Categorie
luoghi misteriosi Posti incredibili Viaggi

Tra romantici canali e casette di legno: la città che sembra una fiaba

Le meraviglie che appartengono al mondo che abitiamo, siano esse create dall’uomo o da Madre Natura, ci spingono a organizzare, stagione dopo stagione, nuove e inedite avventure di viaggio. Le capitali d’Europa rientrano sicuramente tra quelle mete che capeggiano le nostre travel wish list, ma non sono le uniche. Spesso, infatti, sono accompagnate anche da destinazioni meno famose, ma sorprendentemente straordinarie.

E questo è il caso della cittadina di Lübbenau, la stessa che il poeta Theodor Fontane ha definito la capitale segreta della Spreewald. Anche se segreta non lo è più dato che sono molte le persone che si recano in questo posto incantato e ci tornano ogni volta che possono. Perché la sua atmosfera è così magica che si ha come l’impressione di trovarsi all’interno di una fiaba.

Lübbenau, come in una fiaba

Situata nella regione paludosa della Spreewald, nello stato di Brandeburgo, Lübbenau è un sogno a occhi aperti, un angolo di pace e tranquillità, di splendidi scorci e romantiche visioni offerte da una lussureggiante e straordinaria natura che domina tutto intorno.

Spreewald

Spreewald

Situata a circa 80 chilometri da Berlino, e raggiungibile in auto o in treno, la cittadina tedesca è diventata la meta ideale di vacanze e gite fuori porta all’insegna della bellezza. Qui le giornate scorrono lente, mentre il sole splende in alto nel cielo illuminando la fitta e selvaggia foresta che si snoda tra i villaggi del territorio.

Lübbenau è conosciuta anche come la città dei punt, le tipiche imbarcazioni a remi che si trovano sui piccoli corsi d’acqua che si snodano nel cuore della foresta di Spreewald. È proprio a bordo dei punt che è possibile andare alla scoperta della rigogliosa vegetazione che caratterizza tutta l’area boschiva, una biosfera protetta dall’UNESCO che ricorda le ambientazioni delle fiabe dei fratelli Grimm.

Lübbenau: cosa fare e cosa vedere

Lübbenau, la sua natura rigogliosa e i caratteristici edifici che si affacciano sui corsi d’acqua, è il perfetto punto di partenza per scoprire l’intera Spreewald. Diventata biosfera nel 1991, la zona ospita una vegetazione ricca e variegata che comprende quasi 2000 esemplari differenti tra flora e fauna.

Lübbenau

Lübbenau

Le origini di Lübbenau e degli altri villaggi costruiti ai margini della foresta risalgono al basso medioevo, così come la costruzione delle cinta murarie. Le comunità sviluppatesi lungo i corsi d’acqua sopravvivevano soprattutto grazie alle attività di artigianato, e tessitura del lino. Oggi sono poche le realtà ancora che testimoniano il passato di questo territorio, ma mantenere il paesaggio incontaminato e preservare le tradizioni antiche è una priorità di tutti gli abitanti.

Lübbenau oggi è il perfetto punto di partenza per scoprire queste storie, per esplorare la biosfera dell’Unesco e per vivere un’esperienza straordinaria. Un’avventura che passa per romantiche gite sui canali e corsi d’acqua, organizzate dai numerosi traghettatori del luogo, che permettono di raggiungere gli altri villaggi, ma anche per le passeggiate al porto, con le sue tipiche imbarcazioni, e per il suggestivo e delizioso centro storico.

Se siete amanti dei tour su due ruote, allora, potete esplorare i villaggi vicino a Lübbenaua a suon di pedalate immerse nel verde.

Lübbenau

Lübbenau

Categorie
Europa luoghi misteriosi Posti incredibili Ucraina vacanza natura Viaggi

Il luogo più romantico del mondo è un tunnel incantato immerso nella natura

Ci sono dei luoghi che sembrano creati appositamente per incantarci, come se fossero delle destinazioni turistiche da raggiungere per celebrare la bellezza, l’amore e il romanticismo. E invece, in molti casi, si tratta di una serie di combinazioni casuali che hanno lasciato sì che la natura regnasse sovrana creando paesaggi di immensa bellezza, come nel caso del Tunnel dell’Amore in Ucraina.

Un luogo che sembra uscito da uno dei film più romantici di sempre o da una fiaba a lieto fine, proprio come quelle che piacciono a noi. Un tunnel, interamente ricoperto da rami, foglie e cespugli che crea un’atmosfera incanta e fiabesca. Un piccolo eden dell’amore che, col tempo, di è trasformata in un luogo dove incontrarsi e scambiarsi promesse di amore eterno.

Ucraina: il Tunnel dell’Amore

Quello che è stato ribattezzato come il Tunnel dell’Amore (Tunel Kokhannya), in realtà, è un vecchio binario dismesso dove un tempo, neanche troppo tempo fa, si muoveva sui binari un treno che trasportava il legno in una fabbrica di Klevan. Con gli anni, la sua funzione originaria, è venuta meno e questo tratto di ferrovia è stato abbandonato.

Lungo circa 5 km, il tunnel oggi è considerato uno dei luoghi più romantici dell’Ucraina e forse del mondo intero. E basta guardare le istantanee immortalate dai fotografi e dai viaggiatori di tutto il mondo per comprendere tutto il fascino che si nasconde dietro a questo luogo suggestivo.

Anche se situato al di fuori dei sentieri turistici più battuti, il Tunnel dell’Amore non smette di essere un richiamo per gli innamorati del mondo. Non solo per la sua bellezza, ma anche per le storie e le leggende romantiche che sono state tramante per anni.

Oggi l’usanza è proprio quella di recarsi qui, insieme alla propria dolce metà, per esprimere un desiderio d’amore che poi si avvererà.

Come in una fiaba: tra storie e leggende

Quello che si palesa davanti agli occhi dei visitatori come un bosco incantato, in realtà è un fenomeno botanico che si può spiegare proprio grazie alle origini di questo tunnel. Il passaggio regolare del treno, per molti anni, in questa fitta boscaglia ha creato un un sentiero a forma di arco immerso nel verde.

Se nel primo tratto del Tunnel dell’Amore, questo paesaggio sembra piuttosto lineare, proseguendo si vede come, invece, la natura abbia preso il sopravvento in maniera selvaggia e bellissima.

La versione più romantica e suggestiva della nascita di questo tunnel è fatta risalire alla storia d’amore di due ragazzi che si è consumata nello scorso secolo. Un ingegnere polacco di Orživ, giunto qui per lavoro, si innamorò perdutamente di una ragazza di Klevan, ma il loro grande amore era ostacolato dai genitori di lei che non approvavano la relazione. Così, approfittando delle sue abili doti, il giovane fece costruire una piccola rete ferroviaria che collegasse Orživ e Klevan. Il Tunnel dell’Amore, appunto, che divenne il loro nascondiglio segreto.

L’altra storia, quella reale e meno romantica, anche se non del tutto accreditata, vuole che la costruzione della galleria immersa nella natura sia stata una scelta strategica per nascondere gli spostamenti tra un villaggio e l’altro agli occhi delle basi militari del territorio circostante.

Indipendentemente dalla versione in cui sceglie di credere, il Tunnel dell’Amore resta uno dei luoghi più affascinanti, romantici e suggestivi del mondo intero.

tunnel dell'amore

Tunnel dell’Amore, Ucraina

Categorie
luoghi misteriosi Posti incredibili Viaggi

Fioriscono i peschi: la passeggiata nel viale rosa lascia senza fiato

C’è qualcosa di magico ed estremamente suggestivo che sta succedendo proprio adesso, sotto ai nostri occhi, ora che la primavera è arrivata. La stagione più straordinaria dell’anno si prepara al risveglio della natura ci regala atmosfere fiabesche paragonabili solo alle più grandi opere d’arte. I quartieri e i parchi delle città sono sotto l’incantesimo di un’esplosione di nuance brillanti e cangianti che colora tutto intorno mentre nell’aria un’inebriante profumo si diffonde.

È questo il momento per organizzare una fuga primaverile, per raggiungere quei luoghi meravigliosi del mondo che permettono a Madre Natura di mettere in scena i suoi spettacoli più belli. Deserti aridi che miracolosamente fioriscono, sakura che incantano viaggiatori da tutto il mondo e poi ancora distese in fiore che si perdono all’orizzonte.

Ma se è vero che conosciamo bene tutta la suggestione delle fioriture dei tulipani in Olanda, e quella dell’Hanami in Giappone o a Washington, è vero anche che ci sono alcuni spettacoli meno conosciuti, ma altrettanto grandiosi, nascosti alla stregua di un tesoro prezioso come l’incantevole viale di peschi ad Aitona.

La meravigliosa fioritura ad Aitona

La meravigliosa fioritura ad Aitona

In catalogna a passeggiare tra i peschi in fiore

Meno conosciuto delle altre fioriture del mondo, il paesaggio di Aitona appare davanti agli occhi di chi lo guarda come un capolavoro d’arte all’interno del quale perdersi e immergersi. Per vivere questa esperienza, che stordisce e inebria tutti i sensi, dobbiamo recarci in Catalogna in questo comune spagnolo che ospita poco più di duemila abitanti.

È qui che nel mese di marzo la natura splende come non ha fatto mai tingendo le campagne dei colori più belli che gli appartengono. Ad Aitona gli alberi da frutto crescono nei campi delle campagne che ospitano diverse coltivazioni da oltre un secolo.

Negli anni ’20 del 1900, però, al fianco dei tradizionali campi di cereali e dei vigneti, sono iniziate a diffondersi le piantagioni di alberi da frutto che adesso ricoprono più di 800 ettari di terreno. E quando arriva la primavera, e questi fioriscono, lo spettacolo che si crea davanti agli occhi di chi guarda è meraviglioso.

La meravigliosa fioritura ad Aitona

La meravigliosa fioritura ad Aitona

Il viale rosa che incanta il mondo

Sono gli alberi di peschi che, con quelle sfumature che vanno dal rosa intenso al rosso porpora, brillano sotto i raggi del sole. La maggior parte delle coltivazioni riguarda le pesche nettarine, quelle paraguiane e quelle rosse.

La fioritura, in realtà, è breve ma intensa. Gli alberi da frutto esplodono in tutta la loro bellezza a marzo, mantenendo questo spettacolo per circa due settimane. Il periodo migliore per ammirare la fioritura e passeggiare tra i viali rosa è il mese di marzo anche se, in base alle condizioni climatiche, questa potrebbe ritardare di qualche settimana.

Per entrare all’interno di questo quadro che porta la firma di Madre Natura, sono stati messi a disposizione dei viaggiatori due percorsi escursionistici che portano direttamente all’interno dell’idilliaco passaggio. Il primo consente a tutti di attraversare le piantagioni delle campagne nei pressi della città. Il secondo, invece, conduce all’Eremo di San Juan de Carretalá situato su una collina che domina Aitona. Da qui è possibile godere di una vista suggestiva e romantica su tutti i peschi in fiore.

La meravigliosa fioritura ad Aitona

La meravigliosa fioritura ad Aitona

Categorie
attrazioni turistiche italiane e internazionali luoghi misteriosi Posti incredibili Viaggi

Cosa si nasconde ancora oggi sotto il Colosseo

Dopo tanti secoli, Roma nasconde ancora molti segreti. Alcuni di essi non sono neppure visibili ai turisti, in quanto si nascondono tuttora nel sottosuolo della Capitale. La storia millenaria, infatti, ha coperto con strati di strade e di edifici molte tracce del nostro passato. Ma c’è un luogo iconico di Roma, il Colosseo, che ancora cela un incredibile segreto.

I laghetti sotto il Colosseo

Proprio sotto l’Anfiteatro Flavio, il più grande anfiteatro romano del mondo, nel pieno centro della città, ancora oggi ci sono dei piccoli laghi. Qui, incredibilmente, l’acqua è limpida e cristallina. E sono una vera meraviglia.

Ci troviamo sotto uno dei Sette colli di Roma, il Celio, sotto le fondamenta del convento dei Padri Passionisti, che comprende anche la chiesa dei Santi Giovanni e Paolo e dove un tempo, intorno al I secolo d.C., si ergeva un gigantesco santuario dedicato all’Imperatore Claudio, le cui strutture ciclopiche furono inglobate nel convento intorno al 1100. Tanto per capire le dimensioni, il tempio poteva contenere l’intero Colosseo.

Qui, è stato rinvenuto un labirinto fatto di laghetti sotterranei che scorrono per oltre due chilometri. Si tratta di un sistema di cave romane, scavate a partire dal IV secolo a.C., che si sviluppa in una sequenza di sale dove le volte variano tra un’altezza di otto metri fino a passaggi di appena un metro e mezzo.

Una volta entrati, non si sente più nulla della metropoli caotica che vive in superficie e che si muove ininterrottamente dieci metri sopra la testa. L’unico rumore è quello del gocciolio dell’acqua che, da secoli, plasma la roccia e crea bellissime stalattiti, per poi alimentare i laghetti.

L’origine di queste cave è dovuta molto probabilmente a una falda acquifera, alimentata nel corso dei secoli anche dalle infiltrazioni di acqua, purificata dallo strato di tufo, motivo per cui sarebbe così limpida. La temperatura dell’acqua è costante e non supera i 10°C mentre quella dell’ambiente sotterraneo è di circa 12°C. Insomma, ci si potrebbe anche vivere,

Proprio perché alimentati dalle infiltrazioni, il livello dell’acqua dei laghetti varia a seconda delle stagioni e delle piogge. La siccità, infatti, ne ha prosciugati alcuni. La presenza di fili elettrici dimostrerebbe che, forse, furono sfruttate come rifugio antiaereo durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il fiume sotto il Colosseo

Ma i laghetti sotterranei non sono l’unico segreto che si cela sotto l’imponente Colosseo. C’è anche un fiume. Arriva dalla Basilica di San Clemente, dove è ben visibile nei bellissimi sotterranei, e giunge diretto fino all’Anfiteatro. Un tempo sfociava nel Tevere, finché la dinastia dei Tarquini, i re etruschi che regnarono su Roma nel VI secolo a. C., responsabili di numerosi lavori di ingegneria e della prima grande monumentalizzazione della città, non lo incanalarono nella Cloaca Massima, la fogna costruita per bonificare la valle del foro.

Il corso d’acqua, ancora senza nome, non solo si è preservato fino a oggi, ma mantiene ancora lo stesso tracciato, sebbene sia nascosto sotto terra. Sarebbe, questo, dunque, il terzo fiume che attraversa Roma, oltre al Tevere e all’Aniene.

Categorie
Posti incredibili Viaggi

Passeggiare sotto un tunnel di glicini in fiore: succede in Italia

Meravigliosa è la primavera che con la sua rinascita ci permette di godere, sotto i tiepidi raggi di sole che vanno via via a intensificarsi, tutte le meraviglie che mette in scena Madre Natura. Inebrianti profumi si librano nell’aria, un’esplosione di colori in ogni dove cattura lo sguardo, lo rapisce e lo incanta.

La straordinaria stagione del risveglio ci ricorda perché il mondo che abitiamo è un luogo meraviglioso. Non è un caso che, proprio in questo periodo, viaggiatori di tutto il mondo si mettono in cammino per ammirare la rinascita della natura attraverso le fioriture più grandiose del globo.

Ma ce n’è una, tra le tante, che più di tutte fa invidia alle storie d’amore più belle, perché è romantica, suggestiva e magica. E si trova in Italia. Stiamo parlando della fioritura di glicini nel Giardino Bardini.

Il giardino delle meraviglie a Firenze

Come un balcone romantico che si affaccia sulla città così è Villa Bardini, conosciuta anche come Villa Belvedere. La sua strategica posizione geografica permette di godere di uno dei panorami più belli di tutta la città di Firenze.

Villa Bardini non ha bisogno di presentazioni in quanto la sua popolarità è secolare. Fin dal Cinquecento, infatti, è sempre stata considerata un’oasi urbana per il riposo e per lo svago, per ammirare con lo sguardo della città e godere della bellezza delle coltivazioni agricole.

Oggi, quella stessa villa, si è trasformata in uno dei giardini più belli del culla del Rinascimento. L’attuale disposizione all’italiana, così come le straordinarie specie floristiche che si possono ammirare, sono dovute al collezionista Stefano Bardini, della quale oggi la villa porta il nome.

Il giardino delle meraviglie di Firenze, che sembra una favola da attraversare a suon di passeggiate, è bellissimo a ogni ora del giorno e a ogni stagione. Non solo per la presenza di quei tre giardini che raccontano le epoche, gli stili e le culture diverse, ma anche per quello spettacolo che lascia senza fiato che viene inscenato quando la primavera arriva.

In questo periodo, infatti, lo splendido pergolato di glicini situato nella zona del parco agricolo raggiunge l’apice della sua bellezza. I giochi di colore, tra chiari, scuri e mille sfumature di glicine, rendono questa galleria in fiore una vera meraviglia per gli occhi.

La fioritura dei glicini (e non solo) a Villa Bardini

Villa Bardini può essere paragonata a uno scrigno prezioso che ha il compito di custodire tutte le meraviglie che Madre Natura ha creato. Ed è calzante questo ruolo per i tre giardini che caratterizzano il parco: il giardino all’italiana, il bosco all’inglese con le sue contaminazioni esotiche, e il parco agricolo che conserva il frutteto e il pergolato di glicini.

In questo polmone verde della città fiorentina, il tunnel fiorato si configura come un vero e proprio fiore all’occhiello, nonché come l’elemento più amato dai visitatori. E come potrebbe essere altrimenti? I grappoli violacei, ora chiari e ora scuri, fanno da cornice a questo viale delle meraviglie che conduce direttamente alla Loggia del Belvedere dalla quale è possibile ammirare tutta Firenze e San Miniato al Monte

I glicini non sono gli unici a regalare una straordinaria fioritura di primavera. Accanto a questi, infatti, le altre collezioni botaniche del Giardino Bardini danno spettacolo. Ci sono le ortensie, gli iris e le rose che regalano esplosioni di colore tra le piante e le aiuole, incorniciate da alberi in fiore.

Fioritura dei glicini: quando andare

Per ammirare i glicini in tutto il loro splendore, è necessario organizzare una visita alla Villa Bardini nei mesi tra aprile e maggio. Un’esplosione di mille sfumature che vanno dal lilla al viola, passando per il rosa e l’azzurro malva, tinge di meraviglia l’intero giardino. Lo spettacolo è fruibile anche online, in streaming, grazie alle webcam installate proprio sul pergolato.

Fioritura di glicine ai Giardini Bardini

Fioritura di glicine ai Giardini Bardini

Categorie
itinerari culturali luoghi misteriosi Posti incredibili Viaggi

L’edificio che riaffiora dal Lago Valvestino è pura magia

Tra Lombardia e Trentino si trova un lago che ha una storia incredibile. Si tratta di un lago artificiale le cui acque hanno un colore quasi innaturale. Soprattutto d’estate, con il sole a picco e il cielo limpido, diventano di un azzurro intenso. Sono talmente chiare che le montagne che lo circondano si riflettono benissimo, creando un effetto magico. Ma la magia che accade una volta all’anno è un’altra.

Il lago che nasconde un mistero

Il lago si chiama Valvestino e si trova nei pressi di altri due laghi più famosi, questa volta naturali, uno è il lago d’Idro e l’altro è il lago di Garda. Una particolarità del lago di Valvestino è la costa che lo circonda, fatta di meravigliose insenature che ricordano i fiordi della Scandinavia con le rocce a strapiombo. E poi c’è l’imponente diga, quella di Ponte Cola, tra il fiume Toscolano e il torrente Droanello, che alimenta la centrale elettrica di Gargnano. Alta più di 120 metri, è in grado di accumulare, nel suo grande bacino, un invaso di oltre 50 milioni di metri cubi d’acqua.

Il fenomeno dell’edificio che spunta dalle acque

A lungo i fondali di questo lago artificiale creato nel 1964 hanno tenuto nascosto un tesoro. Una volta all’anno, quando il livello dell’acqua del lago si abbassa, si assiste a un fenomeno incredibile: riemergono i resti di un antico edificio, che raccontano una storia secolare. Si tratta della dogana di Lignago, che segnava il confine tra l’Impero austriaco e la Repubblica di Venezia. In questo punto s’incrociavano sentieri e mulattiere ed era un passaggio obbligato per i viandanti. Ancora adesso, nell’alto Garda si dice in dialetto: “Te pasaré da Lignàc” (“Passerai da Lignago”), per indicare un percorso inevitabile.

ruderi-dogana

I ruderi della dogana di Lignago

Quando riemerge dalle acque, la dogana o “castello”, così chiamato per la forma e per quelle che sembrano “guglie” che in realtà sono solo i segni dell’erosione del tempo e dell’acqua, attira l’attenzione di una folla di curiosi che posta foto sui social facendo così accorrere ancora più gente.

Questo edificio, costruito nel XIX secolo, funzionava proprio come una dogana. Quando il lago non c’era ancora, serviva per controllare il passaggio delle merci da e verso il confine con i territori austro-ungarici. Quando con la fine della guerra la dogana smise la sua funzione, venne sommersa da milioni di metri cubi di acqua della diga.

Paradiso dei motociclisti

Ricca di curve, la strada che si snoda lungo il lago Valvestino è amata dai motociclisti, soprattutto nel periodo estivo. Si può assistere a questo evento passando sulla Strada Provinciale 9 dal Garda verso la Valvestino.

lago-Valvestino-ruderi-dogana

Il lago artificiale di Valvestino con le sue acque crristalline

Categorie
deserti Posti incredibili Viaggi

Lo spettacolare deserto di sabbia che si trasforma col vento

Esistono luoghi così belli da lasciare senza fiato, così straordinari da accelerare i battiti del nostro cuore, visioni straordinarie che ci ricordano che il mondo che abitiamo è un posto meraviglioso che dobbiamo proteggere e preservare. E pensando proprio a questi spettacolari capolavori della natura non possiamo non pensare ai Lençóis Maranhenses.

Un’infinta distesa desertica di sabbia bianca, bagnate da acque che prendono in prestito i colori del cielo, si palesa davanti agli occhi di viaggiatori e avventurieri che si spingono fino allo Stato del Maranhão, in Brasile, per guardare il mutevole e straordinario quadro dipinto da madre natura: il Parco Nazionale dei Lençóis Maranhenses.

Viaggio nel Parco nazionale dei Lençòis Maranhenses

Il nome stesso di questo suggestivo parco è un preludio alla meraviglia visiva che attende viaggiatori da tutto il mondo. Lençóis in portoghese vuol dire lenzuolo e fa riferimento proprio a questa immensa distesa di sabbia bianchissima che si perde a vista d’occhio.

Parco nazionale dei Lençóis Maranhenses

Parco nazionale dei Lençóis Maranhenses

Spiagge paradisiache che si snodano, tra zone pianeggianti e altre dune, per oltre 15000 chilometri quadrati intervallate da splendide lagune dalle mille sfumature di blu.

L’uomo qui si è fermato, perché tanta era la bellezza messa in scena dalla che questa poteva solo essere contemplata. Le vaste distese di dune, infatti, sono state create durante l’era quaternaria attraverso agglomerati di sedimenti fluviali. La sabbia è esposta ai forti venti dell’entroterra che arrivando a creare dune che sfiorano i 40 metri di altezza.

Lo spettacolo della natura che cambia col vento

Come se non bastasse la sola visione ordinaria del Parco nazionale dei Lençòis Maranhenses, c’è qualcosa di meraviglioso che succede durante le stagioni. La forte esposizione al vento è destinata a cambiare quel paesaggio desertico caratterizzato da infinite distese di sabbia bianca e una quasi assenza di vegetazione.

Succede infatti che, durante la stagione invernale, le precipitazioni copiose invadono il territorio creando dei bacini d’acqua dal colore verde smeraldo e dalle sfumature di blu. Sono le piccole lagune che rendono il paesaggio ancora più suggestivo.

A volte confluiscono tra loro, altre volte restano isolate come oasi nel deserto e spiccano con un tripudio di colori incantati che trasforma l’intero paesaggio in un sogno a occhi aperti. Tutto merito, anche, della presenza di minerali come calcio, magnesio e rame, che tingono le acque di mille sfumature di verde e azzurro che fanno da contrasto al bianco tutto intorno.

Per molto tempo, il Parco nazionale dei Lençòis Maranhenses, è rimasto sconosciuto a gran parte del mondo e poi riscoperto dai piloti che sorvolavano la tratta aerea di Belèm-Fortaleza. Del resto la visione è impattante: dalla fitta e lussureggiante vegetazioni ci si ritrova davanti a una distesa quasi desertica che, come un lenzuolo bianco, ricopre tutto il territorio.

Dal 1981, gli straordinari Lençòis Maranhense, sono stati inglobati in quella che è diventata la riserva del parco volta a proteggere lo straordinario paesaggio e tutto il suo ecosistema. Ovviamente una meraviglia della natura così, non poteva che dare adito a storie e leggende suggestive da tramandare oggi e domani.

In molti credono che proprio sotto la sabbia bianca dei Lençòis Maranhense sia sepolto l’antico villaggio degli índios caetés, gli indigeni che popolavano e sorvegliavano questa terra.

Parco nazionale dei Lençóis Maranhenses

Parco nazionale dei Lençóis Maranhenses

Categorie
Posti incredibili Viaggi

La strada arcobaleno italiana che sfida i quartieri colorati del mondo

Milano è una città che incanta e stupisce, che cattura lo sguardo e fa vibrare ogni muscolo del corpo. Pullula di vita questa metropoli riconosciuta all’unanimità come capitale mondiale della moda e del design, ricca di negozi esclusivi, ristoranti stellati e parchi urbani.

Il maestoso Duomo in stile gotico che campeggia in città, la chiesa di Santa Maria delle Grazie e le lussuose vie dello shopping, attirano persone provenienti da tutto il mondo pronte ad esplorare il capoluogo lombardo. Eppure è proprio all’ombra di tutta questa grandiosità riconoscibile che Milano nasconde un segreto, un quartiere protetto alla stregua di un tesoro prezioso situato proprio a pochi passi dalle principali attrazioni cittadine.

Una strada piena di vita e di colore che si allontana dal grigio e dal giallo del capoluogo perché dai colori dell’arcobaleno si è lasciata ispirare, ed è bellissima. Stiamo parlando di via Lincoln e del quartiere giardino.

Via Lincoln, Milano

Via Lincoln, Milano

Il quartiere arcobaleno di Milano che ricorda Burano

Villette multicolore, con tanto di giardini lussuosi, si affiancano ad altri edifici brillanti, a guardare via Lincoln nella sua totalità non stupisce l’appellativo di quartiere arcobaleno che i cittadini gli hanno dato, al quale si affianca anche quello di Burano milanese.

Perché a Burano, in effetti, sembra esserci davvero. Così come sembra essere a Notting Hill o in un suggestivo borgo ligure, senza però tutte i turisti che frequentano questi meravigliosi e colorati quartieri del mondo. Sì perché Via Lincoln, in realtà, nonostante sia una delle strade più caratteristiche di Milano non è molto frequentata dai turisti, né tanto meno appare sulle guide di viaggio, eppure si trova non così distante dal centro.

Per raggiungere il quartiere arcobaleno di Milano, che sfida tutte le strade colorate del mondo che già conosciamo, dobbiamo recarci in zona Risorgimento, nei pressi della stazione metropolitana di San Babila.

Via Lincoln, Milano

Via Lincoln, Milano

Via Lincoln: la storia del Quartiere Giardino

Indipendentemente dall’appellativo scelto per questo coloratissimo quartiere, quello che è certo è che questo agglomerato di case, giardini e villette colorate merita davvero una visita, soprattutto per chi è alla ricerca di un’esplorazione urbana che vada oltre i soliti monumenti storici e caratteristici della città di Milano.

La storia del Quartiere Giardino risale all’ultimo ventennio del 1800, quando una cooperativa chiese i permessi al governo per acquistare l’area e realizzare un complesso residenziale di case accessibili ai cittadini e, nello specifico, ai lavoratori della zona di Porta Vittoria. Il progetto di una Città Ideale, così la definì la società Seao, fu approvato e il Quartiere Giardino prese forma.

Con il passare degli anni i giardini delle villette si riempirono di fiori e di piante e così fecero anche i balconi, mentre le facciate delle case vennero tinte di nuance cangianti e allegre alle quali venivano aggiunte decorazioni floreali, del resto si trattava sempre di una città ideale, e come tale aveva bisogno di essere abbellita. A tutto questo colore, si aggiunge anche quello degli alberi in fiore in primavera, che danno vita a un vero e proprio tripudio di meraviglia.

Ovviamente la bellezza acquisita nel tempo ha trasformato la strada arcobaleno in un vero e proprio quartiere esclusivo che vanta anche una certa vicinanza dal cuore di Milano, motivo per il quale i costi delle abitazioni ora sono altissime. Ma visitarlo, certo, è gratis.

Via Lincoln, Milano

Via Lincoln, Milano

Categorie
Europa fiori Posti incredibili Svizzera vacanza natura Viaggi

Il villaggio Svizzero che profuma di fiori e farina

Incastonato tra i paesaggi idilliaci e incontaminati della Valle Onsernone, considerata la più selvaggia di tutta la Svizzera, passando tra risalti, paesaggi isolati e strutture antiche e abbandonate, si arriva a Vergeletto, un piccolo e delizioso villaggio abitato solo da 64 persone.

Le poche case in pietra che si affiancano una all’altro si palesano come una poetica visione, la vita che pullula all’interno dei boschi della valle fatta di flora e fauna selvaggia, qui lascia spazio a quella umana che scorre lenta, secondo tradizioni antiche e secolari.

Vergeletto: la patria dell’anima e della farina

Situato proprio sotto il grazioso laghetto alpino di Salei, raggiungibile imboccando i sentieri montani, questo villaggio si palesa davanti agli avventurosi, abituati ad attraversare la natura e null’altro per chilometri, come un miraggio. Lontano dai sentieri più battuti dal turismo, Vergeletto è un luogo appartato, selvaggio e incontaminato, dove la vita scorre seguendo i ritmi scanditi dalla natura.

La visione è idilliaca e sicuramente inedita, eppure a guardare Vergeletto non si può non desiderare di tornare ancora, e a guardare le fotografie che lo ritraggono il motivo sembra piuttosto intuibile. Sembra quasi di poterla attraversare quell’atmosfera silenziosa e surreale in cui tutto è rimasto sospeso nel tempo e nello spazio. Un luogo in cui è possibile dare voce alle emozioni e ascoltarle, data l’assenza di traffico, caos e disordine che contraddistinguono i giorni della società contemporanea. Un luogo dell’anima, come lo ha definito lo scrittore Max Frisch.

Ma Vergeletto è anche il luogo che profuma di mais e pop corn, di farina. Non una qualsiasi ma quella di quella bóna, oggi diventata una preziosa testimonianza del tempo passato nonché ingrediente strategico e speciale per le preparazioni di birre, biscotti, torte e gelati.

Vergeletto e la farina bóna

Come un antico scrigno volto a conservare un prezioso tesoro, così è Vergeletto. La memoria degli anziani, che vivono ancora nel villaggio, è preziosa, sono loro i custodi di questa antica preparazione. La testimonianza più antica della produzione della farina bóna risale agli ultimi decenni del 1800.

Una preparazione, questa, che rischiava di essere perduta per sempre durante gli anni ’60 dello scorso secolo a causa dei cambiamenti delle abitudini alimentari e dell’assenza dei mugnai. A partire dagli ultimi anni del 1900, però, anche a seguito della ristrutturazione del mulino di Loco, la memoria dell’antico prodotto è tornata in auge e Vergeletto ha ricominciato la sua produzione.

L’impegno dei mugnai per la produzione di farina di mais è forte del ricordo di Nunzia Terribilini, la donna alla quale è attribuita l’idea di tostare il mais fino a che almeno un terzo dei chicchi non scoppiassero. Ora sono gli abitanti della Valle Onsernone a dover continuare quel lavoro iniziato tanti anni fa, lo stesso destinato a essere tramandato da generazioni.

Così ecco che un viaggio a Vergeletto si trasforma, come per magia, in un’avventura che attraversa il tempo e lo spazio, che permette di entrare nelle viscere della natura incontaminata e da questa lasciarsi accarezzare, che consente ai viaggiatori di esplorare tradizioni antiche e straordinarie. Pronti a partire?

Vergeletto

Vergeletto

Categorie
hotel Posti incredibili Viaggi

Fluttuare, dormire e sognare su una nuvola blu

Chiudete gli occhi e immaginate di essere sospesi nel cielo, di librarvi in esso e di posarvi su una soffice nuvola dai colori bianco e azzurro. Ora apriteli e guardatevi intorno: la camera d’hotel Cloud è un sogno a occhi aperti che si realizza intorno a voi.

La camera d’albergo che sembra una nuvola

Ci troviamo a Quito, in Ecuador, all’interno dell’alloggio progettato dal team di EFE – Estudio Felipe Escudero nel marzo 2021 situato nel Tantra Boutique Motel. Un sorta di rifugio dal caos e dal disordine dei giorni, una bolla sospesa che sembra non essere assoggettata dalle leggi del tempo e dello spazio.

Tanti i rimandi al mondo dei sogni che si fanno concreti, che invitano gli ospiti a lasciarsi andare in una dimensione che trascende l’ordinario. Cloud è una nuvola, nel concept, negli spazi e nei colori, è un tempio dell’anima da abitare, anche per pochi giorni, per smarrirsi nell’effimera bellezza e in quella ritrovarsi.

Cloud

Cloud, Tantra Boutique Motel

Del resto l’obiettivo dichiarato dallo stesso studio di architettura è proprio quello di offrire agli ospiti uno spazio dove avere la sensazione di galleggiare su una nuvola. E a guardare le fotografie di questa camera d’albergo ci sembra proprio che la missione sia stata raggiunta.

Ma non sono solo gli spazi e i colori a stimolare la vista e gli altri sensi, ma anche il design accuratamente pensato per avvolgere il corpo e la mente degli ospiti. All’interno di Cloud, infatti, sono presenti sculture metaforiche e oggetti di design realizzati in diverse dimensioni così da restituire un universo tridimensionale e surreale.

Cloud

Cloud, Tantra Boutique Motel

Cloud: dormire su una nuvola

La pianta rampicate al centro della stanza, gli oggetti scultorei che imitano il corpo umano e sfere di cristallo sospese rendono l’immaginario onirico ancora più valicabile. A tutto questo si aggiunge un gioco sapiente di luci che alterna l’opacità e la brillantezza delle pareti creando vibrazioni misteriose e suggestive.

Anche i materiali sono stati scelti per contribuire alla realizzazione di questa estetica ai limiti del surreale. Legno, metallo, ceramica e vetro restituiscono un ambiente che fonda su un gioco di enigmatici contrasti che confondono, ma rilassano. E l’esperienza è bellissima.

Cloud

Cloud, Tantra Boutique Motel