Categorie
deserti Posti incredibili vacanza natura Viaggi

L’oasi nel deserto nata dalle lacrime di una principessa

Le oasi del deserto non sono miraggi. Non sono sogni a occhi aperti o illusioni create dalla mente. Certo è che sono così straordinarie e apparentemente inspiegabili che non sembrano vere, eppure sono reali e per questo bellissime.

Sono luoghi che raccontano tutta la forza della natura, proprio lei che domina e conquista i deserti più aridi facendosi spazio tra le dune sabbiose. Sempre lei che consente di creare dei microcosmi dove vivono e convivono acqua, flora, fauna ed esseri viventi.

Ed è proprio in un’oasi che vogliamo portarvi oggi. Un piccolo paradiso che incanta per la sua bellezza paesaggistica, per quel fascino naturale che si fonde al mistero e alle leggende che qui sono nate e che sono state tramandate per secoli. Ci troviamo a Huacachina, in Perù, al cospetto dell’oasi nel deserto nata dalle lacrime di una principessa.

In Perù c’è una straordinaria oasi nel deserto

Probabilmente, tutti quelli che sognano di visitare il Perù, conoscono Huacachina. Questa piccola oasi, circondata da un villaggio dove vivono appena 100 anime, è una delle attrazioni turistiche più affascinanti dell’intero territorio.

Situata ad appena 20 minuti dalla città di Ica, e immersa nello sconfinato deserto di Atacama, quest’area è diventata il paradiso di tutti gli amanti delle attività outdoor. Il deserto che si snoda tutto intorno e le alte dune sabbiose, l’hanno resta una destinazione popolare per sport come il sandboarding e la corsa con le dune buggy.

Eppure c’è qualcos’altro, qui, che affascina e lascia senza fiato. Ed è quello scenario lussureggiante che si apre davanti agli occhi dei viaggiatori che attraversano il deserto e che raggiungono questo villaggio.

Al centro della scena domina un lago placido all’interno del quale si specchiano gli arbusti e la vegetazione circostante creando un piccolo paradiso naturale senza eguali. E il panorama che si palesa davanti allo sguardo è così affascinante che il Telegraph lo ha inserito tra le destinazioni più spettacolari del mondo intero.

Huacachina

Fonte: 123rf

Huacachina

La leggenda di Huacachina

Il lago che campeggia nel cuore di Huacachina è naturale, e si è formato grazie a delle correnti sotterranee ricche di minerali che filtrano attraverso la sabbia, e che hanno consentito alla vegetazione di crescere più rigogliosa che mai. Palme, eucalipti e splendidi esemplari di algarrobo pallido circondano lo specchio d’acqua e danno vita a un’oasi lussureggiante e incredibile.

Anche se le origini di questo luogo sono ampiamente spiegate dalla scienza, ci sono altre storie locali molto più suggestive, che rendono Huacachina ancora più affascinante e misteriosa.

Secondo la leggenda, infatti, proprio in questa zona del deserto viveva una bellissima principessa inca dal nome Huacca China. Amava trascorrere le sue giornate cantando, e la sua voce era così ammaliante che nessuno sapeva resisterle. La storia vuole che per sfuggire al corteggiamento prepotente di un uomo, la ragazza scappò via e si rifugiò all’interno di una laguna per nascondersi. Trasformatasi in sirena, però, non potè mai più lasciare quel luogo.

Una seconda versione della storia, dedicata ai più romantici, collega la nascita dell’oasi al dolore della principessa per la morte del suo grande amore. Sarebbero state le sue lacrime, infatti, a creare Huacachina che, in lingua madre, vuol dire proprio “Donna che piange”.

Huacachina

Fonte: iStock

Huacachina
Categorie
autunno Posti incredibili Viaggi

La finestra delle meraviglie con vista sull’autunno

C’è qualcosa di straordinariamente inspiegabile che accade quando l’autunno arriva. E non è solo il dolce silenzio della natura che si riposa dopo averci regalato splendide visioni, ma è anche quell’atmosfera nostalgica e un po’ romantica che avvolge e coinvolge i sensi, che li culla dolcemente e li accompagna verso un viaggio sensoriale senza eguali.

Colori, profumi, suoni e sapori: tutto cambia lentamente intorno a noi e il mondo che conoscevamo diventa ogni giorno un po’ più bello. Questa è la magia dell’autunno.

Eppure c’è un luogo che, più di altri, sa stupire e incantare durante questa stagione. Una finestra delle meraviglie che affaccia sulla vista più bella di sempre, quella sull’autunno. Preparate i bagagli, si parte.

La finestra con vista sull’autunno

I mesi che vanno da settembre a novembre ci invitano a organizzare nuovi e sorprendenti viaggi che ci permettono di esplorare le meraviglie messe in scena dalla natura in questo periodo. I luoghi del foliage, che sono in cima alle nostre travel wish list, sono tantissimi, e tutti promettono di farci vivere le esperienze di viaggio più belle di sempre.

Perché questo è il momento in cui le foglie che sono saldamente attaccate agli arbusti cambiano colore. Si tingono di rosso, di giallo e di arancione, prima di lasciarsi andare a una danza sinuosa e leggiadra tra il vento d’autunno.

Parchi urbani, giardini incontaminati e viali alberati: tutto diventa meraviglia in questo periodo dell’anno. Ma c’è un luogo che più di tutti, sembra restituire tutta la bellezza che appartiene a Madre Natura. Per scoprirlo dobbiamo affrontare un lungo viaggio che ci porta direttamente a Kyoto dove la caccia alle foglie è un vero e proprio rituale.

Qui che esiste un tempio particolarmente celebre per il suo giardino delle meraviglie. Ma ciò che lo rende davvero un posto unico, è una piccola stanza dotata di ampie finestre vetrate che affacciano direttamente sui magici colori dell’autunno.

Come in un quadro

Ci troviamo a Kamitakano, a Kyoto, sulla riva sinistra del fiume Takano e ai piedi del monte Hiei. È qui che sorge il pittoresco Rurikō-in, un tempio buddista immerso in un’area incontaminata e silenziosa dove la natura regna assoluta protagonista.

La vista negli spazi esterni del tempio è di per sé grandiosa, ma è solo raggiungendo il secondo piano della struttura che è possibile assistere a uno spettacolo che lascia senza fiato. Qui, infatti, esiste uno studio caratterizzato da ampie finestre di vetro che affacciano direttamente sul giardino, proprio lì dove ci sono decine di aceri che in autunno cambiano colore.

Ma non è tutto perché i grandi tavoli di legno laccato, posti al centro della stanza, si trasformano in specchi sui quali le foglie d’acero si riflettono, creando così un’atmosfera unica e surreale.

La sensazione, entrando all’interno della stanza, è unica. Sembra di stare all’interno di un quadro, una mostra immersiva sapientemente inscenata dalla natura. C’è chi parla di questa come la finestra con la vista più bella del mondo, e chi descrive lo spettacolo come il fogliame autunnale dei sogni. Quello che è certo è che lo studio di Rurikō-in è un luogo magico e senza eguali che permette di assistere allo spettacolo più bello dell’autunno.

Categorie
Europa faro Posti incredibili Viaggi viaggiare

Il viaggio mozzafiato che conduce al faro più alto d’Europa

Torri luminose che illuminano sentieri notturni, marini e terrestri, guardiani orgogliosi e solitari di paesaggi e territori selvaggi, custodi sempre vigili di storie, leggende e aneddoti. Questi sono i fari del mondo.

Funzionali e strategici, bellissimi e suggestivi, alcuni fari si sono trasformati col tempo in vere e proprie attrazioni turistiche senza eguali. Torri da incorniciare tra le istantanee più belle di un viaggio indimenticabile che caratterizzano in maniera univoca scenari straordinari che lasciano senza fiato.

Ed è proprio all’interno di uno di questi paesaggi che vogliamo portarvi oggi, lì dove svetta verso il cielo il faro più alto d’Europa che segna il confine tra la Manica e l’Atlantico. Benvenuti al cospetto del faro dell’Île Vierge, nel cuore azzurro della Bretagna.

Viaggio sull’Île Vierge

Esiste un luogo nel territorio di Finistère, che incanta e stupisce da sempre. Un piccolo isolotto immerso nel mare e incorniciato tra gli scogli e le rocce che affiorano dall’acqua, un luogo che incanta per il suo paesaggio solitario e selvaggio. È qui che è stato innalzato quello che è uno dei fari più suggestivi del mondo. È sempre qui che è possibile perdersi e immergersi all’interno di uno degli scenari più straordinari d’Europa

Ci troviamo in Bretagna, e più precisamente sull’Île Vierge. Questa piccola isola di appena 6 ettari, si trova a meno di due chilometri dalla costa nord occidentale della regione francese, proprio di fronte al villaggio di Lilia. È qui che è stato creato il faro di più alto di tutta Europa.

Con i suoi oltre 80 metri di altezza, il faro dell’dell’Île Vierge domina sull’intero scenario svolgendo la sua originaria funzione di guardiano. Ed è così bello che da secoli si è trasformato in una vera e propria attrazione turistica da raggiungere almeno una volta nella vita.

Il faro più alto d’Europa

Immersa tra la costa frastagliata e pericolosa della zona nord occidentale del Paese, Île Vierge è stata scelta per costruire quel faro che avrebbe illuminato l’intero tratto di mare.

La bellezza del paesaggio di questo luogo, però, era stata già scovata secoli prima quando, nel XV secolo, un gruppo di frati scelse di fondare proprio qui un convento. Il nome stesso dell’isola, sembra essere legato alla cappella dedicata alla Vergine qui costruita. Purtroppo però, a causa della scarsità di risorse dell’isola, i frati furono costretti a lasciarla.

Nel 1840 fu il governo francese ad acquistare l’isola e a costruire una grande torre in granito di 32 metri. Sul finire dello stesso secolo, le autorità decisero di costruire un nuovo faro senza abbattere la struttura preesistente, che si è poi trasformata nella residenza dei guardiani. I lavori terminarono nel 1902: nasceva così il faro più alto d’Europa. Quello del faro di Île Vierge è un primato che, fino a quel momento, era detenuto solo dalla Lanterna di Genova, conosciuta anche con il nome di Dominante dei mari.

Il faro può essere osservato anche dalla costa e restituisce un’immagine bellissima. L’Île Vierge, invece, può essere raggiunta via mare.

Salire sulla cima del faro dell’Île Vierge è una vera e propria esperienza sensoriale che incanta la vista e riscalda il cuore, perché è qui che si può ammirare uno dei panorami più selvaggi e incontaminati di tutta Europa. Per farlo occorre salire 365 gradini, ma la fatica viene ripagata da una vista sublime.

Categorie
luoghi misteriosi Posti incredibili Viaggi

La sorgente di acqua blu che sembra uscita da una fiaba

Esistono luoghi del mondo che sono così belli da non sembrare veri, paesaggi che per forme e colori ricordano tutti quei luoghi che fino a questo momento hanno fatto parte solo dell’immaginario favolistico. Eppure sono reali e per questo ancora più magici.

Alcuni di questi portano la firma indelebile di Madre Natura, proprio lei che da sempre plasma panorami che ci ricordano quanto è bello il mondo che abitiamo.

Ed uno di questi luoghi che vogliamo raggiungere oggi insieme a voi. Un posto che assomiglia a un sogno e a una favola, uno specchio d’acqua cristallino, e dalle intense sfumature di blu che incanta e stupisce. Benvenuti a Blaue Quelle, la sorgente di acqua blu di Erl.

Bentornati in Tirolo

C’è un luogo non molto distante da raggiungere tutte le volte che desideriamo ritagliarci un momento fatto di pace e relax all’insegna della grande bellezza, quella creata da Madre Natura. È un posto, questo, che ogni giorno attira migliaia di viaggiatori che desiderano vivere nella natura più incontaminata e selvaggia, e con essa recuperare un contatto intimo e primordiale.

Questo luogo si chiama Tirolo, paradiso delle attività outdoor e meta prediletta di famiglie, coppie e viaggiatori solitari che desiderano vivere esperienze fatte di natura, benessere e buona cucina.

La missione di oggi, però, ci spinge ad addentrarci nel cuore di questo territorio che si snoda tra l’Italia e l’Austria per raggiungere quello che è uno dei capolavori visivi naturali più suggestivi di sempre.

Pe raggiungerlo dobbiamo recarci a Erl, un comune austriaco di appena 1500 abitanti situato nel distretto di Kufstein, e particolarmente celebre per quella rappresentazione della Passione di Gesù che si tiene ogni sei anni dal 1613. È qui che possiamo raggiungere la Blaue Quelle, la sorgente d’acqua blu che sembra uscita da una fiaba.

Blaue Quelle, Erl

Fonte: Sportalpen Marketing

Blaue Quelle, Erl

Blaue Quelle, la sorgente di acqua blu

Da sempre considerato uno dei luoghi più misteriosi e affascinanti dell’intero Tirolo, la Blaue Quelle è un vero e proprio gioiello naturale da raggiungere almeno una volta nella vita.

Raggiungerlo è piuttosto semplice. Vicino al ristorante dal nome omonimo si apre un piccolo sentiero che, attraverso una passeggiata alla portata di tutti, conduce a una piccola valle. È qui che si palesa, davanti agli occhi di chi guarda, quello che è il monumento naturale più antico dell’Austria.

La Blaue Quelle è una sorgente, una delle più grandi fonti di acqua potabile di tutto il territorio. L’acqua cristallina, che sotto i raggi del sole brilla e assume le più belle sfumature di verde e di azzurro, è circondata da una vegetazione rigogliosa e lussureggiante

Il suo mistero più grande è quello che riguarda proprio le sue origini. Nonostante i numerosi studi condotti dagli esperti, infatti, non è stato ancora possibile identificare la sorgente dalla quale proviene l’acqua. Alcuni hanno ipotizzato l’esistenza di un grande lago sotterraneo, ma niente è stato confermato. La storia, ancora non svelata, non fa altro che rendere questo luogo estremamente suggestivo.

Diversi i punti panoramici dai quali poter osservare la grande bellezza dei riflessi di luce creati dal sole che filtra tra i rami degli alberi che affacciano sul lago, mentre l’acqua brilla con le sue sfumature verdi e turchesi. Prendetevi tutto il tempo per ammirare la grande bellezza di questo luogo, la vista da qui è meravigliosa.

Blaue Quelle, Erl

Fonte: Sportalpen Marketing

Blaue Quelle, Erl
Categorie
Costa Azzurra Europa Posti incredibili Viaggi

La cappella delle meraviglie nel cuore della Costa Azzurra

Parlare di Costa Azzurra vuol dire, inevitabilmente, fare un sogno a occhi aperti. Lo stesso che accomuna da secoli viaggiatori, vacanzieri, principi e imprenditori, e poi ancora artisti che hanno scelto di trasformare questo territorio nella loro musa.

Tutto ciò che conosciamo di quella porzione della costa della regione francese Provenza-Alpi-Costa Azzurra, ci incanta da sempre. E non abbiamo di certo bisogno di elencare tutti i motivi che rendono un viaggio qui un’esperienza indimenticabile.

Quello che possiamo fare, però, è parlarvi di un luogo che non tutti conoscono. Un capolavoro artistico e religioso, ma anche spirituale e mistico che lascia senza fiato e che si trova proprio in Costa Azzurra. Si tratta di una cappella delle meraviglie, quella di Saint-Pierre, che porta la firma indelebile di Jean Cocteau.

Villefranche-sur-Mer: la cappella di Saint-Pierre

Per scoprire questo luogo che sembra uscito da una favola, dobbiamo recarci in uno dei luoghi più suggestivi della Francia. Un porto bagnato da acque cristalline e da una vegetazione lussureggiante e rigogliosa.

Ci troviamo a Villefranche-sur-Mer, un delizioso paesino di pescatori incastonato tra Nizza e Monaco, e caratterizzato da case colorate che si affacciano sul mare turchese che brilla sotto il sole. Le passeggiate che conducono sul lungomare o nei vicoli stretti e suggestivi, si trasformano in un’esperienza di viaggio senza uguali da vivere a ritmo slow.

Seguendo le barche dei pescatori, che ondeggiano sinuosamente nei pressi del molo, è possibile raggiungere il porto. È proprio lì che si trova la meravigliosa cappella di Saint-Pierre decorata da Jean Cocteau nel 1957.

Cappella di Saint-Pierre, Villefranche-sur-Mer

Fonte: iStock

Cappella di Saint-Pierre, Villefranche-sur-Mer

La visione poetica di Jean Cocteau

Entrare nella piccola cappella di Saint-Pierre è come fare un viaggio un universo inedito e straordinario, fatto di spiritualità, ma anche di fascino e mistero. Un’opera visiva e poetica che porta la firma riconoscibile del grande Jean Cocteau.

Le origini della cappella di Saint-Pierre, che risalgono al XII secolo, sono strettamente collegate alla storia stessa di Villefranche-sur-Mer e alla volontà dei pescatori locali di dedicare un luogo sacro al loro patrono, San Pietro.

Per molto tempo, però, la cappella in completo stato d’abbandono fu utilizzata soprattutto come deposito per le reti dei pescatori, vista la vicinanza col Port de la Santé. Fu solo all’inizio degli ’50 che il poeta ebbe l’idea di ristrutturarla con una sua personale visione, la stessa che ha caratterizzato la sua intera opera.

I lavori di ristrutturazione, degli interni e degli esterni, cominciarono il 5 giugno del 1956, dopo una lunga trattativa condotta con l’amministrazione locale e i pescatori. Jean Cocteau si occupò in prima persona di realizzare gli affreschi interni, mentre per il restauro esterno scelse di collaborare con alcuni esperti regionali.

Così nasceva uno dei più grandi capolavori della Costa Azzurra. L’edificio accoglie i visitatori con decorazioni geometriche e colorate che si stagliano sul mare azzurro che fa da sfondo. All’interno, invece, 5 scene sapientemente disegnate raccontano la storia di San Pietro. Tra gli episodi della vita del Santo, però, appaiono anche simboli mistici e riferimenti all’intera produzione artistica del poeta. Le pareti laterali addossate all’ingresso, invece, sono di stampo profano e sono ispirate ai gitani del villaggio di Les-Saintes-Maries-de-la-mer e alle ragazze di Villefranche-sur-Mer.

Così è stata creata la cappella delle meraviglie, un luogo silenzioso e incredibile dove va in scena la grande bellezza, quella che incontra la religione e l’arte, pensata da Jean Cocteau.

Cappella di Saint-Pierre, Villefranche-sur-Mer

Fonte: IPA

Cappella di Saint-Pierre, Villefranche-sur-Mer
Categorie
Chiese Posti incredibili turismo religioso Viaggi

L’inaccessibile chiesa costruita alle porte del paradiso

Esiste un luogo, molto lontano, che è così straordinariamente mistico da non sembrare reale. Si tratta di un posto che all’apparenza sembra inaccessibile perché è posto così in alto che pare attraversare le nuvole. E in effetti, la sua posizione, è davvero unica al mondo.

Si tratta di una piccola chiesa che sovrasta idealmente tutta la regione di Imereti, in Georgia, perché è situata sulla cima di un monolite maestoso che svetta verso il cielo fino a raggiungere un’altezza di 40 metri.

Tutto intorno, a fare da cornice, c’è una vegetazione rigogliosa e lussureggiante che contribuisce a creare un paesaggio idilliaco e bellissimo, ma anche mistico e spirituale, che sembra configurarsi come la porta di accesso al paradiso.

Katskhi Pillar e la chiesa che sfiora il cielo

Ci troviamo in Georgia, a circa 10 chilometri dalla città mineraria di Chiatura. È qui che in maniera del tutto sorprendente irrompe nello scenario un gigantesco pilastro naturale che definisce completamente lo scenario. Il suo nome è Katskhi Pillar, ed è un monolite calcareo immerso all’interno di un paesaggio naturale e incontaminato.

La sua altezza è incredibile: Katskhi Pillar raggiunge i 40 metri, arrivando a guadagnarsi un posto tra le nuvole. Ma quello che davvero incanta, in questa visione surreale, è la presenza di una piccola chiesa che si trova proprio sulla sua cima e che sembra sfiorare il paradiso.

Gli abitanti locali lo considerano il pilastro della vita, perché in effetti è proprio in quel luogo che, in totale solitudine, gli asceti per secoli si sono recati per vivere esperienze spirituali e uniche.

Considerato dai local anche come simbolo di Vera Croce, Katskhi Pillar è un posto estremamente affascinante e seducente che ha sempre attirato l’attenzione di tutti. Sono molte le leggende e le storie locali che ruotano intorno a questo luogo sacro, alcune di queste vedono l’utilizzo del pilastro anche da parte delle antiche religioni per i riti di fertilità.

Ma quando il cristianesimo si è diffuso in Georgia, Katskhi Pillar è diventato un luogo di culto. Secondo gli storici i monaci asceti hanno iniziato ad abitare la cima del pilastro naturale intorno al X secolo, proprio in quella piccola chiesetta eretta nel VI secolo in onore nel monaco teologo bizantino Massimo il Confessore.

Per molto tempo l’eremo fu dimenticato e abbandonato, fino a quando un gruppo di alpinisti, nel 1944, scalando il monolite calcareo ha scoperto quel luogo di culto. L’edificio del monastero è stato restaurato e l’attività religiosa in cima è stata ripresa negli anni ’90.

Katskhi Pillar

Fonte: istock

Katskhi Pillar

L’audace pellegrinaggio per avvicinarsi al paradiso

La piccola chiesa ortodossa, situata sulla cima del gigantesco monolite, è raggiungibile solo attraverso un’antica scala di ferro. È un pellegrinaggio pericoloso quello che affrontano i monaci che scelgono di salire fino alla cima, ma necessario per avvicinarsi al paradiso.

Dal 1995, ad abitare il Katskhi Pillar, c’è il sacerdote ortodosso Maxime Qavtaradze. Il monaco vive una quotidianità di intensa spiritualità e solitudine, scendendo dalla roccia una sola volta a settimana. Per farlo deve scalare 131 scalini attaccati alla parete.

Ai viaggiatori non è permesso il pellegrinaggio fino in cima, riservato solo ai sacerdoti uomini. Tuttavia alle persone che arrivano in visita al Katskhi Pillar è concesso di scalare solo una prima parte del pilastro di pietra calcarea, per raggiungere una croce del VI secolo incastonata nel monolite e lì pregare.

Katskhi Pillar

Fonte: iStock

Katskhi Pillar
Categorie
Posti incredibili Viaggi

In questo villaggio non esistono automobili. E si cammina sui tetti

Esistono luoghi, da qualche parte del mondo, che sembrano sospesi nel tempo e nello spazio. Destinazioni che per storia, architettura e tradizioni non hanno nulla a che vedere con tuto ciò che già conosciamo. Territori che incantano e stupiscono, passo dopo passo, e che si trasformano in nuove e inedite avventure che tutti dovremmo vivere almeno una volta nella vita.

Masuleh è uno di questi. Si tratta di un villaggio solitario e silenzioso in cui risiedono meno di 500 anime, la cui vita è scandita da ritmi lenti e assolutamente lontani dal caos e dal disordine che contraddistinguono, invece, i luoghi che conosciamo.

Qui non ci sono strade trafficate, perché non ci sono automobili. Al contrario ci si sposta camminando ad alta quota, passeggiando sui tetti che collegano una parte e l’altra del villaggio. Benvenuti a Masuleh.

Il villaggio sospeso

Ci troviamo in Iran, nel cuore della catena dei monti Elburz, a circa 30 chilometri da Fuman. È qui che si trova un piccolo villaggio fondato nel X secolo e oggi abitato da meno di 500 persone.

Arroccato alla montagna, e avvolto suggestivamente da una fitta nebbia, Masuleh è situato a un’altitudine di circa 1000 metri, ed è circondato tutto intorno da foreste selvagge e rigogliose, mentre ai suoi piedi scorre il fiume Masuleh Rud-Khan.

Lo scenario, che appare in tutta la sua suggestione davanti agli occhi di chi guarda, sembra quello di una cartolina. Un piccolo e magico presepe che invita alla scoperta di un ritmo di vita lento e lontano da quello che conosciamo.

Ma non è solo il paesaggio di Masuleh ad affascinare, quanto più la sua architettura. Le case del villaggio, che si addossano l’un l’altra fino a riempire quel dislivello di circa 100 metri, ospitano tetti pedonali che sostituiscono le strade. È attraverso i terrazzi piani che gli abitanti del villaggio possono spostarsi da una parte all’altra del luogo. E questo è l’unico modo che hanno per farlo.

A Masuleh, infatti, non esistono automobili, né motorini. Il dislivello che caratterizza il villaggio, gli stretti vicoli e gli scalini realizzati per attraversare il territorio e salire nella parte alta, hanno impedito la loro circolazione. Eppure, questa assenza, non fa che rendere ancora più affascinante e straordinario questo villaggio sospeso.

Masuleh

Fonte: 123rf

Masuleh

Masuleh, passeggiando sui tetti

È un posto incredibile, Masuleh, che si trova lontano dai sentieri più battuti dal turismo di massa. La presenza dei viaggiatori, qui, è piuttosto rara anche se una visita nel villaggio merita davvero il viaggio. Per raggiungerlo è possibile prendere un autobus che parte da Fuman ogni giorno durante la stagione estiva.

La storia di Masuleh inizia poco prima dell’anno 1000, ma il villaggio che vediamo adesso è il risultato di una costruzione postuma realizzata a circa 6 chilometri di distanza dal primo insediamento di cui ormai non resta quasi niente. Avendo scelto un terreno con un importante dislivello, gli abitanti hanno pensato di creare un sistema di strade alternative sfruttando i tetti delle case che comunicano tra di loro.

Le case, che sono realizzate in legno, mattoni e pietre, sono addossate l’un l’altra creando marciapiedi e cortili che rendono il villaggio completamente pedonale. Non esiste un vero e proprio confine tra edifici privati e spazi pubblici e, anzi, gli spazi sono condivisi. Su quei tetti la gente passeggia, s’incontra e trascorre un tempo che sembra sospeso.

Masuleh

Fonte: 123rf/bluemoon1981

Masuleh
Categorie
California litorali mare Nord America Posti incredibili Viaggi

California: la spiaggia di vetro dai mille riflessi

La sete di esplorazione che ci appartiene per natura è soddisfatta dai continui viaggi che organizziamo per scoprire il mondo e tutte le sue meraviglie. E se è vero che nella scelta delle destinazioni ci lasciamo ispirare dalle nostre personali preferenze ed esigenze, è anche vero che ci sono alcuni luoghi che mettono d’accordo tutti.

Si tratta dei posti dove è la natura a plasmare il paesaggio, lo stesso che diventa il palcoscenico dei suoi spettacoli più belli. I boschi lussureggianti, le montagne dai mille colori, i prati fioriti che si perdono all’orizzonte e le spiagge bianche e dorate bagnate da acque turchesi e cristalline, queste sono solo alcune delle destinazioni che ci invitano a viaggiare intorno al mondo, che ci incantano e ci stupiscono alla sola vista.

Ma c’è un luogo, tra questi, che ha una storia molto particolare e affascinante. Si tratta di una spiaggia, che sembra magica, è che è nata a seguito dell’errore dell’uomo, ma che è rinata proprio grazie all’azione di Madre Natura. Benvenuti in California, benvenuti a Glass Beach, la spiaggia di vetro dai mille riflessi.

Sulle coste della California

È un itinerario fatto di paesaggi incredibili e straordinari, quello che ci conduce Fort Bragg, la città degli Stati Uniti d’America situata sulla costa di Mendocino, in California. Una destinazione, questa, esclusa dai sentieri più battuti dal turismo di massa, ma non per questo destinata a non sorprendere.

Fondata come avamposto militare, prima della guerra di secessione americana, Fort Bragg è stata rivalutata solo di recente per i suoi incredibili paesaggi pittoreschi che affacciano sull’oceano Pacifico e che caratterizzano la costa della California settentrionale.

Le attrazioni principali di questa città, nominata California Historical Landmark, sono quasi tutte firmate da Madre Natura, come quelle fitte foreste di sequoie che è possibile attraversare a bordo dello storico Skunk Train o il fiume Noyo, da navigare in kayak per osservare da vicino la la fauna e la flora locale.

Anche la costa, ovviamente, è imperdibile. Non solo per quegli scenari suggestivi e selvaggi che affacciano sul mare, ma anche perché è proprio qui che si trova una delle spiagge più stravaganti del mondo intero. Stiamo parlando di Glass Beach, un arcobaleno di piccoli frammenti di vetro, levigati e lucidati dall’oceano e dal vento, che brillano al sole e creano un paesaggio davvero magico.

Glass Beach: la spiaggia di vetro

Situata all’interno del MacKerricher State Park, un parco statale della California che si snoda per 9 miglia e che ospita diversi habitat costieri, Glass Beach rientra nella lista delle spiagge più particolari del mondo da vedere almeno una volta nella vita.

Una spiaggia di vetro di nome e di fatto, formata da piccoli pezzi di vetro levigato che brillano al sole e che creano uno scenario favolistico. La spiaggia, che si snoda lungo il parco statale, un tempo veniva usata dagli abitanti della zona come discarica, come dimostra il suo nome originario, The Dumps, che vuol dire appunto discarica. Dall’alto della scogliera, infatti, venivano gettati diversi rifiuti che con il tempo hanno completamente invaso e ricoperto la spiaggia.

Tutto è cambiato nel 1967 quando, con l’obiettivo di ripristinare l’area, la zona venne completamente chiusa al pubblico. Venne operata una lunga azione di pulizia, grazie alla quale i grandi rifiuti furono portati via. Impossibile, invece, ripulire la zona dalla grande quantità di vetro che si era depositata lì con gli anni.

Fu deciso di chiudere la spiaggia per decenni, affinché Madre Natura potesse riappropriarsi di quello spazio. E in effetti fu così. Le acque dell’oceano e il vento hanno levigato e lucidato i frammenti di vetro fino a trasformarli in un tappeto di colori che ha visto la nascita di quella che oggi è conosciuta come spiaggia di vetro.

Oggi Glass Beach è una meta popolare tra i viaggiatori che giungono fin qui per passeggiare sull’arenile, ma è anche una spiaggia protetta e salvaguardata. Portare via pezzi di vetro come ricordo di viaggio, infatti, è proibito proprio per preservare l’unicità di questo luogo.

Categorie
lago Posti incredibili Viaggi

Anche l’Italia ha il suo lago a forma di cuore: è bellissimo

Esistono paesaggi che sono così belli da non sembrare reali. Luoghi che per forme, colori e lineamenti assomigliano a tutte quelle immagini che fino a questo momento hanno popolato il nostro immaginario favolistico. Capolavori visivi che sembrano dipinti dal più abile degli artisti, e che invece portano la firma di Madre Natura.

È sempre lei, la natura, a mettere in scena gli spettacoli più belli del mondo intero, gli stessi che si trasformano nelle destinazioni dei viaggi più belli di una vita. Ma questa volta non abbiamo bisogno di percorrere migliaia di chilometri per esplorare queste meraviglie, perché il nostro Paese ne ospita una che vi lascerà senza fiato.

Si tratta di uno specchio d’acqua che ha preso in prestito i colori del cielo, e che visto dall’alto restituisce la romantica e suggestiva forma di un cuore. Benvenuti nel Lago di Scanno.

Il Lago di Scanno

Ci troviamo tra le meravigliose terre dell’Abruzzo, proprio qui dove la natura regna incontrastata. È tra i comuni di Villalago e di Scanno, che si estende uno specchio d’acqua di incredibile bellezza, un ennesimo lascito di Madre Natura che dobbiamo proteggere e preservare.

Il Lago di Scanno è il protagonista di uno dei paesaggi più affascinanti e suggestivi del BelPaese. Tutto merito dei suoi colori e di quella cornice naturale che cambia sembianze con l’alternarsi delle stagioni. Ma quello che davvero incanta, di questo lago, è la sua vista dall’alto. Perché è da qui che si può ammirare un lago a forma di cuore estremamente romantico e magico.

Il lago italiano a forma di cuore

Incastonato tra i boschi dei Monti Marsicani, nell’alta valle del fiume Sagittario, il lago si estende su una superficie di quasi un chilometro assumendo una forma decisamente inedita e straordinaria, quella di un cuore.

Quello di Scanno è considerato il lago naturale più grande di tutta la regione, ma sono gli spettacoli di cui si rende protagonista ad attirare ogni anno migliaia di viaggiatori provenienti da tutto il mondo. Le sue acque balneabili e limpide, che hanno guadagnato più volte la Bandiera Blu, sono caratterizzate da sfumature turchesi e azzurre che fanno da contrasto ai fitti boschi della Montagna Grande che lo circondano, e che si colorano di nuance intense, e sempre diverse, durante le stagioni.

Le origini del lago sono secolari. Il bacino, infatti, è stato creato a seguito di una frana sul Monte Rava, che sovrasta il lago, e che ha sbarrato il corso del fiume tasso, suo immissario insieme al torrente Giordano, circa 3000 anni fa.

Raggiungerlo è d’obbligo per tutte le persone che organizzano un viaggio in Abruzzo. Il Lago di Scanno è situato in provincia dell’Aquila, e dista appena dieci minuti di auto dal borgo di Scanno dal quale prende il nome. Se da vicino appare bellissimo, dall’alto restituisce un panorama magico e incantato.

Uno dei luoghi più strategici per ammirare il lago a forma di cuore è il belvedere di Frattura Nuova. Un altro punto panoramico è il colle dove sorge l’eremo di Sant’Egidio. Per raggiungerlo è possibile percorrere un cammino suggestivo, puntellato di scorci straordinari, che prende il nome di Sentiero del Cuore, e che parte proprio dalle rive del lago. La vista, da qui, è mozzafiato.

Il Lago di Scanno promette emozioni in ogni periodo dell’anno, tuttavia è in autunno che lo spettacolo del foliage rende tutto ancora più magico. In estate, invece, questo luogo diventa un’oasi di refrigero e di relax da raggiungere, per potersi rigenerare all’interno della acque limpide e trasparenti del lago.

Categorie
giardini luoghi misteriosi Posti incredibili Viaggi

Il giardino di vetro che sembra uscito da una favola

Spesso, quando viaggiamo in giro per il mondo, ci troviamo davanti a panorami di immensa bellezza. A dei veri e propri capolavori visivi che, a differenza di una qualsiasi opera d’arte che si osserva da lontano, ci invitano a scoprirli dall’interno. E sono così belli da sembrare finti. E sono così straordinari da assomigliare a tutti quei posti che abbiamo visto solo nelle favole. Eppure questi sono reali, e per questo motivo ancora più magici. Come quel giardino di vetro situato a Seattle che incanta, stupisce e avvolge.

Chihuly Garden and Glass: Il giardino di vetro

Per scoprire ed esplorare quello che uno dei luoghi più suggestivi del mondo intero dobbiamo recarci a Seattle, la più grande città dello Stato di Washington. È qui, tra le maestose sedi di Microsoft e Amazon, e all’ombra del futuristico Space Needle, che si snoda un giardino delle meraviglie che sembra dare vita agli scenari delle favole più belle.

Situato nel Seattle Center, proprio accanto all’edificio Space Needle, c’è Chihuly Garden and Glass, un giardino di vetro che espone in maniera permanente tutte le straordinarie opere dello scultore Dale Chihuly. Sin dalla sua inaugurazione, avvenuta nel 2021, questo inedito orto botanico ha catturato l’attenzione dei cittadini, diventando un’attrazione imperdibile per tutti i viaggiatori che giungono in città.

Il nome, tanto evocativo quanto calzante, non è che un preludio all’esperienza meravigliosa che si vive all’interno di questo giardino. Ad accogliere i visitatori sono le sculture di Dale Chihuly, che si muovono sinuose e armoniose all’interno di una vegetazione rigogliosa e lussureggiante.

La passeggiata all’interno del giardino è affascinante, suggestiva e seducente perché consente agli ospiti di esplorare un terreno inedito e di toccare con mano una sperimentazione perfettamente riuscita, quella della convivenza tra l’arte e la natura.

Tutta l’esperienza è scandita dai due elementi principali che caratterizzano questo giardino che è anche un museo: da una parte la natura, in tutta la sua genuina bellezza, dall’altra l’artificio che la valorizza, che con i suoi giochi di luce e riflessi la fa brillare come non ha fatto mai.

Chihuly Garden and Glass

Fonte: iStock/milesaorund

Chihuly Garden and Glass

Dentro il giardino-museo di Seattle

Il Chihuly Garden and Glass è un giardino e un museo, è un luogo dove la natura e le sculture di vetro soffiato creano un mondo inedito e onirico, che affascina e stupisce a ogni passo. Non è una semplice immersione all’interno di un universo che ospita l’arte e la natura, ma una vera e propria esperienza sensoriale che lascia senza fiato.

Entrare all’interno del Chihuly Garden and Glass vuol dire avvicinarsi alla mente del genio creativo Dale Chihuly, vuol dire toccare con mano le sue visioni, le stesse che però lasciano ampio spazio alle personali suggestioni dei visitatori.

Sono tante, tantissime, le sculture che si snodano lungo sentieri incorniciati da una natura più rigogliosa che mai. La esaltano, la valorizzano e l’accompagnano in un percorso che l’ospite è chiamato a fare, lo fanno con le loro forme stravaganti, con i colori cangianti, con quei lineamenti che proprio alla natura sono ispirati.

Il percorso espositivo attraversa diverse stanze. Sono nere, ma mai cupe, perché sempre illuminate dalle sculture di vetro soffiato da Dale Chihuly che omaggiano e celebrano la natura. Ma restano ancora confinate in un mondo immaginato e artificiale, almeno fino a quando non si arriva alla serra, l’ambiente più suggestivo dell’intero giardino.

È qui che gli elementi artistici diventano gli assoluti protagonisti di una realtà inedita. Piante scintillanti di vetro che sembrano muoversi col vento, ma che in realtà sono immobili, scendono verso il basso. L’incanto continua anche all’esterno, dove un meraviglioso giardino che accoglie i visitatori continua a mescolare le visioni che già conosciamo attraverso un gioco di forme, colori, e materiali, artificiali e naturali. È magia!

Chihuly Garden and Glass_cascoly2

Fonte: iStock/cascoly2

Chihuly Garden and Glass