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In Provenza, sulle orme di Francesco Petrarca

Villaggi d’altri tempi, castelli, palazzi e città fortificate. E poi, infinite distese di profumatissima lavanda che, d’estate, colorano tutto il paesaggio di viola. I motivi per innamorarsi di questi luoghi nel Sud della Francia evidentemente erano così tanti da ammaliare persino uno dei nostri poeti più grandi di tutti i tempi: Francesco Petrarca.

Ebbene sì, il Petrarca passò proprio di qua. Arrivò in Provenza per la prima volta da bambino all’età di otto anni. Il poeta fu infatti costretto a lasciare la propria terra natìa, la Toscana, per partire alla volta di Avignone. Suo padre era impiegato nei mestieri della curia papale, e quando questa si era trasferita ad Avignone, anche lui e la sua famiglia dovettero spostarsi.

Il villaggio provenzale di Petrarca

Petrarca, memore di quei luoghi così incantevoli, ci tornò una trentina di anni dopo e, nel 1337, si trasferì nel villaggio di artigiani di Fontaine-de-Vaucluse (il paese che dà il nome a tutto il dipartimento), dove visse circa vent’anni. Fu proprio in questa regione che, all’età di 23 anni, in visita alla Chiesa Sainte Claire di Avignone, incontrò Laura, la donna che gli stravolse la sua vita (e la carriera) e che lasciò un segno profondo nei suoi scritti e nel suo cuore.

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Fonte: 123rf

Il borgo provenzale che ispirò Francesco Petrarca

A Laura, Petrarca dedicò numerosi sonetti del celebre “Canzoniere”, l’opera più nota e importante che scrisse e che ancora oggi studiamo a scuola come modello di eccellenza stilistica oltre che specchio del Rinascimento.

Nel Vaucluse, Petrarca trovò ispirazione per numerose delle sue opere, ma lasciò anche una forte impronta letteraria. Fu infatti fonte d’ispirazione per moltissimi poeti e letterati contemporanei e successivi, non solo in Italia ma anche in Francia. Molti i personaggi che nel corso dei secoli si sono recati in pellegrinaggio letterario nel villaggio per avvicinarsi alla figura di Petrarca. Da Casanova a Stendhal, da Alphonse de Lamartine a François-René de Chateaubriand fino a George Sand.

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Fonte: 123rf

Il villaggio provenzale di Fontaine de Vaucluse

Ancora oggi sono moltissimi i letterati e gli studiosi che visitano il Musée-Bibliothèque François Pétrarque che si trova a Fontaine-de-Vaucluse. Il museo, aperto nel 1927, è interamente sviluppato attorno a quella che molto probabilmente era la residenza del poeta. Conserva bozze di alcune opere, effetti personali e diversi memorabilia.

Nel centro del villaggio c’è una colonna eretta nel 1804 per commemorare il 500° anniversario dalla nascita del poeta e un bellissimo giardino lungo il fiume intitolato a Petrarca dove rilassarsi e ammirare il borgo.

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Fonte: 123rf

Fontaine-de-Vaucluse attraversato dalla Sorgue

Un luogo incantevole

“Chiare, fresche e dolci acque”. Queste celebri liriche del “Canzoniere” di Petrarca potrebbero essere state ispirate dal ribollire delle acque della Sorgue, il fiume che attraversa il villaggio di Fontaine-de-Vaucluse, che proprio in questo punto, a primavera, regala uno spettacolo di rara intensità che attira moltissimi curiosi.

Il paese si sviluppa attorno alle vestigia di un castello del XII secolo, Château des Évêques de Cavaillon. Ancora oggi è famoso per essere il borgo degli artigiani e molti visitatori vengono proprio per scoprire le botteghe artigiane dove si lavora l’argilla, il vetro, il legno, il cuoio per realizzare bijoux, oggetti decorativi e vetrate decorate.

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La fonte della Sorgue che avrebbe ispirato il Petrarca
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Tour della Francia del Sud: Costa Azzurra, Provenza e Camargue

Non bisogna andare troppo lontani dall’Italia per scoprire paesaggi incantati e angoli di mondo incredibilmente suggestivi ma quasi completamente diversi dai nostri. Basta dirigersi al confine, per poi spingersi un po’ più in là, e lasciarsi avvolgere completamente da atmosfere vivaci e, allo stesso tempo, di un’eleganza e semplicità uniche.

Dov’è possibile fare tutto questo? In Francia del Sud, un territorio costellato di meraviglie e in cui fare dei tour che sono in grado di regalare emozioni uniche nel loro genere.

Caldana Europe Travel, un grande e dinamico tour operator specializzato nell’organizzazione di viaggi guidati con accompagnatore in Italia e in Europa, ne pianifica diversi che sono uno più irresistibile dell’altro.

Costa Azzurra: mare e lusso

Qualsiasi tour che si rispetti della Francia del Sud non può che cominciare dalla Costa Azzurra che è in grado di regalare un viaggio perfettamente in equilibrio tra angoli di natura lussureggiante, arte, storia, cittadine mondane, mare e lusso.

Dapprima Nizza, città sempre in festa e ricca di locali alla moda, che conserva fieramente il fascino retrò della sua città vecchia insieme alla raffinata architettura in stile belle époque. E poi sì, qui c’è anche la possibilità di rilassarsi grazie alle meravigliose passeggiate lungo il mare o le piccole soste in spiaggia.

Vi basti pensare a Saint Tropez, meta spesso frequentata da vip, che si distingue per il suo vivace centro storico fatto di facciate dai colori pastello che vanno a incorniciare un romantico porto. Se da un lato la si può considerare la patria di yacht e barche di lusso, dall’altro è una bellissima cittadina dai tetti con le tegole rosse e di grande fascino.

Saint Paul de Vence

Fonte: Caldana Europe Travel

Saint Paul de Vence

C’è poi Saint Paul de Vence che in molti sono pronti a giurare che sia il borgo più romantico di tutta la Provenza: abbarbicato su una montagna, è un villaggio interamente pedonale dove scoprire piazzette armoniose, vedute emozionanti e piccoli angoli di fascino.

Cannes

Fonte: Caldana Europe Travel

Cannes

Infine Cannes che tra palazzi d’epoca, ristoranti alla moda, yacht colossali e tantissime persone in vacanza, custodisce anche qualche angolo di pace che conquista il cuore di ogni suo visitatore.

Alla scoperta delle Terre di Provenza

Per fare un vero viaggio nel Sud della Francia bisogna addentrarsi nel suo cuore più puro: quello delle Terre di Provenza. I viaggi di Caldana Europe Travel permettono di farlo attraverso itinerari che toccano tutto il meglio di questo angolo di mondo dai profili magici.

Gordes

Fonte: Caldana Europe Travel

Gordes

In Provenza, per esempio, è possibile scoprire una serie di borghi arroccati che sembrano delle piccole bomboniere. È il caso di Gordes, luogo dal fascino senza tempo, dove spiccano le bianche rocce che compongono le case rendendolo unico e inimitabile.

Rousillon

Fonte: Caldana Europe Travel

Rousillon

Poi ancora Rousillon che, invece dei colori candidi del villaggio precedente, sfoggia tonalità rossastre e ocra grazie alla terra estratta dalle cave vicine che, anche se solo per un attimo, fanno credere al visitatore di essere approdato in un parco americano. Un paese che con la luce del sole dà il meglio di sé fondendosi con armonia nel blu del cielo limpido e nel verde della natura che lo circonda.

La Provenza è una regione caratterizzata da un clima così mediterraneo che con molta probabilità è tra i migliori di tutto il Paese. E sono proprio le condizioni atmosferiche dolci che permettono la fioritura della pianta che più la contraddistingue: quella della lavanda. Campi ondulati dalle mille tonalità di viola sono il fiore all’occhiello di un tour in queste zone, uno spettacolo imperdibile poiché sembra un mare viola che si perde a vista d’occhio.

Senanque

Fonte: Caldana Europe Travel

Senanque

Sì, pare di stare in un quadro impressionista in cui il ronzare delle api e delle cicale, il profumo intenso, i contrasti del tramonto, e molto altro ancora, rendono l’esperienza quasi onirica. Gli amanti della fotografia troveranno pane per il loro denti presso il pittoresco borgo di Sault e l’abbazia di Senanque, un capolavoro dell’architettura cistercense che si riempie di ancor più fascino quando fiorisce la lavanda.

Un viaggio nella Francia del Sud permette di toccare con mano, mangiare con gli occhi e amare con lo spirito il cosiddetto “douce France”, quel concetto che esprime la spensieratezza, la cultura, la cucina, le tradizioni, i paesaggi naturali, i cieli blu e gli orizzonti che impreziosiscono questo angolo francese: la Provenza è tra le espressioni massime della bellezza più autentica della Francia.

Una piacevolezza che si può percepire a 360 gradi anche in “Un Anno in Provenza”, il famoso libro di Peter Mayle che è stato poi trasformato in un omonimo film di successo. Un’opera che ha contribuito a far conoscere questo sinuoso territorio francese in tutto il mondo. Non a caso tra le righe non solo è possibile leggere degli angoli più incantati di questa regione, ma anche delle sue maestrie artigiane che lo rendono ancora più speciale e peculiare.

Camargue: una regione unica caratterizzata da paesaggi naturali mozzafiato e una fauna selvatica

E chi vuole conoscere il Sud della Francia ancora più a fondo può partecipare tour di Caldana Europe Travel Provenza e Camargue, una zona di cui è praticamente impossibile non innamorarsi.

La Camargue è una regione eccezionale che consente di fare un “bagno” di paesaggi naturali dai profili divini e di scoprire una fauna selvatica che sa colpire.

Aigues Mortes

Fonte: Caldana Europe Travel

Aigues Mortes

Vi basti pensare che da queste parti il nostro meraviglioso Mar Mediterraneo si fonde con le diverse bocche del Rodano. Quel che emerge è un paesaggio punteggiato di lagune, stagni, praterie, distese di sabbia e sale dove spesso si possono avvistare fenicotteri rosa ed aironi. Un’area famosa persino per l’allevamento di tori e cavalli bianchi, anche se a lasciare privi di parole è Aïgues Mortes, un borgo fortificato medievale protetto da possenti bastioni dove a perdita d’occhio si estendono saline dall’acqua rosa.

Camargue

Fonte: Caldana Europe Travel

Camargue

Saintes Maries de la Mer è invece la suggestiva Capitale di questa affascinante regione. Si presenta come un intreccio di case dai colori candidi che fanno da scudo a una meravigliosa chiesa romanica. Il paesaggio da cui è circondata è autentico e selvaggio, con il vento che va ad accarezzare immense spiagge di sabbia bianca, mentre i gitani che popolano la località si aggirano nelle piazzette con chitarre e cappelli neri.

Basta poi percorrere pochi chilometri per raggiungere distese di rosa che tolgono il fiato: le saline più grandi d’Europa, situate a Salin-de-Giraud. Tra tonalità viola, rossastre e mille sfumature di rosa, si innalzano nel cielo enormi montagne di sale silenziose, un incredibile paesaggio di natura allo stato puro e dove dimorano anche oltre 200 specie di uccelli, e più di 260 tipologie di piante.

Arles - Espace Van Gogh

Fonte: Caldana Europe Travel

Arles – Espace Van Gogh

Poi ancora Arles, una città che è stata persino inserita nell’elenco dei siti Unesco per via della presenza di numerosi monumenti romani. Un luogo in grado di incarnare perfettamente lo spirito della Camargue: gitana, pregna di storia, di arte, e contemporaneamente anche ospitale e vivace.

Quelle che vi abbiamo raccontato sono solo alcune delle tappe dei tour. Non resta che scoprirli più a fondo per regalarsi un viaggio che arricchisce lo spirito, il bagaglio culturale e le esperienze di ognuno di noi.

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Brihuega, viaggio alla scoperta della “Provenza Spagnola”

Chi lo ha detto che bisogna andare per forza in Francia per vedere la mitica – e affascinante – fioritura della lavanda? Lo si può fare certamente anche in Italia, ma c’è un posto che prende vita al di fuori dai nostri confini nazionali che non è di certo da meno: Brihuega

Dove si trova Brihuega

Brihuega è un Comune spagnolo di quasi 3000 abitanti situato nella comunità autonoma di Castiglia-La Mancia, nella Provincia di Guadalajara, a poco più di 45 minuti distanza da Madrid, la magica Capitale del Paese. Una località che si fa spazio tra le meraviglie della valle di Tajuña, una zona che conserva un notevole patrimonio monumentale e angoli altamente suggestivi.

Per tantissimo tempo è stato un territorio che ha sopravvissuto soprattutto grazie al lavoro di agricoltori e allevatori, anche se per un periodo ha avuto anche una fiorente industria. Purtroppo nel corso degli anni la situazione economica è peggiorata, e per questo molti abitanti del luogo hanno dato vita a un fenomeno che anche noi italiani conosciamo bene: lo spopolamento.

Ed è stato così che un contadino locale, Andrés Corral, a seguito di un viaggio nella Provenza Francese in cui venne a conoscenza dei sinuosi campi di lavanda, decise di cambiare le cose. Si mise a studiare le caratteristiche di questa pianta, arrivando al punto di capire che era perfetta anche per essere coltivata nella sua Brihuega.

Valle di Tajuña lavanda

Fonte: iStock

La valle di Tajuña vista dall’alto

Scelse perciò, insieme ai suoi fratelli e a un profumiere, di iniziare a lavorare questa pregiata pianta erbacea. Oggi i fiori viola sbocciano in quasi mille ettari di terreno, ed è stato anche costruito un impianto di distillazione di essenze di lavanda che attualmente produce il 10% della produzione mondiale e che è considerato quello meglio attrezzato d’Europa.

Un progetto che ha fatto rinascere la regione, al punto che Brihuega, oltre a essere la “Provenza Spagnola”, detiene anche un festival culturale a cui vale la pena partecipare almeno una volta nella vita.

I campi di lavanda

Visitare i campi di lavanda di Brihuega è come fare un viaggio dai profili onirici. Un tappeto di mille tonalità di viola, profumi freschi e rilassanti, si aprono agli occhi del visitatore durante i mesi estivi.

Il periodo migliore per visitarli, se li si vuole scoprire nel momento della fioritura, è quello che va da fine di giugno a inizio di luglio: è come tuffarsi in un mare viola dal profumo intenso. Luglio e agosto sono i mesi in cui, invece, la maggior parte dei fiori ha ormai raggiunto il massimo splendore possibile.

Prima di pianificare il viaggio è però sempre opportuno tenere a mente che la stagione della fioritura può variare a seconda del tempo e di altri fattori. Consigliamo quindi di verificare online quando è prevista nell’anno di riferimento.

Campi di lavanda di Brihuega

Fonte: iStock

Campi di lavanda al tramonto a Brihuega

Il Festival della Lavanda

A Brihuega la lavanda è una vera e propria istituzione, un bene prezioso e ormai quasi un simbolo della città. Non a caso si è deciso persino di dedicargli un interessante festival culturale che ogni anno attira migliaia di visitatori.

Si tratta di un evento annuale che celebra questa preziosa pianta e che include una serie di attività legate ad essa, come per esempio passeggiate nei campi di lavanda, dimostrazioni del processo di coltivazione e lavorazione, e “assaggio” di prodotti a base di lavanda, come oli essenziali, creme e profumi.

Sono presenti anche diverse attività culturali e musicali, tra cui imperdibili concerti, balli e concorsi. In genere – e purtroppo – dura solo due giorni all’anno. Le date previste per questo 2023 sono il 14 e il 15 luglio, ma se impossibilitati a partecipare, niente paura: la lavanda rimarrà comunque lì pronta a mostrarsi in tutte le sue raffinate sfaccettature.

Cos’altro vedere a Brihuega

Brihuega, seppur piccolina, oltre alla lavanda ha molto altro da fare ammirare ai suoi ospiti. Vi basti sapere che compare persino nella bellissima opera “Viaggio all’Alcarria”,  la regione in cui si trova questa piccola città, del rinomato scrittore Camilo José Cela.

Situata nella valle del fiume Tajuña, un’area così verde che le ha fatto guadagnare il soprannome di Jardín de La Alcarria, è una città murata dove svettano ancora due maestose porte: quella del Campo da Ballo e quella della Catena o l’Arco di Cozagón, che conducono presso un centro storico che è stato persino dichiarato Bene di Interesse Culturale.

Degno di nota è il Castillo de la Piedra Bermeja, una struttura di origine musulmana con stanze in stile romanico e una cappella in stile gotico. A fianco vale la pena fare un salto presso la chiesa di Santa Maria de la Peña, del XIII secolo, e le rovine dell’antico convento francescano.

Cosa vedere presso la città di Brihuega

Fonte: iStock

Il centro storico di Brihuega

Percorrendo le strade cittadine, il visitatore ha il privilegio di raggiungere ulteriori monumenti e nobili edifici, come la prigione pubblica dell’epoca di Carlo III e la dimora dei Gómez. Bellissimo è anche il complesso della Fabbrica Reale di Stoffe, una struttura che si distingue per essere un vero e proprio esempio di architettura industriale spagnola del XVII secolo. Meravigliosi sono anche i giardini, così come il convento di San José e le chiese di San Miguel e di San Felipe.

Il viaggiatore più curioso non potrà non notare le numerose fontane, alcune delle quali monumentali. Tra le varie presenti merita una menzione la Blanquina, che possiede ben dodici zampilli e un collegamento all’antico lavatoio.

Cosa vedere nei dintorni

Brihuega ha la fortuna di sorgere in un territorio sorprendente: quello de La Alcarria. In questa regione sono tante le cose da visitare, ma senza ombra di dubbio vale la pena fare un salto a Guadalajara.

Una città in cui rilassarsi grazie a un centro storico prezioso e pregno di edifici di grande valore, sia storico che architettonico. Un esempio è il palazzo dell’Infantado, l’edificio in assoluto più importante e simbolo di questa bella località spagnola.

I più intraprendenti possono invece decidere di percorrere circa 70 chilometri per arrivare presso il villaggio di Buendia: qui prende vita la Ruta del Las Caras, uno dei cammini più curiosi e speciali di tutta la Spagna. In appena 2 chilometri di sentiero è possibile, passo dopo passo e nel bel mezzo di una cornice naturale incantevole, interfacciarsi con ben 18 sculture e bassorilievi scolpiti nella roccia. Sono delle enormi facce che sono state costruite a partire dagli anni ’90 e che arrivano a toccare persino i sei metri di altezza.

Insomma Brihuega, con la sua lavanda, il suo centro storico che è una vera perla e i suoi dintorni da sogno, è una meta da inserire assolutamente nella propria lista dei desideri.

Palazzo dell'Infantado a Guadalajara

Fonte: iStock – Ph: CHUYN

Il maestoso Palazzo dell’Infantado a Guadalajara
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In Provenza, sulle tracce di Pablo Picasso

Pittori e scrittori hanno da sempre celebrato la Provenza. Un nome su tutti: Pablo Picasso. Il grande artista di nazionalità spagnola scelse questa regione del Sud della Francia per creare le sue opere d’arte, amare e… morire. Tanto che i suoi dipinti, le sue donne e le sue amicizie hanno segnato queste terre a tal punto da identificarsi con l’artista stesso.

Disegni, pitture e ceramiche, ma anche la volta di una cappella portano il suo nome e si possono scoprire ad Arles, Aix-En-Provence, Avignone, Vallauris e Antibes.

A cinquant’anni dalla morte di Picasso, avvenuta l’8 aprile del 1973 a Mougins, ripercorriamo un itinerario che segue i suoi passi. Il più grande pittore del XX secolo ha trascorso la maggior parte della vita nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra e il tour sulle orme di Picasso nel Sud della Francia comprende alcune tappe che hanno ispirato la sua vita e la sua creatività.

Picasso ad Antibes

Negli anni di soggiorno di Picasso sulla Costa Azzurra, la città di Antibes propose all’artista di sfruttare parte dell’allora Castello Grimaldi come atelier. Al termine del soggiorno durato solo due mesi nel 1946, il pittore lasciò alla città 23 dipinti e 44 disegni. Nel ’48 Picasso arricchì la collezione donando 78 ceramiche realizzate nell’atelier Madoura di Vallauris. Nel 1966, per rendere omaggio a Pablo Picasso, il Castello Grimaldi divenne ufficialmente il Museo Picasso, il primo museo dedicato all’artista. Nel 1991, infine, il lascito di Jacqueline Picasso, la sua ultima compagna di vita, permise di arricchire ulteriormente la collezione.

Picasso a Vallauris

Picasso scoprì nel 1936 la “città dei cento vasai ” e ci andò a vivere tra il ‘48 e il ‘55 cimentandosi nel modellare la terra. Le ceramiche prodotte in questi anni sono una dimostrazione ulteriore del suo genio. Nel ‘59, dipinse “La Guerra e la Pace” nella cappella sconsacrata del castello trasformando l’antico santuario abbandonato in una sorta di Tempio della Pace. Il castello è diventato il Museo Nazionale Pablo Picasso. Ma a Vallauris l’artista lasciò anche una delle sue più celebri sculture, per ringraziare la popolazione della calorosa accoglienza: “L’uomo con la pecora” che si può ammirare nella piazza del mercato nel centro cittadino.

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Fonte: @SiVIaggia – Ilaria Santi

La cappella affrescata da Picasso nel castello di Vallauris

Picasso e Mougins

Picasso conobbe il borgo di Mougins, nell’entroterra di Cannes, grazie a un fotografo che lo immortalò in alcuni suoi scatti intimi. Decise allora di acquistare una proprietà nel 1961, il Mas Notre-Dame-de-Vie, che lui stesso definiva “la casa dei miei sogni” e dove si spense nel ’73 all’età di 91 anni. Dalla villa poteva ammirare la baia di Cannes, le colline intorno al villaggio fino al Massiccio dell’Estérel.

Il periodo trascorso in solitudine a Mougins fu particolarmente intenso dal punto di vista artistico per Picasso. La moglie Jaqueline che gli fu accanto fino alla fine e che lui chiamava affettuosamente “la spagnola” fu la sua ultima musa. La casa venne venduta nel 2017 per 170 milioni di euro. Oggi, Mougins è conosciuto come borgo degli artisti per via dei tantissimi atelier che sono stati aperti da allora.

Mougins Francia

Fonte: Ph Aurore Kervoern – iStock

Il borgo di Mougins

Picasso a Saint-Tropez

Come Henri Matisse e Paul Signac, anche Picasso frequentò regolarmente la cittadina di Saint-Tropez. In particolare, trascorse l’estate del ‘51 con Geneviève Laporte, con cui ebbe una relazione, nella casa dello scrittore Paul Eluard. Geneviève è il soggetto di numerosi ritratti e nudi eseguiti dall’artista, tra i quali il celebre disegno “L’Odalisca”.

Picasso ad Aix-en-Provence

Ad Aix sarebbe dovuto nascere nel 2021 il più grande museo al mondo dedicato a Picasso, voluto da Catherine Hutin-Blay, figlia di Jacqueline Roque, ultima moglie di Picasso. Il museo avrebbe dovuto trovare spazio all’interno dell’ex convento dei Predicatori, ma al momento il progetto è rimasto in stand-by. Si possono però ammirare alcune opere di Picasso al Museo Granet di Aix-en-Provence.

Aix-en-Provence

Fonte: iStock

Il centro storico di Aix-en-Provence

Picasso ad Arles

La passione dell’andaluso Picasso per la Spagna e per le sue tradizioni (era nato a Malaga), prima fra tutte la corrida, e l’ispirazione che la Camargue aveva dato a un altro celeberrimo artista, Vincent Van Gogh, lo portarono spesso ad Arles. Il Museo Réattu della città ospita ben 57 disegni donati dallo stesso Picasso un paio di anni prima della morte. Tra questi, il Ritratto di Maria (la madre dell’artista), risalente al 1923, e il Ritratto di Lee Miller (una delle sue ultime muse), vestita da Arlesiana, dipinto nel 1937.

Picasso a Les Baux-De-Provence

Le vecchie cave di Les Baux-De-Provence, nelle Alpilles, un gruppo di colline in Provenza, videro Picasso partecipare come attore, nel 1959, nella cornice della “Cattedrale di immagini”, alle riprese del “Testamento d’Orfeo”, un film realizzato dal suo amico Jean Cocteau. Ancora oggi lo si può vedere nello stesso luogo, le Carrières de Lumières.

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Fonte: 123rf

Le cave di Les Baux-De-Provence

Picasso ad Avignone

Picasso scelse di trascorre l’estate del 1914 ad Avignone, vicino ai suoi amici pittori Georges Braque e André Derain e qui realizzò due grandi tele, fra cui “Il ritratto di ragazza” (sintesi di diverse tecniche: papiers collés, materiali e trompe l’oeil) e delle splendide nature morte, come “Natura morta verde”. Il Museo Angladon espone, al piano terra, in una sala dedicata ai Maestri degli anni ’20, numerose sue opere, fra cui i famosissimi “Arlecchino” e “Finestra aperta sul mare”.

Picasso a Vauvenargues

Il piccolo Comune dell’entroterra provenzale a una quindicina di chilometri da Aix-en-Provence è l’ultima tappa del viaggio sulle orme di Pablo Picasso. Il castello del XIII secolo venne venduto all’artista nel 1958 ed è qui che Picasso è sepolto, davanti alla scalinata principale del castello, insieme alla sua ultima moglie. Le finestre della residenza affacciano sulla montagna Sainte-Victoire, la stessa che Paul Cézanne aveva dipinto sotto mille luci diverse, in ogni stagione dell’anno.

Quando Picasso informò il suo mercante d’arte Daniel-Henry Kahnweiler dell’acquisto pare gli abbia detto “Ho comprato la Sainte-Victoire di Cézanne” e che l’altro gli abbia chiesto quale dei tanti, ma che la risposta di Picasso sia stata “L’originale”, riferendosi alla collina vera e propria, visto che della proprietà fa parte anche una porzione della montagna.

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Fonte: 123rf

Il castello di Vauvenargues dove si trova la tomba di Pablo Picasso

Alcune delle pareti interne del castello sono decorate con affreschi realizzati dallo stesso Picasso – tra cui quelle del bagno – e per questo motivo l’edificio è diventato un monumento storico. Il castello, arredato e decorato dall’artista, da allora è appartenuto alla figlia di Jacqueline, Catherine, erede di Picasso, ma non è visitabile, se non in circostanze speciali.

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Il Colorado della Provenza, un canyon a due passi dal mare

L’immediato entroterra della Provenza – Costa Azzurra regala un’infinità di luoghi e paesaggi inaspettati che meritano di essere scoperti durante una vacanza trascorsa nel Sud della Francia.

Tra i tanti luoghi da visitare ce n’è uno decisamente inaspettato, che per il suo territorio alquanto inusuale per le latitudini a cui si trova è chiamato “Colorado della Provenza”. Chi ha visitato alcuni dei parchi americani come la Monument Valley o il Bryce Canyon o Zion National Park o ancora l’Antelope Canyon, per esempio, si ritroverà nel paesaggio e nei colori che si presentano davanti agli occhi di chi viene qui.

Il luogo è Rustrel e prende il nome dal vicino villaggio che conta all’incirca 700 abitanti, uno dei tanti “village perché” come li chiamano da queste parti arroccati sulle colline che fanno da cornice a tutta la Riviera francese.

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Fonte: 123rf

Il color ocra del Colorado della Provenza

Qui tutto è color ocra. A rendere unico questo luogo sono le sue incredibili formazioni rocciose, nate dall’erosione del tempo e dagli agenti atmosferici. Queste formazioni risalgono a più di 200 milioni di anni fa. I giacimenti di ocra iniziarono a essere sfruttati fin dal ‘700 e le formazioni rocciose odierne sono anche il risultato dell’erosione e degli scavi fatti nel corso degli anni.

La leggenda di Rustrel

Un’antica leggenda narra che la terra di Rustrel sia diventata rossa per via del sangue versato dalla bella Sirmonde che si suicidò lanciandosi giù dalle falesie pur di non essere trafitta dalla spada dal marito che aveva scoperto che la moglie aveva un amante.

I sentieri del Colorado della Provenza

Il modo migliore per esplorare questo luogo incredibile è seguendo i vari sentieri che negli anni sono stati tracciati tra le rocce color ocra e la verdissima macchia mediterranea.

Uno degli itinerari più suggestivi da percorrere a piedi è quello che porta ai Camini delle Fate, delle formazioni rocciose simili a quelle che si trovano nella Cappadocia, in Turchia.

L’itinerario del Sahara è il più gettonato. Semplice e adatto a tutti, è lungo 2,1 chilometri e il giro dura circa 40 minuti considerando l’andata e il ritorno.

Il sentiero dei Belvedere abbraccia l’intero Colorado provenzale, regalando una splendida vista di tutto il “Colorado”. Questa passeggiata è più difficile e ha un dislivello maggiore, ma offre un panorama che vale la fatica. Il circuito è lungo circa 4 km e dura circa un’ora e 45 minuti di cammino con un dislivello di 70 metri.

Tutti i sentieri sono indicati con segnaletiche blu e arancio, posizionate sui pali di ferro rosso che aiutano a seguire gli itinerari corretti da seguire. Infatti, è severamente vietato uscire dai tracciati in quanto il Colorado della Provenza è un patrimonio naturale molto fragile e sensibile al grande afflusso di visitatori. Per riuscire a preservarlo bisogna essere estremamente rispettosi del territorio. Inoltre, è vietato avvicinarsi ai Camini delle fate in quanto la roccia è estremamente friabile e quindi pericolosa, con rischio di cadute e smottamenti.

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La Provenza raccontata da Ridley Scott e Peter Mayle è anche in Italia

È veramente difficile trovare qualcuno che non abbia visto “Un’ottima annata”, il film del 2006 diretto da Ridley Scott e tratto dal romanzo omonimo di Peter Mayle. Un lungometraggio girato in una regione francese inondata di luce e che per molto tempo è stata anche la casa di entrambi gli artisti: la Provenza.

Un territorio che si distingue per essere unico nel suo genere e che è in grado di dare vita a dei prodotti che è quasi impossibile ricreare altrove. La buona notizia è che adesso sono disponibili in tutta la loro originalità anche in Italia. Ma prima di svelarvi come ottenere le varie eccellenze, facciamo insieme un viaggio in questa incantevole terra attraverso i luoghi del film e le opere letterarie di Mayle.

La Provenza di Ridley Scott e Peter Mayle

La Provenza di Ridley Scott è quella del Luberon, un territorio costellato di villaggi che lasciano davvero senza fiato. Uno di questi è Gordes, elegantemente arroccato su una collina e impreziosito da edifici di roccia bianca che cambiano colore in base al passare delle ore.

Tornato alla ribalta grazie a “Un’ottima annata” anche Bonnieux, un paesino che possiede antiche chiese, imponenti mura e viuzze caratteristiche che affascinano qualsiasi viaggiatore. Così come Lacoste, che dalla cima della collina su cui è posizionato regala un panorama che arriva dritto al cuore.

Poi ancora Ménerbe, un villaggio-fortezza che si estende su un sinuoso promontorio roccioso. Infine, Lourmarin che, a differenza degli altri, è adagiato ai piedi della Combe de Lourmarin, un’incredibile gola che separa in due parti il Massiccio del Luberon.

Peter Mayle, invece, ci porta in una Provenza che dà il meglio di sé. Come quella che si può scoprire nel suo romanzo autobiografico, “Un anno in Provenza”, che racconta anche delle maestrie artigiane che lavorano i prodotti di questo territorio. Oppure “La mia Provenza”, dove si evince che questa è una zona che sembra attingere dalle cose semplici, dalla terra, dai colori e i profumi della natura, senza dimenticare le tradizioni e le usanze popolari che qui vengono custodite e preservate.

Modi di essere che danno vita a un mondo di eccellenze eterogenee in cui la lavanda è il naturale vessillo.

I prodotti della Provenza direttamente a casa tua

Ed è proprio dalla consapevolezza delle unicità di questa terra che è nato Come in Provenza, un negozio virtuale italiano che mette a disposizione tantissimi prodotti che sono stati visti creare direttamente dalle mani dei mastri artigiani provenzali.

Il catalogo è davvero ricco e in grado di accontentare qualsiasi esigenza. Senza ombra di dubbio la star della situazione è la lavanda, una pianta aromatica dalle numerose virtù poiché è antisettica, calmante e cicatrizzante. Con essa, ma anche con altre ricchezze del territorio, vengono realizzati prodotti per il corpo che sono naturali e autentici. Veri e propri capolavori che si ispirano alla natura provenzale, alle sue colline profumate e ai suoi immensi campi in fiore.

Straordinari anche i profumi che nascono da materiali naturali e secondo piramidi olfattive precise e complesse. Fragranze ispirate alla grazia della natura della zona e delle sue luci.

Non mancano gli articoli cosmetici e per il benessere a base di materie prime naturali ed ecologiche provenienti dalla Provenza e dal Mediterraneo.

Poi i tessuti provenzali che possono far nascere il sole sulle tavole, inebriare le stanze con il profumo di lavanda e molto altro ancora. In poche parole, sono in grado di portare nelle nostre case il cuore della Provenza.

E ancora le ceramiche che sono famose per i colori sgargianti che attingono ai temi della natura locale e ai soggetti della terra tra cui le cicale, le olive, la lavanda e le ocre. Così come la gastronomia, le famose erbe, il delizioso miele e le imperdibili tisane.

Insomma, adesso grazie a Come in Provenza è possibile avere a casa propria le tipicità uniche di quei luoghi che si possono trovare solo nel Luberon.

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Fiorisce la lavanda, e i paesaggi italiani si tingono di blu

Arriva l’estate ed è tempo di lavanda. Come accade nella Provenza francese, anche alcuni luoghi d’Italia oggi si tingono di blu. Sì, perché il lilla non è l’unico colore della lavanda, che passa dal violetto al blu più intenso.

Quando i campi si riempiono di lavanda il paesaggio è un vero spettacolo. E i campi di lavanda in fiore attirano sempre più appassionati e amanti della natura in molti luoghi d’Italia, dove si possono fare splendide passeggiate tra i filari blu-viola, e ora anche molte esperienze a base di lavanda.

Il lavandeto di Assisi

In uno stupendo scenario che vede sullo sfondo Assisi, la città di San Francesco, tra filari di lavande rosa, bianche, viola e blu e altre piante aromatiche – anche rare – ogni anno viene organizzata la festa della lavanda che dura circa un mese. Un evento gratuito con mercatino e una piccola mostra di florovivaismo, ma anche corsi, passeggiate a piedi o a cavallo dei poni e distillazione di olii essenziali.

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Fonte: 123rf

Assisi e i campi di lavanda

La festa della lavanda di Assisi è iniziata il weekend del 9 giungo e, tempo permettendo (alla natura non si comanda), durerà fino al 10 di luglio. Nei tre ettari di parco, con il suo pittoresco laghetto e la basilica che domina la pianura è uno dei luoghi più belli d’Italia dove ammirare la fioritura della lavanda.

Una notte nel Giardino lilla

Alle porte di Parma, c’è un luogo davvero incantato, immerso tra inebrianti campi di lavanda in fiore. È uno degli angoli più romantici d’Italia dove andare a inizio estate. E dove trascorrere una notte circondati da oltre 10mila metri quadrati di lavandeto e da circa 11.000 piante di lavanda.

Si dorme in una tenda di lusso con letto matrimoniale e toilette interna, con prodotti a base di lavanda e persino colazione a base di lavanda. Gli ospiti vengono accompagnati a fare una visita del lavandeto e possono raccogliere la lavanda e acquistare i prodotti cosmetici, i profumatori e gli alimenti a base di piante officinali.

Polesine, la Provenza italiana

La zona di Porto Tolle, un angolo poco conosciuto e poco turistico del nostro Paese, vale assolutamente la pena visitare. A inizio estate, come accade anche in Provenza, la lavanda inizia a fiorire e qui, di campi, ce ne sono tantissimi.

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Fonte: Dario Ramazzina @Veneto Segreto

Campi di lavanda nel Polesine

Il paesaggio si colora tutto di lilla. Con gli antichi casolari che sono i corrispettivi dei “mas provençal”, le tipiche case di pietra dei contadini del Sud della Francia. I campi si trovano in particolare nell’entroterra della Sacca di Scardovari, vicino all’Oasi naturalistica di Ca’ Mello. E intorno ai campi di lavanda c’è il meraviglioso spettacolo del Delta del Po.

La Sacca degli Scardovari, infatti, è un ampio specchio d’acqua compreso tra le foci del Po di Gnocca e il Po delle Tolle. La sacca, separata dal mare da lidi sabbiosi, sorge in uno degli scenari paesaggistici più affascinanti del Delta. La fioritura della lavanda dura pochi giorni, quindi, per ammirarla, bisogna fare in fretta. Poi viene raccolta e trasformata in olii essenziali e in altri prodotti.

I campi di lavanda del Monferrato

Non c’è un momento più magico dell’inizio dell’estate per visitare l’Alessandrino e il Monferrato. Perché è proprio in questo periodo che i campi della zona si colorano delle mille tonalità del viola, grazie alla profumatissima e scenografica fioritura della lavanda.
Uno spettacolo a cui si può assistere fino alla fine di luglio (quando la lavanda viene poi tagliata), regalandosi un weekend romantico o una gita in famiglia all’insegna di escursioni nei campi e visite alle aziende che ne lavorano i fiori per creare olii, profumi e prodotti di bellezza.

Diverse sono le strutture sul territorio che hanno costruito esperienze intorno alla lavanda e ai suoi incredibili colori: dalle fattorie didattiche che ne raccontano gli usi alle “starsbox” dell’Agriturismo Verdita, romantiche capanne di legno in mezzo a scenografici campi viola, che permettono di godere appieno dell’immersione in questo spettacolo naturale ricco di suggestioni profumate.

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Fonte: @Simone Mondino

Le starsbox tra i campi di lavanda

Toscana, regina della lavanda

Dalla provincia di Pisa a quella di Lucca, fra le dolci Colline di Santa Luce fino a Massarosa, sulle rive del Lago di Massaciuccoli, e poi nella Maremma a Civitella Marittima, nel Chianti sulle colline di Fonterutoli e Castellina, e in provincia di Arezzo, a Castelfranco di Sopra, la Toscana è un’esplosione incredibile di viola e profumi che non lasciano indifferenti: quelli della fioritura delle lavanda.

Una Regione che è un vero e proprio paradiso per chiunque ami ammirare queste incredibili piante. Il boom toscano della lavanda, infatti, è iniziato nel 2015 anche grazie al Piano Integrato di Filiera della Regione Toscana che ha contribuito a decuplicare le superfici destinate alle erbe officinali, anche per via del particolare microclima di alcune zone della regione.

Sono molti, nell’ultimo decennio, i terreni, anche incolti, che sono stati riconvertiti dalle aziende agricole che attorno ai lavandeti hanno sviluppato nuove filiere anche di didattica e turismo. Basti pensare alle Colline Pisane di Santa Luce dove grazie al progetto “La Valle dei Profumi” la coltivazione della lavanda ha sviluppato una vera e propria filiera delle erbe officinali.

Da queste parti la lavanda viene coltivata e “trasformata” in olii essenziali destinati a molti settori, dalla cosmetica all’alimentazione. L’esempio della Valle dei Profumi è tra i più interessanti a livello nazionale: oggi, gli ettari destinati alla lavanda sono diventati 18 dai due iniziali.

Uno spettacolo di cui godere in un periodo preciso: da giugno a luglio, quando la fioritura della lavanda è una magia straordinaria che richiama in Toscana migliaia di visitatori, che raggiungono i campi anche soltanto inseguendo il colore del paesaggio e s’immergono tra i filari e il magnifico profumo.

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La Toscana come la Provenza: i bellissimi campi di lavanda

La Provenza è una peculiare regione situata nel sud-est della Francia e conosciuta principalmente per la varietà dei suoi paesaggi, compresi quelli regalati dai lunghisssimi e profumatissimi campi di lavanda. Una fioritura che attira da sempre milioni di turisti che rimangono estasiati di fronte allo spettacolo regalato da questa pianta.

La buona notizia è che non è necessario volare fino al confine per ammirare questa meraviglia che sboccia. Basta andare in Toscana, una regione italiana che riserva sempre tantissime sorprese.

Le fioriture di lavanda sui Colli Pisani

Dal 12 giugno al 24 luglio sarà possibile scoprire immensi campi di lavanda che prendono vita tra i profili ondulatati dei Colli Pisani. Questa zona, durante questo periodo, offre un panorama ricco di mille sfumature blu e viola tipiche della lavanda, catapultando il visitatore direttamente in Provenza.

Territorio da sempre ricco di campi agricoli che fino a pochi anni fa erano coltivati a grano, in questi ultimi anni sono stati riconvertiti in coltivazioni di lavanda con metodo biodinamico. Tutto questo è avvenuto grazie a un gruppo di imprenditori agricoli che hanno lavorato all’idea di dare vita alla Valle dei Profumi e dei Colori nelle Colline Pisane, trasformando il paesaggio circostante in uno splendido e colorato luogo di attrazione e di riflessione, dove vivere un’esperienza diversa, nel rispetto dell’ambiente.

campi lavanda toscana

Uno dei campi di lavanda nei Colli Pisani

Da queste parti non solo è possibile scoprire splendidi campi di lavanda. Nelle giornate suddette si potranno fare anche altre attività come visite guidate, workshop sull’uso degli oli essenziali, soggiornare in strutture ricettive BIO, assaggiare irresistibili prodotti tipici, fare percorsi panoramici a piedi e in bicicletta, comprendere meglio i meccanismi di distillazione degli oli essenziali e tante altre esperienze.

I benefici del passeggiare tra la lavanda

La cosa particolarmente interessante è che i campi di lavanda non portano solo benefici per gli occhi e per i propri nasi, passeggiarci è anche un facile metodo per disciplinare la mente, migliorare le capacità di concentrazione, aiutare a trovare serenità e buonumore, accrescere la capacità di percepire noi stessi e anche l’ambiente circostante.

Il motivo di tutto ciò è molto semplice: il profumo di questa pianta, il colore blu-viola di cui è forgiata e il panorama circostante, facilitano la connessione con il proprio respiro, i propri passi e il momento presente.

Tutto nella nostra mente si placa e lo spazio che si crea funge da nutrimento energetico per il nostro benessere e la nostra salute mentale, fisica e spirituale.

benefici della lavanda

Passeggiare tra i campi di lavanda toscani

I borghi da ammirare nei Colli Pisani

Una zona ricca di campi di lavanda ma anche di borghi che arrivano dritti al cuore. Basti pensare a Usigliano, un piccolo centro rurale distribuito su quattro colline e impreziosito dalla presenza di numerose Ville, tra cui: Villa Nelli Feroci e Villa Castelli che conserva una cantina interrata e scavata nel tufo.

Bellissimo il Museo delle Attività Agricole con numerosi attrezzi e macchinari agricoli del passato. Ad essere particolarmente interessante è che in questo paesino non ci sono negozi: la popolazione vive a stretto contatto con la natura e il tempo trascorre ai ritmi della tranquillità.

Da non perdere anche Lari, borgo famoso per il suo bellissimo castello medievale che regala una visita stupenda. Oppure Orciano Pisano che si trova immerso tra i profili sinuosi di queste colline. Paesaggi incantati e rilassanti attraversati da numerosi sentieri che permettono di ammirare le terre agricole.

Di origini medievali, è anche la località più importante delle Colline Toscane dal punto di vista paleontologico: nel 2006 è stato rinvenuto lo scheletro di un misticete lungo dieci metri e vissuto tre milioni di anni fa.

L’ultimo borgo che vi consigliamo, ma ce ne sono molti altri, è Santa Luce che si distingue per essere ricco di storia e tradizione. Nel centro storico sono possibili da ammirare i resti del castello medievale, che un tempo dominava tutta la vallata, e la chiesa di Santa Lucia che conserva una pregevole tela quattrocentesca con la Madonna del Bambino.

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Il bel borgo di Lari

Colli Pisani, tra lavanda e altre meraviglie

Le meraviglie di questa zona non sono di certo finite qui. La natura, infatti, regala spettacoli difficili da dimenticare. Oltre alla passeggiata tra le colline tra Casciana Alta e Castellina Marittima, passando da Santa Luce e Orciano Pisano, che regalano campi di lavanda immensi, da scoprire ci sono anche le Cascate del Ghiaccione, così chiamate a causa delle loro acque freddissime.

Sono tre flussi d’acqua (solo due facilmente raggiungibili), e la più suggestiva si chiama il Tonfo degli Ebrei. Si narra che, durante la Seconda Guerra Mondiale, vi furono gettate alcune persone. L’acqua fa un salto di circa 10 metri lungo una parete rocciosa e si riversa in una pozza gelida e profonda dove è comunque possibile fare il bagno (con un po’ di coraggio).

Bellissima anche la Riserva Naturale LIPU del Lago di Santa Luce che si estende per 525 ettari. Un lago situato proprio lungo la rotta migratoria, a tal punto da essere stato testimone di una rapida colonizzazione spontanea di vegetazione palustre e di numerose specie di fauna acquatica.

I sentieri lungo le rive del lago sono arricchiti da una fitta vegetazione che in primavera regala uno spettacolo senza uguali. Tante le attività da poter svolgere: dai corsi di educazione ambientale per giovani e adulti, ai percorsi olistici tra natura e spiritualità alle escursioni e passeggiate nei sentieri della Riserva.

Infine, ma anche in questo caso le meraviglie della natura da scoprire sono davvero tante, chi ama viaggiare in bicicletta può andare dal mare alle colline pisane su due ruote. Un percorso che attraversa diverse meraviglie che non lasceranno di certo indifferenti.

Insomma, dal 12 al 24 luglio i campi di lavanda dei Colli Pisani, e tutta la zona ricca di spettacoli unici, ci aspettano a braccia aperte. Si raccomanda, tuttavia, di non schiacciare con i piedi le piante, non cogliere i fiori, non scavalcare le file di lavanda, non entrare nelle zone interdette, non disturbare le api e indossare pantaloni evitando gonne larghe che potrebbero intrappolare questi importanti insetti.

Fondamentale anche non accedere ai filari con biciclette e moto, non gettare alcun rifiuto nel campo, tenere i propri amici a quattro zampe al guinzaglio e avere a portata di mano dei sacchetti per la raccolta dei loro bisogni, non entrare nel campo dopo una pioggia e, soprattutto, sentirsi completamente liberi.

fioriture lavanda italia

Le meraviglie dei Colli Pisani