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Visitare il borgo di Alberobello in un giorno: le tappe imperdibili

Esistono luoghi intrisi di fascino che raccontano storie di un passato antico in cui la vita scorreva lenta ed erano le cose semplici ad avere la massima importanza. Piccoli scrigni di bellezza davanti ai quali meravigliarsi almeno una volta nella vita. Uno di questi luoghi meravigliosi è la cittadina conosciuta come la “Capitale dei trulli”: Alberobello.

È uno dei borghi della Puglia più caratteristici e che vale assolutamente la pena visitare se si decide di organizzare un viaggio in questa meravigliosa regione italiana. L’unicità architettonica e l’importanza storica di Alberobello sono state riconosciute dall’Unesco, che le ha conferito il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità dal 1996. Ma non è tutto, perché sono numerosi gli elogi a questo angolo di terra pugliese dove le case creano uno scenario unico nel suo genere: il Touring Club Italiano gli ha conferito più volte la Bandiera arancione, un marchio di qualità turistico-ambientale importante, mentre l’ANCI l’ha riconosciuto come uno dei Borghi più belli d’Italia.

Ecco tutto quello che dovresti vedere in una giornata ad Alberobello: i rioni storici, i trulli tradizionali, i musei e le viste spettacolari sul paesaggio.

La storia di Alberobello

I muri candidi sormontati dai tetti conici con pietre a secco sono il simbolo di Alberobello: i trulli. Un tipo di costruzione tradizionale della Puglia centro-meridionale e in particolare nella Valle d’Itria, dove si trova una concentrazione maggiore. Rappresentano il perfezionamento delle preistoriche thòlos, presenti nelle varie zone dell’Italia, ma i trulli si distinguono da esse per la loro continuità d’uso.

I trulli più antichi di Alberobello risalgono al XIV secolo. È proprio in quel periodo che questa terra all’inizio disabitata fu assegnata al primo conte di Conversano Andrea Matteo III Acquaviva d’Aragona, che decise di introdurre dal feudo di Noci una quarantina di famiglie di contadini. Con il passare del tempo sorsero nella zona degli insediamenti rurali che, accorpandosi poco a poco formarono dei veri e propri villaggi soprannominati in seguito Aia Piccola e Monti.

Per evitare di pagare le tasse sui nuovi insediamenti al Regno di Napoli, ai nuovi coloni venne imposta la costruzione di muri a secco, senza malta, di modo che potessero essere facilmente smantellate. Tuttavia, l’uso di questa particolare tecnica edilizia era anche dovuto all’abbondanza di pietra calcarea e carsica in quelle zone, che venivano utilizzate per le costruzioni.

Cosa vedere ad Alberobello

Per visitare i trulli di Alberobello, dovrete perdervi tra le sue viuzze caratteristiche, estese tra i trulli e le costruzioni che rendono questo borgo un gioiello di rara bellezza. Lasciate l’auto in uno dei parcheggi appena fuori dal centro storico e partite per una giornata alla scoperta di Alberobello. Il percorso inizia esplorando tutto quello che merita di essere visitato nei due principali rioni di questa fiabesca cittadina pugliese: Rione Monti e Rione Aia Piccola.

Rione Monti

Partite da una delle perle riconosciute dell’Unesco: il Rione Monti. Il distretto più famoso ed esteso è composto da ben 1030 trulli, allineati lungo i margini di otto stradine irregolari che procedono verso la sommità del colle, sulla cima del quale spicca la chiesa di Sant’Antonio da Padova, anch’essa a forma di trullo.

Qui sorgono trulli di ogni tipo, i più conosciuti dei quali sono i Trulli Siamesi, uniti sulla sommità ma con ingressi che aprono su due strade diverse. Un tempo collegati da una porta esterna, si racconta che furono separati a seguito di una faida tra due fratelli, innamorati della stessa fanciulla. Molti dei trulli di questa zona ospitano negozietti e botteghe di artigianato locale nei quali fare shopping acquistando souvenir di legno, pietra o cuoio, oppure sfiziosi alimenti tipici della regione, come i celebri taralli pugliesi.

Per ammirare il Rione Monti dall’alto e godere di un panorama spettacolare potete raggiungere Alberobello centro, in piazza Gian Girolamo D’Acquaviva D’Aragona. Qui si trova la terrazza-tetto Belvedere o Terrazza della chiesa di Santa Lucia, resa pubblica ai visitatori a partire dagli anni ’90: si apre così davanti agli occhi una vista meravigliosa sui trulli più antichi e caratteristici, e su quei misteriosi simboli bianchi che compaiono su alcuni dei loro tetti in pietra.

Rione Aia Piccola

Dopo l’immersione nella zona più celebre di Alberobello, potete recarvi nel Rione Aia Piccola, a breve distanza dal Rione Monti e poco più a nord: è più piccolo e totalmente residenziale e questo lo rende ancor più autentico e prezioso. Qui la vita scorre lenta e nelle viuzze si diffondono i profumi inconfondibili dei piatti tradizionali pugliesi. Si tratta di una zona che comprende 400 trulli, perfetta per immergersi nell’atmosfera del vecchio borgo medievale visto che, rispetto alle altre zone della città, è l’unica a non essere invasa dalle attività commerciali.

Musei e altri punti d’interesse da visitare in un giorno ad Alberobello

Poco distante, tra Aia Piccola e piazza del Popolo, sorge Casa Pezzolla, un complesso architettonico unico nel suo genere affacciato a Piazza XXVII Maggio, composto da 15 trulli comunicanti tra loro. Oggi è la sede del Museo del Territorio, ideale per chi vuole conoscere la cultura locale scoprendo le attività produttive principali della zona e ammirando gli arredamenti tipici di un trullo dell’epoca contadina. Poco distante da questa piazzetta è ancora visibile un antico magazzino in cui venivano raccolte anticamente le decime e nel quale oggi sono presenti alcuni locali commerciali.

Tra un rione e l’altro è d’obbligo una sosta in uno dei ristoranti-trullo della città, per assaggiare le delizie locali, come le orecchiette alle cime di rapa, e gustare i prodotti tipici della zona, come l’olio extravergine d’oliva.

Poco distante da questa zona di Alberobello, non lasciatevi scappare il Trullo Sovrano, l’unica struttura conica a due piani della cittadina. Con un’enorme facciata, questo trullo è oggi una casa-museo con ingresso a pagamento (2 euro): la visita, che permette di esplorare la struttura tipica dei trulli dall’interno, comprende le sale arredate con mobilio tipico del Novecento e il giardino mediterraneo.

Ultima, ma non per importanza, merita una visita Casa D’Amore, la prima struttura “stabile” costruita da quando Alberobello è stata riconosciuta come città da parte di Ferdinando IV re di Napoli. Prima di allora, infatti, era permesso realizzare edifici esclusivamente in pietra a secco, senza l’uso di malta. Casa D’Amore risale al 1797 ed è il simbolo del passaggio di Alberobello da borgo a cittadina riconosciuta.

Un’oasi verde a due passi dal centro storico

A sud del centro abitato di Alberobello, potrete immergervi nell’oasi naturale del Bosco Selva, perfetto per una pausa rilassante a contatto con la natura. Con un’estensione di 40 ettari, è possibile passeggiare tra i numerosi sentieri che lo attraversano ammirando i numerosi esemplari di flora locale. Il parco ha un’area attrezzata per i bambini, oltre a panchine e tavoli per piacevoli picnic: il luogo perfetto per ripararsi dalla calura estiva e rigenerarsi per poi proseguire alla scoperta delle attrazioni più sorprendenti della “Capitale dei trulli”.

Se ti è piaciuto il nostro racconto ascolta il podcast: Virgilio e Italia ti guideranno alla scoperta di questo borgo e degli altri 100 borghi del cuore scelti da SiViaggia.

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Visitare la Puglia in camper: consigli e itinerari

Scoprire la Puglia in camper permette di godere pienamente della singolare armonia che il celeberrimo tacco dello Stivale emana da secoli. Ci si può immergere nei suoi inconfondibili scenari naturali, che variano rapidamente mano a mano che le ruote macinano chilometri di strada. Si passa per la foresta Umbra attraversata dalla salsedine, per i borghi marinari arroccati sulla costa con i loro tetti piatti, già in odore di Grecia, Turchia e nord Africa, oppure si ammirano i centri abitati dell’entroterra, ricchi di tradizioni artigianali ed enogastronomiche.

Il viaggio in camper nella regione pugliese attraversa le colline verdi e incantate della Daunia ed esplora il Salento, una terra di una dolcezza selvaggia, con il suo entroterra assolato e punteggiato da deliziose masserie vecchie di secoli. E ancora, favolose città darte (Bari, Brindisi, Ostuni e Otranto), borghi nazionalpopolari da visitare almeno una volta nella vita, come la Polignano a Mare del celebre Modugno.

Ecco tutti i consigli per un viaggio on the road alla scoperta delle bellezze pugliesi.

Puglia in camper: i vantaggi di una vacanza on the road

Il camper è il mezzo ideale per apprezzare questa terra ospitale, in particolare se si viaggia insieme ai bambini. L’intero territorio pugliese, infatti, ospita numerosi camping e parcheggi appositi per la sosta dei camper, con tutti i servizi necessari per un viaggio on the road confortevole. Inoltre, questa formula di viaggio vi consentirà di essere totalmente flessibili, spostandovi da una località di mare e lungo le coste, fino all’entroterra più selvaggio del Salento. Cosa c’è di meglio, poi, che trascorrere un periodo di vacanza a stretto contatto con la natura?

Ecco alcuni itinerari imperdibili e i suggerimenti per scoprire il meglio della Puglia in un viaggio in camper indimenticabile.

Itinerario tra il Gargano e la Daunia in camper

Si parte dallo sperone della Puglia, lo splendido promontorio del Gargano: una terra che sembra disegnata appositamente per essere scoperta in camper. Caratterizzata da un’immensa riserva naturale, campagne a perdita d’occhio, quella del Gargano è una zona ancora salva da un turismo troppo massificato. Le strade che attraversano quest’area pugliese non sono soltanto la via per raggiungere le molteplici destinazioni degne di particolare interesse, ma sono esse stesse una meta.

In tutto il Gargano si trovano, non a caso, moltissimi campeggi e aree di sosta, soprattutto lungo la costa: questo significa che molte piazzole sono vista mare. Ecco un itinerario imperdibile con le principali mete da non perdersi in un viaggio in the road nel Gargano.

Vico del Gargano

Si parte da Vico del Gargano. A metà strada tra la foresta Umbra e il mare, immerso tra colline ricoperte di ulivi, agrumeti e pini d’Aleppo, Vico è conosciuto per essere il borgo dell’amore, uno tra i più belli d’Italia. Con le tipiche casette del Cinquecento abbarbicate come a comporre un presepe, l’antico abitato custodisce alcune meraviglie architettoniche come il vicolo del Bacio, largo 50 cm, o i trappeti (frantoi) ipogei adibiti da secoli alla molitura delle olive e situati al di sotto delle case. Intorno al borgo spiccano le variegate sfumature verdi del Gargano, oggi parco Nazionale, e i riflessi blu del mare che lambisce le sue spiagge, ovvero quelle presenti nelle località di Calenella (dove si trova un campeggio) e San Menaio.

Peschici

Il tour in camper può proseguire lungo la costa del Gargano con una sosta nel delizioso borgo marinaro di Peschici, una delle località più famose. Spiccano l’imponente castello normanno e il suo magnifico belvedere, la Torre del Ponte da cui si accede al dedalo intricato di vicoli del centro storico e la vicina Abbazia di Santa Maria Calena, tra le più antiche d’Italia.

Peschici ha una costa caratterizzata da spiagge di sabbia alternate a zone rocciose e sono numerose le aree di sosta e i campeggi in cui stazionare comodamente con il camper.

La splendida cittadina di Peschici, in Puglia

Fonte: iStock

Peschici, Puglia

Vieste

Proseguendo poi in direzione Sud e costeggiando un mare paradisiaco per circa 20 chilometri, si giunge al promontorio di Vieste, cittadina conosciuta come la Perla del Gargano. Da qui si ammira un bellissimo panorama sulle isole Tremiti e le spiagge rosa, le calette, le baie e le 26 grotte marine del litorale garganico. Tra le zone più affascinanti spiccano le spiagge dei Pipistrelli e di San Felice (con la torre omonima), la baia dei Campi, cala Lunga, Vignanotica, San Lorenzo, la baia dei Colombi e la centralissima spiaggia Castello con lo scoglio di Pizzomunno, simbolo di Vieste.

In questo paesaggio incantevole, l’odore del mare s’insinua tra le viuzze e le candide casette medievali dai tetti piatti che compongono il centro storico, sul quale svetta il Castello Svevo (del 1240) e il campanile barocco della cattedrale romanica di Santa Maria Assunta. Fate una sosta vicino al municipio del Comune di Vieste: qui si trova la celebre “scalinata dell’amore“, dipinta con cuori e il testo della canzone “La leggenda di Pizzomunno e Cristalda” di Max Gazzè.

A Vieste è presente un servizio navetta pensato appositamente per i campeggiatori, che effettua il collegamento tra centro storico e spiagge.

Spiaggia di Vieste con lo scoglio di Pizzomunno, in Puglia

Fonte: iStock

Spiaggia di Vieste con lo scoglio di Pizzomunno

Manfredonia

Viaggiando ulteriormente verso sud e ammirando scorci meravigliosi sul mare, si giunge a Manfredonia, celebre per le sue spiagge di sabbia bianca bagnate dall’acqua fresca e cristallina dell’Adriatico. Tra le più gettonate troviamo il Lido di Seponto, la spiaggia degli Sciali, la spiaggia di Ippocampo e quella di Zaponeti.

Potete stazionare con il camper in una delle aree di sosta disponibili nella zona e addentrarvi nel centro storico della cittadina. Nel suo cuore pulsante meritano una visita Piazza del Popolo, su cui si stagliano la Chiesa di San Domenico e l’ex Convento di San Domenico, oggi sede del Municipio. Potrete raggiungere anche il Castello Svevo (del 1256), che ospita il Museo Archeologico Nazionale, e la Cattedrale gotica di San Lorenzo Maiorano.

Pietramontecorvino e Lucera

Dalle spiagge cristalline e le cittadine sul mare del Gargano ci si addentra con il camper nell’entroterra della Daunia, che prende il nome dai monti del Subappennino Dauno. Tra i borghi più belli di questa mitica regione spicca Pietramontecorvino: risalente all’anno Mille, il suo centro storico sorge su uno sperone di tufo dominato dalla chiesa Matrice di Santa Maria Assunta (del 1328) e dall’imponente palazzo Ducale quattrocentesco. Da segnalare al di fuori del borgo la chiesa del Rosario con il suo delizioso soffitto a cassettoni, il fresco bosco di faggi di Sant’Onofrio e i resti della Torre normanna, chiamata anche “Torre del Diavolo”, dell’antica Montecorvino, abbandonata nel XV secolo.

Dopo la visita a Pietramontecorvino, ci si può riposare per una notte con il camper a Lucera, in una delle aree di sosta disponibili. Immersa in un paesaggio formato da uliveti, vigneti e campi di grano, la cittadina conquista con il suo fascino senza tempo. Meritano una visita alcuni dei suoi luoghi simbolici: il Castello di Lucera (edificato attorno al XII secolo), la Cattedrale di Santa Maria Assunta e l’Anfiteatro Augusteo.

Riserva naturale delle Saline di Santa Margherita di Savoia

Dopo le tappe nell’entroterra della regione della Daunia, si riprende la strada verso il mare lasciando il Gargano alle spalle, fino a raggiungere la Riserva naturale delle Saline di Santa Margherita di Savoia: splendidamente affacciate sul mare, queste saline sono le più grandi d’Europa e da qui si possono ammirare tramonti spettacolari. Parte integrante della riserva sono le infinite distese d’acqua dalle sue sfumature rosate, sfruttate già a partire del III secolo d.C., la cinquecentesca Torre delle Saline e il museo Storico.

Nella località di Santa Margherita di Savoia, potrete rilassarvi al Lido delle Rose, una spiaggia dal fondale basso e dal mare calmo, ideale per famiglie con bambini. Potrete sostare con il camper in una delle aree apposite o in uno dei camping presenti nella zona e affacciati sul mare.

Itinerario tra le terre di Bari e la valle d’Itria in camper

Dalle Murge allAdriatico, ecco un altro itinerario tra la terra e il mare: questa vasta zona centrale della Puglia gravita attorno alla magnifica città di Bari, circondata da interessanti mete tutte da amare e da scoprire, soprattutto se si viaggia in camper. Borghi storici, fantastici scenari naturali, ulivi a perdita d’occhio, mare turchese, vi aspettano in un viaggio on the road nelle Murge. Ecco i nostri suggerimenti.

Altamura

Si parte dal cuore della Murgia, in particolare dal borgo di Altamura. Famoso per il suo tradizionale pane DOP, è un affascinante abitato medievale caratterizzato dai cosiddetti claustri: un’ottantina di piccole corti chiuse, nelle quali termina ogni strada e vicolo del borgo. Piccole fortezze popolari con stili diversi, che rispecchiavano le differenti tipologie di famiglie che le abitavano in passato.

Tra i claustri si innalzano i monumenti più significativi di Altamura, tra i quali la cattedrale di Santa Maria Assunta (1232) considerata uno dei più alti esempi di romanico pugliese dell’alta Murgia, il chiostro dei padri Teresiani, il cui adiacente convento ospita oggi il museo Etnografico dell’alta Murgia, e il palazzo Baldassarri, sede del museo dedicato al cosiddetto Uomo di Altamura, lo scheletro di Homo Neanderthalensis ritrovato in località Lamalunga. Da segnalare infine all’interno del parco Nazionale dell’alta Murgia il Pulo di Altamura, la più grande dolina carsica dell’area.

Nel camping presente ad Altamura potrete parcheggiare il mezzo e addentrarvi nel suo suggestivo centro storico, per poi ripartire alla volta del mar Adriatico.

Suggestivo Pulo di Altamura, in Puglia

Fonte: iStock

Pulo di Altamura, in Puglia

Polignano a Mare

Ci sono tante ragioni per le quali Polignano a Mare rappresenta una delle mete più famose della costa pugliese: oltre ad aver dato i natali al celebre Domenico Modugno, in questa località spiccano le bellissime spiagge cittadine di Cala Paura e quella della vicina San Vito, alla quale fanno da sfondo i ruderi di una quattrocentesca abbazia, oppure la famosa Lama Monachile, piccola caletta dalle acque cristalline incastonata tra alte scogliere suggestive.

Ma Polignano a Mare è anche un borgo dalle case bianche e azzurre che sembrano tuffarsi nel mare e il luogo che custodisce diversi punti di interesse storico-culturale: potrete ammirare le preziose sculture di Stefano da Putignano, conservate all’interno della chiesa Matrice di Santa Maria Assunta, insieme alle spoglie di San Vito, il santo in onore del quale la Puglia ha dedicato il suo più noto ballo popolare.

A due passi dal mare potrete parcheggiare il camper, per immergervi nella bellezza autentica di questo borgo caratteristico che merita sicuramente una visita.

Alberobello

Dalle splendide coste di Polignano ci si addentra nuovamente nella zona più centrale, verso la valle d’Itria e la parte meridionale della Murgia, fino a raggiungere il borgo di Alberobello, patrimonio dell’umanità Unesco noto in tutto il mondo per le sue iconiche abitazioni tradizionali, chiamate trulli. L’abitato, per questo motivo, è considerato un vero e proprio museo a cielo aperto mirabilmente conservato, su cui spiccano i caratteristici tetti a cono di colore scuro, in netto contrasto con i corpi bianchi delle abitazioni. In questo borgo caratteristico tutto concorre a meravigliare chi lo visita. Lungo le stradine che si intrecciano tra i trulli dai colori candidi, meritano una visita la Chiesa Matrice, il Trullo Siamese e il trullo Sovrano, alto 14 metri, risalente alla fine del Settecento.

Sono molteplici i camping e i parcheggi nei quali poter stazionare con il proprio camper, sia all’interno del centro abitato che nei dintorni.

Trulli caratteristici di Alberobello, in Puglia

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Trulli di Alberobello, in Puglia

Ostuni

Da Alberobello, riprendendo la strada con il camper in direzione sud, si raggiunge la città Bianca di Ostuni, dopo circa 30 chilometri. Si tratta di un’altra imperdibile meta della valle dItria, situata all’interno del suggestivo scenario naturale delle Murge. Dentro la cinta muraria quattrocentesca culminante ancora oggi con otto dei quindici torrioni aragonesi originari, si segnalano la coeva cattedrale romanico-gotica di Santa Maria dell’Assunzione, il palazzo Vescovile e il Seminario settecenteschi. È possibile visitare anche l’ex monastero carmelitano, oggi sede del museo delle civiltà Preclassiche della Murgia meridionale, il palazzo dell’Episcopio sede del museo Diocesano con lo splendido giardino dei Vescovi, la suggestiva cripta del santuario di Santa Maria della Nova (1560) scavata all’interno di una dolina carsica, e il frantoio ipogeo Lacopagliaro.

Il magnifico scenario del territorio circostante, creato dall’armonioso susseguirsi di tratturi delimitati da muretti a secco, cappelle rurali e masserie fortificate, digrada verso il mare con le sue suggestive spiagge di ciottoli e calette sabbiose circondate dalla macchia mediterranea. La Marina di Ostuni, la torre cinquecentesca di San Leonardo e il vicino porto di Villanova si trovano nei pressi dell’interessante parco Naturale delle Dune Costiere con terre d’acqua, laghetti, dune fossili e doline che si tuffano direttamente nel mare.

Itinerario in camper nel Salento

Pensando al Salento viene in mente il ritornello de “lu sole, lu mare, lu ientu”. Il Salento però è molto più di questo, come lo sono i salentini, con la loro gioiosa ospitalità rimasta immutata nonostante il grande boom turistico che questa regione ha visto nei tempi più recenti. Proprio per questo, il camper è ancora il modo più autentico per scoprirla, in ogni stagione dell’anno.

Ecco cosa non perdervi in un viaggio on the road lungo il Salento, le cui coste sono punteggiate da numerosi borghi antichi e spiagge paradisiache tutte da esplorare.

Otranto

Partiamo da Otranto, la bianca e millenaria città situata all’estremità orientale del nostro Paese, con tutto il suo fascino di frontiera aperta sul mare e il suo suggestivo carico di storia e bellezza. Lungo gli antichi vicoli del centro storico s’intrufola l’odore del Mediterraneo e della Grecia, dell’Africa e del Medio Oriente, proprio dove si affacciano splendidi monumenti che custodiscono a loro volta preziose opere d’arte. Tra queste troviamo il pavimento a mosaico del XII secolo che impreziosisce la straordinaria cattedrale normanna di Santa Maria Annunziata (1068) oppure l’imponente castello Aragonese (1485-1498), che ispirò a Horace Walpole il titolo del primo romanzo gotico della storia, che s’intitola appunto Il castello di Otranto (1764).

Non perdetevi il suggestivo lungomare degli Eroi, una magica passeggiata davanti al mare e il faro di punta Palascìa, a circa 6 chilometri dal centro storico di Otranto in direzione Porto Badisco: è un luogo panoramico speciale perché da qui si può ammirare la prima alba d’Italia.

Trovare uno stazionamento per il camper in questa zona è molto facile, vista la grande offerta presente.

Vista mozzafiato da Punta Palascia, Otranto

Fonte: iStock

Punta Palascìa, Otranto

Gallipoli

Conosciuta come la Perla dello Ionio, Gallipoli è la località balneare più famosa del Salento. Il centro storico della cittadina è uno scrigno barocco di eleganza e di bellissimi monumenti. Basti pensare alla basilica di Sant’Agata con la sua stupenda facciata in tufo calcareo, il presepe cinquecentesco attribuito a Stefano da Putignano custodito nella chiesa di San Francesco d’Assisi, palazzo Tafuri (considerato la massima espressione del barocco leccese), palazzo d’Ospina, con le sue deliziose finestre finemente decorate, oppure il castello Aragonese che sembra appoggiato direttamente sulle acque così come i bastioni dell’antica cinta muraria.

Tra le spiagge più belle di Gallipoli si ricordano Baia Verde e il suo lunghissimo litorale di sabbia bianca (quasi 3 km), la selvaggia Punta della Suina compresa entro il parco Naturale isola di Sant’Andrea e litorale di punta Pizzo, la bellissima Padula Bianca e infine la suggestiva spiaggia libera che si allunga al di sotto degli antichi bastioni di Gallipoli, chiamata spiaggia della Purità o la Puritate. 

Santa Maria di Leuca

Non perdetevi anche una tappa nel punto più a sud del Salento, ovvero Santa Maria di Leuca, la rinomata località turistica nel territorio comunale di Castrignano del Capo. Quest’area rappresenta sin dal Medioevo l’estremità simbolica del territorio italiano e di quello europeo, soprattutto durante l’epoca delle crociate, in quanto ultima terraferma prima di salpare per la terra Santa. Questo simbolismo è ricordato anche nel nome della sua chiesa principale, la basilica di Santa Maria de finibus terrae, che a sua volta dona il nome alla celebre Madonna con Bambino, dipinta da Jacopo Palma il Giovane, che adorna l’altare maggiore della chiesa.

Il centro storico di Santa Maria di Leuca si caratterizza per le splendide ville ottocentesche, 43 per l’esattezza, tra cui villa Episcopo, villa La Meridiana, villa Mellacqua, villa Daniele e villa Maruccia. Oltre il monumentale piazzale sul quale si erge il Santuario e la colonna Corinzia, dopo un’elegante quinta di arcate si trova il faro di Santa Maria di Leuca, poco distante dal quale spicca anche il capo di punta Meliso, da cui si ammira la magica unione tra lo Ionio e Adriatico.

Risalendo lungo la costa orientale, a soli 20 minuti da Santa Maria di Leuca, si raggiunge facilmente un altro tesoro nascosto del Salento: Marina di Novaglie. Sono numerose le grotte che si aprono lungo coste rocciose che caratterizzano questo territorio selvaggio. Al loro interno prende vita lo spettacolo emozionante delle luci dei raggi solari che formano riflessi di rara bellezza attraverso le acque limpide e turchesi del mare: una meta da segnare sicuramente nel prossimo viaggio alla scoperta delle perle più suggestive della Puglia.

Se volete rilassarvi in spiagge di sabbia paradisiache, allora risalite lungo la costa occidentale del Salento fino a raggiungere Marina di Pescoluse (a circa 15 chilometri da Santa Maria di Leuca): un litorale pittoresco dalle acque poco profonde, perfetto per una giornata rigenerante in compagnia e baciati dal caldo sole pugliese.

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Marina di Novaglie, il Salento selvaggio per chi ama il mare profondo

Pensate a un luogo dove il sole splende quasi tutto l’anno, il mare cristallino si infrange lungo coste rocciose e lambisce spiagge paradisiache, e dove l’aria ha il profumo inconfondibile di ulivi e limoni. Benvenuti nel Salento, la terra dei due mari, un angolo di paradiso situato nella parte meridionale della Puglia. Un gioiello del Sud Italia che racconta una storia millenaria e rende fruibile una natura incontaminata tutta da esplorare.

Entrambi i litorali salentini, sia quello sul Golfo di Taranto, bagnato dal Mar Ionio, sia quello sul Canale d’Otranto, affacciato sul Mar Adriatico, regalano paesaggi di rara bellezza grazie a scogliere a picco sul mare, grotte marine, insenature, litorali sabbiosi (spesso paragonati alle Maldive o ai Caraibi), pittoreschi porti e villaggi ricchi di tradizioni. Tra queste perle della costa salentina, spicca anche il luogo ideale per coloro che amano esplorare le profondità del mare e assaporare l’essenza più autentica e selvaggia della Puglia: stiamo parlando di Marina di Novaglie, una frazione del comune di Alessano, situata sul tratto di costa tra Marina Serra e Gagliano del Capo, a soli 9 chilometri da Santa Maria di Leuca.

Marina di Novaglie: un tesoro nascosto

Piccola perla dal panorama suggestivo e dal profondo mare cristallino, Marina di Novaglie è caratterizzata da una costa bassa e rocciosa, ideale per gli amanti delle immersioni subacquee, del canottaggio e della pesca. Vi si accede tramite una strada asfaltata, che parte dalla litoranea e arriva al borgo affacciato sul mare salentino. Una volta giunti a destinazione, si gode di tutta la bellezza di questo tesoro nascosto del sud della Puglia.

Uno dei luoghi più caratteristici di questo villaggio salentino è il porticciolo, scavato nella pietra nell’800 e punto di intensi scambi commerciali con l’Inghilterra per il trasporto dell’olio lampante (utilizzato per l’accensione delle prime lampade e luminarie sulle strade).

Vista su Marina di Novaglie, in Puglia

Fonte: iStock

Marina di Novaglie

Le grotte di Marina di Novaglie: uno spettacolo della natura

La costa di Novaglie, formata da basse scogliere alternate a falesie più imponenti, fa da cornice a splendide cavità naturali, testimoni ancora oggi di antiche memorie storiche. All’interno delle grotte esistono infatti tracce lasciate dall’uomo del Paleolitico che le abitava. In seguito, nel corso dei secoli, questi antri rocciosi sono divenuti luoghi di riparo per i monaci basiliani del Medioevo e, più recentemente, per i pescatori locali.  Alcune di queste suggestive grotte carsiche sono accessibili a piedi, mentre le altre sono la meta perfetta per i più avventurosi, che potranno esplorarle in canoa, kayak o con visite guidate in barca. 

Imboccando il sentiero segnalato a sud del Porto di Novaglie si raggiungono in 20 minuti a piedi le Grotte Cipolliane, antichissimo complesso di caverne scavate in falesie a picco sul mare a circa 30 metri di altezza, quattro più grandi e altre più piccole, che portano testimonianze dell’uomo preistorico e degli animali che popolavano queste terre baciate dal sole.

Fanno parte del complesso suggestivo delle Grotte Cipolliane la Grotta del Presepio, che deve il nome alla sua somiglianza con l’ambientazione di un presepe, e la Grotta dell’Elefante, con i magici riflessi creati dai movimenti dell’acqua e la sua forma che ricorda i tratti di questo imponente animale. In questa grotta è avvenuto un ritrovamento molto importante: un ciottolo intagliato da una mano umana risalente al Paleolitico, una testimonianza dal valore inestimabile conservata nel Museo Civico di Paleontologia e Paletnologia di Maglie, in provincia di Lecce.

Seguendo il Sentiero delle Cipolliane e scendendo verso sud, si raggiunge un altro luogo di rara bellezza: la Grotta del Ciolo accompagnata dall’omonimo Ponte da cui i più coraggiosi compiono tuffi acrobatici a molti metri d’altezza. Chiamata anche “canalone”, l’insenatura di origine fluviale che custodisce la Grotta del Ciolo è incastonata tra imponenti pareti di roccia che arrivano a circa 90 metri di altezza. La piccola baia rocciosa che si immerge nel mare permette di rilassarsi al sole e rinfrescarsi in splendide acque cristalline. Accessibile solo via mare, inoltre, è la splendida Grotta del Laghetto che custodisce al suo interno uno specchio d’acqua fresca, limpida e dalle intense sfumature di colore che variano dal turchese al celeste, fino al blu cobalto delle profondità.

Falesie e mare cristallino in cui sorge la Grotta del Ciolo

Fonte: 123RF

Falesie con la Grotta del Ciolo

Nell’escursione alla scoperta delle spettacolari formazioni rocciose su questo tratto di costa salentina, non può mancare una visita alla Grotta del Diavolo: situata di fronte alla falesia chiamata Punta Rossa nel golfo di Novaglie, è una conca scavata nella roccia stretta e ombrosa, tanto che nell’antichità si pensava che rappresentasse la porta degli inferi (da qui il nome Grotta del Diavolo). Passeggiando al di sopra della falesia che ospita questa cavità, si possono avvistare le rovine della Torre di Novaglie, un’antica torre di avvistamento crollata negli anni.

Anche la piccola Grotta del Porto Vecchio merita una visita: sorge vicino al porticciolo antico ed è un piccolo scrigno di colori, dal bronzo al bianco, con un prato verdeggiante che ne ricopre la parte superiore. Ultima, ma non per importanza, la Grotta Azzurra, che prende il nome dalla danza di sfumature proiettate dai raggi solari riflessi nell’acqua e verso le pareti rocciose. Con due ingressi che portano al suo interno, questa cavità naturale è ampia e appare suddivisa da una formazione di rocce che costituiscono una sorta di barriera.

Le spiagge di Marina di Novaglie

La costa sulla quale si affaccia Novaglie è rocciosa e ricca di falesie a picco sull’acqua. Ma esistono anche molteplici accessi al mare con piccole calette bagnate dalle acque fresche dell’Adriatico. Oltre a quella formata dal canale del Ciolo vista in precedenza, ci si può recare in un’altra piccola baia poco più a nord del centro abitato: il Canalone della Guardiola, un’insenatura incastonata tra alte falesie a picco sul mare. Per arrivare qui, è possibile parcheggiare l’auto lungo la strada litoranea e percorrere a piedi una scalinata che arriva direttamente al canale.

Una vacanza a Marina di Novaglie regala caratteristici scorci sulla meravigliosa costa salentina, tramonti mozzafiato sul mare, terrazze baciate dal sole della Puglia, casette imbiancate e un vero paradiso balneare per chi ama rilassarsi in piccole calette tranquille e poco affollate, oppure immergersi nelle profondità di un mare che riflette tutte le sfumature di colore del cielo più limpido e pulito.

Baia del Ciolo, con l'omonima grotta e il ponte

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Baia del Ciolo
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Cosa fare a Torre San Giovanni: visita ad una delle spiagge più belle della Puglia

La frazione di Torre San Giovanni, con la sua spiaggia dorata, è considerata la marina del comune di Ugento, una cittadina ricca di storia e gioiello del basso Salento, le cui origini risalgono addirittura all’antica civiltà messapica.

Il porto di Torre San Giovanni, infatti, già in epoca a.C. era un importante snodo commerciale che riforniva sia Ugento, sia tutte le altre città messapiche del territorio. Oggi Torre San Giovanni, con la sua spiaggia finissima, è uno dei fiori all’occhiello della Regione Puglia per le sue bellezze artistiche, architettoniche e naturali.

Cosa fare a Torre San Giovanni per chi ama il mare

La spiaggia di Torre San Giovanni compete senza timore con i lidi caraibici. Si snoda lungo la costa Ionica e d’estate si anima di eventi mondani e turisti che la vivono sia di giorno, che di notte.

A dominare il paesaggio di Torre San Giovanni è l’omonima Torre, un tempo strumento di vedetta per il controllo del mare: oggi è un gran bel faro dipinto con alcuni scacchi neri, che lo rendono visibile anche se si decide di uscire in windsurf o per una lunga nuotata.

Lungo il litorale di Torre San Giovanni chi ama tuffarsi e divertirsi in acqua non si annoierà mai, grazie alle scogliere che si susseguono fino alla Torre del Faro. Superando la Torre e il porto, invece, una lunga distesa di sabbia setosa sarà la gioia di chi cerca la spiaggia tradizionale, resa ancora più speciale dalle pinete profumate e dalle dune naturali che la rendono una vera meraviglia.

I lidi, inoltre, offrono molte attività nautiche che regalano emozioni e divertimento: ci si può sbizzarrire infatti tra wakeboard, sci nautico, kitesurfing, sup, flyboard e flyfish, tutte attività apprezzatissime dai giovani e dagli appassionati di sport acquatici.

Anche chi non ha dimestichezza con questo tipo di discipline può mettersi alla prova, prendendo lezioni private con istruttori locali competenti. Inoltre, anche per i più piccoli sono previste numerose attività di intrattenimento che riguardano sia gli sport d’acqua, che gli sport da spiaggia, individuali o di gruppo.

Torre Mozza, Puglia

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Vista della spiaggia di Torre Mozza

Cosa visitare nei dintorni di Torre San Giovanni

Da Torre San Giovanni potete raggiungere agevolmente la spiaggia di Torre Mozza, pochi chilometri più a sud, sempre nel comune di Ugento. Anche qui a guidarvi e darvi la direzione sarà l’antica torre. Costruita nel XVI secolo con il nome di “torre dei fiumi” è crollata appena ultimati i lavori, è poi stata successivamente riedificata. Nel corso dei secoli, diversi crolli le hanno lasciato la caratteristica forma di mezzo cono attuale che le è valso il nome di torre mozza. Qui la spiaggia è libera per molte centinaia di metri, oltre a essere di fine sabbia grigia.

A Torre San Giovanni potete affittare una delle tante villette che in estate si aprono ai turisti, oppure scegliere di soggiornare presso un villaggio. Se invece preferite un hotel la scelta non vi mancherà così come per i residence e i B&B. Se cercate un luogo più tranquillo, spostatevi a Ugento dove potrete scegliere fra diverse antiche masserie che offrono dalle mountain bike, ai campi da tennis e alle piscine, oltre a un comfort che coniuga tradizione e lusso.

Gallipoli spiaggia

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Veduta della spiaggia di Gallipoli

Torre San Giovanni è strategica anche per la vicinanza a Gallipoli, raggiungibile in 30 minuti di auto in direzione nord e Santa Maria di Leuca, la punta più meridionale del Salento a soli 40 in direzione sud. Potrete così trascorrere giornate di sole magnifiche sulla spiaggia di Torre e la sera curiosare nella storia e nei vicoli bianchi della costa ionica salentina. Vale una visita anche Ugento, con il suo Museo archeologico e il suo centro storico delizioso.

Cibo e feste estive a Torre San Giovanni

In estate, Torre San Giovanni si accende di feste: le sue indimenticabili giornate assolate sulle spiagge si concludono in notti altrettanto spumeggianti. Le strade del paese e le piccole piazze della frazione fino a Ugento si accendono di spettacoli, concerti, musica dal vivo, oltre alle gustose sagre di prodotti tipici del Salento.

In luglio non è da perdere la Sagra della puccia, un pane impastato con le olive nere tipiche della zona e poi condito con tonno, pomodorini, e un battuto di verdure locali, mentre ad agosto spicca la sagra te li ciceri e tria, le tagliatelle fatte in casa condite con ceci e straccetti di pasta fritta.

Puccia del Salento

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La puccia tipica del Salento

La cucina locale pugliese propone ricette che celebrano i sapori del Sud Italia, regalando un’esperienza assolutamente indimenticabile. Tra i piatti da non perdere durante il vostro soggiorno spiccano le orecchiette al sugo alla ricotta forte, le Municeddhe, che sono lumachine molto apprezzate anche dai locali, e infine il delizioso polpo alla pignata, una ricetta tipica leccese tramandata di generazione in generazione.

Se potete scegliere, andate a Torre San Giovanni nella seconda domenica di agosto quando c’è la festa patronale dedicata alla Madonna dell’Aiuto. Legata alla vita e al mondo dei pescatori, la festa si apre nel pomeriggio del sabato con i botti dei fuochi d’artificio e con il suono delle campane che invitano alle funzioni religiose. Le strade del paese saranno poi attraversate dalla banda e la musica vi condurrà fino al porto dove potrete sbizzarrirvi nella grande Fiera Mercato. Il passaggio della Processione nel centro del paese, infine, accende le luminarie che rendono il paesino di Torre San Giovanni e le altre frazioni di Ugento un luogo ancor più magico e festoso.

Se cercate invece un angolo più tranquillo, lontano dalla confusione, andate al tramonto sul lungomare o al piccolo porticciolo di Torre San Giovanni. Il mare e il cielo che si infiamma di rosso e di porpora e la brezza sono uno spettacolo unico. Infine, vi consigliamo una delle gelaterie del lungomare che vi farà terminare la serata con il sorriso nel cuore.

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Relax al mare nelle spiagge di San Foca, in provincia di Lecce

Un mare indimenticabile, paesaggi da cartolina e quell’accoglienza che ti fa sentire proprio come a casa. La Puglia è una regione viva e vibrante, ricca di luoghi da conoscere, di storia e di tradizioni.

Se si sceglie il Salento vale la pena inserire tra le proprie tappe di viaggio San Foca. Si tratta di una frazione del comune di Melendugno dotata di spiagge bellissime in cui trascorrere momenti che resteranno per sempre da conservare tra i ricordi più belli. Nel passato era un borgo di pescatori e ora si è trasformato in una delle località più apprezzate della costa, con le sue insenature, un mare che sembra uscito da una fotografia e un passato tutto da scoprire.

San Foca, le spiagge più belle

Difficile scegliere le spiagge più belle quando tutto il litorale è da cartolina. Succede a San Foca, frazione del comune di Melendugno in provincia di Lecce, un borgo che si trova tra Torre Specchia Ruggeri e Roca Vecchia nel Salento. Qui tra i tratti di costa da visitare c’è la spiaggia della Fontanella: sabbiosa e molto ampia, è la meta prediletta per chi ama armarsi di maschera per scoprire le meraviglie che si possono trovare sotto la superficie dell’acqua. Infatti, vi sono numerosi scogli, tra i quali è bello muoversi per ammirare i fondali. La sabbia è soffice e fine e l’arenile è abbastanza ampio.

Per chi è alla ricerca di tantissimi servizi un’altra meta da raggiungere è la spiaggia di San Basilio:con lettini e ombrelloni, perfetta per giornate da trascorrere in relax immersi in uno scenario che sembra dipinto. Ma anche per chi ama la vita all’aria aperta e desidera cimentarsi con attività sportive.

Bellissima anche spiaggia delle Isole Asce: non solo per il fascino ammaliante del luogo ma anche per il fatto che ci sono dei piccoli isolotti che si possono esplorare durante una breve nuotata. Anche qui le immersioni sono bellissime e molto apprezzate.

Spiaggia Torre Specchia Ruggeri, poi, è la location ideale per chi desidera godersi il mare in luoghi poco affollati e anche qui si trovano stabilimenti balneari per coloro che desiderano la totale comodità.

Tra gli altri arenili da raggiungere si possono ricordare la spiaggia dei Brigantini: da visitare anche con i bambini per mostrare loro le rocce dai nomi e dalle forme particolari che si trovano in acqua. Ad esempio, si trova uno scoglio a forma di otto.

Le grotte di San Foca, da visitare

Non solo spiagge, ma anche due bellissime grotte caratterizzano questa frazione marina che si trova in Puglia, nel Salento. Partendo dal porticciolo di San Foca, si può raggiungere la Grotta della Poesia. La leggenda narra che questa grotta marina venisse usata da una principessa bellissima per fare il bagno, per questa ragione il luogo divenne meta di cantori e poeti che lo raggiunsero lasciandosi ispirare per i loro componimenti.

La Grotta degli amanti, invece, cela la leggenda di una storia tragica. Si dice che due innamorati si dessero appuntamento lì, per non farsi scoprire dalle rispettive famiglie contrarie alla loro unione. Un giorno, però, sono stati colti dalla tramontana e dalla marea rimanendo intrappolati all’interno.

Il porto e la torre di guardia

Molto importante è il porto turistico di San Foca, mentre davvero suggestiva è la Torre di guardia. Ve ne sono molte lungo la costa del Salento e sono comunicanti tra loro.

Quella di San Foca è stata realizzata nel 1568 e aveva lo scopo di difesa: era stata eretta e veniva utilizzata per avvistare in tempo le invasioni turche; oggi – a quanto pare – ospita gli uffici della capitaneria di porto. Da qui lo sguardo spazia, regalando agli occhi un panorama indimenticabile. Intrigante anche il falconetto di tre libbre, un cannone di piccole dimensioni che era stato donato dal sindaco di Lecce nel 1576.

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Cosa sono i simboli esoterici sui trulli di Alberobello

Terra di tradizioni, cultura e bellezza: la Puglia è una regione tutta da scoprire in cui la natura convive con ciò che ha creato la mano dell’uomo in un disegno perfetto, fatto di un mix di colori e fascino difficile da dimenticare.

E di luoghi da sogno, come Alberobello che con i suoi trulli è meta amatissima dei viaggiatori di tutto il mondo. Fotografi, immortalati, osservati, sono dotati anche di un alone di mistero: li avete notati i simboli esoterici sui trulli di Alberobello? Si possono trovare sui tetti di questi particolarissimi edifici e la loro origine è davvero antica.

I simboli esoterici sui trulli di Alberobello

A camminare per la strada sembra di essere entrati in un altro mondo: case bianche, dalle forme insolite, che sembrano quasi brillare sotto la luce del sole.

Sono i trulli, edifici di forma conica che si trovano in Puglia nella parte centrale e più a sud della regione. In genere composti da un unico vano, di pianta circolare, si possono trovare anche più grandi, con l’aggiunta di altri simili vani simili accanto a quello principale. Mura spesse e poche aperture verso l’esterno, sono altri due dettaglii molto rappresentativi di queste costruzioni che restano calde in inverno e fresche d’estate.

Sulla cima si trova un pinnacolo che ha dato vita a diverse teorie: alcune ritengono possa essere una sorta di firma della famiglia, altre un segno indentificativo di chi aveva costruito il trullo. Tra le altre ipotesi quella magica: che fossero composti da simboli che potevano essere collegati al culto del sole.

A un occhio attento, però, non possono sfuggire anche i simboli esoterici che si possono vedere sui tetti, sulla loro parte frontale: sono bianchi, dipinti con la calce, e spiccano sulle pietre incastrate tra loro fino a formare il cono.

Pare che si tratti di simboli magici e propiziatori, che fanno parte del culto pagano, di quello cristiano oppure che possono avere derivazioni anche diverse.  Ad esempio, quelli che ricordano dei dischi potrebbero essere collegati a culti del passato, come quello legato al sole, quelli – invece – che presentano delle croci potrebbero essere legati alla religione cristiana.

Pare che siano circa 200 e che siano molto diversi uno dall’altro. Potrebbe essere divertente girare per Alberobello e andare alla scoperta di quelli più particolari e interessanti. Sono stati classificati in diverse tipologie: primitivi, cristiani, pagani, magici e grotteschi.

I simboli primitivi sui trulli

Linee, punti, cerchi e triangoli: sono questi alcuni dei segni di tipo primitivo che si possono osservare sui tetti dei trulli di Alberobello. In genere le linee si presentano a gruppi di tre o sette e possono essere dritte o curve. Si tratta di quelli il cui significato è più complesso da decifrare.

I simboli cristiani

Ci sono anche alcuni disegni che sembrano rifarsi alla tradizione cristiana. Ad esempio, il sole, che si può tradurre con Cristo, un cuore trafitto che vuole ricordare Maria, ma anche le iniziali dei santi patroni. La luna, invece, starebbe a indicare l’uomo.  Pare che questa tipologia di disegni sia la più numerosa tra quelle che si possono vedere sui tetti di Alberobello.

I simboli pagani

Aquile, oppure la testa di animali come cavallo o cane e, ancora, il serpente: tutti questi segni dipinti fanno parte dei simboli pagani, che possono essere direttamente collegati ai culti del passato più remoto e in particolare a quelli degli antichi romani. Qualche esempio del loro significato? Il gallo significa vigilanza, mentre il cavallo il lavoro. Il serpente, infine, starebbe a indicare accortezza.

I simboli magici

Tutto quello che riguarda astrologia, pianeti, e segni zodiacali rientra nella simbologia magica visibile su alcuni dei tetti dei tanti trulli di Alberobello. Tra i disegni, ad esempio, si può anche scorgere un tridente in questo caso simbolo della trinità, oppure Toro o Gemelli per la fortuna: pare infatti che, insieme a Cancro, Leone e Bilancia, siano come dei veri e propri simboli per portare buona sorte.

I simboli grotteschi

Particolarissimi, infine, sono i simboli che vengono definiti grotteschi. Questi non hanno un significato religioso, magico o propiziatorio ma sono semplicemente l’elemento identificativo scelto dal proprietario dell’edificio per raccontare di sè. Ci possono essere tetti con le iniziali o altri in cui è stato dipinto il mestiere specifico, altri ancora con disegni legati all’agricoltura come rami d’ulivo o grappoli d’uva.

Alberobello, il fascino dei trulli simbolo della città

I trulli non sono solo simbolo della città di Alberobello ma sono uno degli elementi identificativi della Puglia. Lo sono almeno tanto quanto le spiegge da sogno, la natura che regala scorci mozzafiato e alcuni bellissimi centri abitati che sono vere e proprie perle preziose da inserire in un itinerario di viaggio alla scoperta di questa regione.

Per il loro fascino, per la storia che racchiudo e per quel pizzico di magia e mistero che emanano, non stupisce, quindi, che i trulli siano stati dichiarati patrimonio dell’Umanità Unesco nel 1996.

Su questi particolarissimi edifici dal grande fascino sono stati portati avanti molti studi nel corso del tempo e vale la pena approfondirne la storia in occasione di una visita in questo luogo fantastico della Puglia.

Se si ha in programma una vacanza alla scoperta della Puglia, la tappa ad Alberobello è immancabile: la si può visitare di giorno, ma anche di notte regala un fascino senza tempo e un colpo d’occhio speciale, da conservare tra i ricordi più belli.

Tra gli edifici da vedere assolutamente non può mancare una tappa alla casa-museo del Trullo Sovrano, unico in tutta la città a svilupparsi su due piani, oppure al Rione Monti dove di possono ammirare circa 1000 coni. Nel Rione Aia Piccola ci sono circa 400 trulli abitati. Pare che nei due rioni ci sia un totale di circa 1500 edifici di questo tipo, il sito Unesco sottolinea che la massima concetrazione di trulli meglio conservati si trova proprio qui.

Passeggiare per Alberobello significa colmare gli occhi di meraviglia, ma anche di vivere un’esperienza che sembra essere senza tempo: tra case bianche, tetti che si stagliano nell’azzurro del cielo, storia e misteri. Un luogo fantastico e indimenticabile.

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Manfredonia, vivace (e bellissima) cittadina pugliese

Definita “Porta del Gargano”, Manfredonia è una vivace cittadina balneare pugliese nota per il suo porto ma anche per il vasto patrimonio storico che si svela passo dopo passo lungo le stradine del centro che pullulano di negozietti tipici.

Infatti, il nucleo originario, ovvero la cittadina di Siponto (attuale frazione) prosperò in epoca greca e romana mentre il nuovo nucleo vide la luce per volere dell’ultimo sovrano svevo del Regno di Sicilia, Manfredi di Hohenstaufen, da cui deriva il nome.

Le tappe da non perdere a Manfredonia

Una visita a Manfredonia può iniziare dal suo cuore pulsante, Piazza del Popolo, su cui si stagliano la Chiesa di San Domenico, dal bel portale gotico, fatta edificare da Carlo d’Angiò II alla fine del XII secolo, e l’ex Convento di San Domenico, oggi sede del Municipio, custode della Cappella di Santa Maria Maddalena che espone la “Collezione Rizzon“, dal valore inestimabile poiché composta da manufatti provenienti dall’antica Siponto.

Seconda tappa imprescindibile è il Castello Svevo, edificato nel 1256 grazie al Re Manfredi e rimaneggiato nel corso dei secoli fino ad assumere la struttura dalla pianta irregolare che possiamo ammirare: ospita il Museo Archeologico Nazionale per scoprire la storia dell’antica città di Sepontina nonché preziosi reperti quali le Stele di Daune che rappresentano figure umane e che risalgono al VI e VII secolo.

Altro simbolo indiscusso di Manfredonia è poi la sua Cattedrale, intitolata al patrono San Lorenzo Maiorano, costruita nel XII secolo in stile gotico, distrutta dagli Ottomani nel 1620 e infine riedificata nel 1643-48 in marmo traventino: al suo interno conserva le reliquie del Santo nonché pregevoli opere d’arte tra cui un crocifisso ligneo del Duecento, la statua in legno policromo “Madonna dagli occhi sbarrati” o “La Sipontina”, e l’icona della Madonna di Siponto.
Attiguo alla Cattedrale, merita una sosta anche il Museo Diocesano, con sette spazi espositivi con reperti archeologici dell’antica Siponto insieme a oggetti sacri ed ecclesiastici.

Rimanendo in tema di edifici religiosi, non va tralasciata la Chiesa di San Francesco, la più antica della città, voluta dall’arcivescovo Pietro II nel 1348, rasa al suolo durante l’invasione turca e ricostruita nel 1676: l’esterno rimane in stile romanico mentre l’interno è gotico.

Ancora, a dieci minuti di auto in direzione Foggia, incanta il Parco Archeologico di Siponto, che testimonia il grande ruolo dell’antica città in epoca romana, in particolare con i resti della Basilica Paleocristiana con pavimento a mosaico e tre navate con abside centrale, e la Chiesa medievale di Santa Maria Maggiore, costruita tra la fine dell’XI e l’inizio del XII secolo.

Infine, non può mancare una passeggiata sul lungomare, fulcro della movida estiva, da cui si gode di una splendida vista sul Golfo di Manfredonia.

Turismo balneare a Manfredonia: le spiagge da vivere

Come accennato, Manfredonia è un’apprezzata meta balneare della Puglia grazie alle sue spiagge di sabbia fine accarezzate da un mare cristallino.

Tra le più gettonate troviamo il Lido di Seponto, ampio arenile sabbioso con aree libere e attrezzate, la Spiaggia degli Sciali, tratto di costa che include località come Scalo dei Saraceni, Sciali di Lauro e Sciali degli Zingari, ed è dotato di stabilimenti balneari, strutture ricettive e zone libere, la Spiaggia di Ippocampo e la Spiaggia di Zaponeti, entrambe con sabbia chiara e limpide acque azzurre.

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Valle d’Itria: un itinerario per scoprire la Puglia più vera

Fra verdi distese di ulivi e mare che dista una ventina di minuti, cuore della Puglia più vera è la Valle d’Itria, caratterizzata dagli inconfondibili trulli, le pittoresche abitazioni in pietra dalla forma di cono, masserie, muretti a secco, panorami da cartolina e borghi che non si dimenticano.

Laddove terminano le Murge e ha inizio il Salento, tra le provincie di Bari, Brindisi e Taranto, la valle si regala per una vacanza autentica, lenta, alla scoperta di preziose meraviglie passo dopo passo.

Cosa vedere in Valle d’Itria: Alberobello, la perla

Non si può non iniziare l’itinerario alla scoperta della stupenda valle pugliese senza citare Alberobello, il borgo dei trulli, il più famoso e inserito nel 1996 dall’UNESCO nella World Heritage List nonché Bandiera Arancione del Touring Club.

È davvero impossibile, infatti, non serbarne un ricordo indelebile: l’atmosfera è “magica e originale“, i rioni uno più affascinante dell’altro (basti pensare al turistico Rione Monti con circa mille trulli e al Rione Aia piccola a uso residenziale), i candidi trulli protagonisti indiscussi.

Da non perdere il trullo sovrano, il più grande, l’unico con due piani e immensa cupola di 14 metri: la casa museo ospita mobili d’epoca originali e un delizioso giardino.

Carovigno, gioiello dalle origini millenarie

Carovigno, in provincia di Brindisi, sorprende con un centro storico dalle origini millenarie che custodisce ancora le due antiche porte d’accesso, Porta Ostuni e Porta Brindisi, le tipiche case in pietra e calce bianca, e il Castello Dentice di Frasso, in posizione panoramica, con tre delle quattro torri originarie tuttora in piedi.

In più, a pochi chilometri dal cuore del borgo, ecco la splendida Riserva Naturale di Torre Guaceto e l’Area Marina Protetta, 1200 ettari plasmati da dune alte anche 15 metri, uliveti secolari e paludi: è il posto ideale per trekking e itinerari in bicicletta al cospetto di natura e storia.

Le Grotte di Castellana, incanto sotterraneo

Castellana Grotte, Puglia

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Castellana Grotte, Puglia – iStock

Il raccolto comune di Castellana Grotte è custode di una delle innumerevoli meraviglie di Puglia, vale a dire le Grotte di Castellana, uno spettacolo di cavità, stanze e corridoi a circa 70 metri di profondità con stalattiti, stalagmiti, fossili e concrezioni dai colori e dalle forme uniche.

La visita guidata, lungo due itinerari a scelta, uno completo e uno parziale, conduce in un mondo che non si può descrivere a parole e, amate dai turisti a livello internazionale, sono a pieno titolo un’occasione imperdibile per scoprire un lato naturistico straordinario della Valle d’Itria.

Lo storico borgo di Ceglie Messapica

Da includere nella lista delle mete da non perdere in Valle d’Itria è lo storico borgo di Ceglie Messapica, uno dei più antichi della Puglia, dal centro storico medievale disegnato da suggestivi vicoletti su cui si affacciano le tipiche casette bianche ed edifici dall’assoluto valore architettonico e storico.

Simboli ne sono Piazza Plebiscito con l’ottocentesca Torre dell’Orologio, la Collegiata di Santa Maria Assunta con facciata in stile proto-classico, cupola maiolicata e pregevoli affreschi all’interno, e poi il Castello Ducale in posizione panoramica, che ospita il MAAC – Museo Archeologico e dell’Arte Contemporanea con Pinacoteca Emilio Notte e Biblioteca Comunale Pietro Gatti.

Cisternino, tra i Borghi Più Belli d’Italia

L’itinerario prosegue con Cisternino, tra i Borghi Più Belli d’Italia e Bandiera Arancione del Touring Club, antico e candido borgo appollaiato su una collina verdeggiante.

Passeggiare lungo il centro storico dall’atmosfera “intima e raccolta” è un vero piacere: vasi fioriti danno un tocco in più alle basse case di stile orientale, alle scalinate, al dedalo di vicoletti lastricati e ai cortili nascosti.

Dalla piazza centrale Vittorio Emanuele si diramano quattro rioni tutti da percorrere per fare la conoscenza dei “fornelli“, le osterie aperte a ogni ora, dove assaporare il meglio della gastronomia del territorio, vanto indiscusso di Cisternino.

La poliedrica Fasano

Spiagge da favola, uno dei parchi faunistici più grandi d’Italia e un patrimonio storico di sicuro fascino: tutto questo è Fasano, fondata nell’XI secolo.

Qui, da prevedere qualche ora lungo il centro storico dove le stradine sono talmente strette da impedire ai raggi solari di filtrare e sono molte le attrazioni a partire dalla principale Piazza Ciaia su cui svettano antichi palazzi nobiliari nonché la Torre dell’Orologio e Palazzo Balì, sede del Municipio, per arrivare alla Chiesa di San Giovanni Battista dalla facciata tardo-rinascimentale, e al Torrione delle Fogge, superstite del muro di cinta che delimitava Fasano in passato con quattro torri d’avvistamento.

Locorotondo, il bianco borgo di Puglia

Locorotondo, Puglia

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Locorotondo, Puglia – iStock

Quieto borgo della Valle d’Itria dalle candide casette è poi Locorotondo, tra i Più Belli d’Italia, dall’inconfondibile forma circolare e “regno dei balconi fioriti” e delle cummerse, abitazioni dalla forma rettangolare con tetti spioventi realizzati in chiancarelle, lastre in pietra calcarea.

Camminando lungo il labirinto di abbaglianti stradine, lo sguardo si posa su chiese antiche, botteghe artigiane e palazzi barocchi: meritano una menzione la Chiesa di San Giorgio Martire dalla facciata neoclassica, la seicentesca e semplice Chiesa di San Nicola, il barocco Palazzo Morelli, e la Torre dell’Orologio del XVIII secolo.

La “bellissima ed elegante” Martina Franca

La magnifica cittadina di Martina Franca, dal glorioso passato, ha saputo conservare intatto il fascino del suo cuore storico a 400 metri di altezza, facile da scoprire a piedi, e vero e proprio “museo a cielo aperto”.

L’intrico di stretti vicoletti di ciottoli mostra bellezze ineguagliabili come Palazzo Ducale, oggi sede del Municipio dalle sale riccamente affrescate, il signorile Palazzo Nardelli e la Basilica di San Martino, in stile barocco martinese.

Inoltre, da segnalare è il Bosco di Pianelle, riserva naturale regionale ricca di biodiversità con rilassanti itinerari da percorrere a piedi e in bicicletta: sono, infatti, 15 chilometri di sentieri suddivisi in 21 percorsi.

Ostuni, la “città bianca” per eccellenza

Infine, non si può lasciare la Valle d’Itria senza aver fatto tappa a Ostuni, la “città bianca” per eccellenza della Puglia, conosciuta anche come “città presepe” oppure “regina degli ulivi”.

Il suo candido cuore medievale svetta su un’altura abbracciata da verdi uliveti e si fa apprezzare per le case imbiancate a calce, i tortuosi vicoletti, le scalette e otto torrioni aragonesi.

Da ammirare la Cattedrale di Santa Maria Assunta, edificata nel XV secolo nella parte più alta per volontà di Ferdinando d’Aragona e Alfonso II, in stile gotico.

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Sant’Agata di Puglia, un vero e proprio balcone panoramico

L’entroterra della Puglia non ha nulla da invidiare a tante altre località turistiche ben più famose: ci sono dei piccoli borghi graziosi che hanno conservato intatto il loro aspetto medievale, paesini dove il tempo sembra essersi fermato ad alcuni secoli fa. Uno di questi è Sant’Agata di Puglia, che vanta una vista panoramica di tutto rispetto, tanto da essere considerato un vero e proprio “balcone”. Scopriamolo insieme.

Sant’Agata di Puglia, una vista mozzafiato

Un coacervo di strette viuzze che si inerpica sul versante di un’altura: questo è Sant’Agata di Puglia, in provincia di Foggia, un piccolo borgo dall’aspetto suggestivo. Incastonato a quasi 800 metri di quota tra i Monti Dauni, è un vero e proprio “balcone” panoramico che si affaccia sul tavoliere delle Puglie, spingendosi fino al golfo di Manfredonia, e sul Vulture (in Basilicata). La vista è dunque davvero mozzafiato, tanto che il paese è noto anche con il soprannome di “loggia della Puglia”. Qui la natura è ancora incontaminata e rigogliosa, un luogo ideale dove rigenerarsi e fare qualche bella camminata.

Sant’Agata di Puglia sorge infatti in una cornice molto affascinante, circondato da campi coltivati e da uliveti – dai quali si produce un buonissimo olio extravergine d’oliva, considerato un’eccellenza locale. Nel corso degli anni, il borgo ha saputo sfruttare la sua attrattiva trasformandosi in una località ad alto richiamo turistico, soprattutto per via del suo centro storico così ben conservato e per gli eventi folkloristici che vi vengono organizzati. Proprio per il modo in cui ha saputo valorizzare le sue risorse, il paese ha conquistato la prestigiosa Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.

Cosa vedere a Sant’Agata di Puglia

Quali sono le bellezze di Sant’Agata di Puglia? Il borgo conserva ancora la sua struttura medievale: l’impianto urbanistico si è sviluppato a forma di spirale, con il centro storico abbarbicato lungo il versante di un’altura, ai piedi di un suggestivo castello di epoca longobarda. E allora partiamo proprio da qui, da questa affascinante fortezza che ha resistito intatta al passare dei secoli. La roccaforte, divenuta simbolo del paese, venne costruita per motivi difensivi, in una posizione strategica sulla valle del torrente Calaggio. Passata di mano in mano, nel ‘500 venne trasformata in residenza nobiliare dalla famiglia Orsini.

Nei primi anni 2000, il castello divenne di proprietà del comune ed ebbero inizio i lavori di restauro che permisero all’edificio di tornare al suo splendore originario. La fortezza non è l’unica opera difensiva di cui resta traccia a Sant’Agata di Puglia: il borgo è infatti circondato da due cinte murarie, la prima a protezione del castello e la seconda di quella che era l’antica cittadella. Su quest’ultima si apre l’Arco della Porta Nuova, l’ingresso principale al paese. Molto suggestive, inoltre, sono le chiese che si possono ammirare nel centro storico, come quella di Sant’Andrea e quella di San Michele Arcangelo.

Spiccano anche alcuni palazzi nobiliari, che presentano decorazioni pregiate: uno di essi è Palazzo de Marinis, costruito alla fine del ‘500. Più recente è invece Palazzo Vinciguerra, che risale al ‘700 ed è stato edificato su vecchie abitazioni ricavate dalla roccia. Un altro luogo assolutamente da scoprire, infine, è il convento delle Vergini, un tempo importante luogo di culto e spiritualità, oggi convertito parzialmente in albergo e in museo.

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Cosa vedere a Fasano e dintorni, la Puglia da scoprire anche fuori stagione

È tra le cinque mete della Puglia più amate dai turisti di tutto il mondo, anche fuori stagione, secondo i dati diffusi dall’Osservatorio del Turismo di PugliaPromozione all’ultima Bit, la fiera dedicata al turismo che si è svolta a Milano. Stiamo parlando di Fasano, un luogo ricco di attrattive da scoprire non soltanto d’estate, ma in ogni stagione dell’anno.

Una meta così bella e interessante tanto che il prossimo giugno ospiterà un appuntamento internazionale di enorme rilievo: il G7.

Il territorio di Fasano è ricco di attrattive turistiche, dai borghi ai siti storici, tra masserie, trulli e frantoi, passando per chiese, luoghi sacri e siti preistorici; dai paesaggi naturali fatti di oasi, paludi e dune di sabbia al vicino mare, meta di turismo nella stagione estiva, senza dimenticare le sue eccellenze gastronomiche, naturalmente.

Cosa vedere nel centro di Fasano

Il centro di Fasano, detto U’mbracchie, che significa “ombra”, dovuta alle strette stradine di calce bianca che non permettono al sole di picchiare nelle ore più calde, è un piccolo gioiello da scoprire passo dopo passo. Quasi ogni piazza e piazzetta è dominata da una chiesa, che contribuisce alla scenografia: ce ne sono tantissime, una più affascinante dell’altra. Da non perdere la più antica, Santa Maria della Grazia, è i famosi portici delle Teresiane, ciò che resta di un antico convento del XVII secolo.

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I portici delle Teresiane a Fasano

Dalle viuzze del centro storico, si può giungere al Torrione delle Fogge, l’unico superstite dell’antica cinta muraria che ne comprendeva altri tre agli angoli delle mura, che nel ‘600 circondava la Vecchia Terra.

La collina di Fasano

Tra terre coltivate, frutteti, uliveti e piccoli vigneti, alle spalle di Fasano c’è un luogo perfetto epr chi ama le attività outdoor. A poche centinaia di metri sul livello del mare e a pochi chilometri dal più animato centro si trova un polmone verde da cui godere di un bellissimo panorama che, attraversando la piana degli ulivi millenari, degrada verso il blu cristallino del Mediterraneo.

In questo paesaggio verde, spicca quella che è chiamata la “Capitale” dei trulli di Fasano, il borgo di Cocolicchio, un antico abitato con un’alta concentrazione di trulli tuttora abitati, magnifiche architetture, masserie e muretti a secco.

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Il centro storico di Fasano, in Puglia

La piana degli olivi monumentali di Fasano

Tra gli ulivi secolari di questa splendido tratto di Puglia dove l’aria profuma di mare sorgono alcuni bellissimi borghi che hanno ciascuno una loro storia da raccontare. Come Speziale, il cui nome si riferisce all’unico farmacista (“speziale”, appunto) che in origine viveva qui. Oggi sono comunque poche le famiglie che vi abitano in un contesto storico che fonda le sue origini nel Medioevo.

Montalbano è un altro dei piccoli borghi di Fasano. A pochi chilometri dal mare, è immerso in un paesaggio fatto di ulivi e campagne costellate da monumentali masserie fortificate che caratterizzano questa parte di Valle d’Itria. Molti visitatori vengono ad ammirare l’antico dolmen, un monumento megalitico e luogo sacro delle popolazioni che lo edificarono nell’antichità.

A dare il nome al piccolo borgo di qualche migliaio di anime di Pozzo Faceto è l’omonimo santuario, dedicato alla Beata Vergine del pozzo. Leggenda vuole che la sua sacra immagine sia stata rivenuta proprio durante i lavori nel pozzo adesso visibile all’ingresso del santuario.

Nel periodo natalizio, il borgo più famoso di tutti però è Pezze di Greco la cui notorietà è legata uno dei più suggestivi presepi viventi d’Italia.

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L’antica città di Egnazia in Puglia

Il mare a Fasano

Sono diverse le località di mare nei pressi di Fasano, una più bella dell’altra. C’è Torre Canne, la spiaggia degli abitanti di fasano, molto frequentata anche dai turisti d’estate e perfetta per le famiglie. Questo luogo è noto per le sue terme.  Infatti, oltre il Fiume Grande, in un grande parco di palme, tamerici, salici, pin, da secoli sgorgano dal sottosuolo ben undici falde acquifere. Due di queste hanno anche delle qualità terapeutiche.

Poi c’è Savelletri di Fasano, antico borgo marinaro nei pressi dell’antica Egnazia, oggi straordinaria area archeologica di un’antica città pugliese, che per il suo mare cristallino ha ottenuto la Bandiera Blu. Qui la spiaggia ha la sabbia bianchissima. Un vero paradiso. Ma il luogo più affascinante è sicuramente il Parco naturale delle Dune costiere, un’oasi protetta di biodiversità fatto di canneti e laghetti e di bellissime dune protette e incontaminate, luogo molto amato da chi pratica birdwatching.

Per chi desidera visitare Fasano e i suoi dintorni, il portale turistico Terre di Fasano raggruppa tutta una serie di spunti e di itinerari con consigli di viaggio per esplorare il centro storico cittadino, le colline, la piana degli olivi monumentali e il mare.

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Il Parco Naturale Regionale delle Dune Costiere