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Viaggi nel Regno Unito, il calendario della revoca delle restrizioni

Possiamo definirlo come “il Paese più aperto d’Europa“. Parliamo del Regno Unito, che di giorno in giorno va verso la totale eliminazione delle limitazioni Covid e la ripresa di una vita normale. Il tutto, grazie principalmente al record in Europa per dose booster: oltre il 60% degli over 12 e oltre il 90%” degli ultrasessantenni. Scopriamo insieme il calendario della revoca delle restrizioni in Regno Unito.

Le regole di viaggio in vigore attualmente nel Regno Unito

Il premier Boris Johnson aveva annunciato l’abolizione di diverse restrizioni a partire dal 26 gennaio, grazie ai dati incoraggianti sul calo dei contagi registrati nel territorio. Tuttavia, il Paese ha deciso di anticipare, e le norme, semplificate, sono già in vigore attualmente. Prevedono lo stop al Green Pass locale, la non necessità di indossare la mascherina in diversi luoghi pubblici, e l’abolizione dell’obbligo di mostrare l’esito negativo di un tampone pre-partenza per i viaggiatori vaccinati diretti nel Regno Unito.

Tuttavia, per quanto riguarda gli arrivi dall’estero è ancora obbligatorio prenotare un tampone molecolare, o un rapido o un LFT, da svolgere nel Regno Unito entro il 2° giorno dopo l’arrivo (il cosiddetto “day 2 test“) da una lista di centri medici autorizzati. Fondamentale, inoltre, compilare un passenger locator form (indicandovi gli estremi della prenotazione del tampone “day 2 test” e dichiarando di non aver transitato in un Paese ad alto rischio – qui la lista – nei 10 giorni precedenti l’arrivo nel Paese), e di aver completato un ciclo di vaccinazione contro il Coronavirus. È obbligatorio, inoltre, viaggiare con un’attestazione vaccinale (il nostro Super Green Pass, per intenderci) da esibire, su richiesta, alla frontiera.

Diverse le regole per i viaggiatori non vaccinati o che abbiano transitato in Paesi individuati come ad alto rischio nei 10 giorni precedenti l’arrivo nel Regno Unito. In entrambi i casi, il governo britannico richiede di presentare il risultato negativo di un tampone Covid-19 effettuato nei tre giorni precedenti il giorno della partenza; compilare il formulario online “travel locator form” nei due giorni antecedenti il viaggio; osservare un isolamento cautelare di durata ordinaria di 10 giorni (con modalità specifiche a seconda dei Paesi visitati prima dell’arrivo nel Regno Unito), e sottoporsi a tamponi di controllo in occasione del 2° e dell’8° giorno dopo l’arrivo nel Paese.

Le regole a partire dall’11 febbraio

Ma a partire dall’11 febbraio il Regno Unito “ammorbidirà” ancora di più le sue regole di viaggio. Da quel giorno, infatti, non ci sarà più alcun più obbligo di test anti-Covid per chi si dirige verso il Paese, ma a patto che tale turista sia pienamente vaccinato.

Ad annunciarlo in Parlamento è stato il ministro dei Trasporti britannico, Grant Shapps, dopo le anticipazioni date dal premier Boris Johnson. Una decisone importantissima e che accelera ancora di più il cammino verso la revoca delle misure restrittive da parte del governo Tory sullo sfondo di una curva di contagi e ricoveri in ospedale in calo da un paio di settimane, dopo l’ondata causata dalla temuta variante Omicron.

Un cambiamento particolarmente atteso dall’industria del turismo e dalle compagnie aeree, dopo molti mesi segnati dal vincolo del tampone negativo. Il Regno Unito, che aveva già alleggerito la prescrizione a inizio anno con l’abolizione del doppio test molecolare imposto ai viaggiatori e la sua sostituzione con un semplice test antigenico entro il secondo giorno dopo l’arrivo, dall’11 febbraio cancellerà anche quest’ultimo. Rimarrebbe solo in vigore la necessità di compilare il formulario digitale (che trovate sopra) introdotto fin dall’inizio della pandemia per verificare dati e status dei passeggeri rispetto all’infezione.

Invariate, invece, dovrebbero rimanere le regole di viaggio per i turisti non vaccinati, mentre da marzo potrebbe essere sospeso l’auto-isolamento per i positivi al Covid. “Tratteremo il Coronavirus come un’influenza“, ha dichiarato Johnson.

Tutti i documenti che servono per viaggiare nel Regno Unito

Non solo regole relative al contenimento del Covid-19. Dall’1 ottobre 2021, infatti, per entrare nel Regno Unito dall’Italia per turismo è necessario l’utilizzo di un valido passaporto. Una misura entrata in vigore con l’avvento della Brexit a gennaio 2021, giorno in cui il Paese è uscito formalmente dall’Unione europea.

Esistono ovviamente delle eccezioni, come per esempio per chi ha ottenuto la residenza nel Regno Unito, e in pochi altri casi particolari. Passaporto necessario anche per i bambini e i ragazzi che andranno sull’isola in vacanza studio. Per permanenze fino a un massimo di 6 mesi non è obbligatorio avere anche il visto, almeno probabilmente fino al 2025.

Infine, è bene anche sapere che nel Regno Unito non ha più validità la tessera sanitaria. Per questo il governo britannico, prima della partenza, consiglia di acquistare polizze d’assicurazione di viaggio che includano anche emergenze mediche. Si può invece continuare a usare la patente di guida, purché si dimostri di essere assicurati.

Cosa fare al rientro in Italia

Fermo restando che per rientrare in Italia dal Regno Unito è obbligatoria l’esibizione del passaporto, fino al 31 gennaio 2022 è necessario seguire anche le seguenti regole:

  • compilare il Passenger Locator Form – Modulo di localizzazione digitale – prima dell’ingresso nel territorio nazionale;
  • sottoporsi a tampone molecolare effettuato nelle 48 ore prima del viaggio di ritorno in Italia e il cui risultato sia negativo, oppure condurre un test antigenico nelle 24 ore precedenti l’ingresso nel territorio nazionale, da presentare contestualmente al vettore all’atto dell’imbarco e a chiunque sia deputato a effettuare i controlli;
  • presentare la Certificazione verde COVID-19, o certificato equivalente, che attesti il completamento del ciclo vaccinale.

Diverse, invece, le regole d’ingresso in Italia per quanto riguarda i non vaccinati. In questi casi, infatti, oltre al tampone pre-partenza è obbligatorio un isolamento fiduciario di 5 giorni, la compilazione del Passenger Locator Form, il raggiungimento della propria destinazione finale in Italia solo con mezzo privato, e sottoporsi al termine dell’isolamento fiduciario di 5 giorni a un ulteriore tampone molecolare o antigenico.

È bene sottolineare, infine, che la scadenza della normativa attualmente in vigore è prevista per il 31 gennaio di quest’anno. Questo vuol dire che, molto probabilmente, le regole di ingresso in Italia cambieranno molto presto e, in base alla indiscrezioni, verranno notevolmente alleggerite (per un approfondimento potete cliccare qui).

Per questo motivo, vi invitiamo a continuare a seguire i nostri aggiornamenti quotidiani in tema viaggi, ma anche a verificare eventuali cambiamenti nei siti istituzionali del Regno Unito e nella pagina dedicata al Paese nel sito del Ministero degli Affari Esteri ViaggiareSicuri.

regno unito regole viaggio

Una veduta del Lake District

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Stop a Green Pass e restrizioni nel Regno Unito

A partire dal 26 gennaio, saranno allentate le restrizioni anti-Covid nel Regno Unito. Una decisione annunciata alla Camera dei Comuni dal primo ministro Boris Johnson, che sarebbe stata presa in seguito ai dati incoraggianti sul calo dei contagi registrati negli ultimi giorni in Gran Bretagna. Ecco quali misure verranno abolite dalla prossima settimana.

Niente più mascherine e Green Pass

A inizio dicembre, la Gran Bretagna era passata al ‘Piano B’ anti-Covid, con un giro di vite per fermare la variante Omicron, che ha fatto scattare nuove restrizioni in diversi Paesi. Fra le nuove misure, attualmente in vigore nel Paese, era stato introdotto l’obbligo della mascherina nella maggior parte dei luoghi chiusi, come teatri e cinema, e la certificazione verde per entrare in discoteca e nei luoghi affollati. Stando a quanto annunciato dal premier britannico, tutto questo cambierà dal 26 gennaio.

A partire da quella data, nel Regno Unito non sarà più obbligatorio indossare la mascherina a scuola, sui mezzi pubblici o nei negozi, né sarà più obbligatorio essere in possesso di Green Pass che attesti l’avvenuta vaccinazione o la guarigione dal Covid-19 (in pratica l’equivalente del nostro Super Green Pass). Inoltre, alle aziende non sarà più richiesto di incentivare lo smart working, come invece era finora previsto nel suddetto Piano B. Il dietrofront di Johnson sarebbe dovuto al calo di contagi raggiunto grazie al record di terze dosi booster dei vaccini. Tuttavia, c’è chi pensa che la decisione di allentare le misure anti-Covid sia in realtà un tentativo del premier britannico di mettere a tacere le critiche che sulla questione “partygate”.

Misure allentate anche per i viaggi nel Regno Unito

Come vi avevamo già spiegato, i viaggiatori vaccinati in arrivo nel Regno Unito non avranno più bisogno di mostrare l’esito negativo di un tampone pre-partenza, né dovranno mettersi in autoisolamento. Tutto ciò che si dovrà fare sarà:

  • prenotare un tampone (è possibile scegliere fra molecolare e rapido, LFT) da svolgere nel Regno Unito entro il scondo giorno dall’arrivo, da una lista di centri medici autorizzati;
  • compilare un passenger locator form, indicandogli estremi della prenotazione del tampone “day 2 test” dichiarando di non aver transitato in un Paese ad alto rischio, presente nella “red list, nei 10 giorni precedenti l’arrivo nel Regno Unito e di aver completato un ciclo di vaccinazione contro il coronavirus;
  • viaggiare con un’attestazione vaccinale da esibire, su richiesta, alla frontiera.

Ai viaggiatori che non abbiano ricevuto un ciclo completo di vaccinazione o che abbiano transitato in Paesi individuati come ad alto rischio nei 10 giorni precedenti l’arrivo nel Regno Unito, il governo britannico richiede, invece, di:

  • presentare il risultato negativo di un tampone Covid-19 effettuato nei tre giorni precedenti il giorno della partenza e che soddisfi i parametri specificati dal governo britannico;
  • compilare un formulario online (“travel locator form”) nei due giorni precedenti il giorno della partenza;
  • osservare un isolamento cautelare di durata ordinaria di 10 giorni, con modalità specifiche a seconda dei Paesi visitati prima dell’arrivo nel Regno Unito: prevista la quarantena alberghiera per chi abbia transitato in Paesi ad alto rischio;
  • infine, sottoporsi a tamponi di controllo nel 2° e 8° giorno dopo l’arrivo nel Regno Unito.

Per quanto riguarda, infine, i minori in arrivo nel Regno Unito:

  • fino ai 4 anni, sono esentati da qualsiasi tampone e dall’obbligo di isolamento cautelare;
  • dai 5 ai 17 anni, sono esentati dal tampone pre-partenza e dall’obbligo di isolamento cautelare, ma devono sottoporsi a un tampone di sorveglianza (day 2 test”) entro il 2° giorno dopo l’arrivo.