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Riapre al pubblico la Villa del Colle del Cardinale a Perugia

Venerdì 21 marzo 2025, in concomitanza con l’inizio della primavera e con le Giornate del FAI, la Villa del Colle del Cardinale, nella frazione di Colle Umberto a Perugia, ha riaperto le porte al pubblico con una veste rinnovata. La dimora cinquecentesca voluta dal cardinale Fulvio della Corgna, nipote di Papa Giulio III, si mostra oggi in un nuovo equilibrio tra conservazione, accessibilità e valorizzazione del paesaggio.

Dopo mesi di lavori e progetti coordinati a più livelli, il complesso monumentale torna a vivere, rinnovando il dialogo tra architettura, natura e comunità. Fulcro dell’intervento è stata la riqualificazione degli storici giardini, finanziata con due milioni di euro provenienti dal Fondo PNRR “Parchi e Giardini”. Ma la vera ambizione è ben più ampia: restituire alla Villa il ruolo di polo culturale aperto e inclusivo, un luogo da abitare, attraversare, conoscere.

Il restauro del giardino storico: memoria, paesaggio e biodiversità

Il progetto di restauro del giardino ha rappresentato il primo passo concreto di un disegno più grande. L’area verde che abbraccia la Villa racconta oggi la stratificazione di stili e usi che nei secoli ne hanno plasmato la forma: dal giardino all’italiana al parterre de broderie, fino al giardino romantico all’inglese. L’intervento ha voluto conservare la memoria di tali trasformazioni, valorizzando le tracce ancora leggibili e inserendo nuove funzioni coerenti con le esigenze attuali, anche in risposta al cambiamento climatico.

I lavori hanno interessato in particolare i viali d’accesso, dove è stato ripristinato il sistema di raccolta delle acque piovane, e il primo terrazzo a emiciclo con la fontana dell’Airone. Il parterre antistante la Villa è stato riqualificato con l’inserimento di bulbi primaverili che, con la fioritura, restituiranno la suggestione geometrica di un giardino settecentesco.

Tra le novità più rilevanti, la riattivazione delle fontane, il restauro del muro perimetrale, la sistemazione del teatro delle camelie e della Serra di rinvaso, oltre alla creazione di un pomario con antiche varietà umbre.

Una nuova area ortiva e la messa in sicurezza delle serre crollate chiudono il quadro di un lavoro attento e interdisciplinare, curato da professionisti del settore paesaggistico, agronomico e architettonico.

Il Bagno del Cardinale: un gioiello tra giardino e bosco

Veduta panoramica della Villa del Colle del Cardinale

Fonte: Ph Filippo Fagioli – Ufficio Stampa

Splendida veduta panoramica della Villa del Colle del Cardinale

Tra gli spazi più affascinanti del complesso spicca il Bagno del Cardinale, un edificio annesso di straordinaria rilevanza simbolica e paesaggistica. Si tratta di una costruzione stratificata, legata al bosco e al giardino pensile, che nelle sue sale affrescate racconta l’ideale rinascimentale di un’armonia tra uomo e natura.

I recenti studi condotti dal DIBAF dell’Università della Tuscia hanno permesso di reinterpretare l’architettura del Bagno come espressione di un giardino arcadico, luogo di riflessione e conoscenza. Il restauro, avviato da Massimo Mariani, ha previsto la messa in sicurezza della struttura e il recupero degli affreschi di Marcello Leopardi, che decorano le stanze della Biblioteca con motivi allegorici ispirati all’antichità classica.

Oltre al restauro fisico, sarà possibile esplorare gli splendidi spazi anche in modalità virtuale, per un’esperienza immersiva che restituisce il volto originario degli ambienti. Il progetto, reso possibile grazie alla collaborazione tra storici dell’arte, restauratori, archeologi e fotografi, è ancora in fase di sviluppo: il completamento dell’intervento e la riapertura del Bagno sono previsti per il 2026.

Accessibilità: un patrimonio davvero aperto a tutti

Grande attenzione è stata riservata al tema dell’accessibilità, centrale nella visione futura della Villa. Il progetto curato da Oblyk Studio prevede la realizzazione di un nuovo ingresso con piattaforma elevatrice, pedane interne ed esterne e un percorso esterno dotato di totem e pannelli viso-tattili interattivi. È stato inoltre predisposto un parcheggio riservato a persone con disabilità, così da rendere l’intero complesso fruibile nella sua pienezza.

Queste soluzioni rappresentano un cambiamento sostanziale nell’approccio alla fruizione dei beni culturali e rendono la Villa in un luogo capace di accogliere senza barriere, fisiche e simboliche.

Un cantiere aperto alla conoscenza

La riapertura non sancisce la fine dei lavori, ma inaugura una nuova fase di crescita e riflessione. Nei prossimi mesi si continuerà con la messa in sicurezza del muro panoramico del giardino nobile, il restauro della lunetta dello scalone d’onore e l’installazione della nuova segnaletica didattica. I visitatori potranno assistere da vicino alle operazioni di conservazione e diventare parte attiva di un processo di riscoperta e cura del patrimonio.

Le convenzioni di ricerca con l’Università di Perugia, l’Università della Tuscia e la Sapienza di Roma testimoniano l’importanza della conoscenza come fondamento della tutela. Rilievi, studi storici, analisi critiche e cantieri didattici sono il cuore pulsante di un progetto che intende costruire il futuro a partire dalla memoria.

La Villa come spazio condiviso: eventi, arte e partecipazione

La riapertura della Villa del Colle del Cardinale segna anche l’inizio di una nuova stagione culturale. In collaborazione con la Fondazione Città del Sole ONLUS e l’Associazione Monti del Tezio, è stato ideato un ricco calendario di eventi, incontri e attività che ne animeranno gli spazi.

Due le mostre principali in programma: “Insetti XXL”, una sorprendente esposizione scientifica con sculture e pannelli didattici che raccontano l’evoluzione degli insetti, e “L’immagine fantasma”, una riflessione visiva dell’artista Alessandra Baldoni sul rapporto tra arte e spazio.

A queste si aggiungono gli eventi primaverili come i concerti con i giovani musicisti del Conservatorio Antinori, il progetto agricolo “La spesa nell’orto” dedicato alla rigenerazione dei suoli e all’agricoltura familiare, e il Perugia Flower Show, mostra mercato di piante rare e artigianato locale.

Un luogo da riscoprire: storia e architettura della Villa

Edificata nel 1575 su progetto attribuito all’architetto Galeazzo Alessi, la Villa del Colle del Cardinale è il più celebre tra i complessi residenziali umbri del Cinquecento. La struttura, compatta e imponente, si sviluppa su cinque livelli con una pianta rettangolare dominata da elementi architettonici classici: portali, balconi, bugnati angolari e fasce marcapiano.

All’interno, le decorazioni a grottesche, attribuite a Salvio Savini, raccontano miti, storie bibliche e allegorie morali, mentre le sale più prestigiose ospitano opere di Carlo Labruzzi e Marcello Leopardi. Una particolare attenzione è riservata alla figura del cardinale della Corgna, raffigurato nel Salone d’Onore con il progetto originale del giardino all’italiana in mano.

Il parco conserva ancora oggi alberi monumentali come il Cedrus libani e la rarissima Cryptomeria japonica, introdotti da Ferdinando Cesaroni, imprenditore illuminato che acquistò la Villa dopo avervi lavorato come giardiniere e ne fece un modello di sviluppo etico e sociale.

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Gubbio in un giorno: cosa vedere e fare nell’incantevole borgo umbro

Incastonata tra le verdi colline umbre, Gubbio conquista con la sua architettura medievale e un’atmosfera unica. Se hai solo un giorno per scoprire questa meravigliosa cittadina, ecco un itinerario che unisce storia, cultura, arte, natura e gastronomia, pensato per sfruttare al massimo il tuo tempo.

Mattina, alla scoperta della storia e dei panorami eugubini

Colazione in Piazza Grande. Inizia la tua giornata con un buon caffè e una brioche in uno dei bar che affacciano sulla maestosa Piazza Grande, il cuore pulsante di Gubbio, una terrazza pensile dominata dagli antichi palazzi del Podestà e dei Consoli, che offre una vista panoramica spettacolare sulla vallata sottostante. Qui gli appassionati di fiction non mancheranno di riconoscere alcune delle location principali delle prime stagioni di “Don Matteo”, come il Palazzo dei Consoli che nella serie tv funge da caserma dei Carabinieri.

Palazzo dei Consoli e Museo Civico. Dopo colazione, visita il Palazzo dei Consoli, un imponente edificio gotico che ospita il Museo Civico, dove potrai ammirare le Tavole Eugubine, un prezioso reperto archeologico che racconta la storia degli antichi Umbri. Nel museo si trova anche una straordinaria raccolta di “maiolica arcaica” in “zaffera a rilievo” (XIV sec.), manufatti del XIX sec., e splendidi esempi del lustro rosso e dorato di Mastro Giorgio (XVI sec.), insieme al vasellame farmaceutico e ai duomi d’alambicco in terracotta rossa.

Passeggiata nel centro storico e visita a un artigiano della ceramica. Prosegui con una passeggiata nelle strette vie medievali del centro. Tra via dei Consoli e via XX Settembre troverai numerose botteghe artigiane dove abili ceramisti portano avanti tradizioni secolari. Fermati a osservare le loro creazioni e, se hai tempo, acquista un pezzo unico come ricordo del tuo viaggio. Poi prosegui verso la parte alta della città, dove sorge la Cattedrale dei Santi Mariano e Giacomo che risale al XIII secolo e conserva magnifici affreschi e opere d’arte.

Pomeriggio, salita sul monte Ingino

Funivia Colle Eletto. Per uno spuntino veloce all’ora di pranzo, gusta la tipica crescia umbra, conosciuta anche come torta al testo, farcita con salumi e verdura. Dopo pranzo, vivi un’esperienza unica salendo con la funivia a cestello fino alla Basilica di Sant’Ubaldo, situata sul Monte Ingino. La corsa è breve ma emozionante e offre una splendida vista su Gubbio. Non perdere l’occasione di scattare foto per immortalare il panorama mozzafiato.

Visita alla Basilica di Sant’Ubaldo. La Basilica custodisce le spoglie del santo patrono della città e i Ceri, protagonisti della celebre Festa dei Ceri. Approfitta della visita per goderti un po’ di relax immerso nella natura circostante e apprendere di più sulla tradizione secolare legata a questo luogo. Per gli amanti delle passeggiate, il ritorno a piedi lungo i sentieri panoramici del Monte Ingino è un’opzione imperdibile.

Sera, sapori tipici e un tocco di magia

Aperitivo in centro. Concludi il pomeriggio con un aperitivo in uno dei locali tipici del centro storico. Assapora i vini locali accompagnati da prodotti tipici umbri, come il prosciutto di Norcia e il formaggio pecorino. Il Caffè Ducale è una tappa ideale: qui puoi sederti al tavolo dove, nella fiction “Don Matteo”, il Maresciallo Cecchini e Don Matteo erano soliti sfidarsi a scacchi.

Cena in una trattoria tipica. Per la cena, scegli una trattoria che propone piatti della tradizione umbra. Tra le specialità da provare ci sono pappardelle, strangozzi al tartufo e friccò, una versione locale del pollo alla cacciatora, naturalmente accompagnati da un buon bicchiere di Sagrantino.

Passeggiata notturna tra storia e leggende. Dopo cena, goditi una passeggiata serale per le vie illuminate di Gubbio. Raggiungi il trecentesco Palazzo del Bargello e la celebre Fontana dei Matti, attorno alla quale, seguendo un antico rito, devi girare tre volte e bagnarti con la sua acqua per ricevere simbolicamente la “patente di matto”. Questo divertente rituale è un omaggio alla goliardia e alla tradizione della Festa dei Ceri. Non dimenticare di passare dalla Chiesa di San Giovanni, famosa per essere la canonica di Don Matteo nella fiction tv, e di ammirare la sua suggestiva facciata medievale.

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Gubbio a Natale: cosa fare, cosa vedere e info utili

Gubbio è una piccola città medievale in provincia di Perugia che ha un suo fascino tutto l’anno, ma a Natale si trasforma in un luogo incantato che accoglie i visitatori in un’atmosfera di altri tempi. Definita “città grigia” per il colore compatto dei blocchi di calcare con cui è stata costruita, Gubbio è un antico feudo dei Montefeltro e dei Della Rovere che nei secoli ha conservato il suo aspetto medievale sia nell’architettura degli edifici, sia nella struttura delle strade.

Le luci e le decorazioni natalizie ogni anno le regalano una personalità romantica e intrigante che attira molti turisti che vogliono assaporare le specialità gastronomiche locali e divertirsi con i mercatini e alcune attività legate al periodo insieme ai propri cari.

Cosa fare a Gubbio a Natale

Se si visita Gubbio a Natale sono tante le cose che si possono fare per vivere la magia del periodo, tra luci, prelibatezze gastronomiche ed eventi culturali e artistici. Piazza Giordano Bruno, la Chiesa di San Giovanni e Piazza Grande sono i luoghi migliori per godersi le luci natalizie che illuminano la città nel periodo delle feste, ma di seguito vi consigliamo alcune cose da fare assolutamente.

L’albero di Natale più grande del mondo

Sicuramente non passa inosservato il grandissimo albero di Natale che viene fatto dal 1981 ed è famoso per essere il più grande del mondo. Con 450 metri di base, 750 metri di altezza e oltre 300 luci tra la sagoma e la stella in cima, questo albero viene realizzato sulle pendici del Monte Ingino alle spalle di Gubbio ed è un vero spettacolo. Ci vogliono circa 7500 metri di cavi e 1350 spine e prese per allestire il tutto grazie a numerosi volontari e il 7 dicembre l’accensione lascia tutti a bocca aperta.

Un giro nei mercatini di Natale

In Umbria c’è una ricca tradizione per i mercatini di Natale costituiti da numerose bancarelle in stile tirolese che dalla fine di Novembre popolano la Piazza dei Quaranta Martiri. Gli appassionati di souvenir e shopping non possono perdere l’occasione di trovare prodotti tipici, addobbi e decorazioni fatte a mano, o presepi e altri oggetti della tradizione da portare a casa. ChristmasLand è l’evento di Gubbio che celebra il Natale con tante attività e servizi come la ruota panoramica del Polo Nord, una collezione di presepi dal mondo e varie attrazioni per grandi e piccoli.

Piazza Gubbio

Fonte: Getty Images

Centro di Gubbio

Un giro sul Gubbio Express Christmas

Per Natale Piazza Grande diventa il capolinea del Gubbio Express Christmas, un trenino turistico che attraversa il centro storico di Gubbio per 7 km e 62 punti di interesse esplorando la città medievale in lungo e largo. C’è chi preferisce girarla a piedi, ma se volete provare questo originale mezzo di trasporto dall’aria vintage e romantica, si può godere dei vari angoli della città addobbati a festa.

La magia del presepe a grandezza naturale

Il Presepe di San Martino a Gubbio è un’iniziativa da non perdere se si capita in zona per le feste di Natale. Nello storico quartiere della città si trovano varie statue a grandezza naturale che riportano al medioevo e, dalla Fontana del Bargello si può percorrere la via del Presepe indicata dalle 120 statue realizzate in terracotta, alla scoperta dei mestieri tipici dell’epoca. Alla fine si raggiunge la capanna con la Madonna, San Giuseppe e il Bambin Gesù come da tradizione, confidando in un’atmosfera ancora più magica se decide di nevicare al momento giusto.

Visita panoramica con la funivia

Il grande albero di Natale di Gubbio merita una vista da lontano e dall’alto per essere apprezzato veramente. La funivia Colle Eletto permette ai visitatori di salire fino alla Basilica di Sant’Ubaldo a 803 metri di quota e, una volta in cima, oltre a poter ammirare il panorama, a Natale è possibile vedere bene anche l’albero con la stella che lo sovrasta. Tenete presente che in questo periodo dell’anno l’ultima corsa parte alle 17.00, sia nei giorni feriali che in quelli festivi.

Gubbio a Natale, i luoghi più simbolici

Le origini medievali di Gubbio la rendono un centro ricco di storia da visitare. Che si tratti di Natale o di un altro periodo dell’anno ci sono dei luoghi simbolici che vale la pena vedere. San Francesco d’Assisi visse per diverso tempo nella città umbra, pertanto i luoghi francescani non mancano. Palazzo Bargello del 1300 in stile gotico è oggi sede del museo della balestra e divide la piazza del Bargello con la famosa fontana dei matti, chiamata così per alcune usanze bizzarre.

Passeggiando in via dei Consoli si possono vedere tanti negozi caratteristici, fino ad arrivare a Piazza Grande, una terrazza pensile che affaccia sulla vallata e regala uno spettacolo bellissimo che i fan della fiction Don Matteo conoscono bene. Qui si può visitare il Palazzo dei Consoli del XVI secolo che custodisce le Tavole eugubine. Di fronte vi è il Palazzo Pretorio e da non perdere il Palazzo Ducale con sale, sotterranei e lo studiolo affascinante con un soffitto a cassettoni e pareti caratterizzate da tarsie lignee.

Il clima di Gubbio a Natale

Le previsioni di dicembre 2024 a Gubbio al momento prevedono temperature rigide, tra i 4 e i 10 gradi, e nel mese dovrebbe piovere una media di 8 giorni. Pertanto se avete in programma di passare il Natale da quelle parti meglio portarsi un ombrello e coprirsi bene per poter gustare anche le attività all’aperto senza problemi. Potrebbero esserci alcune giornate di neve che potrebbero anche rendere più magiche alcune attrazioni previste in città durante le feste, come il presepe a grandezza naturale o il giro sulla ruota panoramica.

Come muoversi a Gubbio a Natale

Gubbio è un piccolo borgo che è consigliabile girare a piedi o con i mezzi pubblici messi a disposizione dal comune come gli autobus e la funivia. A Natale c’è anche il trenino turistico che attraversa la città se non vi va molto di camminare. In città ci sono due ascensori pubblici, uno che collega Via Baldassini a Piazza Grande e il secondo che collega via XX Settembre alla Cattedrale-Palazzo Ducale.

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I migliori festival musicali dell’estate 2024 in Umbria

L’iconico Umbria Jazz e il frizzante Riverock Festival accendono l’estate 2024 nel cuore verde d’Italia, che si prepara a una stagione ricca di musica dal vivo. Tra i numerosi festival che animeranno la regione, questi due appuntamenti imperdibili si distinguono per la loro tradizione e la qualità del programma. Umbria Jazz, dal 12 al 21 luglio a Perugia, non ha certo bisogno di presentazioni e rappresenta un’occasione unica per immergersi nelle magiche atmosfere jazz che da sempre caratterizzano questo festival, con concerti di grandi nomi internazionali e giovani promesse del panorama jazzistico.

Riverock Festival, invece, celebra la sua tredicesima edizione dal 25 al 28 luglio ad Assisi. Ai piedi della suggestiva Rocca Maggiore, il festival propone un mix esplosivo di rock, indie, pop ed elettronica, con la partecipazione di artisti affermati e talenti emergenti. Un’esperienza imperdibile per gli amanti della musica a 360 gradi, che potranno godersi concerti di alto livello in una cornice paesaggistica altamente suggestiva.

​Umbria Jazz a Perugia

Quest’anno sui 12 palchi del festival perugino sono attese ben 87 band, per un totale di 580 artisti, 238 eventi, circa 330 ore di musica. Si inizia a mezzogiorno con la sfilata della marching band e si conclude a notte fonda nell’intima atmosfera del jazz club. Ogni location del Festival è caratterizzata da una precisa identità musicale. L’Arena Santa Giuliana, lo spazio più capiente, ospita i grandi eventi, sia di musica pop/rock che jazz. Tra gli headliner spiccano il grande Lenny Kravitz, la leggendaria band Toto e il genio della black music Nile Rodgers con i suoi Chic. Attesissimo anche il concerto  di Vinicio Capossela, dedicato al grande amico e promoter perugino Sergio Piazzoli nel decimo anniversario della sua scomparsa.

Per gli amanti della musica pop, l’Arena ospita Raye, cantautrice inglese vincitrice di ben sei BRIT Awards, l’islandese Laufey, fresca vincitrice di un Grammy, la talentuosa Fatoumata Diawara, la star americana del jazz Veronica Swift, la voce calda e soul di Lizz Wright, spesso paragonata a “un bourbon invecchiato in botti di legno”.

Il Teatro Morlacchi, fulcro della vita culturale cittadina, accoglie concerti di jazz più tradizionale. Gli amanti del jazz “puro” avranno l’occasione di assistere alle performance di grandi maestri del genere, a partire da Charles Lloyd, il grande guru del jazz contemporaneo, che si esibirà con il suo quartetto, e la star del pianoforte Jason Moran. Da non perdere anche i concerti dei tre più grandi trombettisti italiani: Enrico Rava con i The Fearless Five, Paolo Fresu con il Devil Quartet e Fabrizio Bosso con il progetto “About Ten”, con Paolo Silvestri. Completano il cartellone i pianisti Alessandro Lanzoni con special guest Francesco Cafiso, Dado Moroni in trio con Eddie Gomez e Joe La Barbera per un omaggio a Bill Evans, e Danilo Rea in piano solo.

La Galleria Nazionale dell’Umbria è la preziosa cornice per un jazz sofisticato e quasi “da camera”, votato alla ricerca. I palchi all’aperto in Piazza IV Novembre, Giardini Carducci e Terrazza del Mercato Coperto offrono generi più popolari, rivolti a un pubblico che apprezza la buona musica soul, blues e swing. Mentre il Secret Bistrot propone jazz per gli amanti delle jam session, un rito distintivo di questo genere in ogni epoca.

Per le migliaia di turisti che giungono a Perugia per Umbria Jazz, il festival rappresenta anche l’occasione per scoprire uno dei centri storici più suggestivi d’Italia. Tra un concerto e l’altro, è possibile immergersi nelle Vie Regali, nei vicoli, nelle piazze, nelle chiese, nei musei e nei monumenti che raccontano la storia del capoluogo umbro, dall’epoca etrusca al Rinascimento e oltre. È proprio questo incontro tra la musica contemporanea e i luoghi storici che rende Umbria Jazz un’esperienza davvero unica.

Info utili

Come arrivare a Perugia

In auto:

Autostrada A 1 del Sole

Da Nord, uscita Valdichiana

Da Sud Uscita di Orte si prosegue sulla E 45 in direzione Perugia

In treno:

Treno per Perugia dalla stazione di Terontola (linea Firenze-Roma) o dalla stazione di Foligno (linea Roma-Ancona)

Biglietti Umbria Jazz:

Sul sito di Umbria Jazz e su Ticketone

Riverock Festival

Un fitto programma attende alla Rocca Maggiore di Assisi il pubblico del Riverock Festival, con concerti di grandi artisti italiani e internazionali, ma anche incontri, laboratori e attività dedicate al benessere e alla crescita personale.

Si comincia giovedì 25 luglio con un trittico di grandi band italiane: i Marlene Kuntz, con il loro tour “Estate Catartica 2024”, I Hate My Village e A Toys Orchestra, che presentano il loro nuovo album “Midnight Again”.

Venerdì 26 luglio, invece, è la volta di Margherita Vicario, reduce dal successo del suo ultimo album “Gloria!”, e dei Selton, per una serata all’insegna del pop italiano di qualità. Un ingresso libero su prenotazione permetterà di godersi la musica dal vivo in un’atmosfera unica.

Sabato 27 luglio il palco del Riverock ospita Cosmo e Crookers, mentre domenica 28 luglio è la volta di Gio Evan, con il suo “Evanland, il III° Festival Internazionale del mondo interiore. Una giornata interamente dedicata al benessere e alla crescita personale, con un intenso programma di workshop, incontri, laboratori, spettacoli, letture, pratiche, giochi e approfondimenti culturali. Senza dimenticare un’ampia area ludica dedicata ai bambini e ai ragazzi, con giochi inclusivi e privi di qualsiasi forma elettronica.

Il Riverock Festival è un evento da non perdere per tutti coloro che amano immergersi in un’atmosfera magica e suggestiva, circondati dalla bellezza della natura e dalla forza della musica.

Info utili

Come arrivare ad Assisi

In treno:

Linea Firenze-Terontola-Perugia-Foligno – Stazione di Assisi/S. Maria degli Angeli, collegata con servizio di Bus

Servizio navetta gratuito in collaborazione con il Comune di Assisi e Busitalia per la Rocca

In auto:

Autostrada A 1 del Sole

– Uscita Valdichiana fino a Perugia, proseguimento per Cesena (E45) fino all’uscita per Assisi.

Autostrada A 14 Adriatica

– Uscita Civitanova Marche proseguimento per Foligno – Perugia fino all’uscita per Assisi.

Autostrada A 1 del Sole

– Uscita di Orte si prosegue sulla E 45 in direzione Perugia – Cesena fino all’uscita per Assisi.

Biglietti Riverock Festival:

Su TicketItalia e TicketOne

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La fioritura più bella d’Italia sta per esplodere: quando e come ammirare lo show

Nella regione dei Monti Sibillini, si assiste ogni anno ad un evento unico ed emozionante: la fioritura di Castelluccio di Norcia. Tra fine maggio e metà luglio, questo spettacolo naturale offre scenari incantevoli che catturano lo sguardo e il cuore di ogni visitatore.

Ogni anno il Pian Grande e il Pian Perduto si riempiono di una moltitudine di colori intensi e vivaci, trasformando l’altopiano in una vera e propria opera d’arte impressionista, dipinta da una miriade di colori.

La fioritura di Castelluccio di Norcia è un’esperienza emozionante per i sensi e per l’animo, un richiamo alla bellezza della natura e una meraviglia cromatica che merita di essere ammirata almeno una volta nella vita.

Quando vedere la fioritura di Castelluccio

Il momento ideale per ammirare la fioritura a Castelluccio di Norcia è da fine giugno alla prima metà di luglio. Tuttavia, è importante ricordare che si tratta di un evento naturale che può variare di anno in anno in base alle condizioni climatiche.

All’inizio della stagione primaverile, le prime fioriture che colorano la pianura sono le delicate corolle gialle della senape selvatica insieme ai primi papaveri che danno il tocco di rosso iniziale alla piana.

Giugno è il mese delle prime fioriture, seguite da nuove sfumature di colore man mano che la stagione avanza. Ecco che la splendida piana si copre di un blu intenso grazie alla presenza dell’elegante Legousia speculum – veneris, meglio conosciuta come “Specchio di Venere”, una pianta delicata che colora i campi coltivati con un’ampia gamma di sfumature che spaziano dal blu al viola e al celeste.

Questo spettacolo floreale raggiunge il culmine nel mese di luglio con l’arrivo del fiordaliso che dona un’esplosione di colore unica con la sua vibrante tonalità viola.

Secondo le previsioni i fine settimana ideali saranno quelli del 24-25 giugno, l’1-2 e l’8-9 luglio. Tuttavia, vi suggeriamo di seguire gli aggiornamenti sul sito ufficiale nel quale, ogni settimana, potrete trovare nuove immagini che vi permetteranno di monitorare l’evoluzione della fioritura.

I migliori punti panoramici per ammirare la fioritura

Nella zona del Pian Grande ci sono numerosi punti panoramici per ammirare la fioritura. Ma per godere appieno della bellezza del luogo, è fondamentale esplorare a piedi i sentieri che partono dalla strada principale.

Il percorso principale che vi consigliamo di seguire è quello che porta al paese di Castelluccio, accanto alla strada asfaltata. Invece, nelle vicinanze del presidio dell’Esercito, si trova il percorso che si snoda sulla Piana, uno dei migliori punti panoramici che offre una vista incredibile dei campi colorati.

Proseguite poi seguendo il sentiero fino al famoso bosco a forma d’Italia sulle pendici di Poggio Croce. Da lì potrete tagliare attraverso i prati utilizzando i passaggi appositi per ammirare i paesaggi e la bellezza della natura circostante.

Continuando sul lato opposto della strada provinciale, potrete attraversare i campi e godervi lo spettacolo della fioritura con la magnifica vista del Monte Vettore sullo sfondo. Per i più allenati alle prove di resistenza, vi consigliamo di percorrere il sentiero che conduce alla cima di Poggio di Croce, un punto panoramico eccezionale che offre una vista privilegiata su Castelluccio e sulla Piana.

Infine, seguendo le indicazioni ufficiali, vi suggeriamo di non visitare Castelluccio durante il fine settimana a causa dell’elevata affluenza turistica.

Per vivere questo spettacolo all’insegna del relax evitate di muovervi in auto e, non meno importante, vi ricordiamo di non calpestare i campi coltivati per preservare al meglio questo imperdibile spettacolo naturale.

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È l’anno di Perugia, e vi sveliamo il perché

Perugia, città Best in Travel 2023 di Lonely Planet, gioiello architettonico dove si respira arte e storia a ogni passo nonché vivace polo culturale, è una delle mete da inserire nella lista delle vacanze in ogni momento.

Ma, per il 2023, c’è una ragione in più: dal 4 marzo all’11 giugno, in occasione del V centenario della sua morte, la Galleria Nazionale dell’Umbria celebra con una grande mostra Pietro Vannucci (1450 ca.-1523), detto Perugino, il più importante pittore attivo negli ultimi due decenni del Quattrocento.

“Il meglio maestro d’Italia”. Perugino nel suo tempo

La mostra Il meglio maestro d’Italia”. Perugino nel suo tempo, curata da Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, e Veruska Picchiarelli, conservatrice del museo, è l’evento di punta delle celebrazioni del centenario del Maestro, assoluto protagonista del Rinascimento.

Il progetto espositivo, che consta di una settantina di opere, propone dipinti del Perugino antecedenti al 1504, l’anno in cui lavorava a due commissioni che segnano il punto più alto della sua straordinaria carriera: la “Lotta fra Amore e Castità“, ora al Louvre di Parigi, e soprattutto lo “Sposalizio della Vergine per la cappella del Santo Anello del Duomo di Perugia, oggi al Musée des Beaux-Arts di Caen (Francia).

La mostra riflette, nella maniera più completa possibile, i passaggi fondamentali del suo percorso artistico: dalle prime collaborazioni nella bottega di Andrea del Verrocchio alle imprese fiorentine che fecero la sua fortuna (come ad esempio le tre tavole già in San Giusto alle Mura, oggi nelle Gallerie degli Uffizi, o la Pala di San Domenico a Fiesole); dagli straordinari ritratti alle monumentali pale d’altare, quali il Trittico Galitzin, ora alla National Gallery di Washington, e il Polittico della Certosa di Pavia, in gran parte alla National Gallery di Londra e ricomposto per l’occasione in via del tutto eccezionale.

I luoghi di Pietro Vannucci a Perugia

Pietro Vannucci detto Perugino, di fama internazionale già a i suoi tempi, è senza dubbio il rappresentante più illustre della pittura umbra.

Nato a Città della Pieve, visse a lungo a Perugia dove ebbe bottega e realizzò alcune delle opere più grandiose: visitare la città nel 2023, oltre alla Mostra a lui dedicata, può essere l’occasione per andare alla scoperta dei luoghi che ne portano tuttora la fulgida impronta.

Su Corso Vannucci, a lui intitolato, il Nobile Collegio del Cambio (antica sede dei cambiavalute) ospita, presso la Sala delle Udienze, i pregevoli affreschi del Maestro che ricevette l’incarico ufficiale di dipingere la Sala nel 1499: partendo dalla volta, eseguì “Allegoria della Fortuna” con il “Trionfo di Apollo” e i pianeti accompagnati dai segni dello Zodiaco.
Lungo le pareti, dipinse il “Trionfo delle Virtù” con la rappresentazione delle quattro Virtù Cardinali e le Tre Teologali, queste ultime accompagnate dalla “Natività” e “Trasfigurazione” di Gesù e da “L’Eterno con Profeti e Sibille”.

A destra dell’ingresso, “Catone Uticense” introduce il ciclo di affreschi e vi è anche un quadretto en trompe-l’œil con l’autoritratto del Perugino.

Ancora in Corso Vannucci, la Galleria Nazionale dell’Umbria custodisce la più vasta collezione al mondo delle opere dipinte dall’artista rinascimentale e dai suoi seguaci mentre Palazzo Baldeschi al Corso conserva l’olio su tela “San Girolamo penitente” e l’olio su tavola “Madonna con Bambino e due cherubini”.

In Piazza Raffaello, la Cappella di San Severo si fregia dell’affresco “Trinità e santi” commissionato in origine a Raffaello nel 1505 dai monaci camaldolesi; egli, dopo aver realizzato una Trinità, dal 1508 è impegnato a Roma e non porta a termine l’opera.
Dopo la sua morte nel 1520, viene chiamato il Perugino a completare l’affresco e lo fa dipingendo sei santi legati all’ordine benedettino: San Girolamo, San Giovanni Evangelista, Santa Marta, San Gregorio Magno, San Bonifacio e Santa Scolastica.

Presso il Monastero di Sant’Agnese, in Via Sant’Agnese, spicca l’opera “Madonna delle Grazie tra due committenti” eseguita per il monastero delle clarisse di Sant’Agnese, comunità di clausura tuttora attiva, mentre la Chiesa di Sant’Agostino, in Piazza Domenico Lupatelli, preserva le copie dello smembrato “Polittico di Sant’Agostino”, le cui tavole originali vennero disperse durante le spoliazioni napoleoniche e oggi si trovano in vari musei del mondo.

Infine, uno sguardo all’Abbazia di San Pietro in Borgo XX Giugno: qui, il museo del monastero ospita “San Mauro, Santa Scolastica, San Pietro Vincioli, Sant’Ercolano e San Costanzo, tavolette appartenenti alla predella che era parte della grande macchina d’altare della chiesa di San Pietro.