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La magia del Natale a Disneyland Paris

Dieci chilometri di ghirlande, 11.604 palline di Natale, 78 abeti e un gigantesco albero di Natale alto quanto un palazzo di sette piani addobbato con più di mille decorazioni: sarà questa l’immagine da fiaba che i visitatori che andranno a Disneyland Paris troveranno quest’anno.

Un luogo che in ogni periodo dell’anno catapulta gli ospiti in un mondo magico e che durante le festività natalizie, grazie all’atmosfera incantata, fa vivere momenti indimenticabili.

E quest’anno che Disneyland Paris festeggia il suo 30° compleanno, i festeggiamenti al parco sono ancora più belli.

L’atmosfera intorno a Main Street, U.S.A., il viale principale che porta alle attrazioni del parco, è meravigliosa da mattina a sera, con le sue luci, i festoni, la musica natalizia e la neve che cade.

Gli show di luci

Oltre allo spettacolo di droni Disney D-Light studiato appositamente per l’anniversario, si aggiunge Disney Dreams, con fuochi d’artificio, proiezioni, fontane e le più celebri musiche dei film di animazione Disney. Quest’anno, le torrette del Castello della Bella Addormentata nel Bosco sono ancora più scintillanti grazie a una nuova tecnologia LED che permette effetti mai visti prima.

Le parate

Un altro attesissimo ritorno di questa stagione è la sfilata dei carri “Topolino e la sua Parata sfavillante”. con cinque carri colorati e luminosi che celebrano la magia dell’inverno, di giorno e di notte. Ogni carro ha un proprio tema. Topolino e i suoi amici, le bellissime Principesse Disney e Babbo Natale (alias, Pippo) sfilano davanti a migliaia di visitatori indossando costumi sfavillanti e, al calar
della sera, illumineranno l’albero di Natale.

Gli spettacoli

Topolino e i suoi amici partecipano diverse volte al giorno allo spettacolo musicale “Cantiamo il Natale” dove vengono proposti i
classici canti natalizi. Quest’anno, Minnie ha in serbo una sorpresa: reinterpreterà a modo suo la celebre canzone “All I want for Christmas is… Mickey”.

Le novità di Natale

Poiché non è Natale se non c’è uno chalet in mezzo alla neve, per la prima volta sono stati allestiti tre chalet all’interno del parco, dove fare una sosta ristoratrice al caldo e provare alcune specialità create apposta per il Natale a Disneyland Paris.

Capodanno a Disneyland Paris

Per chi desidera trascorrere la fine dell’anno nel parco è prevista una grande festa. Il 31 dicembre ci sarà infatti una bellissima serata nel
cuore del parco. Sono in programma fuochi d’artificio, attrazioni aperte, festeggiamenti con i personaggi Disney, nuovi spettacoli e tante altre sorprese per celebrare sia l’Anno Nuovo sia il 30° anniversario di Disneyland Paris. La festa inizia alle 20.30 e va avanti fino alle 2 di notte.

 

 

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Il canyon italiano che in pochi conoscono è pura meraviglia

Quando pensiamo ai canyon, di solito, la prima immagine che viene in mente è quella dei famosi siti statunitensi ma sono molti i luoghi, anche in Italia, che nascondono bellezze spesso inaspettate.

Uno di questi è la splendida Puglia che, tra i suoi tesori, custodisce anche un Canyon, affascinante giacimento di terra rossa nel cuore del Parco Nazionale dell’Alta Murgia: ecco la Cava di Bauxite di Spinazzola, una meta da cartolina che ancora pochi conoscono.

Un luogo dal fascino esotico, una scoperta straordinaria

Siamo in Puglia ma qui si ha la sensazione di ritrovarsi in un luogo differente, come se, da un momento all’altro, si venisse trasportati Oltreoceano: la Cava di Bauxite di Spinazzola, dal fascino e dal colore esotico, racconta la storia del territorio e una ricchezza dal valore inestimabile che, per anni, fu importante fonte di reddito per l’economia della regione.

La sua scoperta avviene nel 1935 quando il ragionier Paolo Cappiello e il geometra Luca Nanna, durante un’escursione nei dintorni di Spinazzola, vengono attratti da alcune pietre di colore rossastro, molto pesanti.

Incuriositi, ne prelevano un campione e lo inviano per l’analisi a un laboratorio specializzato con sede a Genova: si tratta di bauxite, una roccia particolare, da cui è possibile ricavare l’alluminio, che si forma per via dell’alterazione delle rocce calcaree provocata dagli agenti atmosferici. Contiene varie specie minerarie tra cui idrossidi e ossidi, sia di ferro che di alluminio.

rocce bauxite

Fonte: iStock

Rocce di bauxite

Così, arriva la decisione di dare vita a una ditta con il permesso di ricerca e sfruttamento minerario della zona: è l’inizio della proficua attività estrattiva della Cava che sarà attiva dal 1950 al 1978 affermandosi come uno dei giacimenti minerari più importanti d’Italia.

Il materiale estratto, allo stato grezzo, veniva trasportato su camion al Porto di Trani per giungere a Porto Marghera dove le fonderie provvedevano a trasformarlo nel prodotto finito, l’alluminio.

Con l’arrivo degli anni Ottanta, la concorrenza di materiale proveniente dall’Africa, più puro ed economico da lavorare, porta prima a una diminuzione dell’attività nelle cave pugliesi e, poco dopo, alla chiusura definitiva.

La cavità, tuttavia, non fu ricoperta e oggi dona una visuale unica nel suo genere con il cratere profondo una cinquantina di metri dove il rosa, il rosso, l’arancione e molteplici altre sfumature di colore si fondono in armonia ricalcando l’atmosfera dei Canyon più famosi.

Oggi, infatti, la Cava di Spinazzola si presenta come un’ampia vallata rossastra che si apre, all’improvviso, tra le pareti rocciose a picco: gli amanti della fotografia potranno scattare immagini indimenticabili e gli appassionati di trekking ed escursioni concedersi rilassanti passeggiate lungo i sentieri dai panorami difficili da descrivere a parole.

Siamo in una realtà fuori dal tempo, lontana dal frastuono di tutti i giorni, dove rimanere in contemplazione.

miniera bauxite spinazzola

Fonte: iStock

La miniera di bauxite di Spinazzola

Come raggiungere la Cava di Bauxite di Spinazzola

Il suggestivo Canyon pugliese, insieme all’altrettanto affascinante Cava di Bauxite di Otranto, è una meta ancora poco conosciuta ma che vale davvero la pena visitare.

Si trova lungo la strada tra Spinazzola e Andria, non lontano dal Castello medievale di Garagnone: percorrendo circa dieci chilometri sulla SP 230 dalla città di Spinazzola, si prosegue verso la SP 138, direzione Andria.

Quattro chilometri prima dello svincolo, a destra della carreggiata si apre una strada sterrata: imboccatela e, dopo un boschetto, ecco lo scenario impareggiabile delle cave rosse.

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A spasso per Bruges: gli itinerari più belli da fare a piedi

È una delle città più romantiche d’Europa. I suoi scorci sono pura magia. Motivo per cui ogni anno sono tantissimi coloro che visitano Bruges, che amano passeggiare tra i vicoli acciottolati, nei parchi che sembrano dipinti, navigare lungo i canali e scattare tantissime foto davanti agli angolini più pittoreschi della città.

Esplorare Bruges a piedi è il modo migliore per scoprirne tuti i segreti, in modo rilassante. A Bruges, musei, chiese e parchi distano tra loro solamente una manciata di passi.

Accanto al piacere di una passeggiata senza meta, c’è anche quello di lasciarsi ispirare da chi quei luoghi li conosce bene, per questo l’ente del turismo di Bruges ha pubblicato una guida con quattro facili itinerari da fare a piedi. Si cammina non più di 4 o 5 chilometri e, a seconda dei gusti, collegano le attrazioni più iconiche della città ma anche i luoghi meno noti.

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Fonte: Visit Bruges © Jan D’Hondt

Groenerei, uno degli scorci più pittoreschi a Bruges

I luoghi iconici di Bruges

Si spazia dal più classico ‘I luoghi da non perdere: straordinario patrimonio dell’umanità’ al ‘Lusso e splendore: l’opulenza borgognona’. Per chi è in cerca di un ritmo più slow e di atmosfere romantiche, l’itinerario migliore si chiama ‘Un po’ di relax: silenziosa nostalgia’, mentre per i più curiosi c’è il tour ‘Sorprendente modernità: highlight contemporanei’.

Il fil rouge che i quattro itinerari hanno in comune è lo stupore che comunque suscitano nel visitatore, qualunque tour decida di percorrere (si possono fare anche tutti, volendo) ecco perché il titolo della guida, anche in versione italiana, è “Oooh! Bruges!”.

Uno degli scorci più suggestivi e noti di Bruges è il Quay del Rosario (Rozenhoedkaai). Qui bisogna fare la fila per posizionarsi nel punto giusto e scattarsi un selfie perché è sempre pieno zeppo di turisti. Bellissimo di giorno, specie nelle giornate di sole, ma anche di sera, quando le calde luci dei lampioni illuminano tutto il centro storico di Bruges e trasportando il visitatore nel Medioevo.

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Fonte: isit Bruges © Jan D’Hondt

Il Beghinaggio a Bruges

Tra i luoghi più romantici di Bruges c’è anche il Ponte dell’amore, un ponticello di pietra nascosto tra le case, dietro il Castello di Gruuthuse, l’edificio più imponente della città. Dal ponte si può ammirare quella che gli abitanti considerano la finestra più piccola di tutta Bruges, una bifora sul retro del Gruuthuse che da qualche anno ospita il museo cittadino.

Molto pittoreschi sono anche il Markt, la piazza del mercato, la più popolare di Bruges, il Belfort (o Beffroi), la torre alta 83 metri sulla quale si può anche salire, se si ha la forza di scalare i 366 gradini, per ammirare il panorama della città dall’alto, e il Beghinaggio, Patrimonio dell’Unesco come tutto il reso del centro di Bruges. Del resto, a vederla, sembra proprio uscita da un libro di fiabe.

Fonte: 123rf

Il Quay del Rosario a Bruges

Tra le attrazioni menzionate non poteva mancare il Sint-Janshospitaal, l’antico Ospedale di San Giovanni, oggi museo dedicato a Hans Memling. Il museo in questa stagione rientra più che mai tra ‘I luoghi da non perdere’; qui dal 28 ottobre 2022 al 5 febbraio 2023 va in scena la mostra Face to face with death, dedicata a Hugo van der Goes (1430-40 – 1482), che insieme a Jan van Eyck e Hans Memling fu uno dei più grandi Primitivi Fiamminghi.

Natale a Bruges

Chi decide di visitare Bruges durante le festività natalizie, poi, resterà letteralmente ammaliato dalla magia che questa città è in grado di regalare.

bruges-inverno

Fonte: Visit Bruges © Jan D’Hondt

Inverno a Bruges

A partire dal 25 novembre si inaugura la nuova edizione di Winterglow, il percorso di installazioni luminose distribuite in vari angoli della città medievale.

Le otto attrazioni, insieme alla pista di pattinaggio sul Minnewater (il Lago dell’amore) e il winter bar, sono decisamente tra le tappe imprescindibili.

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Fonte: Visit Bruges © Jan D’Hondt

La piazza Jan van Eyck a Bruges
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A spasso per Bruges: gli tinerari più belli da fare a piedi

È una delle città più romantiche d’Europa. I suoi scorci sono pura magia. Motivo per cui ogni anno sono tantissimi coloro che visitano Bruges, che amano passeggiare tra i vicoli acciottolati, nei parchi che sembrano dipinti, navigare lungo i canali e scattare tantissime foto davanti agli angolini più pittoreschi della città.

Esplorare Bruges a piedi è il modo migliore per scoprirne tuti i segreti, in modo rilassante. A Bruges, musei, chiese e parchi distano tra loro solamente una manciata di passi.

Accanto al piacere di una passeggiata senza meta, c’è anche quello di lasciarsi ispirare da chi quei luoghi li conosce bene, per questo l’ente del turismo di Bruges ha pubblicato una guida con quattro facili itinerari da fare a piedi. Si cammina non più di 4 o 5 chilometri e, a seconda dei gusti, collegano le attrazioni più iconiche della città ma anche i luoghi meno noti.

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Fonte: Visit Bruges © Jan D’Hondt

Groenerei, uno degli scorci più pittoreschi a Bruges

I luoghi iconici di Bruges

Si spazia dal più classico ‘I luoghi da non perdere: straordinario patrimonio dell’umanità’ al ‘Lusso e splendore: l’opulenza borgognona’. Per chi è in cerca di un ritmo più slow e di atmosfere romantiche, l’itinerario migliore si chiama ‘Un po’ di relax: silenziosa nostalgia’, mentre per i più curiosi c’è il tour ‘Sorprendente modernità: highlight contemporanei’.

Il fil rouge che i quattro itinerari hanno in comune è lo stupore che comunque suscitano nel visitatore, qualunque tour decida di percorrere (si possono fare anche tutti, volendo) ecco perché il titolo della guida, anche in versione italiana, è “Oooh! Bruges!”.

Uno degli scorci più suggestivi e noti di Bruges è il Quay del Rosario (Rozenhoedkaai). Qui bisogna fare la fila per posizionarsi nel punto giusto e scattarsi un selfie perché è sempre pieno zeppo di turisti. Bellissimo di giorno, specie nelle giornate di sole, ma anche di sera, quando le calde luci dei lampioni illuminano tutto il centro storico di Bruges e trasportando il visitatore nel Medioevo.

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Fonte: isit Bruges © Jan D’Hondt

Il Beghinaggio a Bruges

Tra i luoghi più romantici di Bruges c’è anche il Ponte dell’amore, un ponticello di pietra nascosto tra le case, dietro il Castello di Gruuthuse, l’edificio più imponente della città. Dal ponte si può ammirare quella che gli abitanti considerano la finestra più piccola di tutta Bruges, una bifora sul retro del Gruuthuse che da qualche anno ospita il museo cittadino.

Molto pittoreschi sono anche il Markt, la piazza del mercato, la più popolare di Bruges, il Belfort (o Beffroi), la torre alta 83 metri sulla quale si può anche salire, se si ha la forza di scalare i 366 gradini, per ammirare il panorama della città dall’alto, e il Beghinaggio, Patrimonio dell’Unesco come tutto il reso del centro di Bruges. Del resto, a vederla, sembra proprio uscita da un libro di fiabe.

Fonte: 123rf

Il Quay del Rosario a Bruges

Tra le attrazioni menzionate non poteva mancare il Sint-Janshospitaal, l’antico Ospedale di San Giovanni, oggi museo dedicato a Hans Memling. Il museo in questa stagione rientra più che mai tra ‘I luoghi da non perdere’; qui dal 28 ottobre 2022 al 5 febbraio 2023 va in scena la mostra Face to face with death, dedicata a Hugo van der Goes (1430-40 – 1482), che insieme a Jan van Eyck e Hans Memling fu uno dei più grandi Primitivi Fiamminghi.

Natale a Bruges

Chi decide di visitare Bruges durante le festività natalizie, poi, resterà letteralmente ammaliato dalla magia che questa città è in grado di regalare.

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Fonte: Visit Bruges © Jan D’Hondt

Inverno a Bruges

A partire dal 25 novembre si inaugura la nuova edizione di Winterglow, il percorso di installazioni luminose distribuite in vari angoli della città medievale.

Le otto attrazioni, insieme alla pista di pattinaggio sul Minnewater (il Lago dell’amore) e il winter bar, sono decisamente tra le tappe imprescindibili.

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Fonte: Visit Bruges © Jan D’Hondt

La piazza Jan van Eyck a Bruges
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Come in una fiaba: benvenuti nel parco delle meraviglie

C’è un luogo, in Europa, dove le fiabe prendono vita. Un posto straordinario dove i racconti che conosciamo, e che ci incantano da sempre, non sono letti da qualcuno, ma sono vissuti in prima persona. Un parco delle meraviglie dove i desideri dei bambini prendono forma e gli adulti possono tornare a sognare.

Ci troviamo nei Paesi Bassi e più precisamente a Kaatsheuvel, cittadina situata nella regione di Langstraat raggiungibile in circa due ore di auto da Bruxelles. È qui che si trova un luogo straordinario: il Parco di Efteling.

Molto più un semplice parco giochi, quello olandese è un vero e proprio universo delle meraviglie che catapulta grandi e bambini in un mondo fantastico e magico. Pronti a partire?

Il parco divertimenti di Efteling

Ribattezzato dagli esperti del settore come il mondo delle meraviglie, il Parco di Efteling è il più grande dei Paesi Bassi, nonché uno dei più antichi di tutto il mondo. Inaugurato nel 1952, anno dopo anno, ha saputo dare vita alle storie della buonanotte creando un mondo fatato che incanta grandi e bambini provenienti da ogni parte del globo. Dalla sua apertura, infatti, ha ospitato oltre 150 milioni di visitatori.

A guardare gli spazi, le attrazioni e le architetture, che per forme e lineamenti ricordano quelle che abbiamo visto nelle favole, è facile intuire perché questo parco sia così amato dalle persone di ogni età di tutto il mondo. L’area, che si snoda su una superficie di 65 ettari, ospita 32 favolose attrazioni, tra cui anche montagne russe mozzafiato per chi sogna di vivere esperienza adrenaliniche.

Ma quello che davvero affascina e conquista, è il fattore magico, che impregna ogni angolo, strada e attrazione presente nel parco.

Parco di Efteling

Fonte: Getty Images

Parco di Efteling

La Foresta delle Fiabe

Entrando all’interno del Parco di Efteling gli ospiti sono catapultati in un mondo incantato che rievoca gli immaginari favolistici più celebri del nostro continente. Ma non è tutto perché, all’interno del parco giochi è presente anche la Foresta delle Fiabe. Si tratta di un polmone verde creato da Madre Natura che, grazie all’azione dell’uomo, si è trasformato in un’area incantata e suggestiva.

Al suo interno, infatti, sono state sapientemente ricreate scene tridimensionali di ben 30 favole come per esempio Biancaneve, Hansel e Gretel, Pinocchio e Cenerentola. Queste sono accompagnate da una musica melodica che si fonde con i suoni della natura e con i suoi profumi. Il risultato è un’esperienza immersiva e sensoriale in grado di realizzare i sogni di adulti e bambini.

Oltre alla foresta magica, è possibile andare alla scoperta delle aree tematiche, in tutto 5, sapientemente pensate per rievocare l’immaginario favolistico che appartiene alla cultura di massa. Ci sono il Reame delle Fiabe, il Reame Differente e il Reame dei Viaggi. Completano il parco anche il Reame del Brivido, per i più coraggiosi, e il Reame della Fantasia.

Il risultato è un percorso inedito e sorprendente dove attrazioni adrenaliniche ed emozionanti si fondono con paesaggi incantati e magici dando vita a un’esperienza al di fuori dell’ordinario dedicata a tutti i viaggiatori. Non solo attrazioni però, all’interno del parco, infatti, è possibile incontrare e interagire con i personaggi più celebri delle favole che conosciamo.

E se l’esperienza magica non dovesse bastare, allora, ecco che oltre alla visita del Parco di Efteling si aggiungono degli alloggi straordinari, quelli che fanno parte dell’Efteling Hotel.

Parco di Efteling

Fonte: iStock

Parco di Efteling
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Perché questi parchi italiani sono i migliori di tutti

Dopo avervi raccontato quali sono le zone italiane più amate dai turisti e che hanno ricevuto il premio come migliori destinazioni di viaggio, oggi vogliamo parlarvi di un altro riconoscimento speciale: l’Oscar dell’Ecoturismo 2022.

Oscar dell’Ecoturismo 2022, chi ha vinto

L’Italia e gli italiani vanno sempre più verso un turismo green, sostenibile e responsabile. A sostenere quanto appena affermato è Legambiente che anche quest’anno ha assegnato gli Oscar dell’Ecoturismo, i premi dedicato a strutture ricettive, aree protette, network e progetti attenti all’ambiente, all’inclusività e alla valorizzazione della natura e dei territori.

A vincere un premio particolarmente speciale, ossia l’Oscar dell’Ecoturismo 2022, sono stati il Parco Nazionale del Gran Paradiso e il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Le motivazioni sono piuttosto evidenti: “rappresentano un esempio positivo per la conservazione della natura e la salvaguardia di specie e habitat a rischio di estinzione e un modello virtuoso per lo sviluppo sostenibile delle comunità locali in particolare per il settore dell’ecoturismo di cui sono stati antesignani nel nostro Paese”.

Ma del resto, queste due meraviglie italiane quest’anno hanno unito le loro forze per festeggiare il loro primo secolo di vita confezionando un programma intitolato “Cento anni insieme per la natura” che prevede tantissime proposte tra eventi, esperienze, attività nella natura, così come convegni, incontri e approfondimenti dedicati allo sviluppo sostenibile e alla conservazione della biodiversità.

Gli altri premi assegnati

Nella categoria “Aree protette e naturalistiche” il Parco Nazionale del Vesuvio, che è un vero e proprio mondo di biodiversità da esplorare passo dopo passo, à stato premiato per aver dato vita alla Vesuvio-Ercolano Card, un innovativo circuito tra archeologia, tecnologia e natura. In poche parole, consiste in un biglietto unico per visitare il gran cono del vulcano, il MAV (Museo archeologico virtuale), le ville vesuviane e gli scavi di Ercolano.

A ricevere un Oscar anche l’Area marina protetta dell’Asinara. Questa meraviglia italiana è stata premiata per aver realizzato un sentiero subacqueo a Cala Reale attrezzato anche per persone non vedenti e con difficoltà motorie, con cime sommerse e placchette descrittive con scritte in braille nei punti di interesse.

Ma non è finita qui, perché il Parco Nord di Milano, oasi verde davvero eccezionale, è stato premiato per il suo Festival della Biodiversità, un’iniziativa nata nel 2007 per sensibilizzare sui temi della sostenibilità ambientale e della salvaguardia del pianeta.

Ulteriori Oscar dell’Ecoturismo 2022 sono arrivati per quattro spettacoli che si trovano nella provincia di Chieti, in Abruzzo: la Riserva Naturale Regionale di Punta Aderci, sulla costa di questa splendida regione dalla spiaggia di Punta Penna alla foce fiume Sinello, la Riserva Naturale del Bosco Di Don Venanzio tra i comuni di Vasto e Pollutri, la Riserva Naturale Regionale Lecceta di Torino di Sangro, uno dei pochi boschi litoranei sull’Adriatico, e il Giardino Botanico Mediterraneo di San Salvo Marina.

Il motivo di questo riconoscimento risiede soprattutto nel fatto che tutti e quattro hanno partecipato al progetto cicloturistico Costa dei Trabocchi mob con i Green HUB, i punti di noleggio biciclette a prezzo agevolato per escursioni su percorsi naturalistici che legano la costa all’entroterra.

Insomma, l’Italia è una vera e propria culla di meraviglie naturali da scoprire a passo lento.

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Giornata Europea dei Parchi Letterari: gli imperdibili

Giunge all’ottava edizione la Giornata Europea dei Parchi Letterari, l’appuntamento autunnale che unisce idealmente numerosi luoghi di identità culturale e naturalistica, fonti di ispirazione per poeti, scrittori e artisti. L’evento avrà luogo domenica 23 ottobre con letture, incontri, percorsi naturalistici e letterari, articoli, case museo, mostre, persone, luoghi e ricette che hanno ispirato alcune tra le più belle pagine della letteratura.

Un lungo e affascinante percorso che si pone come obiettivo quello di offrire al lettore “una chiave di lettura che stimoli la visita di luoghi altrimenti considerati solo per il loro panorama: un viaggio reso reale e attuale dall’incontro con personaggi viventi che introducono a un racconto inseparabile dalla località che li ospita”, spiega il presidente dell’associazione Stanislao de Marsanich. Ecco quali sono le tappe imperdibili.

Da Virgilio a Deledda, un viaggio nella letteratura

Nel duecentesimo anno dell’Amministrazione forestale italiana e nel centenario della prima “Legge sul Paesaggio” promossa da Benedetto Croce, anche in questa edizione il lungo viaggio inizierà celebrando la natura di “Georgiche e Bucoliche” presenti nel paesaggio di Borgo Virgilio, nel cui territorio si trova Pietole, l’antica Andes dove nacque il celebre poeta nel 70 a. C.

A Galtellì, in provincia di Nuoro, la kermesse chiuderà i festeggiamenti per i 150 anni di Grazia Deledda, nel Parco Letterario che porta il nome dell’unica donna italiana insignita del Nobel per la letteratura. Vi si può ‘leggere’ il territorio attraverso gli occhi della scrittrice lungo un percorso fatto di ricordi e fantasia, ritrovando intatti i luoghi in cui è ambientato il suo famoso romanzo “Canne al vento”.

Parchi Letterari: le altre tappe imperdibili

Il campo di internamento di Ferramonti di Tarsia, in provincia di Cosenza, è oggi il centro del Parco Letterario Ernst Bernhard, immerso in un territorio unico per memorie storiche, tradizioni e ricchezze ambientalistiche. A Recanati, si sale, invece, sul Monte Tabor per ammirare con gli occhi di Giacomo Leopardi la riviera del Conero e i colli dell’Infinito oltre la siepe di ligustro, mentre il Parco Letterario Francesco Petrarca e dei Colli Euganei e la Cooperativa di guide naturalistico-ambientali “A perdifiato” invitano a una escursione letteraria nel cuore di Torreglia.

A Pieve di Soligo, in provincia di Treviso, si passeggia accompagnati dai versi di Andrea Zanzotto. Nino Chiovini e Giuseppe Dessì sveleranno, invece, “La maestà dei monti e la solennità degli alberi” dal Parco Nazionale della Val Grande (Verbania) e da Villacidro in Sardegna.

A Ostia si celebra la Giornata Europea dei Parchi Letterari nel sito dove venne realizzato dallo scultore Mario Rosati un monumento a ricordo del tragico evento che spezzò la vita di Pier Paolo Pasolini, e si scoprirà che cultura e ambiente insieme sono fondamentali nel lavoro di recupero e sviluppo di un territorio.

Anche il Parco Letterario “Gabriele d’Annunzio” di Anversa degli Abruzzi aderisce all’evento, mentre nei borghi di Raiano e Montenerodomo si parlerà di Benedetto Croce, padre delle prima legge italiana sulla tutela del paesaggio. Nel Parco Letterario Eugenio Montale e delle Cinque Terre, i visitatori impareranno a conoscere e conservare la biodiversità e i valori del paesaggio naturale e culturale. Nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, nell’Appennino tosco-romagnolo, si viaggerà con le fate, gli orchi, le principesse, i soldati e i santi di Emma Perodi.

E ancora, si ripercorreranno “Gli angoli magici, i luoghi dell’ispirazione di grandi autori e poeti” ospitati nel Parco di Monza dalla Regina Margherita e nel Giardino di Ninfa (il più bello del mondo secondo il New York Times) da Marguerite Chapin Caetani. Infine, una Basilicata meravigliosa anche in autunno inoltrato si svelerà ai visitatori con Federico II a Melfi, Isabella Morra a Valsinni, Albino Pierro a Tursi, Francesco Mario Pagano a Brienza, Francesco Lomonaco a Montalbano Jonico e Carlo Levi ad Aliano.

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Dove si trova l’essere vivente più grande del mondo

Nello Stato americano dello Utah, terra di parchi meravigliosi come il Bryce Canyon, lo Zion o l’incredibile Arches, esiste un luogo che ha ancor più dell’incredibile. Nessuno lo conosce, pochi i turisti che lo visitano, eppure vi si trova l’essere vivente più grande e antico che esista sulla faccia della Terra.

Si tratta della Fishlake National Forest, un parco che prende il nome dal lago di acqua dolce più grande dello Stato abitato da aquile, giaguari e leoni di montagna.

La foresta di pioppi tremuli

Nel distretto di Fremont River Ranger, nella zona a Sud del parco, si può ammirare un luogo unico al mondo: una enorme foresta di pioppi tremuli americani, così chiamati perché le loro foglie tremano anche solo in presenza di una leggera brezza. E fin lì niente di strano. Il fatto è che in realtà non si tratta di tanti alberi, bensì di uno solo.

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Fonte: Wikimedia Commons – Mark Muir

L’essere vivente più grande e vecchio della Terra

Il “gigante tremulo”

Il fenomeno è pazzesco. Si calcola che le radici di questo gigantesco albero a cui è stato dato il nome di “Pando” (dal latino “pandère”, “distendere”, “spiegare”) o di “Trembling Giant” (“gigante tremulo”) misurino 106 acri, pari a 428.967 metri quadrati, per un peso di circa 5.896.700 di chilogrammi, il che lo rende l’organismo vivente più pesante mai conosciuto.

Sarebbe anche l’organismo più antico esistente sul nostro Pianeta. Gli esperti hanno calcolato che abbia 80mila anni. In termini scientifici, si tratta di una colonia clonale o genet ovvero un gruppo di individui geneticamente identici, un po’ come alcuni funghi o batteri, cresciuti nello stesso luogo, tutti originati da un unico antenato.

Gli studiosi hanno infatti stabilito che tutte le ramificazioni di Pando (ne hanno contate circa 47mila) fanno parte dello stesso organismo vivente, con un massiccio sistema di radici il cui peso è stato stimato in circa 6 .615 tonnellate.

I pioppi tremuli tendono a riprodursi sviluppando orizzontalmente le proprie radici al di sotto del terreno. Dopo aver percorso una certa distanza, si sviluppano in verticale dando origine a un nuovo fusto.

Un albero di questa specie può vivere anche fino a 200 anni, ma la colonia di cui fa parte può superare le migliaia di anni e occupare un’area di diverse centinaia di metri quadrati in quanto continua riprodursi da una stessa radice.

Negli Stati Uniti non è l’unica foresta fatta di pioppi tremuli, ma Pando è decisamente la più grande in assoluto.

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SiViaggia con lo Zoo Safari di Fasano: tra parco faunistico e appuntamenti da non perdere

Sapevate che il secondo parco faunistico più grande di tutta Europa si trova proprio in Italia? Noi di SiViaggia abbiamo avuto l’occasione di scoprirlo e vi possiamo assicurare che non solo è bellissimo e perfetto sia per i più grandi che per i più piccini, ma è anche un luogo che svolge un ruolo molto importante nella conservazione delle specie di animali in via di estinzione, un tempio per queste creature che hanno bisogno di essere tutelate.

Zoo Safari di Fasano: cos’è e perché visitarlo

Ci troviamo a Fasano, in provincia di Brindisi, un angolo di Puglia il cui centro storico è caratterizzato da vie strette e piazze circondate da case intonacate con calce bianca. E proprio qui, tra uliveti e vigneti, prende vita un gigantesco parco faunistico: lo Zoo Safari.

Vi basti pensare che si estende per circa 140 ettari che sono visitabili una parte guidando la propria autovettura (camper o bus), un’altra a piedi e un’altra ancora a bordo di una monorotaia panoramica. Le aree da scoprire sono diverse: il safari vero e proprio, l’area dei Primati, Il Lago dei grandi mammiferi, il Rettilario/Acquario, il Sea Lion Aquarium e poi la fattoria didattica, la mostra delle farfalle e una zona di recupero dedicata alle testuggini.

Scoprirlo vuol dire allontanarsi dai serrati ritmi delle città e lasciarsi meravigliare da diverse specie animali, gli stessi esseri viventi di cui da bambini leggevamo nelle favole o che vedevamo nei cartoni animali. Un luogo perfetto, quindi, per entrare in contatto (ma nell’assoluto rispetto) con queste incredibili creature, dove i più piccoli sognano a occhi aperti e i più grandi ritornano bambini. Prenota sul sito ufficiale e approfitta delle tariffe migliori e di esclusivi vantaggi.

Gli animali da vedere

Sono circa 1.700 gli esemplari di 200 specie diverse che è possibile ammirare allo Zoo Safari di Fasano.

Si parte subito con l’area safari che in un percorso di 6 chilometri consente di scorgere diversi animali liberi di muoversi, a tal punto che potrebbero avvicinarsi alle auto in cerca di cibo. Una zona altamente selvaggia e che porta alla scoperta di tigri, zebre, giraffe, elefanti e leoni, ma anche di cervi, cammelli, orsi dal collare e fenicotteri.

Zoo Safari - Animali

L’avventura prosegue con l’area dei Primati, una parte pedonale ricca di verde dove poter conoscere l’amato gorilla Riù, numerosi e dispettosi scimpanzé, ma anche agili lemuri.

Subito dopo è il momento di salire a bordo di una monorotaia panoramica che porta il viaggiatore in un’area che sembra uscita da un libro delle favole: il Lago dei Grandi Mammiferi. Ecco che ci si potrà incantare nell’osservazione di ippopotami, gibboni, orsi bruni e orsi polari.

Per completare l’esperienza nella maniera più memorabile possibile si deve assolutamente fare una visita al Villaggio delle Scimmie.

Zoo Safari - Animali

Gli amanti dei rettili troveranno il loro paradiso nella Sala Tropicale dove sono protetti, in teche idoneamente climatizzate, serpenti di ogni tipo come boa e pitoni, tartarughe, sauri, iguane, varani, scorpioni, farfalle e molto altro ancora.

E poi le mostre: dalla mostra delle farfalle e quella dei dinosauri, vero paradiso dei più piccini.

Infine, il Sea Lion Aquarium dove i visitatori sono accompagnati in un fantastico viaggio per conoscere la biologia e l’etologia di otarie, leoni marini e pinguini.

L’autunno tutto da vivere allo Zoo Safari di Fasano: Zoo Beer Fest e Halloween Party

Zoo Safari - Halloween

L’autunno allo Zoosafari di Fasano arriva portando con sé un’esplosione di colori che scaldano il cuore e diversi appuntamenti da non perdere. Quest’anno il parco ha deciso di indossare i suoi abiti migliori: quello per la festa della birra e un altro per la celebrazione di Halloween.

L’1 e il 2 ottobre oltre alle giostre, gli spettacoli e l’intrattenimento che normalmente arricchiscono ogni giornata allo Zoosafari, a Fasanolandia arriva Zoo Beer Fest.

Due giorni indimenticabili, dedicati alla bevanda delle feste per eccellenza, da vivere tra tanti stand di birre di ogni specie, da assaporare al suono di buona musica e insieme a un’ampia scelta di delizie gastronomiche.

Dal 29 ottobre al 1° novembre, invece, Fasanolandia darà vita all’Halloween più mostruosamente divertente dello Stivale.

Zucche, tombe scoperchiate, streghe, zombie, fantasmi, vampiri e creature di ogni sorta ci faranno morire dal ridere accompagnandoci in un viaggio tra attrazioni, spettacoli e macabre sorprese. Siete pronti a mettere alla prova il vostro coraggio con l’Apocalypse Red Zone, una grande casa horror in cui incontrare orripilanti creature?

Quattro giorni spassosamente spettrali in cui grandi e bambini potranno regalarsi una festa straordinaria.

Natale allo Zoo Safari

Zoo Safari - Natale

Qual è la festa più bella dell’anno? Senza ombra di dubbio è il Natale, e anche in questa occasione lo Zoo Safari di Fasano si illuminerà di magie ed atmosfere fuori dal comune.

Dall’8 all’11 dicembre luminarie e festoni, lucine colorate e allegre decorazioni impreziosiranno ancora di più questo parco da sogno. Presente anche Babbo Natale a cui consegnare direttamente la propria letterina. Tra giostre e mercatini tipici, tutti avranno modo di passare giornate che non dimenticheranno facilmente.

La stagione dei grandi eventi è alle porte, non resta che organizzarsi e correre a trascorrere delle feste straordinarie presso lo Zoosafari di Fasano. Prenota sul sito ufficiale e approfitta delle tariffe migliori e di esclusivi vantaggi.

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Viaggiatori sbarcano sulla Luna. In realtà si tratta di un parco vulcanico

Ci sono alcuni sogni, apparentemente irrealizzabili, che accomunano molti viaggiatori. Uno di questi è quello di sbarcare sulla Luna. In realtà negli ultimi anni, grazie alla diffusione del turismo spaziale, questa sta diventando una possibilità sempre più concreta, anche se per il momento decisamente esclusiva e riservata a pochissimi, visto i costi proibitivi dei primi biglietti messi in vendita.

Fatto sta che grazie alle tecnologie avanzate e al lavoro di alcune società, quello verso la Luna non è più un viaggio impossibile.

C’è però un altro modo per vivere quell’esperienza lunare, o comunque un’avventura che più le somiglia, ed è quella di raggiungere l’Ulan Hada Volcano Geopark, un geoparco straordinario dove ogni giorno sbarcano decine di viaggiatori provenienti da tutto il mondo.

Ulan Hada Volcano Geopark

Guardando le foto di questo articolo, la prima sensazione che si ha è quella di invidia per tutte quelle persone che, munite di tuta spaziale, sono atterrate su questa superficie spaziale. Ma in realtà, in questo caso, non si tratta della Luna, né di un nuovo pianeta appena scoperto, ma di un geoparco straordinario che ospita un paesaggio molto simile a quello lunare e che attira ogni giorno tantissimi viaggiatori desiderosi di vivere un’avventura unica.

Ci troviamo all’interno dell’Ulan Hada Volcano Geopark, un geoparco incredibile situato nel cuore della Mongolia interna, a Ulanqab. Un parco suggestivo e straordinario che si snoda su una superficie di oltre 65 chilometri quadrati e che ospita un paesaggio tanto variegato quanto affascinante plasmato con i secoli dalle attività vulcaniche.

In molti lo hanno definito un museo del vulcano naturale, perché in effetti passeggiare su quest’area ci permette di esplorare un universo tanto affascinante quanto spaventoso e proibitivo, quello dei vulcani.

All’interno del parco, che può essere visitato tutto l’anno, ci sono diversi vulcani che contribuiscono a rendere il paesaggio di questo territorio della Mongolia interna, un vero e proprio capolavoro naturale. Lo stesso terreno, che ospita anche verdeggianti praterie, è caratterizzato dalle attività vulcaniche che si sono susseguite nei secoli.

Le strutture geologiche sono diverse, alcune emergono dalla terra e si mostrano in tutta la loro maestosità, altre invece sono ricoperte da una vegetazione lussureggiante che crea un paesaggio unico al mondo.

Visitare l’Ulan Hada Volcano Geopark è una vera e propria esperienza da vivere in ogni momento dell’anno. Durante ogni stagione, infatti, la natura mette in scena i suoi più grandi spettacoli cambiano i colori e le scenografie dell’intera area, trasformando questo luogo in un’attrazione turistica senza eguali.

Ed è sempre il paesaggio frastagliato, vulcanico e desolato, ad attirare qui tutti i viaggiatori che vogliono vivere un’esperienza spaziale. Il paesaggio, caratterizzato da rocce laviche e crateri, infatti, assomiglia a quello della Luna. Motivo per il quale numerosi turisti si spingono fin qui per diventare i protagonisti di un’avventura interstellare.

Ulan Hada Volcano Geopark

Fonte: Getty Images

Ulan Hada Volcano Geopark

L’esperienza lunare

L’esperienza lunare da vivere all’interno dell’Ulan Hada Volcano Geopark è documentata dagli stessi viaggiatori che giungono fin qui. Muniti di tute spaziali, i turisti possono esplorare questo territorio straordinariamente unico. Ci sono i crateri che si aprono sulla terra pianeggiante, i pendii irregolari e i vulcani a cono. C’è un paesaggio silenzioso e desolato che per forme e colori ricorda proprio quello della Luna.

I periodi migliori per organizzare un viaggio all’interno del geoparco sono sicuramente l’estate e l’autunno. L’orario ideale, invece, è quello del tramonto, quando le rocce vulcaniche si colorano di un intenso rosso che infuoca l’intero paesaggio. Fermatevi a guardare lo spettacolo: è straordinario.

Ulan Hada Volcano Geopark

Fonte: Getty Images

Ulan Hada Volcano Geopark