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Puoi dormire “sotto sale” nel primo hotel salato al mondo

Le esperienze di viaggio, quelle uniche, irripetibili e indimenticabili, passano anche e sopratutto per gli alloggi. Le strutture ricettive, infatti, non rappresentano più solo i luoghi del riposo e del ristoro, ma diventano parte integrante e caratterizzante delle nostre avventure.

Case sull’albero, baite immerse nella natura, hotel a tema e strutture ricettive uniche e sensazionali si sono trasformate ormai in vere e proprie attrazioni turistiche da raggiungere e scoprire per vivere esperienze entusiasmanti e inedite.

E se è un’avventura così che volete vivere, allora abbiamo trovato l’alloggio giusto per voi. Si tratta di un luogo unico, suggestivo e surreale, situato al cospetto di una delle più straordinarie meraviglie mai create da Madre Natura: il Salar de Uyuni. Proprio qui, nei pressi del deserto salato che appare come un enorme specchio in cui riflettersi, è stato costruito il primo hotel di sale del mondo. Ed è anche l’unico. Pronti a partire?

Dormire nei pressi del Salar de Uyuni: l’esperienza “sotto sale”

Esistono luoghi così belli che non si possono descrivere o raccontare, ma solo vivere. E il Salar de Uyuni è uno di questi. Situato in Bolivia, questo bacino endoreico che si snoda su una superficie di oltre 10000 chilometri quadrati è considerato tra i più grandi del mondo. Formatosi a seguito dell’evaporazione di laghi preistorici si è trasformato nella più grande distesa salata del pianeta, nonché in uno dei luoghi più magici del mondo intero.

Il Salar de Uyuni sembra una favola, un paesaggio onirico e una visione: durante la stagione delle piogge, quando la superficie si ricopre d’acqua, la distesa si trasforma in uno specchio nel quale riflettersi. E tutto diventa magico!

Insomma, raggiungere il Salar de Uyuni è una di quelle esperienze da fare almeno una volta nella vita. Ma si può fare di più, una volta giunti qui. Si può dormire all’interno del Palacio de Sal, il primo e unico hotel di sale al mondo, situato proprio nei pressi del grande deserto di sale.

Palacio de Sal, interni

Fonte: 123rf

Palacio de Sal, interni

Palacio de Sal: dormire in un hotel di sale

Nato dalla straordinaria visione dell’architetto Juan Quesada Valda, è probabilmente ispirato dalla grande distesa di sale che si snoda proprio nelle vicinanze, il Palacio de Sal è il primo hotel di sale al mondo, ed è uno degli alloggi più straordinari del mondo intero.

La struttura ricettiva è situata a sud di La Paz, ed è il punto di partenza perfetto per raggiungere il Salar de Uyuni e scoprire tutte le meraviglie straordinarie che appartengono a questo luogo. Progetto per la prima volta degli anni ’90, nel 2004 l’hotel è stato completamente ricostruito con l’obiettivo di portare avanti la missione dell’architetto: quella di coniugare in un unico luogo la bellezza della natura e i servizi di lusso.

E alla fine il sogno si è avverato. Palacio de Sal oggi è un hotel elegante, lussuoso e sicuramente eco sostenibile, dato che la struttura è realizzata interamente con il sale. Le pareti, così come i tetti e i soffitti a cupola, sono realizzati con mattoni di sale e non sono gli unici. Il sale, infatti, è elemento ricorrente anche nel design e nell’arredamento degli interni così da perpetuare quel dialogo continuo con le meraviglie che si snodano tutto intorno all’hotel.

Come abbiamo anticipato, Palacio de Sal è un hotel di lusso. Non mancano, infatti, un ristorante raffinato, una Spa bellissima e numerose suite dotate di tutti i comfort a completare l’offerta. Il vero lusso, però lo sappiamo, sta nella possibilità di dormire all’interno di una struttura bellissima che si affaccia su uno dei capolavori più incredibili di Madre Natura.

I tetti si sale del Palacio de Sal

Fonte: iStock/SL_Photography

I tetti si sale del Palacio de Sal
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Queste sono le coordinate per raggiungere un lago segreto a forma di cuore

È all’ombra dei sentieri più battuti dal turismo di massa che si nascondo le meraviglie più straordinarie che appartengono al mondo che abitiamo. Capolavori naturali o artificiali apparentemente invisibili che si svelano davanti agli sguardi attoniti degli avventurieri che osano spingersi ai confini di ciò che non conoscono.

Ed è proprio uno di questi luoghi che vogliamo raggiungere insieme a voi oggi. Una piccola oasi naturale sconosciuta ai più, dove la natura lussureggiante e più rigogliosa che mai è diventata la cornice di uno dei paesaggi più suggestivi che abbiamo mai visto.

Ci troviamo nel cuore rurale della Polonia occidentale, e più precisamente tra i comuni di Miedzyrzecz e di Trzciel. È qui che è stato scoperto uno specchio d’acqua dalla bellezza mozzafiato che però rivela il suo lato più romantico solo dall’alto. E noi abbiamo trovato le coordinate per raggiungere il lago segreto a forma di cuore. Curiosi di scoprirle?

Il lago a forma di cuore in Polonia

Sono immagini, quelle del lago Czarne, che hanno fatto il giro del web. Del resto quando la natura ci restituisce istantanee così è impossibile restare immuni da tanta bellezza. Le fotografie che raffigurano questo specchio d’acqua a forma di cuore, sono state scattate da un drone che stava sorvolando proprio i territorio della Polonia occidentale. Al confine tra Miedzyrzecz e Trzciel il piccolo aeromobile ha svelato l’immagine più romantica di sempre.

Non sappiamo le origini di questo lago immerso nella natura, né la sua età anagrafica. Sicuramente si tratta di un luogo segreto che è stato custodito dagli abitanti dei villaggi limitrofi per molto tempo, almeno fino a quando un uomo ha diffuso le prime immagini scattate proprio con un drone inviandole ad alcuni media locali.

Grazie alla veduta a volo d’uccello, è stato possibile ammirare questo bacino d’acqua da una prospettiva del tutto nuova. Si tratta di un cuore azzurro nascosto nel verde lussureggiante delle foreste circostanti. Ora tutti parlano di lui. Cittadini e viaggiatori hanno iniziato la ricerca di questo lago segreto per toccare con mano tutta la magia che gli appartiene.

Le coordinate del lago segreto

Per raggiungere questa piccola oasi romantica, occorre raggiungere la Polonia rurale occidentale. È in questo lato del Paese, e più precisamente nei pressi dei comuni Miedzyrzecz e di Trzciel, che inizia la nostra avventura. Una volta lasciata l’automobile nei pressi del parcheggio forestale situato proprio ai confini delle due cittadine, è possibile proseguire a piedi prendendo il sentiero che conduce direttamente al lago.

In circa 30 minuti di cammino si arriva al cuore del lago segreto, un luogo completamente immerso nella natura lussureggiante che è diventato l’habitat di numerosi esemplari di flora e di fauna.

Una volta diffuse le fotografie in rete, il lago Czarne si è trasformato in una vera e propria attrazione turistica, una meta imprescindibile per tutti gli amanti del silenzio e della natura. Del resto, a guardare le immagini, il desiderio di raggiungere questo luogo e trascorrere qui momenti all’insegna della grande bellezza, ha riguardato tutti.

Volete raggiungerlo anche voi? Queste sono le coordinate del lago segreto a forma di cuore: 52.430137947369104, 15.704703118384254. Vi basterà inserirle su Google Maps e iniziare la navigazione.

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La cascata pietrificata è il capolavoro più grandioso di Madre Natura

Esistono luoghi impregnati di così tanta bellezza da non sembrare veri. Assomigliano a paesaggi cinematografici e fantascientifici, a capolavori artistici dipinti da un pittore, a illustrazioni uscite da un libro di fiaba, e invece sono reali e per questo ancora più straordinari.

A creare questi scenari di immensa bellezza è Madre Natura che, come un sapiente artigiano, plasma il mondo che abitiamo rendendolo un posto meraviglioso. Come è successo a Oaxaca, in Messico, dove esiste quella che è, con tutta probabilità, la visione più incredibile e strabiliante di sempre.

Proprio qui, infatti,esiste una maestosa e imponente cascata pietrificata. E non ci sono dubbi per noi: è questo il capolavoro più grandioso mai creato da Madre Natura.

Il paesaggio più bello del mondo

Il nostro viaggio di oggi ci porta alla scoperta di una delle più straordinarie meraviglie del mondo firmate da Madre Natura. Ci troviamo a Oaxaca, in Messico, e più precisamente a circa 70 chilometri dalla città che è simbolo ed emblema delle tradizioni culturali e gastronomiche del Paese.

È qui che, spostandoci dal nucleo urbano, possiamo raggiungere una cascata che non assomiglia a niente di tutto ciò che abbiamo visto fino a questo momento. Non ci sono lo sgorgare continuo dell’acqua e gli zampilli che con impeto si tuffano in ogni dove, ma rocce, bianche e dure, che caratterizzano in maniera univoca l’intero paesaggio.

Il suo nome è Hierve el Agua, che tradotto letteralmente vuol dire “acqua che bolle”. Eppure, ancora una volta, né il nome né l’immagine stessa che si apre davanti agli occhi dei viaggiatori che si spingono fino a qui restituisce la vera natura di questo sito. A primo impatto, infatti, l’immobilità che caratterizza questo monumento naturale rimanda immediatamente a tutte le cascate ghiacciate, quelle che si gelano con l’arrivo del freddo e con le basse temperature. Ma anche in questo caso, la realtà è ben lontana da quello che gli occhi ci suggeriscono.

Sì perché Hierve el Agua, in realtà, è un agglomerato di formazioni rocciose dal colore biancastro che con il tempo si sono unite e modellate, formando la caratteristica forma di cascata che oggi vediamo. A levigarle è stato lo scorrere incessante delle acque provenienti dalle sorgenti situate sulla cima del monte, ricche di calcio e di altri minerali. Sono state proprio loro ad aver schiarito le rocce, conferendogli le caratteristiche tinte che ricordano il ghiaccio e la neve.

Hierve el Agua

Fonte: iStock

Hierve el Agua, la cascata pietrificata

Hierve el Agua: il più grande capolavoro della natura

Attraversare Oaxaca e giungere fin qui, a circa 14 chilometri dalla città di Mitla, vuol dire ammirare il capolavoro più grande di Madre Natura. L’impatto con questo monumento naturale, infatti, è straordinario.

Si tratta di un luogo incantato tutto da attraversare e da scoprire grazie ai numerosi sentieri percorribili a piedi, gli stessi che aprono, passo dopo passo, una serie di scorci mozzafiato sulla vallata che si snoda tutto intorno.

La magia non finisce qui, però, perché in cima a Hierve el Agua ci sono due piccoli laghi di acqua calda dove i visitatori amano fare il bagno in ogni stagione. Da qui, poi, fuoriescono dei piccoli rivoli lenti ma copiosi che scivolano giù, fino ai piedi della montagna, rendendo il paesaggio incantato.

Hierve el Agua

Fonte: iStock

Hierve el Agua
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Lettonia, la misteriosa foresta popolata da leggende

Sparsi ai quattro angoli della Terra, esistono luoghi incredibili, dorati di un’aura e di un’atmosfera impossibile da trovare altrove.

Uno di questi è la foresta di Pokaini, in Lettonia, accanto alla cittadina di Dobele, un’ottantina di chilometri a sud est da Riga, la capitale: si tratta di una foresta in cui coesistono miti, leggende ed eventi misteriosi.

Gli insondabili “agglomerati di pietra”

La foresta di Pokaini è un antico luogo sacro e straordinario, famoso per le meravigliose leggende che si narrano da sempre al riguardo.
Una passeggiata lungo i 15 chilometri di sentieri, consente di ritrovarsi in una dimensione fiabesca, all’ombra di pini e querce molto più alti del solito e dall’aspetto spesso distorto, con un sottobosco ricco di piante officinali e curiosi massi e pietre che formano muri, “fiumi” e cumuli: i cosiddetti “Agglomerati di Pietra Pokaini“.

Secondo gli esperti del paranormale, le pietre possiedono una forte energia percepibile avvicinandovi le mani, soprattutto durante l’inverno e l’estate: quando le temperature sono rigide, infatti, i massi sarebbero incandescenti arrivando a sfiorare i 40 gradi centigradi mentre nel periodo estivo la temperatura scenderebbe addirittura a 0 gradi centigradi.

Le rocce sono assemblate attorno a 30 alture in una particolare sequenza e nessuno è ancora riuscito a capire da dove provengano: gli archeologi, dopo aver condotto scavi nel sito, non hanno scoperto sepolture, quindi i massi devono essere stati collocati in quel modo per qualche altro motivo tuttora sconosciuto.

Alcuni storici ritengono che le pietre furono rimosse dai campi e portate nella foresta dai contadini mentre altri affermano che servissero per la costruzione di un castello che non venne mai edificato, ma nessuno ha prove concrete al riguardo.

Ciò che è certo, è che la popolazione locale non consente ai visitatori di spostare o portare via le pietre: è considerato pericoloso e di cattivo auspicio.

Un’altra leggenda narra che vi sia uno strano e insondabile oggetto nascosto sotto a una delle rocce: potrebbe essere un meteorite radioattivo oppure un’antica tomba.

Inoltre, le rocce sulla collina chiamata Zikkurat simboleggiano le quattro parti del mondo: è possibile che le rocce servissero da bussola per gli antichi?

La sacra foresta popolata da leggende

Gli “Agglomerati di Pietra Pokaini” non sono tuttavia l’unica particolarità della leggendaria foresta: nei racconti di molti, infatti, sarebbe dotata di poteri curativi soprattutto per problemi riguardanti reumatismi, nausea ed emicrania.

Ma non è tutto. In un particolare punto della foresta, all’ombra di un pino secolare, la temperatura è sempre superiore a quella dell’ambiente: le persone che hanno sperimentato questo curioso fenomeno affermano che il calore proveniente dal sottosuolo si diffonde in tutto il corpo, riscaldando anche nelle giornate più fredde.

Insomma, la foresta di Pokaini in Lettonia è un luogo enigmatico dove sembrano accadere avvenimenti che sfuggono alla logica: durante il giorno, è sempre illuminata dal sole e, in caso di maltempo, le nuvole cariche d’acqua cambiano direzione senza transitare al di sopra della foresta.

Le batterie dei dispositivi elettronici si scaricano immediatamente, i cellulari perdono il segnale, bussole, compassi e orologi “impazziscono”.

Le luci invisibili sono un’altra stranezza: si narra che la Valle degli Spiriti, anch’essa situata nella foresta di Pokaini, sia “visitata” da strane sfere illuminate invisibili a occhio nudo ma ben impresse nelle fotografie.

Oggi molti guaritori considerano la foresta un antico luogo sacro: che sia davvero un centro di guarigione o meno non è dato sapere con certezza, ma si tratta senza dubbio di un luogo davvero strano e misterioso.

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Esiste un villaggio da fiaba in Galles dove il tempo si è fermato

Il mondo che abitiamo è un luogo meraviglioso. Lo sanno bene tutti quei viaggiatori che non perdono occasione per esplorare il globo in lungo e in largo e per lasciarsi sorprendere da tutte le bellezze che gli appartengono. Alcune portano la firma di Madre Natura, altre, invece, sono state sapientemente costruite dall’uomo. Il risultato finale, però, è sempre destinato a incantare.

Ci sono luoghi, poi, che sono così belli da non sembrare reali e che, al contrario, sembrano appartenere a tutti quei posti che fino a questo momento abbiamo solo immaginato o sognato.

Ed è proprio in uno di questi luoghi che vogliamo portarvi oggi. Un villaggio da fiaba situato nel Galles, che non assomiglia a niente di tutto ciò che abbiamo visto fino a ora. Un paesino dove il tempo sembra essersi fermato proprio nel suo momento migliore.

Il villaggio da fiaba in Galles

Aguzzate bene la vista e preparate lo smartphone per immortalare paesaggi di immensa bellezza: il viaggio che facciamo oggi vi lascerà senza fiato. Ci troviamo in Galles, e più precisamente nella contea di Gwynedd, a una manciata di chilometri dal Parco Nazionale di Snowdoni, una meta imprescindibile per tutti i viaggiatori amanti della natura.

Proprio qui esiste un piccolo villaggio che interrompe la linearità dei paesaggi idilliaci che si snodano tutto intorno, ma che in questi si inserisce in maniera armoniosa. Un luogo dove il tempo non segue le regole che scandiscono il resto del mondo. Uno spazio immortale, cristallizzato e bellissimo.

Il nome di questo villaggio è Portmeirion, ma credeteci quando vi diciamo che descrivere la sua bellezza è quasi impossibile. Progettato dall’architetto Clough William-Ellis, e costruito tra il 1925 e il 1976, questo villaggio assomiglia in tutto e per tutto a un paesaggio visto in una fiaba.

Portmeirion, il villaggio dove il tempo si è fermato

Fonte: 123rf

Portmeirion, il villaggio dove il tempo si è fermato

Benvenuti a Portmeirion

Erano i primi anni ’20 del secolo scorso quando, dalla mente visionaria e creativa di Clough William-Ellis, nasceva il progetto del villaggio di Portmeirion. La sua missione era quella di creare un insediamento urbano in un paesaggio naturale senza deturparlo o alterarlo.

Così, acquistando un terreno dove sorgevano le rovine di un piccolo villaggio abbandonato, l’architetto Clough William-Ellis diede vita a un sogno, che ancora oggi è visibile in tutto il suo splendore.

Molto più di un paesino, Portmeirion è una vera e propria opera d’arte che si integra perfettamente nella natura, e che ricorda in tutto e per tutto una favola italiana. Per costruire gli edifici e le case, infatti, l’architetto si è ispirato proprio all’Italia e allo stile palladiano. Il risultato, però, è fiabesco.

Case dai colori pastello, decorazioni eleganti e sinuose, e poi giardini lussureggianti, fontane e statue sono incorniciate dalla splendida natura del territorio che trasforma anche una semplice passeggiata in un’esperienza all’insegna della bellezza.

Il villaggio è rimasto immutato nel tempo, e oggi i viaggiatori possono raggiungerlo per trascorrere qui istanti davvero indimenticabili. Il momento migliore per visitarlo è sicuramente il mese di giugno. Proprio in questo periodo, infatti, va in scena il celebre Festival N° 6, una manifestazione che celebra la musica, l’arte e la cultura e che coinvolge tutto il villaggio e i territori limitrofi.

Se vi sembra di aver già visto questo luogo, non vi sbagliate. Portmeirion, infatti, ha fatto da sfondo a una delle più famose serie televisive degli anni ’70: “The Prisoners”.

Portmeirion

Fonte: 123rf/degephotos

Portmeirion, il villaggio in stile palladiano nel Galles
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L’Isola delle Rose, lo Stato indipendente al largo di Rimini

Sebbene abbia avuto vita breve, l’Isola delle Rose potrebbe aver segnato una tappa importante nella storia dell’umanità, e il suo valore è stato riscoperto solo di recente. A raccontare la sua incredibile storia è stato un film intitolato “L’incredibile storia dell’Isola delle Rose”, che svela tutti i segreti della micronazione che durò solamente 55 giorni.

La storia dell’Isola delle Rose

L’Isola delle Rose nacque al largo delle coste di Rimini, dietro iniziativa dell’ingegnere bolognese Giorgio Rosa. La sua idea, una vera e propria utopia, era quella di dare vita a uno Stato indipendente dove non vi fossero regole e dove gli abitanti potessero convivere in armonia sulla base di un unico, importante valore: la libertà.

Era la fine degli Anni ’50 quando Rosa diede il via a un progetto incredibile, che trovò i primi ostacoli in alcuni problemi tecnici e nelle lungaggini della burocrazia italiana. Le autorità italiane avevano già intimato la rimozione di qualsiasi impedimento che potesse creare fastidi alla navigazione.

Tuttavia, l’ingegnere portò avanti senza sosta la sua iniziativa, che richiese anni per la realizzazione. La piattaforma marina crebbe pian piano, sempre sotto l’occhio attento delle autorità, che non poterono però fare nulla.

Un vero e proprio isolotto artificiale di appena 400 metri quadri emerse dalle acque a poco più di 11 chilometri di distanza dalla costa romagnola, dove si trova Torre Pedrera: la posizione venne scelta accuratamente, affinché la piattaforma si trovasse appena al di fuori delle acque territoriali italiane.

Finalmente, nel 1967 l’isola venne aperta al pubblico e si preparò ad accogliere i primi abitanti. L’anno seguente, e più precisamente il 1° maggio 1968, venne dichiarata la sua indipendenza e Giorgio Rosa venne eletto Presidente della Repubblica Esperantista dell’Isola delle Rose. La micronazione adottò infatti l’esperanto come lingua ufficiale, una decisione chiaramente volta a sancire la propria sovranità e indipendenza dallo Stato italiano. E i provvedimenti seguenti furono in linea con questa necessità: l’Isola delle Rose si diede un governo, emise la propria moneta e persino dei francobolli.

Ma nessuno Stato riconobbe mai la sua indipendenza, e la micronazione durò davvero pochissimo. Dopo appena 55 giorni, il 25 giugno del ’68, le forze dell’ordine diedero vita a un blocco navale e presero possesso della piattaforma, obbligando gli unici due residenti rimasti a sbarcare. Ebbe inizio un lungo dibattito tra le varie forze in gioco, ma fu Giorgio Rosa a soccombere: la sua oasi di pace sarebbe dovuta essere smantellata. Fu la Marina Militare a occuparsi della demolizione, con diverse scariche di esplosivo.

La storia non finisce qui, perché nonostante le cariche di dinamite l’Isola delle Rose si ostinò a rimanere in piedi. Servì un’imponente burrasca, che ebbe luogo il 26 febbraio 1969, a farla inabissare e a decretare definitivamente la sua fine. Pian piano vennero raccolti tutti i materiali abbandonati sul fondale del mare e la storia dell’Isola delle Rose venne dimenticata.

Il mito dell’Isola delle Rose

Negli ultimi anni, il progetto utopico dell’ingegner Rosa ha destato molto interesse sull’opinione pubblica: il futuro potrebbe vedere numerose piattaforme adibite proprio a Stati sovrani, per dare vita a nuove forme di convivenza.

Il regista Sydney Sibilia ha portato sui nostri schermi un film dedicato proprio alla micronazione che nacque e morì al largo delle coste di Rimini. “L’incredibile storia dell’Isola delle Rose” vanta un cast notevole, con Elio Germano a interpretare l’ingegnere Giorgio Rosa, affiancato da grandi attori quali Luca Zingaretti, Matilda De Angelis e Fabrizio Bentivoglio.

isola delle rose

Fonte: Wikimedia

L’Isola delle Rose – Foto: Wikimedia
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Dalle pendici di questa montagna sacra si assiste allo spettacolo più bello del cielo

Si chiama astroturismo ed è molto più di una tendenza di viaggio, si tratta di una vera e propria esperienza magica ed entusiasmante, da vivere e da condividere, che porta tutti gli avventurieri del mondo alla scoperta delle meraviglie custodite dal nostro cielo.

Da tempi immemori, infatti, il cielo stellato ha affascinato e ispirato poeti, artisti, musicisti, pittori e viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo. Guardare le stelle che illuminano la notte, osservare la danza dei pianeti e lasciarsi incantare dallo show delle eclissi è un’esperienza che possiamo fare nostra, in ogni momento della vita e in qualsiasi posto. Tuttavia esistono alcune destinazioni che, più di altre, garantiscono una visuale privilegiata proprio su questi spettacoli.

Ed è uno di questi luoghi che vogliamo raggiungere insieme a voi oggi, per scoprire quello che è, con tutta probabilità, lo spettacolo più dello del cielo. Sì perché raggiungendo le pendici di questa montagna sacra è possibile ammirare la Via Lattea in tutto il suo splendore. Ed è magica.

Il Monte Fuji tra le stelle

Se avete in mente di organizzare un viaggio con l’obiettivo di andare a caccia di cieli stellati, allora il Monte Fuji è davvero il luogo giusto da raggiungere. Ci troviamo al cospetto di uno dei massicci montuosi più grandi, maestosi e affascinanti del mondo intero, nonché montagna più alta del Giappone.

Con i suoi quasi 4000 metri d’altezza, questo massiccio di origine vulcanica si staglia tra le prefetture di Shizuoka e Yamanash sfiorando il cielo e regalando uno dei paesaggi più suggestivi del mondo intero. Intriso di storie antiche e di leggende, il Monte Fuji è considerato una delle tre montagne sacre del Paese, ed è così importante per i giapponesi che i shintoisti hanno inserito la scalata del monte tra tutte quelle esperienze da fare almeno una volta nella vita. Secondo alcune leggende popolari, inoltre, il massiccio non sarebbe altro che la reincarnazione di una divinità in terra. Per altri, invece, il Monte Fuji fu scelto come culla del riposo dopo la creazione del mondo.

Indipendentemente da ciò in cui si sceglie di credere, quello che è certo è che questa montagna è diventata il simbolo del Giappone popolando da sempre cartoline, immagini e istantanee che raccontano il Paese.

Insomma, raggiungere questo sito culturale, dichiarato Patrimonio Mondiale UNESCO, è una di quelle esperienza da fare almeno una volta nella vita. Un’avventura che diventa ancora più magica quando il sole lascia spazio al crepuscolo e l’intero territorio sprofonda nella notte più nera rivelandoci la visione più bella della Via Lattea.

Via Lattea sul Monte Fuji: una visione superlativa

Lo abbiamo già detto, la Via Lattea è probabilmente lo spettacolo più bello che appartiene al nostro cielo. Quella banda luminosa biancastra caratterizzata da un aspetto lattiginoso, da qui il nome di Via Lattea, incanta da tempi immemori. La galassia che appartiene al nostro sistema solare, infatti, è diventata una vera e propria attrazione per tutti gli appassionati dell’astroturismo e i gli amanti dei cieli notturni.

Non è solo la sua bellezza a incantare, ma anche tutti quei miti e leggende che ruotano attorno a questa meraviglia celeste e che spiegano la sua origine.

Per osservarla è necessario raggiungere luoghi privi di inquinamento luminoso e attendere sere limpide e buie. Il Monte Fuji è proprio uno di questi. Quando il sole lascia spazio al crepuscolo, e tutto si tinge di nero, la colorata e scintillante Via Lattea appare sulla montagna sacra illuminando di bellezza tutto il paesaggio circostante. Ed è allora che comincia la magia.

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In Europa c’è un Eden terrestre e puoi visitarlo. Lo riconosci?

Esistono luoghi che sono così belli da sembrare surreali. Posti che per forme, colori e lineamenti, rimandano a tutta una serie di immagini che, fino a questo momento, sono appartenute solo al mondo dei sogni, o al massimo a quello delle fiabe.

Eppure i viaggi intorno al mondo ci hanno insegnato che sono tante le meraviglie che appartengono al nostro pianeta e che sono state plasmate sapientemente da Madre Natura. E tutte, questo è chiaro, sono destinate a lasciarci senza fiato.

Ma non c’è bisogno di volare dall’altra parte del mondo per immergersi nella grande bellezza della natura. Perché proprio in Europa, a poco più di un’ora di volo dal nostro Paese, è possibile raggiungere un paradiso terrestre. Un vero e proprio Eden naturale che riempie gli occhi di meraviglia e che riscalda il cuore. Stiamo parlando del Parco Nazionale dei laghi di Plitvice e, siamo certi, che non ha bisogno di presentazioni.

Parco Nazionale dei laghi di Plitvice: il luogo più bello del mondo

Quando parliamo del Parco Nazionale dei laghi di Plitvice come uno dei luoghi più belli al mondo non stiamo esagerando. Basta chiedere conferma a tutti quei viaggiatori che in questo posto si sono persi e immersi, per toccare il meraviglioso spettacolo messo in scena da Madre Natura.

Un vero e proprio paradiso terrestre dove l’acqua incontra la vegetazione, dando vita a un paesaggio lussureggiante che lascia senza fiato. Per scoprire questo microcosmo delle meraviglie dobbiamo recarci in Croazia e più precisamente nel cuore del Paese.

A metà strada tra Zagabria e Zara, questo grande parco comprende ben sedici laghi, alimentati tutti dai fiumi Bijela Rijeka e Crna Rijeka e dalle sorgenti sotterranee. Questi specchi d’acqua, che brillano al sole rivelando sfumature color smeraldo, sono collegati tra loro da tutta una serie di cascate e cascatelle, mentre tutto intorno cresce una vegetazione lussureggiante e rigogliosa che si snoda lungo il complesso montuoso di Lička Plješivica.

Il paesaggio che si apre davanti agli occhi dei viaggiatori che giungono fin qui è straordinario e non si può descrivere, ma solo vivere. Non è un caso che migliaia di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo si mettono in moto ogni giorno proprio per toccare con mano la bellezza che appartiene al Parco Nazionale dei laghi di Plitvice.

Come visitare questo Eden terrestre

Il parco Nazionale dei laghi di Plitvice è un’area protetta, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO dal 1979. L’area, che ricopre una superficie di oltre 30000 ettari, è visitabile attraverso una serie di sentieri che conducono a passerelle di legno dalle quali è possibile ammirare il panorama grandioso.

L’area è caratterizzata da fitti boschi all’interno dei quali vivono numerosi esemplari di flora e di fauna. Ci sono più di 150 uccelli, almeno 50 mammiferi e oltre 300 farfalle e falene. Ci sono anche grandi animali come l’orso bruno e il lupo. All’interno del parco, inoltre, si snodano anche numerose grotte, ma solo alcune di queste sono accessibili al pubblico.

Come abbiamo anticipato, per visitare questo paradiso terrestre, non c’è bisogno di volare dall’altra parte del mondo. Basta infatti raggiungere la Croazia centrale per accedere a quello che è uno dei paesaggi naturali più belli del pianeta.

Il parco nazionale dei laghi di Plitvice può essere raggiungo in auto da Trieste, dalla quale dista poco più di 200 chilometri. L’alternativa è quella di raggiungere in aereo le città di Zara, Zagabria o Spalato dalle quali partono degli autobus, in ogni periodo dell’anno, che permettono di raggiungere l’area dei laghi.

Il parco è bello in ogni periodo dell’anno e in ogni stagione, tuttavia è in primavera inoltrata che è possibile ammirare uno spettacolo ancora più grandioso grazie al tripudio di colori e profumi portato in scena dalle grandi fioriture.

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La notte stellata in questo villaggio è un incanto: l’esperienza magica

Esistono luoghi che sono così belli da non sembrare veri. Posti che per forme e lineamenti rimandano a tutte quelle visioni che sono appartenute, fino a questo momento, solo all’immaginario onirico. Ma che sono veri, e per questo ancora più straordinari.

La bellezza che appartiene a questi luoghi remoti e silenziosi non si può descrivere, non si può raccontare, ma solo vivere. È per questo che oggi abbiamo pensato di fare un viaggio ideale insieme a voi per portarvi alla scoperta di una destinazione che raccoglie, preserva e mostra tutta la meraviglia che appartiene al nostro pianeta.

Ci troviamo in Bolivia, nel Paese delle meraviglie naturalistiche, tra le bellezze di un territorio variegato che offre straordinarie visioni sulle Ande e sul deserto di Atacama, passando per la foresta pluviale del bacino dell’Amazzonia e per quella sterminata distesa bianca del Salar de Uyuni. Ed è proprio qui che, a una manciata di chilometri da uno degli spettacoli più belli del mondo intero, esiste un villaggio autentico e genuino, all’interno del quale è possibile trascorrere momenti condivisi con la comunità locale e trascorrere la notte sotto il cielo stellato più bello del mondo. Pronti a vivere un’esperienza magica?

Dormire in un villaggio comunitario in Bolivia: l’esperienza unica

È un viaggio della vita, quello che conduce gli avventurieri in Bolivia, e che è destinato a sorprendere e incantare. Tantissime sono le cose da fare e da vedere e tutte, questo è certo, lasciano senza fiato. Tra le tante, ne abbiamo scelta una da condividere con voi oggi. Un’esperienza davvero unica da fare almeno una volta nella vita.

Ci troviamo nei pressi del Salar de Uyuni, uno dei più grandi capolavori mai creati di Madre Natura. Proprio a pochi chilometri dalla distesa di sale, esiste il Jukil Lodge, un rifugio comunitario all’interno dei quali i viaggiatori possono vivere e condividere esperienze con le comunità locali e toccare con mano la cultura indigena delle popolazioni che vivono a Santiago de Agencha.

In questo villaggio boliviano, infatti, gli ospiti sono chiamati a partecipare alle attività quotidiane, a praticare l’agricoltura e a scoprire tutti i segreti della produzione di quinoa, ma sono anche esortati a scoprire tutte le meraviglie che preservano i dintorni.

Santiago de Agencha

Fonte: 123rf

Santiago de Agencha

Il Jukil Lodge e la sua notte stellata: un sogno che si avvera

Raggiungere Santiago de Agencha, e scegliere di dormire all’interno del Jukil Lodge, è un’esperienza che cambia la vita. Immersi tra gli altopiani boliviani, i lodge sono il perfetto punto di partenza per immergersi completamene nella cultura e nella vita delle popolazioni locali.

I viaggiatori che arrivano fin qui sono chiamati a diventare parte integrante della quotidianità, visitando e lavorando nei campi di quinoa che si snodano intorno al villaggio. In alcuni periodi dell’anno, inoltre, è possibile anche prendere parte alla semina o alla raccolta del chicco d’oro.

Le esperienze da vivere, qui, passano per i sensi e le emozioni, e permettono ai viaggiatori di ammirare visioni che lasciano senza fiato a ogni ora del giorno e della notte.

Dal Mira Mirador del Cielo Calvario, infatti, è possibile osservare lo spettacolo del tramonto e del crepuscolo. Poi quando il buio arriva, il villaggio e i suoi dintorni sprofondano nel buio mentre milioni di stelle iniziano a popolare il cielo e a offrire ai viaggiatori la notte stellata più bella del mondo.

Jukil Community lodge

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Jukil Community lodge, Bolivia
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Come in una fiaba: dormire in un castello nell’Ovest dell’Irlanda

Esistono esperienze che sono così belle, straordinarie e indimenticabili che non si possono descrivere, ma solo vivere. Si tratta di avventure che ci conducono in luoghi lontani o vicini e che ci permettono di perderci e immergerci in atmosfere che, per forme e suggestioni, ricordano tutti quegli scenari che fino a questo momento abbiamo potuto solo immaginare.

E questo succede un po’ dappertutto, o comunque tutte le volte che non ci limitiamo semplicemente a raggiungere una destinazione e a visitare le sue attrazioni iconiche, ma andiamo alla scoperta di tutte le incredibili esperienze che quel luogo ha da offrirci.

L’Irlanda, per esempio, è un concentrato di avventure straordinarie da vivere, e sono così tante che non si possono elencare. Ma se è un’esperienza magica che volete vivere, allora c’è solo una cosa da fare: dormire all’interno di un castello maestoso e suggestivo che vi permetterà di diventare i protagonisti di una fiaba bellissima.

Dentro il Castello Castello di Ashford

Il nostro viaggio di oggi parla di storie e leggende, di cavalieri e principesse, di fiabe e regnanti, e ci conduce direttamente negli splendidi territori che caratterizzano l’Irlanda. L’Isola di Smeraldo, infatti, è contraddistinta da paesaggi mozzafiato dominati dal colore verde all’interno dei quali spiccano meravigliosi castelli medievali.

Ed è proprio uno di questi che vogliamo raggiungere insieme a voi oggi, per permettervi di vivere quella che è, con tutta probabilità, una delle esperienze più incantate di una vita intera.

Ci troviamo al cospetto del Castello di Ashfors, un maniero le cui origini affondano nel XII secolo. Situata tra Galway e Kylemore Abbey, questa antica dimora è completamente immersa in un paesaggio naturale e lussureggiante. Un luogo che non solo invita a staccare la spina, a rilassarsi e a rigenerare i sensi, ma che esorta anche a vivere un’avventura incantata, ricca di fascino, suggestione ed evocazione.

Il castello, infatti, è stato trasformato in un hotel di lusso a 5 stelle, diventando così il luogo perfetto dove vivere la propria favola personale. Pronti a partire?

Castello di Ashford

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Dormire nel Castello di Ashford

Dormire in un castello in Irlanda: l’esperienza da sogno

Le origini del castello risalgono al 1228 quando la famiglia anglo-normanna De Burgos fece costruire l’edificio sulle antiche rovine di un vecchio monastero. Nel 1800, invece, la dimora passò nelle mani della famiglia Guinness che si occupò di un importante restauro che ha dato al castello le forme e le sembianze che oggi conosciamo.

Nel 2013 la dimora è stata acquistata dalla catena Red Carnation Hotels e trasformata quindi in un hotel di lusso, ricevendo numerosi premi e riconoscimenti. Oggi è considerato la migliore struttura ricettiva in Irlanda e la terza migliore d’Europa.

A rendere l’esperienza unica, non è solo l’architettura del castello, ma anche la sua storia che per secoli è stata collegata alla famiglia Guinness. Inoltre la dimora è situata all’interno di una tenuta di oltre 300 acri caratterizzata da giardini lussureggianti, antichi boschi e un lago affascinante dai colori dello smeraldo. Questo rende il Castello di Ashford il perfetto punto di partenza per una vacanza all’insegna del relax e del benessere.

Il castello ospita 83 camere, tra cui diverse suite eleganti e tradizionali che affacciano sul panorama circostante. Completano l’offerta, inoltre, sei ristoranti, tre bar, e una spa pluripremiata.

Castello di Ashford

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Castello di Ashford, Irlanda