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A bordo del treno della vendemmia del Piemonte

Domenica 22 settembre torna sui binari della Ferrovia della Valsesia, una delle valli più verdi d’Italia, il treno storico da Novara a Sizzano, per dare il benvenuto alla vendemmia e a una giornata all’insegna di una tradizione centenaria e di sopraffine degustazioni.

Il treno, composto da locomotiva a vapore, carrozze “Corbellini” Anni 50 e bagagliaio, partirà dalla stazione di Novara alle ore 9.40 per giungere a Sizzano alle ore 10.29. Il ritorno è previsto alle ore 17.33 da Sizzano con arrivo a Novara alle 18.25.

L’evento è organizzato da Fondazione FS Italiane, in collaborazione con il Comune di Sizzano, la Pro Loco di Sizzano, il gruppo FAI Colline Novaresi, le associazioni locali di Sizzano e il Museo Ferroviario Valsesiano che fornisce supporto tecnico.

Il programma di domenica 22 settembre

Il programma della giornata, suscettibile di modifiche, prevede:

  • 9.40: Partenza del treno storico trainato da locomotiva a vapore dalla stazione di Novara.
  • 10.29: Arrivo del treno storico a Sizzano.
  • 10.30-11.00: Trasferimento a piedi verso la collina (circa 2 km, percorso misto asfaltato e sterrato). Disponibile servizio navetta per chi segnalerà difficoltà in fase di prenotazione.
  • 11.00-12.30: Vendemmia turistica presso i vigneti delle colline di Sizzano (con priorità ai bambini).
  • 13.00-14.30: Pranzo del contadino in collina presso l’area “Bergamina” (obbligo di segnalare allergie o intolleranze durante la prenotazione).
  • 14.30-15.00: Rientro a piedi in paese.
  • 15.00-16.30: Pigiatura dell’uva in Piazza Prone, con stand di cantine e produttori locali e degustazioni di vini per conoscere e assaporare tutte le DOC Colline Novaresi prodotte sul territorio. Disponibili anche visite guidate ai siti storici del paese quali la Chiesa parrocchiale con le testimonianze paleocristiane e gli scavi archeologici e l’Esposizione Etnografica presso Casa Bianchi-Orlando dove i proprietari attendono i visitatori per far compiere loro un viaggio nella storia di un’antica famiglia di Sizzano.
  • 16.45: Rientro alla stazione di Sizzano.
  • 17.33: Partenza del treno storico da Sizzano.
  • 18.25: Arrivo del treno storico a Novara.

Si raccomanda abbigliamento da trekking e calzature impermeabili, poiché parte del percorso sarà su strade collinari non asfaltate.

In caso di pioggia: La vendemmia sarà sostituita da una visita in cantina, con pranzo e pigiatura delle uve sotto una struttura riparata.

Le tariffe (andata e ritorno non divisibile)

Ecco il riepilogo delle tariffe per l’evento, con tutte le informazioni utili:

Tariffe:

  • Intero ADULTO: € 60,00
  • Ridotto BAMBINO (4-12 anni non compiuti): € 30,00
  • Gratuità per bambini sotto i 4 anni, senza garanzia del posto a sedere e senza pranzo.

Non sono ammesse riduzioni o gratuità al prezzo intero, incluse quelle previste in base al possesso di particolari carte commerciali o carte di libera circolazione.

Il prezzo include:

  • Viaggio andata/ritorno sulla tratta Novara-Sizzano a bordo del treno storico trainato da locomotiva a vapore.
  • Partecipazione alla vendemmia e alla pigiatura dell’uva.
  • Pranzo a base di prodotti tipici (è necessario segnalare eventuali allergie o intolleranze al momento della prenotazione). Il menu, passibile di modifiche, prevede polenta e talupone, piatto misto di salumi e formaggi, acqua e vino. Disponibile anche menu per i bambini da 4 a 12 anni e per chiunque lo desideri: pasta, affettati, acqua/bibita. Per i piccoli al di sotto dei 4 anni non è previsto il pranzo, eventuali richieste di menu bambino per loro vanno effettuate in fase di prenotazione.
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In Piemonte parte il Treno della Vendemmia, l’itinerario

Parte il 22 settembre il treno storico con la locomotiva a vapore che porta i viaggiatori alla scoperta del territorio della Val Sesia, in Piemonte, dei suoi vigneti e della centenaria tradizione delle vendemmia.

Cosa comprende il viaggio

I partecipanti vivranno un’intera giornata all’aria aperta, con una passeggiata tra i vigneti su un percorso in parte asfaltato e in parte sterrato (è disponibile un servizio navetta per chi avesse difficoltà, con obbligo di segnalarlo in fase di prenotazione), un pranzo del contadino in collina a base di prodotti tipici, la pigiatura dell’uva, la visita a chiese e ad altri palazzi del paese di Sizzano, situato ai piedi di 12 colline degradanti verso il fiume Sesia, che ospita l’evento “Benvenuta vendemmia”.

In caso di pioggia, in sostituzione della vendemmia turistica, è prevista una visita in cantina,  pranzo e pigiatura delle uve sotto una struttura al riparo dalle intemperie. Non mancherà un banco di assaggi dei vini DOC delle colline novaresi tra cui il Sizzano, che quest’anno è stato insignito del titolo di “Città Europea del Vino”, vino le cui lodi sono state tessute anche da Camillo Benso Conte di Cavour.

Treno della Vendemmia: info utili

Il treno, composto da una locomotiva a vapore e carrozze d’epoca “Corbellini”, parte da Novara alle 9.40 per arrivare a Sizzano alle 10.29 dove si ha l’opportunità di trascorrere una bellissima giornata in vigna in compagnia di tutta la famiglia. Il ritorno a bordo del treno storico è previsto per le 17.33 con arrivo a Novara alle 18.25. L’esperienza costa 60 euro pe gli adulti e 30 per i bambini dai 4 ai 12 anni. Gratis per i bambini sotto i 4 anni (senza garanzia del posto a sedere e senza pranzo). Chi lo desidera, può portare gratuitamente la propria bicicletta sistemandola nell’apposito bagagliaio attrezzato.

Il Treno della Vendemmia percorre la Ferrovia della Valsesia, nel cuore di una delle valli più verdi d’Italia, dominata dal massiccio del Monte Rosa. Questa linea ferroviaria, aperta alla fine dell’800, contribuì allo sviluppo sociale, economico e culturale di tutti i territori attraversati dalla ferrovia dall’alto novarese fino alla Val Sesia.

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Idee di Viaggio Neive Piemonte turismo enogastronomico vacanza natura Viaggi vini

Da Barbaresco a Neive, a spasso tra i vigneti Patrimonio Mondiale dell’Umanità

Gli splendidi paesaggi vitivinicoli del Piemonte, inseriti nella lista dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità dall’UNESCO, offrono numerosi itinerari per gli amanti della natura e del buon vino. Sono, in particolar modo, le colline del Barbaresco a regalare una vera e propria full immersion tra i vigneti, alla scoperta di due borghi incredibilmente belli che sorgono nel cuore di una terra baciata dal sole e ricca di fertili distese. Ecco la meravigliosa camminata tra Barbaresco e Neive, un viaggio assolutamente da non perdere.

Le colline del Barbaresco, una meraviglia

Il Piemonte è una terra fertile, che la coltivazione di numerosi vitigni ha reso celebre in tutto il mondo: le sue colline, distribuite tra Langhe, Roero e Monferrato, hanno fatto di questa regione un prezioso tesoro che oggi viene riconosciuto come Patrimonio Mondiale dell’Umanità da parte dell’UNESCO. Sono ben 6 le aree appartenenti al sito, tra cui quella delle colline del Barbaresco. Comprendente solo due comuni (quello di Barbaresco e quello di Neive), è adagiata lungo la riva destra del fiume Tanaro, su cui i vigneti si affacciano rigogliosi.

Qui si produce un vitigno di altissima qualità, il pregiato Barbaresco: è un rosso a lungo invecchiamento, dal sapore intenso e robusto, con sentori floreali, di noce moscata e di nocciola tostata – un’altra specialità tipica di questa regione. Il paesaggio è poi uno dei più spettacolari del Piemonte, con lunghi filari che risplendono sotto il sole e zone boscose dove perdersi nella natura. Gli appassionati di trekking possono approfittare di questi luoghi meravigliosi per percorrere la Strada Romantica, ben 130 km di camminata tra i vigneti con 11 tappe per scoprire le specialità (sia naturali che culturali) del posto.

L’itinerario tra Barbaresco e Neive

Ma le colline del Barbaresco, in particolare, offrono un breve trekking adatto proprio a tutti, per immergersi nel panorama magnificente di queste terre così rigogliose. Si tratta dell’itinerario che collega i paesi di Barbaresco e Neive, parte di un percorso ad anello ben più lungo – la Bar to Bar (Barbaresco – Barolo) – che si snoda tra i paesaggi delle Langhe e del Roero. Il sentiero cicloescursionistico offre la possibilità di fare trekking o di godersi una bella pedalata nella natura, andando alla scoperta di due borghi incantevoli e dei loro dintorni.

Si parte proprio dal centro storico di Barbaresco, che conserva ancora il suo tipico impianto urbanistico medievale. All’interno della chiesa barocca di San Donato (ormai da tempo sconsacrata), si può visitare l’Enoteca Regionale del Barbaresco, ottimo punto di inizio per questo viaggio tra i vigneti. Esplorato il borgo, con la sua splendida torre medievale che offre una vista spettacolare sulle colline, ecco che ci si può lasciare alle spalle l’abitato e ci si dirige proprio nel bel mezzo dei filari, affrontando una stradina sterrata che si immerge tra vigneti, rose, ciliegi, pioppi e noccioli.

Il percorso continua in questo panorama da sogno, con piccoli dislivelli e lievi difficoltà che sono affrontabili anche con bimbi piccini – un’ottima idea, dunque, per un’escursione autunnale o primaverile in famiglia. Una volta tornati lungo la strada asfaltata, basta seguire le indicazioni per arrivare a Neive, il cui centro storico è un coacervo di viuzze concentriche che conducono alla Torre dell’Orologio. Meritano una visita gli antichi palazzi nobiliari che si affacciano lungo le stradine del paese, un prezioso tesoro architettonico che custodisce un legame profondo con la tradizione vitivinicola piemontese (ad esempio tra le cantine ancora intatte che celano nei sotterranei).

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Barolo Langhe Monferrato Notizie Piemonte turismo enogastronomico Viaggi vini

Parte l’Espresso Langhe-Monferrato, le informazioni sul treno turistico

Le Langhe e il Monferrato sono rinomate in tutto il mondo per la loro bellezza paesaggistica, i loro vigneti che si perdono a vista d’occhio verso l’orizzonte delle colline, gli antichi e affascinanti borghi medievali e la gastronomia di alta qualità, da leccarsi i baffi.

Insomma, questa regione dell’Italia nord-occidentale, nel cuore del Piemonte, è celebre internazionalmente e lo è soprattutto per i suoi vini pregiati, in particolare i rinomati Barolo e Barbaresco, prodotti dalle uve Nebbiolo. Oltre ai vini, però, qui si possono gustare specialità culinarie come il tartufo, i formaggi artigianali e i salumi tipici.

Il territorio di Langhe e Monferrato, inoltre, offre anche numerose attività da fare se si è in viaggio da queste parti, tra cui degustazioni in cantine prestigiose, corsi di cucina tradizionale e visite ai mercati locali. Per gli amanti della natura, la regione è ideale anche per escursioni a piedi o in bicicletta tra le colline, i vigneti e i frutteti, regalando panorami mozzafiato e un’atmosfera unica. Inoltre, i borghi medievali che punteggiano il territorio permettono di fare un vero e proprio viaggio nel tempo, con le loro stradine acciottolate, le torri storiche e le antiche chiese, creando un’esperienza autentica e affascinante per chiunque decida di visitare queste terre.

Se vi abbiamo già convinto a visitare questo territorio, vi diamo un motivo in più per farlo: in autunno avrà il via il progetto di Ferrovie dello Stato che porterà in attivo un treno express con partenza da Roma Termini per le Langhe e il Monferrato. Ecco i dettagli.

L’espresso Langhe-Monferrato da Roma Termini

Una novità del periodo autunnale è il lancio dell’Espresso Langhe-Monferrato: un treno notturno che collega Roma ad Alba con tappe a Nizza Monferrato e Asti. Le partenze da Roma Termini sono programmate ogni venerdì di ottobre e sabato 31 ottobre alle 19.57 con arrivo alle 10.35.

Il ritorno a Roma è previsto ogni domenica dal 6 al 27 ottobre e il 3 novembre alle 18.55 con arrivo alle 6.33. A bordo, il viaggiatore troverà un servizio bar/ristorante e carrozze letto con personale dedicato. Su tutti i treni Espressi di FS TTI c’è una carrozza bagagliaio per bagagli e attrezzatura sportiva. Con la tariffa “TTI Special” si può ottenere uno sconto del 50% sui biglietti acquistati entro 48 ore dalla partenza. I biglietti per l’Espresso Langhe-Monferrato sono disponibili sul sito web fstrenituristici.it e sui canali di vendita di Trenitalia.

Quali città visitare nelle Langhe e nel Monferrato

Il territorio delle Langhe e del Monferrato include diverse città e paesi di rilievo storico e culturale: Alba è famosa per il tartufo bianco e i suoi vini, mentre Asti è conosciuta per il vino spumante Asti e per il Palio, una manifestazione storica biennale. Barolo è celebre per il suo omonimo vino e il suggestivo paesaggio di vigneti circostanti. Bra è la città natale del movimento gastronomico Slow Food, nota per la sua gustosa salsiccia tipica. Nizza Monferrato è rinomata per i suoi vigneti e le colline che la circondano. Infine, Canelli è famosa per le sue cantine sotterranee, molte delle quali sono Patrimonio dell’Umanità Unesco.

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Val Mastallone: le piscine naturali caraibiche del Piemonte

Sembra di stare in spiaggia ai Caraibi, e invece alzando lo sguardo ci si accorge di essere in un ambiente alpino, tra boschi rigogliosi e vette impervie.

È la splendida contraddizione della Val Mastallone, valle laterale della Valsesia percorsa dall’omonimo torrente Mastallone, riconosciuta come sito di importanza comunitaria per il suo elevato valore ambientale. Una valle stretta, poco abitata, dove i flutti cristallini del corso d’acqua che la caratterizza hanno scavato la roccia per millenni, dando origine a un vero e proprio paradiso per il wild swimming, tra i migliori in Piemonte.

Nel raggio di pochi chilometri, infatti, si succedono una serie di spiagge d’acqua dolce le cui piscine naturali regalano spiagge bianche e acqua cristallina, le cui trasparenze e i cui riflessi fanno pensare a latitudini ben più esotiche.

Varallo, la porta della Val Mastallone

La Val Mastallone si apre per circa 25 chilometri verso nord a partire dal paese di Varallo, abitato di poco più di 6mila abitanti in provincia di Vercelli. Qui il torrente Mastallone si getta nel Sesia e le sue acque proseguono il percorso fino a mescolarsi con quelle del Po.

Varallo è uno dei centri più rilevanti di questa porzione di territorio piemontese. Principale ragione di tale notorietà è il Sacro Monte, un santuario cattolico che fa parte del sito UNESCO Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia.

La costruzione, avviata al termine del XV secolo, si protrasse fino al 1713, dando vita a un complesso religioso piuttosto esteso, con una basilica, che costituisce la stazione finale di un percorso di pellegrinaggio che si snoda tra vie e piazzette che salgono dal paese al santuario, e quarantaquattro cappelle affrescate. Circa ottocento statue in terracotta policroma o in legno, a grandezza naturale, corredano il contesto.

Oggi c’è anche una funicolare che permette di raggiungere il santuario dalla base del colle su cui è seduto.

Anche la cittadina di Varallo è punteggiata di chiese e campanili, alcune delle quali di pregevole fattura architettonica e con un certo numero di opere d’arte a corredo. Particolarmente notevole quella di Gaudenzio Ferrari nella Chiesa della Madonna delle Grazie, i cui interni sono affrescati con La Vita e la Passione di Cristo, uno dei capolavori della pittura rinascimentale piemontese.

Le Storie di Cristo di Gaudenzio Ferrari nella Chiesa della Madonna delle Grazie di Varallo

Da Varallo prende le mosse la scoperta della Val Mastallone, che racchiude al suo interno altri e diversi tesori, prevalentemente naturalistici ma non solo.

Val Mastallone, come arrivare alle piscine naturali

Varallo, la porta della Val Mastallone, si trova in provincia di Vercelli, in Valsesia, valle alpina caratterizzata da fitti boschi che coprono i fianchi delle alte montagne che la circondano.

Per recarsi in Val Mastallone si deve giocoforza percorrere la Strada provinciale 9, che prende le mosse da Varallo e si dirige verso nord, lungo il corso del torrente che dà il nome alla valle.

La zona più bella per fare il bagno tra le cristalline acque del corso d’acqua, dove si trovano le piscine naturali caraibiche, si trova a circa 4 chilometri dal centro del paese. Superato il bivio per Arboerio, si prosegue fino al ponte per Cervarolo, piccolo borgo sul lato orografico sinistro del Mastallone.

Fonte: Getty Images

Le alture della Val Mastallone

Rimanendo sulla provinciale, è da questo punto che incomincia il tratto più bello del fiume, all’incirca fino al successivo ponte sul torrente, quello antico e affascinante della Gula, antico ponte in pietra. Bisogna proprio raggiungere quest’ultimo attraversamento per poter lasciare l’auto e proseguire a piedi, scendendo nel bosco lungo un breve sentiero che porterà sul letto del corso d’acqua, con diversi accessi a due o tre zone di spiaggia d’acqua dolce.

Le piscine naturali della Val Mastallone

Le piscine naturali della Val Mastallone sono davvero una meraviglia della natura: pareti rocciose cadono a picco sul torrente sul lato opposto rispetto a quello di arrivo, praticamente verticale; il contesto è corredato da una vegetazione verdissima tutt’intorno. La spiaggia principale è esposta al sole dalla tarda mattinata e per tutto il giorno, ma può contare su spazi sovrastanti, curiosamente disposti ad anfiteatro, sempre all’ombra, per trovare riparo anche nelle giornate più calde.

Val Mastallone Piemonte

Fonte: Filippo Tuccimei

Le piscine naturali del Mastallone

La comodità delle diverse spiaggette che popolano le sponde del Mastallone è la fine sabbia bianca accumulata durante l’inverno dallo scorrere del torrente. Il contrasto fra questa e il colore verde-azzurro dell’acqua regala quell’impressione di trovarsi in una spiaggia caraibica da cartolina. Poi, però, si alza lo sguardo e le cose vanno ancora meglio: un verdissimo anfiteatro montano corona il panorama fino al cielo blu: non è raro osservare, centinaia di metri più in alto, rapaci che planano disegnando cerchi concentrici.

Non perdete l’occasione per una bella avventura di light canyoning, camminare all’interno del letto del torrente, risalendolo per esplorarne ogni nicchia: passando lungo il corso del Mastallone è possibile raggiungere un’alta, strettissima gola, percorsa la quale il torrente crea una piscina naturale profonda, verdissima e dalle trasparenza caraibiche. Si può arrivare fino ad ammirare il ponte della Gula da sotto, vedendolo abbarbicato alle pareti della forra scavata dalle acque.

Fonte: ph. Drikyz con licenza CC BY-SA 3.0

Il ponte della Gula

Leggende locali raccontano che un santo eremita, in un tempo imprecisato, avrebbe condannato il diavolo a costruire il ponte se non voleva essere ricacciato all’inferno. Il diavolo eseguì la condanna e costruì il ponte in una sola notte, con la rabbiosa intenzione di restarsene inosservato nelle tenebre, e ignorato nella vergognosa sconfitta patita dal santo eremita. Una delle tante leggende legate alle costruzioni di ponti in luoghi impervi e al diavolo, spesso protagonista di queste storie.

Durante un recente restauro, è stata scoperta una pietra recante la data del 721 d.C., cioè di epoca longobarda, ma potrebbe trattarsi di residuo di altro ponte precedente, perché l’ipotesi storica più accreditata è che il ponte sia stato edificato nel XV secolo.

La zona balneare tra il ponte della Gula e il ponte di Cervarolo è abbastanza frequentata in estate, anche se non è mai affollata. È la destinazione ideale per una gita lunga tutto il giorno, di quelle in cui arrivare al mattino presto con tutto l’equipaggiamento necessario a una giornata in riva al fiume, dal pranzo alla merenda, senza dimenticare l’attrezzatura per risalire il torrente: scarpe adatte e, magari, uno zaino impermeabile che consenta di portare con sé il minimo indispensabile per l’esplorazione del corso d’acqua.

La Val Mastallone, comunque, offre molto altro rispetto alla singola gita giornaliera. I piccoli borghi arroccati sui fianchi delle montagne costituiscono una delle principali attrazioni del luogo, tra cui si distinguono le comunità walser, con la loro distintiva architettura in legno. I walser sono una popolazione germanica che abita da tempo immemore le regioni attorno al massiccio del monte Rosa e che ha mantenuto alcune caratteristiche identitarie uniche malgrado il passare dei secoli, come la tipica lingua titzschu, una sorta di svizzero tedesco arcaico.

A Rimella, nella parte superiore della valle, si trova il Museo Etnografico Walser, dove si può apprendere di più sulla cultura, la storia, gli usi e i costumi di questa popolazione presente in un numero limitato di luoghi a cavallo degli odierni confini di Italia, Svizzera, Austria, Francia (e pure Liechtenstein, a dir la verità).

La posizione scenografica di Cervatto e del suo castello, le belle case di Cravagliana, i particolari musei di Fobello (paese natale di Vincenzo Lancia, fondatore dell’omonima casa automobilistica) sono altre delle attrazioni culturali della Val Mastallone, alle quali abbinare ovviamente l’esplorazione dei tanti sentieri montani tracciati sulle splendide montagne che fanno da corona a questo piccolo paradiso alpino.

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Ultimo fine settimana di agosto in Piemonte: c’è Castelli Aperti

Domenica 25 agosto, ritorna in Piemonte l’attesissimo appuntamento con Castelli Aperti, l’evento che periodicamente invita il pubblico a esplorare il ricco patrimonio storico e artistico della regione. Dalla primavera all’autunno, questa manifestazione si propone di valorizzare e promuovere castelli, giardini, musei, palazzi, ville e borghi sparsi su tutto il territorio. Nata grazie all’iniziativa della Regione Piemonte in collaborazione con le province di Asti, Alessandria e Cuneo, la rassegna si è progressivamente estesa a tutta la regione, includendo anche la Liguria, storicamente legata all’identità culturale del basso Piemonte.

Un salto nella storia

Sono ben 52 i luoghi di interesse che apriranno le loro porte al pubblico questo fine settimana, 6 dei quali sono situati in provincia di Torino, offrendo un’opportunità unica per conoscere da vicino l’arte e la cultura regionali.

Si tratta di dimore che custodiscono secoli di storia, alcune si ergono maestose sulle colline, circondate da splendidi giardini, mentre altre accolgono musei con collezioni preziose. Da 28 anni, “Castelli Aperti” rappresenta una finestra sul passato, permettendo ai visitatori di immergersi nel fascino e nella bellezza di un territorio che ha saputo conservare intatte le proprie tradizioni.

Tesori del Piemonte

Tra i luoghi di maggiore interesse che aprono al pubblico l’ultimo fine settimana di agosto, spicca Casa Lajolo a Piossasco, una dimora di metà Settecento situata in un piccolo borgo storico. Dalle 10 alle 13 e dalle 14,30 alle 18, saranno organizzate visite guidate ogni mezz’ora, con ciceroni che accompagneranno i visitatori alla scoperta della casa, del giardino e dell’orto-giardino. Questa villa di campagna conserva intatto l’antico fascino, arricchito da un giardino all’italiana articolato su tre livelli, con scale in pietra che collegano un piazzale prospiciente la casa padronale, delimitato da siepi di bosso.

Un altro luogo che merita una visita è il Castello di Miradolo a San Secondo di Pinerolo, aperto dalle 10 alle 19. Qui, oltre alla mostra “Giorgio Griffa. Una linea, Montale e qualcos’altro”, sarà possibile partecipare a una visita tematica al parco del castello. Un percorso che permette di scoprire le principali specie vegetali presenti, evidenziando il legame profondo tra l’uomo e la natura che si è consolidato nei secoli.

Castelli da Scoprire

Il Castello e Parco di Masino a Caravino, aperto dalle 10 alle 18, rappresenta un altro gioiello da non perdere. Il percorso di visita di questo castello millenario, situato nel cuore dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea, culmina con la Biblioteca storica, custode di una ricca collezione e testimonianza del profondo amore dei conti Valperga per i libri.

Il fascino di questa residenza, che per secoli è stata la dimora di una delle più antiche famiglie nobiliari piemontesi, rivive nei fastosi saloni e negli appartamenti privati, che trasportano i visitatori in un’epoca passata.

A pochi chilometri di distanza, il Castello di Foglizzo attende i visitatori con visite guidate alle ore 15, 16 e 17. Questo piccolo gioiello piemontese, di origine tardo-romana, è stato un importante luogo di difesa durante il Medioevo. Le sue stanze, splendidamente decorate con affreschi e arredi di pregio, offrono un affascinante viaggio nella storia, tra mistero e bellezza. Numerosi artisti e nobili hanno lasciato tracce indelebili in questo castello, che oggi si presentano agli occhi dei visitatori in tutta la loro magnificenza.

Esperienze per famiglie alla Manta

Infine, il Castello della Manta, risalente al XIII secolo e arricchito nel Cinquecento, merita una menzione speciale. La visita include sia il castello, con il Salone Baronale decorato con affreschi del Ciclo dei Prodi e delle Eroine, sia la Chiesa di Santa Maria al Castello. All’esterno, l’ampio giardino offre una vista spettacolare sul Monviso, rendendo l’esperienza ancora più suggestiva.

Per le famiglie, il Castello della Manta propone domenica 25 agosto un percorso che trasforma la visita in un’esperienza ludica e creativa. I bambini potranno immedesimarsi in dame e cavalieri, esplorando il maniero attraverso il gioco e l’interazione con oggetti e strumenti storici, imparando divertendosi.

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Il più bel viaggio da fare nel weekend a settembre è nel Monferrato

Italics, la prima rete istituzionale nata per riunire settantaquattro gallerie d’arte moderna e contemporanea attive sul territorio nazionale, ha scelto il Monferrato come location del suo progetto Panorama, alla sua quarta edizione. Una decisione che non stupisce considerando la bellezza di questa terra, contraddistinta da un paesaggio dolce composto da collineborghicastelli e vigneti. Ed è proprio in questo scenario che si terrà la mostra itinerante e diffusa che, coinvolgendo 15 sedi, 4 paesi, 63 artisti e 62 gallerie, ha l’obiettivo di mettere in relazione arte, architettura, antichità e contemporaneo con il territorio e le sue comunità.

Settembre diventa quindi il mese ideale per scoprire il Monferrato: situato tra Asti e Alessandria, rappresenta una meta turistica molto amata da chi desidera staccare la spina e scoprire un’area riconosciuta Patrimonio UNESCO che vanta un ricco patrimonio artistico, culturale e vinicolo. Ecco un assaggio del programma Panorama e cosa fare e vedere durante un weekend in questo territorio.

Panorama 2024: una mostra itinerante

A cura di Carlo Falciani, storico dell’arte, insegnante e curatore indipendente, la quarta edizione di Panorama trasformerà Monferrato in un museo a cielo aperto da scoprire con lentezza. Dal 4 all’8 settembre, i paesi di Camagna, Vignale, Montemagno e Castagnole ospiteranno un percorso espositivo pensato per riscoprire il paesaggio attraverso un viaggio artistico creato con le diverse opere e installazioni sparse per i borghi. Quello creato da Panorama, infatti, è un racconto inedito che unisce antico, moderno e contemporaneo nei luoghi più belli d’Italia.

Sono 15 le sedi scelte, dall’Ex Cottolengo al Palazzo Comunale di Camagna, da Palazzo Callori alla Chiesa dei Battuti a Vignale, dal Castello ai Voltoni Scalea Barocca a Montemagno all’Ex Asilo Regina Elena a Castagnole. In particolare, l’edizione di quest’anno si ispira ai principi de La civil conversazione, un testo scritto da Stefano Guazzo e pubblicato nel 1574, scelto perché mostra come alcune idee nate in Monferrato siano state fondamentali per l’Europa tra il Cinquecento e Seicento.

Weekend nel Monferrato a settembre: cosa vedere

All’itinerario artistico offerto da Panorama, potete aggiungere una visita alle altre zone del Monferrato, un paesaggio unico da scoprire sia a piedi che in bicicletta. Qui potete trascorrere un’intera giornata a spasso fra borghi e castelli: dalle architetture barocche di Casale Monferrato agli Infernot di Rosignano Monferrato, termine piemontese che fa riferimento a un luogo sotterraneo utilizzato come cantina. Per gli amanti dei castelli, invece, da non perdere sono sicuramente il Castello di Tagliolo, considerata una delle fortezze meglio conservate di tutto l’Alto Monferrato, il Castello Malaspina a Cremolino, quello di Razzano e il castello di Gabiano.

Infine, impossibile organizzare l’itinerario perfetto nel Monferrato senza regalarsi una degustazione dei suoi vini. Settembre, mese della vendemmia, è il periodo ideale per scoprire la cultura vinicola del territorio perché viene organizzata la Festa del Vino: un’occasione unica per scoprire gli 11 vitigni locali dai quali nascono i vini D.O.C. del Monferrato, apprezzati in tutto il mondo. A rendere questa esperienza ancora più speciale ci penserà la natura, che proprio in questo periodo farà spazio alle splendide tonalità dei paesaggi autunnali che in questo territorio si mostrano in tutta la loro bellezza.

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Il Castello di Gabiano, meraviglia del Monferrato, apre per la prima volta al pubblico

Il Castello di Gabiano è un fiabesco edificio che sorge in maniera dominante sulla valle del Po, nella città di Gabiano, in provincia di Alessandria. Da circa quattro secoli è di proprietà della famiglia Durazzo, che conserva con amore e passione una delle dimore più antiche e meglio conservate della zona attraverso il vino, l’arte e l’ospitalità. Quest’anno, tuttavia, il legame tra il Castello di Gabiano e la famiglia Durazzo compie ben 400 anni, e per questo i discendenti hanno deciso di aprire le porte al pubblico, per la prima volta, grazie a un percorso storico guidato disponibile solo su prenotazione.

Quando e come visitare il Castello di Gabiano

Le visite guidate del Castello di Gabiano sono disponibili sabato 27 luglio alle ore 11:00, 12:00 e poi alle 15:00 e 16:00. Durante i mesi di settembre e ottobre, invece, il maniero aprirà le sue porte sempre ogni sabato, ma solo alle ore 11:00 e alle ore 12:00.

Non si sarà soli a scoprire le meraviglie di questo antico maniero, perché le visite si svolgeranno in due gruppi di 20-25 visitatori. Della durata di un’ora, il costo del biglietto di ingresso è di 30 euro a persona (gratuito per i bambini/ragazzi da 0 a 15 anni) e, come vi abbiamo anticipato, è disponibile solo su prenotazione da effettuare tramite il sito ufficiale, 400annicastellodigabiano.it.

A potervi entrare sono anche i cani, in particolare nei giardini delle sedi museali purché tenuti al guinzaglio. Mentre a poter accedere alle sale sono solo gli amici a quattro zampe di piccola taglia, ma sempre tenuti in braccio o nel trasportino.

Perché vale la pena visitare il Castello di Gabiano

L’affascinante Castello di Gabiano è tra i più antichi e i più vasti del Monferrato, tanto da essere persino citato dalle fonti già nell’VIII secolo. La sua è una storia di ben 1000 anni, nel corso dei quali ha spesso subito dei lavori di riqualificazione che lo hanno reso il gioiello che è oggi.

Un restauro ottocentesco, per esempio, cancellò il suo aspetto originario di fortificazione turrita. Dal 1908, invece, iniziò a prendersene cura il Marchese Giacomo Durazzo Pallavicini, e successivamente la marchesa Matilde Durazzo Pallavicini, i quali lo resero un vero e proprio esempio di reinterpretazione medievale in chiave eclettica, anche adesso ammirabile sia negli arredi interni in stile, sia nel parco circostante.

Al giorno d’oggi l’opera prosegue grazie al lavoro dei nipoti, che hanno condotto un’attenta ristrutturazione dell’ambiente, coniugando le attuali conoscenze dell’enologia con il rispetto della tradizione.

In sostanza, le mura, le decorazioni e gli interni sembrano raccontare la trasformazione del ruolo del Castello: nato nell’ Alto Medioevo serviva per controllare i traffici che traversavano il Po destinati al Nord Europa, per poi assumere nel corso del tempo una funzione difensiva, fino a trasformarsi nel Rinascimento in residenza delle dinastie dominanti il Monferrato, tra cui i Durazzo, per l’appunto.

Una piccola curiosità: il Castello di Gabiano è dotato di un labirinto che costituisce uno dei rarissimi esempi documentati nell’ambito dei giardini storici del Piemonte. Realizzato negli anni Trenta del Novecento, sorge nel cuore del parco ed è stato creato con lo scopo di enfatizzare il contrasto tra le linee rigide e geometriche dell’impianto e il parco naturale da cui è abbracciato.

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I migliori festival musicali in Lombardia e Piemonte

L’estate porta con sé il richiamo irresistibile della musica e delle serate sotto le stelle, e non c’è luogo migliore per immergersi in tale magia delle splendide regioni della Lombardia e del Piemonte che, grazie al loro ricco patrimonio culturale e paesaggistico, offrono un palcoscenico ideale per alcuni dei festival musicali più affascinanti e coinvolgenti d’Italia, capaci di soddisfare ogni gusto e preferenza.

Scopriamo insieme quali sono i migliori festival del 2024, dove le note e le emozioni si fondono per creare ricordi che non si dimenticano.

Le 4 stagioni di Villa Erba

Giovedì 25 luglio, nell’incantevole cornice di Cernobbio sul Lago di Como, va in scena il secondo appuntamento annuale del format “Le quattro stagioni di Villa d’Erba“, in collaborazione con il Teatro Sociale di Como AsLiCo, con il contributo del Comune di Cernobbio e il patrocinio della Provincia, del Comune di Como e della Camera di Commercio Como-Lecco.

Si inizia alle ore 11 con “SUNRISE VIBES”, suggestivo viaggio sonoro alle prime luce del mattino con le composizioni originali di B~Piæ, Elisa Simonetto e UNLKD, che sapranno fondere suoni contemporanei con la musica classica, l’elettronica, il jazz, il soul ed elementi tradizionali giapponesi.

Alle ore 17, invece, ecco lo spettacolo itinerante per bambini e famiglie “OVER THE RAINBOW“, che coinvolge gli spettatori nelle avventure della piccola Dorothy, travolta da un ciclone nel grigio Kansas e portata alla scoperta dell’amicizia e del mago di Oz.

Alle ore 19 sarà il momento di “SULUTUMANA IN CONCERTO“, “Canzoni per nuovi orizzonti” mentre alle ore 21.30 “CINEMA ALL’APERTO A CASA VISCONTI: Gruppo di famiglia in un interno” di Luchino Visconti in occasione dei 50 anni dall’uscita del film.

Info utili

Come arrivare a Cernobbio

In auto

Cernobbio, a una cinquantina di chilometri da Milano, si trova lungo l’Autostrada A9 Milano-Como-Chiasso.

Da Milano Malpensa, percorrere l’autostrada A8 direzione Milano e poi l’autostrada A9 verso Como-Chiasso e poi Cernobbio.

Da Milano Linate, seguire la tangenziale est in direzione A4, poi l’A8 in direzione Varese e infine l’A9 verso Como-Chiasso e poi Cernobbio.

Da Bergamo Orio al Serio, prendere l’A4 direzione Torino, l’A8 in direzione Varese e infine l’A9 verso Como-Chiasso e poi Cernobbio.

In treno

Como, a pochi passi da Cernobbio, dispone di due stazioni ferroviarie, la Como-San Giovanni con collegamenti Trenitalia sulla linea Milano-Chiasso e la Como Lago, sulla linea Saronno-Como, gestita dalle Ferrovie LeNord.

Biglietti Le quattro stagioni di Villa d’Erba

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria a partire dalle ore 10 di lunedì 22 luglio sul sito o presso la biglietteria del Teatro Sociale Como, Piazza Verdi 1.

Lake Sound Park – Cernobbio

Il 12, 13, 14 e 15 settembre, Cernobbio torna protagonista con il Lake Sound Park che, nato dall’idea di MyNina, agenzia che produce eventi e spettacoli tra Como e Lugano e supportato da Villa Erba e il Comune di Cernobbio, per il terzo anno consecutivo trasformerà Le Serre di Villa Erba (area galoppatoio) in un Parco della Musica sulle rive del lago.

In particolare, giovedì 12 vi sarà il live show Anni 90 più grande d’Italia, venerdì 13 il concerto di Piero Pelù, sabato 14 “The Dance Moon” con Dargen D’Amico live, Crookers dj-set, Tommy Boy dj-set e WOW SOUNDSYSTEM djset, e domenica 14 TBA.

Info utili

Biglietti Lake Sound Park

Acquistabili online su Ticketone oppure Ticketmaster.

Festival musica sull’acqua

Dal 5 al 28 luglio, sulle rive del Lago di Como, torna il “Festival musica sull’acqua“, giunto alla XX edizione.

L’importante traguardo sarà celebrato con la presenza di prestigiosi artisti celebri a livello internazionale, quali Maria João Pires (pianoforte), Sara Mingardo (contralto), Gilles Apap con Myriam Lafargue (violino e accordeon), Gennaro Cardaropoli (violino), Simone Briatore (viola), Anton Dressler (clarinetto), Thibaut Garcia (chitarra), i violoncellisti Gabriele Geminiani, Sebastian Klinger e Amalie Stalheim e i pianisti Ingrid Fliter e André Gallo.

Non mancheranno, inoltre, giovani musicisti da ogni parte del mondo che prenderanno parte al MACH – Music, Art, Creativity, Hub per un’esperienza immersiva di condivisione e crescita che darà vita a concerti sinfonici diretti da Diego Matheuz, e cameristici.

Il Festival sarà, ancora una volta, un favoloso viaggio tra arte e natura, nella cornice straordinaria dei territori del Lago di Como, tra Colico (centro del Festival), Como, Gravedona, Pianello del Lario e Varenna.

Info utili

Come arrivare a Colico

In auto

Da Nord, si percorre la SS 36 del Lago di Como e del Passo dello Spluga attraversando la Valchiavenna; da Sud si segue la SS 36 del Lago di Como e del Passo dello Spluga che affianca il ramo Lecco oppure la SS 340 – Regina che costeggia il ramo Como; da Est la SS 38 dello Stelvio lungo la Valtellina.

In treno

Da Milano Centrale, in un’ora e mezza si arriva alla stazione di Colico, lungo la tratta Milano Centrale-Lecco-Tirano oppure Milano Centrale-Lecco-Sondrio.

Biglietti Festival musica sull’acqua

I biglietti e gli abbonamenti potranno essere acquistati online su Vivaticket o presso la biglietteria del Festival presente in loco. Attivo il servizio di prenotazione telefonica al numero +39 350 529 5856 (tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 13).

Biglietto intero dai 31 anni: 20 euro (acquisto diretto alla biglietteria).

Biglietto ridotto: giovani dai 14 ai 30 anni compiuti, accompagnatore persona con disabilità, associati Festival “Musica sull’Acqua”, Coro Musica Viva, Scuola Sperimentale di Musica “R. Goitre”: 15 euro (acquisto diretto alla biglietteria).

Gratuito: 0-13 anni compiuti, persona con disabilità.

Abbonamento “INTERO”: dai 31 anni

4 concerti: €60,00

7 concerti: €104,00

10 concerti: €152,00

Abbonamento “RIDOTTO”: giovani dai 14 ai 30 anni compiuti, accompagnatore persona con disabilità, associati Festival “Musica sull’Acqua”, Coro Musica Viva, Scuola Sperimentale di Musica “R. Goitre”

4 concerti: €44,00

7 concerti: €76,00

10 concerti: €112,00

Varese Summer Festival

Dal 14 al 28 luglio, i Giardini Estensi di Varese sono la cornice perfetta del Varese Summer Festival, festival di musica e teatro con concerti e spettacoli per godersi appieno l’estate in città.

I prossimi appuntamenti sono:

  • sabato 20 luglio CLARA – “Primo” summer tour, dopo il successo di “Diamanti grezzi” al Festival di Sanremo 2024;
  • mercoledì 24 luglio incontro con Roberto Saviano che torna in teatro con un recital che conduce lo spettatore in un viaggio inedito nella vita del potere criminale;
  • venerdì 26 luglio lo show di Mario Biondi e la sua band;
  • sabato 27 luglio a teatro con Max Angioni con il suo nuovo spettacolo “ANCHE MENO”;
  • domenica 28 luglio la conferenza spettacolo di Paolo Crepet, psichiatra, sociologo, educatore, saggista e opinionista.

Info utili

Come arrivare a Varese

In auto

Percorrendo l’Autostrada A8 – Milano Laghi in direzione Varese; dal Piemonte seguendo l’Autostrada A26 e poi il raccordo Autostrada A8 direzione Varese; dalla Svizzera attraverso i valichi di Gaggiolo, Ponte Tresa, Porto Ceresio, Clivio, Fornasette, Zenna, Indemini, Cremenaga.

In treno

Con Trenitalia da Milano Porta Garibaldi direzione Porto Ceresio con fermata a Varese FS oppure direzione Varese FS con fermata al capolinea.

Con TRENORD da Milano Cadorna direzione Varese Nord e fermata al capolinea oppure direzione Laveno con fermata Varese Nord.

Biglietti Varese Summer Festival

I biglietti degli eventi del Varese Summer Festival sono acquistabili presso il botteghino del Teatro di Varese, online su Ticketone, o presso la biglietteria del Festival ai Giardini Estensi (portici ingresso principale di via Sacco 5) solo nei giorni di spettacolo.

Nextones 2024

Nell’ameno territorio della Val D’Ossola, troviamo invece il Nextones 2024, festival internazionale di arti audiovisive, musica e ricerca.

Fino al 21 luglio, con punto cardine il Tones Teatro Natura, include performance site-specific e grandi show audio-video  a cura di alcuni dei ricercatori e artisti di spicco della scena contemporanea.

Info utili

Come arrivare in Val D’Ossola

In auto

Da Milano si segue l’Autostrada A8 in direzione Sesto Calende, al raccordo con la A26 si prosegue in direzione Gravellona Toce, dove l’autostrada diventa SS33 Superstrada dell’Ossola e si esce a Domodossola.

Da Torino si imbocca la tangenziale verso l’Autostrada A55, poi si prende l’Autostrada A4 direzione Milano e al raccordo si prosegue in direzione Gravellona Toce fino a Domodossola.

Da Genova si segue l’A26 in direzione Gravellona Toce fino a Domodossola.

In treno

Domodossola si raggiunge comodamente da Milano lungo la tratta Domodossola-Milano o Domodossola-Novara oppure da Torino con cambio a Milano Centrale.

Biglietti Nextones 2024

Disponibili online su Dice.

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Cammini sul Lago d’Orta, lungo splendidi sentieri naturali

Il lago d’Orta è uno dei gioielli naturali nascosti del Piemonte, una destinazione meno nota rispetto ai vicini Lago Maggiore e Lago di Como, mete di un flusso di turisti sicuramente più elevato, ma non per questo motivo meno affascinante. Il lago d’Orta si trova in una cornice naturale incantevole, circondato da montagne verdi e borghi pittoreschi ed offre una vasta gamma di sentieri naturali che permettono ai visitatori di immergersi nella bellezza del paesaggio e nella tranquillità dell’ambiente.

La magia del lago d’Orta

Il lago d’Orta, che viene anche chiamato Cusio, è un luogo famoso per la sua bellezza e per l’atmosfera romantica e tranquilla che pervade i suoi dintorni. Orta San Giulio, che ne è il borgo principale, è un vero e proprio gioiello medievale con stradine acciottolate, palazzi antichi e la suggestiva ed iconica isola di San Giulio, situata proprio al centro del lago. Ma oltre a queste attrazioni, il territorio circostante offre numerose opportunità per gli amanti del trekking e delle passeggiate nella natura.

Vista aerea delle colline che circondano il Lago d'Orta in Piemonte

Fonte: iStock

Colline che circondano il lago d’Orta, in Piemonte

Sentieri imperdibili nei dintorni del lago d’Orta

Sentiero Azzurro

Il Sentiero Azzurro è uno dei percorsi più famosi e affascinanti nei dintorni del lago d’Orta. Percorrendo questo sentiero panoramico è possibile visitare due dei borghi più pittoreschi del lago. Infatti, questo cammino collega Orta San Giulio a Pella passando attraverso boschi, prati e proseguendo lungo le rive del lago.

Il percorso inizia a Orta San Giulio, dove è possibile visitare la suggestiva Piazza Motta, che è anche il punto di partenza per l’isola di San Giulio. Da qui, il sentiero si snoda verso la collina del Sacro Monte di Orta, un sito UNESCO noto per le sue cappelle affrescate dedicate a San Francesco d’Assisi. Proseguendo lungo il sentiero, è possibile immergersi nel fitto bosco piemontese, offrendo viste spettacolari sul lago e sulle montagne circostanti. Durante la camminata, si incontrano piccoli borghi e antiche chiesette, come la Chiesa di San Filiberto a Pella, che merita sicuramente una sosta.

  • Partenza e arrivo: Orta San Giulio – Pella
  • Difficoltà del sentiero: media
  • Durata: circa 3 ore

Anello di Ameno

Un altro percorso interessante nella zona del lago d’Orta è l’Anello di Ameno. Questo sentiero naturale, che offre una visione completa delle colline che circondano il lago, passa attraverso i rigogliosi boschi di castagni e faggeti, oltre che nei pressi numerose ville storiche e cascine, caratteristiche della zona.

L’itinerario del sentiero parte dal centro di Ameno, piccolo borgo piemontese ricco di storia ed arte, e si snoda attraverso boschi e prati verdi, che si affacciano sul Lago d’Orta. Lungo il percorso, si attraversano edifici storici come Villa Nigra, una delle residenze più belle della zona.

  • Partenza e arrivo: Ameno
  • Difficoltà del sentiero: facile
  • Durata: circa 2 ore

Sentiero del Quadrifoglio

Il sentiero del Quadrifoglio è probabilmente il sentiero naturale più impegnativo fra quelli che circondano il lago d’Orta, ideale per gli escursionisti esperti. Questo sentiero circolare parte da Omegna e attraversa la Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte di Orta, offrendo viste spettacolari sul lago e sui dintorni.

Il percorso del sentiero naturale del Quadrifoglio inizia a Omegna, un vivace centro cittadino situato sulla sponda nord del lago e da qui si snoda verso la Riserva Naturale del Sacro Monte di Orta, attraverso i boschi fitti ed i prati che rendono questa zona un vero e proprio paradiso naturale nel cuore del Piemonte. Il sentiero del Quadrifoglio offre numerosi punti panoramici, da cui si può ammirare la bellezza del lago d’Orta. Lungo questo percorso, si incontrano diverse cappelle affrescate e piccoli santuari, che aggiungono un tocco spirituale a questo sentiero naturale del Piemonte.

  • Partenza e arrivo: Omegna
  • Difficoltà del sentiero: alta
  • Durata: circa 5 ore

Sentiero della Madonna del Sasso

Un percorso breve, ma allo stesso tempo suggestivo, è quello che conduce alla Madonna del Sasso, un santuario situato su una spettacolare rupe che domina il lago. Il sentiero parte dal piccolo borgo medievale di Boleto, un pittoresco villaggio situato sulle colline che circondano il lago, e sale fino al santuario. Il sentiero sale gradualmente lungo i boschi, fino a raggiungere il santuario, da dove la vista sul Lago d’Orta e sulle montagne circostanti è semplicemente spettacolare, creando ricordi indimenticabili.

  • Partenza e arrivo: Boleto
  • Difficoltà del sentiero: media
  • Durata: circa 1 ora
Veduta aerea del Santuario della Madonna del Sasso

Fonte: iStock

Santuario della Madonna del Sasso, nelle vicinanze del lago d’Orta

Consigli pratici per le escursioni al lago d’Orta

Per godere appieno delle escursioni sul Lago d’Orta, è importante essere ben equipaggiati. Ad esempio, è importante vestire scarpe da trekking, che risultano indispensabili per affrontare in sicurezza questi fantastici sentieri naturali. Da prestare molta attenzione anche agli zaini, che dovrà contenere acqua e snack per avere con sé tutto l’occorrente, ed all’abbigliamento, che si consiglia a strati e al quale aggiungere anche una giacca impermeabile, per contrastare eventuali e rapidi cambiamenti climatici.

Questo splendido lago si trova  tra le province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola. Facilmente raggiungibile in auto da Milano, che dista circa 80 km, e da Torino, che invece dista circa 120 km, il il Lago d’Orta può essere visitato in qualsiasi periodo dell’anno, ma i mesi migliori per le escursioni sono sicuramente la primavera e l’autunno, quando le temperature sono miti e i colori della natura sono più vivaci. L’estate è ideale per chi vuole combinare le escursioni con un po’ di relax in riva al lago, allo stesso modo l’inverno può offrire un’atmosfera magica, con le montagne innevate.

Questi sentieri naturali sono sicuramente meno impegnativi di molti cammini d’Italia, che si possono intraprendere durante tutto l’anno, ma allo stesso tempo il Lago d’Orta è una destinazione perfetta per chi cerca una vacanza all’insegna della natura e delle attività all’aperto, proprio come le camminate lungo questi sentieri naturali.

I sentieri naturali che circondano il lago offrono esperienze uniche, permettendo ai visitatori di scoprire angoli nascosti e di immergersi nella bellezza di un paesaggio incontaminato come questo nel cuore verde del Piemonte. Una destinazione ideale escursionisti esperti, ma anche per i semplici amanti delle passeggiate all’aria aperta. Il Lago d’Orta saprà conquistare gli amanti con i suoi panorami mozzafiato e la sua atmosfera incantata.