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L’arte di Dalì illumina la natura: a Parigi è magia

Immaginate di trovarvi nella meravigliosa Parigi, con l’aria frizzantina della notte intenta ad accarezzare la vostra pelle. È già un’immagine incantevole, non trovate? Bene, però si può sempre fare di meglio, come per esempio sognare di fare una passeggiata luminosa tra le opere di Dalì. Un’associazione troppo fantasiosa? Niente affatto, perché è proprio quello che potreste vivere (davvero!) al Parc de la Villette, uno dei più grandi parchi della capitale francese.

La passeggiata luminosa L’Art dans la Nature

Ma di cosa stiamo parlando nello specifico? Di L’Art dans la Nature,  non una “semplice” mostra ma un vero e proprio percorso luminoso, un cammino di luci e suggestioni pensato dall’associazione culturale e d’intrattenimento LETSGO per omaggiare Salvador Dalì, esaltare la bellezza di Parc de la Villette e risvegliare e stuzzicare i senti dei visitatori, portandoli a riflettere su ciò che apparentemente sembra illogico e strano e a tenere in alta considerazione il valore della vita, della natura e di ogni momento.

Art Dans Nature, mostra luminosa di Dalì a Parigi

Il cammino è ricchissimo: l’intero parco è stato diviso in 21 aree che si distinguono per un’opera principale ma che sono anche arricchite di piccole chicche e animazioni luminose. In tutto, ci sono più di 3.000 fra fontane illuminate, sculture iconiche, installazioni interattive e creazioni plastiche, che insieme formano il primo labirinto di luce mondiale in assoluto a dare spazio alle opere di Dalì, permettendo anche di guardarle da una diversa prospettiva.

Salvador Dalì, le danze incantate e la natura

Quasi tutte le luci di L’Art dans la Nature si muovono, si incontrano, volteggiano. E non è un caso, né si tratta “solo” di un escamotage scenografico. Anche i movimenti delle luci, a volte lenti e a volte veloci, a volte frenetici e a volte rallentati e morbidi, richiamano un punto cardine dell’arte di Dalì: la danza del tempo. Dalì era infatti ossessionato dal concetto di tempo e per mezzo delle sue opere (tra cui l’iconica La persistenza della memoria) ne sottolineava fugacità e importanza.

Parigi, mostra Arte nella natura

Allo stesso modo, Dalì era affascinato dalla natura: aveva con essa un legame profondo, molto più di quanto si possa pensare quando si immagina l’artista, così innovativo e “metropolitano”. Il legame traspare dalla presenza frequente, nelle sue opere, di elementi come uova, insetti, animali più o meno distorti.

Immagini oniriche e surrealismo

Alcuni di questi animali compaiono all’interno di L’Art dans la Nature: troviamo le formiche, che sembrano essere “fuggite” da alcuni capolavori, ma anche l’unicorno, gli elefanti e le lumache, tutti posizionati in scorci del parco che contribuiscono, durante la notte, a dare loro un aspetto ancora più magico, ancora più onirico.

Art Dans Nature, mostra luminosa di Dalì a Parigi

Tutto il percorso è stato studiato per restituire il desiderio di Dalì di sconvolgere le convenzioni ed esplorare gli angoli più nascosti della mente umana, quelli più creativi, quelli popolati da esseri e creature che non corrispondono al reale. Visitare L’Art dans la Nature è, dunque, un regalo da fare a noi stessi per sorprenderci a sognare l’insolito (o addirittura l’inammissibile). La passeggiata resterà aperta fino al 21 gennaio, ed è visitabile dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00.

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In Italia esiste una Spa fatta di neve e ghiaccio: è un sogno

Un panorama bianco, innevato, candido e poi le alpi, punteggiate anch’esse di bianco, luminose e suggestive, e i dolci colori del legno che richiamano romanticismo e bellezza: basterebbe soltanto questo a farvi venire voglia di teletrasportarvi a Livigno, a ben 1.816 metri di altitudine in Italia, ma adesso c’è anche una ragione in più. Quale? Una Spa fatta di neve e ghiaccio che sembra quasi irreale per quanto è bella e per la sensazione di benessere che trasmette anche solo a un primo sguardo.

La cosa più interessante da sapere è che questa Spa permette di vivere due esperienze davvero incantevoli: immergersi nel calore e nei getti idromassaggio di una Jacuzzi e restare per qualche minuto all’interno di una sauna fredda. Non la “solita” sauna, dunque, ma un’esperienza alternativa che rigenera corpo e mente.

La Snow Spa Experience a Livigno

Ma andiamo per ordine, dicendovi innanzitutto che l’idea di questa Spa è del gruppo Lungolivigno, già proprietario dell’hotel Lac Salin che la ospita. Da molti anni (oltre 25) questo gruppo si occupa di creare con la neve delle installazioni artistiche o degli spazi dove pernottare, ma quest’anno è arrivata un’altra evoluzione che è riuscita a coniugare arte, neve e benessere. Come abbiamo già detto, la Snow Spa Experience promette di far vivere ai suoi ospiti un’esperienza bellissima, ma se ci pensate è anche più che bella se si pensa che si tratta di un’esperienza fugace, passeggera, che può essere colta solo in questa stagione fredda.

Spa nella neve Lac Salin

Sì, perché tutta (proprio tutta) questa “temporary spa” è davvero fatta di neve e ghiaccio, non è affatto un modo di dire. È stata infatti costruita con la neve e rimane solida e ferma grazie alle rigide temperature, che durante la notte raggiungono anche i -30 gradi. La sauna è stata scolpita dall’artista valtellinese Vania Cusini e ogni angolo è stato pensato per favorire il contatto con la neve.

Nef e Glec: il relax più assoluto

La jacuzzi prende il nome di Nef, mentre la sauna prende il nome di Glec: due parole dialettali che significano neve e ghiaccio. L’idea è quella di combinare il caldo e il freddo, proprio come facevano nel passato gli antichi romani che alternavano il caldo e il freddo nei loro bagni termali. D’altronde, la combinazione di queste due temperature porta effetti veramente benefici sulla salute, perché il contrasto aumenta non solo il benessere fisico, ma anche quello mentale.

Spa nella neve

Gli ospiti sono quindi invitati ad alternare i bagni caldi nella Nef Jacuzzi, ristoratori e rigeneranti, alla permanenza al freddo nella Sauna Glec, rinvigorente e corroborante. L’idea è vincente, perché i benefici della crioterapia (ossia quelli che derivano dal freddo) sono moltissimi e aumentano se combinati alla terapia del calore. Poi, l’aria di montagna rende tutto ancora più efficace!

Benessere ad alta quota

Caldo, freddo, aria di montagna: fondamentalmente questi tre elementi, insieme, creano una vera e propria ricetta di salute che può aiutare, fra le altre cose, a rafforzare il sistema immunitario, a migliorare la circolazione sanguigna, a rassodare i tessuti e a stimolare il metabolismo, oltre che a ridurre le infiammazioni. Il tutto, chiaramente, influendo positivamente sulla mente con una fortissima sensazione di rilassamento e appagamento.

Hotel Lac Salin Spa e Mountain Resort,Livigno

La Snow SPA Experience non è riservata solo agli ospiti del Lac Salin Hotel, è aperta anche agli esterni: l’ingresso giornaliero ha un costo di  53 euro per 4 ore. Se vi trovate nei paraggi, non perdete l’occasione!

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In questa caverna esiste l’alloggio più esclusivo del mondo. E puoi dormirci

Ci mettiamo in viaggio per tantissimi motivi, e anche se questi sono differenti gli uni dagli altri sono tutti accomunati dal medesimo desiderio di vivere e condividere esperienze uniche, quelle che passano anche per gli alloggi.

Hotel a tema, case immerse nella natura, lodge di lusso e sistemazioni da mille e una notte: le strutture ricettive non sono più solo i luoghi del riposo e del ristoro, ma sono diventati parte integrante e caratterizzante delle nostre esperienze di viaggio.

Ed è proprio di un luogo così che vogliamo parlarvi oggi. Di una caverna delle meraviglie che ospita uno degli alloggi più esclusivi del mondo, un lodge confortevole e lussuoso nel quale potrete dormire durante un viaggio in Arkansas. Benvenuti nel Beckham Creek Cave Lodge.

Questo ex rifugio antiaereo ora è un lodge di lusso

Il nostro viaggio di oggi ci conduce nelle terre sconfinate e remote dell’Arkansas. È qui che tra aspre montagne, parchi lussureggianti e aree naturali selvagge, esiste quella che può essere considerata una delle esperienze più incredibili di una vita intera. Certo si tratta di un lungo viaggio, ma siamo certi che i chilometri percorsi valgono la fatica.

Percorrendo gli insidiosi sentieri delle Montagne Ozark nell’Arkansas nord occidentale, e giungendo nei pressi della città di Jasper, è possibile raggiungere una caverna che anche se a prima vista assomiglia a tutte le altre, in realtà nasconde un incredibile segreto. Proprio qui, anni fa, fu costruito un rifugio antiaereo che oggi è stato trasformato in un alloggio esclusivo e unico al mondo.

Stiamo parlando del Beckham Creek Cave Lodge che, come gli stessi gestori ammettono, è diverso da qualsiasi altro posto sulla terra. Il motivo? Gli interni della caverna, labirintici e intricati, ospitano una lussuosa e confortevole casa pronta a ospitare 8 viaggiatori.

Puoi dormire in un alloggio di lusso situato in una caverna

Fonte: Jam Press/beckhamcave.com / IPA

Puoi dormire in un alloggio di lusso situato in una caverna

Dormire in una caverna remota: l’esperienza incredibile

Protetto alla stregua di un tesoro prezioso, il Beckham Creek Cave Lodge è situato su una scogliera che domina l’intera valle in un territorio privato a pochi chilometri da Jasper, città e capoluogo della contea di Newton nello Stato dell’Arkansas. Una casa nella grotta che può ospitare fino a 8 persone e che si dichiara “un alloggio unico al mondo”. E in effetti, a guardare le fotografie, non facciamo fatica a crederlo.

Perfetto per fughe romantiche, per ritiri o per riunioni tra amici o familiari, questo alloggio offre tutto ciò che si può desiderare da una vacanza: posizione strategica, viste mozzafiato, silenzio e tranquillità, comfort e lusso da hotel a 5 stelle. L’appartamento, infatti, ospita 4 camere da letto e 4 bagni, una suite privata per una luna di miele indimenticabile, una cucina dotata di ogni comfort e una zona living. Non mancano una cascata naturale e un piccolo laghetto situato appena al di fuori della caverna.

Oltre a rilassarsi all’interno dei suggestivi ambienti, è possibile andare alla scoperta della natura circostante. Partendo dalla caverna, infatti, gli ospiti possono esplorare le grotte, visitare le cascate e attraversare le zone selvagge fermandosi a contemplare la natura nelle aree ristoro. Beckham Creek Cave Lodge è dotato, inoltre, di un eliporto per chi sogna un’entrata scenica.

Ma quanto costa realizzare questo sogno al Beckham Creek Cave Lodge? La tariffa, si legge dal sito, è di 2200 dollari a notte, tasse escluse, per avere l’appartamento tutto per sé. È richiesta, inoltre, una prenotazione minima di 2 notti.

Dormire in una caverna remota: un'esperienza da sogno

Fonte: Jam Press/beckhamcave.com / IPA

Dormire in una caverna remota: un’esperienza da sogno
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La cupola di San Pietro è più piccola: ma è un’illusione

L’Italia, una terra di storia, cultura e bellezza ineguagliabile, ci regala sempre nuove sorprese ed emozioni. Siamo abituati a immaginare i suoi luoghi iconici, a fotografarli, a portarli nel cuore come simboli di un patrimonio che tutto il mondo ci invidia. Eppure, il nostro Bel Paese sa come stupirci, mostrandoci che c’è sempre una nuova prospettiva da scoprire, un nuovo angolo di bellezza da esplorare.

È il caso della maestosa cupola di San Pietro, un capolavoro di arte e architettura che si staglia contro il cielo di Roma. Ma c’è un luogo, non lontano dalla splendida Villa Doria Pamphilj, che offre una visione unica e sorprendente di questo monumento. Parliamo di via Niccolò Piccolomini, un’incantevole stradina residenziale, lunga appena 300 metri, che nasconde un segreto meraviglioso.

Qui, si può vivere un’esperienza indimenticabile, un gioco di prospettive che cattura e incanta. Questo è il potere della nostra Terra che non smette mai di regalarci emozioni sempre diverse, sempre uniche.

La magia della cupola di San Pietro

Cupola San Pietro

Fonte: iStock

Cupola di San Pietro, Roma

In mezzo al turbinio della vita romana, nel cuore pulsante della Città Eterna, si svela un segreto che affascina e meraviglia. Raggiungendo l’obelisco vaticano, che domina la piazza con la sua maestosità, ci si trova di fronte a un enigma visivo che stupisce chi lo osserva.

Non lontano dalla splendida Villa Doria Pamphilj, appare ai nostri occhi via Niccolò Piccolomini, una stradina residenziale che sembra uscita da un dipinto rinascimentale. Questa piccola arteria urbana riserva un’esperienza unica e indimenticabile. Qui, tra le case color pastello e i fiori che spuntano dai balconi, si può godere di una vista mozzafiato sulla cupola della Basilica di San Pietro, capolavoro dell’architettura di Michelangelo. Ma c’è di più. Proseguendo il cammino, si assiste a un vero e proprio miracolo visivo. Avvicinandosi, infatti, l’imponente cupola sembra allontanarsi, come se volesse sfuggire al nostro sguardo. Al contrario, indietreggiando, essa appare più grande e vicina, come se volesse avvolgerci nel suo abbraccio.

Si tratta di una curiosa illusione ottica, un inganno del nostro senso della vista che rende via Piccolomini un luogo di magia e romanticismo. La disposizione degli edifici, il punto di osservazione, tutto contribuisce a creare questo straordinario effetto, che trasforma la strada in un palcoscenico di meraviglie.

Questo è uno dei tanti “magnifici inganni” di Roma, una città che sa come sbalordire la mente e il cuore con la sua storia e la sua arte. E noi, fortunati spettatori, possiamo solo ammirare, lasciarci conquistare e sognare, perdendoci nel fascino senza tempo di questa splendida città.

L’illusione delle colonne di Piazza San Pietro

Oltre alla cupola, un altro capolavoro attende di essere scoperto: le 284 colonne di Piazza San Pietro. Avete mai tentato di posizionarvi al centro del colonnato? Se vi fermate nel punto preciso segnato da un’incisione sul pavimento, vi troverete ad assistere a un evento sorprendente. Le quattro file di capisaldi, così solidi e possenti, sembrano magicamente sparire, lasciando in vista una sola fila. È come se, per un attimo, il tempo e lo spazio decidessero di giocare con le nostre percezioni, creando un effetto visivo che lascia senza fiato. È un’esperienza che confonde e incanta, un piccolo miracolo che rende la Città Eterna ancora più indimenticabile.

Ma non è tutto. Mentre attraversate la piazza, le colonne sembrano muoversi, avvicinandosi e allontanandosi in un balletto silenzioso. Questa illusione è frutto dell’ingegno del Bernini, che ha saputo combinare prospettiva e geometria per creare un’opera d’arte vivente.

E ancora, se alzate lo sguardo e puntate l’attenzione verso la facciata della Basilica, creata dall’abile mano del Maderno, un altro inganno dell’arte attende di essere svelato. Le colonne della porta principale, in un primo momento, sembrano essere di un colore diverso, quasi come se fossero state dipinte con una tonalità differente. Ma non lasciatevi ingannare, è solo un gioco di luci e ombre sapientemente calcolato per incantare l’occhio dello spettatore. Infatti, in realtà sono convesse, una caratteristica che può essere apprezzata solo avvicinandosi. Questa particolarità dà vita all’effetto di una diversità cromatica, aggiungendo un ulteriore strato di meraviglia a questo capolavoro architettonico.

Indubbiamente, Piazza San Pietro è un luogo magico in cui l’arte e la scienza si fondono per creare emozioni straordinarie. Ogni angolo, ogni pietra racconta una storia affascinante, ogni dettaglio cela un segreto da scoprire. Non possiamo fare altro che restare ammaliati e lasciarci trasportare da questa sinfonia di genialità e bellezza.

Colonne San Pietro

Fonte: iStock

Colonnato di Piazza San Pietro
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Il luogo più surreale del mondo è una piscina di “Champagne”

Esiste un luogo, dall’altra parte del mondo, che è così bello da non sembrare vero. Un posto che per forme, lineamenti e colori sembra uscito da una favola contemporanea, da un sogno bizzarro o da una tela di un pittore. E invece questo luogo è reale e porta la firma di Madre Natura.

Per ammirarlo, e fare il pieno di bellezza, dobbiamo volare in Nuova Zelanda, al cospetto delle isole circondate dall’Oceano Pacifico e nate dall’azione dei vulcani e delle glaciazioni. Proprio qui, nella terra del fuoco e del ghiaccio che è stata palcoscenico di uno dei più grandi capolavori della storia del cinema fantasy, esiste un’area geotermica dalla bellezza rara. Un unicum nel mondo che vi lascerà senza fiato.

Stiamo parlando del Wai-o-Tapu Thermal Wonderland, un’area geotermica attiva situata a sud del centro vulcanico di Okataina, a circa 27 chilometri da Rotorua, che ospita il segreto meglio custodito di Madre Natura: una piscina colorata, caratterizzata da infinite bollicine che ricorda una gigantesca vasca di Champagne. È questa la vostra prossima destinazione di viaggio.

Il segreto di Madre Natura custodito in Nuova Zelanda

È un viaggio da fare almeno una volta nella vita, quello che conduce nelle terre selvagge della Nuova Zelanda. Con i vulcani, i geyser, i ghiacciai e i fiordi, le lande sterminate e i laghi cristallini la natura fa da padrone in quello che sembra un territorio indomabile per l’uomo.

La Terra di Mezzo del Signore degli Anelli è un concentrato di meraviglie che lasciano senza fiato e che meritano di essere scoperte una ad una. Tra queste impossibile non menzionare l’area geotermica del Wai-o-Tapu Thermal Wonderland, un parco delle meraviglie creato e gestito da Madre Natura che ogni giorno diventa il palcoscenico dei suoi spettacoli più belli.

All’interno dell’area, infatti, è possibile avvicinarsi ai capolavori naturali colorati e unici che sono stati scolpiti per migliaia di anni dall’attività geotermica. Tra questi c’è anche la cosiddetta Piscina di Champagne, un luogo surreale che conquista lo sguardo e il cuore fino a lasciare senza fiato.

Questa grande vasca naturale, infatti, produce migliaia di bollicine ogni secondo, regalando la sensazione di trovarsi davanti a una piscina spumeggiante fatta di Champagne. Attenzione però, perché quello che sembra vino spumante francese non può essere toccato.

La piscina di Champagne: un sogno a occhi aperti

Sognare a occhi aperti, ma non toccare: la piscina di Champagne di Wai-o-Tapu Thermal Wonderland è, con tutta probabilità, una delle visioni più surreali del mondo intero. Ma guai ad avvicinarci. Quella situata nell’area geotermica, per quanto suggestiva, è una piscina di origine vulcanica riempita di fluido geotermico fatto di acqua e gas.

La temperatura della champagne pool, nella sua parte più profonda, raggiunge i 260 gradi, mentre in superficie se ne misurano circa 70. Le sue origini sono antichissime e risalgono a circa 1.000 anni fa, un tempo lunghissimo durante il quale la natura ha potuto scolpire il suo più grande capolavoro.

Grazie ai minerali presenti nell’acqua e alle temperature altissime, la piscina naturale di Wai-o-Tapu Thermal Wonderland si presenta carica di contrasti cromatici incredibili. Una sorta di arcobaleno di fuoco che incanta e stupisce a ogni sguardo.

Le altissime temperature, così come la presenza dei gas come anidride carbonica, azoto, idrogeno e ossigeno, spiegano la produzione delle infinite bollicine che si scorgono sulla superficie e che hanno fatto guadagnare al lago l’appellativo di piscina di champagne. Nessun incantesimo, dunque, ma solo l’infinita bellezza e potenza di Madre Natura.

Per ammirare la coppa di champagne più grande del mondo, e l’intera area Wai-o-Tapu Thermal Wonderland, sapete già dove andare. L’area è aperta sette giorni su sette dalle 8.30 alle 16.30.

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Esiste una locanda costruita su una roccia a strapiombo

Chi soffre di vertigini dovrebbe tenersi a debita distanza da questo luogo, ma per tutti coloro che amano i posti mozzafiato e le viste indimenticabili, mentre si è immersi nella natura, allora la locanda costruita sulla roccia a strapiombo è il posto giusto da raggiungere.

Per arrivarci si deve percorrere una camminata di circa sette chilometri, della durata di tre ore, ma si viene ripagati dalla bellezza dell’ambiente circostante e dalla magia di un luogo che sembra uscito da un sogno. La struttura è inaspettata, incastrata tra la montagna e il cielo, e circondata da tantissima bellezza.

Siamo in Svizzera e, più precisamente, nel Canton Appenzello: qui si trova la locanda di montagna più famosa.

La locanda costruita su una roccia a strapiombo

È un luogo amatissimo, che anche il National Geographic ha inserito tra quelli da vedere nel corso della vita: stiamo parlando della locanda Aescher che si trova in Svizzera nel Canton Appenzello. Al momento è chiusa per l’inverno e la sua riapertura è datata maggio 2024, è anche possibile il pernottamento. Da lì si gode di una vista magnifica sulle montagne mentre si è in un luogo che lascia senza fiato.

Pare che la locanda nella sua forma originaria sia datata 1860, come viene riportato sul sito ufficiale, l’apertura è da maggio a ottobre, sette giorni su sette a partire dalle 7,30. La cucina è aperta dalle 11 alle 20,30. Nel mese di novembre, invece, l’apertura va dalle 8 alle 20 e si può mangiare dalle 11 alle 19,30. Si può raggiungere con la funivia oppure a piedi e si trova a un’altitudine di 1454 metri sul livello del mare.

E le immagini di questo luogo parlano da sole, mostrando la bellezza di un posto che appare quasi sospeso tra cielo e terra e che sembra mettere alla prova ogni legge dell’ingegneria e dell’architettura.

Come raggiungere la locanda costruita sulla roccia

Ci sono due modi per raggiungere questa locanda aggrappata alla roccia. Uno di questi è in funivia: partendo dalla stazione di Wasserauen in circa 15 minuti si raggiunge l’arrivo a monte e da lì poi si procede con una breve camminata.

L’altra strada è un percorso di montagna che permette di vivere anche il percorso e di scoprire luoghi e viste davvero suggestive. Per percorrerlo ci vogliono oltre tre ore e al ritorno si può comunque optare per la funivia.

Si parte sempre dalla stazione di Wasserauen per raggiungere, in circa un’ora di cammino con alcuni tratti di salita ripida, il Seealpsee un bellissimo laghetto di montagna che si inserisce in un panorama straordinario, con lo specchio d’acqua circondato dalle vette. Poi si prosegue per un sentiero abbastanza ripido, ma che alla fine porta fino alla locanda Ascher, da cui si gode di scorci indimenticabili e dove si possono gustare piatti tipici. Nei pressi della locanda si trovano anche le grotte del Wildkirchli e la cappella dell’eremita.

Un luogo da sogno, come tutti quelli che sembrano sfidare ogni legge: eremi da brivido che si trovano in Italia, ma anche in altre parti del mondo.

Proprio come la locanda Aescher, che il National Geographic ha inserito tra i siti da vedere almeno una volta nella vita, uno di quei posti che, vertigini permettendo, vanno raggiunti per lasciarsi stupire dalla magia della natura e dell’ingegno umano.

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Il suggestivo villaggio sommerso che riemerge solo quando c’è siccità

Sperduto tra i monti Gerês e Amarela, nella regione portoghese del Minho, emerge ancora dalle acque durante i periodi particolarmente secchi, un suggestivo villaggio le cui mura, ormai in rovina, raccontano una storia di ben 2000 anni.

Si tratta di Vilarinho da Furna (o Vilarinho das Furnas), frazione del comune di Terras de Bouro nel distretto di Braga in Portogallo. Oggi, viene definito come “villaggio comunitario estinto“, sommerso dalle acque dell’omonimo bacino idrico, ma non è proprio così: infatti, i resti che tuttora si conservano, porte, finestre e antiche mura, ne mantengono viva la memoria.

La storia del villaggio portoghese oggi sott’acqua

Non esistono elementi certi per datare la fondazione di Vilarinho da Furna, tuttavia, fonti orali riportano che il villaggio venne fondato dai Romani nel I secolo d.C. e che prosperò nel corso dei secoli vantando una grande ricchezza etnografica.

Poi, nel 1967, quando contava quasi 300 abitanti distribuiti su 80 case, iniziò la costruzione di una diga per fornire energia idroelettrica a tutta la regione. Fu in quel momento che il destino di Vilarinho da Furna cambiò radicalmente: tra le proteste, la Compagna elettrica pagò i residenti per abbandonare le loro case, poiché il nuovo bacino avrebbe sommerso completamente l’antico villaggio allagando le aree del fiume Homen.

Nel 1971, l’ultimo abitante lasciò la propria abitazione e l’anno successivo Vilarinho fu inghiottito dall’acqua scomparendo alla vista ma non per sempre.

Di tanto in tanto, quando la diga viene svuotata per pulizia e manutenzione oppure la stagione è molto secca, i muri spogli, i sentieri e le mura del vecchio borgo tornano alla luce mostrandosi in tutto il loro fascino decadente e attraendo l’attenzione di moltissimi visitatori incuriositi.

Le famiglie che hanno dovuto trasferirsi sono ora sparse nelle varie terre dei distretti di Braga e le proprietà di Vilarinho da Furna appartengono ancora ai loro discendenti, ma l’uso della diga è esclusivo dello stato portoghese.

Il museo che ne tutela il patrimonio etnografico

Insieme al villaggio, nel 1972 è stato sommerso anche un cospicuo patrimonio etnografico che oggi è però tutelato e rappresentato nel percorso espositivo del museo dedicato, con particolare riguardo alle attività agro-pastorali, alle esperienze, alle case, allo spirito comunitario della sua gente e alle innumerevoli storie del passato.

Il museo, costruito vicino a São João do Campo impiegando le pietre di due case di Vilarinho e inaugurato dal primo ministro Cavaco Silva il 14 maggio 1989, custodisce un’interessante collezione di abiti, attrezzi agricoli e dipinti raffiguranti la vita quotidiana del villaggio.

Informazioni utili

La storia di Vilarinho da Furna, seppur seppellita sott’acqua, non è scomparsa.

Oltre al museo, durante tutti questi anni sono state molteplici le iniziative di commemorazione e, come accennato, quando il livello dell’invaso scende, il “paese fantasma” o “Atlantide portoghese” si mostra ancora per la gioia e la sorpresa degli abitanti e dei turisti.

Le persone del posto, con barche dal fondo trasparente, offrono l’occasione di arrivare nei pressi del villaggio per cercare di scorgere le rovine: tuttavia, poiché i livelli dell’acqua fluttuano, risulta pericoloso avvicinarsi troppo ed è meglio attendere un periodo di siccità.

La zona, inoltre, è perfetta per passeggiate e trekking lungo sentieri a dir poco sorprendenti.

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Le piscine naturali che sembrano dipinte da un artista

Ci mettiamo in viaggio per tantissimi motivi, lo facciamo per raggiungere i monumenti artistici e i capolavori architettonici che sono diventati i simboli di città e Paesi interi, per visitare i luoghi iconici, per toccare con mano e con i sensi le tradizioni, le usanze e le culture delle popolazioni vicine e lontane.

Ma lo facciamo anche per osservare da vicino tutte quelle opere straordinarie che portano la firma di Madre Natura e che sono così belli da non sembrare reali. E invece lo sono, e per questo appaiono al nostro sguardo come un sogno a occhi aperti.

Ed è questo quello che succede quando si visita il parco di Huanglong, un’area di interesse storico e paesaggistico che si trova nella contea di Songpan, nella provincia di Sichuan, in Cina. È qui che esistono delle piscine naturali che hanno il colore del cielo e che sembrano dipinte da un artista.

Il parco delle meraviglie che ha rubato i colori da un quadro

La nostra avventura di oggi ci conduce dall’altra parte del mondo, in una destinazione incantata che, da sola, vale l’intero viaggio. Ci troviamo a Huanglong, un’area scenica e paesaggistica di immensa bellezza situata nella provincia di Sichuan, in Cina, e poco conosciuta al turismo di massa. Un parco delle meraviglie che è stato inserito nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco nel 1992 e che è oggi considerata riserva della biosfera.

Cosa c’è da vedere di così straordinario qui lo mostrano le istantanee presenti sul web e sui social. L’area, infatti, è conosciuta per le sue pozze d’acqua di un intenso celeste formate dai depositi di calcite. Tutto intorno, poi, si snodano foreste rigogliose, picchi innevati e cascate fragorose che rendono lo scenario degno di una fiaba.

Il parco di Huanglong, inoltre, si è trasformato negli anni nell’habitat di numerose specie autoctone in via d’estinzione. Tra queste c’è anche il panda gigante che si nasconde tra le maestose conifere.

La visione che si apre davanti agli occhi di chi arriva fin qui è davvero surreale. Protagoniste assolute dello scenario sono le piccole piscine naturali caratterizzate da tinte cangianti e brillanti che, nell’insieme, sembrano un quadro dipinto. E invece, ancora una volta, è tutto merito di Madre Natura.

il mozzafiato paesaggio innevato delle piscine di travertino, nell'area panoramica di Huanglong

Fonte: ChinaImages / IPA

Il mozzafiato paesaggio innevato delle piscine di travertino nell’area panoramica di Huanglong

Come e quando visitare le piscine naturali che sembrano dipinte

Il parco di Huanglong, sicuramente meno conosciuto dell’area scenica di Jiuzhaigou, si apre davanti allo sguardo dei viaggiatori come un sogno a occhi aperti. Il tempo e gli agenti atmosferici, infatti, hanno trasformato questa zona nel palcoscenico di uno spettacolo incredibile, quello di tante piscine naturali dai colori incredibili.

L’acqua azzurra, infatti, assume infinite sfumature grazie ai depositi di carbonato di calcio, trasformandosi in un arcobaleno scintillante che ammalia e incanta.

Tanti e diversi sono i sentieri da percorrere per raggiungere le piscine dipinte da Madre Natura e per ammirare l’intero paesaggio. Il periodo migliore per intraprendere questo viaggio è sicuramente l’autunno, durante il quale è possibile ammirare lo scenario sotto la suggestiva luce della stagione. Anche in estate, Huanglong, mostra il suo volto più bello: durante la stagione delle piogge, infatti, le piscine e le cascate sono più rigogliose che mai.

Per raggiungere Huanglong e fare il pieno di bellezza, il consiglio è quello di atterrare all’aeroporto di Jiuzhai Huanglong e da lì noleggiare un auto. In alternativa è possibile prendere parte ai numerosi tour che vengono organizzati durante l’anno.

Huanglong, le piscine naturali che sembrano dipinte da un artista

Fonte: iStock

Huanglong, le piscine naturali che sembrano dipinte da un artista
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Come visitare il più grande vulcano attivo sulla terra

Le sue rocce più antiche hanno oltre 200.000 anni, si pensa che sia emerso dal mare 400.000 anni fa ed è il più grande vulcano attivo sulla Terra: stiamo parlando del Mauna Loa, le cui pendici costituiscono metà del territorio di Big Island, la più grande isola dell’arcipelago delle Hawaii. La cosa più importante da sapere? È visitabile e scoprirlo è un’esperienza unica, assolutamente da fare.

Come raggiungere il Mauna Loa

Andiamo subito alle indicazioni pratiche: il Mauna Loa si trova all’interno del Parco Nazionale dei Vulcani alle Hawaii, che può essere raggiunto dalla città di Hilo (Big Island) guidando lungo Saddle Road. Questa strada permette di raggiungere sia il Mauna Loa che il Mauna Kea, dunque per visitare il primo dovrete a un certo punto svoltare su Mauna Loa Observatory Road e continuare pioi a seguirla fino all’Osservatorio atmosferico NOAA di Mauna Loa, che si trova appena sotto la vetta.

Mauna Loa, vulcano alle Hawaii

In alternativa, venendo dalla città di Kailua, si può guidare lungo la Central Saddle Road e attraversare le colline in roccia lavica fino a quando non ci si ritroverà sempre di fronte a Mauna Loa Observatory Road. Gli esperti di escursioni di tutto il mondo, su forum specializzati, suggeriscono di pianificare la visita in primavera o in autunno, quando l’afflusso di turisti è minore e quando le condizioni climatiche consentono anche di ammirare un meraviglioso cielo stellato.

Consigli pratici per l’escursione

La vetta del vulcano può essere raggiunta solo a piedi. Una volta arrivati all’Osservatorio sarete indirizzati verso due percorsi, ma preparatevi perché entrambi sono considerati faticosi a causa del terreno accidentato e dell’alta quota. Il lato positivo è che entrambi i percorsi conducono a cabine posizionate ad hoc dov’è possibile ristorarsi e non solo: se lo si desidera è possibile pianificare escursioni che durano un paio di giorni ed è proprio all’interno di cabine debitamente attrezzate che si può soggiornare.

Mauna Loa, vulcano alle Hawaii

Le escursioni di più giorni richiedono appositi permessi che vanno ottenuti contattando il Parco Nazionale. Riguardo all’attrezzatura, gli esperti consigliano scarpe da trekking particolarmente robuste e un abbigliamento che tenga conto del fatto che sul vulcano può fare freddo e può tirare vento. Alcune aree sono anche dotate di passaggi pedonali accessibili con sedia a rotelle e passeggini, oltre che di servizi igienici.

Le osservazioni vulcaniche (e la loro importanza)

Naturalmente, tutte le visite al Mauna Loa vanno programmate dopo aver consultato i pareri, i dati e i risultati dell’International Association of Volcanology and Chemistry of the Earth’s Interior e del The United States Geological Survey. Gli esperti di questi enti si occupano infatti dell’osservazione e del monitoraggio dei vulcani delle Hawaii e hanno un occhio di riguardo per il Mauna Loa, che al netto della sua attuale inoffensività è considerato come uno dei vulcani in grado di causare grandi eruzioni distruttive.

Vulcani delle Hawaii

Diverse sezioni del vulcano sono considerate protette dall’attività eruttiva, ma gli esperti hanno più volte suggerito che uno dei maggiori rischi delle visite al vulcano è l’eventuale improvviso e massiccio collasso dei fianchi, che può però verificarsi solo nel caso in cui l’attività aumenti esponenzialmente. Dunque prima di programmare il vostro viaggio ricordatevi sempre di consultare i siti autorizzati e di raccogliere tutte le informazioni, o quando arriverete nei paraggi non vi sarà neanche concesso pensare di avvicinarvi.

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La Spa più stravagante d’Europa è un capolavoro architettonico

Fermati un attimo e immagina un mondo dove l’arte e la realtà si mescolano in un’armonia di colori, forme e sensazioni. Un luogo dove le opere d’arte prendono vita e diventano parte integrante del paesaggio stesso, invitandoci a immergerci in un universo fiabesco.

Questo luogo magico esiste e si trova nell’incantevole Stiria, in Austria. Sono le terme Rogner Bad Blumau. Non una semplice Spa, ma un capolavoro artistico abitabile, un regno incantato dove ogni dettaglio è stato attentamente progettato per stuzzicare la fantasia e stimolare i sensi.

Quindi, preparati a lasciare alle spalle la solita routine e a immergerti in questo paradiso terrestre. Un luogo in cui l’arte prende vita, regalando uno spettacolo davvero indimenticabile.

Bad Blumau: un capolavoro di arte e relax nell’Austria orientale

Kunsthaus, Art House, Bad Blumau

Fonte: Getty Images

Kunsthaus, Bad Blumau, Austria

Nel cuore verde della Stiria, si nasconde un tesoro colorato e vibrante che brilla come un diamante sotto il cielo austriaco. Le terme Rogner Bad Blumau rappresentano molto più di una semplice destinazione termale, sono una vera e propria opera d’arte, un “Gesamtkunstwerk“, progettata dal celebre artista Friedensreich Hundertwasse.

Ogni dettaglio è curato con passione e dedizione e ogni elemento riflette un impegno costante per l’eccellenza. Ma ancora più importante, tutta la struttura ha un’anima green. Qui, la sostenibilità è una pratica quotidiana integrata nel DNA del luogo.

Fin dal primo sguardo, le terme affascinano con la variopinta facciata della Stammhaus (Casa madre), un edificio unico nel suo genere, la cui filosofia si basa sulla fusione tra uomo, architettura e natura. La cupola dorata, simbolo tipico dell’artista, risplende come un augurio di buon auspicio per i visitatori.

Un po’ più distante, la Ziegelhaus (Casa in mattoni) si innalza su una collina, con una facciata che prende il suo nome dai mattoni provenienti dalle vecchie case contadine di Bad Blumau. Tutte le stanze di questa struttura sono collegate alle terme tramite un sistema di corridoi sotterranei, offrendo un accesso diretto al cuore rilassante del complesso.

La Steinhaus (Casa di pietra), invece, vanta una facciata colorata e distintiva. Al suo interno, offre ben 45 suite lussuose e spaziose, mentre la Kunsthaus (Casa d’arte) è un vero e proprio angolo di stile urbano che ricorda l’omonima facciata di Vienna.

E se la Augenschlitzhaus (Casa occhi socchiusi) e la Waldhofhaus (Casa nel bosco), con la loro forma particolare e la loro posizione privilegiata immersa nel parco, offrono un’oasi di tranquillità e relax, i Portici si distinguono indubbiamente per essere una delle costruzioni più originali di tutta l’Austria.

Quest’area, conosciuta anche come “luogo nel luogo“, è molto di più di un passaggio coperto. È uno spazio di creatività e apprendimento che ospita una varietà di laboratori, tra cui cucito, cucina e lettura. Qui, circondati dai colori vivaci e dalle forme sinuose dell’architettura di Hundertwasser, i visitatori possono immergersi in attività che stimolano la mente e alimentano lo spirito.

Rogner Bad Blumau: un mondo di meraviglie tra le acque termali

Il Rogner Bad Blumau non è solamente un luogo di relax, ma un viaggio alla scoperta di luoghi unici, ricchi di magia e di significato.

Uno dei più imperdibili è il “Giardino di rarità Arca di Noè“, un’oasi verde dove prosperano più di 200 diverse specie di piante, creando un incantevole mosaico di colori e profumi. Qui, immerso tra delicate rose e lussureggianti arbusti, ti sembrerà di percepire la vita pulsare in ogni angolo, in ogni foglia, in ogni petalo.

Poi c’è il “Giardino dei 4 Elementi“, un luogo che celebra l’armonia tra acqua, fuoco, terra e aria. Un’area in cui gli elementi si completano reciprocamente, creando un equilibrio perfetto che riflette quello del nostro mondo interiore.

E infine, nel cuore delle terme, sorge una figura che incanta e affascina. È la “Dea dell’Acqua“, una statua creata dal celebre artista André Heller come regalo per l’architetto visionario Friedensreich Hundertwasser. Questa opera d’arte non è solo un omaggio alla creatività dell’artista, ma rappresenta anche la sacralità dell’acqua, elemento vitale e fonte di guarigione.

Ogni angolo di Rogner Bad Blumau custodisce una storia, rivela un mistero e regala esperienze uniche. È un luogo dove potrai riscoprire te stesso, un autentico paradiso dove l’acqua termale ti accoglierà in un abbraccio rigenerante e luoghi incantevoli ti conquisteranno.

Vulkania Building, Bad Blumau

Fonte: Getty Images

Vulkania Building, Bad Blumau, Austria