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Mahé, l’isola delle Seychelles che è un sogno a occhi aperti

Quando si pensa alle Seychelles le prime immagini che vengono in mente sono le spiagge esotiche, il mare cristallino e turchese, paradisi tropicali dove tenere a distanza lo stress e la routine di tutti i giorni.

Sono davvero isole meravigliose, tutte da scoprire e vivere e Mahé, l’isola principale dell’arcipelago, non fa eccezione.

Tuttavia, spesso i turisti la “ignorano” e la vedono soltanto come “punto di arrivo e di partenza” per via dell’aeroporto internazionale. Ma non è assolutamente così.

Mahé, infatti, invita a scoprire scorci di natura incontaminata, spiagge da sogno, distese d’acque, verdeggianti parchi e una capitale vivace e meta di shopping.

Conosciamola meglio grazie alle tappe salienti da mettere in lista.

Cosa non perdere a Mahé

Una visita a Mahé può iniziare da Victoria (o Port Victoria), una delle capitali più piccole del mondo, l’unica città vera e propria delle Seychelles che ha il suo fiore all’occhiello nel colorato mercato, il cuore pulsante tra profumi e prodotti tropicali.
Una passeggiata tra le bancarelle è un ottimo modo per immergersi appieno nella tipicità dell’isola e nello stile di vita degli abitanti: si svolge ogni mattina (tranne la domenica) lungo Street Market, via pedonale del centro.

Altrettanto suggestivo è il Giardino Botanico, realizzato agli inizi del Novecento per la coltivazione di piante esotiche e diventato Monumento Nazionale, oggi aperto al pubblico per ammirare la spettacolare flora endemica tra cui va menzionato il Coco de Mer, frutto Patrimonio UNESCO di una pianta che nasce spontanea soltanto sulle isole di Curieuse e Praslin.

Tappe successive sono la Cathedral of our lady of Immaculate Conception, l’Arul Mihu Navasakthi Vinayagar, piccolo ma favoloso tempio indù dalla torre monumentale (il gopuram) riccamente impreziosita da pregevoli sculture, e il Clock Tower, una curiosa riproduzione del celebre Big Ben.

E siamo appena all’inizio poiché Mahè è anche tantissima natura e offre indimenticabili percorsi per gli appassionati di trekking ed escursioni, in particolare nel cuore del Parco Nazionale del Morne Seychellois, la vetta più alta dell’arcipelago con i suoi 900 metri sul livello del mare.
Lasciata l’auto nei pressi del Mission Lodge (le rovine di una missione del XIX secolo), si possono imboccare i numerosi sentieri che conducono a punti panoramici e belvedere che tolgono il fiato: sono 12 i percorsi da trekking di varia complessità e lunghezza.

Ancora, da non perdere la Tea Factory, la fabbrica del tè edificata nel 1962, di Port Launay: i tour guidati consentono di apprezzare tutte le fasi di lavorazione del té come si svolgevano un tempo.

Le spiagge dove sognare a occhi aperti

Mahé è anche mare e spiagge da sogno: sono ben 65 lungo le sue coste!

La più rinomata e suggestiva è sicuramente Anse Intendance, di sabbia bianchissima e delimitata da rocce di granito, selvaggia e perfetta per i surfisti (in particolare da maggio a settembre).

Tra le più fotografate, anch’essa selvaggia, va citata Anse Bazarca, dove le onde sono alte e il mare profondo, nell’abbraccio della rigogliosa vegetazione tropicale, mentre tra le più apprezzate dai locali troviamo Anse Baleine, con acque poco profonde e onde basse.

Spettacolari sono poi Anse Boileau, lunga spiaggia di fine sabbia attrezzata con tutti i servizi e ideale per lo snorkeling, Anse aux Pins, non lontano dall’aeroporto, con servizi, ristoranti e negozi, Anse Bougainville, dalla preziosa barriera corallina, Anse a La Mouche, ottima per famiglie, e Anse aux Poules Bleues, dorata e poco frequentata.

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Oltre la Grand Prismatic Spring: le altre oasi incantate da non perdere a Yellowstone

Colori intensi, incredibili e che non avremmo mai immaginato di vedere in natura. Eppure, esistono e lasciano senza fiato. Sono quelli che si possono ammirare nel Parco di Yellowstone, che si trova per la maggior parte nel Wyoming, ma che in alcuni punti supera i confini e si allarga nel Montana e nell’Idaho. Lì, tra magnifiche foreste, canyon, grotte e cascate, si trovano alcune sorgenti di acqua calda che sembrano uscire direttamente da una cartolina.

La più celebre è la Grand Prismatic Spring con i suoi colori che ricordano quelli di un arcobaleno, ma ce ne sono altre tre, tutte vicine, che vale la pena visitare per la meraviglia che ci lasciano al termine del viaggio. Si tratta di oasi che sembrano incantate, talmente straordinarie da non sembrare reali. Sono la Turquoise Pool, l’Opal pool e l’Excelsior Geyser Crater. Segni particolari: colori inebrianti e un fascino che non ha nulla da invidiare alla sorgente di acqua calda più grande e più celebre.

Le oasi incantate da visitare a Yellowstone

Il Parco Nazionale di Yellowstone è un concentrato di meraviglia: quasi 9mila chilometri quadrati di natura tra boschi, laghi, cascate e canyon. Un luogo in cui immergersi per scoprirne le tantissime bellezze e che dal 1978 è entrato a far parte dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità Unesco. Se si visita l’area nota come Midway Geyser Basin, si può assistere a uno spettacolo di colori unico al mondo.

Oltre alla Grand Prismatic Spring (che vale la pena osservare dall’alto) e ai suoi colori arcobaleno, si trovano infatti altre tre sorgenti più piccole ma ugualmente incredibili.

Si tratta della Turquoise Pool, l’Opal pool e l’Excelsior Geyser Crater tutte nella medesima area e visitabili insieme, per fare un’immersione totale nello stupore che deriva dall’ammirare colori così intensi e diversi.

La Torquoise Pool, proprio come le altre sorgenti, presenta una temperatura dell’acqua molto elevata. Nello specifico si aggira tra i 61 e i 71 gradi centigradi. L’Opal pool invece presenta una temperatura dell’acqua intorno ai 51 gradi centigradi e, infine, l’Excelsior Geyser Pool. Anche questa sorgente ha l’acqua a una temperatura altissima.

E la visione d’insieme è spettacolare: tra i vapori che si alzano dall’acqua, si riescono ad ammirare le tantissime sfumature di blu, che passano dal turchese, all’azzurro, e colmano gli occhi di meraviglia.

Yellowstone, un luogo in cui la natura toglie il fiato

Queste oasi di bellezza si trovano tutte nella stessa area del parco nazionale di Yellowstone, la Midway Geyser Basin, ma non sono le uniche attrattive da ammirare in questo luogo in cui la natura toglie il fiato e che vale la pena visitare almeno una volta nella vita.

Per farlo ci si deve ritagliare qualche giorno perché la sua estensione è notevole, basti pensare che si snoda su un’area che arriva quasi ai novemila chilometri quadrati e al suo interno si possono ammirare foreste, canyon, fiumi e praterie.

Yellowstone è abitato da tantissimi animali come l’orso grizzly, il bisonte e il lupo e vi cresce una grande varietà di piante. È possibile accedere al parco grazie ad alcune entrate e al suo interno vengono organizzate attività di ogni genere.

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Escursioni presso la Riserva dello Zingaro: quali fare

La Riserva Naturale Orientata dello Zingaro lega il suo nome al piacere della scoperta e dell’avventura. Questa splendida area protetta, tra i luoghi più affascinanti e selvaggi della Sicilia, offre sette chilometri di natura incontaminata da San Vito Lo Capo Castellammare del Golfo. Un saliscendi di costa, tra la verde vegetazione spontanea e le acque trasparenti delle calette, dove “la terra profuma ancora di terra ed il mare profuma ancora di mare”, grazie a quanti si sono battuti per mantenere integro questo angolo di paradiso, impedendo la realizzazione di una strada litoranea.

La si può quindi a ragione considerare una vera e propria opera d’amore della sua gente e di chi, visitandola, rispetta le leggi di questi luoghi. Tre percorsi, più o meno difficoltosi, permettono di esplorare una delle fasce costiere più belle d’Italia, vivendo appieno tutte le sue meraviglie. Seguiteci.

Riserva dello Zingaro: da dove accedere

Si può accedere alla Riserva dello Zingaro da due ingressi principali: lato Nord, da San Vito Lo Capo, e lato Sud da Scopello, frazione di Castellammare del Golfo. Dall’ingresso Nord lo spettacolo si apre sull’incantevole Cala Tonnarella dell’Uzzo, le cui acque trasparenti sono raggiungibili in dieci minuti, senza percorrere troppi dislivelli. Un particolare che la rende anche la più frequentata durante la stagione estiva. Addentrandovi tra i sentieri, troverete altre calette tranquille, come Cala Marinella, Cala Beretta, Cala della Disa, Cala del Varo e Cala Capreria, la prima che si  incontra se scegliete l’ingresso  Sud.

Quest’ultimo si si trova a 10 chilometri da Castellammare del Golfo. Da qui, dopo aver attraversato un tunnel scavato nella roccia, si raggiunge la sopracitata Cala Capreria, impiegando circa 20 minuti di cammino. Una meraviglia di riflessi turchesi che incontrano il bianco dei ciottoli lucidati dal mare, accompagnando i viaggiatori su tutto il sentiero di costa.

Cala dell'Uzzo

Fonte: iStock

L’incantevole Cala dell’Uzzo, raggiungibile dal lato Nord

Gli spettacolari sentieri della Riserva dello Zingaro

Camminare lungo i sentieri della Riserva dello Zingaro è un’esperienza che va fatta godendosi, passo dopo passo, il gusto del viaggio lento. Lo sguardo viene catturato da ogni incredibile sfumatura di paesaggio, con la vegetazione che trionfa tutt’intorno, i percorsi ricchi di suggestione, grotte e musei da scoprire. Potete, infine, approfittare delle spiagge che si incontrano durante il tragitto, piccole oasi immacolate dove rinfrescarvi e rigenerarvi.

Il sentiero costiero

È il meno impervio, quindi il più semplice da percorrere. La distanza per la sola andata, da ovunque si decida di partire, è di circa 7 km, percorribili in non più di 2 ore. Certamente la durata del percorso può variare, a seconda se decidiate o meno di visitare tutte le calette.

Il paesaggio predominante è quello della macchia bassa, una natura non contaminata che svela un tripudio di ginestre e timo, mandorli e frassini, carrubi e disa. Un’incantevole cromatura di colori  in contrasto di cui godere soprattutto in primavera e in autunno, così da non imbattersi nella folla dell’alta stagione. A farvi compagnia lungo tutto il tragitto si stagliano all’orizzonte la roccia bianca, le sfumature del mare, il verde della palma nana, regalando l’illusione di essere all’interno di un dipinto. Non mancano le aree attrezzate in cui sostare, per recuperare le energie.

Il percorso di mezza costa

È un percorso di media difficoltà, 8,5 km della durata di circa 4 ore, ed è anche il più panoramico. Da qui ci si può addentrare lungo i sentieri che portano nella parte alta del suo territorio, raggiungendo il Borgo Cusenza, considerato il cuore della Riserva dello Zingaro e uno dei più belli della Sicilia, e Contrada Sughero.

Qui troverete anche dei rifugi per il bivacco, nella stagione aperta al pubblico che va da maggio a ottobre, durante la quale i custodi accolgono i visitatori raccontando loro storie semplici e ricche di curiosità su questi luoghi dall’anima ancora squisitamente rurale. A questo punto, le staccionate in legno segnano le deviazioni per altri percorsi, dando a ciascuno la scelta su come proseguire per scoprire altre meraviglie.

Il sentiero alto

Siamo arrivati al percorso più impegnativo, consigliato esclusivamente agli appassionati ed esperti di trekking. Sentieri in salita, circondati di ginestre, si snodano per 17 km, richiedendo un cammino della durata di circa 7 ore. Percorrono, da nord a sud,  le cime di Monte Passo del Lupo (868 mt), Monte Speziale (914) e Monte Scardina (680), attraversando un paesaggio di montagna fiancheggiato da pini d’Aleppo e lecceti. Dall’alto di queste cime, che formano la dorsale che da sud-est sale verso nord-ovest, si possono ammirare gli squarci che si aprono verso il mare in lontananza, restituendo allo sguardo un incanto senza fine.

Il Sentiero Italia

La Riserva dello Zingaro è attraversata anche dal Sentiero Italia, che con i suoi oltre 7000 km è il percorso escursionistico più lungo del mondo. Ideato nel 1983 da un gruppo di giornalisti escursionisti l’itinerario è stato fatto proprio dal CAI nel 1990, per poi essere inaugurato nel 1995. L’affascinante percorso escursionistico si sviluppa con circa 400 tappe lungo l’intera dorsale appenninica, isole comprese, e sul versante meridionale delle Alpi. Il concatenamento di tracciati che formano il Sentiero Italia attualmente è quasi completamente segnalato con i colori bianco e rosso e la dicitura “S.I.” Dalla Riserva dello Zingaro il sentiero può essere attraversato partendo da Scopello o da Macari. Ci si avventura per 14 km circa, percorrendo sia la parte alta che quella costiera.

Le grotte della Riserva dello Zingaro

Un’esperienza unica da fare nella Riserva dello Zingaro è una visita alle sue splendide grotte, ma attenzione: soltanto con la guida di uno speleologo. Non tutte, infatti, sono accessibili ai non esperti, inoltre è molto facile perdere l’orientamento. La più grande è la Grotta del Sughero, con concrezioni eccezionali e formazioni caratteristiche, tra le poche nella Riserva che vanta la presenza dell’acqua, con alcuni laghetti incantevoli. Molto interessante è poi la Grotta dell’Uzzo, considerata uno dei più importanti siti preistorici dell’intera Sicilia.  All’interno di essa sono state rinvenute tracce di presenze umane risalenti a circa 10.000 anni fa.

Altre grotte accessibili sono quella del “Porco”, con striature di faglia che ne fanno capire l’origine tettonica, e le tre che prendono il nome di “Mastro Peppe Siino”, antri che fungevano da riparo fino al secolo scorso. Sempre nella zona collinare o a mezza costa si trovano altre tre grotte molto ineterssanti per la presenza di speleotemi come le ‘forme coralline’, accessibili però solo a persone esperte”: la Zubbia dei Coralli, la  Zubbia del Corno e la Zubbia delle Lame. Nella zona montuosa, l’unica grotta accessibile al pubblico inesperto è quella di Monte Speziale.

Grotta dell'Uzzo

Fonte: iStock

Grotta dell’Uzzo,  uno dei più importanti siti preistorici della Sicilia

Riserva dello Zingaro: consigli utili

Per godere appieno della bellezza della Riserva Naturale Orientata dello Zingaro, camminando in totale sicurezza lungo i suoi sentieri, è raccomandato seguire alcuni consigli pratici ed utili. Per prima cosa, è fondamentale partire con scarpe da trekking o da ginnastica e pantaloni lunghi in qualsiasi stagione, dato che si può facilmente incappare in arbusti, cespugli spinosi o insetti.

Ricordatevi di avere con voi sempre riserve d’acqua e di proteggervi la testa con un cappello, dato che lungo l’itinerario il sole è alto e caldo anche nelle stagioni più miti. Vi ricordiamo, infine, che Riserva Naturale dello Zingaro è aperta tutti i giorni dalle ore 7.00 alle ore 19.30.

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Appuntamento nei 200 giardini più belli d’Italia

Non solo città d’arte e piccoli borghi medievali: in Italia abbiamo uno splendido patrimonio naturalistico tutto da vivere, tra giardini lussureggianti e parchi rigogliosi sparsi in tutto il Paese. Sono oltre 200 quelli che, in occasione di uno degli eventi più attesi dell’anno, aprono i battenti al pubblico ospitando tantissime iniziative: torna infatti “Appuntamento in giardino”, che si svolgerà sabato 3 e domenica 4 giugno in numerose location diverse. Scopriamo le più belle.

“Appuntamento in giardino”: un evento imperdibile

Il fine settimana si veste a festa, approfittando di giornate bellissime e di temperature sempre più calde, ormai che ci stiamo avvicinando all’estate. Torna “Appuntamento in giardino”, l’evento internazionale giunto alla sua sesta edizione: si svolgerà in contemporanea in oltre 20 Paesi europei, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio naturale, ma anche artistico e storico, racchiuso nei parchi e nelle aree verdi. Per l’occasione, in Italia saranno circa 220 le location che apriranno al pubblico – alcuni di essi non sono normalmente accessibili, quindi sarà un’opportunità da non perdere.

Nel corso di queste due giornate straordinarie, i giardini coinvolti ospiteranno numerose iniziative. Potremo così ammirare paesaggi meravigliosi e goderci un po’ di relax all’aria aperta, ma anche scoprire curiosità sul mondo animale e vegetale, per imparare l’importanza di proteggerlo. “Parchi e giardini sono parte integrante e peculiare del patrimonio culturale italiano: beni vivi e vitali, dei quali avvertiamo sempre più l’intrinseca fragilità e lo straordinario valore per la collettività” – ha dichiarato l’ambasciatore Ludovico Ortona, presidente dell’Associazione Parchi e Giardini d’Italia (APGI)

I giardini più belli da visitare

Questa è insomma l’occasione imperdibile per visitare alcuni dei più suggestivi giardini italiani. Ce ne sono diversi appartenenti al FAI (Fondo Ambiente Italiano), come il Giardino della Kolymbethra di Agrigento: è un’oasi verde immersa nel panorama della Valle dei Templi, uno dei siti archeologici più famosi del nostro Paese. Altrettanto affascinante è Villa della Porta Bozzolo, in Lombardia: la splendida dimora settecentesca è circondata da un monumentale giardino all’italiana da cui si gode di una vista meravigliosa sulle colline circostanti.

Apriranno i battenti anche diversi siti UNESCO, veri gioielli riconosciuti a livello internazionale per il loro valore paesaggistico. È il caso di Villa D’Este, che ospita uno dei giardini più famosi d’Italia: si trova a Tivoli, e con le sue fontane regala una visione mozzafiato. In Toscana, tra le tappe imperdibili c’è il celebre Giardino mediceo di Boboli, parco storico situato nel centro di Firenze caratterizzato da statue e architetture settecentesche, oltre che da laghetti, ninfei e grotte. Un’altra meraviglia che merita una visita è il giardino della Reggia di Caserta, storica residenza reale risalente al ‘700.

All’iniziativa parteciperà anche Dimore storiche private, il circuito che raccoglie splendide residenze d’epoca su tutto il territorio italiano. Per l’occasione, sarà possibile visitare giardini bellissimi come quello del Castello di Thiene in Veneto o quello di Villa Miralfiore a Pesaro, un magnifico esempio di parco all’italiana cinquecentesco che, purtroppo, si è conservato solo in parte. In Sardegna, invece, ad aprire le porte sarà il Giardino Botanico di Monte Arci, per vivere un’esperienza sensoriale incredibile tra essenze officinali e arbusti mediterranei.

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L’incantesimo sta per trasformare il parco in un lago: ecco quando accadrà

Un parco che si trasforma in lago e viceversa. No, non siamo in un libro che narra di terre magiche, e nemmeno stiamo parlando di un incantesimo, anche se sembrerebbe proprio frutto di un incanto. Ma ci troviamo in Austria dove la natura, supera ogni effetto speciale di romanzi e film, e ci regala un evento incredibile.

Il Gruner See si trova nella regione della Stiria, e bisogna sapere esattamente quando visitarlo per poter godere dello spettacolo che trasforma questo spazio verde lussureggiante in un lago dalle acque cristalline. Sono solo massimo un paio i mesi all’anno durante i quali è possibile ammirare la magia del lago, che poi si ritira per lasciare nuovamente alla vista il parco.

Il parco che si trasforma in un lago, quando visitare il Gruner See

A partire da maggio, ecco quando pianificare una vacanza in Austria nella regione della Stiria: da questo momento, e per un paio di mesi, infatti, il parco alle pendici dello Hochschwab si trasforma in un lago ed è possibile ammirare lo spettacolo del Gruner See.

Ma come avviene l’incantesimo che trasforma il parco in uno specchio d’acqua? Sono due gli elementi che concorrono alla magia: da una parte lo scioglimento delle nevi, che avviene quando le temperature si alzano. Dall’altra il fatto che il terreno sia poco permeabile e che, quindi, non assorba l’acqua. E il risultato è a dir poco eccezionale: il lago che si viene a creare è suggestivo e lascia senza fiato.

L’estensione è abbastanza ampia e nei punti più elevati lo specchio d’acqua raggiunge i 12 metri di profondità. I mesi migliori per pianificare una visita sono maggio e giugno, quando il Gruner See è nel suo massimo splendore: poi, con il clima più caldo, l’acqua piano piano evapora e viene assorbita dal terreno.

Viene chiamato anche lago verde, il perché è dato dal colore delle sue acque: infatti andando a ricoprire la vegetazione, l’impatto esterno restituisce agli occhi le sfumature di alberi ed erba.

Quando vedere il Gruner See il parco che si trasforma in lago

Fonte: iStockPhoto

Quando pianificare una vacanza per vedere il Gruner See, il parco che si trasforma in lago

Gruner See, quando visitarlo e cosa vedere

Quindi il momento migliore per visitare questa zona è nei mesi di maggio e giugno quando le acque raggiungono il livello più alto. Il risultato è un vero e proprio spettacolo della natura che ci consente di vistare un suggestivo laghetto alpino circondato da uno scenario da sogno: fatto di alberi e natura lussureggiante.
Osservando le acque del Gruner See si potranno notare piante, sentieri e panchine: tutto sommerso e pronto a tornare in superficie quando la magia darà appuntamento all’anno successivo.

Passeggiate, visite a pittoresche cittadine e una totale immersione nella bellezza della natura sono le tante altre cose che si possono vedere quando si pianifica una vacanza in questa regione austriaca. La Stiria è una molto attrezzata per il cicloturismo con percorsi da godersi in lentezza e in bici, ammirando il paesaggio circostante. In questa zona ci sono cittadine tutte da scoprire e parchi naturali.

E senza dubbio vale la pena visitare due mete nei dintorni: si tratta delle città di Graz, patrimonio dell’Umanità UNESCO con un suggestivo centro cittadino, e Linz attraversata dal Danubio e dove si può assaporare quella che pare essere la torta più antica del mondo: si tratta della Linzer, la cui prima ricetta pare risalga alla metà del 1600.

Una vacanza all’insegna della natura, della storia e della bellezza. Con un pizzico di magia, quella regalata dall’incanto del parco che si trasforma in lago.

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In questo parco è possibile ammirare l’alba più bella del mondo

Siete alla ricerca di una destinazione che vi sorprenda e vi lasci a bocca aperta? Preparatevi per una vacanza senza precedenti all’insegna dell’avventura che, siamo sicuri, rimarrà indelebile nei vostri ricordi.

Oggi vogliamo portarvi nel Bryce Canyon National Park, uno dei parchi nazionali più amati da chi viaggia on the road lungo la West Coast degli Stati Uniti d’America, con le sue maestose scogliere di roccia rossa, guglie grandiose e un paesaggio mistico che vi lascerà ispirati e stupefatti.

Anche se tecnicamente non è considerato un vero e proprio canyon, si tratta di un insieme di valli dalle forme stravaganti e dai colori variopinti. Conosciuto per la sua pietra arenaria rossa e per le incredibili formazioni geologiche, il parco è stato proclamato patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, un’esperienza unica nel cuore della natura selvaggia. Se state pianificando un viaggio negli States, il Bryce Canyon National Park è un must-see che non potete assolutamente perdere.

Bryce Canyon Natural Park, il fascino del selvaggio west

Bryce Canyon, Utah

Fonte: 123rf

Vista panoramica del Bryce Canyon, Utah

Il Bryce Canyon National Park può non essere così famoso come altri parchi degli Stati Uniti, ma è sicuramente altrettanto affascinante.

Quest’area, situata nello stato dello Utah, offre una vista panoramica mozzafiato con una varietà di formazioni rocciose uniche al mondo. La maggior parte sono chiamate “hoodoos“, e sono composte da sabbia, argilla e calcare erosi dal vento e dall’acqua. Il parco offre un’ampia varietà di attività che vanno dalle tranquille passeggiate lungo i sentieri ben curati alle escursioni più impegnative

Il Beyce Canyon, con la sua spettacolare gamma di colori rossi, è un luogo unico al mondo. Ci sono panorami incredibili che mostrano tutta la loro bellezza, e sorprese inaspettate che meritano di essere scoperte.

Grazie ai loro colori mozzafiato, gli hoodoos diventano ancora più sorprendenti se ammirati al tramonto e all’alba. Le ombre, infatti, accentuano la magnificenza della loro forma che va dal rosso acceso al bianco cristallino. Stando in mezzo alle sue imponenti rocce rosse, e guardando attraverso chilometri di canyon punteggiati di alberi, la combinazione tra il paesaggio selvaggio e i colori intensi dipinti nel cielo restituiscono un‘alba indimenticabile.

In particolare, vi segnaliamo una delle formazioni rocciose più famose del parco, il Thor’s Hammer (Martello di Thor), un monolite ricco di sfumature arancioni e rosa che, al sorgere de sole, è assolutamente incredibile e attira turisti da tutto il mondo.

Ammirare il Bryce Canyon Natural Park all’alba, o in qualsiasi altro momento della giornata, è un’occasione unica per connettersi con la natura e immergersi in una bellezza suggestiva come poche altre al mondo.

Il Bryce Canyon, un posto in prima fila per ammirare le stelle

L’alba e il tramonto non sono gli unici momenti in cui il Bryce Canyon offre ai visitatori uno spettacolo unico. Con il suo paesaggio mozzafiato, questo parco è uno dei luoghi migliori per l’osservazione delle stelle. Sia che siate astronomi accaniti o che vogliate semplicemente ammirare una vista mozzafiato dello spazio profondo, il Bryce Canyon non vi deluderà.

Qui si può ammirare la Via Lattea nella sua interezza, una visione emozionante e raro soprattutto per chi è abituato a vedere solo qualche stella offuscata dalle luci della città.

E se avete voglia di soggiornare all’interno del Parco per godervi questo meraviglioso spettacolo notturno, vi consigliamo l’Hotel Lodge completamente immerso nel verde intenso del bosco e progettato per far sentire gli ospiti in armonia con la bellezza della natura circostante.

Il Bryce Canyon è certamente uno dei parchi nazionali più belli degli Stati Uniti. Con le sue formazioni rocciose uniche e spettacolari, i panorami mozzafiato e la vasta gamma di flora e fauna, è facile capire perché così tante persone lo visitano ogni anno. Che siate alla ricerca di una fuga rilassante o di un’avventura adrenalinica, prenotate il primo volo per gli States: il Bryce Canyon Natural Park saprà sorprendevi.

Bryce Canyon

Fonte: 123rf

Thor’s Hammer nel Bryce Canyon National Park, Utah
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Questo parco reale è uno zoo a cielo aperto: è bellissimo

Il Saint James’s Park è un magnifico parco reale situato nel cuore di Londra. Si tratta di uno degli otto parchi reali della capitale gestiti dalla Royal Parks Agency e, con i suoi 23 ettari che offrono uno scorcio di paradiso terrestre, concede ai visitatori una tregua dal trambusto della vita londinese. Situato tra tre palazzi reali, Westminster, Buckingham Palace e St. James’s Palace, questo parco delizia i turisti da secoli con la sua atmosfera tranquilla e l’abbondanza di verde nel cuore di una delle più grandi metropoli europee.

Non tutti sanno che, oltre ad essere il parco reale più antico di Londra, è un vero e proprio zoo a cielo aperto, un paradiso per gli uccelli migratori e gli uccelli selvatici e ospita circa 140 specie di volatili acquatici come cigni, oche e anatre. Offre anche una varietà di habitat per diverse specie, tra cui arbusti e alberi come querce inglesi, salici, pioppi e ippocastani. I variegati paesaggi del parco regalano bellezze naturali, come ad esempio il suo grande lago e le sue quattro isole.
Inoltre, è possibile svolgere una serie di attività come escursioni a piedi, birdwatching, pesca, gite in barca e altro ancora.

Non sorprende che questa splendida oasi abbia un fascino incomparabile e una bellezza pittoresca che affascina ogni anno migliaia di visitatori da tutto il mondo. Dai laghi tranquilli ai fiori vivaci, St. James’s Park offre un’esperienza indimenticabile a tutti i suoi visitatori.

Gli animali del Saint James’s Park di Londra

Parrocchetto nel St. James Park, Londra

Fonte: iStock

Parrocchetto nel St. James Park, Londra

Nel St. James’s Park avrete l’opportunità di osservare uccelli selvatici in tutta la loro magnifica bellezza. Grazie alla vasta area verde protetta, questi animali trovano un habitat ideale per vivere e prosperare. La possibilità di avvistare i vari uccelli dipende dalle stagioni, ma il parco offre una grande varietà di specie che visitano il luogo durante tutto l’anno. Gli appassionati di birdwatching troveranno in questo parco un’oasi di serenità e armonia, dove poter ammirare il volo di aquile, poiane e sparvieri. Tra i suoi abitanti più famosi ci sono gli uccelli acquatici, tra cui cigni e oche e molte specie diverse di uccelli, come svassi maggiori, anatre domestiche, pappagalli e folaghe.

Il parco ospita anche una vasta gamma di mammiferi, tra cui scoiattoli, tassi e volpi. Questi animali possono essere visti spesso nelle aree erbose, soprattutto al mattino presto e in tarda serata. Il parco è anche un luogo ideale per osservare farfalle, libellule, damigelle e altri insetti. Gli ampi prati aperti, invece, ospitano una grande varietà di fiori selvatici e ogni stagione porta con sé un’abbondanza di piante diverse da ammirare all’insegna del totale relax. La possibilità di osservare gli uccelli in libertà sarà un’esperienza indimenticabile per gli amanti dell’ambiente selvaggio e della natura incontaminata.

Va ricordato che il sito è anche un’area protetta, quindi è importante agire responsabilmente e prestare attenzione a non danneggiare o disturbare la fauna selvatica o gli habitat al suo interno.

Inoltre, questo bellissimo parco londinese è un punto di riferimento per i buongustai, con numerosi ristoranti e chioschi nei quali assaporare deliziose prelibatezze in grado di soddisfare anche i palati più esigenti.

Che siate alla ricerca di un luogo tranquillo per allontanarvi dal caos della vita moderna o di un posto dove praticare attività divertenti, il St. James Park è una meta assolutamente da non perdere. Vale la pena prendersi un po’ di tempo per esplorare questa meravigliosa oasi naturale in una delle città più belle del mondo.

Pellicani, St. James Park

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Pellicani nel Saint James Park, Londra
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7 parchi straordinari e un’unica strada: benvenuti sulla Route 89

Sono tanti i motivi che ci spingono a viaggiare intorno al mondo in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni. Lo facciamo per andare alla scoperta dei capolavori che portano la firma di Madre Natura, per raggiungere i monumenti e le opere artistiche e architettoniche che sono diventate il simbolo di città e di Paesi interi o per toccare con mano le culture e le tradizioni che appartengono a popoli lontani.

A volte ci mettiamo in movimento anche per raggiungere le strade del mondo. Quelle iconiche e straordinarie, quelle celebri e meno conosciute, quelle suggestive e pittoresche che permettono di ammirare scenari mozzafiato chilometro dopo chilometro.

E se siete amanti dei viaggi on the road, e state pianificando l’esperienza della vita, allora non potete non inserire nella vostra travel wish list anche la Route 89, la strada americana che vi permetterà di scoprire 7 dei più incredibili parchi nazionali del Paese. Allacciate le cinture, si parte.

Viaggio on the road sulla Route 89

Quando pensiamo ai viaggi on the road la nostra mente ci riporta a tutte quelle strade iconiche che abbiamo percorso, o che desideriamo attraversare. Quelle che popolano i feed dei social network, quelle che abbiamo ammirato nei film e nelle serie televisive e quelle così celebri da aver ispirato storie, racconti e leggende.

Le persone che amano viaggiare su ruote sanno bene che è proprio in America che si snodano alcune delle strade più famose. Impossibile non pensare alla Route 66, quel percorso di quasi 4.000 chilometri che attraversa l’Illinois, il Missouri, il Texas, il New Mexico, l’Arizona e la California. Una vera e propria leggenda per tutti gli avventurieri che vogliono esplorare in libertà queste destinazioni.

Non tutti sanno che però, sempre in America, esiste un’altra strada, meno famosa della Route 66, ma non per questo meno suggestiva. Si tratta della Route 89, un percorso delle meraviglie che va da nord a sud e che permette agli automobilisti di accedere a ben 7 parchi nazionali, 14 monumenti e tre aree del patrimonio del Paese. Pronti a partire?

La Grand Prismatic Spring, Parco Nazionale di Yellowstone

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La Grand Prismatic Spring, Parco Nazionale di Yellowstone

Un’unica strada per 7 parchi: il viaggio ha inizio

Organizzare un viaggio on the road sulla Route 89 vuol dire concedersi un’esperienza straordinaria che permette di scoprire alcune delle aree più incredibili del Paese, le stesse che ospitano e conservano l’immenso patrimonio naturalistico, storico e culturale del territorio.

Attraversando questa strada, che si snoda per 2.000 chilometri, non solo è possibile trovare le porte d’accesso di ben 7 parchi nazionali, ma si possono esplorare Paesi, città e riserve che permettono di toccare con mano tutte le bellezze che appartengono a questo vasto territorio che attraversa il Canada, il Messico e il Montana e poi, ancora, Wyoming, Idaho, Utah e Arizona. Non è un caso che il National Geographic abbia menzionato la Route 89 come la miglior strada da percorrere per gli amanti dei viaggi on the road.

Inserire tutte le tappe è pressoché impossibile, perché sono tantissime le soste che potete fare percorrendo la Route 89, così come sono infinite le attività in cui cimentarsi, dai trekking alle avventure adrenaliniche, passando per quelle rilassanti. Quello che possiamo fare, invece, è elencarvi tutti i parchi ai quali potrete accedere durante un viaggio su ruote sulla strada più panoramica d’America.

Il punto di partenza consigliato dai viaggiatori che hanno già percorso l’iconica Route 89 è quello del Glacier National Park, il Parco Nazionale dei ghiacciai che si trova nel Montana, al confine con il Canada. Un paesaggio straordinario si apre davanti alla vista degli avventurieri che si spingono fin qui caratterizzato da due catene montuose tra le quali si snodano più di 100 laghi e oltre 1000 esemplari di flora e di fauna.

Una tappa intermedia che consigliamo di fare, prima di raggiungere il secondo parco, è quella che porta al cospetto della bellissima Great Falls, la città che sorge sulle sponde del fiume Missouri e che è circondata da 5 cascate.

Il percorso su ruote conduce poi alla porta d’accesso del Parco Nazionale di Yellowstone che, sappiamo, non ha bisogno di presentazioni. Si tratta di una delle aree naturalistiche più celebri d’America, la stessa che ospita alcuni dei più grandi straordinari capolavori mai creati da Madre Natura come la Grand Prismatic Spring, la più grande sorgente di acqua calda degli Stati Uniti caratterizzata da colori cangianti e prismatici, appunto. Il parco ospita anche canyon mozzafiato, fiumi e geyser, sorgenti termali e numerosi esemplari di flora e fauna.

Il terzo parco che incontriamo percorrendo la Route 89, da nord a sud, è il Grand Teton National Park. Situato nell’Idaho, il parco si estende per oltre 1.000 chilometri quadrati ed è caratterizzato da paesaggi montuosi che sono dominati dal monte Grand Teton, che svetta verso il cielo raggiungendo un’altitudine di 4000 metri. Le montagne rocciose che si snodano sulla superficie, e che sono le più antiche del Pianeta, creano uno scenario mozzafiato e unico al mondo da contemplare dall’alba al tramonto.

Scendendo verso sud è possibile incontrare un altro parco: il Bryce Canyon National Park. Più piccolo rispetto ai precedenti, ma non per questo meno suggestivo, il parco ospita un grandissimo anfiteatro naturale creato dall’erosione e dal tempo. Lo scenario è davvero suggestivo, tutto merito delle rocce che ricoprono l’area e che sono caratterizzate da intense colorazioni che vanno dal rosso, all’arancione fino al bianco.

A pochi chilometri di distanza dal Bryce Canyon National Park troviamo il Parco Nazionale di Zion nello Utah. L’area si snoda su una superficie di circa 500 chilometri quadrati e ospita il canyon di Zion, che non è solo il cuore del parco, ma è anche un Monumento Nazionale. Si tratta di una gola stupefacente che misura 24 chilometri e una profondità di 800 metri.

Il viaggio on the road continua verso sud, permettendo alle persone di sostare in uno dei parchi più celebri d’America: il Grand Canyon National Park. Istituito il 26 febbraio del 1919 il parco ospita il Grand Canyon, dal quale deve il nome, una gola del fiume Colorado considerata una delle più grandi meraviglie del mondo mai create da Madre Natura. Una volta arrivati qui il consiglio è quello di raggiungere i numerosi punti di osservazione per ammirare il paesaggio che si infuoca al tramonto.

L’ultimo parco che si incontra percorrendo la Route 89 è il Saguaro National Park. Situato in Arizona, questo parco fa parte del Deserto di Sonora e deve il suo nome proprio all’attrazione principale: il saguaro. Si tratta di un cactus gigante endemico che cresce proprio in questo territorio. Una volta giunti fin qui non perdete l’opportunità di attraversare in auto la Cactus Forest Drive, una foresta di saguaro asfaltata, lunga poco più di 12 chilometri, che permette di attraversare il deserto e di contemplare panorami mozzafiato.

Saguaro National Park

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Saguaro National Park
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In Italia esiste un parco dove svettano enormi funghi di pietra

Di formazioni rocciose bizzarre l’Italia ne è piena, ma queste di cui vi stiamo per parlare sono davvero simpaticissime, così tanto che si fa fatica persino a credere che siano vere: in un bellissimo parco del nostro Paese svettano fieri nei cieli degli enormi funghi di pietra.

La Riserva dei Ciciu del Villar

Il posto in questione si chiama Riserva dei Ciciu del Villar, un’area naturale protetta del Piemonte, e più precisamente in località Costa Pragamonti, nei pressi dell’abitato del comune di Villar San Costanzo, in provincia di Cuneo.

Ciciu è una parola che ha molto da dire: è un termine dialettale piemontese che significa “pupazzo” o “fantoccio”, un po’ come effettivamente potrebbero sembrare queste particolari formazioni geologiche.

Esse, infatti, oltre a rappresentare quasi “un unicum” nel patrimonio ambientale piemontese, si caratterizzano per essere delle colonne di roccia, frutto di anni di erosione, a forma di fungo (sì, hanno persino il “cappello” tipico). Un curioso fenomeno naturale che risale, molto probabilmente, al termine dell’ultima era glaciale. Un’azione erosiva che, se dobbiamo essere del tutto onesti, non si è ancora fermata per via delle piogge e dei conseguenti rigagnoli che si formano.

Nel 2000 è stato effettuato un approfondito studio che ha evidenziato alcune interessanti curiosità: la presenza di almeno due diverse generazioni di colonne di ciciu, e un totale di circa 479 formazioni concentrate in un’area di approssimativamente 0,25 chilometri quadrati. Per quanto riguarda le dimensioni, anche lì la natura ha pennellato come meglio ha creduto: le colonne più basse misurano mezzo metro, quelle più alte arrivano persino ai 10. Il “cappello” che poggia sopra le colonne, ossia l’elemento definitivo che le fa sembrare per l’appunto dei funghi, può invece arrivare anche a 8 metri.

Luogo di misteriose leggende

Un posto così peculiare non può di certo essere esente da misteriose e curiose leggende. Con il passare dei secoli ne sono nate tantissime: alcune sostengono che questi funghi di roccia siano il risultato di incantesimi, altre che siano dei veri e propri miracoli.

Un storia in particolare narra che, in tempi antichissimi e persino difficili da pronunciare, le masche, ossia le streghe del folclore piemontese, furono trasformate in queste formazioni rocciose a seguito di un uragano che interruppe il rito magico di un sabba.

La più diffusa, e più credibile per la popolazione, sostiene che i ciciu siano venuti alla luce a causa di un miracolo di San Costanzo, un legionario romano che venne martirizzato durante la persecuzione dei cristiani dell’imperatore Diocleziano. San Costanzo approdò sul monte San Bernardo in quanto perseguitato da 100 soldati che volevano ucciderlo. Una volto arrivato si voltò verso i legionari ed esclamò: “O empi incorreggibili, o tristi dal cuore di pietra! In nome del Dio vero vi maledico. Siate pietre anche voi!”; fu così che nacquero i ciciu.

Cosa vedere presso la riserva

Oltre a queste gigantesche e peculiari formazioni di pietra, presso la Riserva dei Ciciu del Villar è possibile “perdersi” grazie alla presenza di diversi percorsi e  sentieri che conducono alla scoperta del suo prezioso e interessante patrimonio naturalistico.

Questo incredibile giardino che potremmo definire roccioso è infatti popolato non solo da queste rocce con un cappello, ma anche da querce roverelle e castagni ,insieme a circa 300 specie floristiche diverse. Una vegetazione che, come vuole la natura, rallenta l’attuale azione erosiva proteggendo così i ciciu.

Al contempo, con un po’ di fortuna è possibile osservare anche tanti animali tipici della zona tra cui il picchio muratore, il picchio rosso minore, il picchio verde, la cincia dal ciuffo e la cinciarella, il codibugnolo, il fiorrancino e molto altro ancora. Fra i mammiferi non si possono non citare i tanti ghiri, così come gli scoiattoli, volpi, cinghiali, caprioli, donnole, faine e tassi.

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Parco del Retiro, un’oasi verde nel cuore della città

C’è un gioiello verde incastonato nel cuore di Madrid. Il Parco del Retiro non è solo il parco più importante della capitale della Spagna, ma anche il luogo preferito dalla gente del posto e dai turisti, perché ha tantissimo da offrire oltre alle passeggiate nella natura. Un paesaggio culturale urbano, ricco ed eterogeneo, dinamico e in continua evoluzione, riconosciuto come Paesaggio Culturale del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, insieme al Paseo del Prado. Scopriamolo.

Parco del Retiro, tra alberi secolari e attrazioni uniche

Il Parco del Retiro (o Parque del Buen Retiro) si estende per 125 ettari e ospita oltre 15.000 alberi, il che ne fa una preziosa oasi verde nel centro di Madrid. Dal 2021 è stato inserito nella lista dei patrimoni mondiali dell’umanità, insieme al Paseo del Prado. Alcuni dei suoi giardini sono di notevole interesse botanico, come il Jardín de Vivaces, i Jardines de Cecilio Rodríguez – giardini classicisti con un tocco andaluso, i Jardines del Arquitecto Herrero Palacios, la Rosaleda (il roseto) e il Parterre Francés con il Cipresso calvo, l’albero più antico della città, che si pensa abbia 400 anni.

Qui si può passeggiare per ore tra i viali alberati, fotografare eleganti architetture, prendere un caffè in una terrazza all’aperto o noleggiare una barca a remi per trascorrere momenti romantici sul lago artificiale più famoso di tutta la Spagna. In questo scenario naturale si incontrano sculture e fontane importanti. A cominciare dal monumento ad Alfonso XII, progetto dell’architetto José Grasés Riera, che questa primavera inaugura un belvedere da cui godersi una splendida vista sulla città. Ci si imbatte poi nel Reservado de Fernando VII, situato all’incrocio di Calle O’Donnell e Calle Menéndez Pelayo, che comprende la Casa del Pescador, la Montaña Artificial e la Casa del Contrabandista, che oggi ospita il Florida Park, un moderno multispazio dedicato al tempo libero e all’ospitalità che per anni ha ospitato un salone delle feste.

E ancora, si possono ammirare la statua El Ángel caído, l’unica scultura al mondo che rappresenta il diavolo, la fontana delle Galápagos, che ricorda la nascita di Isabella II, il sorprendente Eremo di San Pelayo e San Isidoro, il Bosque del Recuerdo (Bosco del Ricordo) e il Teatro de Títeres (Teatro delle marionette), unico nel suo genere in Europa, con un programma stabile ogni fine settimana.

Tra i suoi elementi architettonici e storici più importanti:

  • l’Estanque Grande (lago grande) che propone varie attività, tra cui barche a remi, barca solare e aula solare e la Scuola Comunale di Canoa, rivolta a bambini e ragazzi tra i 7 e i 17 anni
  • Palacio de Velázquez e il Palacio de Cristal, entrambi attualmente utilizzati come sale espositive. Il Palacio de Cristal è uno dei principali esempi dell’architettura del ferro in Spagna, un padiglione romantico creato per ospitare una mostra di piante esotiche all’Esposizione delle Filippine del 1887

Natura, cultura, sport e relax: ce n’è per tutti i gusti

Annoiarsi al Parco del Retiro di Madrid è praticamente impossibile, tante sono le occasioni di svago, relax e divertimento per adulti e bambini, oltre che per gli amanti dello sport. Tra le tappe da non perdere, ci sono il Centro Sportivo Municipale La Chopera, il Centro Culturale Casa de Vacas, la Biblioteca Pubblica Municipale Eugenio Trías e l’Osservatorio Meteorologico recentemente restaurato. Se siete appassionati di botanica, resterete a bocca aperta davanti al cipresso di Montezuma (o ahuehuete), probabilmente l’albero più antico di Madrid.

Nei dintorni si può noleggiare una bicicletta per godersi il parco su due ruote, mentre se volete fare una sosta, potete concedervi una pausa in uno dei suoi chioschi e terrazze. Il Parco del Retiro ospita anche alcuni degli eventi più importanti di Madrid, come la Fiera del Libro e lo spettacolo pirotecnico di San Isidro.