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Salento: alla scoperta del Parco naturale di Porto Selvaggio

Nel cuore del Salento, il Parco naturale regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano è un’oasi di natura incontaminata: 7 km di costa selvaggia, roccia a strapiombo sul mare cristallino, sentieri più o meno tortuosi, torri di guardia e grotte carsiche assolutamente da non perdere.

Vi presentiamo il Parco

Il Parco naturale regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano si estende per un’area di 1.122 ettari, dei quali 432 di costa e 300 occupati da pineta grazie a un’importante opera di rimboschimento del Corpo Forestale negli anni Cinquanta. Questa vasta distesa di pini d’Aleppo rappresenta un vero polmone verde per l’intera zona, che si estende tra la località di Santa Caterina, frazione del Comune di Nardò, e la località di Torre Inserraglio. L’area già dal 1980 è un Parco naturale istituito dalla Regione Puglia.

Cosa vedere nel Parco naturale di Porto Selvaggio

L’interno del parco è tutto da esplorare, a seconda del tempo a disposizione, degli interessi e della voglia di camminare per sentieri (non sempre facilissimi).

Spiaggia di Porto Selvaggio

La spiaggia principale del parco è un vero paradiso. Situata in una baia incastonata tra alte scogliere e pinete ombrose, la spiaggia di Porto Selvaggio è caratterizzata da ciottoli levigati e acque trasparenti basse. Per i tuffi dagli scogli, invece, il consiglio è quello di allontanarsi un pochino dalla baia e cercare angoli più profondi. Un bagno in queste acque regala un’esperienza rinfrescante, mentre la bellezza naturale circostante offre un perfetto sfondo per rilassarsi e godersi il sole.

La Baia di Uluzzo

Caratterizzata da alte scogliere e acque cristalline, la Baia di Uluzzo offre uno scenario mozzafiato che attrae sia gli amanti del mare che gli appassionati di escursioni. È probabilmente il punto più suggestivo del parco, ma anche quello più difficile da raggiungere, seguendo i sentieri escursionistici del parco, abbastanza impervi e scoscesi. La Baia di Uluzzo ospita diverse grotte come la Grotta di Uluzzo, Grotta Cosma e Grotta del Cavallo, famosissima per i reperti che testimoniano circa 120mila anni di storia.

Grotta del Cavallo

Merita un cenno a sé la Grotta del Cavallo, una delle grotte più famose del parco,  nota per i suoi importanti reperti archeologici. Gli scavi hanno rivelato tracce di insediamenti umani risalenti al Paleolitico, rendendola un luogo di grande interesse storico e culturale. L’accesso alla grotta richiede una breve escursione attraverso i sentieri del parco, ma la fatica sarà ricompensata dalla visita a un luogo davvero unico. Un paio di curiosità sulla grotta: il nome deriva da un masso sull’estremità che ricorda la testa di un cavallo; e poi secondo alcune leggende locali, la Grotta del Cavallo sarebbe stata abitata da creature mitiche.

Serra Cicoria

Un po’ più a nord rispetto a Torre Uluzzo, anche Serra Cicoria è un sito archeologico di notevole interesse, dove sono state ritrovate numerose testimonianze come vasi di terracotta e strumenti tipici del Neolitico.

Le Torri del Parco di Porto Selvaggio

Come in diverse località della costa ionica, il parco ospita diverse torri di avvistamento. Torre dell’Alto e Torre Uluzzo sono state costruite nel Cinquecento con la funzione di controllare e difendere la costa. Torre dell’Alto è senz’altro una delle torri costiere più scenografiche e pittoresche della costa. Situata su un promontorio roccioso, domina il paesaggio del parco e offre una vista panoramica mozzafiato sul mare. È il luogo ideale per ammirare il tramonto.

Palude del Capitano

Questa area umida è una zona protetta e il luogo perfetto per chi ama il birdwatching o chi desidera esplorare un ambiente naturale unico. Passeggiando lungo i sentieri che attraversano la palude, si possono osservare numerose specie di uccelli e piante acquatiche. E l’origine del nome? Probabilmente è dovuto alla presenza, in epoca passata, di un capitano militare che venne a trascorrere nella riserva gli ultimi anni della sua vita.

Cosa Fare nel Parco naturale di Porto Selvaggio

Escursioni e trekking

Il parco offre una rete di sentieri ben segnalati che attraversano boschi di pini, macchia mediterranea e coste rocciose. Uno dei percorsi più popolari è il sentiero che conduce dalla Torre dell’Alto alla spiaggia di Porto Selvaggio. Questo itinerario offre viste spettacolari sul mare e la possibilità di scoprire la flora e la fauna locali.

Snorkeling e immersioni

Le acque limpide e le baie nascoste del parco sono ideali per lo snorkeling e le immersioni. La zona offre una ricca vita marina, con fondali ricchi di pesci colorati e vegetazione subacquea. Diversi punti di immersione sono accessibili direttamente dalla costa, rendendo facile esplorare il mondo sottomarino di Porto Selvaggio. La Grotta delle Corvine, in località Torre Uluzzo, è una delle più grandi cavità subacquee della costa: dall’ingresso molto ampio, a 12 metri di profondità, si percorre l’ampia apertura e si arriva in una grande sala sommersa al centro della quale ci sono delle bolle d’aria in cui è possibile emergere per ammirare le spettacolari concrezioni delle pareti. Per andare sul sicuro, meglio affidarsi a scuole e centri della zona che organizzano escursioni marine e immersioni.

Picnic e relax

Il parco è anche un luogo ideale per un picnic in mezzo alla natura. Le pinete offrono ombra e frescura durante le calde giornate estive, mentre le aree attrezzate permettono di godersi un pasto all’aperto con vista sul mare. È un’opportunità perfetta per rilassarsi e ricaricare le energie.

Natura: il Pino d’Aleppo

Uno degli alberi simbolo del parco è il Pino d’Aleppo, una specie tipica della macchia mediterranea. Questi pini, con le loro forme contorte e i rami che si estendono verso il cielo, creano un paesaggio unico e suggestivo. Sono anche fondamentali per l’ecosistema del parco, offrendo habitat e nutrimento per molte specie di animali.

Info pratiche per visitare il Parco di Porto Selvaggio

Come arrivare

Il Parco naturale di Porto Selvaggio si trova nel comune di Nardò, in provincia di Lecce, tra Gallipoli e Porto Cesareo. È facilmente raggiungibile in auto, seguendo la strada provinciale SP286. Per chi arriva in aereo, l’aeroporto più vicino è quello di Brindisi, da cui è possibile proseguire in auto o in autobus fino a Nardò. Da qui, il parco è a pochi chilometri di distanza. Chi viaggia in treno può arrivare alla stazione di Lecce e proseguire con i mezzi pubblici o con un’auto a noleggio.

Ingressi al Parco

Il Parco naturale di Porto Selvaggio dispone di diversi ingressi. L’ingresso più popolare è quello vicino alla Torre dell’Alto, da cui partono molti sentieri escursionistici per scendere alla spiaggia o per la visita al parco. In alternativa, si può prendere la strada di collegamento fra Santa Caterina e Sant’Isidoro, fino alla contrada Cucchiara e parcheggiare per poi imboccare un sentiero più agevole che si addentra nel cuore del parco. Ogni ingresso è ben segnalato e servito.

Come muoversi all’interno del parco

Una volta entrati, ci sono numerosi sentieri ben mantenuti che collegano i vari punti di interesse del parco. I visitatori possono scegliere tra percorsi più brevi e facili, ideali per famiglie con bambini, e sentieri più lunghi e impegnativi per escursionisti esperti. È comunque consigliabile indossare scarpe comode e portare con sé acqua e protezione solare, soprattutto durante i mesi estivi.

Quando andare

Il periodo migliore per visitare il parco è da maggio a settembre, ma la primavera e l’inizio dell’autunno sono ideali per chi preferisce temperature più miti e vuole evitare la folla estiva. Durante l’estate, sono organizzate diverse visite guidate e attività, come escursioni naturalistiche e snorkeling.

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G7 in Puglia, dal 5 al 18 giugno ripristinati i controlli a tutte le frontiere

In occasione del prossimo Vertice del G7, l’Italia ripristinerà temporaneamente i controlli alle frontiere terrestri, marittime e aeree. L’evento si terrà a Borgo Egnazia, in Puglia, dal 13 al 15 giugno e vedrà la partecipazione dei Capi di Stato e di Governo dei sette Stati membri, oltre al Presidente del Consiglio Europeo e alla Presidente della Commissione Europea in rappresentanza dell’Unione Europea. Ecco cosa comporta il ripristino dei controlli.

Il ripristino dei controlli alle frontiere: sospesa la libera circolazione

Il Ministero dell’Interno ha disposto, in vista del G7, il ripristino temporaneo dei controlli alle frontiere dalle ore 14.00 del 5 giugno alle ore 14.00 del 18 giugno. Una prassi consolidata dagli Stati in occasione di eventi analoghi. Ciò significa che, durante quei giorni, verrà sospesa la libera circolazione prevista dall’area Schengen, che consente a più di 400 milioni di persone di circolare liberamente tra i Paesi membri senza sottoporsi ai controlli di frontiera. Secondo le stime, gli europei effettuano ogni anno 1,25 miliardi di viaggi all’interno dello spazio Schengen, il che apporta notevoli vantaggi anche al settore del turismo e della cultura.

Avviato nel 1985 come progetto intergovernativo tra cinque paesi dell’UE – Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo – si è via via ampliato fino a diventare la più vasta zona di libera circolazione al mondo. Ad oggi, restano ancora esclusi dallo spazio Schengen Irlanda e Cipro, mentre ne fanno parte alcuni Paesi non Ue, ossia Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera. Di recente, Romania e Bulgaria sono diventati il 28esimo e 29esimo membro della vasta area europea di libera circolazione, preceduti dalla Croazia nel gennaio 2023.

Negli anni, i vari Paesi UE, tra cui l’Italia, hanno fatto ricorso diverse volte alla sospensione dell’Accordo di Schengen, per i motivi più disparati. Lo scorso anno, il Governo italiano ha comunicato la reintroduzione dei controlli delle frontiere interne terrestri con la Slovenia per l’intensificarsi dei focolai di crisi ai confini dell’Europa.

La Puglia al centro del mondo per il G7

Si trova a a Savelletri, frazione di Fasano in provincia di Brindisi, a pochi passi dalla costa adriatica, dalle colline della Murgia e della Valle d’Itria, il resort di lusso Borgo Egnazia, che ospiterà i capi di Stato e di Governo del G7 a giugno. Tra le sue attrazioni, l’amena località marina ospita il Museo archeologico nazionale “Giuseppe Andreassi” e Parco archeologico di Egnazia, che sorge all’esterno delle mura di cinta dell’antica Gnathia, nell’area della necropoli messapica. Si tratta di uno dei siti archeologici più interessanti della Puglia, situato lungo il litorale adriatico, in un contesto paesaggistico di grande suggestione.

Un patrimonio culturale messo al centro anche dal gruppo di gestione alberghiera Egnazia Ospitalità Italiana (EOI), la management company che vuole estendere il modello di Borgo Egnazia in tutta la Penisola, puntando ad arrivare a venti strutture di lusso entro il 2029. Stando a quanto riporta il Sole 24 Ore, le prime tre aperture, secondo il modello Borgo Egnazia, che unisce lusso, tradizione e attenzione al territorio saranno operative nel 2025 con la gestione diretta dello storico hotel Ancora di Cortina d’Ampezzo, di Castel Badia a Brunico, sempre sulle Dolomiti, in Val Pusteria, e di Borgo di Pratica di Mare, alle porte di Roma.

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Come arrivare all’aeroporto di Bari da Lecce

Arrivare all‘aeroporto internazionale di Bari (o Aeroporto Karol Wojtyła) da Lecce, nonostante la notevole distanza (170 chilometri), è più facile di quanto si possa pensare. Di solito coloro che abitano nella splendida città del Salento utilizzano l’aeroporto di Brindisi per viaggiare, ma alcuni voli partono esclusivamente dall’aerostazione di Bari. D’altronde si tratta del dodicesimo aeroporto italiano per traffico passeggeri, con circa 4 milioni di persone che vi transitano ogni anno. Al primo posto di questa speciale classifica troviamo ovviamente l’aeroporto Leonardo da Vinci di Roma Fiumicino, seguito da Milano Malpensa e Bergamo Orio al Serio.

Come detto, se dovete arrivare all’aeroporto di Bari (che si trova a dodici chilometri dal centro cittadino, in Viale Enzo Ferrari) da Lecce non preoccupatevi, ci sono numerose alternative fra le quali scegliere. Vediamole una per una.

Affittare un’auto

Se preferite viaggiare per conto vostro senza dover dipendere dagli orari dei mezzi pubblici potete decidere di affittare un’auto. In circa un’ora e trenta minuti riuscirete a coprire la distanza e ad arrivare all’aeroporto di Bari da Lecce. La Statale 16 Adriatica che unisce i due capoluoghi di provincia è a scorrimento veloce e in alcuni tratti ha il limite di velocità imposto a 110 chilometri orari.

Esiste anche la possibilità di noleggiare un’auto con conducente.

Noleggiare una navetta privata

Per chi ama la comodità e muoversi senza dover sottostare agli orari dei mezzi e trasportare valigie e bagagli, esiste anche la possibilità di noleggiare una navetta privata grazie a cui raggiungere l’aeroporto di Bari Palese in poco meno di un’ora.

In questo caso, si usufruisce anche di un efficiente servizio di trasporto bagagli e si può concordare l’orario di partenza e di arrivo dell’autista per il proprio viaggio esclusivo.

Servirsi del treno

Un’alternativa per chi predilige, invece, spostarsi con i mezzi pubblici consiste nel prendere il treno dalla stazione di Lecce e raggiungere la stazione di Bari Centrale in un’ora e 27 minuti. I treni viaggiano circa uno ogni ora.

Una volta arrivati alla stazione di Bari, occorre effettuare il cambio con autobus (servizio urbano linea n.16) oppure con le apposite navette e collegamenti aeroportuali che conducono infine a destinazione, ovvero allo scalo aeroportuale di Bari.

Utilizzare il servizio di Bla Bla Car

Un’altra modalità interessante (che unisce la comodità dell’auto con il risparmio) per arrivare da Lecce all’Aeroporto internazionale di Bari è usufruire del servizio di car pooling offerto da Bla Bla Car consultando la piattaforma (anche da App) e verificando quali passaggi sono disponibili per il giorno prescelto in quella particolare tratta.

Raggiungere Bari da Lecce in auto condivisa consente di risparmiare e trovare la soluzione più comoda tra le tante offerte di passaggio di quella che è la rete di trasporto più grande al mondo.

Scegliere Flixbus

Ancora, seppur i tempi di percorrenza si allunghino, c’è anche la possibilità di viaggiare con Flixbus per andare da Lecce a Bari e poi servirsi dei bus navetta che collegano la città con il suo aeroporto (ad esempio, come accennato in precedenza, dalla Stazione Centrale di Bari parte l’autobus di linea urbano n.16 oltre ad appositi bus navetta per i collegamenti aeroportuali).

Il viaggio con Flixbus ha una durata di 4 ore e 10 minuti e prevede il cambio a Taranto (durata del cambio 1 ora e 25 minuti): si parte da Piazza Carmelo Bene a Lecce per scendere, dopo un’ora e mezza, al Terminal Cimino di Taranto.

Da qui, dopo poco più di un’ora, il capolinea è Via Capruzzi a Bari.

Considerare il collegamento via aeroporto di Brindisi

Come detto, nonostante la distanza, non mancano assolutamente le possibilità per spostarsi dalla “Firenze del Sud” fino all’aeroporto barese e, tra queste, vi è anche il collegamento bus da Lecce all’aeroporto di Brindisi (mezz’ora) e, da qui, fino all’aeroporto di Bari in un’ora e 30 minuti.

Sono disponibili 4/5 ore giornaliere.

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Un giorno al Lago di Varano, specchio magico del Gargano

Puntare a un turismo sostenibile e consapevole significa anche dedicare il giusto tempo alle bellezze naturali come il Lago di Varano, il più grande specchio d’acqua costiero italiano e il più esteso di tutto il Sud. Situato nella provincia di Foggia, si estende per una larghezza di oltre dieci chilometri e lambisce i comuni di Cagnano Varano, di Carpino e di Ischitella.

Il lato settentrionale del lago è separato dal mare Adriatico da una sottilissima striscia di terra lunga dieci chilometri e larga solamente uno: l’Isola Varano. Qui si trova la Riserva naturale statale dell’isola di Varano: l’ente preposto alla protezione dell’area è stato creato nel 1977 e fa parte del Parco nazionale del Gargano.

Non una semplice meta per le vacanze, ma un’oasi di pace tra mare e montagna. Qui si viene per trascorrere le giornate alla scoperta della sua incredibile biodiversità o per passeggiare tra le vie di piccoli borghi dove la semplicità è la vera ricchezza. A queste bellezze si aggiunge anche la vicinanza alle spiagge imperdibili del Gargano, offrendo così ai visitatori lo scenario perfetto dove rilassarsi in qualsiasi stagione.

Le attività da fare sul lago di Varano

Avventure in kayak, pedalando sulle bici o abbracciando il dolce far niente delle spiagge nelle vicinanze: è così che ci si diverte e rilassa sul lago di Varano. Un’area che offre attività diverse per ogni tipologia di viaggiatore, dal più avventuroso alle famiglie con bambini, a cominciare dai suoi sentieri escursionistici.

Il percorso più battuto è quello che dal lago di Varano conduce alla Grotta di San Michele Arcangelo, una chiesa rupestre testimonianza del culto micaelico sul Gargano. Percorrendo il trekking ad anello, accompagnati da una guida o in autonomia, si aprono spettacolari vedute panoramiche sul lago lungo percorsi delimitati dagli immancabili muretti a secco.

I trekking sono sempre un’ottima idea per scoprire un territorio, ma l’attività prediletta da fare sul lago di Varano resta il kayak. Pagaiando sulle acque calme della laguna si possono raggiungere diverse zone: le Cale di Bagno, dove si trovano le principali sorgenti di acqua dolce che alimentano il lago; il Crocifisso di Varano sulla sponda orientale, avvolto da una leggenda risalente al 1300 e secondo la quale il crocifisso riprodurrebbe le reali sembianze del Cristo in Croce; l’Idroscalo Ivo Monti impiegato durante la Prima Guerra Mondiale come base militare.

Dal kayak è possibile ammirare anche la flora, ricca e variegata, composta da salici piangenti, ninfee, eucalipti, pini domestici e marittimi e, armati di binocolo, la fauna. Un’altra attività imperdibile è il birdwatching perché sono moltissime le specie di volatili presenti come fenicotteri, martin pescatori, cormorani, svassi, aironi, morette, folaghe e beccaccini.

Lago di Varano

Fonte: iStock

Vista del lago di Varano nel Gargano

A spasso tra i borghi: Cagnano Varano, Ischitella e Carpino

Sulle sponde del lago ci sono anche tre bellissimi borghi che consigliamo di visitare per scoprire anche l’anima più umana di questo luogo.

Iniziamo con Cagnano Varano, cittadina di circa 7.000 abitanti, situata su un colle dal quale è possibile osservare il lago. Sono sopravvissute porzioni delle antiche mura difensive e alcuni importanti edifici religiosi, tra i quali vi segnaliamo il convento di San Francesco, edificato nel XIII secolo, utilizzato in passato come luogo di rifugio e ristoro dai numerosi pellegrini che visitavano la Grotta di San Michele. La leggenda racconta che in questa suggestiva grotta di origine carsica fosse apparso San Michele Arcangelo.

 

Nella parte più antica della città troviamo invece la chiesa di Santa Maria della Pietà, costruita fra il XV e il XVII secolo, e il complesso di edifici che rappresentano il cuore antico della cittadina, complessivamente designati con il nome di Caut (letteralmente “Buco”): i bianchi edifici, organizzati intorno a vicoli angusti, sono stati parzialmente ricavati da grotte, che fungevano anche da stalle per gli animali.

Ci spostiamo ora a Ischitella, un piccolo ma assai celebre centro abitato situato su un’altura all’interno del Parco nazionale del Gargano. Posta a oltre trecento metri sul livello del mare, da Ischitella è possibile avere una visuale mozzafiato del lago di Varano e del mare Adriatico. La parte più antica del borgo, detta “terra vecchia”, è caratterizzata da vicoli molto stretti e da case bianche e basse, l’una addossata all’altra.

Ischitella presenta numerosissimi edifici di grande valore storico, sia religiosi che civili. Vi suggeriamo di visitare il convento di San Francesco, la chiesa di Sant’Eustachio e la splendida chiesa della SS. Annunziata, anche conosciuta con il nome di chiesa del Crocefisso di Varano, originariamente edificata intorno al X secolo. Fate un salto anche al palazzo de Cata e al castello, risalente al XII secolo. Ischitella è diventata nel corso degli ultimi decenni una delle mete più amate di tutta la Puglia grazie al suo mix di storia, paesaggi mozzafiato e cibo delizioso.

Per concludere l’itinerario si raggiunge Carpino, comune di oltre 4.000 abitanti, noto per la produzione agricola eccellente, in particolar modo di fave e di olive. La cittadina è conosciuta per il frequentatissimo Festival del Folk, kermesse musicale dedicata alla musica popolare, e per il suo meraviglioso olio extravergine di oliva! Anche a Carpino non mancano edifici di grande valore storico-religioso: da visitare le chiese di San Cirillo e di San Nicola di Mira.

Le spiagge e le località più belle nelle vicinanze

Il Gargano è considerata la zona più selvaggia della Puglia dove la rigogliosa vegetazione mediterranea incontra spiagge e baie splendide. Dalle piccole località sul lago di Varano si possono raggiungere facilmente alcune delle spiagge più belle.

Da non perdere le spiagge di Rodi che, sabbiose e dal fondale basso, risultano perfette soprattutto per famiglie con bambini. Peschici, invece, conquista non solo per le sue spiagge di sabbia fine e ghiaia, ma anche per il suo centro storico caratterizzato da bianche e luminose casette bianche.

Infine, non poteva mancare Vieste, la ‘perla del Gargano. Dalle origini antichissime, sorge su un costone roccioso affacciato sul mare e attira ogni anno tantissimi visitatori sia grazie al suo affascinante centro storico che per le sue spiagge. Per un tuffo in acque speciali segnare la Baia di Vignanotica, la Spiaggia di Scialmarino e la famosa spiaggia di Pizzomunno.

Borgo di Peschici

Fonte: iStock

Vista del borgo di Peschici dal mare
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Che cosa fare a Tricase, tutta la bellezza della Puglia

Adagiata sul tratto orientale della costa del Salento, in provincia di Lecce, si estende una cittadina dall’architettura tipica dei borghi pugliesi più antichi, arricchita da castelli e luoghi di culto che raccontano tradizioni tramandate da molti secoli. Ci troviamo a Tricase, una città tra terra e mare a pochi chilometri da Santa Maria di Leuca, l’estremità meridionale della Puglia.

Un luogo che offre un grande patrimonio culturale, naturale e paesaggistico, composto dalle frazioni di Tricase Porto e Marina Serra, Caprarica del Capo, Lucugnano, Depressa, Sant’Eufemia e Tutino: scrigni di bellezza che custodiscono molte testimonianze architettoniche di notevole interesse.

Andiamo alla scoperta del centro storico di Tricase per poi tuffarci nello splendido mare color smeraldo che bagna la sua costa, una delle più spettacolari d’Italia.

Cosa vedere a Tricase: il centro storico

Il cuore di Tricase è il suo centro storico, dove ogni angolo racconta una storia fatta di tradizioni e di un passato lontano. Tra le viuzze che si snodano al suo interno si possono ammirare le case torri, antiche abitazioni fortificate costruite nel XVI secolo e tipica espressione della storia autentica dei villaggi salentini e della Puglia.

Uno dei monumenti simbolo di Tricase, dal quale partire per un viaggio alla scoperta delle sue bellezze, è il Castello dei Principi Gallone, oggi sede del Municipio: affacciato su piazza Giuseppe Pisanelli, questo palazzo è formato da un corpo centrale costruito nel 1661 da Stefano II Gallone, che fu il primo Principe di Tricase, e da due elementi più antichi, ovvero la Torre e il Torrione. La sua storia è stata tormentata a causa degli attacchi dei Turchi che distrussero il muro difensivo che circondava il castello insieme alle due porte d’accesso: una orientata verso il mare e una verso la campagna interna.

Sulla stessa piazza si affaccia anche la chiesa di San Domenico, un piccolo gioiello del barocco che vale la pena visitare anche solo per il coro ligneo in noce intagliato agli inizi del 1700. Dalla chiesa si accede al Convento dei Domenicani (secondo la tradizione il sesto convento dell’ordine) che venne progettato da Frà Nicolò Paglia di Giovinazzo, confratello di San Domenico.

Dalla piazza del castello, seguendo via Gallone si giunge in un’altra piazzetta nella quale sorge la chiesa di San Michele Arcangelo, costruita nel XVII secolo dai Baroni Gallone. L’interno è a navata unica in pietra leccese, e sull’altare si può ammirare una statua policroma dell’Arcangelo Michele che sconfigge il drago.

Fate un giro, inoltre, nella Chiesa della Natività della Beata Vergine Maria, la chiesa madre di Tricase: qui viene custodito un importante patrimonio artistico composto da numerosi quadri e tele di grande valore.

Tradizioni e cultura

Le tradizioni culturali e gastronomiche sono quelle che meglio raccontano la storia e l’autenticità di un luogo. Se vi recate a Tricase il 13 dicembre, per esempio, non dimenticate di visitare la chiesetta di Santa Lucia attorno alla quale si celebra, per tradizione, una fiera con prodotti locali e addobbi, mentre se arrivate per il periodo di Natale, non perdetevi lo spettacolare presepe vivente che trasforma un’intera collina nella città di Betlemme.

Per gli amanti delle feste della tradizione, che al sud sono sinonimo di colorate luminarie e di cibo tipico, cercate di raggiungere Tricase il 12 agosto, per la sua sagra del pesce, dove potrete assaggiare i tradizionali “pupiddhri”. Il giorno successivo, invece, il paese scende in strada per la Festa di San Nicola, quando secondo la tradizione tipica della Puglia, il mare si riempie di barche di pescatori che partono in processione, un’evento illuminato da spettacolari fuochi d’artificio.

La Quercia Vallonea

Uscendo dal centro abitato di Tricase per avviarsi verso la frazione costiera di Tricase Porto, merita una tappa la grande quercia Vallonea (tipo di albero presente solo in questa zona della Puglia) chiamata Quercia dei Cento Cavalieri. Monumento botanico di inestimabile valore, questo albero imponente ha ben 700 anni e i suoi numeri ne spiegano l’unicità: il suo tronco ha una circonferenza di più di 4 metri e la sua imponente chioma occupa una superficie di ben 700 metri quadrati.

La quercia Vallonea fa parte del Parco naturale regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase: un’area protetta che comprende 32 comuni e che, oltre a preservare un patrimonio architettonico e ambientale raro, custodisce paesaggi mozzafiato, fra falesie, prati aridi, e la rara bellezza dei garofanini salentini e dei fiordalisi di Leuca.

Le spiagge di Tricase: incanto naturale tra baie e grotte naturali

Lasciato il centro storico, potete dirigervi verso le frazioni marine di Tricase per immergervi nella natura più autentica e spettacolare del mare pugliese. In questo tratto di costa, spiagge paradisiache, faraglioni, calette intime e grotte incantevoli fanno da cornice a meravigliosi panorami.

Arrivati nella località di Marina Serra, a circa 3 chilometri da Tricase, si aprirà di fronte a voi lo spettacolo delle omonime piscine naturali: vere e proprie piscine color turchese formate dall’azione erosiva dell’acqua e del vento sulle imponenti scogliere circostanti. Immergersi nelle Piscine Naturali di Marina Serra , con la loro acqua cristallina e calma, è un’esperienza memorabile. Per raggiungerle, serve percorrere un sentiero che passa attraverso scalinate scavate nella roccia e suggestivi archi in pietra.

Poco distante dall’anfiteatro naturale delle piscine, potrete ammirare anche la grotta Matrona di origine carsica. Raggiungibile via mare, è uno spettacolo incredibile di luci e colori grazie ai raggi del sole che filtrano dalla sommità e riflettono il turchese dell’acqua sulle pareti calcaree chiare, in un incredibile gioco di riflessi.

Se, invece, cercate un mare più profondo, allora spostatevi a Tricase Porto (lu portu, in dialetto salentino): una splendida insenatura naturale dove i fondali variano da due a sette metri di profondità. Qui sorge il porto antico, risalente al 1400, e il nuovo porticciolo, più recente, costruito per le barche da diporto con l’obiettivo di incentivare lo sviluppo del turismo.

Baia di Tricase Porto

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Spiaggia di Tricase Porto

Tricase Porto è protetta dalla Torre del Sasso, poco più a nord, una costruzione di difesa su uno sperone roccioso, utilizzata anticamente per proteggersi dagli attacchi dei turchi e dei saraceni che, all’epoca, battevano le coste della Puglia.

Da Tricase Porto non mancate di organizzare una gita in barca alla Zinzulusa, la grotta carsica che deve il nome alla presenza di stalattiti e stalagmiti che in dialetto salentino si chiamano zinzuli, ovvero stracci. La parte visitabile della grotta si estende per 150 metri e seguendo le sue acque trasparenti e dolci, si entra nel Corridoio delle Meraviglie che vi condurrà a una caratteristica roccia a forma di pulpito. Il cosiddetto “duomo” è l’ultima cavità visibile della Zinzulusa, oltre che quella più alta, con acque salmastre calde in basso, ma dolci e fredde in superficie.

Grotta della Zinzulusa Tricase

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Grotta della Zinzulusa

Come arrivare a Tricase

Per raggiungere Tricase in aereo, dovrete atterrare all’aeroporto di Brindisi o di Bari, per poi raggiungere Lecce, la città più vicina a Tricase. Da qui potrete valutare di muovervi in treno, in autobus oppure in auto.

Partendo dall’aeroporto di Brindisi “Papola Casale”, che dista 92 chilometri da Tricase, potrete prendere una navetta che raggiunge il centro di Lecce e da qui prendere un altro autobus della società di trasporto Stp dalla stazione ferroviaria o dal Foro Boario (nelle vicinanze del “Grand Hotel Tiziano”). In alternativa, si può prendere un treno che giunge direttamente nella stazione situata al centro di Tricase. Partendo dall’aeroporto di Bari, invece, potrete raggiungere Lecce con un comodo viaggio in treno.

Se valutate di noleggiare un’auto da Lecce, potrete arrivare alla cittadina con un viaggio di circa 45 minuti percorrendo la strada statale SS16.

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Vieste, il cuore candido del Gargano tra spiagge e leggende

Vieste, perla del Gargano, con le sue candide casette che osservano il mare cristallino da uno sperone roccioso e 30 chilometri di litorale sabbioso, saprà regalarvi una vacanza indimenticabile.

È una delle località più amate della Puglia e incanta con le sue spiagge dorate, gli isolotti romantici, le insenature ombreggiate da pini secolari, le baie solitarie, le grotte marine e gli strapiombi mozzafiato. Un panorama da favola da esplorare in ogni suo angolo. Ecco cosa vedere a Vieste, dal centro storico alle spiagge più belle, fino ai pittoreschi trabucchi dalla storia antica.

Le spiagge più belle di Vieste

Bassi fondali con acque turchesi che lambiscono una costa formata da fine sabbia dorata. Vieste regala molte possibilità di trascorrere piacevoli giornate al mare, tra spiagge attrezzate alternate a piccole calette e baie più intime. Ecco quali sono le migliori spiagge di Vieste, a nord e a sud del suo centro storico.

Spiaggia di Scialmarino

Cominciamo a conoscere Vieste dalle sue spiagge di sabbia dorata. La Spiaggia di Scialmarino, a 5 chilometri da Vieste in direzione Peschici, è un litorale sabbioso che si estende per circa 3 chilometri (per questo viene chiamata “Spiaggia Lunga”), immerso nella cornice di una suggestiva baia da cui si ammira un tipico trabucco, antichissimo strumento da pesca caratteristico del Gargano. Grazie alla posizione ventosa, è meta ideale per gli amanti del kitesurf.

Spiaggia della Scialara

La principale della zona, la spiaggia della Scialara è chiamata anche “del Castello”: questo perché costituisce la prima parte della costa a sud della cittadina di Vieste, con il Castello Svevo che la osserva dall’alto. La spiaggia, infatti, si trova alle pendici del massiccio roccioso su cui spicca il centro storico ed è caratterizzata da sabbia fine con un fondale basso, adatto alle famiglie con bambini.

Il paesaggio è reso ancor più suggestivo dal leggendario “Pizzomunno“, un imponente monolite di pietra calcarea alto 25 metri che spicca sulla spiaggia. La sua presenza è intrisa di leggenda e racconta dell’amore appassionato ma sfortunato tra i giovani Pizzomunno e Cristalda.

pizzomunno vieste

Fonte: IStock

La spiaggia di Pizzomunno e lo scoglio caratteristico

Spiaggia di Vignanotica

Altra spiaggia da non perdere è quella di Vignanotica, di sabbia mista a ciottoli caratterizzata da numerose grotte marine e dalla candida e ripida falesia alle sue spalle. Il mare limpido, la vegetazione mediterranea e le rocce creano una romantica atmosfera che ha reso la tranquilla Vignanotica una delle spiagge più amate del Gargano.

La spiaggia è di facile accesso e si raggiunge tramite una strada da imboccare dalla provinciale 53 oppure dal suggestivo “sentiero dell’amore”, da prendere sempre dalla stessa strada provinciale, immerso nella macchia mediterranea e nei pini d’Aleppo, e che raggiunge anche la Baia delle Zagare.

Spiaggia di Vignanotica Vieste

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Spiaggia di Vignanotica

Baia delle Zagare

È una delle spiagge simbolo del Gargano e della Puglia: la Baia delle Zagare è un luogo di incredibile bellezza, con alte scogliere bianche a picco sul litorale e due imponenti faraglioni di roccia calcarea modellati dal vento che sembrano sfiorarsi. Un paesaggio dai tratti romantici, che si estende a quasi 30 chilometri a sud di Vieste, nella località di Mattinata, e affianca la Baia dei Faraglioni.

Baia e Arco di San Felice

Imperdibile è anche la spiaggetta dove si staglia il celebre Arco di San Felice, pittoresco arco di pietra formato dall’azione millenaria dell’acqua e del vento, immerso nel verde a 8 chilometri a Sud di Vieste. Sono soltanto 100 metri di sabbia che digrada in un fondale basso. A poca distanza potete raggiungere in auto o via mare la Torre San Felice, un punto panoramico suggestivo dal quale ammirare la spiaggia e le rocce che si immergono nell’acqua turchese.

Marina Piccola

Si trova nel pieno centro di Vieste, delimitata da Punta San Francesco con il suo centro medievale, dove si tengono gli eventi più importanti della città, e da Punta Santa Croce. Poco distante si trova l‘isolotto di Santa Eufemia (o Santa Eugenia) sul quale spicca il faro di Vieste, un luogo di grande interesse archeologico: qui si trova la grotta Santuario di Venere Sosandra che in passato veniva sfruttata come santuario dedicato dalla dea protettrice dei marinai e salvatrice degli uomini. Sulle sue pareti interne, infatti, sono state trovate più di 200 iscrizioni votive in greco e latino dai marinai di passaggio sull’isola, che sono state datate attorno al III secolo a.C., nella tarda età romana.

Spiaggia di San Lorenzo

A nord del centro cittadino di Vieste di stende la spiaggia di San Lorenzo, che prende il nome da un’antica chiesetta rurale che domina una vicina collina. È lunga 1,5 chilometri e in certi punti raggiunge anche i 100 metri di profondità, rendendola una spiaggia comoda e molto frequentata dai cittadini. Qui si trovano diversi stabilimenti balneari, con strutture per giocare anche a beach volley e beach soccer, oltre a vari giochi per i bambini.

Cosa vedere a Vieste: il centro storico

Il borgo antico, adagiato su un roccione che domina il mare, ha mantenuto i tratti della sua origine medievale con le viuzze irregolari, le piazzette vista mare e le bianche casette a schiera caratterizzate da piccoli ballatoi e unite, in corrispondenza delle stradine, da piccole arcate. Camminando per il centro storico di Vieste, oltre ai siti storici e panoramici, si incontrano numerosi ristorantini tipici e negozietti di artigianato locale.

Ecco cosa vedere nel centro storico di Vieste, la perla del Gargano tutta da esplorare.

vieste

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Vieste, il centro storico della perla del Gargano

Il Castello Svevo e la Cattedrale

Uno dei simboli di Vieste è il suo castello, costruito nel 1240 a scopo difensivo e oggi sede di un reparto della Marina Militare. Domina una falesia che sovrasta la spiaggia della Scialara e si trova nel cuore del centro storico cittadino, nel punto più alto. Anche se è visitabile solo in occasione di alcuni eventi, meritano una vista da vicino le sue imponenti mura esterne dalle quali si apre un panorama meraviglioso sul mare e sulle costruzioni abbarbicate sul colle.

Vi si arriva dopo aver superato la porta “Ad Alt” e sorge a poca distanza dalla Cattedrale Santa Maria Assunta, una delle più antiche chiese romaniche della Puglia, che custodisce la statua lignea della Madonna di Santa Maria di Merino, protettrice della città. Accanto alla chiesa più importante di Vieste si erge la cosiddetta Chianca Amara, “pietra del sangue e delle lacrime”, una grande roccia dove, nel 1554, furono decapitati cinquemila viestani, tra bambini, donne e anziani, per opera dei pirati turchi.

Il quartiere ebraico

avvicinandosi a Punta San Francesco, verso il mare, ci si addentra nel quartiere ebraico caratterizzato da numerosi edifici costruiti a strapiombo sul mare, regalando scorci mozzafiato sulla zona più antica di Vieste. Da via Judeca parte un’antica scalinata bianca, “la Ripa“, che scende verso il mare e raggiunge un piccolo porticciolo dove oggi attraccano piccole barchette da pesca, ma che un tempo rappresentava un punto strategico per gli scambi commerciali con la Croazia.

Piazzetta Petrone

A poca distanza dalla scalinata della Ripa, si apre Piazzetta Petrone, a picco sul mare, con una vista panoramica sulla distesa d’acqua cristallina e sulla parte meridionale del centro cittadino. È un punto di ritrovo per molti abitanti del luogo.

Punta San Francesco e Piazza del Seggio

Avviandosi verso la penisola di Vieste che si allunga verso il mare, merita una tappa la Piazza del Seggio, il cuore del centro storico di Vieste. È un altro meraviglioso punto panoramico a strapiombo sul mare. Qui sorge quello che un tempo era il municipio della città (ed oggi un hotel), ovvero Il Seggio (o Sedile) di S. Giorgio, una costruzione bassa e quadrata con due ampie arcate e una torre con orologio che la sormonta.

Continuando a camminare lungo gli stretti vicoletti del centro storico, si raggiunge punta San Francesco, con l’omonimo complesso religioso che domina il mare.

Punta San Francesco con l'omonima chiesa

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Punta San Francesco, Vieste

La Foresta Umbra

Una vacanza a Vieste non è completa se non si visita la bellissima Foresta Umbra e i caratteristici trabucchi lungo la costa. La Foresta Umbra, con circa 10.000 ettari, vanta oltre 2.000 specie vegetali, 4.000 ettari di faggeti e querce, 65 specie di orchidee selvatiche e moltissimi esemplari di fauna selvatica. È un vero spettacolo del Sud Italia, inserita nel 2017 nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO per le sue splendide faggete, e classificata anche come una delle 10 foreste più belle del mondo nel 2022.

Un vero e proprio “regno della biodiversità” oggetto di continui studi per le curiose dimensioni della sua vegetazione. Le piante della Foresta Umbra, infatti, sono caratterizzate dal fenomeno del macrosomatismo: in questo bosco sono più grandi della norma.

I Trabucchi di Vieste

Un’altra peculiarità della costa garganica di Vieste sono i trabucchi, antiche costruzioni per la pesca costruite con pali conficcati nella roccia, funi e carrucole che calavano la rete (chiamata “trabocchetto”) nella quale cadevano i pesci. Sono 13 i trabucchi rimasti intatti sulla costa del Gargano che va da Peschici a Vieste, tutelati dal Parco Nazionale del Gargano. Sono visitati da numerosi turisti, che possono percepirne la storia marinara tramandata negli anni, mentre in alcuni casi sono stati trasformati in pittoreschi ristoranti con vista mozzafiato sul mare.

A Vieste è possibile ammirare il trabucco di San Francesco, uno dei più antichi e oggi gestito dal WWF, situato sotto all’omonimo convento sulla punta della penisola. Nell’area portuale della cittadina, di fronte al faro sorge anche il bellissimo trabucco del Porto.

Trabucchi pugliesi nel Gargano

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Trabucchi tipici nel Gargano
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Ostuni, la Città Bianca del Salento, tra vicoli stretti e spiagge bianche

Casette candide abbarbicate sulle colline immerse nella campagna salentina, collegate da strette viuzze che portano alle piazzette tipiche dei villaggi pugliesi. È l’immagine di Ostuni, la Città Bianca del Salento. Un candido gioiello della Puglia che costituisce alcuni dei luoghi più suggestivi del penisola salentina, insieme a Santa Maria di Leuca, Otranto e Taranto.

Si trova nella provincia di Brindisi, a più di 200 metri sul livello del mare, sulle ultime propaggini del territorio della Murgia, ed è un museo a cielo aperto tutto da esplorare. Dal centro storico ai suoi musei, fino alle località di Ostuni affacciate sul mare con spiagge incantevoli dall’acqua cristallina, scopriamo tutto quello che c’è da vedere nella Città Bianca della Puglia.

Perché Ostuni è chiamata Città Bianca?

Ostuni, come è facile immaginare, deve il suo nome Città Bianca al colore di gran parte delle abitazioni della città, soprattutto del centro storico. In realtà il motivo per cui è stato scelto il candido colore bianco non è poetico come osservare da lontano questa piccola perla del Salento. Infatti, durante il Medioevo la città di Ostuni è stata più volte colpita dalla peste e ricoprire i muri con la calce bianca permetteva di igienizzare la zona e renderla asettica. Una scelta che seguiva una necessità, ma che si è rivelata negli anni anche un valore aggiunto per la bellezza di un paesaggio dal colore candido, che risplende sotto i caldi raggi del sole.

Ostuni, la Città Bianca della Puglia

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Ostuni, Città Bianca

Cosa vedere a Ostuni

Piazzette collegate da intrecciate viuzze caratteristiche, palazzi e luoghi di culto che raccontano storie millenarie, ma anche tradizioni culturali ed enogastronomiche e bellissime spiagge baciate dal sole del Salento: Ostuni è questo e molto altro. Ecco cosa vedere in un viaggio alla scoperta della Città Bianca della Puglia.

Il centro storico

Il centro storico di Ostuni, definito dai suoi abitanti “La Terra“, un tempo era completamente dipinto con calce bianca, che oggi è rimasta solo in parte. Le case, adornate da fiori e decorazioni dell’artigianato locale, si arrampicano sui fianchi scoscesi di tre colli e il borgo è caratterizzato da un groviglio di stradine tortuose, un susseguirsi di piazzette, vicoli e corti. Il centro storico è il cuore pulsante della cittadina, con tante botteghe artigiane, ristoranti in cui assaporare i piatti tipici della regione, e graziosi negozietti.

Visitare Ostuni significa perdersi tra le viuzze tra scalini e salite, ammirando antichi palazzi e le strutture tipiche delle case, fino a raggiungere la centrale Piazza della Libertà, il fulcro della vita cittadina. Qui si affacciano la Chiesa di San Francesco, oggi sede del Municipio, la Chiesa dello Spirito Santo e il Palazzo San Francesco. Nella piazza spicca la Colonna di Sant’Oronzo, l’obelisco in pietra in stile barocco e alto 21 metri, che localmente viene chiamato “La Guglia”.

Le mura difensive aragonesi

Merita una visita anche la parte inferiore di Ostuni centro, circondata dall’antica cinta muraria in cui si incastonano le uniche due entrate della città rimaste integre: Porta Nova e Porta San Demetrio. Seguendo il percorso delle mura, si percepisce il passato difficile, ma anche artistico, di questo gioiello della Puglia.

Le mura difensive vennero erette nel basso Medioevo dagli Angioini, per proteggere gli abitanti dalle incursioni dei Saraceni. Nel Successivamente, nel Quattrocento, furono gli Aragonesi ad ampliarle e fortificarle per proteggere la città dagli attacchi e dalle incursioni dei Turchi.

La Cattedrale di Ostuni

Merita una visita la quattrocentesca Cattedrale di Ostuni con il suo grande rosone a 24 raggi, che spicca sulla sommità del colle più alto del borgo. Dedicata a Santa Maria dell’Assunzione, venne fatta costruire da Ferdinando d’Aragona e Alfonso II, sovrani del Regno di Napoli. Ciò che più incanta, ammirandone la facciata, è lo splendido rosone che rientra tra i più grandi del mondo.

Cattedrale di Ostuni, nel centro storico

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Cattedrale di Ostuni

La Cattedrale si affaccia sulla piazza Beato Giovanni paolo II insieme al Palazzo Vescovile e al vecchio Seminario, collegati tra loro dal meraviglioso arco Scoppa, ispirato al celebre Ponte dei Sospiri di Venezia: originariamente costruito in legno, nel 1750 il cardinale Stoppa lo fece trasformare in una splendida struttura in pietra, che risalta tra il colore bianco dei palazzi adiacenti.

Arco Scoppa nel centro storico di Ostuni

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Arco Scoppa nel centro storico di Ostuni

I musei di Ostuni

Sono due i musei principali che meritano sicuramente una visita a Ostuni: il Museo delle Civiltà Preclassiche della Murgia Meridionale e il Museo Diocesano.

Lungo via Cattedrale, vicino alla chiesa barocca di Santa Maria Maddalena, si trova il monastero delle Carmelitane. In questa struttura storica sorge il Museo delle Civiltà Preclassiche della Murgia Meridionale che conserva il calco di Delia, una donna in gravidanza vissuta 25.000 anni fa e ritrovata in una grotta vicino a Ostuni nel 1991, oltre a testimonianze di culti e divinità femminili dal Paleolitico all’età cristiana.

All’interno del Palazzo dell’Episcopio è presente il Museo Diocesano, che custodisce un patrimonio artistico, storico e culturale di grande rilevanza. Qui è possibile visitare un’importante collezione archeologica di epoca messapica (risalente ai secoli VII e II a.C.), diversi dipinti risalenti al Cinquecento e all’Ottocento ed elementi di natura sacra, oppure la statua della Madonna “viva” (fine Seicento) e varie pergamene di epoca medievale (1163). L’entrata al museo permette di visitare anche lo splendido Giardino dei Vescovi: da qui il panorama sulla Città Bianca è un vero incanto.

Le spiagge e il centro balneare

Ostuni non è soltanto un luogo ricco di storia e cultura, ma anche la località perfetta per esplorare magnifiche spiagge affacciate sul Mar Adriatico. Lungo i 17 chilometri di costa del territorio di Ostuni, in un meraviglioso gioco di colori, si snodano lunghe spiagge con dune coperte da macchia mediterranea e un alternarsi di calette sabbiose e costa rocciosa. Il litorale oggi rappresenta una delle località di maggiore attrazione turistica balneare della Puglia.

I più avventurieri possono scegliere le spiagge immerse nella natura selvaggia, ma esistono anche zone con lidi attrezzati con servizi per un maggiore comfort, soprattutto se si viaggia con bambini piccoli. Ecco alcune delle spiagge più belle in cui passare piacevoli giornate tra sole e relax, cullati dal dolce suono delle onde del mare:

  • Spiagge della Costa Merlata: a pochi chilometri da Ostuni città si trova questa località che prende il nome dalla linea frastagliata della costa, con il mare che si insinua tra gli anfratti di una costa rocciosa formando singolari e intime calette sabbiose. Lungo questo tratto si trovano le spiagge di Torre Pozzelle, con acqua cristallina, calette di sabbia alternate a scogliere. In questo tratto costiero spicca anche un’antica torre di avvistamento e la spiaggia della Darsena particolarmente adatta ai bambini con il suo basso fondale. Un’altra spiaggia è quella di Lamaforca raggiungibile attraversando una densa macchia mediterranea.
  • Spiagge di Rosa Marina: un susseguirsi di piccole spiagge di sabbia immerse nella macchia mediterranea. Potrete recarvi al Lido Rosa Marina, attrezzato, oppure nelle spiagge libere nelle vicinanze, tra le quali la spiaggia Baia dei Camerini e il Lido Morelli.
  • Spiaggia di Monticelli: località più a nord della costiera di Ostuni, dove è possibile trovare un’atmosfera tranquilla e familiare, per giornate di assoluto relax.

I dintorni di Ostuni: masserie salentine e villaggi

La campagna che circonda la città è punteggiata da  numerose masserie, molte delle quali sono state trasformate in agriturismi, B&B e resort di lusso. Due esempi perfetti sono Santa Caterina, con la sua torre ottagonale, e Cappuccini con i suoi tipici trulli pugliesi. Oltre alle masserie, sorgono tra le campagne salentine anche vari villaggi che conservano ancora il fascino di un passato rurale. A poca distanza da Ostuni, circa 9 chilometri, merita una visita la cittadina di Carovigno: uno scrigno di rara bellezza in cui perdersi tra i vicoli caratteristici del centro storico con il suo imponente castello.

Per gli amanti della natura incontaminata, non può mancare una tappa alla Riserva naturale Torre Guaceto: un’oasi di pace affacciata a una splendida area marina protetta, in cui intraprendere camminate a passo lento a contatto con la flora e la fauna locali.

Cosa mangiare a Ostuni

La Città Bianca pugliese propone una ricchezza di sapori, tipici di una terra che si trova tra il mare e i monti. Tanto pesce fresco, ma anche verdure, formaggi, olio e vino. Da assaggiare assolutamente le alici arracanate, la ‘ncaprata, un piatto povero a base di crema di fave con aggiunta di cicoria e cime di rapa, la frittata alla menta, le brasciole, involtini di fettine di carne con ripieno di prosciutto, prezzemolo e pecorino gratinato. E poi, ovviamente, le orecchiette con le cime di rapa, la teglia di patate riso e cozze e, infine, i taralli conditi con pepe o semi di finocchio.

Come arrivare a Ostuni

La città di Ostuni si trova a circa 80 chilometri dall’aeroporto di Bari e a 15 chilometri da quello di Brindisi. A 2 chilometri dal centro cittadino si trova la stazione dei treni, collegata alla Città Bianca da un comodo servizio di bus di linea che parte proprio davanti alla stazione. La linea diretta dei bus che collega con il centro è quella con direzione Cimitero di Ostuni. Questo è il metodo più economico per raggiungere la cittadina. In alternativa, si può prendere un taxi oppure noleggiare un’auto in aeroporto, nel caso in cui si intenda organizzare un viaggio itinerante tra le bellezze del Salento e della Puglia.

 

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Cosa fare a Marina di Chieuti, un tuffo tra Puglia e Molise

Un giorno di migliaia di anni fa, per la precisione verso la fine del Quattrocento, l’eroe nazionale Gjergj Kastrioti Skënderbeu (in italiano Giorgio Castriota Skanderbeg), abile condottiero albanese e re dell’Epiro, sbarcò sulla costa pugliese. La missione era di aiutare gli Aragonesi a combattere gli Angioini per il predominio nell’Italia del Sud. Dopo anni di guerre e battaglie gli Aragonesi prevalsero e buona parte dei soldati albanesi rimase nel territorio dell’attuale Puglia. Chieuti nacque così, insieme ai primi nuclei di cultura arbëreshe su terra italiana.

Oggi, la frazione più importante di questo comune, Marina di Chieuti, rappresenta una piccola, ma suggestiva località balneare ideale per godere i piaceri di una vacanza rilassata tra mare, borghi medievali e antichi boschi. In questa guida scopriremo cosa fare a Marina di Chieuti, le mete più interessanti e le località da non perdere nei dintorni.

Godersi la vita balneare e rilassata di Marina di Chieuti

Vivace, allegra, spensierata: Marina di Chieuti è completamente dedicata alla vita balneare che fiorisce durante la stagione estiva. Situata in provincia di Foggia, a 8 km dal comune vero e proprio di Chieuti, questa località offre tutti i servizi e comfort necessari per soddisfare le esigenze vacanziere a ogni età, dai giovani alle famiglie e agli anziani.

I turisti troveranno un’ampia scelta di residence, campeggi, bar, locali e, come sfondo, il mare. La spiaggia principale di Marina di Chieuti è una lunga striscia di sabbia chiara e fine che si allunga per chilometri fino alla vicina località di Campomarino verso ovest, in Molise, e verso est fino a Lesina Marina.

Chiunque può godere di questa parte di costa pugliese adriatica, sia chi desidera il relax e il comfort offerti dagli stabilimenti balneari che gli amanti delle spiagge libere. Grazie alle sue acque poco profonde, al mare molto calmo e alla presenza di bagnini operativi tutto il giorno, questa spiaggia è adatta anche a famiglie con bambini piccoli.

E se le giornate estive si fanno troppo calde, c’è la Pineta Marinelle a offrire un calmo rifugio all’ombra delle sue pinete secolari. Situata a circa 5 chilometri da Marina di Chieuti, è il luogo perfetto per godersi un picnic al fresco o avventurarsi alla scoperta della Torre Mozza, il basamento di una possente struttura difensiva costiera costruita nel primo Cinquecento dagli Spagnoli.

Il centro storico di Chieuti e i suoi dintorni

Dopo una giornata di sole, mare e relax perché non regalarsi una passeggiata nel centro storico di Chieuti? Situato a pochi chilometri da Marina di Chieuti, è facilmente raggiungibile seguendo la Strada Provinciale 44 in direzione Sud. Qui, tra stradine, stretti vicoli lastricati e case basse dall’aspetto semplice e antico, si trova la suggestiva chiesetta neoclassica di San Giorgio Martire e la bella piazzetta di Largo IV novembre, con lo sguardo rivolto verso l’entroterra pugliese.

Con i suoi 1600 abitanti, Chieuti offre un’atmosfera tranquilla che rimanda a quella vita lenta del Sud fatta di pomeriggi assolati, panchine e bambini nelle piazze. E, così annidata su una piccola collina, che la rialza rispetto alla pianura circostante, regala ai visitatori una splendida vista che si allunga fino alla costa.

Una volta terminata la passeggiata si può andare alla scoperta dei dintorni dove boschi antichi e abbazie aspettano solo di mostrarsi ai viaggiatori curiosi, quelli che vogliono andare oltre le classiche destinazioni di massa. Facendo una piccola deviazione verso est si raggiunge il Bosco della Monacesca, ultimo sopravvissuto della vasta foresta mediterranea che durante il Medioevo copriva buona parte del territorio di Chieuti.

Sempre verso est, a circa 5 chilometri dal centro, l’Abbazia di Sant’Agata svela l’affascinante passato di questi luoghi agli avventurosi che decidono di raggiungerla attraversando le stradine di campagna usate dagli agricoltori. Oggi in uno stato di semi-abbandono, nel Seicento rappresentava un importantissimo centro religioso a capo di buona parte delle terre circostanti, in seguito abbandonata nel corso dell’Ottocento a causa di una serie di problemi strutturali.

Visitare le rovine di questa abbazia in estate, quando solo il frusciare del grano al vento e il cantare dei grilli accompagnano chi si avventura fino a questo luogo, è un’esperienza davvero particolare.

Abbazia di Sant'Agata a Chieuti

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Rovine dell’Abbazia di Sant’Agata a Chieuti

Scoprire i borghi di Serracapriola e San Severo

Gli appassionati di storia e borghi di origine medievale possono arricchire l’itinerario con una visita al vicino centro di Serracapriola, immerso nella campagna della Puglia e legato al nome dell’imperatore Federico II di Svevia. Un luogo che appare sospeso nel tempo, con le sue strette viuzze lastricate. A vegliare sulla vita tranquilla dei suoi cittadini il Castello Maresca, risalente al XIII secolo e recentemente restaurato. Da quassù lo sguardo corre sulla valle e sulle colline circostanti. Da non perdere anche la meravigliosa chiesa di San Mercurio Martire, uno splendido esempio di arte barocca pugliese.

Un altro borgo situato nelle vicinanze è San Severo, dove il centro storico è tutto un susseguirsi di decori barocchi ed eleganti profili rinascimentali. Gli edifici da ammirare sono sicuramente il Teatro Verdi, le chiese di San Nicola e San Severino, il Monastero delle Benedettine e, ovviamente, la Cattedrale dell’Assunta. Gli amanti dei fumetti saranno lieti di sapere che qui è sepolto Andrea Pazienza, che trascorse a San Severo la sua infanzia, mentre i buongustai non possono perdere l’opportunità di provare le specialità tipiche pugliesi in una masseria tradizionale dei dintorni.

D’altronde, stare a tavola è il modo ideale per immergersi nei valori e nell’identità del territorio e noi italiani, questo, lo sappiamo bene.

 

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Nel Salento, il borgo medievale di Maruggio che incanta i turisti

Nascosto tra le colline del Salento, in posizione strategica, sorge il piccolo borgo di Maruggio: le sue origini antichissime e le splendide architetture che si celano nel suo centro storico l’hanno reso meta di numerosi viaggiatori alla ricerca di un luogo in cui fare un tuffo nel passato.

Il borgo si trova in un avvallamento naturale, ai piedi delle Murge tarantine, a pochi chilometri di distanza da Taranto. Maruggio venne edificato in posizione nascosta nel corso del I secolo d.C., affinché non fosse visibile dal mare e quindi fosse maggiormente protetto dagli attacchi dei saraceni.

Nel corso dei secoli, il paese subì vicende alterne: dapprima divenne feudo di numerose famiglie importanti del luogo, poi passò sotto il controllo dei Cavalieri di Malta e visse un periodo molto felice e prospero. Ancora oggi possiamo ammirare numerose testimonianze rinascimentali di Maruggio e della sua espansione.

Il centro storico di Maruggio

Il paese, oggi entrato a far parte del circuito I borghi più belli d’Italia, è caratterizzato da un centro storico di origini medievali, che nell’antichità era racchiuso da mura difensive. Un dedalo di viuzze che conducono alla piazza del Popolo, cuore pulsante della cittadina, dove si affaccia il castello dei Cavalieri di Malta, oggi chiamato Palazzo dei Commendatori. Venne edificato nel 1368, ma nel corso dei secoli subì numerose modifiche. Nel suo cortile si possono ammirare anche i resti della cappella della Madonna della Visitazione, uno dei tantissimi edifici religiosi che sorgono sul territorio di Maruggio e dintorni.

Chiesa Madre a Maruggio

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Il rosone della Chiesa Madre a Maruggio

A pochi passi dal castello, la chiesa madre dedicata alla Natività della Vergine Maria: la costruzione originale risale al XV secolo, ma nel ‘700 un forte terremoto distrusse alcuni dei suoi simboli, come l’antico rosone romanico che arricchiva la facciata, e fu quindi oggetto di importanti restauri. E poi la Torre dell’Orologio, sorta nel 1855 e divenuta poi un memoriale per i caduti della prima guerra mondiale. Passeggiando tra le vie del centro storico, i turisti rimangono affascinati dal contrasto tra le piccole casette imbiancate a calce e gli imponenti palazzi signorili risalenti al ‘600.

Le spiagge di Maruggio

Oltre al suo centro storico, Maruggio offre un panorama indimenticabile e si conferma, in Puglia, una meta perfetta per le vacanze al mare: immerso tra le colline salentine, tra trulli e ulivi che punteggiano il territorio, Maruggio si espande fino alle coste affacciate sul mar Ionio. Ed è qui che possiamo trovare alcune spiagge meravigliose, dove il turismo balneare è particolarmente diffuso. Una delle più belle è la spiaggia di Campomarino, caratterizzata dalle sue omonime dune , ora protette come sito di interesse comunitario.

Dune di Campomarino

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Le dune di sabbia a Campomarino

Habitat naturale importante per molte specie animali e vegetali, le dune sono riccamente ricoperte di una folta macchia mediterranea che dona un tocco di verde al territorio. Degradando dolcemente verso il mare, le dune lasciano il posto alla spiaggia sabbiosa, delimitata solamente da qualche breve punto in cui possiamo trovare basse scogliere a picco sulle acque cristalline.

La località di Torre Ovo, parte di Marina di Torricella, è anche un’altra destinazione caratterizzata da un litorale a dir poco caraibico, con la spiaggia circondata da una natura rigogliosa e nelle vicinanze l’antica torre saracena che dà il nome alla località.

Spiaggia di Campomarino

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La spiaggia di Campomarino

Come arrivare a Maruggio

Per raggiungere Maruggio ci sono diverse opzioni di trasporto. Se si arriva dall’estero, l’aeroporto più vicino è l’Aeroporto di Brindisi – Salento, che dista circa 60 chilometri da Maruggio. Dall’aeroporto, è possibile noleggiare un’auto o prendere un taxi per raggiungere la destinazione. Un’altra opzione è l’utilizzo dei mezzi pubblici, come il treno o l’autobus. La stazione ferroviaria più vicina a Maruggio è quella di Manduria, che si trova a circa 9 chilometri di distanza. Da lì, si può prendere un taxi o un autobus locale per arrivare a Maruggio. In alternativa, per coloro che preferiscono viaggiare in auto, è possibile raggiungere Maruggio attraverso le strade principali della regione, come la SS7 o la SS106. Le strade sono ben collegate e offrono un piacevole percorso attraverso la splendida campagna pugliese.

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Cosa fare a Carovigno, incanto di Puglia

Esistono luoghi capaci di meravigliarci ad ogni passo e di immergerci in realtà quasi fiabesche: piccoli e grandi scrigni di bellezza che custodiscono storie di architetture millenarie e di tradizioni culturali ed enogastronomiche. Uno di questi è perfettamente incastonato tra le colline, punteggiate da ulivi e vigne secolari della penisola salentina, e il mare cristallino che ne bagna le coste. Stiamo parlando di Carovigno, uno dei borghi più belli d’Italia situato tra la Valle d’Itria e il Salento settentrionale, in provincia di Brindisi.

Durante un viaggio in Puglia alla scoperta delle più incantevoli perle nascoste del Salento, non può mancare una tappa nel centro storico di Carovigno per poi esplorarne i dintorni, la frazione che si affaccia sul mare e l’oasi naturale di Torre Guaceto. Ecco tutto quello che offre questo splendido borgo salentino.

Cosa vedere a Carovigno

Se il mare che lambisce le splendide spiagge della frazione marittima di Carovigno regala giornate incantevoli tra sole, relax e sport acquatici, il suo centro storico è il luogo perfetto in cui perdersi per scoprirne le numerose bellezze architettoniche e culturali: la regola è farlo a passo lento, per assaporarne tutta l’autenticità.

Con casette dai colori candidi collegate da viuzze sormontate da archi in pietra, Carovigno (che conta 17 mila abitanti) è difeso da una possente cinta muraria dotata di antiche torri, chiese e castelli. Celebre anche per la produzione di olio di oliva e per le feste religiose che vi si celebrano, questo borgo tra terra e mare merita di essere esplorato in ogni suo angolo. Ecco cosa vedere nel centro storico e nei dintorni di Carovigno.

Centro storico di Carovigno: piazza centrale e chiese

Il centro storico di Carovigno conserva ancora le atmosfere autentiche di un borgo antico: case dipinte di bianco decorate da graziose ceramiche locali e vasi con fiori variopinti, protette da quattro orgogliose torri, tre delle quali (la torre civile, Giranda e “delli Brandi”) sono ancora in piedi, e dalle due antiche porte (Porta Brindisi e Porta Ostuni) insieme ai due accessi secondari (l’arco “del Prete” e la “Purticedda”).

Il cuore del centro cittadino è piazza ‘Nzegna: da qui potete partire a piedi in un viaggio lento esplorando tutte le perle di questo borgo antico. Qui si affaccia il convento di Maria Santissima Del Monte Carmelo e diversi edifici storici che rendono meravigliosa l’ambientazione di piazza ‘Nzegna, collegata a corso Vittorio Emanuele.

A pochi passi, si possono ammirare alcune chiese di grande valore: la chiesa Madre di Santa Maria Assunta in Cielo, in Via Cattedrale, le cui origini risalgono al XIV secolo, la chiesa di Sant’Angelo (del Quattrocento) e la chiesa del Carmine, con splendidi affreschi del Settecento.

Carovigno con il suo centro storico

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Centro storico di Carovigno, in Puglia

Il Castello Dentice di Frasso

Attraversando alcune viuzze dal colore candido raggiungete la parte alta di Carovigno con il suo imponente Castello Dentice di Frasso, maniero la cui prima edificazione risale al 1163.

Nei secoli i diversi signori della città misero mano alla struttura del castello di Carovigno, fino a raggiungere l’aspetto attuale dopo le modifiche del Trecento e del Quattrocento. Le mura sono dotate di una fitta merlatura e oggi l’edificio si presenta difeso da tre torri: una con quattro lati uguali, una tonda e una a forma di mandorla (allo scopo di limitare i danni in caso di attacchi con armi da fuoco), quest’ultima realizzata nel XV secolo ad opera dei principi Loffreda. Il progetto è dell’architetto senese Francesco di Giorgio Martini.

Nei sotterranei del castello di Carovigno, che a partire dal XVII secolo si trasforma da forte militare a dimora nobiliare, si possono esplorare le “segrete” utilizzate anticamente come celle e cantine. Nell’edificio, oggi di proprietà dell’amministrazione, è ospitato il Museo delle tradizioni popolari: bellissime le sue stanze, come le sale da pranzo, la biblioteca, l’ampio salone e il caminetto.

Il cortile interno del castello è perfetto per una pausa rigenerante, poiché impreziosito da grandi alberi sotto ai quali rinfrescarsi dalla calura estiva. Dalla fortezza, situata nel punto più alto del borgo, è possibile assistere a una vista mozzafiato su Carovigno e sugli altri piccoli borghi della zona. Accanto al maniero si trova la chiesa di Sant’Anna, fatta costruire dalla famiglia Imperiali, con una funzione di cappella per i feudatari del castello.

Cosa vedere vicino a Carovigno: santuari e castelli

Uscendo dal centro storico di Carovigno e andando alla scoperta delle aree circostanti il borgo, ci si imbatte in altri splendidi punti di interesse culturale e storico.

Tra i monumenti più interessanti nei dintorni, troviamo il santuario di Maria Santissima di Belvedere, a 4 chilometri da Carovigno. Posizionato in un sito mozzafiato a 100 metri di altezza, offre una vista emozionante sugli ulivi secolari arrivando fino al mare di Puglia. Dentro il sito religioso ci sono due differenti cavità (cripta superiore e cripta inferiore), messe in relazione, tra loro e con la navata del tempio, dalla “scala santa” composta da 47 gradini.

I fedeli che si recano in pellegrinaggio al santuario devono recitare una preghiera per ogni scalino percorso. In questo modo si raggiunge l’immagine della Madonna dopo la purificazione dello spirito. Bellissimi gli affreschi dove viene ritratta la Madonna del Belvedere, in onore della quale il lunedì e il martedì dopo Pasqua si svolge l’antico rito della ‘Nzegna, anche se il santuario è meta di pellegrinaggi durante tutto l’anno.

Altra fortezza che merita una visita nei dintorni di Carovigno è il castello di Serranova, edificato nel 1629.

Il mare di Carovigno

Partendo dal centro storico di Carovigno, dopo soli 5 chilometri di strada si raggiunge il mare. La frazione di Torre Santa Sabina è costituita da un insieme di case in pietra calcarea e ristorantini locali, affacciati sulla costa brindisina del Mar Adriatico. È un luogo di ritrovo nei giorni di festa e perfetto per rilassarsi in spiaggia coccolati dal caldo sole dell’estate pugliese. Qui spicca la Torre omonima della frazione: una costruzione a forma di stella con quattro spigoli orientati verso i punti cardinali, nata come torre di avvistamento per il porticciolo ed entrata nel sistema difensivo a protezione della costa pugliese dalle invasioni dei saraceni.

Lungo l’affaccio al mare di Carovigno, sono molteplici le calette e le spiagge costituite, in maniera alternata, da sabbia fine, rocce e grotte scavate nei millenni dal moto incessante delle onde del mare. Alcune di queste? Spiaggia Mezzaluna, spiaggia dei Camerini, spiaggia della Gola e la Grotta Azzurra.

Mare di Carovigno, sulla costa del Salento

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Mare di Carovigno

Riserva naturale Torre Guaceto: un’oasi di pace

Carovigno non è soltanto architettura e storia antica, ma anche il luogo perfetto per coloro che vogliono immergersi nella natura. Dopo la visita al centro storico del borgo, vi consigliamo di fare tappa alla Riserva naturale statale Torre Guaceto: un’imperdibile territorio incontaminato affacciato ad una splendida area marina protetta.

Qui si aprono alla vista distese di ulivi secolari, la profumata macchia mediterranea, dune sabbiose e spiagge paradisiache (come l’amatissima spiaggia di Torre Guaceto). Tanti gli animali del sito che lo rendono così speciale: ci sono tassi, donnole o faine, ma difficilmente riuscirete a vederli durante il giorno. Oppure serpenti innocui come il cervone o colubro leopardino o la testuggine d’acqua. Tra i rapaci, invece, domina il falco. Inoltre si trovano istrice, gatto selvatico, daini e cinghiali.

Esplora questo connubio tra terra e mare a due passi da Carovigno, un ecosistema che valorizza il turismo lento e consapevole. Qui si trova un centro di recupero per tartarughe spiaggiate e la splendida Torre Aragonese, mentre si pratica anche la pesca sostenibile e si estendono varie coltivazioni dello squisito e pregiato pomodoro Fiaschetto.

Torre Guaceto, nell'oasi naturale protetta

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Torre Guaceto