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Tutti a bordo del treno storico a vapore sulla Novara-Varallo

In Italia ci sono dei binari senza tempo che ci permettono di scoprire le bellezze dei territori a un ritmo lento, seduti comodamente dentro vagoni dal fascino retrò. Uno di questi è il treno storico Novara-Varallo, un viaggio nel passato che attraversa l’incantevole campagna piemontese e le suggestive valli arrivando fino a Varallo, una delle perle nascoste del Piemonte. Il tutto a bordo di un treno centoporte trainato da locomotiva a vapore, che percorre tranquillo l’antica linea inaugurata nel lontano 1886.

Dopo il successo degli anni passati, ad aprile ripartiranno i viaggi a bordo di questo treno storico con la prima data in programma per domenica 13 aprile. Il viaggio, organizzato da Fondazione Fs Italiane, Città di Varallo e Regione Piemonte, è parte del progetto “Binari Senza Tempo” e comprende non solo la tratta da Novara a Varallo, ma anche attività, visite guidate ed esperienze pensate per far scoprire la zona ai visitatori in un modo unico.

La storia del treno storico Novara-Varallo

La linea ferroviaria Novara-Varallo fu inaugurata nel 1886, collegando la città di Novara con Varallo, considerato un importante centro culturale e turistico situato nella Valsesia. La ferrovia ricoprì un ruolo cruciale nello sviluppo economico e sociale della regione perché, facilitando il trasporto di persone e merci, contribuì anche allo sviluppo turistico della zona.

Con l’avvento delle automobili e della modernizzazione dei trasporti, però, molte linee ferroviarie minori furono abbandonate o ridimensionate. Dopo anni di viaggi ad alta velocità, la passione dei turisti cambia direzione e sempre più persone desiderano sperimentare il fascino delle locomotive storiche a vapore, lasciandosi cullare dal rollio delle carrozze d’epoca e dal piacere di scoprire itinerari poco battuti a un ritmo diverso.

Ed è proprio dalla volontà di offrire quest’esperienza speciale che, dieci anni fa, è ritornata a funzionare, in date specifiche, la linea storica che collega Novara e Varallo.

Il percorso del treno storico e le date

Il 13 aprile si sentirà il fischio del treno storico lungo la Ferrovia della Valsesia che da Novara, capoluogo dell’omonima provincia piemontese, porterà i viaggiatori nelle stazioni di Fara, Romagnano Sesia e di Borgosesia, terminando la corsa a Varallo, dominata dall’imponente complesso architettonico del Sacro Monte, Patrimonio UNESCO.

La tratta, lunga 54 chilometri, permette di attraversare paesaggi diversi, da quello pianeggiante al collinare, fino a quello montano con il suo ingresso in Valsesia, racchiusa tra le vette delle Alpi Pennine e conosciuta anche come la “Valle più verde d’Italia”, dominata dal massiccio del Monte Rosa.

Dopo quella del 13 aprile, le altre date in programmazione sono domenica 5 maggio, domenica 8 giugno, domenica 28 settembre, domenica 12 ottobre e domenica 14 dicembre, ossia quella tradizionalmente dedicata alle festività e ai mercatini natalizi.

Attività e visite guidate incluse nel biglietto

Il programma e i prezzi dei biglietti verranno aggiornati presto sul sito ufficiale del Museo Ferroviario Valsesiano, ma intanto possiamo raccontarvi cosa succederà una volta saliti a bordo. Il treno storico, infatti, non è solo un mezzo di trasporto che collega due destinazioni, ma un fulcro di esperienze culturali e gastronomiche.

Acquistando il biglietto avrete accesso alle visite con guide abilitate, come quella della città di Varallo con due percorsi, uno a Sacro Monte e alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie e l’altro tra le antiche contrade con le botteghe di prodotti tipici e Palazzo dei Musei.

In più, potrete salire gratuitamente con la funivia al Sacro Monte, accedere alla Casa Museo Scaglia e al Palazzo dei Musei. Potrete usufruire anche dei biglietti ridotti per entrare alla Pinacoteca e al Museo dell’Orologio.

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Orta San Giulio, tra i borghi più belli d’Italia (amato anche da Cannavacciuolo)

Tra le viuzze di Orta San Giulio, in un posto dove il tempo sembra essersi fermato, c’è un mondo tutto da esplorare. Il piccolo borgo, in provincia di Novara, possiede un patrimonio storico, artistico e naturale che lo rende una delle mete turistiche per eccellenza.

Cosa vedere a Orta San Giulio

Il paese di Orta San Giulio, che conta poco più di 1200 abitanti, sorge sulle sponde del Lago d’Orta, uno dei più belli e romantici specchi d’acqua del Nord Italia. Il centro storico si snoda tra stradine di pietra che arrivano a lambire l’acqua e strutture caratteristiche molto amate dai turisti.

Per un weekend romantico o una gita fuori porta, il Lago d’Orta e questa sua splendida perla sono la scelta perfetta. Il paese fa parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia, che accoglie i piccoli centri abitati dallo spiccato interesse storico e artistico. Inoltre, il Touring Club Italiano l’ha insignito della Bandiera arancione, destinata alle piccole comunità dell’entroterra nostrana che offrono un’accoglienza di qualità e si distinguono per la loro eccellenza.

Il centro storico di Orta non è raggiungibile in auto perché è solo pedonale. A pochi metri dal parcheggio che sovrasta il paese ci sono diversi sentieri che conducono verso il lago, passando proprio nel bel mezzo del borgo. Il fulcro centrale del paese è piazza Motta, che si affaccia direttamente sulle acque. Qui sorge il broletto, una piccola costruzione rinascimentale costituita da un portico utilizzato principalmente per il mercato, e da un piano superiore chiuso, dove, nei secoli scorsi, si tenevano le riunioni dei potenti dell’epoca.

Sul lato opposto rispetto al lago, si dipana un’ampia strada in salita, ai cui lati possiamo ammirare molte strutture risalenti ai secoli passati, tra cui lo storico Palazzo Gemelli. In cima alla strada si affaccia la splendida Chiesa di Santa Maria Assunta, ricostruita secondo lo stile settecentesco. Tornando a piazza Motta, possiamo notare il porticciolo che da Orta conduce all’Isola di San Giulio, uno degli scorci più pittoreschi che esistano in Italia.

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Fonte: 123RF

L’isola di San Giulio sul Lago d’Orta

Appena fuori dal paese, sorge la meravigliosa Villa Crespi, una delle strutture più imponenti del luogo, un autentico capolavoro in stile moresco, immerso in un parco secolare che si affaccia su una vista mozzafiato del Lago d’Orta. Da oltre 25 anni, è un punto di riferimento per l’ospitalità d’eccellenza in Italia. Sotto la direzione artistica di Cinzia Primatesta e di chef Antonino Cannavacciuolo, che se ne è innamorato e tra un Masterchef e un evento privato si rifugia in questa dimora storica che è la sede del suo rinomato ristorante 3 Stelle Michelin e di un hotel 5 stelle lusso che ha solo 14 suite e una spa per pochi fortunati ospiti.

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Fonte: Ufficio stampa

Villa Crespi a Orta San Giulio

L’Isola di San Giulio

In pochi minuti di navigazione dal porticciolo di Orta si raggiunge un piccolo gioiello, l’Isola di Sn Giulio, che dista appena 400 metri dalla riva. Qui sorge il monastero Mater Ecclesiae, abbazia benedettina femminile di clausura che oggi accoglie turisti tutto l’anno. Queto luogo sacro lo si scorge già da lontano, sulla barca che porta all’isola, insieme ad altre ville, residenze estive di privati.

San Giulio è avvolta da tante storie intrise di miti e magia che coinvolgono serpenti, draghi e mostri. Una di queste leggende, la più famosa, è legata al Santo che ha dato il nome all’isola. Un omaggio per averla liberata da un drago che aveva scelto questo luogo bellissimo e incontaminato come propria dimora. Si racconta che il drago terrorizzasse tutti gli abitanti, distruggendo completamente i raccolti, spaventando i pescatori che vedevano affiorare la coda tra le acque del lago, nelle fredde e nebbiose giornate invernali. Questo fino a quando Giulio, arrivato col fratello Giuliano nella vicina Gozzano, decise di affrontarlo, utilizzando il proprio mantello come una zattera.

Di questo rimase solo la famosa “vertebra del drago”, conservata ancora oggi all’Abbazia Mater Ecclesiae e a disposizione di tutti i viaggiatori curiosi. Un vero osso di drago? Non sta a noi deciderlo, di certo questo è un vero reperto storico ritrovato sull’isola che, in un qualche modo, dona ancor di più fascino e mistero. Nell’abbazia, si trova una piccola foresteria che accoglie i visitatori che sono disposti a seguire uno stile di vita liturgico  con momenti di meditazione e di incontro. Ideale, insomma, per chi vuole prendersi anche una breve pausa dalla quotidianità.

Legro, il paese dipinto

Orta San Giulio ha poi una zona sopraelevata, che domina completamente il lago: stiamo parlando della frazione di Legro, che è anche il polo economico del Comune. Questo, chiamato anche il “paese dipinto”, è un luogo dai mille colori. Sulle pareti di molti edifici, infatti, artisti provenienti da ogni parte d’Italia e d’Europa hanno disegnato affreschi che ritraggono la storia di questo piccolo borgo arrampicato alle pendici del Mottarone.

Ma ciò che distingue Legro da altri paesi dipinti presenti sul nostro territorio è che le immagini raffigurate sulle pareti degli edifici raccontano la storia di queste case e raffigurano importanti pellicole cinematografiche girate sulle sponde del lago e i versi delle opere del poeta conterraneo Gianni Rodari. Farci una gita permette perciò non soltanto di rivivere le scene di famosi film del cinema italiano ma anche di appropriarsi delle parole dell’unico scrittore italiano ad aver vinto il Premio Hans Christian Andersen.

Il Giardino Lorella

A cinque minuti d’auto da Legro e dieci da Orta San Giulio c’è un giardino botanico meraviglioso assolutamente da vedere, il Giardino Lorella, un piccolo angolo di paradiso che regala scorci suggestivi sulle acque turchesi del lago e che ha aperto al pubblico solo nel 2023 con visite tutto l’anno prenotabili sul sito ufficiale. Il bellissimo Giardino Lorella si trova a Vacciago, una piccola frazione del Comune di Ameno, appena sopra Orta, che circonda una bellissima dimora storica del Seicento, Casa Lorella.

L’enorme parco lussureggiante di ben 5 ettari comprende lunghi sentieri curvilinei che conducono il visitatore alla scoperta di quest’ampia area verde che, nel corso degli anni, è stata più e più volte rivisitata, sino a diventare un giardino botanico di rara bellezza. Grazie al clima mite e solatio del lago, piante secolari, come aceri giapponesi e querce maestose, antichi castagni (uno ha raggiunto addirittura i 600 anni!) e faggi dalle foglie verdi e rosse, e aiuole fiorite crescono rigogliosamente offrendo uno spettacolo davvero affascinante.

Se ti è piaciuto il nostro racconto ascolta il podcast: Virgilio e Italia ti guideranno alla scoperta di questo borgo e degli altri 100 borghi del cuore scelti da SiViaggia.

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Come arrivare all’Isola di San Giulio

L’Isola di San Giulio: piccola per dimensioni, ma ricca di magia, leggende e storia. Fu qui che San Giulio, nel 390 d.C., stendendo un mantello sull’acqua e con l’aiuto di un bastone, navigò fino alle sue sponde dove cacciò i serpenti e draghi che l’abitavano e fondò la sua chiesa. Verità o leggenda, la realtà è che lunga 275 metri e larga 140, l’Isola di San Giulio rappresenta una gemma imperdibile per chi desidera trascorrere una gita fuori porta in una destinazione poco battuta dal turismo di massa. E di questo non abbiamo nessun dubbio!

Situata al centro del lago d’Orta, in provincia di Novara, può essere visitata in un pomeriggio girovagando per le sue strade pedonali, ammirando gli edifici storici e godendosi gli eventi musicali organizzati soprattutto durante la stagione estiva. Ma come raggiungere l’Isola di San Giulio? Dove si prende il traghetto? E come arrivare all’isola dalle città italiane più vicine? In questo articolo rispondiamo con cura a tutte queste domande, fornendovi le informazioni di cui avete bisogno per arrivarci in totale semplicità e comodità.

Come raggiungere l’Isola di San Giulio

Per arrivare all’Isola di San Giulio e al suo borgo antico, considerato tra i più belli d’Italia, è necessario salire su un traghetto. Prima, però, bisogna raggiungere il lago d’Orta, situato a ovest del Lago Maggiore, tra le province di Novara e Verbano-Cussio-Ossola. Per farlo si hanno diverse opzioni: l’auto, i mezzi pubblici e l’aereo.

Arrivare all’isola in auto

Il modo più semplice per raggiungere l’isola è con l’auto: da Milano, distante 90 km, basterà percorrere l’autostrada A8 e A26 con uscita Arona (direzione Borgomanero km 12), mentre da Torino, distante 120 km, l’autostrada è la A4 con uscita Borgomanero (direzione Borgomanero – SR n.229 km 16 ). Per chi percorre la A26 (Genova Voltri/Gravellona Toce), l’uscita da tenere a mente è Gravellona Toce (direzione Omegna – SR n.229 km 18). 

Come arrivare in treno 

Chi non vuole usare l’auto, ma preferisce spostarsi con un mezzo più sostenibile così da non dover pensare al parcheggio, le soluzioni ideali sono il treno o gli autobus. La stazione ferroviaria è quella di Orta-Miasino, una fermata della linea Novara-Domodossola. Da Milano o da Torino partono diversi regionali veloci che, in un paio d’ore e con cambio a Novara, raggiungono frequentemente il lago. Con gli autobus, invece, bisogna fare riferimento a due compagnie: la Fontaneto, che percorre la tratta Stresa-Armeno-Orta e Stresa-Gignese-Orta, e la Comazzi, che percorre la tratta Arona-Borgomanero-Omegna. Una volta giunti alla stazione, basterà camminare per 2 km così da raggiungere l’imbarcadero di Orta San Giulio in Piazza Motta.

Come arrivare in aereo

Per i viaggiatori che arrivano da città più distanti e non vogliono guidare per molte ore o usare i mezzi pubblici, la soluzione perfetta è atterrare all’aeroporto di Malpensa. Distante soli 42 km, da qui sarà possibile noleggiare una vettura e raggiungere l’Isola di San Giulio e il lago d’Orta in autonomia o affidarsi ai mezzi pubblici seguendo le indicazioni che abbiamo fornito nei paragrafi precedenti.

Come arrivare all’isola con i traghetti

Per arrivare sull’Isola di San Giulio è necessario prendere uno dei tanti traghetti che partono ogni 15 minuti (a partire dalle 9:00) dalla Piazza Motta di Orta San Giulio e permettono ai visitatori di sbarcare sull’isolotto in 5-10 minuti. Chi desidera raggiungerla con maggiore autonomia, sono disponibili diversi servizi di noleggio barche con o senza conducente. Una volta arrivati sull’isola il gioco è fatto e che la scoperta di questo luogo splendido abbia inizio!