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I 7 parchi più belli di Roma da visitare in primavera

La primavera è arrivata, con l’equinozio che ha ufficialmente dato il via alla nuova stagione lo scorso giovedì 20 marzo, dopo una splendida Luna rossa solo qualche giorno prima. Così, le temperature si fanno via via più miti – al netto, ovviamente, delle bizze metereologiche tra piogge e risvegli in cui il freddo è ancora pungente –, perfette per vivere al meglio gli spazi aperti. Anche la città, infatti, ha cominciato a fiorire e Roma è pronta a regalare i suoi scorci più belli. Non a caso, la Città Eterna è tra le capitali più verdi d’Europa e, non appena il clima lo consente, la natura si risveglia trasformando i parchi della città in una meta imperdibile per chi cerca bellezza, relax e un contatto più autentico con il verde.

Se, infatti, tra le prime immagini che vengono in mente pensando alla primavera di Roma ci sono i sampietrini lucidi sotto il sole o i Fori Imperiali che si stagliano contro il cielo nitido, c’è un altro volto della città che sa conquistare. Perché i parchi sono oasi in cui la natura sembra prendersi la sua rivincita sul caos urbano. È, il caso, dunque, di lasciare per qualche ora i vicoli affollati e infilarsi in un angolo di pace animati dalla curiosità di scoprire rifugi nel verde che sono anche testimonianza di una storia che ci parla oggi come ieri.

Camminare tra gli alberi che si risvegliano, con i fiori che spuntano qua e là e la magnificenza artistica dell’antica Roma a punteggiare il paesaggio è un’esperienza dai tratti poetici da non perdere. Ma quali sono i parchi più belli che la capitale custodisce? Ne abbiamo scelti sette, proprio come i suoi colli, nei quali scoprire come la storia si mescola alla natura per poter quasi ascoltare il respiro della città sotto i piedi.

Il Giardino degli Aranci, un balcone fiorito sull’Aventino

Il nostro itinerario parte dal colle Aventino dove, per 8mila metri quadrati, si estende il Giardino degli Aranci, il cui nome ufficiale è Parco Savello. Quest’area verde accoglie i visitatori con la sua quiete quasi sospesa sopra la città di cui si gode una splendida vista che spazia dall’Altare della Patria al Gianicolo, con l’Isola Tiberina e San Pietro a fare da cornice. La storia moderna del parco ha inizio nel 1932, quando Raffaele De Vico trasforma un terreno dimenticato in un parco pubblico. Prima, vi sorgeva una fortezza dei Savelli, costruita tra il 1285 e il 1287 vicino a Santa Sabina, di cui restano solo pochi resti sotterranei dopo la demolizione del 1613.

I frati dominicani lo usavano come orto, ma De Vico immagina un giardino simmetrico, con un viale centrale – oggi dedicato a Nino Manfredi – che conduce a un belvedere mozzafiato. La leggenda aggiunge fascino a questa oasi cittadina: si racconta, infatti, che San Domenico abbia piantato qui il primo arancio nel 1220, visibile ancora oggi nel chiostro di Santa Sabina. In primavera, i fiori degli aranci amari profumano l’aria, evocando proprio quel passato lontano.

Il Giardino degli Aranci a Roma

Fonte: 123RF

Parco Savello a Roma noto anche come Giardino degli Aranci

Il parco è aperto ogni giorno gratuitamente (l’orario di chiusura in inverno è alle 18, in primavera alle 20 e durante l’estate alle 21). L’ingresso in piazza San Pietro d’Illiria è impreziosito da un portale del 1937 e da una fontana con un mascherone di Oceano. A due passi, il celebre “buco della serratura” del Priorato dei Cavalieri di Malta regala San Pietro al tramonto, un’immagine che incanta.

Nel Parco degli Acquedotti per un viaggio tra storia e natura

La seconda tappa si trova nel cuore del quartiere Appio Claudio, nella zona sud di Roma, dove ci si può immergere nel Parco degli Acquedotti, un’immensa distesa verde di 2,5 milioni di metri quadrati. Parte del Parco Regionale dell’Appia Antica, questo luogo regala a chi lo visita scorci della campagna romana che sembrano dipinti su tela, grazie alle rovine che hanno ispirato artisti e poeti romantici tra Settecento e Ottocento.

A contraddistinguere il parco sono i suoi sette acquedotti – dall’antico Anio Vetus, oggi sottoterra, all’imponente Aqua Claudia fino all’Acqua Felice di epoca papalina – disegnano il paesaggio, intrecciandosi tra arcate e condotte. Camminando in questi prati, il passato emerge prepotente tra la “tomba dei cento scalini” che nasconde misteri sotterranei e la villa delle Vignacce che svela resti di terme e cisterne. È visibile anche il Casale di Roma Vecchia, torre medievale che un tempo si pensava appartenesse a un’altra città perduta.

Aperto giorno e notte senza biglietto, il parco è un rifugio di pace e biodiversità. Tra i suoi prati e boschetti di lecci e sughere spuntano oltre 500 specie di piante, come orchidee e lentischi si fanno spazio nella storia. Facilmente raggiungibile con la metro A (stazioni Giulio Agricola o Subaugusta), è una tappa imperdibile per chi vuole scoprire un volto meno turistico della città.

La Valle della Caffarella, polmone verde di Roma

Nascosta nel quartiere Appio Latino, a sud di Roma, la Valle della Caffarella si apre come un respiro di natura e memoria. Con i suoi 1,9 milioni di metri quadrati, è il cuore verde del Parco dell’Appia Antica, un accesso privilegiato a un mondo antico. Il nome richiama la tenuta dei Caffarelli, ma la storia affonda radici più lontane, nel Triopio di Erode Attico, un vasto fondo agricolo del II secolo, dono della moglie romana Annia Regilla.

Qui, tra il fiume Almone – sacro ai Romani – e la via Appia, il passato si intreccia con prati e rovine, in un silenzio che racconta. La valle è un mosaico vivo: boschi di lecci e roverelle si alternano a pascoli e campi, dipingendo il paesaggio della campagna romana. In primavera, l’area di San Urbano si accende di trifogli bianchi, ginestre e fiori selvatici, un contrasto vibrante con i resti archeologici. La macchia mediterranea – lentischi, mirti, aceri – ha riconquistato spazi un tempo degradati, mentre l’Almone scorre tra sorgenti e memorie.

Parco verde della Via Appia Antica a Roma

Fonte: 123RF

Una parte dell’area verde del Parco dell’Appia Antica a Roma

Aperta dalle 8 alle 21 senza biglietto, offre sentieri, aree gioco, noleggio bici e visite guidate. È un rifugio dove la natura abbraccia la storia, a due passi dalla metro Colli Albani, perfetto per chi cerca pace e bellezza senza tempo.

Il parco di Tor Fiscale e l’acquedotto nascosto

Meno conosciuto ma altrettanto affascinante, nel quartiere Appio-Tuscolano si apre il Parco di Tor Fiscale, 11 ettari di verde che custodiscono un pezzo di Medioevo e di Roma antica. Al centro svetta la torre del Fiscale, un gigante di quasi 30 metri eretto fra il XII e il XIII secolo, lungo il percorso degli acquedotti Claudio e Felice. Un tempo si pensava fosse una sentinella per la città, ma oggi si sa che proteggeva le terre dei nobili romani.

Attorno, il parco abbraccia resti di acquedotti, la via Latina con le sue tombe e frammenti di ville imperiali. Qui, il Casale Museo svela sale romane sotterranee con mostre, mentre il Punto Ristoro offre sapori locali e il Punto Informativo guida tra escursioni, bici e storie.

L’affaccio sulla città dal Parco di Monte Mario

Sulle alture di Roma, il Parco di Monte Mario si erge come un guardiano silenzioso. Con i suoi 139 metri, è il rilievo più alto dei Monti della Farnesina e regala una vista che abbraccia la città intera. La riserva naturale che lo avvolge è un’oasi di biodiversità che in primavera regala un’esplosione di vita grazie a querce, lecci e pini. Dalla terrazza dello Zodiaco, San Pietro e il Gianicolo sembrano a portata di mano, mentre ville storiche come Villa Madama e Villa Mellini – quest’ultima casa dell’Osservatorio Astronomico – punteggiano il paesaggio. Perfetto per chi ama passeggiare o fare fotografie, il parco offre sentieri immersi nel verde e un’atmosfera di quiete, ideale per una fuga dal ritmo urbano.

Parco di Centocelle: l’oasi archeologica di Roma Est

Situato nel quartiere omonimo, il Parco di Centocelle è una sorpresa nella periferia orientale di Roma. Con i suoi 120 ettari, è un mix di natura, storia e modernità. In primavera, i vasti prati si animano di famiglie e sportivi per qualche ora all’ombra degli immensi pini marittimi. Il parco custodisce tesori preziosi come i resti della Villa della Piscina, antica residenza romana, e i tunnel sotterranei usati durante la Seconda Guerra Mondiale.

Raggiungibile con la metro C (stazione Centocelle), l’area verde è un esempio di come Roma sappia integrare il suo passato con spazi verdi rigenerati. In marzo e aprile, la luce primaverile rende le passeggiate ancora più piacevoli, tra profumi di erba fresca e scorci inattesi.

Parco degli Acquedotti a Roma

Fonte: 123RF

Arco di roccia che si affaccia sulle rovine del Parco degli Acquedotti, Roma, Italia

Parco delle Valli: la riserva segreta del Nomentano

Nel quartiere Conca d’Oro, il Parco delle Valli è un segreto ben custodito. Lungo il fiume Aniene, questa riserva di RomaNatura si accende in primavera con fiori e zone umide che ospitano aironi e anatre. I sentieri sterrati chiamano famiglie e corridori, mentre un capanno offre uno scorcio sul mondo degli uccelli. Raggiungibile con la metro B1, si anima grazie agli “Amici di Conca d’Oro” con eventi per i più piccoli. È un rifugio di pace, lontano dalle rotte più battute.

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19 marzo 2025, festa del papà, gli eventi dove andare in Italia

In occasione della prossima festa del papà 2025 sono tanti gli eventi in giro per l’Italia da condividere in allegria con i propri figli. Per rendere il 19 marzo una giornata indimenticabile, potete scegliere uno di questi appuntamenti e prepararvi a passare momenti spensierati in compagnia dei vostri cuccioli.

Musei con ingressi speciali, parchi con tariffe ridotte, iniziative in giro per le città, spettacoli, eventi in mezzo alla natura, laboratori creativi. Tantissime idee da nord a sud per celebrare la giornata del papà in Italia. Una festa che ha origini medievali ma che solo a metà del 1500 è stata calendarizzata. La data scelta fa riferimento alla tradizione ecclesiastica. Il 19 marzo è infatti il giorno in cui, secondo le credenze, morì San Giuseppe, padre di Gesù, simbolo di amore e protezione.

Festa del papà a Torino tra musei e opere d’arte

Anche la città di Torino si prepara a celebrare la giornata del papà 2025 con iniziative nei musei da condividere con i bambini.

  • Il prossimo 19 marzo 2025, per la festa del papà, il Museo Egizio di Torino propone una speciale iniziativa per le famiglie. Ingresso gratuito per tutti i papà che visiteranno il museo in compagnia dei propri figli. Un’occasione unica per trascorrere una giornata insieme tra storia e cultura alla scoperta dell’Antico Egitto.
museo egizio torino

Fonte: iStock

Ingresso del Museo Egizio di Torino
  • Anche le Gallerie d’Italia di Torino propongono un evento per la festa del papà. Visita guidata alla mostra “Olivo Barbieri. Spazi Altri.” e laboratorio creativo per creare un ricordo emozionante di questa giornata. All’interno di un atelier fotografico interattivo si condividerà un’attività laboratoriale alla scoperta della luce nella fotografia. Il laboratorio è consigliato per bambini 7-12 anni e costa €5 a persona.

Eventi per la festa del papà a Milano

Se desiderate sorprendere il vostro papà con un evento culturale o un’attività da condividere, Milano offre tanti spunti per celebrare insieme la festa del papà 2025.

  • Museo Nazionale della scienza e della tecnologia “Leonardo da Vinci” propone esperienze interattive su spazio, scienza e invenzioni di Leonardo. Apprendere divertendosi con tutta la famiglia. Al suo interno c’è anche una nuova area dedicata ai bambini dai 3 ai 6 anni: Playlab dove vivere il museo in modo inedito e inventare il proprio mondo.
  • Pinacoteca di Brera invita a una visita guidata tra i capolavori di Caravaggio, Raffaello e Tintoretto. I tour pensati per le famiglie saranno un piacevole momento di condivisione e apprendimento.
  • Gallerie d’Italia con ingresso ridotto per i papà accompagnati dai propri figli e la proposta di un laboratorio per conoscere più da vicino il mondo della fotografia.

Passeggiata dei papà a Villa Arconati (MI)

Villa Arconati Milano

Fonte: iStock

Fontana del Delfino del Giardino all’italiana e Teatro di Diana

Una passeggiata guidata dedicata a tutti i papà (e non solo). Appuntamento alle ore 15 a Villa Arconati, una delle più belle ville di delizia a Milano. Il programma prevede la scoperta degli ambienti più ricchi, dal punto di vista storico-artistico e architettonico, del giardino all’italiana. I teatri dedicati ai miti classici e alle stagioni, le statue e le fontane con i giochi d’acqua costruiti partendo dallo studio del Codice Atlantico di Leonardo da Vinci, fino ad arrivare al parterre, uno dei pochissimi giardini “alla francese” della Lombardia. Un’occasione speciale in cui i papà con i propri figli potranno scoprire uno dei giardini più belli e ricchi di storia della Lombardia.

  • Durata circa 60 minuti
  • Costo €10 a persona
  • Tariffa speciale dedicata ai papà €8 (da solo e/o con un bambino fino a 10 anni), €16 (papà con un ragazzo da 11 a 18 anni)
  • Prenotazione consigliata
  • Posti limitati

Festa del papà 2025 in provincia di Padova

In occasione della giornata del papà nel territorio di Padova ci sono tante iniziative per trascorrere una giornata in allegria con i propri figli.

  • Musei gratis – i papà accompagnati dai propri figli al di sotto dei 18 anni possono accedere gratuitamente ai Musei Civici Eremitani, al Palazzo Zuckermann,  al Museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea e al Palazzo della Ragione.
  • Festa del papà sopra le mura: una passeggiata panoramica a 15 metri d’altezza sopra le Mura di Cittadella.
  • Visita guidata al Palazzo del Bo, sede storica dell’Università di Padova
  • Apertura lavandeto del Santo a Camposanpiero: passeggiata tra i campi di tulipani e spazio area giochi bimbi.

Siena, festa del papà al museo

Al Museo Santa Maria della Scala di Siena i papà, accompagnati dai propri figli, avranno diritto all’ingresso gratuito in occasione del 19 marzo 2025. Il museo, aperto dalle ore 10 alle ore 19 (con ultimo ingresso alle ore 18,15), è anche sede del Museo d’Arte per bambini. Al suo interno si trovano contenuti tematici mirati e attività creative che hanno lo scopo di stimolare la curiosità conoscitiva ed esperenziale dei più piccoli.

19 marzo 2025 al Bioparco di Roma

bioparco roma

Fonte: iStock

Esemplare di cicogna bianca all’interno del Bioparco di Roma

Per celebrare la festa del papà 2025 il Bioparco di Roma offre l’ingresso gratuito a tutti i papà (e anche ai nonni) accompagnati dai propri figli. Una sorpresa anche per i più piccoli che in quella giornata speciale avranno ingresso ridotto a €10. La promozione è valida solo per i biglietti acquistati direttamente in biglietteria e non online. Il Bioparco di Roma, nato come Giardino Zoologico, si trova in Viale del Giardino Zoologico 20.

Giornata del papà al Parco Zoo Falconara Marittima

Il Parco Zoo di Falconara Marittima, nelle Marche, propone una promozione speciale per la festa del papà. Ingresso ridotto al parco per condividere con i propri figli una giornata in mezzo alla natura tra scoperte e divertimento, per conoscere gli okapi e tante altre specie.

  • La promozione è riservata ai papà in compagnia dei propri figli
  • Offerta valida solo il 19 marzo 2025, dalle 10 alle 18:30 (la biglietteria chiude alle 17)
  • Biglietti da acquistare in loco

Il Falò di San Giuseppe per la festa del papà a Vallesaccarda (AV)

Musica e stand gastronomici in occasione della festa del papà 2025 a Vallesaccarda in provincia di Avellino. Dalle ore 19 in piazza M. Addesa si potrà assistere a una serata legata alla tradizione con il Falò di San Giuseppe, evento che celebra un antico rito, simbolo di protezione e aggregazione per la comunità. Folklore locale, stand gastronomici ed esibizioni musicali della band Tribù Sonore: questo il programma della serata.

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Riapre uno dei giardini più belli che esista in Italia

Rose, tulipani, fiori di loto e ninfee, boschi di alberi antichissimi, come la Grande Quercia con oltre quattro secoli d’età, e giurassici risalenti all’era dei dinosauri, come il ginkgo biloba e la metasequoia, prati e giardini, come il Giardino delle piante officinali ma anche un labirinto in cui perdersi, un tempio, un castelletto, una grotta, un eremo, viali fioriti come il Viale delle rose e il Viale dei tronchi smeraldo e tanti scorci romantici tra giardini acquatici e laghetti fioriti e passeggiate panoramiche: è questo uno degli angoli verdi tra i più affascinanti d’Europa.

Ci troviamo nel Giardino di Sigurtà, un’oasi di 600.000 metri quadrati alle porte di Verona in uno dei borghi più belli d’Italia: Valeggio sul Mincio. Un parco storico da visitare nel modo che più aggrada: a piedi, in bicicletta, a bordo di un golf-cart con audio-guida GPS, di uno shuttle o di un trenino panoramico.

Aperto al pubblico da più di 40 anni, riapre i cancelli sabato 8 marzo 2025 per una nuova stagione che si prospetta più bella che mai. Il Parco Sigurtà ha una doppia anima: una progettazione all’italiana caratterizzata da disegni geometrici che circoscrivono lo spazio e una all’inglese, che si basa sull’accostamento di elementi naturali e artificiali come grotte, alberi secolari, tempietti dove, chi passeggia, percepisce una natura ordinata anche quando assume un carattere più spontaneo.

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Fonte: @Parco giardino Sigurtà

Il Viale delle rose a Sigurtà

Tulipani a Sigurtà

Nel 2024, il parco è stato premiato per l’innovazione della fioritura dei tulipani con il World Tulip Innovation Award. La fioritura stagionale dei tulipani del parco è la più importante del Sud Europa. Ogni primavera fioriscono oltre un milione di tulipani che, con muscari, giacinti e narcisi, colorano nei mesi di marzo e aprile i manti erbosi e i boschi del parco con spettacoli floreali sempre nuovi. L’evento si chiama Festival Tulipanomania 2025 ed è il fiore all’occhiello della primavera del Parco Giardino Sigurtà. Inizia fin dall’8 marzo (primo giorno di apertura della stagione 2025) fino indicativamente al 30 aprile, quando i 600.000 metri quadrati di uno dei parchi più ammirati al mondo fanno da sfondo a oltre un milione di tulipani con profumati giacinti e narcisi. Tra le tante le iniziative e i progetti collaterali di questa straordinaria fioritura ci sono la decorazione con aiuole firmate Sigurtà in alcuni Comuni del Lago di Garda e due appuntamenti con il Sabato d’Artista, il 29 marzo e il 12 aprile, che coinvolge gli appassionati di disegno e pittura che potranno immortalare questa favolosa fioritura. Ma la grande novità dell’edizione 2025 è uno show garden ovvero un’esposizione di circa 2000 metri quadrati a pochi passi dall’entrata di oltre cento varietà di tulipani accompagnati da etichette descrittive.

Fonte: Ufficio Stampa

Tulipanomania a Sigurtà

Non solo piante e fiori

Passeggiando tra i viali e percorrendo i boschi del Parco giardino Sigurtà, ci si può imbattere in diverse specie animali, dagli aironi cenerini che hanno un’apertura alare di quasi 2 metri agli scoiattoli, dalle tartarughe alle carpe koi giapponesi. E, nella fattoria, ci sono gli animali da cortile come le galline, le anatre, i tacchini, le pecore della Lessinia e gli asini, ma anche le caprette tibetane e i daini.

All’interno del parco, nascosti tra la fitta vegetazione, ci sono anche dei deliziosi edifici. Uno di questi è il Castelletto, uno dei luoghi storici più importanti. Originariamente chiamato Castelletto di Nina, è stato realizzato alla fine del 1700 e utilizzato in passato come Sala d’Armi. Oggi vi sono custodite le memorie letterarie, come la raccolta della rivista “Lo Smeraldo” per cui ha collaborato anche Eugenio Montale, e scientifiche. Un altro edificio è l’Eremo, in passato chiamato Eremo di Laura. Nascosto in un angolo di pace, questo edificio fu realizzato nel 1792. Ha una facciata ornata da una bifora e all’interno ospita una statua della Madonna. da qui si gode di una meravigliosa vista sul Grande Tappeto Erboso.

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Fonte: @Parco giardino Sigurtà

I daini del Parco giardino di Sigurtà

Nascosta agli occhi del visitatore è la Grotta di Gianna, circondata da querce e fitti boschi, è stata realizata con pietre e fossili incastonati. Dal 1942 è chiamata Grotta Votiva e Giuseppe Carlo Sigurtà, findatore del parco, dedicò questo angolo di pace alla Madonna di Lourdes.

Infine, nel bel mezzo del Grande Tappeto Erboso si erge il monumento di bronzo dedicato a Sigurtà, alto quasi 4 metri e visibile da differenti punti del parco.

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Fonte: 123RF

Il Parco giardino Sigurtà a Valeggio sul Mincio

Pasqua a Sigurtà

Per sabato 19 aprile è in programma la Caccia alle Uova Pasqua, un evento imperdibile per tutta la famiglia, tra favolose fioriture di tulipani, narcisi, giacinti e allium. L’appuntamento èalla Fattoria interna al parco, raggiungibile a piedi dopo una piacevole passeggiata di circa 20 minuti tra le verdeggianti colline. Questo spazio ludico e didattico che accoglie animali da cortile sorge nell’area agricola del parco-giardino ed è dedicato ai bambini di età indicativa compresa fra i 3 e i 10 anni. Una volta giunti in Fattoria, i bambini sono accolti in gruppi da 15. Prima di iniziare l’avventura della ricerca, i bimbi possono realizzare un cestino porta-uova, aiutati dalle animatrici, che servirà per la raccolta delle uova durante la caccia. L’evento è gratuito, previo pagamento del biglietto di ingresso.

La storia del parco

La storia del Parco risale al 1407, quando era un brolo cinto de mura ovvero terre coltivate con foraggi racchiuse all’interno di una muraglia. Nel corso dei secoli ha avuto diverse evoluzioni, come l’ampliamento della superficie e la possibilità di attingere l’acqua dal Mincio, per arrivare al 19 marzo 1978, quando Giuseppe Carlo Sigurtà aprì il Giardino al pubblico. Oggi, gli eredi continuano con dedizione a preservare e a far conoscere questo parco naturalistico, proseguendo il lavoro svolto dai loro antenati. Dal 2007 è entrato a far parte dei Grandi Giardini Italiani, una rete che racchiude i più bei giardini visitabili d’Italia, mentre dal 2020 è stato inserito nel progetto della Garden Route Italia, volto a valorizzare i giardini italiani, promosso da APGI – Associazione Parchi e Giardini d’Italia.

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Fonte: @Parco giardino Sigurtà

Il labirinto del Parco giardino di Sigurtà

Info utili per visitare il parco

A partire dall’8 marzo e fino al 1 9 novembre 2025 il Parco giardino Sigurtà è aperto tutti i giorni (festivi inclusi) dalle 9 alle 19 (ultimo ingresso alle 18). Nei mesi di marzo, ottobre e novembre l’ultimo ingresso è alle 17 con chiusura alle 18. Entrata contingentata e biglietto di ingresso acquistabile solo online per le seguenti festività: 21 aprile (lunedì di Pasquetta), 25 aprile, 1° maggio 2025.

Il biglietto d’ingresso per gli adulti costa 18 euro, per i ragazzi tra i 5 e i 14 anni costa 10 euro, per gli over 65 costa 14 euro, mentre è gratuito fino ai 4 anni di età e per i disabili con certificazione Legge 104/1992 (art. 3, comma 3) o Disability Card (l’accompagnatore della persona disabile paga 14 euro).

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Il monumento di bronzo dedicato a Giuseppe Carlo Sigurtà

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Il lago di Bracciano è balneabile: allo scoperta delle spiagge più belle

Terzo per estensione nel Centro Italia, dopo il lago Trasimeno e il lago di Bolsena, si sviluppa su una superficie di oltre 55 km quadrati, ed è una popolare località turistica e balneare del nostro Paese. Parliamo dell’affascinante Lago di Bracciano, in provincia di Roma, cuore del parco naturale regionale di Bracciano-Martignano, area protetta del Lazio, di origine vulcanica e una destinazione molto ambita dai viaggiaotori provenienti da tutto il mondo.

Ciò è dovuto allo splendido paesaggio che lo circonda e alle acque balneabili, considerate tra le più pulite d’Italia, grazie anche al divieto di navigazione per i veicoli a motore – con esclusione dei pescatori muniti di licenza e della motonave che effettua servizio stagionale fra i tre centri del bacino.

Le spiagge del Lago di Bracciano

Ma ad attrarre i visitatori sono soprattutto le spiagge, dove potersi prendere una pausa dallo stress e trascorrere giornate di puro relax e divertimento.

Tra le più belle, spicca la spiaggia di Lungolago Argenti, una delle più frequentate, costellata di locali e stabilimenti dove praticare sport acquatici o prendere lezioni di windsurf, e alla sera sorseggiare un cocktail ascoltando buona musica in compagnia. Qui si alternano sabbia e sassi, ma dovete fare molta attenzione alle acque, che in questo punto diventano subito molto profonde, per cui potrebbe non essere l’ideale se siete con dei bambini piccoli.

La spiaggia di Vigna di Valle si trova invece nel comune di Anguillara Sabazia. Ubicata all’interno di un piccolo golfo sulla sponda meridionale del lago di Bracciano, presenta una sabbia fine scura ed è adatta a tutti, perché qui l’acqua digrada più dolcemente. Lungo la zona litoranea si possono trovare sia stabilimenti che tratti di spiaggia libera dove portarsi dietro sdraio e ombrellone.

Chi cerca una spiaggia dove far correre felice il proprio cane e permettergli un bel bagno nelle acque del lago, troverà in quella dei Gabbiani una fantastica soluzione pet-friendly . Ci si arriva tramite un sentiero sterrato che si trova sulla strada provinciale 1F al km 5.

Non mancano chiaramente altre spiagge, alcune libere ed altre con stabilimenti balneari e servizi per potersi divertire a tutte le età.

Trevignano Romano, Lazio

Fonte: iStock

Una delle spiagge del Lago di Bracciano

Sport e attività da fare sul lago di Bracciano

Oltre alle splendide spiagge, questa perla del Centro Italia permette di fare anche tantissime altre attività diverse. Per esempio, è possibile praticare vela con imbarcazioni di piccola dimensione, al punto che sul territorio di Trevignano Romano esistono anche circoli velici che propongono varie soluzioni adatte a tutti.

La stessa costa consente anche di praticare windsurf, sia per esperti sia per chi vuole imparare, wingfoil e windsurf foil, soprattutto quando a soffiare è il vento di ponente.

Tendenzialmente l’acqua del lago di Bracciano, al mattino o all’ora di pranzo, è piatta, calma come uno specchio, una condizione che facilita tantissimo la possibilità di esplorarlo in canoa o sup, con le dovute dotazioni per la sicurezza. Si può chiaramente utilizzare anche il kayak marino, che con esperienza è divertente anche se ci sono delle onde.

Infine, da non dimenticare sono:

  • Nuoto: i migliori momenti per praticarlo sono al mattino, quando il lago è piatto, o la sera non appena cala il vento e il sole inizia a tramontare;
  • Snorkeling: grazie ad acqua particolarmente limpida è possibile fare interessanti avvistamenti con maschera e boccaio;
  • Pesca: è concessa sia come attività professionale che come attività sportivo-dilettantistica.
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Torre Guaceto e New York City: le migliori destinazioni green del mondo

Lo scorso 10 febbraio 2025, in occasione della Bit di Milano, sono stati assegnati i prestigiosi Green Travel Awards, uno speciale riconoscimento che premia le eccellenze del turismo sostenibile. Si tratta di un evento che ha celebrato non solo le destinazioni più eco-friendly del mondo, ma anche gli addetti ai lavori, ossia gli operatori turistici e le diverse strutture ricettive che hanno mostrato maggiore impegno e sposato la causa della tutela dell’ambiente e della promozione di un turismo responsabile.

Tra le realtà premiate, anche una località italiana: la Riserva Naturale di Torre Guaceto in Puglia, a fianco della Grande Mela, l’intramontabile New York City, entrambi incoronate come migliori Green Destinations.

Cos’è il Green Travel Award

Giunto alla sua tredicesima edizione, il Green Travel Award è un premio del settore turistico istituito dal GIST (Gruppo Italiano Stampa Turistica) con l’intento di celebrare e omaggiare quelle che sono, durante l’anno, le migliori realtà che si distinguono per la loro filosofia ecologica.

Il premio si articola in cinque categorie: Best Green Destination, Best Green Accommodation, Best Green Family Hotel, Best Green Tour Operator, e Best Practices Mobilità, oltre a una Menzione d’onore. La giuria è notoriamente composta da giornalisti e professionisti del settore e per scegliere i vincitori viene invitata a valutare non solo la bellezza dei luoghi, ma a considerare anche (anzi, soprattutto) le politiche ambientali adottate per preservare e valorizzare l’ambiente.

Premiata la Riserva Naturale di Torre Guaceto

Torre Guaceto, in Puglia, è stata riconosciuta come la Best Green Destination italiana. Situata nel comune di Carovigno, in provincia di Brindisi, questa riserva naturale è un esempio lampante di come la natura e l’uomo possano convivere in perfetta armonia, anche nel Belpaese.

Con circa 3.300 ettari di biodiversità che spaziano dalla macchia mediterranea alle praterie popolate da posidonia oceanica, Torre Guaceto è un vero e proprio gioiello naturale che ha fatto della sostenibilità il focus di ogni attività. La riserva è anche l’unica in Italia ad ospitare un laboratorio archeologico e in estate il lido balneare è aperto anche ai diversamente abili, dimostrando un impegno verso l’inclusività, oltre che per la protezione dell’ambiente.

New York City si veste di verde

La città di New York ha ricevuto il premio come Best Green Destination estera: il piano OneNYC20250 messo in atto nella metropoli, punta infatti a ridurre le emissioni di gas serra dell’80% entro il 2025 e ad eliminare i rifiuti destinati alla discarica entro il 2030.

New York, Manhattan

Fonte: iStock

New York, il verde di Manhattan

Per dare concreta e ulteriore prova del suo impegno nella green mission, New York ha anche sviluppato una rete di 1.500 km di piste ciclabili, promuovendo la mobilità sostenibile, e ha creato la Green Guide to NY, che invita i turisti a scoprire la città in modo ecologico. I visitatori possono adesso partecipare a iniziative come il NYC Carbon Challenge, che coinvolge persino gli hotel nella riduzione delle emissioni. Un esempio simbolico della nuova anima verde della città è l’High Line, il parco urbano costruito su una linea ferroviaria dismessa.

Il Colosseo, la menzione d’onore

Un’altra menzione speciale è andata al Parco Archeologico del Colosseo, che ha ricevuto la Menzione d’onore per il progetto PArCo Green. Questo sito storico, che come sappiamo è tra i più visitati al mondo, è anche un esempio di come un’area archeologica possa essere un polmone verde nel cuore della città.

Infatti, oltre alla conservazione di antiche fontane e di un vigneto da cui si produce un vino autoctono, il parco romano oggi ospita diverse specie di fauna selvatica, promuovendo iniziative di tutela della biodiversità, come l’apicoltura. Il progetto di riqualificazione in corso include anche percorsi didattici per i visitatori e una forte attenzione alla gestione dell’acqua e delle risorse naturali.

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I Laghi di Doberdò: un tesoro carsico del Friuli Venezia Giulia

Nel cuore della provincia di Gorizia, tra paesaggi incantevoli e fenomeni naturali unici nel loro genere, i Laghi di Doberdò e Pietrarossa rappresentano un indiscusso gioiello del Friuli Venezia Giulia. Immersi nell’omonima Riserva Naturale che si estende per 727 ettari, infatti, emergono come rarità geologiche: sono due delle pochissime testimonianze di laghi carsici in tutta Europa.

Situati in depressioni naturali del Carso, vedono il livello d’acqua in continuo mutamento, un balletto orchestrato dai fiumi Vipacco e Isonzo, le cui portate determinano la vita stessa di tali preziosi ecosistemi.

Nel Lago di Doberdò, le sorgenti si trovano a ovest, mentre a est gli inghiottitoi trasformano l’acqua in un flusso invisibile che scompare nelle viscere della terra. Durante le stagioni più secche, il lago si riduce a un mosaico di pozze cristalline e ricrea uno spettacolo tutto da ammirare. Qui, il connubio tra terra e acqua svela l’essenza del carsismo, un fenomeno naturale che modella la pietra con la pazienza del tempo.

Un viaggio tra natura, storia e cultura al Centro Visite Gradina

Alle porte del borgo di Doberdò del Lago, il Centro Visite Gradina è il punto di partenza ottimale per scoprire i segreti della Riserva. Un tempo cava di calcare, è stato trasformato in un centro multifunzionale che ospita un museo storico-naturalistico, una sala conferenze, una foresteria e un ristorante.

Il museo offre un’esperienza immersiva e interattiva. Dalla scoperta dei laghi carsici e dei loro inghiottitoi, si passa alla storia millenaria del Carso: ricostruzioni e pannelli didattici illustrano le trasformazioni del paesaggio e la vita delle popolazioni preistoriche. Si prosegue poi tra ambienti ricostruiti, come la landa carsica e il bosco, fino ad arrivare al racconto delle vicende belliche che hanno lasciato segni profondi su queste terre.

Un piccolo cinema interno offre la possibilità di immergersi, grazie a immagini mozzafiato, nelle bellezze naturalistiche della Riserva. Al termine della visita, il ristorante del centro permette di assaporare i piatti tipici della zona, mentre il negozio di souvenir propone oggetti artigianali che raccontano l’anima del territorio.

Percorsi e panorami: gli itinerari da non perdere

Lago Doberdò, Friuli Venezia Giulia

Fonte: iStock

Scorcio del Lago Doberdò, Gorizia

I sentieri che attraversano la Riserva invitano a camminare in sintonia con la natura. Ecco i percorsi che faranno la gioia degli appassionati.

Percorso ad anello breve

Un’escursione semplice e piacevole, ideale per chi desidera godersi un breve momento nel verde. Si parte imboccando la carrareccia dietro al Centro Visite. Dopo pochi passi, si raggiunge il suggestivo sito della vecchia cava Solvay, da cui si apre un panorama emozionante: la pianura si estende fino alla laguna di Grado, e si scorgono l’aeroporto di Ronchi dei Legionari e la netta linea di confine tra Carso e pianura.

Proseguendo, si sale brevemente per raggiungere la sommità della cava. Da qui, un sentiero conduce al centro della boscaglia, tra carpini neri, querce e ornielli, in un paesaggio interrotto da pietraie e tronchi secchi, ricordo di un incendio passato. Lungo la strada forestale, una scorciatoia riporta al punto di partenza, chiudendo il cerchio dell’itinerario in circa 30 minuti.

Percorso ad anello lungo

Un itinerario più impegnativo e ricco di punti di interesse, pensato per chi cerca una connessione più profonda con il territorio. Si parte sempre dalla carrareccia dietro il Centro Visite Gradina (127 m), per poi raggiungere la cava Solvay e il suo spettacolare belvedere. Il percorso prosegue lungo un sentiero che costeggia il versante del Colle Nero, con tratti rocciosi e panorami sulla conca del lago.

Seguendo i segnavia CAI 77, si giunge a Casa Cadorna (118 metri), storica testimonianza della Prima Guerra Mondiale. Da qui, un breve cunicolo conduce a un punto panoramico sopra il lago, dove è possibile ammirare il bacino principale e le sorgenti nascoste tra i pioppi.

Salendo verso la cima del Colle Nero (155 metri), il sentiero attraversa l’antico Castelliere prima di tornare al punto di partenza seguendo il segnavia CAI 72. L’escursione richiede circa 1 ora e 30 minuti.

Percorso fino al Lago di Doberdò

Partendo dal Centro Visite, si attraversa la cava Solvay per poi scendere lungo il versante del Colle Nero, seguendo il CAI 77 fino a Casa Cadorna. Da qui, una discesa porta alla strada comunale e, oltrepassandola, il sentiero si immerge nella zona ripariale, laddove salici e pioppi annunciano la vicinanza del lago.

Il percorso si snoda lungo il bosco fino al pontile panoramico, un luogo perfetto per osservare oche, anatre e la flora acquatica. Tornando indietro, è possibile proseguire verso il paludario (non agibile) o optare per la strada comunale che conduce all’abitato di Doberdò del Lago. L’escursione dura circa 1 ora e 15 minuti.

Percorso della Riserva

Si tratta di un itinerario completo, della durata di 4 ore, al cospetto delle differenti anime della Riserva. Dopo aver visitato la cava Solvay e Casa Cadorna, si prosegue lungo il sentiero CAI 72, scendendo nella zona ripariale e costeggiando il Lago di Doberdò.

Attraversata la strada comunale, il sentiero conduce verso il Lago di Pietrarossa, regalando scorci unici sul Monte Debeli e sulle sue fitte pinete.

Seguendo il CAI 81, si raggiunge il Centro Visite Pietrarossa (non agibile), da cui si prende la carrareccia CAI 82 per tornare al punto di partenza. Un itinerario adatto agli escursionisti esperti, che unisce natura, storia e il fascino totale del paesaggio carsico.

Sentiero Italia: Gradisca d’Isonzo – Centro Visite Gradina

Un tratto breve ma suggestivo, lungo 11 chilometri, che parte da Gradisca d’Isonzo (33 metri) e attraversa l’Isonzo per avventurarsi sulle alture del Carso. Tramite il sentiero CAI 070, si giunge al Centro Visite Gradina, con un dislivello contenuto che rende il percorso adatto a tutti.

Sentiero Italia: Centro Visite Gradina – Malchina

Questo tratto di 18,6 chilometri conduce verso il mare, lungo una stretta lingua di terra tra il Carso e la costa triestina.

Partendo da Gradina, si costeggia il Lago di Doberdò lungo il versante occidentale, passando sotto le pendici del Monte Cosici, per poi proseguire fino a Malchina (178 metri).

Punti di interesse Casa Cadorna e il Castelliere

Come accennato, Casa Cadorna rievoca le vicende della Prima Guerra Mondiale. Edificata dalle truppe italiane durante il conflitto, fu gravemente danneggiata ma rinacque grazie all’impegno del CAI di Gorizia, che la restaurò e la inaugurò nel 1977. Oggi si erge come presidio di una suggestiva palestra di arrampicata, meta di incontro per gli amanti dello sport e della storia.

Salendo invece lungo il sentiero 72, si arriva alla cima del Colle Nero, dove il passato si svela in tutta la sua imponenza. Qui, nonostante i segni lasciati dalla guerra, emergono ancora i resti di un’antica muraglia che delimitava un Castelliere.

Gli insediamenti fortificati, posti in maniera strategica su alture ben difendibili, venivano costruiti da comunità indoeuropee di origine balcanica dedite alla pastorizia, che si insediarono sul Carso fin dall’età del Rame e continuarono ad abitare la regione per millenni, passando attraverso l’età del Bronzo e del Ferro.

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Dove andare in montagna in Veneto

La bellissima regione del Veneto è un territorio in grado di offrire una grande varietà di luoghi in montagna ideali durante tutto l’anno, tra parchi, riserve naturali e laghi, ma anche piste da sci adatte ad ogni amante degli sport invernali e non solo. Ogni località si distingue per le sue caratteristiche uniche, che conquistano gli amanti tutti i visitatori di questi paesaggi spettacolari. Ecco, quindi, alcuni consigli su cosa fare e dove andare in montagna in Veneto, sia in estate, che in inverno, e quali attività assolutamente fare, adatte ai turisti di tutte le età.

Dove andare in montagna in Veneto in estate

Chiunque decida di visitare questa regione del nord Italia in estate, resterà affascinato dalle bellezze naturali che la contraddistinguono. Ecco cosa vedere e dove andare in montagna in Veneto durante la stagione estiva.

Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi

Per gli amanti delle attività all’aria aperta, il parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi si può considerare come una vera perla della regione, facente anche parte del Patrimonio UNESCO. È un vasto territorio che si caratterizza per panorami mozzafiato, dove agli occhi dei visitatori si innalzano cime imponenti e gole profonde, da rimanere a bocca aperta. Qui è possibile, infatti, ammirare paesaggi decisamente variegati, che offrono la possibilità a chi li visita di immergersi nella natura incontaminata.

Qui è possibile effettuare delle escursioni, grazie alla presenza di numerosi sentieri ben segnalati e che sono adatti sia a principianti che camminatori più esperti. Passeggiare qui permette di avvistare anche animali affascinanti come i camosci e, guardando all’insù, anche volatili come l’aquila reale. Si tratta di un’esperienza unica, a stretto contatto con la natura locale, dove poter passare una bellissima giornata di relax, lontani dal caos cittadino, tra cascate, come quelle della Soffia, e grotte, come quelle della Val Cordevole.

L’ingresso al parco è gratuito e una volta arrivati a destinazione, facilmente in auto da Belluno, si consiglia una visita al Centro di Educazione Ambientale di Pedavena, dove si potranno scoprire molte curiosità su questo luogo tra le splendide montagne del Veneto.

Lago di Misurina

La “Perla delle Dolomiti”: questo è uno dei nomi con il quale viene riconosciuto questo luogo, tra i più suggestivi del Veneto. Si tratta del lago di Misurina, un bacino d’acqua cristallina, che si trova tra le maestose ed iconiche Tre Cime di Lavaredo e che insieme ad esse crea un panorama da cartolina.

Il lago si trova a 1754 metri di altitudine ed è perfetto per chi è alla ricerca di relax e, soprattutto, aria pure. Qui è possibile passeggiare attorno al lago, in un percorso ad anello lungo circa 3 chilometri ed adatto a tutti, anche a famiglie con bambini e/o passeggini. Durante l’estate è anche possibile noleggiare un pedalò o addirittura piccole barche a remi, che consentono di esplorare il lago e vedere la natura circostante da una prospettiva decisamente unica, ad un costo di circa 10€ per 30 minuti.

È possibile raggiungere facilmente il lago da Cortina d’Ampezzo in circa 25 minuti in auto, la quale è possibile parcheggiare nei numerosi parcheggi nei pressi del lago, con tariffe anche orarie.

Area pic-nic nei pressi del Lago di Misurina durante il periodo estivo, una delle mete da visitare in montagna in Veneto
Area pic-nic del Lago di Misurina in estate

Dove andare in montagna in Veneto in inverno

L’inverno trasforma le montagne del Veneto in un vero e proprio paradiso per gli amanti degli sport invernali. La regione, infatti, gode di numerose località sciistiche adatte ad ogni tipo di esigenza. Qui, sciatori principianti o esperti e famiglie con bambini, possono divertirsi su piste ben curate e strutture moderne.

Cortina d’Ampezzo

Cortina d’Ampezzo è senza dubbio una delle destinazioni più ricercate e rinomate del Veneto e del mondo, in quanto qui si svolge anche una gara di Coppa del Mondo di Sci Alpino. Viene conosciuta, per le sue caratteristiche, come la “Regina delle Dolomiti“, in quanto la città d’inverno, ma anche d’estate, offre ai visitatori un’atmosfera elegante, con un’offerta turistica di alto livello.

Cortina vanta oltre 120 chilometri di piste perfettamente preparate, con discese adatte sia ai principianti sia agli sciatori esperti. Lo Skipass per gli adulti parte da un prezzo di 83€ nei giorni feriali, con sconti che vengono applicate a seconda della stagione e della giornata, se festiva o meno, e prezzi ridotti per bambini o senior, anche di circa un 20%. Gli impianti sono solitamente aperti da fine Novembre ad Aprile, a seconda anche delle condizioni meteorologiche.

Per chi, invece, non vuole rinunciare al divertimento e allo shopping, dopo una giornata sulle piste qui è possibile partecipare a diversi aprés-ski, con ristoranti e caffè dove rilassarsi in compagnia, oppure passeggiare e fare acquisti all’interno dei diversi negozi che vendono abbigliamento, e non solo, in città.

La località è facilmente raggiungibile grazie a collegamenti autobus diretti da Venezia e Belluno, oppure, e per chi preferisce arrivare in auto, è possibile sfruttare ampie strutture di parcheggio.

Pista da sci di Cortina d'Ampezzo, una delle mete da visitare in montagna in Veneto

Fonte: iStock

Pista da sci a Cortina d’Ampezzo

Alleghe e il Comprensorio Civetta

Un’altra destinazione che sciatori e snowboarder non possono perdere è il comprensorio sciistico del Civetta, ed è considerato anche come il più grande comprensorio del Veneto all’interno della destinazione Dolomiti Superski. Questa destinazione è ideale per tutti coloro che ricercano piste sicuramente meno affollate e più rilassate, ma senza rinunciare a panorami spettacolari. I tracciati si snodano su piste lunghe in totale 72 chilometri e sono adatte a sportivi di qualsiasi livello. Il prezzo d’acquisto dello Skipass giornaliero per adulto parte da un prezzo di 62€ in bassa stagione e 67€ in alta stagione.

Facendo base ad Alleghe, durante l’inverno il lago omonimo si trasforma anche in una pista naturale di pattinaggio, creando un’atmosfera magica per famiglie e bambini. Questa cittadina è facilmente raggiungibile in auto da Belluno.

Trekking ed escursioni in montagna in Veneto

Fare trekking ed escursionismo in Veneto dà la possibilità a tutti di immergersi in paesaggi unici, circondati da panorami che non possono non essere fotografati e conservati tra i ricordi più belli. La regione offre una serie di sentieri per ogni esigenza, che vanno dalle Dolomiti, Patrimonio UNESCO, alle colline prealpine. Si tratta di percorsi anche ricchi di storia, affascinanti in ogni stagione dell’anno.

Alta Via n. 1 delle Dolomiti

Uno dei percorsi di trekking più famosi ed ambiti in Europa è l’Alta Via n.1 delle Dolomiti: un itinerario di più giorni che porta i camminatori da nord a sud nelle Dolomiti, con tappe che regalano paesaggi spettacolari e viste su cime, valli profonde e rifugi alpini, presso i quali potersi anche riposare e godere dei piatti tipici della cucina montanara. Alcuni di questi rifugi sono anche base di partenza per escursioni giornaliere, mentre altri offrono la possibilità anche di pernottare.

Questo sentiero attraversa percorsi iconici come la Marmolada, il Pelmo ed il Civetta e, come già accennato in precedenza, la sua percorrenza richiede più giorni (circa 12), anche in base al tempo a disposizione. Questo sentiero non è adatto ad escursionisti principianti o che, in tutti i casi, non godono di una buona preparazione fisica.

Sentiero del Monte Baldo

Il Monte Baldo, una delle vette più belle del Veneto è la meta perfetta per chi ama il trekking, grazie a sentieri e cornici naturali stupende, oltre che panorami davvero indimenticabili sul vicino Lago di Garda che, durante l’inverno, regala un affascinante contrasto tra il blu intenso delle sue acque e le cime innevate.

Lungo il sentiero del Monte Baldo ci si imbatte nella Malga Coma, un punto di sosta ideale dove poter assaggiare i prodotti tipici delle montagne venete, come formaggi freschi e ricette tradizionali a base di carne.

Questo percorso ha una durata di circa 6 ore, andata e ritorno, ma allo stesso tempo è possibile optare per tratti più brevi e meno impegnativi. Il sentiero, adatto a tutti, anche a famiglie con bambini, parte da Malcesine e può essere raggiunto anche con una comoda funivia che sale fino alla cima del monte.

Il Monte Baldo viene anche chiamato con il nome “Giardino d’Europa” in quanto qui sono presenti oltre 2.000 specie di piante, le quali crescono in un ecosistema particolarmente favorevole.

Uomo percorre il Sentiero del Monte Baldo con il lago di Garda sullo Sfondo

Fonte: iStock

Sentiero del Monte Baldo, che si affaccia sul Lago di Garda

Escursioni sul Monte Grappa

Un’altra escursione molto consigliata è quella sul Monte Grappa, simbolo della resistenza italiana durante la Prima Guerra Mondiale e adatto a tutti coloro che, oltre ad una bella e rigenerante attività in natura, vogliono scoprire di più sugli avvenimenti storici della zona e della loro importanza per il Paese.

Ad esempio, passeggiando lungo questo sentiero è possibile visitare il Sacrario Militare, luogo che ospita le salme dei caduti del primo grande conflitto mondiale. Si tratta di un’esperienza culturale che arricchisce molto il trekking, aggiungendone anche un significato storico molto profondo.

Le escursioni lungo questi sentieri possono variare da brevi passeggiate, quindi di circa 2 ore, a trekking e camminate più impegnative, dalle quali raggiungere la cima del monte e che impiegano più o meno quattro o cinque ore.

Dove andare in Veneto con i bambini

La regione è ricca di destinazioni ideali anche per famiglie e bambini, dove fare attività immersi nella natura, tra storia ed attività all’aria aperta, così da vivere esperienze, divertenti e formative. Qui per i più piccoli sono presenti diversi parchi divertimento, oltre che parchi naturali dove fare facili escursioni ed attività interattive. Un esempio di avventure per i bambini in Veneto, oltre che le numerose piste da sci durante il periodo invernale, con scuole dedicate ai più piccoli, ed i sentieri attorno a luoghi unici come il Lago Misurina, può essere il Parco Avventura Caralte, un luogo adrenalinico per i più piccoli e che farà vivere un’esperienza emozionante a famiglie e bambini.

Parco Avventura Caralte

Nei pressi di Auronzo di Cadore e Belluno si trova il Parco Avventura Caralte, il posto perfetto dove le famiglie con bambini possono divertirsi in mezzo alla natura. Qui i più piccoli possono divertirsi grazie alla presenza di percorsi sugli alberi, dalla difficoltà crescente e che sono adatti a tutte le età, zip-line e ponti sospesi, che permettono di volare da un albero all’altro, e diverse aree pic-nic, per una pausa rigenerante immersi nel verde e nella natura, dopo una giornata all’insegna del divertimento. Sono presenti anche aree mini-golf, campi da calcetto e da tennis.

Il costo d’ingresso è di 13€ per i bambini e di 18€ per gli adulti ed è anche possibile prenotare anche l’ingresso per gruppi di almeno 15 persone con una maggiorazione di 3€, così da garantire la presenza dell’attrezzatura necessaria.

Bambino si diverte sulla neve del Lago Misurina d'inverno, una delle mete da visitare in montagna in Veneto

Fonte: iStock

Lago di Misurina innevato in inverno

Il Veneto è una regione assolutamente da visitare, ricca di storia e tradizioni, ma anche natura incontaminata che saprà sicuramente emozionare i visitatori provenienti da ogni parte d’Italia e non solo. Si tratta di un territorio in montagna tutto da esplorare: pronti al prossimo viaggio?

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Dove andare in montagna in Trentino, tutto l’anno

Il Trentino è una delle destinazioni più amate da chi cerca la bellezza incontaminata delle montagne, siano esse coperte di neve in inverno o fiorite di verde in estate. Con le sue valli, laghi alpini, parchi naturali e impianti sciistici all’avanguardia, questa regione del nord Italia offre un’incredibile varietà di esperienze, dalle escursioni più tranquille alle avventure sugli sci.

Se state pianificando una vacanza in montagna, il Trentino è la meta ideale per ogni stagione. In questo articolo vi guideremo alla scoperta dei luoghi più affascinanti da visitare durante tutto l’anno, con informazioni pratiche per organizzare al meglio il vostro soggiorno.

Dove andare in montagna in Trentino in estate: parchi, laghi e riserve

L’estate in Trentino è sinonimo di escursioni nei parchi naturali, gite in barca sui laghi alpini e passeggiate tra boschi e montagne. Il clima mite e l’ambiente montano offrono una vasta gamma di attività all’aria aperta, ideali per ricaricare le batterie.

Parco Naturale Adamello-Brenta

Il Parco Naturale Adamello-Brenta è uno dei parchi più grandi e affascinanti del Trentino, un vero e proprio angolo di paradiso per gli amanti della natura. Situato a sud della provincia, tra le valli di Non, Sole e Val Rendena, questo parco regala paesaggi mozzafiato, con montagne imponenti, valli selvagge, laghi alpini cristallini e una fauna ricca e variegata. È un luogo ideale per chi cerca un’esperienza immersiva nella natura, con opportunità per escursioni, trekking e passeggiate adatte a tutti i livelli di difficoltà, soprattutto in estate, quando i sentieri sono più accessibili e i rifugi alpini sono operativi.

Il parco è aperto tutto l’anno, ma durante i mesi estivi, grazie alle condizioni meteorologiche favorevoli, è possibile esplorarlo in tutta tranquillità, approfittando dei numerosi percorsi che si snodano tra i suoi territori. L’ingresso al parco è gratuito, tuttavia, alcuni rifugi e servizi specializzati possono richiedere una prenotazione e, in alcuni casi, un contributo economico per l’utilizzo.

Parco Naturale Adamello-Brenta

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La neve al Parco Naturale Adamello-Brenta

Lago di Tovel

Il Lago di Tovel, situato nel cuore del Parco Naturale Adamello-Brenta, è una delle principali attrazioni estive del Trentino. Questo incantevole lago di montagna è celebre per le sue acque cristalline, che offrono uno spettacolo unico, e per il fenomeno della “fioritura rossa”, che si verifica in determinati periodi dell’anno, quando le acque assumono una colorazione sorprendente. Durante i mesi estivi, il lago diventa un luogo ideale per praticare il kayak, fare passeggiate intorno alle sue sponde o semplicemente rilassarsi godendo della tranquillità del paesaggio circostante.

Il lago è accessibile tutto l’anno, ma l’accesso alla zona che lo circonda è regolato dalla stagione turistica. Da maggio a ottobre, si può raggiungere senza particolari limitazioni. Tuttavia, durante la stagione estiva, l’ingresso alla zona è a pagamento, con un costo di circa 5 euro per l’intera giornata di parcheggio.

Parco Naturale Paneveggio – Pale di San Martino

Il Parco Naturale Paneveggio – Pale di San Martino, situato nella parte orientale del Trentino, è un’area di grande fascino, nota per la sua vasta rete di sentieri, le maestose vette delle Pale di San Martino e la ricchezza di flora e fauna. Questo parco è perfetto per passeggiate ed escursioni e una delle sue attrazioni principali è la famosa Foresta dei Violini, dove vengono selezionati gli alberi per la realizzazione di violini di alta qualità. Durante l’estate, il parco offre anche numerose attività didattiche e visite guidate, pensate per famiglie e bambini, che arricchiscono l’esperienza di visita.

Il parco è visitabile tutto l’anno, ma la stagione migliore per le escursioni e le attività all’aria aperta va da maggio a ottobre, quando le condizioni meteo sono ideali. L’ingresso al parco è gratuito, ma alcune attività guidate o visite a specifiche aree potrebbero comportare un costo aggiuntivo.

Dove andare in montagna in Trentino in inverno: località e impianti sciistici

In inverno, il Trentino diventa una meta ideale per gli amanti degli sport invernali. Con le sue stazioni sciistiche ben attrezzate e una neve che, grazie alla posizione geografica, garantisce ottime condizioni, la regione è perfetta per trascorrere giornate sulle piste o dedicarsi a sport come il fondo, lo slittino e le passeggiate sulla neve.

Madonna di Campiglio

Madonna di Campiglio è senza dubbio una delle stazioni sciistiche più prestigiose e ricercate dell’intero Trentino, una meta ideale per chi cerca un’esperienza all’insegna dello sport e del lusso. Immersa nel cuore del Parco Naturale Adamello-Brenta, questa località offre scenari mozzafiato, con vette che toccano i 2.600 metri di altitudine e una ricca varietà di paesaggi montani. Con oltre 150 km di piste da sci, Madonna di Campiglio è il luogo perfetto per soddisfare le esigenze di sciatori e snowboarder di ogni livello, dalle piste più facili per principianti fino a quelle nere per gli sciatori esperti, come il celebre Canalone Miramonti, sede della famosa gara 3Tre.

Oltre alla qualità delle piste, Madonna di Campiglio è nota per la sua offerta di servizi e strutture di altissimo livello. La cittadina, elegante e raffinata, si distingue per la sua vivace vita après-ski, con numerosi ristoranti che propongono piatti tipici trentini, ma anche per i suoi boutiques di lusso e spa esclusive dove potersi rilassare dopo una giornata di sci. La sua atmosfera accogliente e cosmopolita è perfetta per chi desidera coniugare sport e benessere, e la vivace vita notturna garantisce svago fino a tarda sera, con bar e locali dove ascoltare musica dal vivo o semplicemente godersi un cocktail con vista sulle montagne.

Gli impianti di risalita sono generalmente operativi da metà dicembre fino alla fine di aprile, con orari che vanno dalle 8:30 alle 16:30, permettendo così di sfruttare al massimo ogni giornata di sci. Per chi vuole godersi una giornata sulla neve senza preoccuparsi della durata della propria esperienza, è possibile acquistare un biglietto giornaliero che varia tra i 50 e i 60 euro. I prezzi possono subire delle variazioni stagionali e sono disponibili pacchetti settimanali e sconti per bambini, ragazzi e famiglie, rendendo la stazione accessibile anche a chi cerca una vacanza più lunga o una soluzione conveniente per tutta la famiglia.

Val di Fassa

La Val di Fassa è una delle valli più apprezzate del Trentino per gli sport invernali, con un’ampia offerta di impianti moderni e piste che si estendono lungo tutta la valle. Grazie alla sua posizione strategica, offre accesso diretto al comprensorio Dolomiti Superski, uno dei più grandi e completi d’Europa, che include oltre 1.200 km di piste e una vasta gamma di impianti. Durante l’inverno, la Val di Fassa è il punto di riferimento ideale per chi pratica sci, snowboard, o altre attività sulla neve, ma anche per chi desidera rilassarsi e godere della bellezza dei paesaggi montani. Oltre allo sci, la valle offre anche alternative come escursioni con le ciaspole, pattinaggio su ghiaccio e molteplici eventi per famiglie.

Dolomiti, Val di Fassa

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I monti delle Dolomiti in Val di Fassa

Gli impianti della Val di Fassa sono generalmente aperti da dicembre ad aprile, con orari che vanno dalle 8:30 alle 17:00, a seconda delle condizioni meteorologiche. Il biglietto giornaliero per l’accesso agli impianti della valle ha un costo di circa 45€, ma sono disponibili pacchetti combinati per più giorni e sconti per famiglie, che rendono l’offerta ancora più conveniente. In ogni caso, la possibilità di acquistare pacchetti per più giorni permette di esplorare tutte le piste della zona a un prezzo vantaggioso.

Per chi cerca una proposta ancora più ampia, il comprensorio Dolomiti Superski, che include anche la Val di Fassa, offre l’opportunità di sciare su un numero enorme di piste, con un costo giornaliero di circa 80€ per l’ingresso. Questo skipass permette di accedere a tutti i 12 comprensori sciistici delle Dolomiti, dando la possibilità di esplorare le diverse vallate e godere della varietà dei paesaggi e delle piste. Se si preferisce un’opzione più lunga, un pacchetto di 6 giorni ha un costo di circa 475€, con sconti per i ragazzi tra gli 8 e i 16 anni e per gli over 65.

Alpe Cimbra

L’Alpe Cimbra, situata nel comprensorio della Val dei Mocheni e della Val di Fiemme, è una destinazione ideale per chi cerca una vacanza invernale tranquilla ma ricca di opportunità per gli sport sulla neve. Con circa 40 km di piste, questa località è perfetta per le famiglie e per i principianti, grazie alla varietà dei suoi percorsi facili e ben attrezzati. Oltre allo sci alpino, l’Alpe Cimbra offre anche diverse attività per chi vuole esplorare la montagna in modo diverso, come lo sci di fondo, le passeggiate con le ciaspole e lo slittino, per una vera e propria esperienza immersiva nella natura.

Gli impianti di risalita aprono a dicembre e chiudono a metà aprile, con orari che vanno dalle 8:30 alle 16:30, permettendo di godere di un’intera giornata sulla neve. Il costo per un biglietto giornaliero è di circa 40 euro, ma ci sono anche vantaggiose offerte per i bambini e pacchetti settimanali per chi desidera trascorrere più giorni sulle piste, rendendo l’Alpe Cimbra una meta adatta a famiglie e gruppi che cercano un’esperienza sciistica più rilassata ma comunque completa.

Trekking ed escursioni in montagna in Trentino

Il Trentino è un vero e proprio paradiso per gli amanti del trekking. Con i suoi numerosi sentieri che si snodano tra valli, boschi e montagne, la regione offre percorsi adatti a tutti i livelli di difficoltà. Le escursioni più famose includono il Sentiero delle Dolomiti, il Giro dei Laghi di Montagnoli e l’itinerario che porta alla cima del Monte Bondone.

  • Difficoltà dei sentieri: i sentieri in Trentino variano da facili passeggiate ad impegnativi percorsi di alta montagna, come quelli che portano al rifugio Tuckett o al Rifugio Alimonta nel Parco Adamello-Brenta.
  • Attività consigliate: oltre al trekking, è possibile fare escursioni a cavallo o in mountain bike su sentieri dedicati.

Dove andare in Trentino con i bambini

Il Trentino è una destinazione ideale per una vacanza in famiglia. Oltre agli sport invernali e alle escursioni estive, la regione offre attività pensate appositamente per i più piccoli. Potrete visitare parchi tematici come il Parco Faunistico di Spormaggiore, dove i bambini possono osservare da vicino animali tipici delle Alpi, oppure fare un’esperienza unica alla Mondo X di Folgaria, un parco avventura con percorsi sospesi sugli alberi e percorsi didattici.

In inverno, le località sciistiche come Madonna di Campiglio e Val di Fassa hanno scuole di sci specializzate per bambini, che offrono lezioni personalizzate e attività a misura di piccolo sciatore. Inoltre, le passeggiate con le ciaspole e le escursioni sulla neve sono esperienze indimenticabili da vivere con tutta la famiglia.

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Dolomiti Friulane: 10 meraviglie da scoprire in un paradiso nascosto

Le Dolomiti Friulane, tutelate dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità, rappresentano una gemma nascosta nel cuore delle Alpi, laddove la montagna si svela nella sua forma più autentica, lontana dal clamore del turismo di massa. Sono un vero rifugio per l’anima, un luogo in cui natura, tradizione e cultura si fondono in un abbraccio senza tempo.

Andiamo, allora, alla scoperta di dieci meraviglie da non perdere in questa terra incantata.

1. Il Parco Naturale delle Dolomiti Friulane

Non si può non iniziare dal Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, area protetta che si estende su oltre 37.000 ettari, dove ogni passo rivela panorami che sembrano dipinti.

Dalle cime austere alle vallate incontaminate, il parco è un paradiso per gli amanti del trekking, con sentieri che conducono a limpidi laghetti alpini, boschi silenziosi e scorci indimenticabili.

2. La Forcella Clautana

Un passo incantato che collega la Val Cimoliana alla Val Settimana e permette di respirare l’essenza delle Dolomiti più selvagge, con paesaggi aspri e una quiete che sembra provenire da un’altra epoca.

La Forcella è un punto di incontro tra natura e storia: attraversandola si possono osservare resti di antichi percorsi utilizzati dai pastori e dai commercianti per valicare le montagne.

3. Il Lago di Barcis

Lo splendido Lago di Barcis, incorniciato dalla suggestiva cornice delle Prealpi Friulane, è una tappa da segnare in lista per gli sport acquatici: infatti, le sue acque turchesi sono perfette per praticare vela, surf, canoa e kayak.

Le rive tranquille e una fitta rete di sentieri e piste ciclabili creano anche un ambiente ideale per gli appassionati di trekking e ciclismo. Ma non solo: le famiglie trovano il loro angolo di serenità, grazie alle aree attrezzate che offrono momenti di puro relax immersi nella natura.

4. Il Campanile di Val Montanaia

Campanile di Val Montanaia, Chimolais,

Fonte: iStock

Il maestoso Campanile di Val Montanaia

Simbolo delle Dolomiti Friulane, la spettacolare guglia di roccia conosciuta come “Campanile di Val Montanaia” è una sorprendente opera d’arte naturale.

Raggiungibile con un’escursione consigliata ai più allenati, si tratta di una meta ambita dagli alpinisti e un luogo di contemplazione per chi cerca il contatto più puro con la montagna.

5. Il borgo di Andreis

Adagiato a 455 metri sul livello del mare, Andreis regala un paesaggio dal fascino alpino, pur trovandosi a una quota modesta.

All’ingresso della suggestiva Valcellina, parte del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane e Bandiera Arancione del Touring Club, trova uno dei suoi elementi distintivi nell’architettura spontanea: le tipiche case “andreane” si riconoscono all’istante per i ballatoi in legno scuro e le scale esterne, mentre le stradine sono adornate da muretti in pietra che amplificano l’atmosfera rustica e accogliente.

A raccontare la storia e le tradizioni locali è il Museo dell’Arte e della Civiltà Contadina, dove oggetti d’epoca e fedeli ricostruzioni di ambienti mostrano uno spaccato della vita quotidiana del borgo nella prima metà del Novecento.

Conosciuto anche come il “paese delle aquile”, Andreis ospita una mostra dedicata all’avifauna del Parco e un’area faunistica per il recupero di rapaci feriti, ed è la scelta ottimale per chi ama le attività all’aria aperta: dai percorsi di nordic walking del Nordic Life Park alle escursioni e passeggiate, ogni angolo invita a vivere un’esperienza a stretto contatto con l’ambiente.

6. La Val Zemola

La Val Zemola, incastonata a nord dell’abitato di Erto, si apre in tutta la sua bellezza poco oltre il paese e si estende per circa dieci chilometri. Nell’abbraccio di vette maestose come i Monti Duranno, Palazza, Porgeit e Borgà, ammalia con panorami spettacolari e un continuo invito alla scoperta: cascate incantevoli, grotte naturali e piccole gallerie risalenti alla Seconda Guerra Mondiale, testimonianze silenziose del passato.

Tra le sue perle, la valle accoglie il torrente Zemola, celebre per il canyon naturale dove è possibile vivere l’emozione del canyoning, sport adrenalinico e tecnico che è riservato a canyoners esperti o a chi si affida a guide specializzate, date le difficoltà che il percorso può presentare.

7. La Val Gleris

In inverno, la Val Gleris si trasforma in un località da fiaba, con il silenzio che avvolge le montagne e le fitte abetaie adornate da una soffice coltre di neve: il palcoscenico perfetto per avventure sulla neve, da vivere con le ciaspole, immergendosi appieno nella quiete della natura incontaminata.

Tra i percorsi più affascinanti, il Sentiero della Volpe porta ai piedi del gruppo montuoso del Gleris: la passeggiata, oltre a un’occasione per godere di paesaggi mozzafiato, è anche la meta ideale per chi ama la fotografia naturalistica. Lungo il tragitto, è possibile avvistare e immortalare cervi, caprioli e camosci nel loro habitat naturale.

8. Il Monte Duranno

Monte Duranno, Friuli Venezia Giulia

Fonte: iStock

Suggestivo percorso che conduce al Monte Duranno

Con i suoi 2668 metri, Monte Duranno è la seconda vetta più alta delle Dolomiti Friulane e colpisce per le sue forme imponenti e ardite, tanto da essere soprannominato localmente il “Becco dell’Oca”. Il suo profilo varia a seconda del punto di osservazione: aguzzo e slanciato se ammirato da ovest o est, più ampio e massiccio se visto da nord o sud.

Il monte, simbolo di sfida e avventura, non è accessibile tramite semplici sentieri. Per raggiungere la cima, infatti, è necessaria una buona esperienza alpinistica, l’uso della corda e la conoscenza delle tecniche di arrampicata. La via normale, conosciuta anche come “dei cacciatori ertani”, prende il nome dai primi scalatori che la percorsero: Sartor, Filippin e Martinelli.
L’itinerario, logico e diretto, presenta difficoltà tecniche fino al III+.

Esiste un’altra via di salita, tecnicamente meno impegnativa (massimo II), ma più complessa nello sviluppo, motivo per cui è raramente utilizzata da chi tenta la conquista del Duranno, una delle sfide più avvincenti per gli alpinisti.

9. Cimolais

Cimolais, cuore pulsante del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane incastonato nella Val Cimoliana, amena valle laterale della Val Cellina, affascina con le stradine acciottolate e le case in pietra che raccontano storie di una vita rurale semplice, che ha saputo custodire un ambiente naturale intatto.

Gli amanti della natura troveranno ad attenderli chilometri di sentieri incontaminati, dove l’unica compagnia sarà quella degli endemismi botanici, come l’Arenaria huteri e la Campanula morettiana, o degli esemplari della fauna locale quali cervi, caprioli, camosci, marmotte, aquile e stambecchi.

Tra i luoghi di interesse, spiccano la Chiesa Parrocchiale, arricchita da magnifici altari lignei del Seicento, e le numerose chiesette alpine disseminate sul territorio.

10. L’incanto dell’acqua

Parlando delle Dolomiti Friulane, una menzione particolare va ancora al tema dell’acqua.

Laghi cristallini, come quelli azzurrissimi di Barcis e Tramonti, sono fantastici mountain-beach mentre i torrenti (Cellina, Meduna, Cosa, Arzino) propongono divertenti percorsi per kayak e canoa, mentre dove scorrono più impetuosi, come in Alta Valcellina, diventano ideali per il rafting.

Le grotte e le forre sono un sogno per il canyoning, soprattutto le Grotte e l’Orrido di Pradis a Clauzetto, attrezzate per accogliere in sicurezza i visitatori. Percorribile a piedi e in bicicletta, e d’estate anche con un trenino turistico, la Forra del Cellina è invece il più grande canyon del Friuli Venezia Giulia, uno dei più suggestivi e importanti d’Italia.

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Yellowstone quinta stagione: le location della serie Tv sulla saga dei Dutton

Un ranch in Montana, un posto da proteggere e custodire. La famiglia Dutton, guidata dal premio Oscar Kevin Costner nei panni di John Dutton, proprietario di un luogo ormai minacciato da una modernità che incombe: un western contemporaneo che ha affascinato pubblico e critica.

La seconda parte dell’ultima stagione di Yellowstone è arrivata venerdì 20 dicembre in esclusiva su Sky (in onda su Sky Atlantic)  e in streaming solo su NOW.

La trama della quinta stagione

Creata da Taylor Sheridan, la serie targata Paramount ha seguito a lungo le vicende della famiglia Dutton nella lotta per difendere il loro ranch.

In questa seconda parte della quinta e ultima stagione, la serie riprende da un tragico evento che sconvolge tutta la famiglia. Beth (Kelly Reilly) e Kayce (Luke Grimes) cominciano a indagare, determinati a scoprire la verità, con l’aiuto di Rip Wheeler (Cole Hauser). Gli indizi sull’accaduto sembrano portare a Jamie che fa di tutto per difendere la propria posizione.
La guerra intestina fra lui e Beth,  porterà a determinare il futuro del ranch dei Dutton.

In questo capitolo finale della serie saranno Kelly Reilly, Wes Bentley, Luke Grimes nei panni rispettivamente di Beth, Jamie e Kayce Dutton a prendere in mano la situazione nel ranch, insieme a Rip Wheeler, rancher di fiducia della famiglia, interpretato da Cole Hauser.

Le nuove location di Yellowstone

Per realizzare le riprese della nuova stagione, la produzione si è spostata dallo Utah al Montana, la vera ambientazione delle vicende della famiglia Dutton.

Troviamo così Missoula, la seconda città più grande del Montana, dove Ryman Street e Ruby’s Café hanno fatto da sfondo a un’intensa scena di sparatoria.

Missoula, Montana

Fonte: iStock

La bellissima città di Missoula

Un momento chiave della serie, in cui Beth Dutton incontra Carter fuori da un ospedale, è stato girato al Missoula Community Medical Center, che è anche l’ospedale che ha curato John Dutton dopo che era stato colpito nel drammatico finale della terza stagione.
Sempre a Missoula, troviamo anche il County Courthouse e il vicino Garlington Building.

A mezz’ora a sud di Missoula, ecco il Glen’s Café, dove John Dutton ordina una bistecca da Salisbury, mentre a una mezz’ora a nord, il Gray Wolf Peak Casino all’estremità meridionale della Flathead Indian Reservation.

Passiamo poi ad Hamilton, (un’ora a sud di Missoula), dove è stata filmata una scena di inseguimento mortale in auto su Meridian Road e Bear Creek Road.
Inoltre, Hamilton ospita la residenza del governatore, situata nella Daly Mansion, imponente casa vittoriana, costruita alla fine dell’Ottocento, oggi museo e location per matrimoni aperta al pubblico tramite visite guidate.
Sempre qui, spicca anche l’edificio della Montana Livestock Association della serie, in pieno centro.

L’ufficio del governatore ha visto come cornice il vero Montana State Capitol a Helena, capitale dello Stato del Montana e capoluogo della contea di Lewis and Clark.

Infine, a 16 chilometri da Billings (la città più grande del Montana), si trova la fittizia Broken Rock Reservation, dimora di Thomas Rainwater. L’ambientazione è stata girata in un’autentica riserva indiana, la Crow Reservation, tra paesaggi mozzafiato e natura selvaggia.

Dove si trova il ranch, protagonista indiscusso

L’iconico Yellowstone Dutton Ranch, come appare nella serie, è stato girato presso il Chief Joseph Ranch, uno storico ranch dove una famiglia vive e lavora dal 2012, alle pendici della Bitterroot Valley, con il maestoso Trapper Peak sullo sfondo.

Per secoli, il territorio è stato la casa della tribù nativa americana Salish e, sul finire del 1800, lo attraversò lo stesso Chief Joseph. Nel 1917, William Ford e Howard Clark Hollister iniziarono a costruire il lodge, in origine noto come Ford-Hollister Lodge, e poi rinominato Chief Joseph Ranch nei primi anni del 1950.

Per gli appassionati, è possibile soggiornare in una delle due baite (da 4 a 8 persone ciascuna) in affitto della proprietà, a patto che non vi siano riprese, per almeno tre notti. In più, i proprietari organizzano tour guidati del ranch e dei set di Yellowstone.