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Paesaggi mozzafiato e natura rigogliosa, un borgo davvero speciale

Oggi vi portiamo nel versante laziale del meraviglioso Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e il motivo è piuttosto semplice: da queste parti sorge un paesino dai paesaggi mozzafiato e dalla natura rigogliosa, un borgo così speciale che ha persino ricevuto la prestigiosa Bandiera Arancione assegnata del Touring Club Italiano.

Picinisco, il borgo che ispirò un romanzo

Il borgo in questione si chiama Picinisco ed è un’autentica meraviglia della provincia di Frosinone. Si caratterizza, infatti, per essere incoronato da una natura incontaminata che spesso è in grado di regalare paesaggi che arrivano dritti al cuore.

Sono tantissimi, infatti, i sentieri presenti e che aiutano il viaggiatore a scoprire questo bellissimo territorio. Alle spalle del paesino, tra le altre cose, si erge in tutta la sua eleganza e fierezza il massiccio del monte Meta, alto ben 2242 metri. Una sorta di controllore che sta lì vegliare sul borgo e la valle in cui sorge.

Il suo centro storico, invece, si sviluppa all’interno di un’affascinante cinta muraria, un vero e proprio impianto medievale fortificato che nel corso del tempo ha conquistato chiunque lo abbia visitato, compreso chi decise di trarne ispirazione per scrivere un romanzo.

Da queste parti, infatti, sorge una graziosa villa vittoriana risalente agli inizi del ‘900, ma che ancora oggi è conosciuta come Casa Lawrence. Se vi state chiedendo il perché la risposta è molto più facile di quanto sembri: il suo nome deriva all’autore inglese D. H. Lawrence che qui soggiornò nel 1919.

E a tal proposito si narra che fu così ispirato dal paese con i suoi scenari incantevoli che decise di concepire e scrivere proprio qui il suo romanzo The Lost Girl, La ragazza perduta, pubblicato nel 1921, in cui è possibile riscoprire tra le pagine il paesaggio di Picinisco.

Cosa vedere a Picinisco

Tutto il centro storico del bellissimo paese di Picinisco è dominato da un castello del 1054. Quattro sono le porte che circondano il borgo medievale ed entrarvi vuol dire scoprire vicoli, piccole piazze e palazzi signorili con portali e balconi in pietra.

Il vero e proprio cuore del paese è piazza Capocci dove svetta fiero un platano centenario, ma anche Palazzo degli Orologi e la chiesa di San Rocco. Molto suggestiva anche piazza Fucina, con una splendida meridiana e con vista sulla valle che lascia davvero incantanti.

Ma come vi dicevamo in precedenza, l’antico borgo si sviluppa intorno a un maestoso castello, eretto nell’XI secolo. Il maniero sfoggia una pianta rettangolare ed è circondato da un lato dalle case dell’antico centro storico. Porta Rione è il suo accesso principale, oltre a essere quello meglio conservato del castello, e da qui si può ammirare un grande torrione e alcune torri poste agli angoli.

Varcata la porta si può scoprire l’omonima piazza che conduce a una via intitolata a un figlio illustre di Picinisco: lo scrittore Giustino Ferri. La casa dell’artista si trova in piazza Fucina, la quale ospita anche la Chiesa di San Lorenzo Levita e Martire, del 1305, con all’interno un organo a canne costruito da Cesare Catarinozzi nel 1739.

Insomma, Picinisco è un borgo dall’anima assolutamente autentica e che merita di essere scoperto.

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Idee di Viaggio panorami Viaggi

Da questo binocolo sospeso puoi ammirare un panorama da sogno

La voglia di scoperta che accompagna i viaggi che compiamo nella vita è spesso nutrita dall’esigenza di vivere esperienze uniche e straordinarie. E poco importa se le destinazioni scelte sono lontanissime o più vicine a noi, perché quello che conta davvero sono le emozioni che proviamo tutte le volte che tocchiamo con mano la grande bellezza che appartiene al mondo che abitiamo.

Una bellezza, questa, che non per forza dobbiamo inseguire fino all’altro capo del mondo, perché spesso si palesa così, all’improvviso, anche quando meno ce lo aspettiamo. Può succedere durante una passeggiata a ritmo lento oppure in occasione di una sosta panoramica che permette di ammirare le meraviglie che appartengono al pianeta.

Ed è proprio questo che succede quando si raggiunge il Binocolo di Matteo Thun, una passerella sospesa sulla Valle dell’Adige dalla quale è possibile contemplare un panorama da sogno incorniciato da rocche, castelli e montagne.

Bentornati nei Giardini di Castel Trauttmansdorff

Per raggiungere quello che è, con tutta probabilità, uno dei binocoli più spettacoli del mondo intero e ammirare dall’alto un panorama affascinante e suggestivo, dobbiamo recarci in un luogo altrettanto straordinario che tutti conosciamo bene. Stiamo parlando dei Giardini di Castel Trauttmansdorff che, siamo certi, non hanno bisogno di presentazioni.

Situati a Merano, e suddivisi in aree tematiche, questi giardini si snodano intorno all’iconico castello per oltre 12 ettari, con un dislivello di 100 metri, assumendo la forma di un anfiteatro naturale. L’area che circonda Castel Trauttmansdorff, un tempo residenza invernale dell’Imperatrice Sissi, ospita uno dei giardini botanici più variegati e incredibili del nostro Paese. La sua posizione strategica, inoltre, permette ai visitatori di godere di scorci panoramici unici che si aprono passo dopo passo e che si perdono sulle montagne circostanti e sulla città di Merano.

I punti di osservazione, all’interno dei Giardini di Castel Trauttmansdorff sono tantissimi, ma ce n’è uno che, più di altri, è destinato a lasciare senza fiato chiunque osi addentrarsi nella zona più selvaggia del giardino.

Percorrendo la Passeggiata di Sissi, quella che attraversa anche il Bosco di Roverelle, è possibile raggiungere una passerella che affaccia direttamente sulla valle che sovrasta. Si tratta del Binocolo di Matteo Thun, uno spettacolare punto panoramico sospeso tra cielo e terra dal quale è possibile ammirare uno dei paesaggi più suggestivi del BelPaese.

Il Binocolo di Matteo Thun

Fonte: iStock/AlizadaStudios

Il Binocolo di Matteo Thun

ll Binocolo di Matteo Thun

Inaugurato nel 2005, e progettato dell’architetto altoatesino Matteo Thun, il Binocolo è situato sul punto più alto dei giardini, lì dove è possibile accedere a una vista privilegiata sulle vette del gruppo Tessa, sulla valle caratterizzata da frutteti e vigneti e sulla città di Merano.

L’opera architettonica, che è visibile da diverse aree dei Giardini di Castel Trauttmansdorff, affascina e incuriosisce i visitatori. La passerella, infatti, esce dalle fronde degli alberi che popolano il Bosco di Roverelle, poi si allunga verso il vuoto, come se volesse spiccare il volo, ospitando alla sulla sommità un binocolo tridimensionale che incornicia tutto il panorama circostante.

L’esperienza è da brividi, e per attraversare tutta la passerella è richiesto un po’ di coraggio. Ma possiamo assicurarvi che una volta raggiunto il binocolo si aprirà davanti ai vostri occhi uno spettacolo incredibile. Fermatevi tutto il tempo che volete: da qui la vista è magica.

Il Binocolo di Matteo Thun

Fonte: iStock/AlizadaStudios

Il Binocolo di Matteo Thun, Giardini di Castel Trauttmansdorff
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autunno Idee di Viaggio luoghi misteriosi panorami Viaggi

L’autunno infiamma il paesaggio: la caccia alle foglie ha inizio

C’è qualcosa di straordinariamente magico che coinvolge Paesi, città, villaggi e borghi del mondo intero e che si verifica a ogni cambio stagione. Quattro volte l’anno, infatti, questi luoghi si trasformano nel palcoscenico ideale dello spettacolo più bello della natura.

I paesaggi cambiano e si trasformano, modificano i loro lineamenti e i loro colori e, abbigliati di vesti totalmente nuove, ci lasciano ogni volta senza fiato. L’autunno, poi, è un’esplosione di magia che invade e pervade le strade di ogni territorio del globo, regalandoci quelle che sono, con tutta probabilità, le atmosfere più suggestive di sempre.

È questo il periodo del foliage, quel fenomeno naturale che vede le foglie assolute protagoniste delle nostre visioni più belle. Sono tantissimi i luoghi dove ammirarlo, anche nel nostro Paese. Ma c’è un luogo, dall’altra parte del mondo, che più di tutti promette un’esperienza magica. Preparate le valigie, si parte per il Giappone: la caccia alle foglie ha inizio!

Momijigari: la caccia alle foglie

È il Sol Levante la destinazione migliore per ammirare lo spettacolo del foliage, un’esplosione di colori che vanno dal giallo al rosso, passando per l’arancione e il marrone. Raggiungere il Giappone in questo periodo assicura un’esperienza straordinaria a contatto con la natura che, proprio in questa occasione, mette in scena il suo spettacolo più bello.

I cittadini lo sanno bene, così come lo sanno tutti quei viaggiatori che scelgono di volare dall’altra parte del mondo per celebrare la grande bellezza che appartiene al Paese, e che diventa magica durante la stagione autunnale. Nel periodo che va da fine settembre a fine novembre, le persone si uniscono a quello che è diventato un rito nazionale per l’intero Giappone: il Momijigari.

Il nome di questa tradizione affonda le sue origini nella sua stessa essenza. Momiji che vuol dire acero e kari che significa caccia, sono i due termini che spiegano la tradizione nipponica di andare a caccia dei colori autunnali con una sola missione: quella di contemplare un paesaggio incantato e magico.

La caccia agli aceri, e più in generale agli alberi che cambiano colore, coinvolge tutto il Paese, da nord a sud. Tuttavia ci sono alcuni luoghi, che si snodano lungo il Giappone, nei quali Madre Natura ha scelto di inscenare spettacoli mozzafiato. Scopriamoli!

Bishamondo, Kyoto

Fonte: iStock

Bishamondo, Kyoto

Autunno in Giappone: i luoghi da non perdere

La stagione del Momijigari inizia a fine settembre in Hokkaido e si protrae fino agli inizi di dicembre nelle regioni più a sud come Kyushu e Kanto.

Se state programmando un viaggio in Giappone in autunno, allora, una delle destinazioni da non perdere è sicuramente Kyoto. Tutta la città, in questo periodo dell’anno, si infiamma letteralmente. Gli aceri di Rurikoin, tempio dal giardino straordinario, danno spettacolo, così come lo fanno quelli del monte Kurama, della zona di Arashiyama e quelli che si snodano tra gli edifici spirituali del Kiyomizu-dera.

In tutto il Paese, da nord a sud, non esiste parco, giardino o tempio che non sia coinvolto da questa grande trasformazione. Anche nell’affollata capitale del Giappone è possibile andare a caccia di foglie in questo periodo. Tra i luoghi da raggiungere assolutamente segnaliamo Jingu Gaien Ginkgo Avenue e i giardini di Rikugien.

Osaka incanta con la sua Minoo Park mentre Nikko mette in scena i suoi spettacoli più belli nella magica cornice del lago Chuzenji e al cospetto delle cascate Ryuzu.

Un altro luogo da raggiungere è per praticare il Momijigari è Hakone, una cittadina di montagna a ovest di Tokyo già celebre per gli onsen e per la vista sul monte Fuji. Anche da qui la vista sull’autunno è spettacolare.

Funivia del Monte Komagatake, Hakone

Fonte: iStock

Funivia del Monte Komagatake, Hakone
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itinerari panorami Umbria Vacanze natura Viaggi

Lungo uno degli itinerari ciclopedonali più panoramici d’Italia

Ripercorre la vecchia ferrovia dell’Umbria, attraversando alcuni dei paesaggi e delle cittadine più belle e storiche della Regione il “piccolo Gottardo degli Appennini” meglio conosciuta come “Spoleto-Norcia”.

Un’opera d’arte ferroviaria, progettata già a partire dal 1909 ma inaugurata solo nel 1926, chiusa nel ’68 e riaperta a nuova vita nel 2014. Questo itinerario, da percorrere a piedi o in bicicletta, è l’anima di un territorio che ha uno sterminato patrimonio storico-culturale e naturalistico e che vuole ritrovare la sua vocazione turistica.

Messo a dura prova dal terremoto di sei anni fa, ancora oggi alcuni tratti della vecchia ferrovia sono, infatti, inagibili: pedalare su questo tracciato, auspicando possa presto essere riaperto nella sua interezza ha dunque il sapore della ripartenza.green road

L’itinerario, che consente di scoprire la Valle Umbra attraversando località incantevoli e poco conosciute, è stato premiato come migliore via green d’Italia, vincendo il premio Italian Green Road Award nel 2015.

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Fonte: @Fabrizio Belia

Il tratto Sant’Anatatolia di Narco in Valnerina lungo la ciclabile Spoleto-Norcia

Il tracciato della Spoleto-Norcia

Le tappe sono Spoleto, Vallo di Nera, Castel San Felice, Abbazia SS. Felice e Mauro, Sant’Anatolia di Narco. Il tragitto da percorrere è tutta un’avventura: lungo i suoi 23,5 chilometri, ci sono ben 19 gallerie da attraversare e 24 tra ponti e viadotti, dai quali è possibile ammirare il verde e la meravigliosa natura umbra. La pista costeggia anche caselli abbandonati e raggiunge la straordinaria opera ingegneristica del Ponte della Caprareccia.

La leggera pendenza dei binari rende il tragitto adatto anche a chi voglia fare, oltre a una passeggiata rilassante, un po’ di sano esercizio fisico.

Per quanto riguarda i ciclisti, è importante sapere che si tratta di un percorso piuttosto complesso, in quanto non ha una conformazione ad anello, quindi prima di intraprenderlo bisogna essere ben allenati.

Sebbene l’ex-ferrovia possa essere percorsa in entrambi i sensi di marcia, si consiglia, soprattutto a chi si trova ad affrontare il tragitto per la prima volta, di partire da Spoleto.

Da Spoleto, il colpo d’occhio sul territorio attraverso il quale si pedala (o cammina) è spettacolare, con dolci colline punteggiate da piccoli borghi e da filari di ulivi e vitigni. Lungo tutto l’itinerario, si seguono le sponde dei torrenti Marroggia, Beverone, Timia e del fiume Topino.

Spoleto-Norcia_Vecchia_Ferrovia_Ponte_di_Cortaccione

Fonte: @Fabrizio Belia

L’itinerario mozzafiato lungo la Spoleto-Norcia

La “Spoleto Norcia in MTB”

Ogni anno, a settembre, lungo questo itinerario si tiene la “Spoleto Norcia in MTB”, la più grande manifestazione sportivo-turistica su due ruote in mountain bike del Centro Italia, che attira migliaia di amanti della bici, del cicloturismo e della natura. Giunta quest’anno alla nona edizione, si svolge dal 2 al 4 settembre 2022.

L’evento consiste in cinque diversi tipi di gare: una è agonistica (la SN Cup, 65 km, 1.750 metri di dislivello, solo per MTB), mentre quattro sono percorsi cicloturistici. Tre sono per gli appassionati e uno di soli 10 km, invece, è adatto alle famiglie e a tutti coloro che desiderano pedalare in tranquillità, percorrendo, almeno in parte, lo spettacolare tracciato della vecchia ferrovia tra le due cittadine umbre attraverso la Valnerina, una delle più rigogliose aree dell’Umbria, con le montagne solcate dal corso del fiume Nera in un tripudio di natura, arte e cultura, con antiche stazioni, eremi e borghi.

La gara agonistica, così come i percorsi cicloturistici, si svolgono domenica 4 settembre, mentre il 2 e il 3 settembre sono dedicati a momenti d’incontro e spettacolo tra i mondi del ciclismo, del cicloturismo, della cultura e del giornalismo, con una serie di eventi tra talk show, iniziative per grandi e piccoli, visite guidate alla scoperta di Spoleto.



Booking.com

Le iscrizioni sono aperte online sul portale laspoletonorciainmtb: il 31 luglio è il termine ultimo per ottenere il pacco gara con pettorale personalizzato e maglia tecnica e la quota di iscrizione più conveniente (50 euro), ma ci si può iscrivere fino alla vigilia della manifestazione (o al raggiungimento del numero massimo di partecipanti).

È possibile noleggiare una MTB anche in loco. Oltre alle MTB, possono partecipare anche le e-mountain bike, le fat bike e i tandem da montagna.

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Asia mete storiche Notizie panorami Russia Siberia treni storici Viaggi

Estate sul treno storico più panoramico d’Italia

Chi l’ha provata sostiene sia la ferrovia più bella e panoramica d’Italia. Attraversa paesaggi solitari, selvaggi, meravigliosi. Luoghi che ricordano la Siberia, fredda e innevata d’inverno, secca e calda d’estate, motivo per cui è chiamata Transiberiana d’Italia.

Questa linea ferroviaria attraversa l’Abruzzo e il Molise, due Regioni poco abitate e con paesaggi naturali incontaminati come pochi ormai in Italia. È il viaggio perfetto da fare in famiglia o per tutti coloro che desiderano farsi trasportare alla scoperta delle bellezze naturalistiche e dei centri storici più pittoreschi del Centro Italia.

La Transiberiana d’Italia

La tratta ferroviaria collega Sulmona a Isernia. In passato, è stata una rotta piuttosto frequentata, poi dismessa, e recuperata solo negli ultimi anni. Venne costruita e inaugurata alla fine dell’800, un’opera di ingegneria che richiese molto impegno.

Transiberiana Italia

Fonte: Claudio Colaizzo

La tratta ferroviaria collega Sulmona a Isernia

Basti pensare che la stazione di Rivisondoli-Pescocostanzo, una delle tappe più belle dell’itinerario, si trova a un’altezza di 1.268 metri, aggiudicandosi il titolo di seconda stazione più elevata della rete ferroviaria italiana (la più alta è quella del Brennero).

Una tratta ferroviaria storica

Per molti decenni, il tracciato, lungo 129 chilometri, è stato percorso da treni affollati di lavoratori e turisti, ma anche da convogli merci e da vagoni adibiti a trasporto di animali, dal momento che costeggia le principali vie della transumanza d’Abruzzo e del Molise.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, tuttavia, la Transiberiana d’Italia perse gran parte della sua importanza. Tra il 2010 e il 2011, venne definitivamente chiusa, per gli ingenti costi di gestione e lo scarso traffico ormai presente sul territorio. Ma un percorso così affascinante non poteva cadere nel dimenticatoio. Così, la linea Sulmona-Castel di Sangro è entrata a far parte del progetto Binari senza tempo ed è diventata oggi una tratta storica frequentata da migliaia di visitatori ogni anno.

L’itinerario della Transiberiana d’Italia

Un tracciato spettacolare che da solo vale un viaggio, attraverso centri abitati grandi e piccoli, dove la storia ha lasciato numerose e pregevoli tracce insieme a tradizioni artigianali ancora oggi praticate, ma anche parchi e paesaggi meravigliosi, tanto che il suo secondo nome è proprio “Ferrovia dei Parchi“.

Transiberiana-Italia

Fonte: Luca Catasta

La “Ferrovia dei Parchi” tra Maiella e Alto Sangro

È una vera e propria arrampicata sulla Maiella fino agli Altipiani Maggiori d’Abruzzo a quasi 1300 metri di quota, lungo distese completamente innevate durante l’inverno, per poi scendere sulla valle del fiume Sangro ed entrare nel verdissimo territorio dell’Alto Molise, tra vallate, panorami, sentieri e paesi di montagna.

Gli itinerari possono essere diversi e arrivare a Carovilli, un borgo dell’alto molisano, Castel di Sangro, un borgo dalle origini antichissime, oppure a Roccaraso, una delle principali località turistiche di montagna non soltanto dell’Abruzzo ma dell’intero Appennino.

Le escursioni

Anche le soste possono essere diverse e scelte autonomamente dai viaggiatori. Bellissima è quella alla stazione di San Pietro Avellana-Capracotta, dove visitare la riserva naturale Unesco Montedimezzo-Collemeluccio Alto Molise, una delle aree protette con la più diffusa biodiversità dell’Appennino.

transiberiana-italia-abruzzo-estate-2018

Fonte: @Abruzzo Instarail

Tra montagne e riserve naturali

Altrettanto interessante è la fermata ad Alfedena-Scontrone, dove si possono visitare due località dell’Alto Sangro, con un servizio di bus dedicato e una visita guidata dei due graziosi centri storici e del polo museale diffuso, toccando il suggestivo parco fluviale del Rio Torto nel centro di Alfedena e il belvedere di Scontrone che domina tutta la Val di Sangro.

Da non perdere è poi l’escursione a Campo di Giove, ai piedi della Maiella, con il suo grazioso centro storico tra vicoli, archi e antichi palazzi in pietra, mentre alla stazione di Palena, seconda sosta intermedia nello splendido scenario del Quarto di Santa Chiara, a oltre 1200 metri di quota, si può partecipare alla visita guidata dell’Eremo Celestiniano della Madonna dell’Altare, una fantastica roccaforte che sorge su una rupe, sorta là dove l’eremita Pietro Angelerio, poi futuro Papa Celestino V, si ritirò in una grotta.

A bordo di treni storici

Questo viaggio è reso ancora più affascinante perché fatto con treni storici. Le vetture d’epoca sono trainate da un locomotore a trazione termica. Le carrozze sono le cosiddette “Centoporte”, vetture risalenti agli Anni ’30, dai suggestivi interni e sedute di legno, composte ciascuna da quattro ambienti, con porte di salita e discesa su entrambi i lati.

Fonte: Wikipedia

Un’opera di ingegneria unica

Talvolta vengono impiegate le carrozze “Corbellini”, delle vetture più recenti, risalenti agli Anni ’50. Essendo vetture originali, a bordo è presente l’impianto di riscaldamento per la stagione fredda, mentre non è c’è l’aria condizionata, compensata però dai finestrini e dall’aria frizzante di montagna.

Le partenze estive

La Transiberiana d’Italia viaggia quasi tutto l’anno durante i weekend e ogni stagione ha un motivo per essere percorsa. D’estate, grazie alle belle e lunghe giornate soleggiate, regala tantissime esperienze da vivere all’aria aperta, facendo sosta nelle diverse tappe del treno.

Ecco le prossime date:

  • 25 giugno – Sulmona-Carovilli A/R
  • 26 giugno – Sulmona-Castel di Sangro A/R (evento speciale “Straor… binario)
  • 2 luglio – Sulmona-Carovilli A/R
  • 3 luglio – Sulmona-Carovilli A/R
  • 9 luglio – Sulmona-Carovilli A/R
  • 10 luglio – Sulmona-Carovilli A/R
  • 16 luglio – Sulmona-Carovilli A/R
  • 17 luglio – Sulmona-Carovilli A/R
  • 23 luglio – Sulmona-Castel di Sangro A/R
  • 24 luglio – Sulmona-Castel di Sangro A/R
  • 30 luglio – Sulmona-Castel di Sangro A/R
  • 31 luglio – Sulmona-Castel di Sangro A/R
  • 6 agosto – Sulmona-Castel di Sangro A/R
  • 7 agosto – Sulmona-Roccaraso A/R
  • 13 agosto – Sulmona-Castel di Sangro A/R
  • 14 agosto – Sulmona-Roccaraso A/R
  • 20 agosto – Sulmona-Castel di Sangro A/R
  • 21 agosto – Sulmona-Roccaraso A/R
  • 27 agosto – Sulmona-Castel di Sangro A/R
  • 28 agosto – Sulmona-Roccaraso A/R.

Info e prezzi

La partenza da Sulmona è sempre tra le 8.45 e le 9.00, mentre l’orario di rientro varia a seconda della stagione e della lunghezza dell’itinerario ed è tra le 19.00 e le 20.00 durante la stagione con più ore di luce, mentre d’inverno il rientro è previsto tra le 18.00 e le 19.00.

Il biglietto del treno storico costa 40 euro A/R per gli adulti e 20 euro per i bambini 4-12 anni non compiuti, mentre è gratuito fino ai 4 anni d’età (senza posto a sedere, uno per ogni adulto accompagnatore e solo se appartenente allo stesso nucleo familiare) e per persone con disabilità.

Le biciclette sono ammesse sul treno senza alcun supplemento, ma vanno consegnate alla partenza al personale per essere riposte sull’apposito carro bagagliaio posizionato in coda treno, dotato di rastrelliera bici.

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Cammini itinerari culturali Notizie panorami Viaggi

Il cammino tra paesaggi montani, letteratura e opere

In un periodo di riscoperta del turismo dell’emozione e dell’esperienza, i cammini sono protagonisti: chi decide di mettersi in viaggio a piedi, lo fa spesso con l’obiettivo di ritrovare il contatto con sé stesso e con la natura, e di riappropriarsi di un profondo legame con il territorio, la cultura, e la letteratura di un luogo.

Proprio in quest’ottica, nasce il Percorso Libropedonale. Passeggiando nei Borghi a Songavazzo, in provincia di Bergamo: il primo cammino letterario d’Italia che abbina spunti letterari, artistici e culturali nella splendida cornice dei paesaggi montani.

L’ideatore è Giuliano Covelli, Sindaco di Songavazzo, il più piccolo borgo dell’Altopiano clusonese parte dei Borghi della Presolana, e la progettista Oriana Bassani, artista e Consigliere Comunale: grazie al loro impegno e interesse, l’inedito Percorso Libropedonale va ad arricchire le proposte escursionistiche della zona e conferma il Comune montano tra i più attivi nell’ambito del turismo culturale.

La Cà di Leber, le Casette dei Libri e il Percorso Libropedonale

Il rapporto con i libri non è nuovo a Songavazzo: già nel 2011, infatti, è stata edificata la Cà di Leber, spazio di bookcrossing con una caratteristica in più, ovvero quella di essere all’interno di una piccola e accogliente baia-biblioteca in legno d’abete a ridosso del bosco, in località Picol: qui, ogni libro può essere condiviso e letto, magari rilassandosi sulla panchina gigante panoramica poco distante.

Nel 2014, è stata poi la volta delle dodici Casette dei Libri, create, come la Cà di Leber, dalla maestria dell’artista del legno Renzo Scandella e decorate dagli studenti del territorio e da artisti locali.

Le quattro casette di Songavazzo (le altre sono dislocate nei comuni limitrofi) sono collegate proprio dal nuovo Percorso Libropedonale unendo la letteratura a stupendi punti panoramici e monumenti di interesse storico-artistico.

Filo rosso dell’itinerario, brani scritti da numerosi autori che si sono lasciati ispirare dal paesaggio montano, dall’arte e dalla storia di Songavazzo.

Nove tappe d’autore per il Percorso Libropedonale

Il Percorso Libropedonale parte dalla Cà di Leber, costeggia le panchine panoramiche in località Porcarola, attraversa il centro storico affiancando anche la Chiesa dell’Addolorata e la Cappella funeraria della famiglia dello scultore Giovanni Maria Benzoni, e si conclude tornando alla Cà di Leber.

Sono nove le tappe previste, intervallate dalle quattro Casette dei libri segnalate da appositi leggii su cui si possono leggere i brani proposti dagli autori partecipanti, alcuni inediti e altri tratti da opere già pubblicate.
In più, scansionando il QR Code presente nella grafica dei pannelli a ogni tappa, si accede alla pagina web dedicata al Percorso sul sito dei Borghi della Presolana dove è possibile ascoltare dalla viva voce degli autori la lettura integrale dei brani letterari.

Ogni pagina contiene inoltre informazioni storico-artistiche sul territorio e notizie sugli autori che hanno partecipato all’innovativo e interessante progetto.

Il percorso, adatto a tutti, dura circa un’ora: per le sue caratteristiche, può rappresentare anche un’ottima e originale occasione di visita per le scuole e i più giovani grazie all’unione della lettura con la scoperta del territorio.

Un Comune non vive di sole opere pubbliche ma anche di cultura, fattore necessario allo sviluppo di una comunità tanto quanto il mantenimento della sua memoria.
Ecco allora Il Percorso Libropedonale, un tassello che si aggiunge agli altri che negli anni sono andati a completare un discorso organico di turismo culturale.
Semplici intuizioni possono trasformarsi in idee vincenti.

Così come è successo anni fa con la Casa dell’Artista, idea che ci fu suggerita e che cogliemmo al volo.
Nel tempo la struttura ha ospitato artisti di rilievo, che hanno contribuito alla crescita culturale del territorio e di recente ha ospitato alcuni appuntamenti songavazzesi di successo come i Pomeriggi filosofici o il Laboratorio per la Giornata Mondiale della Poesia.

Alla Casa dell’Artista hanno fatto poi seguito la Cà di Leber, inaugurata nel 2011, e le quattro Casette dei Libri inserite nel tessuto urbano di Songavazzo.
E proprio da queste due ultime realtà è partita l’idea del Percorso Libropedonale e quindi lo sforzo
dell’Amministrazione Comunale per ampliare l’offerta turistico-culturale del nostro territorio così ricco di
arte, storia, natura e bellezza”, questo il commento del Sindaco di Songavazzo Giuliano Covelli.

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Borghi cascate Fiume panorami parchi naturali vacanza natura Viaggi

Viaggio alla scoperta del borgo italiano delle cascate

L’immenso patrimonio paesaggistico italiano annovera alcune delle cascate più belle del mondo: imponenti tuffi d’acqua che si gettano in limpidi laghetti, scrosciando tra le rocce in una natura incontaminata. E c’è persino un piccolo borgo che ne vanta addirittura 13, offrendo ai suoi visitatori un panorama di assoluto fascino che è davvero difficile trovare altrove. Andiamo alla scoperta di questo incantevole paesino e delle sue meraviglie.

Chiusaforte, il borgo delle 13 cascate

È una natura selvaggia e rigogliosa, quella che circonda il grazioso borgo di Chiusaforte: situato nel cuore della Valle del Fella e affacciato lungo l’omonimo fiume, il paesino si trova a pochissimi chilometri dal confine con la Slovenia, in una cornice suggestiva di montagne e paesaggi d’acqua che suscitano grande suggestione. Nei suoi dintorni, tutte a breve distanza l’una dall’altra, nientemeno che 13 splendide cascate assolutamente da scoprire. Raggiungerle è abbastanza facile, e nella maggior parte dei casi non richiede che una breve camminata nel verde incontaminato: l’ideale per una giornata da trascorrere in famiglia, all’aria aperta.

La cascata più famosa è sicuramente il Fontanone di Goriuda, uno spettacolare salto d’acqua gelida che sgorga dalle rocce: ad oltre 800 metri d’altezza, sul versante sinistro della Val Raccolana, si apre una grotta scavata dalle nevi e dalle piogge che si raccolgono sulle cime circostanti, dopo aver viaggiato sotto terra per lunghissimi chilometri. Il panorama è davvero mozzafiato, con acque cristalline che scrosciano in un laghetto delizioso. Scendendo lungo uno stretto sentiero, si può raggiungere una seconda cascatella ancora più magica, il luogo perfetto dove riposarsi un po’ ammirando il paesaggio.

Fontanone di Goriuda

Fonte: iStock

Il Fontanone di Goriuda

Un altro panorama decisamente da non perdere è quello della Cascata di Rio Repepeit. Dopo una breve passeggiata tra i boschi, si apre una vista incredibile: il fiume è sormontato da un suggestivo ponte romano, dietro il quale si può godere del primo tuffo d’acqua cristallina. La vera cascata, tuttavia, si trova appena poco più avanti, dove appare un laghetto (perennemente caratterizzato da una temperatura quasi glaciale) che raccoglie un grande salto spumeggiante. In inverno, qui giungono molti escursionisti che si cimentano nell’ice-climbing, affrontando l’impervia arrampicata sulla cascata ghiacciata.

Il borgo di Chiusaforte e le sue bellezze

Se le cascate sono il fiore all’occhiello di Chiusaforte, non possiamo proprio esimerci dal raccontare le bellezze del suo centro storico: un agglomerato di casette in pietra che da tempo ha assunto vocazione turistica, soprattutto durante la stagione invernale. Tra le sue strette viuzze, si possono ammirare splendide architetture come la Chiesa di San Bartolomeo, che con il suo campanile spicca nel cuore del paese.

Chiusaforte

Fonte: iStock

Chiusaforte

A poca distanza dal centro abitato, invece, ecco spuntare il Forte di Col Badin. Costruito all’inizio del ‘900, oggi è sede di un museo dedicato alle battaglie di un passato non troppo lontano, e rappresenta una delle più importanti testimonianze della Prima Guerra Mondiale. Al suo interno si trovano il deposito delle munizioni e la postazione di artiglieria, che un tempo ospitava quattro imponenti cannoni in ghisa. Nel cortile si può invece ammirare l’accesso alla polveriera sotterranea, con le antiche rotaie utilizzate per trasportare le munizioni. Da qui il panorama è bellissimo, e lo sguardo si spinge sino alle Alpi Giulie.

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Scoprire le meraviglie d’Europa a bordo delle houseboat

Ci sono destinazioni che vanno assaporate molto lentamente, per godere appieno della magnificenza dei paesaggi e delle suggestioni di luoghi unici e ineguagliabili. Il modo migliore per farlo è a bordo delle sempre più ambite houseboat, le case galleggianti progettate per navigare corsi d’acqua come fiumi o canali, offrendo tutti i comfort di alloggi senza dubbio originali. Tra i vantaggi c’è quello di poterle guidare, nella maggior parte dei casi, senza bisogno di avere una patente nautica. Ecco alcuni degli itinerari fluviali più imperdibili in Europa.

Alsazia e Lorena in houseboat

Un viaggio fluviale ricco di suggestioni porta alla scoperta dei paesaggi dai grandi contrasti dell’Alsazia e della Lorena, le due regioni della Francia nord-orientale per secoli contese con la vicina Germania. Lo sguardo spazia dalla grande pianura alsaziana ai rinomati vigneti, dai villaggi con le case a graticcio, dove ammirare le cicogne sui tetti, alla vivacità cosmopolita di Strasburgo, per poi incontrare, dall’altra parte, l’ampia pianura della Lorena con i laghi, i boschi e una natura da cartolina, fino ad arrivare alla splendida città di Nancy, considerata tra le più belle d’Europa.

Qui si può navigare nello storico Canal de la Sarre, che divide idealmente le due regioni arrivando fino al confine con la Germania e il Lussemburgo. Vi troverete tra ampie vallate costeggiate da laghi e fitte foreste, un vero sogno per gli amanti della natura. Altrettanto suggestivo, il Canal de la Marne au Rhin collega, nel suo braccio orientale, Nancy a Strasburgo, permettendo di scoprire il patrimonio regionale sul tratto da Saverne a Gondrexange, ma anche attrazioni sorprendenti come l’ascensore per barche di Arzviller, una delle più impressionanti strutture di navigazione francese.

Navigare tra le perle dei Paesi Bassi

Suggestioni senza eguali si respirano tra i canali dei Paesi Bassi. Senz’altro, una delle destinazioni da scoprire a bordo di una houseboat è Amsterdam (qui potete scoprire gli itinerari più inediti), navigando dai porti di Strand Horst e Loosdrecht, a sud della città, fino a Utrecht. Partendo sempre da qui ci si può avventurare attraverso l’ampio estuario del Gooimeer, dove ci si imbatte nei pittoreschi villaggi di pescatori.

Oppure si può fare rotta verso Haarlem, la favolosa città dei fiori, scrigno di storia e cultura separata dal mare del Nord da dune selvagge. Altrettanto affascinate il paesaggio della Frisia, costellato da una fitta rete di canali e laghi, una terra accogliente e rilassante, musa ispiratrice di artisti del calibro di Monet.

Lungo i canali della Germania

Anche la Germania ha le sue perle da ammirare in houseboat. Navigando nelle regioni nord-orientali del Meclemburgo e del Brandeburgo si viene a contatto con la natura incontaminata di una vera e propria riserva naturale, attraversata da un intreccio di fiumi, laghi e canali. Chi vuole immergersi nelle atmosfere del passato di città storiche, può partire dalla regione più meridionale del Brandeburgo, navigando fino a Berlino e a Potsdam, per poi addentrarsi nella campagna fino all’iconico castello.

Gli amanti degli sport acquatici e della pesca troveranno un vero paradiso a loro dedicato nel Meclemburgo, la terra dei laghi, dove c’è tanto da esplorare, tra escursioni nella natura o tour emozionanti alla scoperta di città deliziose e ricche di attrazioni come Müritz.

Houseboat in Italia: i più bei percorsi navigabili

Fra i percorsi navigabili più belli d’Italia, c’è quello della Laguna di Venezia, con i suoi segreti, gli incredibili scenari naturali e il fascino delle isole minori che la circondano, dalle più famose come Burano e Murano, alle più piccole, come Torcello, Sant’Erasmo, San Francesco del Deserto, Vignole e Pellestrina.

Il viaggio in houseboat porta alla scoperta di tanti altri luoghi incantevoli. Navigando la parte più settentrionale e selvaggia della Laguna, si scopre il Parco naturale del fiume Sile, che offre uno degli scenari più magici tra gli itinerari navigabili del nostro Paese. Partendo da Chioggia ci si può inoltre avventurare alla volta della Riviera del Brenta, che sfoggia le superbe Ville Palladiane, arrivando fino a Padova. Muovendosi invece dal borgo fluviale di Porto Levante, ci si immerge nel Delta del Po, un vero paradiso per gli amanti del birdwatching.

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Fiorisce la lavanda, e i paesaggi italiani si tingono di blu

Arriva l’estate ed è tempo di lavanda. Come accade nella Provenza francese, anche alcuni luoghi d’Italia oggi si tingono di blu. Sì, perché il lilla non è l’unico colore della lavanda, che passa dal violetto al blu più intenso.

Quando i campi si riempiono di lavanda il paesaggio è un vero spettacolo. E i campi di lavanda in fiore attirano sempre più appassionati e amanti della natura in molti luoghi d’Italia, dove si possono fare splendide passeggiate tra i filari blu-viola, e ora anche molte esperienze a base di lavanda.

Il lavandeto di Assisi

In uno stupendo scenario che vede sullo sfondo Assisi, la città di San Francesco, tra filari di lavande rosa, bianche, viola e blu e altre piante aromatiche – anche rare – ogni anno viene organizzata la festa della lavanda che dura circa un mese. Un evento gratuito con mercatino e una piccola mostra di florovivaismo, ma anche corsi, passeggiate a piedi o a cavallo dei poni e distillazione di olii essenziali.

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Fonte: 123rf

Assisi e i campi di lavanda

La festa della lavanda di Assisi è iniziata il weekend del 9 giungo e, tempo permettendo (alla natura non si comanda), durerà fino al 10 di luglio. Nei tre ettari di parco, con il suo pittoresco laghetto e la basilica che domina la pianura è uno dei luoghi più belli d’Italia dove ammirare la fioritura della lavanda.

Una notte nel Giardino lilla

Alle porte di Parma, c’è un luogo davvero incantato, immerso tra inebrianti campi di lavanda in fiore. È uno degli angoli più romantici d’Italia dove andare a inizio estate. E dove trascorrere una notte circondati da oltre 10mila metri quadrati di lavandeto e da circa 11.000 piante di lavanda.

Si dorme in una tenda di lusso con letto matrimoniale e toilette interna, con prodotti a base di lavanda e persino colazione a base di lavanda. Gli ospiti vengono accompagnati a fare una visita del lavandeto e possono raccogliere la lavanda e acquistare i prodotti cosmetici, i profumatori e gli alimenti a base di piante officinali.

Polesine, la Provenza italiana

La zona di Porto Tolle, un angolo poco conosciuto e poco turistico del nostro Paese, vale assolutamente la pena visitare. A inizio estate, come accade anche in Provenza, la lavanda inizia a fiorire e qui, di campi, ce ne sono tantissimi.

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Fonte: Dario Ramazzina @Veneto Segreto

Campi di lavanda nel Polesine

Il paesaggio si colora tutto di lilla. Con gli antichi casolari che sono i corrispettivi dei “mas provençal”, le tipiche case di pietra dei contadini del Sud della Francia. I campi si trovano in particolare nell’entroterra della Sacca di Scardovari, vicino all’Oasi naturalistica di Ca’ Mello. E intorno ai campi di lavanda c’è il meraviglioso spettacolo del Delta del Po.

La Sacca degli Scardovari, infatti, è un ampio specchio d’acqua compreso tra le foci del Po di Gnocca e il Po delle Tolle. La sacca, separata dal mare da lidi sabbiosi, sorge in uno degli scenari paesaggistici più affascinanti del Delta. La fioritura della lavanda dura pochi giorni, quindi, per ammirarla, bisogna fare in fretta. Poi viene raccolta e trasformata in olii essenziali e in altri prodotti.

I campi di lavanda del Monferrato

Non c’è un momento più magico dell’inizio dell’estate per visitare l’Alessandrino e il Monferrato. Perché è proprio in questo periodo che i campi della zona si colorano delle mille tonalità del viola, grazie alla profumatissima e scenografica fioritura della lavanda.
Uno spettacolo a cui si può assistere fino alla fine di luglio (quando la lavanda viene poi tagliata), regalandosi un weekend romantico o una gita in famiglia all’insegna di escursioni nei campi e visite alle aziende che ne lavorano i fiori per creare olii, profumi e prodotti di bellezza.

Diverse sono le strutture sul territorio che hanno costruito esperienze intorno alla lavanda e ai suoi incredibili colori: dalle fattorie didattiche che ne raccontano gli usi alle “starsbox” dell’Agriturismo Verdita, romantiche capanne di legno in mezzo a scenografici campi viola, che permettono di godere appieno dell’immersione in questo spettacolo naturale ricco di suggestioni profumate.

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Fonte: @Simone Mondino

Le starsbox tra i campi di lavanda

Toscana, regina della lavanda

Dalla provincia di Pisa a quella di Lucca, fra le dolci Colline di Santa Luce fino a Massarosa, sulle rive del Lago di Massaciuccoli, e poi nella Maremma a Civitella Marittima, nel Chianti sulle colline di Fonterutoli e Castellina, e in provincia di Arezzo, a Castelfranco di Sopra, la Toscana è un’esplosione incredibile di viola e profumi che non lasciano indifferenti: quelli della fioritura delle lavanda.

Una Regione che è un vero e proprio paradiso per chiunque ami ammirare queste incredibili piante. Il boom toscano della lavanda, infatti, è iniziato nel 2015 anche grazie al Piano Integrato di Filiera della Regione Toscana che ha contribuito a decuplicare le superfici destinate alle erbe officinali, anche per via del particolare microclima di alcune zone della regione.

Sono molti, nell’ultimo decennio, i terreni, anche incolti, che sono stati riconvertiti dalle aziende agricole che attorno ai lavandeti hanno sviluppato nuove filiere anche di didattica e turismo. Basti pensare alle Colline Pisane di Santa Luce dove grazie al progetto “La Valle dei Profumi” la coltivazione della lavanda ha sviluppato una vera e propria filiera delle erbe officinali.

Da queste parti la lavanda viene coltivata e “trasformata” in olii essenziali destinati a molti settori, dalla cosmetica all’alimentazione. L’esempio della Valle dei Profumi è tra i più interessanti a livello nazionale: oggi, gli ettari destinati alla lavanda sono diventati 18 dai due iniziali.

Uno spettacolo di cui godere in un periodo preciso: da giugno a luglio, quando la fioritura della lavanda è una magia straordinaria che richiama in Toscana migliaia di visitatori, che raggiungono i campi anche soltanto inseguendo il colore del paesaggio e s’immergono tra i filari e il magnifico profumo.

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Il borgo in cui si fondono paesaggi di acque, boschi e uliveti

Tra arte e natura, in un luogo dalla bellezza sconfinata, c’è un piccolo borgo antico che possiede un fascino del tutto particolare. In una cornice di boschi rigogliosi e fresche sorgenti d’acqua, questo incantevole paesino ospita monumenti di grande pregio e graziose chiesette tutte da visitare.

E sul far dell’estate, quando le giornate sono più lunghe che mai e il sole si tuffa con i suoi raggi tra le viuzze medievali, qui prende vita un meraviglioso appuntamento con il passato. Andiamo alla scoperta di questo angolo di paradiso italiano.

Acquasparta, un borgo incantevole

Il piccolo borgo di Acquasparta è una delle perle dell’Umbria più suggestiva: abbarbicato su una verde collina affacciata sulla Valle del Naia, è immerso in una natura incontaminata. L’acqua è senza dubbio uno dei suoi segni distintivi. A poca distanza si trovano le sorgenti dell’Amerino e del Furapane, ma anche le fonti di Sangemini e di Fabia, ed è proprio da questo che deriva il suo nome – dal latino “ad aquas partas”. Il paesaggio è davvero bellissimo, con i monti Martani a fare da sfondo a quella che sembra una cartolina.

Tantissimi sono i sentieri che si dipanano dal paese, attraversando boschi rigogliosi e profumati uliveti che regalano un panorama incredibile. D’altra parte, Acquasparta è anche una tappa molto importante lungo il Cammino di San Francesco, grazie alla sua vicinanza con la Romita di Cesi – in questo eremo ricco di fascino, San Francesco diede inizio alla stesura del suo celebre Cantico delle Creature. Tra natura e spiritualità, sono dunque molte le sorprese che ci attendono in un borgo assolutamente tutto da scoprire.

Acquasparta

Fonte: Ufficio Stampa

Il centro storico di Acquasparta

Il Rinascimento di Acquasparta, pura magia

Sebbene il paesino abbia chiare origini medievali, è nel Rinascimento che visse il suo periodo d’oro. Sul finire del ‘500, il borgo di Acquasparta divenne un ducato e fu ceduto alla famiglia Cesi, che diede i natali ad alcune delle architetture più belle del centro storico. È il caso di Palazzo Cesi, un incantevole edificio che ancora oggi custodisce splendidi affreschi, o della cappella Cesia, costruita all’interno della Chiesa di Santa Cecilia – dove si trovano le tombe dei membri più illustri della famiglia.

Acquasparta

Fonte: Ufficio Stampa

Palazzo Cesi ad Acquasparta

Nel 1603, Federico Cesi II fondò la sua Accademia dei Lincei (tra i cui soci spiccava nientemeno che Galileo Galilei), che ebbe la sua prima sede proprio a Palazzo Cesi. Fu questa la prima accademia scientifica d’Europa, nata dall’amore che Federico ebbe sin dalla più tenera età per la scienza e la natura. Oggi, Acquasparta celebra ancora l’arrivo in paese di questo appassionato studioso che tanto ha dato al nostro Paese: è lui il protagonista della Festa del Rinascimento, uno degli appuntamenti imperdibili della tradizione.



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Nel mese di giugno (quest’anno l’evento si tiene dall’11 al 26), il borgo si veste a festa per una rievocazione storica che attira curiosi da tutta Italia. Sfilate in costume si alternano a spettacoli divertentissimi e intrattenimento per i più piccini, sempre all’insegna della scienza. Ma c’è anche spazio per una sfida tra contrade, una vera e propria competizione ricca di pathos che ci porta alla scoperta delle tradizioni di Acquasparta. Anche quelle gastronomiche, ovviamente: i turisti possono infatti concedersi qualche specialità tipica del luogo, da degustare assieme ad un buon vino.

Festa del Rinascimento - Acquasparta

Fonte: Ufficio Stampa

La Festa del Rinascimento ad Acquasparta