Categorie
Emilia Romagna hotel lusso panorami parchi naturali vacanza natura Viaggi

La canzone “Romagna mia” è stata scritta nel parco di questo hotel

Era il 1954 quando Aurelio Casadei, detto Secondo, compose una delle canzoni più celebri del panorama musicale italiano: “Romagna mia”. Lo fece nel giardino di un albergo che compie anch’esso 70 anni e che si trova a Gatteo Mare, nel cuore della Romagna.

Questo brano, rappresentativo del ballo liscio – entrato di diritto a far parte della tradizione, della cultura popolare e del costume italiano e oggi candidato a Patrimonio dell’Unesco – è diventato il simbolo e l’inno della Romagna. E oggi c’è la fila per poter soggiornare là dove tutto è nato e che ricorda questo importantissimo momento storico per l’Italia.

Dove è nata “Romagna mia”

La struttura si chiama Villa Mia e appartiene alla famiglia Ricci, romagnola doc, proprietaria ormai di diversi hotel lungo la Riviera Romagnola. Oggi la villetta color rosa confetto è un apart-hotel nel centro dell’isola pedonale di Gatteo Mare-Villamarina a 200 metri dalla spiaggia.

Il nome della villetta è dedicato proprio alla canzone “Romagna mia” e gli ospiti possono rilassarsi in quel giardino che fa parte della proprietà e che ispirò il re del liscio. Sulla facciata della casa è riportato il testo della canzone.

Curiosità su “Romagna mia”

Il titolo originale del brano, in realtà, era “Casetta mia” e Secondo – anche se poi sarà suo nipote Raoul Casadei a farne il fiore occhiello della sua orchestra – l’aveva già scritto, dedicandolo alla propria casa di Gatteo a Mare, ma non l’aveva mai proposto. Poi gli fu consigliato di cambiargli il titolo e di dedicarlo alla sua Romagna. Il successo fu immediato e non soltanto in Italia, ma anche all’estero, proprio grazie ai turisti stranieri che già in quegli anni frequentavano la Riviera Romagnola e le sue balere.

La stessa famiglia di Secondo Casadei ha gestito per lunghissimo tempo la “Ca’ del Liscio“, la mega balera, considerata il tempio della musica romagnola, che si trova a Ravenna, accogliendo i più grandi artisti internazionali e mondiali oltre naturalmente alle orchestre più popolari, con un’enorme affluenza di pubblico che arrivava da tutta Italia.

La Romagna e il liscio

Per chi è appassionato di liscio e di musica nazionalpopolare, da non perdere è una visita alla sede della casa discografica dei Casadei, la Casadei Sonora e all’abitazione di Secondo Casadei a Savignano sul Rubicone in provincia di Forlì-Cesena, che nel 2017 sono entrate a far parte delle oltre cento Case della Memoria in Italia, insieme a quella Giacomo Puccini, Giovanni Pascoli, Enrico Caruso, Luciano Pavarotti, Leonardo Da Vinci, Dante Alighieri e moltissimi altri personaggi della storia della cultura del nostro Paese.

Si tratta di un singolare piccolo viaggio nella “Romagna in musica”, in cui si possono apprendere la storia e le curiosità di questa tradizione musicale e si possono visionare manoscritti e spartiti originali, strumenti, foto d’epoca e i numerosi riconoscimenti di una carriera lunga 50 anni.

Categorie
Africa Egitto Idee di Viaggio parchi naturali vacanza natura Viaggi

Il Canyon Colorato d’Egitto è un capolavoro

Dalle piramidi alla magia del deserto, passando per le località balneari più famose dove ci si può tuffare in un mare cristallino: l’Egitto è una rinomata meta turistica per gli europei (e non solo), viste le sue numerosissime attrazioni che ne fanno uno dei Paesi più visitati tutto l’anno. Accanto alle destinazioni più conosciute, tuttavia, ci sono alcune perle che spesso passano inosservate, e che invece meritano una visita. Scopriamo il Canyon Colorato d’Egitto.

Cos’è il Canyon Colorato, una vera magia

Tra le bellezze meno note d’Egitto c’è senza dubbio il Canyon Colorato, una stretta gola scavata tra le ripide pareti rocciose nella regione settentrionale del Monte Sinai. Si tratta di una formazione naturale, proprio come il più celebre Grand Canyon americano: in questo caso, però, il fiume che lo ha creato oggi non esiste più. Restano millenni di storia e di geologia che, dal fondo del canyon, ci regalano uno spettacolo emozionante: questa strettissima lingua di terra si intrufola tra le rocce della montagna, profonda mediamente una decina di metri (ma ci sono punti in cui le pareti raggiungono i 40 metri).

Il letto dell’antico fiume è il luogo ideale dove ammirare il passare del tempo: alzando lo sguardo lungo le pareti rocciose, si possono vedere strati di terra e di minerali che hanno dato vita a questo capolavoro naturale, e che formano giochi di colore davvero affascinanti, quasi ipnotici. Dal rosso dell’arenaria e dell’ossido di ferro al viola del manganese, passando per infinite sfumature di magenta, oro e giallo, sembra di essere in un mondo diverso. Ed è incredibile pensare che tutto ciò si è creato in centinaia di migliaia di anni, grazie all’impetuoso corso di un fiume ormai dimenticato che ha lasciato una traccia indelebile.

Come arrivare al Canyon Colorato

Il Canyon Colorato d’Egitto non è poi così difficile da raggiungere come potremmo immaginare: anzi, è la meta perfetta per chi è in vacanza a Sharm el-Sheikh e non vuole restare tutto il tempo a prendere il sole e a fare tuffi in acque cristalline. Ci vogliono circa un paio d’ore di viaggio in jeep per arrivare nei pressi della città di Nuweiba, alle porte del deserto, e da qui ci sono diverse escursioni possibili per ammirare il canyon, a seconda delle esigenze di ciascun viaggiatore. Il consiglio principale è quello di essere sempre accompagnati da una guida, per godersi davvero il panorama senza pensieri.

Il tour a piedi è facilmente accessibile a chiunque e richiede circa 4 ore di camminata, per percorrere il corridoio tra le rocce sia in un senso che nell’altro. In alternativa, è possibile organizzare un giro a dorso di cammello: si tratta di un’esperienza insolita e sicuramente molto suggestiva, che vi regalerà ricordi indimenticabili. Lungo il canyon ci sono dei luoghi appositi dove poter praticare l’arrampicata sportiva, un’ottima idea sia per chi è già esperto che per gli amanti delle nuove avventure, che si vogliono cimentare in qualcosa di diverso.

I periodi ideali per visitare il Canyon Colorato sono la primavera e l’autunno, quando le temperature sono più gradevoli e il sole non picchia troppo forte. Tuttavia, ci sono diverse aree riparate all’ombra dove è possibile fermarsi durante l’escursione, per rendere più facile il percorso.

Categorie
itinerari culturali parchi naturali Posti incredibili vacanza natura Viaggi

Dentro un sogno surrealista: il parco sculture Gibbs Farm

Esistono luoghi nel mondo che sembrano sussurrare storie antiche al vento, luoghi che racchiudono in sé l’essenza della bellezza in tutte le sue forme. Posti che, nel loro silenzioso splendore, ci incantano e ci stupiscono con la loro straordinaria bellezza. Che siano doni di Madre Natura o creazioni dell’uomo, ci invitano ogni giorno a intraprendere emozionanti viaggi alla scoperta delle meraviglie che il nostro pianeta ha da offrire.

Oggi, ci lasciamo avvolgere dall’incanto di un luogo davvero speciale: la Gibbs Farm in Nuova Zelanda. Nascosta nel cuore pulsante della città di Auckland, questa fattoria si distingue da tutte le altre. Non è un semplice appezzamento di terra dedicato all’agricoltura, ma un museo a cielo aperto, un’esposizione artistica che sfida i confini tra il reale e l’immaginario. Qui, l’arte si fonde con la natura in un connubio perfetto, dando vita a un panorama surreale che ti lascerà davvero senza parole.

Gibbs Farm: la fattoria delle meraviglie

Gibbs Farm

Fonte: Getty Images

Gibbs Farm, Auckland, Nuova Zelanda

Alan Gibbs, figura emblematica del panorama economico della Nuova Zelanda, è un uomo di affari la cui ricchezza è pari solo alla sua innata passione per l’arte. Fondatore della Gibbs Amphibians, azienda leader nel settore dei veicoli anfibi ad alta velocità con sedi a Detroit, Michigan, Nuneaton e Auckland, nonostante il suo trasloco a Londra, ha mantenuto un legame forte e indelebile con il suo paese d’origine, dimostrando un impegno costante nel promuovere la cultura e l’arte neozelandesi attraverso un progetto artistico senza precedenti: la Gibbs Farm.

Situata su una vasta area verde, vicino al porto di Kaipara, questa incredibile attrazione è stata creata vent’anni fa e, ancora oggi, continua a incantare i visitatori di tutto il mondo. Ma ciò che la rende unica nel suo genere sono le imponenti sculture che popolano il paesaggio: lavori artistici monumentali che si stagliano contro il cielo, contribuendo a creare un’atmosfera di straordinario fascino.

Una destinazione imperdibile e originale che ospita le opere di 22 artisti contemporanei di fama mondiale. Ammirarle vuol dire lasciarsi incantare dalla bellezza naturale della fattoria e dai suoi tesori, veri e propri capolavori che si integrano perfettamente nel paesaggio idilliaco di queste terre.

Le sculture più incredibili del parco d’arte neozelandese

Nella spettacolare cornice della Nuova Zelanda, le opere d’arte sfidano il paesaggio naturale con audacia e originalità. Tra queste, spicca “Horizons“, una delle prime sculture commissionate per la proprietà. L’opera, realizzata nel 1994 dal rinomato artista Neil Dawson, presenta un profilo ondulato di ferro che evoca l’immagine di un gigantesco fazzoletto stropicciato. Stagliata contro il cielo come una silente dichiarazione di presenza artistica, questa scultura offre un effetto visivo mozzafiato. Mentre il vento lo muove delicatamente, sembra diventare quasi trasparente, creando un’illusione ottica che stupisce e affascina. Sembra quasi sfidare le leggi della fisica, librarsi nell’aria come una piuma e allo stesso tempo affondare le sue radici nel terreno, fondendosi con lo scenario circostante.

Accanto alla leggerezza di “Horizons“, la Gibbs Farm ospita un’altra opera d’arte straordinaria: “Red Cloud Confrontation in Landscape” di Leon Van Den Eijkel. Realizzata nel 1996, questa scultura è una sequenza colorata di volumi che, degradando in altezza con le tonalità del rosso, del giallo e del blu, creano una superficie orizzontale obliqua che scandisce il panorama naturale, un dialogo silenzioso ma vibrante tra arte e ambiente, tra l’opera dell’uomo e la bellezza della natura.

E infine, tra le molteplici installazioni, “Arches” di Andy Goldsworthy si distingue con un particolare fascino. Accessibile solo su prenotazione, è una sequenza di archi realizzati in pietra scozzese che sembrano emergere direttamente dal terreno. Creando un ponte immaginario tra il passato e il presente, l’artista ha saputo dar vita a un’opera che unisce storia, arte e natura in un connubio sorprendente. È un luogo in cui l’arte incontra la natura in modi sorprendenti e innovativi, trasformando il paesaggio in una tela vivente e dinamica.

Gibbs Farm

Fonte: Getty Images

Gibbs Farm, Auckland, Nuova Zelanda
Categorie
Nord America Notizie parchi naturali Stati Uniti vacanza natura Viaggi

Puoi entrare gratuitamente nei grandi parchi americani: ecco quando

Immagina di attraversare l’ampia distesa del Grand Canyon, di respirare l’aria fresca e pura delle Montagne Rocciose, o di lasciarti incantare dalla selvaggia bellezza di Yellowstone. Questo è il fascino ineguagliabile dei Parchi Nazionali degli Stati Uniti, una vera e propria perla del Nuovo Mondo che aspetta solo di essere scoperta.

Fare un tour in questi luoghi è sicuramente un’esperienza unica ed emozionante, un’avventura che ti porterà a contatto con la natura incontaminata e con panorami mozzafiato. Eppure, organizzare un viaggio del genere può comportare costi considerevoli.
Ma niente paura! Ogni anno, il National Park Service apre le porte dei suoi magnifici parchi per alcuni giorni gratuitamente., un’occasione imperdibile per risparmiare qualche soldo e goderti ancora di più l’esperienza.

Preparati per un’avventura imperdibile, un viaggio che ti porterà da un parco all’altro degli Stati Uniti, in un tour on the road che promette emozioni, scoperte e ricordi indimenticabili.

Ecco quando esplorare i Parchi Nazionali gratuitamente

Parco nazionale del Grand Canyon

Fonte: iStock

Parco nazionale del Grand Canyon, Arizona, Stati Uniti

Quest’anno, gli amanti della natura e dell’avventura avranno un’opportunità straordinaria. Il National Park Service degli Stati Uniti ha annunciato sei giorni di ingresso gratuito a tutti i suoi 63 Parchi Nazionali e quasi 430 luoghi protetti. Questa iniziativa offre non solo un risparmio significativo, ma anche un invito a immergersi nella magica bellezza del paesaggio americano. Che tu sia un appassionato escursionista, un fotografo di paesaggi o semplicemente un amante della natura, questa è l’occasione perfetta per pianificare la vacanza all’aria aperta che hai sempre sognato.

Ecco le date da cerchiare sul calendario:

  • 15 gennaio – celebra il compleanno di Martin Luther King Jr., un’occasione per riflettere sulla lotta per i diritti civili e apprezzare la bellezza naturale del paese che King ha tanto amato;
  • 20 aprile – segna l’inizio della Settimana dei Parchi Nazionali, un periodo perfetto per immergersi nella natura e scoprire le meraviglie dei parchi statunitensi;
  • 19 giugno – Giornata Nazionale dell’Indipendenza, un’opportunità unica per celebrare la libertà e l’uguaglianza in un ambiente naturale sorprendente;
  • 4 agosto – celebra l’anniversario del Great American Outdoors Act, una legge che ha contribuito a proteggere e preservare i parchi nazionali per le future generazioni;
  • 28 settembre – Giornata Nazionale delle Terre Pubbliche, dedicata alla celebrazione e cura delle aree naturali;
  • 11 novembre – Giornata dei Veterani, un momento per onorare coloro che hanno servito il Paese in un contesto di pace e bellezza naturale.

Questo giorno libero a gennaio offre l’opportunità perfetta per avventurarsi in questi luoghi affascinanti, vivendo la bellezza della natura in una stagione diversa dal solito.

Infatti, gennaio, con le sue temperature più miti, offre condizioni ideali per esplorare e scoprire alcuni dei parchi più affascinanti del Paese. Luoghi come il Death Valley in California, il Big Bend National Park in Texas, il Bryce Canyon nello Utah e l’Everglades National Park in Florida, che durante i mesi estivi possono diventare estremamente caldi e meno accoglienti, si trasformano in veri e propri paradisi per gli amanti dell’avventura.

Come pianificare la tua visita ai Parchi Nazionali degli Stati Uniti

Per far fronte all’aumento dell’affluenza, molti parchi popolari hanno adottato sistemi di prenotazione su misura per gestire in modo efficace il flusso di visitatori.

Ad esempio, lo Yosemite National Park ha introdotto una politica di prenotazione obbligatoria per coloro che desiderano visitare il parco in determinati giorni dell’anno, come durante il fenomeno naturale dell’Horsetail Fall nel mese di febbraio.

Allo stesso modo, l’Arches National Park richiede di prenotare per le visite tra aprile e fine ottobre. In ogni caso, si consiglia di consultare sempre il sito ufficiale del National Park Service per ottenere informazioni più aggiornate.

Death Valley

Fonte: iStock

Death Valley, California, Stati Uniti
Categorie
Fiume Idee di Viaggio itinerari culturali parchi naturali Parchi Nazionali vacanza natura Viaggi

Rafting nel fiume dalle acque caraibiche: l’esperienza da sogno

La bellezza della natura, i colori che regalano un’esperienza visiva indimenticabile, la storia che si respira e si osserva tutta intorno a sé. C’è un luogo in Turchia in cui è possibile fare rafting (ma non solo) in un fiume che ricorda i colori delle acque caraibiche, mentre si è immersi in uno scenario indimenticabile.

L’esperienza da sogno si può vivere nel Parco Nazionale del Canyon di Köprülü che si trova a circa 85 chilometri da Adalia (in turco Antalya) una grandissima città della Turchia che si affaccia sull’omonimo golfo sul mare.

Ed è una destinazione imperdibile, per assaporare non solo il fascino della natura che qui regala una scenografia di impareggiabile bellezza, ma anche di scoprire la storia di questi luoghi e la loro cultura. Inoltre, l’acqua regala colori e sfumature che sembrano essere state rubate ai Caraibi, attenzione però perché la temperatura è bassa.

Il posto ideale per una gita avventurosa, ma anche ricca di scoperte e di immagini da scolpire nel cuore e, perché no, anche su pellicola.

Parco Nazionale del Canyon di Köprülü, qui si può fare rafting nel fiume

Rafting, passeggiate, escursioni, ma anche nuoto: sono solo alcune delle tante attività che si possono provare quando si visita il Parco Nazionale del Canyon di Köprülü in Turchia, un luogo da sogno in cui i contrasti di colori restituiscono allo sguardo una magia che solo la natura sa creare.  Ci sono le rocce, il verde delle piante e poi il turchese dell’acqua del fiume, che brilla di tante sfumature diverse e sembra essere stato rubato direttamente dal mare dei Caraibi.

Il canyon si estende per diversi chilometri e la scenografia che regala è pazzesca: composta da rocce che cadono a picco e che in alcuni punti sono davvero alte. Lì scorre il fiume, con le sue acque fredde e dai colori stupefacenti. E si tratta del luogo ideale per tutti coloro che amano scoprire i posti, conoscerli e vederli da un altro punto di vista, grazie alle possibilità di praticare attività sportiva mentre lo sguardo raccoglie i tanti dettagli intorno a sé. Dalle piante, alla fauna, senza dimenticare le rocce e la struttura dell’area che è molto interessante e suggestiva, sono tante le cose da vedere. Vi sono boschi di cipressi, pini e cedri ed è davvero un luogo indimenticabile per chi lo visita.

E poi la ricchezza storica e culturale della zona, qui infatti si possono trovare alcuni posti che vale la pena visitare.

Storia e cultura nel Parco Nazionale del Canyon di Köprülü

Il Canyon di Köprülü in Turchia è stato dichiarato Parco Nazionale nel 1973 e, oltre alla sua suggestiva bellezza, è anche un luogo ricco dal punto di vista storico. Come il ponte Oluk, che ha circa 2mila anni ed è stato realizzato dai romani. Nella stessa area si trovano i resti dell’antica città di Selge, che si trova a circa una decina di chilometri dal Canyon e i suoi resti sono davvero una tappa interessante per scoprire di più sulla storia antica di questi luoghi. Così come non si possono perdere le rocce di Adam, dalle forme davvero particolari

Queste sono solo alcune delle tante bellezze che caratterizzano il Parco Nazionale e le zone limitrofe, per immergersi nella storia della Turchia, ma non solo, e conoscere di più della sua natura, dei suoi contrasti di colori e della sua cultura.

Categorie
Destinazioni itinerari Nord America parchi naturali Stati Uniti vacanza natura Viaggi viaggiare

Sognando l’America: i parchi che devi visitare nel 2024

Spazi aperti e natura incontaminata: gli Stati Uniti sono anche questo, con i loro suggestivi parchi da visitare per poterne apprezzare la vegetazione, gli animali e risalire all’anima più vera di questi luoghi. Se si sogna un viaggio in America vale la pena inserire tra le proprie tappe almeno uno di questi tantissimi luoghi che punteggiano la mappa della parte nord del continente.

Google Maps a dicembre ha reso note le tendenze di ricerca, stilando una lista dei dieci parchi più cercati: tra questi ci sono i più celebri e noti, ma anche alcuni luoghi meno famosi ma ugualmente meravigliosi, da inserire tra la location di un viaggio alla scoperta di un’America più selvaggia, fatta di natura e storia, di scenografie mozzafiato e bellezza che resta impressa per sempre negli occhi e nel cuore.

La lista dei dieci parchi più cercati su Google Maps dalla decima posizione alla prima, da visitare nel 2024 se si programma un viaggio alla scoperta degli Stati Uniti.

Rocky Mountain National Park, Colorado

Alla decima posizione dei parchi più cercati c’è il Rocky Mountain National Park in Colorado, uno dei più alti di tutti gli Stati Uniti. Al suo interno si possono ammirare montagne, ma anche valli e ogni luogo ha le sue caratteristiche: foreste sub alpine, spazi ricchi di fiori e punti da cui ammirare il suggestivo panorama. Da non sottovalutare il fatto che vicino si trovano delle bellissime foreste nazionali che si possono visitare. La città più grande vicina al parco è Denver.

Bryce Canyon National Park, Utah

Lasciarsi sorprendere dallo spettacolo che ha creato la natura non è difficile nel Bryce Canyon National Park, che si trova nel sud dello Utah. Qui, a dominare l’ambiente sono le rocce rossastre che si chiamano hoodoos e sono colonne irregolari e regalano allo sguardo un’ambientazione indimenticabile. Vale la pena visitare questo luogo in ogni stagione, sapendo però che ci sono periodi dell’anno (come l’estate) in cui c’è una maggiore affluenza. Tante le escursioni che si possono fare per esplorare questo parco. Per raggiungerlo c’è un po’ di strada da fare e gli aeroporti più vicini si trovano a Las Vegas e Salt Lake City.

Acadia National Park, Maine

Un piccolo gioiello da scoprire, ricco di scenari suggestivi e unici: è il Acadia National Park che si trova nel Maine. Tantissime le cose da vedere e da esplorare, ma tra le più affascinanti non si può non citare il fiordo del Somes Sound. E poi i panorami, le coste e gli animali. La Cadillac Summit Road, una strada celebre, ha l’accesso su prenotazione da maggio a ottobre. Si trova vicino a due aeroporti: Bangor e quello della contea di Hancock

Sequoia National Park, California

Alberi altissimi e le montagne della Sierra Nevada: in California si può visitare il Sequoia National Park. Tra le tappe obbligate, se si programma una visita a questo luogo, la Foresta Gigante dove si trova l’albero del Generale Sherman, il più grande di tutti con le sue dimensioni davvero notevoli. Basti pensare che ha un’altezza di quasi 84 metri. Da qui si può raggiungere il Fresno Yosemite International che si trova a un paio di ore di distanza in auto. Vicino si trova anche il Kings Canyon.

Joshua Tree National Park, California

Restiamo in California con il Joshua Tree National Park che si trova a sud dello stato, un luogo particolarissimo con i suoi alberi dalle forme contorte, ma anche per i suoi scenari che lasciano senza fiato e l’incontro di due differenti ecosistemi desertici. Gli aeroporti più vicini sono a Palm Springs e a Los Angeles.

Glacier National Park, Montana

Ci spostiamo in Montana, vicino al confine con il Canada, dove si trova il parco che è alla quinta posizione tra i più cercati su Google Maps. Si tratta del Glacier National Park dove ci si può immergere nella natura tra laghi, fiumi e ghiacciai ma anche scoprire di più su questa terra. L’estate è il periodo con maggiore afflusso di turisti. L’aeroporto più vicino è il Glacier Park International Airport.

Grand Canyon National Park, Arizona

È senza dubbio tra i parchi più celebri e visitati, stiamo parlando del Grand Canyon National Park che si trova in Arizona e che attrae le persone per le sue scenografie uniche. Il Grand Canyon è lungo 445 chilometri ed è attraversato dal fiume Colorado, un luogo in cui si possono ammirare con i propri occhi le diverse stratificazioni di roccia appartenenti a epoche completamente diverse della storia del mondo. Vi sono due aeroporti vicini: uno interazionale a circa 4 ore di auto (il Phoenix Sky Harbor International) e uno che dista un’ora e mezza (il Flagstaff Pulliam Airport).

Zion National Park, Utah

Nel sud dello Utah si trova il Zion National Park, un parco che è facilmente raggiungibile da grandi città come Las Vegas e Salt Lake City e che ha un suo canyon molto suggestivo. Si tratta di una gola che si estende per una lunghezza di 24 chilometri lungo cui scorre il Virgin River. Da visitare in tutte le stagioni, ma l’autunno e la primavera sono le più consigliate.

Yosemite National Park, California

Tra i più celebri parchi americani vi è anche il Yosemite National Park che si trova in California e all’interno del quale si possono ammirare foreste, laghi, fiumi, cascate e molto altro. È un luogo molto selvaggio, ricco di animali da scoprire, e di storia. Si trova a una manciata di ore da San Francisco e qualcuna di più da Los Angeles, è il luogo perfetto da visitare – quindi – se si programma una vacanza che comprenda una delle due (o entrambe) le città.

Yellowstone National Park, Wyoming, Idaho e Montana

Al primo posto dei più cercati su Google Maps c’è il Yellowstone National Park che si estende tra Wyoming, Idaho e Montana. È il primo degli Stati Uniti e al suo interno si possono ammirare una varietà di luoghi diversi e che lasciano senza fiato. Basti pensare ai colori e allo spettacolo che offrono i gayser al suo interno. Da non dimenticare anche la vicinanza con altri luoghi da visitare come il Ashton-Tetonia Trail State Park.

Categorie
Notizie parchi naturali vacanza natura Viaggi

Come veri boy scout, le esperienze più avventurose nei parchi italiani

L’autunno porta con sé tante sorprese: una di queste è Wild Camp, il nuovo progetto organizzato da Insubriparks per invogliare grandi e piccini a trascorrere una giornata avventurosa in mezzo alla natura. Il primo di quattro appuntamenti sta per andare in scena, e la cornice in cui si svolgerà è semplicemente meravigliosa. Scopriamo qualcosa in più su questa iniziativa.

Cos’è Wild Camp

Insubripark è il progetto che coinvolge cinque parchi naturali situati al confine tra Italia e Svizzera: si tratta di un’importante collaborazione che ha come fine ultimo quello di avvicinare sempre più persone alla bellezza di trascorrere qualche ora all’aria aperta, a contatto con la natura, dedicandosi ad attività avventurose o semplicemente ad una bella camminata tra il verde, respirando a pieni polmoni. Quali sono le aree che fanno parte dell’organizzazione?

In Italia, c’è il Parco Regionale Campo dei Fiori: situato in provincia di Varese, include le vette del massiccio del Campo dei Fiori e di quello del Monte Martica. E ancora, c’è il Parco Regionale della Pineta di Appiano Gentile e Tradate, una riserva naturale che offre tantissimi itinerari di trekking lungo i quali ammirare la fauna e la flora locali. Infine, Parco Regionale Spina Verde che si estende tra le colline a nord della città di Como, arrivando sin quasi al confine svizzero.

Passando la frontiera, il territorio insubrico ci regala ancora due aree verdi da scoprire. La prima è il Parco del Penz, una delle più suggestive mete turistiche per gli amanti della natura: una fitta rete di sentieri, parchi giochi, percorsi ciclabili e punti panoramici ne fanno un luogo a dir poco magico. Poco più a nord, troviamo infine il Parco delle Gole della Breggia. Quest’area segue il corso del fiume Breggia, che nel corso dei secoli ha scavato la roccia portando alla luce preziose testimonianze geologiche del nostro passato.

È proprio tra queste bellezze naturali che vengono organizzate le giornate del progetto Wild Camp, dedicate ai bambini dai 6 ai 13 anni e alle loro famiglie. Si tratta di quattro appuntamenti gratuiti (su prenotazione) che mirano a sensibilizzare grandi e piccini sull’importanza di preservare il nostro immenso patrimonio naturalistico, ma anche a vivere qualche esperienza all’aria aperta. Vediamo quali sono gli eventi in programma per il 2023.

Le giornate organizzate

Il primo appuntamento da segnare in agenda è per sabato 7 ottobre, presso il Parco Regionale Campo dei Fiori. Si parte la mattina da Villaggio Cagnola, dove i piccoli partecipanti riceveranno tutta l’attrezzatura necessaria per avventurarsi tra i boschi. Nel corso della giornata, i ragazzini potranno cimentarsi nell’installazione di un campo tendato, nella realizzazione di un ponte di corda e in svariate attività come un giro in teleferica e un’avvincente prova di tiro con l’arco. Prima di tornare a casa, ad ogni bimbo sarà consegnato un attestato di partecipazione, come ricordo di questa incredibile avventura.

Nelle prossime settimane ci saranno poi altri tre eventi da non perdere. Sabato 21 ottobre, presso il Parco Regionale della Pineta di Appiano Gentile e Tradate, i bimbi potranno fingersi esploratori per un giorno e visitare anche l’Osservatorio Astronomico ed Ecoplanetario. Domenica 22 ottobre, il Parco Regionale Spina Verde organizzerà invece un itinerario storico alla scoperta della Polveriera risalente alla Seconda Guerra Mondiale. Infine è previsto un ultimo appuntamento tra i boschi di Appiano Gentile per sabato 4 novembre, il cui programma è ancora da definire.

Categorie
Borghi itinerari culturali parchi naturali vacanza natura Vacanze natura Viaggi

Puoi dormire in un piccolo borgo incastonato in un parco storico

Organizzare un viaggio in Trentino è sempre un’ottima idea, soprattutto per chi è alla ricerca di esperienze rilassanti e rigeneranti a stretto contatto con la natura. La regione dell’Italia Settentrionale, che confina con la Svizzera e con l’Austria, è puntellata da montagne e da borghi ad alta quota che offrono attività per avventurieri di ogni età e scorci mozzafiato da scoprire passo dopo passo.

L’immenso patrimonio naturalistico della regione, poi, si fonde con la storia, con l’arte e la cultura di un territorio meraviglioso che sono raccontate dai castelli medievali, come Castel Tirolo, Castel Roncolo e Castel d’Appiano, dai palazzi rinascimentali che popolano il capoluogo Trento, e dalle tradizioni e dalle storie che sono custodite nei piccoli borghi montani.

Ed è proprio un borgo che oggi vogliamo visitare insieme a voi, un piccolo villaggio che sorge a 1650 metri sopra il livello del mare in una posizione unica e privilegiata in Val di Pejo, nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio. È proprio qui che è possibile dormire all’interno di masi storici, tipici edifici del territorio, e vivere e condividere un’esperienza incredibile completamente immersi nella natura.

Bergdorf Stablo: la rinascita del borgo delle meraviglie

Il nostro viaggio di oggi ci porta nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio, uno dei più antichi parchi naturali italiani che dal 1935, anno della sua istituzione, preserva, valorizza e celebra tutte le bellezze naturalistiche delle vallate alpine. Ci troviamo nella Val di Pejo, lateralmente alla Val di Sole, una destinazione già conosciuta da tutti gli amanti degli sport invernali per la sua celebre stazione turistica, nonché perfetto punto di partenza per imboccare i sentieri che attraversano il parco nazionale e per cimentarsi in escursioni ad alta quota.

Proprio qui, dove la natura regna sovrana, nell’estate del 2023 sono stati completati dei lavori di ricostruzione che hanno permesso a un piccolo borgo di rinascere in tutto il suo splendore. Stiamo parlando del Bergdorf Stablo, il paesino dei masi situato a 1650 metri di altezza e incastonato, alla stregua di un tesoro prezioso, nella Val di Pejo.

L’antico borgo, composto da alcuni masi, è stato ricostruito mantenendo intatte le strutture architettoniche originali che oggi sono state trasformate in alloggi confortevoli e suggestive. Si tratta di baite di montagne realizzate in legno e in pietra completamente immerse nella natura lussureggiante del territorio che affacciano direttamente sulle imponenti cime del Gruppo Ortles Cevedale. La vista, da qui, è mozzafiato. Ma non è tutto, perché soggiornando all’interno dei masi sarà come fare un viaggio nel tempo che consentirà agli ospiti di vivere un’esperienza slow ispirata ai ritmi della vita contadina.

Gli interni dei Masi trasformati in alloggi

Fonte: Ufficio Stampa

Gli interni dei masi trasformati in alloggi

Dormire all’interno di un maso storico nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio

Sono tre i masi che compongono il piccolo borgo Stablo, e possono ospitare fino a un massimo di 12 persone grazie a diverse sistemazioni offerte. Tutto, dagli interni agli esterni, è stato pensato nei minimi dettagli per catapultare gli ospiti all’interno di un’ambientazione rustica e contadina dove il tempo sembra essersi fermato.

Le baite, poi, sono completamente immerse nel paesaggio selvaggio e naturale della Val di Pejo e offrono tutta una serie di visioni che si aprono sul panorama circostante, e che lasciano senza fiato a ogni ora del giorno e della sera. Non ci sono rumori, se non quelli della natura, e il caos e il disordine cittadino sono solo un ricordo lontano. Non c’è neanche il wi-fi: l’unica connessione che esiste è quella con la natura.

Tutto ciò che esiste, qui, è un’atmosfera evocativa che invita le persone a riappropriarsi del proprio tempo e a goderselo lentamente percorrendo le orme dei contadini che popolano da sempre il territorio.

Dormire nel Borgo dei Masi Stablo

Fonte: iStock

Dormire nel Borgo dei Masi Stablo
Categorie
parchi naturali vacanza natura Vacanze natura Viaggi

In questa oasi italiana puoi fare un bagno nella natura

Sono tanti e infiniti i benefici che ci regala in maniera gratuita la natura quando scegliamo di trascorrere il nostro tempo insieme a lei. Non è un caso, infatti, che parchi, giardini, montagne, campagne e luoghi incontaminati abbiano scalato le vette delle nostre travel wish list negli ultimi anni.

Passeggiate, trekking, immersioni e osservazioni sono tra le attività preferite dagli amanti della natura al punto tale da essersi trasformate in vere e proprie attrazioni turistiche che, da sole, valgono viaggi in capo al mondo. Ma non sono le uniche perché a queste si aggiungono altre esperienze rigeneranti e mozzafiato come il Momijigari, per esempio, il  Tree Hugging e il Forest Bathing, anche conosciuto come Shinrin yoku.

Ed è proprio del Forest Bathing che vogliamo parlarvi oggi, di quella pratica che invita le persone a immergersi completamente, con il corpo e con la mente, nei boschi, nei parchi e nei prati. Un’attività che è nata in Giappone, ma che può essere sperimentata anche nel Bel Paese in un’oasi italiana che permette a tutti di fare un bagno nella natura.

Forest Bathing: dove praticarlo in Italia

Correvano gli anni ’80 quando, in Giappone, si diffondeva lo Shinrin yoku, letteralmente “Bagno nel bosco”. Una pratica che, come il nome stesso suggerisce, invita le persone a immergersi totalmente nella natura e da questa trarre tutta una serie di benefici fisici e mentali. Non ci è voluto poi molto affinché questa attività si diffondesse nel resto del mondo con un nome internazionale: il Forest Bathing, appunto.

I benefici di questa attività immersiva sono tantissimi, confermati anche dalla scienza. Ecco perché molte persone, anche quando sono in viaggio, non rinunciano a ritrovare questo contatto primordiale con la natura. Ma come funziona il Forest Bathing? E dove si pratica in Italia?

Il bagno nella foresta consiste in una semplice passeggiata che non richiede alcuna preparazione fisica. Si cammina in un bosco o in una foresta respirando lentamente e lasciandosi trasportare dai sensi. I profumi della natura da una parte, i suoi suoni dall’altra, tutto intorno, invece, un ambiente straordinario da osservare e da contemplare.

Lo Shinrin yoku, come abbiamo anticipato, si è diffuso rapidamente in tutto il mondo ed è arrivato anche in Italia. Il Bel Paese, come sappiamo, pullula di luoghi affascinanti e suggestivi dove la natura è assoluta protagonista. Vi basterà lasciare la città alla spalle per raggiungere boschi, foreste e polmoni verdi. Se invece siete in Piemonte, o avete intenzione di organizzare un viaggio nella regione, allora non potete perdervi il percorso messo a disposizione dall’Oasi Zegna che vi permetterà di perdervi e immergervi completamente nella foresta.

Il bagno nella foresta nell’Oasi Zegna

Ci troviamo in provincia di Biella, e più precisamente a Bielmonte. È qui che esiste un luogo di incredibile bellezza, un territorio incontaminato dove è possibile perdersi e ritrovarsi, rigenerare i sensi e ricaricare le energie. Siamo nell’Oasi Zegna, il parco naturale dell’Alta Valsessera che ha promosso il Forest Bathing come attività per scoprire l’anima più autentica e selvaggia di Madre Natura.

All’interno del parco, infatti, sono nati tre sentieri che consentono agli avventurieri di immergersi completamente nella natura e di godere delle bellezze che si snodano su questa area, ascoltando e osservando tutto ciò che qui pullula di vita.

Il periodo migliore, per praticare il Forest Bathing nell’oasi Zegna, è quello che va da giugno all’inizio dell’autunno, che coincide con la massima foliazione dei faggi. Tuttavia ogni momento è quello giusto per entrare in contatto con la natura e per ammirare le sue trasformazioni, stagione dopo stagione.

Categorie
Idee di Viaggio parchi naturali vacanza natura Viaggi

In questo parco puoi entrare nel mondo del Piccolo Principe e volare con lui

Esiste un luogo, di incantevole suggestione, dove tutti i giorni l’immaginazione diventa realtà. Un posto dove la fantasia prende vita a ogni passo compiuto, proprio lì dove è possibile perdersi e immergersi in una delle più belle favole di sempre. Non si tratta di un semplice parco divertimenti, ma di un microcosmo delle meraviglie che permette di entrare nel fantastico mondo di Antoine de Saint-Exupéry.

Ci troviamo tra Mulhouse e Colmar, e più precisamente nel cuore dell’Alsazia dove la magia prende vita ogni giorno. Sì perché qui esiste un parco che permette a grandi e bambini di entrare nel mondo del Piccolo Principe e di volare con lui, e farlo per davvero.

Benvenuti nel Parc du Petit Prince

“È solo con il cuore che si può vedere veramente, l’essenziale è invisibile agli occhi”, diceva il Piccolo Principe pronunciando quella che è diventata una delle più celebri frasi del capolavoro di Antoine de Saint-Exupéry. I nostri viaggi, quelli che ci hanno portato alla scoperta delle meraviglie segrete del mondo, ci hanno confermato che è proprio vero che la bellezza più autentica si palesa solo allo sguardo di chi sa andare oltre.

Ma è in Alsazia che quella frase si manifesta in tutta la sua potenza ,perché è qui che esiste un parco divertimenti completamente dedicato al Piccolo Principe. Ci troviamo a Ungersheim, nel comune francese situato nel dipartimento dell’Alto Reno e confinante con la Germania e la Svizzera. È proprio qui che i sogni dei bambini si realizzano e la fantasia degli adulti torna a materializzarsi.

Il Parc du Petit Prince, questo è il suo nome, è un’area tematica interamente dedicata al celebre romanzo di Saint-Exupéry. Un sogno a occhi aperti che trasporta i viaggiatori di ogni età in un poetico universo dove attrazioni, elementi naturali e velivoli permettono di vivere e condividere una delle esperienze più magiche e suggestive di sempre.

Parc du Petit Prince

Fonte: Getty Images

Parc du Petit Prince, il parco divertimenti ispirato al magico universo di Antoine de Saint-Exupéry

Diventare un Piccolo Principe per un giorno

Sono 31, in totale, le attrazioni che si snodano all’interno del Parc du Petit Prince e tutte sono destinate a far rivivere l’incanto di uno dei racconti più magici mai letti. Grazie alle proiezioni con tecnologie 3D e 4D è possibile immergersi completamente all’interno del fantastico mondo di Saint-Exupéry e visitare il Pianeta Gigante, oppure scendere negli abissi del mare per esplorare il Pianeta Sottomarino.

La visita al parco permette agli ospiti di entrare in contatto con la natura e con i suoi animali. Non solo con la fantasia, grazie all’attrazione Addomesticami dove tutti possono dialogare con una volpe virtuale, ma anche con la realtà. Il Parc du Petit Prince, infatti, ospita una fattoria di farfalle che è diventata la casa di migliaia di esemplari autoctoni.

Dopo aver trascorso il tempo tra spettacoli e proiezioni, si arriva all’attrazione principale del parco divertimenti, quella che permette di volare a bordo di due mongolfiere e di raggiungere idealmente il Pianeta del Re e il Pianeta del Lampionaio. Le ballon du Roi e Le ballon de l’allumeur du réverbère svettano verso il cielo raggiungendo i 150 metri di altezza e permettendo a tutti un accesso privilegiato su uno dei più incredibili panorami del territorio, quello che si estende fino al Parco naturale regionale dei Ballons des Vosges e alla Foresta Nera.

Gli ospiti, infine, potranno trascorrere momenti di totale spensieratezza nel cielo a bordo dell’Aérobar del pianeta dell’Ubriacone. Un’attrazione che permette di brindare all’esperienza appena vissuta a un’altezza di 35 metri.

Il parco dedicato al Piccolo Principe

Il parco dedicato al Piccolo Principe