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Óbidos, la bianca cittadina medievale del Portogallo

Avete mai sognato un regalo di nozze unico, speciale, davvero emozionante e incredibile? Ecco, per qualcuno questo desiderio – in un tempo molto lontano – è diventato realtà: Dom Dinis, re del Portogallo, decise di donare un villaggio medievale bellissimo alla moglie Dona Isabel. Un dono che fu così amato e che, da quel momento in poi, si trasformò in un’abitudine per i sovrani di questa deliziosa terra immersa nell’Atlantico.

Il borgo in questione era Óbidos, una bianca cittadina medievale che oggi è una delle tappe imperdibili quando si vola in Portogallo.

Cosa aspettarsi

Óbidos oggigiorno è uno dei villaggi più belli del Portogallo. Appena si arriva ce se ne innamora, come del resto successe anche alla regina quando le fu regalato: vanta un centro storico assai romantico arroccato in cima a un collina che, a sua volta, è dominata da un castello che si affaccia su un labirinto di vie ciottolate e casette bianche.

I piccoli balconi sono tutti abbelliti da fiori che creano giochi di colori emozionanti con le porte dalle mille tonalità e le decorazioni manueline. Poi ci sono le mura, a fortificare e proteggere questo borgo prezioso che durante il tramonto assume mille sfumature di arancione e rosa.

Ma non è finita qui, perché Óbidos riesce a gratificare anche le papille gustative grazie ai suoi piatti genuini e alle sue bevande davvero eccezionali.

Cosa vedere

La bianca cittadina medievale di Óbidos mette a disposizione dei suoi visitatori diversi siti di interesse. Senza ombra di dubbio, la prima cosa che attira l’attenzione sono le sue possenti mura che risalgono all dominazione dei Mori. A rendere il tutto ancor più speciale è che si può camminare lungo di esse, godendo contemporaneamente di un panorama che spazia su questa pittoresca città e la campagna portoghese.

Case bianche decorate con mille sfumature e tetti rossi che sembrano voler toccare il cielo rendono la passeggiata ancor più fiabesca. Per poi arrivare al cospetto dell’altro incredibile tesoro di Óbidos: il suo maestoso castello medievale.

Fu costruito dalla stesso re che regalò il villaggio alla sua consorte e oggi si presenta come un albergo di lusso: sì, si può dormire dentro al castello. Ciò vuol dire che, sfortunatamente, non è aperto alle visite. Nonostante questo, però, c’è una soluzione per conoscerlo meglio: partecipare al Mercado Medieval, giornate in cui diventa il fulcro della festa.

Si tratta infatti di una celebrazione che va in scena per due settimane durante il mese di luglio e che trasmette la sensazione di fare un vero e proprio viaggio nel tempo. Il tutto, tra le altre cose, mangiando anche i pasti che venivano consumati proprio durante il Medioevo.

Altri edifici di particolare interesse

Le mura e il castello sono sicuramente le punte di diamante di Óbidos, ma la verità è che questa cittadina, nonostante sia piccola, ha anche altre meraviglie da scoprire. Una di queste è la Porta da Vila che, come dice il nome, è il principale punto d’accesso al villaggio.

E qui potrete ammirare qualcosa di tipicamente portoghese: è adornata con tanti graziosi azulejos che raffigurano la Passione di Cristo, e un soffitto pieno di dipinti che simboleggiano la corona di spine.

Ci sono poi l’Igreja de Santa Maria, patrona della città, che permette di rimanere incantati grazie a uno splendido soffitto affrescato. Situata alla fine della via principale, venne costruita sui resti di una moschea ed è forse la chiesa più bella di tutta la città.

Molto interessante è anche il Santuário do Senhor da Pedra che sorge al di fuori delle mura. Vanta una pianta esagonale ed è in pittoresco stile barocco.

Da non perdere è anche il museo municipale di Óbidos che espone una collezione di dipinti di varie epoche.

Cosa mangiare e bere

Infine, sappiate che Óbidos è anche un piacere per il proprio stomaco. I più golosi non potranno resistere al suo gustoso cioccolato, in onore del quale si tiene anche un festival da quasi 20 anni.

In più, è curioso sapere che qui il cioccolato viene utilizzato anche per realizzare le tazzine dentro cui viene servita la Ginjinha, il liquore alla ciliegia tipico della città che bisogna assolutamente assaggiare.

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Convento do Carmo, uno dei luoghi più affascinanti di Lisbona

Famoso come ‘la chiesa senza tetto’, il Convento do Carmo è tra i più antichi complessi monastici di Lisbona. Ridotto a un affascinante scheletro di rovine dal terribile terremoto del 1775, non è mai più stato restaurato, sebbene parliamo della più bella e imponente chiesa gotica della capitale portoghese. Le sue arcate slanciate, che oggi sembrano sorreggere il cielo, sono diventate la memoria tangibile di quella tragedia, tanto da trasformare questo luogo ricco di storia in un’attrazione senza eguali.

La storia del Convento do Carmo, ‘la chiesa senza tetto’

La costruzione della chiesa (Igreja do Carmo) risale al 1389 e fu intrapresa grazie alla devozione religiosa del suo fondatore, il Conestabile del Regno, D. Nuno Álvares Pereira. Eretta sulla collina che costeggia il Castelo de São Jorg, rivaleggiava per grandezza e monumentalità con la Cattedrale di Lisbona e il Convento di S. Francisco.

Fin dalla sua origine, questo luogo religioso fu considerato un simbolo della città e della stessa identità nazionale, in quanto associato al nome di uno dei più famosi eroi portoghesi del Medioevo. Scegliendolo come luogo di sepoltura, Nuno Álvares Pereira segnò in modo ancora più decisivo l’intera storia del monumento gotico.

Il Convento do Carmo, di fondamenta gotica, venne sottoposto a varie aggiunte e modifiche nel corso del tempo, adattandosi ai nuovi gusti e stili architettonici e decorativi, così da diventare uno degli edifici più importanti di Lisbona. Nel 1755, il terremoto che scosse violentemente la città causò gravi danni all’edificio, aggravati dal successivo incendio che distrusse la quasi totalità della mobilia.

Poco dopo, nel 1756, iniziò la ricostruzione, definitivamente interrotta nel 1834 a causa dell’estinzione degli Ordini religiosi in Portogallo. Risalgono a questo periodo i pilastri e gli archi delle navate, una autentica testimonianza di architettura neogotica sperimentale di aspetto scenografico.

A metà del XIX secolo, con l’imporsi del gusto romantico per le rovine e gli antichi monumenti medievali, si decise di non proseguire con la ricostruzione dell’edificio, lasciando il corpo delle navate della chiesa a cielo aperto. Si creò così un magico scenario di rovine che tanto incantò gli esteti dell’Ottocento e che ancora oggi incanta chi si ritrova dinanzi a questo incredibile monumento, diventato il memoriale di quel tragico terremoto.

Museu Arqueológico do Carmo

Situato nei pressi del quartiere del Chiado e del quartiere Baixa, praticamente nella zona più centrale di Lisbona, il Convento do Carmo ospita il Museu Arqueológico do Carmo (MAC), a cui si accede in fondo alla navata dove un tempo si trovava l’altare.

Fu fondato nel 1864 dal primo presidente dell’Associazione degli Archeologi Portoghesi, Joaquim Possidónio Narciso da Silva, e fu il primo museo d’arte e archeologia del Paese, nato con l’obiettivo di salvaguardare il patrimonio nazionale, che si stava dilapidando e deteriorando in seguito all’estinzione degli Ordini religiosi e agli innumerevoli danni inflitti durante le invasioni francesi e le guerre liberali.

Nei primi anni della sua esistenza, raccolse una collezione composta da innumerevoli frammenti di architettura e scultura, oltre a monumenti funerari di grande valore, pannelli di tegole, blasoni e molti altri oggetti di interesse storico, artistico e archeologico. Poiché era destinato a essere “un museo vivente”, dove si avesse l’opportunità di conoscere le tecniche architettoniche e artistiche, potè presto contare su una biblioteca, conservata fino a oggi.

Alla fine del XIX secolo, il conte di São Januário donò al museo parte della sua collezione di ceramiche precolombiane e due mummie dello stesso periodo, che costituiscono oggi un unicum nel mondo museale portoghese, rendedolo anche uno dei pochi d’Europa a possedere due mummie nella sua esposizione permanente.

Nel periodo che va dall’ultimo quarto del XIX secolo al terzo quarto del XX, sono entrati a far parte del museo importanti collezioni di archeologia della preistoria e protostoria, provenienti da diversi scavi, tra cui spicca la collezione di Vila Nova de São Pedro Castro ad Azambuja (Calcolitico, 3500-2500 a.C.), che attualmente conta circa un migliaio di reperti.

Riaperto al pubblico nel 2001 – dopo la chiusura durata sette anni, a causa dei danni provocati dai lavori di costruzione dei due tunnel della metropolitana nel sottosuolo della collina del Carmo – il Museu Arqueológico do Carmo è oggi meta di circa 60 mila visitatori all’anno.

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In Portogallo esiste un forte sospeso nel mare: la visione è mozzafiato

Anche soltanto osservarlo è un’esperienza intensa e molto particolare: il forte di São João Baptista è una struttura che sembra essere tutt’una con l’ambiente circostante, al punto da dare l’impressioni, a un primo e veloce sguardo, di essere quasi sorta dall’acqua, come se un edificio un tempo collocato negli abissi avesse deciso di emergere con prepotenza e affermare il suo dominio.

Invece, questo particolarissimo forte sospeso nel mare, che si trova in Portogallo (nell’arcipelago delle Berlenga e più precisamente nel comune di Peniche nella regione di Oeste) è “solo” un esempio di come l’architettura umana possa a un certo punto diventare quasi un’estensione dell’opera naturale. Pronti a scoprirne le caratteristiche?

La storia del forte di São João Baptista

Iniziamo dalla storia: prima che diventasse un forte, la struttura su cui si basa São João Baptista era un monastero, precisamente il Monastero della Misericordia da Berlenga. In effetti, la sua posizione isolata permetteva ai religiosi di pregare e di vivere una vita austera, prestando per altro aiuto a tutti coloro che avevano bisogno di rifugiarsi presso di loro. Purtroppo, però, la stessa posizione che permetteva il silenzio non permetteva davvero la pace: il monastero era infatti spesso sotto attacco di pirati e corsari.

Così,  tra la fine del 1400 e i primi anni del 1500 i monaci fuggirono. A quel punto, Manuel I del Portogallo pensò di farne una fortezza marina e, in effetti, i lavori per trasformarlo erano fattibili. Per una serie di vicissitudini e ostacoli, però, la costruzione vera e propria iniziò sotto l’amministrazione di Juan IV, che inviò sul posto il conte e stratega João Rodrigues de Sá insieme a un ingegnere militare: furono loro a stabilire qual era il piano di costruzione che andava seguito.

Forte di São João Baptista

Fonte: iStock

L’ingresso al forte di São João Baptista

Nel 1650 il forte era stato costruito ed entrò ufficialmente a far parte di un folto gruppo di strutture militari difensive che erano state costruite per difendere le coste portoghesi. Nel 1666 il suo ruolo si rivelò decisivo: una flotta spagnola arrivò infatti di fronte all’edificio e attaccò, con l’obiettivo di approdare e rapire la regina Maria Francesca di Savoia (che di lì a breve avrebbe dovuto sposare Re Afonso VI). La lotta fu cruenta, ma gli spagnoli furono abbattuti.

Tra mare, ampliamenti e modifiche

Dopo l’attacco spagnolo, l’isola-fortezza fu danneggiata e Afonso VI ne ordinò sia la riparazione che l’incremento della sua potenza di fuoco, oltre ad alcuni ampliamenti. Ancora, il forte subì delle modifiche dopo un altro feroce attacco, stavolta da parte di diversi gruppi di pirati. In seguito, il forte di São João Baptista si modificò per ospitare le truppe britanniche durante l’invasione francese in Portogallo e, ancora in dopo, fu utilizzato durante le guerre liberali.

Forte di São João Baptista

Fonte: iStock

Archi del forte di São João Baptista

A ogni “uso” corrispondevano dei danni, cui, di conseguenza, seguivano modifiche. La cosa più interessante è che, per quanto fosse necessario rendere resistente questo luogo, ogni volta si è cercato di rispettarne l’essenza naturale e di non intaccare più di tanto quelle che erano le sue caratteristiche marine e geologiche. La struttura ottagonale ha il più possibile rispettato i confini naturali dell’isolotto cercando in qualche modo di sfruttare anche i suoi materiale.

Anche le mura, per quanto chiaramente mixate a materiali di origine diversa, così come gli archi e il sentiero che porta all’ingresso, sono stati creati cercando di non alterare l’ambiente, che si considerava (a ragione) essere già più che difensivo e resistente. La storia della fortezza, a un certo punto, però, inizia a sfumare. Nel 1835 i suoi armamenti vennero rimossi e l’area venne lasciata abbandonata, cosa che portò a un lento ma inarrestabile declino.

Il recupero e l’apertura al pubblico

Bisogna fare un ulteriore passo avanti, al 1953, per vedere un nuovo cambiamento. Per qualche ragione, il forte fu fu riparato e rimodellato con l’obiettivo di farne una pousada, una sorta di via di mezzo tra una locanda, un bed&breakfast e un hotel che doveva avere delle caratteristiche fortemente rustiche. Non fu un particolare successo: per quanto la posizione sia straordinaria, i lavori non si distinsero per cura e attenzione e il risultato lasciò molto a desiderare.

Forte di São João Baptista

Fonte: iStock

Veduta del mare intorno al forte di São João Baptista

Dal 1981, la struttura è invece passata sotto tutela della DGEMN – Direcção-Geral dos Edifícios e Monumentos Nacionais (Direzione generale degli edifici e dei monumenti nazionali). Tra il 1986 e il 1987 è stata ancora una volta ristrutturata e da allora è aperta al pubblico. Per raggiungerla occorre partire da Peniche e usufruire del servizio motoscafo-navetta che porta da questa cittadina di mare all’isolotto.

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In Portogallo c’è un bizzarro lago con un buco in mezzo

Di cose bizzarre nel mondo ce ne sono tantissime, ma la verità è che è impossibile non rimanere sorpresi di alcuni particolarissimi luoghi. È il caso del lago che presenta un buco in mezzo, una voragine emozionante che prende vita non troppo lontano dall’Italia: in Portogallo.

Covao Dos Conchos, il lago col buco

Si chiama Covao Dos Conchos ed è un lago artificiale di ben 123 mila metri cubi d’acqua situato nella Serra da Estrela, il maggior gruppo montuoso del Portogallo. Ad essere del tutto onesti si tratta di una diga nata nel 1912 con lo scopo di garantire la deviazione dell’acqua da Ribeira das Naves alla Lagoa Comprida.

E a lasciare tutti senza fiato, tanto che a vedere le foto viene il dubbio che siano finte, è che e al suo interno si trova un foro circolare perfetto. Lungo 1519 metri, è una vera e propria opera d’arte del XX secolo.

La voragine, così circolare da sembrare persino un’opera di Giotto, per molti sembra una specie di “stargate”, ovvero un portale che se attraversato permette di fare un viaggio verso una dimensione alternativa.

Nei fatti – e probabilmente purtroppo – non è niente di tutto ciò, ma “semplicemente” la parte iniziale di un tunnel sotterraneo che si sviluppa per oltre 1,5 chilometri. Una struttura costruita per deviare le acque del Ribeira das Naves verso il bacino della centrale idroelettrica di Sabugueiro. Eppure, a guardarlo, è impossibile non fare le più fantasiose ipotesi.

Come raggiungerlo

Pur essendo una diga creata dall’uomo, il Covao Dos Conchos regala un paesaggio da cartolina non solo per la sua curiosa voragine, ma anche perché è incastonato in un ambiente prettamente selvaggio.

Un posto che è ancora sconosciuto al turismo di massa e che si può raggiungere solo compiendo un paio d’ore, circa, di cammino. I chilometri da percorrere sono approssimativamente 10 e attraverso una zona montuosa che non si rivela adatta a tutti.

Il punto di partenza è la Lagoa Comprida, una laguna artificiale che si distingue per essere il più grande bacino idrico della Serra da Estrela. La buona notizia è che è presente un cartello che indica quale sentiero intraprendere per raggiungere questo luogo che sembra un’illusione ottica. Da quel momento in poi, però, il tragitto non è più ben segnalato.

Il Parque Natural da Serra da Estrela

Il Parque Natural da Serra da Estrela è stato uno dei primi istituiti in Portogallo, ed è anche la zona protetta più estesa di questo sorprendente Paese. Costellato di curiosi massi rocciosi e laghi di origine glaciale, regala paesaggi insoliti e magnifici.

Coloro che decidono di visitarlo possono divertirsi tra numerose possibilità per il trekking e di arrampicata su roccia. Anche se è bene sapere che, essendo il punto più elevato del Portogallo continentale, qui la pioggia cade abbondantemente e non è affatto da escludere la presenza di neve. Una condizione che permette persino di praticare numerosi sport invernali.

In sostanza, quindi, le cose da fare in questo angolo eccezionale del Portogallo sono davvero tantissime. Per esempio, si può seguire il corso dei grandi fiumi portoghesi sin dalle sorgenti, contemplare le valli gliaciali, oppure intraprendere la Rota das 25 lagoas, un itinerario che si snoda per luoghi ombrosi (perfetto per l’estate).

D’inverno, invece, si può sciare, andare in slitta, snowboard e in moto da neve. Inoltre sono presenti approssimativamente 375 chilometri d’itinerari segnalati, di vari gradi di difficoltà, così come la possibilità di fare parapendio a Linhares da Beira, un curioso e bellissimo villaggio storico.

Insomma, questo angolo di Portogallo è davvero emozionate e il suo Covao Dos Conchos è così speciale da sembrare persino finto.

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Questo bizzarro museo vale da solo un viaggio a Lisbona

Cosa ci spinge a metterci in viaggio e a esplorare il mondo in lungo e in largo? A volte lo facciamo perché ispirati dai racconti degli altri viaggiatori, altre volte per assecondare il desiderio di perderci e immergerci in paesaggi da cartolina. Ma lo facciamo anche per raggiungere i luoghi iconici, i monumenti artistici e architettonici, e per scoprire le tradizioni e le usanze di popolazioni vicine e lontane.

Ci mettiamo in viaggio anche per andare alla scoperta della cultura di una determinata destinazione, quella conservata, protetta e valorizzata all’interno di musei, alcuni dei quali si sono trasformati negli anni in vere e proprie attrazioni turistiche. Scrigni delle meraviglie che, da soli, valgono un intero viaggio.

Ed è proprio di un museo che vogliamo parlarvi, di uno dei più insoliti, bizzarri e particolari che abbiamo mai visto. Si tratta del Centro Interpretativo da História do Bacalhau che, come il nome stesso suggerisce, celebra il baccalà. Curiosi di scoprirlo? Preparate i bagagli: si vola a Lisbona.

Bentornati a Lisbona

Il nostro viaggio di oggi ci conduce in una città che non smette mai di incantare, stiamo parlando di Lisbona. Affascinante, colorata, superlativa: la capitale del Portogallo, che sorge sulla costa e si estende su un territorio collinare, è una delle mete predilette di viaggiatori e turisti provenienti da ogni parte del mondo. Le cose da fare e da vedere qui sono così tante che non basta un solo viaggio per scoprirle tutte.

I vicoli della città vecchia e le case dalle tinte pastello, il fiume Tago sovrastato dall’iconico ponte 25 de Abril, il Museo Nazionale Azulejo, dedicato all’arte delle piastrelle in ceramiche: queste sono solo alcune delle attrazioni imperdibili in città, alle quali poi si aggiungono tutte le prelibatezze gastronomiche che appartengono alla tradizione locale e che meritano di essere assaporate.

Ma al di là dei luoghi più frequentati dai viaggiatori, che si estendono fino alle spiagge atlantiche situate al di fuori del nucleo urbano, esiste un’attrazione davvero particolare, sicuramente unica. Si tratta di un museo che celebra il baccalà e che racconta la storia del simbolo della cucina portoghese.

Il museo che celebra il baccalà

Sono molti i viaggiatori che raggiungono Lisbona per assaporare la ricca tradizione gastronomica che appartiene alla città. È proprio nella capitale del Portogallo, infatti, che è possibile assaggiare i pasteis de nata, dolci caratteristici che da sempre rispondono alle esigenze dei palati più sopraffini.

I pasticcini di pasta sfoglia, però, non sono gli unici a deliziare i sensi di chi arriva fin qua giù. Per gli amanti del salato, infatti, ci sono tantissime proposte a base di pesce, e soprattutto di “bacalhau”, che è l’emblema della tradizione culinaria locale.

È proprio al baccalà che è stato dedicato il Centro Interpretativo da História do Bacalhau situato nel Lisboa Story Centre, il museo interattivo dedicato all’intera storia di Lisbona. Uno spazio davvero inedito che permette a tutti i visitatori di fare un viaggio attraverso il tempo per scoprire le origini, le tradizioni e l’evoluzione di quello che è riconosciuto come simbolo della gastronomia di un Paese intero.

Una volta entrati all’interno dell’edificio, gli ospiti sono invitati a intraprendere un viaggio ideale attraverso le testimonianze e le storie dei marinai e dei pescatori che sono arrivati fino in capo al mondo per pescare questo esemplare, e portarlo in tavola con ricette che sono diventate iconiche.

Non è tutto però, all’interno del Centro Interpretativo da História do Bacalhau, infatti, è stato creato anche uno spazio dedicato allo shopping culinario. Questo vuol dire che i visitatori – prima di andare via – possono acquistare porzioni di baccalà fresco o secco, e in diverse lavorazioni, e fare un viaggio nella cultura portoghese attraverso il sapore.

Bacalhau

Fonte: iStock

Bacalhau di Lisbona
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Alentejo, un tour alla scoperta del Portogallo più autentico

Nonostante negli ultimi anni sia stato praticamente preso d’assalto dai turisti di tutto il mondo, il Portogallo conserva gelosamente una zona che si distingue per essere davvero autentica, dove il tempo sembra scorrere più lento di qualsiasi altra regione e dove i panorami invitano al silenzio, quello che ti aiuta a comprendere in maniera più intima il posto in cui ti trovi. Il luogo in questione si chiama Alentejo, una regione meno nota rispetto alle altre del Portogallo, che nei fatti è la più grande del Paese: occupa un terzo di tutto il suo territorio.

Dove si trova l’Alentejo

L’Alentejo, il cui nome significa letteralmente “Oltre il fiume Tago” – quella distesa d’acqua immensa che lambisce la Capitale – è una regione portoghese che si sviluppa tra l’Algarve, la regione di Lisbona e Centro.

Arrivare da queste parti vuol dire ritrovarsi al cospetto di aride pianure dorate, pendii coltivati con vigneti, un litorale frastagliato, paesini che mantengono intatte le loro tradizioni, città di marmo, antichi borghi medievali e curiosi animali, soprattutto le cicogne che qui trovano la loro culla ideale per nidificare.

Suddiviso in Alto Alentejo e Baixo Alentejo, si affaccia sulle dirompenti e fresche acque dell’Oceano Atlantico, tanto da regalare pittoresche località in cui crogiolarsi al sole.

Cosa vedere in Alto Alentejo

La parte più settentrionale di questa regione del Portogallo, comunemente chiamata Alto Alentejo, si distingue per essere una sorta di gioiello medievale dove svettano cittadine fortificate e castelli che sembrano voler toccare il cielo con le loro torri. Da queste parti le attrazioni da visitare sono tantissime, ma facendo una scelta non possiamo che consigliarvi di fare un salto ad Évora.

Se si sceglie di fare un tour dell’Alentejo, ma in realtà del Portogallo in generale, Évora è una di quelle tappe che non deve mancare nell’itinerario: si tratta di una delle città medievali meglio conservate di tutto il Paese. A proteggere il centro c’è un’imponente cinta muraria dove si snodano strette e tortuose stradine che conducono presso maestosi punti di interesse.

Évora, Alentejo

Fonte: iStock

Veduta di Évora e della sua cattedrale

Uno di questi è la sofisticata cattedrale medievale con i suoi bei chiostri che dirigono alle spettacolari colonne del Templo Romano, oppure alla pittoresca Praça do Giraldo con la sua suggestiva fontana di Henriquina risalente al 1570.

Molto bella è anche Elvas, una graziosa città fortificata dalla forma di una stella e ancora pregna di costruzioni difensive come i Fortim de Sao Pedro, de Sao Mamede, da Piedade e de Sao Francisco.

Poi ancora Estremoz, una cittadina che potremmo definire “assopita” ma che in realtà pullula di preziose meraviglie. Situata in una zona ricca di cave di marmo, è divisa in parte alta e bassa e in entrambe è un susseguirsi di attrazioni da visitare.

C’è poi Marvão, una realtà che sorge sulla vetta più alta della Serra de Sao Mamede: la vista da lassù riempie il cuore e l’anima. Tra i suoi punti di interesse imperdibili va menzionato il suo Castello dalle imponenti e indistruttibili fortificazioni.

Non da meno è Castelo de Vide che in realtà è una delle destinazioni più importanti della regione. Anche qui a dominare sull’abitato c’è un sontuoso forte che catapulta direttamente nel Medioevo.

Infine Portalegre che vi stupirà per le sue tipiche case imbiancate a calce impreziosite da curiosi infissi color ocra.

Elvas, Alentejo

Fonte: iStock

Veduta dall’alto di Elvas

Cosa vedere nel Baixo Alentejo

Se l’Alto Alentejo è l’ideale per “fare un salto” nel Medioevo, il Baixo Alentejo è perfetto per dedicarsi a una vera immersione nella storia. Ne è un esempio Mértola che è stata dapprima città romana e poi Capitale del regno arabo. Edificata in una posizione magnifica, è una località da scoprire a passo lento passeggiando tra le tipiche viuzze lastricate ma senza mai perdere di vista il suo tesoro più prezioso: un piccolo ma imponente castello dove si fa spazio anche una chiesa che in origine era una moschea.

Decisamente interessante è anche Beja, una cittadina in cui comprendere a 360 gradi il significato di “calma alentejana”. Oltre al Mastio del Castello, un monumento rilevante per la storia del Portogallo poiché qui ebbero luogo grandi battaglie a difesa dei confini, offre anche diverse e prestigiose rovine romane e visigote.

Nell’itinerario del Baixo Alentejo è opportuno inserire anche una sosta a Moura, una località abbracciata da mura che risalgono al 1200. Ma non solo: questa è una città operaia che ha avuto anche un passato da centro agricolo ed estrattivo e da località termale alla moda. Pregna di manufatti antichi, sfoggia anche un piccolo dedalo di vie in stile arabo.

Infine São Domingos, una minuta cittadina dove prendono vita schiere di piccoli e desolati cottage di minatori. A seguito della chiusura della miniera negli anni ’60, è divenuta un luogo dal fascino spettrale e misterioso.

Beja, Alentejo

Fonte: iStock – Ph: photooiasson

Veduta del centro storico di Beja

Le migliori spiagge dell’Alentejo

In tutta l’estensione costiera del Portogallo è praticamente impossibile non trovare spiagge in grado di emozionare chiunque vi ci metta piede. Ma forse l’Alentejo ha qualcosa in più: regala arenili spettacolari, sistemi di dune, riserve naturali dove nidificano le cicogne, risaie e foreste di pini.

Per molti questa zona del Paese è una sorta di California Atlantica ma che al contempo si distingue per essere un paradiso di pace perfetto per salire in sella a un cavallo o a bordo di una bicicletta. Tantissime sono le spiagge in cui sembra di stare sulle nuvole per l’atmosfera di cui sono intrise, ma indubbiamente vale la pena rilassarsi presso la Spiaggia di Zambujeira do Mar che si fa spazio all’interno del Parco Naturale della Costa Vicentina.

Tra falesie e sabbia dorata, è lo spot ideale per i surfisti ma anche sede di una delle kermesse musicali più importanti del Portogallo: il Festival do Sudoeste.

Divenuta famosa negli ultimi anni perché meta di molte star internazionali è invece la Spiaggia di Comporta che si rivela ottimale per ogni tipologia di viaggiatore. Piena di baretti per bere in compagnia e di agenzie che organizzano escursioni per l’avvistamento dei delfini nell’estuario del fiume Sado, è una distesa di sabbia fine e morbida lambita da acque fresche ma assolutamente pulite e i cui colori si combinano con il verde intenso della flora tipica della macchia mediterranea che abbraccia il litorale.

Infine la Spiaggia di Samoqueira che è una poetica esplosione di natura: durante la bassa marea è possibile avvistare delle peculiari rocce che a loro volta danno vita a piscine naturali da sogno.

Spiaggia di Samoqueira, Alentejo

Fonte: iStock

Veduta della Spiaggia di Samoqueira con la bassa marea
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Ecco perché dovresti organizzare un viaggio a Lisbona a giugno

Se siete alla ricerca di una destinazione estiva ricca di cultura, esperienze uniche e splendidi paesaggi, allora Lisbona è un must-see che non potete perdere. Conosciuta come una delle città più belle d’Europa, con la sua splendida architettura, la sua incredibile cultura e le sue spiagge spettacolari, la capitale del Portogallo ha davvero molto da offrire.

Situata sulla costa atlantica, Lisbona è senza dubbio una città che conquista il cuore, magnetica e dal fascino irresistibile e con un panorama mozzafiato che si apre in ogni angolo. Con un patrimonio culturale ben radicato, la città rappresenta la perfetta combinazione tra antico e moderno, due elementi distintivi che la rendono unica e misteriosa.

Tuttavia, se desiderate godervi a pieno un’esperienza indimenticabile nella splendida capitale portoghese, vogliamo consigliarvi il momento migliore per visitarla. Infatti, sebbene il clima di Lisbona sia gradevole tutto l’anno, ci sono periodi che è meglio evitare per una vacanza all’insegna del relax. Il mese ideale per questa destinazione è senza ombra di dubbi giugno, mese in cui il clima caldo e soleggiato si alterna alle brezze atlantiche che mantengono la città fresca e piacevole.

Esplorando Lisbona: una città vibrante di cultura e colore

Lisbona è una città multiculturale e appassionante, dove l’atmosfera bohemienne si mescola perfettamente con un’energia moderna e vivace che vi conquisterà.

Camminando per le strade pittoresche e i quartieri affascinanti della città, si incontrano panorami mozzafiato, architetture antiche e luoghi iconici che parlano della sua storia e cultura.

Il quartiere de La Baixa è il luogo perfetto per iniziare il vostro itinerario, si trova nella parte centrale della città ed è un luogo armonioso e bilanciato, con numerosi vicoli e strade secondarie tutte da esplorare. Alcune attrazioni da non perdere includono la Praca do Rossio con la sua stazione, la maestosa Statua di Giuseppe I nella Praca do Commercio e l’impressionante Elevador de Santa Justa. Proseguite visitando il Barrio Alto, con i suoi vicoli stretti e gli edifici tipici della cultura portoghese, famoso per i suoi locali alla moda e le vie piene di vita notturna. Mentre il Chiado è il quartiere dei caffè storici e delle boutique alla moda.

Passeggiare per le strade del centro storico è la perfetta occasione per assaporare l’autentica Lisbona e lasciarsi conquistare dal suo fascino senza tempo.

Inoltre, c’è un evento imperdibile che fa di giugno il periodo perfetto per pianificare un viaggio a Lisbona. Infatti, ogni 13 del mese la città si prepara a festeggiare il suo patrono Sant’Antonio, il Santo dei matrimoni. Un’esperienza unica in cui è possibile immergersi in un ambiente millenario, con musica, cibo delizioso e spettacolari giochi di luce. Un evento molto importante per la città, tanto che il comune di Lisbona consente ogni anno ai residenti di celebrare gratuitamente il loro matrimonio nella Cattedrale della città, aprendo un concorso pubblico. Il momento culminante della festa è la notte tra 12 e il 13, durante la quale i quartieri accolgono il pubblico nei loro locali e ristoranti per un evento imperdibile che si prolunga fino al mattino seguente.

Una notte magica a Lisbona: la festa di Sant’Antonio

In occasione della festa di Sant’Antonio, la città si anima poi con spettacoli di artisti di strada, canti, balli, processioni religiose e concerti. Migliaia di abitanti e turisti partecipano alla festa, creando un’atmosfera vibrante e coinvolgente. Una curiosità di cui forse non eravate a conoscenza è che la sera del 12 giugno, i promessi sposi sorprendono la loro amata con un bellissimo vaso di basilico adornato con garofani di carta velina colorata e un romantico biglietto con frasi d’amore. Questo regalo rappresenta una promessa d’amore perenne poiché la pianta,  proprio come l’amore, richiede cure costanti, ripiantandola ogni anno per mantenere vivo il sentimento per sempre.

Insomma, giugno è ormai alle porte, preparate i bagagli: destinazione Lisbona, una città ricca di tradizioni che saprà regalarvi momenti indimenticabili per una vacanza unica e divertente.

Festa Sant'Antonio a Lisbona

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Festa di Sant’Antonio a Lisbona, Portogallo
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Grotta di Benagil, suggestiva opera della natura in Portogallo

Circondato da scogliere e affacciato sull’Oceano Atlantico, il grazioso villaggio di Benagil custodisce la grotta più suggestiva e famosa del Portogallo, nota anche come Algar de Benagil. Un capolavoro scolpito dal vento e dall’acqua, con una finestra sul cielo che lo rende unico al mondo.

La grotta di Benagil, un gioiello dell’Algarve che regala magia

Ci troviamo nell’Algarve, la destinazione più economica d’Europa, a sud del Portogallo, che con il giusto mix di natura e patrimonio culturale è diventato una meta irresistibile per i vacanzieri di ogni nazionalità. Benagil è un piccolo villaggio del comune di Lagoa, che ha vissuto di pesca fino al 2010. In seguito, si è trasformato in una incantevole destinazione turistica, grazie alla sua attrazione principale, una grotta che catapulta chi la visita in una dimensione onirica.

Una volta raggiunta, preparatevi alla meraviglia. Algar de Benagil si presenta come un’opera naturale incastonata in un suggestivo paesaggio carsico, che toglie il respiro. Al suo interno custodisce una spiaggia di sabbia dorata, lambita da acque turchesi, che durante il giorno regalano giochi di luce pazzeschi grazie a un’apertura circolare in cima attraverso la quale entrano i raggi del sole. Il tocco magico di Madre Natura qui è palpabile in ogni particolare.

Come raggiungere la grotta di Benagil e quando visitarla

La grotta di Benagil è accessibile solo tramite imbarcazioni o a nuoto. Quest’ultima opzione, però, è consigliata soltanto ai nuotatori allenati ed esperti, a causa dell’alta marea e della forza delle correnti. Chi preferisce arrivarci in barca, può usufruire dei tour che utilizzano piccole imbarcazioni, con partenze da Benagil o da altri porti turistici, in particolare da Albufeira e Portimão, l’angolo di Algarve dai paesaggi pazzeschi. Le escursioni possono durare da 1 a 3 ore, ma l’accesso più rapido ed economico è dalla spiaggia di Benagil, splendida destinazione per fare un bagno in acque trasparenti o una passeggiata rilassante in riva all’oceano.

Se siete tra coloro che non amano far parte di gruppi organizzati e preferiscono trascorrere un po’ di tempo in più all’interno della grotta e della sua spiaggia, noleggiare un kayak potrebbe essere l’alternativa migliore. È importante, però, avere esperienza e verificare le condizioni meteorologiche prima di intraprendere questa escursione da soli. Inoltre, sebbene Algar de Benagil si trovi a circa 200 metri da Praia de Benagil, è fondamentale tenere conto delle condizioni meteorologiche, dell’altezza delle onde e del movimento delle correnti. Va inoltre ricordato che in alta stagione ci sono molte imbarcazioni che possono rendere difficile la balneazione, ed è essenziale mantenere una distanza di sicurezza dalle scogliere

Il periodo migliore per visitare la grotta di Benagil è in primavera o in autunno, approfittando delle giornata di sole e di mare calmo, mentre nei mesi di luglio e agosto, come facilmente intuibile, questa famosa attrazione viene presa d’assalto dai turisti ed è senz’altro più difficile godere appieno della sua bellezza.

Cosa fare nei dintorni dell’Algar de Benagil

Conosciuta per le sue scogliere e i paesaggi spettacolari, la costa dell’Algarve è ricca di sentieri per gli amanti delle escursioni e della natura. Attraverso il sentiero delle Sette Valli Sospese, i visitatori possono fare una splendida escursione tra la spiaggia di Benagil e la famosa Praia da Marinha, classificata fra le prime 5 spiagge più belle del Portogallo e tra le prime 10 in Europa. Un angolo di natura selvaggia, circondato da una varietà di architetture rocciose plasmate negli anni, le cui tonalità dorate creano un magico contrasto con il turchese delle acque che le accarezzano. Un’altra meraviglia di questo angolo di Portogallo assolutamente imperdibile.

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Cascais, il Portogallo dalle spiagge incantevoli

Come tutti sappiamo il Portogallo è bagnato dalle potenti acque dell’Oceano Atlantico, e per questo viene spesso difficile pensare che possano esistere delle spiagge paradisiache e in cui i bambini possano persino fare il bagno. La buona notizia è che il Paese lusitano ne è pieno, ma è ancor più interessante sapere è che a pochi minuti di distanza (in treno) dalla sua magnifica Capitale, Lisbona, prende vita una località dove le spiagge sono davvero incantevoli: Cascais.

Cascais: cosa fare

Cascais, in un tempo ormai molto lontano, era un antico villaggio di pescatori. Oggi, invece, è una rinomata località balneare e anche uno dei più importanti centri turistici nell’area di Lisbona.

Si affaccia sulle infinità dell’Oceano Atlantico e si caratterizza per la presenta di palazzi sontuosi dall’architettura curiosa. Ristoranti alla moda e piazzette che sembrano bomboniere lascino poi  spazio a graziose spiagge che prendono vita tra rocce dorate in cui rilassarsi.

Situata a soli 30 km da Lisbona, un tempo era il ritiro estivo dei reali portoghesi, tanto che ancora oggi è riuscita a mantenere intatto il suo carattere nobile e raffinato.

Cosa vedere a Cascais

Cascais offre un centro storico che possiamo definire un gioiellino. La via principale si chiama Rua da Raita ed è un suggeguirsi di negozietti e bancarelle di vario tipo, tra cui alcuni shop di pregiata biancheria ricamata a mano. Tra le attrazioni da non perdere c’è Largo Luiz de Camoes che di notte di trasforma nel ritrovo dei giovani grazie alla presenza di tanti locali e club esclusivi.

La zona più caratteristica, però, è senza ombra di dubbio Praça 5 de Outubro dove svetta fiero il sontuoso Paços do Conselho (Palazzo del Consiglio), così come tanti altri edifici di pregio.

Gli appassionati di storia e architettura non possono perdersi il Museo Castro Guimaraes situato in una residenza storica dai profili finto-gotici che contemporaneamente vengono impreziositi da elementi portoghesi classici che si mescolano ad archi e motivi decorativi in stile arabeggiante.

A pochi passi da qui ad attirare l’attenzione è la Marina di Cascais dove risposano tantissime barche che sono a loro volta protette dalla Villa di Santa Marta in cui poter ammirare un museo locale, ma anche il poetico e inconfondibile faro di Cascais.

Gli amanti della street art troveranno pane per il loro denti al Barrio da Torre, un quartiere residenziale quasi completamente decorato dalle mani di diversi artisti.

Infine la Boca do Inferno, forse l’attrazione più famosa di tutta Cascais, che si caratterizza per essere una straordinaria voragine che si apre tra le rocce calcaree in modo davvero spettacolare. Il momento perfetto per raggiungerla è quello del tramonto.

Spiagge e mare di Cascais

Camminando lungo l’elegantissimo lungomare di Cascais è possibile raggiungere delle spiagge che tolgono davvero il fiato. La prima che vi consigliamo è Praia da Rainha, un angolo della cittadina così suggestivo che un tempo era persino di proprietà privata della regina Dona Amelia. Questo lembo di sabbia prende vita tra due piccole scogliere rocciose e soprattutto è a due passi dal centro storico.

Davvero deliziosa è anche Praia da Ribeira, anch’essa perfettamente raggiungibile a piedi. Si tratta di un lembo di terra che si affaccia sul vecchio porticciolo e che lascia una maggiore sensazione di respiro in quanto più ampia della spiaggia precedente.

Poi ancora Praia da Santa Marta, una caletta ben più intima e appartata. Chi preferisce le comodità può invece raggiungere (sempre a piedi) la Piscina Oceanica Alberto Romano che, oltre a essere privata, si distingue per avere una parte rocciosa in cui è venuta alla luce una vera e propria piscina.

Infine Praia das Moitas, meno affollata delle altre ma comunque lambita da acque fresche e limpide.

Cascais è una vera e propria perla portoghese in cui dedicarsi alla storia ma anche a del meritato mare.

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Valle del Douro, come fare un viaggio in un dipinto

Una terra dal fascino unico, in cui scoprire bellezze paesaggistiche che lasciano senza fiato ed eccellenze del territorio che inebriano i sensi. La Valle del Douro, in Portogallo, è davvero una località da ammirare in ogni sua più piccola sfaccettatura, soprattutto se si è amanti del vino e delle sue infinite sfumature di gusto e di profumo.

Un viaggio nella bellezza più autentica nella parte più settentrionale del Portogallo e che vi farà scoprire uno dei luoghi più belli e affascinanti di questo Paese, tra vigneti terrazzati che cadono a strapiombo sulle rive del fiume omonimo, colline e vedute suggestive che sanno sedurre come fossero state dipinte dalle abili mani di un pittore.

Valle del Douro, cosa vedere

Dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO, la Valle del Douro è davvero un concentrato di meraviglie da cui lasciarsi conquistare e che si caratterizza, oltre per i suoi colori unici, per il suo caratteristico paesaggio che muta costantemente via via che ci si avvicina al confine con la Spagna, regalando scenari magici a chi vi si reca e la possibilità di visitare mille posti diversi in uno.

Ma la Valle del Douro non è solo fascino e paesaggi da sogno, è anche una meta in cui scoprire la bellezza delle città portoghesi e la loro incredibile energia. Come quella che si può vivere visitando Porto, una località dalla bellezza indescrivibile, in cui si intrecciano architetture e atmosfere caratteristiche, quasi come fossero uscite da una libro di fiabe. E meta in cui godere di una delle eccellenze del luogo, il famoso vino liquoroso omonimo alla città e i vini del Douro, specialità di questa zona del Portogallo ed eccellenze amate nel mondo.

Qui, nel centro della città, potrete anche passeggiare tra le incantevoli viuzze che la attraversano e la animano o godere del paesaggio del lungofiume, fino a far visita all’antica Vila Nova de Gaia, in cui nelle numerose e particolari cantine è possibile degustare le tante e tutte buonissime varietà del vino di punta della città. Ma non solo.

In viaggio nelle Valle del Douro

Percorrendo la suggestiva Route 222, considerata una delle più belle strade al mondo proprio per i meravigliosi panorami che è in grado di regalare a chi la attraversa, è possibile partire da Porto e raggiungere altre due splendide località della Valle del Douro, Peso da Régua e Pinhão, con le sue incredibili cantine, costeggiando tutto il fiume Douro e lasciandosi trasportare dalle emozioni uniche che sa suscitare.

Una terra e zone d’eccellenza del Portogallo, tra natura, tradizioni, arte e importanti resti del passato, come quelli visitabili a Vila Nova de Foz Côa, un suggestivo paesino in cui sorge una scoperta archeologica unica, una grotta con tracce di arte rupestre risalente all’età preistorica. Resti e peculiarità che rendono la Valle del Douro una perla del Portogallo e una meta che vale la pena di visitare, organizzando un tour in macchina, per esplorarne ogni singolo sorcio in totale autonomia, o prendendo parte a una mini crociera sul fiume Douro, prendendosi il tempo necessario per osservare tutti i magnifici colori che si susseguono in questa località portoghese dal fascino suggestivo.

Un’occasione e una meta unica per vivere un viaggio che non potrete mai più dimenticare e fare il pieno di immagini da sogno ed esperienze eccezionali.