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Tutti i misteri e i segreti del Lago Natron

Siamo tutti consapevoli che il nostro pianeta nasconde luoghi avvolti dai più fitti misteri. Alcuni di questi non hanno ancora trovato una soluzione, altri invece sono stati svelati e sono anche piuttosto curiosi. È il caso dell’enigma che caratterizza il Lago Natron, un bacino d’acqua salata che si trova a nord della Tanzania, che ha una peculiarità alquanto unica nel suo genere: è di un colore rosso scuro e profondo con striature biancastre superficiali. In più, è famoso per “pietrificare” gli animali.

Lago Natron, di colore rosso e che pietrifica

Incontaminato, aspro e senza ombra di dubbio affascinante, il mistico Lago Natron è situato in Tanzania a circa 600 metri di altitudine nella Rift Valley, vicino al confine con il Kenya. Profondo appena 3 metri, è dominato dall’imponente profilo dell’Ol Doinyo Lengai, uno stratovulcano il cui nome nella lingua della popolazione Masai che vive in zona vuol dire “Montagna di Dio”.

Come vi accennavamo in precedenza, questo lago tanto straordinario quanto ambiguo vanta sfumature che variano dal bianco, al rosa e al marrone, in base ai periodi dell’anno. A mutare però sono anche le sue dimensioni, tanto che durante la stagione secca le sue acque si ritirano fino a lasciare scoperti grandi pezzi di terreno che a loro volta vengono ricoperti da una spessa crosta salina.

La sua acqua può raggiungere temperature molto elevate, e per questo motivo il Lago Natron si rivela una meta assolutamente amata da alcuni degli uccelli più affascinanti che esistano: i fenicotteri rosa. A creare però un vero e proprio mistero non è solo la sua colorazione, è anche il fatto che molti animali che si avvicinano alle sue rive rimangono pietrificati. Ma da cosa dipende tutto questo?

Lago Natron colore rosso

Fonte: iStock

Veduta del Lago Natron

Da cosa è dovuta la colorazione

Uno dei motivi per cui il Lago di Natron è così famoso, e anche uno dei paesaggi più amati dell’Africa, è la colorazione dalle mille sfumature di rosso delle sue acque. Queste tonalità scure e profonde, ogni tanto interrotte da striature biancastre superficiali, sono dovute all’accumulo di sodio.

Nel Natron, infatti, si verificano intensi cicli di evaporazione che comportano, durante la stagione asciutta, un eccessivo aumento del livello di salinità. Tale condizione fa sì che colonie di microrganismi comincino rapidamente a prosperare. Si tratta principalmente di piccoli batteri che si nutrono attraverso la luce solare e che contengono il pigmento rosso vivo, ossia il responsabile del colore di questo misterioso lago.

Perché il Lago Natron pietrifica gli animali?

Il paesaggio che sembra di un altro pianeta e il colore rosso intenso che va a creare armonia col bianco, non sono le uniche caratteristiche che rendo il Natron un lago unico nel suo genere. Questo posto magico è anche famoso per il fatto che “pietrifica” gli animali, anche se in realtà più che trasformarli in pietra li imbalsama. Ma come è possibile questo fenomeno?

Il nome di questo bacino della Tanzania non è Natron a caso. Il lago prende infatti il suo titolo dal carbonato decaidrato di sodio, noto anche come “natron”. Caratterizzato da un pH alto, compreso tra 9 e 10.5,  possiede un’acqua alcalina che è nociva per quasi tutte le forme di vita essendo fortemente caustica, tanto che alcune specie sembrano rimanere pietrificate.

Questo particolare fenomeno è dovuto dal carbonato di cui vi parlavamo poco sopra che riesce a trasformare il lago in una sorta di sostanza simile all’ammoniaca. Un ambiente particolarmente ostile causato soprattutto dall’Ol Doinyo Lengai, ovvero l’unico vulcano del nostro pianeta che ancora erutta una delle lave più strane della Terra: la natrocarbonatite, che è in grado di bruciare la pelle e gli occhi della maggior parte degli animali.

Vulcano Ol Doinyo Lengai

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L’impetuoso profilo dell’Ol Doinyo Lengai

Non a caso facendo un lungo salto indietro nel tempo si scopre che nell’Antico Egitto il natron veniva utilizzato nei processi di imbalsamazione per la sua caratteristica di prosciugare l’acqua. Una sostanza che impedisce perciò ai corpi di decomporsi, ma non a quelli dei meravigliosi fenicotteri perché possiedono uno strato protettivo corneo su zampe e becco che li rende totalmente immuni.

La verità, quindi, è che il lago Natron non fa diventare di pietra gli esseri viventi: essendo un ambiente molto complesso per numerose specie, le creature che vi finisco all’interno sono in realtà già morte, e quindi l’acqua del Natron con le sue caratteristiche riesce a preservare i loro resti imbalsamandoli.

Cosa succede se entri nel Lago Natron?

A documentare il fenomeno dei tanti animali che sono usciti imbalsamati dal Lago Natron sono stati numerosissimi fotografi. Ma cosa succederebbe se fosse un essere umano a nuotare in questo stesso lago?

La buona notizia è che no, non ne uscirebbe imbalsamato. Tuttavia, non passerebbe nemmeno uno delle sue migliori giornate. In primis per le alte temperature delle acque – si parla anche di 60°- , poi a causa dei i grumi di sale che sono particolarmente affilati, e infine per il pH del lago che può scatenare delle ustioni corrosive. Oltre a non essere possibile entrare, è proprio una follia completa farlo.

Come visitare il Lago Natron

Visitare questo sorprendente lago è chiaramente fattibile e, anzi, dovrebbe essere una tappa obbligatoria di qualsiasi itinerario in Tanzania. Il solo paesaggio infatti vale il viaggio completo, anche se il tragitto per arrivarvi non è di certo dei più semplici.

Tuttavia, a colpire il visitatore è anche la remota campagna circostante in cui brucano zebre, giraffe, gnu e struzzi. Particolarmente consigliato è il periodo che va da giugno a novembre perché sulle sponde del lago si riuniscono fino a tre milioni di fenicotteri che regalano certamente un ambiente più poetico che misterioso.

Per visitare questo angolo di mondo altamente affascinante, a disposizione del viaggiatore ci sono una serie di tour organizzati che spesso prevedono anche dei safari. Il tutto mentre si rimane ammaliati anche dall’ambiente circostante dove svetta il perfetto cono del vulcano Ol Doinyo Lengai che si innalza fino a 2.890 metri sopra la piatta superficie salina del lago e che può essere scalato per circa 1.000 metri di dislivello.

Va però specificato che la salita è molto impegnativa, anche se una volta in cima la vista ripagherà ogni fatica provata. Scendendo dal vulcano, poco prima di arrivare sulle rive del Natron, si incontrano le affascinanti gole di Ngara Sero dove in questo caso sì, è possibile fare un bagno rigenerate.

Possiamo quindi concludere con un’indiscutibile certezza: il Lago Natron è uno di quei posti del mondo che deve assolutamente essere inserito nella lista dei desideri dedicata ai viaggi.

I fenicotteri al lago Natron

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Lo spettacolo dei fenicotteri al lago Natron
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Sapevi che nel cuore di New York esiste un castello da fiaba?

Esistono alcuni luoghi che da sempre capeggiano le nostre travel wish list senza conoscere rivali. Destinazioni che conservano storie e leggende, capolavori artistici e architettonici, culture, tradizioni, usanze e patrimoni di immenso valore. Posti che, per tutta una serie di motivi, sono diventati iconici e che quindi meritano di essere raggiunti almeno una volta nella vita. New York è uno di questi.

Raggiungere la città degli Stati Uniti, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni, è qualcosa che dovremmo fare almeno una volta nella vita, anche se un solo viaggio non basta per scoprire tutta la meraviglia che appartiene alla Grande Mela, la città del sogno americano.

Grattacieli che sfiorano il cielo e che rendono lo skyline urbano uno dei più affascinanti del mondo, parchi straordinari e lussureggianti, musei famosi in tutto il mondo, monumenti artistici e architettonici, teatri e luci sfolgoranti che illuminano la notte di una città che non dorme mai: questa è la metropoli che tutti abbiamo conosciuto attraverso le fotografie, le cartoline, i racconti di viaggio, i film e le serie tv. Ma lo sapevate che proprio nel cuore di New York esiste un castello da fiaba? Si trova in uno dei parchi più famosi della Grande Mela, eppure non tutti conoscono la sua storia.

Il castello da fiaba nel cuore di New York

Il nostro viaggio di oggi ci porta a New York, tra i luoghi più battuti da cittadini e viaggiatori. Ci troviamo, infatti, all’interno di Central Park, il parco urbano più grande della città, nonché uno dei più celebri del mondo intero. Il paesaggio di questo polmone verde, che si estende per quasi 4 chilometri quadrati, è uno dei più riconoscibili e riconosciuti della città. Non solo perché fa da sfondo alle numerose cartoline di viaggio, ma anche perché è stato il set cinematografico di alcune delle pellicole più iconiche della storia del cinema.

Una visita a Central Park, questo è certo, è una tappa obbligata per tutti gli avventurieri che giungono in città. Una vera passeggiata delle meraviglie che consente di attraversare e contemplare uno dei luoghi più belli della Grande Mela che si trasforma stagione dopo stagione.

Ed è proprio addentrandosi nel parco, tra querce bianche, liriodendri, statue e monumenti, che è possibile scorgere un castello incantato che ricorda quelli visti nelle fiabe. Si tratta del Belvedere Castle, una fortezza in miniatura la cui presenza trasforma il Central Park, a ogni visita, in un sogno a occhi aperti.

Il Belvedere Castle

Il nome di questo capriccio architettonico non è altro che un preludio alla sua funzione, quella di rendere la visione del Central Park ancora più straordinaria. Il Belvedere Castle fu costruito tra il 1867 e il 1869, e progettato dagli architetti Calvert Vaux e Frederick Law Olmsted, proprio in occasione del grande rinnovamento del parco urbano che ci ha restituito l’oasi urbana che oggi conosciamo.

L’edificio, che è un castello di dimensioni ridotte, è ispirato all’architettura gotica e romanica europea. La struttura è dotata di una torre e di un belvedere situato proprio sopra i parapetti. Dopo essere stato sede della stazione meteorologica di New York, il castello fu abbandonato al suo destino, salvo poi essere riportato al suo splendore grazie a un importante restauro.

Oggi il Belvedere Castle ospita alcune sale espositive, ma soprattutto consente alle persone di raggiungere la terrazza panoramica che offre una delle visioni più belle e suggestive dell’intero parco. Il castello, infatti, si trova su Vista Rock che è uno dei punti più alti del Central Park. Una volta arrivati in cima, e varcato la fortezza, raggiungete la terrazza e preparatevi a una vista mozzafiato.

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In questa moschea è custodito l’arcobaleno: puoi attraversarlo

Esistono luoghi che sono così belli che non si possono descrivere, ma solo vivere. Posti che per forme, lineamenti e colori sembrano usciti da una fiaba e che invece sono reali, e per questo ancora più straordinari. Capolavori naturali, paesaggi dipinti, opere d’arte grandiose e monumenti artificiali si trasformano così in un invito a esplorare il mondo in lungo e in largo per ammirare tutta la meraviglia che gli appartiene.

Ed è proprio di un posto meraviglioso che vogliamo parlarvi oggi, di un luogo di culto che nasconde al suo interno uno strabiliante segreto disposto a rivelarsi solo agli avventurieri che si spingono fin qui. Per scoprirlo, e contemplare tutta la sua bellezza, dobbiamo recarci a Shiraz, nell’Iran sudcentrale.

Proprio qui, tra giardini incantati e testimonianze artistiche e letterarie, è possibile raggiungere la Moschea di Nasir al-Mulk. Un vero e proprio capolavoro visivo che, al suo interno, ospita un caleidoscopio di colori che incanta e che accende gli ambienti di infinita bellezza a ogni ora del giorno.

Shiraz, tra giardini, storia e bellezza

Il nostro viaggio di oggi ci conduce a Shiraz, la città dell’Iran celebre per la sua storia letteraria e i giardini paesaggistici tra i quali spicca quello persiano di Eram, proclamato Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO. Le cose da fare e da vedere qui sono tantissime e tutte sono destinate a lasciare senza fiato.

Shiraz, infatti, custodisce alcune delle più preziose testimonianze della civiltà persiana dal punto di vista artistico e letterario. Conosciuta anche come città dei poeti e degli scrittori, questa ospita la tomba di Hafez, uno dei più celebri poeti persiani, conservata proprio all’interno di un suggestivo giardino urbano.

Tappa imprescindibile per chi arriva in città, intenzionato a scoprire tutte le meraviglie che questa ospita, è la Moschea di Nasir al-Mulk, uno dei più grandi e straordinari capolavori mai creati dall’uomo. Se gli esterni vi sembrano bellissimi, aspettate di ammirare gli interni per essere travolti da un’autentica magia.

Cortile della Moschea di Nasir al-Mulk

Fonte: iStock

Cortile della Moschea di Nasir al-Mulk

La moschea che permette di attraversare l’arcobaleno

Gli interni della Moschea di Nasir al-Mulk sono straordinari e paragonabili a nient’altro al mondo. L’edificio, infatti, è caratterizzato da decorazioni strabilianti su piastrelle di maioliche dipinte da mille colori. Nasir al-Mulk è conosciuta anche come Moschea Rosa, un appellativo che fa riferimento alla prevalenza della nuance negli ornamenti.

Non sono solo le sapienti decorazioni a incantare, ma anche le vetrate colorate che contraddistinguono la moschea: sono proprio loro a permettere alle persone di attraversare l’arcobaleno. Durante il giorno, infatti, i raggi solari filtrano attraverso i vetri e trasformano gli interni in un caleidoscopio di colori che incanta e stupisce.

La luce si riflette su ogni superficie creando tutta una serie di giochi e di riflessi che esaltano le decorazioni e che trasformano la Moschea di Nasir al-Mulk in un luogo fatato. Il momento migliore per assistere a questo spettacolo emozionante è la mattina. Non vi resta che trovare un posto all’interno della moschea e attendere pazientemente l’arrivo dei raggi del sole che attraversano le vetrate: è allora che la magia ha inizio.

I giochi di luce all'interno della Moschea di Nasir al-Mulk

Fonte: iStock

I giochi di luce all’interno della Moschea di Nasir al-Mulk
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La spiaggia più bella del mondo è una distesa di nuvole bagnata dal mare

Le meraviglie che si snodano nel mondo, le stesse che ci invitano a esplorarlo in lungo e in largo, ci confermano che i paradisi terrestri esistono, e sono mozzafiato. Lembi di terra dall’incredibile bellezza, spiagge di sabbia bianca e finissima, acque turchesi e cristalline che riflettono i colori del cielo si palesano davanti agli occhi degli avventurieri come un sogno proibito, ma che invece è reale e per questo ancora più straordinario.

Sono diverse le destinazioni di questo genere che popolano le travel wish list dei viaggiatori, quelle che si configurano come viaggi destinati a cambiare la propria vita. Si tratta di luoghi che per forme, colori e lineamenti, sembrano usciti dall’immaginario onirico perché è così tanta la loro bellezza da farli sembrare surreali.

Ed è proprio in uno di questi luoghi che vogliamo portarvi oggi. In un paradiso terrestre che si presenta davanti allo sguardo dei viaggiatori come una distesa di nuvole bagnata dal mare. Si tratta della Whitehaven Beach in Australia e noi non abbiamo dubbi: è questa la spiaggia più bella del mondo. Pronti a partire?

La spiaggia più bella del mondo è un sogno a occhi aperti

Per conoscere uno dei luoghi più belli del pianeta, dobbiamo recarci dall’altra parte del mondo. Un viaggio lungo, è vero, ma che ci consente di ammirare una delle visioni più sbalorditive del pianeta. La nostra avventura comincia nel Queensland, in Australia, e più precisamente sull’isola di Whitsunday.

Sull’isola più grande del gruppo omonimo, raggiungibile in barca, in idrovolante o in elicottero, si trova una delle spiagge più belle del mondo. Si tratta della Whitehaven Beach, il quale nome non è altro che un preludio alla visione mozzafiato alla quale si ha accesso una volta giunti qui.

La spiaggia è caratterizzata da migliaia di granelli di sabbia bianchi che si illuminano al sole e che compongono una distesa paradisiaca che si snoda per ben 7 chilometri. Tutto intorno una foresta lussureggiante protegge questo scrigno delle meraviglie mentre le acque turchesi e cristalline, caratterizzate da infinite sfumature d’azzurro, si perdono all’orizzonte, delineando così lo scenario di uno degli ultimi paradisi sulla terra.

Una distesa di nuvole bagnata dall’oceano

Raccontare Whitehaven Beach con l’ausilio delle sole parole sembra una missione impossibile. Questa spiaggia, infatti, è così bella che non si può descrivere, ma solo vivere. Si tratta di una tappa imperdibile per tutti coloro che hanno intenzione di visitare l’Australia e che vogliono toccare con mano la grande bellezza di Madre Natura.

Per raggiungere il punto più panoramico di questo lembo di terra, premiato più volte per la sua bellezza e per la qualità delle sue acque, è necessario attraversare la foresta tropicale e tutte le meraviglie in queste conservate. Una volta raggiunte le alture è possibile ammirare un panorama che lascia senza fiato: distese di nuvole bianche circondate da infinite sfumature d’azzurro.

La peculiarità di questa spiaggia paradisiaca è data dalla sua sabbia, caratterizzata da un bianco brillante e scintillante, composta per il 98% da silice pura. Secondo gli esperti la spiaggia è stata creata proprio dai sedimenti delle rocce locali, che contengono silice, trasportate qui dalle correnti marine nel corso di milioni di anni.

Una volta arrivati fin qui, non vi resta che mettervi comodi e ammirare il panorama circostante in tutta la sua bellezza. E se volete vivere un’esperienza davvero indimenticabile, allora, non perdete l’occasione di pernottare all’interno di uno dei camping del territorio per dormire sotto un manto stellato e risvegliarvi con la vista sulla spiaggia più bella del mondo.

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Il mistero della grande voragine blu che conduce negli abissi del mare

Per quanto la ragione, aiutata dalle evidenze scientifiche, si affanni a fornire spiegazioni su tutto quello che a prima vista non sembra comprensibile, la verità è che spesso ci troviamo davanti a misteri che sono così affascinanti che è impossibile non cedere alla suggestione.

I più grandi enigmi di sempre sono proprio quelli legati all’operato di Madre Natura, gli stessi che sembrano esistere solo per mezzo di un incantesimo e che si sono trasformati, negli anni, in vere e proprie attrazioni turistiche. Del resto come si fa a non considerare magici capolavori visivi di questa bellezza?

A volte sembrano opere dipinte da un pittore, altre volte il risultato di un magistrale fotomontaggio. Altre volte ancora, invece, sono così incredibili che non si possono spiegare, né raccontare, ma solo contemplare. Ed è proprio davanti a una di queste rare e misteriose bellezze che vogliamo portarvi oggi, al cospetto di una grande voragine blu che conduce negli abissi del mare e che attira da anni la curiosità, e l’incredulità del mondo intero. Benvenuti al Great Blue Hole.

La grande voragine blu del Belize

Conosciuta ufficialmente come Great Blue Hole, questa grande voragine che si apre nel cuore del Mar dei Caraibi è situata a est delle coste del Belize. La visione che si apre davanti agli occhi di chi sorvola l’area è mozzafiato e mostra un grande buco dal colore blu intenso che sembra perforare le acque del mare.

La voragine, perfettamente circolare, misura 300 metri di larghezza e una profondità di oltre 120 metri. Guardandola è impossibile non lasciarsi suggestionare da un paesaggio che all’apparenza sembra non avere nessuna spiegazione plausibile.

In realtà, però, la nascita del Great Blue Hole è stata ampiamente spiegata dagli scienziati e ricondotta all’ultima era glaciale. La voragine, infatti, è una dolina carsica subacquea formatasi quando il livello del mare era più basso di quello attuale. Proprio con l’innalzamento dell’acqua, questa grotta è stata invasa dalla stessa ed è sprofondata verso il basso, regalandoci uno degli spettacoli più affascinanti e suggestivi di tutto il pianeta.

La grande voragine del Belize si trova nei pressi dell’atollo di Lighthouse Reef e fa parte della Belize Barrier Reef, motivo per il quale è riconosciuta dall’Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Oggi la Great Blue Hole non solo è considerata una delle meraviglie naturali più sorprendenti del mondo, ma è anche uno dei luoghi più emozionanti dove praticare immersioni.

Negli abissi del mare: come visitare il Great Blue Hole

Quello che stupisce e sconvolge a prima vista è la visione di una voragine che si apre in mezzo al mare proprio al centro di una riserva naturale tra le più belle esistenti, la stessa che ogni anno attira migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo.

Sono tante le persone che giungono fin qui per ammirare questo capolavoro misterioso da lontano. Altrettanti sono i coraggiosi che, invece, decidono di immergersi nelle profondità della voragine per andare in esplorazione degli abissi marini. Ma in che modo si può visitare il Great Blue Hole?

Per raggiungere la voragine blu è possibile noleggiare un’imbarcazione e raggiungere via mare il punto d’interesse, oppure prendere parte a una delle tante escursioni che permettono di avvicinarsi al Great Blue Hole e di fare immersioni al suo interno. L’esperienza più suggestiva è quella di sorvolare l’area a bordo di un velivolo, e poter così ammirare il panorama in tutto il suo splendore.

Ma cosa si nasconde negli abissi della voragine? Le diverse spedizioni sottomarine che si sono susseguite negli anni hanno risposto anche a questa domanda. La prima parte del Great Blue Hole ospita numerosi esemplari di fauna marina della zona, mentre al di sotto dei 90 metri, non essendoci più ossigeno, non sono state rilevate forme di vita. Al loro posto, però, ci sono diverse stalattiti che confermano le origini secolari della grotta sottomarina.

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La playa segreta, e nascosta in un cratere, che ti farà innamorare

Esistono luoghi che sono così belli da non sembrare reali, posti caratterizzati da una magia che incanta, che travolge e che stordisce e che non si possono raccontare, ma solo vivere. Meraviglie della natura che si palesano davanti allo sguardo come miraggi, e che per forme, lineamenti e colori richiamano paesaggi da fiaba o paradisi terrestri.

Oggi è in uno di questi posti che vogliamo portarvi, in un luogo che sembra un sogno a occhi aperti e che invece è reale, e per questo ancora più straordinario. Si tratta di una spiaggia segreta e nascosta, invisibile allo sguardo di chi si ferma alle apparenze, e che è raggiungibile solo attraverso un tunnel naturale che corre sull’oceano.

Playa del Amor, Hidden Beach e Playa Escondida sono i diversi nomi utilizzati per descrivere un unico luogo, un paradiso naturale dall’immensa bellezza che regala un’esperienza unica e indimenticabile. Se siete pronti a partire, allora, non vi resta che preparare i bagagli, la nostra prossima destinazione è il Messico.

Un paradiso naturale e invisibile in Messico

Per conoscere e ammirare quella che è, con tutta probabilità, una delle spiagge più suggestive e affascinanti del mondo intero dobbiamo recarci in Messico e più precisamente al cospetto delle Islas Marietas, un gruppo di piccole isole disabitate situate a pochi chilometri dalla costa di Nayarit.

Nonostante non ci siano negozi, hotel, strade e servizi, le isole sono raggiunte ogni anno da centinaia di persone provenienti da tutto il mondo che desiderano scoprire paesaggi da cartolina popolati da una ricchissima fauna marina. Proprio la preziosità dell’ecosistema delle Islas Marietas ha reso questo arcipelago un luogo protetto dalla pesca e dalla caccia e riserva della biosfera UNESCO.

C’è anche un altro motivo per cui i viaggiatori scelgono di raggiungere questo paradiso terrestre, ed è quello che conduce a un tesoro prezioso: una delle spiagge più belle del mondo intero. Si tratta di Playa Escondida, una spiaggia invisibile nascosta all’interno di un cratere che è raggiungibile attraverso un tunnel naturale.

La spiaggia segreta che ti farà innamorare

Quello che si apre davanti allo sguardo di chi arriva fin qui è uno scenario da sogno: una spiaggia caratterizzata da sabbia bianchissima e protetta dalle alte pareti rocciose di un cratere. Scorgerla da fuori è praticamente impossibile, la playa infatti è custodita alla stregua di un tesoro prezioso.

Si ipotizza che il cratere che conserva questo piccolo paradiso sia riconducibile alle attività vulcaniche dell’isola risalenti al periodo cretaceo, ma c’è anche chi ha proposto che questo buco nella terra sia stato creato in realtà da una bomba. Indipendentemente dalla natura delle sue origini, quello che è certo è che questo luogo restituisce una visione davvero incantata.

Playa Escondida è raggiungibile solo via mare. È possibile avvicinarsi al cratere attraversando l’oceano e poi percorrendo l’ultimo tratto, di una decina di metri e di un livello molto basso, a nuoto, in canoa o con un kayak. Una volta arrivati fin qui immergetevi tra le acque turchesi che bagnano la spiaggia invisibile, poi trovate un posto per mettervi comodi e godervi così la vista di una delle ultime meraviglie naturali del mondo.

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C’è un’altra Bora Bora nel mondo: è un paradiso in terra

Esistono alcuni luoghi che, da sempre, capeggiano le nostre travel wish list. Si tratta di posti dove la natura regna sovrana, dove la superficie è puntellata da foreste, boschi e praterie rigogliose. Territori in cui l’azzurro intenso delle acque si fonde con quello del cielo annullando tutti i confini visibili.

Paradisi terrestri, microcosmi delle meraviglie, luoghi che sembrano usciti da una fiaba o da un sogno, a che invece sono reali e per questo ancora più straordinari. Destinazioni da raggiungere almeno una volta nella vita, per fare incetta di bellezza e di meraviglia.

Ed è in uno di questi luoghi che vogliamo portarvi oggi, un paradiso in terra ancora poco conosciuto che ospita e conserva alcune delle più suggestive meraviglie paesaggistiche del mondo. Il suo nome è Raivavae ed è la piccola Bora Bora delle Isole Australi. Pronti a partire?

La piccola Bora Bora delle Isole Australi che non conosci

Il nome di questo piccolo paradiso terrestre non è altro che il preludio a un’esperienza unica e indimenticabile. Raivavae, infatti, è composta da due termini della lingua tahitiana: ra’i che vuol dire “cielo” e vavae che significa “liberare il sentiero”. La suggestione non sta solo nel suo nome, ma anche in tutti quei straordinari paesaggi che si aprono a ogni passo, che incantano la vista e coinvolgono i sensi uno a uno.

Situata a 630 km a sud-est di Tahiti, e raggiungibile in poco più di un’ora di volo, Raivavae è ancora una meta poco battuta dal turismo di massa, e questo la rende ancora più affascinante ed esclusiva. L’isola vanta 28 piccoli motu che si snodano tutto intorno e ospita una pittoresca laguna caratterizzata da acque di color smeraldo.

La natura, come abbiamo anticipato, è assoluta protagonista qui. L’isola è contraddistinta da una palette cromatica bicolor caratterizzata dal verde delle montagne che la circondano e dall’azzurro del mare che la bagna. A proteggere, e vegliare il territorio, ci sono il Monte Taraia e il Monte Hiro che con le loro altezze maestose, rispettivamente 309 e 438 metri di altitudine, svolgono il ruolo di guardiani silenziosi e gentili.

È possibile raggiungere le vette di questi due monti attraverso un trekking che passa per sentieri panoramici icorniciati da lamponi e abeti. Una volta giunti in cima aguzzate bene la vista: da qui è possibile avere un accesso privilegiato e totale sul paesaggio di Raivavae e sulle isole di Tahiti. La visione vi lascerà senza fiato.

Come raggiungere Raivavae

Popolata da poco più di 900 anime, questa isola di origine vulcanica è davvero il luogo perfetto da raggiungere per gli amanti della natura e per tutti coloro che sognano un’esperienza all’insegna del relax e della grande bellezza. Gli abitanti del posto, infatti, hanno scelto di mantenere l’isola incontaminata abbracciando il concetto di ecoturismo, motivo per il quale non troverete hotel a 5 stelle o resort di lusso, ma solo bungalow, chalet e pensioni in stile polinesiano.

Il territorio, che si snoda su una superficie di appena 17 chilometri quadrati, è un invito a scoprire il patrimonio culturale, storico e naturalistico che l’isola conserva e preserva. Da una parte le montagne e la natura lussureggiante, dall’altra le spiagge di sabbia bianca circondate da scogliere e da motu.

Raggiungere questo paradiso in terra, considerato la Bora Bora delle isole Australi, non è poi così complicato. Raivavae, infatti, ospita un piccolo aeroporto di scalo che consente di arrivare direttamente sull’isola partendo da Tahiti, Tubuai e Rurutu.

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Come in una fiaba: benvenuti nel pozzo incantato dall’acqua blu

Ci sono luoghi talmente spettacolari da risultare magici e regalare al visitatore la sensazione di essere immerso in una fiaba. È in questi posti speciali che la natura regala il meglio di sé, restituendo allo sguardo piccoli sprazzi di meraviglia. Succede in Brasile, in un pozzo incantato con l’acqua di un blu intenso, un luogo in cui ogni sfumatura di questo colore viene valorizzata dalla luce.

È un luogo da favola, da visitare in determinati orari e momenti della giornata per poter godere di tutta la sua sfavillante bellezza. Il Poco Encantado, o Pozzo Incantato, si trova nei pressi di uno dei parchi nazionali più interessanti di tutto il Brasile, ovvero la Chapada Diamantina ed è una di quelle tappe imperdibili per chi vuole lasciarsi meravigliare dalla bellezza della natura.

Il pozzo incantato del Brasile, la discesa in un luogo da favola

Viaggiare significa esplorare, scoprire nuovi luoghi e colmare lo sguardo e la mente di bellezza. Ci sono posti in cui tutto questo è facile, perché è lì che la natura regala il suo meglio, in cui mostra tutta la sua commovente bellezza.

In Brasile, e più precisamente a Itaité nei pressi del parco nazionale Chapada Diamantina, si nasconde un luogo da favola, che regala al visitatore la sensazione di essere immerso nella bellezza, quel tipo di bellezza che regala stupore ed emozioni intense. Perché lì si trova un pozzo incantato, per raggiungerlo si deve scendere per una lunga scalinata che porta all’ingresso della grotta. Poi, muniti di casco di sicurezza, si deve procedere lungo un percorso in cui è necessario tenersi a delle apposite corde. La difficoltà, però, è ripagata dalla bellezza del luogo in cui si arriva: una vera e propria grotta con un pozzo profondo circa 65 metri. Lì sono i colori a regalare allo sguardo dei visitatori tante sfumature diverse, grazie alla luce che penetra da un’apertura. L’acqua è talmente cristallina da permettere allo sguardo di vedere i fondali e i giochi di colore sono suggestivi ed emozionanti.

Ma attenzione, per poter ammirare questo spettacolo incantato nel momento giusto, è bene visitare Poco Encantado da aprile a settembre e dalle 9,30 del mattino sino alle 14. Nei mesi invernali invece la magia è offerta dalla luna, con giochi di luce che si possono ammirare dalle 22,30 e fino alle 2 di notte.

Poco Encantado: la magia del pozzo incantato in Brasile

Fonte: iStockPhoto

La magia del pozzo incantato in Brasile

Poco Encandando, la storia del pozzo

Una grotta e un pozzo già da soli regalano mille suggestioni fantastiche e fanno fare alla mente viaggi di fantasia. È facile immaginarsi storie e leggende, alimentate dalla magia che un posto così regala allo sguardo.  Ma in realtà la scoperta di questo posto incantato in Brasile sembra essere stata fatta per caso. Pare, infatti, che sia avvenuta nel 1940, quando un giovane cacciatore ha trovato una crepa e, pensando che si trattasse di una tana, è tornato con i suoi amici. L’esplorazione ha portato alla luce la grotta con il pozzo, e da quel momento ha regalato ai visitatori di tutto il mondo uno spettacolo indimenticabile.

Raggiungerlo richiede un pochino di sforzo fisico che viene ampiamente ripagato all’arrivo, quando ci si immerge in un luogo magnifico, in cui la natura ha dato il meglio di sé.  Basterà ammirare il gioco di luce e acqua, per pensare di essere in un sogno. Ma è realtà, da conservare negli occhi e nel cuore.

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La piscina naturale a picco sull’oceano è un sogno a occhi aperti

Esistono luoghi che non si possono descrivere o raccontare, ma solo vivere. Posti che per forme, lineamenti e colori sembrano usciti da una fiaba o comunque da un sogno apparentemente irrealizzabile. E invece sono reali, e per questo ancora più straordinari.

Plasmati da Madre Natura, e trasformati nel palcoscenico dei suoi spettacoli più incredibili, questi luoghi sono un invito a mettersi in viaggio, ad attraversare il globo intero, e a toccare con mano la grande bellezza che appartiene al mondo che abitiamo.

Ed è proprio una destinazione così che oggi vogliamo raggiungere insieme a voi, per mostrarvi uno dei paesaggi più incredibili e straordinari mai visti fino a questo momento. Sì perché qui, nella parte settentrionale di Vágar, esiste una piscina naturale situata a picco sull’oceano e la sua visione è un sogno a occhi aperti.

Il lago a picco sull’oceano

Per scoprire quella che è una delle più incredibili meraviglie naturali del mondo dobbiamo recarci nelle Isole Faroe, in quell’arcipelago straordinario situato tra l’Islanda e la Norvegia e circondato dall’Oceano Atlantico del Nord. Appartenenti al Regno di Danimarca, le 18 isole vulcaniche e rocciose che compongono l’arcipelago, si configurano come un microcosmo delle meraviglie, una destinazione perfetta per tutti gli amanti della natura e delle esperienze selvagge.

Il paesaggio, infatti, regala scorci mozzafiato a ogni passo compiuto: da una parte le montagne che sfiorano il cielo, dall’altra le vallate e le distese sconfinate. Tutto intorno, invece, si snodano ripide scogliere che compongono la costa e che affondano nelle acque blu dell’oceano.

Le cose da fare e da vedere in questo paradiso selvaggio sono tantissime, e tutte sono destinate a lasciare senza fiato. Tuttavia se è una visione da sogno che state cercando, allora il consiglio è quello di raggiungere Vágar, la più occidentale delle grandi isole. Proprio qui, infatti, esiste la piscina più lussuosa del mondo intero. Si tratta di un lago situato su un precipizio che affaccia direttamente sull’Oceano Atlantico e che regala un paesaggio da sogno. Pronti a partire?

La piscina naturale che regala un paesaggio da sogno

Sorvagsvatn e Leitisvatn, sono questi i due nomi utilizzati per descrivere uno dei più grandi paesaggi plasmati da Madre Natura. Si tratta di un lago situato in una posizione privilegiata che garantisce alle persone una delle visioni oniriche più belle di tutto il mondo.

Questo specchio d’acqua dalla forma allungata, infatti, è armoniosamente adagiato su un precipizio che sprofonda tra le acque dell’Oceano Atlantico. Il paesaggio, visto da diverse prospettive, regala una suggestiva illusione ottica che fa sembrare il lago quasi sospeso sulle acque.

Il panorama che si ammira, una volta raggiunta la cima della scogliera, è davvero unico al mondo. Merito anche della natura che si snoda tutto intorno e che incornicia in maniera sublime il paesaggio intero.

La bellezza dello Sorvagsvatn lo ha reso celebre in tutto il mondo. Sono molte le persone che si recano su questo lembo di terra per ammirare e immortalare questa piscina naturale a sfioro sull’oceano. La sua presenza, inoltre, ha dato vita a tutta una serie di credenze popolari e leggende. Le persone del posto, infatti, credono che proprio all’interno dello specchio d’acqua risiedano i nixie, gli spiriti dei laghi e dei fiumi.

Indipendentemente da ciò in cui credete c’è comunque un a certezza: Sorvagsvatn è davvero un sogno a occhi aperti tutto da vivere.

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Il vecchio mulino sulla Senna offre un paesaggio da cartolina

Siamo spinti a esplorare il mondo da tantissimi motivi: dalle fotografie di viaggio condivise dagli avventurieri, da quelle meravigliose storie che abbiamo ascoltato, ma anche dalla popolarità dei monumenti e dei capolavori architettonici, artistici e naturalistici che si sono trasformati nel simbolo di città e Paesi interi. Eppure, spesso, è proprio all’ombra dei luoghi iconici che si nascondono opere meravigliose destinate a lasciare senza fiato.

Il viaggio che vogliamo fare insieme a voi, oggi, ci porta proprio in uno di questi posti. È a Vernon, nel nord della Francia, che all’improvviso si apre davanti allo sguardo dei visitatori un paesaggio mozzafiato, che evoca ricordi nostalgici e visioni romantiche.

Stiamo parlando de Le Vieux Moulin, il vecchio mulino che si affaccia sulla Senna e che è sopravvissuto ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Noi non abbiamo dubbi: è questa la cartolina di viaggio più bella da scattare e da incorniciare nella mente e nel cuore.

C’era una volta un vecchio mulino

C’era una volta, proprio come nelle più belle favole della buonanotte, un vecchio mulino immerso in un paesaggio da fiaba. Da una parte c’era il fiume che scorreva inesorabilmente, dall’altra un panorama naturale lussureggiante e rigoglioso caratterizzato da infinite sfumature di verde. Oggi quel mulino esiste ancora, e nonostante il tempo, le intemperie e le vicissitudini, preserva ancora il suo suggestivo ed eterno incanto.

Per ammirare questo edificio antico, e incorniciare con gli occhi una delle visioni più romantiche del Paese, dobbiamo recarci in Francia, nel comune di Vernon. Proprio qui, nel dipartimento dell’Eure, nella regione della Normandia, esiste uno dei cinque mulini sopravvissuti ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

La storia del vecchio mulino, conosciuto come Le Vieux Moulin, affonda le sue radici nel XVI secolo. Fu edificato sulla cima di un antico ponte, costruito per volontà del re Filippo II, e adibito a ospitare edifici per la lavorazione del mais. La struttura divenne inagibile a causa di un’inondazione e nonostante i diversi tentativi di ricostruzione, il suo destino era ormai segnato. Il ponte, infatti, fu distrutto ancora, prima durante la guerra franco prussiana e poi, di nuovo, negli anni della Seconda Guerra Mondiale.

Un destino, questo, che sembrava il medesimo per il vecchio mulino. Eppure, nonostante i bombardamenti, Le Vieux Moulin è riuscito a salvarsi. E per fortuna, aggiungiamo noi, dato che oggi la sua presenza sulla Senna ci regala una delle cartoline di viaggio più suggestive del mondo.

Un panorama da fiaba

Simbolo di resilienza, il vecchio mulino di Vernon è riuscito a sopravvivere al tempo, alle intemperie e anche alla guerra, pur non restando immune rovinosi danneggiamenti. Con gli anni sono stati effettuati alcuni interventi di manutenzione, da parte dei cittadini, per evitare il suo crollo. Oggi Le Vieux Moulin è diventato un vero e proprio simbolo per la città e per il Paese intero.

Basta guardare le fotografie che lo ritraggono per comprenderne i motivi. Romantico, solitario, scalfito dal tempo, ma sempre bellissimo, Le Vieux Moulin caratterizza in maniera univoca e straordinario l’affascinante paesaggio attraversato dalla Senna. L’edificio non è visitabile al suo interno per motivi di sicurezza, ma vi consigliamo comunque di raggiungere la Rue Pierre Bonnard per ammirare da vicino questa sensazionale cartolina di viaggio.