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Perché Santiago di Compostela è la meta top per questo Natale

Non è solo l’ultima tappa di uno dei cammini più famosi ed emozionanti al mondo, il Cammino di Santiago, ma anche una città dalle architetture splendide, come la cattedrale barocca, e da una gastronomia in continua innovazione in grado di conquistare ogni palato. Se non l’avete mai presa in considerazione e state cercando una meta natalizia alternativa, Santiago di Compostela potrebbe fare al caso vostro, soprattutto grazie all’offerta proposta dalla compagnia Vueling.

A partire dal 24 dicembre 2024 fino al 7 gennaio 2025, Vueling, parte del gruppo IAG, riattiverà la sua rotta con voli che collegano Roma Fiumicino a Santiago di Compostela. I biglietti sono già disponibili sul sito ufficiale della compagnia con collegamenti frequenti e tariffe competitive. Ora vi manca solo pianificare l’itinerario perfetto: a questo ci pensiamo noi con qualche consiglio su come trascorrere le vacanze in questa meta top per il Natale.

Santiago di Compostela a Natale

Perché sfruttare l’offerta e scegliere Santiago di Compostela per Natale? Questa città della Spagna, capitale della Galizia, durante il periodo delle feste diventa ancora più magica grazie all’atmosfera creata dalle decorazioni che arricchiscono il centro storico Patrimonio UNESCO. Oltre a passeggiare tra le strade strette e acciottolate, piene di vita in questo mese dell’anno e di botteghe artigiane dove acquistare souvenir e idee regalo davvero speciali, potrete perdervi tra gli stand dei mercatini natalizi.

Il Mercatino Nadal, situato in Plaza de Quintana, offre un’ampia selezione di prodotti artigianali galiziani, dalla ceramica e pelletteria ai tessuti e ai gioielli, oltre che una ricca varietà di spettacoli musicali dal vivo, laboratori e attività per tutte le età. Durante il periodo natalizio, inoltre, Santiago di Compostela ospita una serie di presepi e mostre in tutta la città. Da non perdere è sicuramente il Presepe Monumentale installato in Plaza de Cervantes, dove troverete una ricostruzione su larga scala della Natività circondata da luci e decorazioni natalizie, oppure la mostra dedicata alle decorazioni natalizie tradizionali galiziane.

Atmosfera spirituale e specialità gastronomiche

Santiago di Compostela è famosa soprattutto per il cammino che, ogni anno, attira sempre più pellegrini provenienti da tutto il mondo, armati di zaino, stick e conchiglie. L’atmosfera spirituale, seppur si possa respirare in ogni periodo dell’anno, diventa ancora più profonda durante le feste. La Misa del Gallo (Messa del Pellegrino), una delle tradizioni più radicate nella cultura galiziana, organizzata tutti i giorni alle 12:00, il giorno di Natale viene celebrata a mezzanotte.

A Santiago di Compostela questa messa assume un significato speciale considerata l’importanza religiosa e spirituale che la città riveste per i pellegrini. Assistere alla Messa di Mezzanotte nella Cattedrale di Santiago, quindi, rappresenta un’esperienza unica che vi permetterà di vivere la spiritualità e l’emozione del periodo in un ambiente ricco di storia e simbolismo.

Non solo spiritualità, un viaggio in Galizia non si può dir completo senza aver provato alcune delle sue specialità. Tra i piatti tipici da provare consigliamo il pulpo a la gallega, servito solitamente come tapas, l’empanada, una sorta di torta ripiena con varie farciture, i peperoni Padrón e il lacón con cime di rapa. Infine, accompagnate i vostri pasti festivi con i deliziosi vini galiziani, in particolare l’Albariño.

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Cammino di Santiago breve: francese, inglese e portoghese

Quante volte si è sentito di parlare del Cammino di Santiago, soprattutto in questi ultimi anni quando la voglia di cambiare e di essere liberi è sempre più viva? Si tratta di un percorso che fin dal Medioevo ha attratto diversi milioni di pellegrini provenienti da tutta Europa e non solo. Per arrivare a destinazione si devono attraversare i territori di Francia e Spagna, per sentieri che alla fine portano alla cattedrale di Santiago de Compostela. Qui, secondo la tradizione cristiana, vengono custodite le reliquie di San Giacomo il Maggiore, uno degli apostoli di Gesù.

Questo itinerario oggi attira ed affascina viaggiatori provenienti da tutto il mondo, spinti da motivazioni che spesso vanno ben oltre la semplice fede religiosa. C’è chi sceglie di vivere questa esperienza con lo scopo di provare una ricerca interiore, chi, invece, vuole trovare pace e serenità, o, ancora, chi vuole sfidare sé stesso, sia dal punto di vista fisico, che mentale.

È innegabile quanto percorrere il Cammino di Santiago per tutta la sua lunghezza, possa rappresentare una sfida troppo impegnativa, soprattutto per chi non ha troppo tempo a disposizione o, semplicemente, non si sente pronto dal punto di vista fisico. Esiste, però, una soluzione. Anzi, ci sono diverse soluzioni che permettono di vivere ugualmente l’esperienza del pellegrinaggio. Si tratta del Cammino Francese breve, il Cammino Inglese ed il Cammino Portoghese. Ognuno di questi percorsi ha delle caratteristiche importanti, che lo contraddistinguono: scopriamole insieme.

Il Cammino Francese breve: da Sarria a Santiago

Il Cammino Francese breve è probabilmente il percorso più conosciuto e battuto del Cammino di Santiago. L’itinerario completo del cammino inizia dai Pirenei, per arrivare fino a Santiago de Compostela e per una lunghezza totale di circa 800 chilometri. Tuttavia, l’opzione di partire da Sarria è una valida ipotesi per chi vuole giungere a Compostela con poco tempo a disposizione o non vuole percorrere interamente il percorso.

Partire da Sarria è una delle scelte più popolari e vuol dire intraprendere l’ultimo tratto del Cammino Francese, partecipando ad un’esperienza autentica, tra paesaggi rurali e villaggi medievali. Tutto questo senza la necessità di sottoporsi ad una preparazione fisica intensa, come quella che sarebbe necessaria per l’intero cammino. Il Cammino Francese breve consente ai pellegrini di ottenere il Certificato di completamento del Cammino, in quanto supera la soglia minima dei 100 chilometri da percorrere a piedi.

Lungo questo percorso si attraversano tappe e luoghi incantevoli. Ad esempio, Portomarin, un villaggio medievale che venne trasferito pietra per pietra a causa della costruzione di una diga, oppure Melide ed Arzúa, famose per i loro prodotti enogastronomici. Si tratta di un percorso a stretto contatto con la natura, attraverso foreste di eucalipto, campi coltivati ed antiche strade romane, per un’immersione totale nella cultura e nelle tradizioni della regione della Galizia.

Tre pellegrini percorrono il Cammino di Santiago immersi nella natura e lungo un percorso di terra e ghiaia

Fonte: iStock

Tre pellegrini lungo il Cammino di Santiago

Il Cammino Inglese: da Ferrol a Santiago

Si tratta di un cammino meno conosciuto rispetto al Cammino Francese breve. Il Cammino Inglese ha origini che risalgono al movimento dei pellegrini britannici e scandinavi che, giungendo via mare, sbarcavano nei porti settentrionali della Spagna, per poi proseguire a piedi verso la città di Santiago e la sua cattedrale.

Questo percorso inizia a Ferrol, o, in alternativa, a La Coruña. La prima alternativa è probabilmente quella più popolare per questo tratto e comporta un percorso totale verso Santiago di circa 120 chilometri. Si tratta di una delle caratteristiche che identificano questa parte del Cammino come meno impegnativa ed accessibile, grazie anche ai suoi dislivelli moderati e la lunghezza contenuta.

Le tappe che caratterizzano il Cammino Inglese, lungo la costa, sono Miño, ad esempio, famosa per le spiagge, ma anche Pontedeume, con il suo famoso ponte di epoca medievale ancora perfettamente conservato. Questo contrasto storico e culturale con la pace della natura dei territori della Galizia è una delle peculiarità più affascinanti di questo cammino, che si aggiunge come ulteriore elemento di piacere al viaggio.

Il Cammino Portoghese: da Tui a Santiago

Infine, una terza alternativo al completo Cammino di Santiago, è il Cammino Portoghese, che parte da Tui, in Portogallo, verso Santiago de Compostela. Camminare lungo questo percorso consente di vivere un’esperienza molto profonda, soprattutto dal punto di vista culturale e spirituale. Il percorso completo parte da Lisbona, ma questa è una variante molto amata, permettendo ai pellegrini di partire direttamente dal confine tra Portogallo e Spagna.

Il Cammino Portoghese attraversa la Galizia meridionale ed offre una diversa varietà di paesaggi. Ad esempio, si passa da fiumi a foreste, attraverso piccoli villaggi rurali e numerose città storiche. Una delle tappe degne di nota è soprattutto la Chiesa della Madonna Pellegrina a Pontevedra, costruita nel lontano Diciottesimo secolo proprio in onore dei pellegrini in cammino verso Santiago.

Tra le tappe più significative e degne di nota del Cammino Portoghese si ricordano O Porriño, famoso centro cittadino per gli edifici tradizionali costruiti con il granito rosa, Caldas de Reis, località famosa per le sue terme, e la famosa Padron, il luogo in cui, secondo la leggenda, venne portato il corpo di San Giacomo via mare.

Quale cammino breve scegliere?

La scelta del cammino dipende da diversi fattori. Si deve tenere in considerazione, infatti, il tempo a disposizione, la preparazione fisica e le motivazioni personali che spingono il pellegrino ad intraprendere il percorso. Il Cammino Francese breve, ad esempio, è perfetto per chi desidera vivere l’essenza del pellegrinaggio verso Compostela, grazie anche alla tradizione che lo accompagna. Il Cammino Inglese, invece, è l’ideale per chi è alla ricerca di un percorso sicuramente più breve, ma allo stesso tempo ricco di storia e paesaggi unici. Mentre, il Cammino Portoghese offre una perfetta combinazione tra spiritualità e natura, rimanendo affascinati dal passaggio del confine tra Portogallo e Spagna.

Ognuno di questi percorsi più brevi rappresenta un modo unico per vivere l’esperienza del Cammino di Santiago, con la viva consapevolezza che l’arrivo a destinazione e la vista della Cattedrale di Santiago de Compostela sarà un traguardo indimenticabile, che resta per sempre nel cuore di chi percorre il pellegrinaggio.

Arrivo di un pellegrino davanti la Cattedrale di Santiago de Compostela, dopo aver concluso il Cammino di Santiago

Fonte: iStock

Pellegrino che ha concluso il Cammino di Santiago

Consigli pratici per il pellegrinaggio

Negli ultimi anni la percorrenza del Cammino di Santiago ha visto un incremento esponenziale di pellegrini, dovuto alla sua maggiore popolarità sui diversi canali social ed online, ma anche grazie alla crescente accessibilità di sempre più infrastrutture lungo questi percorsi.

Nonostante ciò bisogna tenere in considerazione il fatto che percorrere questi cammini non sia assolutamente facile. Per arrivare a destinazione bisogna essere ben preparati fisicamente: è necessaria, infatti, una grande resistenza per trasportare, anche per queste distanze più brevi, il proprio zaino. Un buon allenamento, soprattutto nelle settimane precedenti, può davvero fare la differenza. Inoltre, è consigliabile organizzare i propri spostamenti con estrema cura ed attenzione, soprattutto nei mesi tra maggio e settembre, che rappresentano il periodo di alta stagione.

Il Cammino di Santiago è un’esperienza che va vissuta a pieno e che rappresenta, qualsiasi sia la sua lunghezza, un’esperienza unica ed indimenticabile, che sia esso percorso per motivi di fede o spiritualità, ma anche come sfida personale.

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Giubileo 2025: quando inizia e gli appuntamenti da non perdere

Roma si appresta a ospitare uno dei suoi eventi più importanti. Il Giubileo, l’Anno Santo che il Papa convoca periodicamente dal 1300 e che segna una tappa importante per la Chiesa Cattolica, comincerà ufficialmente il 24 dicembre 2024 e terminerà un anno dopo, il 14 dicembre 2025. Si tratta di un evento molto grande che prevede l’arrivo di oltre 30 milioni di pellegrini. I fedeli, provenienti da tutto il mondo, avranno l’opportunità di ricevere indulgenze e di partecipare a tutta una serie di celebrazioni e riti spirituali.

Per la Chiesa Cattolica, infatti, il Giubileo rappresenta l’anno della remissione dei peccati, della riconciliazione, della conversione e della penitenza sacramentale. Chiamato anche Anno Santo, è il periodo durante il quale il Papa concede l’indulgenza plenaria ai fedeli che si recano a Roma e compiono particolari pratiche religiose. Il tema di quest’anno sacro sarà “Pellegrini di Speranza”, com’è stato annunciato nella Bolla di indizione pubblicata lo scorso maggio.

Scopriamo insieme il Giubileo, da una breve storia dell’evento agli appuntamenti e ai luoghi più importanti.

Breve storia del Giubileo

Il primo Giubileo della storia cattolica fu proclamato nel 1300 da Papa Bonifacio VIII: è in questa occasione che venne concessa per la prima volta l’indulgenza plenaria ai fedeli che avessero fatto visita alla Basilica di San Pietro. Tracce di questo Giubileo sono arrivate fino a noi anche grazie a Dante Alighieri, che lo racconta nella Divina Commedia descrivendo il grande flusso di pellegrini che camminava sul ponte di fronte a Castel Sant’Angelo.

Le origini del Giubileo, però, sono ebraiche. Ogni 50 anni, gli ebrei decretavano un anno di riposo dal lavoro nei campi per far riposare il terreno e renderlo più fertile per la stagione successiva. Allo stesso tempo, gli schiavi venivano liberati e le terre confiscate venivano restituite, così da appianare le disuguaglianze. Il nome stesso del Giubileo ha un’etimologia ebraica: la parola “jobel” (yobel) indica infatti il caprone, il cui corno veniva suonato per indicare l’inizio dell’anno sacro.

Quando inizia il Giubileo e quanto dura

Il Giubileo comincerà ufficialmente il 24 dicembre 2024, quando il Papa aprirà la Porta Santa di San Pietro (un evento possibile solo in occasione dell’Anno Santo). Quest’azione ha un significato ben preciso perché rappresenta il simbolo del passaggio che ogni cristiano deve fare dal peccato alla grazia. Quella della Basilica di San Pietro non è l’unica Porta Santa. Le altre sono presenti nelle basiliche di S. Giovanni in Laterano, S. Maria Maggiore e S. Paolo fuori le Mura, anch’esse aperte dal Papa negli anni giubilari e richiuse al suo termine.

Quest’anno, Papa Francesco ha deciso che saranno aperte anche le porte delle singole diocesi, permettendo ai fedeli di partecipare all’evento anche a livello locale. La fine del Giubileo sarà il 14 dicembre 2025 e, fino a quel momento, Roma resterà per un anno il centro della fede mondiale attraverso l’organizzazione di un fitto calendario di eventi.

Giubileo Roma

Fonte: GettyImages

Cerimonia d’apertura del Giubileo nel 2015

Gli appuntamenti in programma

L’apertura delle Porte delle Basiliche papali di Roma darà inizio all’anno giubilare per il quale sono previsti tantissimi appuntamenti. Nel sito ufficiale del Giubileo potrete visionare il programma nel dettaglio e prenotarvi per l’evento di vostro interesse. Il calendario comincerà il 24 gennaio, quando si terrà il Giubileo della Comunicazione durante il quale sono previsti diversi momenti di confronto e di spiritualità e la messa celebrata da Papa Francesco.

Ogni mese dell’Anno Santo sarà contraddistinto da giubilei specifici: a febbraio ci sarà quello dedicato alle Forze Armate, agli artisti e ai diaconi, mentre marzo sarà dedicato al mondo del volontariato con il Giubileo dei Missionari della Misericordia. Non mancano giubilei dall’aspetto moderno, come quello di luglio dedicato ai missionari digitali e agli influencer cattolici. Dopo una pausa estiva per il mese di agosto, i giubilei riprenderanno a settembre.

Tra gli eventi in programma, considerato uno dei più importanti, è stato annunciato anche l’Incontro Internazionale per la Pace del 2025, il 39° organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio sulla linea della preghiera interreligiosa voluta da Giovanni Paolo II nel 1986.

Quali sono le chiese da visitare durante il Giubileo

Durante il Giubileo, i pellegrini dovranno recarsi in una delle quattro Basiliche papali di Roma, ossia San Pietro in Vaticano, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura, le quali possiedono una Porta Santa. Questa verrà aperta dal Papa in date precise: il 24 dicembre San Pietro, il 29 dicembre San Giovanni in Laterano, il 1 gennaio 2025 Santa Maria Maggiore e il 5 gennaio San Paolo fuori le Mura.

Alle quattro Basiliche papali si aggiungono le tre chiese che, insieme a quelle elencate in precedenza, compongono l’itinerario tradizionale delle “sette chiese”, vale a dire San Lorenzo fuori le Mura, Santa Croce in Gerusalemme e San Sebastiano fuori le Mura. Questo itinerario ripercorre quello penitenziale lasciato ai romani da San Filippo Neri nel ‘500, rappresentando ancora oggi l’occasione per i fedeli per vivere l’indulgenza giubilare attraverso un’esperienza unica.

San giovanni Laterano Giubileo

Fonte: iStock

San Giovanni Laterano tra le Basiliche papali del Giubileo

Come iscriversi agli eventi

Il Giubileo richiamerà in Italia tantissimi pellegrini. Per gestire al meglio l’evento e l’arrivo dei fedeli, è stata istituita una carta del pellegrino digitale: gratuita e nominale, sarà necessaria per partecipare agli eventi del Giubileo e per organizzare il proprio pellegrinaggio alla Porta Santa. Per ottenerla dovrete registrarvi al portale delle iscrizioni, a cui si accede tramite il sito ufficiale o l’app del Giubileo.

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Il Cammino Celtico, tra Irlanda e Galles a caccia di luoghi sacri

Negli ultimi anni, un numero crescente di viaggiatori sta riscoprendo l’antica arte del camminare, rivolgendosi a un turismo lento che valorizza il percorso tanto quanto la destinazione.

I cammini, spesso legati a rotte storiche e spirituali, offrono l’opportunità di esplorare luoghi sacri e immersi nella natura, lontano dai ritmi frenetici della vita moderna. Il pellegrinaggio a piedi, un tempo pratica di fede e introspezione, sta tornando in auge, attirando non solo i credenti, ma anche chi cerca un’esperienza autentica e rigenerante.

Tra l’Irlanda e il Galles, terre misteriose per eccellenza e contraddistinte da un passato millenario, è nato il Cammino Celtico, che unisce il pozzo sacro di Maedoc a Ferns, nel sud-est dell’Irlanda, con quello di St Non, vicino alla città cattedrale del Pembrokeshire di St Davids, per un totale di circa 260 chilometri, più il viaggio in traghetto di tre ore e mezza tra Rosslare e Fishguard.
Si tratta, probabilmente, della via percorsa dallo sciamano irlandese Saint Aidan (alias Maedoc), quando partì per studiare seguendo il mago gallese Saint David.

Come per ogni cammino che si rispetti, è disponibile un libretto da timbrare presso i punti di sosta e il suggerimento è quello di riempire una bottiglia al pozzo di Maedoc e portarla con sé.

Una magica esperienza da “pellegrino solitario” in Irlanda

La partenza è da Our Lady Island, antico luogo di pellegrinaggio nell’angolo sud-orientale dell’Irlanda, nella diocesi di Ferns, per dirigersi, lungo la costa, a Carnsore Point, la punta sud-orientale dell’Irlanda dove si incontrano l’Oceano Atlantico e il Mare d’Irlanda. In questo tratto, è possibile sperimentare la magica esperienza del “pellegrino solitario”, senza incontrare altre persone sulle ampie spiagge di ciottoli.

Gran parte del percorso in Irlanda si svolge su asfalto rurale e offre l’occasione di vivere esperienze autentiche e arricchenti: ad esempio, a Oulart Hill, in una sala del villaggio con il tetto di paglia, House of Stories, vanno in scena regolarmente spettacoli di poesia e canzoni.

Inoltre, in questa zona, risuona ancora l’eco della ribellione del XVIII secolo contro il dominio britannico che aveva portato alla breve repubblica di Wexford e della leggenda secondo cui Sant’Aidan portò con sé delle api quando tornò da St Davids: il miele era vitale a quei tempi.
Le leggi medievali in Irlanda regolamentavano nel dettaglio l’apicoltura fino al risarcimento dovuto se si veniva punti dall’ape di un vicino. Per celebrare i legami del Cammino con le api, verranno presto installate tre gigantesche arnie di legno che amplificheranno il suono delle colonie al loro interno.

L’arrivo in Galles

Whitesands Bay, Galles

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La spiaggia di Whitesands Bay in Galles

La seconda parte del pellegrinaggio inizia dal Pembrokeshire e il sentiero gallese segue per lo più la strada costiera, con alcune deviazioni per visitare i luoghi sacri, come salire sulla scogliera di Fishguard e attraversare vari siti neolitici e un’antica croce prima di raggiungere il pozzo sacro di Llanwnda.

Proseguendo, il paesaggio è plasmato da scogliere intervallate da profonde insenature isolate: si cammina attorno a Strumble Head, suggestivo promontorio sul Mare d’Irlanda, per poi arrivare a Trefin, affascinante e storico villaggio con una piccola spiaggia di ciottoli e un antico mulino.

La tappa successiva è la spiaggia di Whitesands Bay, ampia distesa di sabbia bianca verso il remoto promontorio roccioso di St Davids Head, ideale per il surf. Qui spiccano una cappella in rovina del VI secolo e, alle spalle, la collina dove si narra che San Patrizio abbia sentito la “chiamata” a tornare in Irlanda.

Il termine del sentiero è il pozzo di San Non sulla scogliera fuori St Davids (Non era la madre di San David che fu violentata e poi abbandonata a partorire da sola, così narra la leggenda, sulla scogliera durante una tempesta).

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Camino de Levante: l’alternativa meno conosciuta al Cammino di Santiago

Sono oltre 446.000 mila le persone che, nel 2023, hanno percorso il Cammino di Santiago seguendo le frecce gialle e le conchiglie che segnalano la via ai pellegrini. Questo è considerato come uno dei pellegrinaggi più famosi al mondo che, visti i numeri, in base al periodo potrebbe risultare anche un po’ troppo affollato. Per fortuna esiste un’alternativa meno conosciuta chiamata il Camino de Levante. Il cammino inizia a Valencia e si snoda attraverso paesaggi diversi fino ad arrivare a Santiago, sull’Oceano Atlantico.

Un passo alla volta, il Camino de Levante vi permetterà di lasciarvi alle spalle la brezza del Mediterraneo, di attraversare la Spagna da est a ovest in 42 tappe lungo 1200 chilometri circa e di raggiungere la Galizia. Scarpe da trekking ai piedi, camminerete tra le bellezze di regioni molto diverse tra loro, ognuna dotata di una personalità e identità propria: Valencia, Castilla La-Mancha, Madrid, Castilla y Leon e infine la Galizia.

Ne avevate mai sentito parlare? Se cercate un pellegrinaggio meno affollato, questo è il percorso perfetto per voi. Inoltre, se siete fan di Cervantes, sappiate che il cammino attraversa anche la campagna di Don Chisciotte.

Il Camino de Levante da Valencia a Santiago

Nonostante ci sia una grande distanza tra Santiago de Compostela e la città di Valencia, punto di partenza del Camino de Levante, la Capitale del Turia ha preservato nel tempo il suo passato giacobino, esistente fin dal Medioevo. Valencia, infatti, ricoprendo l’importante ruolo di porto levantino, era considerata il luogo di sbarco ideale per i pellegrini provenienti da altre regioni d’Europa che desideravano iniziare qui il loro viaggio spirituale per incontrare a Santiago le spoglie dell’apostolo.

Questo movimento migratorio beneficiò del fatto che diversi ospedali per pellegrini furono istituiti in città nel XIV secolo, utilizzati anche da coloro che si imbarcavano sulla costa per Roma o Gerusalemme. Se deciderete di percorrere questo cammino, vi consigliamo di consultare il sito dell’Asociación “Amigos del Camino de Santiago” de la Comunidad Valenciana dove troverete tutte le informazioni utili e le tappe per organizzare al meglio la vostra esperienza.

Perché scegliere il Camino de Levante

A differenza di altri cammini più famosi, come il citato Cammino di Santiago, quello de Levante offre un’esperienza più intima e meno affollata. Un’avventura carica di fascino che ti permetterà di godere della tranquillità della natura, del silenzio dei sentieri e dell’ospitalità genuina degli abitanti dei paesi che incontrerai lungo il percorso. Più di ogni altro, questo è il cammino perfetto per staccare la spina dalla vita quotidiana, per riflettere e per entrare in contatto con se stessi e con i paesaggi che ci circondano.

La bellezza di questo cammino, oltre che nella calma, è racchiusa anche negli scenari che attraverserete. Dalle spiagge dorate di Valencia alle foreste lussureggianti della Castilla y León, ogni tappa vi sorprenderà con un nuovo scenario. Camminerete anche alla scoperta di luoghi meno noti, come Chinchilla de Monte-Aragón, Albacete e Zamora, città ricche di storia e tradizioni, e proverete le specialità tipiche di questi territori, dai piatti di pesce fresco della costa ai prodotti genuini dell’entroterra.

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Cosa vedere a Lourdes, dove si trova il santuario mariano

È il 1858 quando la quattordicenne pastorella Bernadette Soubirous sperimenta l’apparizione della Vergine Maria nella grotta di Massabielle a Lourdes, tra i Pirenei francesi. Da questo momento in poi, apparizione dopo apparizione, questa grotta ha catturato l’immaginario collettivo dei fedeli diventando un luogo sacro, meta di pellegrinaggi e destinazione prediletta del turismo religioso. Ogni anno, infatti, questa cittadina di circa 14.000 abitanti, il cui nome in lingua occitana è tradotto in Lorda, accoglie milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo.

I fedeli rendono omaggio alla santa e alla Vergine visitando il famoso Santuario Mariano Notre-Dame di Lourdes, oltre che recandosi in Rue Bernadette Soubirous, dove si trovano la casa natale Le Moulin Lacadé e il museo a lei dedicato che ricostruisce le testimonianze delle apparizioni. Quello verso Lourdes è un viaggio spirituale, ma ci sono anche altre mete da non perdere nei dintorni, rendendo la città il punto di partenza ideale per scoprire alcune delle bellezze naturali francesi.

Il Santuario della Madonna di Lourdes

Situata a sud ovest della Francia, nella regione Occitania del Dipartimento di Hautes-Pyrénées (degli Alti Pirenei), la città di Lourdes ospita il famoso Santuario Mariano Notre-Dame, un luogo mistico e di contemplazione visitato ogni anno da milioni di fedeli. Non immaginatevi un semplice edificio religioso, bensì un complesso che si estende su una superficie di 52 ettari e all’interno del quale ci sono 22 luoghi di culto. Quelli più visitati sono sicuramente la Grotta di Massabielle, dove sono avvenute le apparizioni, la Basilica di San Pio X e la Basilica di Notre-Dame du Rosaire. In totale vi occorrono circa 3 ore per visitare tutto il complesso, escludendo eventuali messe e celebrazioni.

La Grotta di Massabielle

Il luogo più conosciuto e rappresentativo di Lourdes è sicuramente la Grotta di Massabielle, dove si trova la cavità in cui è apparsa per la prima volta la Vergine Maria a Bernadette – e successivamente per altre 18 volte sempre nello stesso posto – presentandosi dicendo “Io sono l’Immacolata Concezione”. Sul fondo della grotta potrete osservare la fonte miracolosa, comparsa dal nulla durante la nona apparizione: si tratta di una sorgente di acqua potabile, bevuta da molti pellegrini, alcuni dei quali affermano di aver ottenuto guarigioni. A tal proposito, a Lourdes esiste un ufficio chiamato Lourdes Medical Bureau che ha il compito di verificare e valutare i singoli casi e darne comunicazione alla Chiesa. L’acqua di Lourdes, utilizzata per alimentare le fontane del santuario, è gratuita e accessibile a tutti.

Grotta a Lourdes

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Pellegrini pregano nella Grotta di Massabielle

La chiesa di Bernadette e le basiliche

Di fronte alla grotta troverete la Chiesa di Bernardette, costruita nel 1988 nel punto in cui la giovane contadina si trovava nel giorno dell’ultima apparizione. Proseguendo la visita fra le varie costruzioni religiose giungerete all’area dedicata alle tre basiliche, costruite nella seconda metà del XIX secolo e nella prima metà del XX secolo. Queste sono la Basilica sotterranea di San Pio X, maestosa per le sue straordinarie dimensioni e per le vetrate in gemmail, il vetro colorato; la Basilica di Nostra Signora del Rosario, realizzata in stile romanico bizantino e ricoperta da 2.000 m² di mosaici; la Basilica dell’Immacolata Concezione, riconoscibile dalla grande guglia e dalle vetrate che raccontano gli eventi di Lourdes.

Uscendo dalle basiliche, fate caso ad alcune aree indicate come piscine dove migliaia di fedeli, e in particolare di ammalati, si recano per bagnarsi con la speranza di guarire o semplicemente per devozione. Al santuario vengono celebrate ogni giorno due processioni, quella eucaristica e la benedizione dei malati, da Pasqua a fine ottobre. La famosa fiaccolata, invece, considerata come il momento clou della giornata, si svolge ogni sera alle 21 durante lo stesso periodo.

Cosa vedere a Lourdes oltre il santuario

Non tutti i luoghi da vedere a Lourdes sono legati alla religione. A dominare sulla città c’è la fortezza di Chateau-Fort che, dall’alto della sua posizione, offre una vista privilegiata sul santuario mariano e sui Pirenei. Rappresenta l’esempio perfetto di una fortificazione pedemontana pirenaica, di quelle costruite dall’XI al XIX secolo, e custodisce al suo interno un museo dedicato alle arti e alle tradizioni popolari del territorio.

A soli 23 chilometri da Lourdes potrete raggiungere Bagnères-de-Bigorre, dove si trova un rinomato centro termale, mentre percorrendo qualche chilometro in più in direzione sud vi addentrerete nella Catena dei Pirenei, dove fra le località più importanti da visitare ci sono Cauterets e Luz Ardiden, destinazioni amate soprattutto durante l’inverno grazie alla presenza di impianti sciistici. Dalla zona dei Pirenei potete raggiungere anche un’altra destinazione, perfetta per gli appassionati di bicicletta: la Luz-St-Sauveur, dove si trova la strada D918 che si “arrampica” lungo i tornanti del Col du Tourmalet, protagonista di una delle salite più impegnative del Tour de France.

Per chi desidera godere di viste mozzafiato senza scalare nessuna montagna, il Pic du Jer è la meta perfetta: qui si aprirà davanti a voi un panorama a 360 gradi che abbraccia le cime dei Pirenei, le città di Lourdes e Tarbes, il santuario, il lago e la valle del Gaves. Questo punto panoramico è accessibile a tutti grazie a una comoda funivia.

Città di Lourdes

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Vista dall’alto della città di Lourdes

Come arrivare a Lourdes

Situata a 8 ore da Parigi, la città di Lourdes può essere raggiunta facilmente atterrando all’aeroporto di Tarbes-Lourdes, a circa 15 chilometri di distanza dal centro abitato. Sono molti i visitatori che scelgono di servirsi anche di autobus o treni per arrivare a Lourde: dall’Italia il viaggio ha una durata di circa 15 ore dal confine di Ventimiglia.

Il periodo migliore per visitare Lourdes è sicuramente l’estate poiché le temperature massime si registrano attorno a valori compresi tra i 25-26 gradi, mentre le minime si mantengono tra i 13 e i 14 gradi, in particolare il mese di luglio risulta essere quello meno piovoso e la posizione vicino alle montagne garantisce una leggera brezza che rende gradevoli le giornate più calde.

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In Irlanda nasce il nuovo sentiero sulla montagna sacra di Croagh Patrick

Tra tradizioni e leggende, l’Irlanda è un luogo ricco di meraviglie tutte da scoprire: una delle mete più affascinanti per i pellegrini e gli amanti dell’escursionismo è senza dubbio Croagh Patrick, la montagna sacra legata alla figura del santo patrono del Paese. Per lungo tempo, affrontare questo pellegrinaggio significava districarsi tra percorsi ripidi e sterrati che non sono mai stati messi in sicurezza, ormai considerati troppo pericolosi. Nasce così un nuovo sentiero che consente di raggiungere la vetta della montagna senza più alcuna difficoltà, proteggendo anche l’ambiente naturale.

Il nuovo sentiero sul Croagh Patrick

L’Irlanda rimane la meta perfetta per gli escursionisti, offrendo una vasta scelta di paesaggi pazzeschi dove immergersi nella natura e affrontare lunghe camminate. Ci sono poi alcuni luoghi speciali, soprattutto per gli abitanti e i pellegrini: è il caso di Croagh Patrick, chiamata dai locali The Reek, una vera e propria montagna sacra. Si trova nel Mayo, una delle contee occidentali del Paese, ed è un piccolo rilievo montuoso alto appena 765 metri – non lasciatevi ingannare, perché sulla vetta si gode di un panorama sensazionale.

È  qui che nasce un nuovo sentiero, voluto soprattutto per mettere in sicurezza i pellegrini che precedentemente si arrampicavano lungo percorsi sterrati fin troppo pericolosi. Si tratta di un cammino lungo 4 km, nel cui punto di massima ampiezza si allarga per un paio di metri, consentendo di muoversi con maggior facilità. È stato realizzato in appena tre anni, utilizzando solo materiali scavati dalla montagna stessa: sono state spostate migliaia di tonnellate di pietre e di terra, per arrivare alla conclusione dei lavori. Il risultato è sorprendente, un vero e proprio viaggio spirituale nella natura per raggiungere la vetta di Croagh Patrick e godere della distesa infinita delle campagne e della costa della Wild Atlantic Way.

Per chi vuole avventurarsi in un trekking più impegnativo, l’ideale è percorrere il Croagh Patrick Heritage Trail, che ha come punto di arrivo proprio la montagna sacra. Il sentiero, lungo 61 km, inizia presso il villaggio di Balla e affronta alcuni dei paesaggi tipici irlandesi, tra boschi, torbiere e piccole colline verdi. Si attraversano numerosi villaggi e siti storici di grande importanza, come l’abbazia di Ballintubber (costruita nel XIII secolo), il letto di pietra ad Aughagower e l’incantevole Boheh Stone, dove si possono trovare incisioni artistiche del 3.000 a.C.

La storia di Croagh Patrick e del suo santuario

Perché il Croagh Patrick è considerato una montagna sacra? Questa imponente formazione rocciosa è legata alla figura di San Patrizio, il santo patrono d’Irlanda: si dice infatti che, nel corso del V secolo, egli affrontò la salita per raggiungere la vetta e vi rimase per 40 giorni e 40 notti, digiunando per tutto il periodo. Il santo fu impegnato nella costruzione di una chiesa, tutt’oggi visibile sulla cima della montagna. Nel 1905 vi si aggiunse una piccola cappella, che leggenda vuole sia stata realizzata da soli 12 uomini utilizzando pietra e cemento locali, trasportati sul Croagh Patrick a dorso di asino.

La montagna sacra è considerata da millenni un luogo di pellegrinaggio, ben prima che San Patrizio vi trascorse il suo periodo di digiuno nel V secolo. Oggi, qui si commemora una festa molto importante: si tratta del Reek Sunday, l’ultima domenica di luglio, quando migliaia di fedeli si arrampicano sul monte (spesso a piedi nudi) per espiare le proprie colpe, raggiungendo la vetta per ascoltare l’annuale messa che viene celebrata all’interno della cappella.

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I tesori da scoprire del Monastero delle Grotte di Kiev

Il Monastero delle Grotte di Kiev è uno dei più antichi e venerati complessi monastici dell’Ucraina e del mondo ortodosso, sede del Primate della Chiesa Ortodossa Ucraina. Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, fu fondato nell’XI secolo da Sant’Antonio e San Teodosio e ha avuto un ruolo cruciale nello sviluppo della religione, della cultura e dell’identità nazionale ucraina.

Per secoli, con le reliquie dei santi sepolti nelle grotte, è stato uno dei centri di pellegrinaggio e venerazione più importanti al mondo. Considerato un importante luogo di santità e miracoli, la sua eredità continua a influenzare profondamente la vita religiosa e culturale del paese.

Grotte del Monastero delle Grotte di Kiev

Il Monastero è celebre per le sue grotte, un labirinto sotterraneo che si estende per centinaia di metri, composto da due complessi principali.

Le Grotte Vicine, conosciute anche come le Grotte di Sant’Antonio, scavate nella collina dai monaci, sono un dedalo di passaggi stretti e celle monastiche, utilizzate dai monaci per vivere, pregare e meditare in solitudine. Ospitano le reliquie di diversi santi e personaggi storici importanti, tra cui lo stesso sant’Antonio di Kiev, fondatore del monastero.

L’atmosfera è mistica e serena. Le pareti sono decorate con icone e affreschi, che aggiungono un senso di sacralità al luogo; è frequentato da pellegrini che vengono per pregare e rendere omaggio ai santi.

Le Grotte Lontane, o Grotte di San Teodosio, si trovano più in basso rispetto alle Grotte Vicine e sono altrettanto significative dal punto di vista storico e spirituale. Meno estese, offrono un’esperienza altrettanto profonda e spirituale, ospitando numerosi corpi mummificati di santi, molti dei quali sono visibili attraverso teche di vetro.

Chiese del Monastero delle Grotte di Kiev

Oltre alle grotte, il complesso del Monastero comprende magnifiche chiese e cattedrali, che rappresentano autentici capolavori dell’architettura sacra ortodossa di inestimabile valore storico e artistico. Ogni edificio racconta storie di devozione, arte e cultura che si intrecciano nel corso dei secoli.

Cattedrale della Dormizione

La Cattedrale della Dormizione, nota anche come Cattedrale dell’Assunzione, è il cuore spirituale del Monastero delle Grotte di Kiev. Costruita nell’XI secolo, è uno degli esempi più splendidi dell’architettura medievale ucraina. L’imponente struttura, con le cupole dorate e gli interni sontuosi, è un testamento dell’abilità degli artigiani bizantini e ucraini. All’interno, custodisce preziose reliquie e icone, tra cui l’icona miracolosa della Theotokos di Petchersk, considerata un simbolo sacro dai fedeli ortodossi.

La cattedrale è famosa per i suoi affreschi e mosaici, che adornano pareti e cupole. L’interno è riccamente decorato con iconostasi dorate e icone antiche, che conferiscono un’aura di sacralità e magnificenza. Oltre al suo valore religioso, la Cattedrale della Dormizione ha svolto un ruolo fondamentale nella storia ucraina. È stata testimone di incoronazioni reali, matrimoni principeschi e importanti concili ecclesiastici. Nel corso dei secoli, ha resistito a invasioni, incendi e terremoti, riemergendo sempre più forte come simbolo della fede e della resilienza del popolo ucraino.

Monastero delle Grotte

Fonte: iStock

Cattedrale della Dormizione, Monastero delle Grotte di Kiev

Chiesa del Refettorio dei Santi Antonio e Teodosio

Costruita tra il 1893 e il 1895, la Chiesa del Refettorio dei Santi Antonio e Teodosio si distingue per la sua imponente cupola di 20 metri, la più grande in Ucraina senza supporti interni, e per l’iconostasi in marmo realizzata in stile russo, considerata una delle più straordinarie del paese.

E’ conosciuta anche come la Chiesa della Trapezna in quanto in origine aveva la funzione di refettorio per i monaci, dove consumare i pasti in comunione dopo le preghiere. Ancora oggi, l’edificio conserva questo aspetto conviviale, pur essendo diventato una meta imperdibile per i visitatori del monastero di Kiev. Al suo interno, la chiesa ammalia con la sua ricchezza di dettagli. L’iconostasi dorata, finemente intagliata e decorata con icone risalenti al XVII secolo, cattura l’attenzione per la sua bellezza e la sua maestria artigianale.

Chiesa della Porta della Trinità

La Chiesa della Porta della Trinità rappresenta un’affascinante combinazione di architettura difensiva e sacra. Costruita nel XII secolo, sorge sopra la Porta della Trinità, uno degli ingressi principali del monastero, e funge da punto di transizione spirituale per i pellegrini che entrano nel sacro complesso. La facciata della chiesa è decorata con affreschi vibranti e icone, raffiguranti scene bibliche e santi, che accolgono i visitatori in un’atmosfera di venerazione e tranquillità. All’interno, la Chiesa della Porta della Trinità continua a incantare con la sua iconostasi finemente lavorata e le sue opere d’arte sacra, rendendola un simbolo di protezione divina e un luogo di preghiera fondamentale per la comunità monastica e i pellegrini.

Chiesa di Tutti i Santi

Costruita nel XVII secolo, la Chiesa di Tutti i Santi è un eccellente esempio dello stile barocco ucraino, con le sue cupole dorate e la sua facciata intricatamente decorata. L’interno è altrettanto suggestivo, con affreschi che rappresentano scene bibliche e santi ortodossi. La Chiesa di Tutti i Santi è particolarmente nota per la sua iconostasi, una parete di icone e pitture religiose che separa il santuario dalla navata. Considerate miracolose dai fedeli, attirano numerosi pellegrini in cerca di guarigione e benedizione.

Campanile della Grande Lavra

Uno dei simboli più iconici del Monastero delle Grotte di Kiev, il Campanile della Grande Lavra domina la skyline della città con i suoi 96,5 metri di altezza. La struttura a quattro piani, sormontata da una cupola dorata, ospita un concerto di 37 campane, il cui suono melodioso risuona per tutta Kiev, richiamando i fedeli alle funzioni religiose e scandendo il ritmo della vita cittadina.

Oltre alla sua funzione religiosa, il Campanile della Grande Lavra offre una vista panoramica mozzafiato sulla città. Salendo i 400 gradini che conducono alla cima, si può ammirare un panorama suggestivo del monastero, del fiume Dnepr e dei quartieri circostanti. Purtroppo, il campanile ha subito gravi danni a causa dell’invasione russa del 2022.

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Sta per partire il “treno dei bambini”, sui binari verso Lourdes

Partirà dall’Italia giovedì 16 maggio 2024 un treno carico di speranze, sogni, voglia di vivere, energie e fede.

A bordo, oltre 400 persone, tra medici, volontari e, in particolare, piccoli diversamente abili e pazienti degli ospedali pediatrici italiani. La destinazione? Lourdes.

Lo speciale pellegrinaggio del “treno dei bambini”

Il viaggio verso il santuario mariano del sud della Francia avrà luogo dal 16 al 22 maggio e sarà un momento per socializzare, riflettere e scoprire gli altri e sé stessi.

Si tratta di un’iniziativa, presentata mercoledì 8 maggio nella Sala presidenziale della stazione Ostiense di Roma, frutto della collaborazione tra la Fondazione Fs italiane, Unitalsi e Fs Treni turistici italiani che vedrà due grandi convogli partire da Bari e da Reggio Calabria (uno seguirà il percorso adriatico e l’altro quello tirrenico) per arrivare insieme a Lourdes.

Quello in treno è il vero viaggio verso Lourdes, in quanto al suo interno si crea una comunità, le persone si conoscono, si aiutano, ci si parla, ci sono rapporti umani” ha sottolineato monsignor Liberio Andreatta, presidente della Fondazione Fs ed ex amministratore delegato dell’Opera romana pellegrinaggi, introducendo l’evento e ricordando gli anni dei suoi primi pellegrinaggi verso il santuario.

La scelta del treno per questo speciale pellegrinaggio, infatti, non è casuale ma inserita nell’obiettivo di comprendere il vero significato di un viaggio a Lourdes con aspetti che, negli anni, sono andati perdendosi e che spostandosi in aereo non si riescono ad apprezzare.

Andreatta ha infatti aggiunto “Il vero miracolo di questo luogo è saper accettare sé stessi, la propria condizione, avere una visione diversa. Spesso mi guardavo attorno e capivo che c’è chi sta peggio“.

Il concetto è stato ribadito anche da Alessandro Vannini Scatoli, presidente di Fs Treni turistici italiani: “Con il nostro progetto diamo senso all’esperienza, si tratta di un percorso che assume una valenza di socialità, redenzione e umanità che stiamo perdendo nel tempo“.

L’esperienza del pellegrinaggio in treno per i più piccoli

Durante la conferenza di presentazione, Eugenio Patanè, assessore alla Mobilità del comune di Roma, a sua volta ha portato l’attenzione sulla presenza dei bambini sul treno: “È bello che anche i piccoli possano cominciare ad apprezzare questo mezzo, l’Europa punta molto sui nostri corridoi ferroviari“.

A concludere il discorso, sono stati l’ad di Fs Treni turistici italiani, Luigi Cantamessa, e il presidente nazionale di Unitalsi, Rocco Palese, ed entrambi si sono soffermati sull’importanza di un viaggio in treno.

In particolare, Palese ha evidenziato l’esperienza del pellegrinaggio in treno ossia “vivere un viaggio di fede con un ammalato, ascoltare storie straordinarie. Con i bambini questo significato è ancora più forte e intimo“.

Cantamessa, invece, ha raccontato come già da anni avesse l’idea di realizzare un’iniziativa simile, un progetto che, proprio grazie al treno, “ci fa tornare a viaggiare verso Lourdes in maniera autentica, seppure la mobilità di oggi sia più moderna rispetto al passato“.
Infine, uno sguardo e un desiderio anche per il futuro: “Vedo un ritorno dei treni di “fede”, anche verso grandi luoghi di culto nazionali come Assisi e Loreto, confermo a Unitalsi che la nostra presenza ci sarà sempre“.

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Loreto, il borgo nelle Marche nato attorno a un Santuario

Tra le verdi colline della campagna marchigiana sorge l’affascinante borgo di Loreto. Con il profilo inconfondibile del suo Santuario, che l’ha reso famoso in tutto il mondo, non può che suscitare curiosità e voglia di saperne di più. E allora scopriamo questa autentica perla italiana.

Loreto e il suo celebre Santuario

Loreto è una piccola e graziosa cittadina della provincia di Ancona, posta su un colle dominante il mare Adriatico, e incastonata fra le valli del Potenza e del Musone. Questo gioiello delle Marche sa unire in maniera indissolubile fede, arte e cultura, ed è una delle principali mete di pellegrinaggio mariano in Europa e nel mondo. Il borgo è infatti nato e si è sviluppato intorno al famoso Santuario Pontificio della Santa Casa. Custodito all’interno della Basilica, edificata tra il 1469 e 1587, è costituito da tre pareti che secondo la tradizione sarebbero la parte antistante la grotta di Nazareth, dove nacque e visse Maria. Oltre alle pareti originali, ne è stata edificata una quarta, dove è posta l’immagine sacra della Vergine Lauretana. La statua che oggi si può ammirare è del 1922, poiché la precedente venne perduta a causa di un incendio, scoppiato nel 1921.

La Basilica, iniziata nel 1469, fu opera di vari artistici che si succedettero conferendogli l’aspetto oggi visibile. Le absidi sono opera di Giuliano da Maiano, mentre Baccio Pontelli realizzò gli splendidi Camminamenti di Ronda, Giuliano da Sangallo creò la cupola di matrice brunelleschiana e Donato Bramante apportò diverse modifiche e consolidamenti. Fu completata nel 1587 con la costruzione della facciata in stile tardo – rinascimentale di matrice fiorentina.

Un modo suggestivo per raggiungere il Santuario è salire i quattrocento gradini della Scala Santa, sulla scia dei pellegrini, che consentono di vivere appieno l’esperienza spirituale. Giunti a destinazione, potrete ammirare un vero gioiello architettonico, impreziosito da quadri, affreschi, statue e cappelle da ammirare senza fretta.

Basilica della Santa Casa a Loreto

Fonte: iStock – Ph: Tatiana Dyuvbanova

Gli interni della Basilica della Santa Casa

Passeggiata alla scoperta di Loreto e delle sue attrazioni

A pochi passi dalla Basilica, si incontra la barocca Fontana Maggiore, opera artistico-ingegneristica che sorge al centro della celebre Piazza della Madonna, e il monumento a Papa Sisto V. Tappa imperdibile è il Museo Antico Tesoro della Santa Casa, che custodisce oggetti d’arte di grande valore che, nel corso dei secoli, sono stati raccolti attorno al Santuario, tra cui dipinti con immagini religiose, gli arazzi e le maioliche con raffigurazioni di episodi della Bibbia. Altra chicca è il Museo Storico Aeronautico, una raccolta unica nel suo genere, che vanta la presenza di centinaia di pezzi originali, e in alcuni casi unici, dalla nascita della Regia Aeronautica ad oggi.

Un’esperienza da non perdere a Loreto è sicuramente quella offerta dagli antichi Camminamenti di Ronda, che rendono la Basilica uno di quei rarissimi esempi di basilica-fortezza presenti in Italia. Vi si accede, in una visita guidata di circa 50 minuti, attraversando la Basilica e salendo circa centoventi scalini della torre sud. Questo tesoro architettonico, rimasto chiuso al pubblico per ben cinquecento anni, poi restaurato in occasione del Giubileo del 2000 e aperto finalmente ai visitatori, permette di ammirare in maniera inedita la fisionomia dell’edificio religioso e il variegato panorama che abbraccia mare, collina e montagna.

Splendido anche il Museo Pontificio Santa Casa, collocato nei piani superiori del Palazzo Apostolico, che ospita opere di altissimo valore artistico, storico e culturale. Uno specchio della devozione di numerosi Pontefici e di tanti pellegrini che per secoli hanno visitato la Santa Casa di Maria.

Immergetevi, quindi, nella suggestiva atmosfera del borgo, facendo il giro intorno alle mura, passando per Piazzale Squarcia, dove si può ammirare la parte esterna del Bastione di Loreto. Camminate a passo lento, godendovi le stradine lastricate su cui si affacciano negozi tipici, botteghe artigiane e locali dove gustare le specialità del territorio.

Ma la tradizione più affascinante di Loreto è quella dei presepi. Il Presepe Benedetto XVI, uno dei più belli d’Italia, è un’opera permanente, a due passi dal Santuario, accanto all’imponente monumento al Santo Giovanni XXIII. Permette ai visitatori di addentrsi in molte scene e ambientazioni ricreate a regola d’arte, con oltre 100 personaggi in movimento, a partire dall’Annunciazione di Maria fino alla Natività.

La splendida Fontana Maggiore di Loreto

Fonte: iStock

La splendida Fontana Maggiore, tra le attrazioni di Loreto