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Pista ciclabile con vista sulla splendida laguna di Venezia

Una pista ciclabile sull’acqua, in uno dei punti più suggestivi d’Italia. La nuova pista ciclabile di Cavallino Treporti s’affaccia sulla meravigliosa laguna di Venezia, Patrimonio mondiale dell’Unesco. Lunga 20 chilometri, collega Cavallino al faro di Punta Sabbioni. Per 5 km corre sospesa sulla laguna, il tratto a sbalzo più lungo d’Europa.

Quest’opera innovativa e soprattutto sostenibile, motivo per cui è stata chiamata “Via del respiro”, è fondamentale per la valorizzazione di questo territorio.

La nuova “Via del respiro”

Una finestra unica sulle bellezze della laguna e che conduce fino alla porta di Venezia. La nuova ciclabile si conclude nel punto in cui campeggiano le paratie del famoso MOSE, entrato proprio di recente in funzione, e più in là si può godere dello skyline della Serenissima.

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Fonte: @Franco Cogoli

Una splendida opera d’ingegneria

Il momento migliore per percorrere la Via del respiro è all’alba o all’ora del tramonto, quando la luce calda contribuisce a rendere lo spettacolo unico al mondo.

La ciclabile a sbalzo più lunga d’Europa

Il primo tratto della ciclabile, lungo 3,5 km, era stato inaugurato un anno fa. L’innovativa struttura in acciaio e legno della pista ciclopedonale a pelo d’acqua era stata posata in via Pordelio.

La ciclopedonale è stata inserita in un più ampio progetto di riqualificazione del fronte lagunare e rappresenta per i visitatori, ma anche per gli abitanti, naturalmente, un luogo magico dove godersi la natura e una bellezza introvabile altrove: evocativo anche il nome scelto, Via del respiro.

Percorsa senza fretta, la nuova pista di Cavallino Treporti mostra tutta la sua bellezza, a ogni ora del giorno e della notte (grazie all’illuminazione a led): a fare da sfondo, l’inimitabile Venezia e le splendide isole di Torcello e Burano e, ora che i lavori sul waterfront di Punta Sabbioni sono stati conclusi, lo sguardo spazia dal MOSE fino all’orizzonte del Mare Adriatico e del Lido di Venezia.

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Fonte: @Franco Cogoli

Tramonto sulla ciclabile di Cavallino Treporti
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È la migliore pista ciclabile da percorrere quest’anno

Ha appena vinto l’Oscar italiano del cicloturismo, un premio molto prestigioso che viene conferito da una giuria di esperti e che da sette anni premia le migliori “green road” del nostro Paese.

Grand Tour della Valle del Savio

È il Grand Tour della Valle del Savio, in Emilia-Romagna, che attraversa paesaggi meravigliosi e non molto conosciuti, ma dove persino il “Pirata”, Marco Pantani, amava allenarsi. Si tratta di un suggestivo percorso ad anello lungo 172 chilometri, in parte su strade dismesse, che corre lungo gli argini o su asfalto che, tra saliscendi, curve e panorami mozzafiato è tra i più belli d’Italia. E, soprattutto, adatto a tutti.

L’itinerario attraversa sei dei Comuni della Valle del Savio, un territorio che prende il nome dal fiume Savio e tocca il grande Parco delle Foreste Casentinesi, patrimonio Unesco.

Da quando è stato creato, il Grand Tour si è arricchito di tantissimi servizi per i ciclisti e i cicloturisti organizzati dal Valle Savio Bike Hub, un progetto pubblico-privato che coniuga sostenibilità e innovazione. Lungo tutto il percorso sono segnalati i punti di rifornimento dell’acqua, i Bike Point dove trovare ogni attrezzo necessario per la manutenzione della bici con tanto di ricarica elettrica e di pompa di gonfiaggio e negozi di biciclette convenzionati che offrono una carta Bike Friendly per eventuale assistenza di pronto intervento e di trasporto bagagli.

Chi vuole può anche usufruire del servizio di bike sharing, nel caso desiderasse pedalare solo su qualche tratto, ritirando la bicicletta in un luogo e lasciandola in un altro.

Lungo l’intero percorso trovano mappe dei luoghi storici, architettonici e naturalistici che si possono visitare, ma anche delle aziende agricole, dei ristoranti, delle cantine vitivinicole e degli agriturismi, hotel e b&b che offrono servizi per il ciclista e servizi bike friendly.

In ognuno dei sei Comuni della Valle del Savio, Bagno di Romagna, Mercato Saraceno, Montiano, Verghereto, Sarsina e Cesena, si può scaricare un QR code del tracciato GPX dell’itinerario ciclabile.

Di certo il Grand Tour della Valle del Savio non è un percorso facilissimo da fare, è piuttosto impegnativo, ma diventa facile se fatto a tappe e soprattutto con una e-bike. I più allenati impiegano meno di otto ore per percorrere l’interno tour, altrimenti si possono fare tre tappe da circa 60 km ciascuna.

Non è una cattiva idea fare una sosta per la notte in uno dei Comuni attraversati per poi riprendere la strada riposati il giorno dopo. Bagno di Romagna, per esempio, è famoso per le terme, quelle comunali d’estate sono aperte anche la sera, ma ci sono anche hotel con le terme dentro. Mercato Saraceno è un delizioso borgo con una lunga tradizione vitivinicola. Sarsina è la località più antica della valle, con un Museo archeologico nazionale molto importante. E da qui parte anche il Cammino di San Vicinio, uno dei più estesi e segnalati d’Italia.

Scoprire la Valle del Savio

Quest’affascinante valle si estende in provincia di Forlì-Cesena, con un breve tratto in provincia di Ravenna e di Rimini. Inizia alle pendici del Monte Fumaiolo, nell’Appennino tosco-romagnolo, fino a giungere al Mare Adriatico.

La valle, così chiamata perché attraversata dal fiume Savio, è un’oasi di pace, dove la natura incontaminata è protagonista assoluta: ecosistemi diversificati, percorsi in montagna, torrenti e cascate, un parco ricco di vegetazione e di fauna selvatica. Tra il profumo di faggi e la bellezza del paesaggio, non manca nulla per un’esperienza green.

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Il percorso storico-naturalistico del Grand Tour della Valle del Savio

L’Oscar del cicloturismo

La proclamazione del vincitore è avvenuto lo scorso 4 giugno – il 3 giugno si celebrava la Giornata mondiale della Biciclettala) a Matera, in Basilicata, che è stata la regione vincitrice lo scorso anno della menzione speciale di Legambiente, nominata anche nuova Capitale del cicloturismo.

L’Oscar italiano del cicloturismo vuole da una parte stimolare le amministrazioni a valorizzare i propri percorsi eccellenti e dall’altra promuovere gli investimenti nel cicloturismo come volano per una ripartenza in linea con le direttive del Green Deal europeo.

Per i territori e, in particolare, per i piccoli borghi, quello in bicicletta è infatti un turista ad alto valore aggiunto e a impatto sostenibile e le “green road” offrono la possibilità di visitare una regione contribuendo a sostenere il anche il patrimonio e le comunità locali.

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I Calanchi di Montecoronaro lungo il Grand Tour della Valle del Savio

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La più bella ciclabile d’Europa: 2000 km attraverso 5 parchi nazionali

Durante la stagione bella, sono sempre più i turisti che si dedicano ad attività outdoor che permettano un ritorno ai ritmi più lenti. E il mezzo di trasporto slow per eccellenza è la bici: affrontando lunghe piste ciclabili immerse nella natura, si può godere di panorami incredibili e scoprire il lato più autentico di territori meravigliosi. In Europa c’è davvero l’imbarazzo della scelta, con ormai tantissimi percorsi ideali per una vacanza all’insegna dell’avventura. Ma la Green Velo è forse la ciclabile più suggestiva, con i suoi oltre 2000 km che racchiudono bellezze uniche al mondo.

La Green Velo in Polonia, un capolavoro

La Polonia è una destinazione turistica che, negli ultimi anni, ha acquisito un notevole fascino per i viaggiatori. Le sue splendide città d’arte, come Varsavia e Cracovia, sono solo parte delle meraviglie di questo territorio ricco di sorprese: è infatti impossibile non rimanere incantati dalla natura incontaminata e dai paesaggi rigogliosi che si snodano lungo tutto il Paese, da nord a sud. E qual modo migliore per andare alla loro scoperta se non in sella ad una bici? La Green Velo nasce proprio con questo proposito, ed è ben presto diventata una delle piste ciclabili più belle d’Europa.

Il suo percorso si dipana per oltre 2000 km, lungo il versante orientale della Polonia. Inaugurato nel 2015, affronta sia strade asfaltate che incantevoli sentieri circondati dai boschi, regalando ai ciclisti una vera e propria immersione nella natura. Verdi vallate e foreste incontaminate, fiumi spumeggianti e laghi d’acqua cristallina, città ricche di storia e piccoli borghi antichi: qui tutto è meraviglioso, e l’incredibile varietà di paesaggi che si possono ammirare (tra cui ben 5 parchi nazionali) garantisce una vacanza assolutamente indimenticabile.

Le tappe più belle della Green Velo

La Green Velo è una pista ciclabile davvero molto lunga, per cui è inevitabile dover scegliere alcune tappe da percorrere (a meno che non si abbia molto tempo a disposizione e un gran buon allenamento). Quali sono dunque le località più belle che si possono incontrare lungo questo itinerario? Il punto di partenza è l’incantevole regione di Masuria, conosciuta anche come Terra dei Mille Laghi. Il motivo è chiaro: deliziosi specchi d’acqua turchese punteggiano il territorio, regalando una visione mozzafiato. Non c’è posto migliore per rilassarsi un po’, dopo una bella pedalata.

Proseguendo pian piano verso sud, a dominare è ancora la natura: il suggestivo Parco Nazionale di Bialowieza è una riserva di grande importanza, dove oggi è possibile ammirare imponenti esemplari di bisonti europei. Se amate l’arte e l’architettura, una volta lasciati i fitti boschi di Bialowieza potrete andare alla scoperta di due meravigliose cittadine. La prima è Lublino, scrigno di storia e cultura – ma anche di specialità gastronomiche tutte da assaporare. La seconda è Zamosc, delizioso centro abitato rinascimentale da anni riconosciuto come Patrimonio UNESCO.

Tra i paesaggi più belli di questa regione, non possiamo fare a meno di annoverare quello del Parco Nazionale di Roztocze: qui è l’acqua a farla da padrone, tra fiumi impetuosi e splendide cascate. Il panorama cambia scendendo ancora più a sud. Antichissime montagne fanno da sfondo ad una natura selvaggia, dove si può ammirare i resti del suggestivo Castello di Krzyztopor e un vero capolavoro: la quercia più vecchia della Polonia. Infine, merita assolutamente una visita l’Itinerario dell’Architettura in Legno, un tuffo nella storia tra meravigliose chiese e antiche locande.

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Questa nuova pista ciclabile conduce dritto al cielo

Sarà uno degli itinerari più affascinanti d’Italia quello che nascerà a breve. Ben 400 chilometri di piste ciclabili con un dislivello di oltre 16mila metri. Niente paura, però, perché questo percorso sarà adatto alle e-bike e alle mountain bike elettriche, quindi si farà sicuramente meno fatica di quanto si possa pensare.

La Ciclovia che porta al cielo

Sarà chiamata Ciclovia del cielo, perché raggiungerà quote piuttosto elevate intorno ai 1.500 metri. Attraverserà boschi, prati, pascoli, alpeggi, malghe e toccherà anche alcuni borghi e siti archeologici.

La Ciclovia del cielo correrà lungo la Val Camonica, una delle valli più estese delle Alpi lombarde. Il percorso ad anello partirà da Boario Terme e per tornare al punto di partenza., Naturalmente non sarà necessario percorrerla per interno, basterà anche solo qualche tratto per godere di paesaggi unici. Ci saranno infatti differenti percorsi per durata e difficoltà.

Inoltre, Ciclovia del cielo si intreccerà anche con la Ciclovia dell’Oglio, considerata la migliore strada verde d’Italia, che corre a fondovalle, offrendo così ulteriori itinerari. Ma sono allo studio anche collegamenti con le altre importanti ciclovie europee.

Il trend della sostenibilità

Sarà l’emblema del turismo sostenibile, in grado di coniugare sport e attività all’aria aperta all’aspetto culturale. Lungo l’intero itinerario, che sfrutta una già esistente viabilità e sentieristica saranno, posizionate diverse colonnine di ricarica per le bici elettriche.

Il progetto è frutto di un accordo tra le comunità montane della Val Camonica che hanno fortemente spinto affinché venisse promosso il territorio e anche le valli limitrofe dal punto di vista turistico.

Val Camonica, terra di biciclette

La Val Camonica è una terra ospitale per gli amanti delle due ruote. Tanti gli itinerari per chi ama il ciclismo su strada, con le “grandi salite” sui leggendari passi Alpini resi famosi dal Giro d’Italia come il Gavia, con gli spettacolari panorami, il Mortirolo, con le pendenze proibitive, l’Aprica, il Tonale, il Vivione, Crocedomini e la salita per Montecampione.

Ma tanti anche quelli per la mountain bike, con itinerari panoramici sul Lago d’Iseo, mulattiere militari della Grande Guerra, la Gran Fondo dell’Adamello in Val Saviore, l’Adamello Bike Arena in Alta Valle, il percorso Enjoy Altopiano del Sole.

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Sta per nascere la pista ciclabile che attraversa la Lombardia

È già una delle ciclovie più famose d’Italia e, a breve, sarà ulteriormente estesa, andando a toccare alcuni degli angoli più pittoreschi d’Italia.

Stiamo parlando della Ciclovia VenTO, un percorso oltre 700 chilometri che collega Venezia con Torino, attraversando quattro Regioni del Nord Italia costeggiando il Po.

I nuovi tratti della Ciclovia VenTO

Tra poco, nuovi tratti saranno aggiunti alla ciclabile in provincia di Mantova. Saranno, infatti, tracciati due percorsi nell’Oltrepò mantovano: uno tra i Comuni di Suzzara, ex città fortificata sotto i Gonzaga, e di Quingentole, che un tempo era sede vescolvile, attraverso quattro paesi per un totale di circa 47 km, l’altro tra Quingentole e Felonica, al confine con l’Emilia-Romagna, attraversa altri quattro paesi per altri di 46 km. Ed è proprio in Lombardia che corre metà del tracciato della Ciclovia VenTO.

Un altro nuovo tratto vedrà al centro del progetto il Capoluogo lombardo. La nuova tratta L1, che sarà ultimata entro l’anno, correrà da Milano fino a Pavia lungo l’alzaia del Naviglio Pavese, collegando il centro città con la rete nazionale delle Ciclovie turistiche.

Le ciclabili di Mantova

E Mantova, insieme alla sua provincia, è una delle città più dedite d’Italia al cicloturismo. tante sono già le piste ciclabili che corrono lungo fiumi e canali di bonifica in tutto il territorio del Parco del Mincio, dove un’altra celebre ciclabile è già in fase di estensione, la Ciclovia del Sole, quella che parte dal centro di Bologna e che arriva nel Comune di Mirandola, in provincia di Modena. Finora questo itinerario ciclabile era confinato all’Emilia-Romagna, ma a breve supererà i confini regionali.

Sono ben 36 le piste ciclabili più importanti della provincia mantovana che consentono non soltanto agli abitanti di muoversi in modo sostenibile, ma che anche sono un’attrattiva turistica.

A contatto con la natura, questi itinerari da percorrere in bicicletta sono stati raccolti nella mappa “Mantova in bici”. Oltre agli itinerari e alle caratteristiche dei singoli percorsi, come gli sterrati, le interconnessioni con le altre piste ciclabili, i punti di collegamento con autobus, treni e battelli, sono segnalati anche i luoghi dell’ospitalità come agriturismi e hotel e i principali monumenti delle zone attraversate.

L’intera rete di ciclovie del mantovano è suddivisa in piste ciclabili aperte esclusivamente alle biciclette, come la Mantova-Peschiera, per esempio, e in percorsi su strade bianche percorribili anche dalle auto.

La Ciclovia VenTO

È una sorta di autostrada ciclabile che collega Venezia con Torino. A oggi non ci sono ancora le condizioni ottimali per poter percorrere la Ciclovia VenTO in sicurezza e per tutta la sua estensione, in quanto alcuni tratti non sono ancora stati messi in sicurezza. Ma ci si sta lavorando, appunto.

L’idea di creare un unico collegamento slow e sostenibile è venuta dal Politecnico di Milano nel 2015 in occasione dell’Expo. Il progetto originale nasceva infatti con l’obiettivo di collegare l’area dell’esposizione internazionale di Rho al Po e ai territori della cosiddetta “food valley”. Doveva essere una sorta di Fuori Expo che avrebbe consentito ai visitatori di recarsi nei luoghi dove il cibo raccontato in fiera veniva prodotto. Così non fu, ma il progetto della Ciclovia VenTO proseguì per la propria strada, che ancora oggi si sta percorrendo.