Categorie
Canada Nord America Posti incredibili vacanza natura Viaggi

Canada, alla scoperta del Moraine Lake tra le Montagne Rocciose

È il luogo che tutti gli amanti della natura hanno sempre sognato: le vette che lo circondano, i boschi che ne lambiscono le sponde e una palette di colori che sembra uscire direttamente da un dipinto.

È il Moraine Lake in Canada, un lago glaciale che si trova nel parco nazionale Banff in Alberta, un vero e proprio sogno per gli occhi, dove la natura incontaminata regna sovrana e si mostra in tutta la sua imponente e maestosa bellezza.

Tappa obbligata di una vacanza in questa zona del Canada, deve essere raggiunto nei mesi estivi quando la strada è aperta (ma non ai mezzi privati).

E giunti qui la meraviglia la fa da padrona, perché questo lago non solo è circondato da una scenografia straordinaria, ma regala agli occhi colori e sfumature uniche che sembrano uscite da un dipinto: tutto quello che c’è da sapere su Moraine Lake.

Moraine Lake, dove si trova il bellissimo lago

Siamo nel Parco nazionale Banff nelle Montagne Rocciose Canadesi, nella provincia dell’Alberta: è qui che si trova il Moraine Lake, pittoresco lago alimentato dai ghiacciai poco distante (circa 14 chilometri) dal villaggio di montagna di nome Lake Louise.

Un luogo meraviglioso in cui fare il pieno di bellezza, ammirare la natura e fare escursioni, scegliendone una tra quelle che si diramano proprio da qui. La passeggiata più semplice e veloce è quella che fa percorrere ai visitatori solamente 300 metri, ma con un bel dislivello. Si chiama The Rockpile Trail e porta a un punto panoramico tra i più celebri e fotografati, basti sapere che era stata riprodotta anche dietro alle banconote da 20 dollari canadesi.

I colori del Moraine Lake

Fonte: iStock

Moraine Lake, i colori incredibili del lago canadese

La superficie del lago è di piccole dimensioni, ma questo nulla toglie al fascino suggestivo che regala allo sguardo: situato a circa 1884 metri di altitudine è incastonato come un gioiello prezioso nella valle dei Dieci Picchi.

A catturare subito lo sguardo è il suo colore intenso e profondo, sfumature di blu e azzurro che derivano dalle piccole particelle di roccia che arrivano nel lago a causa del movimento dei ghiacciai e che brillano alla luce del sole. Il momento migliore per vederlo in tutta la sua estensione è a fine giugno quando il lago non è ghiacciato e l’acqua arriva al massimo livello.

Senza dubbio è questa una delle cartoline di viaggio più belle che può regalare il Canada e vale la pena raggiungerlo, non prima – però- di conoscere qualche informazione utile.

Cosa fare al Moraine Lake e quando andarci

Come detto, sono diverse le escursioni che partono da qui, in merito alle quali è bene chiedere informazioni prima di avventurarsi. Così come è bene sapere che, essendo questa area molto amata, è facile che ci siano davvero tanti turisti e quindi è meglio partire preparati e organizzati.

Se fare trekking nella natura, ammirandone la sconfinata e maestosa bellezza, non basta, va sottolineato che le camminate non sono l’unica attività possibile da fare quando si visita il Moraine Lake. Infatti un modo alternativo, ma ugualmente suggestivo, per godere del suo fascino è quello di fare un giro in canoa per il lago, noleggiandone una sul posto. Si tratta di piccole imbarcazioni che possono ospitare fino a tre persone. Anche in questo caso bisogna avere pazienza poiché potrebbe esserci del tempo di attesa, dal momento che non sono accettate prenotazioni.

Ma si verrà ripagati da scorci meravigliosi che resteranno per sempre tra le cartoline di viaggio più belle.

Il lago canadese si deve raggiungere nel periodo che va da giungo a metà ottobre, sempre in base alle condizioni del meteo e si può arrivare qui solamente con mezzi pubblici: il transito è consentito esclusivamente alle navette di Parks Canada, al trasporto pubblico e agli autobus commerciali. Divieto di accesso, invece, per i mezzi privati. Qui si trova anche una bellissima struttura ricettiva, che  è aperta dal primo giugno al primo ottobre.

In inverno il lago è inaccessibile per pericolo valanghe e la strada attrezzata per lo sci. Invece Lake Louise è accessibile sempre. Ma per maggiori informazioni e conoscere divieti o altro è sempre bene controllare prima della partenza il sito Parks Canada.

Moraine Lake, il lago  da visitare in barca

Fonte: iStock

Canada, le gite in barca sono un ottimo modo per visitare il Moraine Lake

Perché è famoso il Moraine Lake

Tappa bellissima, immancabile in un tour di viaggio alla scoperta delle maestose e stupfacenti bellezze canadesi, ma anche celebre. Come detto, il Moraine Lake è stato immortalato per qualche anno sulle banconote da 20 dollari canadesi, ma è stato anche sfondo del pc e riprodotto in alcuni videogiochi.

Insomma, famoso perché è il perfetto esempio di pittoresco lago di montagna, circondato dalle vette e immerso nella natura, ma anche per il suo colore incredibile, tanto da sembrare finto.

Non stupisce che sia di difficile accesso: essendo un luogo molto turistico può risultare complesso raggiungerlo e godere appieno del suo fascino. Il consiglio, quindi, è quello di prenotare in anticipo e prima della partenza il mezzo per assicurarsi di riuscire a inserirlo nelle tappe obbligate di un viaggio nella provincia dell’Alberta, in Canada. E quando si arriva ricordarsi di fare il pieno di quella meraviglia e di quello stupore che solo i posti da cartolina riescono a regalare.

Categorie
Europa Islanda isole Posti incredibili Viaggi

Surtsey, la neonata isola islandese vietata all’uomo

Immaginiamoci un luogo che fino a pochi anni fa neppure esisteva, ma che oggi è una realtà anche se mai i civili potranno visitarlo: è l’isola di Surtsey, che si trova al largo delle coste dell’Islanda.

Si tratta di un luogo del mondo davvero particolarissimo, perché non solo l’isola prima non c’era ed è nata una sessantina di anni fa, ma il tempo ne ha fatto anche mutare la forma e le dimensioni e oggi è un posto affascinante, che viene studiato non solo dai vulcanologi, ma anche da botanici e biologi.

Tutto quello che c’è da sapere su Surtsey, l’isola in Europa che è emersa dalle acque del mare.

Surtsey, la storia dell’isola

La storia dell’isola di Surtsey prende il via – probabilmente – qualche giorno prima del 14 novembre del 1963, quando un’eruzione vulcanica ha iniziato a dare forma a quello che poi – anni dopo – sarebbe diventato un luogo esteso per circa 2,7 chilometri quadrati.

L’isola è nata a 130 metri sotto il livello del mare, negli abissi, ha raggiunto la superficie il 14 novembre e ha smesso di crescere il 5 giugno 1967. E non è rimasta uguale a sé stessa, infatti con il tempo le sue dimensioni si sono costantemente ridotte. In tal senso è interessante un dato: nel 2012 l’isola di Surtsey misurava 1,3 chilometri e la sua cima più alta raggiungeva i 155 metri.

Questo perché con la fine dell’attività del vulcano, l’isola non solo ha smesso di crescere, ma piano piano le sue dimensioni si sono ridotte. E per le sue caratteristiche è riserva naturale dal 1965, tanto che solo in pochi hanno il privilegio di raggiungerla. Inoltre, dal 2008 è patrimonio dell’Umanità Unesco.

Isolata e protetta sin dalla sua nascita, questo luogo al largo delle coste dell’Islanda è un vero e proprio laboratorio naturale. Un suo grande valore è quello di mostrare agli scienziati come vi è arrivata la vita, giunta qui abbastanza velocemente sia per quanto riguarda le piante che, successivamente per gli animali: dagli uccelli, agli animali marini senza dimenticarne altri come gli insetti e i ragni.

Da Vestmannaeyjar, visuale delle isole compresa Surtsey

Fonte: iStock

Da Vestmannaeyjar la vista sulle isole compresa Surtsey

Come vedere l’isola di Surtsey

Affascinante e proibita, l’isola di Surtsey ha una grande potenza attrattiva per le sue tante peculiarità. Il fatto, poi, che solo a un ristretto numero di persone sia concesso raggiungerla la rende ancora più intrigante. Ma esiste qualche modo per vederla? La risposta è sì. Pare, infatti, che ci sia un punto sulla da cui è possibile vederla da lontano.

Infatti, Surtsey fa parte dell’arcipelago delle Vestmannaeyjar che, invece, può essere visitato. Le isole sono davvero poche e di piccole dimensioni: la più grande è Heimaey che si estende su una superficie di oltre 13 chilometri quadrati e che è anche l’unica a essere abitata. Da lì si può scorgere la piccola isola proibita. Per il resto totale divieto di accesso, come accade anche ad altri luoghi della Terra che non si possono raggiungere.

L’isola di Surtsey sparirà?

Se si pensa al fatto che la dimensione dell’isola sta lentamente, ma inesorabilmente, diminuendo nel corso del tempo, è logico pensare che ben presto questa sparirà dalle cartine geografiche.

Ma la verità è che potrebbe non accadere così velocemente, si presume che l’isola resterà nel mare ancora per qualche secolo. E la si potrà ammirare da lontano con un misto di stupore e meraviglia.

Categorie
Bergamo luoghi misteriosi Posti incredibili Viaggi

La leggenda dei Laghi Gemelli

Chiusi da una corona di montagne, suggestivi e legati a più di una leggenda: sono i Laghi Gemelli, che si trovano all’interno del territorio del comune di Branzi, piccolo borgo di nemmeno mille abitanti in provincia di Bergamo.

L’alta val Brembana è circondata da montagne: il Pizzo Farno, il Monte Corte e il Pizzo del Becco, solo per citarne qualcuno. E da due valichi: il Passo del Laghi Gemelli, che collega la val Brembana alla val Seriana, e il passo di Mezzeno.

La natura qui è affascinante vi sono diversi percorsi per raggiungere i Laghi Gemelli, immergendosi in uno scenario alpino che leva il fiato. Ma come nascono questi due specchi d’acqua e quali sono le leggende a essi legate? Tutto quello che c’è da sapere sui Laghi Gemelli, per una gita fuoriporta in un luogo bellissimo in Italia, ma anche legato a storie affascinanti.

I Laghi Gemelli dove sono e come nascono

Oggi a guardarli i Laghi Gemelli sono un unico specchio d’acqua; infatti, si dividono solamente quando la diga viene svuotata, magari per effettuare opere di manutenzione. Ma prima della realizzazione di quest’opera, che è datata 1932, i due erano separati da una sottile lingua di terra, più piccoli e sembravano riflettersi uno nell’altro.

Si trovano in val Brembana e si raggiungono percorrendo alcuni sentieri, ma sono più o meno due quelli principali. Uno di questi si snoda per circa quattro chilometri e mezzo con partenza dalle Baite di Mezzeno. L’altro, invece, percorre circa 6 chilometri e parte dal lago di Carona.

Nei pressi si trova un rifugio che è aperto tutti i giorni da metà giugno a metà settembre, nei weekend e nei giorni di festa dal 25 aprile al 9 giugno e dal 21 settembre al 3 novembre: offre servizio bar, ristoro e pernottamento. Situato a 1968 metri di altitudine, ha ben 80 posti letto ed è incastonato nel cuore della natura più sensazionale.

Branzi, nel suo territorio si trovano i Laghi Gemelli

Fonte: iStock

Il borgo di Branzi

La leggenda dei Laghi Gemelli

Un ambiente tipicamente alpino, tra montagne, natura, animali e scorci di incredibile bellezza. È qui, nella val Brembana in Lombardia, che si trovano i Laghi Gemelli ammantati – come accade ai luoghi più belli e suggestivi – da più di una leggenda. Ma la più famosa cela una romantica e tristissima storia d’amore.

Protagonisti di questa antica storia erano due giovani: lei di una ricca famiglia di Branzi, lui pastore della Val Taleggio. Una storia destinata a non avere un lieto fine in quanto erano innamorati ma al tempo stesso erano impossibilitati a stare insieme, poiché il padre di lei aveva già preso accordi per un matrimonio combinato con il figlio di un’altra ricca famiglia.

E così, nonostante il dolore della giovane, la volontà del padre non poteva essere messa in dubbio: nulla, però la faceva stare meglio. Fino a quando un medico non è riuscito nella difficile prova di farle tornare il sorriso, peccato che in realtà fosse il suo innamorato.

I due hanno tentato la fuga ma mentre scappavano sono caduti in una radura morendo e generando due conche, che – piano piano – si sono colmate d’acqua. Ma se in vita i due non hanno potuto coronare il loro sogno d’amore, lo hanno fatto quando i due laghi sono stati riuniti con la costruzione della diga nel 1932.

Una storia amara ma al tempo stesso romantica che dona ulteriore fascino a questo luogo.

Categorie
America Centrale grotte Messico Posti incredibili Viaggi

Naica, la grotta messicana con i cristalli giganti

Il nostro pianeta è un mosaico di meraviglie naturali, oltre che ricco di opere di fattura umana che hanno contribuito nel corso dei secoli al patrimonio artistico e culturale di ogni Paese, ma tra quelle frutto di Madre Natura alcune sfuggono all’immaginazione.

Ogni angolo della Terra infatti offre spettacoli straordinari e tra queste meraviglie spicca la Miniera dei Cristalli Giganti di Naica, una grotta messicana che incanta chiunque abbia la fortuna di visitarla. Questo luogo straordinario, con i suoi cristalli di selenite di dimensioni colossali, è una testimonianza della potenza della natura e della sua bellezza ineguagliabile.

La scoperta della Grotta dei cristalli di Naica

La Grotta di Naica ha sede nel comune di Saucillo, all’interno dello stato di Chihuahua, in Messico. La Grotta di Naica è in realtà un sito minerario gestito da Industrias Peñoles, uno dei maggiori produttori di piombo, zinco e argento del Messico.

L’apertura di questa miniera risale ai primi anni del 1920, ma solo dal 2000 in poi è stato scoperto il suo fascino: è in quell’anno che gli operai hanno scoperto l’incredibile formazione di cristalli di selenite, uno dei materiali più belli che si possa trovare in mineralogia.

I cristalli di selenite, infatti, non sono solo spettacolari per via delle loro dimensioni, ma anche per la loro bellezza estetica. La miniera di Naica si estende per una lunghezza di 20 metri, una larghezza di 35 metri e un’altezza di 2,5 metri, racchiudendo al suo interno cristalli che possono raggiungere oltre un metro di diametro e 15 metri di lunghezza, con pesi che superano le 55 tonnellate.

Come si formano i cristalli della Grotta di Naica

La genesi dei cristalli di selenite che si trovano all’interno della Grotta di Naica è altrettanto interessante quanto la loro scoperta. I cristalli di selenite si formano attraverso processi idrotermali, ovvero tramite l’interazione di acqua calda e minerali disciolti, con temperature che possono raggiungere i 58°C. Questi ambienti, caratterizzati poi da una umidità che sfiora addirittura il 90%, creano le condizioni ideali per la cristallizzazione lenta e continua, consentendo ai cristalli stessi di raggiungere dimensioni sbalorditive.

La composizione chimica del selenite, che è un tipo di gesso, unita alle condizioni estreme di temperatura e umidità, ha favorito anno dopo anno la crescita di queste sculture naturali incredibili.

La “Cappella Sistema” della geologia

Il soprannome “la Cappella Sistina della geologia” è stato attribuito alla Grotta di Naica nel corso del ventennio successivo alla sua scoperta, allo scopo di evidenziare l’unicità di questo luogo. Come la famosa cappella di Michelangelo, infatti, la Grotta dei cristalli di Naica è un’opera d’arte naturale, formatasi da milioni di anni di processi geologici. I cristalli, luminosi e quasi eterei, riflettono la luce in modi che sembrano provenire da un altro mondo, tanto che ammirarli è un’esperienza davvero suggestiva. Ogni angolo della grotta presenta formazioni di cristalli di selenite straordinarie che sembrano raccontare una storia antica, un libro di geologia aperto che attira la curiosità di scienziati e visitatori.

L’importanza della conservazione per la Grotta di Naica

La Grotta dei cristalli di Naica è un esempio lampante di ciò che la natura può creare da sé, ma è anche un monito sulla vulnerabilità di queste creazioni. Infatti, purtroppo, la bellezza della Grotta di Naica – così come quella di molti altri luoghi naturali nel mondo – oggi è minacciata. L’esposizione all’aria ha bloccato la crescita dei cristalli, che rischiano di deteriorarsi progressivamente. Gli scavi minerari continuano a essere una fonte di preoccupazione, e gli scienziati avvertono che, senza un’interruzione delle attività minerarie, i cristalli non potranno riprendere la loro crescita.

Questo scenario drammatico per il futuro di questa opera d’arte geologica, evidenzia il conflitto tra l’industrializzazione e la conservazione della natura. I cristalli di Naica, una meraviglia naturale creata già 26 milioni di anni fa a 300 metri di profondità, potrebbero svanire a causa dell’egoismo umano e della continua ricerca di risorse minerarie.

Come visitare la Grotta dei cristalli di Naica

La capitale dello stato messicano che ospita la Grotta di Naica è Chihuahua City, una città vibrante e ricca di storia e cultura. Qui si anche trova la Cattedrale di Chihuahua, un perfetto esempio di architettura coloniale. La città offre a chi la visita anche diversi musei, come il Museo Casa de Juárez, dedicato a Benito Juárez, un importante leader messicano.

La capitale è probabilmente il punto di partenza ideale per visitare la Grotta dei cristalli di Naica, usando i mezzi pubblici oppure noleggiando un’auto.

Tuttavia, ad oggi, l’unica opportunità per visitare la grotta è riservata ai soli esperti e addetti ai lavori, assistendo alle operazioni di pompaggio messe in atto dalla compagnia mineraria. Infatti, così come la Grotta delle Spade (con le sue stalattiti e stalagmiti), la Grotta dei cristalli giganti di Naica non è aperta al pubblico per diverse ragioni, tra cui quella per cui al suo interno non ci sono condizioni ambientali facilmente sopportabili dall’uomo, nonché per la sua stessa protezione.

Categorie
Curiosità itinerari culturali Posti incredibili Viaggi viaggiare

Luoghi vietati e off limits: ecco i posti che non si possono visitare

I viaggiatori conoscono i posti più belli che meritano di essere visitati almeno una volta nella vita, dalle grandi metropoli alle attrazioni naturalistiche più incredibili del nostro pianeta. Eppure, esistono luoghi altrettanto famosi che non possono essere visitati, ma che proprio per questo sono punti di interesse per via della loro inaccessibilità.

Oggi vi parliamo proprio di alcuni dei luoghi off limits più famosi al mondo: infatti, il fascino dei luoghi proibiti è una costante che attraversa la storia dell’umanità. Più un luogo è inaccessibile, più suscita curiosità e desiderio di scoperta. Tuttavia, ci sono posti che, per motivi di sicurezza, segretezza o protezione della natura e del patrimonio culturale, rimangono fuori dalla portata della maggior parte dei viaggiatori. Anche se la tentazione di visitarli è forte, è meglio evitare alcuni di questi luoghi proibiti per ragioni molto valide: ecco i 10 luoghi proibiti più famosi.

L’isola di North Sentinel

Uno dei luoghi più famigerati è l’Isola di North Sentinel, parte delle Isole Andamane. Quest’isola è abitata da una tribù indigena, i Sentinelesi, noti per la loro ostilità verso i visitatori e chiunque sia estraneo alla tribù. La loro cultura è rimasta intatta per migliaia di anni, e ogni tentativo di avvicinamento da parte di estranei è stato respinto con violenza. Il governo indiano ha vietato rigorosamente l’accesso per proteggere sia i Sentinelesi che i visitatori, data la loro vulnerabilità alle malattie esterne e la natura pericolosa dei contatti da parte dei locali.

La Fossa delle Marianne

Un altro luogo tanto affascinante quanto inaccessibile è la Fossa delle Marianne, nell’Oceano Pacifico, il punto più profondo della Terra. Nonostante non esista un vero divieto, la profondità della fossa e le condizioni estreme rendono quasi impossibile per la maggior parte delle persone raggiungerlo. Solo tre persone sono riuscite a esplorare questa zona, ma le difficoltà logistiche e tecnologiche fanno sì che per molti rimanga un sogno irraggiungibile.

Gli Archivi Segreti del Vaticano

Questo è un altro esempio di luogo vietato che è però in grado di stimolare l’immaginazione. Sebbene sia possibile consultare documenti più vecchi di 75 anni con permessi speciali, l’accesso alla parte più riservata degli archivi è precluso ai non addetti ai lavori. La vastità e l’importanza storica di questi documenti, che comprendono manoscritti antichissimi e testi rarissimi, contribuiscono al fascino misterioso di questo luogo.

La RAF Menwith Hill

In Gran Bretagna, una delle strutture più protette è la RAF Menwith Hill, un’enorme stazione di intercettazione gestita dalla Royal Air Force in collaborazione con la National Security Agency (NSA) degli Stati Uniti. Le sue gigantesche cupole bianche custodiscono al loro interno sistemi di sorveglianza avanzati, così che la natura top secret delle sue operazioni ha alimentato numerose teorie del complotto.

L’Area 51

Non si può parlare di luoghi proibiti senza menzionare la famigerata Area 51, nel deserto del Nevada. Circondata da un alone di segretezza e mistero, questa base militare è associata a numerose teorie sugli UFO e a operazioni segrete del governo degli Stati Uniti.

Snake Island

Un luogo di tutt’altro genere ma altrettanto inaccessibile è Snake Island, in Brasile. L’isola, ufficialmente chiamata Ilha da Queimada Grande, è infestata da un’enorme popolazione di serpenti velenosissimi, tra cui il temibile ferro di lancia dorato. Per proteggere sia gli umani che l’ecosistema dell’isola, il governo brasiliano ha vietato l’accesso al pubblico.

La città ucraina di Pripyat

La città di Pripyat, in Ucraina, teatro del disastro nucleare di Chernobyl, è un altro luogo proibito che suscita un interesse macabro. Sebbene oggi sia possibile visitare alcune aree con tour guidati e sotto stretta sorveglianza, Pripyat rimane uno dei luoghi più radioattivi della Terra.

La Tomba di Qin Shi Huang in Cina

In Cina, la Tomba di Qin Shi Huang, primo imperatore della Cina, è famosa per l’Esercito di terracotta, una delle scoperte archeologiche più straordinarie al mondo. Tuttavia, la tomba stessa rimane sigillata, e il governo cinese ha vietato qualsiasi tentativo di scavo per preservarne l’integrità.

Esercito di terracotta, Tomba di Qin Shi Huang

Fonte: iStock

L’Esercito di terracotta, dove c’è anche la Tomba di Qin Shi Huang

Il Caveau della Banca d’Inghilterra

Anche le banche possono nascondere segreti inaccessibili. Il Caveau della Banca d’Inghilterra è uno dei luoghi più sicuri e protetti al mondo. Con una chiave di quasi un metro di lunghezza necessaria per accedere, l’entrata è riservata a pochi eletti.

Pine Gap in Australia

Infine, Pine Gap è un centro di sorveglianza satellitare gestito congiuntamente dai governi di Australia e Stati Uniti. Situato in una zona remota dell’entroterra australiano, Pine Gap è al centro di operazioni di spionaggio e monitoraggio globale.

Categorie
luoghi misteriosi Posti incredibili Viaggi

I luoghi più spaventosi d’Italia per un’esperienza spettrale

Perché siamo così attratti da ciò che fa paura e ci spaventa? Non solo ad Halloween, quando la voglia di spaventarci e spaventare si fa ancora più forte, ma in generale, nella nostra vita, c’è chi subisce un’attrazione particolare per storie e luoghi misteriosi. Alcuni ricercatori forniscono una risposta fisiologica: sembrerebbe che le reazioni fisiche e biochimiche durante la visione di film spaventosi, per esempio, sono le stesse di chi pratica sport estremi, ossia il rilascio di dopamina, endorfine e adrenalina nel cervello. Questo causerebbe, paradossalmente, una forte sensazione di benessere.

Se vi rivedete in questa descrizione e siete sempre alla ricerca di esperienze spettrali, sarete felici di sapere che non sarà necessario guardare un film horror, perché in Italia abbiamo tanti luoghi immersi nel mistero e capaci di far venire la pelle d’oca. Provare per credere…se avete il coraggio!

Ospedale psichiatrico Giuseppe Antonini, Mombello

Gli ospedali psichiatrici sono una delle location più amate dai film horror e se diamo un’occhiata al manicomio abbandonato di Mombello capiamo perfettamente il perché. Situato in provincia di Monza e Brianza, rappresentava uno dei più grandi d’Italia. Intorno al 1960, infatti, arrivò ad avere più di 3000 pazienti, tanto da venir soprannominato il “colosso dei manicomi italiani”. Con l’avvento della legge Basaglia, l’intera struttura venne poi lentamente abbandonata. Si racconta di presenze paranormali, spiriti silenziosi di chi ha vissuto quelle stanze e che non è riuscito a lasciare. Lo stato dell’edificio è pericolante e molti si avventurano al suo interno per scattare qualche fotografia.

Castello della Rotta, Moncalieri

Nella lista dei luoghi più spaventosi d’Italia non poteva certo mancare il castello più infestato. Castello della Rotta, situato a circa dieci chilometri da Moncalieri, vicino a Torino, attira curiosi e appassionati di tutta Europa per il suo fascino misterioso e spettrale. Il castello medievale è famoso per le tante storie e leggende di fantasmi che abitano le sue stanze, come quella di un uomo decapitato che vagherebbe nel cortile interno del palazzo portando ancora in mano la propria testa, mentre una credenza popolare racconta come nella notte tra il 12 e il 13 giugno tutti gli spettri del castello si riuniscano per dare vita a una processione in direzione del maniero.

Principato di Lucedio, Trino (VC)

In Piemonte, in provincia di Vercelli, si trova il Principato di Lucedio, un complesso monastico dove protagonista delle storie che l’hanno reso uno dei luoghi più spaventosi d’Italia è il demonio stesso. La leggenda narra di una maledizione contro i monaci cistercensi che lo abitavano e che coltivavano riso, i quali vennero afflitti da sogni e visioni di streghe, riti e presenze maligne. Presenze che si impossessarono dei monaci, obbligandoli a compiere azioni malefiche e soprusi contro i più deboli. Tutto questo fino a quando un esorcista proveniente da Roma non riuscì a imprigionare la forza maligna e a liberare i monaci.

L’aspetto più interessante della storia è la presenza di uno spartito particolare dove i primi tre accordi iniziali sono in realtà tre accordi di chiusura e non di apertura. Sempre secondo la leggenda, se suonato al contrario, toglierebbe le catene a questa forza liberando il demonio dalla sua prigionia.

Principato Lucedio luoghi spaventosi Italia

Fonte: iStock

Principato di Lucedio, tra i luoghi più spaventosi d’Italia

Castello di Montebello, Poggio Torriana (RN)

Uno dei luoghi italiani più famosi per le sue presenze paranormali è sicuramente il Castello di Montebello, conosciuto per il fantasma di Azzurrina. Siamo nel 1300, quando la tenuta apparteneva al Signore di Montebello, Ugolinuccio Malatesta, padre di una bambina albina tenuta nascosta perché al tempo considerata come un’anormalità e a rischio per accuse di stregoneria. La madre, che provava in tutti i modi a colorarle i capelli con colori naturali, li otteneva sempre azzurri (da qui il nome del fantasma).

Una notte del 1375, Azzurrina giocava con la sua palla di pezza all’interno del castello quando all’improvviso la palla rotolò giù nei sotterranei. La bambina andò a recuperarla e non venne più ritrovata. Si dice che il suo fantasma abiti ancora le mura del castello e che i suoi pianti possano essere sentiti durante il solstizio d’estate, in concomitanza con la data della sua scomparsa.

Castello di Saint Marcel, Valle D’Aosta

L’aura misteriosa del Castello di Saint Marcel deriva dai numerosi visitatori che, in passato, hanno riferito di avere udito e visto al suo interno fenomeni inspiegabili. Immerso in scenari spettacolari, tra miniere, belle cascate e torrenti, nasconde in realtà strane presenze. Nel corso degli anni sono tante le storie raccontate, come l’incontro con fantasmi molto chiacchieroni che si presentano incappucciati percorrendo sempre lo stesso itinerario fino a svanire nel nulla. Alcuni testimoni avrebbero addirittura assistito a luci e candelabri muoversi da soli aleggiando nell’aria!

Ponte Sisto, Roma

Una delle leggende più inquietanti di Roma si svolge proprio qui, a Ponte Sisto. Il ponte che collega Campo de’ Fiori a Trastevere vede protagonista Olimpia Maidalchini, detta la Pimpaccia, la cui influenza in Vaticano era talmente forte che pare fosse obbligatorio passare da lei prima di poter avvicinare il Papa, suo cognato Innocenzo X. In generale non era una donna benvoluta e, dopo la morte di quest’ultimo, senza più protezione, decise di fuggire su un cocchio trainato da quattro cavalli neri con due casse d’oro rubate da sotto il letto papale. Ed è proprio questa immagine che perseguita i romani ogni gennaio, nelle notti di luna piena, dove può essere avvistata passando ponte Sisto per poi scomparire nel Tevere e finire all’inferno.

Ponte Sisto luoghi spaventosi Italia

Fonte: iStock

Ponte Sisto, tra i luoghi spaventosi a Roma

Casa Ca’ Dario, Venezia

Dopo tanti castelli arriva anche la casa infestata che uccide o porta sfortuna a chiunque decide di abitarvi. Casa Ca’ Dario è un edificio situato a Venezia che, dall’anno della sua costruzione, ha lasciato dietro di sé una nomea non proprio positiva. Sono tanti, infatti, gli eventi spiacevoli successi al suo interno, trasformandolo nel palazzo elegante meno voluto e più temuto della città. Tra i protagonisti delle sue storie, in tempi più recenti, ci sono il conte di Torino Filippo Giordano delle Lanze, che acquistò il palazzo e venne assassinato al suo interno da un marinaio croato, e il manager della band inglese The Who.

Fu qui che Kit Lambert diventò sempre più dipendente da sostanze stupefacenti, tanto da provocare la rottura con la band. Nel 2002 è il turno del bassista che, affittando la casa per una vacanza, fu stroncato da un infarto. Di morti e drammi ne sono successi parecchi e la lista potrebbe andare avanti all’infinito!

Villa de Vecchi, Cortenova (LC)

Nella frazione di Bindo, appartenente al comune di Cortenova in provincia di Lecco, si trova una casa misteriosa conosciuta come ‘La casa rossa‘. Si tratta di una dimora ottocentesca diroccata, riconosciuta come una delle case più infestate del mondo. Cosa successe al suo interno? Per scoprirlo dobbiamo tornare indietro al suo proprietario, il conte De Vecchi che, di ritorno alla villa, trovò la moglie e la figlia misteriosamente morte. Sono loro gli spiriti che infestano ancora la dimora, ma non solo.

La fama di casa infestata si diffuse soprattutto negli anni ’20 quando il satanista Aleister Crowley e i suoi adepti girarono l’Italia in cerca di un luogo in cui fermarsi per dare vita a una comunità dedicata al culto di Satana e si fermarono per un paio di notti proprio nella Casa Rossa.

Villa Santa Barbara (Abbazia di Thélema), Cefalù

Ed è sempre grazie alla fama del satanista Aleister Crowleyche a quanto pare fece un vero e proprio tour italiano, che anche questa villa siciliana è oggi considerata una dei luoghi più spaventosi d’Italia. Siamo a Villa Santa Barbara, conosciuta come Abbazia di Thélema, scelta dall’occultista negli anni ’20 come tempio per il suo culto e base per gli adepti della sua comunità. La villa venne ribattezzata Abbazia di Thélema proprio come il nome della ‘religione magica’ da lui fondata. Si racconta che all’interno delle sue stanze successero molte cose, tra cui riti satanici e pratiche non proprio accettate dalla comunità locale. Dopo la morte di un ragazzo inglese, Aleister Crowley fu obbligato ad abbandonare l’Italia e a lasciare la villa, oggi in totale stato di abbandono e da molti soprannominata “La casa del Diavolo“.

La casa del violino, Scogna Sottana (SP)

Storia da brividi anche nelle vicinanze di La Spezia, in una casa dove risuonano nell’aria le note di un violino. Protagonista della storia è un musicista che, non riuscendo a integrarsi nella comunità, decise di rinchiudersi dentro la sua casa e lavorare incessantemente alla sua musica. Dopo la sua morte, secondo alcuni dovuta a cause misteriose (c’è chi affermava di sentire urla demoniache insieme alle note del suo violino) lo strumento restò chiuso nella sua custodia. Apparentemente, notte dopo notte, è ancora possibile sentirlo suonare.

Villa Magnoni, Cona (FE)

Terminiamo questa lista dedicata ai luoghi più spaventosi d’Italia con una villa dalla storia davvero inquietante. Siamo a Villa Magnoni, vicino a Ferrara, abitata da una strega e immersa in una maledizione che arriva fino ai giorni nostri. Negli anni ’80, infatti, un gruppo di ragazzini decide di visitare la villa dove sentirono il pianto di un bambino. Immediatamente si diedero alla fuga, ma continuarono a sentire dietro di loro i pianti e le urla di una donna che li intimava ad andare via. Fuggiti in auto, furono coinvolti in un incidente dove solo uno del gruppo sopravvisse, colui che raccontò la storia che oggi raccontiamo a voi.

Categorie
hotel Posti incredibili Viaggi

La stanza d’hotel con vista sul campo da calcio

I tifosi di calcio ne saranno entusiasti: guardare la partita della propria squadra del cuore allo stadio è un’emozione unica e incomparabile, ma anche farlo dalla propria camera da letto, comodi e avvolti in una coperta, non è male.

Da oggi c’è una novità: ecco la partnership esclusiva tra Novotel Hotels, ALL (la piattaforma di prenotazione e programma fedeltà del gruppo Accor) e il Paris Saint-Germain (PSG) che offre ai tifosi una possibilità straordinaria, quella di vivere l’esperienza di assistere a una partita dal comfort esclusivo della prima suite d’albergo permanente realizzata all’interno di uno stadio di calcio. Scopriamo di più!

La suite d’albergo nello stadio di calcio

La collaborazione innovativa tra Novotel Hotels, ALL e il PSG ha portato all’apertura de “La Suite Novotel by ALL.com“, una camera d’albergo unica nel suo genere, situata all’interno del Parc des Princes, lo storico stadio del PSG. Il progetto è stato sviluppato per offrire un’esperienza che va oltre il semplice soggiorno: qui, gli appassionati di calcio e gli amanti del lusso possono vivere un momento irripetibile, combinando l’adrenalina della partita con l’eleganza e il comfort di un hotel di alta classe.

Dal 1974, il Parc des Princes non è solo la casa del PSG, ma un simbolo del calcio mondiale e della cultura sportiva parigina. Con questa iniziativa, Novotel e ALL hanno voluto trasformare la storica location in un luogo che non solo ospita grandi eventi sportivi, ma che offre ai suoi visitatori un’esperienza senza precedenti, ideale per chi desidera immergersi completamente nell’atmosfera elettrizzante delle partite di calcio dal vivo.

La Suite Novotel by ALL.com è stata progettata con un concetto di design all’avanguardia, il cui obiettivo è quello di unire eleganza, funzionalità e comfort. Al suo interno, gli ospiti troveranno un letto matrimoniale, un bagno privato, minibar e una TV a schermo largo, perfetta per rivivere i momenti salienti della partita. Per le famiglie, è possibile aggiungere un letto singolo, rendendo la suite perfetta anche per chi viaggia con bambini e desidera vivere un’esperienza unica all’interno dello stadio. 

Uno degli elementi più esclusivi della suite è la sua terrazza privata, che si affaccia direttamente sul campo da gioco. Da qui, gli ospiti possono godere di una visuale privilegiata della partita, sentendosi parte integrante dell’azione, immersi nell’energia travolgente che solo una competizione sportiva dal vivo può trasmettere.

L’esperienza presso la Suite Novotel by ALL.com

L’esperienza comincia ben prima del calcio d’inizio: gli ospiti vengono accolti in grande stile al Novotel Paris Suresnes Longchamp di Parigi, dove un maggiordomo dedicato si prende cura di loro per l’intera durata del soggiorno. Successivamente, vengono trasferiti al Parc des Princes con accesso VIP, dove possono effettuare il check-in passando attraverso il tunnel riservato ai giocatori per le partite della Ligue 1 McDonald’s.

Una volta arrivati nella loro esclusiva camera, gli ospiti possono godersi un drink di benvenuto presso l’ALL.com BAR e prepararsi per vivere una serata indimenticabile. Durante la partita, il “Flying Buffet” offre un’esperienza gastronomica servita direttamente in camera, permettendo di non perdere neanche un secondo del match mentre si gusta una cena di alto livello.

Dopo la partita, gli ospiti possono rilassarsi con un drink nella suite o tornare all’ALL.com BAR per rivivere le emozioni della giornata. La mattina successiva, la colazione viene servita direttamente in camera, e la giornata si conclude con una piacevole passeggiata attraverso lo stadio.

Questa esperienza senza precedenti riflette la filosofia di Novotel e ALL, sempre impegnati nel creare momenti indimenticabili e nel bilanciare passioni e comfort per i loro ospiti. “La Suite Novotel by ALL.com” si inserisce perfettamente in questa visione, offrendo un’esperienza esclusiva che combina il meglio del calcio con l’eccellenza dell’ospitalità.

Suite Novotel by ALL

Fonte: Ufficio Stampa

La vista dalla Suite Novotel by ALL
Categorie
Abruzzo castelli itinerari culturali Posti incredibili vacanza natura Viaggi viaggiare

Una breve guida ai castelli d’Abruzzo

Foreste, parchi nazionali e riserve dove i lupi vagano liberi, valli silenziose punteggiate di borghi medievali e castelli in pietra: siamo in Abruzzo, una delle regioni più verdi d’Europa. Si tratta di una destinazione ancora poco conosciuta, ma ricca di bellezze che, con il loro fascino storico, contribuiscono a creare scenari da fiaba che aspettano solo di essere scoperti.

In particolare, l’Abruzzo vanta castelli splendidi, un’attrattiva sempre più irresistibile per tante tipologie di viaggiatori: dagli appassionati di storia a chi, invece, vuole avvicinarsi alle fantasie fiabesche con le quali sono cresciuti e che vedono concretizzarsi in queste architetture maestose. In questa breve guida vi accompagniamo alla scoperta dei castelli d’Abruzzo, da inserire nel vostro itinerario tra un arrosticino e un bagno sulla costa.

Rocca Calascio

Tra i castelli più alti d’Italia, Rocca Calascio è anche una delle attrazioni più visitate d’Abruzzo, situata in una posizione privilegiata. La rocca, infatti, si affaccia sui meravigliosi paesaggi offerti dal parco nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga. La fortezza, una volta in stato di abbandono, si erge a 1.460 metri di altezza e la sua struggente bellezza ne ha fatto un punto di riferimento per le riprese di film medievali tra cui “Lady Hawke”, “Il nome della rosa” e “Il viaggio della sposa”. Dal paese di Calascio si sale in auto o a piedi seguendo i tornanti dello stretto sentiero fino al forte. Dopo aver esplorato la rocca, vi consigliamo di tornare in paese per rilassarvi in alcuni dei bar presenti in zona.

Rocca Calascio

Fonte: iStock

Rocca Calascio illuminata la sera

Castello Roccascalegna

Tra le Valli del Rio Secco e del Sangro, in provincia di Chieti, si trova il borgo medievale di Roccascalegna. Sovrastante il paese, in posizione dominante su uno sperone roccioso, si erge un castello dalla forma particolare, imponente e misterioso. Stiamo parlando del Castello di Roccascalegna, una fortificazione risalente al V secolo e in passato appartenente ai Longobardi. Dopo alcuni anni e diversi proprietari, il castello acquisì lentamente un aspetto più stravagante, lo stesso che lo contraddistingue tutt’oggi.

Quando la fortezza fu abbandonata nel XVIII secolo, rimase senza protezione e fu vittima di intemperie e saccheggi, finendo quindi in uno stato di deterioramento. Solo recentemente, grazie a un restauro avvenuto nel 1996, il Castello Roccascalegna è stato riportato al suo antico splendore. Per arrivarci vi basterà percorrere una scalinata, dove potrete passare da una torre all’altra salendo altre rampe di scale scavate nella pietra.

Castello Caldora

Tra le strutture fortificate meglio conservate d’Abruzzo c’è Castello Caldora, costruito sulle colline della provincia de L’Aquila. Contraddistinto da tre maestose torri che dominano la Valle Peligna, il castello faceva parte di un vasto sistema di difesa militare che comprendeva altri sei castelli, tra cui quelli di Anversa e di Roccascalegna. Dopo un recente restauro, diverse parti del castello sono state aperte al pubblico e offrono una vista privilegiata sul paesaggio circostante. Anche le sale interne sono molto interessanti, alle quali si può accedere acquistando un biglietto del costo di 2 euro.

Castello Caldora Pacentro

Fonte: iStock

Castello di Caldora al borgo di Pacentro

Fortezza di Civitella del Tronto

La Fortezza di Civitella del Tronto rappresenta una delle antiche costruzioni militari più grandi e maestose d’Italia e d’Europa. Situata sulla sommità delle dolci colline della provincia di Teramo, la fortezza un tempo appartenuta a Filippo II d’Asburgo, Re di Spagna, è considerata anche uno dei migliori esempi in quanto a ingegneria militare e uso strategico del posizionamento militare in Europa. Civitella del Tronto, infatti, dominava dall’alto il Regno della Santa Sede, nonché il Regno di Napoli. Le aree accessibili della fortezza comprendono la Piazza d’Armi, la caserma dei soldati, la Chiesa di San Giacomo, ciò che resta del palazzo del Governatore e una delle numerose cisterne.

Castello Cantelmo

Ai piedi della Valle Peligna, in provincia de L’Aquila, si trova il Castello Cantelmo. Situato nel borgo medievale di Pettorano sul Gizio, il forte militare è stato costruito su una pianta irregolare con quattro torrioni situati sulle mura del complesso. La fortificazione, lasciata per anni in uno stato di abbandono, è stata oggetto di ingenti restauri nel corso degli anni novanta che hanno riportato il castello ai fasti del passato. Oggi il castello è aperto al pubblico e ospita alcune mostre permanenti quali “Gli uomini e la montagna”, “Mostra dei carbonai” e “Reperti archeologici di epoca romana”.

Castello Aragonese

Proseguiamo questa breve guida ai castelli d’Abruzzo con una fortezza posizionata in una location suggestiva. Situata a strapiombo sul mare, il Castello Aragonese offre un panorama splendido perché affacciato sulle bellezze naturali della costa adriatica e della Costa dei Trabocchi. Non c’è molto da vedere perché il castello subì gravi danni durante la Seconda Guerra Mondiale, tuttavia potete dare un’occhiata al giardino, alle sale di un piccolo museo con foto d’epoca, mobili e arredi appartenuti alle famiglie che l’hanno abitato. D’estate, invece, viene impiegato per l’organizzazione di eventi come concerti e mostre.

Castello Aragonese Ortona

Fonte: iStock

Castello Aragonese di Ortona

Castello di Salle

In una guida dedicata ai castelli non poteva certo mancare una struttura infestata dai fantasmi! Il Castello di Salle, realizzato in pietra della Maiella, è immerso nell’incantevole Riserva Naturale della Valle dell’Orta e ospita il Museo Medievale Borbonico. Due storie lo rendono famoso: da una parte si racconta di una camera in stile impero (visitabile) dove pare abbia dormito Napoleone Bonaparte, mentre dall’altra di una vecchia alta e magra che vaga tra le sale del castello di notte, apparentemente morta tragicamente nel 1300.

Castello Piccolomini di Balsorano

Terminiamo questa guida con un castello che, grazie alla sua bellezza, è stato utilizzato come location per diversi film italiani come “Il comune senso del pudore” di Alberto Sordi. Il castello si presenta come un’imponente struttura fortificata di stampo medievale, ma contaminata nell’architettura da elementi di epoche successive come il Rinascimento. Il forte è gestito dalla società “Castelli d’Italia” che lo ha trasformato in un albergo/ristorante dove potrete assaporare le specialità regionali. Se invece desiderate una visita più approfondita, potrete farla su prenotazione.

Categorie
attrazioni turistiche italiane e internazionali luoghi misteriosi Posti incredibili Viaggi

Le chiese sommerse, dal Lago di Resia alla Russia

Immaginate un paesaggio in cui il tempo sembra sospeso, dove l’acqua cristallina nasconde sotto la sua superficie antiche storie e misteri sepolti. È questo il fascino delle chiese sommerse che, con le torri campanarie ancora svettanti, raccontano storie di villaggi un tempo prosperi, sacrificati per la costruzione di moderne dighe.

Si tratta di luoghi, carichi di mistero e suggestione, ormai diventati vere e proprie attrazioni turistiche, capaci di evocare emozioni uniche. Partiamo insieme per un viaggio all’insegna di una malinconica bellezza.

Il Campanile di Curon, che emerge dalle acque del Lago di Resia

Simbolo della Val Venosta, il solitario campanile in stile romanico della Chiesa di Santa Caterina di Alessandria che si erge dalle limpide acque del Lago di Resia, è diventato, nel tempo, un’immagine da cartolina dall’atmosfera fiabesca, capace di attrarre migliaia di turisti, ammantato da un’aura leggendaria che vuole che le sue campane suonino ancora nelle giornate particolarmente ventose.

Tuttavia, la storia che ha portato alla nascita del panorama che oggi conosciamo, non è delle più allegre: cinque anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale, furono ultimati i lavori per la costruzione della grande centrale idroelettrica unendo i bacini naturali di Resia e Curon. Gli abitanti dovettero abbandonare le proprie case e i propri paesi, sommersi a 22 metri di profondità.

Il Monastero di San Nicola a Kalyazin e la Chiesa della Natività a Krokhino, Russia

Anche il bacino artificiale di Uglich, vicino alla città di Kalyazin, custodisce un frammento di passato sommerso: parte del campanile del Monastero di San Nicola, costruito tra il 1796 e il 1800.
Nel 1939, sotto il regime di Stalin, la città fu sacrificata per permettere la costruzione di un bacino sul fiume Volga: l’abbazia fu smantellata ma la neoclassica torre campanaria preservata, diventando una curiosa attrazione turistica. Così, per proteggerla dalla forza delle acque, venne rinforzata e posta su una piccola isola artificiale.

Stesso destino per la Chiesa della Natività edificata alla fine del XVIII secolo sulle rive del Lago Beloye, all’inizio del fiume Sheksna e “scomparsa” negli anni Sessanta insieme alla cittadina e ad altri villaggi della regione di Belozersky, a causa della costruzione della diga sul Volga. Il livello dell’acqua del Lago Beloye fu innalzato per garantire una profondità sufficiente al passaggio delle navi, condannando gli antichi insediamenti sotto le acque del bacino artificiale, baluardi silenziosi di un passato perduto.

La Chiesa di San Nicola a Mavrovo, Macedonia

Chiesa San Nicola, Mavrovo, Macedonia

Fonte: iStock

La Chiesa sommersa di San Nicola a Mavrovo

La Chiesa di San Nicola a Mavrovo, in Macedonia, fu edificata a metà dell’Ottocento e rimase integra fino alla creazione di un lago artificiale che la sommerse. Tuttavia, a causa della siccità dovuta al cambiamento climatico intorno al Duemila, il livello dell’acqua si è abbassato, riportandola parzialmente alla luce.

Mavrovo, già popolare come località di montagna per via degli impianti sciistici, del parco nazionale e del lago, ha così acquisito un fascino ulteriore grazie a questo particolare patrimonio storico.

La Chiesa di Sant Romà e la Chiesa di San Mediano, Spagna

Ancora, il bacino di Sau in Catalogna, custodisce sotto le sue acque il villaggio omonimo. Creato nel 1962, l’invaso ha sommerso il borgo, lasciando visibile soltanto la sommità del campanile della Chiesa di Sant Romà, risalente all’XXI secolo.

Sebbene il villaggio fosse già disabitato da quasi un secolo, vi rimanevano alcune case, la chiesetta e un antico ponte romano. Durante i periodi di siccità, la chiesa torna a emergere, offrendo uno spettacolo incredibile che attira visitatori ammaliati dalla storia e dalla natura che qui si intrecciano.

Infine, la Chiesa di San Mediano, risalente al XVI secolo, è uno dei simboli della zona di La Fueva, nella provincia di Huesca, nella comunità autonoma dell’Aragona. Quando l’area fu inondata per creare un bacino idrico artificiale, l’intero villaggio venne sommerso.

Categorie
Bolzano itinerari culturali Padova Posti incredibili Viaggi viaggiare

In Italia c’è un’altra Cappella degli Scrovegni (che nessuno conosce)

La Cappella degli Scrovegni di Padova è uno dei gioielli artistici più visitati d’Italia. È nota in tutto il mondo per lo straordinario ciclo pittorico realizzato da Giotto ovvero il massimo capolavoro ad affresco creato dall’artista che testimonia la profonda rivoluzione che questo pittore toscano ha apportato nell’arte. Sono migliaia ogni giorno i visitatori che arrivano da tutto il mondo per ammirare gli affreschi che riempiono ogni singolo centimetro quadrato di questa piccola cappella. Per visitarla ovviamente è necessaria la prenotazione online e spesso e volentieri è sold out e molti devono tornare a casa con la coda tra le gambe senza avere avuto la possibilità di metterci piede.

Senza nulla togliere ovviamente a questo capolavoro artistico italiano – che io per prima ho avuto la fortuna di poter visitare almeno una volta – voglio portarvi alla scoperta di un’altra cappella che ricorda tantissimo gli Scrovegni, ma che si trova a Bolzano. Un luogo a dir poco meraviglioso, che pochissimi turisti conoscono, tanto che non serve alcuna prenotazione e non è necessario fare nessuna fila. E, soprattutto, è gratis. Si tratta della Cappella di San Giovanni, nella Chiesa dei Domenicani nel capoluogo altoatesino. Siamo nel centro storico di Bolzano, a due passi dalla centralissima piazza Walther, famosa ai più perché ogni inverno ospita i mercatini di Natale.

La Cappella di San Giovanni a Bolzano

La “Cappella degli Scrovegni bolzanina” è un vero e proprio capolavoro artistico, nello stile e nei colori davvero ricorda tantissimo quella padovana, anche se più piccola. Il ciclo di affreschi che decora l’intera cappella a 360 gradi risale alla prima metà del XIV secolo, proprio come gli Scrovegni, e fu eseguito della Scuola di Giotto tra il 1330 e il 1370. Gli affreschi rappresentano la leggenda di San Giovanni, le storie di Maria, la leggenda di San Nicolò, fra cui spicca la scena del cavaliere dell’Apocalisse con sotto i peccatori. La Cappella di San Giovanni è intitolata al committente, Giovanni de Rossi-Botsch, nome tedesco scelto dalla famiglia di banchieri fiorentini Boccioni che si era trasferita a Bolzano al servizio dei Conti di Tirolo, che la volle realizzata per potersi far seppellire. Tra le immagini rappresentate e che ricordano gli affreschi di Padova, si distingue in un paio di casi una figura insolitamente vestita con un abito a righe: si tratta del Boccioni, appunto.

cappella-san-giovanni-bolzano-soffitto

Fonte: 123RF

Il soffitto affrescato della Cappella di San Giovanni

La Chiesa dei Domenicani

La Cappella di San Giovanni è una delle quattro cappelle che un tempo erano presenti all’interno della Chiesa dei Domenicani, ordine monastico giunto qui nel 1272. Oltre alla Cappella di San Giovanni c’è anche la Cappella dei Mercanti, ricostruita nel ‘600 perché danneggiata, che non è affatto da meno quanto a importanza artistica. Al suo interno, infatti, sopra l’altare del 1642, ospita una tela del Guercino, uno dei pittori prediletti di papa Gregorio XV, intitolata “Visione di Soriano”. Sulle pareti della chiesa sono ancora visibili alcuni affreschi del ‘300 attribuiti alla cosiddetta Scuola di Bolzano, tra lo stile italiano e quello tedesco.

Oggi, questo edificio religioso di tipico stile gotico è in pieno centro, ma un tempo si trovava al di fuori dalle mura cittadine, dove c’erano campi coltivati proprio dai frati. Fu eretto tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo. Bellissimo è anche il chiostro dell’antico convento dei Domenicani, che purtroppo non è aperto al pubblico se non per alcune occasioni speciali come i concerti del concorso di pianoforte Busoni organizzati dal vicino conservatorio di musica Claudio Monteverdi ogni estate, in quanto versa in condizioni piuttosto critiche ed è da anni oggetto di restauri. Si possono ancora ammirare dei meravigliosi affreschi, con tanto di scritte ancora ben leggibili, anch’essi del XIV secolo che raccontano le tappe della vita di Cristo.

La prossima volta che dovete scegliere dove andare per un weekend e desiderate visitare un posto davvero meraviglioso e soprattutto poco affollato, ricordatevi di venire a Bolzano a visitare la Cappella di San Giovanni.