle locazioni a breve termine. Un dato che riflette una crescente domanda di soggiorni personalizzati e immersivi, sebbene la capitale stia adottando nuove regolamentazioni per contrastare l’overtourism, tutelando la qualità della vita dei residenti e l’integrità del suo patrimonio.

Milano, al quinto posto nella classifica globale, si distingue come un hub di innovazione, moda e business. La città ha ottenuto un ottimo posizionamento nel pilastro della performance economica, grazie al suo vivace tessuto economico e in quanto punto di riferimento per eventi internazionali.

Il capoluogo lombardo ha anche rafforzato la sua immagine di destinazione sostenibile, investendo in infrastrutture green. Inoltre, il suo appeal per il turismo business continua a crescere, posizionandola tra le città europee più richieste per meeting, incentivi, congressi ed eventi (MICE).

Città europee in pole position, ma l’Asia avanza

L’Asia rafforza la sua presenza nella top 20, con città come Bangkok (17° posto) che si distingue per le sue innovative politiche di accoglienza, tra cui spicca l’esenzione del visto di 60 giorni ai turisti di 93 paesi. Un’iniziativa che ha contribuito ad attrarre nel 2024 ben 32 milioni di arrivi internazionali, il numero più alto a livello globale.

Macau guida la classifica per salute e sicurezza, seguita da Helsinki e Dublino. Sul fronte della sostenibilità, Oslo si conferma leader globale, affiancata da altre capitali nordiche come Stoccolma e Helsinki, dimostrando come il Nord Europa continui a dettare standard elevati in tema di responsabilità ambientale.

Tra le città nordamericane, New York eccelle nel pilastro della Performance Turistica, con una strategia mirata ad attrarre soprattutto viaggiatori internazionali e con alta capacità di spesa.

La ripresa del turismo e le nuove tendenze

Nel 2024, gli arrivi internazionali a livello globale sono aumentati del 19%, spinti da una domanda turistica sempre più forte. L’Europa si conferma la regione più visitata, con 793 milioni di viaggi internazionali, mentre la spesa totale del turismo ha raggiunto 1,9 trilioni di dollari.
Per il futuro, si prevede che Stati Uniti, Turchia e Cina guideranno la crescita per volume di arrivi. Mentre New York, Los Angeles e Tokyo si candidano a diventare i maggiori centri di spesa turistica entro il 2040.

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Christmas World riapre a Roma: quali sono le nuove attrazioni

Dal 30 novembre 2024 al 6 gennaio 2025 a Roma torna la magia del Natale con Christmas World. La neve, le luci e gli elfi di Babbo Natale invadono Villa Borghese per accogliere grandi e piccoli in un’atmosfera accogliente e incantata. La nuova edizione promette tante emozioni con un programma ricco di appuntamenti divertenti e un percorso suggestivo tra aree tematiche animate da luminarie artistiche, scenografie da sogno e punti di ristoro dove gustare cibo e bevande di ogni tipo. Oltre un milione e mezzo di persone hanno scelto di visitare Christmas World nelle precedenti edizioni, pertanto quest’anno l’evento promette di stupire il suo pubblico con 40.000 metri quadri di villaggio natalizio e tante novità.

Le nuove attrazioni, interattive

Christmas World 2024 ha ampliato la sua offerta con nuove attrazioni così anche chi ha già partecipato all’evento gli scorsi anni può tornare sperando di restare sorpreso da alcune novità. Alcune esperienze interattive sono pronte per coinvolgere grandeggi e piccoli come Ice Slide, Ice Bumper e Ice Rink. La prima è una slitta che sfreccia alla velocità della luce su uno scivolo di ghiaccio, mentre Ice Rink offre l’occasione di pattinare sul ghiaccio su una pista di 900 metri quadrati. Infine Ice Bumper permette di mettersi alla prova con una gara di go-kart su ghiaccio.

Christmas World 2024

Fonte: Ufficio stampa

Christmas World 2024 inizia il 30 Novembre

La Terra di Mezzo a Villa Borghese

In occasione dell’uscita al cinema il 1° gennaio del film di animazione Il Signore degli Anelli: la Guerra dei Rohirrim diretto da Kenji Kamiyama, Christmas World offre l’occasione di immergersi nella suggestiva Terra di Mezzo, il mondo nato dalla penna di J.R.R. Tolkien che incanta da anni grandi e piccoli.

Ambientato 183 anni prima degli eventi della celebre saga fantasy Il Signore degli Anelli, il nuovo film porta a Roma la suggestiva location facendo vivere ai visitatori le atmosfere del paesaggio abitato da elfi, Hobbit, cavalieri e creature fantastiche. Il Signore degli Anelli: la Guerra dei Rohirrim racconta il destino della Casata di Helm Hammerhand, il re di Rohan, costretto a organizzare una resistenza dopo l’attacco a sorpresa di Wulf, un astuto e spietato signore del Dunlending.

Christmas World 2024: il programma

I visitatori di Christmas World 2024 possono passeggiare tra numerose installazioni, luci, addobbi, ed esplorare mercatini tematici, ma anche gustare specialità gastronomiche dolci e salate. I bambini potranno anche incontrare Babbo Natale e partecipare ad alcuni laboratori creativi per assaporare l’atmosfera natalizia mettendo a lavoro la propria creatività.

Il percorso previsto attraversa città e paesi di tutto il mondo, entrando in contatto con alcune tradizioni diverse, ma sonno in programma anche giochi ed esperienze in prima persona come un parco di divertimenti più tradizionale. All’interno si può mangiare in cinque ristoranti a tema che riproducono le città di Berlino, Tokyo, Londra, New York e Roma e sono disponibili anche piatti senza glutine, vegetariani e vegani.

Orari e costo del biglietto

Christmas World è aperto tutti i giorni a partire dal 30 novembre dalle 10 alle 20, tranne il 24 e 31 dicembre che chiude alle 18 e il 25 dicembre apre alle 14 di pomeriggio. Il biglietto di ingresso nei weekend costa 16 euro e si può acquistare online sul sito ufficiale o in biglietteria sul posto. Sono previste alcune riduzioni come per bambini dai 4 ai 12 anni che pagano 14 euro e gli over 65 o accompagnatori disabili che pagano 15 euro.

Inoltre è possibile un pacchetto famiglia per 4 persone a 48 euro. Entrano gratis i bambini fino a 3 anni e i disabili con certificato di invalidità pari o superiore al 70%. Dal lunedì al venerdì invece l’intero è di 14 euro e le riduzioni prevedono 13 euro per over 65 e 12 euro per bambini dai 4 ai 12 anni, mentre il pacchetto famiglia costa 40 euro.

Per raggiungere Christmas World basta andare a via del Galoppatoio dentro Villa Borghese e l’ingresso del parco è da Piazzale delle Canestre. Si può arrivare con i mezzi pubblici e la fermata metro più vicina è Flaminio, mentre per chi usa l’auto il parcheggio di Villa Borghese convenzionato con l’evento è disponibile con uno sconto del 20% se si presenta il biglietto alle casse.